LA REGOLAZIONE DELLE EMOZIONI A SCUOLA Un progetto di intervento in una scuola secondaria

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LA REGOLAZIONE DELLE EMOZIONI A SCUOLA UN PROGETTO DI INTERVENTO IN UNA SCUOLA SECONDARIA Questo intervento è una ricerca-azione che si pone come obiettivo fondamentale quello di indagare gli effetti di un programma di regolazione delle emozioni realizzato in una classe di Scuola Secondaria di Primo Grado. L’iniziativa fa riferimento ai protocolli statunitensi (Psicoeducazione, Mindfulness, ACT…) presenti in letteratura e trae spunto da esperienze promosse in alcune scuole italiane. Specialisti in diagnosi e riabilitazione dei disturbi dell'età evolutiva e adulta

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LA REGOLAZIONE DELLE EMOZIONI A SCUOLAUN PROGETTO DI INTERVENTO IN UNA

SCUOLA SECONDARIA

Questo intervento è una ricerca-azione che si pone comeobiettivo fondamentale quello di indagare gli effetti di unprogramma di regolazione delle emozioni realizzato inuna classe di Scuola Secondaria di Primo Grado.

L’iniziativa fa riferimento ai protocolli statunitensi(Psicoeducazione, Mindfulness, ACT…) presenti inletteratura e trae spunto da esperienze promosse inalcune scuole italiane.

Specialisti in diagnosi e riabilitazione dei disturbi dell'età evolutiva e adulta

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Introduzione e Riferimenti (1)

Le emozioni giocano un ruolo importante fin dall’inizio della vitadi ogni individuo e rendono possibile il rapporto con gli adultisignificativi.La scoperta e l’etichettamento delle emozioni facilitano leinterazioni e il deficit di queste abilità contribuisce alla creazionedi problemi comportamentali e di comprensione.È fondamentale, quindi, favorire processi di regolazione delleemozioni in giovane età per migliorare il benessere negliadolescenti.Per favorire una gestione più efficace delle emozioni occorresostituire strategie disfunzionali quali l’evitamento e laruminazione con altre più adattive come l’accettazione,l’attivazione comportamentale e la creazione di relazioni piùsignificative e supportive.

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Introduzione e Riferimenti (2)

Da più di dieci anni la Mindfulness viene applicata,attraverso opportune modifiche, al mondo dell’infanzia.Gli studi fino ad ora pubblicati hanno dato provesoddisfacenti sull’efficacia di questa pratica, se fatta concostanza e quotidianamente, nel miglioramento dellefunzioni attentive e del benessere emotivo. Nonostantela ricerca in questo settore sia ancora agli inizi(soprattutto in Italia), i risultati fino ad ora ottenutipermettono di essere ottimisti sull’efficacia dellaMeditazione anche per questa fascia di età.

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Introduzione e Riferimenti (3)

• Un gruppo di ricerca dell’Università degli Studi di Milano Bicoccaha ideato e condotto un programma di Mindfulness per bambinicome strumento in grado di promuovere il benessere emotivo.

• Uno studio di Flook et al. (2010) suggerisce l’efficacia delprogramma INNER KIDS, applicato in istituti scolastici, sullefunzioni esecutive.

• Altri due studi di Sample et al., uno del 2005 e uno del 2010mostrano dei benefici sulle capacità attentive in seguito allapartecipazione ad un programma MBCT-C.

• Uno studio di Saltzman e Goldin (2008), effettuato su 30 bambiniche hanno seguito il programma MBSR FOR CHILDREN, haottenuto risultati incoraggianti per quanto riguarda l’efficaciadella Mindfulness sui problemi di natura emotiva. Il campione hainfatti mostrato una diminuzione della reattività emotiva, unaminore tendenza all’autocritica, una maggiore compassione versodi sé e verso gli altri

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Obiettivi dell’intervento

• Miglioramento del funzionamento delle capacità attentive e del sistema esecutivo in generale.

• Riduzione dei livelli di ansia e stress esperiti, determinata ad un atteggiamento di maggiore accettazione di sé e ad una minore reattività agli stimoli negativi (grazie all’allenamento a inibire le risposte automatiche e ad osservare le emozioni senza farsi assorbire da esse).

• Effetti positivi sulle relazioni sociali per via di una maggiore conoscenza di sé e capacità di accettare l’altro.

• Produrre un generale miglioramento nelle performances degli studenti.

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Destinatari

In accordo con gli insegnanti si individua una classe in cuieffettuare l’intervento (Gruppo Sperimentale). La scelta sibasa sul livello di ‘problematicità’ percepito dagli insegnanti:«Si tratta di un gruppo particolarmente vivace che rendedifficile lo svolgimento della normale attività didattica».

Altri due classi partecipano come gruppo di controllo.

In totale sono tre classi 2^ di Scuola Secondaria di PrimoGrado.

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Modalità

Il Programma è stato strutturato traendo ispirazione da alcuni principi che guidano l’efficacia del lavoro con persone adolescenti:

• esplicitazione dei concetti,• adattare ‘in tempo reale’ e abbreviare gli interventi in modo che

siano fruibili dai destinatari, • considerare il range di età e agire in modo coerente e adatto ad

esso, • uso dell’interazione, • importanza della componente esperienziale• disporre di strumenti adeguati all’età che permettano di portare i

temi appresi nella quotidianità di tutti i partecipanti.

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Sono previsti:N° 2 incontri con gli insegnanti (Fase iniziale – Fase finale)N° 6 incontri con il gruppo classe (durata due ore circa)

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Verifica dell’intervento mediante somministrazione di alcuni test e questionari ad inizio e fine programma sia nella classe sperimentale che nelle due classi di controllo:

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Questionari STUDENTI Questionari INSEGNANTI

SSC (Student Skills Checklist): indaga la percezione da parte

del soggetto delle proprie competenze emozionali e

relazionali necessarie per gestire efficacemente i rapporti

interpersonali.

SIB (Scale for Interpersonal Behavior): questionario di

autovalutazione del comportamento interpersonale e

assertivo.

Cosa penso di me: questionario di autovalutazione del

proprio senso di auto-efficacia e dei propri vissuti di

autostima.

TRI Modificato (Coetanei, Coetanee, Insegnanti): il test valuta

le relazioni interpersonali del soggetto nei contesti sociale

(vale a dire le scale relative ai coetanei maschi e femmine) e

scolastico (la scala relativa all’insegnante).

TSC (Teacher Skills Checklist): valutazione da parte

dell’insegnante delle competenze emozionali e relazionali dello

studente, necessarie per gestire efficacemente i rapporti

interpersonali

Scala SDAI (Scala di disattenzione e iperattività – Cornoldi

1996): si tratta di una scala che riguarda alcuni comportamenti

che influenzano l'attività scolastica. In particolare si focalizza

l'osservazione sui tipi di comportamento che risultano connessi

con la disattenzione e l’iperattività.

Valutazione del rendimento scolastico in base ai seguenti

criteri di prestazione (ottimo, buono, sufficiente, non

completamente sufficiente, gravemente insufficiente).

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Intervento sul gruppo sperimentale – Descrizione (1)

L’intervento mira a migliorare la ‘competenza emotiva’ degli alunni,cioè la «capacità di comprendere le proprie ed altrui emozioni, diregolarle o controllarle e di utilizzarle al meglio nei processi cognitivi enegli scambi sociali».

In particolare, attraverso psicoeducazione e attività esperienziali, sonostate promosse le seguenti abilità:

identificare e denominare le emozioni

esprimere le emozioni

valutare l’intensità delle emozioni

gestire le emozioni

conoscere la differenza tra emozioni e azioni

comprendere come le emozioni non vadano necessariamentetenute sotto controllo o contrastate, ma possano essere tollerate eaccettate tramite un’attenzione flessibile e focalizzata sulmomento presente (Mindfuness).

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Intervento sul gruppo sperimentale – Descrizione (2)

È stato adottato l’ABC delle emozioni, secondo il modello RET:

Le emozioni non derivano direttamente dalle situazioni vissute, ma dalmodo in cui ciascuno valuta le situazioni.

Non deve essere modificata l’emozione, ma i PENSIERI IRRAZIONALI, cheprovocano eccessiva sofferenza emozionale o ostacolano ilraggiungimento di obiettivi.

Altro aspetto importante è stato quello di promuovere una‘comunicazione assertiva’ (riuscire ad esprimere in modochiaro opinioni, emozioni e bisogni, affermando i propri diritti senzanegare quelli degli altri).

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A B C

EVENTO ATTIVANTE PENSIERI REAZIONE (EMOZIONE - COMPORTAMENTO)

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Obiettivi raggiunti?

Obiettivo: Miglioramento del funzionamento delle capacità attentive e del sistema esecutivo in generale.

In base alle valutazioni degli insegnanti il 30% degli studenti presenta un miglioramento delle capacità attentive e del

sistema esecutivo in generale.

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Obiettivi raggiunti?

Obiettivo: Riduzione dei livelli di ansia e stress esperiti, determinata ad un atteggiamento di maggiore accettazione di

sé e ad una minore reattività agli stimoli negativi.

In base alle autovalutazione degli alunni si rileva che:

• il 63% della classe percepisce in termini più positivi il proprio comportamento interpersonale ed assertivo;

• il 42% valuta in termini più positivi le proprie competenze emozionali e relazionali dichiarando di gestire in modo più efficace i rapporti interpersonali.

• Il 42% riporta un migliore senso di auto-efficacia e vissuti di autostima più positivi.

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Obiettivi raggiunti?

Obiettivo: Effetti positivi sulle relazioni sociali per via di una maggiore conoscenza di sé e capacità di accettare

l’altro.

• Il 32% del gruppo classe valuta migliorate le relazioni interpersonali con i coetanei maschi.

• Il 21% valuta in modo più positivo i rapporti con le coetanee.

• Il 42% percepisce in modo migliore le relazioni con gli insegnanti.

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Obiettivi raggiunti?

Obiettivo: Produrre un generale miglioramento nelle performances degli studenti.

Dalle osservazioni degli insegnanti si evidenzia che uno studente presenta un rendimento scolastico migliorato

dopo l’intervento.

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Valutazioni STUDENTI

42

63

42

32

21

42

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

SSC SIB Cosa penso di me Rel. Coetanei Rel. Coetanee Rel. Insegnanti

Competenze migliorate

Serie 1

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Osservazioni INSEGNANTI

5

15

30

0

10

20

30

40

50

60

70

80

90

100

Rendimento scolastico TSC SDAI

Competenze migliorate

Serie 1

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Conclusioni e Riflessioni:

• La maggior parte dei ragazzi ha partecipato con interesse.

• Data la vivacità e la numerosità della classe è stato piuttosto difficile gestire il gruppo, soprattutto a causa di un’evidente immaturità degli alunni maschi.

• Affinché l’intervento possa risultare maggiormente incisivo si ritengono condizioni fondamentali una maggiore continuità (durante l’intero anno scolastico) e, soprattutto, il coinvolgimento diretto degli insegnanti fin dalle fasi iniziali del progetto.

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