LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo...

83
LA PREVENZIONE LA PREVENZIONE

Transcript of LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo...

Page 1: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

LA PREVENZIONELA PREVENZIONE

Page 2: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

Nell’ambito della prevenzione Nell’ambito della prevenzione si distinguono:si distinguono:

LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire l’insorgenza di nuovi

casi di malattia LA PREVENZIONE SECONDARIA obiettivo Scoperta e guarigione dei

casi di malattia prima della loro manifestazione clinica

LA PREVENZIONE TERZIARIA obiettivo Impedire che il malato

diventi un invalido (fisico, sociale)

Page 3: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

Prevenzione primariaPrevenzione primaria OBIETTIVO

INTERVENTI

STRUMENTI

Impedire l’insorgenza della malattia

-Rimuovere i fattori di rischio ambientali-Potenziare i fattori utili alla salute-Correggere le norme di vita inadeguate

•Educazione sanitaria

•Monitoraggio ambientale

Page 4: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

Prevenzione delle malattie Prevenzione delle malattie infettiveinfettive

Prevenzione primaria

Evitare il contagio o almeno l’infezioneEVITARE IL CONTAGIO O

ALMENO L’INFEZIONE

•Scoprire o inattivare le sorgenti d’infezione

•Interrompere le catene di trasmissione

•Aumentare le resistenze

STRATEGIE

Page 5: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

Scoprire e inattivare le Scoprire e inattivare le sorgenti di infezionesorgenti di infezione

INDIVIDUAZIONE DEI MALATI: visita medica esami di laboratorio, notificazione obbligatoria

ISOLAMENTO: separazione del malato da tutte le altre persone

CONTUMACIA: obbligo a permanere in un dato luogo

SORVEGLIANZA SANITARIA: obbligo a sottoporsi a controlli periodici

INDIVIDUAZIONE E INATTIVAZIONE DEI PORTATORI

Page 6: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

Inattivare i serbatoi d’infezioneInattivare i serbatoi d’infezione

DISINFEZIONE: distruggere i soli microrganismi patogeni

STERILIZZAZIONE: distruggere tutti i microrganismi patogeni e non

DISINFESTAZIONE: distruzione degli insetti e dei roditori vettori

Page 7: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

Interruzione della catena di Interruzione della catena di trasmissionetrasmissione

BONIFICA DELL’AMBIENTE: rimozione dei diversi fattori dell’ambiente fisico e sociale che possono favorire la diffusione delle varie mal. infettive

MODIFICAZIONE DEI COMPORTAMENTI: rimozione di quelli che espongono ad un maggiore rischio e/o adozione di quelli che riducono o annullano il rischio di malattia

Page 8: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

Aumentare la resistenza alle Aumentare la resistenza alle infezioniinfezioni

RESISTENZE ASPECIFICHE: barriere fisiologiche (cute, mucose).

IMMUNOPROFILASSI: (attiva: vaccino vaccino profilassiprofilassi, passiva: immunoglobulineimmunoglobuline)

CHEMIOPROFILASSI PRIMARIA: in soggetti esposti al rischio prima che si sviluppi l’infezione

Page 9: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

Prevenzione secondaria delle Prevenzione secondaria delle infezioniinfezioni

Ha lo scopo di impedire che l’infezione evolva in malattia conclamata

STRATEGIE

Chemioprofilassi secondaria: . i chemioterapici o gli antibiotici .

sono somminisrati a persone in cui è già in atto un processo

infettivo

Page 10: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

Obiettivi della prevenzione Obiettivi della prevenzione delle infezionidelle infezioni

PROTEZIONE INDIVIDUALE DELLE INFEZIONI

CONTROLLO DELLE INFEZIONI: riduzione graduale dell’incidenza

ELIMINAZIONE DELLE INFEZIONI: incidenza pari a zero

ERADICAZIONE DELLE INFEZIONI: scomparsa del microrganismo dal territorio

Page 11: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

MALATTIA # INFEZIONEMALATTIA # INFEZIONE

TIPICAABORTIVA

MALATTIA = REAZIONE DELL’ORGANISMO CHE PROVOCA EVIDENTI MANIFESTAZIONI MORBOSE (FEBBRE, VOMITO…….)

LATENTE SUBCLINICA INAPPARENTE

INFEZIONE = PENETRAZIONE E SVILUPPO DI MICROORGANISMI ALL’INTERNO DI UN ORGANISMO CHE NON MANIFESTA SEGNI MORBOSI EVIDENTI (SVELABILE SOLO CON ESAMI DI LABORATORIO)

Page 12: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

MALATTIA INFETTIVAMALATTIA INFETTIVA

PERIODO DI INCUBAZIONE = TEMPO TRASCORSO TRA LA PENETRAZIONE DEL PATOGENO E L’INIZIO DELLA MANIFESTAZIONE CLINICA

RAPPORTI OSPITE/MICROORGANISMI

SAPROFITI MICROORGANISMI COMMENSALI

PARASSITI

Page 13: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

MICROORGANISMIMICROORGANISMI

SAPROFITI habitat naturale è l’ambiente generalmente sono innocui

COMMENSALI vivono simbionticamente con l’uomo generalmente innocui

PARASSITI penetrano nell’ospite provocando un danno

SAPROFITI

OPPORTUNISTI PARASSITICOMMENSALI quando aggrediscono

l’ospite in alcuni distretti sterili o per diminuite difese

Page 14: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

CARATTERISTICHE DEI PARASSITICARATTERISTICHE DEI PARASSITI

INFETTIVITA’ capacità di penetrare e di moltiplicarsi nell’ospite

mediante un’opportuna carica batterica

CONTAGIOSITA’ capacità di trasmettere l’infezione da un osp. infetto ad un osp. recettivo

PATOGENICITA’ capacità di suscitare nell’ospite un danno che si manifesta con uno

stato di malattia. Infetti malati/Totale infetti

VIRULENZA grado di patogenicità espressa da alcuni ceppi della stessa specie. Si

manifesta con la gravità della malattia. Casi gravi/Totale casi

Page 15: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

MANIFESTAZIONE DEI PARASSITIMANIFESTAZIONE DEI PARASSITI

INVASIVITA’ = Capacita del parassita di diffondersi nel corpo dell’ospite totalmente o parzialmente su organi e apparati.

TOSSIGENICITA’ = Produzione di sostanze tossiche

ESOTOSSINE ENDOTOSSINESost. Proteiche termolabili sost. Polisaccaridiche prodotte

all’internoPotere antigenico della parete cellulareProdotte dai corpi batterici termostabiliVanno in circolo non trasformabili in anatossine.ANATOSSINE = Esotossine detossicatePerdono il potere tossico mantengonoil potere antigenico

Page 16: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

Catene di TrasmissioneCatene di Trasmissione uomo, mammiferi, uccelli

Aggrediscono una o più specie animalisolo l’uomo

Trasmissione OMOGENEA OMONIMAtra individui della stessa specierosolia, morbillo, febbre tifoide

OMOGENEA ETERONIMAtra vertebrati di specie diverserabbia, brucellosi, tubercolosi bovina

ETEROGENEA OMONIMAda un insetto tra individui della stessa speciemalaria

ETEROGENEA ETERONIMAda un insetto tra specie diversepeste: tra roditori con le pulci ratto uomo tramite la pulce xenopsilla cheopis e poi tra uomo e uomo

UBIQUITARIvirus influenzale, morbillo

Distribuzione Geografica

IN AREE LIMITATEvirus, febbre gialla, vibrione colera

Page 17: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

CARATTERISTICHE OSPITECARATTERISTICHE OSPITEASPECIFICHE

RESISTENZESPECIFICHE

RESISTENZA ASPECIFICA ESTERNACUTE

FISICA LACRIMEMUCOSE SALIVA

(MECCANICA) URINAMUCO

ACIDI GRASSI CUTECHIMICA HCl GASTRICO

LISOZIMA (LACRIME, SECRETO NASALE, SALIVA)

CUTE

BIOLOGICA ANTAGONISMO MICROBICO COMMENSALI

MUCOSE

MACROFAGIRESISTENZA ASPECIFICA INTERNA FAGOCITIFAGOCITOSI = INGESTIONE MICROORG. OPSONIZZAZIONE LEUCOCITI

DEGRANULAZIONE LISOSOMIALE, LISIPOLIMORFONUCLEATI

Page 18: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

RESISTENZE SPECIFICHERESISTENZE SPECIFICHERELATIVA SE SOPRAFFATTA DA INFEZIONE

MASSIVA O DA VIE DI INGRESSO PARTICOLARI

RESISTENZA PARZIALE SE PREVIENE LA MALATTIA MA NON

L’INFEZIONE

SPECIFICA TOTALE SE PREVIENE ANCHE L’INFEZIONE

VERSO UNO SPECIFICOAGENTE INFETTANTE

INNATA O EREDITARIAIMMUNITA’

ACQUISITA

Page 19: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

IMMUNITA’ INNATA O IMMUNITA’ INNATA O EREDITARIAEREDITARIA

DI SPECIE ( PATOGENO PER UNA SPECIE E NON PER

UN’ALTRA)DI RAZZA ( PATOGENO SOLO PER ALCUNE

RAZZE NELLA STESSA SPECIE)

INDIVIDUALE ( NELLA STESSA SPECIE E RAZZA ESPLICA PATOGENICITA’ DIVERSA NEI DIVERSI INDIVIDUI)

Page 20: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

IMMUNITA’ ACQUISITAIMMUNITA’ ACQUISITA

NATURALE ATTIVA (DURATURA) infezione inapparente o malattia

ARTIFICIALEvaccinazione

NATURALE PASSIVA (TEMPORANEA) anticorpi trasmessi con la

placenta o con il latte materno

ARTIFICIALEinoculazione siero immune o gammaglobuline

Page 21: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

IMMUNITÀ ACQUISITA

FATTORI

UMORALI

CELLULARI

UMORALI

ANTICORPI SPECIFICI. Neutralizzano l’infettività del patogeno o delle esotossine o gli enzimi extracell. dei batteri

Lisi batteriche o aumento fagocitosi per azione opsonizzante e/o agglutinante

CELLULARI MACROFAGI

INGLOBANO

DISTRUGGONO

DEGRANULANO

MICRORGANISMI

N.B.:Per alcune mal inf (morbillo, varicella…) si consegue un’immunità durevole e notevole, per altre (gonorrea, sifilide…) si consegue immunità scarsa e fugace. Ciò perché le prime sono causate da agenti di un solo tipo antigenico.

Page 22: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

EPIDEMIOLOGIA GENERALE EPIDEMIOLOGIA GENERALE MALATTIE INFETTIVEMALATTIE INFETTIVE

Epidemiologia Malattie Infettive

•RISERVE D’INFEZIONE AGENTI PATOGENI•VIE DI PENETRAZIONE NELL’OSPITE•VIE D’ELIMINAZIONE•MODALITÀ DI TRASMISSIONE

RISERVE D’INFEZIONE

•UOMO•ANIMALE•PIANTE •TERRENO

SERBATOIO: la persona, animale, pianta, terreno o materiale organico inanimato in cui un agente infettivo ha il suo habitat naturale divita e dove si riproduce in modo tale da poter essere trasmesso ad un ospite suscettibile.

SORGENTE: persona, animale, cosa da cui un agente infettivo passa ad un ospite.

SERBATOIO ANIMALE OSPITE INTERMEDIO

Page 23: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

UOMO

MALATO: Dissemina agenti infettivi: cute, mucose, sangue, feci, urine, ecc…..

PORTATORE: ospita l’agente patogeno senza avere i segni clinici di malattia e costituisce riserva di malattia.

PORTATORE •INCUBAZIONE•CONVALESCENZA•SANO

TEMPORANEI CRONICI

Page 24: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

ANIMALI

PIANTE

TERRENO

•ANTROPOZOONOSI (ANIMALE UOMO)

•ZOOANTROPONOSI (UOMO ANIMALE)

•ANFIXENOSI (UOMO ANIMALE)

•MICOSI (Cromoblastomicosi, sporotricosi….)

•INTOSSICAZIONI (Ergotismo, Aflatossine)

•SPORE (botulinica, tetanica

•FUNGHI (histoplasma)

GRAVI PER

L’UOMO

Page 25: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

VIE DI PENETRAZIONEVIE DI PENETRAZIONE•PROPRIETÀ AGENTI INFETTIVI

•CONFORMAZIONE E STRUTTURA OSPITE

•CUTE

•MUCOSE

•PLACENTA

•ATTACCO DIRETTO•ABRASIONI, LESIONI, MACERAZIONI, MORSICATURE, PUNTURE DI ARTROPODI

•VIE RESPIRATORIE (vibrisse, muco turbinati nasali, albero tracheo-bronchiale, alveoli) – INFEZIONI: LOCALIZZATE (Angina, influenza) GENERALIZZATE (morbillo)

•VIE DIGERENTI

•VIE GENITO-URINARIE

•VIE CONGIUNTIVALI

•ABORTI•NATI MORTI•MALFORMAZIONI CONGENITE•GRAVI AFFEZIONI NEONATALI

Sifilide, Toxoplasmosi,Listeriosi, Rosolia, Citomagalovirus,Varicella, ecc….

Page 26: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

VIE DI ELIMINAZIONE•MECCANISMO PATOGENETICO

•TROPISMO AG. INFETTIVI VS OSPITI

•CUTE

•MUCOSE

•SANGUE

•INFEZ. LOCALIZZATE (Leishmaniosi, Tigne, Carbonchio)•ESSUDATI- PUSTO LE (Varicella )

•VIE RESPIRATORIE -LOCALIZZATE (Naso, faringe, polmone, bronchi.) . -GENERALIZZATE (morbillo, rosolia..)

•VIE DIGERENTI - LOCALIZZATE (Stomatite, Herpes) . -GENERALIZZATE (elminti, salmonella)

•VIE GENITO-URINARIE - VENEREE (Sifilide, Blenorragia) . -GENERALIZZATE (Salmonella, Parotite)

•VIE CONGIUNTIVALI - LOCALIZZATE•VIE ARTIFICIALE: Aghi, soluzioni di continuo in cute e mucose•ARTROPODI EMATOFAGI: Malaria, Peste

~ vie di penetrazione

Page 27: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

•VEICOLI (Oggetti infetti, stoviglie, acqua, alimenti, sangue, ecc…)•VIE AEREE (Nuclei di goccioline, granuli di polvere)

•VETTORI

MODALITÀ DI TRASMISSIONEMODALITÀ DI TRASMISSIONE•DIRETTA•INDIRETTA

TRASMISSIONE DIRETTA

TRASM. INDIRETTA

•CONTATTO INTERUMANO (Bacio…)•INALAZIONE (Tosse, Goccioline fonazione..)•INOCULAZIONE (Aghi infetti…)

•MECCANICA (mosca domestica)

•BIOLOGICA (Moltiplicazione, ciclo vitale)

Vettoriobbligati

Page 28: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

MANIFESTAZIONE DELLE MALATTIE MANIFESTAZIONE DELLE MALATTIE INFETTIVE NELLA POPOLAZIONEINFETTIVE NELLA POPOLAZIONE

SPORADICITÀ: La malattia è assente da tempo nella popolazione per aasenza agente infettivo , ma si può verificare qualche caso per infezione contratta in altre aree geografiche (es. Malaria) e che non si propaga nella regione in esame.

Page 29: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

Capacità diffusiva recettività popolazioneCapacità diffusiva recettività popolazione

ENDEMIA: A.I. nella popolazione

• È presente stabilmente•Circola•Si manifesta numericamente con pochi casi•Uniformemente distribuito

condizionato

Fattori Metereologici (temp., umidità)Biologici (ciclo riproduttivo insetti)Sociali (affollamento, scuole)

Es. Mal. Respiratorie (fattori meteo, affoll.) Mal. da vettori (fattori biologici)

Page 30: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

QUANDO PIÙ CASI DI MALATTIA SI PRESENTANO NELLA STESSA POPOLAZIONE ENTRO BREVE TEMPO SIGNIFICA

CHE L’A.I. SOVRASTA LA POPOLAZIONE E SI HA:

EPIDEMIA

LIMITATA

ESPLOSIVA

Lo studio dei casi di malattia

I° = caso indice

Altri = casi secondari

Nel tempo

Esplosione circoscritta

E nello spazio

(Mappa temporale)

Diffusione lenta(es. mal. veneree)

Diffusione rapida(mal respiratorie)

Epidemie da veicoli(acqua inquinata, alimenti…)

(Mappa per punti)

Page 31: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

PANDEMIA

EVENTO

ENDEMO-EPIDEMICO

Quando l’epidemia sconfina da un territorio e investe

altri continenti (Es: INFLUENZA)

Quando la malattia è endemica nella popolazione e si manifesta con recrudescenze epidemiche ad intervalli di tempo definiti

(Es.:MORBILLO)

Page 32: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

MODELLO DI RILEVAMENTO INFEZIONI

NOTIFICA (Medico)D.M. 15/12/90Inchiesta epidem. (SSN)

DENUNCIA MALATI art. 253 T.U.LL.SS

ACCERTAMENTO DIAGNOSTICO

RICOSTRUZIONE DELLA MALATTIA

Frequenza

Distribuzione territoriale

Andamento nel tempo

Classe I,II,IIIMalattie infettive

Per svelare l’agente eziologico nel malato

Diretto

Indiretto •Sierodiagnosi•Prodotti metabolici•Carica anticorpale

•Escreti•Escreati•Essudati

Proprietà biologiche agenti eziologici

Recettività ospite

Caratteristiche popolazione

Page 33: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

INDAGINI PER INDIVIDUAZIONE EPIDEMIOLOGICA

MALATTIA INFETTIVA

COSTRUZIONE MODELLI

MATEMAMATICI

•Periodo di incubazione •Periodo di contagiosità•Durata della malattia

•Eventuali ricadute (n° e durata)•Rapporto malati/infetti•Quozienti di morbosità e letalità•Portatori•Immunità residua

Simulare Endemie o epidemieEvoluzione M.I.

INTERVENTI PREVENTIVI

Page 34: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

Profilassi Generale Malattie InfettiveProfilassi Generale Malattie InfettiveHa come obiettivo: scoperta e inattivazione sorgenti e Serbatoi

Interruzione catene trasmissione

Modificazione condizioni ambientali favorevoli

Modificazione recettività popolazione

Scoperta e inattivazione sorgenti e serbatoi D.M. 15-12-90 Denuncia Malati TOTALITARIA (casi accertati e sospetti)

NOTIFICA (Medico) INDAGIN. EPIDEMIOL. (SSN) CONDIZIONATA (solo casi accertati) OBBLIGATORIA PER M.I. di Ia – IIa – IIIa classe

Accertamento diagnostico SEGNI CLINICI INDAGINI DI LABORATORIO

Isolamento A DOMICILIO IN OSPEDALE

Quarantena dei contatti rivolta ai sog.esposti ad un caso di malattiain uso un tempo, oggi non si pratica

Sorveglianza sanitaria degli esposti

COMPLETA (senza libertà di movimento)

MODIFICATA (libertà di movimento limitata solo ad alcune cate gorie: alimentaristi, scuole...)

Page 35: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

TRASMISSIONE MALATTIA INFETTIVE

PROFILASSI BONIFICA RIMOZIONE DISINFEZIONE OCCASIONALE

FINALE PERIODICA CONTINUA

STERILIZZAZIONE Eliminazione qualsiasi forma di vita

(microrg. Patogeni e non comprese le spore)

BONIFICA ANTISEPSI Creare le condizioni per bloccare l’impianto e lo sviluppo microbiologico da un substrato (batteriostasi)

ASEPSIMantenere le condizioni di sterilita’ di un substrato

Distruzione Dei Microrganismi Patatogeni

Page 36: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

•DISINFEZIONE

•STERILIZZAZIONE

•DISINFESTAZIONE

PROVVEDIMENTI controllo microbiologico in convalescenza

NEI CONFRONTI istruzione comportamentale

DEI PORTATORI Asportazione chirurgica eventuali organi infetti (colecisti)

PROVVEDIMENTI INDIVIDUAZIONE E Animali Infetti (Brucellosi)DISTRUZIONE

NEI CONFRONTI

DEI SERBATOI Evitare il contatto di animali

NATURALI DI INF. domestici con animali selvatici

Page 37: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

BONIFICA AMBIENTE

Inquinamento Fecale• ELIMINAZIONE FATTORI FAVORENTI Affollamento

RECETTIVITA’ POPOLAZIONE

• EDUCAZIONE SANITARIA

INFORMAZIONE SU

CAUSE E FATTORI

CHE FAVORISCONO

INSORGENZA

DIFFUSIONE

PREVENZIONE

• VACCINAZIONE

Page 38: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

PROFILASSI IMMUNITARIA

Attiva

Passiva

VACCINI

SIERI IMMUNI eGAMMA-GLOBULINE umane

VACCINI•Germi vivi e attenuati Anticorpi locali e circolanti•Germi uccisi•Anatossine

Anticorpi circolantiAnticorpi circolanti

SOMMINISTRAZIONE•Orale (vivi e attenuati)•Parenterale (uccisi e anatossine)

•Scarificazione•Sottocutanea•Intramuscolare

Page 39: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

EFFICACIA

INNOCUITÀ

RISCHI

IMMUNIZZANTE

PROTETTIVA

Non deve stimolare la malattia

Encefalite post-vaccinale vaiolo (1/100.000)

Paralisi “compatibile” antipolio (1/10.000.000)

Reazioni locali (tumefazioni, gonfiori). (Rare)

Di gran lunga inferiori ai VANTAGGI

Page 40: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

CONTROINDICAZIONI

VACCINAZIONI OBBLIGATORIE

•MALATTIE ACUTE FEBBRILI•TERAPIE IMMUNOSOPPRESSIVE•MAL. PROLIFERATIVE MALIGNE•DEFICINZE IMMUNITARIE •GRAVIDANZA

•ANTIEPATITE B (Entro il I anno)•ANTIPOLIO (II mese- V e XI mese- III anno)•ANTIMORBILLO (Nel II anno di età)•DIFTERITE ( III, V, XI mese, VI anno)•TETANO X anno•ROSOLIA ( bambine età impuberi)

CONSIGLIATE ma non ancora obbligatorie in Italia

Page 41: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

Il nuovo calendario delle obbligatorie e delle consigliateIl nuovo calendario delle obbligatorie e delle consigliate

DTP: vaccinazione antidifterico-tetanico-pertossica

IPV: vaccino antipoliomielitico iniettabile - inattivato

OPV: vaccino antipoliomielitico orale - vivente attenuato

MPR: vaccinazione antimorbillo-parotite-rosolia

Td: vaccino antidifterico-tetanico per adulti, contenente soltanto 2 Lf di anatossina

difterica

Hib: vaccinazione anti-Haemophilus influenzae b

Page 42: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

IMMUNOPROFILASSI PASSIVA•SIERI OMOLOGHI•SIERI ETEROLOGHI

•SOMMINISTRAZIONE Individuo non immune a rischio

•USO

•Soggetti con documentata carenza anticorpale•Infezioni da batteri pèroduttori esotossine•Intossicazione botulinica•Morsicature serpenti velenosi (sieri)

•EFFICACIA Scarsa- Limitata nel tempo•PERMANENZA Temporanea (20-30 gg)

•RISCHI •Malattie da siero•Shock anafilattico

Page 43: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

MALATTIA DA SIERO:(in sogg mai trattati)

Complessi immuni da Antigene/Anticorpo tra proteine eterologhe a livello di vari organi

Si manifesta : Orticaria, edemi, dolori articolari…

SHOCK ANAFILATTICO: (in sogg trattati in precedenzacon lo stesso siero eterologo)

Complessi immuni da Antigene/Anticorpo tra proteine eterologhe a livello CELLULARE

Produzione di ISTAMINA: Dispnea e collasso C.C.

Page 44: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

CHEMIOPROFILASSICHEMIOPROFILASSI

CHEMIOTERAPICI

(contemporanea contagio)•ATTECCHIMENTO INFEZIONE

SI SOMMINISTRANO

•MANIFESTAZIONE MALATTIA (durante incubazione)

Protezione individuale limitata assunzione farmaco

•Es. Prevenzione MALARIA (Chinolonici, Pirimidinici) Il trattamento iniziato prima, continua per tutto il periodo di esposizione e permanenza in zone endemiche)•Es. Nella MALATTIA REUMATICA (Penicillina) Si blocca l’insorgenza ed evoluzione di lesioni cardiache da streptococco - emolitico di gruppo A.

Page 45: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

Bonifica ambientaleBonifica ambientale

Riserva d’infezione

Profilassi primaria Bonifica Rimozione

Page 46: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

Trattamento di bonificaTrattamento di bonifica

EFFICACE EFFICIENTE

•Eliminare il rischio infettivo

•Eliminazione del rischio rapida, poco costosa,

senza danni

Conoscenze

Agenti etiologici

Attività antimicrobica del mezzo di bonifica da adoperare

Sensibilità degli agenti etiologici ai mezzi bonificanti

Verifica del dell’efficacia e dell’efficienza

Page 47: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

Agente etiologicoAgente etiologico

CHI – PROVENIENZA- COME – DOVE- QUANDO

CHI:

?

•Batterio•Virus•Protozoo•Spora

• PROVENIENZA:Sorgente d’infezione

Serbatoio d’infezione

Page 48: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

COME:COME:

DOVE:DOVE:

QUANDO:QUANDO:

Trasmissione diretta per contatto o via aerea

Trasmissione indiretta

•Alimenti•Stoviglie•Indumenti•Giocattoli•Aria

•Fino alla guarigione completa•Inizio manifestazione clinica•Nel periodo di incubazione•Per tutta la vita

Page 49: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

Sensibilità agenti etiologici (1)Sensibilità agenti etiologici (1)

BATTERI:

VIRUS:

Blocco del metabolismo cellulare per inattivazione enzimi

Inattivazione proteine capside per denaturazione proteica

Page 50: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

CISTI

PROTOZOI:

SPORE

BATTERICHE:

Sensibilità agenti etiologici (2)Sensibilità agenti etiologici (2)Sensibilità al caloreper denaturazione proteica

Resistenza agenti chimiciper parete cistica

• Resistenza al calore - dipicolinato di Ca stabilizza le proteine

• Resistenza agenti chimici per involucro

• Sensibili ad agenti chimici che attaccano i gruppi-SH dell’involucro

Page 51: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

Attività antimicrobica del mezzoAttività antimicrobica del mezzo

TEMPO DI CONTATTO DECIMALE

FATTORE DI INATTIVAZIONE (FI)

GRADO DI STERILITÀ O PROBABILE CONTAMINAZIONE RESIDUA

Tempo di inattivazione del 90% della Carica MicrobicaIniziale (CMI)

CMI (Carica Microbica Iniziale)CMF (Carica Microbica Finale)

FI

N della Carica Microbica Residua (CMR)

Page 52: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

Fattori che influenzano attività del Fattori che influenzano attività del mezzo sugli agenti infettivimezzo sugli agenti infettivi

Stato fisico del mezzoPotere di penetrazioneStrato di sudiciume del substratoContatto mezzo/ substratoTemperatura del mezzoVolatilità del mezzopH

Page 53: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

Mezzi Di Bonifica

NATURALI

ARTIFICIALI

Diluizione Ossigeno

Hv SOLARE, T°C

CONCORRENZA VITALE

BATTERIOFAGIA

FISICI

CHIMICI

FISICIAsportazione Meccanica del sudiciume

Basse Temperature

Radiazioni ß e

Raggi U.V.

Alte temperature

CHIMICIFenoli Alcoli

Aldeidi Acidi

Basi Detergenti - saponi

Iodofori H2O2

Page 54: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

DisinfezioneDisinfezione

OBIETTIVO Distruggere solo i microrganismi patogeni

STRUMENTI Agenti disinfettanti fisici e chimici

Page 55: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

CaratteristicheCaratteristiche

•Azione specifica su un dato substrato

•Meccanismo d’azione

•Effetto battericida o batteriostatico

•Coagulaz proteica•Inattivazione enzimatica•Alchilazione di gr. rettivi•Lisi cellulare

Page 56: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

Agenti disinfettanti fisiciAgenti disinfettanti fisici

ACQUABOLLENTE

n on a tt ivasu H B V

VAPOREFLUENTE

p er3 0 -6 0 m in .

CALORE

Page 57: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

Agenti disinfettanti chimiciAgenti disinfettanti chimicicaratteristichecaratteristiche

Non devono deteriorare il substrato

Azione rapida ed ampio spettro d’azione

Non devono essere tossici per l’uomo o animali

Page 58: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

Tipi di disinfettanti chimiciTipi di disinfettanti chimici ALOGENI: ossidazione su gruppi-SH (Cloro, Ipocloriti,

Iodio, Ioduri) ALCOLI: denaturazione proteica (etanolo, isopropanolo) ALDEIDI: alchilazione su gruppi -COOH, NH2, -OH,

H2S FENOLI: attivi sulla membrana cellulare (ac. fenico) SAPONI: abbassano la tensione superficiale, debole

azione DETERGENTI SINTETICI ANIONICI E NON

IONICI: scarso potere disinfettante, elevato potere schiumogeno

DETERGENTI SINTETICI CATIONICI: composti quaternari dell’ammorio

Page 59: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

SterilizzazioneSterilizzazioneOBIETTIVO distruggere tutti i

microrganismi patogeni e nonSTRUMENTI agenti sterilizzanti

fisici e chimiciMezzi fisici Mezzi chimiciMezzi fisici Mezzi chimici• Calore Ossido di etilene: per tubi endotracheali,

cateteri •Raggi gamma:per materiale a perdere

•Raggi ultravioletti:aria e piani di lavoro

•Raggi infrarossi:siringhe, vetrerie

•Calore secco in stufa•Vapore saturo sotto pressione in autoclave

Page 60: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

CALORE UMIDOCALORE UMIDO

Vapore saturo sotto pressioneVapore saturo sotto pressioneIn un ambiente umido i microorganismi sono più sensibili In un ambiente umido i microorganismi sono più sensibili

al calore, a causa:al calore, a causa:1.1. Della minore stabilità delle proteineDella minore stabilità delle proteine

2.2. Della maggiore conducibilità termica e capacità di Della maggiore conducibilità termica e capacità di penetrazionepenetrazione

3.3. Il vapore acqueo in condensa cede direttamente il Il vapore acqueo in condensa cede direttamente il calore sulle superfici degli oggetticalore sulle superfici degli oggetti

121° C per poco più di 10 min.121° C per poco più di 10 min.

L’acqua bolle alla pressione normale a livello del mare a L’acqua bolle alla pressione normale a livello del mare a 100°C100°C

Aumentare di una atmosfera la pressione perché la Aumentare di una atmosfera la pressione perché la temperatura del vapore si innalzi fino a 121°Ctemperatura del vapore si innalzi fino a 121°C

Page 61: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

AUTOCLAVEAUTOCLAVECaldaia a chiusura ermetica in cui il vapore fa Caldaia a chiusura ermetica in cui il vapore fa

innalzare la pressione man mano che si innalzare la pressione man mano che si accumulaaccumula

IL CONTENUTO DI ARIA NEL VAPOREIL CONTENUTO DI ARIA NEL VAPOREDETERMINA DETERMINA

IL TEMPO DI UCCISIONE DEI IL TEMPO DI UCCISIONE DEI MICROORGANISMIMICROORGANISMI

PER CUIPER CUIL’ARIA CONTENUTA ALL’INTERNO L’ARIA CONTENUTA ALL’INTERNO

DELL’AUTOCLAVE DEVE ESSERE CACCIATA DELL’AUTOCLAVE DEVE ESSERE CACCIATA ATTRAVERSO UNO SCARICO E SOSTITUITA ATTRAVERSO UNO SCARICO E SOSTITUITA

CON IL VAPORECON IL VAPOREDurata del trattamento di sterilizzazione a Durata del trattamento di sterilizzazione a

121 °C e 1 atmosfera121 °C e 1 atmosfera15 – 30 min15 – 30 min

In rapporto alla quantità ed alla qualità del In rapporto alla quantità ed alla qualità del materiale da sterilizzaremateriale da sterilizzare

Page 62: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

L’ L’ autoclaveautoclave

manometro

termometrotermostato

cestello

coperchio

Page 63: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

•Temperatura Temperatura (°C) (°C)

•Pressione Pressione (atm) (atm)

•Tempo Tempo (min.) (min.)

•112 112 •+0,5 +0,5 •30 30

•121 121 •+1 +1 •15 15

•134 134 •+2 +2 •10 10

Tempi di sterilizzazione a Tempi di sterilizzazione a diverse T in autoclavediverse T in autoclave

Page 64: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

Verifica della sterilizzazioneVerifica della sterilizzazione

CONTROLLO TEMPERATURA E PRESIONE TRAMITE APPOSITE SPIE

CONTROLLO CHIMICO CON STRISCE ADESIVE

CONTROLLO BIOLOGICO

Page 65: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

INDICATORI BIOLOGICI (1)INDICATORI BIOLOGICI (1)

MICRORGANISMI

SUPPORTO

Resistenza elevata rispetto patogeniDistinguibili dal prodottoNon patogeniFacilmente coltivabili

Dal prodotto in esameMateriale fibrosoVetroFogli metallici

SITO DIFFICILE DA STERILIZZARE

EVENTUALE CRESCITA INSUFF. STERILIZZAZIONE

Page 66: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

INDICATORI BIOLOGICI (2)INDICATORI BIOLOGICI (2) CEPPO MICRORGANISMI

NUMERO UNITÀ FORMANTI COLONIE (CFU) PER UNITÀ DI VOLUME

SCADENZA

•Stearothermophilus D121= 1’,30’’•Bacillus subtilis D160= 5’ - 10’•Bacillus pumilus•Bacillus cereus•Bacillus sphaericus

Sterilizzazione per irradiazione

D= Valore di riduzione decimale: condizione di sterilizzazione che riduce i microrganismi al 10% di quelli iniziali. Si esprime

in minuti con sterilizzazione a calore con dose assorbita per sterilizzazione per irradiazione

Page 67: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

DisinfestazioneDisinfestazioneOBIETTIVO distruggere tutti i

microrganismi patogeni e nonSTRUMENTI agenti sterilizzanti

fisici e chimiciInsetticidi RodenticidiInsetticidi Rodenticidi •Piretrine: naturali e di sintesi, non

hanno azione residua

•Organo clorurate: inibiscono la

succinossidasi, lunga azione residua

•Organo fosforati: inibiscono la

colinesterasi, azione residua breve

•Carbammati: bassa tossicità

•Ad effetto acuto: ANTU, ossido arsenioso,

solfato di tallio

•Ad azione cumul. derivati cumarinici, azione anticoagulante, Warfarrin, cumarolo

Page 68: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

DISINFESTAZIONE

VETTORI

PASSIVI: Trasporto Meccanico dei Microrganismi Infettati

(es.: Mosca Domestica)

ATTIVI: nel loro organismo la moltiplicazione dei microrgani

smi infettanti

OBBLIGATI: sono necessari al parassita che, per arrivare a matura

zione, deve svolgere in essi una parte del suo ciclo biologico (es.: zanzara anofele x malaria)

Page 69: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

Trattamento di Disinfestazione

EFFICACE: Eliminare il Rischio di Infezione indiret.

EFFICIENTE: Eliminazione del Rischio Rapida, poco Onerosa, senza danno all’uomo e all’ambiente

RAZIONALE

CONOSCENZE

Vettori di Infezione e Rapporti con Agenti Eziologici

Condizioni Favorenti il loro Sviluppo

Attività Disinfestante dei Mezzi Bonificanti e

Rapporti col Parassita

Page 70: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

CONDIZIONI FAVORENTI

LO SVILUPPO DEI VETTORI

1. Situazioni Antigeniche per Inadeguata Tutela Ambientale

(es.: Rifiuti Solidi e Liquidi)

2. Condizioni Climatiche Favorevoli (es.: zone paludose)

3. Addensamento di Popolazione e Inadeguate Cure Igieniche

(es.: Pulci, pidocchi)

4. Condizioni Economiche Depresse

Page 71: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

- AGENTI FISICI (CALORE)

- AGENTI CHIMICI

- FUMIGANTI

- REPELLENTI

- INSETTICIDI

- RODENTICIDI

- LOTTA BIOLOGICA

DISINFESTAZIONE

Page 72: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

Prevenzione delle malattie Prevenzione delle malattie non infettive. non infettive.

Si distinguono:Si distinguono:PREVENZIONE PRIMARIA

PREVENZIONE SECONDARIA

PREVENZIONE TERZIARIA

Page 73: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

Prevenzione primariaPrevenzione primariaOBIETTIVI

STRATEGIE

. Rimuovere le cause

.Eliminare i fattori di

rischio.Proteggere dagli effetti

i soggetti esposti

Impedire l’insorgenza della malattia

Page 74: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

•EugeneticaEugenetica: (es. Individuazione di coppie a rischio di trasmissione di mal. Ereditarie tramite il consultorio genetico)

•Potenziamento delle capacità di difesaPotenziamento delle capacità di difesa: (fluorazione delle acque contro la carie, vitamine A e C contro il cancro)

•Abbandono di abitudini nociveAbbandono di abitudini nocive: (fumo di sigaretta, abuso di alcool, alimentazione eccessiva) e adozione di comportamenti positiviadozione di comportamenti positivi

•Interventi sull’ambiente di vita e di lavoroInterventi sull’ambiente di vita e di lavoro

METODOLOGIEMETODOLOGIE

Page 75: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

Prevenzione secondariaPrevenzione secondaria

OBIETTIVO

INTERVENTI

STRUMENTI

Impedire l’evoluzione conclamatadi malattie allo stato preclinico

Selezione dei malati in fase precoce

Screening selettivo o monitoraggio

Page 76: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

SCREENINGSCREENINGElemento essenziale della prevenzione

secondaria, viene definito come:

Un interveto su una popolazione o su un gruppo di soggetti apparentemente sani che permetta di discriminare i soggetti che probabilmente sono a

rischio per una patologia dai soggetti che non presentano tale rischio

Page 77: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

Lo screening può essere:Lo screening può essere:

DI MASSA quando è coinvolta un’intera popolazione

SELETTIVO quando interessa solo alcuni individui che si trovano in un determinato momento della vita ad essere a rischio di sviluppare una malattia (familiarità, presenza di fattori di rischio, particolari ambienti di vita o di lavoro, età,sesso,ecc.)

Page 78: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

Caratteristiche di uno Caratteristiche di uno screeningscreening

Rapidità Semplicità Economicità Non invasività Accettabilità Efficacia Efficacia delle modalità tecniche Conseguenze psicologiche

Page 79: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

EfficaciaEfficacia

SENSIBILITA’SENSIBILITA’: proporzione di persone positive al test tra quelle realmente malate

SPECIFICITA’SPECIFICITA’: proporzione di persone negative al test tra quelle non malate

VALORE PREDITTIVO DEL TEST VALORE PREDITTIVO DEL TEST POSITIVOPOSITIVO: proporzione di realmente malati tra i positivi al test

VALORE PREDITTIVO DEL TEST VALORE PREDITTIVO DEL TEST NEGATIVONEGATIVO: proporzione di realmente sani tra i negativi al test

Page 80: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

FinalitàFinalità

Riduzione della mortalità causata dalla malattia oggetto dell’iniziativa e non la

ricerca dei soggetti ammalati.Non è necessario che il test sia diagnostico,

è sufficiente che sia in grado di discriminare fra soggetti sani e soggetti

che “forse” non lo sono

Page 81: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

Gli ambiti di applicazione del test di Gli ambiti di applicazione del test di screening sono principalmente due:screening sono principalmente due:

MALATTIA GIA’ IN CORSO NELLA SUA MALATTIA GIA’ IN CORSO NELLA SUA FASE INIZIALEFASE INIZIALE, in cui l’intervento precoce porta ad un significativo miglioramento della prognosi (tumore del colon-retto) o, addirittura, alla possibilità di guarigione (ca. della mammella in fase iniziale

CONDIZIONE PREDISPONENTECONDIZIONE PREDISPONENTE o fortemente a rischio per lo sviluppo di una malattia (displasia grave del collo dell’utero, poliposi del colon, ipercolesterolemia)

Page 82: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

La tecnica di screening:La tecnica di screening:

prevede l’invito attivo dei soggetti “bersaglio” perché si sottopongano al

test; una volta definita la cadenza con cui esaminare la popolazione, è facile

calcolare il carico di lavoro ed organizzare le convocazioni

Page 83: LA PREVENZIONE. Nellambito della prevenzione si distinguono: LA PREVENZIONE PRIMARIA obiettivo Impedire linsorgenza di nuovi casi di malattia LA PREVENZIONE.

Prevenzione terziariaPrevenzione terziaria

OBIETTIVO

INTERVENTI

STRUMENTI

Impedire che il malato diventi un invalido (fisico, sociale)

Terapia della riabilitazionefisica/psichica

Assistenza medica e sociale