La prevenzione alcologica è fattibile?

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www.menoalcolpiugusto.it PREVENZIONE ALCOLOGICA E’ FATTIBILE ? Dott. ENZO GELAIN Direttore dell’Unità di Alcologia del SerT di VICENZA – ULSS 6

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PREVENZIONE ALCOLOGICAE’ FATTIBILE ?

Dott. ENZO GELAIN

Direttore dell’Unità di Alcologia del SerT di VICENZA – ULSS 6

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La Campagna “meno alcol PIU’ GUSTO” è una campagna di

sensibilizzazione universale, rivolta alla popolazione

generale, quindi alle persone che non presentano Disturbi da

Uso di Alcol

Può avere risultati di tipo preventivo che sono tuttavia

difficili da dimostrare

E’ il risultato dell’introduzione di modifiche progressive a

partire dal 2001, che tengono conto delle acquisizioni

avvenute nel corso degli anni in materia di attività di

prevenzione

PIU’ GUSTO

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A metà anni ’70. I protagonisti sono gli esperti: psichiatri,

farmacologi, preti e personaggi carismatici. Il focus dei

contenuti sono le sostanze

Il denominatore comune: L’INFORMAZIONE con il sospetto,

già allora, di aumentare la curiosità e di indurre consumi

iatrogeni. Discorso a parte meritano le sostanze legali*

Si parla, con molto seguito di pubblico, solamente di droghe

illegali, l’alcol viene raramente considerato nonostante i

consumi dello stesso raggiungono il picco storico di 15 lt pro-

capite

Quando e come si comincia a

parlare di prevenzione

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Dagli anni ’90: spostamento del focus dalla INFORMAZIONE

alla FORMAZIONE di chi ha responsabilità educative,

soprattutto INSEGNANTI, GENITORI, EDUCATORI,

PARROCCHIE, ecc.

Inizia anche l’epoca dei grandi esperti/divulgatori, soprattutto

nei mass-media: Charmet, Crepet, Andreolli… la tendenza è

di invitare gli esperti non più sulle sostanze, ma sulla

pedagogia dei rapporti genitori-figli

Un’altra tendenza è costituita dalle testimonianze degli ex…

che sopravvive tutt’ora in alcune iniziative di AA e di alcune

comunità di recupero…

Quando e come si comincia a

parlare di prevenzione

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Fine anni 90’ e 2000 EMCDDA/OEDT e Gregor BURKHART:

vengono introdotte la valutazione di efficacia

Le meta - analisi portano ad individuare linee – guida, concetti

e criteri di riferimento per fare prevenzione efficace ed evitare

azioni inutili se non dannose

Si tratta di revisione di lavori che si sono dimostrati EFFICACI

sulla base di ben definite CONDIZIONI SPERIMENTALI e basate

sull’evidenza scientifica: EVIDENCE BASED

Grazie Europa !

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Viene recepita la distinzione introdotta dall’Istituto di Medicina

degli USA (IOM 1992) tra:

Prevenzione Universale (verso tutti i ragazzi)

Prevenzione Selettiva (verso gruppi vulnerabili o a rischio)

Prevenzione Indicata (verso persone vulnerabili)

Viene evidenziata l’importanza delle “strategie ambientali”**

Grazie Europa!

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Le azioni: “BASATE SOLO”

Non sviluppare interventi isolati di:

Sola informazione

Sola educazione affettiva

Sola strategia interattiva

Interventi che non considerino l’influenza sociale, delle norme, dei pari

Interventi isolati, spot

Interventi con specialisti, polizia, ex tossicodipendenti, giornate sulle

droghe

Interventi privi di coordinamento (es. tra insegnanti)

Insegnamenti frontali

Giudizi morali

Il contributo OEDT

COSE DA EVITARE

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Interventi intensivi, frequenti, a lungo termine, con sessioni di

rinforzo (principio del FLUORO…)

Coinvolgimento della comunità e delle famiglie

Interventi rinforzati da leggi e regolamenti pubblici e scolastici

su alcol e droghe

Insegnamento interattivo, anche tra pari (peer education)

Lavoro sulle abilità personali (decision making, coping, problem

solving, pensiero critico, pensiero creativo)

Il contributo OEDT

QUELLO CHE E’ EFFICACE

RISULTATE EFFICACI

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Lavoro sulle abilità sociali (assertività, resistenza alla pressione

del gruppo dei pari, comunicazione efficace, rispetto delle

regole)

Sono efficaci AZIONI INTEGRATE (di informazione – formazione –

legislazione – protagonismo degli interessati – peer education)

Il contributo OEDT

QUELLO CHE E’ EFFICACE

QUELLO CHE E’ EFFICACE

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L’attivatore degli interventi è la Comunità Locale che cerca

di essere COMUNITA’ COMPETENTE

Si propone di affrontare i problemi generali che nascono al

proprio interno, i problemi sociali, i comportamenti devianti,

i conflitti ecc.

L’ottica è il “protagonismo” dei soggetti della Comunità in

ottica di assunzione di responsabilità collettiva

**APPROCCIO DI COMUNITA’

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Prevede ad esempio il coinvolgimento di FF.OO., gestori di

locali, Opinion Leader, in aree con tassi elevati di consumo

Non si può realizzare senza partecipazione attiva di individui,

agenzie educative, istituzioni

APPROCCIO DI COMUNITA’

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Tiene conto delle indicazioni dell’OEDT in materia di

PREVENZIONE e si muove lungo alcune direttrici principali:

Propone contenuti di salute senza sanitarizzare il problema

Parla di stili di vita e di consumo e dei rischi correlati all’alcol

Semplicità di contenuti: Consapevolezza, Moderazione,

Alternative analcoliche

Agire attraverso la RETE fisica e virtuale

LA CAMPAGNA MENO ALCOL

PIU’ GUSTO

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L. Leoni – C. Celato. Per una prevenzione

efficace. Ed Il Sole 24 Ore 2006

www.emcdda.europa.eu

www.cevas.it

BIBLIOGRAFIA

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Grazie per l’attenzione !

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