LA PROGRAMMAZIONE DEI SERVIZI E DEGLI ......Gestione per quote orarie delle attività specifiche di...

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Municipio Roma 19 P. S. M. 2011/2015 – CAPITOLO 5 122 5) LA PROGRAMMAZIONE DEI SERVIZI E DEGLI INTERVENTI SOCIALI Il sistema integrato di interventi e servizi sociali realizzato da tutti gli attori sociali del Municipio Roma 19 e Distretto SocioSanitario 19 – ASL RM E Introduzione In coerenza con quanto già affermato nel percorso di avvio e di costruzione del PSM e, nel tentativo di introdurre anche una condivisione – la più estesa possibile – di una nuova modalità di Governance sociale, il lavoro dei successivi paragrafi rappresenta una sintesi realizzata con gli Attori Sociali del territorio e validata sia dal Municipio che dal Distretto 19 della ASL Roma E. Nello specifico, per realizzare i seguenti paragrafi, che rappresentano la parte centrale e più importante dell’intero PSM, il Servizio Sociale ha lavorato suddividendosi in quattro gruppi corrispondenti ai seguenti quattro Tavoli Tematici, ossia: 1) RETI DI SOLIDARIETA’ E FAMIGLIE – INCLUSIONE SOCIALE (par. 5.2) 2) RETI DI SOLIDARIETA’ E FAMIGLIE – PERSONE CON DISABILITA’(par. 5.3) 3) RETI DI SOLIDARIETA’ E FAMIGLIE – BAMBINI ED ADOLESCENTI (par. 5.4) 4) RETI DI SOLIDARIETA’ E FAMIGLIE – PERSONE ANZIANE (par.5.5) Ogni paragrafo analizza, secondo le proprie specificità e approfondendo quanto già rappresentato nei capitoli 2 e 3, i bisogni (definiti Aree di Analisi), gli interventi, le criticità e gli obiettivi alla luce del lavoro effettuato nei Tavoli Tematici. Tra l’altroè utile far presente che tale macro suddivisione dei tavoli tematici corrisponde, all’interno del Servizio Sociale, all’attuale organizzazione delle Aree delle Azioni di Welfare (come già rappresentato nel cap. 2). Tale omogeneità ha facilitato la gestione dei tavoli ed il conseguente lavoro degli assistenti sociali municipali coinvolti nell’analisi e nella lettura dei bisogni e delle risorse territoriali, nella mappatura e nella costruzione di reti di capitale sociale sul territorio del distretto sociosanitario. Nel primo paragrafo (5.1.1) è presentata l’esperienzadel Segretariato Sociale, mentre si rimanda al capitolo 7 per la trattazione del Punto Unitario di Accesso (PUA)con la ASL Roma E. Premessa Prima di addentrarci nell’esposizione dei Servizi ed Interventi attivati o da promuovere nelle diverse aree di cui è composto il Servizio Sociale Municipale, è necessaria una premessa per spiegare la diversa impostazione data a questo capitolo rispetto alle indicazioni fornite dall’Ufficio Azioni di Sistema del Dipartimento XIV, per la elaborazione dei Piani Sociali Municipali. La bozza del Piano Regolatore Sociale di Roma Capitale fornisce ai Municipi un indice sulla base del quale impostare i Piani sociali e include il tema del disagio psichico nell’ambito dell’area della disabilità. Ritenendo che il disagio psichico rappresenti indubbiamente una disabilità e un’invalidità che non consente un normale inserimento nel contesto sociale e come tale dovrebbe essere tutelata, reputiamo che in funzione di un’analisi e lettura del bisogno, il disagio psichico faccia sentire il suo peso in particolare nell’area della fragilità sociale, insieme e spesso in concomitanza con altre forme di emergenza sociale (povertà, dipendenze, disagio abitativo, lavorativo,….) Pertanto si è scelto di trattare il tema del disagio psichico su due tavoli tematici:

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Municipio Roma 19 ‐ P. S. M. 2011/2015 – CAPITOLO 5  122 

5) LA PROGRAMMAZIONE DEI SERVIZI E DEGLI INTERVENTI SOCIALI   

  Il sistema integrato di interventi e servizi sociali realizzato da tutti gli attori sociali del Municipio Roma 19 

e Distretto Socio‐Sanitario 19 – ASL RM E  

Introduzione  In coerenza con quanto già affermato nel percorso di avvio e di costruzione del PSM e, nel tentativo 

di  introdurre  anche  una  condivisione  –  la  più  estesa  possibile  –  di  una  nuova modalità  di  Governance sociale,  il lavoro dei successivi paragrafi rappresenta una sintesi realizzata con gli Attori Sociali del territorio e validata sia dal Municipio che dal Distretto 19 della ASL Roma E. 

 Nello  specifico,  per  realizzare  i  seguenti  paragrafi,  che  rappresentano  la  parte  centrale  e  più 

importante dell’intero PSM,  il Servizio Sociale ha  lavorato suddividendosi  in quattro gruppi corrispondenti ai seguenti quattro Tavoli Tematici, ossia: 

1) RETI DI SOLIDARIETA’ E FAMIGLIE – INCLUSIONE SOCIALE (par. 5.2) 2) RETI DI SOLIDARIETA’ E FAMIGLIE – PERSONE CON DISABILITA’(par. 5.3) 3) RETI DI SOLIDARIETA’ E FAMIGLIE – BAMBINI ED ADOLESCENTI (par. 5.4) 4) RETI DI SOLIDARIETA’ E FAMIGLIE – PERSONE ANZIANE (par.5.5) 

 Ogni paragrafo analizza, secondo  le proprie specificità e approfondendo quanto già rappresentato nei 

capitoli 2 e 3,  i bisogni  (definiti Aree di Analisi), gli  interventi,  le criticità e gli obiettivi alla  luce del  lavoro effettuato nei Tavoli Tematici. 

 Tra l’altroè utile far presente che tale macro suddivisione dei tavoli tematici corrisponde, all’interno del 

Servizio Sociale, all’attuale organizzazione delle Aree delle Azioni di Welfare  (come già  rappresentato nel cap. 2). Tale omogeneità ha facilitato  la gestione dei tavoli ed  il conseguente  lavoro degli assistenti sociali municipali coinvolti nell’analisi e nella lettura dei bisogni e delle risorse territoriali, nella mappatura e nella costruzione di reti di capitale sociale sul territorio del distretto sociosanitario.  

Nel  primo  paragrafo  (5.1.1)  è  presentata  l’esperienzadel  Segretariato  Sociale, mentre  si  rimanda  al capitolo 7 per la trattazione del Punto Unitario di Accesso (PUA)con la ASL Roma E. 

  

Premessa  

Prima di addentrarci nell’esposizione dei Servizi ed Interventi attivati o da promuovere nelle diverse aree di cui è composto il Servizio   Sociale Municipale,  è necessaria una premessa per  spiegare  la diversa impostazione  data  a  questo  capitolo  rispetto  alle  indicazioni  fornite  dall’Ufficio  Azioni  di  Sistema  del Dipartimento XIV, per la elaborazione dei Piani Sociali Municipali. 

La bozza del Piano Regolatore Sociale di Roma Capitale fornisce  ai Municipi un indice sulla base del quale impostare i Piani sociali e include il tema del disagio psichico nell’ambito dell’area della disabilità. 

Ritenendo  che  il disagio psichico  rappresenti  indubbiamente una disabilità e un’invalidità  che non consente un normale  inserimento nel  contesto  sociale e  come  tale dovrebbe essere  tutelata,  reputiamo  che in funzione di un’analisi e lettura del bisogno, il disagio psichico faccia sentire il suo peso in particolare nell’area  della  fragilità  sociale,  insieme  e  spesso  in  concomitanza  con  altre  forme  di  emergenza  sociale (povertà, dipendenze, disagio abitativo, lavorativo,….) 

Pertanto si è scelto di trattare il tema  del disagio psichico su due tavoli tematici:  

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‐ uno  specifico  sulla  disabilità  fisica,  psichica  e  sensoriale,  in  cui  il  disagio  psichico  è  inteso nell’accezione  della  disabilità  intellettiva    e  dei  disturbi  psicopatologici  e  del  comportamento  ad  essa correlati, la cui presa in carico per la ASL è  del Servizio Disabili adulti e del Servizio “Tutela Salute Mentale e Riabilitazione dell’Età Evolutiva” e per il Municipio è dell’Area Disabili 

‐ un altro sul tema dell’inclusione sociale in cui abbiamo compreso anche le problematiche legate al  disturbo psichiatrico, la cui presa in carico per la ASL  è del DSM, e in presenza di casi multiproblematici, in integrazione con  il Servizio  sociale del Municipio nell’”Area  interventi di prevenzione del disagio  sociale” (vedere tipologia di integrazione nel capitolo 7). 

Nella ASL Roma E, tra il DSM e il Servizio Disabili adulti negli ultimi anni è stato siglato un Protocollo d’Intesa operativo per trattare in modo congiunto le problematiche relative al disturbo del comportamento quando  è  associato  a una  forma di disabilità mentale, determinando  così  interventi più  appropriati  alle problematiche dell’utenza 

 Si è scelto inoltre di accorpare i servizi per le famiglie con quelli per le persone in età evolutiva vista 

la  indissolubilità  e  interdipendenza  delle  due  aree  tematiche  e  la  inevitabile  ricaduta  che  politiche  ed interventi su una delle due avrebbero  sull’altra. 

  

5.1. SERVIZI MULTIUTENZA E DI CARATTERE GENERALE  5.1.1. Servizi di Informazione ed accoglienza   A cura di Edoardo Trulli ed Elena Scala   Il Servizio di Segretariato Sociale denominato: "Dall’accoglienza alla presa in carico”     

La  legge  328/00  “Legge  quadro  per  la  realizzazione  del  sistema  integrato  di  interventi  sociali”, prevede il Segretariato Sociale come servizio essenziale da garantire ai cittadini (LIV.E.AS – Livelli Essenziali di Assistenza). 

E’ un servizio pubblico dell’Ufficio di Servizio Sociale del Municipio Roma 19, rivolto ai cittadini del territorio. Svolge  funzioni di accoglienza e  informazione per  l’accesso alle prestazioni a  carattere  sociale offerte dal Municipio e orientamento su quelle di altri servizi specialistici pubblici, privati e del volontariato. Il servizio è espletato da personale qualificato: assistenti sociali e personale amministrativo  ed è gestito da un Organismo in convenzione con il Municipio. L’attuale progetto è così strutturato:  Gli Obiettivi generali del progetto sono: 

1. Gestione del Servizio di Segretariato Sociale presso  i  locali messi a disposizione dalla ASL Roma E nel  Padiglione  26  del  Comprensorio  Santa  Maria  della  Pietà,  in  integrazione  con  i  Servizi  di Accoglienza  (PASS) previsti dalla ASL Roma E e  con attività da  concordarsi  con  il Servizio Sociale Municipale; 

2. Gestione per quote orarie delle attività specifiche di Servizio Sociale Tecnico all’interno del Servizio Sociale  Professionale  del Municipio  19  nelle  seguenti  Aree:  Area  Interventi  di  prevenzione  del disagio e/o Area Disabili – Servizi alla persona.  

 Gli Obiettivi specifici sono: 

1. Rendere accessibili i Servizi Sociali del Municipio Roma 19 e del Comune di Roma a tutti i cittadini residenti nel  territorio del  sopraccitato Municipio attraverso un’azione di accoglienza, ascolto ed informazione capillare; 

2. Collaborare in un’ottica di integrazione con i Servizi di Accoglienza previsti dalla ASL Roma E (PASS) e con altri servizi ASL con i quali il Municipio Roma 19 programma interventi congiunti; 

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3. Raccogliere in tempo reale i bisogni sociali emergenti al fine di attivare nuove e più idonee risposte per prevenire il deteriorarsi di situazioni di disagio; 

4. Accoglienza, ascolto e primo colloquio con il cittadino per la decodifica del bisogno espresso; 5. Avvio della iniziale istruttoria tecnico‐amministrativa relativa alla richiesta di erogazione dei servizi 

municipali da parte del cittadino; 6. Pianificare percorsi di orientamento e  invio strutturato dei cittadini/utenti verso gli altri servizi sul 

territorio, pubblici, privati o del no‐profit; 7. Orientamento  ed  invio  programmato  agli  assistenti  sociali  municipali  delle  situazioni 

problematiche, che necessitano della presa in carico; 8. Garantire, ove possibile,  la continuità tra  il momento dell’accoglienza e  il momento della presa  in 

carico nelle suddette aree di intervento del Servizio Sociale;  9. Creazione e continuo aggiornamento della banca dati delle risorse sociali pubbliche e/o private a 

cui possono accedere i cittadini del Municipio Roma 19, in collegamento con il Servizio Sociale del Municipio e con  il progetto Porte Sociali del Dipartimento per  la Promozione dei  servizi  sociali e della salute di Roma Capitale; 

10. Realizzazione  in collaborazione con  il Servizio Sociale del Municipio di un “manuale del servizio di Segretariato Sociale”; 

11. Gestione del  sistema di monitoraggio  e  valutazione  in  coordinamento  con  l’Osservatorio  Sociale dell’Ufficio di Piano Municipale; 

12. Gestione all’interno del Segretariato Sociale della sperimentazione del progetto Porte Sociali, anche mediante una specifica formazione degli operatori; 

13. Pubblicizzazione del progetto anche mediante  l’implementazione di una pagina web dedicata  sul sito istituzionale del Municipio 19 e la realizzazione di una brochure multilingue. 

 Il progetto è integrato con la A.S.L. RM E al fine di realizzare le attività specifiche del Punto Unitario di 

Accesso (PUA) (capitolo 7.1)  

Le figure professionali coinvolte sono tre assistenti sociali a tempo pieno, impegnati per quote orarie nel  servizio  di  Segretariato  Sociale  e    nel  Servizio  Sociale  Professionale;un  operatore  amministrativo anch’esso a tempo pieno impegnato prevalentemente nel servizio di Segretariato Sociale e in minima parte come supporto alle attività di monitoraggio; un sociologo, per due ore a settimana  interamente dedicato alle attività di monitoraggio e di pubblicizzazione del progetto.  

Il Servizio di Segretariato Sociale svolge le sue attività nel Pad 26 nel comprensorio del S. Maria della Pietà nei seguenti giorni e orari:  Lunedì        9.00 – 12.30 Martedì      9.00 – 13.00 Mercoledì      9,00 – 12.30 Giovedì       9.00 – 12.30      13.30 – 17.30 Venerdì       9.00 – 12,30  Aspetti organizzativi dell’attività  

Le attività svolte sono di accoglienza, informazione, orientamento, analisi del bisogno e invio mirato ai servizi specialistici pubblici, privati e del volontariato. Al  Segretariato  Sociale  è  inoltre  possibile  richiedere,  a  seguito  di  un  colloquio  di  approfondimento,  i seguenti  servizi e prestazioni erogate dal Municipio: Progetto Globale  (domanda di  contributi economici finalizzati a fronteggiare particolari situazioni di disagio sociale), Assistenza domiciliare per anziani e disabili (S.A.I.S.A., S.A.I.S.H.), Teleassistenza, Centro Diurno Anziani Fragili  (C.E.D.A.F.), Assistenza domiciliare per malati di demenza, Contributo retta per strutture socio‐assistenziali, Mensa a domicilio, Soggiorni anziani, Domanda emergenza abitativa in caso di sfratto esecutivo.  

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Per meglio  rappresentare  le  attività  svolte  dal  Servizio  di  Segretariato  Sociale  si  riporta  di  seguito  un estratto  del  REPORT  DI  VALUTAZIONE  DEL  SERVIZIO  DI  SEGRETARIATO  SOCIALE  ANNO  2010realizzato dall’Osservatorio Sociale dell’Ufficio di Piano.  “Attività di monitoraggio”1 Per  la  registrazione delle  richieste è  stato utilizzato  il metodo del  conta accessi, uno  strumento  cartaceo diviso  per modalità  di  accesso  in  cui  vengono  conteggiate  seduta  stante  tutti  i  contatti  con  gli  utenti. Settimanalmente  si  procede  a  un  conteggio  parziale  che  confluisce  nel  report    mensile  redatto  dal responsabile del Servizio di Segretariato.  Ad  un’analisi  finale,  prendendo  in  considerazione  le  risposte  fornite  allo  sportello,  al  telefono,  via  posta elettronica, i colloqui di accoglienza, i colloqui con il PASS (Porta Accesso ai Servizi Sanitari), i colloqui per i Soggiorni Anziani, il numero complessivo di contatti con l’utenza  è di    8788  Di cui ……..  informazioni allo sportello,               3374  al telefono                  3107  colloqui                  1357 colloqui soggiorni anziani              377 colloqui PASS                   235 e‐mail                    338   L’équipe,  insieme  ai  Responsabili  del  progetto,  ha  predisposto  una  griglia  per  classificare  le  richieste  di informazione,  le  tipologie  del  bisogno  e  gli  interventi  effettuati.  Dalla  valutazione  e  successiva classificazione delle problematiche espresse  in riferimento alla griglia predisposta  inerente  le tipologie dei bisogni (di seguito elencate), emerge un totale di richieste pari a n.3520, e tra le richieste più frequenti:  necessità economica e sostegno al reddito    931 socializzazione  (soggiorni anziani e minori)    402 difficoltà dell’anziano nell’autonomia      405  Per  quanto  riguarda  le  richieste  informative  rivolte  al  Segretariato  complessivamente  raggiungono  il numero di11773, di seguito elencate le più rilevanti  info contributi economici        2464 info orientamento servizi municipali       1582 info economici una tantum        1582 info soggiorni anziani          1231   E gli interventi effettuati che complessivamente risultano1203, di seguito elencati quelli quantitativamente più rilevanti:  soggiorni vacanze anziani                336 invio al Servizio Sociale                 177 progetto globale (domanda contributo economico)          250 

1I dati sono relativi a tutto l’anno 2010, anche se non corrisponde con le annualità progettuali.  

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 (si precisa che  il dato numerico riferito alla domanda di Progetto Globale è parziale  in quanto  le domande sono accolte anche nel Servizio Sociale per i cittadini presi in carico).  Le criticità e le priorità  

Le  attività  di  monitoraggio  e  di  valutazione,realizzate  dall’Ufficio  di  Piano  delle  annualità  del progetto,  evidenziano  alcune  criticità  che  sono  anche  considerate  priorità  da  affrontare  nell’arco  della durata del PSM. Nello specifico, si evidenziano le seguenti necessità: 

 • Stipula di un ulteriore protocollo di  intesa  tra Municipio 19 e Distretto 19 della Asl Roma E per 

l’applicazione delle Linee Guida regionali sul funzionamento del PUA (Deliberazione della Giunta Regionale n. 315 dell’8 luglio 2011); 

• Nuova collocazione logistica della sede del Servizio di Segretariato Sociale – PUA sempre all’interno del  Comprensorio  del  S. Maria  della  Pietà  (sarebbe  auspicabile  attrezzare  tale  Servizio  all’interno  del Padiglione 13, già sede del Centro per  le Famiglie del Municipio, sia per  la vicinanza con  il Servizio Sociale sia per la continuità con i Servizi CAD, Ausili e Protesi, Servizio Farmaceuticodel Distretto 19 della ASL Roma E). 

   

5.2 SERVIZI E INTERVENTI PER IL CONTRASTO DELLA POVERTA’ E DELL’ESCLUSIONE SOCIALE  A cura di Daniela Moretti, Rosalba Toli, Isabella Palmieri, Alessandra Trimarchi   POVERTA’ E DISAGIO PSICO‐SOCIALE  NEL MUNICIPIO 19   

Non  siamo  in  grado di  fare un quadro delle  condizioni di povertà della popolazione  residente nel Municipio, ma,  analizzando  alcune  caratteristiche  della  popolazione,  quali  età,  stato  civile,  cittadinanza, possiamo immaginare i loro bisogni e, rapportandoli ai servizi erogati dal Servizio Sociale, possiamo provare a disegnare gli obiettivi  dei prossimi anni. 

Il Municipio Roma 19 ha una popolazione di 184.911 unità al 31.12.2010, di cui 19.485 sono stranieri, pari al 6.42% della popolazione, come risulta dall’elaborazione dei dati in possesso dell’Anagrafe effettuata dall’ufficio statistica del Comune di Roma. 

 Popolazione italiana e straniera iscritta in anagrafe al 31 dicembre 2010 per municipio e sesso

Municipio Italiani  Stranieri Popolazione totale

Maschi  Femmine  Totale  Maschi Femmine Totale Maschi  Femmine  Totale19  78.097  87.329  165.426 8.151 11.334 19.485 86.248  98.663  184.911

 Su 184.911 residenti i coniugati  sono il 45% circa  a fronte di un numero di soggetti single per scelta 

o  per  separazione  o  perdita  del  compagno  pari  al  55%.  Questo  dato  ci  indica  situazioni  di  nuclei monoreddito ad alto rischio in tempi di crisi economica.  

I minorenni sono pari a 30.503 unità, con un prevalere di minori al di sotto degli 11 anni.  In età di obbligo  scolastico  troviamo  21.862  ragazzi,  che  rappresentano  il  50%  della  popolazione  minorenne. Interessante il dato sui minori stranieri  minorenni che risultano essere ben 3.281.  

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Ben 120.483 sono le persone in età lavorativa, ma sulla condizione occupazionale di questa parte di popolazione non esistono dati se non quello che è alto  il numero delle persone che si rivolgono ai servizi dichiarando lo stato di disoccupazione e lo svolgimento di lavori precari e irregolari.  Gli anziani, cioè le persone in età pensionabile, vale a dire con più di 65 anni,  sono 38.968 di cui 19.650sono ultrasettancinquenni e di questi 5638 sono ultraottantacinquenni. I soggetti in età pensionabile sono superiori ai minori, ma se consideriamo le buone condizioni fisiche  che caratterizzano generalmente  gli ultrasessantacinquenni, possiamo considerare anziani gli  ultrasettantacinquenni e in questo caso possiamo vedere un territorio comunque giovane e che necessita di  servizi per l’infanzia e di sostegno all’adolescenza. 

 

Considerando poi che la popolazione è pressoché stabile per numero di residenti dal 2003 ad oggi, diviene ancora più importante analizzare le modifiche delle caratteristiche dei residenti per età e stato civile al fine di evidenziare le linee evolutive della comunità municipale.           

TAB. 1  QUADRO POPOLAZIONE RESIDENTE MUNICIPIO 19 AL 31.12.2010  

Popolazione maschile e femminile iscritta in anagrafe al 31 dicembre 2010 per municipio, stato civile e particolari classi di età

Municipi Stato civile ‐ maschi e femmine

Totale Particolari classi di età

Cel/Nub Coniugati/e  Vedovi/e  Divorziati/e <1 <3 =5  =6 0‐11 6‐13 =1414‐17 =65

19  79.709 86.475  13.310  5.417 184.911 1.509 4.914 1.738  1.746 20.523 13.613 1.603 6.646 1.839  Popolazione maschile e femminile iscritta in anagrafe al 31 dicembre 2010 per municipio e classi di età quinquennali  

Municipi Classi quinquennali ‐ maschi e femmine

Totale 0‐4  5‐9

10‐14 

15‐19 

20‐24

25‐29 30‐34 35‐39 40‐44 45‐49 50‐54  55‐59 60‐64 65‐69 70‐74 75‐79 80‐84 oltre

19  8.506 8.703 8.251  8.483  8.271 9.132 11.318 14.826 16.648 16.416 13.528  11.037 10.824 9.407 9.911 8.155 5.857 5.638 184.911   Popolazione minorenne e maggiorenne italiana e straniera iscritta in anagrafe al 31 dicembre 2010 per municipio e sesso

Municipio  Stranieri minorenni Italiani minorenni  Stranieri maggiorenni

Italiani maggiorenni  Totale popolazione minorenne

Totale popolazione maggiorenne

Totale stranieri 

 0‐17  >17

M  F MF M  F  MF M F MF M F MF  M F MF M F MF M  F  MF 19  1.705  1.576 3.281 14.009  13.213  27.222 6.446 9.758 16.204 64.088 74.116 138.204 15.714 14.789 30.503 70.534 83.874 154.408 8.151  11.334  19.485 

       

Municipio Roma 19 ‐ P. S. M. 2011/2015 – CAPITOLO 5  128 

Municipio Roma 19 ‐ P. S. M. 2011/2015 – CAPITOLO 5  129 

TAB. 2  QUADRO POPOLAZIONE RESIDENTE MUNICIPIO 19 AL 31.12.2010    

MUNICIPIO 19

Movimento naturale e migratorio della popolazione residente 

Anni Nati   Morti   Saldo Naturale  Immigrati  Emigrati  Saldo migratorio  Incr/Decr 

M  F  TOT M  F  TOT  M F TOT M F TOT M F  TOT M F TOT M F TOT                                              

2003  899  879 1.778 838  881  1.719  61 ‐2 59 1.565 2.145 3.710 1.336 1.356  2.692 229 789 1.018 290 787 1.077

2004  906  804 1.710 803  812  1.615  103 ‐8 95 1.765 2.136 3.901 1.319 1.406  2.725 446 730 1.176 549 722 1.271

2005  892  780 1.672 765  820  1.585  127 ‐40 87 1.251 1.662 2.913 1.499 1.527  3.026 ‐248 135 ‐113 ‐121 95 ‐26

2006  883  905 1.788 747  861  1.608  136 44 180 1.242 1.660 2.902 1.343 1.436  2.779 ‐101 224 123 35 268 303

2007  836  758 1.594 777  884  1.661  59‐

126 ‐67 1.204 1.636 2.840 1.111 1.130  2.241 93 506 599 152 380 532

2008  975  903 1.878 782  891  1.673  193 12 205 1.572 2.005 3.577 1.842 1.972  3.814 ‐270 33 ‐237 ‐77 45 ‐32

2009  827  744 1.571 748  877  1.625  79‐

133 ‐54 1.340 1.749 3.089 1.165 1.273  2.438 175 476 651 254 343 597

2010  833  749 1.582 826  923  1.749  7‐

174 ‐167 1.557 2.061 3.618 1.181 1.284  2.465 376 777 1.153 383 603 986   

Municipio Roma 19 ‐ P. S. M. 2011/2015 – CAPITOLO 5  130 

Non  essendo  disponibili  dati  sulla  condizione  lavorativa  dei  residenti  si  ritiene  di  poter  considerare  quale  elemento  generale  di  riflessione  il  dato  generale  riportato    dall’Osservatorio occupazione e  lavoro della Provincia di Roma, per  cui  “sono  ventimila  in più  rispetto al 2009, per un totale  di  170mila  persone  in  cerca  di  occupazione  a  Roma  e  provincia  .  Dal  2008  al  2011  la  cassa integrazione è cresciuta del 782,1%. Un  tasso di disoccupazione pari al 9,1%,  in costante crescita, che porta  l'area  romana  al  di  sopra  di  quello  nazionale  che  nel  2010  si  attestava  all'8,4%.  Il  tasso  di disoccupazione è maggiore  tra  le donne, al 10,2%  rispetto all'8,3% maschile, e  tra  i giovanissimi per  i quali arriva al 30,5%.   Una  situazione occupazionale  che  si  traduce nella prosecuzione delle difficoltà economiche delle famiglie e della stagnazione dei consumi”2. 

 Nel territorio del Municipio non esistono Centri Orientamento al Lavoro né sedi dei Servizi per 

l’impiego, che sono  logisticamente collocati nel territorio del Municipio 18 a ridosso del confine con  il Municipio 19. In posizione fortemente delocalizzata rispetto alla popolazione del Municipio 19. Entrambi i servizi svolgono con enorme difficoltà il proprio compito istituzionale a causa, essenzialmente, del poco personale disponibile e i cittadini non riescono a viverli come una risorsa importante quale potrebbero essere per la ricerca di un occupazione.   

Per quanto riguarda il bisogno alloggiativo, nel 2010 , secondo i dati forniti dall’Unione Inquilini la città con il maggior numero di sfratti emessi è Roma: 8.729, di cui il 72,8% per morosità.  

Il problema della casa è stato nell’ultimo decennio affrontato da una discreta fetta di popolazione attraverso l’occupazione di immobili pubblici in disuso.  

Nel territorio del Municipio Roma 19 sono presenti ben 6 occupazioni: • via  Domenico  Ciampoli    edificio  prefabbricato  –  ex  scuola  –  n.  9  nuclei  familiari,  non  sono  

presenti minori  • via  Cardinal  Capranica    edificio  in muratura  –  ex  scuola  –    n.85  nuclei  familiari,  in  cui  sono 

presenti n.13 minori  • Pad. 25 Ex Ospedale Psichiatrico S.Maria della Pietà  edificio in muratura – ex struttura sanitaria 

di ricovero –  n. 7 nuclei familiari, in cui sono presenti n. 5 minori  • Via Federico Borromeo 67  edificio in muratura – ex dormitorio pubblico –  n. 22 nuclei familiari, 

in cui sono presenti n.15  minori  • Via Valle Aurelia n. 37 – Casa del popolo – n. 2 nuclei stranieri di cui 4 minori • Via Bernardo da Bibbiena – ex scuola materna comunale – n. 4 nuclei familiari • Particolarmente diffusa sembra essere  l’occupazione senza  titolo di alloggi di edilizia popolare 

nei complessi di Primavalle, Quartaccio, via Valle dei Fontanili. •  Negli ultimi anni è aumentata la presenza di cittadini comunitari ed extracomunitari  che non sono 

in grado di provvedere al reperimento di un alloggio e hanno pertanto dato vita ad insediamenti abusivi sparsi sul territorio . Tale fenomeno è descritto alla pag. 138. 

 Segnale di disagio nascosto è  il  fenomeno dell’usura e nel Municipio  insiste uno dei 7  sportelli  

antiusura della rete attivata dal Comune di Roma.  Nel 2010 sono 1.078 le persone che si sono rivolte agli sportelli antiusura del Comune di Roma, di 

cui 580 sono quelle arrivate agli sportelli per la prima volta. Le donne sono in lieve maggioranza rispetto agli uomini  (il 51 per  cento). Una persona  su 4 è  separata o divorziata.  Il 76 per  cento di  coloro  che hanno chiesto aiuto percepisce un reddito o una pensione con cui non riesce ad arrivare a fine mese. Per quanto riguarda le fasce di età, il 6 per cento dei clienti ha meno di 32 anni, il 57 per cento ha tra i 32 e i 58  anni  e  stanno  aumentando  le persone  con più di 65  anni.  Sono 671  le persone  che hanno preso 

2Rapporto annuale sulla situazione di Roma e Provincia prodotto dalla Provincia di Roma 

Municipio Roma 19 ‐ P. S. M. 2011/2015 – CAPITOLO 5  131 

contatto con la rete romana degli sportelli antiusura nei primi sei mesi del 2011, di cui 284 per la prima volta.      INTERVENTI DI PREVENZIONE DEL DISAGIO  

L’azione di  contrasto all’impoverimento generale del Municipio è affidata a 5 Assistenti Sociali, dipendenti  comunali,  a  tempo  pieno  e  3  Assistenti  Sociali  del  Segretariato  Sociale,  dipendenti  dalla cooperativa che realizza il servizio, che operano part‐time all’interno delle attività dell’Area Interventi di prevenzione del disagio.    Gli interventi possono essere suddivisi in cinque grosse macro aree: 

• Sostegno al reddito, con erogazione di contributi economici una tantum o con scadenza regolare per sostenere le necessità della vita quotidiana 

• Sostegno  all’abitare,  con  erogazione  di  contributi  economici  per  il  pagamento  dell’affitto  a nuclei che hanno subito uno sfratto esecutivo, certificazioni di debolezza sociale per l’accesso al bonus casa, ospitalità presso strutture di pronta accoglienza per senza fissa dimora 

• Sostegno all’occupazione, attraverso l’invio a centri e servizi per l’orientamento e l’inserimento nel mondo del lavoro  

• Sostegno  educativo,  attraverso  l’inserimento  presso  asili  nido  e  scuole  materne  comunali, ludoteche  comunali,  centro  ricreativo estivo municipale,  supporto  con educatori professionali del servizio SISMIF, orientamento alle risorse del territorio  

• Sostegno all’inclusione 

 Dall’analisi dei dati  in possesso del Servizio Sociale  in merito agli  interventi erogati nel 2010 sono stati erogati : 

• N. 93 contributi a nuclei con minori per un importo complessivo di 64.853,00 euro e un importo medio annuo procapite di 697,00 euro circa ( 58,00 euro mese circa) 

• n.134  contributi  a  nuclei  con  anziani    per  un  importo  complessivo  di  105.210,00  euro  e  un importo medio annuo procapite di 785,00 euro circa  (65,00 euro mese circa) 

• n.150 contributi a nuclei di adulti in difficoltà  per un importo complessivo di 124.000,00 euro e un importo medio annuo procapite di 826,00 euro circa ( 68,00 euro mese circa) 

• n. 41 contributi a madri sole con figli minori di cui 23 straniere, per un  importo complessivo di  76.470,00 euro  e un importo medio annuo procapite di 1.860,00 euro circa (155,00 euro mese circa) 

I contributi erogati a soggetti stranieri aventi diritto sono stati 90. • n. 89    contributi per  soggetti HIV   positivo di  cui 6 a  stranieri per un  importo  complessivo di 

108.189 euro e un  importo medio annuo procapite di 1215,00 euro  circa  (101,00 euro mese circa) 

• n.  59    contributi  per  pagamento  affitto  a  nuclei  che  hanno  subito  sfratto  esecutivo  per  un importo complessivo di 230.000,00 euro e un importo medio annuo procapite di 3.800,00 euro circa ( 316,00 euro mese circa) 

• n. 18 contributi bonus gas • Sono  stati  autorizzati  ad  usufruire  del  servizio    pasti  nelle mense  in  convenzione  n.    n.  107 

soggetti.   

Al  30 ottobre 2011 risultano iscritti nella residenza fittizia Modesta Valenti 19  n. 160 persone di cui 36 straniere. 

Municipio Roma 19 ‐ P. S. M. 2011/2015 – CAPITOLO 5  132 

Dal Servizio di Segretariato Sociale sono stati inviati al Servizio Sociale, nel corso del 2010,  per un colloquio di presa in carico n.177 situazioni complesse relative a persone e/o nuclei familiari e notiamo che tra  le tipologie dei bisogni raccolti  la necessità economica e  il sostegno al reddito rappresentano  il bisogno maggiormente  espresso  e  tra  le  informazioni  fornite quelle  sui  contributi  economici  sono  in assoluto le più elevate (cap. 3 par. 2 dati monitoraggio Segretariato Sociale anno 2010).   RICOGNIZIONE DELLE RISORSE  

In occasione degli  incontri dei Tavoli Tematici del 18 maggio – 14  luglio – 14  settembre – 10 ottobre, cui hanno partecipato gli operatori sociali e sanitari del Municipio e del Distretto 19 della ASL RM/E  nonché  alcuni  attori  sociali  del  terzo  settore  e  del  volontariato,  si  è  partiti  dall’individuazione condivisa  di  alcune  aree  di  bisogni  sociali  e  dalla  verifica  dell’esistenza,  per  ciascuna  di  esse,  di appropriati interventi sociali, nonché dell’assenza totale o parziale di risposte.  Le aree individuate sono relative ai seguenti bisogni sociali: 

1. Prevenzione ed intervento per le emergenze sociali 2. Composizione dei conflitti sociali, mediazione sociale e sviluppo delle reti di capitale sociale 3. Contrasto della povertà economica, sostegno all’occupazione e aiuto per l’abitazione 4. Promozione della legalità e contrasto delle discriminazioni e delle violenze 5. Integrazione persone sottoposte a provvedimenti penali 6. Assistenza a persone senza fissa dimora 7. Accoglienza e integrazione immigrati, rifugiati e richiedenti asilo, mediazione culturale 8. Educazione permanente degli adulti 9. Integrazione socio‐lavorativa delle persone con disagio mentale 10. Accoglienza, valutazione e presa in carico integrata dei servizi socio‐sanitari 11. Promozione della salute e prevenzione dei rischi patologici 12. Prevenzione  e  contrasto  dei  comportamenti  e  delle  patologie  da  “dipendenze”  o  dei 

comportamenti sessuali a rischio 13. Integrazione socio lavorativa delle persone con fragilità sociale 14. Disturbi dell’alimentazione 15. Prevenzione delle malattie legate alle migrazioni 16. Accessibilità dei servizi culturali, sportivi e del tempo libero 17. Censimento delle strutture sportive e spazi per il tempo libero, recupero spazi in disuso 18. Promozione della cultura del movimento e lotta alla sedentarietà 

Per  ciascuna  Area,  con  i  partecipanti  al  Tavolo,  sono  stati    analizzati  i  bisogni,  le  risorse  e  gli interventi  già presenti,  attivati dai  vari Attori presenti,  con  l’ulteriore  indicazione di  ipotesi di nuove sperimentazioni finalizzate a colmare le carenze o le assenze di risposte sociali o socio sanitarie in alcuni settori.  Verificata  l’impossibilità  di  analizzare  a  fondo  tutte  le  aree  individuate  per  carenza  di interlocutori e considerata la forte correlazione tra le varie aree di analisi del bisogno, per cui partendo da un evidente punto di criticità di un individuo, nucleo o comunità a cascata questo ne tira dietro tanti altri,  aprendo  quella  discesa  verso  la  povertà  di  cui  abbiamo  accennato  sopra,  si  riporta  una  sintesi dell’analisi  effettuata  raccogliendola  in    un'unica  categoria  omnicomprensiva    che  è  quella dell’INCLUSIONE SOCIALE,che meglio  risponde alla necessità di vedere  individui e comunità nella  loro complessa unitarietà e non spezzettati in tante categorie.     Prevenzione ed intervento per le emergenze sociali  Risorse del Municipio  

Municipio Roma 19 ‐ P. S. M. 2011/2015 – CAPITOLO 5  133 

Interventi di Accoglienza e Orientamento: • Segretariato Sociale ( informazione, orientamento, accesso ai servizi e prestazioni del Municipio 

e orientamento ad altri servizi pubblici e alle risorse del territorio) in collaborazione con il PASS (Porta Accesso Servizi Sanitari) della ASL RME quando si evidenzia una situazione complessa per una accoglienza congiunta  (PUA). 

• Servizio Sociale Professionale  per la presa  in carico delle specifiche situazioni con  un progetto di  sostegno  alla  persona  o  al  nucleo    in  collaborazione    con  altri  servizi  o  con  la  rete  delle associazioni di volontariato. Questo  servizio è  realizzato  con 5 Assistenti Sociali dipendenti di Roma Capitale e 3 Assistenti Sociali part‐time dell’équipe che gestisce il Segretariato Sociale. Al momento della presa  in carico, quando  la situazione è complessa, si richiede  la collaborazione del servizio  APC RME  (Accesso e Presa in carico) per un progetto integrato di presa in carico e gestione degli interventi 

• Nucleo  Assistenza  Emarginati  della  Polizia  di  Roma  Capitale  –  Gruppo  19  –  che  con  i  suoi operatori  svolge  attività  di  vigilanza  del  disagio  nascosto  sul  territorio  municipale,  con particolare  attenzione  ai  fenomeni  dell’evasione  scolastica,  del  barbonismo  domestico    e  dei gruppi di nomadi presenti regolari e non. 

 Interventi di sostegno educativo: 

• Inserimento presso asilo nido e scuole dell’infanzia su valutazione del servizio sociale di minori a rischio  

• Inserimento presso il Centro Ricreativo Estivo e le Ludoteche in periodo estivo su valutazione del servizio sociale di minori a rischio 

• Servizio di assistenza educativa del minore (SISMIF) per un sostegno al minore e al nucleo che si trova  in una situazione di disagio psico‐sociale o familiare che viene attivato su valutazione del servizio sociale municipale o della ASL 

• Attivazione di un progetto per il sostegno all’autonomia di  adolescenti con disagio psico‐sociale • n. 4 Ludoteche nate nel 1998 in seguito alla legge 285/97 per offrire ai minori del territorio spazi 

ludici in grado di accogliere minori a rischio e non e agire preventivamente sul disagio • n.1  Centro  di  aggregazione  giovanile  nato  nel  2008  per  offrire  agli  adolescenti  e  giovani  del 

territorio uno spazio di incontro alternativo a strada e muretti, in grado di agire recuperando e prevenendo il fenomeno dell’evasione scolastica e dell’ingresso in percorsi di devianza 

• n.1 progetto Educativa territoriale nato nel 98 in seguito alla legge 285/97 per rintracciare sulla strada gli adolescenti e  i giovani del territorio che hanno abbandonato  i percorsi educativi e si stanno avvicinando a percorsi di devianza ,  recuperando l’evasione scolastica  

• n.1 Centro Famiglie nato nel 1999 in seguito alla legge 285/97, come naturale evoluzione di due servizi dedicati ai problemi della famiglia, con l’obiettivo di offrire alle famiglie del territorio uno spazio in cui affrontare i tanti grandi e piccoli problemi che caratterizzano la vita della famiglia e dei suoi componenti lungo il suo ciclo vitale . 

• n. 1 Asilo Nido per minori stranieri • n.1 Centro diurno per sostenere minori stranieri in orario extrascolastico 

 Interventi di sostegno all’abitare: 

• Inserimento in centri di accoglienza gestiti dalla Sala Operativa Sociale  del XIV Dipartimento dei Servizi Sociali o orientamento alle associazione di volontariato per accoglienza notturna. 

• Inserimento in casa famiglia per madri con minori del  XIV Dipartimento dei  Servizi Sociali • Inserimento Casa dei Papà , progetto per padri separati , gestito dal XIV Dipartimento dei  Servizi 

Sociali • Erogazione contributo economico alle persone con sfratto esecutivo (Delibera 163/98) 

Interventi di sostegno alla permanenza nell’abitazione 

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• Servizio Teleassistenza rivolto alle persone con disabilità ed anziani– servizio municipale • Progetto Dimissioni Protette servizio municipale • Assistenza Domiciliare Anziani (SAISA) • Servizio sperimentale pasti a domicilio   Comune di Roma Dip.to XIV • Mensa a domicilio per anziani servizio municipale 

Interventi per il sostegno al reddito: • Erogazione contributo economico per disagio (Delibera Comunale 154/97) • Erogazione contributo Una Tantum  Bonus GAS • Erogazione contributo persona con HIV • Attestazione debolezza sociale per “Bonus Affitto”  (Legge 431/98) per le persone che hanno un 

contratto d’affitto registrato ( graduatoria a livello comunale ed erogato direttamente dal Comune di Roma) 

• Sportello Antiusura del Comune di Roma in via del Podere Fiume 

 Interventi di sostegno all’occupazione • EDA ‐ rete di formazione per gli adulti ‐ informazioni presso l’URP o sul sito del Comune di Roma • Centri  Orientamento Lavoro del Comune di Roma • Servizi per l’impiego della Provincia di Roma 

 Risorse della ASL RME‐ Distretto 19 

• PASS ( porta di accesso ai servizi socio‐sanitari) Sportello ASL  sede presso il pad. 26 del S. Maria della pietà. Rivolto a tutti i cittadini, in particolare alle fasce più fragili per curare l’accesso delle persone ai  servizi    socio  sanitari del Distretto 19 della ASL.  Il  lavoro di  integrazione  tra ASL e Municipio 19 ha portato alla realizzazione di un percorso di accoglienza, valutazione e presa  in carico dei bisogni sociali sanitari  in modo  integrato  (PUA). Luogo di  informazione, consulenza, orientamento ai servizi sanitari o altri servizi del territorio, per  le situazione complesse si  invia sia  al  Servizio  Sociale Municipale  sia    al  servizio  APC  RME  (accesso  presa  in  carico)  per  un progetto  integrato di presa  in carico e gestione degli  interventi.  Il PUA per  I’informazione e  la consulenza  collabora  anche    con  i  medici  di  medicina  generale,  i  pediatri  di  famiglia,  le associazioni, ecc. 

• Servizio  Igiene  e  Sanità  Pubblica  (SISP)  del Dipartimento  Prevenzione  realizza  interventi  sulla popolazione straniera regolare ed  irregolare. Avendo rilevato nello svolgimento del suo  lavoro una  mancanza  di  informazione  da  parte  della  popolazione  straniera  sui  diritti  e  sui  servizi appropriati per loro, una parte del suo intervento riguarda l’informazione sull’accesso ai servizi. Effettua    attività di monitoraggio della  condizione  igienico  sanitaria del  campo nomadi di  via Cesare Lombroso e dei suoi ospiti oltre che di informazione su gestione dei  rifiuti, alimentazione e acqua, salute e pronto soccorso al neonato. Effettua anche  interventi sulla prevenzione della obesità:  iniziative di gruppi di cammino per  la popolazione  in generale e  in particolare per gli anziani. 

• Consultorio Familiare che realizza attività di sostegno alla famiglia di carattere sanitario e sociale con  particolare  attenzione  al  fenomeno  della  violenza  in  famiglia  su  donne  e minori  e  dove troviamo gli unici mediatori culturali pubblici presenti nel sistema dei servizi del  territorio del Municipio. 

• DSMSegue patologie psicologiche e psichiatriche. Gestisce   Servizi primo  livello: Centro  salute mentale  e di  secondo livello: Centro diurno ( n.2).In uno, via F. Borromeo, si lavora su progetti di  inserimento  lavorativo  e  personale    (laboratori,  serra,  vetreria,  manutenzione  del  verde presso privati), mentre quello di via Ventura ha valenza terapeutica (in una fase della malattia più acuta). Riceve finanziamenti dal Comune di Roma per i settori di attività. Gestisce n.3 Servizi residenziali  terapeutico‐riabilitativi  e  socio‐riabilitative    di  cui  uno  a  S.Maria  di  Galeria  e  2 terapeutiche a Primavalle. Una comunità terapeutica è aperta alle utenze degli altre 3 municipi 

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di riferimento della ASL.   La difficoltà maggiore del paziente ad essere dimesso è nel riuscire a trovare risorse per avere una autonomia abitativa. La struttura  di Primavalle di via P. Gasparri, per effetto del taglio delle spese, passerà ad una turnazione a dodici ore e pertanto potranno essere inserite solo  persone che possono restare da sole nella struttura. Viene inoltre realizzato un  servizio  di  secondo  livello:  Servizio  socio‐infermieristico  domiciliare    che  segue  circa  40 pazienti  presso  le  loro  abitazioni  dal  1995,  per  rispondere  al  loro  bisogno    di  integrazione  sociale . Gli interventi vengono effettuati in  fasce orarie  prestabilite . 

• SERT  (polo Municipi  19/20)  ha    livello  di  utenza  altissimo.  La  fetta  di  utenza  più  elevata  è composta  da  italiani,  mentre  c’è  una  minima  presenza  di  immigrati,  stranieri  irregolari  e totalmente assenti i rom. Presso il Ser.T di Via Fornovo (distretto 18) è presente un ambulatorio per gli immigrati (STP ed ENI),  quindi tutti coloro che sono non regolari si rivolgono a loro. Oltre all’intervento  farmacologico  sostitutivo  il  SerT  effettua  inserimenti  in  comunità  terapeutica, individuando  la comunità terapeutica valutata come più  idonea. La ricerca si estende a tutto  il territorio  nazionale.  Si  sta  svolgendo  un  lavoro  integrato  con  il DSM  per  i  casi  di  cosiddetta “doppia  diagnosi”  e  relativa  comunità  terapeutica.  Il  SerT  gestisce  due  Centri  diurni  per valutazione e diagnosi  con prestazioni  semi  residenziali: Centro Diurno  “Stella Polare” e COD (Centro  Osservazione  e  Diagnosi).  Collaborazioni  con  l’UEPE  (Ufficio  di  Esecuzione  Penale Esterna):  interventi  per  quanto  di  competenza  della  Prefettura  nei  confronti  delle  persone fermate con sostanze ad uso personale. Invio dalla Prefettura per interventi di sostegno e cura. Affidamento al servizio sociale per provvedimenti   della autorità giudiziaria(pena alternativa al carcere).Collaborazione con l’“Agenzia per le Tossicodipendenze”. Invio ai Centri per l’Impiego e COL. L’invito ad utilizzare  le normali agenzie del  lavoro,   ha  l’effetto di attivare  le  loro  risorse personali.  Si  effettuano  interventi  di  Prevenzione  nelle  scuole.  Un’èquipe  interviene  presso l’istituto penale minorile  : Si  svolgono  consulenze presso    il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura.  È    presente  presso  la  sede  del  Ser.T  un  CAT  (Club Alcolisti  in  Trattamento)  al  quale  si accede su  invio del Ser.T. Il Club è una associazione Privata costituita da famiglie con problemi alcol correlati e complessi. Esiste anche un Gruppo terapeutico con i parenti e i pazienti, gestito da una associazione di volontariato, coordinato da una psicoterapeuta presso  il Sert del Santa Maria della Pietà. 

• UOS Disturbi del comportamento Alimentare(servizio interdistrettuale PAD. 1  presso il S. Maria della Pietà) si accede attraverso il CUP regionale     

Risorse pubbliche e/o private • Caritas Settore Ovest è presente  sul  territorio con numerosi centri di ascolto che hanno  sede 

nelle parrocchie del  territorio e distribuiscono vestiario, generi alimentari,  farmaci; gestiscono spazi doccia; organizzano corsi di  italiano per stranieri; assistono anziani e famiglie nel disbrigo di  pratiche  quotidiane  come  la  spesa  o  l’accompagno  a  visite mediche;  supportano  cittadini italiani e stranieri nella ricerca di lavoro. 

• Volontariato Vincenziano è presente sul territorio con gruppi di volontari che fanno riferimento alle parrocchie collaborano con i centri di ascolto nelle attività di distribuzione vestiario, generi alimentari,  farmaci;  gestione  spazi  doccia;  organizzazione  corsi  di  italiano  per  stranieri; assistenza  ad  anziani  e  famiglie  nel  disbrigo  di  pratiche  quotidiane  come  la  spesa  o l’accompagno a visite mediche; supporto a cittadini italiani e stranieri nella ricerca di lavoro. 

• Associazione  Protezione  Civile  Roma  19    effettua  interventi  di  sopraluogo  sui  parchi,  pulizie, spegnimento  fuochi. E  interventi  in  situazioni di emergenza di  varia natura,  in particolare nei casi di barbonismo domestico. Gestisce  il Parco Ascalesi  in collaborazione con persone disabili per inserimento lavorativo. 

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• Pid  (pronto  intervento  disagio)  intervento  di  sostegno  abitativo  e  sociale‐lavorativo  per  le persone che hanno avuto esperienze di detenzione. Assistenza a persone senza fissa dimora 

• Croce Rossa: gestisce censimento e foto segnalazione su 5 campi attrezzati a Roma, in Municipio 19 a via Cesare Lombroso. Servizio mediazione nel campo nomadi del territorio su incarico  del 14°  Dipartimento.  Affiancamento  all’ARCI,  attualmente  titolare  della  gestione  del  campo,  e all’Eureka I titolare del progetto di sostegno all’inserimento scolastico 

• Casa famiglia Marta e Maria: accoglienza madre‐minore, in prevalenza per  cittadini stranieri, al fine di sostenere il percorso di autonomia (in collaborazione con Casa Betania), è presente una rete di volontari,    inoltre è stato attivato un nido presso  l’istituto Vendramini che ha  fornito  i locali,  attivazione  di  un  laboratorio  artigianale  con  punto  vendita  per  sostenere  occupazione femminile. 

• Sportelli di orientamento, accoglienza e supporto legale per i cittadini italiani e stranieri presso il Pad.  29  gestiti  da  associazioni  di  volontariato  per  alcuni  giorni    a  settimana.  Il Municipio  ha messo a disposizione la sede ma le attività sono svolte a titolo volontario. 

• Cooperativa sociale integrata di tipo B “Magazzino” si occupa di persone con disagio e gestisce centri diurni, evidenzia  la possibilità   di ottenere  spazi/edifici pubblici,  tra   quelli  requisiti alla mafia, da mettere a disposizione delle  varie realtà associative presenti nel territorio, per creare centri poli funzionali che potrebbero rappresentare luoghi di promozione sociale e comunitaria 

• Cooperativa “Aelle il punto” è presente dalla nascita della legge 180. Ha partecipato al percorso di  deistituzionalizzazione  delle  persone  con  disagio‐Lavora  nella  Asl  Rme  e  in  altri  territori gestendo comunità di accoglienza, fornendo personale all’interno dei servizi: realizzando alcuni interventi domiciliari per l’inserimento della persona con disagio.  

• Opera Don Calabria – Progetto art.3 che realizza attività per l’inserimento lavorativo di persone con disagio psichico e fisico 

• Scuola Media Statale “Severino Fabriani”, sita nel 18 municipio   a Bastogi, via Don C. Gnocchi:  specializzati per attività didattica per sordomuti, sono presenti altri ragazzi normodotati e con altre disabilità,  progetti di integrazione con i minori rom anche del nostro territorio. Non hanno insegnanti  di  sostegno,  gli  AEC  in misura molto  ridotta.  La  scuola  funziona  fino  alle  16,30.Si organizzano corsi per docenti che sono quindi specializzati. Hanno organizzato un centro estivo dal 20 giugno al 15 luglio con la presenza degli stessi insegnanti nei locali della scuola, intenzione di  attivare  dei  laboratori  permanenti  durante  l’anno  scolastico,  attivazione    corsi  di specializzazione autorizzati dal ministero per gli insegnanti.  

• Cooperativa sociale Ricomincio da treOnlus: di tipo b per l’inserimento lavorativo di persone con varie fragilità  , è una cooperativa di servizi, è nata da alcuni mesi, ha progetti di pulizia presso alcuni enti . 

• Associazione      Hermes  2000:  sono  presenti  a  livello  comunale  ,  regionale  e  nazionale.  Ha organizzato  il  tavolo  della  solidarietà  con  60  associazioni  e  convegni  sul  tema.  Ha  attivato progetti sull’ambiente nel nostro territorio, integrazione anche di persone disabili; altri progetti in altri municipi. E’ presente nell’albo delle associazioni  culturali del municipio 19.   

Per  le  risorse derivanti dall’integrazione  socio‐sanitaria  si  rinvia al  cap. 7, dove  si descrivono due esperienze riconducibili a modelli di “best practise”: 

• il P.U.A.  (punto unitario di accesso  sociosanitario) come  forma di  integrazione  socio‐sanitaria, che nel Municipio 19 ha visto già una parziale formalizzazione con il primo protocollo operativo 

sugli  aspetti  dell’accoglienza  a  dicembre  2009  e  che  ancora  attende  la  formalizzazione  degli aspetti della valutazione e della presa in carico 

 • l’IPASMAD  come  forma  di  collaborazione  spontanea  tra  assistenti  sociali  del Municipio  che 

operano nel settore del Disagio Sociale e assistenti sociali del DSM, per la quale si prevede una prossima formalizzazione con particolare Protocollo d’intesa 

   

 L’IMMIGRAZIONE E L’INSERIMENTO SOCIALE  

Il Municipio 19, con 19.485 stranieri residenti, pari al 6.42% della popolazione, è uno dei Municipi con  la  più  alta  concentrazione  di  stranieri.  Le  comunità  straniere maggiormente  presenti  risultano essere: filippini, polacchi, rumeni e peruviani.   

Popolazione italiana e straniera iscritta in anagrafe al 31 dicembre 2010 per municipio e sesso  

Municipio Italiani  Stranieri Popolazione totale

Maschi  Femmine  Totale  Masch

iFemmin

eTotale Maschi  Femmin

e  Totale 

19  78.097  87.329  165.426 8.151 11.334 19.485 86.248  98.663  184.911 

Come si è avuto modo di evidenziare in precedenza e come risulta evidente nella tab. 3, i minori stranieri sono 3281, di cui 828 al di sotto dei tre anni, 454 in età da scuola dell’infanzia e 1999 in età da obbligo scolastico. 23 su 41 sono  le madri nubili straniere che sono seguite dal Servizio Sociale,  in prevalenza con minori sotto i 6 anni. 

Particolarmente  consistente  la  fascia  di  età  30/45  anni.  Discreto  anche  il  numero  degli ultrasessantacinquenni, 1146 unità, anche se poche sono le richieste che arrivano al servizio sociale da anziani stranieri.  

Per analizzare e comprendere  il  fenomeno è necessario distinguere tra  immigrazione regolare e irregolare, quest’ultima non stimabile ma evidente sul territorio e fortemente problematica dal punto di vista sociale e sanitario. 

 Insediamenti di persone straniere nel territorio del 19° Municipio: 

• Campo Nomadi   autorizzato e attrezzato di via  cesare  Lombroso  : popolazione presente   189 Rom dei quali circa 80 <14 anni. Il campo è tra quelli autorizzati da parte del Comune di Roma. 

• Insediamento non autorizzato presso  l’ex  impianto sportivo alle spalle del comprensorio del S. Maria della Pietà: 

circa 40 stranieri rumeni dei quali 13 < 14 anni • Insediamento non autorizzato al termine di via Cesare Lombroso: circa 35 stranieri rumeni dei quali 10< 14 anni 

• Insediamento non autorizzato in  fondo a  Via Fratelli Dumas: numero non conosciuto in quanto il  campo  è  stato  sgomberato  di  recente, ma  alcuni  stranieri  rumeni  si  sono  accampati  nelle vicinanze  

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Per quanto concerne il campo nomadi  di Cesare Lombroso, questo insiste sul nostro territorio dal  1992 un  insediamento di  rom di origine Bosniaca, provenienti dalla ex  Jugoslavia,  trasformato più di dieci fa  in un Campo Nomadi regolare, che si caratterizza per  le molte problematiche complesse  , che riguardano  vari  aspetti,  quali  i minori,  gli  adulti,  i  disabili. Dal mese  di marzo  è  iniziato  un  progetto curato  dalla  Croce  Rossa,  su  delega  del  Comune  di  Roma  –  Dip.to  XIV  ,  per  la  regolarizzazione  dei cittadini  presenti  al  campo,  finalizzato  ad  ottenere  il  permesso  per  protezione  umanitaria  facendo richiesta del diritto di asilo per poi avere il permesso di soggiorno per lavoro dato che  la maggior parte di  loro  sono privi di documenti.   Tale percorso permetterebbe  infine di avere  la  residenza e di poter accedere  ai  servizi municipali  che  potranno  così  attivare  progetti  di  inclusione  sociale,  quali  tirocini professionali, borse lavoro, e regolarizzazione delle attività svolte quali il riciclaggio di materiali vari , che rappresenta per alcuni di loro l’unica attività di sostentamento. 

Dal Progetto Scolarizzazione bambini e adolescenti  Rom anno scolastico 2011/12 emerge il dato sugli alunni Rom iscritti a scuola per insediamento. In quello di Via Cesare Lombroso risultano iscritti 80 bambini, di cui 32 nella scuola dell’Infanzia, 23 nella scuola Primaria, 18 nella Scuola Secondaria di 1° grado, 7 nella scuola Secondaria di 2° grado e Centri Formazione Professionale (CFP)  , distribuiti su 14 plessi scolastici. L’Ente che ha la gestione del campo è Arci Solidarietà e per il progetto scolarizzazione la coop.  Sociale  Eureka  I. Dal monitoraggio delle  frequenze  emerge una  scarsissima  scolarizzazione  con conseguente  forte  evasione  scolastica  dei minori  presenti  al  campo,  che  necessita  di  un maggiore coordinamento con le scuole e i vari organismi che gestiscono il campo, coinvolgendo altre associazioni di  volontariato per  attivare progetti presso  le  scuole    e progetti di dopo  scuola  finalizzati  anche  alla socializzazione, con  metodologie innovative e il coinvolgimento dei genitori. 

E’  inoltre rilevante nel nostro territorio  la presenza di cittadini stranieri non regolari, e pertanto “non  visibili”;  tale  condizioni  determina  problematiche  sociali  e  sanitarie,  che  dovrebbero  essere affrontate  attivando  percorsi  di  regolarizzazione  per  accedere  ad  una  piena  cittadinanza,  in collaborazione con la rete del volontariato e del privato sociale.  

Una delle maggiori difficoltà per i cittadini stranieri sembra essere quella relativa alla possibilità di accedere  alle  informazioni per  l’accesso  alle  risorse del  territorio  e  che  si  configura  come un  vero  e proprio  impedimento  alla  reale  integrazione  nella  comunità,  che  necessiterebbe  di  una  maggiore attenzione alla dimensione culturale e di mediazione socio‐culturale. Tra le risorse pubbliche troviamo la presenza  di mediatori  culturali  presso  il  Consultorio  Familiare  Pad.  5  del  S.Maria  della  Pietà  e  vari sportelli informativi realizzati da Associazioni del territorio presso il Pad. 30  del  S.Maria della Pietà a cui il Municipio ha  fornito  la  sede presso  i  suoi uffici  anagrafici.  Sarebbe opportuno per promuovere un reale  percorso  di  integrazione  della  cittadinanza  straniera,  mettere  in  rete  operatori  e  servizi  del pubblico e del privato sociale che, a vario titolo e in luoghi e orari diversi, si occupano di immigrazione in questo territorio, per favorire un corretto orientamento e conseguente accesso ai servizi e svolgimento delle procedure per l’erogazione degli stessi. 

 

 

 

Municipio Roma 19 ‐ P. S. M. 2011/2015 – CAPITOLO 5  139 

TAB. 3  QUADRO POPOLAZIONE STRANIERA RESIDENTE MUNICIPIO 19 AL 31.12.2010 Popolazione minorenne e maggiorenne italiana e straniera iscritta in anagrafe al 31 dicembre 2010 per municipio e sesso 

Municipio 

Stranieri minorenni  Italiani minorenni  Stranieri maggiorenni  Italiani maggiorenni  Totale popolazione minorenne 

Totale popolazione maggiorenne 

Totale stranieri  Totale italiani   

0‐17  >17    

M  F  MF  M  F  MF  M  F  MF  M  F  MF  M  F  MF  M  F  MF  M  F  MF  M  F  MF    

19 

1.705 

1.576 

3.281 

14.009 

13.213 

27.222 

6.446 

9.758 

16.204 

64.088 

74.116 

138.204 

15.714 

14.789 

30.503 

70.534 

83.874 

154.408 

8.151 

11.334 

19.485 78097 

87.329 

165.426 

  

Popolazione straniera maschile e femminile iscritta in anagrafe al 31 dicembre 2010 per municipio,  stato civile e particolari classi di età 

   

  

                         

Mu femmine 

To  classi di età 

nicipi Stato civile ‐ stranieri maschi e

taleParticolari 

Celibi/nubili  Coniugati/e Divorziati/e  0‐ 6‐   =65   Vedovi/e  <1  <3  =5  =6  11  13  =14  14‐17

19 10.249 8.334  332 205 109 570 19.485 623  215 189 2.356 1.404 146 595 

 Popolazione straniera maschile e femminile iscritta in anagrafe al 31 dicembre 2010 per municipio e classi di età quinquennali                                

 Classi quinquennali ‐ stranieri maschi e femmine 

Totale 

       

Municipi0‐4  5‐9 

1014 

1519 

‐24  25‐29  30‐34  35‐39  40‐44  45‐49  50‐54  55‐59  60‐64  65‐69 70‐74

7579 

‐84  oltre 

‐ ‐ 20 ‐ 80

19 1.067 966 799  708  905  1.464 2.330 2.500 2.351 1.922 1.604 1.084  639  401 232 149 109 255 19.485

 

 

o, sesso e continente opea  

**) Comprende gli apolidi e gli stranieri di cui non si conosce la cittadinanza 

 

Popolazione straniera iscritta in anagrafe al 31 dicembre 2010 per municipi(*) Comprende i territori d'oltremare appartenenti a Paesi della comunità eur(      

Municipio Roma 19 ‐ P. S. M. 2011/2015 – CAPITOLO 5  140 

Municipio 

Continente Totale stranieri (**) 

Africa ce ale

America del nord America del sud  Asia  Europa comunitaria (*)  Oceania America ntr  

Europa non comunitaria 

M  F  MF  M  F  MF  M  F  MF  M  F  MF  M  F  MF  M  F  MF  M  F  MF  M  F  MF  M  F  MF 

19 1.072  977  2.049 88 174  262  117  112 229 984 1.778 2.762 2.413 2.906 5.319  2.575 4.050 6.625 861 1.287 2.148 7 6 13 8.151  11.334  19.485 

Municipio Roma 19 ‐ P. S. M. 2011/2015 – CAPITOLO 5  141 

LE CRITICITA’, GLI OBIETTIVI E LE PRIORITA’  In relazione ai bisogni analizzati all’interno dei Tavoli e alle risorse esistenti e/o da attivare è emerso che: 

• ci  troviamo  sempre  più  in  presenza  di  situazioni  singole  o  familiari  complesse  e/o multiproblematiche con la necessità quindi di un approccio multidisciplinare e multiprofessionale. 

• le relazioni sociali appaiono sempre più sfilacciate e quello a cui assistiamo quotidianamente è un costante  impoverimento  economico  e  delle  relazioni  e,  l’aumento  dei  casi  di  “barbonismo domestico” degli anziani ne è l’indicatore primario.  

• il  sistema  dei  servizi  sociali  e  sanitari,  pubblici  e  del  privato  sociale,  appare  ricco  di  risorse  che risultano però  frammentate, non  coordinate, autoreferenziali,  che non  riescono a  considerare  la persona nella sua unitarietà all’interno di un sistema di relazioni con la famiglia e la comunità. 

• La risposta al bisogno, inteso come mancanza/carenza di risorse vitali tende ad essere compensata con l’erogazione di prestazioni, che trasformano le persone in soggetti che ricevono prestazioni che soddisfano un bisogno urgente lasciando invariata la condizione generale.  

• Si  interviene  essenzialmente  su  situazioni  di  emergenza  con  interventi  che  il  più  delle  volte  si rivelano  tardivi  e  onerosi,  utili  solo  a  tamponare  le  situazioni  e  non  a  provocare  cambiamenti sostanziali 

Proprio perché le persone e i fenomeni sono complessi e intrecciati tra loro appare difficile proseguire sulla strada dell’individuazione di singole risposte mancanti ed è sempre più evidente che è necessario sostenere e  riprendere  il cammino dell’integrazione pubblico‐privato avviato dalla Legge 328/2000 e di cui  il Piano sociale municipale è la massima espressione.  Possiamo evidenziare come criticità : 

1. carenza di organicità nella informazioni di cui i servizi pubblico‐privato sociale dispongono 2. carenza di reti organicamente integrate tra loro 3. disoccupazione e precarietà lavorativa 4. precarietà alloggiativa 5. precarietà educativa 

 Alla luce di quanto sopra evidenziato occorre nel periodo 2011‐2015: 

1. Potenziare  l’Osservatorio Sociale, e  in una progettualità  integrata con  il Distretto 19 ASL Roma E,  avviare,  tramite  accordi  di  programma  e  protocolli  operativi,  l’Osservatorio  Socio‐Sanitario permanente  del  Distretto/Municipio  19.(vedi  capitolo  n  6  Azioni  di  sistema),  nell’intento  di contribuire ad ampliare la conoscenza dei bisogni della popolazione e di arrivare alla costruzione di un Profilo di comunità come strumento idoneo a mettere in evidenza peculiarità, criticità e risorse disponibili e/o attivabili. L’Osservatorio Socio‐sanitario deve divenire  il  luogo privilegiato dove  far confluire  le  informazioni delle  innumerevoli banche dati del Servizio Sociale, dei Servizi ASL e del privato sociale, che ognuno ha per proprio conto realizzato per gestire  le proprie attività.  Il  luogo privilegiato  da  cui  tutti,  cittadini  compresi,  possono  acquisire  informazioni  utili  allo  svolgimento delle proprie attività di ricerca, imprenditoriali, di volontariato, ecc.  

2. Attivare protocolli di intesa pubblico‐privato sociale in cui, definendo con chiarezza chi fa cosa, ci si possa attivare automaticamente e tempestivamente in modo da realizzare azioni in grado di ridurre il  rischio  di  “cronicizzazione  assistenziale”  delle  situazioni  di  barbonismo  domestico  dove, all’intervento  emergenziale  di  ripristino  delle  condizioni  igienico  sanitarie,  oggi  effettuato  in maniera congiunta da Servizio Sociale Professionale – APC ASL RME –NAE – Protezione Civile,  deve seguire un  intervento costante di monitoraggio e sostegno quotidiano della situazione  in grado di evitare una istituzionalizzazione costosa sul piano economico oltre che umano.  

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Essendosi evidenziata, negli interventi effettuati fino ad oggi, la presenza di comportamenti  border line  dei  soggetti  segnalati,  che  indicano  la  possibile  presenza  di  patologie  psichiatriche,   si   è individuata come risposta la costituzione  di un Gruppo di Intervento specialistico, che individuando e  coinvolgendo  tutte  le  realtà  che  sul  territorio  operano  per  prevenire  il  disagio  psichico  e avvicinare  i  cittadini ai  servizi  specialistici,  sia  in grado di  intervenire  in  tutte quelle  situazioni di difficoltà domiciliare che non accedono ai servizi o non possono da questi essere seguiti per vincoli di mandato e/o  carenze nelle  risorse da  investire.Ulteriore  intervento potrebbe essere  l’avvio di una  Banca  del  Volontariato  territoriale,  che  sul  modello  delle  Banche  del  Tempo,  coordini  le disponibilità  del  volontariato  presente  sul  territorio.Come  precedentemente  accennato  gli Assistenti Sociali del Servizio Sociale territoriale si incontrano regolarmente da circa due anni  con i colleghi  del  Dipartimento  di  Salute  Mentale  per  la  gestione  congiunta    di  interventi  in  casi complessi. Dato  l’alto  livello di  integrazione raggiunta si ritiene  fondamentale trasformare questa buona prassi in una collaborazione formale attraverso un protocollo d’intesa Municipio/ASL. 

 3. Avviare e mantenere una rete di  intervento per  il sostegno all’occupazione  , sul modello di Porta 

Futuro della Provincia di Roma o della Città dei Mestieri del Municipio 10, che coinvolgendo  i vari attori  pubblico‐privato  oggi  presenti  sul  territorio  (Municipio.  COL,  Servizio  per  l’impiego,  EDA, Cooperative sociali, associazioni sindacali dei lavoratori e dei datori di lavoro, singoli imprenditori e commercianti,  associazioni  di  volontariato,  ecc.)  possa  individuare  e  sostenere  l’occupazione  di soggetti svantaggiati e non, in considerazione del fatto che la crisi economica e la chiusura di molte attività,  più  o meno  grandi,  sta  avviando  la  discesa  verso  la  povertà  di  soggetti  che  oggi  non appartengono  a nessuna  categoria di  svantaggio, ma  che  lo  saranno molto presto  in  assenza di azioni positive.  

4. Avviare e mantenere una rete di intervento per il sostegno all’abitare che coinvolgendo i vari attori pubblico‐privato  oggi  presenti  sul  territorio  (Municipio,  Servizi  Asl,  ATER,  Agenzie  immobiliari, Associazioni di costruttori e  inquilini, associazioni di volontariato, ecc.) possa  individuare forme di sostegno all’abitare individuale e/o collettivo in grado di rispondere all’aumento degli sfratti , per lo più  per morosità,  in  presenza  di  redditi  bassi  o  inesistenti,  che  sta  avviando  la  discesa  verso  la povertà di un numero  crescente di  soggetti  che bussano  sempre più numerosi alle porte di uno stato assistenziale che comincia a mostrare chiaramente la sua incapacità di risposta economica. Si potrebbe mutuare  la buona prassi del DSM  relativa   ad appartamenti protetti per  le persone  in difficoltà  o  individuare  con  l’aiuto  di  Fondazioni  e/o  ex  IPAB  immobili  da  attrezzare  come appartamenti protetti sul modello dell’ esperienza che si sta  realizzando  in  IV municipio   dove  la IPAB  S. Maria D’Aquiro  ha messo  a  disposizione  uno  stabile  diviso  in  piccoli  appartamenti    con servizi comuni  per anziani, implementare esperienze di Housing Sociale.  

5. Realizzare interventi di mediazione sociale e culturale , sul modello di quanto realizzati nelle zone di Quartaccio e Torresina,  per fronteggiare il senso di insicurezza diffuso nella popolazione, ridurre il tasso di conflittualità sociale e la precarietà educativa, ridurre l’avvicinamento all’uso di sostanze e a  comportamenti  devianti  e  di microcriminalità  ,  prevenire  l’instaurarsi  di  fenomeni  di  degrado urbano e delle relazioni in quartieri di nuovo insediamento con servizi insufficienti.   

La partecipazione avuta ai  tavoli, pur rappresentando un  iniziale percorso di conoscenza e riflessione congiunta,  rappresenta  un  metodo  che  può  portare  alla  ricerca  e  individuazione  di  nuove  ipotesi  di intervento , coerente con  i vari contesti  in cui si opera e  in collaborazione con  le varie risorse presenti sul territorio, tant’è che è stata  individuata come naturale prosecuzione del  lavoro  l’ipotesi di calendarizzare regolari  incontri del  tavolo  su povertà e  inclusione  sociale,  su una  scaletta di argomenti e aree di analisi specifiche,  alla  cui  individuazione  i  partecipanti  stanno  già  lavorando  in  vista  del  prossimo  incontro  di presentazione del piano sociale municipale previsto per l’inizio del 2012. 

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5.3 SERVIZI PER LA SALUTE DELLE PERSONE CON DISABILITA’  

A cura di Maria Chiara Beltrami e  Alessandra Izzo 

I BISOGNI DI SALUTE DELLE PERSONE CON DISABILITA’ 

   La  programmazione  dei  servizi  sociali  ha    tra  le  sue  finalità  l’organizzazione    di  un  sistema  di relazioni  soddisfacenti  che  promuovano  condizioni  di  vita  dignitose  per  i  cittadini.  Tale  scopo  è particolarmente rilevante per  le persone con disabilità, che presentano difficoltà nella propria autonomia personale e sociale,   verso  le quali occorre sostenere ed  incrementare una rete di risorse che favoriscano l’inclusione sociale e rendano effettivo il proprio diritto di essere cittadini a tutti gli effetti. Ciò significa che, pur salvaguardando  l’esigenza di ciascuno ad avere un trattamento che sia adeguato alla propria specifica menomazione o disturbo,  il  focus di analisi e di  intervento si sposta dalla persona al contesto sociale ed ambientale. 

Garantire il diritto di cittadinanza implica declinare assieme i diritti civili, politici, sociali e umani; ne consegue  che  i  diritti  e  i  doveri  di  cittadinanza  vanno  ripensati  come  relazioni  sociali  e  nello  specifico andando oltre lo stato assistenziale. 

L’integrazione sociosanitaria dell’utente, che prende avvio dalla verifica della condizione di handicap, vissuta da una persona diversamente abile, ha come pietra miliare il superamento dello stato assistenziale e  della  condizione  di  passività  percepita  dalla  persona,  per  approdare  ad  una  piena  integrazione  e partecipazione attiva ai vari ambiti di vita. 

Nello specifico possiamo enucleare una serie di diritti  la cui garanzia migliorerebbe  la qualità della vita della persona con disabilità e consentirebbe un rafforzamento solidaristico del contesto sociale: 

- Il diritto alla famiglia, inteso come sostegno al compito di cura svolto da quest’ultima per prevenire l’istituzionalizzazione  del  disabile,  possibile  attraverso  una  gestione  integrata  dell’assistenza  e  una continuità assistenziale. 

- Il  diritto  al  tempo,  inteso  come  snellimento  delle  procedure  burocratiche  al  fine  di  rendere  più efficaci ed efficienti i servizi sanitari da un lato e non penalizzare lo strumento della prevenzione con lunghe liste di attesa dall’altro. 

- Il diritto all’informazione,  inteso non solo come  fornire una diagnosi precisa e puntuale, ma dare anche una solidarietà autentica  informando  il nucleo  familiare su quali sono  le risorse  istituzionali e non, fornendo quindi un supporto integrato da vari attori, promuovendone al contempo l’autonomia. 

Le esigenze più pressanti che si rilevano sono richieste concrete legate al soddisfacimento di bisogni primari, quali maggiore  assistenza domiciliare per  le persone  gravi,  con  genitori  anziani;  la possibilità di fruire  del  trasporto  gratuito,  attraverso  cui  garantire  la  piena  fruizione  delle  risorse  istituzionali  e territoriali;   maggiore  personalizzazione  dell’intervento  ed  assistenza  socio  riabilitativa  per  persone  con grave disabilità  intellettiva e   disturbo generalizzato dello  sviluppo;   maggiore    fruizione delle  risorse del tempo  libero, culturali e di socializzazione; attivazione di  iniziative occupazionali assistite; maggiori risorse per  l’  integrazione  socio‐lavorativa. Altre  richieste  significative  sono quelle  legate  all’orientamento  e  all’ inserimento lavorativo e alle  esigenze estive dei ragazzi dai 15 anni in poi che, non potendo più accedere ai 

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servizi  estivi organizzati dal Municipio –riservati ai bambini di età compresa tra 3 e 14 anni‐  hanno minori alternative. Le famiglie si trovano altresì in   difficoltà per il timore che al termine di ogni anno scolastico  l’ assenza di  stimoli  significativi per un periodo protratto, possa  far perdere ai  ragazzi  i progressi  raggiunti durante l’anno di scuola.  

I contributi apportati dalle Consulte Disabili   per  l’elaborazione del presente Piano hanno posto  in rilievo  la problematica dei genitori di tali utenti, preoccupati del presente e del futuro dei propri figli ed in tal senso sottolineano  l’importanza di una presa  in carico da parte dei Servizi, che coinvolga  l’utenza e  la sua  famiglia, attraverso un processo  integrato e  continuativo di progettazione di un piano  individuale di assistenza  sanitaria  e  socio  sanitaria  che  inizi  dal momento  del  verificarsi  dell’evento  che  comporta  la disabilità  (malattia  o  trauma  invalidante).  E’  pertanto  fondamentale  che  sia  sempre  assicurato  il  coinvolgimento della struttura ospedaliera nel ruolo di parte attiva per l’effettuazione di tale percorso.  

Alcune delle   esigenze maggiormente avvertite e  segnalate dalle Consulte  sono quelle  riguardanti: l’integrazione  scolastica  e  le  difficoltà,  a  volte molto  rilevanti,  riguardo  alla  sua  effettiva  attuazione;    l’ effettuazione  di  iniziative  protette  di  integrazione  sociale  e  l’impiego  di  figure  professionali specificatamente  formate  per  i  portatori  di  disabilità  intellettiva,  autismo  e  DGS  per  l’incremento  di interventi psico‐educativi; l’organizzazione di soggiorni di autonomia e di vacanze estive, con l’eliminazione del  limite  di  65  anni  per  l’accesso  al  servizio;    l’allineamento  dei  servizi  previsti  per  l’anziano  divenuto disabile  a  quelli  previsti  per  il  disabile  “anziano”;    la  previsione  di  quote  di  edilizia  popolare  riservate; l’implementazione di posti di ospitalità temporanea programmata che si configura come un  intervento di sollievo  alle  famiglie;  implementazione  di  posti  di  ospitalità  residenziale,  visto  il  consistente  numero  di persone disabili in lista di attesa; l’esigenza di integrazione normativa delle leggi regionali n. 4/03 e n. 41/03 in tema di residenzialità e semiresidenzialità socio sanitarie e socio assistenziali. 

Il contributo del privato sociale  (Cooperative, Associazioni, Enti) ha  focalizzato alcuni aspetti nodali che occorre superare per rendere più adeguate le attuali risposte ai bisogni dell’utenza, ponendosi anche, in alcuni casi, come risorsa propositiva concreta insostituibile. 

Di seguito si delinea un approfondimento di quanto sopra esposto. 

GLI INTERVENTI PER LE PERSONE CON DISABILITA’ 

      In occasione degli incontri dei Tavoli Tematici del 18 maggio ‐14 luglio‐14 settembre e 10 ottobre 2011, cui hanno partecipato gli operatori  sociali del Municipio e  socio  sanitari del Distretto 19 della ASL RME nonché alcuni attori sociali del terzo settore e del volontariato, si è partiti dall’individuazione di alcune aree dei bisogni sociali avvertiti e dalla verifica dell’esistenza, per ciascuna  di esse,  di appropriati interventi sociali, nonché dell’assenza, anche parziale, di risposte. 

Le Aree individuate sono relative ai seguenti bisogni sociali: 

1 ‐ Sostegno all’autonomia 2 ‐ Integrazione socio lavorativa 3 – Fruizione dei servizi culturali, sportivi,  del tempo libero e di socializzazione 4 – Diritti delle persone con disabilità 5 – Assistenza domiciliare  6 ‐ Integrazione scolastica 7 – Autonomia, accessibilità 8 – Diritto alla mobilità, trasporto, accompagnamento ad attività culturali, ludiche, terapeutiche; 9 – Integrazione tra Servizio Sociali e Sanitari 

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10 ‐ Assistenza residenziale  per adulti e minori con disabilità  11‐ Semiresidenzialità (sociale e sanitaria), attività socio‐ riabilitative e   attività     pomeridiane socio riabilitative 12 – Formazione professionale 13 – Formazione e aggiornamento professionale operatori 14 – Attività occupazionale assistita  Per  ciascuna Area  i partecipanti  al  Tavolo hanno  analizzato  le  risorse  e  gli  interventi  già presenti, 

attivati dai vari Attori coinvolti, con  l’ulteriore  indicazione di  ipotesi di nuove sperimentazioni finalizzate a colmare le carenze o le assenze di risposte sociali o socio sanitarie in alcuni settori. Di seguito si riporta una sintesi di tali analisi. 

 

1 ‐ Sostegno all’autonomia:   Risorse del Municipio:  Servizio Sociale:  Progetto “Percorsi di autonomia”, rivolto a n° 9 utenti disabili di età compresa tra 15 e 35 anni.    Il  rapporto  assistenziale  è  di  1:3.  Vengono  svolte  sul  territorio  attività  concrete  (gestire    piccole somme  di  denaro,  imparare  ad  attraversare  la  strada,  imparare  a  chiedere  informazioni,  imparare  ad organizzare piccoli eventi, ecc.),  che stimolano i ragazzi ad acquisire maggiore autonomia. È anche previsto, attraverso un incontro mensile con una psicologa coinvolta nel progetto, un sostegno psicologico ai genitori dei  ragazzi  partecipanti,  che  si  traduce  anche  in  un    supporto  educativo  di  idoneo  affiancamento  ai progressi dei propri figli ed in un’agevolazione allo scambio reciproco di esperienze  e di condivisione delle proprie ansie.      Il progetto è  integrato con  i servizi per disabili adulti e minori della ASLRME‐Distretto 19. Attualmente vi è una lista di attesa di n° 4 ragazzi.  Risorse della ASL RME‐Distretto 19 Soggiorni estivi riabilitativi (finanziati per 1/3 dal  Comune e per 2/3 dalla ASL): destinati ad utenti  in carico da  almeno  sei mesi  al  Servizio  per  disabili  della  ASL,esclusi  gli  utenti  inseriti  in  strutture  residenziali  o semiresidenziali, con retta pubblica. Nel 2010 il costo dei soggiorni organizzati direttamente dalla ASL RME a favore dei disabili adulti e minori è stato complessivamente di euro 766.978,12, di cui 217.177,85 a carico del Comune di Roma.   Nel 2010  i partecipanti    residenti nel Municipio Roma 19  sono  stati 118, di  cui n° 31 minori disabili e   n° 87 adulti disabili. Servizio TSMREE:organizza   soggiorni dai 12 ai 14 giorni per minori disabili dai 14 ai 18 anni non compiuti (soggiorni classici in albergo e gite brevi o week end con i fondi residui dei soggiorni) Servizio D.A.(Disabili adulti): organizza soggiorni dai 7 ai 14 giorni per adulti disabili dai 18 ai 65 anni: ‐    soggiorni  di  gruppo  classici  in  albergo  o  villaggio  turistico  .  Soggiorni  di  gruppo  autogestiti  in  villaggi turistici con preparazione pasti,  gite brevi o week end) ‐  Soggiorni  individuali  (dai  7  ai  14  giorni)  per  utenti  con  esclusiva  disabilità  motoria  in  grado  di autodeterminarsi.    2 ‐ Integrazione socio lavorativa  Risorse del Municipio Servizio  Sociale:  Progetto  Borse  Lavoro,  rivolto  ad  utenti  adulti  in  condizione  di  svantaggio  e/o  con disabilità. Attualmente  sono  inserite 5 persone  con disabilità  su un  totale di 11 persone  con  svantaggio sociale. E’ stata costituita una Cooperativa di tipo B.   

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Risorse della ASL RME‐Distretto Roma 19 Servizio D.A.: Solo sulle persone adulte  in carico e seguite  in modo stabile dal servizio disabili adulti della ASL. Banca  dati  specifica  sui  bisogni  e  sullo  stato  di  integrazione  socio  lavorativa    (prevalentemente  ritardo mentale lieve e medio lieve); valutazione delle abilità; attivazione  di  tirocini  riabilitativi,  di mantenimento  (Nel  2009  la  ASL  RME  ha  effettuato  n°  42  tirocini riabilitativi e/o di mantenimento, seguiti dal Gruppo inserimenti lavorativi) supporto assunzione per collocamento mirato; supervisione assunzioni a rischio.  Risorse pubbliche e/o private OperaDon Calabria ‐ via G.B. Soria, n. 13 Attualmente  sono  attivi  2  progetti  finalizzati  al  tirocinio  lavorativo,  uno  (progetto  VIS  1)  rivolto  ad adolescenti caratterizzati da varie fragilità, l’altro (progetto VIS 2) rivolto a persone disabili. Il  tirocinio  non  è  esclusivamente  finalizzato  all’inserimento  lavorativo,  ma  prende  in  considerazione l’integrazione sociale, l’ accompagno e il sostegno della persona in questo percorso.  3 – Fruizione dei servizi culturali, sportivi,  del tempo libero e di socializzazione Risorse del Municipio Servizio Sociale:  ‐ Inserimento nelle 4 ludoteche pubbliche del Municipio (fino a tre bambini disabili, di età 3‐13  anni,  con  rapporto  1:1)  in  integrazione  con  i  normodotati.  Nell’anno  2010  hanno  usufruito  della ludoteca, con l’assistenza, n. 6 utenti durante il periodo scolastico e n° 26 bambini durante il periodo estivo. ‐ Inserimento nel Centro Ricreativo Estivo.  Ufficio sport ‐   Ha elaborato i seguenti progetti, la cui realizzazione è affidata a Organismi del terzo settore:  ‐ Centro Ricreativo Estivo  di ragazzi disabili  di età 5 – 14 anni , con il rapporto operatore/utente richiesto dal Servizio sanitario,  in  integrazione con  i normodotati.  Il progetto   si svolge  in genere nel mese di  luglio presso sedi idonee per lo svolgimento di attività ludiche ; ‐ Progetto Sport Anch’io:  è rivolto a ragazzi disabili delle scuole medie (e, attualmente anche delle scuole superiori ) , con il  rapporto operatore/utente indicato dal Servizio sanitario. L’attività sportiva  praticata è il livello base dell’atletica leggera.  Risorse pubbliche e/o private ‐ OperaDon Calabria Dispone di 1 centro diurno (ancora  in fase di sperimentazione) di aggregazione sociale per  la fascia adulti con disabilità. ‐ Scuola Media Statale Severino Fabriani    (Istituto statale di  istruzione specializzata per sordi) – via Don Carlo Gnocchi, 70‐ Roma E’ attivo presso la scuola  un progetto gratuito  di attività extra scolastiche estive per ragazzi fino a 15 anni, gestito dagli insegnanti della scuola. Tale progetto ha una durata di circa un mese (da metà giugno a metà luglio)  e  si  articola  in  varie  attività  ludico  ricreative,  a  cui  partecipano  sia  ragazzi  con  disabilità, prevalentemente sordità, che ragazzi normodotati.   E’  intenzione del Dirigente Scolastico renderlo stabile per  tutto  l’anno,  visti  gli  ottimi  risultati  raggiunti  nel  sostenere  l’effettiva  integrazione  dei  soggetti  con svantaggi sociali e sanitari.  4 – Diritti delle persone con disabilità Risorse del Municipio Servizio Sociale:  Informazioni sui diritti, ai sensi della normativa vigente. Risorse della ASL RME‐Distretto Roma 19 Servizi  Disabili  TSMREE  E  D.A.:  informazioni  sui  diritti;  presa  in  carico  ambulatoriale;  realizzazione  di progetti  riabilitativi  personalizzati  e  di    interventi  socio  sanitari;  eventuali  valutazioni  e  test    ai  fini  del 

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riconoscimento medico  legale; valutazione psicodiagnostica; consulenze psicologiche a  livello  individuale, familiare e di gruppo; certificazioni socio sanitarie per l’accesso ai servizi;  TSMREE  : nell’anno 2010 risultano  in carico n° 1319 utenti. Ad agosto 2011 n° 121 utenti disabili sono  in attesa di avviare l’intervento riabilitativo.  D.A.: nell’anno 2010 risultano in carico n° 500 utenti circa.  Risorse pubbliche e/o private ‐ Coop. Consorzio Solidarietà Sociale – via F. Soave, 31 – Roma : Offre un   servizio di Counseling    in ambito scolastico alle famiglie.  ‐ Volontariato vincenziano   parrocchia S.Francesco a Monte Mario: Si autofinanzia   per sostenere e supportare i nuclei familiari indigenti , di cui fanno parte persone disabili. Attualmente il Gruppo segue una media di 15 ‐16 famiglie, che affiancano nel disbrigo delle pratiche e nell’assistenza. ‐ Il Coordinamento Familiari Assistenti “Clelia” e la Confederazione delle Organizzazioni delle famiglie con persone disabili dell’Unione Europea, hanno  elaborato una Guida ai bisogni dei familiari assistenti: Tale Guida rappresenta un contributo significativo anche per tutti  i Municipi, compreso  il Municipio Roma 19, partecipanti alla Consulta Asl RME per la Qualità della Vita delle persone disabili.  5 – Assistenza domiciliare  Risorse del Municipio Servizio Sociale:  Nell’anno 2010 sono stati assistiti con il servizio SAISH N° 248 utenti, di cui n° 39 minori e n° 209 adulti. Più della metà (n° 137) rientrano nel  livello assistenziale alto e medio alto. (Nell’anno 2008 risultavano assistiti con il Saish n° 240 utenti, di cui  36 minori e 204 adulti). 

 ADULTI E MINORI CHE USUFRUISCONO DEL SERVIZIO SAISH: 

63 ADULTI CON DISABILITA' FISICA 

47 ADULTI CON RITARDO MENTALE 

77 ADULTI  CON DISABILITA' PLURIMA

13 ADULTI CON SINDROME DI DOWN

9 ADULTI CON AUTISMO 

 

  

39 MINORI IN SAISH DI CUI: 

5 MINORI CON DISABILITA' FISICA 

7 MINORI CON RITARDO MENTALE 

12 MINORI CON DGS 

13 MINORI CON DISABILITA' PLURIMA

2 MINORI CON SINDROME DI DOWN 

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Sono  stati  inoltre  assistiti  con  ASSISTENZA  INDIRETTA,  attraverso  l’erogazione  di  un  contributo economico finalizzato al pagamento di un badante, n° 43 utenti,   di cui n° 29 in indiretta semplice e n° 14 con  indiretta CARD. Un utente è assistito con  l’assistenza mista.  (Nell’anno 2008 risultavano  in assistenza indiretta n° 36 utenti, di cui  5 minori e 31 adulti). 

Vi è una lunga lista di attesa, (comprensiva sia delle richieste di Saish che di assistenza indiretta ), che a dicembre 2010 ammontava a n° 86 utenti, di cui n° 30 minori e n° 56 adulti ed il cui livello assistenziale si attesta per oltre la metà dei casi sul livello alto e medio alto. N° 33 utenti in assistenza Saish hanno richiesto di passare all’Assistenza Indiretta. N°  47  utenti  disabili  fruitori  del  Servizio  Saish  hanno  fruito  anche  del  Servizio  di  Teleassistenza, limitatamente a quanto previsto per il trasporto (con l’accompagno dell’operatore Saish) una volta al mese.  Risorse della ASL RME‐Distretto Roma 19 Servizio D.A. e T.S.M.R.E.E.: elaborazione dell’istruttoria socio‐ sanitaria e attività di coprogettazione con il Servizio Sociale del Municipio. 

Risorse pubbliche e/o private 

‐Cooperative  sociali  accreditate  (Consorzio  Solidarietà  Sociale;  S.Onofrio;  Apriti  Sesamo;  Eureka  1): attuazione Piani d’intervento individuali e/o di gruppo. 

‐Coop. S. Onofrio – Via V. Troja, 23/a:ha attivi  laboratori ludico ricreativi, gite nel territorio del Comune e della provincia di Roma, fiere, Musei. 

‐Coop. Consorzio Solidarietà Sociale:ha attivo un Progetto per l’autonomie ESEGUIN  11 ragazzi adulti dai 30 ai 50 con RM medio 

‐ Coop Eureka I – Via Sisto IV, 23/a:   Ha in gestione una palestra nel municipio XVIII con rapporto 2/6 per disabili psichici, un Centro Diurno di aggregazione a Casalotti dove effettuano sostegno alla didattica dopo le 17 e potrebbe essere utilizzato per altre attività. 

 

6 ‐ Integrazione scolastica Risorse del Municipio Servizio Sociale: Nel 2010  sono  stati assistiti con AEC, n° 159 alunni delle  scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo  grado ubicate nel  territorio del Municipio.  Tale  servizio  è  stato  affidato per n° 156 alunni  a quattro Cooperative accreditate per la disabilità, e per n° 3 alunni è stato assicurato da personale AEC  comunale. Inoltre  è  stato  realizzato  un  progetto  in  favore  di  alunni  affetti  da  gravi  disturbi  del  comportamento  e autismo (n° 12 alunni), rivolto anche alla formazione degli insegnanti. A dicembre 2010  risultavano  inseriti nelle  scuole materne  comunali n° 70 alunni disabili  certificati per  il sostegno. Di questi, n° 45 hanno fruito anche dell’assistenza AEC,   che è stata assicurata anche agli alunni delle  scuole  statali  (materna,  primaria,  secondaria  di  primo  grado)  per  un  totale  complessivo  di  n° 159alunni delle scuole comunali e statali con AEC.  Risorse della ASL RME‐Distretto Roma 19 C.S.S.M.R.P.I. TSMREE E Servizio D.A.: Certificazioni ,Diagnosi Funzionali e valutazioni ai fini dell’inserimento scolastico , partecipazione ai GID,GLHI E GLHO  in collaborazione con  il Municipio o con la Provincia e con le scuole. Solo Servizio  D.A.: Progetti individuali per l’uscita dal circuito scolastico. E’ inoltre attivo un PROTOCOLLO  per l’inserimento a scuola dei bambini con patologie croniche.    

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Risorse pubbliche e/o private Le cooperative sociali accreditate assicurano il servizio AEC (assistenza di supporto alla didattica, facilitatore dell’integrazione  scolastica)   agli alunni  con disabilità  certificata.  Il  servizio è assicurato per  le  scuole del Municipio dalle Cooperative accreditate:   Consorzio Solidarietà Sociale,   Coop.S.Onofrio, Coop. Aiss, Coop. Apriti Sesamo. Tali Cooperativa offrono altresì servizi aggiuntivi all’assistenza AEC, quali: Coop.S.Onofrio  :    laboratorio musicale due volte a  settimana per  tutti gli alunni disabili  seguiti anche da altre Cooperative in ambito scolastico. Consorzio Solidarietà Sociale : mediatore culturale, counseling di gruppo e sportello informativo,; Cooperativa  AISS‐:    supporto  professionale  (di  tipo  psicologico)  a  disposizione  su  appuntamento  dei familiari degli alunni disabili; Cooperativa  Apriti  Sesamo:    offre  un  servizio  di  ascolto  rivolto  alle  famiglie  in  merito  ai  problemi dell’integrazione scolastica. Coop. Eureka I : Nell’ Anno scolastico 2010/2011 ha assicurato con i propri operatori un supporto agli alunni con grave disabilità psichica (autismo) e formazione agli insegnanti.  Scuola Media Statale Severino Fabriani  (Istituto statale di istruzione specializzata per sordi)  Nella  scuola  si  attua una  piena  integrazione  tra  alunni  con disabilità, prevalentemente  sordità,  e  alunni normodotati.  Il Dirigente  scolastico presente  ad una  giornata del  Tavolo  evidenzia  l’esito positivamente significativo dell’applicazione della comunicazione facilitata utilizzata per gli alunni con sordità anche per gli alunni con tratti autistici.  Il Dirigente scolastico auspica l’apertura di una scuola elementare nel Municipio Roma 19.   7 – Autonomia, accessibilità Risorse della ASL RME‐Distretto Roma 19 Servizio CAD Riabilitativo:  Certificazioni e fornitura di ausili e protesi agli aventi diritto  per il superamento dell’handicap. Supporto informativo all’utente ed alla famiglia sul corretto utilizzo dell’ausilio.   8 – Diritto alla mobilità, trasporto, accompagnamento Risorse del Municipio Servizio  Sociale:  Laddove possibile,  viene utilizzato  il  Saish  individuale: per  il  trasporto  con  l’automobile (l’operatore guida  l’autovettura dell’utente, coperta da assicurazione  in merito);   per  l’accompagno con  i mezzi pubblici;  si utilizza  il pulmino della Cooperativa per  l’accompagno ad attività di gruppo.Tali  risorse non sono però sufficienti a far fronte in modo adeguato a tale esigenza. E’  inoltre  in  via  di  definizione  un  progetto    relativo  al  trasporto  gratuito  “Mobilità  gratuita  garantita”, patrocinato dal Municipio Roma 19, con l’ausilio di un’Associazione di volontariato . Rilascio    pareri  per  la  concessione  di  uno    SPAZIO  SOSTA  per  persone  disabili.    Nel  2010  sono  state esaminate n° 440 istanze presentate da disabili residenti nel territorio della ASL RME, di cui n° 180 residenti nel Municipio Roma 19. A seguito dell’esame valutativo, sono stati rilasciati n° 35 pareri favorevoli.  Risorse della ASL RME‐Distretto 19 Il  Servizio  D.A.  ha  espresso  la  necessità  di  affrontare  nelle  sedi  istituzionali  il  problema  del  trasporto individuale,  in  regime  ambulatoriale,  vista  l’inadeguatezza  della  risposta  a  tale  esigenza,  al  contrario  di quanto  accade  per  il  trasporto  dal  domicilio  ai  Centri  di  riabilitazione  per  gli  interventi  in  regime semiresidenziale per i quali vi è una risposta per la totalità della richiesta.   9 – Integrazione tra Servizi  Sociali e Sanitari I Servizi  sociali del Municipio e  i Servizi  socio  sanitari della ASL    collaborano  in modo     permanente per l’attivazione dei servizi e dei progetti integrati  del Municipio.  E’ stato inoltre adottato un  Modello Unitario di domanda per la partecipazione ai progetti integrati Municipio‐ASL RME‐ Distretto 19.  

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 Risorse pubbliche e/o private ‐  Opera  Don  Calabria:  Ambulatorio  di  Psicologia  Popolare(  i  prezzi  delle  prestazioni  sono  in  base  alle possibilità  economiche):  servizio  di  psicoterapia  individuale,  familiare,  di  gruppo,  a  breve  sta  nascendo l’area  della  neuro  psicologia  per  minori  e  il  servizio  di  logopedia.  Il  progetto  la  Breccia  nel  muro  in collaborazione con il Bambin Gesù, si occupa di diagnosi precoce dei DGS.  10 ‐ Assistenza residenziale  per adulti e minori con disabilità  

Risorse del Municipio Servizio  Sociale:  Ha  autorizzato  il  funzionamento    di  due  Case  famiglia  assistenziali  per minori  disabili, gestite dalla Cooperativa Sociale L’Accoglienza: Casa di Jessica e Mauro (per max 4 minori con carenze fisico‐motorie e non autosufficienti); Casa di Chala e Andrea (per max 3 minori con disabilità psico‐fisica).  Risorse della ASL RME‐ 

Sul    territorio della ASL RME    sono presenti  i  seguenti Centri  di  riabilitazione  ex  art.  26,  che  accolgono utenza adulta disabile, molta della quale è residente nel Municipio Roma 19  (il  finanziamento è   a carico della  Regione  Lazio,  con  una  compartecipazione  dell’utente  o  del  Comune  entro  un  limite  di  reddito dell’utente nel  regime di mantenimento;  la struttura Fuori dal Tunnel è  finanziata  in parte dalla Regione Lazio ed in parte da Roma Capitale) 

Denominazione struttura  Posti residenziali  Posti  semi‐residenziali 

Trattamenti  non residenziali 

Leonarda Vaccari                  30  79  55 

Opera Sante de Sanctis    20  0 

Opera Don Guanella  240  65  55 

Pia Casa Ambrosini  22  0  0 

Fondazione Don Orione  31  55  352 

Fondazione Don Gnocchi  55  105  700 

AIRRI    0  0  204 

UILDM    0  0  520 

S.Maria  Provvidenza‐Fond.Don Gnocchi     

60  0  0 

S Alessio  60  22  76 

FUORI  DAL  TUNNEL   interventi socio‐riabilitativi 

22  25  0 

Nell’anno 2010 risultano presentate in totale n° 162 richieste di inserimento, di cui ben 59 provenienti dalle persone disabili residenti nel Municipio Roma 19. Queste ultime richieste sono così distribuite:  n° 9  per i Centri di riabilitazione ex art. 26, di cui n° 5 per la struttura Fuori dal Tunnel; 

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 n° 50 per le strutture socio assistenziali , di cui di seguito.  Il  bisogno  di  assistenza  residenziale  si  è  poi  accresciuto,  come  risulta  dall’aumento  delle  domande presentate  che,  nel  primo  semestre  dell’anno  2011,  ammontano  ad  un  totale  di  n°  189  (per  tutto  il territorio ASL RME).    Risorse pubbliche e/o private Strutture residenziali socio assistenziali (autorizzate in base alla legge Regione Lazio n.41/03) .  ‐  casa  di  Jessica  e Mauro  e  la  casa  di  Chala  e  Andrea:    accolgono minori  con  disabilità,  i minori  sono adottabili o in stato di semi abbandono.Le richieste sono molteplici  e sarebbe necessario aprire una terza struttura.   Criticità  rilevata:    cosa  accade  al  compimento del 18esimo  anno di  età  ?(ente  gestore Coop. L’Accoglienza) ‐ Piccola Stella: casa famiglia per adulti disabili, attualmente 8 ospiti. (Ente gestore Coop. S.Onofrio) ‐Opera Don Calabria: 3 case famiglia per utenti con disabilità medio alta e lieve. E’ di prossima apertura una casa famiglia per minori in condizioni di fragilità. ‐ Casa Primula e Casa Fiordaliso (Ente gestore: Fondazione verso il futuro) ‐ Casa M.Silvia (ente gestore Centro riabilitativo Vaccari) ‐ Oikos (due case famiglia, una in Municipio 19 ed una in Municipio 20)(disabili autistici) (ente gestore: Una casa per vivere) ‐ Agorà: (Ente gestore Coop. Agorà) ‐ Casa bella (gruppo appartamento): (ente gestore Coop. Autonomamente) ‐ Casa Ferrazza (gruppo appartamento) e Casa famiglia I Girasoli: (ente gestore Nuova Scuola serena) ‐ Anfass: (ente gestore Anfass) ‐ Casa Pulcinella: (ente gestore Consorzio Solidarietà Sociale) ‐ Casa famiglia Ancora: (ente gestore assoc. Ancora) 

   

11‐  Semiresidenzialità  (sociale  e  sanitaria),  attività  socio‐  riabilitative  +  attività  pomeridiane  socio riabilitative Risorse della ASL RME Centri diurni per disabili adulti cofinanziati per circa 1/4 dal Comune di Roma e per circa 3/4 dalla ASL per disabili adulti in carico al servizio (nell’intera ASL, con possibilità per i residenti nel Municipio 19 di accedere  senza  limite di residenza): Centro diurno Bambù e Centro Diurno Mongolfiera (Territorio Municipio Roma 19); Centro diurno Tartaruga (territorio Municipio Roma 17). Su un totale di n° 83 utenti disabili, n° 35 sono residenti nel Municipio Roma 19.  La lista di attesa per l’ingresso in uno dei Centri Diurni è, a dicembre 2010, pari a 25 persone in totale, di cui n° 16  residenti nel Municipio Roma 19.  Il  livello assistenziale operatore/ utente  richiesto è di 1:1 per  la maggior parte dei disabili (n° 14 su 25). Attività  socio  riabilitative  per  disabili  adulti  in  carico  al  servizio  disabili  adulti  della  ASL  RME.  Esempi tipologia  attività:  giornalaio,  ginnastica,  spesa  e  cucina,  auditorium,  giardinaggio,  piscina,  informatica, percorso di autonomia esterna, bar, bricolage,orto, palestra, Roma dentro e fuori, pittura, minizoo, karate, cavallo, banchetto vendita, edicola, cura della persona, biblioteca. Utenti minori Disabili: Diurno Terapeutico del Servizio C.S.S.M.R.P.I. Pad. 14‐ attività gruppale di stimolo alla socializzazione, rivolta a bambini di età 0‐6 anni per un periodo di osservazione, ai fini valutativi, di circa tre mesi.       Attività pomeridiane per disabili adulti   svolte sia presso i Centri diurni sia presso enti esterni (es. piscine, biblioteche,  ecc.).  Nell’anno  2010  risultano  inseriti  in  totale  n°  144  utenti,  di  cui  n°  63  residenti  nel 

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Municipio Roma 19.  Tipologia  attività:  attività motorie  e  sportive;  attività musicale;  Informatica;  attività teatrali e cinematografiche; attività di incontro amicale. I Centri di  riabilitazione  ex  art. 26  (v.  elenco  sopra  riportato)  rappresentano un’altra  importante  risorsa terapeutico‐riabilitativa per gli utenti disabili adulti e minori inseriti in regime di semiresidenzialità.  Risorse pubbliche e/o private Opera Don  Calabria:  1  Centro Diurno  socio‐sanitario  “l’Albero  blu”  per  pazienti  adulti  psichiatrici  o  con doppia diagnosi , accreditato dalla Regione e finanziato con Delibera individuale Asl. Un altro centro diurno, a carattere socio‐assistenziale è in fase di istruttoria per l’autorizzazione.  12 – Formazione professionale Risorse della ASL RME‐Distretto 19 Servizio D.A.  :  valutazione  delle  abilità;  Invio  e  collaborazione  con  il  Centri  di  Formazione  Professionale Polivalenti del Comune di Roma e Capodarco. Monitoraggio della formazione  13 – Formazione e aggiornamento professionale operatori Risorse pubbliche e/o private ‐Istituto  per  Sordi  Severino  Fabriani:    si  effettuano  corsi  per  insegnanti  sulla  didattica  specializzata  e formazione degli operatori. ‐Associazione Habitat  per  l’Autismo:    effettua  corsi  di  formazione  rivolti  alle  famiglie,  ai  genitori  e  agli operatori  nell’ambito  della  problematica  dell’Autismo,  presso  alcuni  locali  del  Pad.  14  della  ASL  RME‐Distretto 19. ‐UILDM:  attraverso  il  Consorzio  Innopolis  realizza  il  progetto  “Oikade”,  finalizzato  principalmente  alla formazione di 18 assistenti  familiari da  impiegare nell’assistenza domiciliare di malati neuromuscolari  in respirazione meccanica  invasiva  e  non.  Il  Corso  si  conclude  con  il  rilascio  di  un  Attestato  di  Qualifica Professionale. Cooperative accreditate Saish: attività di formazione e aggiornamento ai propri operatori.  14 – attività occupazionale assistita E’ un’area di bisogno sulla quale occorre investire di più, vista la scarsa presenza di tali risorse. Risorse pubbliche e/o private Opera  Don  Calabria:  Effettua  esperienze  di  attività  occupazionali,  con  l’assistenza  di  propri  operatori, nell’ambito del progetto “Articolo 3”.   LE CRITICITA’, GLI OBIETTIVI, LE PRIORITA’  

In  relazione  ai bisogni espressi nel primo paragrafo ed all’analisi delle  risorse  rilevate  in occasione delle riunioni dei Tavoli Tematici, sintetizzate nel secondo paragrafo, si evidenziano  alcune criticità, dovute alla  mancanza o all’insufficienza di risposte adeguate e relative proposte di miglioramento. 

1. Integrazione scolastica  degli alunni disabili:  è stato posto il problema del frequente spostamento dalla scuola al Centro di  riabilitazione degli alunni bisognosi di  terapia. Poiché ciò si verifica molto spesso durante  l’orario  scolastico,  a  discapito  di  un’integrazione  armonicamente  organizzata,  si  evidenzia l’esigenza  che  l’attività  terapeutica  possa  essere  svoltaa  scuola,  in  collaborazione  con  la  ASL  RME, evitando  così  discontinuità  nell’andamento  della  giornata  scolastica  e  pesanti  conseguenze sull’organizzazione familiare. Tale suggerimento è stato a più riprese proposto dal personale scolastico dell’Istituto Fabriani per sordi, per quanto riguarda la terapia logopedica. 

E’  emersa  l’esigenza  di  disporre  di    qualificate  risorse    educative  e  socio  sanitarie  di  supporto  alla didattica,  con  particolare  riguardo  all’assistenza  di  alunni  con  DGS  o  autismo,  con  lo  scopo  di promuovere  l’accessibilità  comunicativa.  In  tale  direzione  intende  offrire  un  contributo  il  progetto, 

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attualmente ancora in via di definizione, finanziato dal Municipio e integrato con la ASL RME‐Distretto 19,   relativo all’apertura di un Centro polifunzionale per disabili mentali gravi,  frequentanti  le scuole primarie e secondarie di primo grado.  

Sempre  a  proposito  di  tale  Area,  l’Istituto  scolastico  Fabriani    rileva  inoltre  che  il  metodo  della comunicazione  integrata  (LIS  e metodologie  affini),  praticato  nella  scuola,  sta  producendo  positivi effetti sugli alunni con tratti autistici affetti da sordità e non.  

La  proposta  è  quella  di  promuovere  la  diffusione  di  tale  metodologia  presso  le  varie  scuole  del Municipio per facilitare la comunicazione con gli alunni autistici. 

Si  propone  inoltre  una  maggiore  pubblicizzazione  presso  tutti  gli  Istituti  scolastici  del  territorio municipale  del  Protocollo  per  l’inserimento  a  scuola  degli  alunni  disabili  con  patologie  croniche, approvato dalla ASL RME nell’anno 2008. 

2. Fruizione dei servizi culturali, sportivi, del tempo libero e di socializzazione: 

 Il  Servizio  Sociale  del Municipio,    il  Servizio D.A.  della  ASL  ed  il  privato  sociale  presenti  al  Tavolo tematico del 14 luglio 2011 concordano sull’ipotesi di attivare un’azione sinergica, che si avvalga anche del coinvolgimento del Saish, per l’avvio di esperienze di tipo aggregativo da svolgersi in luoghi e spazi a tal fine individuati.  

 E’  stata  segnalata  l’esigenza  di  incrementare  le  iniziative  ludico‐ricreative  pomeridiane  e  di aggregazione  durante  il  periodo  scolastico  e  soprattutto  durante  la  pausa  estiva.  In  tal  senso l’esperienza dell’Istituto scolastico Fabriani è significativamente positiva e si propone di approfondirla per valutarne le possibilità di esportazione in altre scuole.  

Si  rileva  l’assenza nel Municipio di un Centro Diurno a valenza  socio assistenziale, a differenza degli altri Municipi della ASL RME. Si propone la realizzazione di tale risorsa. In riferimento a ciò, dal lavoro del  Tavolo  del  10  ottobre  è  scaturita  la  proposta  di  quantificare  l’attuale  esigenza  di  tale  tipo  di bisogno,  partendo  dalla  rilevazione    degli  utenti  attualmente  impropriamente  assistiti  nei  centri semiresidenziali socio‐sanitari, estendendo poi la rilevazione agli utenti assistiti con il Saish o in lista di attesa del servizio di assistenza domiciliare o dell’inserimento nei Centri socio sanitari. 

3. – Diritto alla mobilità, trasporto, accompagnamento ad attività culturali, ludiche, terapeutiche;   data la vastità del territorio del Municipio Roma 19 e la presenza di zone con scarsi servizi e infrastrutture per la mobilità,  la  realizzazione di un servizio di  trasporto  flessibile per  la popolazione disabile  residente nel    territorio  del Municipio  Roma  19  costituisce  un  aspetto  rilevante  per  la  qualità  della  vita.  Si propone un incremento delle opportunità di spostamento, che sarà  in parte possibile con l’attuazione del progetto patrocinato da Roma Capitale, ora ancora    in via di definizione,  sulla Mobilità Gratuita Garantita. 

Si  pone  inoltre  il  problema  del  trasporto  del  disabile  dal  domicilio  ai  Centri  di  riabilitazione  per l’effettuazione di terapia, in regime ambulatoriale. Il Saish risponde in modo improprio a tale bisogno e solo per gli utenti che hanno  l’assistenza domiciliare.   E’  inoltre problematico  il trasporto di persone allettate che devono raggiungere i centri sanitari per interventi programmati. 

Si propone di approfondire  l’esame della questione, d’intesa con  la ASL RME, per  l’individuazione di possibili concrete soluzioni. 

4. Attività  occupazionale  assistita:  Emerge  l’esigenza  di  realizzare  micro  esperienze  occupazionali protette con  il supporto di operatori, al fine dell’integrazione sociale dei disabili gravi o medio gravi, non inseribili al lavoro. 

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Si propone di affrontare il problema sia attraverso un diverso utilizzo del Saish, sia attraverso iniziative dei Servizi ASL.  

5. Sostegno all’autonomia: E’ avvertita la necessità di accrescere le occasioni di  esperienze di autonomia.  

Si  propone  un  incremento  del  Progetto  di  autonomia,  attualmente  in  essere  e  limitato  alla partecipazione solo di 9 ragazzi.  

Si  propone  inoltre  l’attivazione  di  iniziative  sportive  che  supportino  e  sollecitino  l’autonomia  delle persone  con  grave  disabilità  psichica  (in  particolare  soggetti  autistici)  sull’esempio  del  Progetto Filippide. 

Si rileva inoltre il bisogno  di risorse assistenziali (es. ospitalità nei week end), che offrano la possibilità alle  persone  disabili  di  sperimentare  brevi  periodi  di  autonomia  e  forniscano  altresì    un  tempo  di sollievo alla famiglia.  

6. Assistenza domiciliare: Una  forte criticità è rappresentata dalle  liste di attesa per ottenere  il servizio SAISH  o  l’assistenza  indiretta,  nonché  per  l’inserimento  nelle  strutture  di    semiresidenzialità  o  di  residenzialità  . A dicembre 2010  risultano  in  lista di attesa per  l’assistenza domiciliare  (sia Saish che indiretta) n° 86 utenti, di cui n. 56 adulti e n. 30 minori. 

Il  Servizio  Saish  è  attualmente  oggetto  di  radicale  revisione  da  parte  dell’Assessorato  alle  Politiche Sociali ed è stato deliberato un progetto di sperimentazione delle nuove modalità di erogazione del servizio. 

7. Integrazione  tra  Servizi  Sociali  e  Sanitari:  E’  in  fase  iniziale,  e  la  proposta  è  quella  di  una  sempre maggiore  incisività,  una  collaborazione  tra  più  Servizi  ASL  RME  (UOC  Disabilità  Adulti  e  TSMREE, Terapisti del CAD  riabilitativo) e   del Municipio ai  fini della valutazione degli ausili appropriati per  il corretto e più funzionale utilizzo del SAISH  nonché di supporto alle famiglie nell’utilizzo dell’ausilio. La proposta è particolarmente significativa  in quanto  include  la professionalità del terapista riabilitativo nell’èquipe sanitaria e sociale che si reca a domicilio dell’utente. E’  il terapista che offre una preziosa consulenza, sia all’utente che alla sua famiglia,  circa la necessità di uno specifico sussidio e le modalità per il suo corretto utilizzo. 

8. attività occupazionale assistita: Servizio Sociale del Municipio,    il Servizio D.A. della ASL ed  il privato sociale  presenti  al  Tavolo  tematico  del  14  luglio  2011  concordano  sull’ipotesi  di  attivare  in merito  un’azione sinergica , che si avvalga anche del Saish.  

 

5.4. Servizi ed interventi per le famiglie e le persone in età evolutiva  A cura di Fulvia Flavioni, Isabella Palmieri, Sara Del Beato, Simonetta Pinna, Serena Sana  I bisogni delle famiglie e dei minori  

“La  famiglia  rappresenta  il  primo  scenario  in  cui  l’individuo  comincia  a  creare,  riprodurre  e sperimentare modelli di rapporto con l’altro da se; sulla base di questi modelli, ogni essere umano costruisce relazioni nuove, extrafamiliari, basate su modelli sempre più complessi e articolati.”3  

3cfr “azioni di sostegno alla genitorialità: generi e generazioni a confronto” di P. Binetti – R. Bruni – F. D. Ferrazzoli – S. Mauceri Ed. Istituto Italiano di Medicina Sociale. 

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“La  genitorialitàrappresenta  una  funzione  complessa  che  racchiude  in  sé,  sia  aspetti  individuali, relativi quindi alla nostra idea (in parte conscia e in parte inconscia),  di come un genitore deve essere; sia aspetti di coppia,  ossia della modalità relazionale che i partner condividono nell’assolvere questo specifico compito.  

La genitorialità produce significativi cambiamenti individuali e relazionali ed è in continua evoluzione. Non si può essere genitori sempre allo stesso modo perché sarà necessario assolvere  impegni differenti e adottare modalità  comunicative  e  interattive  diverse  secondo  l’età  dei  figli.  Tutto  ciò  implica,  quindi,  la capacità dinamica di “rivisitare” continuamente il proprio stile educativo, affrontando in modo funzionale i cambiamenti che la vita può portare.4 

 La crisi demografica che ha  investito  tutti  i paesi europei, ed  in particolare  l’Italia, costituisce oggi 

l’orizzonte entro  il quale si situa  in dibattito sulle politiche sociali per  la famiglia, finalizzate a sostenere  il lavoro di cura. La famiglia italiana in particolare è stata lasciata da sola ad affrontare l’onere della crescita e dell’allevamento delle nuove generazioni, sulle quali lo Stato ha investito poco. 

In questo clima culturale si colloca  la nuova e diversa sensibilità nei confronti delle politiche sociali per  l’infanzia e  l’adolescenza che a  livello politico ma, soprattutto a  livello di amministrazione  locale, sta favorendo l’attivazione di azioni a sostegno dei carichi di cura, della  funzione di socializzazione svolta dalla famiglia insieme alle altre agenzie educative. 

 Il sistema integrato di interventi e servizi sociali (art. 16 della Legge n. 328/2000) riconosce e sostiene 

il ruolo peculiare delle famiglie nella formazione e nella cura della persona, nella promozione del benessere e nel perseguimento della coesione sociale; sostiene e valorizza i molteplici compiti che le famiglie svolgono sia  nei momenti  critici  e  di  disagio,  sia  nello  sviluppo  della  vita  quotidiana;  sostiene  la  cooperazione,  il mutuo aiuto e  l'associazionismo delle  famiglie; valorizza  il  ruolo attivo delle  famiglie nella  formazione di proposte e di progetti per l'offerta dei servizi e nella valutazione dei medesimi.  

Partendo  da  questi  assunti  teorici,  sociologici  e  giuridici  è  stato  individuato  nella UIM  Rm  E  uno spazio  inter‐istituzionale tra  i Municipi 17‐18‐19‐20,  il   Dipartimento Promozione dei Servizi Sociali e della Salute di Roma Capitale  e  la ASL Roma E, dedicato  allo  sviluppo dell’integrazione  socio‐sanitaria ed  alla pianificazione integrata degli interventi verso i minori e le famiglie del territorio dei 4 Municipi. 

 A sostegno dei minori e della genitorialità  e delle disfunzionalità che sovente si rilevano,   il Servizio 

Sociale del Municipio, nell’ambito delle Azioni di Welfare,  ha suddiviso la Macro‐Area Minori e Famiglie in due sotto‐aree che  permette l’attuazione delle azioni nella direzione della Legge 328/2000 sopra citata: 

 - La  prima  denominata  “Area  degli  Interventi  di  prevenzione  del  disagio”  finalizzata  ad  attuare 

interventi  di  prevenzione  volti  a  contenere  ed  evitare  l’acuirsi  di  ulteriori  disagi,  prestando  nel contempo un  sostegno per  il benessere  sociale ed evolutivo di  tutti    i membri della  famiglia, con l’obiettivo di ripristinare l’autodeterminazione dei singoli componenti valorizzando e sostenendo le responsabilità familiari. 

 Questa area si occupa di promuovere ed attivare  le risorse esistenti a sostegno del nucleo familiare e dei minore attraverso:  

Inserimento di minori a rischio presso asili nido e scuole dell’infanzia;   Esoneri mensa e trasporto scolastico;  Inserimenti di minori presso i centri ricreativi estivi;  Interventi volti a nuclei familiari con presenza di minori segnalati per evasione scolastica;  Invio o segnalazione di situazioni problematiche a servizi specialistici territoriali;  Interventi  di  sostegno  a  minori  riconosciuti  dalla  sola  madre  nei  casi  di  temporanea 

difficoltà socio economica; 

4cfr “tra rischio e protezione: la valutazione delle competenze parentali” a cura di P. Di Blasio Ed. Unicopli

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Inserimento di minori (da 0 a 18 anni) presso Comunità di tipo familiare su richiesta o con il consenso della famiglia; 

Inserimento di nuclei madre/bambino presso Comunità residenziali previa valutazione del Servizio Sociale; 

Attivazione del Servizio di  Integrazione e Sostegno a Minori e Famiglie  (S.I.S.Mi.F.)  che  si connota  come  sostegno  educativo/relazionale  alle  famiglie  con  minori  che  si  trovano  in  una condizione  di  disagio  psico‐sociale.  Il  Servizio  viene  attivato  su  richiesta  dei  servizi  territoriali (Municipio, ASL) ed è gratuito; 

Interventi  per l’attuazione di affidamenti intra‐familiari ed etero‐familiari consensuali  

Gli interventi sopra descritti vengono attuati attraverso le seguenti attività di Servizio Sociale Professionale   Colloqui e visite domiciliari con nuclei familiari e minori;  Facilitazione nell’accesso alle risorse educative, socio ricreative e sanitarie del territorio;  Ruolo di intermediazione tra i cittadini e le istituzioni.  

 - La  seconda  “AreaMinori  e  Famiglie  sottoposti  a  Provvedimenti  della  Magistratura”  costituita 

dall’insieme  delle  attività  socio‐sanitarie  e  socio‐assistenziali, messe  in  atto dal  Servizio  Sociale  a favore del minore e della sua famiglia, su richiesta della Magistratura (Procura della Repubblica c/o il Tribunale per  i Minorenni di Roma, Tribunale Per  i Minorenni, Tribunale Ordinario  ‐ Sez. Famiglia, Corte di Appello ‐ Sez. Famiglia).5   

I bisogni sociali dei minori e delle loro famiglie: gli attori e le azioni di sostegno    Nel  territorio  Municipale  si  sono  sviluppate  negli  anni  una  serie  di  azioni  e  di  buone  prassi  istituzionali, progettuali e a  livello di comunità  locale, che hanno  l’obiettivo di valorizzare e  sostenere  la qualità della vita delle famiglie, in presenza di minori.   I Tavoli  tematici, propedeutici alla stesura del presente Piano Sociale Municipale e che sono stati coordinati congiuntamente da operatori dei Servizi del municipio Roma 19 e della Asl Rm E del Distretto 19, hanno  evidenziato  un  gran  numero  di  aree  nelle  quali  si  collocano  i  bisogni  espressi  dalle  famiglie  con minori  (che  in  seguito  verranno  denominate  “Aree  di  Analisi  dei  Bisogni”);  nel  contempo,  si  è  avuta l’occasione  di  verificare  la  presenza  di  un  gran  numero  di  “testimoni  privilegiati”  territoriali  –  gli  attori sociali – che rispondono, con azioni proprie,  ai bisogni socio‐sanitari espressi da questa fascia di cittadini. 

La programmazione e l'attuazione di servizi orientati nella promozione del “benessere” della risorsa famiglia,      richiede  la  corresponsabilità  e  la  partecipazione  dei  cittadini  e  delle  loro  associazioni,  delle famiglie  stesse,  degli  operatori  e  dei  loro  organismi  di  rappresentanza,  dei  soggetti  della  cooperazione sociale, dell'associazionismo di promozione sociale e del volontariato, e di tutti i soggetti di cui all'articolo 1, commi 4 e 5 della legge n. 328 del 2000. 

 Il  tavolo  tematico  è  stato  l’occasione  per  constatare  la  presenza  di  un  numero  significativo  e 

qualificato di attori sociali che sul territorio sono presenti e offrono  la propria competenza e disponibilità per rispondere ai bisogni che i minori e le famiglie portano all’attenzione dello stato sociale.  Di seguito le Aree Di Analisi Dei Bisogni emerse dai tavoli di lavoro:  

Minori  privi  di  un  valido  sostegno  genitoriale:  l’affidamento  familiare,  l’adozione  e  le  famiglie solidali 

Promozione diritti dell’infanzia 

5  Per  l’approfondimento  delle  risorse  e  degli  interventi  di  questa Area  si  veda  il  Capitolo  7  nel  paragrafo Aree  di intervento delle equipe GIL: attuazione di decreti e prescrizioni della Magistratura in ambito minorile. 

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Il sostegno alla genitorialità  Prevenzione e contrasto degli abusi e dei maltrattamenti a donne e minori – la violenza di genere ‐  Presa in carico Minori segnalati dall’Autorità Giudiziaria 

Gestione del conflitto familiare  e intergenerazionale / mediazione familiare  e conservazione delle funzioni genitoriali e/o parentali  in caso di separazioni 

Prevenzione e contrasto del bullismo e della violenza tra minori  Sostegno educativo scolastico a minori in difficoltà  e/o a rischio di abbandono scolastico  Centri/luoghi  di aggregazione giovanile  Attività di prevenzione per minori a rischio di dipendenze (droghe e alcool);  promozione della legalità e prevenzione di comportamenti a rischio 

Attività di prevenzione per minori a rischio di dipendenze (droghe e alcool);  promozione della legalità e prevenzione di comportamenti a rischio 

Formazione professionale e orientamento al lavoro  Attività/centri ricreativi estivi  (C.R.E.)  Prevenzione e trattamento disturbi del comportamento alimentare/ prevenzione dell’obesità infantile 

Sostegno ed educazione alla paternità e maternità responsabile  Servizi culturali, sportivi e del tempo libero  Recupero spazi  in disuso per attività sportive e per tempo libero  Adolescenti immigrati  Attività giovanili per la promozione di attività di volontariato  Tutela sanitaria degli stranieri temporaneamente presenti/europei non iscritti  Integrazione socio lavorativa minori  stranieri  non accompagnati  Consulenza legale sul diritto di famiglia 

   

1. MINORI PRIVI DI UN VALIDO SOSTEGNO GENITORIALE: L’AFFIDAMENTO FAMILIARE, L’ADOZIONE E LE FAMIGLIE SOLIDALI. L’intervento di Affidamento Familiare (sia intra‐familiare, cioè a parenti, che etero‐familiare, cioè fuori dalla famiglia  d’origine)  viene  attivato  qualora  un minore  debba  allontanarsi  per  un  determinato  periodo  di tempo ( la cui lunghezza è definita dal protrarsi delle problematiche della famiglia d’origine) dal suo nucleo familiare di provenienza, in un nucleo familiare che possa prendersene cura in senso ampio. La complessità dell’intervento  richiede  l’attivazione di percorsi che  contestualmente  si  rivolgano al minore, alla  famiglia d’origine ed agli affidatari.  In questa Area troviamo varie agenzie territoriali  di sostegno:  • ASSOCIAZIONE  AGE  –  Associazione  Italiana  Genitori  :  l’Associazione  svolge  corsi  di  sostegno  per genitori affidatari ed adottivi e ne sostiene la genitorialità –  • SUORE  FRANCESCANE  ELISABETTINE  –  COMUNITÀ  DI  TIPO  FAMILIARE  E.  VENDRAMINI:  gestisce, tramite  operatori  specializzati  ed  una  rete  familiare  di  supporto,  gruppi  di  sostegno  alle  famiglie  sia affidatarie che adottive.  La struttura accoglie inoltre minori segnalati dai Servizi Sociali di Roma Capitale, delle Asl prevalentemente su mandato del Tribunale dei minorenni. • COOP. L’ACCOGLIENZA impegnata nell’ottica della diffusione della cultura dell’accoglienza svolgendo in particolare  corsi per promuovere  la  cultura dell’affido,  incontri  sulla  genitorilità  adottiva  ,  sostegno  alla genitorialità per donne sole con minori. Tali attività vengono svolte sia attraverso operatori specializzati, sia attraverso una rete di famiglie solidali. • CENTRO  FAMIGLIE  “IL  GIARDINO  BLU”,  progetto  del  Municipio  Roma  19,  impegnato  in  attività   finalizzate all’organizzazione  e facilitazione nella creazione di gruppi di auto‐mutuo‐aiuto  rivolti a genitori 

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con particolari problematiche  legate alla genitorialità  (es. gruppo padri separati, gruppo genitori con  figli adolescenti..).  Il Centro Famiglie  inoltre affianca  il Servizio Sociale del Municipio con  interventi psicologici ed educativi nell’ambito dell’attività sui minori  in affidamento  familiare;  in quest’ultimo settore  il Centro può attivare anche la creazione di gruppi di sostegno per gli attori coinvolti nel processo dell’affido.   A livello di Servizio Pubblico intervengono in questa Area di Bisogno:  • MUNICIPIO ROMA 19 Servizio Sociale  ed ASL RME Consultorio Familiare Distretto 19  Gruppi Integrati di Lavoro – GIL ADOZIONI   attraverso colloqui  finalizzati a  svolgere  inchieste e corsi di orientamento ed informazione per coniugi  aspiranti all’adozione.  Segreteria: P.zza S. Maria della Pietà 5 Roma – Pad. V – Tel. 06/68352829 – Fax 06/68354842.  Nell’anno 2009 le coppie seguite dal Gil Adozioni 19 sono  38; nel 2010, sono state seguite 38 coppie + 17 coppie che hanno effettuato domanda di rinnovo per la sola adozione nazionale.  MUNICIPIO ROMA 19 Servizio Sociale ASL RM E Unità Tutela Minori UTM – Protocollo di  Intesa per  la gestione  dei  GRUPPI  INTEGRATI  DI  LAVORO‐    GIL,    attraverso  un’attività  professionale    finalizzata  a realizzare e sostenere progettidi affidamento familiare, consensuale o giudiziale,  di minori le cui famiglie di origine versino in condizione di temporaneo disagio. Segreteria: P.zza S. Maria della Pietà 5 Roma – Pad. V – Tel. 06/68352829 – Fax 06/68354842.   Dati statistici al 31/12/2009  numero totale dei minori  in affidamento alle famiglie affidatarie   n. 48  Dati statistici al 31/12/2010numero totale dei minori in affidamento alle famiglie affidatarie n. 39    • MUNICIPIO  ROMA  19  Area  Affido:  :  effettua  un  collegamento  con  il  Centro  Comunale  per  l’Affido, l’Adozione  ed  il  Sostegno  a Distanza“Pollicino” per  il  reperimento di  risorse  finalizzato    all’attuazione di progetti  di  affidamento;  promozione  e  sensibilizzazione  sul  territorio  circa  il  tema  dell’affidamento familiare,    in collegamento con  le strutture   del Quadrante  territoriale della Rm E accreditate al Registro Unico Cittadino ed il Centro per le Famiglie del Municipio. “Il Giardino Blu”,  per il sostegno ai casi di affido, anche predisponendo gruppi di mutuo auto aiuto per genitori affidatari. Inoltre il Servizio Sociale effettua interventi di natura tecnico‐professionali svolti da équipe referenti sui casi di affidamento (intrafamiliari ed etero‐familiari.) segnalati dall’Autorità Giudiziaria  (affido giudiziario) o su richiesta dei genitori naturali (affido consensuale)..   2. PROMOZIONE DIRITTI DELL’INFANZIA Promuovere  i  diritti  dell'infanzia  in  Italia  è  un  impegno  che  deriva  direttamente  dalla  Convenzione  di Ginevra sui Diritti dell’Infanzia. La Convenzione    impegna gli Stati ad adoperarsi non solo per proteggere l'infanzia e rispondere ai suoi bisogni fondamentali, ma anche per promuovere i diritti dei bambini e degli adolescenti in quanto soggetti di diritti al pari degli adulti. Questo impegno si è per  es. tradotto in Italia con l’emanazione della Legge 285 del 1997 (la  così detta “Legge Turco” )  che ha tradotto in precise politiche e piani d'azione la Convenzione e le politiche riguardanti l’infanzia e l’adolescenza.   Partendo dai suddetti principi si osserva una strutturazione abbastanza preponderante di risposte in questa Area di Analisi da parte degli attori territoriali presenti nel Municipio: 

La  COOP.  S.ONOFRIO    E    COOP.  SERVIZIO  SOCIALE  E  SANITARIO  XIX    che  gestisce,  per  conto  del Municipio,  il Servizio di    Integrazione e Sostegno ai Minori  in Famiglia  (S.I.S.Mi.F.),   che si connota come sostegno educativo/relazionale alle  famiglie con minori che si  trovano  in una condizione di disagio psico‐sociale attraverso interventi a carattere psico‐socio‐educativo. 

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La PONTIFICIA FACOLTA’ DI SCIENZE DELL’EDUCAZIONE “AUXILIUM“ la cui attività prevalente in questa area si concretizza nella formazione universitaria  degli Educatori Professionali. 

Il CISV – CHILDREN INTERNATIONAL SUMMER VILLAGES ‐ Associazione Internazionale Volontaria la cui attività  è diretta  alla   promozione della pace per  ragazzi dagli 11  ai 25  anni mediante  la  creazione   dei gruppi  (villaggi) di  ragazzi all’interno delle  scuole  ‐ anche all’estero  ‐ al  fine di  integrare e condividere  le diverse culture;  il CISV collabora inoltre  con Emergency  

Il CESV SPES  (CENTRI SERVIZIO PER  IL VOLONTARIATO). Svolge attività nell’ambito della  formazione, prevenzione  e  lavoro  di  rete  per  tutte  le  associazioni  di  volontariato  che  lavorano  con  i  minori. L’Associazione svolge attività di sensibilizzazione e formazione sulle tematiche del volontariato nelle scuole del territorio del Municipio 18 con l’obiettivo di ripetere l’iniziativa anche presso le scuole del Municipio 19.  

L’  ASSOCIAZIONE.  ANDREA  TUDISCO‐ASSOCIAZIONE  “I  FRUTTI  DI  ANDREA”:  impegnata  sul  fronte dell’assistenza ai bambini malati oncologici ed ai loro familiari, l’associazione è presente su tutto il territorio romano  con  attività  socio‐sanitarie:  Servizio  di  Segretariato  Sociale  rivolto  alle  Famiglie  dei  piccoli ricoverati; due Case Famiglia che ospitano ed assistono genitori e piccoli pazienti ricoverati negli ospedali romani;  Ludoteca  con  piccolo  parco  con  caratteristiche  idonee  ad  ospitare  bambini  immunodepressi; Servizio  di  Ludoterapia  presso  i  reparti  pediatrici    del  Policlinico  “A.Gemelli”;  Servizio  di  Clown‐terapia presso  i Reparti pediatrici e di neurochirurgia pediatrica del Policlinico “A.Gemelli”; Servizio di   assistenza  domiciliare  ludico  ricreativa  gestita  attraverso  l’utilizzo  di  un  Ludobus  attrezzato;  Servizio  di  supporto psicologico al sistema familiare dei piccoli pazienti 

L’  IPAB  (ISTITUTO  PUBBLICO  DI  ASSISTENZA  E  BENEFICIENZA)  SACRA  FAMIGLIA‐GRUPPO APPARTAMENTO MINORI “VOLO LIBERO”: accoglie minori dai 12 ai 18 anni stranieri non accompagnati e italiani  segnalati sia dai Centri di Pronta Accoglienza del Dipartimento Promozione Servizi Sociali  e Salute  di Roma Capitale,  sia dalla Asl. 

La COOP. L’ACCOGLIENZA ‐CASA BETANIA –   effettua  l'accoglienza di minori nella fascia d'età 0‐9 anni su segnalazione del servizio sociale e/o del Tribunale per i Minorenni e l'accoglienza di mamme, gestanti o con bambino, in situazione di particolare necessità. Per  ciascun  ospite  di  Casa  Betania  viene  elaborato  un  progetto  di  accoglienza  di  concerto  con  i  Servizi Sociali con l'obiettivo che l'esperienza di accoglienza a Casa Betania rappresenti un momento di passaggio all'interno di una progettualità più ampia ritagliata sulle esigenze di ciascuna persona 

Le SUORE FRANCESCANE ELISABETTINE – COMUNITÀ DI TIPO FAMILIARE GRUPPO APPARTAMENTO  E. VENDRAMINI  ‐   ”: effettua  l'accoglienza di minori nella  fascia d'età 3‐9 anni  su  segnalazione del  servizio sociale e/o del Tribunale per i Minorenni via della Pineta Sacchetti.  Inoltre, vengono attivati gruppi di  auto aiuto per le famiglie.  A livello di Servizio Pubblico intervengono in questa Area di Bisogno: 

La ASL RM E‐ CONSULTORIO FAMILIARE –  tramite il Servizio di Pediatria svolto da un solo Pediatra (che andrà in quiescenza alla fine dell’anno 2011). Sedi : Primavalle Via Pietro Gasparri 21  Tel. 06 6835.4203        Monte Mario Comprensorio S. Maria Pietà  P.zza S. Maria della Pietà, 5  Pad. V  Tel. 06 6835.2856 

Il MUNICIPIO ROMA 19promuovendo servizi per  l’infanzia e  l’adolescenza sul territorio, anche tramite progetti scaturiti dalla L. 285/1997 e dalla L. 328/2000 tra cui: 

Le LUDOTECHE “CENTRO ANCH’IO” E L’EDUCATIVA TERRITORIALE (L. 285/97) La ludoteca è  un luogo finalizzato alla promozione e alla diffusione della cultura del gioco e del giocattolo e dove gli stessi  si costruisco. In sinergia con la famiglia ed ai servizi educativi, la ludoteca favorisce la crescita psico‐fisica  e  l’acquisizione  di  abilità  sia  sul  piano  individuale  che  di  gruppo  nei  soggetti  durante  l’età evolutiva,  in quanto, attraverso  le esperienze  ludiche,  i bambini ed  i ragazzi sperimentano e sviluppano  le capacità cognitive ed affettive, relazionali e comunicative. E’ inoltre un luogo d’incontro e  può svolgere una funzione importante per facilitare l’integrazione dei minori in situazioni di disagio psico‐sociale o portatori di disabilità,  favorendo  la socializzazione,  le capacità creative ed espressive e  lo sviluppo dell’ autonomia degli utenti. 

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Nel Municipio sono stati individuati quattro  spazi territoriali dove si collocano le Ludoteche:  Primavalle  Ottavia  Monte Mario  Quartaccio  

Il  CENTRO  FAMIGLIE  “Il Giardino Blu”  –  Progetto  328/2000  del  Piano  Sociale Municipale  che  svolge attività finalizzate alla creazione di percorsi di gioco e socializzazione genitori/figli; promozione sociale dei diritti dell’infanzia in sinergia con le strutture territoriali (es. scuole…)  

IL  SERVIZIO  SISMIF  ‐  Servizio di  Integrazione e  Sostegno ai Minori  in  Famiglia  che  si  connota  come sostegno educativo/relazionale alle  famiglie con minori che si  trovano  in una condizione di disagio psico‐sociale attraverso  interventi a carattere psico‐socio‐educativo, attivato su richiesta dei servizi  istituzionali territoriali.  

IL SERVIZIO SOCIALE che per situazioni di disagio dei minori, di concerto con la famiglia di origine o con decreto dell’Autorità Giudiziaria competente, provvede a  tutelare  i minori, anche con  le mamme, con un inserimento temporaneo  in strutture di accoglienza protetta che  insistono sul territorio, o sul territorio di Roma Capitale.  Dati statistici al 31/12/2009  numero totale dei minori in affidamento alle strutture  47  Dati statistici al 31/12/2010  numero totale dei minori in affidamento alle strutture  35     3. IL SOSTEGNO ALLA GENITORIALITA’ L’obiettivo  di  promuovere  condizioni  di  crescita  positiva  per  i  minori  deve  passare  attraverso  l’unità primaria delle  relazioni umane  e  cioè  la  famiglia;  la  Legge 285/97, osserva:    “La qualità della  vita di un bambino/a è determinata anzitutto dalla qualità della relazione che lo lega, fin dalla gestazione alla propria madre  e  al proprio padre  ed  è per questo molto  importante  favorire  l’acquisizione di una  cultura della maternità  e  paternità    libere  e  responsabili  sostenendo  concretamente  l’esercizio  delle  responsabilità familiari.  Lo  sviluppo  di  buone  relazioni  familiari  deve  essere  sostenuto  da  un’adeguata  rete  di  servizi, capaci anche di valorizzare le reti comunitarie, di scambio e aiuto tra le famiglie”. Le politiche di sostegno alle famiglie ed alla genitorialità devono avere l’obiettivo di promuovere e favorire l’autonomia  del  nucleo  nel  suo  complesso  secondo  un  concetto  di  “salute”  intesa  come  capacità  della persona e del suo gruppo di appartenenza di sapere affrontare i propri compiti di sviluppo (Fruggeri, 2002). Tali compiti si esercitano non solo con  il supporto di una rete di servizi, ma anche con sistemi  integrati di una comunità che accoglie e di cui i servizi formali sono solo una parte (Francescano, 1998). 

In questa Area troviamo varie agenzie territoriali  di sostegno:  

ASSOCIAZIONE  BAMBINO  OGGI  UOMO  DOMANI    Svolge    counselling  per  famiglie  e  giovani  e mediazione familiare 

COOPERATIVA NICODEMO che offre un servizio domiciliare alle famiglie in difficoltà e bambini 0‐3 anni  –  attraverso  l’intervento  di  educatori  professionali;  hanno  a  disposizione  uno  spazio  per  i bambini che non sono stati inseriti al nido  

CENTRO  PER  LE  FAMIGLIE  “IL  GIARDINO  BLU”counselling  psicologico,  educativo,  spazio  gioco, consulenza legale, mediazione familiare, promozione all’affido, prestito libri, attività di prevenzione 

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rivolto ai  cittadini  residenti nel  territorio del Mun. 19 – per  le attività di mediazione  familiare e consulenza legale ai cittadini del distretto della ASL RME. 

ASSOCIAZIONE AGE – Associazione  Italiana Genitori:    l’Associazione svolge corsi di sostegno per genitori e ne sostiene la genitorialità 

PONTIFICIA FACOLTÀ DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE – AUXILIUM per   attività di  supporto per genitori. 

ASSOCIAZIONE “UNA MANO TESA”   che,   per  i cittadini del Mun. 19 offre, consulenza medica e  psicoterapeutica     

COOP. SOCIALE   L’ACCOGLIENZA  ‐   Casa Betania gruppo  famiglie  in  rete: Casa Betania  si è  fatta promotrice della creazione di un gruppo di famiglie e singoli vicini ai bisogni di giovani donne sole che in attesa di un bimbo, perdono il lavoro e quindi la casa, oppure di persone sole che chiedono amicizia ed ascolto, di famiglie  in temporanea difficoltà, da poter contattare all'occorrenza per un aiuto.  

SPORTELLO POPOLARE DI PSICOTERAPIA PRESSO OPERA DON CALABRIA   che, venendo  incontro  alle  esigenze  delle  famiglie  che  hanno  necessità  di  un  supporto  terapeutico,  offre  uno  spazio specializzato  in questo ambito,   tenendo conto anche dello stato socio‐economico del nucleo.   Lo sportello si  trova Via Giova. Battista   Soria c/o Opera Don Calabria  . Responsabile  . Dott. Piperno Tel.: 06/6274894  e‐mail   [email protected]  

“CENTRO  GENITORI  FIGLI”  Università  Cattolica  Sacro  Cuore  (ex  Toniolo)  che    a  seguito  di segnalazioni  inviate  dagli  operatori  dei  Servizi  pubblici  del  Quadrante  UIM    Rm  E  (Unità Interdistrettuale Minori)  – Mun.  17,  18,  19,  20  – Asl  Rm  E  effettua  un  percorso  finalizzato  alla valutazione  delle  competenze  genitoriali  che  sono  oggetto  anche  di  attività  legate  alla  presa  in carico di minori e famiglie segnalati dall’Autorità Giudiziaria minorile.  

 A livello di Servizio Pubblico intervengono in questa Area di Bisogno:  

ASL  RM  E  CONSULTORIO  FAMILIARE  con  le  attività  legate  ai  corsi  di  preparazione  al  parto, consulenze psicologiche per  le coppie che presentano problemi su questo versante, sostegno per IVG (Interruzione Volontaria Gravidanza) 

  ASL  RM  E  Unità  Operativa  Semplice  –UOS    DIPENDENZE  (EX  SERT):  équipe  dedicata  agli adolescenti 14‐21 anni (1 medico ed 1 psicologo) attività che  viene svolta attraverso uno sportello in  altri  locali  della  Asl  (es.  Consultorio).  Presso  il  Servizio  è  presente  un    progetto  adulti tossicodipendenti  con  figli  minori  (0/12  anni)  sottoposti  a  provvedimenti  del  Tribunale  per  i Minorenni :  il progetto prevede  la messa in rete con i servizi che si occupano dei minori, al fine di formulare progetti ad hoc per gli adulti con minori  (es.  inserimenti  in comunità  terapeutiche per adulti tossicodipendenti con figli minori). Collegamento funzionale con gli Ospedali S. Filippo Neri e Gemelli Referente: Dott.ssa Daniela Castiglia  Tel. 06/68352909 – Fax 2908 – 

  ASL RM E  UOC (Unità Operativa Complessa) TSMREE/19 – Tutela Salute Mentale Riabilitativa Età Evolutiva  dove  sono  presenti    Psicologi,  Assistenti  Sociali,    Neuropsichiatri,  Terapisti  della Riabilitazione  (logopedisti,  psicomotricisti.  fisioterapisti).  Inoltre  viene  svolta  una  attività    di Counselling a  famiglie e minori ed eventualmente una psicoterapia  individuale e  familiare solo  in casi particolari e grazie a psicologi specializzandi. E’ stata effettuata anche una attività con Gruppi di  ragazzi 12/15 anni  (arte  terapia) attualmente conclusa ma che  potrebbe essere riproposta. Referente ai tavoli: Psicologa Dott.ssa Marina Vota Responsabile della  UOC : Dott. Bruno Spinetoli Sede del Servizio: Comprensorio S. Maria della Pietà, Pad. V  Tel.  06/68352805 

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La ASL RM E per quanto attiene la Responsabilità della Linea di Servizio UIM “VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE  GENITORIALI”  realizzata  in  collaborazione  con  il  “CENTRO  GENITORI  FIGLI”  dell’Università Cattolica Sacro Cuore (ex Toniolo). Si accede su segnalazione dei servizi  territoriali titolari del caso e su determinazione dell’Autorità Giudiziaria competente.  

Si rimanda al Cap. 7 la lettura dei dati relativi all’attività di valutazione delle competenze genitoriali negli anni 2009 e 2010. 

 Responsabile Linea di Servizio: Dott.ssa  Anna Cipriani Psicologa della Asl Rm E.   

  MUNICIPIO ROMA 19 – UO.SECS   SERVIZIO SOCIALE   che attraverso  il proprio Progetto del Piano Sociale  MunicipaleCENTRO  FAMIGLIE  “IL  GIARDINO  BLU”,  ha  come    obiettivi    quello  di  accompagnare  i  genitori  nel  compito  di  crescere  i  figli,    facilitare  la  gestione  e  la  soluzione  del conflitto    familiare. Tra  le attività messe  in atto  in  favore di questa area di bisogno  troviamo  :  il  sostegno alla genitorialità, la  consulenza psicologica alle famiglie, la consulenza legale nell’ambito del diritto minorile e di famiglia; la  mediazione familiare e la  mediazione culturale, attività rivolte tutte anche alle famiglie immigrate. 

ATTIVITA’ ISTITUZIONALE NELL’AMBITO  DELLA UIM QUADRANTE RM E, in particolare nel settore della      “PSICOTERAPIA  MINORILE  INDIVIDUALE  E  FAMILIARE”    c/o  il  CENTRO  GENITORI  FIGLI dell’Università Cattolica.  Si accede su segnalazione dei servizi territoriali titolari del caso e dopo una diagnosi valutativa.  

Si rimanda al Cap. 7 la lettura dei dati relativi all’attività di psicoterapia individuale e familiare negli anni 2009 e 2010 

  Responsabile Linea di Servizio: Dott. E. Camilli Psicologo della Asl Rm E.  

  4. PREVENZIONE E CONTRASTO DEGLI ABUSI E DEI MALTRATTAMENTI A DONNE E MINORI – LA VIOLENZA DI GENERE –  PRESA IN CARICO MINORI SEGNALATI DALL’AUTORITA’ GIUDIZIARIA “La violenza di genere è la violenza perpetrata contro donne e minori, basata sul genere, ed è ritenuta una violazione dei diritti umani” Il  fenomeno  dell’abuso  e  del maltrattamento  all’infanzia  presenta  diverse  sfaccettature,  è  complesso  e composito;  si  caratterizza  per  verificarsi  prevalentemente  all’interno  delle  famiglie  e  per  restare  spesso inespresso  e  invisibile,  cronicizzando  e  amplificando  i  danni  sul  piano  fisico  e  psicologico  per  le  piccole vittime. La complessità di tali situazioni quindi, richiede l’attivazione di un’ampia rete di servizi sociali e sanitari, di pubblica sicurezza e della magistratura, che intervengano tempestivamente al fine di proteggere il minore e rimuovere le occasioni di reiterazione delle violenze nei suoi confronti. La violenza sulle donne non ha  tempo né confini, è endemica e non  risparmia nessuna nazione o paese, industrializzato o  in via di sviluppo che sia. Non conosce nemmeno differenze socio‐culturali:   vittime ed aggressori appartengono a tutte  le classi sociali,    il rischio maggiore sono  i familiari, mariti e padri, seguiti dagli amici, vicini di casa, conoscenti  stretti e  colleghi di  lavoro. Secondo  l’Oms una donna  su cinque ha subito, nella sua vita, abusi fisici o sessuali da parte di un uomo.  Partendo da questa analisi osserviamo la presenza di  attori territoriali in grado di rispondere alle richieste di aiuto  

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IL CENTRO PER LE FAMIGLIE “IL GIARDINO BLU”  collabora nell’ambito del   progetto della Regione Lazio   “Libere di Parlare”come  uno degli attori della rete inter‐istituzionale   che prevede, appunto,  il raccordo con vari servizi  istituzionali e risorse di rete, quali: Pronto Soccorso e Pronto Soccorso A.C.O. del S. Filippo Neri, Municipio 19, PUA, Centro per le Famiglie il Giardino Blu, Gruppo N.A.E.,  Centro Antiviolenza  La Ginestra di Valmontone, per  sostenere  ed  indirizzare  le donne  vittime di violenza, in presenza anche di minori.  

PONTIFICIA  FACOLTÀ  DI  SCIENZE  DELLA  FORMAZIONE  –  AUXILIUM    che  attiva  corsi  di specializzazione per  operatori che siano in grado di  contrastare la violenza alle donne e ai bambini. 

APE ONLUS che ha attivato  in uno    sportello di accoglienza che  si  trova  in 20° Municipio  in   Via Cassia 1791  (Zona La Storta‐ vicino ai Carabinieri)  con una   apertura    settimanale;  l’Associazione  offre consulenza psicologica e legale per donne vittime di violenza.  Nel progetto  è presente anche il Mediatore Culturale Lo sportello, il cui progetto scade ad ottobre 2011,    è attivo da ottobre del 2010 e, pur trovandosi nel territorio  del  20° Municipio,  ha ricevuto molte donne del 19°  

SPORTELLO DONNA  che pur trovandosi nel Pad. 29 del Municipio Roma 19 (Ufficio Anagrafico) di fatto  non ha mai operato.  Recapito telefonico: Tel: 06/64201640 

 A livello di Servizio Pubblico intervengono in questa Area di Bisogno:  

ASL RM E CONSULTORIO FAMILIARE   attore capofila del   progetto “Libere di Parlare”.  il progetto prevede  il  raccordo  con vari  servizi  istituzionali e  risorse di  rete quali: Pronto Soccorso e Pronto Soccorso  A.C.O.  del  S.  Filippo  Neri, Municipio  19,  PUA,  Centro  per  le  Famiglie  il  Giardino  Blu, Gruppo N.A.E.,    Centro  Antiviolenza  La Ginestra  di  Valmontone,  per  sostenere  ed  indirizzare  le donne vittime di violenza, in presenza anche di minori.  

UNITÀ INTERDISTRETTUALE MINORI UTM Linea di Servizio UIM   “ABUSO E MALTRATTAMENTO”.  La linea di servizio si attiva su segnalazione della Magistratura Minorile, Ordinaria  e Penale allorché viene  richiesta  una  valutazione  diagnostica  approfondita  degli  indicatori  di  abuso  e/o maltrattamento sui minori o in caso di abuso conclamato, o su indicazione dei Servizi Istituzionali. E’ attivo un   lavora di rete con il  Municipio Roma 19, con il Consultorio Familiare , con il   S. Filippo Neri,  con  lo  Sportello  ADA  (Associazione   Donna)  c/o  il Gemelli,  con  le  unità  specializzate  della Polizia di Stato. 

  Si rimanda al Cap. 7 la lettura dei dati relativi all’attività abuso e maltrattamento. 

  Responsabile Linea di Servizio:  Dr.ssa Serenella Arecchi (Medico) della Asl Rm E.   

AREA INTERVENTI PER MINORI SOGGETTI A PROVVEDIMENTI DELL’AUTORITA’ GIUDIZIARIA ‐ GRUPPI INTEGRATI DI LAVORO (G.I.L.)   Il Percorso Assistenziale Sviluppato è costituito dall’insieme delle attività sociali,sanitarie e socio‐assistenziali, valutate opportune e necessarie, messe in atto e finalizzate a sostenere un minore in difficoltà tramite un   Protocollo   di   Intesa   tra  il Municipio Roma 19 e  la Asl Rm E per    la presa  in carico di minori e famiglie sottoposti a provvedimenti della Magistratura.  I destinatari degli  interventi   sono  i minori e  le famiglie segnalati dall’Autorità Giudiziaria (AA.GG.) residenti nel territorio del Municipio Roma 19. Gli operatori  impegnati sono: Ass. Sociali, Psicologi ed  Educatori  Professionali  del Municipio  e  del  Centro  per  le  Famiglie  “Giardino  Blu”  (Progetto 328/2000 PRS Municipale)  + Ass.  Sociale, Psicologi, Medico della Asl Rm  E  – UTM  (Unità  Tutela Minori e Rapporti con la Magistratura). Le  aree  di  intervento  delle  équipes  del  Gil    per  l’attuazione  di  decreti  e  prescrizioni  della magistratura in ambito minorile riguardano tutte le aree di bisogno evidenziate dai tavoli di lavoro. 

Il Coordinamento Tecnico Integrato (CTI) delle équipes del GIL viene svolto da : Ass. Soc. Dott.ssa F. Flavioni del  Mun.19   e  dallo Psicologo  Dott. E. Camilli   della Asl Rm E  ‐     

RILEVAZIONE CASI AUTORITA’ GIUDIZIARIA MUNICIPIO ROMA 19 ANNI 2009 e 2010     

 

Municipio Roma 19 ‐ P. S. M. 2011/2015 – CAPITOLO 5  164 

        

    CASI – Complessivo 2010

  Nuovi 2010 Nuove richieste su casi già aperti 

Casi aperti dal 2009, chiusi e riaperti a seguito di nuova 

richiesta Totale richieste 

AAGG Municipio 19  80 59 1 140 

 Differenze val. ass. 2009‐2010  CASI

  Nuovi 2009 

Nuove richieste su casi già aperti

Casi aperti dal 2008, chiusi e riaperti a seguito di 

nuova richiesta 

Totale richieste AAGG 

Municipio 19  ‐16   20  ‐1  +3  

  

N.B. I dati si riferiscono ai soli casi aperti nell’anno di riferimento. Agli stessi vanno aggiunti i casi già aperti e quindi  in carico del  GIL Municipio Roma 19/Asl Rm E distretto 19 negli anni precedenti il 2009. 

   

 5. GESTIONE  DEL  CONFLITTO  FAMILIARE  E  INTERGENERAZIONALE/MEDIAZIONE  FAMILIARE  E CONSERVAZIONE DELLE FUNZIONI GENITORIALI E/O PARENTALI IN CASO DI SEPARAZIONI. 

 Una definizione di Conflitto “Il conflitto  è quella situazione che si determina tutte quelle volte che su 

un individuo agiscono contemporaneamente due forze psichiche  di entità più o meno uguale, ma di opposta direzione” (Kurt Lewin). 

  CASI – Complessivo 2009

 Nuovi 2009 

Nuove richieste su casi già aperti  

Casi aperti nel 2008, chiusi e riaperti a seguito di nuova richiesta 

Totale richieste AAGG

Municipio 19  96  39  2 137

Municipio Roma 19 ‐ P. S. M. 2011/2015 – CAPITOLO 5  165 

 Il “conflitto” è una componente naturale ed essenziale della vita, la dinamica interna dei processi di 

crescita  e  di  trasformazione  individuale  e  sociale  passa  obbligatoriamente  attraverso  i  conflitti.  Con  il termine  “gestione  del  conflitto”,  pertanto,  si  intende  una  azione  che  interviene  in  quelle  situazioni  di conflitto, anche della coppia, che rischiano di compromettere  la crescita psico‐fisica dei giovani e dei figli, ridefinendo la capacità individuale di riconoscere ed ordinare le aspettative, le priorità e riportare la coppia  alla centralità dell’azione genitoriale 

Per MEDIAZIONE FAMILIARE si  intende un percorso per  la riorganizzazione delle relazioni familiari in  vista  o  in  seguito  alla  separazione  o  al  divorzio;    consente  alle  coppie  di  raggiungere  accordi  che,  in quanto  frutto di un  lavoro autonomo e consapevole, hanno maggiori probabilità di essere mantenuti nel tempo. 

L’attivazione    dei  processi  di  aiuto  per  il  miglioramento  delle  funzioni  genitoriali  e  della comunicazione tra i diversi soggetti coinvolti (coppia – minori – altre figure parentali), l’  aiuto  ai genitori   per  recuperare  le capacità di valutazione della  realtà, di percezione delle concrete esigenze dei figli, della  loro  sofferenza  interiore,  che, molto  spesso, hanno  tralasciato o negato, a  causa del  conflitto derivante dalla separazione e/o dal divorzio per cercare di ristabilire un livello di comunicazione minimo a garantire  il  rispetto  del  ruolo  educativo  di  entrambi  i  genitori,  viene  sostenuto  a  livello  di  comunità  territoriale dai seguenti attori privilegiati: 

  la  COOPERATIVA  NICODEMO  tramite  il  sostegno  di  volontari  ed    educatori  professionali  sia  per  i giovani che per le famiglie con figli minori 

IL CENTRO PER LE FAMIGLIE “IL GIARDINO BLU” per  facilitare la gestione e la soluzione del conflitto  familiare. Tra  le attività messe  in atto  in  favore di questa area di bisogno  troviamo  :  la   consulenza psicologica  alle  famiglie,  la  consulenza  legale  nell’ambito  del  diritto  minorile  e  di  famiglia;  la  mediazione familiare 

ASSOCIAZIONE “UNA MANO TESA” che presso il Municipio 19  ‐ pad. 29  Comprensorio S. Maria della Pietà – sportello n. 15 con apertura il martedì  11.00‐12.30; 14,30‐17.00 offre uno spazio per i cittadini residenti nel quale offre la propria consulenza in ambito legale, medico e  psicoterapeutico 

ASSOCIAZIONE “BAMBINO OGGI UOMO DOMANI”  che svolge in questa area attività di counselling e mediazione familiare.  

 A livello di Servizio Pubblico intervengono in questa Area:  

ASL RM E CONSULTORIO FAMILIARE il quale offre, presso il proprio servizio sito nel Pad. V del Comprensorio del S. Maria della Pietà, n. 5,  consulenza , orientamento ed invio ad un percorso individuale/di coppia per le separazione.  Referenti: Dott.ssa Cecilia Mattolini e Dr.ssa Margherita Lui  

MUNICIPIO ROMA 19 il quale, per la conflittualità,  attraverso un’attività tecnico‐professionale svolta dal Servizio SocialeArea degli Interventi di prevenzione del disagio  ed Area Minori e Famiglie sottoposti a Provvedimenti della Magistratura svolge colloqui  con i minori e famiglie  in situazione di conflitto intergenerazionale e  con le coppie finalizzata all’abbassamento della conflittualità in vista di un recupero delle responsabilità genitoriali. Qualora il percorso si protragga nel tempo,  l’équipe titolare chiederà il supporto di centri specialistici.  La UIM‐Quadrante Rm E ha attivato una Linea di Servizio  specializzata per la  “GESTIONE DEL CONFLITTO” (c/o la sede del Mun. 18), cui gli operatori del Servizio Sociale  possono inviare gli adulti che confliggono.  

Si rimanda al Cap. 7 la lettura dei dati relativi all’attività di “Gestione della Conflittualità” – linea UIM ‐  negli anni  2009 e 2010  

Municipio Roma 19 ‐ P. S. M. 2011/2015 – CAPITOLO 5  166 

Responsabile Linea di Servizio: Ass. Soc. Dott.ssa Anna D’Aquino del Municipio 18   

   LaMEDIAZIONE  FAMILIARE è parte di una delle linee di servizio del Sistema Integrato Dei Servizi UIM 

quadrante  Rm  E,    è  attivo  c/o  la  sede  del  Centro  Famiglie  “Il  Giardino  Blu”.  Si  può  accedere  o spontaneamente, o su  indicazione del Tribunale Ordinario o dei Minorenni, o su  invio del Servizio   Sociale  Minori. 

  Si rimanda al Cap. 7 la lettura dei dati relativi all’attività “ Mediazione Familiare” – linea UIM ‐ negli anni 2009 e 2010. 

 Responsabile Linea di Servizio : Dott.ssa Elena Scala, Sociologa del Municipio 19.  

Nell’area della conservazione delle funzioni genitorialiè attivo c/o la sede del Centro Famiglie “Il Giardino Blu”  UNO    SPAZIO  D’INCONTRO  O  SPAZIO  NEUTRO  genitori  (e/o  parenti)  –  figli  (e/o  nipoti)  con  la supervisione  e  consulenza    di  Educatori  Professionali.  Lo  "spazio  neutro"  è  un  luogo  predisposto  per l'incontro  tra  bambini  e  genitori,  in  un  ambiente  accogliente  e  alla  presenza  di  operatori  qualificati.  La finalità principale è di rendere possibile e sostenere il mantenimento della relazione tra il bambino e i suoi genitori  a  seguito  di  separazione,  divorzio  conflittuale,  affido  e  altre  vicende  di  grave  e  profonda  crisi famigliare con  l'obiettivo di garantire il diritto del bambino di mantenere relazioni affettive e dirette con il genitore non convivente, Allo spazio del Centro per  le Famiglie del Municipio si accede tramite  invio dei servizi pubblici  istituzionali che seguono il minore e la sua famiglia e prevalentemente su richiesta dell’Autorità Giudiziaria.  Un  ulteriore  spazio  istituzionale  dedicato  agli  INCONTRI  PROTETTI  tra  genitori(e/o  parenti)  e  figli  (e/o nipoti) è attivo  c/o  la  sede del  “Centro Genitori Figli” dell’Università Cattolica. Tale  spazio  fa parte delle Linee di Servizio  del Quadrante UIM Rm E.  ed  è  gestito    da  Educatori  Professionali  e  Psicologi/psicoterapeuti.  Si  accede  tramite  invio  dei  servizi pubblici istituzionali dei Municipi del Quadrante Rm E e su richiesta dell’Autorità Giudiziaria.  

Si rimanda al Cap. 7 la lettura dei dati relativi all’attività di “Incontri Protetti” – linea UIM ‐ negli anni 2009 e 2010 

 Responsabile Line adi Servizio :  Psicologa  Dott.ssa P. Franco del Municipio 17   6. PREVENZIONE E CONTRASTO DEL BULLISMO E DELLA VIOLENZA TRA MINORI Definizione di bullismo ( mobbing in età evolutiva ) : questo è il termine di nuova generazione per indicare atti di violenza a scuola generalmente nel periodo adolescenziale e pre  ‐ adolescenziale.Negli ultimi anni risulta allarmante  la diffusione del  fenomeno  in  Italia;  la violenza  tra  i  coetanei è un  comportamento  in costante  e  preoccupante  aumento,  divenendo  una  delle  principali  cause  di  disagio  dei  ragazzi.  La letteratura evidenzia,  infatti,  il  rischio di gravi  conseguenze psicologiche e psicopatologiche  sulle  vittime (depressione, autolesionismo, suicidio, disturbi della condotta) e di potenziali carriere devianti per i “bulli” (Fonzi, 1999). E’ necessario pertanto intervenire e prevenire e porre l’attenzione sul fenomeno nella scuola, ma anche in luoghi di aggregazione meno strutturati.  Fra  le  realtà  Educative  e  dell’Associazionismo  presenti  ai  tavoli  che  rivolgono  la  propria  attenzione  e sostegno al fenomeno troviamo: 

  L’ISISS Scuola Magarotto– Sedi di Via Casal Lombroso, 129 e Via Boccea c/o S.M.S. “Severino Fabriani”: viene offerto uno    spazi extra  scolastico per  i  ragazzi non  solo della  scuola, ma  anche  residenti  sul  

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territorio;  viene  organizzato  un  centro  estivo  finalizzato  all’integrazione,  alla  socializzazione.    Il personale è composto da docenti volontari e agenti della polizia. 

L’ Associazione AGE che offre il proprio supporto nelle scuole per gestire corsi sul bullismo    

A livello di Servizio Pubblico intervengono in questa Area :  La  ASL  RM  E  –  UTM  (Unità  Tutela  Minori)con  3  Psicologi  provenienti  dall’Istituto  Penitenziario Minorile di Casal del Marmo che insiste sul territorio del Municipio 19 

Il MUNICIPIO ‐ SERVIZIO SOCIALE – Area Minori Prevenzione e Area Magistratura attraverso colloqui con minori, famiglie, scuole o altri agenti educativi, volti ad individuare le problematiche e sostenere la soluzione  delle  stesse,  anche  mediante  invii  ad  ulteriori  attori  specialistici  presenti  sul  territorio cittadino.   

7. SOSTEGNO  EDUCATIVO  SCOLASTICO  A MINORI  IN  DIFFICOLTA’  E/O  A  RISCHIO  DI  ABBANDONO SCOLASTICO  

“Fare non più una cultura che consoli nelle sofferenze ma una cultura che protegga dalle sofferenze, che le combatta e le elimini”(E. Vittorini).  Nella  società odierna occorre  ribadire  la centralità della  cultura nella vita dei minori,  soprattutto perché proposta come strumento di successo formativo, di superamento delle disuguaglianze sociali, di conquista di una diversa qualità della vita.  Molti sono i testimoni privilegiati che sostengono sul territorio il processo culturale dei propri giovani: 

  Il CENTRO DI AGGREGAZIONE GIOVANILE (CAG), spazio per gli adolescenti dai 13 ai 21 anni, ubicato in Zona Ottavia,  che ha sviluppato una serie di attività laboratoriali tra cui il supporto scolastico 

L’ASSOCIAZIONE DI VOLONTARIATO FILIPPO NERI  che, se pur ubicata in zona Boccea – 18° Municipio al confine con il Municipio 19, svolge ed  aiuta nello studio un significativo numero di  ragazzi/e delle scuole medie residenti nel Municipio 19 

L’  ISISS   SCUOLA MAGAROTTO – Sedi di Via Casal Lombroso, 129 e Via Boccea c/o S.M.S. “Severino Fabriani”: viene offerto uno  spazio extra  scolastico per  il  sostegno allo  studio per  i  ragazzi  che non necessariamente frequentano la scuola. 

Il CESV SPES (CENTRI SERVIZIO PER IL VOLONTARIATO)  

Il CIRCOLO 297 che presso la sede scolasticadi Via Assarotti  svolge corsi di italiano per minori e adulti rivolto al quartiere. Referente  Prof.ssa  IGNACCOLO. 

Lo SPORTELLO SCUOLA‐FAMIGLIA: Prog. 328/2000 del Municipio realizzato dalla Coop. PIXIE che ha attivato  in  alcuni  Istituti  Comprensivi  scolastici  del  territorio  degli  sportelli  per  alunni,  insegnanti  e genitori  delle materne‐elementari  finalizzati  a  ricevere  segnalazioni  di  disagio  scolastico  (disgrafia, discalculia) al  fine di prevenire ulteriori disturbi e  fungere da  raccordo  con  i  servizi  specializzati alla presa in carico. 

A livello di Servizio Pubblico intervengono in questa Area:  

• La ASL RM E U.O.C. TSMREE‐Tutela Salute Mentale e Riabilitazione in Età Evolutiva che può offrire consulenza specialistica alle istituzioni scolastiche che ravvisano disagi nei propri alunni. Inoltre sul portale  dell’Azienda  Asl  RM  E  –  Area  Scuola  Salute  ‐  sono  riportati  dei  Progetti  che  le  scuole possono utilizzare per tematiche specifiche.  

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Nelle Scuole Superiori  sono  inoltre presenti gli Sportelli Scuola/Salute coordinati dal Servizio Asl Rm E UOC.GA (Unità Operativa Complessa Giovani Adulti) con sede in Via Plinio 31‐Referente Dott. Antonio Romano (Psicologo) 

 • IL MUNICIPIO  tramite  i Progetti del Centro di Aggregazione Giovanile e dello Sportello Scuola‐

Famiglia; il SERVIZIO SOCIALE – Area Minori Prevenzione e Area Magistratura attraverso  colloqui tecnico‐professionali  con minori,  famiglie,  scuole o  altri  agenti  educativi,  volti  ad  individuare  le problematiche e sostenere  la soluzione delle stesse, anche mediante  invii ad attori specialistici;  il Servizio  SISMiF  Servizio  di    Integrazione  e  Sostegno  ai Minori  in  Famiglia  che  si  connota  come sostegno educativo/relazionale alle famiglie con minori che si trovano in una condizione di disagio psico‐sociale attraverso interventi a carattere psico‐socio‐educativo ed attivato su segnalazione dei servizi territoriali (Municipio e/o Asl).  

8. CENTRI/LUOGHI DI AGGREGAZIONE GIOVANILE 

Ancora oggi quello degli spazi (insieme alla musica) rimane uno dei pochi bisogni da sempre chiaramente espressi  dalla maggior  parte  degli  adolescenti  e  giovani.  La  Regione  Lazio  intende  le  comunità  giovanili come associazioni di giovani,questa entità  sembra essere  strumento  idoneo ad abbattere  il  tasso di non partecipazione giovanile ed “intercettare”  i giovani meno  interessati a forme e modalità di partecipazione più istituzionale come i Consigli dei giovani. 

Fra gli attori privilegiati che esprimono una serie di risposte in questa area troviamo: 

Centro di Aggregazione Giovanile –CAGmania Prog. 328/2000. Sede CAG: Via Del Fontanile Nuovo  42/44 (zona Ottavia),  spazio per gli adolescenti dai 13 ai 21 anni  aperto tutti i giorni, dal lunedì al venerdì  dalle  ore  15.00  alle  ore  19.00.Il  mercoledì  pomeriggio  alcune  attività  si  svolgono  in contemporanea  anche  a Quartaccio,  presso  il  Casale  di  Via  del  Podere  Fiume  s.n.c..  Le  attività sportive del  venerdì pomeriggio  si  svolgono presso  la  Palestra della  Scuola Andersen,  in Via del Podere Trieste a Quartaccio.Tutte le attività del Centro sono libere e completamente gratuite. Le attività si svolgono sia all'interno del Centro  (laboratori e creazione di aree quali:  Intercultura, Spazio  Ascolto,  Comunicazione,  ecc.),  sia  all'esterno  (iniziative  sportive,  eventi  sul  territorio, progettazione  di  scambi  giovanili),  sia  nelle  scuole  (eventi,  promozione  di  campagne  di comunicazione  sociale,  iniziative  in  rete  con  altri  progetti,  orientamento  scolastico).Attualmente sono attivi presso CAGMANIA  i Laboratori di:Hip Hop, Spazio Ascolto, Giornalino, Sport, Supporto Scolastico.  

La Pontificia  Facoltà di Scienze della  Formazione – Auxilium    che organizza durante  l’estate un centro ricreativo estivo per minori  5 – 13 anni. 

IlCentro “Armadillo”, un progetto di sostegno, all’integrazione  in favore di 30 minori  immigrati di età  compresa  tra  i  6  e  i  14  in  convenzione  con  l’Ufficio  Immigrazione  di  Roma  Capitale  situato presso la Scuola Media Bellingeri, e gestito dalla Società Coop. Armadilla 

A livello di Servizio Pubblico intervengono in questa Area :  Educativa Territoriale G.I.S. Marameo; L’intervento di educativa territoriale ha lo scopo di incidere sui  fattori di  rischio e  sui danni  relativi all’emarginazione, alle  situazioni di disagio e di difficoltà relazionale  di  minori,  adolescenti  e  delle  rispettive  famiglie,  compresi  i  portatori  di  handicap. Destinatari prioritari sono le famiglie con minori in situazioni di deprivazione culturale, di difficoltà affettivo‐relazionali  e  scolastiche,  i minori  con  problemi  intraparentali,  i minori  in  situazione  di grave marginalità sociale ed economica, deprivati affettivamente con modelli  familiari  improntati alla  violenza  e  alla  delinquenza,  che    fanno  ricorso  ai  primi  comportamenti  illegali,  compreso l’approccio al consumo di sostanze stupefacenti.  Quartieri interessati:Quartaccio, Ottavia e Palmarola.  

Il Centro di Aggregazione Giovanile –CAGmaniaProg. 328/2000 .   

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  9. ATTIVITÀ  DI  PREVENZIONE  PER  MINORI  A  RISCHIO  DI  DIPENDENZE  (DROGHE  E  ALCOOL); PROMOZIONE DELLA LEGALITÀ E PREVENZIONE DI COMPORTAMENTI A RISCHIO 

 Il problema droga e quello dell’abuso di alcol in Italia investono migliaia di persone e di famiglie, in 

particolare  giovani,  esponendoli  a  rischi  e  danni  rilevanti  per  la  loro  integrità  psico‐fisica  e  sociale;il fenomeno  è  causa  di  gravi  problematiche  di  tipo  sanitario,  come  ad  esempio  malattie  infettive  e/o psichiatriche, ma anche di tipo sociale, legale e finanziario. L’uso di sostanze stupefacenti e l’abuso di alcol possono comportare  la compromissione e/o  la perdita  irreversibile di capacità e  funzioni cerebrali  (quali quelle preposte alle  funzioni cognitive e del giudizio) particolarmente  importanti per  la vita di  relazione, pregiudicando  lo  sviluppo armonico e  il benessere della persona.  Le dipendenze da droghe e alcol  sono patologie,  nonché  condizioni  negative  di  vita,  importanti,  impegnative ma  trattabili  e  guaribili  e  quindi prevenibili. 

 Attori privilegiati territorialiche troviamo in questa area:  

Associazione  AGE  che  offre  il  proprio  supporto  nelle  scuole  per  gestire  corsi  sulle  droghe  e  sull’alcoldipendenza 

Centro di Aggregazione Giovanile CAGmania Prog. 328/2000  Associazione di volontariato “Filippo Neri” – sede c/o la Parrocchia S. Filippo Neri  nel Municipio 18   ISISS Scuola Magarotto – Sedi di Via Casal Lombroso, 129 e Via Boccea S.M.S. “Severino Fabriani che offre i propri spazi al territorio per attività legate all’area di bisogno 

Associazione AGE  (ass. genitori) che sostiene, attraverso attività  formative/ educative rivolte sia alle famiglie quanto ai giovani in età evolutiva, l’aspetto di prevenzione legate all’area di bisogno indicata. 

 A livello di Servizio Pubblico intervengono in questa Area:  

La ASL RM E/ Unità Operativa Semplice UOS DIPENDENZE(ex Sert) attraverso attività di prevenzione nelle scuole e presso  l’Iistituto Penitenziario Minorile  IPM di Casal del Marmo condotta da Piscologi della Asl. Inoltre la UOS Dipendenze è titolare del Progetto Unplugghet della Regione Lazio finalizzato ad  istruire gli  insegnanti sui comportamenti e stili di vita riferiti al mondo giovanile per stimolare gli studenti ad esternare il proprio pensiero e la propria riflessione riguardo la tossicodipendenza. 

Il MUNICIPIO UO.SECS SERVIZIO SOCIALE tramite il progetto 285/97 dell’Educativa Territoriale gestito dal G.I.S. Marameo.  

10. FORMAZIONE PROFESSIONALE E ORIENTAMENTO AL LAVORO  A livello di Servizio Pubblico interviene in questa Area: 

Il MUNICIPIO.  Il Servizio Sociale  – Area Minori Prevenzione e Area Magistratura:  segnala agli attori presenti sul territorio del Municipale e cittadino che svolgono la propria attività in questo settore, i minori che possono accedere a percorsi di formazione e/o lavorativi (Col, tirocini di lavoro,  progetto per il sostegno all’autonomia di  adolescenti con disagio psico‐sociale, Coop. Integrate, Servizio Civile, Fondazioni)  

11. ATTIVITÀ/CENTRI RICREATIVI ESTIVI (C.R.E.)  I  Centri  Ricreativi  Estivi  (C.R.E.)  costituiscono  un  servizio  educativo  rivolto  ai  minori,finalizzato all’aggregazione e alla socializzazione durante il periodo estivo. Il servizio rappresenta un’opportunità per la comunità locale in termini di qualificazione dell’uso del tempo libero dei minori durante il periodo estivo, e al contempo una soluzione, sia pure circoscritta, alle esigenze delle famiglie nell’accudimento dei bambini durante la giornata lavorativa. 

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 Di seguito alcuni attori territoriali che attivano CRE a favore della comunità minorile locale:  

La COOPERATIVA NICODEMO  L’ ASSOCIAZIONE AGE – GENITORI,che nel periodo estivo  (giungo‐luglio) gestisce un centro estivo  (a pagamento:  presso  una  scuola  privata  del  territorio  (Maestre  Pie  dell’Addolorata)  in  via A.  Tebaldi dove vengono accolti bambini sia della scuola che del territorio 

L’ ISISS SCUOLA MAGAROTTO presso le sedi delle scuole in Via Casal Lombroso, 129 ed in Via Boccea S.M.S. “Severino Fabriani 

Il CENTRO  “ARMADILLO”, progetto di  sostegno  all’integrazione di minori  immigrati,  in  convenzione con  l’Ufficio  Immigrazione  del  Comune  di Roma  situato  presso  la  Scuola Bellingeri  che  nel  periodo estivo  trasforma  il  doposcuola  nel  Punto  Verde,  in  cui  si  privilegiano  tutte  le  attività  da  realizzare all’aperto – giochi di squadra, caccie al tesoro, visite a musei, gite ai parchi – senza però trascurare le attività artistiche,  i giochi da  tavola,  i compiti per  le vacanze  in  favore di 30 minori  immigrati di età compresa tra i 6 e i 14 anni. 

L’ Associazione “UNA MANO TESA” che presso  il Pad. 29 del S. Maria della Pietà – Ufficio anagrafe municipale  sportello  n.  15  (apertura martedì  11.00‐12.30;  14,30‐17.00)  è  disponibile  a  recepire  le istanze  dei  genitori  dei minori  per  offrire  un  Servizio  socio‐educativo  per  bambini,  adolescenti  nel periodo estivo.  

 A livello di Servizio Pubblico interviene in questa area di bisogno: 

il MUNICIPIO che tramite il SERVIZIO SOCIALE – Area Minori Prevenzione e Area Magistratura, segnala minori, sia all’Ufficio CRE del Municipio o di Roma Capitale  (per  i soggiorni estivi), quanto agli attori privati presenti sul territorio, che necessitano di frequentare attività estive e per i quali è presente un progetto di aiuto.     

 12. PREVENZIONE  E  TRATTAMENTO  DISTURBI  DEL  COMPORTAMENTO  ALIMENTARE/  PREVENZIONE 

DELL’OBESITÀ INFANTILE  

L’obesità  infantile,  la  forma  di malnutrizione  più  diffusa  nei  paesi  industrializzati,  è  in  continuo aumento. La prevenzione si basa sulla riduzione della sedentarietà,  la promozione di una vita attiva e una alimentazione equilibrata. Obiettivo della prevenzione e del trattamento dell’obesità è motivare  i genitori ed  i  ragazzi a  ridurre  i  tempi  trascorsi di  fronte alla  televisione ed al  computer e  in modo  sedentario  in genere.  I  ragazzi  stessi  dovrebbero  individuare  le  attività  che meglio  possano  adattarsi  ai  loro  gusti  e rispondere alle necessità  individuali. Una vita attiva è  in grado di ridurre  il rischio di malattie cardiache e vascolari e non solamente di prevenire l’obesità. 

 Le opportunità socializzanti messe in campo dalla comunità in favore dei ragazzi e delle loro famiglie hanno lo scopo anche di prevenire i disagi socio‐sanitario connessi  a questo tipo di problematica.  A livello di Servizio Pubblico interviene in questa area di bisogno: 

La ASL RM  E  Servizio  Igiene Alimenti  E Nutrizione  (SIAN)    che  interviene  con  attività  anche  di natura preventiva nel campo dei “Disturbi Del Comportamento Alimentare”. La sede unica si trova in via Fornovo 12 – 00192 Roma ‐ tel 06 6835.3022 e gli orari di apertura sono:  lunedì, mercoledì, venerdì 08.30 – 10.30 / giovedì 15.00 – 17.00 

 13. SOSTEGNO ED EDUCAZIONE ALLA PATERNITÀ E MATERNITÀRESPONSABILE 

 

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Questa area di bisogno è iscritta nell'area della prevenzione e del sostegno ai genitori ed alle nuove nascite.  La  legislazione  che  riguarda  questa  area  ha  in  sé    aspetti  storici‐culturali  e  politici  perché proveniente da pressioni  sociali e movimenti politici apparsi  sulla  scena negli anni  ’70: basti  ricordare  il Referendum sul Divorzio (1974)”, quello seguente sull’”Aborto Terapeutico (1975)” che hanno sollecitato, sotto la pressione della società civile, le forze politiche a varare la legge n. 405/75 costitutiva dei Consultori Familiari, a cui hanno fatto seguito, dal 1975 al 1979, le leggi regionali attuative.    Più recentemente il Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di tutela e di sostegno della maternità e della paternità a norma dell’art. 15 della legge 8 marzo 2000, n. 53 ha riunito e coordinate tra loro  le disposizioni previdenziali vigenti  in materia (es.  i congedi parentali), apportando, nei  limiti di detto coordinamento, le modifiche necessarie per garantire la coerenza logica e sistematica della normativa.   Sul territorio è possibile trovare alcune agenzie che possono offrire consulenza in questa area di bisogno ed indirizzare verso i servizi che si occupano della materia: 

La COOPERATIVA NICODEMO 

Il CENTRO PER LE FAMIGLIE “IL GIARDINO BLU” 

L’ ASSOCIAZIONE “UNA MANO TESA”  che offre la propria consulenza in proposito presso il pad. 29 S. Maria della Pietà – sportello n. 15 – Ufficio Anagrafe del Municipio   

L’ ASSOCIAZIONE AGE – Associazione Italiana Genitori 

A livello di Servizio Pubblico attività in questo settore viene svolta dalla: 

• ASL RM  E‐ CONSULTORIO  FAMILIAREchesvolge  attività nel    settore derivante dallalegge  194/78 “Norme per la tutela sociale della maternità e sull’interruzione volontaria della gravidanza”. 

Il consultorio  familiare,  fermo  restando quanto stabilito dalla stessa  legge, assistono  la donna  in stato di gravidanza:  a)  informandola  sui diritti a  lei  spettanti  in base alla  legislazione  statale e  regionale, e  sui  servizi  sociali, sanitari e assistenziali concretamente offerti dalle strutture operanti nel territorio;  b)  informandola  sulle modalità  idonee  a  ottenere  il  rispetto  delle  norme  della  legislazione  sul  lavoro  a tutela della gestante;  c) attuando direttamente o proponendo allo ente  locale competente o alle  strutture  sociali operanti nel territorio  speciali  interventi,  quando  la  gravidanza  o  la maternità  creino  problemi  per  risolvere  i  quali risultino inadeguati i normali interventi di cui alla lettera a);  d) contribuendo a far superare le cause che potrebbero indurre la donna all’interruzione della gravidanza. I consultori sulla base di appositi regolamenti o convenzioni possono avvalersi, per i fini previsti dalla legge, della collaborazione volontaria di  idonee  formazioni sociali di base e di associazioni del volontariato, che possono anche aiutare  la maternità difficile dopo  la nascita. La somministrazione su prescrizione medica, nelle strutture sanitarie e nei consultori, dei mezzi necessari per conseguire le finalità liberamente scelte in ordine alla procreazione responsabile è consentita anche ai minori.  L’  attività  del  Consultorio  è  rivolta    anche  alla  popolazione  immigrata,    in  collaborazione  con  l’  Istituto Nazionale Malattie della Povertà  “ S. Gallicano”  nell’ambito del servizio di  mediazione culturale.      14. SERVIZI CULTURALI, SPORTIVI E DEL TEMPO LIBERO 

 

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L’Associazione di Volontariato “Filippo Neri” affiancando i minori nell’area di sostegno educativo‐scolastico,  sostiene  anche  la  loro partecipazione  ad  attività  cultuali,  sportive  e del  tempo  libero organizzate da agenzie e servizi del territorio, o presso i locali della Parrocchia S. Filippo Neri. 

Il  Servizio  Sociale  del MUNICIPIO– Area Minori  Prevenzione  e Area Magistraturasegnala minori all’Ufficio Sport del Municipio o  di Roma Capitale ,  che necessitano di frequentare attività sportive,  per i quali è presente  un progetto di aiuto e che si trovino in una condizione  di disagio economico.   

15. per ciò che  riguarda  la possibilità di un RECUPERO SPAZI  IN DISUSO PER ATTIVITÀ SPORTIVE E PER TEMPO LIBERO non si riscontrano né a  livello di attori della comunità, nonché  istituzionali, attività di risposta  al  bisogno  emergente,  dettato  dalla  necessità,  da  parte  dei  cittadini  e  delle  associazioni operanti nel  settore dei  servizi  sociali, di avere  spazi adeguati per  fornire  risposte  soddisfacenti alle domande provenienti dai  cittadini del Municipio. 

16.  Per l’ Area degli ADOLESCENTI IMMIGRATI troviamo i seguenti attori sociali   l’Isiss Scuola Magarottopresso  le sedi di   Via Casal Lombroso, 129 e Via Boccea   S.M.S. “Severino Fabriani” organizza spazi per un sostegno all’integrazione di minori immigrati. 

Il Gruppo Appartamento Minori‐ gestito dall’IPAB  (Istituto Pubblico di Assistenza e Beneficienza) SACRA FAMIGLIA – Via Gambolò, 61 (zona Selva Candida) 

Centro “ARMADILLO”,  progetto di sostegno all’integrazione di minori immigrati, rivolto a 30 minori immigrati di età compresa tra i 6 e i 14 anni, in convenzione con l’Ufficio Immigrazione del Comune di Roma e situato presso la Scuola Bellingeri. 

 A livello di Servizio Pubblico interviene in questa area di bisogno 

La  ASL  RM  E  U.O.C.  TSMREE‐Tutela  Salute  Mentale  e  Riabilitazione  in  Età Evolutivaincollaborazione  con  il  CENTRO  ARMADILLO  –  Centro  Interculturale  ,  gestito dall’Associazione Armadilla; 

Il MUNICIPIO  ‐  SERVIZIO  SOCIALE  – Area Minori  Prevenzione  e Area Magistratura:  interventi  di sostegno tecnico‐professionale,  in sinergia con  i servizi territoriali e cittadino specializzati, nonché con la Questura per problematiche inerenti la regolarizzazione dei documenti. 

 17. ATTIVITÀ GIOVANILI PER LA PROMOZIONE DI ATTIVITÀ DI VOLONTARIATO  

La  legge  11  agosto  1991,  n.266  “LEGGE‐QUADRO  SUL  VOLONTARIATO”:”  la  Repubblica  Italiana riconosce  il  valore  sociale  e  la  funzione dell’attività di  volontariato  come  espressione di partecipazione, solidarietà e pluralismo, ne promuove  lo sviluppo salvaguardandone  l’autonomia e ne favorisce  l’apporto originale  per  il  conseguimento  delle  finalità  di  carattere  sociale,  civile  e  culturale…”  “per  attività  di volontariato  deve  intendersi  quella  prestata  in  modo  personale,  spontaneo  e  gratuito,  tramite l’organizzazione di cui il volontario fa parte, senza fini di lucro anche indiretto ed esclusivamente per fini di solidarietà” 

 L’attore privilegiato presente sul territorio del Municipio che opera in questo campo è il:  

CESV  SPES  (CENTRI  SERVIZIO  PER  IL  VOLONTARIATO)    che    svolge  attività  nell’ambito  della  formazione, prevenzione e lavoro di rete per tutte le associazioni di volontariato che lavorano con i minori.  L’Associazione  svolge  attività  di  sensibilizzazione  e  formazione  sulle  tematiche  del volontariato nelle scuole. 

   18. TUTELA SANITARIA DEGLI STRANIERI TEMPORANEAMENTE PRESENTI/EUROPEI NON ISCRITTI 

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 L’immigrazione ha determinato  il nascere di nuove dinamiche sociali a cui spesso si è  impreparati.  In 

special modo  il Servizio Sanitario Nazionale si trova a dover far fronte ad una nuova utenza che presenta importanti specificità sia riguardo  problemi e rischi connessi alla tutela della salute, sia riguardo a modelli sociali e culturali di comportamento che condizionano, comunque, l’accesso ai servizi sanitari. 

 In questa Area competente per legge a rispondere a questo bisogno è  

La  ASL  RM  E  –  CONSULTORIO  FAMILIARE  attraverso  l’attività  di  diagnosi  e  cura  (MEDICINA GENERALE)  rivolta  alla  popolazione  immigrata,  con  rilascio  del  Tesserino Di  Assistenza  Sanitaria (STP) /ENI (Europei Non Iscritti).  L’attività si svolge presso la sede del Consultorio Familiare di Monte Mario‐ Pad. V Comprensorio S. Maria della Pietà.   Prestazioni:  

• le  cure  ambulatoriali  e  ospedaliere  urgenti  o  comunque  essenziali,  anche  se  continuative,  per malattia e infortunio; 

• l’assistenza in gravidanza e durante la maternità; • l’assistenza per l’interruzione volontaria della gravidanza; • la tutela della salute del minore; • le  vaccinazioni  previste  dalla  normativa  nazionale  e  nell’ambito  di  interventi  di  prevenzione 

collettiva autorizzati dalla Regione; • le vaccinazioni internazionali; • la profilassi, la diagnosi e il trattamento delle malattie infettive; • la distribuzione gratuita dei farmaci essenziali. 

 19. INTEGRAZIONE SOCIO LAVORATIVA MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI  

Sul territorio romano ed anche municipale sono presenti minori  (generalmente dai 12 ai 18 anni) stranieri  senza  genitori  o  altra  figura  di  riferimento  che  eserciti  la  patria  potestà.  Per  tali  fasce  appare necessario favorire la nascita e l’attuazione di progetti di inserimento lavorativo, instaurando nel contempo la  relazione  con  l’adolescente  attraverso  una  comunicazione  vera.  La  relazione  si  pone  come  fine  di preparare l’adolescente a diventare un “cittadino” o meglio un individuo in grado di muoversi in autonomia e  con  consapevolezza  nell’ambiente  comunità.  Autonomia  e  consapevolezza  sono  obiettivi  che l’adolescente raggiunge intraprendendo un percorso di crescita che lo vede portatore di domande nuove a cui dare delle risposte, favorendo così il passaggio da un possibile disagio all’agio adolescenziale. Sul territorio del Municipio troviamo tra gli attori privilegiati in questo ambito:  

L’OPERA DON CALABRIA sita in Via G.B. Soria , che ha attivato il PROGETTO VIS/art. 3. Il progetto VIS ‐ Valutare, Integrare e Sostenere, è un Laboratorio di Integrazione Sociale e di Inserimento al Lavoro, rivolto  a  minori  stranieri.  Esso  si  colloca  all'interno  di  un  intervento  più  ampio  dell'Opera  don Calabria  di  Roma,  il  progetto  Articolo  tre,  finalizzato  a  veicolare  l'inserimento  socio‐lavorativo  di categorie svantaggiate.  L'idea  del  Progetto  VIS  nasce  dalla  necessità  di  supportare  il minore  straniero,  che  vive  in  casa famiglia, nel processo di  inclusione sociale attraverso un percorso di orientamento, di formazione e di  integrazione socio‐lavorativa fatto “su misura”, che sappia configurarsi e ridefinirsi a partire dalla storia  del minore,  dalla  sua  cultura,  dalle  sue  esperienze  di  vita,  dalle  attitudini, ma  anche  dalle aspettative personali. Un ponte verso l'adultità, che accompagni  il ragazzo/a nel recuperare il senso di sé e nell'operare scelte consapevoli per una vita autonoma e un futuro desiderabile.Il progetto è rivolto a minori  stranieri di età maggiore di 16 anni e  in procinto di  lasciare  le  case  famiglia dove risiedono. 

 

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20. CONSULENZA LEGALE SUL DIRITTO DI FAMIGLIA  

Il  diritto  di  famiglia  è  un  ramo  del  diritto  civile  che  regolamenta  i  rapporti  familiari,  quali  il matrimonio, i rapporti personali fra i coniugi, i rapporti patrimoniali nella famiglia, la filiazione, i rapporti fra genitori  e  figli,  la  separazione,  il  divorzio,  le  obbligazioni  alimentari  e  gli  obblighi  di mantenimento  del coniuge più debole. Dalle disposizioni costituzionali  si possono estrapolare i principi cardine che regolano il diritto di famiglia: 1.il principio di autonomia della famiglia; 2.il principio di uguaglianza fra i coniugi; 3.il principio di tutela dei figli (nati dal o fuori dal matrimonio);  4.l’obbligo a carico di entrambi i genitori al mantenimento, istruzione ed educazione della prole; 5.il principio del sostegno pubblico ai compiti educativi della famiglia.  In  questa Area  troviamo  alcuni  attori  territoriali  che  possono  rispondere  ai  quesiti  posti  dai  cittadini  in questo campo; in particolare: 

  Il CENTRO FAMIGLIE “Il Giardino Blu”   che, attraverso un  legale esperto di diritto di famiglia,   offre  Consulenza sulle questioni che riguardano  il regime patrimoniale dei coniugi, separazione, divorzio, affidamento ed adozione, podestà dei genitori, diritti dei minori e  la  regolamentazione applicabile alle coppie di fatto.  Al Centro, progetto del MUNICIPIO possono accedere    i cittadini  residenti nel Quadrante Rm E, gli utenti  fruitori del servizio di Mediazione Familiare, gli utenti  fruitori delle altre attività del Servizio Interdistrettuale  del  Quadrante  Rm  E,  gli  operatori  dei  Servizi  Territoriali  che  necessitano  di consulenza legale, i cittadini inviati dai servizi territoriali di I e II livello che necessitano di consulenza legale. Il Servizio fa parte delle Linee di Servizio del “Sistema Integrato dei Servizi” della UIM Rm E. Responsabile Linea di Servizio:Ass. Soc. Dott.ssa Silvia Crespina del Mun. Roma 20. 

Si  rimanda al Cap. 7  la  lettura dei dati  relativi all’attività di “Consulenza Legale” –  linea UIM  ‐negli anni 2009 e 2010. 

  

ASSOCIAZIONE “UNA MANO TESA” che per i cittadini del territorio offre consulenza legale presso il pad. 29 S. Maria della Pietà – sportello n. 15 apertura martedì  11.00‐12.30; 14,30‐17.00 per le stesse aree del diritto di famiglia espresse nella Consulenza legale del Centro Famiglie “Il Giardino Blu”. 

 A livello di Servizio Pubblico interviene in questa area di bisogno:  

Il MUNICIPIO con il Progetto del Centro Famiglie “ Il Giardino Blu”.      Le criticità, gli obiettivi e le priorità  a) La sintesi collettiva delle criticità e dei punti di forza: obiettivi e azioni ipotizzate 

Maggiore  collegamento ed  interscambio  con  il mondo della  scuola,  in quanto  attore privilegiato delle dinamiche e delle  fasi evolutive dei minori, nonché delle eventuali disfunzioni che vengono espresse dalle loro famiglie. 

Necessità di  implementare spazi aggregativi che permettano ai ragazzi adolescenti ed alle famiglie di questi di confrontarsi e  far emergere  le potenzialità positive che gli adolescenti stessi possono esprimere. 

Implementazione  di  fondi  da  parte  dell’Ufficio  Immigrazione  di  Roma  Capitale  per  il  Centro “Armadillo”,  al  fine  di  consentire  una  maggiore  affluenza  di  minori  immigrati  (e  non)  ed implementare il sostegno alle famiglie 

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Necessità  di  una  sensibilizzazione  costante  e mirata  del  territorio  da  parte  delle  reti  formali  ed informali presenti ai tavoli  che operano nel settore affido al fine di reperire risorse disponibili per progetti di affido. 

Necessità di raggiungere maggiormente le famiglie che si trovano in una situazione di conflittualità e/o  di  separazione  per  una maggiore  conoscenza  del  Servizio  di Mediazione  Familiare  per  una corretta gestione degli accordi riguardanti i figli. 

Necessità di raggiungere le famiglie e gli insegnanti delle scuole primarie dell’infanzia ed elementari per  l’individuazione  precoce  di  problematiche  legate  a  disturbi  dell’apprendimento,  del comportamento e della relazione, attraverso spazi di ascolto nelle scuole 

Implementazione di azioni di contrasto al fenomeno del bullismo che interessa un sempre maggior numero di ragazzi 

Interventi di educativa  più incisivi  che , partendo dal lavoro di strada e nei Centri di Aggregazione Giovanile,  attraverso  figure  adulte  di  riferimento  (gli  operatori)  permetta  di  costruire  con  gli adolescenti  un  rapporto  di  fiducia  per    orientarli  nella  fruizione  delle  risorse  del  territorio,  sostenerli  nella  costruzione  di  risposte  ai  loro  bisogni,  promuovere  la  loro  capacità  di organizzazione.  

 PUNTI DI FORZA: i tavoli tematici hanno permesso una maggiore conoscenza tra il privato sociale ed i  servizi  socio‐sanitari  istituzionali,  evidenziando  quasi  tutte  le  risorse  presenti  sul  territorio  e permettendo  una  sinergia  che  possa  creare  un  collegamento  più  strutturato  per  un maggiore utilizzo delle risorse stesse da parte sia dei cittadini interessati, che dei servizi pubblici. 

 b) Proposte operative di miglioramento emerse dai tavoli 

Calendarizzazione di tavoli permanenti  Conoscenza sul campo degli attori sociali  Raggiungimento  degli  attori  non  presenti  al  tavolo  (es.  Dirigenti  Scolastici,  Gruppo  di  Polizia Municipale, Commissariato di Zona)  

  I progetti in attuazione della legge 285/97    In merito ai cinque progetti realizzati sul territorio Municipale con i fondi della Legge 285/97 (di cui si è già parlato  in questo paragrafo 5.5 ed al Capitolo 2,  in merito alle risorse del  territorio),  il Municipio intende mantenere inalterate le progettualità relative alle “Ludoteche” (Primavalle, Ottavia, Monte Mario e Quartaccio), mentre  invece  intende modificare  l’attività prevista dal progetto “Educativa territoriale”, pur mantenendo inalterati i relativi importi di tutti i singoli progetti.   Nella nuova progettualità prevista si coniugheranno  le attività specifiche dell’educativa di strada, quali  le azioni di prevenzione primaria  in merito alle criticità della fase adolescenziale ed alla promozione dell’informazione sui servizi esistenti rivolti agli adolescenti ed alle forme di partecipazione e cittadinanza attiva,con quelle proprie del nostro progetto municipale relativo al centro di aggregazione giovanile, quale spazio multifunzionale  stabile  in  cui  vengono  realizzate  iniziative  a  carattere  informativo  e  formativo, promosse dai giovani e rivolte alla popolazione giovanile del territorio.    Si  intende, quindi,  implementare  l’offerta di attività e servizi già esistente e realizzata dall’attuale Centro di Aggregazione Giovanile (CAG) presente ad Ottavia, con una nuova progettualità che coinvolga  il quartiere di Quartaccio (dove attualmente è attivo il progetto di Educativa territoriale). 

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Si  rimanda  al Capitolo 8 per ogni dettaglio  sui  fondi previsti ed  alla  scheda  allegata  relativa  al progetto “Educativa  di  strada  per  adolescenti  e  preadolescenti  eCentro  di  Aggregazione  Giovanile”per  una presentazione del progetto.   

5.5 SERVIZI ED INTERVENTI PER LE PERSONE ANZIANE  A cura di Lorena Casavecchia, Paola Papa  Bisogni sociali delle persone anziane  

L’area  dedicata  alle  persone  anziane  ha  come  scopo  quello  di  sottolineare  la  disomogeneità dell’universo che li comprende e di considerare le esigenze e i bisogni di ciascuno nel rispetto della propria situazione. Accanto a coloro che vivono in una condizione di sofferenza, malattia, emarginazione,troviamo coloro che si impegnano nella comunità di appartenenza o che rappresentano un punto di riferimento per  i figli o per  la propria famiglia.  Tale considerazione nulla ha a che vedere con  il concetto, molto  in voga nella odierna società, dell’anziano visto come risorsa solo quando è  autosufficiente e attivo. Quando cioè è produttivoper la comunità. Nella nostra esperienza abbiamo imparato che l’anziano è “risorsa” non per ciò che riesce a fare, ma per ciò che è, in qualsiasi condizione si trovi. Spesso abbiamo osservato persone con una autosufficienza limitata o molto limitata rappresentare il punto di  unione  familiare,  essere  i  custodi  della  memoria,  facilitare  l’ingresso  di  altre  persone  anziane  nelle strutture residenziali e semiresidenziali con un atteggiamento di comprensione e di vicinanza, rassicurandole e trasmettendo loro fiducia nel personale delle strutture. L’area si occupa dei servizi che  il Municipio offre ai cittadini residenti ed è composta da   assistenti sociali e personale  amministrativo  che  lavorano  in  maniera  integrata  sia  da  un  punto  di  vista  logistico  che professionale.  La varietà dei servizi abbraccia la diversità delle situazioni e prende in considerazione sia coloro che vivono in una  condizione  di  sofferenza  e malattia,  sia  coloro  che  invece  si  trovano  in  una  situazione  di  fragilità  e necessitano di un lieve sostegno. Per tutelare  la visione  integrale della persona è per noi fondamentale  la collaborazione con  la ASL per una presa in carico congiunta. Pertanto alcuni servizi erogati nascono già integrati, ma è nel nostro modus operandi non prescindere dalla collaborazione con i vari servizi della ASL e di tutte le risorse presenti sul territorio.  Di seguito l’esposizione delle aree di analisi dei bisogni emerse dai tavoli di lavoro con gli attori sociali del territorio e le relative risorse messe in gioco.  1) “mettersi in gioco” sentirsi utile, avere tanto da dare, non emarginarsi, 

 (ANTEAS)  

“Gli  studi e  le  analisi  sulla popolazione  anziana e  l’esperienza professionale nel  settore portano  a declinare il significato della vecchiaia non soltanto relativamente al numero degli anni vissuti, ma tenendo presente ulteriori parametri.  Si può quindi parlare di diverse  tipologie di  vecchiaia a  seconda dei  fattori sociali presi in considerazione. 

Esaminando ad esempio la vecchiaia da un punto di vista psico‐relazionale, negli anziani la solitudine materiale  si  trasforma  spesso  in  solitudine  psicologica,  causando  un  deterioramento  sul  piano  emotivo della  fiducia  in  sé e negli altri. La causa della vecchiaia psico‐relazionale è  in buona parte causata da un processo di emarginazione o autoemarginazione dell’anziano  che è  frutto non  solo della perdita di  ruoli significativi nella società, non rimpiazzati con altri ruoli altrettanto importanti (vecchiaia sociale), ma anche 

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di  un  fattore  specifico  della  nostra  epoca  che merita  di  essere  preso  in  seria  considerazione:  il  fattore formazione. 

Il divario oggi esistente tra le generazioni più giovani e quelle più vecchie, a livello di istruzione, è così forte da far ritenere che sia una variabile che condiziona pesantemente, sia la possibilità di confronto e di dialogo  tra  queste  generazioni,  sia  la  comprensione  da  parte  dell’  anziano  di  un mondo  che  gli  appare sempre più  lontano dal  suo modo di vivere e di pensare,  sia  la possibilità di coltivare  interessi  sul piano intellettuale mediante la lettura quando l’età gli impedisce di muoversi o fare attività lavorative. 

Siamo in presenza di una particolare congiuntura che può essere superata solo moltiplicando i canali e  le  forme  di  comunicazione  più  adatte  alla mentalità  e  agli  interessi  dell’anziano.”  (Invecchiamento  e politiche per  la non autosufficienza di G. Bertin edizioni Erickson).  Il mancato accesso alle nuove forme di comunicazione  rappresenta,  a  nostro  avviso,  la  madre  delle  barriere  architettoniche  che  limitano l’autodeterminazione dell’anziano. 

Spesso  l’emarginazione  dell’adulto  anziano,  prescinde  da  sé  stesso  ma  è  causata  da  politiche economiche,  abitative,  legate  al  trasporto  che non  tengono  conto delle  sue  esigenze. Quale patrimonio potremmo avere se  la percentuale più alta della cittadinanza potesse  tutta accedere alle nuove  forme di comunicazione  e  relazione  o  avesse  a  disposizione  tutte  le  risorse  per  una  vita  piena,  autonoma, indipendentemente dalla condizione in cui si trovi. 

La lettura in positivo della condizione anziana aiuterebbe a comprendere come questo periodo di vita rappresenti una risorsa per  la comunità. “L’anziano  infatti è coinvolto nella cura dei nipoti,   è parte attiva nelle iniziative di volontariato,  è appassionato di cinema, di teatro, è quindi  “non solo fruitore di servizi ma anche  e  spesso  erogatore  di  aiuti”  (Invecchiamento  e  politiche  per  la  non  autosufficienza  di  G.  Bertin edizioni Erickson).  

Sensibili  alle  problematiche  sopra  esposte  gli  anziani  nel  Municipio  19  si  sono  organizzati nell’Associazione  ANTEAS  Torrevecchia  (Associazione  Nazionale  Terza  Età  Attiva  per  la  Solidarietà)  per promuovere  l’incontro  con  i  giovani  e  tutti  coloro  che  condividono  l’impegno  della  solidarietà  civile  e sociale.  I  campi di  attività  privilegiano  il  campo del  sociale,  assistenza  in  genere,  salute,  cultura,  tempo libero,  turismo  sociale.  I  progetti  che  hanno  attivato  sono:  progetto  solidarietà  domiciliata  ad  anziani, progetto  cerco‐Alzheimer,  finanziato  dalla  Regione,  interventi  domiciliari  dei  volontari,  progetto accoglienza per malati non autosufficienti presso  l’Ospedale S.Andrea   e Un Amico per  la città (assistenza per i bambini all’uscita dalla scuola) e un corso di informatica (concluso e in attesa di un nuovo ciclo).....  2) Socializzazione (CENTRI SOCIALI ANZIANI, SOGGIORNI VACANZE)  

…”Il bisogno di un anziano è, come per tutti noi, il bisogno di una vita carica di significato, piena di senso;  in  altri  termini  la  qualità  di  vita  dell’anziano  dipende  certamente  dalla  risposta  quantitativa,  materiale  ai suoi specifici bisogni, ma dipende anzitutto dalla sua realtà relazionale, dai rapporti umani che riesce ad intrattenere e ad incrementare” (La persona anziana nella grande città – Atti Convegno Comune di Milano – Franco Angeli).  La relazionalità è sinonimo di benessere psicofisico. La paura più grande per gli anziani è la solitudine che viene affrontata  riorientando le proprie attività e rimodulando le priorità. Oltre quindi a “mettersi  in gioco” gli anziani traggono forza per esorcizzare  la solitudine frequentando  luoghi di aggregazione come ad esempio i Centri Sociali per Anziani. 

Nel nostro Municipio sono presenti otto Centri Anziani istituiti con Delibera dai Consigli Municipali tenuto conto delle istanze ed esigenze del territorio e dei suoi cittadini anziani. Il funzionamento dei C.A. è disciplinato  dal  nuovo  Regolamento  di  cui  alla  Deliberazione  dell’Assemblea  Capitolina  n.  28/2010.  Gli obiettivi generali  sono  la promozione delle  relazioni  interpersonali  tra anziani e  tra questi e  i cittadini di altre fasce di età e  la promozione di occasioni di socializzazione all’interno e all’esterno dei C.A.. Possono iscriversi ai C.A. i cittadini che abbiano compiuto i 55 anni di età, le persone con invalidità superiore al 60% che abbiano compiuto  i 40 anni di età e  il coniuge o  il convivente non anziano di un  iscritto. Gli organi di gestione dei C.A. sono: l’Assemblea degli iscritti, il Comitato di Gestione e il Presidente. 

Il Municipio inoltre organizza Soggiorni vacanze, brevi vacanze pasquali e di capodanno presso località marine,  termali,  collinari  e  montane  per  gli  anziani  residenti  nel  Municipio,  così  come  stabilito  dal 

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Regolamento del Decentramento Amministrativo approvato con Deliberazione del C.C. n.10/99. Possono usufruire del servizio  i cittadini che abbiano compiuto 60 anni di età per  le donne e 65 per gli uomini e  i cittadini con  invalidità superiore ai 2/3 che abbiano compiuto 45 anni di età. Per informazioni rivolgersi al Segretariato Sociale….  3) Accoglienza  (CEDAF,  CENTRI  DIURNI  PER  ALZHEIMER  E  PARKINSON,  VILLA  GRAZIA/letti  di  sollievo, 

ANTEA/hospice, CASE DI RIPOSO, RSA)  

Nel  rispetto  del  principio  sopra  enunciato  e  cioè  che  ognuno  ha  valore  indipendentemente  dalla condizione in cui si trova , le persone con fragilità trovano il loro punto di aggregazione nei Centri Diurni per Anziani Fragili (CEDAF).  Sono presenti nel Municipio 19 due Centri Diurni per Anziani Fragili: Il Pellicano e L’Albatros. I CEDAF sono servizi  socio  assistenziali  pensati  per  le  persone  parzialmente  autosufficienti  che  sono  più  soggette all’isolamento sia per problematiche personali che per limitazioni motorie. Favoriscono inoltre il recupero e il mantenimento delle capacità psicofisiche dell’anziano.Tipologia degli interventi: 

• Servizio di accompagnamento • Terapia occupazionale • Colazione/Pranzo insieme • Ginnastica dolce • Laboratori • Attività culturali con uscite • Consulenza psicologica                                      

Presenza max giornaliera n. 20 a centro diurno   

“E’ importante sottolineare come il concetto di autonomia debba essere non solo legato alla capacità di sopperire ad esigenze pratiche d’indipendenza, come gli spostamenti,  il nutrirsi,  il vestirsi e  in generale  aver cura di sé, ma sia inteso anche come strettamente connesso alla dignità personale.” (Animaroma news n. 3/2005) 

Tale principio è alla base del lavoro che si svolge nei Centro Diurni Alzheimer Arcobaleno e Sole Luna situati all’interno della Casa di Riposo Roma 3,   nei Centri Diurni Alzheimer e Parkinson siti  in via Rocco Santoliquido all’interno della Casa di Riposo Roma 1, Municipio 20 ma che può  accogliere  anche i residenti del municipio 19. Le finalità di tali strutture sono legate al miglioramento della qualità di vita dei pazienti e di coloro che li  assistono e insieme limitare i ricoveri ospedalieri e/o l’istituzionalizzazione. A tale scopo le attività che si svolgono al Centro hanno come obiettivo quello di offrire un’assistenza mirata al trattamento dei  deficit  cognitivi  e  delle  alterazioni  comportamentali  dei  pazienti  con  programmi  terapeutici personalizzati. 

Il Centro Arcobaleno può ospitare  fino a 22 utenti al giorno, dalle ore 9 alle ore 17; solitamente  la frequenza  è  a  giorni  alterni.  Dal  2004  è  attivo  il  centro  diurno  “Sole  Luna”,  aperto  3  giorni/settimana riservato ai pazienti  in fase più avanzata. Al suo  interno ha 8 “letti di sollievo” che offrono la possibilità di permanenza diurna e notturna per brevi periodi, riservati ai pazienti che frequentano il Centro. 

Seguendo l’ordine cronologico delle richieste il paziente è sottoposto ad una valutazione di carattere medico e sociale. Il soggetto che risponde ai criteri stabiliti viene inserito in un lista di attesa. 

E’ prevista  la partecipazione alle spese di frequenza al Centro tramite  il calcolo dell’ISEE (Indicatore Situazione  Economica  Equivalente),  che  viene  effettuato  dal  Servizio  Sociale  del Municipio  di  residenza. Sono esenti  i cittadini con reddito  inferiore a 6.714 euro. Chi ha avuto  il riconoscimento dell’indennità di accompagnamento o lo stato di “portatore di handicap grave”, secondo la legge 104/92 articolo 3 comma 3, partecipa alle spese accessorie (trasporto e mensa). 

Altra  struttura  pensata  per  supportate  le  persone  affette  da malattia  di Alzheimer  e  da  sindromi correlate è  la Casa di Cura privata Villa Grazia  che è  inserita  in un  rete di  servizi domiciliari  in grado di offrire  risposte  differenziate  a  seconda  dello  stadio  della  malattia  e  del  livello  del  bisogno,  nonché residenzialità nei momenti di emergenza. Dispone di 40 posti  letto,  con  camere ad uno, due e  tre  letti, dotate  di  servizi  igienici  autonomi.  Il  ricovero  può  essere  proposto  dal  medico  di  famiglia,  medico 

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specialista  o  Centro  UVA.  La  domanda  di  ricovero,  redatta  da  un  familiare  del  malato,  deve  essere accompagnata da un apposito modello da compilare a cura del familiare e del medico curante da restituire allo sportello accettazione della casa di cura. 

Accoglienza è anche  interpretare un  luogo, dove  si ospitano persone  in  fase avanzata di malattia, come un prolungamento della  casa, al  fine di  rispondere alle esigenze del paziente e della  sua  famiglia. Questo è ciò che offre  l’Associazione Antea Hospice che permette di personalizzare  la stanza con oggetti utili e  consoni alle proprie abitudini quotidiane.  La  struttura è dotata di 25  stanze.  L’assistenza Antea è basata  sulle  cure  palliative  per  persone  in  fase  terminale,  con  una  prognosi  di  90  giorni,  prorogabile massimo a 180 giorni. 

Un  approccio  che  comprende  non  solo  un’assistenza medico‐  infermieristica, ma  anche  supporto psicologico,  riabilitativo,  sociale,  spirituale  ed  economico.  L’associazione Antea  è  un’associazione Onlus, iscritta  al Registro Regionale delle Organizzazioni  di  volontariato  sezione  Servizi  Sociali  Servizi  Sanità  ed accreditata presso la Regione Lazio. 

Gli  anziani  a  volte  vivono  la  propria  casa,  che  dovrebbe  essere  considerata  come  “focolare domestico”, quindi luogo protettivo e accogliente, come luogo dove maggiormente si annida la solitudine. Per tale motivo l’adulto anziano, se non costretto da altri bisogni come ad esempio quelli legati a problemi alloggiativi,  sceglie di  abitare  in  Strutture  socio assistenziali,  (Case di  riposo, Comunità Alloggio e Case famiglia), dove ha la possibilità di vivere la relazione con gli altri in modo assistito e sicuro. Tali risorse  sono destinate a persone anziane autosufficienti o parzialmente autosufficienti che abbiano superato i 60 anni se uomini e i  55 se donne. 

Nel caso in cui la persona abbia perduto  l’ autosufficienza e non possa più essere assistita nel proprio domicilio,  le  strutture  idonee  sono  rappresentate  dalle  Residenze  Sanitarie  Assistenziali (RR.SS.AA.)strutture  accreditate  e  finanziate  dal  Servizio  Sanitario  Nazionale  per  la  quota sanitaria.L’ospitalità in RSA prevede, per il cittadino, una quota di partecipazione predefinita, per i servizi di carattere  alberghiero,  in base  all’ISEE  con  l’eventuale  contributo  al pagamento della quota da parte del Comune di residenza. 

Tali  forme di accoglienza  si  identificano come  strutture  residenziali  socio‐sanitarie, organizzate per nuclei,  finalizzate  a  fornire  ospitalità,  prestazioni  sanitarie,  assistenziali,  di  recupero  funzionale  e  di inserimento sociale nonché di prevenzione dell’aggravamento del danno funzionale per patologie croniche nei confronti di persone non autosufficienti, non assistibili a domicilio e che non  necessitano di ricovero in strutture  tipo  ospedaliero  o  in  centri  di  riabilitazione.  Le  RR.SS.AA.  sono    diversamente  strutturate,  in termini organizzativi,  in  funzione delle seguenti aree di  intervento: senescenza  riferita a persone anziane con  temporanea,  totale  o  prevalente  limitazione  della  propria  autosufficienza  per  patologie  cronico degenerative, disabilità riferita a persone adulte portatrici di disabilità fisica, psichica, sensoriale o mista, in condizioni di notevole dipendenza, per i quali la contemporanea presenza di malattie cronico degenerative ha reso i bisogni assistenziali, infermieristici e tutelari assimilabili a quelli dell’area della senescenza. 

Possono accedere:cittadini adulti disabili e/o anziani in condizione di parziale o non autosufficienza con patologie croniche stabilizzate. Per informazioni rivolgersi al PASS/PUA.    4) Vivere  nel  proprio  contesto  abitativo.  (SAISA,  DIMISSIONI  PROTETTE, MENSA  A  DOMICILIO,  VILLA 

GRAZIA/assistenza domiciliare, ASSISTENZA DOMICILIARE PER MALATI DI DEMENZA, TELEASSISTENZA, PREVENZIONE  INCIDENTI  DOMESTICI,  PROMOZIONE  ATTIVITA’  MOTORIA,  ANTEA/assistenza domiciliare, CAD,  

 …” Dal rapporto sugli anziani 2004/2005 della Fondazione Leonardo (Vergani, 2006) emerge che il 70% 

dell’assistenza all’anziano è di tipo  informale e grava   sulla famiglia.   La moglie,  la figlia e  la nuora sono  i caregiver  più  frequenti;    molto  spesso  nella  famiglia  si  osserva  quello  che molti  studiosi  chiamano  il “fenomeno sandwich”, ovvero il caregiver si trova schiacciato tra il figlio da accudire e l’anziano da curare. Ecco allora che fattori psicologici, emotivi, fisici ed economici sono spesso causa della sindrome di burnout nei caregiver. E da ciò la tendenza alla esternalizzazione dei compiti di cura. Nonostante lo stress a cui sono sottoposti i caregiver, nei Paesi dell’Unione Europea si osserva una spinta verso la domiciliarità dei servizi. 

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Secondo  questa  prospettiva  assistenziale  la  famiglia  viene  considerata  come  la  nicchia  ideale  per l’anziano.” (Invecchiamento e politiche per la non autosufficienza di G. Bertin edizioni Erickson).  (Nel rispetto di questa tendenza sono stati pensati e realizzati tutti i servizi che ruotano attorno all’adulto anziano, dal sostegno per  il    rientro a casa dopo un periodo di  ricovero all’aiuto per vivere nella propria abitazione nel modo più autonomo possibile.  Di seguito la descrizione di questi servizi: 

Assistenza domiciliare per anziani (SAISA)  servizio  di  natura  socio  assistenziale  erogato  presso  il  domicilio  dell’utente  al  fine  di  soddisfare  alcuni bisogni delle persone anziane in relazione a problemi di autosufficienza e/o di autonomia, favorire processi di  autonomia  e  di  crescita,  offrire  una  maggiore  qualità  di  vita  all’anziana  e  al  suo  nucleo  familiare potenziare le risorse personali, favorire processi di integrazione sociale. Possono  accedere  le  persone  anziane  parzialmente  e/o  totalmente  non  autosufficienti  residenti  nel Municipio  Roma  19.  Gli  interventi  prevedono:  aiuto  nell’accudimento  della  persona,  piccole  pulizie domestiche,  sostegno  e  cura  anche  durante  i  ricoveri  in  strutture  ospedaliere  presenti  nel  territorio municipale,  attività  individuali  per  il  mantenimento  e/o  il  recupero  dell’autonomia  sociale, accompagnamento  a  visite  mediche,  preparazione  pasti,  interventi  relazionali.  Il  servizio  prevede  la presentazione  del modello  ISEE  per  la  verifica  dell’eventuale  partecipazione  al  costo.  Il  riconoscimento dell’indennità  di  accompagnamento  o  della  legge  104/92  art.3  c.3  rende  esenti  dal  pagamento.  Per informazioni rivolgersi al Segretariato Sociale. 

Dimissioni protette        Progetto integrato con la ASL per garantire al cittadino anziano o adulto, dimissibile dagli istituti di ricovero, al termine della fase acuta, la possibilità di recuperare o mantenere una autonomia all’interno del proprio contesto abitativo. Si accede su segnalazione diretta degli operatori sociosanitari della struttura nella quale si è ricoverati.  Il piano d’intervento ha  la durata di 3 mesi e prevede:  interventi alla persona, preparazione pasti,  igiene ambientale, disbrigo pratiche,vigilanza telefonica, parrucchiere a domicilio, servizio di consegna a domicilio di libri e video.  E’ previsto un monte ore settimanale di assistenza da un minimo di 6 a un massimo di 18. 

  Mensa a domicilio 

 prevede  la  preparazione  il  confezionamento  e  la  consegna  al  domicilio  degli  anziani  di  n.  60  pasti. Destinatari: anziani parzialmente o  totalmente non autosufficienti che vivono   soli o  in   coppia con altro anziano  e/o  disabile.  Il  servizio  prevede  la  presentazione  del modello  ISEE  per  la  verifica dell’eventuale partecipazione al costo. Il riconoscimento dell’indennità di accompagnamento o della legge 104/92 art.3 c.3 rende esenti dal pagamento. Per informazioni rivolgersi al Segretariato Sociale.  

Villa Grazia/assistenza domiciliare  prevede attualmente per 40 pazienti l’invio quotidiano presso la casa del paziente, nelle ore diurne, di personale specializzato all’assistenza dei malati  di  Alzheimer    caratterizzati  da  perdite  funzionali  e  disturbi  comportamentali.  Per  informazioni rivolgersi allo sportello accettazione della casa di cura  

Assistenza domiciliare per malati di demenza Progetto integrato con la ASL destinato a 20 anziani affetti da patologia Dementigena, con minimental0/12,  

diagnosticata da un centro UVA. Il  PAI  prevede  7,5  ore  di  assistenza  domiciliare    settimanali  per  un  periodo  di  6 mesi.  Alla  fine  di  tale periodo è possibile ripresentare  la domanda per un nuovo ciclo di assistenza. Tipologia di  interventi: cura della persona, piccolo aiuto nelle attività domestiche, presenza durante  il ricovero ospedaliero.  Il servizio prevede  la  presentazione  del  modello  ISEE  per  la  verifica  dell’eventuale  partecipazione  al  costo.  Il riconoscimento  dell’indennità  di  accompagnamento  o  della  legge  104/92  art.3  c.3  rende  esenti  dal pagamento. Per informazioni rivolgersi al Segretariato Sociale. 

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  Teleassistenza 

Servizio destinato a persone anziane parzialmente o nonautosufficienti, che non usufruiscono di SAISA e persone disabili che non usufruiscono di SAISH. Il servizio si attiva telefonicamente e al bisogno. Gli  interventi devono essere assicurati entro  le 24 ore dalla richiesta. Il servizio è operativo dal  lunedì alla domenica dalle ore 8.30 alle ore 20, per le fasce orarie eccedenti tale orario è assicurata la comunicazione attraverso un servizio di segreteria telefonica. Le  prestazioni  che  si  possono  richiedere  sono:    acquisto  di  generi  alimentari,  ritiro  e  consegna  ricette mediche e  farmaci, prenotazioni visite mediche,  svolgimento pratiche burocratiche, pagamento utenze e accompagno  presso  presidi  sanitari  .  Se  all’inizio  rappresentava  un  servizio  di  ritiro  e  consegna  si  è trasformato  con  il  tempo  in  un  servizio  di  attivazione  di  procedure  (ASL,  Municipio,  INPS….)  Inoltre, l’Organismo, su segnalazione del Servizio Sociale effettua attività di pulizie domestiche (per un massimo di 50 ore l’anno) e attività di piccola manutenzione (per un massimo di 30 ore l’anno).  

Prevenzione incidenti domestici. Servizio Igiene e Sanità Pubblica della ASL Roma‐E  Le cadute rappresentano per l’anziano la prima causa di incidente domestico. Nella maggior parte dei casi, alla caduta segue il ricovero con una degenza ospedaliera più lunga rispetto ai più giovani e con un più alto tasso di  letalità  (WHO 2005).  Il 30% degli  anziani  è  soggetto  ad una  caduta ogni  anno, di  cui  il 20‐30% subisce una conseguente ridotta mobilità e un rischio più alto di morte prematura. La  caduta è un evento temibile per l’anziano non solo in termini di disabilità, ma  anche per le ripercussioni psicologiche: la perdita di sicurezza e la paura di cadere di nuovo possono accelerare il declino funzionale e indurre depressione o isolamento  sociale.  A  tal  fine  la  ASL  RME  ha  programmato  la  realizzazione  di  interventi  tesi  a  fornire informazioni necessarie per una diminuzione dei  rischi domestici: per  la  realizzazione di questi  interventi viene utilizzata una metodologia di comunicazione circolare che consente ai partecipanti la condivisione di proprie esperienze in ambito infortunistico e la presa di coscienza, mediante una discussione comune, della messa in atto o meno di regole di sicurezza al momento dell’incidente domestico.   

Promozione attività motoria. Servizio della ASL Roma‐E. Salute e benessere aumentano con l’aumentare dell’attività fisica: ad una maggiore quantità di movimento corrisponde una  riduzione di malattie ed  incidenti, con un andamento del  tipo dose –  risposta. L’attività fisica gioca un ruolo  importante nella prevenzione delle malattie croniche  (malattie cardiovascolari,  ictus, diabete, obesità, alcuni tipo di tumori) e in alcune malattie mentali. Dati statistici mettono in evidenza che nella ASL RME un cittadino su quattro è iperteso ed ha il colesterolo alto;  il 38% è  in eccesso ponderale mentre circa  la metà della popolazione risulta sedentaria;  l’11% degli intervistati  ha  riferito  sintomi  di  depressione  nelle  ultima  due  settimane.  Il  progetto  “Lotta  alla sedentarietà” promuove  l’attività motoria sul  territorio della ASL RME ed è rivolto a  tutta  la popolazione anche quella over 64 con proposte di movimento differenziate sia per tipologia sia per impegno richiesto.  

ANTEA assistenza domiciliare . L’assistenza domiciliare ANTEA garantisce un programma assistenziale in cure palliative attraverso il supporto di un’equipe specializzata presso la casa del paziente. L’assistenza è attiva 24 ore su 24 per 365 giorni all’anno proprio per garantire al paziente ed alla sua famiglia una pronta reperibilità di medici ed  infermieri.   Prevede  la fornitura gratuita di farmaci e presidi sanitari (carrozzine, letto snodabile…). Per informazioni rivolgersi alla segreteria sanitaria del Centro Antea.  

CAD (centro di assistenza domiciliare) servizio della ASL Roma‐E. Possono  accedere  al  servizio  i  cittadini  in  situazione  di  non  autosufficienza  totale  o  parziale, permanentemente  o  temporaneamente  impossibilitati  a  lasciare  la  propria  abitazione,  ai  quali  sono garantite prestazioni  sanitarie direttamente  c/o  il proprio domicilio o  c/o  la  residenza protetta.  Il piano assistenziale viene definito d’intesa tra il centro di assistenza domiciliare della ASL e il medico di medicina generale.  Le  prestazioni  erogate  sono  di  tipo  medico‐specialistiche,  infermieristiche,  riabilitative    e interventi sociali. Presso il CAD sono disponibili degli appositi modelli che compilati dal medico di famiglia, 

Municipio Roma 19 ‐ P. S. M. 2011/2015 – CAPITOLO 5  182 

ospedale  o  altra  struttura  sanitaria,  consentono  l’avvio  dell’iter  di  accesso  al  servizio.  Il  modello,  unitamente alla tessera d’iscrizione al S.S.N. e al Codice Fiscale, può essere riconsegnato al CAD da familiare o conoscente, servizi sociali, nonché associazioni di volontariato e comunque,  preferibilmente,  da persona che sia in grado di fornire dati ed elementi utili alla identificazione dei bisogni dell’utente. La richiesta può essere trasmessa anche via fax (06‐68352821). Per ulteriori  informazioni rivolgersi al PASS/PUA.  5) Bisogno  economico.  (EMERGENZA  ABITATIVA,  PROGETTO  GLOBALE,  BONUS  GAS,  ASSISTENZA 

ECONOMICA HIV‐AIDS,  CONTRIBUTO RETTA PER IL PAGAMENTO DELLE STRUTTURE DI  ACCOGLIENZA)  

….” Le statistiche ISTAT mostrano come nel periodo  2003/2008 la spesa media mensile di un anziano solo cresca esclusivamente nelle componenti dei costi per l’abitazione e l’energia (+ 1,1%) e dei trasporti (+ 1%).  Al  contrario,nello  stesso  periodo  l’anziano  che  vive  solo  ha  ridotto  soprattutto  le  spese  per l’alimentazione (‐ 1,4%) e abbigliamento e calzature (‐ 0,5%). Nel caso di coppia senza figli con capofamiglia ultra 65enne, solo una voce di spesa risulta in aumento, quella destinata all’abitazione ed energia (+ 3,2%). In calo tutte le altre voci di spesa” (estratto dal sito www.associazioneitaca.org). 

Consapevoli delle difficoltà economiche sempre crescenti che investono gli anziani il Municipio e/o in generale il Comune di Roma ha adottato delle misure di contrasto alla povertà. Per informazioni rivolgersi al Segretariato Sociale. 

Emergenza abitativa (163/98) Contributo economico transitorio finalizzato al sostegno del nucleo familiare per il superamento del disagio abitativo. Italiani e stranieri residenti nel Municipio e da più di un anno nel territorio del Comune di Roma. Reddito lordo inf. A €12.799,00 a cui vengono applicate le detrazioni previste per la domanda delle case popolari. 

Progetto globale (Delibera Consiglio Comunale n. 154/97 Tutti coloro che si trovano in una condizione di disagio sociale Reddito mensile non sup. €439,00 se solo € 672,00 se in coppia aumentabile di € 25,82 per ogni persona aggiuntiva.  

Bonus gas (Del. G. C. n.468/2007) Erogazione  contributi  ai  nuclei  familiari  o  persone  singole  titolari  di  utenza  gas  in  situazioni  di disagio socioeconomico, ad anziani e disabili per  interventi straordinari  relativi alle utenze gas di prima necessità per riscaldamento e/o cottura.  

Assistenza economica HIV‐AIDS (Del. C.C. 278/1993) Contributo economico per persone affette da AIDS e sindromi correlate. Cittadini residenti nel territorio del Municipio Roma 19 

Contributo retta per  il pagamento delle strutture di accoglienza. L’erogazione del contributo retta per  case  di  riposo  e  comunità  alloggio  segue  il  dettato  della  Determinazione  Dirigenziale Dipartimento Promozione dei Servizi Sociali e della Salute n. 749 del 18.04.2000, in cui si stabilisce che  lo  stesso  possa  essere  concesso  ai  cittadini  con  reddito  netto  annuo  non  superiore  a  € 11.362.05, che  la quota di spesa a carico dell’anziano debba  rappresentare  il 60% del  reddito da esso percepito, e che il contributo erogato dal Comune debba coprire la parte rimanente….  

6) risiedere in strutture sicure. (VIGILANZA STRUTTURE Municipio/ASL)  

…. Tale bisogno per gli anziani e obiettivo per  le  Istituzioni ASL e Comune,   è affrontato attraverso azioni  integrate.  La  ASL  Roma  E  garantisce  l’assistenza  sanitaria  collettiva  attraverso  il  Dipartimento  di Prevenzione che è preposto all’organizzazione e alla  promozione, nel territorio di competenza, della tutela della  salute  della  popolazione  residente  e  lavorativa,  con  azioni  tendenti  a  conoscere,  prevedere  e prevenire gli  infortuni e  le cause di malattia. Per  la nostra area specifica  la ASL è deputata al  rilascio del nulla osta per l’esercizio di attività parasanitarie e socio‐sanitarie (case famiglia, comunità alloggio, case di riposo),  il  Municipio  si  occupa  dell’accettazione  delle  istanze  di  autorizzazione  per  nuove  attività,  subingressi,  gestioni,  ampliamenti,  cessazioni,  variazioni del  responsabile  e  altre  comunicazioni di  legge; 

Municipio Roma 19 ‐ P. S. M. 2011/2015 – CAPITOLO 5  183 

avvia  la  relativa  istruttoria  secondo  le normative  vigenti  (L.R. 41/03 D.G.R.  1305/04 D.G.R.1304/04 Reg. Regionale  2/05),    verifica  del  possesso  dei  requisiti  e  provvede  al  rilascio  dell’autorizzazione  o all’aggiornamento del titolo.   7) Accoglienza,  chiarezza  delle  informazioni  e  aiuto  concreto  nell’attivazione  delle  procedure. 

(SEGRETARIATO SOCIALE, PASS/PUA, ASS. MANO TESA, GUIDA AI SERVIZI SOCIALI, TELEASSISTENZA)  

Segretariato Sociale  PASS  PUA  Guida ai Servizi Sociali  Associazione Manotesa che  fornisce una equipe di professionisti  formata da avvocato, psicologo, commercialista e medico. Offre gratuitamente ai cittadini servizi di consulenza su varie tematiche: crisi coniugale, problematiche adolescenziali, difficoltà scolastiche, dipendenza, terza età, problemi psico‐socio‐sanitari, problemi legali, problemi fiscali e altro.  

Teleassistenza (vd. Sopra)  8) Ambulatori per persone affette da demenza (CENTRI U.V.A.) 

 per  la diagnosi,  la prescrizione dei  farmaci ed  il controllo dell’evoluzione della malattia.  Il Centro di Assistenza Integrata per le Demenze effettua visite che comprendono la raccolta di dati sociali e clinici, l’esame neuropsicologico, la valutazione delle capacità funzionali, al fine di confermare o di escludere la presenza di una malattia demenziale; inoltre definisce la diagnosi differenziale del tipo di demenza, richiedendo  anche  ulteriori  accertamenti  strumentali  e  di  laboratorio. Una  volta  posta  la  diagnosi, viene  prescritta  la  terapia  con  farmaci  specifici,  che  vengono  distribuiti  direttamente  dai  medici dell’ambulatorio  per  i  pazienti  residenti  nel  territorio  della  ASL  RME.  I  pazienti  vengono periodicamente  visitati  presso  l’ambulatorio  allo  scopo  di  seguire  l’andamento  della malattia  e  gli effetti della terapia. 

 9) Accompagno e trasporto (SAISA, TELEASSISTENZA) 

  SAISA.  Per  gli  utenti  che  usufruiscono  dell’Assistenza  Domiciliare  Anziani  è  previsto  un  servizio aggiuntivo di accompagnamento presso presidi sanitari. 

Teleassistenza. Il trasporto viene effettuato con mezzo idoneo  con autista e con accompagnatore,  preferibilmente  presso  presidi  sanitari  che  insistono  nel  territorio  municipale  o  per  esigenze particolari entro  il  territorio comunale. Per  i cittadini che usufruiscono dei  servizi SAISA, SAISH o Assistenza  Indiretta,  l’Organismo  assicurerà  l’utilizzo  del mezzo  di  trasporto  con  l’autista  nella misura massima di un intervento mensile.   

 10) Rilevazione dati della popolazione anziana per interventi mirati. (PASSI D’ARGENTO) 

 Servizio  della  ASL.  Nel  Lazio,  in  quadro  demografico  della  popolazione  è  caratterizzato  da  una tendenza  all’invecchiamento  con  un  incremento  della  popolazione  anziana  (65anni  e  più)  che,  nel 2009,costituiva  il 19,7% della popolazione  residente  (il 20,1%  in  Italia). Nello  stesso anno, nella ASL RM/E la popolazione anziana costituiva il 21,8% della popolazione residente mentre la popolazione con 75 anni e più era il 10,4%. Il PASSI (Progressi nelle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia) d’Argento è un  sistema di  sorveglianza della popolazione anziana,  cioè una  indagine  sulla qualità della vita,sulla salute e sulla percezione dei servizi nella terza età volta alla valorizzazione degli anziani come risorsa ma anche rivolta in modo specifico al fenomeno della fragilità e alla individuazione e prevenzione dei fattori che possono determinarla.    

Municipio Roma 19 ‐ P. S. M. 2011/2015 – CAPITOLO 5  184 

 I servizi e le prestazioni sociali per le persone anziane 

  Assistenza domiciliare per anziani (SAISA).Servizio del Municipio Roma 19,affidato all’Ente accreditato” Cooperativa Servizio Sociale e Sanitario XIX “ Via Eugenio Tanzi, 21 tel. 06/30601031. Dati relativi all’anno 2010 

• Totale:  253 • N. uomini:  66 • N. donne:  187 • Età media:  84 • Media interventi:   6 ore settimanali • Interventi più richiesti: cura persona • Lista d’attesa attuale: 54 (+14?) 

  Anteas Associazione Nazionale Terza Età Attiva per  la Solidarietà. Promossa dagli anziani per attività nel campo del sociale, della salute, della cultura, del tempo libero e del turismo sociale. 

via Ferrante Ruiz, 6‐8 tel. 06/3051396.  

Centri diurni per anziani fragili (CEDAF). Servizio del Municipio Roma 19, affidato all’Ente accreditato “Consorzio  Solidarietà  Sociale  –  Società  Cooperativa  a.r.l.  Via  Eugenio  Tanzi,  15  –  00135  tel. 06/30683438 

Cedaf “Albatros” via A. Avoli, 21 tel 06/30602428  Cedaf “Il Pellicano” via Limbiate, 26  tel 06/30959580 

Dati relativi all’anno 2010 Numero Utenti 2010        63 n. Uomini                            12 n. Donne                             51 Lista d’attesa: attualmente non presente  

Centri Sociali Anziani. Per quanto di competenza municipale P.zza S. Maria della Pietà n. 5, Servizio Sociale, pad. 30. CENTRO ANZIANI MORSASCO, via Morsasco 9 – tel. 0661905813      N. iscritti  870 CENTRO ANZIANI OTTAVIA, via Casal del Marmo 118 – tel. 0630810480,          N. iscritti  869 

         Via Trionfale 11556 – tel. 0630810698     CENTRO ANZIANI MONTE MARIO via Trionfale, 9089 tel 063386689    N. iscritti 1831 CENTRO ANZIANI PRIMAVALLE via L. Jacobini, 7 tel. 06/6145797      N. iscritti  1064 CENTRO ANZIANI VENTURA via G. Ventura, 60 c/o ONPI Roma 3 tel. 066141419  N. iscritti  241 CENTRO ANZIANI BALDUINA P.zza Carlo Mazzaresi snctel 06/35403009    N. iscritti 1103 CENTRO ANZIANI S. ONOFRIO via Morandi snctel 06/35072801      N. iscritti  136 CENTRO ANZIANI BATTISTINI via G.B. Soriasnc c/o parco Battistini      N. iscritti  271 tel 06/6281292.              

Mensa a domicilio. Servizio del Municipio Roma 19, affidato all’Ente accreditato “Società Cooperativa Sociale a.r.l. Un Sorriso onlus. Sede  legale via Calisse, 25‐ 00173 sede operativa via delle Cave, 109 – 00182 

Tel. 06/7811479. Dati relativi all’anno 2010 Totale utenti  2010: 68 n. Uomini:  18 n. Donne:  50  

Mu

 

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Assistenzaaccreditat06/306834

a  Domiciliarto “Consorzio438 

e  per  malato Solidarietà

ti  di  demenà Sociale – So

nza.  Servizioocietà Coope

o  del  Municerativa a.r.l. V

cipio  Roma Via Eugenio T

19,  affidatoTanzi, 15 – 0

o  all’Ente 00135 tel. 

Dati reelativi all’annno 2010 • Totale utenti 2010     44 • Tot. do• Tot. uo

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  TeleassistAzzurra  ’8operativa 

Dati re PrestaUtenti Totale  Grafico 

enza.  Serviz84 a.r.l. Onlu06/3545412elativi all’annazioni erogatinseriti 82 utenti al 14/

o della tipolo

zio  del  Munus. Via dell’A21 n. verde 8no 2010 te n. 1695 

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Cooperativa06/3507317

a  Sociale 76 –  sede 

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6  6835.28852/2853  

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185 

Municipio Roma 19 ‐ P. S. M. 2011/2015 – CAPITOLO 5  186 

 Dati relativi all’anno 2010      n. totale di domande presentate per l’inserimento nella lista d’attesa  198      n. rinunce      81      n. deceduti in lista attesa   36      accessi in RSA  72 

  

Dimissioni  protette.  Servizio  integrato  Municipio  Roma  19/ASL  RME.  Quanto  di  competenza municipale è affidato all’Ente accreditato AISS Società Cooperativa Sociale Onlus. Sede operativa via Orazio, 31 – 00193 tel. 06/97277736. Sede legale via Pistoia, 29 – 00182 tel. 06/70399267 

Dati relativi all’anno 2010  n. totale segnalazioni 25 n. totale utenti presi in carico 19 tipologia  strutture dalle quali sono pervenute le segnalazioni:  17 strutture/reparti per acuti 2 strutture/reparti post acuzie 6 strutture/reparti per riabilitazione  

Accompagno e trasporto. Servizio del   Municipio Roma 19 affidato agli Enti accreditati:   Cooperativa Sociale Azzurra ’84 a.r.l. Onlus. Via dell’Acquedotto Paolo, 73 – 00168 tel. sede legale 06/35073176 – sede operativa 06/35454121 n. verde 800117500 (vedi nota relativa alla Teleassistenza); Cooperativa Servizio Sociale e Sanitario XIX “Via Eugenio Tanzi, 21 tel. 06/30601031.(vedi nota relativa al SAISA). 

  Prevenzione incidenti domestici. Servizio della ASL RME. Piazza Santa Maria della Pietà, 5 pad. XV tel. 06/68354834‐4835‐4836. 

  Attività motoria. Servizio della ASL RME. Piazza Santa Maria della Pietà, 5 pad. XV tel. 06/68354834‐4835‐4836. 

  Bisogno  economico.  Prestazione  erogata  dal Municipio  Roma  19  Piazza  Santa Maria  della  Pietà,5 Padiglione 30. Informazioni e presentazione domanda presso il Segretariato Sociale Piazza Santa Maria della Pietà, 5 Padiglione 26 tel. 06/3382353. 

n.134 contributi a nuclei con anziani per un importo complessivo di 105.210,00 euro e un importo medio annuo procapite di 785,00 euro circa (65,00 euro mese circa) Contributi retta case di riposo: n. 71  

Autorizzazione  e  vigilanza  strutture  residenziali. Quanto  di  competenza municipale  Servizio  Sociale Municipio Roma 19 Piazza Santa Maria della Pietà, 5 padiglione 30; quanto di competenza ASL per  le autorizzazioni  Servizio  Igiene  e  Sanità  Pubblica  Piazza  Santa Maria della  Pietà padiglione  XV; per  la vigilanza  delle  strutture  per  gli  anziani  la  ASL  ha  il  compito  di  verificare  periodicamente  tramite  il medico di  famiglia e/o dall’Unità Valutativa Multidisciplinare  lo stato di salute dell’anziano,  in modo tale da seguire l’evoluzione delle condizioni dell’ospite nel tempo ai fini di monitorare il raggiungimento degli  obiettivi  contenuti  nel  Piano  personalizzato  di  assistenza  attuato  all’interno  della  struttura stessa6. 

  Segretariato Sociale servizio del Municipio Roma 19 affidato all’Ente accreditato :  Cooperativa Sociale Azzurra  ’84  a.r.l. Onlus.  Via  dell’Acquedotto  Paolo,  73  –  00168  tel.  sede  legale  06/35073176  sede operativa Piazza Santa Maria della Pietà, 5 padiglione 26 tel. 06/3382353. 

  Pass/Pua servizio della ASL RME. Piazza Santa Maria della Pietà, 5 padiglione 26 tel. 06/68352979 

6 DGR Lazio n. 1305/2004

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  Associazione  Mano  Tesa  onlus.  Sede  via  Giovanni  Bettolo  17  –  00195  Roma  tel.  06/37892490. Sportello presso S. Maria della Pietà padiglione 29 il martedì ore 11/13 – 15/17. 

  Centro di assistenza integrata per le demenze. Servizio della ASL RME. (ex UVA) presso casa di riposo Roma 3 via Ventura, 60 tel. 06/6279241. 

 ATTIVITA’  AMBULATORIO ANNO 2010    N.totale  prime  visite effettuate 

229  Diagnosi demenza 146 

Prime  visite  pazienti  ASL RME 

201  Diagnosi demenza 127 

Prime  visite  pazienti distretto 19 

82  Diagnosi demenza 50 

  Centro Diurno Alzheimer Arcobaleno e Sole Luna. Servizio  integrato Comune di Roma/ ASL RME c/o casa  di  riposo  Roma  3  via  Ventura,  60  tel.  06/6147347   Quanto  di  competenza  comunale  affidato all’Ente accreditato Consorzio Solidarietà Sociale – Società Cooperativa a.r.l. Via Eugenio Tanzi, 15 – 00135  tel.  06/30683438  quanto  di  competenza  ASL/RME  affidato  all’Ente  accreditato  Consorzio Solidarietà Sociale – Società Cooperativa a.r.l. Via Eugenio Tanzi, 15 – 00135 tel. 06/30683438. 

  

ATTIVITA’ CENTRO DIURNO ALZHEIMER “ARCOBALENO” E “SOLE LUNA” ANNO 2010   n. domande presentate 124 n. domande presentate per pazienti residenti in distretto 19 48 Pazienti entrati al centro diurno Alzheimer 43 Pazienti entrati al centro diurno Alzheimer residenti Distretto 19 20  

Centro  Diurno  Alzheimer/Parkinson    presso  casa  di  riposo  Roma1  via  Rocco  Santoliquido,  88  tel. 06/30362930.  Quanto  di  competenza  comunale  affidato  all’Ente  accreditato  Cooperativa  sociale  il Cigno sede amministrativa viale Europa, 654 Cesena Forlì tel . 0547/25306. Quanto di competenza ASL RME affidato all’Ente accreditato  Consorzio Solidarietà Sociale – Società Cooperativa a.r.l. Via Eugenio Tanzi, 15 – 00135 tel. 06/30683438.  

Trattamento persone affette da malattia di Alzheimer e da sindromi correlate. Casa di cura Villa Grazia. Via Francesco Cherubini, 26 tel. 06/3386288. 

    5.5.3 Criticità/Obiettivi  

Volendo suddividere l’insieme dei servizi e delle prestazioni che il Municipio eroga agli anziani in tre macro‐aree:  socializzazione,  assistenza  e  residenzialità  possiamo  analizzare  quali  sono  i  margini  di miglioramento attuabili e in quali aree, secondo quanto emerso dai tavoli di concertazione.   Socializzazione: ciò che abbiamo constatato nella nostra esperienza è che spesso  i  luoghi di aggregazione per gli adulti anziani appaiono  come  chiusi  in  se  stessi e poco aperti agli  scambi  intergenerazionali; una delle cause di tale limite può essere ricercata nella difficoltà di adottare forme di comunicazione univoche. La conoscenza da parte degli anziani delle nuove  forme di comunicazione potrebbe aprire questi ultimi a nuove modalità di relazione e renderli maggiormente consapevoli delle realtà che  li circondano. Approcci all’uso  del  computer,  ad  internet  e  simili  potrebbero  essere  attività  da  svolgersi  nei  Centri  Diurni  per 

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Anziani  Fragili  o  nei  Centri Anziani  aprendo  questi  ultimi maggiormente  al  territorio  e  alle  esigenze  del territorio con una partecipazione trasversale per la cittadinanza.  Assistenza: si assiste ad un progressivo aumento  del numero delle persone in lista di attesa per il  Servizio di  Assistenza  Domiciliare  anziani,    dell’aumento  dell’età media  delle  persone  che  già  usufruiscono  del SAISA, 84 anni,  del conseguente cambiamento delle  tipologie di prestazioni richieste,  sempre più mirate alla cura della persona    spesso allettata o non autosufficiente   e di  contro all’impossibilità   da parte del Municipio di adeguare le risorse economiche per far fronte a tali richieste.  Anche nel  “progetto di  sperimentazione di un nuovo modello di  assistenza domiciliare per persone  con disabilità  e  anziani”,  si  assiste  ad  una  differenziazione  di  peso  nel  considerare  le  necessità  e  quindi  le risposte  assistenziali  tra  gli  adulti  anziani  e  le  persone    disabili.  A  parità  di  non  autosufficienza  e  non autonomia  l’assistenza  alle  persone  con  disabilità  prevede  uno  stanziamento  economico  di  gran  lunga superiore a quello previsto per gli anziani.  Per  quanto  riguarda  l’assistenza  sanitaria  il  CAD  fa  presente  che  le  criticità  sono  riassumibili  nella persistente e sempre maggiore carenza di risorse professionali a fronte di un  incremento di richieste che per la parte domiciliare sono essenzialmente legate alla riduzione di attività degli Istituti di riabilitazione ex art 26, mentre per la protesica si tratta di un trend in continua crescita già da alcuni anni.  Grave  appare  la  difficoltà  economica  che  può  incidere  sul  diritto  alle  cure  e  alla  salute.  L’acquisto,  ad esempio, dei prodotti  sanitari per  la  cura delle piaghe da decubito,  i medicinali di  fascia C, ovvero non erogati a titolo gratuito dal Sistema Sanitario Regionale, sono a carico dell’utente. L’assistenza  domiciliare  sociale  alle  persone  affette  da  demenza  che,  a  causa  delle  limitate  risorse economiche destinate a questa problematica, prevede 6 mesi di  servizio a persona,   per cercare di dare sollievo a più utenti, vede un costante continuo aumento dei tempi di attesa. Se è vero che la carenza di fondi rende difficile l’erogazione di servizi adeguati alle esigenze dei portatori di specifiche problematiche, è altrettanto vero che la mancanza di un lavoro di rete che colleghi le risorse del territorio e le trasformi in un processo integrato di aiuto, non facilita il raggiungimento di tale obiettivo. Così ad esempio, con protocolli operativi Municipio/ASL/Privato Sociale, a costo zero si potrebbe creare un circuito assistenziale che preveda interventi dal livello di prevenzione a quello di assistenza per le forme più gravi. Per raggiungere  tale  finalità è necessario censire  le risorse che a vario  titolo si occupano di queste problematiche sul nostro  territorio. Si stanno pensando altre  forme di coinvolgimento del privato sociale poiché  se  ne    è  registrata  una  scarsa  partecipazione  ai  tavoli  di  concertazione. Un  approccio  diretto  e personale con le singole realtà potrebbe favorire un rapporto atto a costruire una proficua collaborazione. Altro punto nodale è  l’esigenza degli anziani di essere accompagnati   con mezzi di  trasporto  idonei, alle visite  mediche.  Le  risposte  che  il  Municipio  può  offrire  sono  estremamente  parziali  così  come  sono insufficienti le risorse del Comune per questo tipo di difficoltà.  Residenzialità  Le  strutture di accoglienza per anziani devono  rispondere ai  requisiti dettati dalla  L.R. n. 41/2003 e alla D.R.1305/2004 che prevede, quest’ultima in particolare, un’attenzione alla socializzazione e all’apertura  al territorio. Si osserva proprio  in relazione a queste ultime finalità,   una certa   difficoltà di adeguamento da parte delle strutture che  conservano  una concezione assistenzialistica dell’accoglienza.  Inoltre si ribadisce, ma si tratta di una criticità ampiamente nota da tempo,  l’enorme difficoltà da parte degli anziani a provvedere al pagamento delle  rette nonostante  l’erogazione del contributo da parte del Municipio. Quest’ultimo segue il dettato della Determinazione Dirigenziale Dipartimento Promozione dei Servizi Sociali e della Salute n. 749 del 18/04/2000, in cui si stabilisce che lo stesso possa essere concesso ai cittadini con reddito  netto  annuo  non  superiore  a  €  11.362,05,  che  la  quota  di  spesa  a  carico  dell’anziano  debba rappresentare il 60% del reddito da esso percepito e che il contributo erogato dal Comune debba coprire la parte rimanente. In tale determinazione si presuppone però  che le rette giornaliere massime richieste  dalle strutture siano di € 25,82 per  le case di  riposo e di € 34,60 per  le comunità alloggio. È  sulla base di  tali cifre che viene calcolata  la  copertura da parte del Comune della quota  rimanente,  restando a  totale  carico dell’anziano 

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qualsiasi esubero da tali quote massime. Tutto ciò rappresenta una grave criticità per gli anziani, in quanto dall’anno 2000 ad oggi le rette delle strutture sono aumentate notevolmente giungendo alla media di circa €  60  al  giorno  per  le  comunità  alloggio  e  €45  al  giorno  per  le  case  di  riposo.  Gli  anziani  assistiti  con contributo  si  trovano  nella  quasi  totalità  dei  casi,  nella  condizione  di  dover  versare  alla  struttura  più dell’intero ammontare della loro pensione ciò rende facilmente immaginabile lo stato di estremo disagio in cui vengono a trovarsi, essendo per di più spesso soli e senza possibilità di ulteriori aiuti esterni. Analoga situazione si verifica per le RR.SS.AA. Il diritto alla richiesta di integrazione è concesso alle persone il cui reddito ISEE è inferiore a 13.000 euro; oltre questa cifra decade tale diritto. Pertanto si ritiene troppo rigida tale possibilità di aiuto economico poiché non sono previste fasce intermedie oltre i 13.000 euro per integrazioni anche parziali.