La Repubblica: Smart Working, il lavoro 2.0 intervista Davide Bennato

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  • 8/13/2019 La Repubblica: Smart Working, il lavoro 2.0 intervista Davide Bennato

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    5221 OTTOBRE2013

    Smart working, il lavoro 2.0

    tra cloud, mobile e social network

    Una case history per losmart working? Le Cirquedu Soleil. E unospettacolo, il loro, moltocomplesso e articolato edevono usare unaorganizzazione particolare -spiega Davide Bennato -Non c un unico coreografoma ogni gruppo ha il proprioe si coordinano tra di loro

    per i singoli segmenti dispettacolo in cui sonocoinvolti. Il parallelo tra lenuove forme diorganizzazione aziendale ela rappresentazione teatralenon azzardato. Anzi, ilmercato della formazionemanageriale se ne staprogressivamenteaccorgendo. E una praticaarrivata in Italia soprattuttoal seguito delle grandimultinazionali, cheadottano sistemi di teambuilding per orasoprattutto ai livelli pi altidella catena manageriale,ma la tendenza in crescitae spesso si inizia acoinvolgere anche i quadri epoi si andr ancora pi gi.Man mano che tutto ilsistema economico italiano

    si riposiziona versocomparti e attivit amaggior valore aggiunto,con un tasso di competenzacrescente richiesto agliaddetti di ogni livello, lesingole aziende si rendonoconto che linvestimentosulle risorse umane non welfare aziendale, un temacio da rubricare tra i doverietici dellazienda, ma unosnodo chiave delle nuovestrategie di business.Esperienze come quelle delteatro-impresa funzionanocos: si analizzanoesperienze dufficio perrappresentarle ma intanto sisviscerano dinamiche ecomportamenti. A volte conattori professionisti cherappresentano vere piceteatrali su casi di vita

    aziendale, altre volte conmanager, quadri e impiegatiche impersonano le parti incommedia. (s.car.)

    [ LA TENDENZA ]

    Per passare da addettoa problem solversi va a scuola di teatroe si prendono lezionidal Cirque du Soleil

    LA RIVOLUZIONE INNESCATADALLE TECNOLOGIE NELLEIMPRESE NELLA SUA NUOVAFASE. DOPO AVER TAGLIATO COSTIE AUMENTATO LEFFICIENZAADESSO RIDISEGNA MANSIONI ERUOLI NELLE ORGANIZZAZIONI:

    LOBIETTIVO ANTICIPARE ILMERCATO. E LO SI FA INVESTENDOSULLE RISORSE UMANE

    70%GLI UTENTI DEL BYODSecondo Forrester il 70% delle grandimultinazionali americane e europeeadottano il Byod, ossia Bring Your OwnDevice: vuol dire che permettono ai lorodipendenti di accedere allIt aziendale,server, programmi e risorse, attraversoi loro terminali mobili privati, tavolette esmartphone prevalentemente, e noncon strumenti scelti, forniti e pagatidalle stesse aziende.

    rapporti hi-tech

    Le piccoleimprese

    italiane hannoancora una

    scarsaconfidenza conle opportunitdi rendere pi

    flessibilel'orario dilavoro dei

    propridipendenti con

    le nuovetecnologie

    Stefano Carli

    Roma

    Smart Working, ovvero il lavoro 2.0.E la nuova frontiera della digita-lizzazione delle aziende, dei lavori, del-le professionalit. Se finora limmissio-ne di tecnologia nelle imprese statafondamentalmente automazione diprocedure (con frequenti perdite di po-sizioni lavorative) adesso si entrati inuna nuova fase. La tecnologia nonprende il posto dei lavoratori ma cam-bia il modo di lavorare. E se cancella an-cora qualche mansione in azienda, perparadossale che possa sembrare, stasoprattutto mettendo a rischio il ruolodei responsabili informatici. Perch latecnologia nel mondo dello smart

    working una tecnologia diffusa. Un re-cente studio della Forrester Researchha battezzato a tale proposito il nuovotrend come la consumerizzazione del-lIt. E leffetto dellarrivo delle app nelmondo delle imprese e del fatto che ta-volette e smartphone, che delle app so-no i terminali preferenziali.

    Tavolette e smartphone lavoranocon i nuovi sistemi operativi mobili cherendono facile e immediato linstalla-zione di queste interfaccia che dialoga-no con le rispettive piattaforme e stan-no prendendo il posto dei vecchisoftware che andavano installati nei pccon complicate manovre, manutenzio-ne continua, aggiornamenti laboriosi.E infatti il simbolo di questo nuov o ven-to che agita le organizzazioni aziendalisi chiama Byod, Bring Your Own Devi-ce. Non pi terminali aziendali ma uti-lizzo di quelli dei dipendenti. Con il ri-sultato per le imrpse, di abbattere i co-sti di acquisto dei terminali, di cancella-re quelli di manutenzione (che ricado-

    no sui dipendenti, che per li utilizzanoanche in privato), di ridurre al minimo icosti di assistenza e di help desk (chevengono dirottati verso i call center de-gli operatori mobili e delle case produt-trici). E i dipendenti cosa ne ottengonoin cambio? Maggiore coinvolgimento eresponsabilizzazione ma soprattuttomaggiore flessibilit di orario con lapossiblit di combinare meglio e in mo-do pi personale gli impegni di lavorocon quelli della vita privata. Si lavora dipi e si ha perfino pi tempo libero:sembra la quadratura del cerchio. E poici sono comunque forme diverse dicompartecipazione delle aziende ai co-sti e alle spese. Secondo Forrester il 70 %delle grandi aziende Usa e europee usa-no terminali mobili scelti da loro stessi.E in Italia? E nelle imprese pi piccol e. Illa School of Management del Politecni-co di Milano nel novero dei suoi Osser-vatori sulluniverso delle tecnologie neha istituito uno specificamente dedica-

    to allo Smart Working e lo ha affidato al-la guida di Mariano Corso. Lultima ri-cerca, pubblicata appena pochi giornifa, rileva uno scenario molto cauto. Nel-le Pmi italiane la flessibilit di orario re-

    sa possibile da tavolette e smartpho ne s presente in unimpresa su 4, ma suposizioni ridotte: offerta infatti ad ap-pena il 10 % degli addetti. E il telelavoro ,

    ossia la possibilit di svolgere da caseuna quota del lavoro di ufficio, registraun 20% di adozioni nominali ma of-ferta a tutti gli addetti solo nel 2% dei ca-si. Eppure, secondo lOsservatorio, laconsapevolezza da parte degli utenti,ossia degli addetti interessati, alta. Se-condo loro (anche tenuto conto che sista parlando solo di alcune posizioniprofessionali e non certo di quelle lega-ta alle linee di produzione industriale)la novit sfruttata poco dalle imprese:sostengono gli intervistati che fino al40% del lavoro potrebbe essere svoltofuori dallufficio.

    Ma questo, orari flessibili e telelavo-ro, solo il primo passo nella nuova eradello smart working. Il pi deve ancoravenire e riguarda il funzionamentostesso delle aziende. I quattro fattoriabilitanti dello smart working secondoGartner (il mobile, il cloud, il socialcomputing e la collaborazione unifi-cata) stanno innescando lennesima

    rivoluzione. Una rivoluzione che parteper ora dalla parte p i avanzata delle-conomia, i comparti pi creativi e doveil peso delle competenze conoscitive pi alto. Sono infatti i knowledge

    workers i primi a beneficiare dellim-patto della nuova cultura aziendale. Madi cosa si tratta?

    Procedendo per gradi schemi pos-

    siamo dire che la fase attuale quel la incui la tecnologia inverte il rapporto tra ilmercato e le aziende - spiega DavideBennato, docente di Sociologia dei me-dia digitali alluniversit di Catania - Ilfordismo seguiva il mercato, il toyoti-smo, con lintroduzione del just in time,ha cercato di adattarvisi in velocit, lafase attuale invece punta a precedere ilmercato: e pu farlo proprio grazie aibig data e agli analytics. Basta pensare acosa pu significare nellorganizzazio-ne del ciclo approvvigionamento, cam-pagne, vendite della grande distribu-zione poter analizzare i flussi commer-ciali non solo in tempo reale ma ancheregione per regione, forse pure puntovendite per punto vendita. Una rivolu-zione non da poco perch, giusto ap-punto sul modello del Web 2.0, istitui-sce un canale di comunicazione dalbasso verso lalto e non solo al contra-rio, dal vertice della piramide decisio-nale alla base. Le informazioni che ven-

    gono dai livelli periferici di unazienda,di ogni azienda, acquistano cos rilievostrategico. Danno feedback, sono unmonitoraggio costante. E se trovano uncanale di comunicazione possono dare

    un contributo rilevante in termini dicollaborazione. E, nel complesso, unanuova e pi avanzata attuazione deiprincipi di flessibilit del lean move-

    ment. E in particolare il metodolean start up , che riduce il ciclo di svi-luppo di un nuovo prodotto - spiegaBennato - Si tratta, in questo come in al-tri casi, di metodiche che tendono asmontare il lavoro seriale e basato sullaripetizione di procedure sostituendolocon una organizzazione del lavoro piproattiva in cui non si hanno pi dip en-denti ma solutori di problemi. E unatrasformazione simile, ma in terminimolto pi avanzati, del passaggio che si avuto nella produzione industrialedalle linee e dalle catene di montaggioalle isole di montaggio. Ed una ten-denza che accompagna quellaltra chevede una riduzione delle grandi produ-zioni mass market in favore di pro-dotti a maggior valore aggiunto ma conalte potenzialit di personalizzazione.E quello che sta vivendo, per esempio,tutto il sistema tessile/abbigliamen-to/accessori in Italia e che, a livello dieconomia globale, sta ridisegnando gli

    scenari dellindustria hi-tech. E che al-la base di un successo planetario del-liPhone di Apple e di tutto il mercatomondiale delle app.

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