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Notiziario mensile del Rotary Club Latina - Distretto 2080 Italia Anno 2011-2012 - Novembre/Dicembre 2011 - n. 5/6 Poste Italiane S.p.A. - Spediz. Abb. Post. 70% Tassa pagata - DCB Latina Auguri! Auguri! Auguri! Auguri! Auguri! Auguri! Auguri! Auguri! Auguri! Auguri! Auguri! Auguri! Auguri! Auguri! Auguri! Auguri! Auguri! Auguri! Auguri! Auguri! Auguri! Auguri! Auguri! Auguri! Auguri! Auguri! Auguri! Auguri! Auguri! Auguri! Auguri! Auguri! Auguri! Auguri! Auguri! Auguri! Auguri! Auguri! Auguri! Auguri! Auguri!

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Notiziario mensile del Rotary Club Latina - Distretto 2080 Italia

Anno 2011-2012 - Novembre/Dicembre 2011 - n. 5/6Poste Italiane S.p.A. - Spediz. Abb. Post. 70% Tassa pagata - DCB Latina

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Presidente Ivan SIMEONEVice Presidente Giorgio LODDOPast President Andrea NASCANIPresidente Eletto Innocenzo D'ERMESegretario Francesco ACUTOTesoriere Gianluca CASSONIPrefetto Laila BARRUCCIConsiglieri Renzo CALZATI Galileo COSTANZO Attilio GISOTTI Massimo TESCIONEAddetta Stampa Alessia FREDA

Sito intemet: www.rotarylatina.itPosta elettronica: [email protected]

4 Dal Presidente

5 Antiche formiche... di Domenico Grande

6 Seminario Distrettuale sulla Fondazione Rotary di Galileo Costanzo

7 Antiche radici dell'Europa 4 giorni in Repubblica Ceca di Claudia Giorgi

8 Incontro con il "Banco Alimentare"

10 In Piazza Buozzi la statua del "Seminatore" di Galileo Costanzo

Visti... da lontano

11 Acab *** Su Cassano di Pasquale Bossa

12 "Prendi il tuo tempo" di Roberta Malossi

12 Rosalba, un anno dopo di Pasquale Bossa

Qui Rotaract Latina

14 Dall'acqua al vino

15 Le mille e una storie della domenica di Silvia e Agnese

16 Riconoscimento dell'Università dell'Aquila al Presidente del RI, Kalyan Banerjee

18 Programmi dei mesi di Novembre e Dicembre

Daniela Tranquilli FranceschettiGovernatore 2011-2012Distretto 2080

Comitato di RedazioneFranco BORRETTI (Direttore Responsabile)Galileo COSTANZO (Coordinatore Editoriale)Pasquale BOSSAAngelo NICOTRAFernando PETRONESilvio PICCIONIFiorella RICCIARDI

Registrazione Tribunale di Latinan. 364 del 22‑1‑1983Editore: Rotary Club LatinaRedazione: Via Pontinia, 62 ‑ 04100 LatinaPoste Italiane S.p.A.Spedizione Abbonamento postale 70%Tassa pagata ‑ DCB LatinaComposizione, impaginazione e stampa:CIPES ‑ Via Sabaudia, 63 LatinaTel. e Fax 0773/692708E‑mail: [email protected]

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Italia Sommario del n. 5/6 - novembre/dicembre 2011

Presidenti delle CommissioniEffettivo Giuseppe GISOTTIProgetti Giuseppe POLITOFondazione Rotary Roberto MICOLITTIFormazione e Leadership Fiorella RICCIARDIPubbliche relazioni Franco BORRETTIAmministrazione del Club Giovanni LUNGARELLADelegati Nuove Generazioni Claudia GIORGI Attilio GISOTTI M. Luigia FERDINANDIIncarichi: Domenico GRANDE (Supporto informatico) Alessia FREDA (Ufficio stampa)* * *Club Contatto: ALMADA (Portogallo) ‑ SASSARI NORD

Riunioni Rotariane: Hotel Europa ‑ Via E. Filiberto ‑ Latina Ogni Giovedì alle ore 20.30Segreteria: Cas. Postale 115 ‑ 04100 Latina Tel. 0773/697062

Kalyan BanerjeePresidente R.I. 2011-2012

Reach Within to Embrace Humanity

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dal PresidenteLa Famiglia e il Santo Natale:una sfida continua verso noi stessi !

Cari Amici e Soci rotariani,questa lettera verrà sicura-

mente pubblicata in prossimità delle festività natalizie e, come ben sapete, il mese di dicembre è dedicato alla “famiglia” ed è proprio su questa te-matica che vorrei fare, con voi, qualche riflessione “ad alta voce”.In questi ultimi mesi abbiamo cercato di lavorare insieme in diversi ambiti: il banco alimentare per le famiglie in difficoltà, la raccolta dei fondi per l’eradicazione definitiva della pia-ga della poliomelite, una rinnovata attenzione ai figli dei reclusi, con i nostri amici medici stiamo lavorando sulla prevenzione del melanoma….. mettendo ognuno di noi, sul tavolo rotariano, le nostre risorse, le nostre amicizie e le nostre azioni quotidiane. Abbiamo approfondito tematiche economiche….ma tutto il nostro agire ha, in definitiva, cercato di focalizzare “la persona” con tutto il suo carico di esigenze, mai forte come in questo periodo di crisi che stiamo vivendo. Mi torna alla mente una frase di Havel, nel suo saggio “Il Potere dei senza potere ”quando dice che bisogna lot-tare per le intenzioni della vita e che la prima politica è vivere, dando un senso alla quotidianità…In prossimità del Natale non voglio

cadere nel buonismo sdolcinato (che non serve a nulla, anzi spesso è ricco di ipocrisie se non accompagnato da Valori veri), ma mi chiedo quale senso dare a quella che, per eccellenza, è la festa della Famiglia. Sotto le festività tutti noi corriamo tra il lavoro di tutti i giorni e la frenesia fe-staiola….. si comprano regali, si orga-nizzano le feste (chi, dove, quando…mediazioni familiari…), ma chi pensa al Natale? Perché non proviamo, un minuto, a fermarci ed a rifletterci un po’ su? Perché non ammiriamo il presepe e cerchiamo di pensare al suo significato ultimo, magari facen-dolo insieme in famiglia?La Famiglia rischia di essere “scono-sciuta” o solo soggetto da riempire di regali ma con poca attenzione vera!San Josemarìa Escrivà, un sacerdote spagnolo santificato da Giovanni Paolo II, in una sua omelia per il Natale del 1970, ci “racconta” della famiglia in maniera tremendamente concreta ma, nello stesso istante, con una visione più Alta: “La vita famigliare, i rapporti coniugali, la cura e l’educazione dei figli, lo sforzo economico per sostenere la famiglia, darle sicurezza e migliorar-ne le condizioni, i rapporti con gli altri componenti della comunità sociale: sono queste le situazioni umane più comuni che gli sposi cristiani devono soprannaturalizzare”….certo è impe-gnativo ma le cose tiepide non sono sempre le migliori.Dovremmo cercare di considerare sem-pre più la famiglia come un “focolare

Antiche formiche...

GC

luminoso e al-legro” ….come quello della Sacra famiglia di Betlemme….. perchè non ci riflettiamo? Il presepe non sono alcuni pupazzi messi lì per caso, ma un modo per rammentarci chi siamo e da dove veniamo; la nostra cultura, la nostra origine. Un modo per farci ricordare quale è il senso della vita quotidiana, se pur tra mille difficoltà e problemi.Senza sdolcinamenti ma con sano realismo e i piedi ben piantati per terrà, guardiamo alle nostre famiglie in ma-niera differente. Cerchiamo di guardare al Natale in maniera “nuova”, rivalo-rizzando la dimensione familiare, nelle piccole cose, anche con un semplice sorriso. Tutto questo ha un senso ancora maggiore per chi, come noi, ha libera-mente accolto l’invito di essere rota-riani; di portare sul bavero della nostra giacca la ruota, simbolo di amicizia, di solidarietà…. un simbolo che deve farsi prassi quotidiana di azione propositiva verso e per la nostra comunità; la nostra prima comunità è la nostra Famiglia!Da qui dobbiamo partire, altrimenti che senso ha il nostro agire ? È semplice fare grandi azioni (momen-tanee!) ma è difficile essere coerenti nelle piccole cose del quotidiano, con costanza e coerenza. Qui è la nostra scommessa e il nostro agire.Buon Santo Natale a tutti. Ivan

La conviviale del 20 Ot-tobre è di sicuro da anno-verarsi fra le più importanti dell’anno rotariano, sia per il tema che per l’ospite intervenuto, il dott. Cesa-re Fumagalli, Segretario Nazionale di Confarti-gianato. Il tema trattato è di quelli più delicati ed importanti del momento, le prospettive e le criticità che vive l’artigianato e le PMI in questo periodo di crisi e di stravolgimento dei modelli sociali ed economici che hanno caratterizzato lo sviluppo economico negli ultimi decenni.Con un’esposizione chiara e diretta, il dott. Fumagalli ha illustrato, numeri alla mano, le principali dinamiche che a livello mondiale stanno caratterizzando questa fase finanziaria, con l’aumento a dismi-sura del debito pubblico degli stati di riferimento in area Euro , come reazione alla crisi economica ed agli attacchi della finanza speculativa.Poi si è passati alla realtà italiana: come la cronaca ci informa, purtroppo i razionali sono nella maggior parte dei casi negativi, dal debito pubblico cresciuto di oltre 550 Mld negli ultimi 10 anni, agli aumenti di interesse per i nostri titoli di stato, dall’aumento del ricorso delle grandi aziende alla cassa integrazione alla conseguente riduzione del potere di acquisto delle fami-glie italiane e del risparmio.Non vi nascondo che dopo lo “snocciolamento” di simili

dati, sembrava essersi posata una nuvola di pessimismo. Fortunatamente all’oriz-zonte si possono vedere squarci di luce che vengono proprio dalle piccole e medie imprese. Seppur con una enorme disparità fra Nord e Sud, disparità che oramai ha assunto livelli da emergenza nazionale, l’Italia ha mostrato segni di forte competitività sui mercati esteri.

Infatti nei primi sette mesi del 2011 il nostro export è cresciuto del 14,5% rispetto allo stesso perio-do del 2010, la migliore performance tra i maggiori paesi europei esportatori. A seguire abbiamo il Belgio a +13,9%, l'Olanda a +13,3%, il Regno Unito a +13,1%, la Germania a +13,0% e la Francia che si ferma a +9,3%. Tale cresci-ta, come ha tenuto a sottoli-neare il Segretario Fumagal-li, è per la maggior parte da ricondurre all’opera laborio-sa degli artigiani, di quelle

piccole e medie imprese che caratte-rizzano il tessuto produttivo italiano e che, come piccole ma operose formiche, continuano a consolidare le fondamenta di un palazzo, a farlo rimanere in piedi, malgrado i piani soprastanti presentino crepe sempre maggiori. A conclusione dell’intervento, il dott. Fumagalli ha dato seguito lle domande

provenienti dalla platea, da cui sono emersi i timori di una società che sa di dovere cambiare modelli e stile di vita, ma che probabilmente deve ancora individuare quelli nuovi.Un intervento veramente efficace e lucido da parte del Segretario Generale di Confartigianato Cesare Fu-magalli, al termine del quale personalmente mi ritorna in mente il titolo di un libro di battute di qualche anno fa: Anche le formiche, nel loro piccolo si….. Domenico Grande

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Alle radici dell'Europa4 giorni in Repubblica Ceca

e c’eravamo: Innocenzo D’Erme, Roberto Micolitti, Susanna Busco, Gianluca Cassoni ed io. Poi c’era, di noi di Latina, per esserne compia-ciuti e, perché no, orgogliosi, Silvio Piccioni, DGE!E diciamo subito che questi incontri si rivela-no sempre straordinari. E perché addirittura straordinari? Lo sono perché hai modo di conoscere ancora di più cosa è Rotary; poi perché senti cosa e come fanno altri Club, e con essi un pò ti misuri, da essi puoi raccogliere idee. Ancora perché ti viene da immaginare quanto più e meglio potresti fare nel tuo Club. Poi, vorresti anche che tutti i soci del Club stesse-ro là con te, perchè possa essere una valida occasione per incrociare gli sguardi e dirsi se facciamo bene quel che facciamo, e far quindi nascere la promessa vicendevole di adeguarsi a come fanno altri Club e a come ti è suggerito e raccomandato! Poi, se siamo in sintonia con la affermazio-ne là spesso ribadita: “è un buon momento per essere rotariani” e quindi “avere l’orgoglio di essere rotariani”. Ancora, misurarsi con la

“motivazione” e il “servire”!Comunque, quanto apprendere e sentirsi provocati a cominciare dal saluto e la premessa al seminario da parte del Governatore Danie-la Tranquilli, dalla introduzione

del Dirigente della Fondazione, il nostro Silvio Piccioni. Eppoi, Gianni Jandolo, coordinatore regionale della Fondazione, che ti fa riflet-tere sui numeri che riassumono la raccolta fondi; Claudio Cenci che ti provoca con quel suo “ogni rota-riano ogni anno”; Viviana Paliotta che ti suggerisce come gestire un progetto; Claudia Conversi che ti porta a conoscenza di quanto bene

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si possa fare nel mondo, raccontan-doti di alcuni significativi successi; Silvio che ti dice, e con quella sua aria decisa e “bancaria”, come s’ha da utilizzare l’area soci; Domenico Apolloni che informa su come e

quanto poco s’abbia da fare per essere efficaci nella eradi-cazione della polio; Alberto Cecchini, che t’informa, con aria soddisfatta, della sfi-da della raccolta dei 200 milioni; ed infine la giovanissima e bel-lissima Paola Dimario che ti racconta del suo mondo vissuto nel nord Europa e quindi della Pace e della Risoluzione dei Conflitti.Il past Governor Scambelluri ha pre-miato e dato ricono-scimenti ai Club che

si sono distinti nella sua annata. E questo bel punto della mattinata per farci anche pensare perché il nostro Club non c’era.È stata una simpatica e intensa mattinata, e di quanto è stato detto, fatto e deciso lo leggeremo certo meglio – e facciamolo per davvero! – nel sito e sulla stampa del Distretto. galileo costanzo

Una terra dolcissima, dove il dolore delle perdite delle guerre e le angherie politiche hanno lasciato un segno inde-lebile, ma anche una tristezza velata di amore per il prossimo.Qui, tra piantagioni di luppolo e cristalli meravigliosi, dal 1° al 4 settembre alcuni golfisti amatoriali, tra cui mio marito Nicola, si sono incontrati a Karlovy Vary, un piccolo centro termale ad un paio di ore di autobus da Praga, per cimentarsi in un torneo di Golf.L’associazione si chiama Associazione Italiana Rotariana Golfisti (AIRG) e insie-me al nostro gruppo c’era ovviamente il Presidente della suddetta, Andrea Oddi, che è stato Governatore del distretto 2040 nell’anno 2007-2008.Il venerdì i golfisti si sono cimentati in una giornata di prova sul campo di Ma-rianske Lazne, mentre il giorno succes-sivo, il sabato, hanno gareggiato sotto uno splendido sole proprio a Karlovy Vary passeggiando tra alberi giganteschi e su un meraviglioso prato di diverse co-lorazioni di verde, quindi anche per noi non giocatori lo spettacolo da vedere e da ammirare era unico, pur non entran-do nell’agonismo della gara.Qualcuno a piedi, qualcun altro arran-cando con il cart per la stanchezza (vedi la sottoscritta) golfisti e non abbiamo vissuto questa esperienza della natura, respirando un aria purissima, e godendo delle bellezze dei fiori e delle piante.La sera, insieme al Presidente del Rotary Club di Karlovy Vary c’è stata una bellissima cena in hotel con piatti tipici locali e con il tradizionale scambio dei gagliardetti, nonché la premiazione dei vincitori con dei premi di cristallo offerti dalla prestigiosa azienda Moser che opera in zona e dove abbiamo anche potuto fare un salto per ammira-re non solo le opere ma anche come venivano riprodotte.Un golf pulito, giusto,

amabile, quello che si dovrebbe pratica-re sempre. Il golf è un’insana passione, una di quelle cose che una volta che ti hanno colpito non ti abbandonano più: quando il golf chiama il vero amante non si ferma di fronte a nulla, né proble-mi, né maltempo, né qualsivoglia altro impegno si sia profilato all’orizzonte: il golfista va.Devo dire in tutta onestà che ho assistito a diverse gare di golf di mio marito e di suoi amici, anche loro appassionati dello stesso sport, ma questa gara è stata

Claudia Giorgi

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Farticolo per La Ruota

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unica nel suo genere, e non solo perché i giocatori venivano da molti parti di Italia e probabilmente era la prima volta che giocavano insieme, ma anche per lo spirito di amore per il tempo speso insie-me che si è venuto a creare, uno spirito di buon umore, di rispetto profondo, di divertimento, come solo le persone che hanno una vera adorazione per uno sport riescono a creare. Quello spirito che continuo sempre di più a trovare nel Rotary, dove le persone sono un po’ speciali, un po’

fuori dal comune, ma in senso buono, in senso positivo. E avrei voluto mostrare a tutte quelle persone che ci giudicano una setta dedita alle ab-buffate di quanta dispo-nibilità totale è dotata la comunità dei rotariani, di quanta correttezza è capace, di quanto rispet-to per il prossimo.Il Rotary è un mondo a parte che molti pochi conoscono e molti pochi così profondamente da poterlo ammirare,Sono davvero fiera di farne parte. Claudia Giorgi

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04100 LATINA - Via A. Diaz, 5Tel. e Fax 0773 694396

TOMMY HILFIGER

Incontro con il Banco AlimentareQuello di una corretta alimentazio-ne e della sua insufficienza, la fame, è uno dei più gravi problemi che affligge l’umanità. Secondo le ultime statistiche della FAO, ci sono 925 milioni di affamati nel mondo, dei quali il 98% vive nei paesi in via di sviluppo. A coloro che soffro-no la fame occorre aggiungere circa un miliardo di persone che soffrono di malnutrizione, che si manifesta quando il cibo che si consuma è inadeguato o non bilanciato. Fame e malnutrizione colpiscono in modo particolare i bambini, proprio nella fase più delicata del loro sviluppo: sono 13 milioni i bambini sotto i cinque anni che, annualmente, muoiono a causa di malattie e infezioni che potrebbero essere facilmente prevenute.D’altro canto, nei paesi occidentali a elevato tenore di vita si rileva un’ec-cedenza delle disponibilità di cibo, con eccessi alimentari che nella popolazione provocano diversi tipi di malattie.Un mondo quindi che, per un’iniqua distribuzione delle disponibilità, è a due velocità e in cui, nei paesi più ricchi, si deve purtroppo assistere a un fenomeno che è un vero insulto alla situazione dei paesi poveri: lo spreco alimentare.Secondo uno studio commissionato dal-la FAO, nel mondo vengono prodotte annualmente circa 4 miliardi di ton di cibo destinato all’alimentazione umana (900 kg pro-capite nei paesi ricchi contro i 460 dei paesi in via di svilup-po). Di questo, circa un terzo, per un totale di 1,3 miliardi di tonnellate, viene perso durante la catena alimentare o sprecato.La dissipazione di cibo comporta inoltre un ulteriore sperpero di risorse strategiche in termini di acqua, terra, energia, lavoro, capitali, e incrementa l’emissione di gas serra, contribuendo al riscaldamento globale e ai cambiamenti climatici.In Italia, secondo un recente studio, il 3% del prodotto interno lordo finisce nella spazzatura. Senza contare le perdi-te nella produzione e nella distribuzione, una famiglia italiana in un anno butta 515 euro in alimenti che non consume-rà, sprecando circa il 10% della spesa mensile. Ogni giorno finiscono in disca-rica o all’incenerimento 4 mila tonnellate

di alimenti, il 15% del pane e della pasta che gli italiani acquistano quotidiana-mente, il 18% della carne e il 12% della verdura e della frutta.Una situazione eticamente insoste-nibile, anche perché il problema della povertà e della fame non è preroga-tiva dei paesi in via di sviluppo, ma ci tocca più da vicino di quanto possiamo pensare. In Italia i dati sulla povertà sono sempre più allarmanti: nel nostro Paese oltre 3 milioni di persone vivono in condizioni di povertà assoluta e secondo l'ultima indagine Istat 2010 non riescono ad ac-quistare beni e servizi essenziali. E la profonda crisi di questi ultimi mesi non può che aver peggiorato la situazione.Nel 1989 Danilo Fossati, Presidente della Star, e Mons. Luigi Giussani, fondatore del movimento Comunione e Libera-zione, nel 1989, dopo aver conosciu-to un’analoga esperienza in Spagna, riproposero l’istituzione di un Banco Alimentare, il cui scopo è “la raccolta delle eccedenze di produzione agricole e dell’industria specialmente alimentare e la ridistribuzione delle stesse a Enti ed Associazioni che si occupano di assisten-za e di aiuto ai poveri e agli emarginati”, e che, partendo dalla Lombardia, si è progressivamente diffuso in tutte le regioni italiane. Nel 2010 erano 8159 le strutture caritative aiutate, che accol-gono 1.400.000 poveri. L’attività del Banco Alimentare del Lazio Onlus alla fine del 2010 era rivolta a 396 enti ed associazioni operanti nel Lazio per il so-stegno e l’assistenza di 125.656 persone

bisognose.L’attività di raccolta del Banco è quo-tidiana, ma vi è un’occasione parti-colarmente significativa in cui vi è il contatto diretto con il grande pubblico: la “Giornata nazionale della colletta alimentare”, organizzata l’ultimo saba-to di novembre. La raccolta, che avviene presso i supermercati con la partecipa-zione attiva di migliaia di volontari, è una grande occasione per reperire quei prodotti che difficilmente si riescono a reperire durante l’anno, ma è anche una grande occasione di presa di coscienza e di trasformazione per i volontari che vi partecipano.Il Rotary Club di Latina, consapevole che le finalità del Banco Alimentare coincidono con quelle tutte rotariane di solidarietà e servizio all’uomo, ha deciso di partecipare attivamente, con i propri soci e familiari, alla colletta del 26 novembre 2011.Per l’occasione ha invitato alla conviviale che si è svolta il 10 novembre i respon-sabili della Fondazione Banco Alimen-tare per il Lazio: Antonio Abbate, presidente, Gianni Altrudo, direttore e Giulio Ciotti, responsabile provinciale per la zona di Latina.

Il Presidente Abbate ha illustrato l’at-tività del Banco Alimentare, sottoline-andone il profondo contenuto etico e sociale, soprattutto in questo momento di profonda crisi, e ha presentato la gior-nata della colletta, alla quale auspichia-mo che tutti i soci diano il proprio fattivo contributo.

La Fondazione Rotary è atti-vamente impegnata nel servizio all’uomo tramite il miglioramen-to delle condizioni sanitarie, il sostegno all’istruzione e la lotta alla povertà. L’impegno dei vo-lontari è sostenuto dai contributi al Fondo Progetti che afflui-scono alla Fondazione e che si trasformano in iniziative di ser-vizio a favore delle popolazioni dei paesi in via di sviluppo.Basta rinunciare a poco più di un caffè alla settimana per contribuire, con una donazione di 100$ annui, al programma “Ogni Rotariano, Ogni Anno”. Divieni anche tu attore della sfida per realizzare una società migliore e più giusta, aderendo al programma.

IL BANCO ALIMENTARE: Conviviale esemplarmente rotariana, nei contenuti e nelle forme, come la durata, la conci-sione, la condivisione, che ci danno la possibilità di trarne alcune considerazio-ni, che rientrano, anch’esse, nelle finalità del club.La prima sconfortante e, insieme, gran-demente confortante: di veri rotariani ce ne sono, percentualmente, più fuori, nel mondo, che nei nostri stessi club. Poi, che il modo di essere rotariani è di impor-tanza tale da condizio-narne la efficacia ed è questa la componente delle nostre attività su cui concentrarci, se vogliamo operare veramente per “fare” e non tanto per “apparire”. I relatori hanno detto che, comunque, l’attenzione è già meglio della indifferenza, perché è sempre un atto d’amore. E poi, però, che l’attenzione verso il “fuori di noi” si estrinseca in modi ed effetti diversi. Così elemosina, carità, servizio sono certo espressioni tutte d’amore, ma di grado e di efficacia non comparabili. Carità e servizio arricchiscono chi dà e chi riceve, l’elemosina spesso giova solo a chi dà. E questa piccola riflessione serve a tutti per regolare al meglio questa parte della nostra vita, che non è marginale, come sembra, perché tutti i rapporti umani sono, momento per momento, uno scambio, in cui si trasferiscono valori di varia natura. L’elemosina ha sempre una componente di appariscenza, che può es-sere anche utile per l’azione imitativa che propone, ma che gratifica essenzialmente chi la fa. Le attività organizzate sono però quelle che meglio risultano adatte alla utilizzazione delle disponibilità. Tra esse, poi, da privilegiare sono quelle che hanno realizzato modelli organizzativi automan-tenentesi, cioè che riescono a utilizzare le risorse nel modo più economico, per

conseguire la finalità vera, che è quella umanitaria.Banco alimentare è un prototipo quasi perfetto di questa cultura, in quan-to trasferisce quasi integralmente la risorsa, con costi minimi di logistica. Addirittura questa perfezione diventa “mostruosa” nella nuova e promet-tente sezione dei “freschi”, in quanto l’alimento fresco, se non commercializ-

zato tempestivamen-te, diventa un peso per il produttore, che è indotto a liberar-sene gratuitamente e, addirittura, talora, a pagare un piccolo prezzo a chi gli renda questo servizio, evitandogli anche di commettere infrazio-

ni di varia gravità, come la discarica in siti non consentiti.Conclusioni valide non solo per noi rotariani: convogliamo i nostri interventi, al massimo, verso organizzazioni che dimostrino di spendere pochissimo per se stesse e quanto più disponibile per le finalità di servizio. E pazienza se non ci vedono in tanti. p.b.

Franco Borretti, Presidente della Associazione Culturale Nuova Imma-gine di Latina, past President del nostro Club e Direttore Responsabile del nostro giornale, ci invita alla cerimonia di consegna del Premio Immagine Latina a personalità della nostra Provincia che si sono distinte per la loro professione in Italia e nel mondo.La manifestazione avrà luogo nell’ambito delle celebrazioni del 79° Anniversario della Fondazione di Latina e nel 77° Anniversario della Fondazione della Provincia di Latina.Domenica 11 dicembre 2011 – ore 17,30 al Teatro “Armando Ca-faro” in Latina, Viale XXI aprile 31d.

PREMIO IMMAGINE LATINA 1998-2011QUATTORDICESIMA EDIZIONE

La conviviale sul Banco AlimentareAlcune considerazioni

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10 - La Ruota La Ruota - 114 - La Ruota

dal PresidenteCarissimi amici ed amiche rotariani,è iniziato il terzo mese della mia presi-denza, il mese del rientro dalle ferie, il mese della ripresa del lavoro quotidiano,

il mese della concretizzazione delle attività programmate.

Per i rotariani, settembre è il mese dedicato alle nuove generazioni e sull’argomento, in sintonia con Rober-to Scambelluri Governatore del nostro Distretto, ribadisco che è molto importante fornire un contributo alla prepara-zione dei giovani ad affrontare la vita nel modo migliore: il Rotary ci chiede proprio questo.Ma i giovani latinensi ci sono vicini? Ci conoscono? Mi sembra di no, anche se quelli appartenenti al nostro Rota-ract sono determinati ed attivi. Forse i giovani ci conoscono poco; forse ci considerano come dei sorpassati, pedanti, anziani signori non al passo con i tempi e pertanto tutti insieme, con l’insostituibile sup-porto delle nostre famiglie basato sull’esperienza diretta, dobbiamo impegnarci ad iniziare con loro un rapporto nuo-vo atto a superare il conflitto generazionale e ad avvicinarli al club, alle sue iniziative sociali locali ed internazionali, a

far capire loro che il Rotary riesce ad operare in tutto il mondo (es. per l’eradi-cazione della poliomielite) persino dove non arrivano i governi.Ottobre è il mese dell’azio-ne professionale che impegna ognuno di noi, nell’esercizio delle nostre attività, ad un comportamento basato su elevati valori morali quali il rispetto degli altri, la lealtà, la probità e l’equità, nonché a porre a disposizione le nostre capacità professionali per lo sviluppo della società in cui operiamo.Ottobre, infine, è il mese in cui mia figlia Andreina mi re-galerà il quinto nipotino (una bambina), il che mi rende un nonno molto, molto felice unitamente a mia moglie Anna.Ribadisco: abbiamo tanto da fare nei confronti del pros-simo. Facciamolo tutti insieme nel segno della pace, dell’amicizia, con umiltà e con la gioia del servire in maniera disinteressata. Andrea Nascani

Sakuji Tanaka, socio del Rotary Club di Yashio, Saitama, Giap-pone, è stato selezionato, dalla Commissione di Nomina, come Presidente del Rotary International per il 2012-13. Tanaka diventerà il Presidente desi-gnato il 1º ottobre se non ci saranno altri candidati sfidanti. Tanaka ha dichiarato che gli piace-rebbe vedere il Rotary “continuare a svolgere la sua opera vitale come forza per migliorare le nostre comu-nità”.

La battaglia contro la polioIl più ambizioso e prestigioso programma umanitario voluto dal ROTA-RY INTERNATIONAL e sostenuto dall’OMS, dall’UNICEF e dalla CDCVa combattuta senza quartiere fino alla soluzione definitiva.

Mai come oggi siamo stati tanto vicini alla felice conclusione della no-stra azione.Nei 4 Paesi endemici i casi registrati al 1° agosto 2010 erano 77, contro i 566 del 2009.Il caso oggi più drammatico è il Tajikistan dove un’improvvisa fiammata, dovuta a un poliovirus selvaggio importato, ha fatto registrare ben 452 casi. Il Ministero della Salute e i vari Partner internazionali hanno già avviato una vasta campagna di vaccinazione in quattro fasi. Le prime due hanno mirato all’immunizzazione dei bambini di meno di 5 anni e le altre due ai bambini con meno di 15 anni. Il tutto in centri sanitari appositamente insediati e attraverso azioni a tappeto da porta a porta.Fermarsi ora significherebbe far ripartire tragicamente il morbo, aver sprecato oltre 25 anni di energie, aver gettato alle ortiche milioni di USD donati, ma, soprattutto, condannare nuovamente milioni di bambi-ni all’invalidità permanente e spesso alla morte!

SAKUJI TANAKAselezionato comePresidente del RI2012-13

Acab

Visti...dalontano Rubrica di "opinioni" su avvenimenti e personaggi del nostro tempodi PASQUALE BOSSA

Il mitico personaggio melvilliano, con tutta la metafora profondissima che rappresenta nella cultura universale, corre oggi il pericolo di essere ricordato solo come un acronimo di spregevole significato. E rappresentato da quello strumento utilissimo, che è stato sempre l’estintore, e che ora si è trasformato in uno strumento per compiere omicidi, posto in mano a poveri ragazzi “inca-pienti”, da “educatori”, che ancora si gloriano (e si giovano) di aver mandato a morte o in galera i propri figli. E senza alcun giudizio di merito sulle istanze politiche di alcuno, che hanno diritto ad essere perseguite democraticamente da chiunque.“ACAB=all cops are bastards”: frase lapidaria e perfettamente condivisibile da chiunque viva di reati. Ma solo da questi, che, per fortuna, sono, statistica-mente, esigua minoranza.Siccome, da medico, ma anche da mo-desta persona che si impone di seguire la logica, non ritengo che ogni cosa av-venga per caso, ma abbia le sue ragioni concrete, non mi è agevole credere che gli episodi di violenza accadano, appun-to, per caso.Innanzi tutto dobbiamo sempre ricor-dare, soprattutto ai fautori della libertà assoluta, che sono gli anarchici, che mai la società umana potrà essere esente da una componente di violenza, che è propria di ogni essere vivente e soprat-tutto di ogni appartenente alla nostra specie. Di conseguenza, non potremo mai evitare del tutto forme di repressio-ne istituzionali.Ma, scendendo poi nello specifico nostro, attuale, non possiamo ignorare che per oltre due secoli e mezzo si sono

illustrate, promosse e acclamate teorie e ideologie che predicano una “ugua-glianza” innaturale, che è la negazione della giustizia e della libertà a cui la si vuole affiancare e che, paradossalmente, richiede sempre la violenza.Ogni ipotesi su coloro che sono i veri mandanti di queste azioni violente è plausibile, anche le più paradossali, come quelle che sono state formulate sull’attentato delle due torri, ma che qui avrebbero una ben diversa attendibilità. Una “Centrale” del terrore, che utilizzi sprovveduti e esaltati e prezzolati, per speculare sulle instabilità del mondo è più che verosimile. Anche banchieri che facciano rompere qualche vetrina delle loro stesse banche.Noi non possiamo e non potremo mai saperlo. Possiamo però esercitare il diritto di chiedere alle istituzioni la mas-sima protezione della nostra persona, dei nostri cari e dei nostri beni. E con la massima fermezza, senza leggi speciali, che sono la negazione della democrazia, anzi del vivere civile, ma con la semplice applicazione delle nostre leggi, da “ope-ratori di giustizia”generalmente “diver-si” da quelli che amministrano oggi la nostra giustizia.

* * *

Su CassanoSono ovviamente felice che si sia accertata la ipotesi migliore e cioè la prima, che consentirà al calciatore di tornare meglio che se avesse avuto una brutta polmonite.Sono però molto perplesso che queste evenienze possano succedere ancora oggi. Lungi da me il dare la croce addos-so a qualcuno che possa aver sbagliato,

l’errore è parte inevitabile del fare. Qui però non si tratta di un controllo estem-poraneo, di paese, ma della sorve-glianza su ragazzi che praticano attività fisiche molto diverse da quelle dei loro coetanei, e che pure, noi, cardiologi sul territorio, controlliamo periodicamente, riuscendo a far eseguire tempestivamen-te gli interventi opportuni, oggi mira-colosi e anche visivamente suggestivi, come, spesso, gli stessi pazienti possono raccontare, per averli potuto seguire in diretta, insieme e dialogando con la squadra (come vedete uso, quando posso, il termine casalingo e non quello di “team, staff, equipe", per ragioni che dirò altrove) che li stava eseguendo.Tutti i mesi, le nostre piccole squadre cardiologiche di periferia provinciale fanno di questi interventi, che sono poi, come chi mi ha seguito per tantissimi anni in queste “discussioni” dovrebbe sapere e spesso sa bene, su ragazzi, che poi tornano a fare quello che facevano prima e anzi molto meglio, perché non hanno più quel fastidioso “affannuccio” e “palpitio” che, a volte ne contrastava-no la prestazione (“performance”).Mettiamo volentieri a disposizione anche di qualsiasi grosso team sportivo (qui il termine altolocato non si può evitare) nostri giovani cardiologi (faccio esempi nominali, non usando il nome dei primari, per non volare troppo alto, ma di loro collaboratori, anche perché sono ruspanti “locali”, come Damiano Coletta, Massimo Raponi, Antonello Sti-po… ecc. ecc. ecc. ecc.). E a costo zero, sempre che i nostri gestori ce lo con-sentano. Se Cassano, o meglio chi tiene i cordoni della borsa, che, a quei livelli, sappiamo essere sempre cospicuissima (cacofonico quanto ci vuole) si fida, noi ci accontentiamo di un piccolo cadeau (questo francesismo lasciatemelo perché mi piace troppo), di qualche attrezzo che ci manca e che le finanze locali non consentono alle nostre periferiche strutture.E per Cassano, l’augurio, ora, è che se ne torni a parlare solo per le reti in Nazionale, e per quelle al Napoli, Lazio, Roma... soprassediamo.

Come certo in tanti avete notato, è stata installata in Piazza BrunoBuozzi, al Tribunale di Latina, la bellissima statua del

SEMINATORE.La maestosa scultura, risalente alla bonifica, era, assieme alle due

analoghe che sono al Palazzo M ed altre che sono sono statedistrutte o disperse, sul muro di cinta della bellissima Casa del

Contadino, “eliminata” per costruire, al suo posto, il Palazzo/un po'grattacielo Pennacchi; da alcuni anni si trovava nel portichetto

d'ingresso del Palazzo dell'Agricoltura (sede della Coldiretti) in via don Minzoni. Nella nuova collocazione, il Seminatore dà le spalle al Palazzo di

Giustizia e guarda Viale Mazzini. Ha preso il posto de "La Pace" diDuilio Cambellotti, copia in bronzo dell'originale scultura, che dal

2000 abbelliva l'aiuola centrale della piazza e che ora è stataspostata all'ex Gil, in Piazza San Marco.

E' stato il signor Imo Galanti, pioniere della bonifica, titolare di un'azienda agricola leader in campo nazionale, a restituire la statuadel Seminatore alla città, anche resistendo a non poche importanti

offerte di acquisto che nel tempo gli sono state fatte.Ed il signor Imo Galanti è il padre del nostro socio

Sandro Galanti!Che dire? Certo, innanzitutto grazie!? Poi, che siamo contenti? Che

siamo orgogliosi? Che se tanto mi dà tanto...! Che tanto padre....Un po' di tutto, no?

galileo

Sono decenni che discuto animata-mente con due miei amici carissimi, a tutti noi ben noti per la loro passione per la barca, e la gestione di questa in un isolotto greco. Malgrado le mie obiezioni, patetiche e irrise, invecchiando continuano ad affa-

ticarsi per mantenersi questi giocattoli, suggestivi ma per nulla razionali.Ben quarant’anni fa, Pasquale presiden-te, il loro mentore, che ora non è più tra noi, e uno di loro decisero di trasferire una barca, sempre per complicati calcoli economici-commercial-turistici, allora solo a Palermo, imboccando, da esperti naviga-tori, uno stretto passaggio meteorologico di tregua, tra due previste “bombe d’ac-qua”. Risultato: barca affondata, naufra-ghi salvati pelo, pelo dalle forze dell’ordine preposte, 12 ore di angoscia per famiglie e amici e conseguenze economiche che ancora mi sono spiegate elusivamente. E, ciò malgrado, loro sono ancora conside-rati, con mio sommo dispetto, più saggi e intelligenti che “mia”.La discendenza cassandriana mi obbliga comunque a dire ancora che, secondo, ovviamente, solo i calcoli probabilistici bairesiani, che non sono altro che quelli che ogni casalinga fa più volte al giorno per gestire i bisogni di famiglia, la Grecia, che è bella certamente quanto noi, è an-cora in un’epoca che “somiglia” a quella dell’Italia pre anni 70. Quindi ancora non ha avuto un Amato mano-svelta e le rube-rie che gli sono connesse. Se essi ritengo-no di essere più svelti di lui e di giocare di anticipo, sarò il primo a rallegrarmi. E anche se le loro barchettine sfuggiranno a quei disastri naturali, a cui la Grecia è più esposta di noi. Mi permetto anche di osservare la incongruenza di loro com-portamenti, per sottrarsi ai troppi nostrani adempimenti buro-politici, che fanno poi parte sostanziale della loro confusa collo-cazione politica (un mao-stalin-hitlerismo liberal-democratico) che porta infallibil-mente a quanto sta accadendo nel mondo e, per cui poi, con miei simili, io “pago”. E se, putacaso, un “mano-veloce” politico o un evento naturale avverso dovessero far sparire, nel breve spazio di una notte, i loro vascelletti, non mi adoprerò in collette consolatorie. Al massimo potrò offrire una cena di entità adeguata alla congiuntura, che è magra. Ma niente di più. P. B.

Il mio grande, grosso(e anche un poco fesso) amico quasi greco

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12 - La Ruota La Ruota - 13

Nella bellissima cornice del Palazzo dell’ex Opera Nazionale Combat-tenti, oggi sede del Museo della Ter-ra Pontina, (sito a Latina in piazza del Quadrato n.22), il prossimo 18 dicembre si inaugurerà l’esposizione “Prendi il tuo tempo” che proseguirà fino al 30 dicem-bre. L’esposizione “Prendi il tuo tempo” è un percorso nella storia dell’Agro Pontino raccontato attraverso quei luoghi che da sempre sono stati fonte di ispirazione per artisti, architetti e poeti e attraverso le vicende di quei personaggi che per un loro credo, un’ideale, hanno vissuto lottando per con-tribuire a lasciare un segno sul territorio. Così, l’Ager Pompti-nus, terra di passaggio tra Roma e Napoli, forma la sua cultura e la sua anima che oggi rischia però, di cade-re nell’oblio per la frenesia della vita contemporanea. La teiera, simbolo di un momento di pausa e di medi-tazione, sarà il supporto di questo

racconto, perché il rituale scandito da tempi ben precisi caratteristico dell’arte del tè, può offrire l’occa-

sione di fermarci, giusto il tempo, per capire chi siamo e dove siamo, perché comprendere il passato aiuta a capire il presente e a programmare il futuro coscientemente, in maniera produttiva ed imprenditoriale senza perdere la nostra memoria storica e le nostre tradizioni. A cornice di

questo percorso ci accompagna l’architettura per fissare visivamente cosa è cambiato e cosa ancora si

può fare e Latina, città di fondazione, è la sede giusta per questa esposizione. La sua impostazione che nasce su assi stradali e visivi e su assetti dell’orditura edilizia scandita dagli isolati e dalle loro corti ricche di spazi privati ad uso pubblico, rende ancora possibile pren-dere delle pause architet-toniche e di tempo. Nasce così “Prendi il tuo tempo”, per fermarci un momento, per non dimenticare ma riflettere sulla nostra Terra Pontina, sull’energia che si è stratificata nel tempo

contribuendo alla nostra crescita, e sullo sviluppo di un futuro che regoli la sua fruibilità in modo ordinato, senza troppo alterare il suo sofferto e conquistato patrimonio artisti-co, paesaggistico, architettonico e culturale. Roberta Malossi

Latina città più bella... Così? IL RAGAZZO CAMPIONE, SCOMPARSO TROPPOPRESTO, HA AVUTOACCANTO UN LATINENSEIl Vescovo, che, ai funerali di Marco Simoncelli, ha tenuto una omelia particolarmente densa di significato, in una sintesi esemplare, S.E. France-sco Lambiasi, è stato per tanti di noi, specie per chi è nato un po’ prima, semplicemente don Francesco, che ci seguiva in alcune iniziative, che avevano la finalità di confermare quanto il messaggio cristiano fosse essenziale per un mondo che si apprestava, senza averne ancora la chiara percezione, a divenire più "globale". Non so se ci siamo allora riusciti, ma ce la mettemmo tutta, riuscendo a portare a parlare, a Latina, personalità come il cardinale Ratzinger, il filosofo Buttiglione, il giornalista Barbiellini Amidei. Tra le due facce della personalità del ragazzo scomparso, ambedue legittime e comprensibili, quella rappresentata da cantanti e can-tautori e quella richiamata da S.E. Lambiasi, mi piacerebbe tanto e me lo auguro di cuore, che la prevalente sia questa ultima, che, a me sembra, sia un migliore magistero di quello esercitato dai troppi cattivi maestri che si sono e si esibiscono ancora e che dovrebbero riscattarsi dando ai giovani non indicazioni negative, ma solo quelle di una vitalità gioiosa e ricca di speranza che è naturale e necessaria a quella età. p.b.

Lo scorso anno ho avuto modo di visitare, per la prima volta, una mostra di Rosalba Maldera. In quella occasione, ne scrissi una recensione, che, per motivi che mi sfuggo-no e che possono includere anche un mio involontario disguido, non ho potuto più ritrovare. Ricordo però be-nissimo la sostanza di quanto allora ebbi a dire e cioè che le opere esposte suscitarono, in me, che pure mi azzardo talvolta a cimentarmi nel campo figurativo, tante emozioni genuine, tra cui anche un po’ di invidia. Poichè altra cosa sono le emozioni vissute e quelle descritte, incitai a visitare la mostra, citando le tele che mi avevano toccato più delle altre, come i due ballerini e il ritratto di papa Giovanni Paolo secondo.La pittrice è un’affermata ritrattista e quindi ha esigenze diverse dai dilettanti. Non può prescindere dalle aspetta-tive dei committenti e perciò da una qualche dose di adu-lazione nei loro riguardi. Saperla combinare con la realtà figurativa e con la propria visione sincera è un contrasse-gno degli artisti di valore. E avere in casa ritratti, propri e di persone amate, firmati da Rosalba Maldera, è un’aspirazio-ne più che comprensibile e che si può soddisfare solo con

la presa d’atto diretta della sua produzione pittorica, che entra ormai a pieno titolo nel migliore patrimonio cultu -rale della nostra Città. p.b.

* quando che la bandiera è sfilacciata!

* quando che la bandiera non c'è!

* quando che "Latina più bella " è così!

* quando, dice Enzo Maio, dobbiamo fare qualcosa, sennò...

"Prendi il tuo tempo"

Rosalba, un anno dopo

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Giorno 18 Settembre il Rotaract Club di Latina ha presentato l’inizia-tiva “Dall’acqua al vino”,un percorso culturale ed eno-gastronomico che ci ha portati da Mazzocchio,dove dal 1934 ad oggi si trova l’impianto idrovo-ro più grande d’Europa,alla Cantina Sant’Andrea,azienda agricola e viti-vinicola di Bgo Vodice. Il Sig. Pietro Subiaco ci ha accolti alle porte del complesso idrovoro,sito a pochi passi da Pontinia,per accompagnarci in questa visita di matrice storico-culturale che affonda le proprie radici nella bonifica dell’Agro Pontino. L’idrovora di Mazzoc-chio rappresenta il principale meccani-smo di deflusso delle acque,che conferi-scono nel corso pensile del fiume Ufen-te. E’ situata in una zona di depressione del terreno di circa 2 metri ed è nata allo scopo di bonificare il terreno paludoso e di garantire fonte di coltivazione per la popolazione. Fu commissionato dal gover-no Mussolini e affidato,oggi, al Consorzio dell’Agro Pon-tino. All’interno dell’edificio sono visibili sette campane,di cui sei funzionanti,che sono i motori che attivano le pompe, dalla portata di circa 6000 litri d’acqua al secondo: un mecca-nismo enorme di abile ingegno e manifattura,meta di studio per molti professionisti. C’è,poi,un bacino d’entrata che raccoglie le acque del canale Selcella e prima di sollevarle,vengono ripulite dallo Strigliatore e inviate con grossi tubi di ferro nel bacino di uscita. Questo è stato ben visibile innescando il mecca-nismo per qualche minuto,il livello dell’acqua ha cominciato a salire e le pompe sono entrate in azione. Nella zona pontina,a seguito della bonifica,sono stati creati ben 18 impianti idrovori sparsi su tutto il territorio, tali da assicurare lo scolo di oltre 10.000 ettari di terreno di bassa giacitura. Insomma,nei periodi

di forti alluvioni siamo nelle mani delle idrovore e di chi ci lavora! Dopo aver dato uno sguardo al panorama,dall’ultimo piano dell’edificio,la nostra prima visita termina,ma il sole pallido e le temperature estive ci accompagnano alla scoperta di un percorso eno-gastronomico il cui solo pensiero stuzzica il palato. Pochi kilo-metri ci separano,infatti,dalla Cantina Sant’Andrea,azienda che prende il nome dal suo fondatore. La sua storia inizia nella metà dell’800 in una piccola isola del sud- Italia,Pantelleria;si sposta poi nella calda Tunisia, per sbarcare,nel 1964,a Terracina e continuare quel “so-gno” iniziato 150 anni prima. Ci accoglie

Anche questa volta il Rotaract di La-tina ha mantenuto la sua promessa e alle 8 del mattino era in P.za del Popo-lo a montare il gazebo, per partecipare all’usuale mercatino della memoria, che si tiene in città ogni prima Do-menica del mese. Fine ultimo? Rac-cogliere fondi per il progetto di club «Latina contro le leucemie e i tumori del sangue».C’è da dire che il lavoro è iniziato giorni addietro con un’operazione, diciamo pure, “svuota cantine”. Un furgone bianco, gentilmente prestatoci da Renzo Calzati, si aggirava per la città racimolando qualsiasi oggetto le persone volessero donare per la nostra causa.Noi ragazzi abbiamo dedicato tem-po ed energie per un’intera giornata organizzando un “mercatino delle pulci” ed impegnandoci a persuadere i passanti dell’unicità dei nostri pezzi. Impressioni? Osservando il nostro banco strari-pante di oggetti di ogni genere una riflessione nasce spontanea: le nostre case pullulano di ninnoli di ogni tipo, colore, forma, a volte nascosti, altre invece sullo stesso mobiletto da anni, talmente tanti anni che ci siamo scor-dati perfino della loro esistenza.Beh questi oggetti sono finiti sul nostro banco ciascuno con la propria storia da raccontare, ed ecco quindi il libro di fotografia con una dedica fatta almeno 25 anni fa, la barbie con i capelli tagliati, la tazzina sbeccata, il peluche consumato forse dai troppi abbracci.Per noi che per la prima volta ab-biamo partecipato a questo evento è stato un perdersi in vite vissute, in ricordi ormai forse troppo lontani, in

Le mille e una storie della domenicastorie di persone che sono “andate avanti”.Questi oggetti con le loro storie sono ora entrati in case e vite altrui, grazie a voi, rotariani e non, e grazie a noi che, nel caos delle passeg-giate domenicali, tra quelli che “non volevano neanche

Dall'acqua al vino

l’attuale erede per mostrarci il processo di vinificazione. La vendemmia è ormai alle porte e gli operai sono tutti all’ope-ra. Dallo stabilimento centrale si vedono i rulli trasportatori in funzione,l’insieme dell’uva che viene raccolta e la prima fase del processo. Ci sono presse soffici per avere mosti dolci e pregiati, pic-coli serbatoi in acciaio per esaltare e preservare al meglio le caratteristiche aromatiche dei vini, piccole autoclavi per la produzione di spumanti speciali e par-ticolari. La Cantina si è tenuta al passo coi tempi,è stata interamente rinnovata

ed adeguata alle più moderne tecnologie per l’ottenimento di vini di qualità, che gli hanno garantito un’ampia produzione mondiale e una forte ricono-scenza onorifica. E noi l’abbiamo provato col nostro palato,dal bianco al rosso,fino al succo di uva(il punto-forte!),tanto da creare un’imminente fila alla cassa dell’enoteca Insomma è proprio vero,questo vino ha un’anima! La nostra giornata si è conclusa in modo lieto e ,a pancia piena di vino e pizzette, ci salutiamo. Ancora una volta l’entusiasmo e l’interesse che contraddistingue il gruppo del Rotaract Club Latina si evin-ce anche dai piccoli momenti insieme. Non ci resta che invitare i lettori alla prossima convivia-le di approfondimento dal titolo “Latina,olim palus,semper palus”,nella quale interverrà il Sig,Pietro Subiaco ,che ci intratterrà sulla storia della bo-nifica della Palude Pontina e sul funzionamento delle idrovore dall’inizio del XX secolo ai giorni nostri.

sentirne parlare” e quelli che, dal nostro banco non si sono mai allontanati, era-vamo lì. Si, perché non sempre la be-neficienza migliore si fa con i soldi ma anche dedicando del tempo, il tempo di un’assolata domeni-ca ottobrina.Silvia e Agnese

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Lo scorso 12 ottobre, al Presidente del RI, Kalyan Banerjee, è stata conferita la Laura Honoris Causa in Ingegneria gestionale dall’Università dell'Aquila, come riconosci-mento per l’opera svolta dai Rotariani per la ricostruzione della Facoltà di Ingegneria dopo il devastante terremoto del 2009.I Rotariani del Distretto 2090 (Albania; parte dell’Italia), con l’attiva partecipazio-ne del Rotaract, si sono uniti all’AVIS per raccogliere a oggi circa 2 milioni di Euro (2.772.000 USD) per ricostruire un’ala della Facoltà di Ingegneria. E il Rotary rimane impegnato nello sforzo per la raccolta d’ulteriori fondi per ultimare la ricostruzione.“Questa onorificenza è da parte del nostro ateneo, ma anche dall’intera città dell’Aquila”, ha dichiarato il vice Cancel-liere Roberto Volpe, che ha consegnato la laurea in seguito alla presentazione del Professor Pier Ugo Foscolo, Preside della Facoltà di Ingegneria. “Dalle iniziative come quelle del Rotary, otterremo la speranza, anzi meglio la certezza, che si possa vivere in un futuro di piena ripresa economica, civile e culturale”.Durante la cerimonia, l’AVIS ha consegna-to al presidente un assegno per 50.000 Euro (69.300 USD) per continuare la ricostruzione. I Rotariani e l’AVIS si sono

impegnati a raccogliere 3 milioni di Euro (4.159.000 USD) per completare i lavori e riaprire la sede della facoltà.Banerjee ha dichiarato: “La Laurea Ho-noris Causa che oggi accetto è un grande onore, diretto non a me, direttamente, ma all’organizzazione che rappresento, il Rotary International. Una delle attività nelle quali il Rotary si è molto impegnato è stata la ricostruzione della Facoltà di In-gegneria di questa Università. Ed io penso che abbiate visto coi vostri occhi come il Rotary ha ispirato questa comunità ed ha riunito tante persone per realizzare questo sogno”.RisolveRe pRoblemi umanitaRi

L’Università dell’Aquila ha anche insignito la laurea a Banerjee come riconoscimento del suo lavoro per elevare e affermare il ruolo dell’ingegneria per risolvere i proble-mi umanitari. I presenti hanno parlato dei contributi di Banerjee “in una società in grande crescita come l’India”.Banerjee ha parlato della sua esperienza al pubblico presente, composto da rappre-sentanze dell’università, studenti, leader locali e Rotariani, spiegando loro come, dopo aver ottenuto la laurea in Ingegneria chimica, presso l’Indian Institute of Tech-nology a Kharagpur, egli aveva deciso di entrare in affari con un parente per un’av-

ventura che ha poi portato alla formazione della United Phosphorus Limited, oggi una tra le più grandi imprese del settore agrochimico dell’India.“Non mi sono mai pentito di essere andato a lavorare per una piccola azienda, invece che per una multinazionale; oggi mi rendo conto che non avere perseguito la specializzazione è stata la scelta giusta per me. Infatti, oggi sono comunque riu-scito ad ottenere il mio dottorato ... anche se sono dovuti trascorrere 45 anni”, ha scherzato Banerjee.Il Presidente è socio del Rotary Club di Vapi, Gujarat, dall’avvio dell’United Pho-sphorus.Il Club ha aiutato a trasformare Vapi da una città con poche infrastrutture a una con centri medici, scuole e università.“In fondo, la trasformazione di Vapi è avvenuta grazie ad un’idea semplice e abbastanza ovvia: tutti noi abbiamo la responsabilità del benessere delle nostre comunità e, di conseguenza, del nostro mondo. Si tratta dell’idea che tutti noi, a livello individuale e collettivo, siamo fon-damentalmente responsabili del migliora-mento del mondo, ogni giorno, e non del suo peggioramento”.Francesco Ottaviano, governatore del Di-stretto 2090, ha sottolineato l’importanza della cerimonia per i Rotariani del posto, per la città e per l’università: “Questo riconoscimento è una notizia importante che farà il giro del mondo Rotary e arriverà in oltre 200 Paesi”.

Ricordo che all’importo raccolto dal Di-stretto 2090 per la ricostruzione della Fa-coltà d’Ingegneria hanno generosamente contribuito anche i Distretti e i Club italiani e parecchi Club esteri.Tra i Club esteri donatori mi permetto di citare il mio Club, il Rotary Club di Bellin-zona che si è distinto per essere stato il terzo maggior Club donatore, in assoluto (primo un Club di Toronto e secondo il Club di Pescara Ovest d’Annunzio) e il secondo Club estero (primo sempre il Club di Toronto e terzo il Club del Principato di Monaco).Ne sono particolarmente fiero, grazie Rotary Club Bellinzona!

Ecco il nostro Silvio, prossimo Governatore Distrettua-le, in un “quattro chiacchiere” con il presidente Inter-nazionale Kalyan Banerjee e con il Segretario Generale e CEO del Rotary International John Hewko.L’occasione è stata la cena di gala in occasione della visita del P.I. a Roma (Hotel Parco dei principi). Cena che peraltro è stata definita “Cena dei 500”, tanti erano i partecipanti.

Notizie dal pianeta RotaryRiconoscimento dell’Universitàdell’Aquila al Presidente del RI,Kalyan Banerjee

Quando Rotaryè anche poesia!IL DONO

Quantunque possa esserciqualcosa che ci avversa,non rassegnarsi.Occorre conoscere se stessinelle difficoltà.Avere la forza per meritareil Dono della vita.Conservalo fino a quandoLui vorrà.Poi,dare agli altriciò che abbiamo dentrosconfessandone la povertà.E se questonon può bastaresedersi al loro fianco.Sentire quellanecessità di sopravvivenzache gratifica l’identitàd’essere uomini veri.Lontano dalle nostre debolezze,vicino a chi ci chiede aiuto. Leone CaetaniPresidente Rotary Club Latina Monti Lepini

LA RUGA

La rugascava sul voltoil segno della vita,come sul marmoe su ogni altra cosa.Senza la ruga,ogni materiaè soltanto materia.In ogni ruga c’è la storia di un fatto,di una gioia, di un tormento,di un amore e un istantedella nostra vicenda,di persona e di gente.Eppoi, quandos’infittisce, la reteè così riccadi storie e di passioni,che più spazio non c’è.Ed allora la vitacontinuerà a tracciare,su di uno spazio nuovo,più levigato, luminoso,con le sue alacri dita,con il segno preziosodella ruga,la sua storia infinita. Pasquale Bossa

GC

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18 - La Ruota La Ruota - 19

3 Giovedì

Ore 18,00 - Santa Messa in suffragio dei Soci rotariani defuntiChiesa di Santa Domitilla, Via G. De Chirico (Zona Morbella-Latina)

5 Sabato

Ore 3.30 - Seminario distrettuale sulla Fondazione RotaryAuditorium UNICEF - Via Palestro n. 68 - Roma

10 Giovedì

Ore 20.30 - Hotel Europa - Riunione

Programma Novembre 2011

Programma Dicembre 2011

convivialeIl Dott. Antonio Abbate, Presidente della "Fondazione Banco Alimentare" ed il Dott. Giuiio Ciotti, Responsabile provinciale di Latina, presenteranno l'iniziativa sul "Banco Alimentare"

17 Giovedì

Ore 19.00 - Riunione del Consiglio DirettivoPresso la Confartigianato, Via Sante Palumbo 38

24 Giovedì

Ore 20,30 - Hotel EuropaAssemblea dei soci per l'elezione del Presidente per l'anno rotariano

1 Giovedì

Riunione non conviviale

2 Venerdì

Ore 19.00 - Riunione del Consiglio DirettivoPresso la Confartigianato, Via Sante Palumbo, 38

8 Giovedì

In occasione della giornata festiva non si terrà riunione

15 Giovedì

Ore 20.00 - Hotel Europa (Latina)Riunione conviviale con famigliari in Interclub con Inner Whell Club Latina per gli Auguri del Santo Natale

22 Giovedì

Riunione non conviviale

29 Giovedì

Ore 18.00 - Hotel EuropaAperitivo e brindisi augurale per il Nuo-vo Anno

Si prega di confermare la propria adesione alla sig.ra Bianca al n. 0773 697062 entro il lunedì precedente la riunione

e Peppino organizzando, telefonando,telefonando....

21, 22 23 ottobre, in visita al Club di Comacchio Migliarino Codigoro, navigandosul Po, girando per Comacchio, per Ravenna e per tanto ancora bellissimo!

...queste foto, sempre attendendo la promessa cronaca della gita!

Nicola CORRADETTI 2 novembreFederico BIZZARRI 3 novembreDomenico GRANDE 6 novembreGiuseppe GISOTTI 8 novembre

Edo VALLONE 9 dicembreOnorato LAURETTI 14 dicembreRenzo CALZATI 18 dicembreAdriano ROCCO 19 dicembreRoy Giovanni DAMO 25 dicembre

Buon compleanno a:

2013/2014 e del Consiglio Direttivo dell'Anno rotariano 2012/2013

26 Sabato

Attività di volontariatoRaccolta beni per il Banco Alimentare presso un superrnercato della Città.

NUOVI SOCI

Dott.ssa CESARINA ROVEREClass. Servizi Sanitari e SocialiServizio sanitario pubblicoDirezione sanitaria

Dott. ANTONIO ALFIEROClass. Attività Libere

e ProfessioniPeriti

Ing. DOMENICO PILORUSSOClass. Industria - Elettricitàed Energia AlternativaProviene dal RC di Cecina-Rosi-gnano (Distretto 2070)