LA PROMOZIONE DEI PDTA A LIVELLO AZIENDALE · DEI PDTA A LIVELLO AZIENDALE Anna Cremaschi AO...

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A. Cremaschi AO Treviglio - 2013 1 LA PROMOZIONE LA PROMOZIONE DEI PDTA DEI PDTA A LIVELLO AZIENDALE A LIVELLO AZIENDALE Anna Cremaschi Anna Cremaschi AO Treviglio (BG) AO Treviglio (BG) LA LA SQUADRA SQUADRA AL SERVIZIO DEL PAZIENTE: AL SERVIZIO DEL PAZIENTE: I PERCORSI DIAGNOSTICO TERAPEUTICI ASSISTENZIALI I PERCORSI DIAGNOSTICO TERAPEUTICI ASSISTENZIALI Una Sfida: Una Sfida: Fare di Pi Fare di Pi ù ù con meno Risorse e Meglio con meno Risorse e Meglio Milano, Gioved Milano, Gioved ì ì 26 Settembre 2013 26 Settembre 2013

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A. Cremaschi AO Treviglio - 2013 1

LA PROMOZIONE LA PROMOZIONE DEI PDTA DEI PDTA

A LIVELLO AZIENDALEA LIVELLO AZIENDALEAnna Cremaschi Anna Cremaschi

AO Treviglio (BG)AO Treviglio (BG)

LA LA ““SQUADRASQUADRA”” AL SERVIZIO DEL PAZIENTE:AL SERVIZIO DEL PAZIENTE:

I PERCORSI DIAGNOSTICO TERAPEUTICI ASSISTENZIALII PERCORSI DIAGNOSTICO TERAPEUTICI ASSISTENZIALI

Una Sfida: Una Sfida: ““Fare di PiFare di Piùù con meno Risorse e Megliocon meno Risorse e Meglio””

Milano, GiovedMilano, Giovedìì 26 Settembre 201326 Settembre 2013

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HHHH

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Presidio Ospedaliero PianuraOspedale “Treviglio-Caravaggio”di TreviglioOspedale SS Trinità” di Romano di LombardiaOspedale “F.M. Passi” di CalcinatePresidio Ospedaliero NordOspedale “Civile” di San Giovanni BiancoPresidio dei Poliambulatori territorialiPoliambulatorio di Treviglio cittàPoliambulatorio di DalminePoliambulatorio di Brembate di SopraPoliambulatorio di Caluscod’AddaPoliambulatorio di Villa d’AlmèPoliambulatorio di Grumello del MontePoliambulatorio di ZognoPresidio del Dipartimento di Salute Mentale

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L’Azienda Ospedalieradi Treviglio

è interamente certificata

ISO 9001:2008

L’Azienda Ospedalieradi Treviglio

è interamente certificata

ISO 9001:2008

CERTIFICAZIONE ISO 9001:2008

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1a APPLICAZIONE DEL SISTEMA QUALITÀ AZIENDALE 1999-2008

1a APPLICAZIONE DEL SISTEMA QUALITÀ AZIENDALE 1999-2008

CELLULARECELLULARE

OgniOgni UO UO certificatacertificatacon sue con sue proprieproprieprocedure, procedure, costruendocostruendoun un SistemaSistema QualitQualitààogniogni voltavolta

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1a APPLICAZIONE DEL SISTEMA QUALITÀ AZIENDALE 1999-2008

1a APPLICAZIONE DEL SISTEMA QUALITÀ AZIENDALE 1999-2008

CONFORMITCONFORMITÀÀALLA NORMAALLA NORMA

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LA RIFORMA DEL SISTEMA QUALITÀ AZIENDALE 2008-2010LA RIFORMARIFORMA DEL SISTEMA QUALITÀ AZIENDALE 2008-2010

TRASVERSALETRASVERSALE

AvvioAvvio del del processoprocesso didiDIPARTIMENTALIZZAZIONE, DIPARTIMENTALIZZAZIONE,

con con stesurastesura didi documentidocumenti ““ALTIALTI””

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DIREZIONE AZIENDALE E DIREZIONE AZIENDALE E UFFICIO QUALITUFFICIO QUALITÀÀ

In prospettiva della progressiva evoluzione del Sistema di Gestione per la Qualitàsecondo la logica dei percorsi diagnostici terapeutici e assistenziali, si ritiene necessario prevedere l’applicazione del requisito 7.3 7.3 ““Progettazione e SviluppoProgettazione e Sviluppo””della norma e richiedere in tempi opportuni una verifica di estensione della certificazione

NON CONFORMITÀ CERMET2009

NON CONFORMITNON CONFORMITÀÀ CERMETCERMET20092009

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CONDIVISIONE DELLE CONDIVISIONE DELLE

CONOSCENZECONOSCENZE

BANCHI DI PROVABANCHI DI PROVA

Momenti di inquadramento metodologico nel quale sono stati presentati gli strumenti di base applicati durante lo svolgimento dei “banchi di prova”

Applicare in modo partecipato e condiviso gli

strumenti di analisi illustrati nella fase di

condivisione

WORKSHOPWORKSHOPCondivisione e proposta dei lavori fatti e

valutazione dell’esperienza

GIUGNO

2009

LUGLIO DICEMBRE

16/12/2009

REALIZZAZIONE E REALIZZAZIONE E

VERIFICAVERIFICA

Realizzazione dei mìglioramenti progettatti e

successiva verifica2010

La formazione per il miglioramentoLa formazione per il miglioramento

ALLE DIREZIONI DPT, AI ALLE DIREZIONI DPT, AI GdLGdL

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Adeguare a nuovi standard la qualità dell’intero processo di cura, nelle sue dimensioni

• diagnostica,

• terapeutica,

• assistenziale e di servizio

ESIGENZEESIGENZE

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Per l'azienda ospedaliera la ricerca di nuovi standard di qualità del processo di cura deve consistere nella revisione della propria organizzazione, conseguente ad un riesame profondo del come e del chi fa cosa.

COMECOME

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Nella nostra Azienda si è raggiunta una

sufficiente maturità nell'utilizzo delle

tecniche di miglioramento della qualità,

una consuetudine a prendere in

considerazione le raccomandazioni delle

linee guida delle istituzioni scientifiche

PUNTO DI PARTENZAPUNTO DI PARTENZA

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Domani:

Il processo di cura si sviluppa per intensità di assistenza, vede l‘integrazione di più équipe mediche e infermieristiche, ospedaliere e territoriali

PUNTO DI ARRIVOPUNTO DI ARRIVO

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Dalla necessità di governare la

prestazione di una singola équipe

alla necessità di governare

l’intero processo

GOVERNARE I PROCESSIGOVERNARE I PROCESSI

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●Appropriatezza

● Sicurezza

●Accettabilità

● Efficienza

DIMENSIONI DELLA QUALITÀDIMENSIONI DELLA QUALITÀ

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● Produrre valore per il paziente/ utente/ cliente

● Produrre miglioramenti tangibili

● Far beneficiare del miglioramento la più grande parte degli utilizzatori, o coloro che sono in condizioni critiche

OBIETTIVIOBIETTIVI

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- la Dichiarazione della DirezioneDichiarazione della Direzione nel Capitolo 5, che dichiara la politica per la qualità dell'Azienda e riferisce in forma descrittiva le diapositive dei valori che sono state presentate dal Direttore Sanitario nel programma di formazione sulla pianificazione strategica propedeutica ai percorsi del paziente.

MANUALE QUALITÀ Rev.5 2009MANUALE QUALITÀ Rev.5 2009

DIREZIONE SANITARIA

Strategia e programmazione nell’Aziendaospedaliera di Treviglio

17-18 aprile 2009

I valori

�Appropriatezza

�Efficienza

�Sicurezza

�Accettabilità

Assumere le seguenti dimensionidella qualità come valori :

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LA RIFORMA DEL SISTEMA QUALITÀ AZIENDALE 2008-2010LA RIFORMARIFORMA DEL SISTEMA QUALITÀ AZIENDALE 2008-2010

UTILE E UTILE E NECESSARIONECESSARIO

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Il progetto di miglioramentoIl progetto di miglioramentoL’AO si è prefissata i seguenti obiettivi:•regolare la collaborazione interdipartimentalecollaborazione interdipartimentale•diffondere la definizione e l’applicazione dei percorsi del paziente in Ospedale

•promuovere l’integrazioneintegrazione

organizzativaorganizzativa delle attività caratterizzate da diversi livelli di

intensità assistenziale

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I percorsi clinici 2010: 1. Percorso diagnostico terapeutico assistenziale Paziente

Stroke (DEA) 2. Percorso paziente con K colon retto (DONC) 3. Percorso del paziente affetto da scompenso cardiaco

(DSM) 4. Percorso nascita (DMI) 5. Percorso del paziente candidato ad intervento di

protesi di anca (DSC) 6. Continuità terapeutica nel paziente grave (DSaMen) 7. La funzione filtro per l'accesso al servizio

(UONPIA)8. Percorso diagnostico terapeutico assistenziale

Diabete in paziente ricoverato (DSM) - 20119. Percorso diagnostico terapeutico assistenziale

Diabete gestazionale (DSM-DMI) - 2012

Il progetto di miglioramentoIl progetto di miglioramento

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PROCEDURA GENERALE PG7-3 01

PROCEDURA GENERALE PG7-3 01

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PROCEDURA GENERALE PG7-3 01PROCEDURA GENERALE PG7-3 01

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SWOT ANALYSISSWOT ANALYSIS

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VISION STATEMENTVISION STATEMENT

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Il KIT integra moduli già esistenti:INDICATORI Mod1PG8-2 03

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WBSWBS

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OPPORTUNITÀOPPORTUNITÀ

AGGIUNTA DI VALOREAGGIUNTA DI VALORE

DIAGRAMMA DIAGRAMMA DIDI FLUSSO FLUSSO

TO BETO BE

MATRICE MATRICE RESPONSABILITRESPONSABILITÀÀ

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IL CASO DEL PERCORSO STROKEIL CASO DEL PERCORSO STROKE

Nel 2009 all’inizio delle attività di progetto sul

PDTA Paziente Stroke nell’Azienda la

Neurologia era Struttura semplice

ambulatoriale

Non era accreditato il Reparto di Neurologia

(ricovero) e non era prevista la Stroke Unit

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IL CASO DEL PERCORSO STROKEIL CASO DEL PERCORSO STROKE

Le attività di progetto hanno creato il

presupposto per la richiesta di concorso per

Direttore di Neurologia, l’adeguamento degli

spazi ed il successivo accreditamento della

Neurologia avvenuto a marzo 2011

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IL CASO DEL PERCORSO STROKEIL CASO DEL PERCORSO STROKE

Contestualmente sono state attivate le

procedure di autorizzazione per Stroke Unit di

2° livello

L’attuale Assetto Accreditato prevede

Neurologia 7 pl 1 DH

Stroke Unit 6 pl

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STROKE UNITSTROKE UNITNEUROLOGIANEUROLOGIA

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GRAZIE AGRAZIE A

MASSIMILIANO MASSIMILIANO FINOTTIFINOTTI

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IL CASO DEL PERCORSO STROKEIL CASO DEL PERCORSO STROKE

Correlati alla stesura del PDTA Stroke

sono stati successivamente predisposti

documenti per la gestione della

TROMBOLISI e del trasporto

secondario del paziente neurologico

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IL CASO DEL PERCORSO STROKEIL CASO DEL PERCORSO STROKE

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IL CASO DEL PERCORSO STROKEIL CASO DEL PERCORSO STROKE

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IL CASO DEL PERCORSO STROKEIL CASO DEL PERCORSO STROKE

Per completare le attività diagnostiche è

stato predisposto il trasferimento delle

immagini neuroradiologiche alla NCH

dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII al

fine di avere una consulenza real time e

poter procedere ad un eventuale

trasferimento per competenza

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ALCUNI DATIALCUNI DATI

% principali patologie ricoverate in SU

0

5

10

15

20

25

30

35

40

45

STROKE ISCHEMIA

CEREBRALE

EMORRAGIA

CEREBRALE

TIA

2011

2012

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ALCUNI DATIALCUNI DATI

Trombolisi eseguite AO Treviglio

1413

12

1 10

3

0 00

2

4

6

8

10

12

14

16

2011 2012 8/12 2013

trombolisi

eseguite in PS

decessi

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ALCUNI DATIALCUNI DATI

% successo in Trombolisi eseguite AO Treviglio

57

38

100

0

20

40

60

80

100

120

2011 2012 8/12 2013

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La principale difficoltà organizzativa è

IL CAMBIAMENTOIL CAMBIAMENTO

Il MANDATOMANDATO AZIENDALE AZIENDALE ha richiesto un profondo cambiamento

Il progetto di miglioramentoIl progetto di miglioramento

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CRITICITÀ DA AFFRONTARE

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¶¶¶¶ Per proseguire nelle sviluppo dei percorsi serve una PIANIFICAZIONE dipartimentale. I percorsi non sono stati ideati dai Direttori di Dipartimento, ma sono stati promossi dalla Direzione Aziendale. A fronte dei numerosi impegni “isorisorse” il Dipartimento potrebbe non scegliere altri percorsi

···· Per fare un salto di “qualità” l’Azienda deve strutturarsi e queste attività devono rientrare nella pianificazione delle altre attività istituzionali

¸̧̧̧ Il lavoro è stato svolto per la maggior parte in extra orario: i percorsi hanno richiesto ampia disponibilità da parte del personale coinvolto

CRITICITÀ AFFRONTATE

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¹¹¹¹ Il confronto all’interno del Dipartimento ed interdipartimentale ha richiesto la ricerca di equilibri interni non facilmente perseguibili

ºººº L’implementazione dei percorsi risulta più critica della realizzazione degli stessi

»»»» L’individuazione del miglior percorso deve essere valutata complessivamente etrasversalmente, in quanto quello che viene definito per un percorso non deve andare a scapito degli altri

CRITICITÀ AFFRONTATE

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¬¬¬¬ Equilibrio dei contenuti clinici ed organizzativi che rendono l’attività di progettazione interessante per gli operatori

­­­­ Compatibili per la ricezione e l’applicazione delle linee guida

®®®® Occasione per una revisione EBM delle attività

¯̄̄̄ I percorsi sono strumenti adeguati per la riorganizzazione dipartimentale: scompaiono i singoli “orticelli” (AUTOREFERENZIALITÀ) e si pianifica il lavoro in logiche interdipartimentali

°I professionisti sono stati costretti ad analizzare i percorsi, valutando anche la bontà di quanto già in atto (AS IS TO BE)

PUNTI DI FORZA

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PUNTI DI FORZA

±±±± Dal confronto è emerso che alcune attivitàrisultate inutili possono essere eliminate

²²²² Conoscere anche le altre realtà parallele ed i professionisti con i quali non si erano mai condivisi gli aspetti professionali

³³³³ Sviluppa il senso di appartenenza all’Azienda

´́́́ Le evidenze scientifiche che sostengono le migliori scelte nei percorsi rafforzano l’Azienda nell’individuazione delle aree da potenziare

µµµµ Soluzioni individuate per un percorso ricadono positivamente anche su altre patologie

µµµµ Le novità introdotte con l’analisi dei percorsi si sono consolidate nella pianificazione della formazione degli anni successivi

1

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CONCLUSIONICONCLUSIONICONCLUSIONI

Sono stati altresì attivati in forma di PDTA interdipartimentali il •Percorso del paziente di Pronto Soccorso con problemi oftalmologici•Percorso del paziente urologico che accede al Pronto Soccorso

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CONCLUSIONICONCLUSIONICONCLUSIONI

I Dipartimenti sentono la necessità di sviluppare e mantenere i PDTA……..

Prossimo PDTA chirurgico percorso mammella

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CONCLUSIONICONCLUSIONICONCLUSIONI

L’evidenza in letteratura di poter prolungare il tempo

utile per l’avvio della trombolisi a 4,30 ore e

ulteriori modifiche organizzative generano la

necessità di una revisione del PDTA STROKE

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CONCLUSIONICONCLUSIONICONCLUSIONI

Attualmente è in corso specifica formazione dei chirurghi per la revisione del PDTA K colon-retto

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CONCLUSIONI - FINECONCLUSIONI CONCLUSIONI -- FINEFINE