La responsabilita’ civile e penale del controllore di Mauro Mazzoni cl. 4A 1.

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La responsabilita’ civile e penale del controllore

di Mauro Mazzoni cl. 4A

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Responsabilità penale: violazione norme penali.Responsabilità civile: violazione di 1.Manuale tecnico operativo( DOC 4444 ATM ICAO) 2.IPI (istruzioni permanenti interne) 3.Regolamenti ENAC 4.Norme tecniche operative (Notam-AIP etc.)

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L’ autore del reato deve adempiere alle obbligazioni civili:

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ANNI 70: i controllori erano ancora dipendenti pubblici e in genere non si ravvisava la responsabilità del controllore. Essa si prevedeva solo per dolo o colpa grave. Inoltre: L’avvocato veniva pagato dalla P.A ed essa rinunciava all’azione di rivalsa (cioè alla richiesta di rimborso dopo aver pagato al posto del controllore).

ANNI 80: vi era scarsa tutela del controllore in quanto veniva ritenuto responsabile anche per la sola colpa (sia incosciente che cosciente)

ANNI 90: inizia la contrattualizzazione della responsabilità, ossia la responsabilità verso l’ente di appartenenza viene definita sulla base del contratto di lavoro.

ANNI 2000: c’è una maggiore tutela per il controllore (prevista dai contratti collettivi), con la copertura assicurativa i si copre dai rischi derivanti da una condotta colposa e dai costi dell’assistenza legale. La responsabilità civile viene estesa alla società (che non ha diritto di rivalsa se la condotta non è dolosa), nel caso lo fosse l’ENAV ha diritto di rivalsa (anticipa le dpese e poi ne chiede la restituzione al controllore)

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Si ha nel caso di inosservanza di disposizioni di legge, contrattuali e disposizioni ENAV.

Il controllore che causa, per sua colpa, un danno patrimoniale all’ENAV è soggetto a sanzioni disciplinari, esse sono:

A.Richiamo oraleB.Richiamo scrittoC.Multa D.Sospensione dal servizio E. Licenziamento

L’ interessato ha 5 giorni di tempo per presentare le proprie giustificazioni.

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Analogie e differenze tra il ruolo del medico e del controllore

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Atto doloso (c’è la volontà)

Atto colposo (non volontario)

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L’elemento soggettivo del reato, detto anche “elemento psicologico”, è di estrema importanza nel diritto penale, giacché riguarda la sfera psichica del soggetto attivo del reato.

Il principio generale per la responsabilità sotto il profilo soggettivo è il seguente:

“Nessuno può essere punito per un’azione o omissione prevista dalla legge come reato, se non l’ha commessa con coscienza e volontà”.

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Il dolo è la forma tipica della volontà colpevole.

“il delitto è doloso, o secondo l’intenzione, quando l’evento danno o pericoloso, che è il risultato dell’azione od omissione e da cui la legge fa dipendere l’esistenza del delitto, è dall’agente preveduto e voluto come conseguenza della propria azione od omissione.”

Il giudice, nell’irrogare la pena (tra il minimo ed il massimo previsto), terrà conto dell’intensità del dolo.

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Si distacca pochissimo dal limite della colpa cosciente.

Il dolo eventuale si ha quando il soggetto compie un azione avendo la visione anticipata dell’evento e, pur ritenendo quest’ultimo come possibile o probabile, non rinuncia alla sua azione ed accetta il rischio che l’evento previsto si verifichi.

La forma più grave del dolo è il dolo premeditato.

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Siamo di fronte ad un atteggiamento mentale, in cui non vi è l’intenzione da parte dell’agente, di far scaturire un evento.

Si richiede, quindi, a differenza del dolo, la mancanza della volontà di provocare l’evento. Nel reato colposo, il soggetto attivo ha realizzato il fatto previsto dalla legge come reato, ma l’evento non era da lui voluto; cioè lo scopo della sua condotta non mirava ad ottenere l’evento che si è verificato, esso ha agito con imprudenza, imperizia, negligenza.

In definitiva, la colpa è la mancata previsione di un evento prevedibile.

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Colpa incosciente (o comune)

Colpa cosciente (o con previsione)

Quando l’agente non ha nemmeno previsto l’evento. Si tratta della colpa comunemente definita”senza previsione”.

È il grado più grave di colpa, poiché il soggetto attivo, pur avendo la visione anticipata dell’evento e ritenuto esso come possibile o probabile, ha comunque agito provocando l’evento stesso.

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PIU PRECISAMENTE

Secondo l’art. 43 del c.p. un delitto è colposo (o contro l’intenzione) quando l’evento, anche se previsto, non è voluto dall’agente o si verifica per negligenza, imprudenza, imperizia (colpa generica) o per inosservanza di leggi, regolamenti, ordini o discipline (colpa specifica).

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È lo stesso legislatore a definire la colpa. La dottrina e la giurisprudenza hanno incluso

il concetto di prevedibilità: si raffronta la condotta colposa con l’ agente modello ovvero l’ipotetico comportamento che il controllore dovrebbe avere.

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Controllore di traffico aereo medico

Il controllore segue norme tecniche internazionali le quali dettagliano le mansioni da svolgere sul posto di lavoro. In realtà anche il controllore adotta regole prudenziali la cui mancata applicazione è qualificabile come imprudenza, imperizia (es. quando due aeromobili sono prossimi alla distanza minima il controllore li istruisce a mantenere strettamente la rotta assegnata).

Il medico segue norme consuetudinarie (o cautelari) si tratta di regole non scritte per questo talvolta è difficile rilevare la colpa professionale.

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Controllore di traffico aereo Medico

Il controllore ha un obbligazione di risultato.

L’attività del controllore appare di natura contrattuale non di contratto sociale (affidamento nell’altro) come quella del medico.

Nel caso del controllore si può parlare di contratto sociale solamente nei voli no flight plan.

Il medico ha un obbligazione di mezzi.

Il medico è obbligato ad astenersi

da un intervento chirurgico quando si tratti di un intervento rischioso, non utile, nel caso di incertezza di diagnosi.

Il medico ha nei confronti del paziente un rapporto definibile come contratto sociale nascente dall’affidamento del malato alla professionalità del medico.

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Sia il medico che il controllore devono tenere sempre una diligenza professionale MASSIMA.

La diligenza professionale va valutata con riguardo alla natura dell’attività esercitata e dunque non solo alla diligenza media del buon padre di famiglia.

Medico e controllore, se negligenti, vedono spostare la loro responsabilità da civile a penale.

Il Codice civile precisa che se la prestazione implica la soluzione di problemi tecnici di speciale difficoltà, il prestatore d’opera risponde dei danni solo in caso di dolo o colpa grave, pertanto, non c’è responsabilità civile per colpa lieve per coloro che operano in contesti particolarmente difficili.

La colpa grave si ha quando vengono violate le più elementari norme della professione, il dolo se è volontario.

L’esonero dalla responsabilità per colpa lieve si riferisce dunque solo all’imperizia in quanto mai devono esserci imprudenza e negligenza.

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Nel 1973 la Corte Costituzionale affermava:

si alla condanna penale del medico per negligenza e imprudenza anche per colpa lieve in casi di speciale difficoltà.

no alla condanna negli stessi casi per responsabilità civile. Dunque una responsabilità penale senza responsabilità

civile!!!Da tale sentenza ne conseguiva che i giudici dovevano distinguere

fra: errore grossolano (c’è responsabilità civile) e particolari difficoltà tecniche o situazioni emergenziali (non c’è responsabilità civile).

A prescindere dal recepimento o meno degli allegati ICAO (con conseguente più chiara definizione delle responsabilità del controllore) , le sentenze dei giudici hanno evidenziato che per la legge il controllore è responsabile della garanzia di incolumità. Ne consegue una sua responsabilità risarcitoria nei confronti dei familiari delle vittime.

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Il controllore ha una posizione di garanzia, ossia di salvaguardia della sicurezza del volo.

Ha anche degli obblighi cautelari, cioè accerta la corretta esecuzione delle istruzioni e autorizzazioni da parte del pilota.

Ne consegue una sua responsabilità anche per errore del pilota se non ha vigilato sull’esecuzione.Il controllore, con le autorizzazioni e istruzioni, impone ordini amministrativi

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L’intervento del controllore di traffico aereo (nel Manuale operativo ENAV (MO-ATM), ) può essere di due forme:

AUTORIZZAZIONE ISTRUZIONE

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L’autorizzazione (detta tecnicamente clearance), è lo strumento per prevenire collisioni e per accelerare e mantenere un ordinato flusso di traffico aereo.

Essa non solleva l’equipaggio dalla responsabilità in caso di violazione di norme, né consente di violarle.

Il controllore, quando la concede, permette certe attività al pilota.

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L’istruzione è un ordine impartito dal controllore al pilota per richiedergli una specifica azione.

Va osservata per la sicura gestione del traffico aereo.

Nella normativa ICAO i due termini però sono spesso usati come sinonimi.

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Di fronte alla confusione delle norme, come si comportano i giudici? Le pronunce dei giudici hanno sempre sostenuto un potere di comando del controllore che si esplica attraverso degli ordini. Il controllore, dovendo preservare l’incolumità delle persone in volo, ha un potere autoritativo che inizia dove termina quello del pilota.

Se invece il pilota riceve istruzioni dal sistema anticollisione di bordo ACAS dovrà eseguirle anche se in contrasto con ordini del controllore. Il pilota, ricevendo un’autorizzazione dal controllore si assoggetta alla sua autorità .

Ma le ATC clearence hanno o non hanno efficacia cogente? In poche parole sono obbligatorie?

La Corte di Cassazione nel 2011 dà una risposta.........

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I controllori di traffico aereo svolgono la funzione di polizia di sicurezza del volo, in tale contesto emettono ordini, autorizzazioni e provvedimenti d’urgenza.

Con l’autorizzazione il controllore, sulla base di un valutazione discrezionale, emette un atto amministrativo permissivo

Con l’ordine impone degli obblighi positivi (comandi) o negativi (divieti)

Con i provvedimenti d’urgenza interviene per scongiurare un pericolo (senza alcuna discrezionalità del pilota)

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La normativa tecnica non prevede istituti affini a quelli stabiliti dalla Giurisprudenza (ordini, autorizzazioni e provvedimenti d’urgenza), perciò che differenza c’è fra istruzione e autorizzazione?

Nel 2011 L’ENAC cancella la facoltà del pilota di chiedere una autorizzazione emendata (che rendeva più facile distinguerla dall’obbligatoria istruzione) .

Istruzione e autorizzazione diventano sinonimi. Sono entrambi atti amministrativi di cui dispone il controllore come garante della sicurezza della navigazione .

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Anche se il pilota ha la responsabilità primaria per la sicurezza operativa, i controllori devono assistere i piloti nelle zone di controllo, fornendo loro le informazioni necessarie con la dovuta diligenza per evitare incidenti.

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La selezione per Controllori del Traffico Aereo inizia con la pubblicazione dell'annuncio di ricerca sulle maggiori testate giornalistiche nazionali e sul sito web aziendale.

La candidatura può essere inviata dagli interessati attraverso una procedura informatica che viene attivata direttamente sul sito dell’ENAV.

Raccolte le candidature viene avviato l'iter selettivo: 1) somministrazione di test attitudinali ; 2) assessment (valutazioni)

individuali e di gruppo. A conclusione dell'iter selettivo, i candidati risultati idonei vengono

sottoposti ad accertamenti medico-sanitari previsti dalle normative internazionali per il profilo di Controllore del Traffico Aereo, presso istituti sanitari certificati dall'Ente Nazionale Aviazione Civile (Enac).

Al conseguimento dell'idoneità medica, i candidati vengono avviati alla formazione basica per Controllori del Traffico Aereo secondo le linee guida internazionali recepite con regolamenti ENAC

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Il corso di formazione viene svolto presso l'Academy ENAV di Forlì e si articola principalmente in due fasi:

Fase 1: dura circa 14 mesi ed è orientata a fornire una formazione teorico/pratica interamente dedicata all'acquisizione delle competenze necessarie per lo svolgimento della professione del Controllore del Traffico Aereo. Il corso selettivo si conclude con un esame finale.

Fase 2: al superamento di quest'ultimo esame, è previsto un ulteriore periodo di addestramento on-the-job, direttamente in linea operativa, della durata di circa 4 mesi, presso l'impianto aziendale di assegnazione. L'allievo controllore è affiancato a personale CTA operativo con lo scopo di completare l'acquisizione delle competenze richieste dal ruolo. Anche la seconda fase termina con un esame finale per l'acquisizione della prima abilitazione, rilasciata dall'Enac.

Gli allievi controllori che superano con successo l'esame finale acquisiscono la "Licenza di Controllore del Traffico Aereo" e possono essere assunti con contratto a tempo indeterminato con profilo di Controllore del Traffico Aereo. 

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www.ENAV.itdal libro “Profili di responsabilita’ civile e

penale nel controllo del traffico aereo di Roberto Anastasi ed. Universitalia

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Istituto Tecnico Trasporti e Logistica “F.De Pinedo”Alunno: Mauro Mazzoni Classe 4°a.s. 2013/2014

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