La Ruota - WordPress.com · 2013. 7. 22. · Fernando PETRONE Silvio PICCIONI Registrazione...

15
Anno 2006-2007 - Maggio/Giugno 2007 - n. 11/12 Poste Italiane S.p.A. - Spediz. Abb. Post. 70% - Tassa pagata - DCB Latina La Ruota Notiziario mensile del Rotary Club Latina - Distretto 2080 Italia 10 10 1 10 2 2 0 0 anni i ann 10 10 2 2 2 2 0 0 0 0 ...noi, la Sardegna: un abbraccio!

Transcript of La Ruota - WordPress.com · 2013. 7. 22. · Fernando PETRONE Silvio PICCIONI Registrazione...

  • Anno 2006-2007 - Maggio/Giugno 2007 - n. 11/12Poste Italiane S.p.A. - Spediz. Abb. Post. 70% - Tassa pagata - DCB Latina

    La RuotaNotiziario mensile del Rotary Club Latina - Distretto 2080 Italia

    101010101010101010101010101010101022222221021010210102101021010210102102221021010210 an

    nianni

    anni

    anni

    anni

    anni

    anni10anni1010anni10annianni10anni102anni22anni22anni210210anni102102anni22anni210210anni10210annianniannianni

    ...noi, la Sardegna: un abbraccio!

  • CLUB LATINA LA RUOTA - 3

    Presidente Giorgio LODDOPast President Franco BORRETTIVice Presidente Igino D'ERMEPresidente Eletto Galileo COSTANZOSegretario Gianluca CASSONITesoriere Silvio PICCIONIPrefetto Liviana PICCIONIConsiglieri Francesco ACUTO Giuseppe POLITO Aldo RAPONI Giancarlo SCALA

    Sito intemet: www.rotarylatina.itPosta elettronica: [email protected]

    4 Dal Presidente 5 Sicurezza, sì, ma assieme!! di Galileo Costanzo 6 Grazie Sandro di Pasquale Bossa 7 Ho un amico di Napoli, rotariano di Galileo Costanzo Visti... da lontano

    8 Non sparate sulla Bibbia di Pasquale Bossa Uno sguardo nel XX secolo

    9 1983: partiva l'operazione Marocco Obiettivo: vaccinare 5 milioni di bambini di Fernando Petrone10 Gita a Sassari - 17/20 maggio 2007 di Franco Acuto 12 "Storie di Mare" di Nando Petrone di Pasquale Bossa 12 Programma del mese di giugno 2007 Dal Club Latina Monti Lepini

    13 Dal Presidente

    14 Dalla 50a Assemblea Distrettuale: l'opinione di un giovane presidente di Giorgio Saralli14 Programma del mese di giugno 2007

    William BoydPresidente R.I. 2006-2007

    Roberto IvaldiPresidenteDistretto 2080 - 2006-2007

    Comitato di RedazioneFranco BORRETTI (Direttore Responsabile)Angelo Nicotra (Coordinatore Editoriale)Pasquale BOSSAGalileo COSTANZOFernando PETRONESilvio PICCIONI

    Registrazione Tribunale di Latinan. 364 del 22-1-1983Editore: Rotary Club LatinaRedazione: Via Pontinia, 62 - 04100 LatinaPoste Italiane S.p.A.Spedizione Abbonamento postale 70%Tassa pagata - DCB Latina

    Composizione, impaginazione e stampa:CIPES - Via Sabaudia, 63 LatinaTel. e Fax 0773/[email protected]

    Rota

    ry C

    lub

    Latin

    aC

    onsig

    lio D

    irett

    ivo

    2006

    /200

    7

    Fotografiedi Bianca Lupacchini La

    Ru

    ota

    Not

    iziar

    io m

    ensil

    e de

    l Rot

    ary C

    lub

    Latin

    a - D

    istre

    tto 2

    080

    Italia Sommario del n. 11/12 - maggio/giugno/ 2007

    Presidenti delle CommissioniEffettivo Giancarlo SCALAProgetti Luigi Maria MASTROIANNIFondazione Rotary Luciano DE SIMONEPubbliche relazioni Angelo NICOTRAAmministrazione del Club Francesco ACUTO

    * * *Club Contatto: ALMADA (Portogallo)SASSARI NORD

    * * *Riunioni Rotariane: Ristorante "CasaBlanca"Via dei Monti Lepini Km. 52,900 - LatinaOgni Giovedì alle ore 20.30Segreteria: Via Adige, 2 - 04100 LatinaCas. Postale 115 - LatinaTel. 0773/268793 e 0773/697062

    William BoydPresidente R.I. 2006-2007

    Roberto IvaldiPresidenteDistretto 2080 - 2006-2007

    Not

    iziar

    io m

    ensil

    e de

    l Rot

    ary C

    lub

    Latin

    a - D

    istre

    tto 2

    080

    Italia

    otizi

    ario

    men

    sile

    del R

    otar

    y Clu

    b La

    tina -

    Dist

    retto

    208

    0 Ita

    lia

  • 4 - LA RUOTA

    dal PresidenteCari amici rotariani, gentili lettoriIl mio mandato di Presidente del Club, si avvia rapidamente alla conclusione; alla fine di questo mese di giugno, passerò la

    campana all’amico Leo.Consentitemi di affermare che per me, quella

    appena trascorsa, è stata un’esperienza gratifi-cante sotto il profilo dell’impegno e della partecipazione e che mi ha consentito di amare con più convinzione questa associazione che ha come cardine principale il suo motto "Servire al di sopra di ogni interesse personale".Sono convinto di aver mantenuto in ogni occasione questo impegno con tutte le mie forze e di averne fatto il fonda-mento di tutto il mio mandato.Devo, comunque, aggiungere alcune considerazioni che ritengo doverose. Il nostro Club, attivo e dinamico, si è dimostrato tale durante tutta l’annata, a testimonianza che i suoi soci sono partecipi ed interessati alle diverse e numerose attività che hanno visto il loro naturale impegno concretizzarsi con la formazione di gruppi di lavoro che hanno gettato le basi per il raggiungimento di quei futuri importanti obiettivi indicatici dal Rotary International.Ho cercato, con la semplicità che mi contraddistingue, di instaurare rapporti di genuina cordialità affinché il nostro affiatamento fosse concreto e non “di facciata”e spero di essere riuscito in ciò.Sono particolarmente grato a tutti i soci che, con la loro partecipazione, hanno contribuito affinché il nostro Club fosse, al Congresso svoltosi a Santa Margherita di Pula, tra quelli con il maggior numero di partecipanti.La presentazione del progetto sulla “Sicurezza Stradale”, avvenuta in quella sede, è stato per noi motivo di particola-re soddisfazione.Cosa scrivere, poi, dell’accoglienza con la quale abbiamo ricevuto i giovani del gruppo G. S. E. brasiliano? Siamo stati splendidi!I nostri quarant’anni di attività nella città di Latina sono stati gratificati dalla Delibera con la quale l’Amministrazio-ne Comunale ha deciso (dietro nostra specifica e reiterata richiesta) di intitolare un’area del Parco Cittadino “Arnaldo Mussolini, al nostro fondatore “Paul Harris”; credo che la gioia per questo riconoscimento resterà per sempre nella nostra memoria.È assai recente la visita compiuta in Sardegna al Club di Sassari Nord. Abbiamo rinsaldato un’amicizia affettuosa con gli amici sassaresi che, come già avvenuto in occasione di altre visite, ci hanno “abbagliato” per la cordialità, la disponibilità e l’affetto. In tale occasione abbiamo avuto l’opportunità di allargare le nostre conoscenze grazie alla partecipazione all’incontro di un gruppo di rotariani corsi del Club di Bastia Maciana.Il progetto che riguarda il problema dell’acqua – che abbiamo chiamato “Le vie dell’acqua non sono infinite”, come sapete, costituisce un ideale filo conduttore che ci accompagnerà per tre anni e ci vedrà protagonisti con

    iniziative e realizza-zioni di sicuro impatto sociale ed emotivo. Esso rappresenta un concreto impegno che il Club intende perseguire a favore dell’intera umanità e che riguarda un bene primario e del quale sarà sempre più impellente prevedere un uso ragionato e consapevole.Con l’ingresso di alcuni nuovi soci, abbiamo cercato di allargare a nuove professionalità la partecipazione alla vita del Club, facendo di essi prima di tutto soci informati e motivati, coinvolgendoli concretamente da subito nelle nostre attività.Abbiamo cercato di essere vicini ai giovani del Rotaract fa-cendoli sempre più partecipi delle nostre attività e collabo-rando con essi fattivamente alla realizzazione del “Premio Mirella Barbato”.Nonostante le limitate disponibilità economiche e grazie ad una oculata gestione delle risorse finanziarie, siamo risusciti a rispondere a molte delle richieste di aiuto che ci sono pervenute; un grazie di cuore va esteso a tutti ed in particolare alla signora Bianca per il ruolo insostituibile che ricopre nel Club.La giornata del Rotary Day sancisce l’occasione per apri-re verso tutti i Clubs vicini la nostra disponibilità alla più ampia collaborazione per i programmi umanitari del Rotary International, vi sollecito, quindi, ad una partecipazione numerosa.Spesso ho tirato in ballo la mia origine sarda, annoian-dovi! Chiedo venia, ma la gioia di aver contribuito, per quanto modestamente possibile, alla vita del Club conducendone la Presidenza per un anno, mi ripaga ampiamente di tutte le fatiche che questo impegno ha rappresentato. In ciò mi sento in dovere di accomunare la mia famiglia che mi ha assicurato la piena disponibilità, standomi vicina ed alla quale voi avete sempre riservato affettuosa amicizia.Non posso non ricordare i soci che non sono più con noi ed alla cui memoria ci sentiamo legati; un pensiero va anche ai loro familiari che faranno sempre e comunque parte della nostra grande famiglia.Al di là di ciò che si è fatto, tuttavia, sento il dovere di lasciare un messaggio per il futuro: il nostro essere rotariani ci consente di proseguire, al di là degli incarichi del momen-to, la nostra missione di ambasciatori di pace nel mondo. Pertanto, passo con molta serenità il testimone a Galileo Costanzo, sicuro di offrire alla sua conduzione un Club motivato ed entusiasta al quale assicurerò sempre la mia disponibilità.Vi ringrazio per l’attenzione che mi avete dedicato ed oltre al mio saluto vi abbraccio tutti, nessuno escluso. Giorgio

  • LA RUOTA - 5

    FOTO OTTICAFABIO TONAZZI

    Via Cesare Augusto snc(Angolo via V. Alfieri)

    LATINA - Tel. 0773 479339

    Servizi matrimonialiFilmati video

    Sviluppo e stampa in giornataStampe digitali

    Esame della vistaCentro lenti a contatto

    Sicurezza, sì, ma assieme!!“Ordine e sicurezza pubblica. De-vianza e criminalità nella provincia di Latina”L’importanza dell’argomento, quella dell’oratore, peraltro in una smaglian-te uniforme di gala, prefiguravano una serata certo interessante ma comunque velata da quella ufficialità in genere richiesta alla trattazione di argomenti così delicati e per certi versi preoccupanti. Insomma, eravamo tutti interessati ma anche rassegnati all’impegno di ascoltare pur giuste affermazioni di principio, norme di legge, riferimenti di codici, dati, circostanze di reati e raccomandazio-ni, anche dovendo immaginare cosa potrebbe accaderci per una pur piccola infrazione.Invece, il Colonnello Rotondi ci ha subito “smentito”, esibendo tutta la sua simpatia in un saluto cordiale alle signore presenti, a questo o a quel-l’astante conosciuto, a tutto l’uditorio. Insomma, è stato subito molto poco “ufficiale”, molto cordiale.E così, a braccio, ha richiamato la nostra attenzione sulla tanto voluta e tanto necessaria sicurezza, riveniente dalle ormai numerose insicurezze che questo mondo sempre più globaliz-zato ci propina; ha quindi sollecitato l’esigenza della prevenzione, che va esercitata sì dalla politica con le sue leggi e dalle forze dell’ordine ma anche dal senso civico di tutti noi, dalla efficacia delle azioni delle varie associazioni presenti nella società, dalla sinergia che deve svilupparsi, appunto, tra tutti.Ha auspicato che questo “esercito del bene”, che riviene appunto da tutti i suddetti soggetti della socie-tà, si sviluppi in un numero sempre maggiore di persone, in consapevo-lezza ed in azione, per consegnare

    a noi ed ai nostri figli una società migliore.Poi, ha accennato a questa nostra giovane provincia, “ricca dei valori di chi ha investito in essa tutto se stesso”, valori che purtroppo stan-no interessando, particolarmente in alcune zone della provincia, interessi malavitosi. Ma ci ha anche detto che il tessuto sano di essa provincia, con l’intenso e costante impegno della magistratura e delle forze dell’ordine, ha saputo creare una efficace “co-razza” per reagire a questa avanzata criminale.Ci ha raccontato come, pur nella ca-sualità, possono verificarsi alcuni reati, come altri, ad esempio quelli derivanti dalle tossicodipendenze, possono svi-lupparsi e diventare drammatici nelle spirali malavitose che inevitabilmente si producono.Comunque, e per finire, ha tenuto a sottolineare che la protezione della sicurezza va “condivisa” (riguarda tutti noi e non solo le forze dell’ordine),

    che vanno continuamente sollecitate le sinergie che s’annidano nell’ “esercito del bene”, che tutte le ricette sono sì buone ma che possono funzionare se tutti operano per creare e sempre più potenziare la “corazza”, appunto, della sicurezza.E ci siamo sentiti più sicuri! Sì, amico (possiamo, vero?) Colonnello, quel suo modo, quella semplicità, quella cordialità ci hanno fatto sentire più sicuri ed anche un po’ più responsabili. Ci ha anche fatto meglio conoscere il contesto in cui il nostro “Rotary” vuol perseguire i suoi nobili fini, e farlo il più efficacemente e tranquillamente possibile. Come, a conclusione, ha voluto confermare Giorgio, nostro Presidente, anche ringraziando tutte le forze dello Stato che difendono noi stessi e le nostre ragioni di pace nel mondo. Ed alla fine, tutti hanno desiderato stringere calorosamente e con gratitudine la mano all’amico Colonnello Leonardo! Galileo Costanzo

  • 6 - LA RUOTA

    Grazie Sandro

    04100 LATINA - Via A. Diaz, 5Tel. e Fax 0773 694396

    TOMMY HILFIGER

    Il mio rapporto con il dott. Ales-sandro Rossi, una delle riconosciute, ormai quasi storiche, colonne della sua specialità a Latina, può dirsi antico. Da Sandro mi divide un bel mucchio di anni e quindi più che un fratello posso considerarlo un figlioccio. Non deve quindi meravigliare se, alla conviviale del 10 maggio, ho dato l’impressione di essere uscito dal mio consueto riser-bo e di andare un poco sopra le righe. Tutto quello che si fa nell’area del mio ospedale, del nostro ospedale, mi entusiasma. E quando si fa qualcosa di eccellente mi entusiasma ovviamente ancora di più. Oggi Sandro continua in modo eccellente il lungo lavoro di Alfredo Cecconi alla guida di quella sezione provinciale della Lega per la lotta contro i tumori, che si è tanto segnalata in Italia da portare Cecconi ad un posto di grande spicco in questa benemerita associazione, con una

    ricaduta di immagine sulla nostra città molto lusinghiera.E perciò mi permetto di mettere per iscritto, a futura memoria, questo grazie che ho rivolto a Sandro e alla Lega di Latina, ribadendone brevissimamente le mo-tivazioni che sono: per aver utilizzato con tanta capacità e così splendidi risultati le nostre modeste possibilità;per averlo fatto con quella limpida tra-sparenza, che aiuta a vincere la sottile diffidenza che qualche volta ci frena nello slancio umanitario e per averci dato così una preziosa indicazione sul come meglio indirizzarlo;per aver dato una testimonianza di grande evidenza e di sicura autore-volezza di una realtà che da anni mi sforzo di divulgare e cioè quella del valore effettivo della nostra istituzione ospedaliera, che costituisce un patri-

    per volerci essere ancora, conrinnovato impegno,

    rotary latina

    monio anche di alte professionalità e che richiede da parte nostra più attenzione, più sostegno, più obiettivo apprezzamento.L’Ospedale è della comunità e dobbia-mo adoperarci perché sia utilizzato per le sue vere e alte finalità.Grazie per questo a te Sandro e a tutti coloro che con te partecipano a questa bella esperienza, che mi permetto di definire come squisitamente ed esem-plarmente rotariana. Paquale Bossa

  • LA RUOTA - 7

    Ho un amicodi Napoli, rotarianoTra tanti altri, ho un amico napoleta-no “veramente verace”, che nulla ha ceduto della sua napoletanità nei tanti anni che non abita più Napoli. Borghese, colto, di nobile mestiere, luglio ad Ischia e di antica privilegiata residenza: è del Vomero. Tute le mattine, ovviamente, IL MATTINO. E quasi tutte le mattine passeggiata in centro con la Signora e caffè sotto il gazebo del solito caffè! Senza peli sulla lingua, dice quel sente il suo cuore, accompagnato, comunque, da una sempre vivida mente. È di quelli che ancora non accettano che la sua “capitale” sia stata colonizzata e sempre svillaneggiata e derubata dai piemontesi, con l’aiuto di quel tal Garibaldi. A so-stegno delle sue tesi, ha nel portafoglio un articolo apparso su IL MATTINO di non ricordo quale importante giorna-lista, articolo che, appena l’argomento “Napoli” si scalda ed abbisogna di note storiche probanti, ti legge con passione, sottolineando, con vari toni della voce, espressioni e parole, facendo le più op-portune pause, intercalando con sguardi decisi perché tu stia attento e con alcuni “hai capito?”, come per dire “se non hai capito, te lo rileggo!”.Penso spesso a lui con simpatia, perché in fondo è una preziosa “sottolinea-tura” al mio amore per Napoli, dove (e tanti amici sanno ormai perché) maggiofatthomme! Ed a lui ho parti-colarmente pensato leggendo il libro “Napòlide” di Erri De Luca (editore “Libreria Dante & Descartes”), il cui contenuto potrebbe essergli tutto dedicato. Comunque, mi piace regalar-gli queste righe del libro, che dicono di quella sua protesta circa la capitale che non è più la capitale, sulla quale non posso che essere d’accordo:“… le rivoluzioni non si possono appaltare. I francesi (nel 1799) agirono a Napoli da occupanti e da predoni: impedirono la formazione di un esercito repubblicano indipendente, imposero tasse a loro beneficio e portarono via un bel po’ di patrimonio artistico. Allora spendo due parole di stima per il popolo

    di Napoli, non plebe ma popolo, che da solo e disarmato fermò l’ingresso del più forte esercito d’Europa. Per due giorni sbarrò ogni strada e capitolò solo perché tradito dai giacobini locali che consegna-rono con la frode il forte Sant’Elmo ai francesi.Credo che il popolo avesse ragione a stare dalla parte dei suoi re, perché con loro erano cittadini di una capitale europea e con i francesi diventavano provincia d’oltremare. Napoli si è mal adattata ad ogni riduzione di rango. Non ho paura di mettere anche gli italiani in fondo all’elenco degli occupanti del golfo, perché questo furono i Savoia traghettati dai Mille. Garibaldi non veniva a liberare Napoli ma a pren-derla…. A Napoli manco uno straccio di re che capisse che nell’Europa delle

    nazioni l’Italia era destino inevitabile. Manco un re che stipulasse coi modesti Savoia, signori di una provincia subalpi-na, un contratto Italia alla pari, non tra occupanti e occupati. Napoli da allora è una capitale europea abrogata, non decaduta ma soppressa, come se Londra fosse stata soppiantata da Edimburgo. Così è andata e questa è la materia della sua ragionevole strafottenza verso la condizione di capoluogo di regione. Se non si vede l’evidenza dell’enorme orgoglio assopito nei suoi cittadini, non si sta parlando di lei.“Spero, amico napoletano, che questo piccolo dono ti sia gradito. Ma chi sei? Ma sì, lo voglio dire. Sei tu, Rocco, Generale dell’Arma Azzurra, ancora di-fensore dell’idea del Castel Sant’Elmo, di quella del Borgo Marinaro, della gente di là, che sai perché di tanta sofferenza, che spieghi perché tante contraddizioni, ma anche com’è di tanta cultura non diventata concretezza e forse sprecata; che racconti la fantasia delle gioie e delle sopravvivenze nei vicoli o a Scampia, che sai dei Cozzari di Mergellina, degli acquaioli dei vicoli, dei camerieri del Bor-go Marinaro, dei posteggiatori di Piazza dei Martiri, di Scaturchio e di cosa c’è in via Mezzocannone, in via dei Tribunali, e dove si possono trovare i più bei presepi a San Gregorio Armeno, che certo saprai spiegarmi perché sempre più pesso mi capita di non avere parole che servano a capire perché, tra l’innegabile straor-dinariamente bello di Napoli, ritrovo sempre due, tre, quattro…. cento, mille macchie di dolore. Galileo

  • 8 - LA RUOTA

    Visti...dalontano Rubrica di "opinioni" su avvenimenti e personaggi del nostro tempodi PASQUALE BOSSA

    Rubrica di "opinioni" su avvenimenti Rubrica di "opinioni" su avvenimenti Rubrica di "opinioni"

    e personaggi del nostro tempo e personaggi del nostro tempo e personaggi

    di PASQUALE BOSSA

    Non sparate sulla BibbiaL’uomo “comune”, sta anche oggi, come “l’asino tra i suoni”, nella secolare controversia che oppone ai credenti gli scienziati positivisti, tra i quali vi sono nomi, anche di contemporanei, di grande fama e autorità. Essi contestano, con determinazione e rigore scientifico, punto per punto, la Bibbia, la dottrina delle varie religioni e, in Italia, segnatamente, quella cristiana, come in un recente sag-gio di un importante matematico italiano. Fondano la loro posizione sugli sviluppi della scienza moderna. Dopo Galileo e Darwin, i “racconti”, tramandati nel “Li-bro dei libri” e negli altri testi sacri, ven-gono confutati con la fredda logica dei dati scientifici e inesorabilmente relegati tra le favolette di vaga natura esoterica e fantastica. Di contro, altre personalità di alto e riconosciuto livello intellettuale, di ogni settore della cultura moderna, riaffermano il valore della trascendenza o la fede nella “verità rivelata”, in una controversia irrisolta da secoli.Chi non possiede una ferma fede reli-giosa o non è ancorato a salde convin-zioni razionali si viene a trovare in una situazione di grave disagio, di profondo e lacerante conflitto identitario. Tanto più che la stessa scienza moderna, da Cartesio a Popper, poggia essenzial-mente sul “dubbio”, come strumento metodologico fondamentale, per cui le certezze con le quali i “positivisti” liqui-dano l’argomento, non sono poi esse stesse coerenti con questa premessa.Tra atei e credenti, evoluzionisti e crea-zionisti, chi è onestamente consapevole

    della difficoltà di assumere una netta posizione è tentato di designare tutti gli altri come ...”supponentisti”.Non si riesce a dargli torto quando, umilmente, denuncia di non avere stru-menti in grado di farlo scegliere tra le due posizioni. La scienza è certo capace di fornire una risposta su molti mec-canismi con cui si è evoluto l’universo ma, almeno per ora, non sulla sua causa prima. E non è chiaro quale sia la giusta chiave di lettura delle “storielle” bibliche e religiose, che sono il messaggio di un’epoca lontanissima, che aveva solo questo strumento di tipo simbolico per testimoniare e tramandare le sue realtà.Non solo. Croce, che era Croce, quando affermava che la nostra civiltà non può non riconoscersi radici cristiane, non voleva certo fare una testimonianza di fede, che non aveva. Voleva dire che il Cristianesimo ha introdotto, nella civiltà e nella cultura dell’uomo, valori del tutto nuovi, che possono riassumersi essen-zialmente nell’amore che non conosce confini e rivalità.Lo ha comunicato al mondo attraverso il “racconto” di Dio che si fa Egli stesso uomo, incarnandosi per mezzo di una vergine, cioè senza la componente edonistica, e soffrendo, per dimostrare il suo amore, quanto di peggio può essere costretto a soffrire un uomo sulla terra.Ma vi è di più, molto di più! Il Cristia-nesimo ha posto, in modo imperativo e assoluto, al centro della società, la Persona. Avendola fatta a sua immagine e somiglianza, Dio ne ha definito i diritti

    essenziali e inviolabili e ha decretato la sacralità della vita umana, in ogni suo aspetto e in ogni suo momento.Per alcuni il Crocifisso è “un cadaverino appeso a due legnetti”, da buttare dalla finestra. Per altri la maternità di una vergi-ne è un ossimoro inammissibile. Ma non si mette in conto anche la possibilità che si tratti di un linguaggio simbolico, l’unico accessibile, all’epoca, per introdurre nella cultura dell’uomo questi valori essenziali. E di certo il Cristianesimo si è espresso con la simbologia più alta che la cultura dell’uomo abbia mai saputo esprimere, di fronte a cui le facili ironie dovrebbero cedere a un pensoso e rispettoso senti-mento di attenzione e riflessione.Croce voleva (forse) dire che noi, che apparteniamo alla “Civilta Occidentale”, in questi valori dobbiamo fermamente credere, riconoscerci e per essi decisa-mente distinguerci, al di là della loro valenza religiosa. Anche per emendarci di una scarsa fedeltà, o addirittura di un loro tradimento, da parte di noi tutti, Chiesa compresa, nel nostro passato.Non a caso, la Fallaci si definiva “cristia-na atea”. Ma l’ateismo è già un giudizio preciso. Più umilmente ci si potrebbe dichiarare “cristiani non credenti o agnostici”, in quanto il credere, cioè la fede, è come il coraggio di don Abbon-dio: chi non ce l’ha non se la può dare. E un po’ di umiltà starebbe bene a tutti coloro che hanno la pretesa di essere depositari della “Verità” vera.Amleto, simbolo insuperato del dubbio, su cui si fonda la nostra cultura, ammo-niva che “ci sono più cose tra cielo e terra” di quante sia possibile immagina-re. Perciò sparare sulla Bibbia potrebbe essere l’equivalente di sparare, come si diceva in passato, sulla Croce Rossa, e, comunque, solo espressione di notevole “supponenza”.

    �������������������������������������������������������������������������������

    ���������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������������

    Angelo BARBATO 10 giugnoFernando PETRONE 10 giugnoAldo RAPONI 17 giugnoLeopoldo RODÀ 20 giugno

    Buon compleanno a:

  • LA RUOTA - 9

    1983: partiva l'operazione Marocco dei Distretti italianiObiettivo: vaccinare 5 milioni di bambini

    UNO SGUARDO NEL XX SECOLO

    Il 20 febbraio 1983 nei saloni del Royal Hotel di San Remo il Presidente Internazionale del Rotary, Hiroji Mukasa, dava il simbolico “via” alla “Operazione Marocco” dopo essersi calorosamente complimentato con i 24.000 Soci degli allora 190 Club italiani per aver reperito i fondi necessari all’acquisto del vaccino antipolio necessario a cinque milioni di bambini del Marocco e dopo aver sinceramente ringraziato l’Istituto Sclavo di Siena per averlo fornito a vantaggiose condizioni economiche. La cerimonia ebbe a concludersi con la consegna simbolica dei vaccini stessi da parte del Presidente al Rappresentante Ufficiale del Regno del Marocco. Quell’iniziativa venne ampiamente pubbliciz-zata da 24 quotidiani e 28 pe-riodici italiani con una pagina-inserto edita a titolo gratuito e dalle emittenti radio-televisive di stato e private.Il Rotary Italiano quindi, ancor prima che nascesse e partisse la grande idea del Programma Polio Plus, si era attivato fin dal 1981 per dare corpo all’Operazione Marocco, accollan-dosene in pieno tutto l’onere. Esso si era mosso di concerto con alcuni Distretti di altri paesi del mondo che a loro volta si erano impegnati nello stesso scopo a favore delle Filippine, di Haiti, dell’In-dia e del Kerala. Si trattava di un vasto programma di grande “service” e di respiro mondiale che trovava riferimen-to nello slogan «così anno dopo anno, paese dopo paese, finché nel 2005, in occasione del centenario della fondazio-ne del Rotary, tutti i bambini del mondo saranno vaccinati». E pensare che si dovevano attendere ancora alcuni anni perché venisse ideato e quindi lanciato nel 1986 il Programma Polio Plus.Perché quella scelta del Rotary Italiano a favore del Marocco e non di un altro paese del mondo, dal momento che quello Stato non era poi all’epoca una delle nazioni più povere dell’Africa? Perché dallo studio epidemiologico sulla poliomielite condotto dall’O.M.S. negli Anni Settanta del secolo scorso il Marocco risultava essere uno dei Paesi del mondo più colpito dalla malattia con alti indici di mortalità.Le cause di quella dolorosa situazione? Presto detto. Il Marocco è un paese dalla storia splendida e antichissima

    che si affaccia sull’Atlantico e che ad est è separato dalla sconfinata immen-sità sahariana dalla Catena del Grande Atlante. Esso, per la sua particolare orografia, è rimasto per lunghi secoli ta-gliato fuori dalle grandi vie di comunica-zione del continente africano, eccezion fatta per la zona portuale di Casablanca e del suo hinterland, protesi però più verso le frontiere del mare che verso quelle terrestri. Solo con l’avvento della Monarchia è stato dato il via alle grandi trasformazioni strutturali del territorio: strade, industrie, centrali termoelettri-che, potenziamento delle risorse mine-rarie, vastissimi rimboschimenti, riforma agraria. Grazie a questo rinnovamento, i

    contatti delle popolazioni dell’interno del paese, che da sempre erano vissute in uno splendido ed ultrasecolare isola-mento, si sono fatti sempre più frequenti e sempre più intensi con altre genti, specie dopo la dilatazione del fenome-no “turismo” che aveva cominciato a portare flussi continui di visitatori i quali si sono spinti fino al cuore di quelle zone interne che erano rimaste da sempre inaccessibili. Ne è derivato che le popo-lazioni, specie quelle berbere delle aree più interne e montane, si sono trovate improvvisamente a contatto con un nu-mero sempre più crescente di portatori sani delle diverse malattie infettive. Conseguenza: gli autoctoni, privi delle specifiche difese immunitarie, hanno pa-gato un prezzo altissimo in quanto, tra le varie malattie epidemiche, la poliomielite negli Anni Settanta ed Ottanta del XX Secolo colpiva in quel paese un numero notevole e progressivamente crescente di bambini, facendo sì che la percentuale dell’infanzia marocchina colpita dalla polio fosse una delle piu alte del mondo con un altissimo indice di mortalità. Nel contempo il numero dei sopravvissuti all’infezione aveva creato, purtroppo, uno dei più numerosi eserciti di giovani e gravi handicappati. Se si considera poi la mancanza assoluta all’epoca nel paese di strutture ospedaliere specializzate per

    la riabilitazione ci si può rendere conto come questo esercito fosse all’epoca costretto a vivere in condizioni misere-voli e senza la possibilità per moltissimi di loro di essere in certo qual modo autosufficienti.“Operazione Marocco” era stata chia-mata. Ebbene: nelle Citta Imperiali, nei paesi, nei villaggi berberi dell’Atlante e nelle oasi dell’occidente sahariano di quel paese vivevano tanti bambini, tutti ugualmente belli, tutti ugualmente biso-gnosi di cure, tutti ugualmente esposti a quella terribile polio che annulla la gioia di vivere, spengendo così la speranza di una vita dignitosa. Ed ecco quale è stata la ragione profondamente umanitaria

    che ebbe ad ispirare ai Rota-riani Italiani la “Operazione Marocco”.Quel 20 febbraio del 1983 Giuseppe Mastandrea, Go-vernatore del nostro Distretto 208, non ancora 2080, con-cludeva la manifestazione di

    quel simbolico “via” dato dal Presidente Internazionale con queste parole:«L’Operazione Marocco ha procurato anche ai rotariani italiani, attraverso la campagna promozionale della stampa e delle radio TV e dell’opinione pubblica nazionale la vera immagine del Rotary che, nello spirito di incondizionata solidarietà umana, opera concretamente attraverso la via del servizio per la co-noscenza e l’amicizia fra gli uomini, allo scopo di diffondere la comprensione, la buona volontà e la pace nel mondo».Anche se poi l’avvio negli anni suc-cessivi del “Programma Polio Plus” con il suo innegabile successo ha fatto passare un po’ in secondo piano questa meravigliosa opera di “service” che i Distretti Italiani hanno compiuto con le loro esclusive forze ed in maniera del tutto autonoma portandola oltretutto felicemente a compimento, quei nostri risultati restano là incancellabili, a chiara e inoppugnabile testimonianza di tutto il nostro incondizionato impegno nelle opere del Rotary Internazionale. Opere nelle quali, e qui vogliamo con forza sottolinearlo, ognuno di noi fermamente crede.A proposito: quel giorno a San Remo c'ero anch'io con Igea. È stato molto bello. Fernando Petrone

  • 10 - LA RUOTA

    Gita a Sassari - 17/20 Maggio 2007Alle prime luci dell'alba, sono le 5.30, si comincia a vedere la terra del Presidente.La traversata è stata tran-quilla, lo sbarco in normale sereno trambusto. Per i nuovi visitatori della Sardegna, come purtroppo il sottoscrit-to, l'attesa è crescente. Per gli "abitué" il ritorno è piace-vole. Per i sardi di origine o d'adozione l'entusiasmo è alle stelle. Ci illustrano, questi ul-timi, doviziosamente durante il trasferimento da Olbia a Sassari, il territorio caratteriz-zato da dolci colline dedicate al pascolo di greggi, punteg-giato da alberi di sughero isolati, prati estesi incorniciati da sugherete, sullo sfondo catene montuose: non siamo nella pianura padana e nean-che nell'Appennino. Siamo in un nuovo mondo.Un mondo con peculiarità culturali che affondano le radici nella preistoria e ne conservano i caratteri distintivi di originalità e au-tonomia, nonostante l'interferenza di dominazioni e colonizzazioni di fenici, cartaginesi, romani, vandali, bizantini, spagnoli.L'arrivo a Sassari è atteso da Salvato-re Chessa, Past-President del Sassari Nord, guida stradale che ci fa parcheggiare dinanzi al Museo Nazionale "Sanna", dove ci dà il suo caloroso benvenuto il Presidente Piero Mameli e ci affida alla qualificata guida del Prof. Francesco Ledda per la visita al Museo.Scopriamo, o riscopriamo, con l'ausilio del materiale archeo-logico sapientemente esposto le peculiarità della civiltà sarda nel suo evolversi dalla preisto-ria fino al culmine della civiltà nuragica conclusasi nel II seco-

    lo d.c., in piena epoca romana.La visita continua al Palazzo di Pro-vincia dove accompagnati dai nostri ospiti veniamo cordialmente accolti da S.E. il Prefetto Dr. Salvatore Gullotta di Mauro.Il percorso pomeridiano si snoda nella parte antica della città con la visita

    al Duomo cinquecentesco ed alla chiesa di S. Maria in Betlem la cui fondazione risale al 1106.Il sabato, accompagnati da un "giovane" ottantenne rotariano, Pitzente Giordanu (Enzo Giordano) ci avviamo verso la Gallura con prima sosta ad Ardara, antica capitale del Giudicato di Torres per una speciale visita alla chiesa di Santa Maria del Regno, in stile romani-co, costruita in pietra scura, tipica del posto ed ornata all'interno con affreschi duecenteschi alle colonne ed un'imponente pala d'altare di Giovanni Muru del 1515, detta Retablo Maggiore, la cui pregevole fattura in stile di imitazione fiamminga ci viene illustrata dal simpatico e preparatissimo parroco.Visita successiva al museo del vino di Berchidda, con

    reperti di ricostruzione delle tecniche di produzione dei tappi di sughero, zona di produzione prediletta del Vermentino.Pantagruelico e squisito pranzo con,tra l'altro, il tipico piatto di "porceddu" nel-l'agriturismo "Tenuta Lochiri", "residua" proprietà, ci illustra la proprietaria, di

    una tenuta di 1000 ettari, ridottasi a soli 500, dedicata prevalentemente alla pro-duzione del Vermentino e dell'olio.La riunione conviviale con il Club di Sassari Nord, uni-tamente al Club di Bastia Mariana (Corsica) ci vede impegnati in ulteriore per-formance eno-gastronomica nella splendida cornice del ristorante SA MANDRA.L'incontro con gli amici di Sassari e con gli amici francesi

  • LA RUOTA - 11

    Articoli da regaloListe di nozze

    Sheffield d'epoca

    Via Duca del Mare, 1104100 LATINA

    Tel. 0773 487666www.riflessidargento.it

    Danzaintorno al nuragheDanza colorata di mare e di cielo,silenzio che ode i bisbigli,coralli granaio di grazia,argenti benedizione.Profumo di terra sf iorata di pace,creazione e accoglienza di dono.Preziosi mosaici f luttuanticonoscono le direzioni.Equilibrio sull'arianel gioco del dentro e del fuori,la festa disegna le forme,moviola di sboccio di f iore.Fierezze neicampi di assenzio,cavalcano lievezza,orgoglio di pronunciarefeste di propiziazione.Bellezza bevendo alla tazzagustando f iducia di insieme,entrata di abbondanza,sapendo saggezza del solo.Cercandosi nei riti,spazi di restituzione,minuti graniti, capaci,sviluppano scintille di fuoco. Eugenia Marchioni

    è cordiale ed infervora in particolare il nostro Giorgio (Monsieur le Prési-dent), che si prodiga in complimenti, in ringraziamenti, in "lacrime di gioia". Siamo stati veramente coccolati dagli amici di Sassari ai quali rinnoviamo i nostri ringraziamenti per l'assistenza e l'accoglienza.Grazie alla loro ospitalità la domenica abbiamo anche l'accesso alla tribuna riservata dello stadio per poter ammi-rare la "Cavalcata Sarda", giunta alla sua 58a edizione.Sfilano oltre 80 gruppi folkloristici provenienti da tutte le otto province dell'isola.È un tripudio di colori, di pizzi, merletti e ornamenti preziosi per le donne; di gilet arabescati per gli uomini col classico copricapo, panta-loni ampi bianchi sotto il gonnellino nero e stivali neri. Oltre ad essere testimonianza della cultura locale gli abiti rappresentano un pezzo di storia dell'isola, poiché derivano da influen-ze romane, orientali, ispano-more-sche, segno delle diverse civiltà che si avvicendarono nel controllo della regione.La sfilata si conclude con la Città di Cagliari e negli occhi di Giorgio spuntò una lacrima... chissà chissà perché (citazione da Signorinella pallida).Ora si va via, ma per sopire la tristez-za dell'addio cosa c'è di meglio di un lauto banchetto a base di pesce di Alghero?Eccoci di nuovo a tavola a gustare, brindare, sorbire, risotto, linguine, gamberoni, mazzancolle, orate, spigo-le, pagelli...E dopo pranzo una visita alla parte antica e fortificata della città, non ci crederete, la facciamo col... trenino.Si torna a casa, tutto è andato bene per la splendida ospitalità ricevuta e per la superba organizzazione del nostro... Silvio. Hyp hyp urrà. Franco Acuto

    Lunedì 23 aprile 2007Morte assurdaMorta la Scuola in Ospedale. Lo ha dovuto registrare ufficialmente un decreto dell’U.S.P. di Latina.Latina: La causa determinata dalla grave insipienza di due funzionari dell’AUSL Pontina che hanno sta-bilito che non servono educatrici in pediatria e negli altri reparti.Persi due posti in organico.Delle due insegnanti perdenti posto, una è stata collocata in pensione e l’altra è stata trasferita altrove.DIREZIONEQUARTO CIRCOLO DIDATTICOVia Sezze 25 - LATINA

    COMUNICATO STAMPACon lo stesso acuto dolore con cui si dà l’annuncio della scomparsa di una persona cara, diamo la notizia ufficiale della morte della Scuola in Ospedale avvenuta qualche giorno fa. Ha vissuto tredici anni renden-dosi preziosa, oltre che agli occhi di Dio, particolarmente agli occhi dei bambini ammalati e delle loro famiglie. A nulla è valso l’ostina-to tentativo di salvarle la vita da parte del dirigente scolastico Sergio Andreatta, sostenuto dalla massima autorità scolastica del Lazio, Bruno Pagnani. Prima ancora che da motivi tecnici la Scuola in Ospedale è stata stroncata dall’indifferenza generale dei politici della nostra Città, solo a belle parole, “Città dei diritti dei bambini”.

    IL DIRIGENTE SCOLASTICOSergio Andreatta

    Per altre notizie e storia:www.quartocircolo.itsito ufficiale dell’Istituzione scolastica;www.andreatta.itsito del dirigente scolastico, autore del progetto elaborato nel 1993 entrato nella letteratura pedagogica del settore;www.scuolainospedallatina.bolgspot.com

    Sentiamo che dobbiamo / vogliamopubblicare:

  • 12 - LA RUOTA

    Programma Giugno 2007

    7 GiovedìRistorante CasaBlanca - LatinaOre 19.00 - Riunione congiunta del Consi-glio Direttivo 2006/2007 e 2007/2008.

    10 DomenicaRotary DayVedi programma allegato. È previsto un contributo a carico di ogni partecipante.

    14 GiovedìRiunione non conviviale

    21 GiovedìRistorante CasaBlanca - LatinaOre 19.00 - Informazione rotariana. Reso-conto dell'A.S. 2006/2007.

    28 GiovedìRistorante CasaBlanca - LatinaOre 20.30 - Riunione conviviale con familiari - Passaggio della Campana tra il Presidente Giorgio Loddo e il Presidente incoming Galileo Costanzo.

    Si prega di confermare la propria adesione alla sig.ra Bianca al n. 0773 697062 entro il marte-dì precedente la riunione

    Il 1° maggio 2007 il Presidente della Repubbli-ca, Giorgio Napolitano, ha conferito a

    Silvio Piccioni

    la Stella al Merito del Lavoro.

    Al neo “Maestro del Lavoro”, nostro amico, nostro socio, nostro Past President, complimenti ed auguri tanti tanti, tutti cari, tutti rotariani!

    Caro Piero,ti vogliamo ricordare così, in una foto con Graziella. Altro non sappiamo dire. I tuoi cari, gli amici, tantissimi, a casa, in chiesa, poi, nel piazzale di Santa Domitilla e, più tardi, a Tele Etere, hanno consumato tutte le parole migliori per raccontarti. Qualcuno ha detto: “è appena andato via e già ho nostalgia”. Oggi, un giorno dopo, siamo convinti che aveva ragione e che ci mancherà quel tuo modo lieve, gentile, sempre disponibile.Ciao, con affetto, gli amici rotariani

    Ho già avuto modo di scrivere di precedenti volumi di poesia di Fernando Petrone.L’ho fatto sempre con grande piacere per la genuina passione poetica che per-vade i versi di Nando e li rende capaci di suscitare in noi le stesse sue sincere emozioni.Ora ci propone un volume di prosa e questo stimola interesse e curiosità per la delicatezza che è propria del pas-saggio da un genere all’altro, che non sempre è facile.Nelle prime pagine, infatti, la sua voca-zione poetica prende il sopravvento ed esse appaiono fatte da una prosa ancora fortemente elegiaca e lirica insieme, che

    comunque non ne esce per nulla disturba-ta. Poi, in seguito, la sua prosa si defini-sce progressivamente, anche senza mai perdere del tutto il pregio suadente di una visione fortemente poetica della realtà.Alcuni racconti hanno un impianto robusto, che avrebbe consentito anche la stesura di un vero e proprio romanzo. Se l’autore si è tenuto, però, in questa dimensione dobbiamo arguire che abbia voluto utilizzare il modo più adatto al suo temperamento e quindi più utile a meglio comunicare.Se non erro, Moravia ha scritto che i narratori hanno una loro specifica e naturale attitudine a collocarsi o tra i novellieri o tra i romanzieri. Metteva, ad

    esempio, Puskin tra i primi e Tolstoi tra i secondi, anche se essi si sono prodotti in ambedue i generi.Nando riesce molto egregiamente a scri-vere in una prosa, che sfugge a questo tentativo di incasellamento, per una scrit-tura che si pone tra racconto e romanzo. Ed è anche, insieme, ancora poesia.L’ultimo capitolo, dedicato a Ponza, ne è un esempio molto significativo, che ci svela aspetti di realtà a noi vicine eppure ancora non bene comprese e vissute e che perciò si gustano con un profondo e delicato godimento intellettuale.E, come si usa dire, provare a leggere per apprezzare. Pasquale Bossa

    "Storie di Mare" di Nando Petrone

  • LA RUOTA - 13

    lettera del Presidente

    Dal Club Latina-Monti Lepini

    ROTARY CLUBLATINA-MONTI LEPINICONSIGLIO DIRETTIVO

    2006 - 2007

    Presidente Vincenzo LUPPINOVice-Presidente Luigi MARTINOPresidente Eletto Vittorio CARLESIMOSegretario Leone CAETANIPrefetto Vincenzo MOLINARITesoriere Alessandro CAETANIPast President Paolo MARCHIONNEConsiglieri Alessandro PONTECORVI Sabino Antonio CARDONE Giovanna CATARINACCI Giuseppe DI PROSPERO

    Presidenti di CommissioneEffettivo Paolo MARCHIONNEFondazione Rotary Alessandro PONTECORVIPubbliche relazioni Vittorio DUSEProgetti Giuseppe DE ANGELISAmministrazione del Club Luigi MARTINO*******Riunioni Rotariane:Ristorante “Il Faraone”Via Casali n. 61 – Sezzeogni Mercoledì alle ore 20.30Segreteria: Via N.M. Alemanni n. 4104100 LatinaTel. 0773/601778 - 339/1443721

    Posta elettronica:[email protected]

    Agenzia di Sezze Scalo04010 SEZZE SCALO (LT) - Via Veneto, sncTel. 0773 876847 - Fax 0773 876848e-mail: [email protected]

    Cari amici,siamo in dirittura d’arrivo.L’anno rotariano 2006-2007 si sta per con-cludere.Adesso i nostri sforzi si concentreran-no sulla realizzazione del restauro del crocifisso della cattedrale di Sezze. Ci occorrono circa 4000 euro. Già la cassa del nostro Club si è arricchita di 1000 euro che la Roche, sponsor della “Giornata dell’ipertensione e della glicemia”, ci ha elargito. Altri 500 euro li abbiamo raccolti la sera dello spettacolo teatrale che la compagnia “Le colonne” ci ha regalato. Non dimentichiamo che il pittore D’Amico, che la sera della rappresentazione teatrale ha avuto un buon successo con la sua mostra allestita all’ingresso dell’Auditorium, ci regalerà una sua opera e il ricavato della sua vendita servirà per lo stesso progetto. Siamo sicuramente a buon punto.Adesso mi piace dare qualche dato che testimonia il successo della gior-nata “Dell’ipertensione e glicemia”: tutte le farmacie che hanno aderito alla lodevole iniziativa hanno con-trollato i valori della glicemia di circa 700 cittadini dai 30 agli 85 anni. Due farmacie di Sezze (le farmacie Luppi-no e Magnarelli) hanno pure rilevato i valori pressori di altrettanti cittadini poiché, per un disguido, a Sezze non è arrivata l’ambulanza con gli infer-

    mieri preposti a quel compito.Per ribadire l’importanza dell’avve-nimento basta pensare che almeno il 5% delle persone controllate non sapeva di avere i valori un po’ più alti del normale e sono stati invitati a recarsi dal proprio medico per pro-grammare un’eventuale controprova di lì a poco.È stato un trionfo per il nostro Club e forse alcune persone si saranno chieste cosa fosse un Rotary Club. Non è cosa da poco. Come sapete il 12 e 13 scorsi si è svolta la 50° Assemblea dei club del nostro Di-stretto. Hanno partecipato il nostro nuovo Presidente eletto Giorgio Saralli, che ha destato un’ottima impressione, il nostro prossimo Segretario Nino Cardone, , il no-stro socio Pino di Prospero, sempre disponibile e pronto,ed io.Sono stati due giorni molto inte-ressanti, come sempre. Tra i tanti argomenti trattati mi è sembrato importante il desiderio di sviluppare e dare attuazione a un efficace piano di “comunicazione e immagine”: senza la comunicazione il Rotary corre il pericolo di affievolire la sua missione e le sue attività. L’articolo del nostro presidente eletto darà più ampio spazio all’argomento.Termino qui con un arrivederci ai prossimi incontri Vincenzo

  • 14 - LA RUOTA

    Dal Club Latina-Monti LepiniDalla 50a

    Assemblea Distrettuale:l'opinione di un giovane presidente di un giovane club

    10 giugnoRotary Day. Ore 10 a Mazzocchio.

    18 giugnoConsiglio Direttivo a Maenza, ore 20.

    20 giugnoPassaggio della Campana. Ristoran-te "Faraone", ore 20.30.

    24 giugnoIncontro col Rotary Club Sabina Tevere.

    Programma del mesedi Giugno 2007

    Rotariano da non moltissimo tempo, ad appena 37 anni di età, quindi molto giovane, mi ritrovo ad essere Presidente Incoming del nostro altrettanto giovane Rotary Club.Il 12 e il 13 maggio u.s. ho parteci-pato ai lavori della 50a Assemblea Distrettuale del Rotary International Distretto 2080, che si è tenuta a Roma presso lo Sheraton Golf Hotel Parco de’ Medici.Intense ore di lavoro, durante le quali si sono intervallati momenti di incontro tra gruppi suddivisi per aree disciplinari, a riunioni plenarie durante le quali abbiamo assistito alle relazioni encomiabili del Gover-natore in carica Roberto Ivaldi e del Governatore Eletto Franco Arzano, oltre che a momenti conviviali.Dai contenuti della relazione del Governatore Ivaldi si evince un enorme grado di soddisfazione da parte sua per l’operato della squadra distrettuale, come pure per l’operato di tutti i Rotary clubs afferenti al nostro Distretto; que-sto è stato dimostrato dall’elevato numero di riconoscimenti che lui stesso ha conferito. Il Governato-re Ivaldi sollecita i soci rotariani a volare sempre alto, con progetti che garantiscano la continuità della no-stra Associazione, che chiama ogni anno nuovi leaders a una scommes-sa, quella di proseguire sulla rotta tracciata ormai da più di 100 anni fa

    da Paul Harris, una rotta che “viene da lontano e va lontano”, cioè che non si interrompe mai. Da parte di Arzano, invece, si è po-tuto apprezzare con la classica deter-minazione che contraddistingue ogni Governatore, tutta una serie di linee programmatiche che sono in perfetta sintonia con gli obiettivi prefissati in ambito internazionale dal Presidente Wilfrid J. Wilkinson per l’anno rota-riano 2007-2008 e che sono imper-niati nella filosofia secondo la quale “Rotary è Condivisione”. Dunque il Governatore Arzano promuove pro-grammi e progetti che hanno come unico fine la condivisione di idee, la condivisione di opinioni, la condivi-sione di azioni.Per cui condividiamo tutti gli obiet-tivi del Governatore Arzano e del Presidente Wilkinson con il nostro impegno. Ognuno di noi, con il proprio impegno professionale, dal profondo di ogni club, anche di quelli più giovani, dai nostri paesi, dai nostri distretti, si deve impegnare nella condivisione di idee, di opinioni e di azioni, rappresentando, come dice lo stesso Wilkinson, “il cuore del Rotary, l’occhio del Rotary, ma soprattutto la voce del Rotary che dice: Rotary is share!” .Ricordando quindi che il motto dell’anno è “Rotary è Condivisio-ne”, Arzano ha tenuto a precisare che “ognuno di noi deve decidere quanto tempo e quante energie

    deve dedicare al Rotary; da que-sto dipendono sia il successo delle iniziative di ogni singolo club, che di quelle del nostro Distretto, della Rotary Foundation e del Rotay International”.Quindi la mia opinione è che se il Socio non è consapevole dell’impe-gno che il club gli richiede, ovvero se non ha la giusta motivazione, viene meno lo spirito di aggregazione che egli stesso deve sostenere, per cui non avrebbe più senso continuare a promuovere una missione, perché non basta fare del Rotary una scuola di comprensione o un salvadanaio di contributi, ma bisogna farne una fabbrica di idee e una scuola di condivisione: parola di un giovane rotariano. Giorgio Saralli