LA RICERCA DELLE SORGENTI MILÒN MÈLA · della Sadhana, pratica spirituale e percorso da seguire...

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1 LA RICERCA DELLE SORGENTI MILÒN MÈLA Arti performative dell’India

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LA RICERCA DELLE SORGENTI

MILÒN MÈLA

Arti performative dell’India

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La Ricerca delle Sorgenti è un progetto teatrale attivo da oltre 25 anni in India

ed in Europa che propone eventi teatrali e laboratori in collaborazione con

artisti e maestri di antiche discipline dell’India.

Milòn Mèla (La Festa degli Incontri) è un gruppo di 12 artisti e maestri di

cinque comunità artistiche di diverse regioni dell’India, diretto da Abani

Biswas:

Musicisti e cantori Baul del West Bengal

Maestri dell’arte marziale Kalaripayattu (Kerala)

Danzatori Chhau della Purulia (Jarkhand)

Danzatori Gotipua (Orissa)

Maestro Hatha Yoga (West Bengal)

La Ricerca delle Sorgenti, propone le seguenti attività:

Spettacoli e Parate che presentano a un vasto pubblico tecniche performative tradizionali di grande effetto

e maestria dando luce agli aspetti più antichi ed originali propri di ogni disciplina e che oggi vanno

scomparendo.

Attività di laboratorio volta ad un pubblico di professionisti, studenti e appassionati di arti performative

presso Istituti e Università, con gruppi teatrali e terapeutici. Il progetto ha un proprio centro di lavoro,

Theatre House (Santiniketan-West Bengal), dove dal 1990 si svolgono sessioni di lavoro e laboratori.

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LE DISCIPLINE E GLI ARTISTI

Abani Biswas, guida silenziosa e presente che conduce, dirige e segue

l’evoluzione della costruzione dello spettacolo; punto di riferimento e

maestro per ogni componente della compagnia.

Il suo interesse per il teatro nasce dall’esperienza al Living Theatre di Kolkata

(di cui fu fondatore nel 1973 insieme ad un gruppo di giovani artisti), grazie

alla quale parteciperà poi al progetto multiculturale del Teatro delle Sorgenti

diretto dal regista polacco Jerzy Grotowski dal 1979 al 1983. Questo costituirà per lui la prova più

significativa, sia a livello personale che professionale che lo ispirerà a creare nel 1986 il progetto “La Ricerca

delle Sorgenti – Milòn Mèla” con il quale da oltre 25 anni partecipa a Festival, rassegne ed eventi in Europa e

in India. Nel corso degli anni ha instaurato uno stabile rapporto di collaborazione con le seguenti

istituzioni: Centro Teatro Ateneo, Università di Roma “La Sapienza”, Prof. Ferruccio Marotti e Prof.ssa

Valentina Valentini, “Grotowski Institute” Wroclaw-Polonia, Stefa Gardecka, Wolkerkundemuseum der

Universitat Zurich, Dr.Andreas Isler.

I Baul del Bengala. I Baul del Bengala: rappresentanti della

tradizione musicale folk del Bengala, area nella quale vivono e

vagano.

La loro è una tradizione totalmente orale, che si trasmette da

maestro a discepolo attraverso i canti. Credono nell’unità del divino;

per loro i differenti nomi con cui le varie tradizioni identificano Dio

sono attributi della stessa identità; l’uomo del cuore, il moner

manush, la cui ricerca fa di loro dei “folli”. I Baul hanno ricevuto una notevole influenza dal Sufismo,

individuabile nell’utilizzo del canto, della danza, dell’importanza del Guru e dell’ eterodossia come veicolo

della Sadhana, pratica spirituale e percorso da seguire per potersi riunire con l’uomo del cuore.Suonano

strumenti tipici a corde e percussioni (Dotara, l’Ananda Lahari a due corde, Srikhol percussione a due

membrane, Dupki a una membrana, cimbali, Komok e Ektara a una corda) con un ritmo che vuole

risvegliare la piena energia.

Il Kalaripayattu, di origine millenaria, è una disciplina vedica autoctona del

sud dell’India considerata la madre delle arti marziali del sud est asiatico.

Il suo aspetto performativo la avvicina al teatro e alla danza. I

combattimenti a mani nude, con bastoni, spade, e scudi rimandano a

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momenti di forte tensione drammatica. La pratica è sempre preceduta dal Guruvandhanam, le forme di

saluto al cielo, alla terra , al proprio Guru e al Dio Ganesha; diverse serie di movimenti (il primo sempre di

difesa) coprono le quattro direzioni dei punti cardinali. Oltre ad essere una valida tecnica di difesa/attacco

è anche un’arte terapeutica che, tramite la conoscenza dei Marma, ossia i 108 punti vitali del corpo umano,

è capace di curare e rivitalizzare il sistema biologico. La performance di conclude con la Danze del Fuoco,

che unisce la forza e l’impeto dell’origine marziale all’eleganza e alla leggerezza dei movimenti, il fuoco qui

è protagonista della scena, riempie lo spazio, lo avvolge e crea coreografie luminose di grande

suggestione.

La Danza Chhau è un'antica danza sacra della Purulia (Jarkhand).

Ancor oggi viene praticata dalle popolazioni tribali contadine che,

danzando invocano il Dio Shiva per le piogge e il buon raccolto.

La grande energia, la cinetica del movimento, le capriole ed i salti mortali

sono le caratteristiche del Chhau. Il suo repertorio, è ricco di storie prese

dai Purana, dal Mahabharatha e dal Ramayana, poemi epici indiani. I

danzatori indossano bellissime maschere (pesanti fino a 4 kg) raffiguranti le divinità induiste, i demoni e gli

spiriti tribali. Due grandi tamburi, il Nagra a una membrana ed il Dhol a due membrane, scandiscono i passi

ed il ritmo della danza mentre l'azione drammatica è introdotta dallo Shanai (piffero).

Le storie rappresentate provengono dai testi sacri induisti: il Mahabharattha, i Purana.

La Danza Gotipua originaria dell’Orissa è una forma espressiva di teatro –

danza estremamente raffinata e armoniosa.

Considerata una delle più antiche forme di danza dell’India, la sua origine

risale alla tradizione delle Devadasi ,danzatrici dei templi e devote al Dio

Jagannath ed è stata tramandata da una vasta rete di scuole tradizionali

dove si vive e si studia fin dalla più tenera età. E’ una combinazione

spettacolare di danza, musica e rituali. I mudra (linguaggio gestuale), le

espressioni facciali e posizioni dello Yoga rimandano alle storie epiche indù ispirate alla vita di Radha e

Krishna. I danzatori sono giovani ragazzi con volti dipinti, adornamenti ed elaborati costumi femminili dai

colori accesi. Gli strumenti utilizzati per accompagnare questa danza sono il Pakhwaj , il Gini (piccoli

cimbali), l’Harmonium e una voce (quella del loro Guru) che intona canti devozionali del Mahabharata e del

Ramayana.

L’Hatha Yoga, si basa su Asana, posizioni rivolte al beneficio fisico e

mentale e su tecniche di respirazione (Pranayama) per regolarizzare la

nostra respirazione normale e per potenziare l’energia vitale. Viswajit

Giri, è un monaco Tantra del Nord Est dell’India, ha ricevuto

l’insegnamento dal proprio nonno materno, come vuole la tradizione e

fa parte della corrente induista che venera sia la Sakti/Prakrti (energia

femminile) sia il dio Shiva (essere originario).

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PROPOSTE ARTISTICHE: spettacolo-parata-evento

LO SPETTACOLO: L’intento è di presentare al pubblico europeo alcune delle più antiche discipline dell’India ormai in via d’estinzione, caratterizzate da tecniche performative altamente sviluppate e spettacolari. La carica energetica, le acrobazie e la vivacità dei costumi catturano l’attenzione di grandi e piccini in un crescendo di ritmi, colori, ed emozioni. Nelle discipline tradizionali le pratiche rituali precedono e fungono da preludio alle azioni drammatiche, OM SHANTI una delle più antiche invocazioni in Sanscrito dà

inizio allo spettacolo. I musicisti Baul, con un accompagnamento musicale molto energetico aprono lo spettacolo; i loro canti faranno da contrappunto a tutte le azioni drammatiche che seguiranno. La danza classica Gotipua sembra riportarci all’interno degli antichi templi induisti. Le coreografie caratterizzate da un delicato erotismo narrano le vicende d’amore tra Krishna e Rada mentre le posizioni Yoga rievocano le sculture raffiguranti le più amate divinità dell’induismo. Un maestro di Hatha Yoga presenterà alcune asana tra le più spettacolari ed esercizi particolarmente gravosi come quello di giacere su un letto di lame accuminate. Il rombo dei giganteschi tamburi della danza Chhau e multiformi divinità invadono la scena per narrarci uno dei più antichi miti dell’induismo: la dea Durga, madre, protettrice e guerriera, cavalcando un leone e in compagnia dei propri figli, sconfigge i demoni che si erano impadroniti del cosmo. Lo spettacolo si conclude con l’ipnotica e suggestiva Danza del Fuoco del Kalaripayattu: fiaccole e grandi fuochi rotenati su bastoni e lunghe catene, creano incantevoli fantasmagorie. L’acme emotivo e sensoriale raggiunto durante tutto lo spettacolo, lascerà negli spettatori un ricordo indimenticabile.

LA PARATA: E’ un evento altamente spettacolare; una celebrazione all’aria aperta di grande vivacità in tutte le sue forme. Un corteo musicale e visivo sfilerà nelle vie e nelle piazze della città, creando un’atmosfera colorata di meraviglia ed eccitazione, capace di unire le diverse comunità etniche presenti, grandi e bambini; una vera festa dei sensi! Il drammatico assolo dei nagra giganteschi tamburi e i toni vibranti dello shehnai (piffero), danno il via alla parata: in testa i musicisti Baul, seguiti dai bastoni ruotanti dei Kalaripayattu e dalle danze acrobatiche dei Chhau e dei Gotipua. La parata è caratterizzata da fermate nei luoghi più suggestivi del percorso, dove verranno effettuate dimostrazioni delle varie discipline.

La novità, la sorpresa e l’energia, richiamano l’attenzione di molti passanti che si uniscono, fino a formare un allegro corteo, mentre ai lati della strada si forma un’ala di osservatori.

L’EVENTO: Gli artisti e i maestri di Milòn Mèla possono presentare tre giorni d’intensa, energetica e ispirata attività artistica, all’ interno di un Festival, per le strade e le piazze di una città. L’evento può essere inaugurato da una parata spettacolare con grandi tamburi e maschere, a cui seguiranno ogni giorno spettacoli dedicati alle danze tribali e classiche, alla musica con i concerti dei musicisti Baul, alle arti marziali con i duelli del Kalaripayattu e la Danza del Fuoco e sessioni di Hatha Yoga… fino a culminare nell’ultima serata, con lo spettacolo

finale di tutto il gruppo. Presso Università ed istituti di teatro si possono presentare sessioni di lavoro pratico con i maestri e gli artisti di ogni disciplina e azioni drammatiche guidate da Abani Biswas, provenienti dall’esperienza di lavoro del Teatro delle Sorgenti.

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CONTATTI

ITALIA:

Ass. Cult. L’Occhio Parlante (Roma)

Andreaceleste Pica

+39 3475178217

[email protected]

Fb Milòn Mèla

INDIA:

Theatre House (Santiniketan, West Bengal)

Abani Biswas

+91 973457343