LA SCULTURA ROMANA - domenicorocca.files.wordpress.com · Un’ulteriore tipologia caratteristica...

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LA SCULTURA ROMANA La scultura romana adotta tre generi: il ritratto la statua onoraria il rilievo storico Fra i generi artistici citati quello che risulta legato alla mentalità romana è la ritrattistica. La statuaria romana cerca soprattutto la rassomiglianza. A conferma di questa tendenza, conviene ricordare il particolare culto che i romani tributavano ai propri antenati. Le famiglie patrizie erano solite conservare nell’atrio delle proprie domus la maschera di cera dei defunti. Dalla maschera funebre si dà origine alla fortunata tipologia del busto. Il patrizio sembra in posa davanti all’artista e reca con sé le immagini di due suoi antenati. La rassomiglianza dei volti è elevata. La statua sta a testimoniare tre diverse generazioni di una stessa famiglia. Purtroppo la testa della statua non è quella originaria, che è andata perduta, ma una antica adattata Statua Barberini, Fine secolo I° a.C. marmo Altezza 165 cm Roma, Museo dei Conservatori

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LA SCULTURA ROMANA

La scultura romana adotta tre generi:• il ritratto• la statua onoraria• il rilievo storicoFra i generi artistici citati quello che risulta legato alla mentalità romana è la ritrattistica.La statuaria romana cerca soprattutto la rassomiglianza.A conferma di questa tendenza, conviene ricordare il particolare culto che i romani tributavano ai propri antenati.Le famiglie patrizie erano solite conservare nell’atrio delle proprie domus la maschera di cera dei defunti.Dalla maschera funebre si dà origine alla fortunata tipologia del busto.

Il patrizio sembra in posa davanti all’artista e reca con sé le immagini di due suoi antenati. La rassomiglianza dei volti è elevata. La statua sta a testimoniare tre diverse generazioni di una stessa famiglia.Purtroppo la testa della statua non è quella originaria, che è andata perduta, ma una antica adattata

Statua Barberini,Fine secolo I° a.C. marmoAltezza 165 cm Roma, Museo dei Conservatori

Nel Bruto Capitolino, scoperto nel XVI secolo e identificato nel ritratto del mitico personaggio che, cacciando da Roma l’ultimo re Tarquinio il Superbo, avrebbe fondato la repubblica.Lo sguardo tagliente e austero del personaggio, la pensosità che traspare dai suoi tratti severi, ci riconducono con la mente a quelle virtù tipiche degli uomini che costruirono la grandezza di Roma.Gli occhi sono il veicolo principale con cui si esprime senso di austerità e rigore morale che caratterizza il personaggio.La scompostezza della barba e dei capelli rivela una personalità che bada poco alle apparenze esteriori.

Bruto Capitolino, bronzoAltezza 69 cmIII secolo a. C:Roma, Musei Capitolini

RICERCA TRA REALISMO E IDEALIZZAZIONE DEL RITRATTO

Questa testa oltre alla tradizionale resa fisionomica, rinuncia alle profonde rughe; Pompeo mostra un trattamento morbido delle superfici, finalizzato ad attribuire al personaggio un’aria riflessiva, adatta a chi si propone come il candidato ideale per governare lo stato

Ritratto di Pompeo, dalla tomba dei Lici a Roma copia del I secolo d. C. Da un originale del 60 – 50 a. C.Altezza 26 cmCopenaghen

Ritratto di Adriano da Ostia,Marmo,m altezza 43 cm117 – 118 d. C.Ostia, Museo Archeologico

La ritrattistica ufficiale fu caratterizzata da un compromesso con la statuaria greca.L’Augusto di Prima Porta riprende l’atteggiamento equilibrato del doriforo <Policleto>.Ma Augusto imperatore non poteva essere nudo, come un generico eroe, fu così che al corpo dell’imperatore fu apposta una corazza, < la lorica> aderente, in modo da rivelare comunque il disegno anatomico del busto, la tunica del generale dell’esercito stretta intorno alla vita.Il braccio destro proiettato in alto e in avanti nel gesto dell’incitamento < adlocutium>. L’effetto comunicativo è estremamente forte e lo spettatore si sente convocato dal gesto dell’imperatore concentrando lo sguardo prima sul dito, poi sul braccio teso, quindi sul volto impassibile del sovrano e sul gesto sicuro mentre stringe nella mano sinistra una lunga lancia.

AUGUSTO DI PRIMA PORTA

Augusto di Prima PortaDalla villa di Livia a Prima Porta, marmoAltezza 204 cmAnno dopo il 20 a. C.Città del Vaticano, Musei Vaticani

Marco Aurelio,immortalato in una statua equestre di bronzo dorato, unica nel suo genere.La statua scampò al processo di fusione perché ritenuta un ritratto dell’imperatore Costantino il quale aveva avuto il merito di porre fine alle persecuzioni dei cristiani.L’imperatore è ritratto con la barba e i capelli ricci, secondo il tipo del filosofo: è presentato come colui che porta la pace.Il braccio destro alzato rimanda all’adlocutio <incitamento>. marco Aurelio non porta la corazza, quindi non è celebrato come un imperatore,ma la tunica romana indossata nella vita quotidiana.Dal Cinquecento la statua si trova in piazza del Campidoglio a Roma, risistemato da Michelangelo proprio in funzione della centralità della statua.

Statua equestre di Marco AurelioBronzo doratoAltezza 535 cm161 – 169 o dopo il 180 d. C.Roma , Musei Capitolini

MARCO AURELIO

IL RILIEVO STORICO

Un’altra espressione tipica della scultura romana è stato il rilievo storico, cioè dedicato ad episodi storici di ordine politico civile e religioso.Questo genere scultoreo ha avuto due elementi ispiratori:• la tendenza etrusca a narrare eventi storici per immagini • l’usanza romana di raccontare le imprese militari Il rilievo storico fece la sua comparsa agli inizi del I secolo a. C. Con l’Ara di Domizio, un altare decorato su quattro lati da rilievi figurati conservati in due distinti musei Parigi e Monaco.Un’ulteriore tipologia caratteristica dell’arte romana è quella del rilievo storico celebrativo.Fra i più importanti vanno ricordati l’ara pacis < altare della pace> e la Colonna Traiana

Il corteo nuziale di Posidone e Anfitrite, prevede al centro il carro con le due divinità principali, mosso da Tritoni che suonano gli strumenti .Il soggetto ha una resa artistica completamente diversa rispetto alla scena del censimento.Il rilievo mitologico è opera di artisti greci abili e raffinati.La lavorazione morbida delle superfici rivelano una familiarità con la scultura ellenistica.

L’ARA DI DOMIZIANO ENOBARBO

Nella scena del censimento la narrazione è bipartita: a sinistra si svolge il censimento, aperto dal funzionario romano seduto a tavolino a registrare i nomi, i soldati seguono la transizione alla seconda scena, con gli animali condotti all’altare.In questo rilievo a differenza del rilievo mitologico, non c’è nè profondità né rispetto delle proporzioni, il racconto è essenziale e pone in rilievo i corpi degli animali.L’Ara dimostra che nell’età repubblicana orientamenti ellenistici e tendenze locali legate alla tradizione italica potevano coesistere nello stesso monumento.

L’ARA PACIS

DESCRIZIONE ARA PACIS

Il monumento fu voluto dal senato nel 13 a. C. per celebrare le vittorie di Augusto, dalle quali derivava la ritrovata pace.L’altare è racchiuso da un piccolo recinto quasi quadrato e privo di copertura. (m 11,65 x 10,62 x h 3.68), elevato su basso podio, nei lati corti del quale si aprivano due porte, larghe 3,60 metri, a cui si accedeva da una rampa di nove gradini; all'interno, sopra una gradinata, si ergeva l'altare vero e proprio. La superficie del recinto presenta una raffinata decorazione a rilievo, esterno e interno. Nelle scene la profondità dello spazio è ottenuta mediante differenti spessori delle figure. Due dei quattro lati si aprono all'esterno mediante due portali, uno riservato ai sacerdoti e l'altro ad assistenti e vittime. All’interno il monumento è decorato da ghirlande; all’esterno presenta rilievi a soggetto allegorico, mitologico e storico.Ogni lato esterno dell'Ara Pacis è decorato da bassorilievi: sui lati fiancheggianti le porte sono raffigurate da una parte due scene allegoriche (la personificazione della Terra e quella della dea Roma), dall’altra scene della mitologia romana (il sacrificio di Enea ai Penati e il Lupercale).Sugli altri lati dell’Ara corre un fregio rappresentante una lunga processione con i più importanti personaggi della famiglia imperiale disposti secondo un rigido ordine gerarchico.

COLONNA TRAIANA Percorrendo via dei Fori imperiali a Roma, non si può non imbattersi nell’elegante e maestosa Colonna Traiana. E’ la prima colonna coclide della storia avvolta da un fregio di oltre 200m. Questa colonna di marmo bianco fu inaugurata da Traiano nel 113 d.C. per celebrare le due campagne effettuate dell’imperatore in Dacia, l’attuale Romania. La Colonna Traiana è composta dalla base e dal piedistallo raggiunge un’altezza di 40 metri. In essa sono incise in bassorilievo le scene delle campagne belliche romane, che si susseguono in spirale verso la sommità. Le scene sono in ordine cronologico ed iniziano con i romani che si preparano alla guerra per terminare con i Daci costretti ad abbandonare la loro terra. All’interno della Colonna Traiana c’è una scala a chiocciola, chiusa al pubblico. Sempre all’interno della colonna, in un’urna d’oro alla base, furono custodite le ceneri di Traiano e della moglie Plotina. La statua di Traiano sulla cima della colonna fu mantenuta fino al 1587, quando venne definitivamente sostituita da quella di San Pietro.

Colonna Traiana, marmoAltezza 39,83 m,Fregio lungo 200 m con un’altezza variabile tra 0,90 e 1,25 cm106 – 113 d. C. roma

COLONNA DI MARCO AURELIO Oltre agli archi trionfali il rilievo storico romano trova la sua più alta forma di applicazione sulle colonne onorarie, erette in occasione di campagne militari condotte dall’imperatore.

La colonna che sorge al centro dell’omonima piazza, venne realizzata tra il 180 d.C., anno della morte dell’imperatore Marco Aurelio, ed il 193 d.C..Alta circa trenta metri, è sostenuta da una base (12 metri) costituita da uno zoccolo ed un basamento su cui era incisa l’iscrizione onoraria oggi scomparsa. Il basamento era decorato da rilievi andati perduti. Papa Sisto V, al posto dell’originaria statua bronzea di Marco Aurelio, fece collocare quella di S. Paolo. All’interno è percorsa da una scala a chiocciola illuminata da piccole finestre a feritoia. Nella colonna che si ispira alla colonna Traiana, sono narrate le guerre di Marco Aurelio contro i Germani (172-173) e i Sarmati (174-175. Come nella colonna Traiana il racconto inizia con l’attraversamento del Danubio, sopra un ponte di barche; seguono scene di marce, di costruzioni di accampamenti, di battaglie, di assedi, di discorsi alle truppe. L’imperatore è quasi sempre rappresentato frontalmente per accentuarne la maestà. Realizzati con forti accenti chiaroscurali che ne permettono una buona visione anche dal basso, i rilievi della colonna di Marco Aurelio sono forse meno raffinati di quelli della colonna Traiana ma probabilmente più espressivi.

Colonna di Marco Aurelio,Marmo, altezza 29,6 m 41,95 m totali180 – 193 d. C. , Roma

L’ARCO DI TRIONFO Il più famoso tra gli Archi di trionfo è l’arco di Costantino.Come è noto questo imperatore prese due decisioni importanti: la prima concesse libertà di culto ai cristiani; la seconda spostò la capitale dell’impero da Roma a Bisanzio.Nonostante avesse spostato la capitale dell’impero a Bisanzio, nel 315 volle erigere proprio a Roma presso il Colosseo l’arco trionfale.L’arco è costituito da tre fornici delimitati da piloni scanditi da colonne corinzie.L’arco di Costantino è da considerarsi un’antologia dei fregi decorativi di Roma imperiale,perche le decorazioni in parte provengono da altri monumenti romani.

L’imperatore è al centro seduto in trono in posizione perfettamente frontale e immobile, reso simile a una divinità, ed è attorniato dalla dai sudditi e dai dignitari di corte. Non c’è naturalismo le figure sono tratte in maniera gerarchica, le dimensioni aumentano in relazione alla loro importanza, quelle più piccole riservate al popolo, quelle dei dignitari e l’imperatore. Scompare ogni riferimento prospettico.Lo schema proposto avrà largo seguito nella scultura del medioevo.Con questo rilievo storico possiamo dire che la strada per l’erte medioevale è ormai aperta.