La rubrica di APsi: I temi dell’Esame di Stato L’invecchiamento · 2017-11-17 · sono di...

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La rubrica di APsi: I temi dell’Esame di Stato L’invecchiamento In termini neuropsicologici l’invecchiamento consiste in una progressiva degenerazione cerebrale, risultante di complesse interazioni di fattori interni ed esterni che durante l’arco di vita influenzano il metabolismo e quindi il destino dei neuroni e delle cellule gliali. Il processo di invecchiamento si accompagna a specifiche modificazioni dell’encefalo che non sono univocamente dirette verso un declino delle sue funzioni, ma al contrario si accompagnano ad un aumento dell’attività di alcune aree cerebrali. Da un punto di vista sociologico, l’invecchiamento rappresenta l’uscita dai contesti produttivi e l’ingresso in quelli sanitari assistenziali. Da un punto di vista psicologico l’invecchiamento si caratterizza per una minor efficienza percettiva, mnesica e attentiva, ma anche come il periodo in cui è possibile riconfigurare la propria persona. I principali segni dell’invecchiamento sono: - la riduzione del numero di recettori della dopamina; - la riduzione della densità della sostanza Bianca; - la riduzione del numero di neuroni; - la ridotta efficienza dei sistemi di regolazione metabolica; - presenza nell’encefalo di placche e aggregate neurofibrillari; - progressive irrigidimento nelle pareti dei vasi sanguigni con conseguente riduzione dell’afflusso di sangue al cervello. La riduzione del volume dell’encefalo prevale nelle aree pre-frontali e a livello ippocampale: questa diminuzione tende ad acellerare con l’avanzare dell’età. Secondo le ricerche di neuroimaging la specializzazione emisferica per alcuni compiti cognitivi (come il linguaggio) si ridurrebbe. Inoltre gli studi hanno rilevato che nell’anziano ci sarebbe una maggiore attivazione del network di default durante I compiti cognitivi (questo network è composto dalle regioni pre-frontali

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La rubrica di APsi: I temi dell’Esame di Stato

L’invecchiamento In termini neuropsicologici l’invecchiamento consiste in una progressiva degenerazione cerebrale, risultante di complesse interazioni di fattori interni ed esterni che durante l’arco di vita influenzano il metabolismo e quindi il destino dei neuroni e delle cellule gliali. Il processo di invecchiamento si accompagna a specifiche modificazioni dell’encefalo che non sono univocamente dirette verso un declino delle sue funzioni, ma al contrario si accompagnano ad un aumento dell’attività di alcune aree cerebrali. Da un punto di vista sociologico, l’invecchiamento rappresenta l’uscita dai contesti produttivi e l’ingresso in quelli sanitari assistenziali. Da un punto di vista psicologico l’invecchiamento si caratterizza per una minor efficienza percettiva, mnesica e attentiva, ma anche come il periodo in cui è possibile riconfigurare la propria persona. I principali segni dell’invecchiamento sono:

- la riduzione del numero di recettori della dopamina; - la riduzione della densità della sostanza Bianca; - la riduzione del numero di neuroni; - la ridotta efficienza dei sistemi di regolazione metabolica; - presenza nell’encefalo di placche e aggregate neurofibrillari; - progressive irrigidimento nelle pareti dei vasi sanguigni con conseguente

riduzione dell’afflusso di sangue al cervello.

La riduzione del volume dell’encefalo prevale nelle aree pre-frontali e a livello ippocampale: questa diminuzione tende ad acellerare con l’avanzare dell’età. Secondo le ricerche di neuroimaging la specializzazione emisferica per alcuni compiti cognitivi (come il linguaggio) si ridurrebbe. Inoltre gli studi hanno rilevato che nell’anziano ci sarebbe una maggiore attivazione del network di default durante I compiti cognitivi (questo network è composto dalle regioni pre-frontali

mediali, le regioni parietali mediali e laterali, cingolato posteriore, il precuneo e il lobo temporale mediale). Questa attivazione aumentata è stata interpretata dagli studiosi in senso compensativo. La diversa suscettibilità individuale alle modifiche dell’età e I relative meccanismi di compenso dell’encefalo costituiscono la riserva cognitiva che si differenzia dalla riserva naturale che invece indica le differenze individuali innate nell’anatomia cerebrale. Secondo la prospettiva neuropsicologica le funzioni cognitive vulnerabili durante l’invecchiamento sarebbero:

- memoria di lavoro, - memoria episodica, - funzioni esecutive (attenzione, abilità di switch), - difficoltà di codifica e di recupero mnesico, - difficoltà nell’uso di strategie, - risuzione nella velocità di elaborazione di informazioni, - difficoltà di denominazione.

Le funzioni cognitive che sarebbero risparmiate con l’età sono:

- la memoria implicita - la memoria procedurale - le abilità di vocabolario - le conoscenze

La memoria Per quanto riguarda la Memoria, non sembrerebbero esserci differenze circa la MBT. Per quanto riguarda la MLT, gli anziani hanno maggiore difficoltà nei compiti di codifica e di ritenzione dell’informazione. Gli anziani ricordano meno I dettagli rispetto ai giovani. La memoria episodica per I fatti recenti è quella maggiormente colpita dall’invecchiamento. Per facilitare l’anziano sono molto efficaci I cue semantici e fonologici per la rievocazione della traccia mnesica. Secondo il modello HAROLD di Cabeza, lo svolgimento di compiti di memoria episodica si associa ad una minore lateralizzazione nella corteccia prefrontale. Per indagare il decadimento nelle prove di memoria si utilizzano test quali:

- 15 parole di Rey - test di memoria di Prosa - il Test di Corsi - tutti I tipi di span - EMQ (everyday memory questionnaire) per indagare la presenza di un

disturb soggettivo di memoria. Secondo alcuni autori, questo potrebbe essere connesso ad un future decadimento cognitive.

Qualora il neuropsicologo avesse rilevato, tramite la valutazione NPS, soltanto un disturb di memoria, esso potrebbe essere legato ad un normale declino legato all’invecchiamento. Se invece il disturb oggettivo di memoria interferisse con le attività quotidiane e lavorative, si potrebbe pensare ad un MCI (mild cognitive impairment).

Linguaggio Per quanto riguarda le abilità di linguaggio, con l’invecchiamento la capacità di comprensione e di vocabolario sono preservate. Il vocabolario potrebbe addirittura aumentare con l’età. Le difficoltà che sperimenterebbe l’anziano sano sono di denominazione e di word finding. Il classico fenomeno che viene riportato è di avere la parola sulla punta della lingua. Qualora il neuropsicologo, tramite una valutazione neuropsicologica, avesse rilevato deficit linguistici consistenti, come deficit nella comprensione e grammaticali, deficit severi nella denominazione, uniti a problemi di memoria, si potrebbe pensare ad una demenza fronto-temporale nella sua variante semantica o ad un’afasia progressive primaria. Il test che il NPS somministra sono:

- AAT = che consta in varie sottoprove per l’indagine di tutte le component linguistiche;

- BADA = batteria molto più lunga e completa che può essere usata in sostituzione all’AAT.

In generale il neuropsicologo, per differenziare il decadimento cognitive normale, da quello patologico, deve rilevare, oltre a deficit severi e mnesici, almeno una compromissione in uno dei seguenti domini:

- perdita di pensiero astratto; - perdita delle capacità di giudizio; - deficit corticali superiori: afasia, aprassia, agnosia e deficit alle funzioni

esecutive. - Modificazioni comportamentali.

Questi deficit devono essere di una gravità tale da interferire con le attività lavorative e sociali misurate tramite ADL, IADL, BADL. Nella senescenza l’affettività è caratterizzata da una riduzione della sua intensità soggettiva. Questo sembrerebbe dipendere dall’accresciuta rappresentazione simbolica degli affetti. La vita affettiva si colora maggiormente di emozioni negative e a stati depressive dovuti alla perdita di persone care, del ruolo lavorativo, della prestanza fisica e alla comparsa di malattie. Il pensiero di morte e la rabbia per I problem dell’autosufficienza sembrano caratterizzare principalmente gli anziani istituzionalizzati.

Dott.ssa Alessia Giana, Psicologa area Neuropsicologica

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