La scuola di Chicago

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2012

Transcript of La scuola di Chicago

  • copertina cicago 4-10-2012 16:01 Pagina 2

    C M Y CM MY CY CMY K

  • Indice

    7 Giganti dacciaio tra piccole case nella prateria Benedetto Gravagnuolo

    11 Premessa

    17 La Scuola di Chicago

    55 La Fiera Colombiana

    73 Il Piano di Chicago

    89 Frank Lloyd Wright e gli architetti della Prateria

    135 Louis Sullivan e il decorativismo

    157 Evoluzione dei grattacieli di Chicago Manfredo Tafuri

    181 Schede

    211 Apparati

    212 Bibliografia

    213 Indice dei nomi

    214 Indice dei luoghi

    Copyright 2012 CLEANvia Diodato Lioy 1980134 Napolitelefax [email protected]

    Tutti i diritti riservati vietata ogni riproduzione

    ISBN 978-88-8497-169-2

    EditingAnna Maria Cafiero Cosenza

    GraficaCostanzo Marciano

    Referenze fotograficheArchivio Gubitosi, pp. 10, 12, 13, 20, 23a, 25a, 33a,

    35as, 40, 63ad, 63b, 91, 146, 152, 154, 158, 173,186a

    Tom Heinz, pp. 94-127, 131, 185as, 186c, 187Richard Nickel, pp. 37, 49, 138, 139b, 143, 148,

    208bs, 208a, 208bs

    Tutte le altre immagini sono state fornitedallAutore.

    in copertina e retrocopertinaSkyline di Chicago

    Un vivo ringraziamento a:Vincenzo Amato, Ivana Calafato, Ivan DAvanzo,Tom Heinz di Chicago, alla Chicago ArchitecturalFoundation

  • 7Giganti dacciaio tra piccole case nella prateria

    Benedetto Gravagnuolo

    Questo libro il frutto di una passione per larchitettura americana che ha radici profonde.Risale al 1964 un primo studio sullopera di Louis Sullivan elaborato da Camillo Gubitosinei sei mesi trascorsi a New York presso la Columbia University, avendo conseguito sutale tema una borsa di studio Fulbrigth. Rientrato in Italia, lallora giovane assistentepresso lIstituto di Analisi Architettonica, diretto da Giulio De Luca, approfond le suericerche sui protagonisti dellarchitettura degli States negli anni a cavallo tra XIX e XX secolo, con particolare attenzione al fenomeno della cosiddetta Scuola di Chicago. Fu solo linizio di un interesse conoscitivo ininterrotto, sviluppato nel corso della suapluridecennale docenza presso la Facolt di Architettura dellUniversit di Napoli FedericoII. Ad alimentare ulteriormente tale impegno analitico, sfociato in una sorta di bricolagecollezionistico di disegni e di foto depoca, sono state peraltro le periodiche frequentazionidelle scuole, delle citt e degli architetti americani, a partire dallinsegnamento svoltopresso il Boston Architectural Center nel 1978. Allattivit didattica, Camillo Gubitosi ha daltronde affiancato un impegno tuttaltro che irrilevante nella promozione degli scambi culturali internazionali. Memorabili per vari aspetti restano le grandi mostre curate negli anni Settanta tra Roma e Napoli - in collaborazione con Alberto Izzo - tra le quali quelle dedicate a JamesStirling (1974), ai Five Architects of New York (1975), a Frank Lloyd Wright (1977) e a Le Corbusier (1978). Nel quadro di tali iniziative si staglia la mostra di architettura - allestita nellaulica cornicedel Castel Nuovo di Napoli tra il 26 ottobre e il 10 novembre 1974 - incentrata sullaEvoluzione dei grattacieli di Chicago dal 1870 al 1974. Quel meeting fu introdotto dauna magistrale conferenza di Manfredo Tafuri, a suo tempo registrata e ora pubblicata perla prima volta in questo volume, a distanza di pi di trentanni, con una trascrizione chepreserva opportunamente lalata vibrazione della dizione orale. Va da s che molta acqua passata sotto il ponte. Eppure, nonostante le numerose nuoveacquisizioni su questo argomento molto indagato, il tempo non ha scalfito il rigorefilologico e loriginalit interpretativa del discorso di Manfredo Tafuri sulla genesi e sullesuccessive metamorfosi dei grattacieli americani. Anzi, proprio riconducendo ladissertazione tafuriana nelle coordinate cronologiche in cui colloca - a met strada tra lapubblicazione su La citt americana dalla guerra civile al New Deal (con Giorgio Ciucci,Francesco Dal Co e Manieri Elia, Laterza, Roma 1973) e la pi ampia disamina dellaArchitettura Contemporanea (con Francesco Dal Co, Electa, Milano 1976) - che si pumeglio valutare linossidabile icasticit di quellesegesi in controtendenza rispetto ailuoghi comuni reiterati nelle storie del Movimento Moderno sulla scia del seducente plotnarrativo sulla Scuola di Chicago, coniato con calibrata enfasi da Sigfried Giedion nelsuo celebre volume Space, Time and Architecture (1941). Cos come preserva validitcritica il breve, ma denso saggio di Mario Manieri Elia redatto come introduzione al gimenzionato catalogo della mostra curata da Camillo Gubitosi e Alberto Izzo sullaEvoluzione dei grattacieli di Chicago (Officina, Roma 1974). Tornando sui suoi passi, Camillo Gubitosi ripropone sulla ormai mitica Scuola diChicago il presente volume, che mira soprattutto alla sistematicit e alla chiarezzainformativa su una delle fasi decisive nella definizione della tecnica e del liguaggio dellamodernit. Ebbene, come quando ci capita di rivedere un cult-movie, conoscendo gi la

  • dove venne misticamente esaltata lidea della Over-Soul (anima cosmica che sottendelUniverso) con la quale ogni uomo deve relazionarsi individualmentenellautoresponsabilit della self-reliance. Nel solco tracciato da tale alveo, H.D. Toureauaggiunse il culto della Civile Disobbedienza (1849) e il Gusto selvatico del Walden, o la Vita nei boschi (1849), anticipando temi che saranno poi sviluppati da F.J. Turnernellesegesi de Il Significato della Frontiera nella storia americana (1893). Non meno significativo resta il rapporto mentale di Wright con il pragmatismo, la cui conoscenza fu favorita dallamicizia con John Dewey, chiamato a insegnare filosofiapresso lUniversit di Chicago, nonch dalle frequentazioni con i fratelli William e Henry James. Senza contare che presso la stessa Universit di Chicago insegnava anche Thorstein Veblen, autore del folgorante saggio sociologico sulla Teoria della classe agiata (1899). Fin qui solo un rapido accenno alla vicenda che il lettore trover ampiamentedocumentata nella ricognizione a tutto campo che Camillo Gubitosi ha voluto dedicarealla Scuola di Chicago. una vicenda che a qualcuno potrebbe apparire una vecchiastoria sulla quale non vale pi la pena di ritornare a riflettere, mentre a mio sommessoavviso continua a emanare un fascino discreto proprio per la sua criticit dantan,nonostante il fluire del tempo, al pari dellicona di Marilyn Monroe che non smetter maidi sedurre i cinefili appassionati delle indelebili pellicole hollywoodiane di film ormaileggendari, bench datati, provenienti da quella America che era una volta il NuovoContinente mentale.

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    trama del film, la nostra attenzione viene attratta soprattutto dai dettagli delleinquadrature nelle dissolvenze narrative. Fuor di metafora, laspetto pi attraente del libroderiva dalleleganza e dalla dovizia dellapparato iconografico, che coniuga con efficaciarappresentativa i volti (non a tutti noti) degli architetti e dei critici che animarono quellastraordinaria avventura ideativa alle opere e alle decorazioni (non a tutti note) realizzate o disegnate da quei protagonisti. Il fascino di tale racconto per immagini non deve perdistogliere lattenzione dalla struttura saggistica. Tuttaltro che irrilevante resta la scelta di tenere unito in un unico volume sia lastraordinaria vicenda della costruzione dei primi grattacieli - riletta nel groviglio delledifferenze di declinazioni infuse, non tanto da due scuole di pensiero (William Le BaronJenney da un lato e Henry H. Richardson dallaltro), quanto piuttosto dalle molte anime diquellavventura - sia lantitesi concettuale avversa ai giganti dacciaio della business-citymanifestatasi nei verdi sobborghi della stessa Chicago con le celeberrime Prairie Housesdi Frank Lloyd Wright, disseminate tra Oak Park e River Forest nel decennio che va dal1899 al 1909. nel cono ottico della vivace dialettica tra contrapposte visionidellarchitettura che va re-interpretata la stessa Worlds Columbian Exposition, allestitanel 1893 con la regia di Daniel Burnham, stigmatizzata nelle storie canoniche delMovimento Moderno come lapostasia dai sacri princip della Scuola di Chicago,mentre a ben vedere rappresent solo una scenografica svolta protesa verso un anelatoritorno agli originari valori della White City, caldeggiati da Thomas Jefferson nella fasefondativa degli Stati Uniti dAmerica. Fu una svolta che, peraltro, non segn la finenella costruzione dei grattacieli, ma piuttosto un new deal nel rapporto tra architettura e pianificazione urbana. Ed proprio questo il punto. ben vero che i prodromi dei grattacieli vanno stanati anchein altre citt americane e riannodati lungo il filo sottile, ma rintracciabile, che partedallaspirazione al colossale manifestatasi gi in tutta evidenza nellObelisco aWashington (1848-84), eretto sullo sfondo del Campidoglio e della Casa Bianca nellacapitale degli States, per poi approdare a New York nei primi edifici alti, tecnologicamenteallavanguardia bench travestiti sotto una coltre eclettica in stile vittoriano, costruiti daRichard Morris Hunt e George B. Post nei primi anni Settanta nel cuore di Manhattan. Ci nonostante, resta altres innegabile che - non a caso - fu Chicago la culla perantonomasia del grattacielo orgogliosamente inteso come invenzione tipologicaamericana, senza pi complessi di inferiorit verso leredit storica dellEuropa. Il great fire del 1871 rappresent in tal senso solo una provvidenziale calamit per esaltareun processo di tendenziale crescita illimitata della metropoli sia in altezza, con lamoltiplicazione dei piani garantita dalla tecnica dellacciaio e dal brevetto degli ascensori,sia in orizzontale, grazie allastratta geometria dellimpianto a scacchiera dellarea centraledel Loop, priva di rigidi vincoli normativi e, in quanto tale, predisposta allesaltazione delbusiness.

    Eppure, in quella stessa citt si concentr - per ragioni storiche che sarebbe arduoriassumere - il gotha della cultura progressista del tempo. Tant che proprio l doveleconomia del mercato eresse a suo totemico simbolo il grattacielo - proprio in quellostesso contesto - fu elaborata la critica pi radicale allassenza di anima dellincontrollatosviluppo economico e tecnologico. Sarebbe un equivoco leggere in chiave esclusivamentestilistica le Case della Prateria di Frank Lloyd Wright. Ci che pi conta il seme concettuale - per cos dire filosofico - che sta alla radicedella poetica organica: al di l del fascino percepibile delle geometrie astratte coniugatealla calda tattilit dei materiali naturali (dalle pietre, ai legni, ai mattoni); al di l dellasuggestione dello spazio interno esploso in pi direzioni intorno al perno di caminitotemici; al di l dellindissolubile legame tra larchitettura e il paesaggio del luogo. Wright prescelse la casa delluomo come paradigma dellaltra visione americanadellabitare, anti-urbana, naturalistica, libertaria, cantata da Walt Whitman nelle Fogliederba (1855). Confluirono e si mescolarono nellinedita poetica organica pi filoni dipensiero americano, lucidamente enucleati nella recente monografia di Robert McCartersu Frank Lloyd Wright (Reaction Book, London 2006). Basti pensare al trascendentalismo, coniato da R.W. Emerson nel libro Natura (1836),

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    Premessa

    Il grande incendio di Chicago del 1871 costituisce un evento di notevole importanzanella storia dellarchitettura moderna. Rappresent, infatti, il giro di boa dello sviluppodella nuova architettura per mano di un gruppo di architetti che dette vita almovimento denominato Prima Scuola di Chicago. I loro progetti ebbero un profondoeffetto di rinnovamento sulle architetture allora imperanti, che tutte imitavano glischemi formali della cole des Beaux Arts di Parigi. Nei dieci anni che seguironoallincendio, Chicago era in pieno fermento, la metropoli si avviava a essere la pigrande degli Stati Uniti con oltre un milione di abitanti.Gli architetti della Prima Scuola di Chicago cominciarono a sperimentare soluzioniprogettuali nuove e tecniche costruttive molto avanzate. La citt divenne un luogo disperimentazione progettuale con criteri totalmente nuovi. Chicago attrasseovviamente nuove industrie e investimenti di grande portata.La compagnia Pullman fiss la sede delle sue industrie che producevano rotabiliferroviari avanzati e le famose carrozze letti e poi la grande compagnia Mc Cormickche produceva le pi avanzate macchine agricole del tempo. La posizione baricentricadi Chicago naturalmente agevolava le attivit commerciali e industriali con la costadellEst e quella dellOvest. Divenne infatti un gigantesco nodo ferroviario con decinedi compagnie. A Chicago fu sviluppata la tecnologia dellascensore che segn unasvolta profonda nella costruzione degli edifici alti. La tecnica di ingegneria, in queglianni post incendio, fece passi giganteschi. Infatti uno dei problemi tecnici che sipresentava a Chicago erano le fondazioni che dovevano sopportare carichi sempremaggiori su un terreno poco adatto, in quanto paludoso. Lingegnere FederickBaumann propose fondazioni indipendenti con unampia sottofondazione per megliodistribuire i carichi sul suolo acquitrinoso. La regola delle fondazioni precedenti eraquella di realizzare invece un enorme basamento in pietrame. Questo tipo di nuovafondazione fu adottata da Burnham&Root per il Montauk Building nel 1882 sulla WestMonroe Street ma le fondazioni di Baumann occuparono parte dello spazio utile nelpiano interrato, pertanto gli immobiliaristi non lo preferivano perch sottraeva spazioda vendere. Ledificio Montauk e lauditorium, avevano pareti portanti in mattoni di notevolespessore e tale soluzione sottraeva spazio da vendere, ecco che alcuni architetti dellaPrima Scuola di Chicago pensarono di utilizzare la struttura in acciaio, pi snella emeno ingombrante e quindi bene accolta dagli immobiliaristi. Si cominci a profilarepertanto la struttura tipica del grattacielo, simbolo della Scuola di Chicago, cio lastruttura a gabbia in acciaio, con blocco centrale per scale e ascensori. LingegnereWilliam le Baron Jenney realizz il primo edificio completamente in ghisa al mondonel 1880. Jenney aveva frequentato la prestigiosa cole Centrale des Arts etManifactures di Parigi e durante la guerra civile fu incaricato di tutte le attivit dicostruzione dei ponti ferroviari e di demolizioni, pertanto svolgendo questa attivitmilitare aveva acquistato grande esperienza nelle realizzazioni delle strutture inacciaio.Jenney nel 1868 inizi la sua attivit professionale a Chicago riunendo nel suo studiomolti giovani architetti, compresi tra gli altri Martin Roche, William Holabird e Louis H. Sullivan.Nel progetto della sede della Compagnia di assicurazione Home Insurance, Jenney

    nella pagina accanto

    Camillo Gubitosi alla Robie House, 1974.

    Louis Sullivan

  • Dankmar Adler e Louis Sullivan,

    Auditorium, Chicago, 1886-89.

    nella pagina accanto

    Henry Hobson Richardson,

    Trinity Church, Copley Square, Boston, 1873.

    Burnham&Root,

    Rookery Building, 1887-88.

    progett una torre con struttura in ferro. Le industrie che producevano i materialioffrirono allora strutture in acciaio invece di travi in ghisa. Ledificio della HomeInsurance divenne cos il primo edificio pilota con struttura metallica. Questa strutturapur poco economica era per a prova dincendio e offriva maggiore spazio da vendererispetto alle precedenti strutture in muratura, determinando un ottimo rapportoinvestimento-ricavi.Dopo le innovazioni tecniche riguardanti strutture e produzioni, segu una profondaevoluzione formale nellarchitettura di Chicago.Infatti Henry H. Richardson opt per il romanesque proveniente dalla Francia,aspetto formale che influ non poco sullopera di L. Sullivan.Ledificio di Richardson, il Marshall Field Wholesale Store del 1885, influ radicalmentesu Sullivan, che modific profondamente il progetto dellAuditorium, cos come appareoggi.I progettisti delle prime scuole di Chicago, presero come fonte di ispirazione la materiastessa del nuovo materiale: lacciaio.Questa logica progettuale contrastava fortemente con i criteri estetici di Richardson,che rifiutava luso della struttura in ferro, infatti nel 1873 progett a Boston in CopleySquare la Trinity Church tutta in muratura in stile romanesque.Le progettazioni con luso di strutture in ghisa o acciaio erano indicative di una nuovalogica espressiva. Pi vetro, quindi, migliore illuminazione, pochissime murature e pispazio da vendere o locare.Il ferro, o la ghisa si prestavano molto a realizzare curve sinuose che furonoeffetivamente realizzate dagli architetti della nuova generazione, come aveva gi fattoHector Guimard a Parigi.

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  • Burnham&Root,

    Reliance Building.

    a destra

    Adler e Sullivan,

    Transportation Building.

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    Il Rookery Building un esempio importante in quanto il grande atrio, con le scale egli ascensori fu tutto realizzato in ferro e vetro con un notevole effetto formale.Nel Chicago Stock Exchange di Adler e Sullivan le gabbie degli ascensori sono tutte inferro battuto con un elegante disegno.Le strutture in ferro venivano collegate con chiodi a ribattino, la saldatura elettrica era,infatti, ancora di l da venire.Un buon esempio riassuntivo di quanto pi su esposto riguardo alle costruzioni inferro, il Reliance Building del 1895 di Burnham&Root sulla North State Street. un edificio snello, vetrato per i 2/3 e con una leggera decorazione esterna interracotta chiara sia in verticale che in orizzontale, rappresenta un po lemblema dellaScuola di Chicago.Lesposizione Colombiana del 1893 decret la eclissi della Scuola di Chicago, infattiBurnham che ebbe la direzione del grande evento, respingendo e temendo le ideeinnovative degli architetti della Scuola di Chicago e avendo in mente inveceunarchitettura eclettica, trionfo della cole des Beaux Arts, chiam da New York i piimportanti studi di architettura di sicura fede neoclassica, lasciando a quelli diChicago la progettazione di opere minori in aree retrostanti i grandi edifici neoclassici.Ormai nonostante le bizze di Burnham la nuova architettura si era affermata e neltempo avrebbe generato i suoi frutti migliori. La tradizione profonda del progressotecnico e della nuova architettura sarebbe di nuovo svettata dagli anni Trenta in poicon larrivo di Ludwig Mies van der Rohe e dei suoi allievi.

    Louis Sullivan,

    Chicago Stock Exchange e disegno del portale

    dingresso.

  • La Scuola di Chicago

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    Il conseguimento architettonico e tecnologico della Scuola di Chicago segna linizio diun nuovo corso dellarchitettura moderna e, nello stesso tempo, rappresenta il culmine diuna evoluzione che si era andata sviluppando fin dalla met del Settecento, con larivoluzione industriale.Questo carattere dualistico era riflesso nei due maggiori sviluppi delle Scuole checoesistevano parallelamente attraverso il centro della loro storia. Uno era altamenteutilitario, sottolineato da una stretta aderenza alla funzione e alla struttura, ed era in granparte derivato da certe forme di costruzioni urbane vernacolari in Europa e negli StatiUniti Orientali. Laltra era di tipo formale e plastico; il prodotto di un nuovo spiritoteoretico che includeva la conscia determinazione a creare forme simboliche ricche conun nuovo stile espressivo della cultura contemporanea americana.

    Quellarchitettura della Scuola di Chicago deve essere interpretata quindi riferendosi adalcuni punti fondamentali:- in termini di tecnica strutturale e costruzione di forme dalle quali essa si sviluppa;- in relazione allaspetto architettonico e del revivalistico costruire dellOttocento, e infinein relazione con gli ultimi sviluppi della rivoluzione stilistica dal quale prese movimento.Lo stile in architettura rappresenta, o sta per quelle essenziali caratteristiche dicostruzione, di forma, ornamento e dettaglio che sono comuni a tutte le importantistrutture di ogni definibile periodo nella storia. Ma esso sta anche per quelle qualittecniche ed estetiche della produzione artistica che cresce direttamente e organicamentefuori delle condizioni dellesistenza umana e fuori dalle aspirazioni e dai poteri dellessereumano. Gli edifici di un certo stile - se esso uno stile genuino - simbolizzano nella loroforma le realt dellesperienza di un uomo e lo sforzo per dare adeguate espressioniemotive a queste realt.Questi edifici vanno a costituire elementi essenziali della storia delluomo, e la lororivelazione parte della stessa verit.

    Il classicismo architettonico, che divenne dominante nella seconda met del XIX secolo,fronteggiava la rivoluzione sociale ed economica portando nelle applicazioni la potenzadel vapore per le tecniche industriali; infatti nuove invenzioni meccanicheaccompagnarono queste applicazioni.La prima sgraziata macchina a vapore poteva sembrare antica dalla orgogliosa dignit delRoyal crescent o Cumberland terrace; ma ancora essa rappresenta una forma chesommerger presto tutte le arti e tutti i modi di agire della civilt occidentale. A fronte diquesto non precedente fenomeno, lantica e vitale arte dellarchitettura era minacciata dapotenti forze disintegrative.Nel rispetto delle necessit utilitaristiche, le tecniche tradizionali di costruzione cadderosenza speranza repentinamente nellincontro delle richieste, prendendo vantaggiodallopportunit presentata dalla nuova et della industrializzazione meccanizzata. Il revivalismo architettonico lottava coraggiosamente con le forze tecniche e sociali diquellet e frequentemente produsse validi lavori nellarte di costruire opere che eranofunzionalmente un successo ed esteticamente valide. Ma come il secolo mosse nelrevivalismo, esse si incrementarono fuori dal contatto con la realt del tempo. Lultimo

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    Foto aerea di Chicago negli anni Sessanta.

    La Scuola di Chicago

  • sua pi logica e pi spontanea conformazione. Le strutture sono le pi semplici anchenella realizzazione di questa torre, creando prima la colonna centrale impostando le gru inalto sulla colonna finita, e tirando poi su tutti i materiali prefabbricati per il restodelledificio, il sistema pi economico per costruire queste torri.In realt Goldberg per arrivare a questo risultato deve passare attraverso una serie didifficolt, che lui racconta, per esempio, per riuscire a far passare gli alti standard diquesta realizzazione, gli alti standard significa la forte dotazione di servizi pubblici e diattrezzature presso le autorit principali. Infatti presenta prima il progetto alle AutoritFederali, ma a queste non sarebbero piaciute le forme cilindriche, allora presenta unprogetto alternativo di torri quadrate.Approvato il progetto dalle Autorit Federali, rientra presso lAutorit Municipale, con unprogetto approvato nelle sue attrezzature e realizza invece le torri rotonde: strategieprofessionali locali.Ecco ancora una volta che il Goldberg d motivazioni sempre di carattere strettamentepositivo a scelte che sono in realt fortemente determinate a livello sociale.I modelli si sa quali sono, sono le torri di un progettista giapponese e quindi un modelloche circola e che Goldberg per carica qui di un valore di monumentalit, che per nongli pu essere negato.Ci che pi impressiona nel Marina City, leffetto urbano di presenza significante, cheanche la presenza dei grattacieli attorno non riesce a distruggere, e che la fortissimaunit ancora una volta delloggetto architettonico che riesce a ricreare un vero paesaggionuovo tra queste due torri evidenziato brillantemente dai fotografi di architettura, come inuna foto di Hedrich Blessing. Per larchitetto moderno non si accontenta dellemotivazioni funzionali, non si accontenta del proprio rifiuto cos asettico delle motivazioniformali, cerca anche delle motivazioni sociali, ed ecco Goldberg che ci fornisce una seriedi motivazioni sociali per questo edificio e per laltro che si trova nel Raymond IlliardCenter di Chicago e che sono case popolari. In questo caso nella torre per anziani,Goldberg realizza una struttura in cui le cellule diventano conchiglie autoportanti.Se nel Marina City, il nocciolo centrale era portante, e le strutture intorno eranoessenzialmente a sbalzo, qui invece il contrario, il nocciolo centrale vuoto, le struttureportanti sono le conchiglie-cellule; ma in che senso Goldberg recupera il sociale quandoillustra questo progetto?Goldberg espone due risultati: uno che riuscito a imporre la presenza del 50% dicittadini di colore in questo quartiere, ed un risultato che lascia dubbiosi, sapendo comeavvengono le scelte di questo tipo negli Stati Uniti. Comunque nellelenco assegnatari,lassegnazione di questi appartamenti fu fatta in modo di imporre la presenza del 50% diassegnatari di colore; ignoriamo quale sia stato leffetto che possa aver fatto un simile tipodi integrazione forzata; che probabilmente pu essere sgradita agli uni e agli altri.Ma soprattutto indica che lanziano ha bisogno di socialit e la sua socialit si realizza inquesta zona centrale della citt.In questa zona centrale, gli anziani uscendo dal loro appartamento, potevano incontraretutti gli altri del piano, vi erano dei televisori e potevano intrattenersi insieme. una zona senza finestre, in quanto una zona di risulta delle abitazioni disegnate daGoldberg, ma la socialit almeno enunciativamente realizzata.Goldberg raccontava che le linee curve, che possono sembrare una grossa difficoltprogettuale, in realt hanno fatto registrare un grosso risparmio di materiali, una maggioreresistenza allusura di tutti gli elementi e con i mobili disegnati si ottenuto anche unrisparmio di spesa per larredamento. Qual laspetto esterno di questi edifici che Goldberg sottolinea tutti progettatidallinterno e tutti dominati da necessit di tipo economico e di tipo funzionale.Laspetto esterno secondo Goldberg non che il risultato dellaccostamento deglielementi, non che linvolucro di una struttura che ha il suo significato al suo interno, che essenzialmente una macchina per abitare.

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    appunto il tentativo di creare con il disegno, con leccezionalit del disegno, unapossibilit ancora di presenza, soprattutto in zone in cui la presenza di acqua come per ilMarina City sul fiume Chicago, consente di realizzare due architetture forti come sono ledue Torri di Goldberg in una zona molto diradata.La figura di Bertrand Goldberg, una figura interessante e che consente unriallacciamento alla Scuola di Chicago con un personaggio che si pone con forteomogeneit in rapporto ai grandi maestri della Scuola di Chicago.Goldberg un uomo che ha studiato in Germania come Mies van der Rohe, nel 1933quando aveva meno di 20 anni e che si trasferisce con Mies van der Rohe negli Stati Uniti,ed lui che fa da interprete in un famoso incontro di Mies van der Rohe e Frank LloydWright, e lo presenta e dice: vi presento il mio Mies, se non ci fossi stato io non ci sarebbestato nessun Mies van der Rohe. Goldberg, in quel momento fa da interprete tra i duegrandi maestri, e si presenta come unalternativa soltanto quando riesce a liberarsi dallacappa di piombo della logica ferrea della progettazione di Mies van der Rohe e riesce afarlo attraverso unautonomia, trovata durante la guerra, quando aveva progettato perlAutorit Militare delle piccolissime costruzioni prefabbricate.Goldberg oggi ci descrive le sue torri come esempi in cui ogni cosa risponde strettamentea un dato funzionale, un dato economico molto preciso e rifiuta qualsiasi discorso di tipoformale, per due elementi che in realt fino alla creazione accanto a esse di altri duegrattacieli che le hanno pur seminascoste, si arrestano come elementi fortementepersonalizzati formalmente. La zona bassa costituita da parcheggio, la zona alta damini-appartamenti.Goldberg d una serie di motivazioni funzionali, la forma a margherita, dice lui, dovutaalle eliminazioni dei corridoi. La serie di appartamenti minimi, trova nella forma radiale la

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    Bertrand Goldberg (1913-1997)

    Bertrand Goldberg,

    Marina City, 1959-1964.

  • Frank Lloyd Wright e gli architetti della Prateria

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    Frank Lloyd Wright con i suoi allievi

    a Taliesin West.

    in basso a destra

    Frank Lloyd Wright,

    Husser House, Chicago, 1899.

    nella pagina accanto

    Frank Lloyd Wright,

    Roloson Houses, Chicago, 1894.

    Frank Lloyd Wright e gli architetti della Prateria

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    Questo capitolo riguarda molti architetti del Midwest americano che tra la fine del XIX einizio del XX secolo svilupparono la concezione di una nuova e originale espressionearchitettonica, prima nella ricostruzione di Chicago e poi nelle architetture del Midwest,area geografica che sirradia da Chicago. Un movimento che deve molto allispirazione e allesempio di Louis H. Sullivan e FrankLloyd Wright, maestri la cui opera stata oggetto di innumerevoli studi, contrariamentea quanto avvenuto per i loro contemporanei, ampiamente ignorati fino a pochi decenni fa.Inoltre quello che si conosce su questi ultimi stato illustrato e studiato, ovviamentesbagliando, fuori dal contesto del movimento di cui erano parte. Eppure i loro risultati, chea volte eguagliano e talvolta superano quelli dei loro mentori, sono solo una parte dellastoria dellarchitettura americana. Altrettanto importante una valutazione del contributodi ciascun architetto al lavoro degli altri e al movimento nel suo insieme e unanalisi delmovimento medesimo - come e perch nato, cosa ha ottenuto e cosa ne ha causato poila sua brusca dissolvenza alle soglie della Prima guerra mondiale.

    Si preferito tralasciare una trattazione dettagliata della ben nota prima produzione diWright, presupponendo che il lettore si avvicini al presente studio di carattere pispecialistico con una conoscenza generale dellopera wrightiana. Pertanto, a parte breviriferimenti, il materiale che lo riguarda si limita a documenti non pubblicati prima ogeneralmente sconosciuti. Poich la maggior parte dei suoi edifici familiare ai pi, ilmateriale su Wright - piuttosto consistente - concerne soprattutto altri aspetti della suavita e della sua carriera; queste considerazioni ci consentiranno sostanzialmente diampliare e approfondire la nostra comprensione di Wright come uomo e come architetto.Per quanto riguarda Sullivan, i criteri utilizzati sono simili, a parte un maggiore dettaglio eun maggior numero di illustrazioni dedicate alla parte meno nota della sua carrierasuccessivamente al 1900. Il presente studio, che descrive il lavoro di cos tante persone,non pu pretendere di essere esaustivo. Molto resterebbe da fare.

    Questo libro in ogni caso non avrebbe assunto la forma attuale senza lampia quantit di

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    Planimetria di River Forest.

    nella pagina accanto

    Ubicazione degli edifici a Oak Park.

    1. Unity temple - 1905-09, F.L. Wright, Lake at Kenilworth2. H.P. Young House - 1895, F.L. Wright, 334 N. Kenilworth3. Charles E. Matthews House - 1909, Tallmadge&Watson 432 N.

    Kenilworth4. H.Benton Howard House - 1903, E.E. Roberts, 911 Chicago Ave5. Frank Lloyd Wright House - 1889-95, F.L. Wright, 428 Forest Ave6. Frank Lloyd Wright Studio - 1897-99, F.L. Wright, 951 Chicago Ave7. Thomas H. Gale House - 1893, F.L. Wright, 1019 Chicago Ave8. Robert P. Parker House - 1892, F.L. Wright, 1027 Chicago9. Walter H. Gale House - 1893, F.L. Wright, 1031 Chicago10. Francis J. Woolley House - 1893 F.L. Wright, 1030 Superior11. Eben Ezra Roberts House - 1911, E.E. Roberts, 1019 Superior12. Nathan G. Moore House - 1895-1923, F.L. Wright, 333 Forest13. Dr. William H. Copeland House - 1908- 09,F.L. Wright, 400 Forest14. Arthur Heurtley House - 1903, F.L. Wright, 318 Forest15. Edward R. Hills House - 1906, F.L. Wright, 313 Forest16. Mrs. Thomas H. Gale House - 1909, F.L. Wright, 6 Elizabeth17. Peter A. Beachy House - 1906, F.L. Wright, 238 Forest18. Frank W. Thomas House - 1901, F.L. Wright, 210 Forest19. Horse Show Fountain - 1909 69, R.Bock & F.L. Wright, Lake St. at Oak

    Park20. James W.Scoville building - 1908, E .E. Roberts, 137 N. Oak Park21. George R. Hemingway House - 1914, J. Van Bergen, 106 S. Grove22. Frank W. Hall House - 1904, E .E. Roberts, 412 Clinton23. Charles W. Austin House - 1905, C. E. White, 420 Clinton24. George W. Smith House - 1895-98, F.L. Wright, 404 Home25. John Farson House - 1897, G.W. Maher, 217 Home26. Flori Blondeel House I - 1913, J. Van Bergen, 436 N. Elmwood27. Flori Blondeel House II - 1914, J. Van Bergen, 432 N. Elmwood28. Flori Blondeel House III - 1914, J. Van Bergen, 426 N. Elmwood29. Burt L. Wallace House - 1906, C.E. White, 309 N. Elmwood30. Trinity Lutheran Church - 1916, E.E. Roberts, 300 N. Ridgeland31. Trinity Lutheran Chapel - 1909, E.E. Roberts, 300 N. Ridgeland32. William C. Stephens House - 1909, R.C. Spencer, 167 N. Ridgeland33. Torrie S.Estrabrook House - 1909,Tallmadge&Watson, 200 N. Scoville34. Oak Park - River Forest High School, 1905 R.C. Spencer, Scoville at

    Erie, 1912, E.E. Roberts35. The Linden Apartments - 1915, J. Van Bergen, 175 Linden36. Henry P. Magill House - 1903 , E.E. Roberts, 164 N. Euclid37. George W. Furbeck House - 1897, F.L. Wright, 223 N. Euclid 38. Edward W. McCready House - 1907, R. C. Spencer, 231 N. Euclid39. Herman W. Mallen House - 1904 G.W. Maher, 300 N. Euclid40. Charles E. Roberts House - 1896 , F.L. Wright, 321 N. Euclid41. James Hall Taylor House - 1912, G.W. Maher, 405 N. Euclid42. Gustavus Babson House II - 1912, Tallmadge&Watson, 415 Linden43. Joseph S. Guy House - 1915, Tallmadge&Watson, 407 N. Scoville44. Frederick B. Mathis House - 1913, Tallmadge&Watson, 411 N. Scoville45. Dale Bumstead House - 1909, Tallmadge&Watson, 504 N. East46. Rollin Furbeck House - 1897, F.L. Wright, 515 Fair Oaks47. William G. Fricke House - 1901, F.L. Wright, 540 Fair Oaks48. Gustavus Babson House I - 1906, Tallmadge&Watson, 412 Iowa49 Albert H. Manson House - 1911, J. Van Bergen, 619 N. Elmwood50. Elizabeth Manson House - 1911, J. Van Bergen, 615 N. Elmwood51. Charles S. Yerkes House - 1912, J. Van Bergen, 450 Iowa52. William V. Carroll House - 1913, Tallmadge&Watson, 611 Fair Oaks53. F.H. Lender House - 1907, Tallmadge&Watson, 626 Fair Oaks54. Charles W. Helder House - 1906, C.E. White, 629 Fair Oaks55. Charles Schwerin House - 1908, E.E. Roberts, 639 Fair Oaks56. Vernon S. Watson House - 1904, V.S. Watson, 643 Fair Oaks57. Otto McFeely House - 1905, V.S.Watson, 645 Fair Oaks58. Harry G. Horder House - 1914, J. Van Bergen, 823 Fair Oaks59. William E. Martin House - 1903, F.L. Wright, 636 N. East60. Barret Andrews House - 1906, Tallmadge&Watson, 623 N. East61. Harry C.Goodrich House - 1895, F.L. Wright, 534 N. East62. Edwin H. Cheney House - 1903, F.L. Wright, 520 N. East63. Arthur Basse House - 1920, Tallmadge&Watson, 506 N. Euclid64. Sampson Rogers House - 1896, E.E. Roberts, 537 N. Euclid65. Charles R. Erwin House - 1905, G.W. Maher, 530 N. Euclid 66. James Fletcher Skinner House - 1908, C.E. White, 605 Linden67. Henry D. Goldbeck House - 1914, Tallmadge&Watson, 636 Linden68. Robert N. Erskine House - 1913, J. Van Bergen, 714 Columbian69. Philip Greiss House - 1914, J. Van Bergen, 716 Columbian70. William H. Watt House - 1913, J. Van Bergen, 806 Columbian71. John W. Bingham House - 1915, Tallmadge&Watson, 730 Linden72. Henry R. Hamilton House - 1914, J. Van Bergen, 714 Linden73. Ashley C. Smith House - 1908, Tallmadge&Watson, 630 Euclid74. Harry S. Adams House - 1913, F.L. Wright, 710 Augusta75. Harold H. Rockwell House - 1910, Tallmadge&Watson, 629 N. Oak

    Park76. Whitney T. Lovell House - 1906, Tallmadge&Watson, 635 N.

    Kenilworth77. Oscar B. Balch House - 1911, F.L. Wright, 611 N. Kenilworth78. Louis H. Brink House - 1909, E.E. Roberts, 533 N. Grove79. Albert J. Elliot House - 1908, E.E. Roberts, 539 N. Oak Park80. Dr. Charles E. Cessna House - 1905, E.E. Roberts, 524 N.Oak Park

    notizie lasciate dagli architetti stessi dellepoca ed esplorate in archivi a Chicago. Frank Lloyd Wright fu sempre estremamente cortese e disponibile, certamente lietodellopportunit di rilasciare notizie sugli inizi della sua carriera, e sulle persone e sullaScuola della quale egli fu una parte cos essenziale. Barry Byrne (1883-1967) ha fornito perdodici anni informazioni scritte avendo lavorato nello studio Wright dal 1902 al 1908.William G. Purcell, infaticabile corrispondente, fu sempre molto sollecito nel fornireinformazioni, a coloro che erano interessati, mentre Hugh M.G. Garden mise adisposizione la sua preziosissima conoscenza dei primi giorni del movimento. Anche JohnS. Van Bergen e Percy D. Bentley dettero un importante contribuito. I parenti - fratelli,sorelle, mogli e figli, troppo numerosi per menzionarli singolarmente - di Griffin, Maher,Spencer, Drummond e altri sono stati una preziosa fonte di notizie.

    Le case della Prateria - le Prairie Houses e Frank Lloyd Wright I progetti degli architetti della Scuola della Prateria hanno caratteri specifici che vale lapena descrivere prima di affrontare lesame dei progetti di Frank Lloyd Wright.

  • Frank Lloyd Wright,

    Frederick Bagley House,

    Hinsdale, Illinois, 1894.

    95

    Frank Lloyd Wright,

    Francis J. Woolley House,

    Oak Park, Chicago, 1893.

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    in queste pagine

    Frank Lloyd Wright,

    William H. Winslow House,

    River Forest, Chicago, 1894.

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  • Evoluzione dei grattacieli di Chicago

    Manfredo Tafuri

    158

    Parlare della storia del grattacielo americano, significa affrontare una delle contraddizioninodali del sistema capitalistico in uno dei suoi pi alti livelli. Tentare di dare una risposta aquesta contraddizione, quindi impossibile.Va detto immediatamente, perch non ci sia nessuno che si possa illudere, che affrontandoun tema storico, come quello della citt americana attraverso il discorso sul grattacielo, sipossa fare in un qualsiasi modo un discorso in positivo. I problemi storici che si pongono,sono tali da vedere non solamente il discorso sul grattacielo, ma quello delle relazioni fralarchitetto e la struttura professionale che nellOttocento comporta con s il legame fraarchitetto e un uso particolare del suolo urbano e del territorio.La prima ipotesi quella che tende a negare lesistenza delloggetto stesso della ricerca, valea dire che esiste un movimento architettonico in America, coerente in se stesso, che perqualche ragione storica abbia fallito ai suoi scopi, legato al nome di Scuola di Chicago oChicago School.Il movimento architettonico che si chiama Scuola di Chicago, non quello tramandatonelle storie classiche dellarchitettura moderna o nella mitologia del Movimento Moderno, eche invece, va riconosciuto in una serie di tendenze che superano lambito architettonico,come aspetto disciplinare e specifico e giungono quindi sino a oggi ponendo ampi problemidi speculazioni, sul suolo, sullacqua o sulla terra, vedremo poi come, e quindi una serie distrutture professionali legate a uno sviluppo economico, estremamente particolare e diestremo interesse, questo s anche nella nostra situazione presente. Si potrebbe analizzare la paradossale storia di un edificio che, nei manuali di storia earchitettura moderna, da Giedion a Benevolo, viene salutato come il canto del cigno dellaScuola di Chicago. Il Reliance Building, attribuito in generale allarchitettura di JohnRoot, in collaborazione o meno con Burnham, e che rappresenterebbe lultimo edificio dellaScuola di Chicago, sommersa dal classicismo montante, dopo la Fiera Colombiana del1893.Se risaliamo alle fonti del 1898 circa, il pi grande critico della Scuola di Chicago, uncompagno di strada degli eroi e degli architetti di Chicago, Montgomery Schuyler(1843-1914), scrive sulla rivista Adscameners un importantissimo articolo in cui, dopo lamorte di Root, esamina criticamente due edifici. Il primo il Reliance, il secondo ilMonadnock; e parlando del Reliance lo indica come il canto del cigno della Scuola diChicago, infatti egli scrive: Se il modo in cui il Reliance composto, deve essere la formaarchitettonica del grattacielo di domani, abbiamo una sola conclusione: che il grattacielo non architettura.In questa frase di Schuyler c evidentemente una stroncatura fortissima, nettissima e nonlascia spazio allanalisi di come il grattacielo viene costruito.Non lo analizza nei suoi particolari, come invece aveva analizzato le opere di Richardson, diSullivan, di Root stesso prima del 1891. Stronca questo edificio dicendo che questo edificio la resa senza condizioni alla tecnologia pura. Vede nelledificio una sorta di moltiplicazioni inaltezza di elementi identici luno allaltro, e quindi di fronte a questa operazione puramentearitmetica e moltiplicativa conclude che appunto il Reliance non architettura.Andrebbe approfondito che cos allora architettura per Montgomery Schuyler eapprofondire criticamente qual la situazione particolare del Reliance (1890-1895), di questo edificio finale della Scuola di Chicago nel suo contesto storico. estremamente interessante capire la genesi di questo edificio, perch pu far comprendere

    nella pagina accanto

    Burnham&Root,

    Reliance Building, 1890.

    Trascrizione della conferenza tenuta aNapoli per linaugurazione della Mostra Evoluzione dei grattacieli di Chicago. Castel Nuovo, 26 ottobre-10 novembre1974

  • in queste pagine

    Burnham&Root,

    Reliance Building, 1890.

    molte cose, sia appunto sulla sua situazione, sia rispetto alle forze economiche che logenerarono. La parte basamentale del Reliance porta ancora indicato il nome dellacompagnia costruttrice, uno dei principali speculatori edilizi della Chicago degli anniSettanta-Novanta, che, dopo lincendio, affida allo studio Burnham&Root intorno al 1889-90lincarico della progettazione.Siamo in una zona di Chicago in espansione, in particolare come situazione commerciale,quindi il piano speculativo unoperazione relativa a un investimento da milioni e milioni didollari.Pur tuttavia unoperazione speculativa che non pu avvenire tutta immediatamente.Quando i fratelli Broux chiedono ad Aldis, il loro agente, di comperare questo piccolo edificiodi circa cinque piani, situato verso il Chicago River e verso lExfront di Chicago, essi sannobenissimo che solamente la parte basamentale potr essere sfruttata, perch gli affittuaridella parte basamentale hanno gi visto risolvere il loro contratto daffitto. Gli affitti della parte superiore non saranno disponibili, altro che fra cinque anni, e quindichiedono a Burnham&Root di progettare una struttura provvisoria che sar quella fasciata ingranito esistente ancora nella parte basamentale, sospendendo qualsiasi decisione su quelloche accadr una volta che si saranno resi disponibili gli appartamenti ai piani superiori. La struttura fu progettata da E.C. Shankland, Root progetta quindi con ogni probabilit laparte basamentale e, ancora con ogni probabilit, non progetta nulla al di sopra. Si preoccupa solamente di mettere in piedi un complicato congegno tecnologico; pertantodovendo costruire le fondazioni dei negozi fronteggianti le due strade, li progetta prevedendogi uno sviluppo in altezza del grattacielo futuro e quindi puntellando e mantenendo con unaserie di dispositivi pneumatici, in attesa di poter costruire il resto in un secondo momento.Lintervento di Root riguarda solo la parte basamentale, ma si pu essere altrettanto sicuriche lintero grattacielo non verr costruito da Root bens da Charles Atwood, vale a dire uncollaboratore di Burnham che gi negli anni durante la costruzione della Fiera di Chicago, siera qualificato come architetto di stampo classicistico. Questo aspetto culturale di Atwood di estremo interesse, perch questoperazione, che riguardava il Reliance, come edificio-crisidella Scuola di Chicago, va quindi salutata come il primo edificio di carattere moderno. Il primo grattacielo tecnologicamente avanzato, che per la qualit moltiplicativa delementi,in s privi di senso, come Schuyler ha dimostrato, come la ripetizione del bow-window

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  • 163

    o lalleggerimento neo-gotico dei pannelli che ricoprono la struttura o addirittura il modo pernascondere la struttura nei punti di giuntura. Sono aspetti stilistici che nulla hanno a chefare con lorganicit della Scuola di Chicago e in particolare dellopera di Root. interessante capire come mai Schuyler si fermi tanto sul Reliance, se negli stessi anni, unaltro edificio il Takoma Building di Holabird&Roche esprime praticamente le stesse ideedel Reliance e, mette in opera uno stesso dispositivo tecnologico e funzionale. Sembrerebbechiaro, che il Reliance in qualche modo legato alle figure mitiche degli architettiBurnham&Root.Il Reliance viene contrapposto invece al modello organico del Monadnock Bldg. Laddove ilReliance esprime una moltiplicazione, unoperazione aritmetica di segni privi di senso, il Monadnok esattamente lopposto, un blocco perfettamente coerente con se stesso, nonfosse altro per la sua coerenza strutturale.Ancora negli anni 1891-93, mentre la struttura a gabbia del Reliance, non ha nientaltro daesprimere che la propria nudit assoluta, ma anche un avanzato processo tecnologico, inquegli anni in un grattacielo dacciaio a gabbia evidente uninnovazione tecnologica ancherispetto agli esempi precedenti; il Monadnock Bldg., invece un ultimo edificio costruito inuna tecnica tradizionale e cio integralmente in mattoni.La struttura muraria ha sezioni portanti alla base, come si nota nelle piante, con spessori chetoccano il metro, con un sistema di controventi interni, perch uno dei primi edifici a lamaalta. Un aspetto interessante il fatto che si tratta della stessa committenza, i fratelli Broux,che agiscono attraverso il loro agente Aldis con lo stesso studio di architetturaBurnham&Root. opportuno valutare le propriet formali del Monadnock Bldg. Un blocco organico, e sultermine organico vale la pena chiarire. Organico in quanto tutte le sue parti collaboranoallunit dellopera. Basterebbe guardare, ad esempio, in che modo i bow-windows vengonoinventati, creati e messi in opera in questi edifici per ragioni speculative immediate inquanto uno dei tanti mezzi, creando lo sbalzo, dopo il secondo piano sulla strada, diacquistare metri quadri di spazio per ufficio, sfruttabile aggirando il regolamento edilizio diChicago, che regolamentava laltezza degli edifici rispetto alla larghezza della strada; maquesto elemento del bow-window gioca come elemento strutturale, lelemento strutturaleviene considerato scavato in alternativa alla struttura piena, determinando profondi incassiche evidenziano ed esaltano la corposit della struttura.Il bow-window dimostra invece nella sua scarna elementarit, come una vera e propriatessitura di facciata, teoricamente vetrata e comunque ampiamente finestrata allesterno, quindi come elemento dialettico che sottolinea lunitariet del blocco murario.Questa unitariet interessa Schuyler, viene salutata come organicit trasportata nelle citt.Questa unitariet ha interessato un critico, come Donald Hoffman, che ha studiato per ultimoin particolare la figura di Root, tendendo a dimostrare addirittura come lelemento simbolicodel Monadnock Bldg., che finisce appunto con una forma convessa verso la strada, possaconsiderarsi una vera e propria forma organica che si rif alla foglia di papiro o di loto; infattivi un richiamo al primitivo nome di Chicago, che nel dialetto indiano, significa appuntopapiro o per lo meno una particolare foglia esistente allora in zona.Simbolicit quindi o allegoria, ma principalmente unitariet, ripeto, dellintervento. E organicit significa anche chiusura delledificio in altezza e il Monadnock non pu cheessere se stesso, adottando una misura classica, una vera e propria concinnitas albertiana. Il Monadnock Bldg. la forma principe dellindividuo metropolitano costituito dal grattacielo.Si possono analizzare le conseguenze produttive di questa organicit.Analizzando ledificio si possono osservare due elementi: il primo un elemento che non sivede, perch viene attuato solamente in parte, di ci che Root voleva per la disposizionecoloristica dei mattoni. Root intendeva dimostrare, non solamente con la continuit dellastruttura, lorganicit delledificio, ma anche con il colore dei mattoni e dei rivestimenti chedovevano sfumare leggermente da uno scuro molto forte in basso, a un sempre pi chiaroverso lalto.Per fortuna delle imprese costruttrici, questo primo artificio coloristico non viene accettatodalla committenza, ma viene accettato il principio dellarrotondamento dellangolo e delraccordo in alto dellangolo in curva; vale a dire che un angolo tagliato a spigolo vivo inbasso, diventa man mano svasandosi verso lalto lo spigolo in curva che chiude verso il cielo

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    Holabird&Roche,

    Tacoma Building, 1887-1889.