La Risonanza Magnetica del Midollo Osseo - lordoftherays.it · Lo studio RM della CV si basa su...
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La Risonanza MagneticaLa Risonanza Magnetica
del Midollo Osseodel Midollo Osseo
Vincenzo AlessiVincenzo Alessi
Il segnale RM
Il T1(tempo di rilassamento T1) ed il T2 è una caratteristica fondamentalmente legata
ai moti molecolari dei vari tessuti (frequenza e velocità), che influisce sui
magnetizzazione degli stessi e sulla intensità dei segnali.
In base al valore del T1 e del T2 dei vari tessuti tessuti si determina una differente
intensità del segnale (rappresentata in gradi di grigio a secondo che la modalità di
acquisizione scelta (sequenza) si basi sul T1 o sul T2.
T1 Segnale T2
Breve (grasso) ALTO Lungo (liquidi)
Intermedio (parenchimi) INTERMEDIO-ALTO Intermedio (grasso)
Intermedio-lungo INTERMEDIO-BASSO Intermedio breve
(fibrosi, tendini) (parenchima muscoli)
Lungo (liquidi) BASSO Breve (fibrosi, tendini)
Il mezzo di contrasto paramagnetico (GD) abbassa notevolmente il T1 la dove si
localizza e quindi ne aumenta sensibilmente il segnale in T1W. Il mdc
superparamagnetico (FE) abbassa il T2 e riduce il segnale dove si localizza.
T1 e T2 e segnale
T1 e T2 e segnale
In termini riduttivi l’interpretazione delle immagini RM si basa
oltre che sull’anatomia degli organi e degli apparati, sul confronto
dell’intensità di segnale nelle varie sequenze, principalmente
nelle T1W e T2W, al fine di discernere la struttura dei tessuti,
valutando anche gli effetti della soppressione del grasso
normalmente presente nei tessuti normali.
Una soppressione del grasso dei tessuti normali , con conseguente
abbassamento diffuso del loro segnale (ipointensità) può esaltare
la visualizzazione di tessuti patologici, così come una patologica
impregnazione da mezzo di contrasto.
Aspetti tecnici
Lo studio RM della CV si basa su scansioni sagittali, talvolta integrate dalle scansioni assiali e/o coronali.
Si utilizzano le seguenti sequenze :
Spin Echo (SE) T1W : accurata valutazione morfologica di tutti i tessuti
Spin Echo (SE) T2W : valutazione del midollo e delle radici spinali (segnale ad
intensità intermedio-bassa) agevolata dalla delimitazione di queste struttuere
ad opera degli spazi liquoriali, che in questa sequenza presentano un segnale
molto elevato (iperintensità ovvero bianco).Valutazione del disco
intervertebrale.
L’utilizzo della sequenza FAST-SE T2 ( più veloce della SE) comporta un più elevato
segnale del grasso (che in SE dovrebbe avere un intensità intermedia), il che potrebbe
far misconoscere alterazioni tissutali anch’esse iperintense in T2, quali ad es. le
metastasi.Per superare questo inconveniente si ricorre all’impiego di sequenze che
consentono la soppressione del grasso e quindi l’abbassamento del segnale la dove
il grasso è normalmente depositato (ad es. midollo giallo del soggetto adulto),
esaltando la visualizzazione delle lesioni iperintense in T2W
La soppressione del grasso in T1, oltre che individuare aree patologiche, viene anche utilizzata
per esaltare il segnale delle aree di impregnazione patologica di mdc e per distinguerle dalla
modesta presa di contrasto del tessuto normale.
MIDOLLO OSSEO : effetti della soppressione del grasso
La soppressione del grasso si può ottenere in due modi ( sequenza
T1fatsat o SPIR e sequenza T2 STIR)
Nella STIR-T2 si fa in modo che l’impulso a 90° che viene dato
dopo un TI breve (135 ms) coincida con il momento in cui il vettore
del grasso è nullo, di fatto ottenendosi una soppressione del segnale
del grasso. E’ da ricordare che il fenomeno della soppressione
riguarda tutti i tessuti a T1 breve e quindi anche la presa di MDC.
Con la SPIR-T1 (spectral selective IR) o FATSAT T1
l’annullamento del segnale del grasso viene ottenuto con
un’impulso di radiofrequenza selettivo applicato prima dell’impulso
di eccitazione. Perciò tale soppressione non agiste sul
mdc.L’utilizzo della SPIR aumenta anzi gli effetti del MDC che
risalta nel contesto del segnale del grasso soppresso.
Nell’acquisizione senza mdc si assiste all’inversione del segnale tra
midollo osseo e disco.
FISIOPATOLOGIA DEL MIDOLLO OSSEO 2
• Nell’uomo il midollo rosso ( emopoeticamente attivo) e midollo
giallo (inattivo) coesistono in percentuali tra loro variabili in rapporto
all’evoluzione fisiologica legata all’età ed all’intervento di fattori
patogeni.
• Mentre nel neonato il midollo rosso occupa tutto lo scheletro. Con
lo sviluppo corporeo il midollo rosso si riduce progressivamente
cedendo il posto al midollo giallo. Tale processo prende il norme di
CONVERSIONE MIDOLLARE, ed avviene sequenzialmente
dalla periferia (scheletro appendicolare) al centro (scheletro assiale),
completandosi verso i 25 anni (midollo adulto). Di fatto nell’adulto il
midollo rosso residuo è concentrato prevalentemente nello
scheletro assiale (cranio, corpi vertebrali, costole, sterno e bacino)
ma anche anche nelle metafisi dell’omero e del femore.
• La conversione può essere accelerata da fattori patogeni destruenti
il midollo rosso (radioterapia e chemioterapia, discopatia), fenomeno
che prende il norme di DEPLEZIONE MIDOLLARE.
Sede : cavità interne dello scheletro .
Funzione : sito di produzione degli elementi figurati del sangue
(EMOPOIESI), che è prerogativa del MIDOLLO ROSSO costituito
dalle cellule progenitrici e da una importante componente vascolare
(sinusoidi e lagni venosi). L’esaurimento della funzione emopoietica
comporta la drastica riduzione della componente vascolare e la sua
sostituzione con cellule adipose, il che costituisce il MIDOLLO GIALLO
FISIOPATOLOGIA DEL MIDOLLO OSSEO 1
Composizione chimica
Acqua Grasso Proteine
Midollo Rosso 40% 40% 20%
Midollo Giallo 15% 80% 5%
FISIOPATOLOGIA DEL MIDOLLO OSSEO 3
• La RM rappresenta la metodica elettiva per lo studio del midollo osseo, e delle
sue variazioni nel corso dello sviluppo e/o per intervento processi patologici.
• La componente grassa del midollo (40% nel midollo rosso, 80% nel midollo
giallo) è certamente quella direttamente responsabile dell’intensità del segnale
dell’osso spugnoso vertebrale, sia in T1W (segnale elevato nel midollo giallo e
intermedio-basso nel midollo rosso), che in T2W (segnale intermedio-alto nel
midollo giallo.
• La componente acquosa del midollo (40% nel midollo rosso e 15% nel midollo
giallo) è quella che tende ad abbassare il segnale in T1 e ad innalzarlo in
T2.Tuttavia un aumento della componente acquosa a spese della componente
adiposa (come nel caso della prevalenza di midollo rosso, o di una condizione di
edema) si fa sentire di più nella sequanza T1W (abbassamento del segnale), che
in T2W, dove le differenze tra il segnale del grasso e dell’acqua sono minime.
In pratica se il segnale dell’osso aumenta dal T1W al T2W si è in presenza di
una prevalenza di midollo rosso(soggetto giovane); se invece diminuisce, ciò
denota la prevalenza del midollo giallo.
• La soppressione del grasso (nella STIR T2) mette in evidenza la quota acquosa
del midollo rosso, che assume una intensità intermedia.
RM pattern fisiologico tipico dell’età (in base al
contenuto percentuale di acqua e grassi)
RM metodica elettiva per rilevare le modificazioni
fisiologiche del midollo e le sue alterazioni determinate da
processi patologici e da procedure terapeutiche (radioterapia e
chemioterapia)
Midollo giallo T1 breve iperintensità netta in T1(come ( + grasso ) il grasso sottocutaneo)
T2 intermedio intensità intermedia in T2
Midollo rosso T1 lungo ipointensità in T1 (+ acqua)
T2 lungo iperintensità in T2
FISIOPATOLOGIA DEL MIDOLLO OSSEO 4
Segnale RM dell’osso
Osso compatto (assenza di protoni mobili) Vuoto di segnale
Osso spugnoso (protoni mobili del midollo rosso o giallo)
SEGNALE
(in rapporto alla prevalenza del midollo rosso o giallo ed alla sequenza utilizzata)
-iperintensità T1 che decresce in T2 midollo giallo
netta ipointensità in STIR
-ipointensità T1 ed iperintensità in T2 midollo rosso
intensità intermedia in STIR
-aree iperintense in T1 e T2 trasformazione adiposa
A.A : nelle FSE T2 l’importante aumento del segnale del grasso fa si che non vi
sia alcuna differenza tra i segnali del midollo rosso e del giallo.
Segnale RM dell’osso
MIDOLLO OSSEO : segnale RM
Midollo rosso Midollo giallo Sclerosi
T1W basso elevato basso
T2W intermedio alto intermedio basso
STIR intermedio basso basso
E’ da rilevare una maggiore adeguatezza dell’acquisizione in T1
per differenziare il midollo rosso da quello giallo.
In T1W il segnale del midollo rosso è basso rispetto a quello del midollo giallo,
ma più elevato di quello del disco e dei muscoli.Il segnale può essere
eterogeneo in relazione ai fenomeni di conversione che portano alla presenza di
midollo giallo. In linea di massima le aree d’ipointensità da midollo rosso
hanno sede subcorticale, tendenza alla simmetria e margini alquanto sfumati.
Questa disomogeneità può costituire un problema diagnostico che può essere
superato soltanto attraverso l’adozione delle STIR,dove le aree di midollo rosso
assumono una intensità intermedia rispetto alla ipointensità di fondo del
midollo giallo, a differenza delle aree maligne che presentano intensità elevata
Quadro normale
Quadri normali : l’immagine in T2W si riconosce per l’iperintensità del liquor. Da
notare anche l’iperintensità del disco in T2, che non costituisce tuttavia un criterio
stabile del riconoscimento della sequenza T2W.
T1 T2
Quadro normale
Il differente rapporto dell’intensità di segnale dei corpi vertebrali tra le immagini T1W
e le T2W è dato una differente prevalenza del midollo rosso e del midollo giallo : a
sinistra si tratta di un soggetto di 20 anni , dove la prevalenza del midollo rosso
abbassa il segnale in T1W rispetto al T2W; destra si tratta di un soggetto adulto dove
la prevalenza del midollo giallo da un segnale più elevato in T1W rispetto al T2W. In
effetti è il contenuto in grasso che conferisce il segnale all’osso nelle sequenze T1W,
poichè in T2W il segnale è comunque garantito sia dall’acqua che dal grasso. Dal che
ne deriva che il la T1W è la più adeguata a distinguere i due tipi di midollo
T1 T2
20 anni 50 anni
Quadro normale
Nel bambino la prevalenza
del midollo rosso determina
un segnale notevolmente
basso nella sequenza SET1W,
che rende i dischi ed il
midollo relativamente
iperintensi
Aspetti T1 e T2
Una diffusa condizione degenerativa dei dischi annulla la loro normale iperdensità
in T2
Notare l’aumento del segnale nelle prime vertebre,da trasformazione adiposa, sia in
T1 che in T2.
T1 T2
Soppressione del grasso
Acquisizioni con soppressione del grasso SET1 e FLASHGRET1mdc: notare
l’inversione del segnale tra spongiosa e disco
Soppressione
del Grasso
T1fatsat T2STIR T1fatsat -mdc
T1
SPONDILODISCITE : Notare l’inversione del segnale tra corpo e disco nella T1fatsat
rispetto alla T1 e l’esaltazione del segnale delle aree di presa di contrasto in T1 fats-mdc. I
rilievi di quest’ultima sequenza sono molto simili a quelli della STIR-T2, sia per quanto
riguarda il segnale dei corpi vertebrali e del disco, che quello delle parti molli, anche se non
sovrapponibili : in T1 fatsat-mdc viene meglio delineata in estensione la componente
flogistica prevertebrale, in STIR la piccola componente colliquativa prevertebrale.
Quadro normale
Incremento del segnale dopo mdc (paziente pediatrico) : il grado di accentuazione è
inversamente proporzionale all’età, in relazione alla presenza di midollo rosso.
Nell’adulto invece la presa di mdc nell’osso normale è molto scarsa, mentre è
evidente in alcune lesioni (angiomi aggressivi, metastasi, flogosi). Le aree focali di
midollo rosso (in caso di riconversione midollare) hanno un CE minore delle lesioni
focali maligne o flogistiche
Anatomia
1.Midollo spinale
2.Processo spinoso
3.Epistrofeo
4.Arco atlante
5.Corpo vertebrale e limitanti
6.Plesso venoso basivertebrale
8.Spazio liquorale perimidollare
9.Disco intervertebrale
10.Arco anteriore atlante
11.Ligamento giallo
13.Ligamento longitudinale ant.
14.Ligamento longitudinale post
15.Spazio adiposo epidurale
17,Clivus
20.Sacco durale
25.articolazione interapofisaria
26.Forame di coniugazione
28.Porcesso articolare superiore
29.Porcesso articolare inferiore
31.Cono terminale
32.cauda equina
34.Nervo spinale T1 T2
Anatomia
1.Midollo
2.Processo spinoso
5.corpo vertebrale
8.Spazio liquorale perimidollare
9.disco intervertebrale
11.ligamento giallo
16.ligamento dentato
21.processo uncinato
22.lamina vertebrale
23.Ganglio nervoso
24.Arteria vertebrale
25.aArticolazione interapofisaria
26.Forame di coniugazione
27.Vena epiurale anteriore
30.Costola
33.Articolazione costovertebrale
Vertebra dorsale
Sequenza SET2W
2.Processo spinoso
5.Corpo vertebrale lombare
6.Plesso venoso
basivertebrale
9.Disco intervertebrale
11.Ligamento giallo
20.Sacco durale con cauda
23.Ganglio nervoso
25.articolazione
interapofisaria
26.Forame di coniugazione
27.Vena epidurale anteriore
Vertebra lombare
Sequenza SET2W
Quadro normale
Quadro normale T1W (sezione assiale) : l’acquisizione T1W si riconosce dalla
ipointensità del liquor che circonda la cauda equina.
Quadro normale
Quadro normale T1W (sezione assiale) : notare la differenza di segnale tra la
spongiosa (iperintensa) ed il disco (ipointenso).L’iperintensità della spongiosa è
dovuta alla presenza di midollo giallo. Utilizzando una sequenza che sopprima il
grasso (T1Fatsat) si assiste all’inversione del segnale tra spongiosa, che diventa
ipointensa e disco, che si presenta relativamente iperintenso.
CONVERSIONE MIDOLLARE
• E’ il fenomeno fisiologico per cui il midollo rosso, che nel neonato
occupa tutto lo scheletro, si riduce progressivamente cedendo il posto
al midollo giallo. Tale processo avviene sequenzialmente dalla
periferia (scheletro appendicolare) al centro (scheletro assiale),
completandosi verso i 25 anni (midollo adulto). Di fatto nell’adulto il
midollo rosso residuo è concentrato prevalentemente nello
scheletro assiale (cranio, corpi vertebrali, costole, sterno e bacino)
ma anche anche nelle metafisi dell’omero e del femore.
• La conversione può essere accelerata da fattori patogeni destruenti
il midollo rosso (radioterapia e chemioterapia, degenerazione
discale), fenomeno che prende il norme di DEPLEZIONE
MIDOLLARE.
Conversione midollare
A B
C D
Segnale del clivus in rapporto all’età. a) 9 anni :omogeneamente
ipointenso; b) 14 anni e C) 24 anni : parziale iperintensità per
iniziale conversione midollare; D) 35 anni : iperintensità omogenea
per conversione completa
MIDOLLO OSSE0 VERTEBRALE IN RAPPORTO ALL’ETA’
CONVERSIONE MIDOLLARE = TRASFORMAZIONE ADIPOSA
Pattern 1 : non conversione (omogenea distribuzione del midollo rosso)
Pattern 2: conversione incompleta (transizionale :) :
a) zone lineari di midollo parallele alle vene basivertebrali
b) zone triangolari di midollo agli spigoli dei corpi vertebrali
Pattern 3 : +/- omogenea distribuzione del midollo giallo
Rachide cervicale : Pattern 1 fino a 40 anni ; Pattern 2 da 40 a 50
Pattern 3 dopo 50 anni
Rachide dorsale e lombare : Pattern 1 fino a 30 anni ;
Pattern 2 da 30 a 50 ; Pattern 3 dopo 50 anni
n.b. : la conversione midollare può essere sollecitata da sollecitazioni di tipo meccanico
ed influenzata dalla patologia degenerativa del disco intervertebrale, indotta da fattori
fisico-chimici, quali la radioterapie e la chemioterapia. In Tal caso prende il nome di
DEPLEZIONE MIDOLLARE
Conversione midollare
Conversione midollare
Pattern 1 della conversione midollare a livello lombare (soggetto
di 20 anni) : il segnale è ipointenso in SET1 e moderatamente
iperintenso in SET2 compatibilmente alla presenza uniforme di
midollo rosso (il segnale aumenta da T1W a T2W)
Ccnversione Pattern 2 e 3
Pattern 2a e 3 della conversione midollare a livello lombare :
a sn aree d’iperintensità intorno ai plessi basivertebrali ( soggetto
di 30 anni) ; a dx.iperintensità diffusa con aspetto marezzato
(soggetto di 50 anni)
Conversione Pattern 2b
Pattern 2b della conversione midollare a livello lombare : aree
d’iperintensità a chiazze prevalentemente sugli angoli somatici
(soggetto di 45 anni ).
Conversione Pattern 3
Pattern 3 della conversione midollare in un soggetto di 50 anni
( riduzione del segnale da T1W a T2W)
T2
MIDOLLO GIALLO
T1
• Segnale elevato in T1
(> di quello del disco)
• Segnale intermedio in T2
Segnale RM dell’osso
OSSO COMPATTO : il vuoto di segnale dell’osso compatto si rileva di
norma sulle limitanti somatiche dei corpi vertebrali. Tale aspetto si rileva
inoltre nelle aree di calcificazione, in quelle di osteosclerosi reattiva e nelle
MTS addensanti.
OSSO SPUGNOSO : in presenza di un pattern omogeneo ci si affida al
criterio della prevalenza del segnale in T2 su T1(midollo rosso), e della
prevalenza del segnale in T1 su T2 (conversione midollare = midollo giallo),
o sull’identità di segnale (supposto equilibro tra midollo rosso e giallo).
In presenza di un pattern disomogeneo invece la diagnostica differenziale
si affida al confronto tra le acquisizioni in SET1 e quelli in STIR-T2.La
cancellazione del segnale del grasso in STIR annullerà infatti anche il
segnale delle aree iperintense in T1 di trasformazione adiposa o della
componente adiposa degli angiomi. I vuoti di segnale dovuti ad aree di
sclerosi benigna o maligna non subiranno modificazioni in STIR (ma
andranno valutate con TC).Le aree d’ipointensità in T1 presenteranno un
aumento di segnale in STIR in caso di processi patologici (ad es. mts.o di
angiomi a scarsa componente adiposa).
Segnale RM dell’osso
Essendo il midollo rosso riccamente vascolarizzato esso è
frequentemente coinvolto da patologia primitiva e secondaria.
Questa si localizza nell’età adulta nello scheletro assiale in quanto
sede del midollo rosso residuo.
Vi sono 4 gruppi di patologie che possono interessare il midollo:
1. Riconversione o iperplasia mieloide
2. Infiltrazione o sostituzione midollare
3. Deplezione midollare
4. Edema midollar
Modificazioni focali o diffuse del midollo
- E’ il fenomeno per cui si ha la trasformazione del midollo giallo in
midollo rosso (attivazione emopoietica con iperplasia mieloide)
- E’un processo inverso alla conversione, che avviene secondo un
ordine inverso (dal centro alla periferia), fino ad interessare nei casi
estremi sedi atipiche (ematopoiesi extramidollare)
- Condizioni determinanti : - anemia, policitemia
Come già detto la RM riconosce i due tipi di midollo in base
all’intensità del segnale in T1W rispetto T2W , in relazione al
prevalere della componente acquosa o adiposa:
Midollo rosso segnale più basso in T1W che il T2W
Riconversione midollare
Si manifesta con una riduzione del segnale in T1 in genere diffusa, ma
talvolta anche focale legata alla ricomparsa del midollo rosso. Si assiste
ad una “inversione discosomatica” del segnale per relativa iperintensità
del disco intervertebrale. In T2 il segnale è variabile, tendendo alla
iperintensità (inversione T1/T2 ovvero il segnale è più intenso in T2
rispetto al T1). In caso di aree focali la STIR-T2 mette meglio in
evidenza le aree patologiche (debolmente iperintense) ove è presente
midollo rosso.
Questo quadro se osservato a 20
anni è normale (conversione
midollare tipo 1), se invece è
osservato a 50 anni è patologico
(riconversione midollare per
attivazione del midollo rosso)
Riconversione midollare
Riconversione
RICONVERSIONE MIDOLLARE
(midollo rosso in adulto)
T2 T1 Ipointensità relativa dei corpi
vertebrali rispetto ai dischi in
T1 (freccia rossa) . Persistono
aree limitate di midollo giallo
(freccia gialla).
- Il midollo giallo viene sostituito da una gran quantità di cellule
tumorali , con presenza di un eventuale edema reattivo.
- I processi che possono determinare questo fenomeno sono : tumori
ossei primitivi e secondari ; leucemia; mieloma multiplo;
mielofibrosi; linfoma; malattia di Gaugher ; emocromatosi ed
emosiderosi; malattia di Paget; istiocitosiX.; spondilite
- Non è possibile discernere tra riconversione e sostituzione
midollare di tipo diffuso né sulla base delle caratteristiche del
segnale (sovrapponibili) né sulla base della distribuzione topografica
delle alterazioni. Fanno eccezione alcune patologie quali : a) la
mielofibrosi , l’emocromatosi ed emosiderosi, ed alcuni tipi di
metastasi.
- Mentre nella riconversione midollare prevalgono le forme
diffuse, nella sostituzione o infiltrazione midollare prevalgono le
lesioni focali.
INFILTRAZIONE E SOSTITUZIONE MIDOLLARE
- generalmente le lesioni sono ipointense in T1, iperintense in
STIR; l’alterazione di segnale è meno evidente in T2
- nella MIELOFIBROSI , dovuta ad una fibrosi diffusa il segnale è
ipointenso in T1 e T2.
- nella MALATTIA DI GAUGHER la STIR non apporta alcun
vantaggio in quanto i glucocerebrosidi hanno un breve T1.
- nella EMOCROMATOSI si ha un basso segnale in T1 e T2 , ma
soprattutto in GET2, più sensibile alla suscettibilità magnetica
- nelle MTS OSTEOSCLEROTICHE il segnale è basso sia in T1 che
in T2.
- nelle MTS il segnale in T1 e T2 è determinato oltre che dal tessuto
tumorale anche dall’edema peritumorale. La somministrazione di mdc
evidenzia solo il il tessuto tumorale.
- nella SPONDILITE in fase acuta ipointensità in T1, iperintensità in T2
ed in STIR, presa di contrasto. In fase cronica ipointensita in T1 e T2.
INFILTRAZIONE E SOSTITUZIONE MIDOLLARE
Ipo SET1–IperSET2
focale
Ipo SET1–Iper SET2
Diffusa
Ipo SET1-Ipo SE T2
Focale/Diffusa
Leucemia mieloide Anemia cronica (riconv.)
(riconversione midollare)
Mielofibrosi
Mieloma Leucemia mieloide (raro) Emocromatosi
Linfoma Leucemia linfatica Emosiderosi
Istiocitosi x Linfoma (raro) M.di Gaugher
Osteomielite acuta Istiocitosi X Osteomielite cronica
MTS osteolitiche Policitemia vera (riconv.) MTS addensanti-sclerosi
Paget (fase attiva) MTS diffuse Paget (fase quiescente)
Angioma maligno Angioma benigno : iperintensità T1W e T2W
ipointensità T1Fatsat e T2STIR
N.B. la iperintensità in SE-T2 di solito è di lieve entità mentre risulta
maggiormente evidente in T2-STIR
RICONVERSIONE, INFILTRAZIONE E SOSTITUZIONE
-- diagnostica differenziale RM diagnostica differenziale RM --
MIDOLLO OSSEO : segnale RM
Midollo rosso Midollo giallo Sclerosi
T1W basso elevato basso
T2W intermedio alto intermedio basso
STIR intermedio basso basso
Nell’adulto (midollo giallo) la T1 e la STIR sono quelle che
meglio possono mettere in evidenza la maggior parte delle
patologie focali, ovvero quelle che sono caratterizzate dalla
sostituzione del grasso fisiologico e che si presentano come aree
ipointense in T1, ed iperintense in STIR (in quanto il segnale del
grasso del tessuto normale è stato cancellato).In questi casi la T2
risulta inadeguata per lo scarso contrasto grasso-non grasso.
In genere la somministrazione di mdc da risultati sovrapponibili a
quelli della STIR (iperintensità)
Sostituzione midollare
Sostituzione midollare ( o riconversione ) in malattia sistemica
T1 STIR
Sostituzione m. in mieloma
T1
STIR-T2
MIELOMA : disomogenea diffusa riduzione del
segnale dellle vertebre in T1W (sostituzione
midollare), diffusa iperintensità in STIR-T2
Sostituzione m.in mieloma
Mieloma : disomogenea riduzione del segnale in T1W con
incremento disomogeneo in T2W (sostituzione midollare)
ASPETTI PATOLOGICI DEL MIDOLLO OSSEO
• Lesioni focali : sono espressione di sostituzione del midollo che determina un
abbassamento del segnale in T1 con una variabile intensità in T2. I contorni sono
netti, ma una sfumatura dei contorni con una iperintensità in T2 (halo sign)
depone per una aggressività della malattia (mieloma, LH ed LNH di alto grado. Sono facilmente riconoscibili in T1 soltanto in presenza di midollo
giallo.Altrimenti è necessario far ricorso all’acquisizione T1W con mdc ed alla
STIR-T2
• Lesioni diffuse : si presentano con un abbassamento del segnale in T1 rispetto
al disco (inversione disco-somatica del segnale), con aspetto variegato e a sale e
pepe in T2. In STIR, ed in T1 mdc l’aspetto è iperintenso.
• Assenza di lesioni : questo aspetto è frequente negli stadi iniziali, ma anche in
stadi avanzati del mieloma multiplo e della leucemia acuta mieloide.
• Limiti : 1) i pattern non sono specifici delle malattie ematologiche; 2)non è
possibile una distinzione tra l’iperplasia o riconversione midollare e
l’infiltrazione/sostituzione midollare di tipo diffuso;
Angioma - Lesione tumorale benigna molto frequente nel rachide
- Lesione singola nella maggior parte dei casi
- Sostituzione della trabecolatura ossea ad opera di abnormi strutture
vascolari e cellule adipose.
- Nella forma asintomatica il segnale è dato dalla prevalenza della
componente adiposa, che determina iperintensità in T1W, T2W, e
marcata ipointensità in T1Fatsat e T2-STIR.
- Nella forma sintomatica la mancanza della componente adiposa
( angioma aggressivo o maligno) determina l’abbassamento del
segnale in T1W di base ed il suo incrementonetto per impregnazione
da mdc, rendendo il quadro praticamente indistinguibile da quello di
una lesione maligna se non in base a qualche aspetto morfologico.
Questa forma tende ad accrescersi deformando il corpo vertebrale.
La TC in questi casi potrebbe dimostrare la trabecolatura residua.
Angioma
Angioma a livello di 2L (iperintensità in T1W e T2W). Si noti anche la perdita
di segnale in T2W del disco 4-5L (disidratazione = degenerazione) con
assottigliamento e lieve anterolistesi .
T1 T2
Angioma
Tipico angioma asintomatico ( SET1 + STIR-T2) : iperintensità in
T1W , “buco” di segnale in STIR (cancellazione della componente
adiposa della lesione)
T1 STIR
Angioma
Tipico Angioma : la STIR abbatte il
segnale della componente adiposa
dell’angioma, iperintensa in T1 e T2,
lasciando una iperdensità centrale, aspetto
frequente ad osservarsi e che è il
corrispettivo dell’ipodensità centrale in
T1. Dunque T1+ STIR sono sufficienti
per la diagnosi.
T1
T2
STIR
Angioma
T1 T2 STIR
Tipico pattern RM dell’Angioma : iperintensità in T1W e T2W,
scomparsa in STIR ( per la presenza della componente adiposa
dell’angioma). Notare il centro ipointenso in T1 ed iperintenso in
STIR.
Angioma
Coesistenza di Angioma asintomatico ed angioma aggressivo:
iperintensità in T1W e T2W, con scomparsa in STIR (per la
presenza della componente adiposa dell’angioma). Sul corpo
vertebrale sovrastante invece l’attenuazione del segnale della
lesione ( rispetto al T2W) è meno evidente (freccia).Questa lesione
è visibile anche in T1, ma non è iperintensa.
Angioma maligno
T1 T1mdc T2
T1mdc
Angioma maligno : a differenza di quello asintomatico si presenta
ipointenso in T1 e prende il contrasto. In STIR questo tipo di lesione
non presenta l’abbassamento del segnale. La lesione di per se non è
differenziabile da un formazione maligna. Ma la TC mette in evidenza
la presenza di una trabecolatura residua (frecce).
TC
Metastasi osteolitica
T1mdc Fatsat
Metastasi, studio in SET1, FSET1, SET1 Fatsat : lesione ipointensa
in T1, relativamente iperintensa in T2, nettamente iperintensa dopo
Mdc e soppressione del grasso.
T2 T1
Metastasi
Metastasi :
Ipodensità T1W
Iperdensità T2W
STIR
T1mdc
Notare che la STIR
è quella che
evidenzia il maggior
numero di lesioni
Metastasi
Metastasi: netta ipointensita in T1, modesta ipointensità in T2 (che
non è sufficiente a caratterizzare la lesione) , netta iperintensità in
STIRT-T2, presa di contrasto in T1Wmdc, che dimostra l’assenza
di alterazioni del disco.
Metastasi addensante
MTS addensante.
Aree d’ipointensità in
SET1 ed SET2
N.B. alla TC ed alla RX
queste aree corrispon-
dono ad aree di sclerosi
ossea focale a contorno
sfumato.
Sclerosi
SCLEROSI : ipointensità in T1 e T2 in C5. Questo aspetto non si
modifica con la somministrazione di mdc
DEPLEZIONE MIDOLLARE : cause e significato
- E’ l’opposto della riconversione midollare, ovvero la sostituzione
patologica del midollo rosso con midollo giallo, una sorta di
conversione midollare. Il quadro corrisponde anatomicamente alla
APLASIA MIDOLLARE, che può essere primitiva a secondaria
(radioterapia, chemioterapia).
- La radioterapia provoca una riduzione della componente ematopoietica
e la trasformazione adiposa del midollo osseo nel campo d’irradiazione.
La RM rivela il fenomeno a partire dalla 3a settimana dal trattamento
radiante (iperintensità in T1, assenza di segnale in STIR a partire dal
centro del corpo vertebrale). Nella fase di stabilizzazione (a partire dalla
6a-14a settimana e per un periodo di 2 anni) il corpo vertebrale può
essere omogeneamente iperinteso o presentare una iperintensità limitata
alla parte centrale. Successivamente inizia il processo di riconversione
midollare (ripristino del midollo rosso in 2-9 anni). I fenomeni sono
dipendenti dalla dose e dall’età del paziente.
- La chemioterapia ha analoghi effetti. Una volta sospeso il trattamento
inizia il processo di riconversione midollare.
DEPLEZIONE MIDOLLARE
-aspetti RM-
- Essendo l’opposto della riconversione midollare, ovvero la
sostituzione patologica del midollo rosso con midollo giallo, si
manifesta con aumento del segnale sia in T1 che in T2, e spiccata
diminuzione del segnale in STIR.
- nelle fasi iniziali il quadro RM di anemia aplastica può essere
mascherato da contemporanei fenomeni di riconversione di compenso,
sicchè non vi è alcuna modificazione di segnale.
- aree di tessuto emopoietico residuo o di riconversione midollare
determinano pseudolesioni ipointense in T1, senza alcuna apprezzabilità
in T2 (midollo giallo e rosso in T2 hanno quasi lo stesso segnale), ma
ben apprezzabili in STIR, come aree iperintense che impongono la
diagnosi differenziale con altre lesioni del tipo ipoT1- iper
STIRT2.L’utilizzo del mdc può essere molto utile in questa
differenziazione .
MIDOLLO OSSEO : segnale RM
Midollo rosso Midollo giallo Sclerosi
T1 basso elevato basso
T2 intermedio alto intermedio basso
STIR intermedio basso basso
Le aree di trasformazione adiposa del midollo possono essere
individuate in base al segnale in T1W, T2W e STIR-T2W, in
quanto il segnale si abbassa progressivamente nelle tre sequenze,
fino a ridursi al minimo in STIR-T2. Ciò è dovuto infatti al fatto
che il grasso ha un T1 elevato ed un T2 intermedio, cui
corrisponde una differente intensità di segnale, mentre in STIR-T2
il segnale del grasso è soppresso dalla stessa sequenza.
Conversione midollare patologica (deplezione midollare post-radioterapica) :
iperintensità SET1 ed SET2 da midollo giallo. Le frecce indicano aree di maggiore
iperintensità da trasformazione adiposa in sede sottocorticale secondaria a discopatia
degenerativa. Di noti l’iperintensità diffusa dei corpi, specie di 5L e del sacro,
maggiormente in T1
deplezione midollare post-radioterapica
Degenerazione adiposa
iuxtadiscale
Degenerazione adiposa iuxtadiscale: iperintensità focale in
T1W e T2W a livello di 5L ; abbassamento del segnale discale in
T2 (degenerazione); Schmorl in 1L E 2L; ernia discale in 5L;
Cause : trauma vertebrale, fratture , neuroalgodisrtofia, associazione
ad altri processi patologici (flogosi, neoplasie ed ischemia
La RM ha una elevata sensibilità nel riconoscimento dell’edema (è
l’unica metodica in grado di evidenziare i quadri algodistrofici.
-l’edema midollare traumatico può essere consensuale ad una
discopatia, in tal caso è localizzato in corrispondenza delle limitanti
somatiche (ipointensità in T1 ed iperintensità in T2)
- Nei crolli vertebrali l’edema accompagna la deformazione dei
corpi vertebrali. La distinzione tra crollo su base osteoporotica e
crollo di natura neoplastica può essere fatta in base alla presenza di
una compromissione del muro posteriore (convessità) che risulta
prsente nei processi neoplastici, ma soprattutto in base alla presa di
contrasto che questi ultimi presentano.
EDEMA MIDOLLARE
EDEMA MIDOLLARE TRAUMATICO
T1 T2
Da notare che il segnale dei corpi vertebrali si riduce dal T1W al T2W (midollo giallo
dell’adulto). 2 corpi vertebrali risultano schiacciati, con intensità di segnale
aumentato in T2W per edema della spongiosa.
EDEMA MIDOLLARE TRAUMATICO : aree di ipontensità in T1W ,
relativamente iperintense in T2W, nettamente iperintense in STIR-T2
T1 T2 STIR
T2
EDEMA MIDOLLARE
TRAUMATICO
T2 L’iperintensità relativa da
edema interessa i corpi
vertebrali comprese tra le
frecce. Alcuni somi
appaiono schiacciati. Non vi
sono alterazioni di segnale
del midollo
T2 T1 T2 T1
EDEMA MIDOLLARE IUXTADISCALE ( da discopatia
Le aree di edema sono indicate dalla frecce rosse, ipointense in T1W ed
iperintense in T2W. Con la freccia verde è indicato un angioma
(iperintenso in entrambe le sequenze, a differenza delle MTS che sono
ipointense in T1 ed iperintense in T2).Anche la trasformazione adiposa si
presenta con iperintensità in T1W e T2W, ma il segnale è meno intenso in
T2W rispetto al T1W
Discopatia degenerativa ed edema della spongiosa adiacente : riduzione di altezza del disco 5L-1S con perdita di segnale, ipointensità in T1W
ed iperintensità in T2W della spongiosa adiacente
T2
T2 T1
Edema midollare e trasformazione adiposa ( da discopatia) Le frecce (rosse e bianche) indicano aree d’iperintensità in T2W da edema
(ipointense o isointense in T1W). Di contro le aree iperintense in T1W e T2W
(frecce verdi) sono da riferire a trasformazione adiposa iuxtadiscale, anch’essa
collaterale alla degenerazione discale. Edema e degenerazione adiposa
iuxtadiscale sono da considerare rispettivamente condizione acuta e cronica.
T1 T2
EDEMA MIDOLLARE FLOGISTICO (spondilodiscite)
T2 T1mdcFATSAT
Estesa ipointensità in T1W. In T2 il segnale aumenta di poco fatta eccezione per un’area,
nettamente iperintesa, di tipo colliquativo. In STIR l’iperintesità relativa coinvolge 2 interi
corpi vertebrali.La T1-mdc Fatsat mostra la presa di contrasto patologica dei due corpi
vertebrali e del tessuto prevertebrale (freccia) con delimitazione di un’area ipointensa di tipo
colliquativo). Da notare la quasi sovrapponibilità del quadro in STIRT2 e T1mdcFatsat .
Edema midollare
infiammatorio
L’aumento del segnale in T2W che
include anche il disco adiacente depone
per spondilodiscite.
Edema midollare infiammatorio
T1mdc
T1mdc
EDEMA da spondilodiscite : ipodensità di 2 corpi vertebrali includente il
disco in T1W. In T2 la parte iperintensa
indica la colliquazione; Il mdc differenzia la
componente edematosa flogistica (che si
accentua) dalla componente colliquativa
discosomatica e paravertebrale, che resta
ipointesa.
Da notare che nessun CE si verifica nelle
vertebre sane.
1. CONSIDERAZIONI NELO STUDIO DEL MIDOLLO OSSEO
1. La T1 mette bene in evidenza le lesioni mts osteolitiche nel midollo dell’adulto
(iperintenso) sotto forma di aree d’ipointensità, dimostrando una grande validità
diagnostica. Meno valida invece nei giovani (midollo rosso).
2. La STIR cancellando il segnale del grasso mette mrglio in evidenza le lesioni. La sua
lunga durata può essere ridotta se si adotta una FAST-STIR. Nella Ge T1 in fase le
trabecole ossee normali appaiono ipointense, la distruzione delle trabecole per
presenza di MTS si presenta con un focolaio d’iperintensità.La somministrazione
del mdc intensifica l’osso normale ma non le mts rendendole non visibili.
3 Vi è una sequenza GE in opposizione di fase (con un lungo TE), nella quale l’osso
normale si presenta ipointenso (a causa dell’effetto sottrazione del grasso) mentre
le lesioni osteolitiche appaiono iperintense, in quanto in esse manca la componente
relativa alla trabecolatura ossea ed il segnale del grasso è stato annullato. Questa
tecnica può essere impiegata nella ricerca di metastasi osteolitiche.
4. L’iniezione del mdc non modifica significativamente l’aspetto del midollo
normale.Le lesioni maligne invece di solito presentano un notevole aumento del
segnale, anche se ciò non è patognomonico, essendo presente anche nelle
flogosi.La presa di contrasto delle lesioni però rende queste non distinguibili dal
tessuto normale a meno che non si faccia uso della tecnica della soppressione del
grasso o l’acquisizione in GE out phase.
MIDOLLO OSSEO : aspetti RM
Midollo rosso Midollo giallo Sclerosi
T1 basso elevato basso
T2 intermedio alto intermedio basso
STIR intermedio basso basso
-LESIONI DIFFUSE :
-Riconversione/sostituzione ipointensità T1 iperintensità T2/STIR
- Deplezione iperintensità T1 iperintensità T2
- LESIONE FOCALE
- Con sostituzione ipointensità in T1 Iperintensità in STIR di midollo giallo
- Senza sostituzione Iperintensità in T1 Ipointensità in STIR di midollo giallo (*)
. Con presenza di Ipointensità in T1 Iperintensità in T2 edema
(*) angioma. Tuttavia nell’angioma “maligno” la componente adiposa è scarsa o assente, il chè determina un diverso segnale in T1 (minore iperintensità) ed in STIR (iso o debole iperintensità).
Lesione T1W T1Wmdc T2W STIR
Angioma asint. iper Non CE Iper+ ipo
Angioma aggr. ipo CE Iper Iper-
Metastasi ostel. ipo CE iper Iper+
Metastasi add. ipo Non CE ipo ipo
Sclerosi ipo Non CE ipo ipo
Edema non flog ipo Non CE Iper Iper+
Edema flog. Ipo CE Iper Iper+
Riconversione ipo CE Iper- Iper-
Deplezione iper Non CE Iper- ipo
-La DD tra angioma asintomatico e area di deplezione (trasformazione adiposa) si
basa sulla morfologia della lesione. La DD tra angioma aggressivo ed MTS si
basa sulla morfologia e sul riconoscimento TC di trabecolatura residua. La DD tra
area di sclerosi ed MTS addensante si basa sulla scintigrafia e la PET
Segnale RM nelle lesioni focali
GET1 in e out phase NELLO STUDIO DEL MIDOLLO OSSEO
• Nell’immagine GE T1 in phase il segnale è determinato dalla
somma dei protoni dell’acqua e del grasso (segnale elevato nel
midollo giallo dovuto alla prevalenza del grasso ed al suo basso T1)
• Nell’immagine GE T1 in opposizione di fase il segnale dipende
dalla differenza tra i protoni del grasso e dell’acqua (in
opposizione di fase tra loro). Da ciò ne deriva che nel midollo
dell’adulto (80% giallo e 15% rosso) il segnale rimane elevato (la
differenza è 65in favore del giallo). Di contro nel midollo rosso
(40% di giallo e 40% di rosso) il segnale si abbassa notevolmente.
Da ciò il presupposto per l’impiego di questa sequenza per svelare i
processi di riconversione, infiltrazione e sostituzione midollare.
• Rispetto alla GE in phase la GE out phase adotta un TR che è del
50% superiore ed un TE di 1/3 superiore.
GET1 in e out phase NELLO STUDIO DEL MIDOLLO OSSEO
GET1 in phase GET2 out phase
MIDOLLO ROSSO iper ipo
MIDOLLO GIALLO iper iper