La politica italiana ed europea di Cooperazione allo sviluppo Marco Zupi, CeSPI.
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La politica italiana ed europea di Cooperazione
allo sviluppo
Marco Zupi, CeSPI
Tendenze dell’APS mondiale
Tendenze dell’APS europeo
Tendenze dell’APS italiano
Il tema della coerenza
M ilia rd i $
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1 9 8 8 1 9 9 1 1 9 9 4 1 9 9 7 2 0 0 0 2 0 0 3
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ID E
F lussi d i cap ita lepriv a to R im esse
Trend della finanza per lo sviluppo
F lu ssi p u b b lic i
Distorsioni imputabili al sistema di contabilità DAC
Tendenze dell’APS mondiale
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2000
2001
2002
2003
*
tot paesi DAC
membri UE
G7
Italia
Multilaterale
* - Dati preliminari
In base ai dati preliminari del DAC relativi al 2003, l’APS ha raggiunto complessivamente 68,5 miliardi di dollari, pari allo 0,25% del reddito nazionale lordo (RNL) combinato di tutti i Paesi donatori (0,23% nel 2002)
APS contabilmente in ripresa, ma ben lontano da obiettivi di Monterrey e da necessità di MDGs
Fattori di contesto, legati a nuove priorità di agenda internazionale, sono elementi condizionanti anche per APS
(milioni $, correnti)
APS in termini reali in 15 anni (fino al 2003)
Divario crescente: APS pro capite non ha tenuto
il passo di crescita del RNL pro capite (prezzi e TC 1998)
Dati preliminari APS 2003(milioni $)
Totale DAC: 68, 48 miliardi
Dati preliminari APS 2003(% RNL)
Tra i 22 Paesi membri del DAC, soltanto Danimarca, Lussemburgo, Paesi Bassi, Norvegia e Svezia sono stati in grado di raggiungere l’obiettivo dello 0,7% del RNL
Nel periodo 2002-2003: Italia, Austria, Danimarca, Finlandia, Paesi Bassi, Portogallo, Spagna e Svezia hanno tagliato i fondi,
Alcuni Paesi si sono impegnati in modo chiaro a raggiungere l’obiettivo dello 0,7%: il Belgio entro il 2010, l’Irlanda entro il 2007, la Francia entro il 2012 (impegnandosi a raggiungere lo 0,5% entro il 2007), Regno Unito entro il 2013, USA a incrementare molto. UE dovrà raggiungere media 0,39% entro il 2006 (obiettivo di Barcellona, marzo 2002)
APS mondiale risente di misure del debito e di bilateralizzazione funzionale a nuove priorità (emergenza e sicurezza)
USA: 450 miliardi di $ vanno a spese militari (45% del tot mondiale), 87 per guerra e 21 per ricostruzione Iraq: Mancano 57 miliardi di $ per raggiungere lo 0,7% RNL
UE: mancano 30 miliardi
nel 2003, 2 miliardi di $ iscritti come cooperazione bilaterale degli USA, corrispondenti all’incremento in valore assoluto degli aiuti rispetto all’anno precedente: avvio spese per gli aiuti alla ricostruzione dell’Iraq
settembre 2004: Proposta Chirac/Lagos/Lula a NU per FfD, riprendendo par. 42 Monterrey Consensus
Tema della quantità di risorse si lega a qualità: es. Ghana ha definito PRSP – approvato – di 8 miliardi di $ in investimenti: attualmente disponibili soltanto 2
In questo quadro non ci sono condizioni per sperare in crescita di APS in quanto tale
Globalizzazione ha portato alla frantumazione di tutte le politiche, per cui servono nuove logiche e missioni e nuovo sistema di alleanze
Commercio, finanza, investimenti, migrazioni, sicurezza interagiscono con APS. Rischio reale è di non addizionalità di risorse ma uso strumentale di APS
Incontro High Level Meeting DAC (aprile 2004): chiarire definizioni dell’APS contro il rischio di ambiguità con peace-keeping, peace-enforcement, crisis management, border controls, immigrant repatriation
Tendenze dell’APS europeoOltre a quantità di aiuti, alcuni problemi generali APS:
Nuovo contesto di sicurezza, problema di PVS che hanno scarsi risultati, FfD, beni pubblici globali, liberalizzazione commerciale, raggiungimento MDGs
Inoltre, alcuni problemi specifici per l’UE:
Rapporto APS – politica estera (nuova Costituzione)
Implicazioni dell’allargamento (e focus dei 10 a vicini)
Futuro di relazioni con ACP
Architettura di cooperazione UE (nel quadro di ridefinizione di strumenti: di pre-adesione (IPA), di vicinato e partenariato (ENPI), per la cooperazione allo sviluppo e la cooperazione economica (DCECI), per la stabilità) e con deconcentrazione chiusa nel 2003
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2000
2001
2002
2003
*
APS
Aiuti pubblici
Aiuti pubblici CE ai PVS e agli altri paesi. Erogazioni nette (milioni $)
34
3,5
43,2
7,9
3,50,7 6,9
fondi strutturali
aiuti per la pre-adesione
agricoltura
politica interna
amministrazione
riserve
azione esterna (e FES)
Relazioni esterne dell’UE,
spese 2002 (miliardi di
euro)
0,33
1,85
0,57
0,52
2,05
0,03
1,55
AL
ACP (=FES)
Asia
Azioni umanitarie
Wider Europe
PESC
resto
6,9 miliardi di euro, di cui 5,1 da bilancio
Africa è marginale (era oltre 50% a fine anni ’80,
è del 34,6%, wider europe è del 38,3%
PMA= 26%, altri a basso X=11%, medio X= 38%
+9%)
UE spiega il 51% di APS mondiale (3/4 tramite paesi membri, CE ha raggiunto 1/4)
Italia dà molto a CE: 40% del proprio totale, Svezia dà 4%
Nessuno dei primi 10 beneficiari di APS di CE è in Africa sub-sahariana o PMA (solo due non europei: Tunisia e Marocco e Mauritania tra PMA)
Per ora FES è 1/4 e bilancio è ¾: con budgetizzazione?
Riorganizzazione CE mantiene ambiguità: DG sviluppo debole rispetto a RELEX (mentre commercio è separata come DG) che in parte ha competenze
Nuova politica 2000: priorità PR, collegare APS e commercio, promuovere integrazione regionale, sostegno a riforme macroeconomiche e servizi sociali, sicurezza alimentare, trasporti, capacity building
Oggi, gran parte di APS indirizzato a paesi a medio reddito: Balcani, Med, ex Repubbliche di URSS, Medio Oriente spiegano 2,1 miliardi di euro
Europa dell’Est era 3,2% ai primi anni ’80, 8,4% primi ’90 e ora supera il 25%
Asia – con alta proporzione di poveri – riceve 575 milioni, pari a 0,5 $ pro capite (Medit è 98 $)
Politica estera influenza molto equilibrio regionale
Anche priorità settoriali cambiate: da centralità di Africa e aiuti alimentari (1/3 di aiuti CE in anni ’80, ora 7%), a più institution building (ora 15%)
Continuità: trasporti (19% APS e 31% del IX FES) e riforme macro (15%), servizi sociali (21%)
Tendenze dell’APS italiano
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1996
1997
1998
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2000
2001
2002
2003
*
APS Multilaterale
APS Bilaterale
APS italiano. Erogazioni nette (milioni $)
La svolta del 2000: Il peso della cancellazione del debito estero nella politica italiana
Italia, in quantità ben lontana da obiettivo 0,7% (e anche minimo UE: 0,33% nel 2006 richiede aumento del 113% in termini reali: 2,7 miliardi $ + del 2003)
Nel 2004, a luglio decreto Tremonti ha comportato riduzione di 250 milioni di euro (su 530/628 stanziati per l’anno dalla Finanziaria). Oggi?
Uniche novità recenti erano state debt relief (a esaurimento), fondo globale contro malattie (multilaterale e a rischio di tagli) e ricostruzione post-conflitto (idem e di nuova agenda: coerenza cruciale)
Incremento su bilaterale? difficoltà gestionali, personale sottodimensionato, non rilievo politico (manca ministro competente), problema di coerenza politiche e relative informazioni (DAC peer review 04)
Frammentazione, molteplicità di interessi, scarse risorse, mancanza di sistema di valutazione, ipotesi permanente di riforma di legge (DAC peer review)
compresenza di spinte a multilateralizzazione e bilateralizzazione
Esistenza di ispirazione DAC (PR) , importanza di CE, nuovo bilateralismo, protagonismo di decentrata
Rapporto APS-internazionalizzazione, APS-migrazioni, APS-sicurezza/lotta al terrorismo, e conseguenti priorità geografiche e settoriali
R is tre tta
A P S :o b ie tt iv is t ru m e n tifo rm e
In te rm e d ia
P o litic ae s te ra(d ir it t iu m a n i)
A P S
S ic u re z z a(a lle a n z e ,c o m m e rc iod ’a rm i)
E ste sa
C o m m e rc io
P o litic aa g ric o la
P o litic am ig ra to ria A P S
P o litic a I ein d u s tr ia
P o litic aa m b ie n ta le
Diverse tipologie (prospettive) di incoerenza
Non intenzionale (interessi di PVS non presi in considerazione)
Intenzionale (incompatibilità di interessi)
Strutturale (produttori, consumatori, ambiente)
Occasionale (su singolo argomento)
Istituzionale (compartimentalizzazione e culture difformi tra istituzioni)
Politica ed economica (interessi in conflitto, complessità)
Coerenza tra commercio, aiuti, investimenti, sicurezza e migrazioni dovrebbe orientare gli accordi per il partenariato
Rischio è uso strumentale di APS sottoposto a condizionalità esterne rispetto a obiettivo di sviluppo e riduzione della povertà
Diverse cause di incoerenza
Il Commitment to Development Index (del Centre for Global Development & Foreign Policy): il caso italiano
Le sei componenti del CDI
Il punteggio dell’Italia è, su un massimo di 10: 1,4 (aiuti x debito), 7,0 (commercio), 5,3 (ambiente), 1,5 (investimenti), 1,1 (migrazioni, però dato vecchio) e 5,3 (peace-keeping), per una media totale di 3,6
al quindicesimo posto (primi i Paesi Bassi, comunque con 5,3, ultimi Giappone – 2,4 – e USA – 2,6 -. Germania è unico dei G7 con risultato superiore alla media – che è di 4,1, con 4,7)
Come “garantire” maggiori risorse (pubbliche e private) per lo sviluppo, sulla base di FfD e dichiarazione di Ginevra (meccanismi obbligatori: tassazione transazioni finanziarie e armi, International financial facility, SDR; coordinamento: paradisi
fiscali e rimesse; volontari: CSR e carte credito)?
Che rapporto tra sviluppo e obiettivi di politica estera e di sicurezza? E quali misure specifiche?
Priorità di lotta al terrorismo permea altri campi: come collocare APS?
In che rapporto le operazioni di peace-keeping in Africa con APS? E AU/EU African Peace Facility?
Che strategia adottare nel rapporto tra agenda WTO e Economic Partnership Agreements? PAC?
Come collegare in modo non strumentale APS e politiche migratorie (e politiche per rifugiati)?
Le questioni aperte