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La progettazione per moduli Rosanna Ghiaroni

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La progettazione per moduli

Rosanna Ghiaroni

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La progettazione per moduli

LA NORMATIVAArt. 121 D. L.gs 16 aprile 1994, n. 297

Istituisce l’impianto modulare nella scuola elementare

DPR 275/99 (Regolamento dell’autonomia)

Le istituzioni Scolastiche possono adottare tutte le forme di flessibilità (..) tra cui

a) l’organizzazione modulare del monte ore di ciascuna disciplinab) l’articolazione modulare di gruppi di alunni……

…..anche provenienti da classi diverse o diversi anni di corso

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LA NORMATIVA

L. 30/2000 Riordino dei cicli (ora abolita)

“è garantita la possibilità di passare da un modulo all’altro anche di aree e indirizzi diversi”

Art. 21 Legge 59/97 Autorizza una ampia gamma di flessibilità

“fermo restando il monte ore annuale dello studente”

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ART. 21 LEGGE 59/97

8. L'autonomia organizzativa è finalizzata alla realizzazione della flessibilità, della

diversificazione, dell'efficienza e dell'efficacia del servizio scolastico,

alla integrazione e al miglior utilizzo delle risorse e delle strutture,

all'introduzione di tecnologie innovative al coordinamento con il contesto territoriale.

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ART. 21 LEGGE 59/97- Autonomia organizzativa

8. L'autonomia organizzativa (…) si esplica liberamente, anche mediante

Il superamento dei vincoli in materia di unità oraria della lezione, dell'unitarietà del gruppo classe e delle modalità di organizzazione e impiego dei

docenti, secondo finalità di ottimizzazione delle risorse umane, finanziarie, tecnologiche, materiali e temporali,

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ART. 21 LEGGE 59/97 .L’autonomia organizzativafermi restando i giorni di attività didattica annuale previsti a livello

nazionale, la distribuzione dell'attività didattica in non meno di

cinque giorni settimanali, il rispetto dei complessivi obblighi annuali di servizio

dei docenti previsti dai contratti collettivi che possono essere assolti invece che in cinque giorni settimanali anche sulla base di un'apposita programmazione plurisettimanale.

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ART. 21 LEGGE 59/97 - L’autonomia didattica

9. L'autonomia didattica è finalizzata al perseguimento degli obiettivi generali del sistema nazionale di istruzione, nel rispetto della libertà di insegnamento, della libertà di scelta educativa da parte delle famiglie e del diritto ad apprendere.

Essa si sostanzia nella scelta libera e programmata di metodologie,

strumenti, organizzazione e tempi di insegnamento, da adottare nel rispetto della possibile pluralità di opzioni metodologiche, e in ogni

iniziativa che sia espressione di libertà progettuale, compresa l'eventuale offerta di insegnamenti opzionali, facoltativi o aggiuntivi e nel rispetto delle esigenze formative degli studenti.

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AUTONOMIA

MIUR obiettivi generali, curricoli, discipline, monte ore annuale

SCUOLE organizzazione dei percorsiampliamento dell’offerta formativaquote di variabilità (15%)

(Decreto Ministeriale 26 giugno 2000, n. 234)

La riforma prevede il 20%

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LA NORMATIVA

• Decreto Ministeriale 26 giugno 2000, n. 234Regolamento, recante norme in materia di curricoli nell'autonomia

• delle istituzioni scolastiche, ai sensi dell'articolo 8 • del d. P. R. 8 marzo 1999, n.275

• Art. 1Curricoli delle istituzioni scolastiche autonome)

1. (OMISSIS) 2. Ai curricoli come definiti nel comma 1 si applicano tutti gli strumenti di flessibilità organizzativa,didattica e di autonomia di ricerca,sperimentazione e sviluppo, secondo quanto previsto dal piano dell'offerta formativa di ciascuna istituzione scolastica.

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LA NORMATIVA

Decreto Ministeriale 26 giugno 2000, n. 234.

Art. 2(Obiettivi specifici di apprendimento)

1. Nell'ambito dei curricoli di cui all'articolo 1 ciascuna istituzione scolastica, può riorganizzare, in sede di elaborazione del piano dell'offerta formativa, i propri percorsi didattici secondo modalità fondate su obiettivi formativi specifici di apprendimento e competenze degli alunni, valorizzando l'introduzione di nuove metodologie didattiche, anche attraverso il ricorso alle tecnologie multimediali.

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Decreto Ministeriale 26 giugno 2000, n. 234.Art. 3

(Quota nazionale e quota riservata alle istituzioni scolastiche)

1. La quota oraria nazionale obbligatoria dei curricoli di cui all'articolo 1 è pari all'85% del monte ore annuale delle singole discipline di insegnamento comprese negli attuali ordinamenti e nelle relative sperimentazioni.

2. La quota oraria obbligatoria dei predetti curricoli riservata alle singole istituzioni scolastiche è costituita dal restante 15% del monte ore annuale; tale quota potrà essere utilizzata o per confermare l'attuale assetto ordinamentale o per realizzare compensazioni tra le discipline e attività di insegnamento previste dagli attuali programmi o per introdurre nuove discipline, utilizzando i docenti in servizio nell'istituto, anche in attuazione dell'organico funzionale di cui alla normativa citata in premessa, ove esistente in forma strutturale o sperimentale.

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QUALE CURRICOLO PER L’EDUCAZIONE DI DOMANI?

CURRICOLO COME ACCUMULO DI UNITÀ DIDATTICHE

Insegnamento come trasmissione descrittiva di tipo statico e oggettivo Produce CONOSCENZA

CURRICOLO COME RETE DI MODULIApprendimento come costruzione di reti di competenze, di basi di conoscenze

Percorso di apprendimento dinamico e soggettivo Produce COMPETENZA

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Il significato di educazione per MORIN

Fornire una cultura che permetta di DISTINGUERE CONTESTUALIZZARE, GLOBALIZZARE AFFRONTARE i problemi multidimensionali, globali e fondamentali

Preparare le menti……..alla complessità dei problemi

Preparare ad affrontare l’incertezza …………..favorendo l’intelligenza strategica

(E.Morin, La testa ben fatta, riforma dell’insegnamento, riforma del pensiero)

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La missione dell’insegnante

E.Morin sui tratti essenziali della missione dell’insegnante:

Fornire una cultura che permetta di distinguere, contestualizzare, globalizzare, affrontare i problemi multidimensionali, globali e fondamentali;

Preparare le menti a rispondere alle sfide che pone alla conoscenza umana la crescente complessità dei problemi;

Preparare le menti ad affrontare le incertezze, in continuo aumento, non solo facendo loro conoscere la storia incerta ed aleatoria dell’universo, della vita, dell’umanità, ma anche favorendo l’intelligenza strategica e la scommessa per un mondo migliore

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La missione dell’insegnante

Educare alla comprensione umana fra vicini e lontani;

Insegnare l’affiliazione (all’Italia, alla Francia, alla Germania…) alla sua storia, alla sua cultura, alla cittadinanza repubblicana e iniziare all’affiliazione all’Europa;

Insegnare la cittadinanza terrestre, insegnando l’umanità nella sua unità antropologica e nelle sue diversità individuali e culturali, così come nella sua comunità di destino caratteristica all’era planetaria, nella quale tutti gli umani sono posti a confronto con gli stessi problemi vitali e mortali”

da “La testa ben fatta”, 1999

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MODULO

Offerta formativa ESPERTA che collega diversi livelli di esperienze e conoscenze

in termini di economicità ed efficacia

Riorganizzazione di saperi dichiarativi e procedurali

Esplorazione di relazioni, connessioni, modelli…

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MODULOPercorso formativo • che collega esperienze e conoscenze a livelli diversi• che stabilisce relazioni di senso, di procedure• che mette in campo linguaggi, concetti, relazioni,

percorsi e combinazioni di conoscenze

E’ una mappa attrezzata di percorsi esperti basati su conoscenze e di esperienze

E’ la creazione di reti di conoscenze

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MODULO

“Parte di attività didattica che per contenuto, concetti, abilità cognitive,

risulta costituita da un insieme di elementi articolati e strettamente connessi

per il raggiungimento di un obiettivo didattico esplicitato e operazionalizzato”

(G. Domenici)

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La progettazione per moduli

MODULO

Il modulo rappresenta una unità formativa autosufficiente in grado di promuovere saperi modulari e competenze

che per la loro alta rappresentatività culturale,e perciò anche tecnico-pratica , nel settore specifico di riferimento

siano capaci di modificare significativamente la mappa cognitiva e la rete delle conoscenze

precedentemente possedute….

(G. Domenici)

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ASSI PORTANTI DELLA MODULARITA’

Autonomia , flessibilità curricolare, offerta formativa mirata, valutazionerigorosa e improntata a standard di istituto e di sistema

Rilettura delle materie in termini di individuazione di saperi essenziali (analisi disciplinare)

Individualizzazione dell’insegnamento

Certficazione delle competenze

Obiettivi trasversali di competenze orientati alla capacità di apprendimento autonomo

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Didattica tradizionale organizzazione lineare , sequenziale lettura, memorizzazione, padronanza delle disciplineOrganizzazione per UU. DDL’insieme compone il “programma”

Didattica modulare Organizzazione per unità tematiche, problemiLe unità di apprendimento sono in sé compiute

e conducono a competenze certificabiliL’insieme costituisce un curricoloLe discipline sono strumentiL’analisi è di tipo sincronico e procede per associazioni

Per l’organizzazione modulareE’ FONDAMENTALE L’ANALISI DISCIPLINARE

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La progettazione per moduli

Analisi disciplinare

Trasformazione delle sequenze del manuale in mappe di conoscenzeScelta dei nodi essenziali

per il raggiungimento degli standard

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Progettazione per moduli

Modello

di rappresentazione

Modalità

Dell’apprendimento

Stile

Dell’insegnamento

Metafora

Del processo

Lista

Albero

Tabella (griglia)

Rete

Accumulo

Classificazione

Sintesi

Connessione

Lineare

Gerarchico

Multicomponenziale

Ipertestuale

Crescere, Gonfiarsi

Salire

Incrociare, frullare

Navigare

(Giuseppe Martini, “L’analisi disciplinare apre la programmazione” in ANP Notizie,1994

Mappa disciplinare e processi di insegnamento/apprendimento

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La definizione degli obiettivi di modulo

Non sono la somma degli obiettivi di più Unità DidatticheSono a un livello più altoRiguardano: applicare in contesti diversi

di conoscenze, abilità e competenze acquisite prendere decisioni in situazioni operative reali o simulate comprendere, costruire, criticare argomentazioni e discorsi

per dare significato alle proprie esperienze.

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La progettazione per moduli

Per impostare la progettazione per moduli occorre

Definire le finalità del processo formativoAnalizzare la valenza formativa della disciplinaPartire dalla struttura della disciplina

(statuti e mappe concettuali)definire gli esiti in termini di competenzedefinire gli standard per la certificazione

(di competenze, conoscenze , abilità ecc.)

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La progettazione per moduli

La progettazione del curricolo per moduli

Definizione delle competenze in uscita disciplinari e trasversali Analisi disciplinare e individuazione di ambiti di sovrapposizione,

omogeneità, propedeuticità, possibilità di percorsi a spirale ecc Individuazione di aggregazioni pluridisciplinari, interdisciplinari, transdisciplinari Individuazione delle competenze trasversali Scomposizione della disciplina riorganizzandola in parti coerenti (a livello curricolare e a livello annuale) Individuazione dei moduli

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La progettazione per moduli

Le caratteristiche di un modulo

Ogni modulo deve essere in sé concluso e avere come esiti di apprendimenti competenze che costituiscono crediti formativi.

essere aggregabile in sequenza logica o cronologica in modo da formare un percorso curricolare

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La progettazione per moduli

Fasi della progettazione

Organizzazione dei concetti

Definizione del percorso cognitivo

Descrizione dei processi

Definizione degli standard e modalità di certificazione

Modalità di scansione dell’intervento didattico

Collocazione nel curricolo

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La progettazione per moduli

Per impostare la progettazione per moduli occorre

Organizzare i supporti didattici Obiettivi Discipline coinvolte Sequenza delle propedeuticità Interconnessioni trasversali Tavola delle tempificazioni (fasi e tempi) Determinazione della durata (+20%) Definizione di prerequisiti, obiettivi, tipologia delle connessioni tra moduli (sequenziali, trasversali ) Esplicitazione degli obiettivi in termini di competenze Formulare criteri oggettivi per la verifica (indicatori, descrittori)

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La progettazione per moduli

Si possono strutturare moduli per temi per problemi per tipologie, casi filoni ecc.

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La progettazione per moduli

STRUTTURA DEL MODULO Titolo Breve descrizione (10-15 righe)Collocazione nel curricolo, nella mappa ecc Prerequisiti Competenze ( cognitive, disciplinari, trasversali, metacognitive) Durata Fasi di attuazione Verifiche (tempi , tipologia, criteri)

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La definizione degli obiettivi di modulo

Specificare che cosa lo studente deve fare per dimostrare il possesso della abilità richiesta

A. Usare un verbo che esprime un comportamentoB. Non deve contenere più di un risultato

C. deve esplicitare il percorso che deve compiere

A. Eseguire misure di lunghezzausando lo strumentoadeguato

A. e B. Dato un oggetto da misurare

esegue la misurazione specificando il risultato

C. scegliendo un’unità di misura adeguata

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Le competenze di modulo non sono la somma degli obiettivi e delle competenze delle unità di apprendimento che lo compongono

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La progettazione per moduli: le competenze

Le competenze cognitive disciplinari, professionali, Acquisire i concetti e gli strumenti di base di una disciplina (es. lettura di carte geografiche )Acquisire e organizzare i contenuti secondo corrette impalcature concettuali

Competenze metacognitive*Consapevolezza e controllo dei propri processi di apprendimentoAbilità di studio: imparare a imparare: Compilazione della conoscenza (dichiarativa e procedurale)

Competenze trasversali

Prendere decisioni, Diagnosticare, RelazionarsiAffrontare e risolvere problemiSviluppare soluzioni creative

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DEFINIZIONI DI COMPETENZA

Competenza / prestazionePrestazione = risultato di un’azione concreta vincolata dalle condizioni di contesto in cui la “competenza” è posta in essere

“un insieme di saperi di diversa natura e di abilità per agire più o meno consapevolmente il proprio spazio di vita. L’efficacia di tali azioni è comunque connessa a un tempo dato e rispetto a una comunità sociale determinata”

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DEFINIZIONI DI COMPETENZA

Meghnagi, 1992“elemento portante di un’azione che si qualifica per la sua coerenza rispetto alla situazione e per la sua efficacia rispetto alla questioni da affrontare”“elemento per consentire un agire fondato su una comprensione del campo d’azione e una possibile previsione degli esiti del proprio agire”

Re, 1990“expertise in azione, insieme di sapere professionale empirico e

scientifico rivolto alla soluzione di problemi concreti”

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DEFINIZIONI DI COMPETENZA

McClelland,“insieme di caratteristiche misurabili di una persona che consentono di distinguere in modo attendibile gli outstanding dai tipical performer in un particolare lavoro”

Pellerey, 1983“l’insieme strutturato di conoscenze, capacità e atteggiamenti necessari per svolgere un compito” (COMPETENZA PROFESSIONALE)

Quaglino, 1990“la qualità professionale di un individuo in termini di conoscenze capacità

e abilità, doti professionali e personali”

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La progettazione per moduli la competenza metacognitiva

*METACOGNIZIONE“…ogni processo di acquisizione del sapere è l’esito di un processo di

trasmissione, trasformazione ed elaborazione delle idee”

“Il controllo attivo e deliberato sulle proprie attività cognitive dipende, tra l’altro, dalla consapevolezza sviluppata relativamente ai processi di comprensione, di memorizzazione, e cognitivi in genere.

Tale controllo, definibile come METACOGNIZIONE, appare inoltre guidato da una particolare sensibilità che orienta nella scelta delle strategie cognitive appropriate a determinati compiti, circostanze, contesti”

(Saul Meghnagi, Il sapere professionale. Competenze, diritti, democrazia,Milano2005