La Politica Sanitaria Dell'Unione Europea

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Bruxelles - Rappresentanza permanente d’Italia presso l’Unione europea 15 ottobre 2012 “La politica sanitaria dell'Unione europea: un approccio innovativo a favore di sistemi sanitari più sostenibili” Nel corso della conferenza, il professor Pierdavide Lecchini ha presentato una panoramica sulle ultime tendenze in tema di politica sanitaria nell’Unione europea. Secondo il relatore l’UE ha l’aspettativa di vita più alta nel mondo; il sistema sanitario dei paesi europei costa in media l’11% del bilancio statale, o il 12% nel caso nei paesi maggiori, contro il 17% degli Stati Uniti. Nel caso italiano si tratta del 9%. L’Unione europea si sta ora muovendo nel tentativo di realizzare un maggiore coordinamento tra le varie politiche sanitarie nazionali e per la creazione di sistemi di e-health, cercando allo stesso tempo di contenere i costi. Il settore sanitario è infatti la seconda area di spesa di quasi tutti i governi europei. Il settore sanitario, secondo Lecchini, ha una grande rilevanza in tre dei cinque obiettivi della strategia Europa 2020, piano per il futuro dell’Europa lanciato nel 2010. Dal punto di vista dell’occupazione (primo obiettivo) il settore sanitario impiega il 10% dei lavoratori europei; dal punto di vista della ricerca e sviluppo (terzo obiettivo) ha potenziale di investimento pari allo 0,3% del PIL europeo e per quanto riguarda l’aumento dell’occupazione (quarto obiettivo), il 15% delle qualifiche nel settore terziario sono nell’ambito della sanità. La discussione su come ridurre le spese senza intaccare la qualità del servizio verte sulla definizione delle possibilità di razionalizzare le aziende sanitarie, aumentando l’efficienza e il rendimento delle risorse utilizzate con costi minori. Sono al vaglio proposte di tassare prodotti come tabacco o bibite zuccherate, in nome di prevenzione e promozione di uno stile di vita sano, e per aumentare gli introiti. L’Unione europea ha avviato vari tavoli di riflessione, di cui fanno parte diversi stati membri, in vista del consiglio EPSCO sulla salute dell’8-9 dicembre 2012, con lo scopo di individuare e discutere le migliori performance a livello sanitario e definire il corso di azione futuro. I diversi ambiti sono cinque. Il primo è l’applicazione della strategia Europa 2020, il secondo è l’uso dei fondi strutturali, il terzo è l’uso dei farmaci secondo costo ed efficacia, il quarto è l’assistenza integrata e la migliore gestione delle strutture ospedaliere, il quinto è l’efficacia degli investimenti nel campo della salute. L’Italia fa parte del primo e del quarto gruppo. Esiste anche una proposta di Parlamento europeo e Consiglio, del novembre 2011, per l’istituzione del programma “Salute per la crescita”. Questo programma, concepito per il periodo 2014-2020, dovrebbe disporre di un budget di 446 milioni di euro, a cui gli stati potrebbero accedere, per ricevere sovvenzioni per enti nazionali di varia natura. I suggerimenti del relatore per favorire lo sviluppo di sistemi sanitari più sostenibili a livello europeo sono tre: “semplificazione, efficacia e aumento delle performance dei sistemi esistenti”. 23 ottobre 2012 – Sergio Fischer Link utili, informazioni per l’approfondimento e contatti: Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sull’istituzione del programma "Salute per la crescita" (IT): http://ec.europa.eu/health/programme/docs/prop_prog2014_it.pdf

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Bruxelles - Rappresentanza permanente d’Italia presso l’Unione europea 15 ottobre 2012 “La politica sanitaria dell'Unione europea: un approccio innovativo a favore di sistemi sanitari più sostenibili” Nel corso della conferenza, il professor Pierdavide Lecchini ha presentato una panoramica sulle ultime tendenze in tema di politica sanitaria nell’Unione europea. Secondo il relatore l’UE ha l’aspettativa di vita più alta nel mondo; il sistema sanitario dei paesi europei costa in media l’11% del bilancio statale, o il 12% nel caso nei paesi maggiori, contro il 17% degli Stati Uniti. Nel caso italiano si tratta del 9%. L’Unione europea si sta ora muovendo nel tentativo di realizzare un maggiore coordinamento tra le varie politiche sanitarie nazionali e per la creazione di sistemi di e-health, cercando allo stesso tempo di contenere i costi. Il settore sanitario è infatti la seconda area di spesa di quasi tutti i governi europei. Il settore sanitario, secondo Lecchini, ha una grande rilevanza in tre dei cinque obiettivi della strategia Europa 2020, piano per il futuro dell’Europa lanciato nel 2010. Dal punto di vista dell’occupazione (primo obiettivo) il settore sanitario impiega il 10% dei lavoratori europei; dal punto di vista della ricerca e sviluppo (terzo obiettivo) ha potenziale di investimento pari allo 0,3% del PIL europeo e per quanto riguarda l’aumento dell’occupazione (quarto obiettivo), il 15% delle qualifiche nel settore terziario sono nell’ambito della sanità. La discussione su come ridurre le spese senza intaccare la qualità del servizio verte sulla definizione delle possibilità di razionalizzare le aziende sanitarie, aumentando l’efficienza e il rendimento delle risorse utilizzate con costi minori. Sono al vaglio proposte di tassare prodotti come tabacco o bibite zuccherate, in nome di prevenzione e promozione di uno stile di vita sano, e per aumentare gli introiti. L’Unione europea ha avviato vari tavoli di riflessione, di cui fanno parte diversi stati membri, in vista del consiglio EPSCO sulla salute dell’8-9 dicembre 2012, con lo scopo di individuare e discutere le migliori performance a livello sanitario e definire il corso di azione futuro. I diversi ambiti sono cinque. Il primo è l’applicazione della strategia Europa 2020, il secondo è l’uso dei fondi strutturali, il terzo è l’uso dei farmaci secondo costo ed efficacia, il quarto è l’assistenza integrata e la migliore gestione delle strutture ospedaliere, il quinto è l’efficacia degli investimenti nel campo della salute. L’Italia fa parte del primo e del quarto gruppo. Esiste anche una proposta di Parlamento europeo e Consiglio, del novembre 2011, per l’istituzione del programma “Salute per la crescita”. Questo programma, concepito per il periodo 2014-2020, dovrebbe disporre di un budget di 446 milioni di euro, a cui gli stati potrebbero accedere, per ricevere sovvenzioni per enti nazionali di varia natura. I suggerimenti del relatore per favorire lo sviluppo di sistemi sanitari più sostenibili a livello europeo sono tre: “semplificazione, efficacia e aumento delle performance dei sistemi esistenti”. 23 ottobre 2012 – Sergio Fischer Link utili, informazioni per l’approfondimento e co ntatti: Proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio sull’istituzione del programma "Salute per la crescita" (IT): http://ec.europa.eu/health/programme/docs/prop_prog2014_it.pdf