La Settimana n. 44 del 8 dicembre 2013

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Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 [email protected] Notiziario locale Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983 8 dicembre 2013 Per i cristiani allora il Comandamento Nuovo diventerà impegno ad essere un popolo di riconciliati e insieme di riconcilianti: perché sono perdonati che perdonano e si perdonano a vicenda; perché lottano contro ogni peccato, frutto e fonte di tante divisioni; perché non solo hanno il coraggio di lottare contro le divisioni, ma di amare le diversità affinché queste mai degenerino in divisioni. Consapevoli sempre che le divisioni sono di origine diabolica e le diversità origine divina, che le divisioni sono povertà e le diversità doni, che le divisioni sono aridità e le diversità possono diventare nutrimento. Un popolo di riconciliati e riconcilianti allora, per il Comandamento Nuovo che si ispira all’Eucarestia, sarà un popolo che sa esprimere la vicendevole fecondità dei diversi: dall’incontro delle diverse vocazioni laicali, presbiterali e religiose, all’incontro dei diversi carismi nella Chiesa; sino alla capacità di incontro di una Chiesa che non resta isolata in sé. Eucarestia, Comandamento Nuovo, 1983- Una missione d’accoglienza IL GRANELLO di senape di monsignor Alberto Ablondi PIO ALBERTO DEL CORONA: PRESTO IL PRIMO BEATO LIVORNESE ons. Pio Alberto Del Corona (1837-1912), domenicano (1855), Priore di San Marco a Firenze e Fondatore della Congregazione fiorentina delle Suore Domenicane dello Spirito Santo (1872), per 32 anni Vescovo di San Miniato (1875), Arcivescovo di Sardica a Fiesole (1907), morto a Firenze (1912), dove è sepolto, nella cripta delle sue Suore è stato dichiarato venerabile dal decreto firmato lo scorso Ottobre da Papa Francesco che ne conferma le virtù eroiche. Di monsignor Del Corona si conservano gli scritti, è considerato uno dei più importanti scrittori cattolici del 1800: centinaia di lettere, raccolte in oltre 50 volumi, le 37 lettere Pastorali, i discorsi, libri e articoli, come testimonia la documentazione raccolta dal giornalista Franco Mariani, che si è occupato di reperire e catalogare il materiale per il processo diocesano di canonizzazione e di lui si conoscono anche i molti gesti miracolosi: ce ne sono tanti, testimoniati dalla documentazione medica reperita negli archivi di vari ospedali. La figura di questo vescovo, nato a Livorno, non è però molto conosciuta in città; negli ultimi anni, grazie all’opera del Coro polifonico a lui intitolato, costituitosi associazione di volontariato nel 1999, con l’interessamento di monsignor Ablondi, si sono però moltiplicate le iniziative di informazione e approfondimento sull’opera e le virtù di questo grande uomo: «la santità della vita e la carità verso Dio e verso il prossimo, schivo degli onori, immolato nel dolore, sempre sorridente ed affabile, obbediente ed “angelico”». Nomi importanti di giornalisti e storici sono intervenuti nelle varie conferenze per raccontare mons. Del Corona: dall’agiografo Angelo Montonati, allo storico Prof. Paolo Morelli di Pontedera, alla Prof.ssa Isabella Gagliardi, docente di Storia all’Università di Firenze, al Prof. Andrea Landi, Docente di Diritto all’Università di Pisa, insieme al vescovo di San Miniato Tardelli e al vescovo di Livorno monsignor Giusti, iniziative spesso accompagnate da concerti e canti del coro polifonico Del Corona. Il prossimo Sabato 14 Dicembre alle 17.00 è in programma un altro incontro sul tema: «Mons. Pio Alberto Del Corona, illustre figlio della Venezia e Livorno», che si terrà nel Salone Fagioli del Vescovado e che sarà preceduto, alle ore 16.30, da una S. Messa in Gregoriano cantata dalla Schola Cantorum Gregoriana del Coro “Pio Alberto Del Corona”, nella Chiesa di S. Andrea, dove Mons. Del Corona ha tenuto discorsi alla Società Femminile Promotrice M di Buone Opere ed alle Conferenze della San Vincenzo de’ Paoli, di cui la prima cellula toscana sorse proprio a Livorno, lodata dal Beato Federico Ozanam in persona, di cui ricorre il bicentenario della nascita. Il canto finale sarà l’”Inno alla Carità” di San Paolo, musicato e cantato dal soprano Rosalia Gallardo Gonzalez. Di “Mons. Pio Alberto Del Corona, Vescovo di San Miniato e la Sua Livorno” parlerà il Prof. Paolo Morelli. Sentiremo della lettera a Mons. Sabatino Giani, suo già illustre discepolo eletto Vescovo di Livorno; verranno ricordate le varie predicazioni, il bicentenario dell’incoronazione della Madonna di Montenero, i pellegrinaggi, il primo Congresso Mariano nazionale «Mi reco nella mia città come ambasciatore della Regina del Cielo, per rinnovare l’alleanza di Lei con Livorno»... Il quattordicenne Alberto si era iscritto, come aspirante, alle Conferenze di San Vincenzo de’ Paoli che porsero tanto alimento al suo spirito. «E madre veracemente fu a me la Società Vincenziana e fece ombra a’ miei giovani anni e mi educò agli spettacoli del dolore e dell’amore che ora è tutto per me». Il tirocinio della carità, l’aver conosciuto personalmente l’Ozanam quando venne a Livorno per curare la salute, ospite del comune amico Bevilacqua, l’aver udito quelle sue parole che gli lasciarono come un profumo nell’anima, e la stessa intenzione di Ozanam, poi rientrata, di farsi domenicano come il P. Lacordaire, possono inoltre aver contribuito ad orientare il giovane verso l’Ordine Domenicano. Di questo e della sua carità ci parlerà il Dott. Andrea Zargani, Vice direttore dell’Archivio Diocesano di Livorno nella relazione: «Lo spirito Vincenziano in Alberto Del Corona e Federico Ozanam». Chiunque volesse leggere gli interventi delle varie tavole rotonde sulla vita di monsignor Del Corona può trovarle su You Tube, mentre immagini e notizie (che si possono trovare sul sito: www.suore.it), insieme ad alcune relazioni, rielaborate e corredate di note, comprese quelle del prossimo 14 Dicembre, saranno raccolte in una miscellanea interamente dedicata a Mons. Del Corona, intitolata il “Coronino” tanto caro a Pio IX. Mariangela Moscato GIOVEDÌ 19 DICEMBRE ALLE SORGENTI DELLA CARITÀ: L’INAUGURAZIONE DEL NUOVO CENTRO CARITAS a nuova struttura Caritas in Via Donnini, che si chiamerà "Sorgenti di Carità" sarà inaugurata Giovedì 19 Dicembre. Questo il programma: Alle 9:30 Visita guidata nel nuovo centro Caritas con la presenza di mastri artigiani (ci sarà un falegname, ciabatti- no, sarta/ricamatrice e signora che fa pane e pasta fresca) Alle 12:00 taglio del nastro ufficiale con il Vescovo e le Autorità. A seguire messaggio di auguri di Natale del vesco- vo Simone Giusti e interventi del presidente della Fondazione Livorno, avv. Luciano Barsotti e del presidente della Fondazione Caritas Livorno, suor Raffaella Spiezio. Alle 12:45, interventi e ringraziamenti. Alle 13:00, brindisi e buffet per tutti i presenti L uori, incontro alla gente. La strada quale luogo per incontrare e vedere in diretta l’umanità che affronta il quotidiano, anche tra mille difficoltà. Troppe persone «fuori» lasciate in balia di un presente incapace di accogliere, di dare risposte, di dare speran- za e troppe persone «dentro» pigramente adagiate in luoghi ovattati e protetti. Anda- re fuori per portare almeno una Parola di gioia, di pace, di libertà. Ma accanto ad es- sa portare gesti di calore umano. Carezze e strette di mano che spesso valgono più di F tante parole. Fuori per comprendere cosa si- gnifica essere poveri, non avere un tetto, non avere un piatto caldo, non ricevere da alcuno un minimo di sostegno e di conforto. Andia- mo fuori, lasciamo i nostri comodi divani nei quali troppe volte sprofondiamo senza ritegno di fronte agli imbonitori occulti della tecnologia e portiamo parole di speranza, ascolto e gesti di carità. «Dio ritorni vaga- bondo a camminare sulle strade» a cantare con noi per riassaporare la gioia dell’incon- tro e la grazia della testimonianza. Non più sospesi tra «fuori» e «dentro» DA LIVORNO A SAN MINIATO: IL CAMMINO DI PIO ALBERTO n occasione dell’incontro del 14 Di- cembre sarà presentato anche il fu- metto sulla vita di questo santo Ve- scovo, pubblicato dalla Pharus editore della Diocesi di Livorno, per far cono- scere la vita di Pio Alberto Del Corona in maniera simpatica anche alle nuo- ve generazioni, e da potersi utilizzare anche nella formazione catechistica. I disegni sono di Lorenzo Bernardini, disegnatore anche delle storie pubbli- cate negli anni scorsi di S. Giulia della Festa del Voto. I fumetti saranno disponibili dal 20 dicembre in Vescovado e nelle libre- rie. I LINEA di pensiero di Luca Lischi IL FUMETTO Sabato 14 dicembre alle 17 nel salone del Vescovado l’incontro su monsignor Pio Alberto Del Corona. Alle 16.30 nella chiesa S. Andrea Messa in Gregoriano cantata dal Coro polifonico Del Corona

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Settimanale della Diocesi di Livorno

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Page 1: La Settimana n. 44 del 8 dicembre 2013

Via del Seminario, 6157122 Livornotel. e fax0586/[email protected]

Notiziario locale Direttore responsabileAndrea Fagioli

Coordinatore diocesanoNicola Sangiacomo

Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

8 dicembre 2013

Per i cristiani allora il Comandamento Nuovo diventerà impegno ad essere un popolo diriconciliati e insieme di riconcilianti: perché sono perdonati che perdonano e si perdonanoa vicenda; perché lottano contro ogni peccato, frutto e fonte di tante divisioni; perché nonsolo hanno il coraggio di lottare contro le divisioni, ma di amare le diversità affinchéqueste mai degenerino in divisioni. Consapevoli sempre che le divisioni sono di originediabolica e le diversità origine divina, che le divisioni sono povertà e le diversità doni, chele divisioni sono aridità e le diversità possono diventare nutrimento.Un popolo di riconciliati e riconcilianti allora, per il Comandamento Nuovo che si ispiraall’Eucarestia, sarà un popolo che sa esprimere la vicendevole fecondità dei diversi:dall’incontro delle diverse vocazioni laicali, presbiterali e religiose, all’incontro dei diversicarismi nella Chiesa; sino alla capacità di incontro di una Chiesa che non resta isolata insé.

Eucarestia, Comandamento Nuovo, 1983- Una missione d’accoglienza

IL GRANELLO di senape

di monsignor Alberto Ablondi

PIO ALBERTO DEL CORONA:PRESTO IL PRIMO BEATO LIVORNESE

ons. Pio Alberto Del Corona(1837-1912), domenicano(1855), Priore di San Marco aFirenze e Fondatore della

Congregazione fiorentina delle SuoreDomenicane dello Spirito Santo (1872), per32 anni Vescovo di San Miniato (1875),Arcivescovo di Sardica a Fiesole (1907),morto a Firenze (1912), dove è sepolto,nella cripta delle sue Suore è statodichiarato venerabile dal decreto firmato loscorso Ottobre da Papa Francesco che neconferma le virtù eroiche.Di monsignor Del Corona si conservano gliscritti, è considerato uno dei più importantiscrittori cattolici del 1800: centinaia dilettere, raccolte in oltre 50 volumi, le 37lettere Pastorali, i discorsi, libri e articoli,come testimonia la documentazioneraccolta dal giornalista Franco Mariani, chesi è occupato di reperire e catalogare ilmateriale per il processo diocesano dicanonizzazione e di lui si conoscono anchei molti gesti miracolosi: ce ne sono tanti,testimoniati dalla documentazione medicareperita negli archivi di vari ospedali.La figura di questo vescovo, nato a Livorno,non è però molto conosciuta in città; negliultimi anni, grazie all’opera del Coropolifonico a lui intitolato, costituitosiassociazione di volontariato nel 1999, conl’interessamento di monsignor Ablondi, sisono però moltiplicate le iniziative diinformazione e approfondimento sull’operae le virtù di questo grande uomo: «la santitàdella vita e la carità verso Dio e verso ilprossimo, schivo degli onori, immolato neldolore, sempre sorridente ed affabile,obbediente ed “angelico”».Nomi importanti di giornalisti e storicisono intervenuti nelle varie conferenze perraccontare mons. Del Corona: dall’agiografoAngelo Montonati, allo storico Prof. PaoloMorelli di Pontedera, alla Prof.ssa IsabellaGagliardi, docente di Storia all’Università diFirenze, al Prof. Andrea Landi, Docente diDiritto all’Università di Pisa, insieme alvescovo di San Miniato Tardelli e al vescovodi Livorno monsignor Giusti, iniziativespesso accompagnate da concerti e canti delcoro polifonico Del Corona.Il prossimo Sabato 14 Dicembre alle 17.00 è in programma un altro incontro sul tema:«Mons. Pio Alberto Del Corona, illustrefiglio della Venezia e Livorno», che si terrànel Salone Fagioli del Vescovado e che saràpreceduto, alle ore 16.30, da una S. Messain Gregoriano cantata dalla ScholaCantorum Gregoriana del Coro “PioAlberto Del Corona”, nella Chiesa di S.Andrea, dove Mons. Del Corona ha tenutodiscorsi alla Società Femminile Promotrice

Mdi Buone Opere ed alle Conferenze dellaSan Vincenzo de’ Paoli, di cui la primacellula toscana sorse proprio a Livorno,lodata dal Beato Federico Ozanam inpersona, di cui ricorre il bicentenario dellanascita. Il canto finale sarà l’”Inno allaCarità” di San Paolo, musicato e cantato dalsoprano Rosalia Gallardo Gonzalez.Di “Mons. Pio Alberto Del Corona, Vescovodi San Miniato e la Sua Livorno” parlerà ilProf. Paolo Morelli. Sentiremo della letteraa Mons. Sabatino Giani, suo già illustrediscepolo eletto Vescovo di Livorno;verranno ricordate le varie predicazioni, ilbicentenario dell’incoronazione dellaMadonna di Montenero, i pellegrinaggi, ilprimo Congresso Mariano nazionale «Mireco nella mia città come ambasciatore dellaRegina del Cielo, per rinnovare l’alleanza diLei con Livorno»... Il quattordicenne Albertosi era iscritto, come aspirante, alleConferenze di San Vincenzo de’ Paoli cheporsero tanto alimento al suo spirito. «Emadre veracemente fu a me la SocietàVincenziana e fece ombra a’ miei giovanianni e mi educò agli spettacoli del dolore edell’amore che ora è tutto per me». Iltirocinio della carità, l’aver conosciutopersonalmente l’Ozanam quando venne aLivorno per curare la salute, ospite delcomune amico Bevilacqua, l’aver uditoquelle sue parole che gli lasciarono come unprofumo nell’anima, e la stessa intenzionedi Ozanam, poi rientrata, di farsi

domenicano come il P. Lacordaire, possonoinoltre aver contribuito ad orientare ilgiovane verso l’Ordine Domenicano. Diquesto e della sua carità ci parlerà il Dott.Andrea Zargani, Vice direttore dell’ArchivioDiocesano di Livorno nella relazione: «Lospirito Vincenziano in Alberto Del Corona eFederico Ozanam».Chiunque volesse leggere gli interventi dellevarie tavole rotonde sulla vita di monsignor

Del Corona può trovarle su You Tube,mentre immagini e notizie (che si possonotrovare sul sito: www.suore.it), insieme adalcune relazioni, rielaborate e corredate dinote, comprese quelle del prossimo 14Dicembre, saranno raccolte in unamiscellanea interamente dedicata a Mons.Del Corona, intitolata il “Coronino” tantocaro a Pio IX.

Mariangela Moscato

GIOVEDÌ 19 DICEMBRE

ALLE SORGENTI DELLA CARITÀ:L’INAUGURAZIONE DEL NUOVO CENTRO CARITAS

a nuova struttura Caritas in Via Donnini, che si chiamerà "Sorgenti di Carità" saràinaugurata Giovedì 19 Dicembre. Questo il programma: Alle 9:30 Visita guidata nel

nuovo centro Caritas con la presenza di mastri artigiani (ci sarà un falegname, ciabatti-no, sarta/ricamatrice e signora che fa pane e pasta fresca) Alle 12:00 taglio del nastroufficiale con il Vescovo e le Autorità. A seguire messaggio di auguri di Natale del vesco-vo Simone Giusti e interventi del presidente della Fondazione Livorno, avv. LucianoBarsotti e del presidente della Fondazione Caritas Livorno, suor Raffaella Spiezio. Alle12:45, interventi e ringraziamenti. Alle 13:00, brindisi e buffet per tutti i presenti

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uori, incontro alla gente. La strada qualeluogo per incontrare e vedere in diretta

l’umanità che affronta il quotidiano, anchetra mille difficoltà. Troppe persone «fuori»lasciate in balia di un presente incapace diaccogliere, di dare risposte, di dare speran-za e troppe persone «dentro» pigramenteadagiate in luoghi ovattati e protetti. Anda-re fuori per portare almeno una Parola digioia, di pace, di libertà. Ma accanto ad es-sa portare gesti di calore umano. Carezze estrette di mano che spesso valgono più di

F tante parole. Fuori per comprendere cosa si-gnifica essere poveri, non avere un tetto, nonavere un piatto caldo, non ricevere da alcunoun minimo di sostegno e di conforto. Andia-mo fuori, lasciamo i nostri comodi divaninei quali troppe volte sprofondiamo senzaritegno di fronte agli imbonitori occulti dellatecnologia e portiamo parole di speranza,ascolto e gesti di carità. «Dio ritorni vaga-bondo a camminare sulle strade» a cantarecon noi per riassaporare la gioia dell’incon-tro e la grazia della testimonianza.

Non più sospesi tra «fuori» e «dentro»

DA LIVORNOA SAN MINIATO:IL CAMMINODI PIO ALBERTO

n occasione dell’incontro del 14 Di-cembre sarà presentato anche il fu-

metto sulla vita di questo santo Ve-scovo, pubblicato dalla Pharus editoredella Diocesi di Livorno, per far cono-scere la vita di Pio Alberto Del Coronain maniera simpatica anche alle nuo-ve generazioni, e da potersi utilizzareanche nella formazione catechistica.I disegni sono di Lorenzo Bernardini,disegnatore anche delle storie pubbli-cate negli anni scorsi di S. Giulia dellaFesta del Voto.I fumetti saranno disponibili dal 20dicembre in Vescovado e nelle libre-rie.

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LINEAdi pensiero

di Luca Lischi

IL FUMETTO

Sabato 14dicembrealle 17nel salonedel Vescovadol’incontrosu monsignorPio AlbertoDel Corona.Alle 16.30nella chiesaS.AndreaMessain Gregorianocantatadal CoropolifonicoDel Corona

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI8 dicembre 2013II

Il rapporto Caritas 2013

iciclo –riuso!”

– E’ così checi invita l’As-sociazioneFaggio Val-lombrosanoOnlus al mer-catino-pescadi beneficen-za previsto lamattina di Domenica15 dicembre,presso il San-tuario diMontenero. L’iniziativasarà occasio-ne per contri-buire anchecon poco alpercorso edu-cativo e sco-lastico deibambini delprogetto inAngola, Hon-duras, india eBrasile. Negliultimi mesimolte fami-glie di sostenitori hanno interrottol’invio del contributo per gravi pro-blemi economici e per questo l’Asso-ciazione sta cercando persone deside-rose di impegnarsi e di dare la possi-bilità a quei bambini che altrimentidovrebbero interrompere la scuola.Il Progetto di sostegno a distanza esi-ste dal 1995, grazie alla passione edu-cativa di Don Rodolfo Cherubini,monaco Vallombrosano impegnatoper più di trent’anni in Brasile, doveoggi riposa. Come da lui desiderato,l’opera mira al sostegno e alla forma-zione scolastica di tanti bambini indifficoltà che altrimenti non avrebbe-ro l’opportunità di sognare un futuromigliore.Nel mese di Novembre l’AssociazioneFaggio Vallombrosano ha incontratoalcune classi degli istituti superioriper condividere e sensibilizzare i ra-gazzi sul tema del sostegno a distan-za. Sono in programma altre iniziati-ve interessanti tra le quali, incontricon le comunità parroc-chiali locali e viaggi-visitepresso le comunità di pro-venienza dei bambini so-stenuti a distanza. Il 26Dicembre, inoltre, è pre-visto il consueto concertodi Natale “Una nota perun bambino”, giunto or-mai alla 15esima edizio-ne, con il Coro SpringTi-me diretto dal maestroCristiano Grasso.Chi fosse interessato a co-noscere meglio le attivitàdell’Associazione FaggioVallombrosano Onluspuò consultare queste pa-gine web:Sito web: www.adozionia-distanza.it/Pagina Facebook:www.facebook.com/soste-gnoadistanza

I nostri recapiti sono:Faggio VallombrosanoOnlus, c/o Santuario diMontenero, Piazza diMontenero, 9 - 57128 –Livorno tel. 0586-579913

La pescadi beneficienzaorganizzatada «Il FaggioVallombrosano»

Riciclo-riuso

dati riguardanti le povertàsono in costante aumento,disagi che, nel corso deglianni, oltre a veder salire il

numero degli Italiani scesisotto la soglia di povertà, cioffrono vari spunti diriflessione, a cominciare dallapresenza, sempre piùnumerosa, di giovani senzalavoro e famiglie in situazionidi difficoltà estreme, con uncostante aumento dellamedia delle visite per ognipersona: dal 2008, con il 3,2,siamo passati nel 2012 al4,33. «Il progetto delle Caritasdiocesane della Toscana -spiega Sassano - ha compiutoil suo cammino decennale. Idati si sono consolidati eoffrono quindi la possibilitàdi seguire e valutare icambiamenti delle povertà edelle risorse. Dati cherichiedono non solo unalettura attenta nei suoi aspettitecnici e formali, ma anche diesser letti con il cuore di chi liha vissuti nell’incontroquotidiano, ovvero glioperatori che si confrontanocon i bisogni, percepiscono lepovertà, scoprono le risorse,affrontano gli ostacoli eafferrano le opportunità chesi generano dall’incontrodelle povertà, rispondendo inmodo adeguato». Nel dossier sono state incluseanche altre realtà che simuovono parallelamente e inaccordo con le Caritas, persottolineare l’esistenza di unarete con Istituzioni e mondodel Terzo Settore,indispensabile per rispostecoerenti e progetti concreti.«Complessivamente, nel2012, in Toscana sono stateascoltate 27.095 persone conun incremento di circa 1.800unità. La nostra diocesi è inlinea con tale statistica:rispetto al dato 2011 (1892persone ascoltate), nel 2012siamo passati a 2.236, quindi350 persone ascoltate in più.Un indice che confermal’aumento consistente delle

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persone in stato di bisogno.Andando ad analizzare laprovenienza degli utenti,vediamo che gli stranierisono il 68,9%, ma le presenzeitaliane stanno aumentando,essendo passati dal 27,5 del2011 al 31,1 del 2012. Mentregli stranieri si mantengonocostanti, dunque, aumentanoi passaggi dai Centri diAscolto degli italiani. I primi,evidentemente, vengono pertentare di risolvere problemiimmediati come ricerca dellavoro, pratiche burocratiche,vestiario, biglietti ditrasporto, ecc. e non sonoindotti a tornare. Evidentel’effetto della crisi che hafatto cadere in povertàpersone e famiglie che

stavano ai limiti di questasoglia. Probabilmente talieffetti si sono fatti sentire inparticolare sulle donne i cuipassaggi ai Centri di Ascoltosono passati dal 53,8% al56,3%».Purtroppo le difficoltà attualisono aggravate dal rischio ditagli ai fondi europei per ilsociale per il 2014,soprattutto quelli destinati alBanco Alimentare. Ciauguriamo fortemente che ivertici dell’Unione Europearitornino sulle propriedecisioni, salvaguardandocosì una serie di serviziterritoriali di assistenza allapersona che, senza le Caritas,non esisterebbero.

Fabio Figara

Presentato a Firenze il dossier relativo agli interventi dei Centriascolto Caritas toscani nell’arco del 2012 grazie al progettoMirod (Messa in rete degli osservatori diocesani). Abbiamochiesto un commento a Enrico Sassano, direttore dell’Ufficiodiocesano per la carità

« Negli ultimimesi moltefamiglie disostenitorihanno interrottol’invio delcontributo pergravi problemieconomici e perquestol’Associazionesta cercandopersonedesiderose diimpegnarsi e didare lapossibilità a queibambini chealtrimentidovrebberointerrompere lascuola»

...sono dati che richiedono non solo una letturaattenta nei suoi aspetti tecnici e formali, ma anche diesser letti con il cuore di chi li ha vissuti nell’incontroquotidiano...

La parola alla... CARITAS

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LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI8 dicembre 2013 III

CONOSCIAMO Marco Bertini

DI GIULIA SARTI

ome prima di ogniintervista, mi sonodocumentata, hocercato la sua biografia

su Internet, segnatoesperienze professionali eincarichi passati e mi sonopreparata le domande, senzascendere troppo sul personale,avevo pensato.E poi, sul momento, ilcolloquio con Marco Bertini,Direttore generale dellaFondazione Goldoni, prendetutta un’altra piega. Nonricordo neanche come siamofiniti a parlarne, ma scoprosubito che nel suo passato c’èuna divisa che ha segnato lasua vita: quella azzurra e bludegli scout del Livorno 7. Unricordo che ancora si portadietro, non solo perle scalate, per glizaini sulla schiena,ma per quello cheha lasciato nel suomodo di agireancora oggi.Dopo gli studi inFisica, MarcoBertini inizia la suacarriera comeEsperto qualificatoin radioprotezione.Poi la politica. «Ilmio ingresso nellavita politica diLivorno fu laconseguenza diquello che sichiedeva a unoscout: mettersi alservizio degli altri.Nel 1990, contro ilparere del miopadre spirituale, ilgesuitaGiandomenicoMaddalena, micandidai convintoche fosse quellouno strumento perdare risposta aibisogni della gente, ai lorodisagi di qualunque tipofossero».Fu eletto in Giunta Comunalecol PSI e poco dopo nominatoAssessore alla cultura.Da lì sono passati gli annifino al 2004 quando il TeatroGoldoni torna alla sua città eriapre.«A quel punto lasciai il miolavoro che aveva continuatoad affiancare la politica e midedicai completamente alteatro». Anche se i suoi studierano decisamente ditutt’altro tipo, la narrativa, il

Ccinema e il teatro facevanoparte delle sue passioni dasempre.Dal 2011 Marco Bertini è ilDirettore generale dellaFondazione Goldoni, e la suagiornata inizia molto prestocon un’abbondante colazionee finisce molto tardi riempitadalle prove degli spettacoli, dicui è alle volte spettatore, dallavoro di gestione del teatro inufficio e dalla ricerca disoluzioni per tutti i problemiche si presentano. «Il Goldoniè come una nave da crociera,con tante persone diverse abordo e una nuova difficoltàche spesso si presentaall’orizzonte». A guidare lanave con lui uno staff di unaventina di persone «diqualità», dice, che creano traloro un’aria serena, perchè per

far andare avanti i motori, èimportante anche curare irapporti personali e essereconsapevoli che serve il giocodi squadra.Quello stesso staff che sivociferava la scorsa estate,avrebbe potuto perdere illavoro. Oppure no?«A noi è successo come aquella famiglia che contasullo stipendio a fine mese, ea cui verso il 27, vienecomunicato che non sarannopiù 2000 gli Euro ma 1500. Iconti non possono tornare!»I contributi del comune

infatti, come già era successonel 2008, nel 2009 e 2012,sono diminuiti in corsod’opera, con ricadutesull’anno della stagionesuccessiva trasformate inperdite. «Il bilancio dellaFondazione è sempre stato inpari, tranne in quei tre anni,che hanno fatto accumulare680 mila Euro dovuti ai tagli».Ma nessuno aveva mi parlatodi "chiusura".Il Comune poiha deciso di mantenerel’impegno di un milione emezzo di Euro anziché unmilione e trecento mila del

2013. In più si è addossato unmutuo per restituire liquiditàalla Fondazione e ha cedutol’immobile adiacente alTeatro, che ospita gli uffici, ela Fondazione stessa.«Il Teatro Goldoni, gioca unruolo importantenell’economia livornese, alcontrario di quello che moltipensano». Per ogni stagionevengono registrati tra i 500 e i700 contratti per lemaestranze, quasi semprescelte nella città. «A questivanno aggiunti gli introiti deiristoranti, degli alberghi, perartisti e spettatori che arrivanoda fuori città, i negozi da cuici serviamo per i bisogni“quotidiani” e la pubblicità».Lui lo chiama “Volanoeconomico della città”, anchese non è facile mantenere unteatro come il nostro, cheessendo storico ha dei costi digestione molto alti. «Ognivolta che si apre il sipario, ilcosto si aggira intorno ai 6000Euro tra luci, riscaldamento eannessi». Mi viene un dubbio echiedo...ma in tutto questocaos di bilanci, buchi dacoprire, artisti dagestire…cosa le è rimasto diquel fazzolettone scout?«Credo ancora in certe cose, ivalori non cambiano, i mieimodelli neppure. MadreTeresa, Giovanni XXIII, PapaFrancesco, persone che hannofatto tanto senza annunciarlo.Il segno scout è troppo forte,non si è mai cosa vorremmonella vita, ma scout lo si è perla vita!»

Il direttore generale dellaFondazione Goldoni, si racconta:dall’infanzia da scout, passandoper la politica fino ad arrivare alla«famiglia» del teatro di Livorno

ella Sala consiliare della Provincia l’ANP-PIA (Associazione Nazionale Perseguita-

ti Politici Antifascisti) e la Comunità Ebraicahanno ricordato le Leggi Razziali del 1938affrontando il tema: “Negazione-Afferma-zione dei diritti: Le Leggi Razziali e la Costi-tuzione Italiana”. Il segretario dell’Anppia,Spartaco Geppetti, ha aperto i lavori eviden-ziando che l’iniziativa si proponeva il com-pito di ricordare i fatti di quel periodo oscu-ro della dittatura e lo spirito della democra-zia rinata dalla Resistenza e resa concretadalla Carta Costituzionale. Il vice presidentedell’Amministrazione Provinciale, Corsino-vi, nel portare il saluto dell’ente, ha detto chel’incontro era l’occasione per riflettere insie-me su quella pagina vergognosa della storiaitaliana, bisogna perciò mantenere viva lamemoria di quegli eventi perché i rigurgiti diquei momenti si fanno sentire ancora oggi.Ed è per questo che la Provincia di Livornoprogramma già da alcuni anni le visite gui-date per gli studenti ai campi di sterminio.Il presidente della Camera di Commercio,Nardi, ha mostrato al pubblico un volumedella biblioteca camerale che raccoglieva lapubblicazione della rivista “La difesa dellarazza” dove comparivano degli articoli vera-mente agghiaccianti. Il vice presidente dellaComunità Ebraica, Guido Servi, ha aggiuntoche per combattere le aberrazioni bisognafar sempre riferimento ai valori propri dellapersona umana e ha ceduto la parola a Gari-baldo Benifei, presidente onorario dell’Anp-pia e figura storica della Resistenza livornese.I giovani -ha detto- dovrebbero conosceremeglio la storia italiana e quella di Livornoche reagì con forza al sorgere del fascismo, eha ricordato che nel 1933 al funerale di ungiovane antifascista i presenti furono bencinquemila, un numero che dimostra che,malgrado tutto, i livornesi rifiutarono il fa-scismo.Sono seguite le commosse testimonianze diAri Paggi e della professoressa Emma Belfor-te che ha spiegato di come si sia sentita de-fraudata, lei giovane liceale, di non poter piùandare a scuola a causa delle Leggi Razziali.Ha preso poi la parola il professor ZeffiroCiuffoletti, ordinario di Storia Contempora-nea all’Università di Firenze che ha relazio-nato sul tema: Le Leggi Razziali nell’Italia delfascismo. E’ giusto -ha detto- conservare lamemoria, ma dalla memoria bisogna passa-re alla storia come coscienza diffusa e condi-visa. Le Leggi Razziali -ha precisato- non èuna sola Legge (1938) ma sono otto provve-dimenti, con relative ordinanze e circolari,che proseguono fino alla Repubblica Sociale.Il relatore si è soffermato su quelli che furo-no gli ispiratori di quelle Leggi per poi dire

che gli ebrei pas-sarono dall’esse-re discriminatiad essere perse-guitati, e così sivenne a creareanche un impo-verimento dellacultura italianacon l’emorragiadei cervelli, sipensi ad esem-pio, alla figura diEnrico Fermi. Hamesso poi in ri-lievo il ruolo ne-gativo degli in-tellettuali di quel

tempo che non vedevano l’ora di occupare lecattedre universitarie che gli ebrei erano staticostretti a lasciare. L’ultimo intervento è stato quello del profes-sor Ugo De Siervo, già professore di DirittoCostituzionale ed ex presidente della CorteCostituzionale, che ha svolto l’argomento:Eguaglianza e diritti nella nostra Costituzio-ne. De Siervo è partito dallo Statuto Alberti-no per dire che, in quell’epoca, solo il 2%delle persone poteva votare e quindi l’ugua-glianza dei diritti era una chimera. De Siervoha poi messo in risalto la figura di GiorgioLa Pira che si prodigò a favore degli ebrei,del liberalismo e della democrazia. Comecostituente si batté per asserire l’idea che leIstituzioni pubbliche devono partire dalleesigenze della persona umana e della so-cietà. La Costituzione venne approvata quasiall’unanimità, a dimostrazione della saggez-za da parte di tutti, e con gli articoli 2 e 3vengono riconosciuti finalmente i diritti del-l’uomo “senza distinzione di razza”, e si spe-cifica -come diceva La Pira- che lo Stato èuno strumento della persona e non vicever-sa, e che esistono i doveri inderogabili dellasolidarietà. Il principio di uguaglianza di tut-ti i cittadini -ha concluso- oggi deve tenerconto degli immigrati che rappresentano unproblema vistoso che deve essere risolto.

Gianni Giovangiacomo

N

LEGGI RAZZIALIE COSTITUZIONEITALIANA

«Il Teatro Goldoni, gioca un ruolo importantenell’economia livornese, al contrario di quello chemolti pensano». Per ogni stagione vengono registrati trai 500 e i 700 contratti per le maestranze, quasi semprescelte nella città. «A questi vanno aggiunti gli introiti deiristoranti, degli alberghi, per artisti e spettatori chearrivano da fuori città, i negozi da cui ci serviamo per ibisogni “quotidiani” e la pubblicità»

L’incontro in Provincia

La Costituzionevenne approvataquasiall’unanimità econ gli articoli 2 e3 vengonoriconosciutifinalmente idiritti dell’uomosenza distinzionedi razza

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI8 dicembre 2013IV

VENERDÌ 6 DICEMBRENella mattina, udienze laici in vesco-vado

SABATO 7 DICEMBRE9.30 il Vescovo è presente al giuramen-to in Accademia Navale21.15 S. Messa per l’inizio dell’adora-zione della Festa dell’Immacolata alSantuario di Montenero

DOMENICA 8 DICEMBRE10.30 S. Messa all’Istituto delle Suoredell’Immacolata16.00 rito di ammissione al catecume-nato per gli adulti, in vescovado18.00 S. Messa e cresime alla chiesa diS. Jacopo

LUNEDÌ 9 DICEMBRE10.00 consulta regionale dei beni cul-turali ed edilizia di culto in vescovadoNel pomeriggio a Roma per la com-missione beni culturali della CEI

MARTEDÌ 10 DICEMBREA Roma per la commissione beni cul-turali della CEI20.00 incontro conviviale con il Pro-peller

MERCOLEDÌ 11 DICEMBRE10.00 S. Messa di Natale per la Poliziaalla chiesa della MadonnaNella mattina, udienze clero in vesco-vado19.30 in vescovado, vespri con i Cava-lieri del Santo Spolcro

GIOVEDÌ 12 DICEMBRE9.30 ritiro del clero a Villa Tirrena18.00 S. Messa di Natale del giornali-sta in vescovado20.30 incontro conviviale con il SerraClub

VENERDÌ 13 DICEMBRENella mattina, udienze laici in vesco-vado18.00 presentazione del libro "Corritempo s’ avvicina la festa " alla parroc-chia di S. Rosa

SABATO 14 DICEMBRE11.00 S. Messa per l’Associazione com-battenti alla chiesa di San Ferdinando13.00 incontro conviviale con il consi-glio IDSC16.30 incontro su Pio Alberto Del Co-rona e presentazione del fumetto, invescovado

DOMENICA 15 DICEMBRE11.00 in occasione della visita pastora-le al VI vicariato, S. Messa alla chiesadi Ss. Cosma e Damiano a Nugola15.30 incontro con le religiose all’Isti-tuto Maria Ausiliatrice

Agenda del VESCOVO

Avvento alla parrocchia di Santa Rosafesteggiamenti per il 50° anniversario della Parrocchia di S. Rosa, iniziatidopo la festa del 26 e 27 ottobre, andranno avanti per tutto il prossimo

anno con vari eventi e ospiti illustri fino alla prossima festa dell’ottobre2014.Il 13 DICEMBRE ALLE ORE 18,00 presso il salone parrocchialeGiovanni Paolo II interverrà Mons. Simone Giusti per presentare il suo ultimolibro: "Corri tempo, s’avvicina la festa! Le ragioni della speranza cristiana". Iltema trattato riguarda ciascun uomo: come ci poniamo di fronte al dilemmadella morte, evento drammatico, terribile, che ciascun uomo prima o poidovrà affrontare. L’unica forza che può sconfiggere la morte è la forzadell’amore, Dio stesso che interviene per la salvezza dell’umanità. Al nostroVescovo sarà donato il calendario parrocchiale del 2014, la cui distribuzionein parrocchia è iniziata in coincidenza con la prima domenica di Avvento. Sitratta di un calendario concepito e realizzato dai parrocchiani e che mostrala vita della comunità di S. Rosa: i giovani, gli scout,gli anziani, alcuni eventisignificativi della vita parrocchiale e un ricordo dell’indimenticabile Aron, ilfedele Husky amico di tutti, grandi e piccoli.Con l’Avvento, "momento forte" dell’anno liturgico, riprende ALLE ORE21,00 L’ADORAZIONE EUCARISTICA DEL GIOVEDÌ SERA, animata

I come sempre dai giovani e dagli adolescenti. Si tratta di un vero e proprioincontro con Gesù. Grande è la partecipazione, oltre che del popolo dellaparrocchia, anche di fedeli che giungono persino da fuori diocesi.In preparazione del Santo Natale i bambini e i ragazzi del catechismoanimeranno LA NOVENA DAL 16 AL 23 DICEMBRE. Alla Santa Messadelle ore 18,00 ci sarà un momento particolare in cui i ragazzi presenterannoalcuni personaggi del presepe, sia tradizionali, sia ideati dalla fantasia deigruppi catechistici. Ci saranno due nuovi personaggi, Marisa e Luigino. Marisa èuna donna incinta che si trova in gravi difficoltà economiche e si rivolge a GesùBambino per trovare un aiuto per affrontare l’emergenza in cui si trova e che laspinge purtroppo a pensare di sopprimere la vita che porta in grembo. Marisatroverà nel Signore e nella generosità del prossimo la forza per proseguirequesta gravidanza e per garantire un futuro al suo bambino. Luigino invece èun ragazzo come tanti, con la testa tra le nuvole, sempre sdraiato sul letto o suldivano a sonnecchiare e a vagare con fantasia in un mondo tutto suo. Un giornogli capita di sognare il Natale e contempla la nascita di Gesù. Questo lo stimolaa svegliarsi dal suo torpore e gli dona nuove energie per affrontare la suaadolescenza. La magia del Natale per lui e per tanti giovani divieneun’occasione di sognare in maniera positiva e costruttiva.

BREVI DALLA DIOCESIConcerto di NataleDOMENICA 8 DICEMBRE ALLE 18.00Alla parrocchia di S. Giovanni Bosco a Coteto, concerto di Natalecon il maestro Claudia Termini

Incontro diaconiSABATO 14 DICEMBRE ALLE 15.00Alla chiesa di S. Giovanni presso la Comunità di Sant’Egidio, ritirodi avvento.La meditazione sarà offerta da monsignor Simone Giusti

Cooperatori PaoliniSABATO 21 DICEMBRE ALLE 16.00Presso le Suore paoline di Via Corcos 63, S. Messa e a seguire incon-tro con don Antonio Tarzia, direttore della rivista "Jesus" di Milano

Libri da LEGGEREdi Mo.C.

Pace E.- La comunicazione invisibile. Le Religioniin internet.- Ed. Paoline, pp. 196, euro 19,90

Nell’era delle comunicazioni assistite da com-puter, il brulicare di siti religiosi dà vita ad unlaboratorio interplanetario dove i soggetti piùdiversi e lontani interagiscono tra loro, par-lando di Dio, fede, riti, credenze, esperienzemistiche. Ne emerge una mappa dibisogni,,aspettative, timori e speranze che legrandi istituzioni religiose non sembrano ingrado di intercettare. L’autore Enzo Pace, do-cente di Sociologia delle Religioni e Teoriedella complessità all’Università di Padova, do-po aver ricostruito l’evoluzione dei nuovi me-dia in rapporto all’universo religioso e aver si-tuato nel tempo l’ingresso delle Religioni neiprocessi di comunicazione via computer, pro-pone una riflessione su tre livelli: la differen-ziazione fra religion online e online religion;uno sguardo alla variegata tipologia degli stilicomunicativi; un’analisi comparata fra siti. Neemerge una esplorazione avvincente di nuovimicro-sistemi religiosi che, acquisendo vitapropria, creano nuovi credenti e praticanti,riunendoli intorno ad altari digitali, monaste-ri virtuali e comunità invisibili

Esercizi della Carità DAL 27 DICEMBRE 2013 AL 1GENNAIO 2014

"Io faccio nuove tutte le cose"Gli esercizi della carità nasconodalla voglia di osservare il mon-do con gli occhi aperti sul van-gelo della carità, attraverso ilservizio in diverse realtà, la pre-ghiera e il confronto,ma ancheil divertimento e il gusto dellostare insieme, alla scoperta del"prossimo".

ProgrammaMARTEDÌ 27 DICEMBREArrivi entro le ore 17.30, a se-guire, presentazione, siste-mazione e cena21.30 veglia di inizio

Giornata tipo:7.30 lodi, colazione e partenza per i diversi servizi14.00 pranzo 15.00-16.30 Tempo libero16.30 tempo di riflessione e di formazione18.30 Eucarestia20.00 cena e serata in fraternità

DOMENICA 29 DICEMBREIncontriamo la comunità di Bose alla Pieve di Cellole

MARTEDÌ 31 DICEMBRECapodanno in Caritas, animato da noi!

MERCOLEDÌ 1 GENNAIO A Roma da Papa Francesco per la Giornata Mondialedella Pace

Dove?Casa San GiuseppeVia Mario Puccini, 68Quercianella (LI)

Prezzo50,00 euro

Porta con teBibbia, sacco a pelo o lenzuola, asciugamani, strumentimusicali

Per informazioni e adesioni entro il 22/12:Sr Raffaelle [email protected]

P.Francesco [email protected]

Diocesiinforma

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LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI8 dicembre 2013 V

SPUNTI BIBLICI

Una sosta meditativaLa seconda domenica dopoNatale si configura come unasosta meditativa, nel contestodi grandi celebrazioni, cheinevitabilmente assumonomaggior rilievo (Natale, Madredi Dio, Epifania). La figurabiblica su cui mediteremo èquella dei “figli amati”, cheappare in filigrana in tutte leletture. Il mistero del Natale siriverbera sulla comunità deicredenti, costituendoli come“assemblea dei santi”: coloroche brillano della santità diDio.L’assemblea dei santi è unapotente figura biblica, che intempi oscuri ha illuminato lasperanza e orientato aperseverare nella fede. Iltermine, preso dalla primalettura, esprime una realtà chepervade tutta la liturgia dellaParola, e tende a coinvolgeregli ascoltatori, perché siriconoscano essi stessi comeparte di essa.

La sapienza nell’assemblea deisantiLa prima lettura sgorga dallapiù matura riflessioneteologica di Israele. La sapienzapersonificata dice da un latol’insondabilità del mistero diDio, assolutamentetrascendente, non mescolatocon il mondo, nonmanipolabile dalle parole o daipensieri umani; ma dall’altrolato il Dio assoluto ed eterno èsorprendentemente coinvolto,legato alla storia di Israele,costantemente presente nelmondo attraverso il segno diun popolo che gli appartiene,attraverso il suo spirito cheopera nel creato.Approfondire la ricerca sulmistero di Dio conduce anchealla scoperta dell’identità delsuo popolo: il popolo in cuiDio abita, in cui prendedimora la sua sapienza, è unpopolo di “eletti” e di “santi”.Istintivamente si recepisconoqueste nozioni in sensonegativo: parlare di eletti evocaun’ingiusta preferenza e unapregiudiziale esclusione dialcuni; parlare di “santi” evocaun modello di perfezioneinaccessibile.Il senso del testo del Siracidesembra essere l’opposto:parlare di elezione e parlare disantità permette di salvarel’identità di Israele, al di là deisuoi limiti e delle sue infedeltà.Anche se è un popolopeccatore, Israele è stato sceltoed è Dio stesso che lo santifica,lo fa corrispondere alla propriaidentità, lo chiama apartecipare della propriasantità.L’assemblea dei santi è unafigura dinamica, un termineche genera una tensione eaccende la speranza, anche aldi là delle sue parzialirealizzazioni; e a partire dallaresurrezione di Cristo, puòessere esteso da Israele a tutti ipopoli.

Ha dato il potere di diventarefigli di DioIl prologo di Giovanniannuncia la novitàsconvolgente del Vangelo:essere parte dell’assemblea deisanti significa essere “Figli diDio”, coloro che “non da

sangue... ma da Dio sono statigenerati”. Nel Cristo risortotutti hanno la possibilità diessere rigenerati come figli diDio. Ciò che era promessodalla Sapienza, si realizza nelCristo, parola vivente, Verbofatto carne, che accogliepersonalmente coloro chesono chiamati a diventare figlidi Dio.

“Con ogni benedizionespirituale”

L’apertura della lettera agliEfesini ci consente di misurarein tutta la sua ampiezza ilprogetto di Dio. Purrivolgendosi a destinatarideterminati, Paolo allarga lavisione a tutte le chiese che nelfrattempo si sono formate, eanche al futuro, al “tesoro digloria” che racchiude “la suaeredità fra i santi”. Anche inquesto brano la santità non vaintesa principalmente comeperfezione morale, daraggiungere con uno sforzovolontaristico: è prima di tuttoun dono di Dio, che ciraggiunge nella benedizionespirituale” conferita da Cristostesso.Il messaggio di Paolo è chiaro:lo Spirito, dono del Risorto, cirende “santi”; solo lui può“illuminare gli occhi delcuore”, perché si risvegli in noiil dono di grazia.

PER GLI EDUCATORI:l’ascolto profondo, di Dio e deifratelli

Non solo sondaggio emarketingL’ascolto è una delle dotifondamentali dell’educatore.Solitamente ciò viene inteso insenso prevalentemente tecnicoe professionale: conoscere lepersone a cui si è destinati,ascoltare i ragazzi, gli adulti, ibambini, le varie categorie didestinatari a cui si è inviati.Tuttavia, proprio partendodall’ascolto del destinatario, cisi rende conto che non puòessere ricondotto tutto ad unasorta di - pur benefico -marketing.L’esperienza concretadell’ascolto delle persone edelle situazioni conduce adandare più in profondità, inascolto del progetto di Dio. Aquesto livello si collocaprevalentemente Maria,risultando, peraltro,sorprendentemente efficace.Lei che non si ponedirettamente come educatrice,risulta straordinariamenteeducativa, mettendosi alservizio pieno del progetto diDio.

Il rifiuto di essere bisognosiMolto spesso, anche se si usanole massime attenzioni e la piùgrande disponibilità, l’azioneformativa viene rifiutata. Anche

il bisognosoestremo, che pure sitrova nella massimaindigenza, non siadatta facilmente adessere indirizzatoverso modalità divita nuove. Ilformatore èpercepito come unoche viene ad imporredall’esterno la suaconvinzione. Tuttocambia se insieme cisi mette in ascoltodel progetto di Dio.Di fronte a lui nonesistono formatori eformati, non esistechi aiuta e chi èaiutato, non esiste ilsapiente el’ignorante: tuttisono chiamati adessere in camminoverso larealizzazione pienadella sua verità.Maria, umile servadel Signore, èstraordinariamenteefficace ed educativaproprio per questo:non ci appare converità da insegnare,con schemi daapprendere, maindica il progettocomune, il progettodi Dio che ciriguarda tutti,restando serva ediscepola.

Il successo diun’indicazioneAlle nozze di Cana,Ella indicasemplicemente ilmodo di rivolgersi aGesù. Sarà lui adagire. Ai piedi dellacroce, la Vergineinsegnasemplicemente conil suo stare accanto achi soffre. Nella

prima comunità, secondo lanarrazione degli Atti degliApostoli, la vediamosemplicemente stare inpreghiera con la comunità deidiscepoli. Dicevamo prima:massimamente educativa,senza assumere il ruolo dieducatrice: perchécostantemente abitatadall’ascolto e dal servizio allaparola.

Ciò che è esigito è la fecondità,non un semplice risultatopratico. Cristo deve nascere innoi, come è nato in Maria.L’educatore è colui che perprimo vive la forza della parolache si manifesta.Anche la preghiera dialogante èimportante: Maria si interrogasulle parole dell’Angelo, e civiene presentato un vero eproprio processo didiscernimento, che si concludecon l’accoglienza del suoprogetto.Ogni educatore credente èdunque chiamato a vivere ilsuo servizio restandocostantemente inatteggiamento di ascolto, comeMaria, senza pretendere diesaurire la propria identità inuna serie di azioni o in unambito professionale, mamettendosi integralmente adisposizione del progetto diDio, nella sua interezza.

Dal sussidio CEIper l’Avvento 2013

L’assemblea dei santi

AVVENTO 2013: DOMENICA 8 DICEMBRE.........

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iale

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI8 dicembre 2013VI

Dal 7 dicembre la mostra itinerante sul beato Rolando Rivi

Io sono di Gesù, testimone della Verità quasi due mesi dalla

beatificazione la nostracittà ospiterà la mostradedicata al Beato Ro-

lando Rivi. Organizzata dallaFondazione San Carlo Borro-meo e dal Centro Culturale “IlPortico di Salomone” a partiredal 7 dicembre e fino al 15 saràitinerante ol-tre che pressola stessa fon-dazione, invia Lopez 44da lunedì alvenerdì (9.00– 12.00 almattino e16.00 - 19.00al pomerig-gio); sabato 7e domenica 8sarà possibilevisitarla pres-so la parroc-chia di Sant’A-gostino (8.00– 12.00 e 16.30 - 19.00) e sabato14 e domenica 15 presso la par-rocchia del Soccorso (8.00 –12.00 e 16.30 - 19.00).La mostra racconta la vicendaumana di un ragazzino di 14 an-ni, Rolando Rivi, che con consa-pevolezza luminosa, vive un rap-porto d’intensità affettiva entu-siasmante con la presenza realedi Cristo. Questo amore gli costòla vita e quindi il martirio per lafede. Il Papa all’Angelus del 6 ottobre

– giorno dopo la proclamazione– ha rivolto ai fedeli queste paro-le: il beato Rolando Rivi, un se-minarista di quella terra, l’Emi-lia, ucciso nel 1945, quando ave-va 14 anni, in odio alla sua fede,colpevole solo di indossare la ve-ste talare in quel periodo di vio-lenza scatenata contro il clero,

che alzavala voce acondanna-re in nomedi Dio glieccidi del-l ’ i m m e -diato do-poguerra.Ma la fedein Gesùvince lospirito delm o n d o !Rendiamograzie aDio perq u e s t o

giovane martire, eroico testimo-ne del Vangelo. I giovani di 14anni hanno adesso un esempioin lui, che sapeva cos’era impor-tante, pieno di coraggio. «La sua vita si racchiude nell’e-spressione che lui usava spesso:"Io sono di Gesù". Quindi Ro-lando è la testimonianza dellasemplicità e della totalità dell’a-more. È la testimonianza che l’a-more è più forte della morte, co-me dice il Cantico dei Cantici: leacque non potranno spegnere

quell’amore. L’oceano per Israeleera il simbolo del demoniaco:ecco, il demonio non può spe-gnere l’amore. Questo è ciò chele persone avvertono, e qui sta laragione dell’attrattiva verso Rivi»– così si esprime Monsignor M.Camisasca vescovo di ReggioEmilia e Guastalla. Questo attac-camento alla talare – prosegue ilpresule - era la modalità con cuiun ragazzo di 14 anni affermavala propria appartenenza a Cristo.Oggi può essere vista come unacosa anacronistica, ma in realtàera questa la sua modalità di gri-dare al mondo: io sono di Cri-sto, Cristo è il Signore della miavita, nel senso che è Colui checolma la mia attesa di felicità e dipienezza.Ma altrettanto interessante è lavicenda del curatore della mo-stra: il giornalista e scrittore Emi-lio Bonicelli il quale rimasto let-teralmente folgorato dalla storiadi questo piccolo ragazzoprofondamente innamorato diGesù e trasformato da questoamore su cui aveva progettato lasua esistenza. Per tale amore èstato sequestrato, torturato e uc-ciso da uomini accecati dall’i-deologia. Quando Emilio ha“incontrato” Rolando viveva unavicenda personale molto diffici-le. Era da poco tornato al lavorodopo una lunga convalescenzaseguita a un trapianto di midolloosseo per curare una leucemia.Allo stesso modo, un bambino

inglese era guarito dal questocancro ma attraverso una Grazia.Sotto il suo cuscino, un amicoaveva posto una ciocca di capellidi Rolando, intriso del sanguedel martirio. Nel libro Il sangue el’amore Bonicelli ricostruisce lavicenda di Rolando parallela-mente a quella di questo bambi-no malato della stessa malattiadell’autore. La vicenda è legataad un giovane di origine india-na, che studia a Roma e comple-ta poi gli studi in Inghilterra do-ve viene accolto da una famigliadi amici protestanti. Il giovane,che a quel tempo guidava ungruppo di preghiera, rimase col-pito da un articolo dell’Osserva-tore romano, che parlava pro-prio di Rolando, si mise in con-tatto con padre Colusso, parrocodi San Valentino dove Rolando èsepolto e venerato. Il figlio piùpiccolo di quegli amici prote-stanti si era ammalato di leuce-mia e il giovane chiese al preteuna reliquia per poter chiederel’intercessione di Rolando. PadreColusso gli spedì la ciocca di ca-pelli. Al termine di una novenadi preghiera, il bambino stavabene.Tutta questa straordinaria storiaviene ora presentata nella mo-stra: Io sono di Gesù, Beato Ro-lando Rivi, Testimone della ve-rità. Venti pannelli agili e facilida leggere, particolarmente adat-ta ai bambini del catechismo.

A cura di Andrea Capaccioli

A

l 21 novembre scorso il Serra Club diLivorno ha partecipato alla S. Messa

officiata da Mons. Celso Morga Iruzu-bieta, segretario della Congregazioneper il Clero della Santa Sede, nellaChiesa di S. Andrea (adiacente al Ve-scovado), e concelebrata da Mons. Si-mone Giusti, Vescovo di Livorno, e daMons. Paolo Razzauti, Rettore del Se-minario. Tra i molti sacerdoti, diaconie seminaristi era presente il Cappella-no del Serra Club Livorno Don GinoGabriele Bezzi (nominato questo an-no cappellano dal Vescovo Giusti).Poiché quel giorno -presentazionedella Beata Vergine Maria- è la ricor-renza della Virgo Fidelis, Patrona del-l’Arma dei Carabinieri, erano presenti–oltre alle Autorità cittadine livornesi(S.E. Tiziana Costantino, Prefetto; Dr.Giorgio Kutufà, Presidente della Pro-vincia; Amm. Cavo Dragone, Coman-dante della Accademia Navale; Gen.Lorenzo D’Addario, Comandante del-la Brigata Folgore; Col. Fabio Mendel-la, Comandante della Guardia di Fi-nanza; Cons. Francesco De Leo, Pro-curatore Capo)- il Col. MassimilianoDella Gala, Comandante Provincialedei Carabinieri di Livorno, unitamen-te a moltissimi Comandanti di Sta-zione e Carabinieri.Mons. Iruzubieta ha impostato l’ome-lia ricordando che la “Lumen Fidei” siconclude con la preghiera a Maria echiede alla Madonna “Aiutaci a la-sciarci toccare il Suo amore, perchépossiamo toccarlo con la fede”. Daqui l’Arcivescovo ha ricordato che lafede, come si legge nella enciclica, hatre tappe: la fede come ascolto (“fidesex audito” – S. Paolo); la fede comevisione (“chi crede in me, crede inColui che mi ha inviato; chi vede me,vede colui che mi ha mandato” – Gv,12, 44-45), la fede come toccare(“quello che noi abbiamo udito …quello che abbiamo veduto … e chele nostre mani hanno toccato del Ver-bo della Vita” – 1 Gv 1,1). È attraver-so Maria -che ha reso possibile la rea-lizzazione della Incarnazione, e quin-di la condivisione in Cristo della no-stra umanità- che possiamo giungerealla pienezza della conoscenza pro-pria dell’amore. Mons. Iruzubieta hapoi ricordato come nel motto dei Ca-rabinieri (“Nei secoli fedele”) si rico-nosce la fedeltà a Maria, e per questola Patrona dell’Arma è appunto la“Virgo Fidelis”.Dopo la S. Messa una rappresentanzadel Serra livornese, guidata PresidenteDr. Paolo Lugetti, ha consegnato aMons. Iruzubieta una copia della ico-na della Patrona della Toscana, SantaMaria delle Grazie di Montenero, rea-lizzata su ceramica, in ricordo dell’e-vento.

Alessandro Bassi Luciani

I

DI FABIO FIGARA

on Mario, insieme allesuore del Verbo Incar-nato di Betlemme, si oc-cupa di gestire la casa di

accoglienza Hogar Nino Dios(Casa di Gesù Bambino) di Be-tlemme, posta ad appena 50metri dalla Basilica della Nati-vità, e creata grazie all’impor-tante apporto dell’Unitalsi e delGoverno italiano. La strutturaconta attualmente 22 bambini,tutti con disabilità o con ritardimentali, nati in famiglie appar-tenenti a contesti sociali e reli-giosi in cui le malformazionicongenite sono ancora viste co-me una "punizione divina".«Nascere oggi a Betlemme nonè una grande fortuna - spiega"Abuna" Mario, come vienechiamato affettuosamente daisuoi collaboratori, mostrandoalcune diapositive - e nascerecon dei problemi è ancora peg-gio. Noi cerchiamo, dal 2005,di offrire una vita dignitosa aquesti bambini, cercando espesso riuscendo a trovar lorouna famiglia. E abbiamo bam-bini appartenenti a qualsiasi re-ligione. Purtroppo, a causa del-la presenza del muro, si vedrà

crescere il numero dei neonatiaffetti da patologie genetiche, acui vanno aggiunti forti proble-mi per il rifornimento idrico».Il «muro» è una barriera di cen-tinaia di km voluta dal governoisraeliano per separare la Ci-sgiordania da Israele, cercandodi arginare così il rischio di at-tentati suicida contro la popo-lazione. La costruzione (ancorain corso) ha portato alla confi-sca di molte terre appartenentiai Palestinesi, isolando un’inte-ra comunità. La perdita di areecoltivabili, oltre alle problema-tiche relative all’approvvigiona-mento e alla coltura dell’olivo,importante risorsa economicadella zona, ha portato a un tas-so di disoccupazione dell’80%;la costruzione del muro hacomportato problemi nelle co-municazioni e nei rapporti conle altre popolazioni (con au-mento di incroci tra le famiglie,e la nascita di bambini conmalformazioni), con limitazio-ni per l’accesso alle strutture sa-nitarie; la perdita di terre haportato anche serie difficoltànell’approvvigionamento idri-co, vero motivo di rischio perrappresaglie e rivolte. «Siamo al centro di una guerra

stupida tra due popoli. Noi Cri-stiani, che siamo in minoranza,possiamo essere un ponte traqueste due culture. In questa si-tuazione noi abbiamo due sfi-de importanti: non possiamoperdere la nostra umanità, purin un clima di tali difficoltà, edivulgare la verità su ciò che staaccadendo in queste terre, ve-rità spesso nascosta dai massmedia internazionali. Per ilproblema dell’acqua, ad esem-pio, nessuno dice o scrive chenon arriva nella nostra zonaperché dall’altra parte del muroviene chiusa la tubazione.Quindi, è chiaro che la vera for-ma di giustizia, oltre a quellaDivina, è la conoscenza dei fattireali».Insieme ai sacerdoti e alle suorecon cui condivide il lavoro nel-la casa, don Mario organizzaogni settimana un momento dipreghiera sotto gli Ulivi con lacerimonia eucaristica (in unterreno che il governo israelia-no vorrebbe espropriare) e,ogni venerdì, la recita del SantoRosario di fronte al muro, co-me una sorta di «Intifada dellapreghiera, nonostante il freddo,la pioggia, il vento e i gas lacri-mogeni», dice scherzosamente.

E «un muro che ruba sorgentid’acqua e spacca le relazioninon potrà mai portare la pace.Purtroppo alcune avvisaglie cifanno capire che la situazione èsul punto di esplodere, e abbia-mo molta paura. Da questabattaglia non ci saranno vinti evincitori: o viviamo tutti in ar-monia o moriamo insieme».Padre Gabriele Bezzi, parrocodi SS. Pietro e Paolo, ha conclu-so l’incontro con l’accensionedella candela per la pace sull’al-tare della Croce, di fronte allaraffigurazione dei Re Magi, econ una preghiera in comuneper la Terra Santa.

Per essere informati sulle atti-vità di don Mario e degli altrioperatori della casa, nonchédelle associazioni collegate: Associazione Habibi: www.as-sociazionehabibi.orgBlog Don Mario, "Io vivo ALDI-LA’ del Muro": http://abunama-rio.wordpress.com/

Padre Bezzi, Gli Angeli di Be-tlemme: http://angelidibetlem-me.blogspot.it/Caritas Baby Hospital,www.aiuto-bambini-betlem-me.it

D

Mons. Celso MorgaIruzubieta al SerraClub di Livorno

La fede per«toccare» Cristo

L’iniziativa alla parrocchia dei Ss. Pietro e Paolo

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LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI8 dicembre 2013 VII

Il convegno del Centroitaliano femminile

IL VOLONTARIATOE LE COMPETENZE

l Cif di Livorno in collaborazione con glialtri Cif della Regione Toscana e grazie al

patrocinio del CESVOT, ha organizzatopresso il Regina Mundi al Calambrone, unimportante e interessante convegno su: “ Ilvolontariato e le competenze”, perché co-me ha sottolineato la Presidente Regionaledel Cif, Letizia Gaudenzi, è quanto mai ne-cessario occuparsi in maniera innovativadelle politiche del lavoro agganciandosi almodello europeo. Il volontariato non sipuò più permettere di vivere di sola “buonavolontà” ma sente la necessità di adeguarsialle nuove modalità per non lasciare spazioall’improvvisazione e rendere più efficacela propria presenza nella società. Il Cesvotè stato tra i primi ad intraprendere questadirezione ed altre associazioni fra cui il Cifsono interessate a seguire questi orienta-menti, pertanto con questo convegno, par-

lando di compe-tenze, voglionooffrire ai giovaniun’opportunitàdi crescita uma-na e lavorativa.Gli interventisono stati nu-merosi e qualifi-cati. Ha aperto ilavori il neoas-sessore alle poli-tiche sociali diPisa Sandra Ca-puozzo la qualefacendo riferi-mento alle futu-re classi dirigen-ti ha invitato afare esperienzanel volontariatoperché solo così“si sviluppa una

crescita relazionale e si fa esperienza di co-sa significhi il sacrificio e la responsabilità”.Il dr. Dario Pappalardo e il Dr. Bruno Ber-nardo Isetta hanno invitato a riconsiderareil volontariato come luogo e “palestra” incui si acquisiscono delle competenze, e lepolitiche del lavoro devono portare le per-sone a ridurre le cause che rendono la di-soccupazione di lunga durata. Devono an-che, in base all’analisi delle competenzesviluppate dal lavoratore, essere in grado dicondividere e cercare strategie comuni perfavorire nuovi contratti, nuovi patti e l’inte-grazione tra attori, attività e risorse. Sonostate quindi presentate esperienze realizza-te dal Cif di Grosseto, di Livorno e della Si-

cilia dove vi è una felice collaborazione conle Istituzioni. La pedagogista Sabrina Rava-gnani di Rovigo che fa parte del DirettivoNazionale Cif ha fatto presente quanto siamai necessario in questo periodo dove nonsi muove foglia, avere una conoscenza spe-cifica delle nuove tecnologie e sperimenta-zioni che consentono di essere innovativi erendono capaci di sapersi prendere il ri-schio, con buoni risultati. Nel Veneto adesempio giovani imprenditori, dopo unaattenta analisi del territorio, sono riusciti adare avvio a imprese di agriturismo e ga-stronomiche, di radio-taxi. Anche l’impren-ditoria femminile dando luogo agli openweek è riuscita a inventare dei boschi persportivi dove si fa ginnastica divertendosi:“La creatività porta sviluppo, bisogna saperpensare l’impensabile!”. A conclusione, laPresidente Gaudenzi, nel ribadire come ilCif fin dalle sue origini ha sempre precorsoi tempi, anche con questo convegno, purguardando alla crisi economica e socialeche purtroppo ha una dimensione europeae globale, ha voluto offrire delle risposteche vanno incontro ai bisogni del momen-to, ma che allo stesso tempo guardano allegenerazioni del futuro.

Mo.C.

I

Il volontariato nonsi può piùpermettere divivere di sola“buona volontà”ma sente lanecessità diadeguarsi allenuove modalità pernon lasciare spazioall’improvvisazionee rendere piùefficace la propriapresenza nellasocietà

ALLA PARROCCHIA S. M. DEL SOCCORSO NEL PRIMO GIORNO DI AVVENTO

IL RITIRO DELL’AC AI TEMPI DI FACEBOOKuelli che troverete chiamateli!»: Questo è il tema dell’anno per l’Azione Cattolica Italiana e a partire da questo i giovani diAC e non, hanno passato una mattinata di riflessione in preparazione al Natale. Un ritiro, quello di quest’anno, che

potremmo definire «al passo coi tempi».Si perché dopo un momento di preghiera incentrato sulla figura di Giovanni Battista, annunciatore della venuta del Signore, igiovani presenti hanno riflettuto sull’annuncio 2.0.Grazie ad un video-provocazione che mostra come sarebbe avvenuta tutta la storia della natività ai giorni nostri, grazie aInternet, ai giovani presenti è stato chiesto di «aggiornare il proprio stato Facebook» per invitare più gente alla stalla e alla visitadel bambinello.Un’attività che ha aiutato a riflettere su come nonostante i tempicambino, lo spirito debba rimanere lo stesso, su come le nuovetecnologie e i nuovi modi di essere "amici" non ci debbanodistaccare dalle cose che contano veramente.La venuta del Signore è un avvenimento di gioia, e i nuovi modidi comunicare non hanno reso la natività una cosa "normale"bensì un’opportunità per portare il messaggio ancora a piùpersone.A monte di tutto ciò c’era una riflessione sulla figura di chi nonricevette l’annuncio, su chi ha ricevuto l’annuncio ma non se ne ècurato, su chi ha perso l’occasione.Un comportamento molto umano, un comportamento chespesso nella nostra vita abbiamo ma di cui non sempre ce nerendiamo conto.L’uso dei Social network può dunque essere visto come modo perampliare la propria fede e poterla condividere con tutti, non comeesibizionismo, ma perché insieme è più bello!La giornata di ritiro si è conclusa con la Messa alla chiesa di SantaMaria del Soccorso, sede del ritiro, e il pranzo in comune.Un bel «Mi piace» allora per questi giovani che hanno «condiviso»le loro sensazioni e la loro fede in questo primo giorno diAvvento.

Michele Martella

La Messa e l’incontrocongiunto dei dueconsigli di presidenza

Le Acli di Livornoe Pisa versoun’azione comune

a Presidenza delle Acli livornesi si è riuni-ta nel giorno della Presentazione della

Vergine Maria nella Chiesa di sant’Andreadove è stata celebrata una Messa. L’eucare-stia è stata presieduta da don Edoardo Me-dori, accompagnatore spirituale delle Acli,che l’ha officiata insieme a don AntonioCecconi assistente delle Acli pisane. E’ la prima volta -ha sottolineato don Edoar-do- che le Acli livornesi si uniscono alle Aclipisane nella celebrazione di una Messa, poinell’omelia don Medori ha detto che biso-gna sempre discernere quello che conta daquello che è superfluo, bisogna dimostraresaggezza e buon senso e riconoscere che ilvero bene non è l’economia e i suoi interessima la persona umana. Noi cristiani -ha ag-giunto- non abbiamo una religione, ma unmaestro di vita eterna che è Gesù e sull’e-sempio di Maria -ha concluso- il cui dolorediventa salvifico, dobbiamo ricercare i verivalori della vita. L’incontro degli aclisti neilocali della parrocchia ha visto la riunionecongiunta delle Presidenze Acli di Livorno ePisa, guidate rispettivamente da AntonioMelani e da Giacomo Martelli. Melani hainiziato dicendo di aver ricevuto una nuovaproposta di Statuto delle Aggregazioni Lai-cali che non mette nel dovuto risalto le pre-rogative dei laici scaturiti dalla “Christefide-lis Laici” per cui alcuni enunciati hanno bi-sogno di una verifica e modifica. Melani hapoi condotto una rivisitazione delle temati-che riguardanti l’intero sistema associativo,mettendo in rilievo i sevizi che vengono pro-posti come imprese sociali (Acli Service, Pa-tronato, Enaip), servizi ricchi di risorse uma-ne e di pensiero che possono essere condivi-si tra la realtà livornese con quella pisana.Di questa possibile condivisione è opportu-no iniziare a parlarne per valutarne gli ele-menti di forza al fine di condurre una azio-ne comune.Anche il presidente Martelli, riferendosi alleAcli Service ha auspicato un tavolo allargatodal quale si possa trarne un contributo con-creto per comuni realizzazioni nel prossimofuturo. C’è la possibilità -ha aggiunto Mela-ni- di mettersi insieme su degli elementistrutturali come possono essere quelli del-l’unificazione degli acquisti e della program-mazione di campagne di marketing, una se-conda possibilità è quella di dare voce ad uncomune organismo nel quale si possano di-battere le future strategie, mentre un terzoelemento consiste nel capire le problemati-che che emergono dal territorio. Banchettiha sottolineato le affinità con Pisa, è dunqueauspicabile un comitato congiunto a cuiconferire compiti precisi. Al termine le duePresidenze hanno dato mandato ai rispettiviConsigli di Amministrazione delle Acli Ser-vice di iniziare i colloqui, mentre una com-missione mista inizierà una riflessione sulsuperamento dei livelli territoriali per un co-mune sviluppo associativo.

Gianni Giovangiacomo

L

IL CONVEGNO SULLA SCUOLA CATTOLICA IN DUOMO

Il diritto di sceglierela scuola per i propri figli

on possiamostare in

silenzio! Dobbiamogridare a tutti chevogliamo la libertàdi scegliere qualescuola farfrequentare ai nostrifigli. È la leggeBerlinguer chestabilisce la paritàdegli istituti cattolicicon quelli statali, didecine e decine dianni fa: quantoancora dovremoaspettare perché il nostro territorio sirenda conto di quale grande ricchezzasiano gli istituti scolastici cattolici?Non è la scuola pubblica controquella privata, non è uno scontro èuna questione di libertà! Dove sono icontributi statali che spettano agliistituti paritari? Non è giusto che lefamiglie che vogliono mandare i lorofigli alla scuola cattolica debbanopagare le tasse due volte..» Sono durele parole del vescovo Simone Giusti alconvegno sulla scuola cattolica inprogramma in Cattedrale.La mattina era dedicata alle relazionidi alcuni insegnanti e professori edesperti sul tema della scuola, mentreil pomeriggio ha visto l’interventodella responsabile dell’ufficioscolastico diocesano Enrica Talà e letestimonianze delle persone chevivono direttamente nel quotidianola scuola cattolica, storie di vita e discelte educative: le famiglie, gliinsegnanti, i ragazzi e le religiosedegli istituti di Livorno: l’Immacolata,S. M. Maddalena, Maria Ausiliatrice,S. Spirito, Sacro Cuore,Venerini escuole gestite dalla FondazioneS.Carlo Borromeo, a cui è seguitol’intervento del vescovo di Livornomons. Giusti.«Occorre far emergere il legameprofondo tra la scuola cattolica e laChiesa locale - ha continuato il

vescovo Simone - tra la scuolacattolica e le aggregazioni laicali, trala scuola cattolica e le famigliecristiane: dobbiamo pensare il tuttoall’interno di in un unico progettoeducativo. Spesso preti e cristianipraticanti non sembrano interessatiall’argomento della scuola cattolica,dimenticando quanto essa, insieme aicarismi religiosi che la guidano, siauna ricchezza per tutti. Occorrecomunicare di più attraverso i mediaquanto ogni scuola fa, rendere tuttopiù visibile, favorire l’istituzione discuole materne nelle parrocchie,favorire la preparazione degliinsegnanti perché siano sempre piùqualificati e poi occorre un po’ disinergia, tra le scuole: l’una richiamil’altra, l’una favorisca l’altra nelleiscrizioni, negli acquisti, nellagestione…ci sia collaborazione tra lescuole, perché l’offerta formativacattolica sia veramente diocesana.Dobbiamo fare squadra per renderela scuola cattolica del nostroterritorio vincente! Inventiamoiniziative, un concorso, una giornataallo stadio, un viaggio... perché siaun’unica scuola con diversi attori, perdare l’idea all’opinione pubblica chenon ci sia concorrenza, ma unitàd’intenti. Spero che questo convegnosia l’inizio di una strada insieme».

c.d.

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI8 dicembre 2013VIII