La ricerca del principio

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La ricerca

del Principio

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MILETO

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Talete, Anassimandro, Anassimene:

Indagano la natura (physis) con lo scopo di individuare l’archè, il principio di tutte le cose.

L’archè è ciò che non muta e rende possibile e pensabile il divenire, scovato sotto l’apparire delle cose attraverso il pensiero razionale. Ciò che esiste ed è “visibile” è passeggera manifestazione dell’unica realtà eterna.

L’archè è sia la materia da cui tutte le cose derivano sia la legge/forza che spiega la loro nascita e morte. La loro dottrina è: ilozoismo (la materia primordiale è mossa da una forza intrinsca) panteismo (tutto è dio) e monismo (un’unica legge).

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Politico, astronomo, matematico, fisico e filosofo.

Ebbe fama di saggio continuamente assorto nella speculazione, vedi aneddoto riferito da Platone: la caduta nel pozzo con il seguente riso della servetta tracia.

Aristotele (Metafisica) ci tramanda la sua abilità come uomo d’affari e la sua dottrina principale:

il principio è l’acqua.

Altra dottrina: Tutto è pieno di dei.

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Politico, astronomo e filosofo.

Opera: Intorno alla natura.

Per primo chiamò la sostanza unica principio.

Esso è l’apeiron (infinito o indeterminato) che abbraccia e governa ogni cosa secondo una legge ciclica.

Immortale e indistruttibile, quindi divino. Paragonabile a una materia indefinita.

Le cose derivano dal principio per separazione, in quanto animato da un eterno movimento che separa i contrari. Si generano mondi infiniti che si succedono in un ciclo eterno dovendo espiare un’ingiustizia (adikìa). Ma quale? La stessa separazione (nascita) è ingiustizia poiché rompe l’unità originaria dell’infinito. La diversità e molteplicità, quindi il contrasto, rompe l’armonia del principio.

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Il principio è l’aria.

Infinita e incessantemente in movimento: la forza che anima il mondo.

Essa origina tutte le cose (anche gli dei e le cose divine) attraverso la rarefazione e la condensazione.

Il mondo ha un destino ciclico: dissolversi nel principio e rigenerarsi da esso.

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Principio di tutte le cose

Generazione del cosmo

Giustizia

Uomo

Talete: acqua Anassimandro: apeiron

Anassimene: aria

Eraclito: guerra dei contrari

Talete: umidità Anassimandro: lotta dei

contrari Anassimene:

raref./condens.

Eraclito: legge necessaria del

Logos

Anassimandro: legge necessaria di

vita e morte

Eraclito: Anima = Logos

Saggezza = ascoltare il Logos

Eraclito: logos

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Fondò la sua scuola a Crotone, era associazione religiosa e politica. A lui si attribuisce la dottrina della metempsicosi: trasmigrazione dell’amina dopo la morte in corpi di animali o uomini.

Il corpo è prigione dell’anima e la vita in esso è una punizione. La filosofia è liberazione e via di purificazione (sapienza e riti di purificazione).

I suoi discepoli lo considerarono depositario di una scienza divina che non poteva permettere la modifica della sua dottrina (ipse dixit).

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I pitagorici fondarono la matematica come scienza, elaborando concettualmente i suoi termini fondamentali (punto, linea, superficie …), astraendo dalle sue applicazioni pratiche e donandole il carattere di rigorosa dimostrazione.

Il numero è la sostanza delle cose: esso è insieme di unità e le unità sono punti geometrici. Un numero è nello stesso tempo una figura geometrica, ciò una particolare disposizione nello spazio.

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Esempio:

Numero 10 = tetraktìs

considerato come un

triangolo

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Se le cose sono numeri, sono ordinate in modo misurabile.

La natura del mondo consiste in un ordinamento geometrico esprimibile in numeri. Tutto è riconducibile ad una struttura quantitativa e misurabile: dunque la natura diviene qualcosa di oggettivo; un ordine che dà al mondo unità, armonia, bellezza.

Le opposizioni tra cose sono opposizioni tra numeri: dispari e pari. Il mondo è diviso in due parti:

Dispari: entità limitata, terminata, compiuta

Pari: entità illimitata, non compiuta e non terminata

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Il pitagorismo è una filosofia dualistica poiché spiega la realtà in base alla contrapposizione tra limite e illimitato.

Gli opposti sono conciliati da un principio di armonia. La musica è scienza dell’armonia e la esprime con la sua armonia.

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Bene, perfezione Disordine, imperfezione

Limite Illimitato

Dispari Pari

Unità Molteplicità

Destra Sinistra

Maschio Femmina

Quiete Movimento

Retta Curva

Luce Tenebra

Bene Male

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La matematica pitagorica entrò in crisi con la scoperta delle grandezze incommensurabili che generarono nei filosofi una scoperta drammatica: esse ponevano il problema dell’infinito matematico.

I pitagorici sostennero la sfericità della terra e dei corpi celesti, poiché la sfera è la forma più perfetta. Filolao anticipò alcune intuizioni copernicane, Ecfanto riconobbe il movimento di rotazione terrestre

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Teorie antropologiche e morali

L’anima umana è armonia poiché composizione degli elementi che costituiscono il corpo.

Il corpo è prigione dell’anima, in esso l’anima sconta una colpa originaria: visione antropologica tragicamente dualistica.

La giustizia è remunerare meriti o punire colpe con il criterio dell’uguaglianza. 14

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EFESO

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Di nobili natali e fiere tendenze aristocratiche nemiche della tendenza democratica legata al démos.

Scrisse: Intorno alla natura, aforismi e brevi sentenze. Chiamato oscuro per la sua enigmaticità.

La filosofia è verità e si contrappone alla mentalità degli uomini, fonte di errore. I più vivono come in un sogno, incapaci di comprendere le autentiche leggi che governano il mondo: sono dormienti, contrapposti ai filosofi definiti svegli poiché riflettono in solitudine , scandagliando se stessi, ed evitano le false evidenze del mondo. Filosofo vero è chi possiede una visione profonda degli argomenti, chi ha una visione complessiva dell’essere.

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Il fuoco è principio del mondo, energia in perpetuo cambiamento. Il mondo è incessante divenire, scorrere, mutare, cambiare … come un fiume in cui non ci si bagna mai due volte.

Il conflitto che cambia e distrugge tutte le cose (polemos) è padre di tutte le cose. La realtà non è pacifica e statica, ma perenne “lotta tra i contrari”: armonia contrastante.

Essa è legge della REALTA’ e del PENSIERO.

Ogni concetto esclude il suo contrario, ma ne ha bisogno per esistere ed essere pensato.

L’opposizione è sempre reciproca implicazione: per determinare una cosa devo escludere, negare, ciò che la cosa non è.

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Le cose divengono perché hanno tra loro un rapporto di opposizione-implicazione. I contrari trapassano uno nell’altro: l’opposto concorde e dai discordi bellissima armonia.

Questo divenire, trapassare dei contrari, questa armonia discorde è la legge immutabile che governa la realtà: la verità ama nascondersi. Tutto scorre ma lo scorrere non passa, il divenire non diviene.

Quest’ordine universale sempre era, è e sarà. Questa visione cosmologica sfocia nell’identificazione panteistica dell’universo con Dio che unità di tutti i contrari,m Dio-tutto che comprende in sé ogni cosa secondo fasi alterne di produzione e distruzione.

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Solo chi esce dal sonno comune può intendere le leggi oggettive della realtà.

L’esperienza immediata è affidabile e i sensi sono veritieri.

Nel corso della storia il suo pensiero risulterà fondamentale in occidente: divenire cosmico e teoria dei contrari (dialettica).

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ELEA

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Di Elea, colonia greca sulla costa campana.

Tra il 550 e il 450.

Probabile appartenenza ad un ambiente aristocratico.

La sua opera: Intorno alla natura, scritta in versi (rimasti 154 versi).

Trasportato al cospetto al cospetto di una dea che gli rivela “il solido cuore della ben rotonda verità”.

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Due vie di fronte all’uomo:

La ragione ci dice fondamentalmente una casa:

L’essere è e non può non essere,

il non essere non è e non può essere.

Solo l’essere esiste, il non essere non esiste e non può essere pensato. Mente e parole si riferiscono solo all’essere.

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VERITA’ Alètheia Ragione Il vero

Propria del filosofo

OPINIONE Doxa Sensi

L’apparente Propria dell’uomo

comune

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Intorno alla natura

La riflessione filosofica passa dal piano fisico al piano meta-fisico: è il fondatore dell’ontologia, cioè la riflessione sull’essere in quanto nozione astratta e generale.

Nella mentalità arcaica non è prevista la distinzione tra:

Ontologia – sfera dell’essere (realtà)

Logica – sfera del pensiero (pensiero)

Linguistica – sfera del linguaggio (parola)

Una cosa è vera ed è esprimibile (pensabile e dicibile) solo quando è reale; è reale solo quando è pensabile e dicibile.

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Nel suo orizzonte culturale c’è indistinzione tra:

REALTA’ – VERITA’ – PAROLA

Ma è oggetto di analisi critica che solleva alcuni dubbi:

Non a tutti i nomi corrispondono cose materiali e visibili …

Il linguaggio formula affermazioni e negazioni, ma nella realtà vi sono solo cose che sono …

La sua indagine verte intorno alle varie accezioni del verbo essere (estì).

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Solo l’è esprime la realtà di qualcosa e non può essere mescolato con il non è.

“… né infatti potresti mai pensare ciò che non è (non è infatti possibile), né potresti esprimerlo”.

Due vie si aprono allora:

L’essere è – l’essere non è

1 – l’essere è da interpretare come una realtà di cui si predica o non predica l’esistenza.

2 – l’essere è un elemento logico-verbale: è = affermazione della presenza di qualcosa nel pensiero (verità); non è = forma verbale che non si può dire o pensare (via dell’errore). L’unico logos (pensiero, parola, discorso) è quello che dice e pensa in modo non contraddittorio, cioè un è assolutamente indeterminato.

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Dire è significa affermare la .realtà di un contenuto mentale.

Opposizione linguistica: è - non è

corrispondente

Opposizione ontologica: essere - non essere

Verità: riconosce la realtà che una parola indica.

Il verbo essere diventa un sostantivo neutro che indica un concetto astratto.

L’ontologia diviene lo studio dell’essere nelle sue caratteristiche generali.

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Sul divieto di mescolare essere e non essere si fondano gli attributi dell’essere:

oIngenerato e imperituro, dal nulla non può venire e nel nulla non può finire

oEterno, solo presente, atemporale, senza passato e futuro

oImmutabile e immobile, non si muove e non diviene

oUnico, non molteplice poiché ogni cosa non sarebbe le altre

oOmogeneo, ogni sua frattura o vuoto sarebbe non essere

oFinito, ben rotonda sfera, finitezza sinonimo di compiutezza e perfezione

Parmenide continua ad argomentare muovendosi in modo complesso tra il divieto linguistico di mescolare è e non è e il divieto ontologico di mescolare essere e nulla.

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La sua ontologia rimanda alla gnoseologia: il discorso sull’essere rimanda alla conoscenza della verità.

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ESSERE Pensiero razionale

Verità Essere vero pensato secondo il principio del logos: la filosofia

è discorso vero, scienza, sull’essere che acquista il carattere della necessità. Ontologia dell’Assoluto.

NON ESSERE Sensi

Opinione Essere apparente , attestato

dai sensi che mescolano essere e non essere.

L’esperienza sensibile è apparenza ingannevole:

parole vuote e fasulle

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Discepolo di Parmenide. Esperto di arte nautica e comandante della flotta che sconfisse Pericle nel 442 ac.

Importante per la deduzione rigorosa degli attributi dell’essere vero.

“nulla viene dal nulla”: evidente e incontrovertibile verità: il nulla è un “luogo” impensabile e dunque è impossibile che l’essere vi derivi: dunque l’essere è ingenerato.

L’essere è anche infinito (novità rispetto a Parmenide!): poiché non ha né principio né fine. L’essere è sempre, non ha limiti nel passato e nel futuro: l’eternità è totale estensione nel tempo (in Parmenide era estraneità al tempo).

L’essere è infinito (non definito – ben rotonda sfera – come in Parmenide), è dotato di piena unità che è totalità.

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L’essere è totalità che non ammette nulla fuori di sé.

L’essere, poichè è uno e infinito, è dunque indiveniente.

Non incontra mai altro da sé (non essere), non è affetto da alcuna forma di divenire:

•mutamento, movimento,

•morte, nascita

Il logos, il ragionamento filosofico, esclude categoricamente il mondo dei sensi (divenire), negando legittimità all’esperienza e all’apparenza ( il logos esclude tutto ciò che non si dispone secondo le sue leggi).

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Il pensiero filosofico si trova di fronte ad una aporia (senza via d’uscita):

Occorrerebbe per assurdo che:

L’essere fosse molteplice pur permanendo eterno e immutabile. Tanti, ma ciascuno con le caratteristiche dell’essere vero!

I fisici pluralisti teorizzano un fondamento della realtà plurimo, molteplice, ma in ogni suo componente con le caratteristiche dell’eternità e della incorruttibilità.

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Principio del logos Principio d’esperienza

Esclude e nega l’esperienza diveniente e molteplice che risulta irreale e opera

illusoria dell’opinione comune

Esclude e nega il principio razionale del logos con l’asserzione che nessun

essere può nascere e morire

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Politico, medico, scienziato.

Sulla natura: cosmologico. Purificazioni: teologico.

L’uomo ha poteri conoscitivi limitati e la vita sfugge subito: occorre sfruttare i sensi e l’intelletto per vedere ogni cosa con chiarezza.

L’essere non può nascere o perire, ma le cose “sembrano” nascere o perire poiché “gli elementi” primi si combinano (nascita) o si separano (morte).

“Le radici di tutte le cose” sono 4: fuoco, acqua, terra, aria, e sono animate da due forze cosmiche di natura divina: Amore che unisce, Odio/Contesa che separa che avvicendandosi determinano le fasi del ciclo cosmico.

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Il Ciclo cosmico

Contesa tra amore e

odio: vita

Solo odio: non vita

Contesa tra odio e

amore: vita

Solo amore non vita

Sfero!

Tutto è uno e

legato in

armonia;

divinità in

solitudine

Si forma il

molteplice del

nostro mondo,

ricco e

variegato

È il puro

dominio del

caos che tutto

dissolve

Ricomincia

l’azione di

amore per la

riunificazione

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Visse nell’Atene di Pericle, ove per primo vi introdusse la filosofia.

Sulla natura: pochi frammenti.

Da Parmenide: nulla nasce e nulla perisce. Ma nascere significa riunirsi e morire separarsi. Gli elementi primordiali sono semi, particelle piccolissime e invisibili di materia.

Da esse si generano tutte le cose: Aristotele le chiamò omeomerie (parti simili): sono tutte in tutto e hanno gli stessi caratteri del tutto che entrano a costituire.

Sono infinitamente divisibili, e non hanno una grandezza massima (osservò biologicamente il modo in cui l’uomo si nutre: tutto deve essere contenuto nel cibo).

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Per primo introduce la distinzione tra i semi e la forza che li muove e ordina: è intelligenza divina (Noùs) che ordina i semi e determina l’ordinamento del mondo che non è mai perfetto.

Intelligenza caos primordiale come movimento turbinoso e rapido dei semi divisione delle sostanze secondo opposti

dall’aria sono nati l’uomo e gli animali.

L’intelligenza è separata dal mondo dei semi, eppure appare più vicina alla materia e non ha un’azione di tipo provvidenziale o finalistico.

Per primo teorizzò la Mente ordinatrice: teoria destinata ad avere grande fortuna nella storia della filosofia!

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Presentato come un pre-socratico, ma in realtà fu contemporaneo di Socrate e anche di Platone. La sua filosofia infatti è aperta ai problemi della natura ma anche della morale, della storia e del linguaggio.

Fondatore dell’atomismo fu Leucippo di Mileto.

Democrito è di Abdera, di famiglia agiata, fece viaggi Egitto, Etiopia … Fu anche ad Atene ma nessuno lo riconobbe.

È stato un sapiente completamente assorto nella speculazione e nella ricerca.

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Il filosofo deve superare la variopinta e mutevole scena del mondo per raggiungere la realtà autentica delle cose e la verità che dimora nel profondo (vedi la distinzione di Parmenide tra verità e apparenza).

Dunque:

Conoscenza sensibile = oscura, superficiale, illusoria

Conoscenza razionale = genuina, veritiera, reale

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Fisicizzazione della distinzione eleatica:

Essere = pieno = la materia: composta da atomi, particelle indecomponibili, “non divisibili”

Non essere = vuoto = lo spazio in cui la materia si muove.

La scoperta dell’atomo è frutto di una deduzione razionale: la realtà materiale attestata dai sensi non può essere assolutamente divisa all’infinito, altrimenti, a furia di dividerla, si dissolverebbe (la materia, essere, diverrebbe nulla!). Se il nulla fosse il fondamento della natura non si spiegherebbe il venire della realtà dal niente (la somma di tanti zero dà sempre zero).

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La realtà che appare si spiega razionalmente ammettendo l’esistenza di costituenti ultimi, particelle minime indecomponibili.

Gli atomi sono pieni, immutabili, ingenerati, eterni (alcuni attributi dell’essere parmenideo)

Non sono diversificati qualitativamente.

Sono diversi solo per grandezza e forma geometrica (differenze quantitative).

Nascita = aggregazione di atomi

Morte = disgregazione di atomi

Mutamento = diversificazione dei rapporti d’ordine e posizione

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Le qualità dei corpi (apparenze) dipendono da strutture e rapporti quantitativi (atomi).

Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma.

Essi sono immersi nello spazio vuoto che non può che essere tale per permettere il loro movimento.

Volteggiare caotico in tutte le direzioni che orina incessanti contatti e continue aggregazioni (vortici atomici).

Infiniti sono gli atomi

Infinite sono le loro combinazioni = infiniti sono i mondi

che continuamente

nascono e muoiono

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Eterno è il movimento

Eterna è la materia complessiva nell’universo (= Parmenide)

Prima e radicale forma di materialismo

La materia è l’unica sostanza e unica causa delle cose.

Alla base della realtà non vi è nessuna intelligenza ordinatrice

Ateismo

È una visione meccanicista: le cose vengono spiegate in virtù delle cause efficienti che le producono e non in vista di una scopo che governerebbe la loro esistenza (finalismo).

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Materia, movimento e loro leggi sono le uniche spiegazioni naturali per dare ragione della Natura: tutto ciò che avviene in natura presuppone un sistema ben preciso di cause che lo abbia prodotto:

L’universo atomista è nelle mani del caso, inteso però come assenza di un disegno consapevole di origine divina e non come assenza di una precisa legge di consequenzialità causale (causalismo)

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Il principio è

Unico

Molteplice

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Acqua – Talete

Apeiron – Anassimandro

Aria – Anassimene

Numero – Pitagora

Fuoco - Eraclito

Radici - Empedocle

Semi – Anassagora

Atomi - Democrito