La prima volta che si pensò all'istituzione di un Parco dell' ETNA, fu intorno agli anni sessanta,...
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A.S.2011/2012Classe IIIAFlorentina Ciobanu
Debora Longo
La prima volta che si pensò all'istituzione di un Parco dell' ETNA, fu intorno agli anni sessanta, quando cominciò ad affermarsi la necessità di tutelare la natura dall' invasione del turismo. Sull' argomento si discusse molto sia fra la popolazione che fra i politici e si andò avanti fino agli anni ottanta, quando la Regione Siciliana istituì tre Parchi Regionali e fra questi quello dell' ETNA. Lo scopo del Parco è quello di tutelare il patrimonio boschivo e la conservazione e lo sviluppo delle specie floreali e faunistiche specifiche dei luoghi e di regolamentare delle attività turistiche.
Il parco dell'Etna e suddiviso in 4 zone:
A. quasi t
utta fo
rmata d
a
proprietà p
ubbliche, non ci so
no
insediamenti umani.
B. è formata in parte da piccoli
appezzamenti agricoli privati e
splendide case antiche
C,D. sono delle aree di pre-parco dove ci sono degli insediamenti turistici.
La fauna del Parco dell'Etna Tra i boschi e i campi coltivati
vive il popolo degli animali che, pur essendosi impoverito negli ultimi 150 anni di diverse specie, è ancora piuttosto folto e numeroso. Oggi sul vulcano non è più possibile incontrare lontre, lupi, cinghiali, daini, caprioli, grifoni presenti fino al secolo scorso. L'apertura di nuove strade rotabili, il disboscamento selvaggio e l'esercizio della caccia, prima che il parco fosse istituito, hanno portato all'estinzione di questi grandi mammiferi.
Sul vulcano vivono ancora l'istrice, la volpe, il gatto selvatico, la martora, il coniglio, la lepre, la donnola, il riccio, il ghiro, il quercino e varie specie di topi e pipistrelli. Moltissimi sono gli uccelli ed in particolare i rapaci: tra quelli diurni lo sparviero, la poiana, il gheppio, il falco pellegrino e l'aquila reale; tra i notturni il barbagianni, l'assiolo, l'allocco, il gufo comune. Aironi, anatre ed altri uccelli
acquatici si possono osservare nel lago Gurrida, unica distesa d'acqua dell'area montana etnea. Sui rami degli alberi, nei boschi vivono la ghiandaia, il colombo selvatico, il verzellino, il passero, il merlo, il pettirosso, il cuculo, l'upupa.
Fino a 1100 metri sul livello del mare
Fioriture di valeriana rossa;Orti;
Aranceti;Meli;Vigne;Noccioli;
Pistacchi:Mandorli;Olivi;Fichidindia
Da 1100 a 1500 metri sul livello del mareCastagneti;Roverella;Ginestra
Da 1500 a 1900 metri sul livello del mare Pini larici; Faggi;Betulle
Oltre 2000 metri sul livelloSpinosanto, Senecio
L’Etna non è solo un vulcano , è una bellezza straordinaria e al tempo stesso maestosa che riesce ad accompagnare il visitatore in tutto quel paradiso di verde che si stende fin lassù, proprio fin dove e il bosco va a
cedere il passo alla roccia vulcanica . Il territorio del parco dell’Etna e ricco di pecularità naturalistiche e per
questo ha lo scopo di tutelare l’ambiente . La tutela dell’ambiente è ormai una condizione essenziale per la
sopravvivenza stessa dell’uomo e in ogni caso rappresenta una garanzia per consentire una qualità della vita a livelli accettabile .
Rispettare l’ambiente significa non gettare rifiuti , non provocare incendi ,non inquinare gli ambienti dove ci sia la vita umana ma anche dove ci
siano delle piante. Nel parco regionale dell’Etna il corpo forestale della ragione Siciliana è
presente con un comando provinciale denominato Ispettorato Dipartimentale delle Foreste con sede a Catania , da cui dipendono 8
comandi distaccamento Forestale . Sono centinaia, forse migliaia, adulti, giovani e bambini provenienti da
tutto il mondo , di ogni età, che vengono condotti per mano dalla Forestale lungo i sentieri del parco affinchè rispettino l’ambiente. Tutti siano anziani o
giovani, hanno da imparare il rispetto dell‘ ambiente. Chi è educato all’ ambiente , per esperienza diretta o per aver imparato
da altri , evita i comportamenti scorretti , che generano le emergenze .
Rispetto dell’ ambiente
Nel parco dell'Etna si trovano diverse grotte (se ne conoscono circa 200) parecchie delle quali molto suggestive e interessanti. Note sin dall'antichità, sono state utilizzate dall'uomo come luoghi sacri o di sepoltura (nei dintorni di Catania, San Gregorio, Adrano, Maniace), ripari per viandanti (grotta dei Faggi, sopra Nicolosi), luoghi destinati all'accumulo di neve che veniva utilizzato per refrigerarsi in estate (grotta di Casa del Vescovo, grotta dei Ladri). Alcune grotte sono particolarmente rinomate come la grotta del Gelo, con un ghiacciaio perenne al suo interno, la grotta delle Palombe, a nord dei Monti Rossi di Nicolosi o la grotta dei Lamponi (800 metri di sviluppo lineare), sul versante nord dell'Etna che custodisce un affascinante campo di lave. Il primato per quanto riguarda la grandezza appartiene alla grotta dei Tre livelli che raggiunge i 1100 metri.
The End…