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Trevor Eghagha
LA RIVELAZIONE DI CRISTO NEL TABERNACOLO DI DIO
Esodo 29:46 Essi conosceranno che io sono il SIGNORE, il loro Dio; li ho fatti uscire dal paese d'Egitto per abita
re in mezzo a loro. Io sono il SIGNORE, il loro Dio.
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LA RIVELAZIONE DI CRISTO NEL TABERNACOLO DI MOSE
Da Trevor Eghagha
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© 2008
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DEDICO IL LIBRO A IL CORPO DI CRISTO DISPERSO IN TUTTO MONDO. I COLLABORATORI DEL MINISTERO (SUNRAY MINISTRY) IL MIO SOCIO NELLA FEDE, EMIEMINENI AMURUN E I NOSTRI FIGLI, SAMUEL E OMOEFE. TUTTI GLI ALTRI MEMBRI DELLA MIA FAMIGLIA TUTTI GLI AMICI, CHE MI HANNO INCORAGGIATO IN QUESTO PROGETTO.
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CONTENUTO CAPITOLO 1
Il DESIDERO DI’ DIO
CAPITOLO 2
LA STRUTTURA DEL TABERNACOLO
CAPITOLO 3
IL TEMPIO DÌ SALOMANO
CAPITOLO 4
IL CORTILE ESTERNO (PREPARAZIONE)
CAPITOLO 5
L’ALTARE DI RAME
CAPITOLO 6
LA CONCA DI RAME
CAPITOLO 7
LA TENDA [IN CRISTO]
CAPITOLO 8
IL LUOGO SANTO [CRESCITA’]
CAPITOLO 9
IL TAVOLO DELLA PRESENTAZIONE
CAPITOLO 10
IL CANDELABRO D’ORO
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CAPITOLO 11
L’ALTARE DELL’INCENSO
CAPITOLO 12
IL VELO PRIMA DEL LUOGO SANTISSIMO
CAPITOLO 13 IL LUOGO SANTISSIMO [GLORIFICAZIONE]
CAPITOLO 14
IL NOSTRO CORPO IL VERO TABERNACOLO
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INTRODUZIONE Questo libro si aggiunge alle numerose pubblicazioni in circolazione che esaminano il Tempio di Dio. Non Siamo scrittori di livello professionale, ma scriviamo ciò che abbia‐mo ricevuto, non da carne né sangue ma dal nostro Maestro e Dio. Ho avuto anni d’intensa preparazione, in termini d’esperienza spirituale che fisica. Alcune di queste esperienze sono state difficili e provanti e non sembravano per certo una passeggiata, ma nella gloria del Suo nome, sono andato avanti, poiché vedo chiaramente il fine ades‐so. Il Signore ha spiegato che mi ha fatto attraversare quelle esperienze non soltanto per mio beneficio, ma anche per tanti altri Fratelli predestinati alla gloria di Dio. Il Si‐gnore ha confermato per mezzo d’altre testimonianze, che sono stato scelto dal princi‐pio per predicare il mistero del Cristo a tanti fratelli dispersi in tutte le nazioni di que‐sto mondo. In verità nessuna delle cose nascoste nella mente di Dio, sarà rivelata; sono come l’albore del giorno al quale nessun uomo può resistere. Dio sta aprendo il Suo Taberna‐colo nel Cielo in quest’ora, affinché tutti uomini vedano la verità e incominciano a vive‐re la vita eterna. La verità è luce è vita; Siamo liberati ed esultiamo sopra ogni potere malvagio, quando ci uniamo con le sue verità preziose. Il Signore ha parlato tramite i Suoi Profeti di un risveglio che verrà e porterà i Suoi po‐poli al glorioso riposo di Dio. Questo risveglio è già in movimento, ma gli uomini non ancora svegli non potranno accorgersi di ciò; come un ladro nella notte le opere di Dio è sempre nascosto dal sapiente di questo mondo. Questo risveglio di Dio s’incendia con il provvedimento dello spirito abbondante del Dio vivente, permettendo gli uomini di vedere più chiaramente la visione della Sua glo‐ria. Il provvedimento dello spirito permette agli uomini di svegliarsi dai letti d’ignoranza e d’innalzarsi verso la gloria di Dio. Il Profeta Gioele ha annunciato che il Signore spargerà il Suo Spirito su ogni uomo negli ultimi Giorni. [Gioele 2: 28 ] Gioele 2:2832 "Dopo questo, avverrà che io spargerò il mio Spirito su ogni persona: i vostri figli e le vostre figlie profetizzeranno, i vostri vecchi faranno dei sogni, i vostri giovani avranno delle visioni. 29 Anche sui servi e sulle serve, spargerò in quei giorni il mio Spirito. 30 Farò prodigi nei cieli e sulla terra: sangue, fuoco, e colonne di fumo. 31 Il sole sarà cambiato in tenebre, e la luna in sangue, prima che venga il grande e terribile giorno del SIGNORE. 32 Chiunque invocherà il nome del SIGNORE sarà salvato; poiché sul monte Sion e a Gerusalemme vi sarà salvezza, come ha detto il SIGNORE, così pure fra i superstiti che il SIGNORE chiamerà. La liberazione e vittoria che cerchiamo si avvengono soltanto dopo che Egli versi il Suo spirito in abbondanza su di Noi. Lo spirito di Dio c’insegna ogni cosa; si porta Consape‐volezza della nostra vera identità e relazione con l’Eterno e il Regno di Dio si aumenta‐no. Lo spirito si porta alla nostra disposizione i pensieri profondi di Dio, questi pensieri
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sono la nostra chiave alla salvezza [1 Corinzi 2:912]. Per questo motivo Gesù ha sem‐pre Detto la Frase, "Chi ha orecchi per udire oda". Dobbiamo essere sveglio per preci‐pitare e ricevere dallo Spirito mentre si comunica in quest’ultima ora. Quelli che ricevono l’illuminazione dallo spirito, avranno sempre di più, ma a quelli che non ricevono la sapienza dallo spirito, sarà tolto anche quella che hanno. Nessun uomo può rimanere sul confine, o il Signore si Sorge su di te con la sua gloria o l’oscurità si avvolge. Per questo motivo i cercatori della gloria di Dio debbano investire i loro risor‐se come tempo per ricevere delle cose spirituali per la nostra crescita e glorificazione. Il contenuto del Libro non è sentito nei luoghi religiosi e tradizionali, ma non dobbiamo preoccuparci poiché le tradizioni degli uomini e delle varie religioni non hanno radice nella verità. Crescendo nella consapevolezza di Dio, ogni pensiero e delle cose tradizio‐ne esultato fra gli uomini, sarà sradicata. Le uniche cose che la rimanere, sono soltanto quelle cose che poi resistere il fuoco dello spirito. La dottrina di libertà, amore e grazia nel Regno invisibile del Dio si rimangono. La Bibbia ha dedicato tante pagine sul Tabernacolo e i Tempi di Dio, questo è normale, poiché rappresentano la casa dell’Eterno. La magnanimità e fama dell’Israele dipende‐vano sulla Gloria di Dio nel Suo Tempio in mezzo di Loro. Questa presenza ha portato l’invisibilità, la prosperità in ogni cosa, le vittorie nelle Battaglie e pace. Essendo la Casa di Dio, il posto della Sua gloria, è ovvio che si rifletta i caratteristici del Dio viventi. Os‐servando la casa di un uomo si rifletta lo stato dell’uomo, possiamo avere un’idea della sua ricchezza e lo stato mentale dell’uomo. Sappiamo che, la Casa di Dio, parla di ric‐chezza in gloria, di Pace, di Gioia incomprensibile, per questo motivo ogni uno di noi deve cercare la via a questa casa eterna. Il Salmista ha scritto in uno di suoi salmi che, un giorno nella Casa di Dio è meglio di mille giorni fuori. [Salmi 84:10] Hanno anche scritto della sicurezza e benedizione as‐sociata alla Casa del Dio [Salmi 27:45]. I profeti hanno profetizzato della gloria, sal‐vezza e guarigione nella casa di Dio negli ultimi giorni. Isaia, il profeta di Dio, profetò che negli ultimi tempi tutte nazioni si cercheranno la gloria che sarà rivelato nella Casa di Dio [Isaia 2:2]. Senza dubbio, lo Studio sui dettagli misterioso del Tempio di Dio, si apre i nostri occhi ai pensieri di Dio riguardi i piani di salvezza per noi e l’umanità. La speranza della no‐stra chiamata e le cose che sono riservate per chi ama il Suo Nome si diventeranno più chiaro. Il Tabernacolo e i Tempi di Dio, avevano un’architettura molto simile è unico, erano proiezione dei pensieri di Dio, trasmesse a noi tramite Mosè. Sappiamo che i pensieri di Dio, sono d’amore, salvezza e pace a tutti quelli che la cercano. I suoi pensie‐ri sono la verità e la luce; se riceviamo i suoi pensieri, saremo trasportati nella presenza dove risiede la luce immortale; se continuiamo invece a ricevere e digerire delle cose al di fuori dei pensieri di Dio, rimaniamoci fuori nelle tenebre.
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La liberazione e vittoria che cerchiamo si attuano soltanto dopo che lui ha versato il Suo spirito in abbondanza su di Noi. Consapevolezza della nostra vera identità, la nostra re‐lazione con l’Eterno e il Regno di Dio aumentano, poiché Lo spirito di Dio ci insegna o‐gni cosa. Lo spirito mette a nostra disposizione i pensieri profondi di Dio, questi pen‐sieri sono la nostra chiave alla salvezza [1 Corinzi 2:912]. Per questo motivo Gesù ha sempre Detto la Frase, "Chi ha orecchi per udire oda". Dobbiamo essere svegli per precipitare e ricevere dallo Spirito, mentre si comunica in quest’ultima ora. Quelli che ricevono l’illuminazione dallo spirito, avranno sempre di più, ma a quelli che non ricevono la sapienza dallo spirito, sarà tolto anche quella che hanno. Nessun uomo può rimanere sul confine, o il Signore Sorge su di te con la sua gloria o l’oscurità ti av‐volge. Per questo motivo i cercatori della gloria di Dio debbano investire il loro tempo e concentrazione per ricevere le cose spirituali per la nostra crescita e glorificazione. Il contenuto del Libro non è divulgato nei luoghi religiosi e tradizionali, ma non dob‐biamo preoccuparci, poiché le tradizioni degli uomini e delle varie religioni non hanno radice nella verità. Le tradizioni e le sovrastrutture umana saranno cancellate, mentre cresciamo nella consapevolezza del Dio; le uniche cose che rimarranno saranno quelle cose che sopporteranno il fuoco dello spirito; la dottrina di libertà, amore e grazia nel Regno invisibile del Dio si rimangono. La Bibbia ha dedicato tante pagine al Tabernacolo e ai Templi di Dio, questo è normale, poiché rappresentano la casa dell’Eterno. La grandezza e la fama d’Israele dipendevano dalla Gloria di Dio in mezzo a loro. Questa presenza ha portato, la prosperità in ogni co‐sa, le vittorie nelle battaglie e la pace. Essendo la Casa di Dio, il posto ove risiede Sua gloria, è ovvio che rifletta le caratteristiche del Dio vivente. La casa di un uomo riflette esattamente il Suo stato dell’uomo e osservando possiamo avere un’idea della sua ric‐chezza e lo stato mentale dell’uomo. Noi Sappiamo che la Casa di Dio parla di ricchezza in gloria, in Pace e in Gioia inimmaginabili, per questo motivo ogni uno di noi deve cer‐care la via a questa casa eterna. Nei salmi leggiamo che un giorno nella Casa di Dio, è meglio di mille giorni fuori [Salmi 84:10]. Hanno anche scritto della sicurezza e benedizione associata alla Casa del Dio [Salmi 27:45]. I profeti hanno profetizzato della gloria, salvezza e guarigione nella ca‐sa di Dio negli ultimi giorni. Isaia, il profeta di Dio, disse che negli ultimi tempi tutte na‐zioni cercano la gloria che sarà rivelato nella Casa di Dio [Isaia 2:2]. Senza dubbio, lo Studio sui dettagli misteriosi del Tempio di Dio, apre i nostri occhi ai pensieri di Dio riguardo ai piani di salvezza per noi e per l’umanità. La speranza della nostra chiamata e le cose che sono riservate a chi ama il Suo Nome diventano più fami‐liari. Il Tabernacolo e i Templi di Dio avevano un’architettura simile è unica; erano ora proiezione dei pensieri di Dio, trasmessi a noi tramite Mosè. Sappiamo che i pensieri di Dio, sono d’amore, salvezza e pace a tutti quelli che la cercano. I suoi pensieri sono la via, la verità è la luce, se riceviamo i suoi pensieri, saremo trasporti nel Suo Regno in
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Luce. Se invece continuiamo a comprendere e ricevere solo cose diverse o in contrasto con i pensieri di Dio rimaniamo nelle tenebre e nella morte.
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IL DESIDERIO PROFONDO DEL DIO
LO SCOPO DELLA BIBBIA
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La Bibbia è un libro scritto collettivamente da tanti uomini fu manipolato dallo spirito di Dio. Dico manipolato, poiché tanti di questi uomini non avevano la comprensione di ciò che scrissero. I Profeti hanno profetizzato, ma il loro sguardo, sono stati soltanto ad Israele secondo la carne; non vedeva la gloria celestiale a venire. I caratteri del vecchio testamento, come Mosè, Giosuè, Elia e tanti altri avevano una testimonianza dentro di loro della salvezza a venire. Loro hanno cercato di capire questa grazia che doveva ve‐nire, ma non è stato dato a loro di comprendere. Questo non significa che loro sono stati esclusi dalla salvezza di Dio, ma doveva com‐piersi un tempo futuro. 1Pietro 1:9 ottenendo il fine della fede: la salvezza delle anime. 10 Intorno a questa salvezza indagarono e fecero ricerche i profeti, che profetizzarono sulla grazia a voi destinata. 11 Essi cercavano di sapere l'epoca e le circostanze cui faceva riferimento lo Spirito di Cristo che era in loro, quando anticipatamente testimoniava delle sofferenze di Cristo e delle glorie che dovevano seguirle. 12 E fu loro rivelato che non per sé stessi, ma per voi, ministravano quelle cose che ora vi sono state annunziate da coloro che vi hanno predicato il vangelo, mediante lo Spirito Santo inviato dal cielo: cose nelle quali gli angeli bramano penetrare con i loro sguardi. Non vuole dire che loro sono escluso dalla salvezza di Dio per sempre ma senza di noi non sono completo. Ebrei 11:39 Tutti costoro, pur avendo avuto buona testimonianza per la loro fede, non ottennero ciò che era stato promesso. 40 Perché Dio aveva in vista per noi qualcosa di meglio, in modo che loro non giungessero alla perfezione senza di noi. La bibbia rivela il piano del Signore per la nostra salvezza, questo piano si è esplicato con la morte e risurrezione di Gesù Cristo. Tutti che leggiamo nel vecchio testamento si parla della salvezza e del Regno di Cristo. Dalla creazione nella Genesi fino al Libro dell’Apocalisse, la Sacra Bibbia parla soltanto della rivelazione della Gloria di Cristo il Figlio del Dio Vivente. La Bibbia serve ad educarci e formarci accuratamente nella fede di nostro Signor Gesù e rappresenta anche il punto di partenza per accedere al Regno infinito del Dio vivente.
LA MANIFESTAZIONE DÌ DIO A ISRAEL Nei tempi di Abramo, Dio aveva predicato che i suoi discendenti, sarebbero stati con‐dotti forzatamente in Egitto e solo molti anni dopo sarebbero stati liberati grazie alla mano destra di Dio [GENESIS 15:1314]. Dopo tanti anni è arrivato il tempo del com‐pimento della profezia di Dio. I discendenti erano stati assoggettati a un periodo molto lungo di pesante schiavitù. In quel tempo, gli Egiziani dimenticarono la gloria e la sal‐
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vezza che Giuseppe aveva compiuto per Loro; dimenticarono come Mosè aveva tra‐sformato l’Egitto nel Paradiso del Mondo. Gli Egiziani si sentirono minacciati poiché il popolo di Israel incrementava troppo fortemente, allora per interrompere la loro cre‐scita, decisero di assoggettarli alla sofferenza. La loro angoscia e sofferenza ha permes‐so all’Eterno di compiere la loro liberazione. Usando Mosè come uno strumento, Dio ha liberato Israele con la Sua mano destra di Potere. Gli Egiziani sono stati terrorizzati da numerose piaghe come la peste e la carestia, poiché non hanno liberato il popolo di I‐sraele volontariamente (ESODUS 7 EXODUS 13). Solo di fronte al potere di Dio han‐no lasciato andare gli Israeliti. Il Signore ha prosciugato una parte del Mar Rosso per far passare gli Israeliti sull’altra sponda, dove si trovava un deserto. Fu una migrazione di quaranta anni nel deserto. Sono tante le lezioni da imparare sulla liberazione del po‐polo di Israele dalle mani degli Egiziani e sui quaranta anni nel deserto, ma ci concen‐triamo sul Tabernacolo di Mose. Tre Mesi dopo la loro liberazione dalle mani di Faraone in Egitto, Il popolo di Israele veniva convocato davanti alla montagna del Sinai. Venivano convocati per ricevere il patto di alleanza con Dio e le sue ordinanze. Per entrare nella terra che egli aveva pro‐messo loro, e vivere nella benedizione e nella pace di Dio Il suo popolo doveva rispet‐tare il patto. Dio apparve davanti a tutta la Nazione con piena Maestà e gloria; era la prima volta in cui il Signore scendeva davanti ad un’intera nazione. Egli ha dato i dieci comandamenti e le altre ordinanze [Esodo Capitolo 20 – Capitolo 23]. chiamando Mosè sul monte per riceverle. IL DESIDERO PROFONDO DEL SIGNORE Mosè fu nella presenza di Dio per quaranta giorni prima di ricevere le ordinanze e il Patto fra L’Eterno e il popolo di Israele. Dopo aver mostrato la sua Gloria davanti agli Israeliti Dio ha aperto il dialogo spiegando che cosa fosse il Suo vero, desidero. Chiese a Mosè di costruire un Tabernacolo nel quale egli avrebbe dimorato in mezzo al suo popolo. Ecco qual era il desiderio di un Dio amorevole e umile: essere in grado di abita‐re in mezzo agli uomini. Avere un luogo dove loro lo potessero trovare. Esodo 25:19 Il SIGNORE parlò a Mosè e disse: 2 "Di' ai figli d'Israele che mi facciano un'offerta. Accetterete l'offerta da ogni uomo che sarà disposto a farmela di cuore. 3 Questa è l'offerta che accetterete da loro: oro, argento e rame; 4 stoffe di colore violaceo, porporino, scarlatto; 5 lino fino e pelo di capra; pelli di montone tinte di rosso, pelli di delfino e legno d'acacia; 6 olio per il candelabro, aromi per l'olio dell'unzione e per l'incenso aromatico; 7 pietre d'ònice e pietre da incastonare per l'efod e il pettorale. 8 Essi mi faranno un santuario e io abiterò in mezzo a loro. 9 Me lo farete in tutto e per tutto secondo il modello del tabernacolo e secondo il modello di tutti i suoi arredi, che io sto per mostrarti. Gli uomini di oggi siano in tribolazione poiché dimorano lontana dalla presenza di Dio. Fin dall’inizio, quando Adamo ha trasgredito contro Il Signore, egli è stato allontanato
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dalla Suo presenza e gloria. Ogni uomo in questo mondo ha ereditato questo stato di separazione dalla presenza del Dio. Fuori dalla sicurezza della presenza di Dio, gli uo‐mini si trovano in grande tribolazione; li mangiano pane con il sudario della loro fronte e camminano su spine e rovi. La radice della maledizione e della sofferenza è la separa‐zione degli uomini dal Dio vivente. Gli uomini periscono sempre, sono come il cadavere che dopo la morte si decompone sempre. Come può un uomo vive senza la consapevolezza e gloria di Dio? Può un Pesce vivere fuori dall’acqua oppure un’animale senza l’aria? Essendo generato nella presen‐za e nell’immagine del Dio come possiamo vivere fuori dalla Sua presenza? Adamo fu generato nella presenza di Dio e viveva nel giardino dell’Eden, dove non mancava di nulla. Aveva il potere, la gioia e ricchezza in abbondanza. Il Giardino di Eden significa il giardino del piacere e delle delizie, è il giardino situato nella presenza spirituale di Dio. Il giardino dell’Eden non è un giardino fisico situato nel qualche luogo geografico, è un termine spirituale usato per descrivere il luogo celeste e invisibile di Dio. Gesù Cristo è stato rivelato dal cielo per risuscitare gli uomini dalla fossa della morte e di riportarli alla gloriosa presenza del Dio. Con Adamo eravamo destinati alla morte, ma nella venuta del secondo Adamo (Cristo) siamo risuscitati alla vita gloriosa del Dio. Egli è stato mandato dal Cielo per testimoniare della gloria e dell’abbraccio di Dio verso gli uomini. Chi ode e crede passa dall’ira di Dio alla vita Eterna. Gesù ha parlato della casa del Padre Celeste, una casa con tanti spazi riservati per ogni uno di noi. Come figli al prodigo, abbiamo lascito la presenza e la gloria di Dio per unirci ad un mondo pieno di speranza ingannevole. Egli è in mezzo a noi oggi per riportarci al‐la casa e alla presenza del nostro Padre Celestiale. Il desiderio principale del Padre fin dalla caduta dell’Uomo è di riportarci al Suo glorioso luogo, alla Sua Dimora. Gesù Cristo ci ha assicurati che, egli e il Padre verranno a dimorare con noi. Questo è l’ultima promessa, poiché se Il Signore dimora con noi, che può essere contro di noi? La sua presenza è la Gioia, la Pace è la vita eterna. Giovanni 14:23 Gesù gli rispose: "Se uno mi ama, osserverà la mia parola; e il Padre mio l'amerà, e noi verremo da lui e dimoreremo presso di lui. La riconciliazione degli uomini con il Padre Celeste vale più di tutto l’oro e l’argento nel mondo; chi ha scritto ha dichiarato: un solo giorno nella casa di Dio è meglio di mille giorni che altrove. Il luogo della dimora dell’Eterno è veramente la speranza per ogni credente che ha intrapreso il cammino verso la gloria. Alla fine del libro dell’Apocalisse, L’Angelo che ha portato le varie rivelazioni all’apostolo Giovanni ha mostrato il fine delle opere che Dio sta compiendo nella terra oggi. Ha mostrato la nuova Gerusalemme che scendeva dal cielo. Egli ha sentito una vo‐
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ce dal cielo che diceva che il tabernacolo di Dio è con gli uomini ed egli abiterà con loro come Padre e Dio. Questo sono le ultime promesse e il dono di Dio agli uomini. Apocalisse 21:35 Udii una gran voce dal trono, che diceva: "Ecco il tabernacolo di Dio con gli uomini! Egli abiterà con loro, essi saranno suoi popoli e Dio stesso sarà con loro e sarà il loro Dio. 4 Egli asciugherà ogni lacrima dai loro occhi e non ci sarà più la morte, né cordoglio, né grido, né dolore, perché le cose di prima sono passate". 5 E colui che siede sul trono disse: "Ecco, io faccio nuove tutte le cose". Poi mi disse: "Scrivi, perché queste parole sono fedeli e veritiere", e aggiunse:
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LA STRUTTURA DEL TABERNACOLO
SCRIPTURES ON THE TABERNACLE
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Il Signor Parlò a Mose sulle specifiche del Tabernacolo di cui Egli si Dimora in mezzo del Suoi popolo. Durante i loro viaggi Il Tabernacolo sono stati smontati e portato con l’Israeliti, ma quando li fermava, Li montano la struttura. Mosè ha avuto istruzione spe‐cifica di costruire il Tabernacolo esattamente come Il Signore si è fatto vedere nelle vet‐te del Montana. Ci è stato un motivo per questo, per questo dobbiamo studiare benissi‐mo i dettagli del Tabernacolo, cosi diventiamo illuminato con i pensieri preziosi di Dio. Si trova maggior parte dei test nella bibbia che descrivono il tabernacolo di Mosè in Ca‐pitolo Venticinque a Trenta del Libro di Esodo. In Questo Libro ci limitiamo l’Argomento del Tabernacolo sugli arredamenti principale della struttura. Dall’immagine sopra, si nota una sbarra esterna e una struttura ben coperta. La struttu‐ra coperta è il Tabernacolo. Il Tabernacolo aveva due compartimenti, Il LUOGO SANTO e il LUOGO SANTISSIMO, i due compartimenti erano separati con un velo. La parte e‐sterna intorno al Tabernacolo stato chiamato il CORTILE ESTERNO.
SOMMARIO DEI ARREDAMENTI PRINCIPALE DEL TABERNACOLO
Lo spazio fuori dal Tabernacolo stato riservato per olocausti di animale ed altre cose specificati nella legge; in questo luogo i sacerdoti avevano contatto con gli uomini co‐mune al di fuori del Cortile per ricevere i vari offerti e di compiere vari riti come richie‐ste dalla legge di Mosè. I Sacerdoti usavano il cortile per prepararsi e per lavarsi prima di entrare nel tabernacolo per compiere servizi a Dio; si chiamava questo posto il COR‐TILE ESTERNO. Il Cortile esterno aveva due pezzi di mobili principali, erano. a. L’ALTARE DÌ RAME b. LA CONCA DÌ RAME In addizione il cortile esterno aveva utensili come cucchiai, Tazze, cucchiai, for‐chette ecc, tutti di rame. La struttura coperta chiamata il TABERNACOLO aveva due compartimenti Chiamate il LUOGO SANTO e il LUOGO SANTISIMO. Il Tabernacolo aveva tre strati di copertura esternamente erano pelo di capra, pelli di montone tinte di rosso e sopra di questa un’altra coperta di pelli di delfino. Il Tabernacolo aveva un’altra coperta nascosta sotto i primi coperti, stato fatto con lino fino ritorto con dei cherubini artisticamente lavorati. La struttura del tabernacolo aveva le assi in lego rivestito d’oro, e cinque colonne d'aca‐cia rivestita d'oro per sospendere la portiera; Il primo parte del Tabernacolo aveva LUOGO SANTO aveva le seguenti Mobili principali.
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c. IL TAVOLO DEL PANE DELLA PRESENTAZIONE RIVESTITO D’ORO. d. IL CANDELABBRO D’ORO CON SETTE FIAMME. e. L'ALTARE DÌ INCENSO RIVESTITO D’ORO In addizione il cortile esterno aveva utensili come cucchiai, Tazze, cucchiai, for‐chette ecc. tutti d’oro. IL secondo parte del Tabernacolo, chiamato, il LUOGO SANTISSIMO aveva i seguenti oggetti: f. L’ARCA DEL PATTO RICOPERTA D’ORO CHE CONTENEVA UN VASO D’ORO CON LA MANNA, LA VERGA DÌ AARONNE CHE ERA FIORITA E LE TAVOLE DEL PATTO. g. IL PROPIZIATORO FATTO CON DUE CHERUBINI ATTACATO. TUTTI FATTO DALLO STESSO PEZZO D’ORO PURO. Il luogo santo stato separato dal luogo santissimo con un velo di lino fino. Il Lino fino stato ritorto con dei cherubini artisticamente lavorati. La gloria di Dio rimaneva sempre sopra il Tabernacolo, li vedeva come nuvola nella giornata e fuoco nella notte. L’Israeliani accampò intorno al tabernacolo in qualsiasi po‐sto li hanno fermati. Esodo 40:38 La nuvola del SIGNORE infatti stava sul tabernacolo di giorno; e di notte vi stava un fuoco visibile a tutta la casa d'Israele durante tutti i loro viaggi. Dio non ha sbagliato quando egli ha dato il comandamento di costruire il Tabernacolo. Ciò che egli ha egli ha dato a Mose è la cianografia del tempio Celestiale. Nascosto in quest’architettura, è la via alla salvezza del mondo. La schizza sotto, è una descrizione scheletrica del tabernacolo di Mosè, indicati, sono la direzione geografica, cosi avremmo un’idea del posizionamento degli oggetti principali nel Tabernacolo.
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La presentazione geografica s’indica un movimento dall’est all’ovest, dove dimorava la gloria di Dio. Mentre facevano i loro servizi e riti, i sacerdoti muovevano dal cortile e‐sterno passando prima l’Altare di rame può la conca di rame prima dell’entrata del ta‐bernacolo. Gli attraversano prima il luogo santo prima di arrivare al luogo santissimo dove dimorava la gloria di Dio. Nel luogo Santo gli attraversano il tavolo d’oro della presenza, il candelabro d’oro e l’arca di’incenso. Il Sommo sacerdote si passa il velo tra il luogo santo e il luogo santissimo per avvicinare l’arco del patto e il propiziatore con i suoi cherubini allegato. Il luogo santissimo rappresenta il luogo della dimora dell’Altissimo.
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La via verso la gloria è alla presenza dell’Altissimo dietro il velo. Spiritualmente è come l’aurora quando il sole si leva dall’est verso l’ovest è come. Questo è la via di quelli che svegliano ed entrano nel glorioso giorno eterno del Signore.
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IL TEMPI DI SALOMONE, ZOROBABELE E ERODE
IL TEMPIO DI SALOMONE
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Il Modello di Mosè era una struttura temporanea che serviva durante il movimento del popolo degli israeliani nel deserto. Essi smontavano il tabernacolo e lo portavano con loro quando il Signore dava il segno di muoversi da un posto all’altro nel deserto. Quasi tutti gli oggetti principali del Tabernacolo avevano, attaccati ai fianchi, anelli con stan‐ghe, essi servivano per portarli comodamente mentre viaggiavano. Alcuni di questi og‐getti erano molto sacri e nessuno fra i leviti che li portavano era degno di toccarli. Allo‐ra, per evitare il contatto diretto con alcuni oggetti, servivano le stanghe fatte con legno di acacia e rivestite con oro o bronzo. Ricordate che fine fecero coloro che con buona in‐tenzione hanno toccato l’Arca; un buon esempio è in 2Samuele 6:67. 2Samuele 6:67 Quando giunsero all'aia di Nacon, Uzza stese la mano verso l'arca di Dio per reggerla, perché i buoi la facevano inclinare. 7 L'ira del SIGNORE si accese contro Uzza; Dio lo colpì lì per la sua empietà ed egli morì in quel luogo vicino all'arca di Dio. Dopo quarant’anni nel deserto, il Tabernacolo venne montato sul Silo dove è rimasto fi‐no alla caduta del Sommo sacerdote Eli. In quel periodo gli Israeliti caddero in battaglia contro i Filistei come conseguenza della loro disubbidienza al Signore. Dopo la sconfit‐ta, l’arca, cioè il simbolo della gloria e della presenza di Dio in mezzo al popolo Israelita, venne catturata e portata nel Paese dei Filistei dove rimase per qualche giorno. Nel pe‐riodo in cui l’Arca rimase nel Paese dei Filistei, gli abitanti vennero colpiti da varie ma‐lattie gravi, per tale motivo si decise di riportare l’arca nel popolo Israelita. L’arca ri‐mase presso la casa di Abinadab per vent’anni. Dopo circa vent’anni, sul trono d’Israele salì Davide. Egli, un uomo secondo il cuore dell’Eterno, provò a portare l’Arca di Dio più vicino a se stesso. Poiché morì Uzza a causa dell’ira di Dio, il primo tentativo di portarla alla casa di Abinadab, non andò in buon fine. L’Arca di Dio fu trasferita dalla casa di A‐dinadab in Chiriat‐Iearim, alla casa di Obed‐Edom a Gat dove rimase per tre Mesi. Come scritto nella Bibbia, a causa della presenza dell’Arca, la Casa di Obed‐Edom fu benedetta grandemente. E’per questo motivo che Davide la portò vicino a se stesso, e la mise in una tenda situata nella Città di Davide. Quasi Quattrocentoquindici anni dopo la liberazione degli Ebrei dalla schiavitù del fa‐raone d’Egitto, fu costruita una struttura, ovvero un tempio solido e permanente. Il po‐polo Israeliano crebbe in numero e godette di un periodo di stabilità e pace. Era sotto la guida del Re Salomone, figlio di Davide, il Re più saggio, sgargiante e ricco fra i Re men‐zionati nella bibbia. Era il tempo giusto per costruire un tempio che magnificasse il no‐me dell’Eterno; le nazioni intorno ad Israele avevano dedicato ai loro dei templi gran‐diosi, ma il tempio di Dio in Israele era soltanto una tenda meno gloriosa di quella co‐struita nel Deserto. Il Re Davide aveva costruito una tenda in cui aveva posto l’arca del patto (Rappresentava la gloria di Dio).
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1 CRONACHE 16:1 2 Portarono dunque l'arca di Dio e la collocarono in mezzo alla tenda che Davide aveva eretta per quella; e si offrirono olocausti e sacrifici di riconoscenza davanti a Dio. 2 Quando Davide ebbe finito di offrire gli olocausti e i sacrifici di riconoscenza, benedisse il popolo nel nome del SIGNORE; Davide, uomo che amò Il Signore, propose di costruire un Tempio secondo il nome dell’Eterno. Il Signore rispose tramite un profeta dicendo che il tempio sarebbe stato costruito da Suo figlio Salomone. [2 Samuele 7:117]. Dopo la morte di Davide, Salomone, suo figlio, erede al trono, iniziò a regnare in Gerusa‐lemme. Confermando la profezia tramite il profeta di Dio tanti anni prima, Salomone ha costruito un Tempio meraviglioso al nome dell’Eterno. Tale Tempio diventò la meravi‐glia del mondo; moltitudini da tutto il mondo andarono per vedere il tempio e adorare l’Eterno. Il Tempio fu costruito sul monte Morià, su un pezzo di terra comprata da suo Padre, Davide. Era un posto elevato, che da cui si aveva una panoramica della casa di Dio sul Monte Sion. Salomone aveva ereditato il disegno del Tempio da Suo Padre Davi‐de, che aveva ricevuto l’ispirazione dallo spirito del Signore .
IL PIANO DEL TEMPIO RIVELATO AL DAVIDE Circa quattrocento anni prima, Dio aveva dato il piano divino del Tabernacolo a Mosè, vissuto molto prima del Re Davide. Allo stesso modo egli diede le specifiche del Taber‐nacolo a Davide in circostanze ancora misteriose. Davide non era un architetto di pro‐fessione né uno che costruiva case, egli era conosciuto solo come Pastore o guerriero ed un salmista. Egli ha ricevuto i dettagli complessi dell’architettura del Tempio dall’ispirazione dello spirito, non c'è nessun altro modo di cui egli avrebbe potuto otte‐nere il disegno. Infatti, questa verità è confermata in 1 CRONACHE 28. 1 CRONACHE 28:1119 Allora Davide diede a Salomone suo figlio il piano del portico del tempio e degli edifici, delle stanze dei tesori, delle stanze superiori, delle camere interne e del luogo per il propiziatorio. :12 Gli diede il piano di tutto quello che aveva in mente relativamente ai cortili della casa del SIGNORE, a tutte le camere all'interno, ai tesori della casa di Dio, ai tesori delle cose consacrate, 13 alle classi dei sacerdoti e dei Leviti, a tutto quello che concerneva il servizio della casa del SIGNORE, e a tutti gli utensili che dovevano servire alla casa del SIGNORE. 14 Gli diede il modello degli utensili d'oro, con il relativo peso d'oro per tutti gli utensili d'ogni specie di servizi, e il modello di tutti gli utensili d'argento, con il relativo peso d'argento per tutti gli utensili d'ogni specie di servizi. 15 Gli diede l'indicazione del peso dei candelabri d'oro e delle loro lampade d'oro, con il peso d'ogni candelabro e delle sue lampade, e l'indicazione del peso dei candelabri d'argento, con il peso d'ogni candelabro e delle sue lampade, secondo l'uso
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al quale ogni candelabro era destinato. 16 Gli diede l'indicazione del peso dell'oro necessario per ognuna delle tavole dei pani della presentazione, e del peso dell'argento per le tavole d'argento; 17 gli diede ugualmente l'indicazione del peso dell'oro puro, per i forchettoni, per le bacinelle e per i calici; e l'indicazione del peso dell'oro per ciascuna delle coppe d'oro e del peso dell'argento per ciascuna delle coppe d'argento; 18 e l'indicazione del peso necessario d'oro purificato per l'altare dei profumi, e il modello del carro, dei cherubini d'oro che stendevano le ali e coprivano l'arca del patto del SIGNORE. 19 "Tutto questo", disse Davide, "tutto il piano da eseguire, te lo do per iscritto, perché la mano del SIGNORE, che è stata sopra di me, mi ha dato l'intelligenza necessaria". “Lodiamo il Signore”, mi meraviglio davanti alla maestosità del Signore quando leggo la bibbia, credeteci! ciò che il Signore ha fatto tanti anni fa è ciò che fa oggi. Mentre leg‐giamo la Sua parola con le menti ispirate dallo Spirito Santo, i nostri occhi si aprono per vedere il vero piano dell’Eterno; egli rivela i Suoi segreti ai suoi amati come ha fatto per Mosè e Davide.
IL DESEGNO DEL TEMPIO DI SALOMONE 2 CRONACHE 4:19 22 19 Salomone fece fabbricare tutti gli arredi della casa di Dio: 'altare d'oro, le tavole sulle quali si mettevano i pani della presentazione; 20 i candelabri d'oro puro, con le loro lampade, da accendere, secondo la norma stabilita, davanti al santuario; 21 i fiori, le lampade, gli smoccolatoi, d'oro del più puro; 22 i coltelli, le bacinelle, le coppe e i bracieri, d'oro puro. Quanto alla porta della casa, i battenti interni, all'ingresso del luogo santissimo, e le porte della casa, all'ingresso del tempio, erano d'oro. L’Eterno non cambia mai, egli è lo stesso di ieri, di oggi e di sempre; gli uomini mutano ma l’Eterno rimane sempre lo stesso. Un uomo che sviluppa un disegno può cambiarlo dopo aver scoperto un difetto o se ha un’idea per migliorarlo, ma non avviene così con L’Eterno. Scopriremo che il disegno del Tempio di Salomone era essenzialmente lo stes‐so di quello di Mosè, la differenza stava nella grandezza. Ovviamente, dopo tanti anni dalla loro liberazione dalla mano del Faraone, Il popolo Israelita è cresciuto grande‐mente. A questo punto avevano bisogno di un Tempio più solido e grande, secondo la disponibilità delle materie prime, dei costi, ecc. Dio Progettava un incremento d’attività, per questo motivo ha dato un piano molto più grande di quello di Mosè. Sotto abbiamo uno schizzo del piano del tempio di Salomone.
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DESCRIZIONE DEL TEMPIO
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Nel corso della sua esistenza, il Tempio di Salomone è stato la Meraviglia del mondo. Re e uomini, grandi e piccoli, arrivavano da tutto il mondo per vedere l’architettura ma‐estosa del Tempio. Tale struttura non può essere costruita ai giorni nostri a causa dei costi molto elevati. Fino ad oggi non c’è stata una struttura cosi meravigliosa. Il Tempio aveva tre compartimenti principali: (a) Un Cortile grande, cioè lo spazio esterno ed intorno al tempio, (b) la prima parte del Santuario, chiamata il luogo Santo, (c) la seconda parte del Santuario, chiamata il luogo santissimo. C’era una porta all’entrata del Tempio, e un velo che separava il luogo santo dal luogo santissimo. UN SOMMARIO BREVE, PER VEDERE LE SOMIGLIANZE FRA IL TABERNACOLO COSTRUITO DA MOSE’ ED IL TEMPIO COSTRUITO DA SALOMONE. i) IL GRAN CORTILE (2 Cronache 4:9‐18). Come gli oggetti nel cortile esterno del tabernacolo di Mosè, gli oggetti nel gran cortile del Tempio di Salomone erano tutti fab‐bricati o ricoperti di rame. Il cortile esterno nel Tempio di Salomone era però molto più grande. ii) L’ALTARE D’OLOCAUSTO (2 CRONACHE 4:1 2) Il Tempio di Salomone aveva un altare d’olocausto, che venne ricoperto di rame, esattamente come nel modello di Mosè. La differenza era nel volume: Quello del Tempio aveva una capacità di quasi quattro‐cento cubiti e quello di Mosè aveva un volume di settantacinque cubiti. iii) IL MARE DI RAME CHE POSA SU DODICI BUOI DI RAME E DIECI CONCHE DI RAME CON L’ACQUA. (“CRONACHE 4:2‐6”, “1RE 6:18‐22”). Il mare di rame è equiva‐lente alla conca di rame del Tabernacolo di Mosè, ma era ovviamente molto più grande. Il mare di rame aveva una capacità di tremila bati e serviva per l’abluzione dei Sacerdo‐ti. Le altre dieci conche con l’acqua servivano per lavare ciò che serviva per gli olocau‐sti. L’INTERNO DEL TEMPIO ERA DI LEGNO FINO, RIVESTITO D’ORO. AVEVA ANCHE IMMAGINI DI PALME E CHERUBINI SCOLPITE SULLE SUPERFICI [2 CRONACHE 3:59]: Questo è molto simile al modello di Mosè; tale modello aveva l’interno rivestito d’oro con un panno di lino fino artisticamente lavorato con dei cherubini.. Nel modello di Mosè però, non ci sono cenni sulle palme. [Dobbiamo Ricordare che le palme punta‐no profeticamente alla fecondità per coloro che abitano nella casa del Signore]; La Palma è uno dei pochi alberi che continuano a produrre frutti anche ad un’età di cento anni. Le palme inoltre hanno la caratteristica di rimanere sempre verdi nonostante la stagione e l’età. Nel Salmo 92:1215 si paragona i retti alle palme. Chi Sono i retti? I ret‐ti sono coloro che sono nascosti in Cristo; coloro che dimorano sempre nella presenza
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dell’Eterno e che lo cercano giorno e notte. Questi non saggeranno il potere della morte ma fioriranno sempre nella presenza del Dio. IL Tempio aveva due maggiori compartimenti, il luogo santo e il luogo santissimo, che corrispondono ai due compattamenti del Tabernacolo di Mosè. Il primo santuario del Tempio (IL LUOGO SANTO) aveva i seguenti oggetti: iv) DIECI TABELLE Della PRESENTAZIONE, RIVESTITE D’ORO, CIASCUNA CON DODICI PANNI. 2 CRONACHE 4:8 <<erano come il Tavolo della presentazione nel ta‐bernacolo di Mosè, però c’era soltanto una tavola nel Tabernacolo>>. v) DIECI CANDELABRI MARTELLATI CON ORO PURO 2 CRONACHE 4:7 Il Tem‐pio aveva dieci candelabri, corrispondono all’unico candelabro del tabernacolo di Mosè vi) L’ALTARE D’INCENSO 1 RE 6:22: Il Tempio aveva un altare di incenso prima del velo, fra il luogo santo e il luogo santissimo esattamente come era nel Tabernacolo di Mosè. vii) Il secondo compartimento del Tempio [IL LUOGO SANTISSIMO] era separato dal primo compartimento da UN VELO di lino fino di colore blu, viola e rosso [2 CRONACHE 3:14]. Il panno di lino fino era artisticamente lavorato con dei cherubini esattamente come quello del Tabernacolo di Mosè. Nel Luogo Santissimo del Tempio si trovavano i seguenti oggetti: viii) L’ARCA DEL PATTO. [1 RE 6:19] Il secondo compartimento del tempio di Salo‐mone conteneva l’arca del Patto; tale arca rappresentava la gloria di Dio. Come ho già spiegato l’arca del Patto era il punto o l'oggetto focale del Tempio poiché rappresentava la gloria di Dio in mezzo al suo popolo. ix) I DUE GRANDE CHERUBINI [2 CRONACHE 3:1013]. Il tempio aveva anche due cherubini grandi, ricoperti d’oro, erano posizionati in tal modo che le loro ali coprivano completamente l’arca di Dio. Il concetto era esattamente come quello del Tabernacolo di Mosè.
ALTRI OGGETTI NEL TEMPIO DI SALOMONE
x) CAMERETTE PER I PRETI CON PORTE DI RAME. xi) MAGAZZINI CON PORTE DI RAME xii) DUE COLONNE GRANDI DI RAME NEL PORTICO DEL TEMPIO CHIAMATE IACHIM AND BOAZ [1 RE 7:21]
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LA DEDICA DEL TEMPIO Dopo tanti anni di lavoro, arrivò il momento della dedica del tempio di Dio. La dedica venne fatta con molto splendore e Dio segnalò la sua approvazione scendendo con nu‐vole che rappresentano la sua gloria. Il Tempio venne riempito della gloria di Dio affin‐ché i preti non potessero entrare nel Tempio [2CRONACHE 5:1‐14]. Questa dimostra‐zione davanti a tutto Israele affermava la Sua presenza in mezzo al suo popolo. Questa manifestazione della gloria di Dio è esattamente come la manifestazione durante la de‐dica del Tabernacolo (EXODUS 40:33‐38). 2CRONACHE 5:114 12 e tutti i Leviti cantori, Asaf, Eman, Iedutun, i loro figli e i loro fratelli, vestiti di bisso, con cembali, saltèri e cetre stavano in piedi a oriente dell'altare, e con loro centoventi sacerdoti che sonavano la tromba 2Ch 5:13 mentre, dico, quelli che sonavano la tromba e quelli che cantavano, come un sol uomo, fecero udire all'unisono la voce per lodare e per celebrare il SIGNORE, e alzarono la voce al suono delle trombe, dei cembali e degli altri strumenti musicali, per lodare il SIGNORE "perch'egli è buono, perché la sua bontà dura in eterno!", avvenne che la casa, la casa del SIGNORE, fu riempita di una nuvola. 2Ch 5:14 I sacerdoti non poterono rimanervi per svolgere il loro servizio a causa della nuvola; poiché la gloria del SIGNORE riempiva la casa di Dio. Il segno di Approvazione è un segno molto importante che verrà rivisitato più avanti nel libro. Dio non ha dimostrato queste cose per nulla, esse servono per la nostra edificazione in Cristo. Notate che erravano centoventi preti che suonavano le trombe mentre andavano verso il Tempio in una processione cerimoniale. Dall’architettura del Tempio si vede lo stesso concetto del Tabernacolo di Mosè anche se il Tempio fu una struttura più elaborata. Questo rivela un modello celeste nella men‐te del Padre che ha rivelato i disegni a Mosè e Davide. Il tempio di Salomone venne di‐strutto completamente dalla mano di Nabucodonosor il Re di Babilonia per colpa della disobbedienza degli Israeliti. I vari tesori e oggetti vennero portati in Babilonia. Sap‐piamo dalla Bibbia che vennero costruiti altri templi, quali:
a) Il Tempio di Zorobabele b) Il Tempio Erode
Questi altri due Templi anche se meno gloriosi del Tempio di Salomone avevano lo stesso piano principale del Tabernacolo di Mosè e del Tempio di Salomone. L’arca pero non venne mai recuperata.
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Andiamo avanti nei prossimi capitoli ad esplorare i segreti dei valori eterni, nascosti nel Tabernacolo di Dio; poiché l’Eterno ci faccia vedere la via segreta alla sua gloriosa pre‐senza. I suoi segreti sono dati a coloro che li cercano con sincerità; conoscendo questi segreti si apre un mondo nuovo nel seno del Padre.
IL CORTILE ESTERNO (PREPARAZIONE)
Esodo 27:919 "Farai anche il cortile del tabernacolo; dal lato meridionale, per formare il cortile, ci saranno delle cortine di lino fino ritorto, per
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una lunghezza di cento cubiti, per un lato. 10 Questo lato avrà venti colonne con le loro venti basi di rame; i ganci e le aste delle colonne saranno d'argento. 11 Così pure per il lato di settentrione, per lungo, ci saranno delle cortine lunghe cento cubiti, con venti colonne e le loro venti basi di rame; i ganci e le aste delle colonne saranno d'argento. 12 E per largo, dal lato occidentale, il cortile avrà cinquanta cubiti di cortine, con dieci colonne e le loro dieci basi. 13 E per largo, sul davanti, dal lato orientale, il cortile avrà cinquanta cubiti. 14 Da uno dei lati dell'ingresso ci saranno quindici cubiti di cortine, con tre colonne e le loro tre basi. 15 Anche dall'altro lato ci saranno quindici cubiti di cortine, con tre colonne e le loro tre basi. 16 Per l'ingresso del cortile ci sarà una portiera, una cortina ricamata di venti cubiti, di filo violaceo, porporino, scarlatto, e di lino fino ritorto, con quattro colonne e le loro quattro basi. 17 Tutte le colonne attorno al cortile saranno congiunte con delle aste d'argento; i loro ganci saranno d'argento e le loro basi di rame. 18 La lunghezza del cortile sarà di cento cubiti; la larghezza, di cinquanta da ciascun lato; e l'altezza, di cinque cubiti; le cortine saranno di lino fino ritorto, e le basi delle colonne, di rame. 19 Tutti gli utensili destinati al servizio del tabernacolo, tutti i suoi picchetti e tutti i picchetti del cortile saranno di rame. Il cortile esterno del Tabernacolo è il posto fuori ed intorno al Tabernacolo, era confina‐to con lino fino di colore bianco. Il confine aveva dei assi di legno con basi di rame; gli assi avevano anche ganci e le aste d’argento. I Sacerdoti e gli uomini del tribù dei leviti avevano accesso in questo posto per compire servizi a Dio. I leviti era il tribù messa da parte per servire l’Eterno. Mentre compì servizi nel Tabernacolo, i leviti furono limitato al cortile esterno; solo i sacerdoti potevano andare oltre, nel tabernacolo. Nel cortile li facevano l’olocausti ed ricevevano i varie offerte dai popolo. I Sacerdoti usavano questo luogo per lavarsi prima di entrare nel Tabernacolo. Il Cortile, era un posto con nessun bellezza particolare da attirasi lo sguardo degli uo‐mini; tutti l’oggetti principale ed i loro utensili come forchette, cucchiai, i vasi ecc nel cortile erano fabbricati con materiale inferiore chiamato rame.
UN LUOGO DI PREPARAZIONE
La presenza e la gloria dell’Eterno furono trovato nel Tabernacolo non nel cortile ester‐no. Stato il posto usato dai sacerdoti per preparasi prima di entrare nel tabernacolo per compiere delle servizi più sacra. I riti di spargimenti, applicazione di sangue e lavate con acqua prima di entrare nel tabernacolo, erano fatto nel cortile esterno.
UN POSTO DEL MULTITUDINE
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Il cortile esterno era il posto meno sacro associato al tabernacolo, si vede dal numeri dei persone che avevano accesso in questo posto. Tutti gli uomini sopra l’età di 20 anni del tribù di Leviti potevano entrare in questo luogo per compiere servizi a Dio; invece Soltanto Il Sommo Sacerdote e gli altri sacerdoti potevano andare oltre questo luogo. Quelli qualificati ad entrare nel cortile esterno, poteva essere qualche centinaia or di più ma i numeri diminuiscono drasticamente mentre andiamo verso la presenza di Dio nel luogo Santissimo. Questo tendenza è vero anche nelle cose che appartiene alla no‐stro fede oggi. Siamo tutti chiamati ad servire il Signore, ma sono in pochi quelli che vanno davanti per conoscere il Signore in tutti la Sua pienezza. Anche fra il Suoi discepoli, Gesù a separato tre (Giovanni, Giacomo e Pietro) ed egli li ha portati alla vertice del monte dove era trasfigurata davanti ad loro. L’altri otto discepoli erano soddisfatto e contento di rimanere giù alla Terra. Possiamo chiamare il cortile esterno un luogo dove i lattante spirituale rimangono af‐finché non vedono la piena gloria di Dio. Come Cristiani dobbiamo cercare il premio della celeste vocazione di Dio in Cristo. Non dobbiamo rimanere i moltitudine che se‐guivano Gesù per Pane ed altri cose della terra per soddisfare i loro bisognini carnale. Siamo ammonito di cercare delle cose celeste ed eterni che porta la vita eterna.
VASI ED STRUMENTI PER USO NOBILE ED USO IGNOBILE
Tutti oggetti trovati nel cortile esterno erano principalmente di rame, I vasi inclusi. Le vasi erano tutti di rame, Dio aveva un motivo per questo. Ricordi Dio ha sempre cercato di comunicare con gli uomini usando l’allegorie per esprimere i suoi pensieri. Dio si usa i vasi per descrivere genti che si conosce dai contenuti. Gesù in uno dei Suoi numerosi incontri con I Farisee e capi religioso, li ha paragonato ai vasi che sembrano pulito dal fuori, invece sono sporco internamente [Luca 11:39]. Pau‐lo anche in una lettera ai corinzi, scrisse facendo riferimento ai nostri corpi come fosse‐ro vasi in cui si risieda lo spirito di Dio [2Corinthians 4:7]. Quelle vasi che furono nel Cortile esterno e nel Tabernacolo, rappresentano uomini che compierono servizio nel Casa di Dio. Ci vediamo un distinzione fra i vasi nel cortile e‐stero e i vasi nel tabernacolo. I vasi nel tabernacolo erano tutti d’oro, invece quelli nel cortile esterno di rame. Questo descrive la distinzione dei due classi di servi nella casa di Dio; alcuni sono vasi d’onori grande , l’atri vasi di meno onore. Paulo scrisse in una lettera a Timoteo dicendo che se uno si conserva puro in Cristo sarà un vaso di onore nel mano di Dio.
2Timoteo 2:2021 In una grande casa non ci sono soltanto vasi d'oro e d'argento, ma anche vasi di legno e di terra; e gli uni sono destinati a un uso nobile e gli altri
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a un uso ignobile. 21 Se dunque uno si conserva puro da quelle cose, sarà un vaso nobile, santificato, utile al servizio del padrone, preparato per ogni opera buona. Se uno si rimaniamo nel cortile esterno, dalla descrizione sopra, sarà un vaso di meno onore. Dio si dimostra questo verità per farci crescere di più nelle cose riguardanti suo Regno.
LA ASSENZA DELLA PRESENZA DI DIO
La gloria di Dio non dimorò nel cortile esterno ma nel Luogo santissimo del Tabernaco‐lo. Quando i tabernacolo ebbe dedicato, la gloria di Dio apparrò nel tabernacolo affinché I Sacerdoti non potrò compiere Servizi come solito. La gloria di Dio non entrava mai nel cortile esterno ma rimaneva sempre nel tabernacolo. Dimorando or compiendo servizi fuori dal Tabernacolo nel cortile esterno, significa fuori dalla gloria di Dio. Ad oggi tanti fratelli ricevono rinfrescamento quando pentirono ma perdono la gioia e il senso della presenza di Dio, perché rimangono fuori nel cortile; se non ascendiamo per cerca di entrare il tabernacolo eterna, rischiamo di perdere la gioia della nostra salvez‐za. Il Salmista (Davide) ebbe chiesto, il privilegio di entrare e rimanere nella casa di Dio [Salmi 27:4‐6]; egli non ha questo di dimorare fuori, ma dentro dove si vede la gloria e bontà dell’Eterno. Ricordi, se cerchiamo di tenere la gioia della nostro salvezza dobbiamo per forza la‐sciare il cortile esterno; nella sua presenza è la gioia e la pace.
UN LUOGO DI TENEBRE FUORI La vista interna del tabernacolo fu blindata da pelli animali molto denso, affinché non si vedeva esternamente. Scopriremo in seguito che il l’interno del tabernacolo stato e‐stremamente glorioso; essendo fatto con tutti d’oro internamente ed illuminato da luce dal candelabro, aveva un apparenza molto glorioso.
Uno che sta fuori dal tabernacolo, non poteva vedere la gloria e bellezza ad interna. Questo è la visto del uomini non salvati e uomini religiosi, riguardi la visione della glo‐ria di Cristo. Affinché lo sguardo degli uomini è fissato sulla terra non possono vedere la gloria di Dio. Quelli che la troveranno la gloria in nella tabernacolo sono quella a chi fosse dato dall’alto; questo sono coloro che sono assetati di conoscere il Signore. A colo‐ro che cercano soltanto delle cose per soddisfare i loro desideri carnali, la vedono le co‐se che appartiene a Dio come paraboli; invece a coloro che cercano il Signore in verità saranno dato la possibilità di vedere la gloria.
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Gesù ha sempre parlato in parabole ai moltitudine, ma ha spiegato tutti ai discepoli, perché lo hanno sempre chiesto la spiegazione, invece il moltitudine seguiva miracolo per i loro bisognini carnale. Se uno non segue il Signore alla glorioso presenza di Dio nel tabernacolo, si rischia di essere come i gentile che hanno mentre ottenebrati affinché non vedono la gloria di Dio. Il Cortile esterno aveva due oggetti principale; sono 1) L’ALTARE DI RAME PER L’OLOCUSTI 2) LA CONCA DI RAME PER LA LAVARE
Tale oggetti rappresentano i primi due passi per ogni credenti; la vediamo i due passi nei prossimi due Capitoli.
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L’ALTARE DÌ BRONZO (RAME)
Esodo 27:1 "Farai anche un altare di legno d'acacia, lungo cinque cubiti e largo cinque cubiti. L'altare sarà quadrato, e avrà tre cubiti di altezza. 2 Ai quattro angoli farai dei corni che spuntino dall'altare, e lo rivestirai di rame. 3 Farai pure i suoi vasi per raccogliere le ceneri, le sue palette, i suoi catini, i suoi forchettoni e i suoi bracieri; tutti i suoi utensili li farai di rame. 4 E gli farai una graticola di rame a forma di rete; sopra la rete, ai suoi quattro angoli, farai quattro anelli di rame. 5 Porrai la rete sotto la cornice dell'altare, nella parte inferiore, in modo che la rete raggiunga la metà dell'altezza dell'altare. 6 Farai anche delle stanghe per l'altare: delle stanghe di legno d'acacia, e le rivestirai di rame.
I SACRIFICI SULL’ALTARE DI RAME
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i sacerdoti utilizzavano l’altare di rame per gli olocausti al Signore secondo le ordinanze nel patto che hanno ricevuto dal Dio. Sull’Altare bruciavano animali diversi come Tori, Capre Agnelli, Mucche, pane ecc. Spargevano Il sangue dell’alcuni di questi animale sui vari oggetti nel tabernacolo e fuori da esso. Il sommo sacerdote una volta l’anno spar‐geva sangue di un animale puro avanti al Dio, nel Tabernacolo ed anche sul popolo di Israele. Il sangue serviva a lavare simbolicamente i propri peccati e quelli del popolo. Com’è scritto, secondo la legge ogni cosa è purificata con sangue; e senza spargimento di sangue, non c’è perdono [EBREI 9:22]. Allora tutti quei spargimenti di sangue di a‐nimale scritti nella legge servivano per la giustificazione e purificazione del popolo di Israele. Essendo gli uomini non perfetti, Dio ha fornito questo provvedimento per il be‐ne del popolo suo popolo. Il peso del peccato è la morte, e non cambia mai, l’animale simbolicamente morì al posto del popolo di Israele. Ebrei 9:1922 Infatti, quando tutti i comandamenti furono secondo la legge proclamati da Mosè a tutto il popolo, egli prese il sangue dei vitelli e dei capri con acqua, lana scarlatta e issopo, asperse il libro stesso e tutto il popolo, 20 e disse: "Questo è il sangue del patto che Dio ha ordinato per voi". 21 Asperse di sangue anche il tabernacolo e tutti gli arredi del culto. 22 Secondo la legge, quasi ogni cosa è purificata con sangue; e, senza spargimento di sangue, non c'è perdono. In realtà Il popolo di Israeliani non è stato un popolo diverso da altre nazioni in termine di condotta, ma avevano ricevuto la grazia di potersi avvicinare a Dio stringendo un patto/alleanza con Lui. Era un popolo scelto e predestinato a essere un modello glorio‐so davanti tutto le nazioni del mondo. Il patto con Dio serviva come loro per vivere nel‐la benevolenza del Signore.
l’AGNELLO DÌ DIO Con la rivelazione divina, sappiamo che in realtà il sangue dell’ animale non può portare via il senso di peccato negli uomini. Infatti, Dio aveva preparato il suo agnello divino prima dei fondamenti di questo mondo. Dio aveva preparato la via a colui che avrebbe portato via il peccato dal mondo e donandoci la vita eterna. Tanti anni dopo Il popolo di Israele ha ricevuto il patto tramite Mosè, Dio ha mandato un profeta di nome Giovanni, il battista. Egli venne per dare testimonianza del Cristo, salvatore del mondo. Un giorno, mentre battezzava gli uomini che si erano pentiti vide Gesù con i suoi occhi fisici per mezzo del suo occhio spirituale. Egli vide la gloria di Dio, cioè lo Spirito Santo disceso su di Gesù come una colomba. Giovanni vide Gesù e disse: "Ecco l'Agnello di Dio, che toglie il peccato del mondo! Questa rivelazione che Giovanni ha ricevuto dal Signore è una tra il più importante fra tutte. Giovanni intendeva comunicare al popolo di Israele e a tutto il mondo che vide il vero sacrificio di Dio, con il suo sangue divino. Quello che facevano prima del secondo, cioè il
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patto di Mosè erano solo ombre rispetto al vero Agnello che ancora doveva venire. In‐fatti, le leggi e le ordinanze parlavano di Gesù Cristo; erano soltanto una trascrizione delle cose spirituali in forma materiale. Giovanni 5:4547 Non crediate che io sia colui che vi accuserà davanti al Padre; c'è chi vi accusa, ed è Mosè, nel quale avete riposto la vostra speranza. 46 Infatti, se credeste a Mosè, credereste anche a me; poiché egli ha scritto di me. 47 Ma se non credete ai suoi scritti, come crederete alle mie parole?" Fino ad ora tante persone religiose hanno letto il vecchio testamento con un velo sopra i loro occhi, poiché leggono secondo la parola scritta non secondo lo spirito. La bibbia dice che le lettere uccidono, ma lo spirito vivifica. 2Corinzi 3:6 Egli ci ha anche resi idonei a essere ministri di un nuovo patto, non di lettera, ma di Spirito; perché la lettera uccide, ma lo Spirito vivifica.
IL SIGNIFICO DEL PECCATO E’ importante capire bene il concetto di peccato nella mente al Dio. Tutta quella malva‐gità che gli uomini mostrano come bugia, avidità, fornicazione, l’odio, ingordigia, ecc, sono frutto del peccato. La radice di quei tipi di frutti malvagi è Il vero peccato, ossia è la perdita del nostro stato originario in cui eravamo al principio della creazione per mezzo di Dio. Dio è spirito ed egli ha generato Uomo nella Sua immagine e somiglianza. L’uomo creato nella Genesi, capitolo primo, era una creatura celeste e spirituale, non della terra. Il problema oggi è che gli uomini nati in questo mondo fisico hanno indossa‐to un’immagine e coscienza terrena. Adamo figlio di Dio, fu creato nell’immagine e similitudine di Dio, egli regnava sopra tutta la creazione di Dio. Egli è stato posto nel giardino dell’Eden, un luogo di ricchezza e vita in abbondanza. Camminò davanti a Dio in innocenza e amore, senza conoscenza del bene e del male (cioè, la Legge). Adamo ha ricevuto il comandamento di crescere, di moltiplicare e di avere cura del giardino (che rappresentava in questo senso, lo stato della Sua anima). Il signore non parlava di avere dei figli secondo la carne in questo mondo. Egli parlò d’incremento e continuità nello stato spirituale in cui era stato gene‐rato l’uomo e cioè nell’immagine di Dio. Il giardino doveva continuare a produrre fruiti di amore, di pace, di fede, pazienza ecc. Il Padre è glorificato, quando otteniamo buoni frutti, pero per essere in grado di piacergli producendo fruito, dobbiamo dimorare in Cristo che è l’immagine del Dio vivente.
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Giovanni 15:59 Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla. 6 Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio, e si secca; questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e si bruciano. 7 Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quello che volete e vi sarà fatto. 8 In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto, così sarete miei discepoli. 9 Come il Padre mi ha amato, così anch'io ho amato voi; dimorate nel mio amore. Adamo ha ricevuto comandamento di tenere il Suo stato immacolato e spirituale, ma e‐gli non ha obbedito la volontà del Dio. Adamo ha ricevuto dalla mente carnale del ser‐pente, la sapienza di questo mondo quaggiù, una sapienza che giudica seconda l’apparenza. Egli ha perso la sua identità spirituale da figlio del Dio vivente ed ha preso una nuova identità di carne e sangue, un’immagine cattiva e debole. Da quel momento egli ha guadagnato la sapienza del se stesso e ha perso ogni coscienza del Dio vivente in cui era generato. Le leggi di Dio sono spirituali e solo gli uomini con delle caratteristi‐che celesti possono adempierla. Una mente carnale di Carne e sangue non può fare il piacere di Dio, di natura è contrario a tutto ciò che è di Dio. Romani 8:68 Ma ciò che brama la carne è morte, mentre ciò che brama lo Spirito è vita e pace; 7 infatti ciò che brama la carne è inimicizia contro Dio, perché non è sottomesso alla legge di Dio e neppure può esserlo; 8 e quelli che sono nella carne non possono piacere a Dio. Con questa mente carnale, lo sguardo degli uomini è fissato sulle cose della terra, esso sono diventati schiavi alla corruzione. Sono pieni dell’invidia, la bramosia, l’odio l’avidità, fornicazione, omicidi, furti, cattivi pensieri ecc, anche se gli uomini cercano di fare il bene, non sono in grado di farla, poiché sono schiavi della corruzione e delle te‐nebre. Gesù dice che le cose che escono dai cuori di uomini sono quelle cose che li con‐taminano. Gli uomini non hanno il coraggio di avvicinare Dio per colpa di una coscienza sporca. Come Adamo, gli uomini si sentono nudi davanti a Dio e si allontanano sempre di più da Lui. Il problema è che l’uomo non può sopravvivere allontanato dalla sua sor‐gente di vita, nella Sua presenza è Gioia, pace, salute e tutte le benedizioni che possiamo pensare in tutta la loro pienezza. Dunque, definiamo PECCATO in questo modo: Una deviazione dallo standard di perfe‐zione in Cristo; qualsiasi standard sotto di quella del unigenito figlio Cristo che è l’immagine Celeste di Dio invisibile, è la trasgressione. Questa deviazione dallo stan‐dard accettabile davanti a Dio, è ciò che ha provocato la morte, il senso d’indegnità e l’abbassamento dell’uomo, finché vive come una bestia priva della gloria di Dio. Osser‐vando lo stato impoverito dell’uomo Gesù meravigliò e disse, “o gente di poca fede”.
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LA POTENZA DÌ REDENZIONE NEL SANGUE DÌ GESU’ In Adamo, tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio, per questo motivo gli uomini di questo mondo periscono. Guarda intorno a te, tutte le sofferenze che vediamo sono frutto del peccato. Queste maledizioni intorno a noi sono i frutti del peccato. Nes‐sun uomo in carne è sangue è degno della gloria di Dio, che vuole equivale a dire che tutti gli uomini meritano la morte. Siamo grati per il provvedimento del Dio vivente; ringraziamo per il sangue di Gesù. Dio ha introdotto al mondo intero un nuovo patto di pace per la riconciliazione e la reden‐zione. Egli ha dato il sangue di Gesù al mondo, un dono gratuito, affinché chiunque cre‐da sia salvo davanti a Dio. Romani 3:2327 tutti hanno peccato e sono privi della gloria di Dio 24 ma sono giustificati gratuitamente per la sua grazia, mediante la redenzione che è in Cristo Gesù. 25 Dio lo ha prestabilito come sacrificio propiziatorio mediante la fede nel suo sangue, per dimostrare la sua giustizia, avendo usato tolleranza verso i peccati commessi in passato, 26 al tempo della sua divina pazienza; e per dimostrare la sua giustizia nel tempo presente affinché egli sia giusto e giustifichi colui che ha fede in Gesù. 27 Dov'è dunque il vanto? Esso è escluso. Per quale legge? Delle opere? No, ma per la legge della fede; Non importa da dove o il come, basta credere nel sacrificio eterno del Dio vivente. Il prezzo del peccato è la morte e non cambia mai, ma il Signor Gesù è morto per ogni uno di noi. Se vediamo e crediamo in questo mistero siamo salvi. Come la Bibbia dice: ‐“ beato l’uomo al quale il Signore sconta i peccati. Romani 4:6 Così pure Davide proclama la beatitudine dell'uomo al quale Dio mette in conto la giustizia senza opere, dicendo: Rom 4:7 "Beati quelli le cui iniquità sono perdonate e i cui peccati sono coperti. Rom 4:8 Beato l'uomo al quale il Signore non addebita affatto il peccato". La fede nel Sangue di Gesù è il nucleo fondamentale della fede; nessun uomo può avvi‐cinare il Padre senza la fede nel sangue. Il sangue serve per pulire una coscienza malva‐gia davanti a Dio; serve anche a rinvigorire la nostra fede davanti a Dio. Con Adamo il nostro Fede verso il Padre è crollato affinché sentissi un senso di abbandonamento, ma in Cristo siamo restaurati dando la possibilità di dire “ABBA! PADRE!”. L’amore di Dio mediante il sangue di Gesù può redimere anche coloro che si trovano nei luoghi più lon‐tano da Dio, basta avere fede.
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FEDE NEL SANGUE DÌ GESU’ Dobbiamo capire alcuni aspetti fondamentali della potenza del sangue di Gesù, questa sapienza è importante per noi che cerchiamo la gloria del Signore. Tanti figli di Dio sono intrappolati nella prigione della condanna, poiché non hanno una rivelazione chiara del sangue di Gesù. Tanti soffrono con il giogo della condanna, poiché cercano di essere perdonati con le opere umane. Personalmente ho sofferto lungamente per tanti anni in questo stato di condanna e non trovavo mai la pace e la gioia poiché mi sentivo ancora un peccatore non degno del Dono di Dio. Ero molto incostante nel mio cammino con Signore; un giorno ero felice e un altro ero depresso. Camminai in un modo molto insicuro davanti al Signore. Soffrivo cosi, poiché non sapevo che ero stato riscattato eternamente dal sangue di Gesù. Gesù ha dato il suo sangue per il peccato del mondo intero, ma la maggior parte delle persone non sono consapevoli di questo dono gratuito. L’unica cosa da fare è di com‐prendere ed accettare questo dono e di ricevere la grazia per mezzo della fede. Se si ri‐ceve il sangue di Gesù con la fede e si comincia a seguirla, si rimane sempre nella grazia di Dio. Infatti, Dio non vede il peccato negli uomini, egli vede soltanto il sangue di Gesù che parla di misericordia davanti a Dio. Se cadiamo, lo facciamo perchè i nostri cuori ci condannano. Il Padre celeste rivelato dal Cristo non cerca mai di guidare gli uomini, è la coscienza che li condanna. Il Signore non conosce il nostro stato di peccatori, ma vede il sangue versato dalla mise‐ricordia di Suo figlio è venuto per salvarci e non per condannare. Se continuiamo con lui, camminando nello spirito Egli Si perdona ogni peccato. 1Giovannio 1:710 Ma se camminiamo nella luce, com'egli è nella luce, abbiamo comunione l'uno con l'altro, e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato. 1Jn 1:8 Se diciamo di essere senza peccato, inganniamo noi stessi, e la verità non è in noi. 1Jn 1:9 Se confessiamo i nostri peccati, egli è fedele e giusto da perdonarci i peccati e purificarci da ogni iniquità. 1Jn 1:10 Se diciamo di non aver peccato, lo facciamo bugiardo, e la sua parola non è in noi. Alcuni di noi hanno avuto bambini in questo mondo, se un bambino sbaglia, che cosa fai? “Butti via il bambino"? “No”, Se gli uomini imperfetti, trattando i loro figli cosi bene, quanto più il Padre Celeste avrà misericordia verso i suoi figli credenti. Il vero peccato è il rifiuto della grazia di Dio ricevuta tramite il sacrificio di Gesù Cristo.
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CONSTRUIENDO SULLA FONDAZIONE
Il sangue di Gesù è la fondazione della nostra fede alla salvezza, è anche il punto di par‐tenza per ogni uno di noi che cerca la gloria. Per tutta l’eternità, dobbiamo ricordarci della misericordia infinita del Signore verso di noi. Quando attraversiamo tentazione o l’accusa del diavolo, dobbiamo fissare il nostro sguardo verso la croce e sangue di Gesù che parla di grazie e misericordia. Nessuno che sta per costruire una casa si ferma dopo aveva fatto la fondazione. La fon‐dazione di una casa non ha importanza se non costruiamo sopra. Avendo accetto il sa‐crificio sulla croce del Signore, dobbiamo andare avanti in cristo. Questo è il desiderio di Dio per la nostra viva; dobbiamo crescere con la grazia da gloria a gloria. Tanti Cri‐stiani rimangono sull’altare situato nel cortile fuori del tabernacolo, li giranno sempre intorno a quest’altare. Non servi la confessione ogni domenica a Chiesa o di confessare ogni Domenica come alcune pensano. Ci riceviamo il sangue e la grazia una volta per sempre, non importa come sentiamo, dobbiamo ascoltare la voce del Signore che dice, “E’ FINITO”. Se non andiamo avanti, le acque di gioia e lo zelo che abbiamo conosciuto, quando ab‐biamo cominciato la nostra camminano si prosciuga. Per questo motivo vediamo Cri‐stiani che sono diventati freddi; vediamo anche le malattie e debolezza nella fede fra i credenti. Dobbiamo crescere, nella notte della loro liberazione, gli Israeliani hanno tutti ricevuto il sangue dell’agnello alle loro porte, “che rappresentava il sangue di Gesù”. E‐rano tutti liberati dalla schiavitù di Egitto, ma non tutti sono finiti nella terra promessa che rappresenta il Regno di Dio[1 Corinzi 10:15]. Sia cosi perché, non avevano in loro la voglia di procedere secondo la guida dello spirito, ebbero il loro cuore fissato dietro sulle delizie di Egitto. Il sangue serve per la nostra giustificazione a baldanza per avvicinare la presenza di Dio nel Tabernacolo, dobbiamo andare avanti spiritualmente ad esplorare la ricchezza della Sua gloria.
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LA CONCA DÌ RAME
Esodo 30:1721 Il SIGNORE parlò ancora a Mosè dicendo: 18 "Farai pure una conca di rame, con la sua base di rame, per le abluzioni; la porrai tra la tenda di convegno e l'altare, e la riempirai d'acqua. 19 Aaronne e i suoi figli vi si laveranno le mani e i piedi. 20 Quando entreranno nella tenda di convegno, si laveranno con acqua, perché non muoiano. Anche quando si avvicineranno all'altare per fare il servizio, per far fumare un'offerta fatta al SIGNORE mediante il fuoco, 21 si laveranno le mani e i piedi; così non moriranno. Questa sarà una norma perenne per loro, per Aaronne e per la sua discendenza, di generazione in generazione".
L’ACQUA DELLA PAROLA
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Fra l’altare di rame e il tabernacolo c'è stato un contenitore di acqua costruito tutto di rame. Serviva soltanto ai sacerdoti per lavarsi prima di entrare nel tabernacolo per compiere i vari servizi [ESODO 40:30‐33]. Se i sacerdoti tentavano di entrare senza la‐varsi nella conca di acqua, lì morivano. Queste cose dovrebbero essere d’interesse per noi, perché oggi siamo i sacerdoti di Dio, facendo servizio spirituale nella Sua casa. Dallo spirito sappiamo che l’altare di rame e la conca parlano della nostra beatitudine e purificazione dal peccato. Con la fede mentre acetiamo il sangue, siamo purificati inte‐ramente davanti a Dio. Dobbiamo ricevere questo dono con la fede. [EBREI 10:22] [1 GIOVANNI 1:9] Gesù dimostrò questa santificazione, quando lavò i piedi di Pietro e agli altri discepoli. Egli ha detto ai suoi discepoli, Se io non ti lavo tu non potrai prendere parte alla mia gloria. A quel punto i discepoli non avevano capito che cosa Gesù faceva, poiché non avevano ricevuto lo spirito a quel punto per avere la possibilità di comprendere i pen‐sieri di Dio; per questo motivo, Gesù dissero loro che avrebbero compreso in seguito. Scopriremo che entrare nel tabernacolo significa l’entrata in una nuova vita nascosta, in Cristo. Gesù essendo il sommo sacerdote celestiale, ha dato la possibilità a ogni uno di noi d'accedere al luogo celestiale di Dio. Entreremo con una coscienza pulita e ferma al‐la grazia e fede in Cristo. Questo e un regno spirituale di cui discuteremo più avanti Giovanni 13:310 Gesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio se ne tornava, 4 si alzò da tavola, depose le sue vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse. 5 Poi mise dell'acqua in una bacinella, e cominciò a lavare i piedi ai discepoli, e ad asciugarli con l'asciugatoio del quale era cinto. 6 Si avvicinò dunque a Simon Pietro, il quale gli disse: "Tu, Signore, lavare i piedi a me?" 7 Gesù gli rispose: "Tu non sai ora quello che io faccio, ma lo capirai dopo". 8 Pietro gli disse: "Non mi laverai mai i piedi!" Gesù gli rispose: "Se non ti lavo, non hai parte alcuna con me". 9 E Simon Pietro: "Signore, non soltanto i piedi, ma anche le mani e il capo!" 10 Gesù gli disse: "Chi è lavato tutto, non ha bisogno che di aver lavati i piedi; è purificato tutto quanto; e voi siete purificati, ma non tutti".
Gli SPECCHI DÌ RAME Per costruire la conca di rame, alcune donne fedeli tra gli ebrei hanno donato i loro specchi come servizio a Dio. Nel quel tempo gli specchi sono stati creati con rame ben fino e lucidato. [ESODO 38:8] Queste donne sono i tipi di persone che il Padre sta cercando per servirlo, donne in questo contesto rappresentano la chiesa. Sappiamo che le donne sono ben attaccate ai
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loro specchi, ma questi hanno molato i loro specchi liberamente per il servizio di Dio. Essendo la chiesa ogni uno di noi dobbiamo cominciare a molare delle cose vanitose e cominciamo a seminare nella casa spirituale di Dio. La bellezza vera ed eterna è quella davanti ad signore. Dobbiamo cercare la Sua gloria eterna non la gloria di questo mon‐do che passa. Essendo molto fino e lucido, Il rame presa dalle donne produceva una bella immagine dei sacerdoti che usava le acque per lavarsi. Come i sacerdoti dobbiamo esaminare noi stessi nella fede continuamente per rinforzare ogni aspetto della nostra vita in Cristo. [2 Corinzi 13:5‐6]. L’applicazione della croce di Cristo deve essere applicato alla nostra vita e ogni tracce di malvagità e immondizia devono essere tolta continuamente. Come svegliare nella mattina quando gli uomini vanno davanti agli specchi per osserva‐re la loro apparenza e di correggere ogni cosa non a posto. Se osservano delle cose sporche sulle facce, gli puliscono prima mettere in contatti di altre genti fuori. Allora mentre svegliamo in Cristo dal letto dell’ignoranza nelle tenebre fuori, dobbiamo cerca‐re osservare la nostra immagine e conformala all’immagine di Cristo che è da vero la nostra identità. Se non conformiamo all’immagine del Cristo, diventiamo come l’uomo che vide la sua faccia nello specchio e si dimentica subito. [Giacomo 1:21‐27]
IL BATTESIMO
Lo spirito Santo sprigiona più luce nella fonte di bronzo riempita di acqua. Questo rap‐presenta il battesimo che era riconosciuto fra gli Ebrei dell’epoca come un atto di puri‐ficazione e di consacrazione. Nell’antichità gli ebrei sovente battezzavano i loro proseli‐ti ripetendo questa forma di consacrazione Alcuni antichi manoscritti parlano di riti e tradizioni del battesimo che i nazareni face‐vano continuamente. Allora il battesimo era una forma molto comune adottata dal po‐polo di Israele. Gesù disse che ogni uno di noi che crede nel vangelo deve essere battezzato nel suo nome. Non basta credere nel sangue di Gesù, serve anche essere battezzato nel suo no‐me. Spiritualmente il vero battesimo significa la nostra identificazione con la morte di Gesù e la nascita ad una vita nuova in Cristo, che vive eternamente nella gloria di Dio. Allora quando scendiamo nell’acqua, si rappresenta la nostra morte insieme con Gesù e quando ci alziamo, rappresenta la nostra resurrezione insieme a Cristo. Questo è una cosa che compiamo spiritualmente con la fede, non con acqua fisica. Quel genere di bat‐tesimo fatto a quell’epoca era solo il precursore del vero battessimo a venire. Gesù fu battezzato da Giovanni il battista come una testimonianza, ma dobbiamo ricordare che la testimonianza di Gesù fu profetica per la sua stessa natura il che significa avere una valenza spirituale
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Qualcuno dice “Ma i discepoli battezzavano con acqua”, ricordiamo che i discepoli erano Ebrei di tradizione. Infatti essendo i primi discepoli Ebrei di nascita perpetrarono a lungo le loro tradizioni, ma al momento della loro consapevolezza del Cristo aumentò essi lasciarono le loro tradizioni. Pietro più tardi scrisse sul vero significato del batte‐simo: Non si tratta della purificazione della carne come era nella tradizione ebraica ma la purificazione della loro coscienza per mezzo della fede Paolo in alcuni suoi versi cita chiaramente che il battesimo avviene in Cristo come di‐scepoli per mezzo della fede Colossesi 2:12 siete stati con lui sepolti nel battesimo, nel quale siete anche stati risuscitati con lui mediante la fede nella potenza di Dio che lo ha risuscitato dai morti. Avendo creduto nel vangelo e ricevuto con la fede il sangue purificante di Gesù seguito dalla nostro battessimo nelle sue morte svegliamo or alziamoci nel Tabernacolo. En‐trando nel Tabernacolo come scopriremo è una nuova vita celestiale in Cristo. Non ci sono altri via alla gloria di Cristo, dobbiamo diminuire ed essa incrementa in Noi. Se moriamo con Lui ci viviamo e regniamo insieme a lui in gloria. La via alla gloria di lassù è la nostra sepoltura di quaggiù; dobbiamo morire per vivere. 2Timoteo 2:1112 11 Certa è quest'affermazione: se siamo morti con lui, con lui anche vivremo; 12 se abbiamo costanza, con lui anche regneremo;
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LA TENDA
Esodo 26:137 "Farai poi il tabernacolo con dieci teli di lino fino ritorto, di filo color violaceo, porporino e scarlatto, con dei cherubini artisticamente lavorati. 2 La lunghezza di ogni telo sarà di ventotto cubiti, e la larghezza di ogni telo di quattro cubiti; tutti i teli saranno della stessa misura. 3 Cinque teli saranno uniti insieme e gli altri cinque teli saranno pure uniti insieme. 4 Farai dei lacci di color violaceo all'orlo del telo che è all'estremità della prima serie; e lo stesso farai all'orlo del telo che è all'estremità della seconda serie. 5 Metterai cinquanta lacci al primo telo, e metterai cinquanta lacci all'orlo del telo che è all'estremità della seconda serie di teli: i lacci si corrisponderanno l'uno all'altro. 6 Farai cinquanta fermagli d'oro, e unirai i teli l'uno all'altro mediante i fermagli, perché il tabernacolo formi un tutto unico. 7 Farai pure dei teli di pelo di capra che serviranno da tenda per coprire il tabernacolo: di questi teli ne farai undici. ………………………………………………………………………….
NESSUNA FORMA DÌ BELLEZZA E VELATO DAL MONDO ESTERNO
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Il Tabernacolo venne completamente nascosto da tre pelli di animali affinché, osser‐vandolo esternamente, non si avesse visione di ciò che vi era all'interno. Le pel‐li costituivano quindi tre strati di copertura. Il primo era di pelo di capra, sopra ve n'e‐rano uno di pelle di montone tinta di rosso ed infine un terzo di pelle di delfino. Il Ta‐bernacolo aveva un’altra coperta nascosta sotto le prime, fatta con lino fino ritorto con dei cherubini artisticamente lavorati.
La visione esterna del Tabernacolo era molto opaca e per niente attraente. Questo si‐gnifica che nessun uomo ha potuto riconoscere o percepire la gloria e la ricchezza na‐scoste in Cristo se non gli sono state rivelate dall’alto. Come scrisse il profeta Isaia “non aveva forma né bellezza da attirare i nostri sguardi, né aspetto tale da piacerci”. Gli uomini di questo mondo non conobbero mai Cristo, lo conobbero solamente quelli ai quali il Padre si è rivelato. La gloria di Cristo è sempre stata nascosta dai Sapienti e i su‐perbi di questo mondo.
Egli creò il mondo e si trovava in questo mondo, ma il mondo non l'ha riconosciuto poiché le persone avevano menti cieche, menti che non riuscivano a scorgere la sua glo‐ria. Il mondo si aspettava una manifestazione grandiosa secondo la carne, una manife‐stazione esterna e simile o ancora più gloriosa di quella di Mosè. La gente cercava segni fisici, per questo hanno crocefisso Gesù: poiché non ha riconosciuto la Sua maestà e la sua gloria. [1Corinzi 2:8 ].
Le cose che appartengono a Dio siano nascoste dagli empi, ma siano rivelate a quelli che lo cercano. Quando Pietro disse “Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio Vivente”, Gesù ri‐spose "Tu sei beato, Simone, figlio di Giona, perché non la carne e il sangue ti hanno rivelato questo, ma il Padre mio che è nei cieli. E anch'io ti dico: tu sei Pietro, e su questa pietra edificherò la mia chiesa, e le porte dell'Ade non la potranno vincere” [Matteo 16:1318]. Allora, quelli che otterranno la vittoria totale saranno quelli capaci di vedere oltre le apparenze, vedranno la gloria con la fede; sono quelli che odo‐no la voce silenziosa dello spirito, cioè dell’Eterno.
DIVINO ED ETERNO
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VISTA DEL TABERNACOLO SENZA COPERTURE
Con l’immagine sopra, abbiamo una visione del Tabernacolo senza coperture. Esso era formato da colonne strutturali e da assi rivestite d’oro. Tutto ciò che faceva parte del Tabernacolo, anche internamente, era d’oro. Perché tutti d’oro? Ricordi che il Taberna‐colo stato semplicemente un’espressione del vero tabernacolo invisibile non fatto con mani degli uomini.
L’oro, spiritualmente, è simbolo di incorruttibilità e divinità. In questo mondo l’oro è ri‐conosciuto come il più resistente tra i metalli, non cambia né arrugginisce. L’oro è an‐che segno di ricchezza della gloria in Cristo.
E’ importante di ricordare che le varie strutture ed oggetti celesti fatti d’oro, di cui leg‐giamo nel libro dell’Apocalisse, puntano alle cose invisibili ed eterne, cioè con dei carat‐teristici di immortalità e divinità. Il regno di Dio è un regno spirituale ad cento percen‐to; il regno di Dio cioè il posto della dimora dell’Altissimo è prima di questo mondo ma‐teriale. Egli e il Suo regno sono primi di tutti le cose create; Le cose che vediamo rap‐presentano i pensieri di Dio in forma materiale. Come Paulo scrisse ai Romani, gli attri‐buti invisibili del Dio vivente sono attualmente visti e conosciuto da ciò che vediamo.
Romani 1:20 infatti le sue qualità invisibili, la sua eterna potenza e divinità, si vedono chiaramente fin dalla creazione del mondo essendo percepite per mezzo delle opere sue; perciò essi sono inescusabili,
CAMMINO CELESTE IN UNA VITA NASCOSTA IN CRISTO SUN-RAY MINISTRY www.illuminazionedidio.it [email protected]
Mentre ci troviamo nel Tabernacolo, cominciamo a vivere una nuova vita con la fede ed abbandoniamo la vista umana. Viviamo una vita nuova con la Fede in Cristo, avendo ac‐cettato il sangue dell’agnello al di fuori del Tabernacolo ed essendoci battezzati. Entre‐remo con la fede in una nuova comunione celeste, in unione con gli altri santi in luoghi celesti. Una comunione cioè misteriosa che è nascosta dall’inizio del mondo.
Gesù fu rivelato per portarci ad partecipare in questa comunione spirituale nascosto in Dio. Il mondo non può conoscere questa comunione poiché non può discernerla. Gesù disse prima della partenza alla croce che il mondo non la vede più ma lo vediamo per‐ché dove egli è, ci siamo. Giovanni 14:19 20 Ancora un po', e il mondo non mi vedrà più; ma voi mi vedrete, perché io vivo e voi vivrete. 20 In quel giorno conoscerete che io sono nel Padre mio, e voi in me e io in voi.
In Questo comunione nascosto, viviamo in un nuovo livello altissimo nello spirituale, dove ci troviamo in un tipo di matrimonio spirituale poiché diventeremo uno con Lui. Noi in Lui, Lui in noi e Lui in Dio. Questo è tutto ciò che abbiamo bisogno per la nostra felicità e guarigione. Nel Tabernacolo cioè in Cristo riscopriremo la consapevolezza dell’amore infallibile del Dio vivente. La vita eterna è di conoscere il vero Dio, una cono‐scenza vera non con le lettere religiose.
Dio è amore, di essere ignorante del Dio vivente è la radice delle sofferenze degli uomi‐ni oggi. In Adamo siamo allontanati dall’amore di Dio per colpa di una coscienza sporca ma in cristo ci avvinciamo. Gesù il Pastore delle nostre anime, si riporta l’obbediente nella presenza di Dio cioè nel tabernacolo invisibile nei cieli.
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IL LUOGO SANTO
LUOGO DÌ CRESCITÀ ALLA STATURA PERFETTA DÌ CRISTO
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Il primo ambiente del Tabernacolo, chiamato Luogo Santo, era un posto aperto sola‐mente ai Sacerdoti. A quelli della tribù dei Leviti l’ingresso era limitato al Cortile ester‐no anche se erano una tribù particolare, diversa dalle altre perché facevano servizi a Dio. Andando avanti verso la gloria del Signore scoprirà che il numero dei credenti di‐minuisce. Il primo posto rappresenta il posto di istruzione e crescita verso la statura perfetta di Cristo. Questo è il desiderio del nostro Padre celeste. L’unica via per rag‐giungere il Padre è tramite la nostra formazione e crescita in Cristo. Il Padre vede sol‐tanto Cristo suo Figlio, non vede né riconosce le altre immagini che gli uomini tengono in Questa Età. Per questo motivo egli (Il Cristo) deve aumentare e noi dobbiamo dimi‐nuire.
DA DISCEPOLI A MAESTRI In questo mondo, è normale vedere i figli crescere e diventare genitori; sono normale anche vedere uno studente diventare maestro. Questo è in altre parole il principio della crescita ed istruzione in Cristo. Allora il tabernacolo è come un'istituzione celestiale che istruisce alla gloria. A volte non sembra interessante, ma col tempo ereditiamo la gloria eterna. Mentre riceviamo l’istruzione dal Signore, per riuscire a concludere il percorso, dobbiamo essere pazienti e perseveranti. Tutti Quelli predestinati alla gloria devono ri‐cevere l’istruzione alla gloria, dalla bocca dell’Eterno alla gloria. Luca 6:40 Un discepolo non è più grande del maestro; ma ogni discepolo ben preparato sarà come il suo maestro. La marca alla statura perfetta di cristo è nostro …………………………………….
DISCIPLINA DALLA MANO DÌ SIGNORE Ebrei 12:5 e avete dimenticato l'esortazione rivolta a voi come a figli: "Figlio mio, non disprezzare la disciplina del Signore, e non ti perdere d'animo quando sei da lui ripreso; 6 perché il Signore corregge quelli che egli ama, e punisce tutti coloro che riconosce come figli". 7 Sopportate queste cose per la vostra correzione. Dio vi tratta come figli; infatti, qual è il figlio che il padre non corregga? 8 Ma se siete esclusi da quella correzione di cui tutti hanno avuto la loro parte, allora siete bastardi e non figli. 9 Inoltre abbiamo avuto per correttori i nostri padri secondo la carne e li abbiamo rispettati; non ci sottometteremo forse molto di più al Padre degli spiriti per avere la vita? 10 Essi infatti ci correggevano per pochi giorni come sembrava loro opportuno; ma egli lo fa per il nostro bene, affinché siamo partecipi della sua santità. 11 È vero che qualunque correzione sul momento non
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sembra recar gioia, ma tristezza; in seguito tuttavia produce un frutto di pace e di giustizia in coloro che sono stati addestrati per mezzo di essa.
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IL TAVOLO DEL PANE DELLA PRESENTAZIONE
Esodo 25:23 "Farai anche una tavola di legno d'acacia; la sua lunghezza sarà di due cubiti; la sua larghezza di un cubito e la sua altezza di un cubito e mezzo. 24 La rivestirai d'oro puro e le farai una ghirlanda d'oro che le giri intorno. 25 Le farai una cornice alta quattro dita; e a questa cornice farai tutt'intorno una ghirlanda d'oro. 26 Le farai pure quattro anelli d'oro e metterai gli anelli ai quattro angoli, ai quattro piedi della tavola. 27 Gli anelli saranno vicinissimi alla cornice per farvi passare le stanghe destinate a portare la tavola. 28 Farai le stanghe di legno d'acacia, le rivestirai d'oro e serviranno a portare la tavola. 29 Farai pure i suoi piatti, le sua coppe, i suoi calici e le sue tazze da servire per le libazioni. Li farai d'oro puro. 30 Metterai sulla tavola il pane della presentazione, che starà sempre davanti a me. Entrando nel primo dei due tabernacoli, chiamato luogo santo, uno dei due primi og‐getti principali che i sacerdoti incontravano, è il tavolo della presentazione, posto nel
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lato sud. Era fabbricato con legno di acacia e rivestito d’oro. I suoi utensili come piatti, calici, coppe, tazze ecc, erano fatti d’oro puro. L’oro indica che questo tavolo ha un si‐gnificato divino ed eterno, e occorre puntarlo verso il Padre, non verso quelli della terra che passeranno. COMUNIONE CELESTE (COMUNIONE VERA)
Ricordo che qualche anno fa, ho incontrato delle persone che non avevano voglia di a‐scoltare ciò che avevo da dire sul Tabernacolo. In un instante una di queste persone eb‐be la visione di un Tavolo d’oro con sopra dei cibi, e tutti rimasero sorpresi. Allora mi chiese “Che cosa significa questo Tavolo d’oro?”. Non aveva mai letto del tavolo rivesti‐to d’oro nel Tabernacolo, né di quello nel Tempio di Dio. Questa persona aveva ricevuto un messaggio divino dall’alto, che la invitava a cenare con il Signore. Spiegai a questa persona, che il tavolo che aveva visto era il Tavolo d’oro che si trova nel Tabernacolo di Dio.
Il Tavolo di presentazione rivestito d’oro, aveva sempre sopra dodici pagnotte di pane spruzzate d’incenso. Questo ci ricorda dei dodici discepoli a tavola con il Signore duran‐te l’ultima cena. Mentre cenavano Gesù disse “Fate questo in ricordo di me”. Dodici è il numero legato ai figli e ai discepoli: dodici, infatti, sono i Figli di Israele e dodici sono i discepoli.
Solo i sacerdoti avevano diritto di mangiare il pane della presentazione, infatti, tutti quelli fuori del Tabernacolo, i leviti inclusi, non potevano neanche vedere il tavolo all'interno. Oggi, quelli chiamati alla Gloria, sono quelli considerati i veri sacerdoti e hanno diritto al pane del Regno. Ringraziamo il Signore che ci ha resi degni di parteci‐pare al tavolo del Regno, perché nessun uomo può vivere se non magia pane da esso, com’è scritto nella Bibbia: benedetti siano gli invitati a cenare nel Regno di Dio. Luca 14:15 Uno degli invitati, udite queste cose, gli disse: "Beato chi mangerà pane nel regno di Dio!"
Ognuno di noi, che cerchiamo la Gloria dell’unigenito Figlio di Dio, deve partecipare al‐la comunione con il Padre, per vivere e crescere in Cristo. La vera comunione non è il consumo del pane materiale che vediamo nel mondo religioso oggi, ma è simbolo del pane spirituale che il Padre dà, per il nostro nutrimento e crescita in Gesù Cristo. L’immagine di Gesù a cena con i Suoi discepoli, che spezza il pane e versa il vino, ha un significato spirituale più profondo che va al di là della semplice condivisione del cibo che ci viene riproposto durante l’Eucarestia nel mondo religioso di oggi. Facciamo una comunione vera, quando ci riuniamo spiritualmente per condividere la Gloria di Dio, at‐traverso la sapienza che viene dal nostro capo(rappresentato dal Cristo) e da noi, che siamo il corpo. Quel pane fisico che gli uomini mangiano non ha un valore eterno, serve per nutrire la carne che perirà, ma il pane spirituale del Regno è pane che nutre l’uomo interiore che è dentro di noi (lo Spirito); quell’uomo dentro di noi vive eternamente. Come l’uomo esteriore fatto di carne e sangue, l’uomo interiore ha la sua bocca in cui ri‐
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ceve dei cibi spirituali. L’uomo interiore riceve la sua edificazione dal Padre, la riceve da ciò che ode e vede. Spiritualmente mangiamo ciò che riceviamo.
Il pane era fatti senza lievito, e questo è il simbolo della parola pura senza le credenze né le bugie derivate dalla sapienza degli uomini. Come dice la Bibbia, ogni uomo è bu‐giardo (Salmi 116:11); è così poiché ciò che immagina l’uomo della terra, non è secondo i pensieri originali di Dio. Dio intende che le cose visibili rivelino la Sua Gloria invisibile, ma l'uomo mortale che vive secondo i sensi naturali non contempla la Gloria di Dio da ciò che vede, ha lo sguardo fisso sulla menzogna (Romani 1:18‐32). Gli uomini di questo mondo che vivono secondo la carne, si nutrono con l’intelligenza derivata dai loro istin‐ti naturali e sono privi della sapienza di Dio. Il pane lievitato rappresenta il cibo (men‐zogna d’uomo) che nutre la parte esteriore dell’uomo cioè, la carne. Invece il pane puro del Regno rappresenta la sapienza di Dio, il Padre degli spiriti. Egli ci dà il pane puro che è la verità, per farci crescere nello Spirito e nella verità; il pane è per la nostra cre‐scita nella pienezza dell’unigenito Figlio, cioè Cristo. Questo pane viene direttamente dal Padre, per vivificare ogni Suo figlio. Questa comunione è spirituale, cioè ci porta alla presenza di Dio, affinché ci riveli la verità. La verità rivela che prima che precipitassimo nelle tenebre di questo mondo, eravamo tutti uno Spirito in Cristo, che è in Dio fin dal principio.
Giovanni 15:26 Ma quando sarà venuto il Consolatore che io vi manderò da parte del Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli testimonierà di me; 7 e anche voi mi renderete testimonianza, perché siete stati con me fin dal principio.
IL PANE DELLA VITA
In uno dei numerosi incontri con le moltitudini di persone che lo cercavano per soddi‐sfare i loro bisogni umani, Gesù dichiarò che Egli è il vero pane del cielo, che dà la vita eterna al mondo. Dichiarando ciò, Gesù testimoniò che gli uomini di questo mondo sono già morti nella loro trasgressione, era disceso dal cielo per vivificarli di nuovo con la lu‐ce della vita, quella luce che avevano perso in Adamo. Quel pane (la manna) che Mosè gli aveva dato era solo un’ombra del vero pane che avrebbe ricevuto nell'avvenire, cioè Cristo. Gesù vive nella verità, la Sua essenza testimonia di lui, tale verità è ciò che libe‐rerà l’uomo dal potere della morte. Egli dichiarò i seguenti punti importanti:‐
1) Non dobbiamo faticare ovvero lottare per il cibo che perisce, ma per il cibo che dura nella vita eterna. Spiega che dobbiamo lottare per il cibo che nutre l’uomo interiore dello Spirito, poiché lo Spirito dura in eterno, invece il cibo di questo mondo (sapienza umana) è per edificare la carne che non ha un valore eterno.
Giovanni 6:27 Adoperatevi non per il cibo che perisce, ma per il cibo che dura in vita eterna e che il Figlio dell'uomo vi darà; poiché su di lui il Padre, cioè Dio, ha apposto il proprio sigillo".
2) Ha dichiarato che la vita di carne e sangue non giova nulla, Egli è venuto per SUN-RAY MINISTRY www.illuminazionedidio.it [email protected]
resuscitare la nostra vita nello Spirito. Vivendo una vita secondo la carne è vivere nella vanità, poiché tale vita finisce nel nulla, non porta nessun profitto.
Giovanni 6:63 È lo Spirito che vivifica; la carne non è di alcuna utilità; le parole che vi ho dette sono spirito e vita.
3) Essendo il pane della vita, dichiarava che è disceso dal cielo per fare la volontà di Dio, cioè dare la vita eterna a tutti coloro che lo riceveranno. Tutti coloro che lo ascolteranno saranno risuscitati dalla fossa dell’umanità. Essere risuscitati dalla morte vuol dire essere innalzati dall'ignoranza di carne e sangue, ad una realtà dello Spirito. Se un uomo si solleva dalla polvere (carne e sangue) per la vita nello Spirito, troverà il Regno di Dio ovvero il Paradiso di Dio.
Giovanni 6:48 Io sono il pane della vita.
Giovanni 6:33 Poiché il pane di Dio è quello che scende dal cielo, e dà vita al mondo". Giovanni 6:3839 perché sono disceso dal cielo non per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato. 39 Questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che io non perda nessuno di quelli che egli mi ha dati, ma che li risusciti nell'ultimo giorno.
Il pane del cielo è l'unica cosa che può eliminare ogni senso di mancanza nella nostra vita. Per trovarsi in un stato di perfezione e completezza, ogni uomo dovrà mangiare del pane della vita.
Giovanni 6:35 Gesù disse loro: "Io sono il pane della vita; chi viene a me non avrà più fame e chi crede in me non avrà mai più sete.
4) Il pane rappresenta l'ispirazione del Padre, che ci riporta all’unione sacra nello Spirito con Cristo.
Giovanni 6:45 È scritto nei profeti: "Saranno tutti istruiti da Dio". Ogni uomo che ha udito il Padre e ha imparato da lui, viene a me.
5) Se mangiamo lui, diventiamo Lui, saremo convertiti finché siamo tutto ciò che Egli è. In quel giorno scopriremo che siamo Spirito come Egli è Spirito. Chiunque mangia questo pane della vita, diventerà un unico pane con Cristo (1 Corinzi 10:17). Giovanni 6:56 Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me, e io in lui. 57 Come il Padre vivente mi ha mandato e io vivo a motivo del Padre, così chi mi mangia vivrà anch'egli a motivo di me. 58 Questo è il pane che è disceso dal cielo; non come quello che i padri mangiarono e morirono; chi mangia di questo pane vivrà in eterno".
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DISTRUZIONE DELLA COPERTURA AL DI SOPRA DELLE NAZIONI Mentre ceniamo con il Padre, essendo Spirito, Egli ci conforma nella Sua immagine, perché carne e sangue non possono contemplare la Sua gloria. Il problema dell’uomo oggi, è la sua immagine terrena, in altre parole, quella fatta di carne e sangue. Sappiamo che né la carne né il sangue possono ereditare il regno di Dio, perché non possono pia‐cere a Dio. Fin dal principio, Dio ha creato l'uomo a sua immagine, cioè Spirito, ma con Adamo l’uomo ha mutato la sua forma gloriosa e accettabile davanti a Dio,in un’immagine di carne e sangue. Essendo di carne e sangue, l'uomo ha la mente oscura‐ta, affinché perda ogni conoscenza di Dio, e se stesso come figlio dell’Altissimo. Sul tavo‐lo del Padre, il velo che ha coperto la mente degli uomini nella loro trasgressione sarà distrutta. Il profeta Isaia aveva profetizzato che questa cena importante col nostro Padre celeste era per la nostra edificazione, finché la morte che ereditammo da Adamo fosse stata abolita per sempre. Isaia 25:68 Il SIGNORE degli eserciti preparerà per tutti i popoli su questo monte un convito di cibi succulenti, un convito di vini vecchi, di cibi pieni di midollo, di vini vecchi raffinati. 7 Distruggerà su quel monte il velo che copre la faccia di tutti i popoli e la coperta stesa su tutte le nazioni. 8 Annienterà per sempre la morte; il Signore, Dio, asciugherà le lacrime da ogni viso, toglierà via da tutta la terra la vergogna del suo popolo, perché il SIGNORE ha parlato.
Il velo è ciò che ha nascosto la nostra vera forma nell’immagine di Dio, e la nostra inse‐parabilità da Dio; è anche ciò che ha accecato i nostri occhi della mente, affinché non sapessimo di tutto ciò che il Padre ha riservato gratuitamente per la nostra Gloria. La vera morte è il senso di separazione e allontanamento dal Dio vivente. Questa separa‐zione provocata dalla mente carnale, è ciò che ha causato tutte le maledizioni che defi‐niscono questo mondo oggi. Sul tavolo del Signore, il velo della morte sarà distrutto.
CENA CON ME Anni fa, ebbi una visione degli inviti che scendevano dal cielo, si vedevano questi inviti in tutto il mondo. Lo Spirito mi ha spiegato che gli inviti erano inviati dal cielo, ad invi‐tare gli abitanti del mondo ad una cena gratuita per la nostra guarigione. Quando mi sono svegliato, lo Spirito mi ha fatto leggere una parte del libro d’Isaia, il capitolo cin‐quantasei. Isaia 55:13 "O voi tutti che siete assetati, venite alle acque; voi che non avete denaro venite, comprate e mangiate! Venite, comprate senza denaro, senza pagare, vino e latte! 2 Perché spendete denaro per ciò che non è pane e il frutto delle vostre fatiche per ciò che non sazia? Ascoltatemi attentamente e mangerete ciò
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che è buono, gusterete cibi succulenti! 3 Porgete l'orecchio e venite a me; ascoltate e voi vivrete; io farò con voi un patto eterno, vi largirò le grazie stabili promesse a Davide. Le promesse a Davide si riferiscono alle promesse di Cristo; per ottenere tali promesse ciò che dobbiamo fare, è ricevere gratuitamente la Parola pura di Dio. In quest’ora, lo Spirito sta bussando alla porta dei cuori degli uomini, che hanno orecchie per udire questa chiamata importantissima. La vergogna della nudità, la povertà spirituale e la cecità che l'uomo ha ereditato da Adamo, stanno per essere sradicati totalmente, basta ascoltare il consiglio della voce alla porta che ci invita a cenare ORA. Quest’invito non è per domani, ma per ora. Apocalisse 3:1722 Tu dici: "Sono ricco, mi sono arricchito e non ho bisogno di niente!" Tu non sai, invece, che sei infelice fra tutti, miserabile, povero, cieco e nudo. 18 Perciò io ti consiglio di comperare da me dell'oro purificato dal fuoco, per arricchirti; e delle vesti bianche per vestirti e perché non appaia la vergogna della tua nudità; e del collirio per ungerti gli occhi e vedere. 19 Tutti quelli che amo, io li riprendo e li correggo; sii dunque zelante e ravvediti. 20 Ecco, io sto alla porta e busso: se qualcuno ascolta la mia voce e apre la porta, io entrerò da lui e cenerò con lui ed egli con me. 21 Chi vince lo farò sedere presso di me sul mio trono, come anch'io ho vinto e mi sono seduto con il Padre mio sul suo trono. 22 Chi ha orecchi ascolti ciò che lo Spirito dice alle chiese". Ogni cosa che abbiamo perso in Adamo sta per essere ritrovata. La nostra rettitudine e baldanza in Cristo, e il potere per dominare la creazione insieme con il Padre sarà re‐staurato, anche la ricchezza della Gloria sarà restaurata, poiché sul tavolo, Egli ci illu‐mina con ogni sapienza e intelligenza spirituale fino a che sappiamo che siamo in Lui (Cristo), inseparabili da Dio per tutta l’eternità.
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IL CANDELABRO DELL’0RO
s Esodo 25:3140 "Farai anche un candelabro d'oro puro; il candelabro, il suo piede e il suo tronco saranno lavorati al martello; i suoi calici, i suoi pomi e i suoi fiori saranno tutti di un pezzo col candelabro. 32 Dai lati gli usciranno sei bracci: tre bracci del candelabro da un lato e tre bracci del candelabro dall'altro. 33 Sul primo braccio saranno tre calici in forma di mandorla, con un pomo e un fiore; e sul secondo braccio, tre calici a forma di mandorla, con un pomo e un fiore. Lo stesso per i sei bracci uscenti dal candelabro. 34 Nel tronco del candelabro ci saranno poi quattro calici a forma di mandorla, con i loro pomi e i loro fiori. 35 Ci sarà un pomo sotto i due primi bracci che partono dal candelabro; un pomo sotto i due bracci seguenti, e un pomo sotto i due ultimi bracci che partono dal candelabro: così per i sei bracci uscenti dal candelabro. 36 Questi pomi e questi bracci saranno tutti d'un pezzo col candelabro; il tutto sarà d'oro fino lavorato al martello. 37 Farai pure le sue lampade, in numero di sette; le sue lampade si accenderanno in modo che la luce rischiari lo spazio davanti al candelabro. 38 I suoi smoccolatoi e i suoi piattini saranno d'oro puro. 39 Per fare il candelabro con tutti questi suoi utensili si impiegherà un talento d'oro puro. 40 Vedi di fare ogni cosa secondo il modello che ti è stato mostrato sul monte.
Accanto al tavolo d’oro, si trovava un candelabro d’oro puro lavorato. Dagli Ebrei è co‐nosciuto come il Menorah, ed è diventato un tipo di simbolo per loro, facendo parte del‐
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la memoria della loro ricchissima storia. Comunque sono in tanti quelli che non hanno compreso ciò che il padre intende trasmettere al mondo, tramite il cande‐labro d’oro.
Quest’oggetto e il propiziatorio erano i due unici oggetti lavorati d’oro puro, gli altri og‐getti nel tabernacolo erano fabbricati con legno e rivestiti d’oro. L'oro come abbiamo spiegato, significa divinità e incorruttibilità, poiché è uno dei metalli più resistenti al cambiamento. E’ resistente all'ossigenazione nell’ambiente che porta la ruggine, al fuo‐co, all'acqua ecc. Poco fa ho sentito una notizia al telegiornale, di alcuni esploratori che hanno scoperto una storica nave spagnola, che fu affondata nel mare centinai di anni fa, era piena di tesori fatti d’oro che oggi valgono miliardi di dollari. Nonostante i tesori siano rimasti nell'acqua salata del mare per centinaia di anni, sono in perfette condizio‐ni, come fossero nuovamente fabbricate. Questo esempio dimostra il perché Dio usa l’oro per spiegare le cose che appartengono alla Sua gloria celestiale che non passa mai, il mondo con tutti la Sua gloria, passerà come rame che si arrugginisce facilmente e cambia forma per sempre. Dio è Spirito e tutto ciò che appartiene a Lui, è invisibile, la Sua dimora ovvero mondo non passerà mai, ma ciò che vediamo con i sensi naturali passerà.
2Corinzi 4:18 mentre abbiamo lo sguardo intento non alle cose che si vedono, ma a quelle che non si vedono; poiché le cose che si vedono sono per un tempo, ma quelle che non si vedono sono eterne.
Il candelabro aveva sette braccia e sette fiamme; era decorato con fiori di mandorlo modellati, boccioli e petali. Il Sommo sacerdote ha ricevuto l’istruzione di tenere sem‐pre accese le sette fiamme con olio di oliva pura, per tutti le generazioni.
DIMORA IN ME
Se apriamo gli occhi per vedere bene nello spirito, vediamo che il candelabro d’oro ave‐va una forma di un albero di mandorlo d’oro, con sette braccia. Con la figura del cande‐labro, Dio sta cercando di dimostrare al mondo un albero divino che dura per tutta l’eternità. Spiritualmente, tale albero rappresenta non solo Cristo, questo è l’albero vero alla vista del Padre fin dal principio. Le sette braccia del candelabro rappresentano la Chiesa e il tronco (lo stelo) rappresenta Cristo, è una figura del vero corpo di Cristo. Quest’immagine mostra la nostra dipendenza dal Signore, poiché i rami di un albero non possono produrre frutti se scollegati dal loro tronco. Un ramo tagliato dal tronco muore e si secca: questo è lo stato degli uomini che si sono allontanati da Dio, che por‐tano in loro il senso del peccato. Senza dimorare in Cristo non possiamo fare nulla, vi‐viamo una vita nell'ira di Dio e per questo vediamo tutto il mondo in travaglio. Gesù parlò di quest’unione sacra in Giovanni 15:17
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Jo Giovanni15:1 "Io sono la vera vite e il Padre mio è il vignaiuolo. 2 Ogni tralcio che in me non dà frutto, lo toglie via; e ogni tralcio che dà frutto, lo pota affinché ne dia di più. 3 Voi siete già puri a causa della parola che vi ho annunziata. 4 Dimorate in me, e io dimorerò in voi. Come il tralcio non può da sé dar frutto se non rimane nella vite, così neppure voi, se non dimorate in me. 5 Io sono la vite, voi siete i tralci. Colui che dimora in me e nel quale io dimoro, porta molto frutto; perché senza di me non potete far nulla. 6 Se uno non dimora in me, è gettato via come il tralcio, e si secca; questi tralci si raccolgono, si gettano nel fuoco e si bruciano. 7 Se dimorate in me e le mie parole dimorano in voi, domandate quello che volete e vi sarà fatto. 8 In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto, così sarete miei discepoli. 9 Come il Padre mi ha amato, così anch'io ho amato voi; dimorate nel mio amore. Ognuno di noi che invoca il Nome del Signore, deve vivere una vita in armonia con Lui. Come sappiamo già, Egli è Spirito con nessuna forma materiale, benché sia disceso dal cielo e giunto a noi, e abbia vissuto nel mondo per un momento, per testimoniare la ve‐rità. Gesù Cristo non ha camminato secondo la Sua identità seguendo la carne, ma se‐condo un’identità spirituale che è fin dal principio e rimane per tutta l’eternità. Egli era lo stesso ieri, lo è oggi e lo sarà domani, non cambia mai, come carne e sangue in cui gli uomini camminano in questo mondo. Quell’albero divino è riferito anche all’albero della vita che rimane eternamente nel Pa‐radiso di Dio. Se un uomo non può discernere la sua origine in quest’albero divino di Dio, cioè Cristo è morto e fra i morti. Adamo nella Sua Gloria è un esempio di quelli che fioriscono, perché visse dell’albero della vita. Vivere dell’albero della vita, vuole dire vi‐vere in Cristo ovvero secondo lo Spirito, questo è l’unica via che conduce alla fruttuosi‐tà che tutti cercano. Tutte desiderano una vita fruttuosa, ma sono in pochi quelli che la‐sciano la vita carnale per quella secondo lo Spirito. Se uno vive una vita secondo la car‐ne, muore eternamente e perde la sua eredità e autorità da figlio di Dio. Come disse Gesù, ogni cosa diventa possibile quando dimoriamo in Lui, la fede illimitata sarà restaurata e non vivremo più come le nazioni che lottano per sopravvivere. In Lui ritroviamo il Padre, e la paura, il dolore e il gemito scompariranno.
IL MANDORLO
Il mandorlo storicamente, specialmente per gli Ebrei è simbolo della veglia e della vigi‐lanza, essendo una delle prime piante a fiorire in primavera. Il sorvegliante che conosce
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bene il suo mestiere è sveglio e attento, e rimane sempre in uno stato vigile. Spiritual‐mente, essere svegli è essere consapevoli del Regno invisibile di Dio, è uno stato di vigi‐lanza nello spirito della verità. E’ cioè il modo di astenersi dal male che c’è nel mondo.
Paolo ebbe toccato il soggetto in 1 Tessalonicesi 5:58,
1 tessalonicesi 5:58 perché voi tutti siete figli di luce e figli del giorno; noi non siamo della notte né delle tenebre. 6 Non dormiamo dunque come gli altri, ma vegliamo e siamo sobri; 7 poiché quelli che dormono, dormono di notte, e quelli che si ubriacano, lo fanno di notte. 8 Ma noi, che siamo del giorno, siamo sobri, avendo rivestito la corazza della fede e dell'amore e preso per elmo la speranza della salvezza. Quelli che non sono svegli sono spiritualmente addormentati, e sono della notte. Questo vuol dire che camminano nell’ignoranza, non sapendo da dove arrivano e dove vanno, essi camminano nella menzogna cioè una vita contraria a Cristo. Il mondo con la sua a‐vidità e concupiscenza è composto dagli ubriachi, perché rigettano la verità e ricevono le bugie. Vivere una vita sobria in Cristo vuol dire camminare nello Spirito, nell'amore, riconoscendo i fratelli come un unico corpo unitario, e non essere eccessivamente presi dalla vanità, che viene dalla mente carnale.
I SETTE SPIRITI DI DIO
Le sette fiamme rappresentano anche i sette spiriti di Dio, mandati nel mondo per rac‐cogliere tutte le nazioni in Cristo. Cioè, lo Spirito illuminerà il mondo intero con la veri‐tà. Mentre era sull’isola di Patmos, l’Apostolo Giovanni ebbe una visione del trono di
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Dio, ha visto proprio davanti a esso, sette lampade accese, che rappresentano i sette spiriti di Dio [Apocalisse 4:5], Sono anche i sette occhi e le sette corna dell’agnello, mandati alla terra per riscattare gli uomini [Apocalisse 5:6]. Ovviamente, tutto ciò che l’Apostolo Giovanni visse nello Spirito, sono state esplicate dal Padre per farci capire le cose invisibili di Dio. Non esiste in qualche parte del cielo un agnello immolato con sette occhi, se fosse così sarebbe una cosa spaventosa, quelle visioni nel libro dell'Apocalisse sono cose da considerare in modo spirituale.
Dunque, i sette spiriti sono uno spirito e rappresentano lo Spirito Santo, oppure lo spi‐rito della verità. E’ come vedere la luce pura passare attraverso un cristallo, che pro‐duce i sette colori come dell'arcobaleno. L’arcobaleno è l’effetto della luce che passa tramite i cristalli, dalle nuvole, anche se vediamo in sette colori, ed attualmente uno.
I sette spiriti danno “lo Spirito del Signore”, “lo spirito saggezza”, “ lo spirito d’intelligenza”, “spirito di consiglio”, “lo spirito forza”, “lo spirito del timore di Signore” e la conoscenza di Dio [Isaia 11:2]. Tutti quelli che faranno parte dei redenti del Signo‐re, devono avere il sigillo dello Spirito di Dio, altrimenti non possano essere tra i reden‐ti di Signore.
Come ho spiegato prima, il candelabro era in una posizione nascosta, rispetto a ciò che era fuori dal tabernacolo, ed essendo totalmente blindato con copertine di pelli dense, la sorgente della luce per il tabernacolo erano le sette fiamme che bruciavano conti‐nuamente sul candelabro. I Sacerdoti che compivano il servizio nel tabernacolo, cam‐minavano nella luce proveniente dalle sette fiamme che allegoricamente rappresentano i sette spiriti, ovvero lo Spirito di Dio. Questo vuol dire,che chiunque avvicinerà il Si‐gnore, entrando nel Suo vero tabernacolo celeste, camminerà con la luce proveniente solamente da Dio e l’agnello, non più secondo la luce naturale nella quale le nazioni nel‐le tenebre camminano.
L’Apostolo Giovanni visse una cosa simile, quando ebbe una visione dei redenti che camminavano nella Gloria di Dio.
Apocalisse 21:22 Nella città non vidi alcun tempio, perché il Signore, Dio onnipotente, e l'Agnello sono il suo tempio. 23 La città non ha bisogno di sole, né di luna che la illumini, perché la gloria di Dio la illumina, e l'Agnello è la sua lampada. 24 Le nazioni cammineranno alla sua luce e i re della terra vi porteranno la loro gloria.
Esistono due tipi di luce ovvero sapienza, una deriva dallo spirito dell'uomo naturale che guida quelli di questo mondo, e la seconda è lo Spirito di Dio, che resta sull'agnello
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e guida gli uomini che trovano il Regno di Dio. Se una persona cammina nella luce gene‐rata dallo spirito carnale dell'uomo, cammina nelle tenebre, poiché quella luce dell’uomo non conosce la verità, ma vede solo le cose secondo gli istinti naturali e be‐stiali. Per questo motivo, Gesù disse che se la luce dentro di noi sono le tenebre, siamo grandi quanto loro [Matteo 6:23]. Quelli invece che camminano nella luce generata dal‐lo Spirito di Dio, lo fanno nella verità cioè, con ciò che è nella mente di Dio, poiché il Suo Spirito mette a nostra disposizione le cose profonde di Dio, ci insegna ogni cosa gloriosa che verrà. Camminare nella vera luce proveniente da Dio è un cammino segreto, che l'uomo comune non può conoscere, la luce ci porta attraverso una stradina stretta alla vita eterna, che l'uomo carnale non conosce.
In una lettera ben articolata ai Corinzi, Paolo toccò il soggetto dei due tipi di luce che possono guidare un uomo.
1Corinzi 2:11 Infatti, chi, tra gli uomini, conosce le cose dell'uomo se non lo spirito dell'uomo che è in lui? Così nessuno conosce le cose di Dio se non lo Spirito di Dio. 12 Ora noi non abbiamo ricevuto lo spirito del mondo, ma lo Spirito che viene da Dio, per conoscere le cose che Dio ci ha donate; 13 e noi ne parliamo non con parole insegnate dalla sapienza umana, ma insegnate dallo Spirito, adattando parole spirituali a cose spirituali. 14 Ma l'uomo naturale non riceve le cose dello Spirito di Dio, perché esse sono pazzia per lui; e non le può conoscere, perché devono essere giudicate spiritualmente.
La luce, ovvero la sapienza derivata dallo spirito dell'uomo è ciò che guida il mondo perso, lo guida alla tribolazione e distruzione, è una sapienza estratta da Satana, fissa sulla gloria temporanea di questo mondo. Invece, la sapienza derivata dallo Spirito di Dio è ciò che guida i riscattati del Signore verso la pace e vita eterna, egli vede solo la Gloria eterna e invisibile di Dio. Un uomo terreno non può comprendere le cose che de‐rivano dallo Spirito di Dio, poiché è accecato dall’oscurità di questo mondo materiale. Allora, una persona che cammina nella luce proveniente dallo Spirito di Dio sembrerà un pazzo agli occhi degli uomini.
L’uomo Gesù camminò intensamente con la guida dello Spirito, per questo motivo visse e parlò delle cose riguardanti il Regno invisibile di Dio. Per entrare nel Regno di Dio, ciò che dobbiamo fare è distogliere i nostri occhi che ricevono luce dallo spirito dell'uomo, e metterli sull’agnello che riceve luce, solo dalla grandezza di Dio. Se abbiamo occhi per ricevere solo dallo spirito proveniente dal cielo, avremo il nostro corpo pieno di luce e non potremo saggiare la morte.
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E’ ciò che un uomo riceve che lo giustifica o lo corrompe, se riceve dentro di sé l'ispira‐zione dallo spirito naturale dell'uomo, diventerà corrotto e schiavo della corruzione, e perderà il suo patrimonio nel Regno di Dio [Giuda 1:10]. Invece se una persona riceve lo Spirito di Dio, percependo tutte le cose nella luce dello Spirito che rivela i pensieri di Dio, egli sarà liberato dalla schiavitù della corruzione e volerà nel suo patrimonio in Dio [Giovanni 8:32].
Come siamo stati ammoniti, dopo ciò che abbiamo udito nelle tenebre, cioè secondo lo spirito carnale dell'uomo, dobbiamo parlare nella luce, cioè secondo l’ispirazione deri‐vata dallo Spirito di Dio.
Luca 12:23 Ma non c'è niente di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. 3 Perciò tutto quello che avete detto nelle tenebre, sarà udito nella luce; e quel che avete detto all'orecchio nelle stanze interne, sarà proclamato sui tetti. Tutto ciò che lo Spirito rivelerà ai Santi, sono cose nascoste dal principio, che abbiamo dimenticato nella nostra discesa in carne e sangue. Se dimoriamo nell’albero vero rice‐vendo dallo spirito della verità, camminando in esso e confessando ciò che riceviamo, troveremo il Padre, poiché scomparirà ogni ombra delle tenebre, che hanno provocato la morte spirituale nell'uomo. .
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L’ALTARE DI INCENSO
Esodo30:110 "Farai pure un altare per bruciarvi sopra il profumo; lo farai di legno d'acacia. 2 La sua lunghezza sarà di un cubito; la sua larghezza, di un cubito; sarà quadrato e avrà un'altezza di due cubiti; i suoi corni saranno tutti d'un pezzo con esso. 3 Rivestirai d'oro puro il disopra, i suoi lati tutt'intorno, i suoi corni; gli farai una ghirlanda d'oro intorno. 4 Gli farai due anelli d'oro sotto la ghirlanda, ai suoi due lati; li metterai ai suoi due lati, per passarvi le stanghe che serviranno a portarlo. 5 Farai le stanghe di legno d'acacia e le rivestirai d'oro. 6 Collocherai l'altare davanti al velo che è davanti all'arca della testimonianza, di fronte al propiziatorio che è sopra la Testimonianza, dove io mi incontrerò con te. 7 Aaronne vi brucerà sopra dell'incenso aromatico; lo brucerà ogni mattina, quando riordinerà le lampade. 8 Quando Aaronne accenderà le lampade ull'imbrunire, lo farà bruciare; sarà il profumo quotidiano davanti al SIGNORE, di generazione in generazione. 9 Non offrirete su di esso incenso profano, né olocausto, né oblazione e non vi farete libazioni. 10 Una volta all'anno Aaronne farà l'espiazione sui corni di esso; con il sangue del sacrificio di espiazione per il peccato vi farà sopra l'espiazione una volta all'anno, di generazione in generazione. Sarà cosa santissima, sacra al SIGNORE".
Il tabernacolo aveva un altare d’oro nel luogo santo, a pochi metri dalla tavola e dal candelabro. L’altare, chiamato "l’altare dell’incenso" o “l’altare dei profumi”, si trovava prima del velo che separava il "luogo santo" dal "luogo santissimo".
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Ogni mattina e sera, il sommo sacerdote offriva in sacrificio incenso bruciato sull’altare dell’incenso, lo bruciava con carbone dall’altare nel cortile eterno. L’incenso fluiva oltre il velo nel luogo Santissimo, dove si trovava la presenza della gloria di Dio. Una volta l’Anno, ebbero dovuto fare espiazione sui corni dell'altare con sangue mentre bruciava l’incenso. Il rito d’espiazione serviva per i peccati degli Israeliti, dandoli grazia per ri‐manere sotto la copertura che ebbero con Dio.
Nessuno salvo i sacerdoti, discendenti di Aaronne, aveva diritto di bruciare incenso al Signore, di farla senza diritto significò la morte al colpevole. Tanti anni dopo che gli I‐sraeliti riceverono le ordinanze del Signore dalla mano di Mose, uno dei Re, di nome Uzzia violò quest’ordinanza del Signore e di conseguenza fu lebbroso e tagliato fuori della casa del Signore fin della sua morte [2Cronache 26:1621]. Questi sono degli e‐sempi per noi che sono chiamata alla gloria, la esaminiamo in quale modo tale scena si applica a noi in questa dispensa.
Il Sacerdote brucava l’incenso aromatico puro nella mattina, quando riordinò il cande‐labro e al tramonto, quando riaccendeva le lampade [Esodo 30:78]. Erano proibito di offrire incenso profano su di esso, né olocausto, né oblazione o rituale di libazioni, ser‐viva soltanto incenso puro.
Si vede già che senza avere le lampade del candelabro accesso non potevano bruciare l’incenso. Quest’ordinamento non fu menzionato per nulla, abbiano i loro significa eter‐na che applicarci per il nostro accorgimento in Cristo. Essendo il quinto oggetto princi‐pale riguardante il tabernacolo, logicamente, prima di raggiungere l’altare d’incenso, i sacerdoti avverseranno attraversato i primi quattro oggetti che sono:
1) L’altare di rame trovato fuori del tabernacolo nel cortile esterno, usato per l’olocausto e spargimento del sangue dei animali che rappresenta la nostra giusti‐
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ficazione eterna nel sacrificio e sangue di Cristo Gesù. La nostra rettitudine e pas‐saporto davanti al Padre per ritrovare la gloria persa in Adamo è la nostra fede nel sangue di Gesù ovvero il suo sacrificio sulla croce.
2) La conca di rame anche al di fuori del tabernacolo nel cortile esterno, dove i sa‐cerdoti li purificarono prima di entrare la porta del tabernacolo. Rappresenta simbolicamente il battesimo nel nome di Gesù Cristo, affinché egli viva in noi e noi in lui, non più il vecchio uomo della terra.
3) La tabella d’oro con dodici pani sopra nel primo riparto del tabernacolo chiamato il luogo santo. Rappresenta comunione celeste che induce la nostra crescita alla pienezza di Cristo, il vero Io perso in Adamo.
4) Il candelabro d’oro, anche nel primo riparto del tabernacolo chiamato il luogo santo, che bruciava con sette fiamme continuamente, dando luce dentro il taber‐nacolo. Rappresenta i sette spiriti di Dio mandato alla terra per riscattare gli uo‐mini dalla morte, dandoli intelligenza e sapienza celeste e portandoli nella gloria del Padre.
Tali passi come l’ho spiegato nei capitoli precedenti rappresentano un modello dell’ascensione ovvero un progresso spirituale alla gloria del Padre che si trova nel luo‐go santissimo. In Adamo perdemmo la gloria del Padre per le tenebre fuori, che rappre‐senta il mondo priva della sapienza del vero Dio, ma in Cristo Gesù ci ritroviamo di nuova nella gloria di Dio. Lo scopo dell’evangelo e di educarci e portaci nella piena glo‐ria del Padre che si trova nel luogo santissimo nel vero tabernacolo celeste. Questo è il sacrissimo luogo spirituale che Gesù ha preparato per ogni credente [Giovanni 14:13, Giovanni 17:24].
Essendo I veri Sacerdoti secondo l’ordine eterna di Melchisedec in questa dispensa di grazie in Cristo, allegoricamente Dio ci sta comunicando che, per essere degno di bru‐ciare incenso per piacergli dobbiamo crescere nella sapienza di Cristo, lasciando la vita falsa che vivevamo al di fuori del cortile esterno intorno al Tabernacolo e Crescere se‐condo il nuovo uomo che è spirito.
L’incenso aromatico riferito in alcune versione della bibbia a “profumo fragrante” o “in‐censo dolce” che Dio ordinò gli Israeliti di bruciare rappresenta Adorazione, preghiere e meditazioni al Signore per piacergli e per ottenere il suo favore. Infatti, tradizionalmen‐te, mentre i sacerdoti dell’epoca offrirono l’incenso nell’abitazione del Signore, la molti‐tudine radunò al di fuori facendoli preghiera, perché, credé, le salirono a Dio insieme a profumo fragrante e cosi furono stati ascoltati e onorati. Si vede dai versetti otto a dieci del primo capitolo del libro Luca, che gli Ebrei conosceranno l’altare d’incenso significa comunicazione con Dio, anche se non avevano una piena rivelazione di essa.
Luca 1:810 Mentre Zaccaria esercitava il sacerdozio davanti a Dio nell'ordine del suo turno, 9 secondo la consuetudine del sacerdozio, gli toccò in sorte di entrare nel tempio del Signore per offrirvi il profumo; 10 e tutta la moltitudine del popolo stava fuori in preghiera nell'ora del profumo.
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Nel libro dell’Apocalisse L’Apostolo Giovanni ebbe una visione dell’altare nel cielo e vi‐de le preghiere dei santi salì davanti a Dio insieme con i profumi dell’incenso. Questo è ancora uno delle tante prove che confermano il legame dell’altare d’incenso alle pre‐ghiere e adorazione dei Santi.
Apocalisse 8:3 E venne un altro angelo con un incensiere d'oro; si fermò presso l'altare e gli furono dati molti profumi affinché li offrisse con le preghiere di tutti i santi sull'altare d'oro posto davanti al trono. 4 E dalla mano dell'angelo il fumo degli aromi salì davanti a Dio insieme alle preghiere dei santi. 5 Poi l'angelo prese l'incensiere, lo riempì del fuoco dell'altare e lo gettò sulla terra. Immediatamente ci furono tuoni, voci, lampi e un terremoto.
Scopriremo fra poco, il vero significa delle preghiere e adorazione, scopriremo che non ha nulla con i vari metodi religiosi che uomo ha inventato nel Suo desidero di piacere un dio immaginario esterna e lontano formato nella sua mente ottenebrato. Gesù il luce del mondo, portò con sei una rivelazione della vera adorazione, dichiarandosi che, I veri adoratori di Dio che gli piacciono sono quelli che gli adorano nello spirito e nella verità; questo sono i tipi d’adoratore che Egli desidera.
Giovanni 4:2124 Gesù le disse: "Donna, credimi; l'ora viene che né su questo monte né a Gerusalemme adorerete il Padre. 22 Voi adorate quel che non conoscete; noi adoriamo quel che conosciamo, perché la salvezza viene dai Giudei. 23 Ma l'ora viene, anzi è già venuta, che i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità; poiché il Padre cerca tali adoratori. 24 Dio è Spirito; e quelli che l'adorano, bisogna che l'adorino in spirito e verità".
Con questo dette, negò i loro riti Ebraici con tutte le sue complicità e le loro opere e‐sterne secondo la carne, condannandoli come opere che non giova nulla. Tali riti servi‐vano soltanto come ombre della vera adorazione celeste, di conseguenza, gli Israeliti adoravano un dio che non esisteva. I loro pellegrinaggi e assemblee religiosi, I sacrifici di Sangue, le offerte e decime, le abluzioni esteriori e tutti procedimenti religiosi che sembravano giusto e saggi erano tutti vano.
Matteo 15:79 Ipocriti, ben profetizzò Isaia di voi quando disse: 8 "Questo popolo mi onora con le labbra, ma il loro cuore è lontano da me. 9 Invano mi rendono il loro culto, insegnando dottrine che sono precetti d'uomini"". Amos 5:2123 "Io odio, disprezzo le vostre feste, non prendo piacere nelle vostre assemblee solenni. 22 Se mi offrite i vostri olocausti e le vostre offerte, io non le gradisco; e non tengo conto delle bestie grasse che mi offrite in sacrifici di rico
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noscenza. 23 Allontana da me il rumore dei tuoi canti! Non voglio più sentire il suono delle tue cetre!
Dopo ebbe un incontro con la luce vera, Paulo fu chiamato Saul e credente ardente della tradizione Ebraico e capo tra i farisei essendo ben istruito nella legge di Mosè, lasciò tutte la sapienza religiosa per ottenere quella che viene dal Cristo. Dopo la sua illumi‐nazione con la vera luce del mondo, Paulo fecce riferimento alla tradizione Ebraica, pa‐ragonandola alla spazzatura ovvero adorazione vana [FILIPPESI 3:18]. Ebbe una rivelazione nuova d’adorazione e lode vera, cioè di trovarsi in Cristo, accorgendosi che è ciò che serve per ottenere la pienezza della benedizione di Dio.
Inconsapevolmente, questi riti religiosi dalla vecchia ordine, formano parte dei Chiese tradizionale che troviamo per tutto oggi, non ci sono eccezione. Tante fino ad oggi non abbiano la vera sapienza dell’Adorazione e non si accorgono della Frase famosa di Gesù, cioè “nello Spirito e nella verità”. L’ora della verità è giunta comunque, e le tenebre sta passando, la vera luce del mondo sta illuminando i nostri sentieri affinché i veri cerca‐tori di Dio, gli adoreranno in modo piacevole. Sappiamo che, quando facciamo ciò che gli è gradito, tutte le cose cooperano per il nostro bene; chiediamo ciò che vogliamo e riceviamo, questo è il segreto del potere dei santi.
Adorare Il Padre nello spirito e nella verità parla di camminare secondo lo spirito non più secondo la carne come abbiamo fatto nei tempi passati. Cristo è lo spirito [2 Corinzi 3:17] e la verità [Giovanni 14:6] e rappresenta il vero Io dentro ogni uomo o Cristo in noi la speranza di gloria [Colossesi 1:27]. Carne e sangue non può piacergli non impor‐ta quanto desidera e proprio impossibile, per questo Gesù dichiarò dobbiamo per forza rinascere secondo lo spirito. La rinascita secondo lo spirito vuole dire di vivere una vita secondo il Cristo in noi, questo è l’unica cosa che può piacere a Dio.
Leggi attentamente la lettera di Paulo ai Romani. Romani 8:49 affinché il comandamento della legge fosse adempiuto in noi, che camminiamo non secondo la carne, ma secondo lo Spirito. 5 Infatti quelli che sono secondo la carne, pensano alle cose della carne; invece quelli che sono secondo lo Spirito, pensano alle cose dello Spirito. 6 Ma ciò che brama la carne è morte, mentre ciò che brama lo Spirito è vita e pace; 7 infatti ciò che brama la carne è inimicizia contro Dio, perché non è sottomesso alla legge di Dio e neppure può esserlo; 8 e quelli che sono nella carne non possono piacere a Dio. 9 Voi però non siete nella carne ma nello Spirito, se lo Spirito di Dio abita veramente in voi. Se qualcuno non ha lo Spirito di Cristo, egli non appartiene a lui.
Quelli nella carne non possono piacere a Dio, in altra parola non possono bruciare in‐censo piacevole a Dio. Abbiamo ereditato lo stato di carne in Adamo, per questo motivo eravamo allontanato nella nostra mente dalla gloria di Dio. Quando regnava in gloria, Adamo aveva ordino dal Dio soltanto di mantenersi nello stato di perfezione in cui era generato. Adamo stato generato nell’immagine del Dio vivente, un essere spirito imma‐colato in tutto senso ma essendo sedotto e attirato dal mondo esteriore e materiale,
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mutò il suo stato spirituale a uno naturale secondo la carne. Nello stato di carne e san‐gue, Adamo perdé la possibilità di piacere a Dio, e cessò il sacrificio di profumo per pia‐cergli.
L’inabilità di piacere a Dio ha portato la miseria e maledizione che vediamo per tutti oggi. Pensarti, la mancanza di fede esibiti nell’uomo mortale è provocato dal un senso di vuoto fra loro e Dio, poiché la piena fede dimostrato da Gesù può funzionare in uomo solo se lui ha gradito Dio.
L’unica cosa che può piacere a Dio è la nostra trasformazione e conformazione nell’immagine spirituale dell’unigenito figlio di Dio non più secondo questo mondo e‐steriore e materiale. In Cristo possiamo di nuovo confessare come Gesù, “facciamo sempre le cose che gli piacciono” [Giovanni 8:9], questo sensazione è ciò che porta la vittoria in ogni cosa. Il nostro culto spirituale sarebbe di presentarci come sacrifici vi‐venti come disse L’apostolo Paulo.
Romani 12:12 Vi esorto dunque, fratelli, per la misericordia di Dio, a presentare i vostri corpi in sacrificio vivente, santo, gradito a Dio; questo è il vostro culto spirituale. 2 Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà. Ciò che dobbiamo fare da veri adoratori del Dio, è vivere nella verità com’eravamo nel principio prima della caduta nella mortalità e corruttibilità in Adamo. In verità, nel principio eravamo creato nella gloriosa immagine del Dio vivente per essere a lodi della sua gloria. Essendo trovati in forma bassissima dell’uomo mortale, dobbiamo di nuovo salire da dove siamo caduti. Allegoricamente dobbiamo salire il monte spirituale della trasfigurazione (Sion) come Gesù salì insieme con i tre discepoli, affinché vediamo la gloria del Dio e ascoltare la voce che dice, “questo è il mio figlio diletto, nel quale mi so‐no compiaciuto” [Matteo 17:15]. Nessun uomo carnale della terra può ascoltare tale voce, salvo quelle che salgano spiritualmente nella loro mente da essere umana della terra a un essere celeste.
A questo punto abbiamo cenato al tavolo del Signore, abbiamo anche ricevuto la verità dallo spirito santo di Dio. Allora, conoscendo la volontà di Dio, siamo ammoniti a offrire noi stessi come un sacrificio dolce ed eterno a Dio. Non esiste amore più grande che sa‐crificare la nostra vita per i fratelli persi nel mondo. E’ volontà di Dio far vedere loro la gloria di Cristo manifestata in noi affinché essi credano e siano salvati. Questa è l’unica azione che fa piacere al Signore, poiché egli ama il mondo e cerca sempre di salvare gli uomini persi nelle tenebre fuori dalla Sua presenza.
Dobbiamo ridurre e fa incrementare in noi il Cristo in noi, come disse Gesù, sia fatta la tua volontà. Mentre obbediamo la voce del Signore, ubbidendo la sua volontà, confor‐mandoci nell’immagine celeste dell’unigenito figlio, egli ci ha promesso onore, glorifica‐zione, gioia e pace.
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IL VELO PRIMA DEL LUOGO SANTISSIMO
Esodo 26:3135 "Farai un velo di filo violaceo, porporino, scarlatto, e di lino fino ritorto con dei cherubini artisticamente lavorati 32 e lo sospenderai a quattro colonne d'acacia, rivestite d'oro, che avranno i chiodi d'oro e poseranno su basi d'argento. 33 Metterai il velo sotto i fermagli; e lì, di là dal velo, introdurrai l'arca della testimonianza; quel velo sarà per voi la separazione del luogo santo dal santissimo. 34 Metterai il propiziatorio sull'arca della testimonianza nel luogo santissimo. 35 Metterai la tavola fuori del velo e il candelabro di fronte alla tavola dal lato meridionale del tabernacolo; metterai la tavola dal lato di settentrione.
IL VELO
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Il luogo santissimo era il punto focale del tabernacolo, poiché la gloria di Dio dimorava qui. Fra il luogo santo e il luogo santissimo vi era un velo che li separava. Esisteva un velo sia nel tabernacolo di Mose che nel Tempio di Salomone. Solo il Sommo Sacerdote, una volta all’anno, poteva entrare oltre questo velo per intercedere per i peccati di se stesso e dell’intero popolo di Israele. Alcuni manoscritti antichi, dicono prima d’entrare nella sacra presenza di Dio, il Sommo Sacerdote era legato con una corda nella caviglia. La corda serviva come un modo di ricuperare il corpo del Sommo Sacerdote in caso di cui lui era colpito alla morte nella presenza di Dio; stato un luogo considerato santissi‐mo, mitico e ben temuti da tutti.
Come scrisse Paolo “la via che conduce verso la presenza di Dio non era aperta, quando esisteva il tabernacolo di Mose”.
Ebrei 9:68 Questa dunque è la disposizione dei locali. I sacerdoti entrano bensì continuamente nel primo tabernacolo per compiervi gli atti del culto; 7 ma nel secondo, non entra che il sommo sacerdote una sola volta all'anno, non senza sangue, che egli offre per sé stesso e per i peccati del popolo. 8 Lo Spirito Santo voleva con questo significare che la via al santuario non era ancora manifestata finché restava ancora in piedi il primo tabernacolo. Questo significa che nessun uomo dopo la caduta di Adamo, avrebbe visto la piena glo‐ria di Dio primo dalla venuta di Gesù Cristo. Tutti prima di Gesù, i profeti e gli uomini santi inclusi, non conoscevano il vero Dio, avevano il velo sopra di loro. Essi sol‐tanto camminavano come dei servitori fedeli con una speranza futura, ma non avevano la piena conoscenza del vero Dio e sua gloria. Uno dei servi più noti, di nome Mosè, chiese un favore a Dio, chiese di vedere quale fosse la sua gloria che splendé dalla sua Faccia; ma questo privilegio gli fu rifiutato. Mosè aveva visto soltanto la gloria dalle spalle di Dio, non aveva visto la vera gloria dalla sua faccia. [Esodo 33:1923].
Esodo 33:19 Il SIGNORE gli rispose: "Io farò passare davanti a te tutta la mia bontà, proclamerò il nome del SIGNORE davanti a te; farò grazia a chi vorrò fare grazia e avrò pietà di chi vorrò avere pietà". 20 Disse ancora: "Tu non puoi vedere il mio volto, perché l'uomo non può vedermi e vivere". 21 E il SIGNORE disse: "Ecco qui un luogo vicino a me; tu starai su quel masso; 22 mentre passerà la mia gloria, io ti metterò in una buca del masso, e ti coprirò con la mia mano finché io sia passato; 23 poi ritirerò la mano e mi vedrai da dietro; ma il mio volto non si può vedere".
Quando Mosè scese dal monte Sanai (Oreb), dove incontrò Dio, il suo volto brillò con la gloria proveniente dalla spalla di Dio e gli Israeliti non potevano guardarla. Se la gloria
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dalla spalla di Dio era cosi splendenti, che gli Israeliani non potevano guadare la sua faccia, quanto più glorioso sarebbe la vera gloria dal volto del Dio che siamo chiamati a vedere. Confermando questo, Gesù disse i figli del Regno di cui siamo in Cristo, vedono il volto del Padre Celeste [Matteo 18:10]; in altra parola, siamo contati degni ad acce‐dere alla piena gloria del Dio vivente. Quanto è grande la salvezza che siamo chiamate a ereditare; quanto grande è la grazie in Gesù Cristo verso di noi che odono la voce del Padre oggi. Secondo Gesù, Giovanni il Battista è stato il profeta più grande tra gli uomi‐ni, i profeti inclusi, ma egli è, però inferiore a chiunque tra Noi abbia accesso alla gloria del Padre e conosca il Vero Padre. [Luca 7:28]
Matteo 11:11 In verità io vi dico, che fra i nati di donna non è sorto nessuno maggiore di Giovanni il battista; eppure il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui.
Questi versi fanno parte della bibbia per la nostra edificazione nella fede. Ogni persona che trova la vita eterna in Cristo è superiore a Mosè, Elia, Samuele e tanti altri, questa è la verità.
L’ORIGINE E LA CONSEQUENZA DEL VELO
Se aveste letto i capitoli precedenti, conosceresti che siamo stati generati nella gloria del Padre; siamo tutti originati dalla luce che illumina ogni uomo che entrassi nel mon‐do. La luce del Dio che è la gloria del Dio è la vera vita dell’ogni uomo che è sceso nel Mondo, nella trasgressione di Adamo. Gesù è venuto per restaurare quella vita che ab‐biamo perso in Adamo, finché regniamo di nuovo nella pienezza di vita. Come delle pe‐core, siamo deviati dalla via che conduce alla vita, ma egli è venuto, perché abbiamo la vita e l'abbiamo in abbondanza.
La gloria del Padre, è la sorgente della vita di tutti uomini; come <<un tralcio di un albe‐ro tagliato fuori si secca>> o <<un pesce senza acqua si muore>> o <<un animale senza aria perisca>> cose un uomo fuori dalla gloria del Padre si perisca. Questo è lo stato dell’uomo mortale privo della gloria di Dio; egli è tagliato fuori della sorgente della Sua vita.
Nella trasgressione di Adamo, uomo stato velato nella mente dalla gloria del Dio vivente affinché perdesse la sua eredità nella gloria di Dio. Il velo induce ottenebramento totale nella coscienza dell'uomo affinché perda ogni traccia della Sua parte nella gloria di Dio. Il fruito di quest’ottenebramento è la morte e ogni fruito malvagio, soprattutto il senso di abbandonamento ed essere avversario di Dio. Questo sono le tenebre fuori in cui vi‐ve il mondo, priva della conoscenza del Dio vivente [Giovanni 17:25]; in Adamo tutti hanno peccato e sono diventi priva della gloria di Dio [Romani 3:23].
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Esaminiamo di nuovo il peccato di Adamo, perché abbiamo una conoscenza ancora più approfondito del termine peccato. Il peccato come si definisce, vuole dire violare la leg‐ge di Dio che è sommata amare il tuo prossimo come se stesso. Galati 5:14 poiché tutta la legge è adempiuta in quest'unica parola: "Ama il tuo prossimo come te stesso". Questa legge può essere compiuto solo in quelli che camminano secondo lo spirito che è la nostra vera forma dal principio. Adamo fu creato nell’immagine del Dio vivente, una forma di spirito pura, e affinché rimanesse in questa forma, adempiva la legge [Genesi 1:26]. In questa forma sono tanti membri e un unico corpo nel figlio di Dio, in cui non esiste alcun senso di essere carne della terra né una conoscenza di se stesso, ciò che e‐siste è soltanto una conoscenza del Signore. Il dovere di ogni figlio di Dio è mantenere e di custodire il suo stato glorioso nell'imma‐gine del Dio vivente, cioè nell’immacolato stato spirituale in cui era generato nel princi‐pio. 1John 3:9 Chiunque è nato da Dio non persiste nel commettere peccato, perché il seme divino rimane in lui, e non può persistere nel peccare perché è nato da Dio [Genesi 2:1517]. 1John 5:18 Noi sappiamo che chiunque è nato da Dio non persiste nel peccare; ma colui che nacque da Dio lo protegge, e il maligno non lo tocca. Tutti noi in una coscienza simile a Adamo, siamo diventati essere carnale trasgredendo il commando eterna di Dio, cioè di mantenersi nell’immagine spirituale del Padre. Que‐sto peccato è continuo in quelle che periscono, perché conformano continuamente a questo mondo materiale ed è sempre “più allontanato”, o in altra parola, “più velata” dalla gloria di Dio. Invece noi che ascolta la voce dello spirito in quest’ora, ci conforma secondo nell’immagine celeste dell’unigenito figlio di Dio. Carne non può vedere la glo‐ria di Dio, per questo motivo dobbiamo trasformarsi in Cristo, strappando il velo sopra la mente del nostro cuore, affinché realizziamo di nuovo la gloria di Dio.
SQUACIANDO IL VELO
Pagando il prezzo per il nostro riscatto con il suo sangue, Gesù Cristo ha dato a tutto il mondo, la possibilità di entrare oltre il velo che ci ha separato dalla gloria di Dio. Tale gloria eterna che abbiamo perso in Adamo è restaurata al cento percento in una nuova vita in Gesù Cristo. Accadde un gesto simbolico di gran valore spirituale che avrebbe potuto passare inosservato, ma lo spirito lo ha inserito nella bibbia. Nel momento in cui Gesù rese lo spirito, il pesantissimo velo che separò il luogo Santo dal luogo santissimo del Tempio che esisteva a quel tempo, fu squarciato in due da mani invisibili. Per la prima volta dopo lo stabilimento del tabernacolo di Mosè, poi il Tempio di Salomon, il
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Tempio di Zorobabele e finalmente il Tempio di Erode, il mitologico luogo Santissimo, dove dimorava la gloria di Dio, era aperto e viste dal luogo Santo; il velo mitico, che o‐scurava la vista della gloria di Dio, fu squarciato eternamente.
Matteo 27:5053 E Gesù, avendo di nuovo gridato con gran voce, rese lo spirito. 51 Ed ecco, la cortina del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, la terra tremò, le rocce si schiantarono, 52 le tombe s'aprirono e molti corpi dei santi, che dormivano, risuscitarono; 53 e, usciti dai sepolcri, dopo la risurrezione di lui, entrarono nella città santa e apparvero a molti. I Tempi sulla terra servivano come un’ombra del vero tempio celeste non fatto con le mani degli uomini, perciò la squarciata del velo materiale simbolizza la distruzione del‐la barriera fra gli uomini e la gloria di Dio. Con il suo sangue egli ha pagato il prezzo su‐premo per i nostri peccati, dando a noi la possibilità di guadagnare eternamente l’accesso alla piena gloria di Dio, gratuitamente. Allora da quel momento la via verso la piena gloria di Dio si è aperta a tutti quelli che la cercano, basta che noi confessiamo il suo nome e seguiamo l’agnello fino alla presenza di Dio con baldanza [Ebrei 10:1920]. Essendo il capo della nostra fede, egli è passato davanti a noi ed è andato oltre il velo verso la gloriosa presenza di Dio nel luogo celestiale.
Riconoscendo la sua origine presso la gloria di Dio, la preghiera di Gesù mentre era sul‐la terra era, “Padre, glorificarmi tu presso di te della gloria che avevo prima che il mon‐do esistesse” [Giovanni 17:5]. Confessò sempre “vado al Padre” e disse ai discepoli, dove vado, non potete venire, ma tornerò e vi accoglierò presso di me. Egli vive nella gloria del Padre oggi, e ci ha dato una promessa immutabile, cioè di raccogliere ognuno di noi presso di lui nella gloria di Dio, affinché diventiamo uno con la sua gloria.
Giovanni 17:22 Io ho dato loro la gloria che tu hai data a me, affinché siano uno come noi siamo uno;
La stradina alla gloria che Gesù camminò, è la stessa che camminiamo oggi finché tro‐viamo nella piena gloria di Dio.
Durante e dopo la squarciata del velo, successe un’altra meraviglia, fu un terremoto e le rocce si schiantarono e aprirono le tombe, dove furono sepolti i santi dell’epoca, li usci‐rono dai sepolcri e apparvero a tanti nella città dopo la risurrezione di Gesù [Matteo 27:5153 ]. I santi rappresentano i fedeli e veri cercatori della gloria di Dio, quelli che morirono senza ottenere ciò che è la promessa perché, non vi era accesso alla gloria di Dio prima della morte di Cristo sulla Croce. Furono vivificati e ricompensato con la ri‐surrezione, dopo Gesù ebbe tolto il velo, sbloccando l’accesso alla gloria di Dio. L’immortalità la luce irreprensibile dalla gloria di Dio li ha vivificati portandoli fuori delle tombe affinché vivessero nella gloria di Dio.
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E’ importante sapere che oggi, non bisogniamo morire fisicamente per esseri partecipi nella sorte di luce in Cristo, la gloria è alla nostra è alla nostra portata oggi, basta di comprendere questo mistero e di crescere nello stesso. Ogni senso di colpa e indegnità è abolito in Cristo, basta di aprirsi gli occhi per vedere la porta aperta. Possiamo vivere di nuova in Cristo, regnando su tutte le opere delle Sue mani, godendosi nella ricchezza della Sua gloria.