La Piazza di Chioggia - 2012ott n127

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La “battaglia” di Chioggia contro la chiusura Tribunale pag. 6 Apre una nuova sede dello Iat per turisti e operatori Turismo pag. 12 I ragazzi del Cfp cucinano per il Papa La storia pag. 20 pagg. 8-9 Pesca, la Commissione Ue riflette sulle specificità A Chioggia la delegazione europea si dice orientata verso la “regionalizzazione” L o scorso 11 ottobre la città ha ospitato la delegazione di parlamentari della commissione europea della pesca giun- ta a Chioggia grazie all’impegno dell’euro- parlamentare italiano Guido Milana. Nel corso dell’incontro che si è svolto a Palazzo Grassi i pescatori e le associazioni di categoria del settore hanno esposto le principali problematiche che minano un set- tore considerato un tempo tra i più redditizi per il nostro territorio. In primis è stato evidenziato come il regolamento sul Mediterraneo del 2006 ha imposto delle forti limitazioni alla flotta pe- schereccia come ad esempio la pesca entro le tre miglia dalla costa fino ad arrivare ai limiti imposti alle draghe idrauliche che non consentono di fatto di effettuare la raccol- ta di cappelonghe. Sono state inoltre mo- strate direttamente ai vicepresidenti Guido Milana e Struan Stevensono, Marek Jòsef Gròbarczyk, Dolores Garcia-Hierro Carabal- lo, Pat The Cope Gallagher, Marek Josef Grobarczyk e Ulrike Rodust le reti utilizzate secondo le norme comunitarie che rendono impossibile la pesca del latterino. All’incon- tro erano presenti i sindaci di Chioggia e Caorle, Giuseppe Casson e Luciano Striuli, il vicesindaco del comune di Chioggia, Mauri- zio Salvagno, l’assessore alla Pesca di Porto Tolle, Raffaele Crepaldi, i presidenti nazio- nali di Agci Agrital Giampaolo Bonfiglio, di Lega Pesca Ettore Iani, di Federcoopesca Gilberto Ferrari con loro rappresentanti lo- cali e le autorità militari. EDITORIALE Nuovo Veneto firmato Monti di Nicola Stievano P oche righe del Consiglio dei Ministri, il giorno di Halloween, hanno azzerato mesi di discussioni e polemiche, deci- ne di interventi più o meno appassionati, mozioni, dichiarazioni d’intenti, appelli e via di questo passo. Anche gli ultimi, con- citati, giorni che hanno preceduto il decre- to sono stati spazzati via con un colpo di penna. Il governo Monti ha tirato dritto per la strada della riorganizzazione delle province passando sopra ad ogni proposta arrivata dal territorio. Umiliata soprattutto la Regione che si è arrovellata per mesi e mesi sul riordino delle province per arrivare alla proposta un po’ naif di mantenere le sette province così com’erano. Tutte da salvare, tutte degne di essere trasformare in “enti di secondo livello” e di mantenere intatti i confini. Messa, almeno per ora, in stand-by anche l’iniziativa Za- nonato - Orsoni sulla città metropolitana Venezia - Padova che per una settimana ha scompaginato lo scacchiere veneto metten- do in subbuglio decine di sindaci e costrin- gendo all’angolo anche Zaia. Con buona pace di Rovigo che non voleva saperne di Padova e ora dovrà andare a braccetto con Verona. continua a pag. 3 continua a pag. 8 L’Intervento ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio I n Italia, ed in particolar modo nel Veneto, si pagano tante e troppe tasse. Nel corso degli anni la pressione fiscale, è costantemente cresciuta. Nel 2012 dovrebbe attestarsi al 45,1% del Pil: in altre parole, per ogni 100 euro cha la “famiglia” Italia percepisce, 45,1 vanno allo Stato e solo 54,9 rimangono in tasca per vivere. Non toccate l’Imu *Segretario CGIA di Mestre di Giuseppe Bortolussi* Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 127 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD www.lapiazzaweb.it di Chioggia PRIMARIE: COMITATI PRO BERSANI E PRO RENZI Un ceppo d’ancora romana databile al primo secolo a.C. ritrovato nelle Tegnue di Chioggia. Nel corso delle ricerche iniziate nella zona di Tutela biologica delle Tegnue è stato scoperto dall’associazione, poggiato sul fondale, l’antico reperto. pagg. 18-19 TEGNUE, TROVATA ANCORA ROMANA La sfida è tutta all’insegna dei giovani, ci sono quelli che si sono orga- nizzati e hanno dato vita al Comitato a sostegno del rottamatore Matteo Renzi e coloro che invece appoggiano con il loro Comitato il segretario nazionale del Pd Pier Luigi Bersani. pag. 36 LO NAZ/19/2010/CT 01 04 2010 CAVARZERE (VE) Via Maestri del Lavoro, 13 Tel. 0426 311783 Fax 0426 311741 www.tirakkina.it di Destro Anna (CI OCCUPIAMO DI DISIMPEGNO POLIZZE) Via S. Marco, 1933/C Sottomarina (VE) Tel. 041 4968055 Borgo S. Giovanni, 7/z Chioggia (VE) Tel. 041 4968379 Dal Lunedì al Sabato dalle ore 9.00 alle 12.30 dalle 15.30 alle 19.00 Dal Lunedì al Sabato dalle ore 9.00 alle 12.30 dalle 15.30 alle 18.30 Con cortesia e professionalità acquistiamo in contanti il tuo ORO o ARGENTO alle migliori quotazioni

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La “battaglia” di Chioggia contro la chiusura

Tribunale

pag. 6

Apre una nuova sede dello Iat per turisti e operatori

Turismo

pag. 12

I ragazzi del Cfp cucinano per il Papa

La storia

pag. 20

pagg. 8-9

Pesca, la Commissione Ue riflette sulle specificitàA Chioggia la delegazione europea si dice orientata verso la “regionalizzazione”

Lo scorso 11 ottobre la città ha ospitato la delegazione di parlamentari della commissione europea della pesca giun-

ta a Chioggia grazie all’impegno dell’euro-parlamentare italiano Guido Milana.

Nel corso dell’incontro che si è svolto a Palazzo Grassi i pescatori e le associazioni di categoria del settore hanno esposto le principali problematiche che minano un set-tore considerato un tempo tra i più redditizi per il nostro territorio.

In primis è stato evidenziato come il

regolamento sul Mediterraneo del 2006 ha imposto delle forti limitazioni alla flotta pe-schereccia come ad esempio la pesca entro le tre miglia dalla costa fino ad arrivare ai limiti imposti alle draghe idrauliche che non consentono di fatto di effettuare la raccol-ta di cappelonghe. Sono state inoltre mo-strate direttamente ai vicepresidenti Guido Milana e Struan Stevensono, Marek Jòsef Gròbarczyk, Dolores Garcia-Hierro Carabal-lo, Pat The Cope Gallagher, Marek Josef Grobarczyk e Ulrike Rodust le reti utilizzate

secondo le norme comunitarie che rendono impossibile la pesca del latterino. All’incon-tro erano presenti i sindaci di Chioggia e Caorle, Giuseppe Casson e Luciano Striuli, il vicesindaco del comune di Chioggia, Mauri-zio Salvagno, l’assessore alla Pesca di Porto Tolle, Raffaele Crepaldi, i presidenti nazio-nali di Agci Agrital Giampaolo Bonfiglio, di Lega Pesca Ettore Iani, di Federcoopesca Gilberto Ferrari con loro rappresentanti lo-cali e le autorità militari.

EDITORIALE

Nuovo Veneto fi rmato Monti di Nicola Stievano

Poche righe del Consiglio dei Ministri, il giorno di Halloween, hanno azzerato mesi di discussioni e polemiche, deci-

ne di interventi più o meno appassionati, mozioni, dichiarazioni d’intenti, appelli e via di questo passo. Anche gli ultimi, con-citati, giorni che hanno preceduto il decre-to sono stati spazzati via con un colpo di penna.

Il governo Monti ha tirato dritto per la strada della riorganizzazione delle province passando sopra ad ogni proposta arrivata dal territorio.

Umiliata soprattutto la Regione che si è arrovellata per mesi e mesi sul riordino delle province per arrivare alla proposta un po’ naif di mantenere le sette province così com’erano.

Tutte da salvare, tutte degne di essere trasformare in “enti di secondo livello” e di mantenere intatti i confi ni. Messa, almeno per ora, in stand-by anche l’iniziativa Za-nonato - Orsoni sulla città metropolitana Venezia - Padova che per una settimana ha scompaginato lo scacchiere veneto metten-do in subbuglio decine di sindaci e costrin-gendo all’angolo anche Zaia. Con buona pace di Rovigo che non voleva saperne di Padova e ora dovrà andare a braccetto con Verona.

continua a pag. 3

continua a pag. 8

L’Intervento

ENTRA IN RETE CON NOI! Troverai il nostro giornale prima che venga distribuito con nuove news che riguardano il tuo territorio

In Italia, ed in particolar modo nel Veneto, si pagano tante e troppe tasse. Nel corso degli anni la pressione fi scale, è costantemente cresciuta. Nel 2012 dovrebbe attestarsi al 45,1% del Pil: in altre

parole, per ogni 100 euro cha la “famiglia” Italia percepisce, 45,1 vanno allo Stato e solo 54,9 rimangono in tasca per vivere.

Non toccate l’Imu

*Segretario CGIA di Mestre

di Giuseppe Bortolussi*

Periodico d’informazione locale. Anno XIX n. 127 - Poste Italiane spa – Spedizione in abbonamento postale – DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/04 n° 46) – Art. 1 comma 1 – PD www.lapiazzaweb.it

di Chioggia

Primarie: comitati Pro bersani e Pro renzi

Un ceppo d’ancora romana databile al primo secolo a.C. ritrovato

nelle Tegnue di Chioggia. Nel corso delle ricerche iniziate nella zona di Tutela

biologica delle Tegnue è stato scoperto dall’associazione, poggiato sul fondale,

l’antico reperto.

pagg. 18-19

tegnue, trovata ancora romana

La sfida è tutta all’insegna dei giovani, ci sono quelli che si sono orga-

nizzati e hanno dato vita al Comitato a sostegno del rottamatore

Matteo Renzi e coloro che invece appoggiano con il loro

Comitato il segretario nazionale del Pd Pier Luigi Bersani.

pag. 36

LO NAZ/19/2010/CT01 04 2010

CAVARZERE (VE) Via Maestri del Lavoro, 13

Tel. 0426 311783 Fax 0426 311741www.tirakkina.it

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Page 4: La Piazza di Chioggia - 2012ott n127

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Page 5: La Piazza di Chioggia - 2012ott n127

Miracoltivava marjuana nel

giardino della nonna

Coltiva marjuana nel giardino della nonna.Brutta scoperta fatta dai carabinieri ad Oriago di Mira. Un giovane coltivava

piante di “marijuana” nel giardino di casa della nonna: è stato arrestato nelle scorse

settimane dai militari della locale stazione. Il giovane aveva coltivato, nel giardino

della nonna una anziana di 84 anni, a sua insaputa, 20 chili di piante da marijuana

in serra e all’aperto. E’ stata trovata anche mezzo chilo di droga già essiccata e

pronta per essere venduta.

Provincia di Veneziail Piano triennale

delle oPere Pubbliche

Riviera del Brentaregistri unioni civili, Petizioni

Continuerà fino a fine anno, in Riviera del Brenta e Miranese, la raccolta di firme per l’istituzione dei Registri delle unioni civili. Ha raggiunto nel primo mese circa 900 sottoscrizioni. A coor-dinare l’iniziativa è Alfeo Babato per il comitato “Una volta per tutti”. Babato nelle scorse settimane aveva scritto una lettera a tutti i primi cittadini della zona in cui erano stati allegati l’ordine del giorno e le delibere di quei Comuni con le quali si istituiscono i registri. Il 50% dei cittadini in Riviera e Miranese non si sposa più né in chiesa né in Comune.

Chioggia Provincia RegioneChioggia Provincia RegioneChioggia Provincia RegioneChioggia Provincia RegioneChioggia Provincia RegioneChioggia Provincia RegioneChioggia Provincia RegioneChioggia Provincia RegioneChioggia Provincia RegioneChioggia Provincia Regionecommercio

pag. 17

Ascom, dopo 14 anni Perini lascia

eventi

pag. 25

Grande edizione di “Ottobre blu”

cultura

pagg.28-29

La stagione di prosa e il cabaret

Mestreener.gi, Progetto Per il volontariato

E’ stato presentato a Meste il progetto Ener.gi – Giovani Energie Responsabili, di cui la Provincia di Venezia è capofila, nell’ambito del programma Azione ProvincEgiovani 2012. Il programma mira a spingere i giovani ad avvicinarsi al mondo del volontariato, a diventare protagonisti, attraverso l’impegno civico, solidale e politico. Coinvolgerà, nel 2012-2013, 9.000 ragazzi tra i 16 e i 25 anni delle due province di Venezia e Rovigo.

EDITORIALE

Nuovo Veneto fi rmato Monti In questa fi ne del 2012, dunque, il nuovo Veneto porta la fi rma del governo Monti e non certo degli amministratori del territorio, che

del resto quanto a potere decisionale e forza di incidere sulle scelte per il prossimo futuro sono in buona compagnia con gli altri colleghi di tutta l’Italia.

Tutti impegnati a recintare il proprio orticello, i nostri rappresentanti non si sono resi conto che le decisioni ormai passano sopra le loro teste lasciando a loro, però, il compito di mettere in pratica il nuovo assetto, piaccia o non piaccia. Il giorno dopo il decreto di riordino delle Province è tutto un levare di scudi: dai presidenti e assessori “a scadenza” a fi ne anno ai sindaci, di questo o quello schieramento, che mal digeriscono accorpamenti ed esclusioni.

C’è chi annuncia ricorsi alla Corte Costituzionale e chi è prova a mettere insieme un fronte politico che permetta di modifi care lo scenario ma alla maggioranza dei cittadini tutte queste manovre interessano fi no ad un certo punto e, anzi, possono apparire come l’ennesimo tentativo della politica di salvare se stessa. Un padovano continuerà a sentirsi tale anche se dal punto di vista amministrativo dividerà la provincia con Treviso, che manterrà le sue specifi cità e la sua identità. E lo stesso sarà per Rovigo. Quanto alla città metropolitana Padova - Venezia, che adesso potrebbe allargarsi anche a Treviso, l’argomento è stato affrontato all’ultimo minuto senza avere il tempo necessario per approfondirne i dettagli e valutarne le opportunità. Se ci saranno i presupposti potrebbe nascere qualcosa di interessante, in caso con-trario ognuno proseguirà per la sua strada. Ora la parola passa agli amministratori e ai politici locali, hanno l’ultima occasione per riportare in primo piano gli interessi le autentiche necessità del territorio.

segue da pag. 1

di Nicola Stievano

La giunta provinciale ha approvato l’ado-zione del programma triennale delle opere pubbliche 2013-2015 e del piano annuale

2013. “In questa fase delicata abbiamo scelto di privilegiare - spiega l’assessore

Emanuele Prataviera - la manutenzione dell’esistente, sia del patrimonio edilizio sia della viabilità provinciale. Le risorse

disponibili le impegneremo soprattutto per la manutenzione delle strade”.

ChioggiaPatrizio roversi sul

camPanile di s. andrea

La troupe di Patrizio Roversi sul campanile di Sant’Andrea. Il conduttore romagnolo, instancabile “turista” per il mondo e per l’Italia, ha fatto tappa a Chioggia, domenica scorsa 21 ottobre, fermandosi sulla torre per documentare il funzionamento dell’orologio da torre più antico del mondo. Le riprese andranno in onda su Mediaset in un nuovo programma dedicato ai viaggi, condotto assieme all’attrice Syusy Blady.

Fare l’ arbitro è uno stile di vita, la possi-bilità di diventarlo è offerta gratuitamente a tutti i ragazzi e le ragazze, dai 15 ai 35 anni, dalla sezione arbitri calcistici di Chioggia. La sezione Clodiense organizza l’abituale corso e invita a raccogliere tutte le informazioni consultando il sito : www.aiachioggia.it <http://www.aiachioggia.it> . Un gruppo affiatato farà apprezzare il piacere di collaborare alla direzione degli incontri di uno degli sport più belli del mondo.

Chioggiagiovani arbitri cercansi

È un periodico formato da 14 edizioni locali mensilmente recapitato a oltre 250.000 famiglie del Veneto.

Questa edizione raggiunge le zone di Chioggia, Sottomarina, Sant’Anna per un numero complessivo di 15.248 copie. Iscrizione testata al Tribunale di Venezia n. 1142 del 12.04.1994; numero iscrizione ROC 15752

è un marchio registrato di proprietà della PROMOMEDIACOMMUNICATIONS SrlEdito da GIVE EMOTIONS Srl

DIREZIONE - AMMINISTRAZIONEe ConCessionaria di PubbliCità loCale

Padova, via Svezia 9Tel. 049 8704884 - Fax 049 6988054numero verde 800 [email protected]

REDAZIONE:Direttore responsabileMauro GaMbin [email protected] Jovane [email protected]

Chiuso in redazione il 29 ottobre 2012Centro Stampa: rotopreSS InternatIonalloreto, vIa breCCIa (an)

Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana

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VeneziaPadovaRovigo Treviso

lavoro

pag. 30

La crisi ha ridotto gli infortuni

Personaggio

pag. 35

Giulia Gennari, ha costruito la casa della cultura

cultura

pag. 36

14° edizione del concorso letterario Seriola

Politica

pag. 38

Rovigo e Verona, un’unica provincia

cultura

pag. 42

Raffaello verso Picasso tra contestazioni e grandi opere

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• Attrezzi agricoli e concimi per l’agricoltura

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Page 6: La Piazza di Chioggia - 2012ott n127

4 Argomento del mese44 Argomento del mese

beni della chiesa

Imu dal 2013

Beni della chiesa, l’Imu ci sarà dal 2013. Con la tassa dovranno farci conto le diocesi e le parrocchie della nostra regione, il Ve-

neto, da sempre ricche di patrimonio immobiliare utilizzato a fi ni sociali e commerciali. A certifi carlo è il Governo intervenuto nelle scorse settimane con delle correzioni normative, dopo la boccia-tura, da parte del Consiglio di Stato, del decreto

del Tesoro che attuava la legge. Bocciatura arrivata per il fatto che il Consiglio di Stato ravvisava che il decreto andava oltre i poteri regolamentari previsti dalla legge. La Chiesa, come tutti gli enti non commerciali, verserà l’Imu sugli immobili che ospitano le attività che danno profi tto. Pagherà a partire dal 2013, anche quando le attività redditizie sono svolte in immobili in cui l’utilizzazione è mista, ovvero sia non commerciale che com-merciale. “Il quadro regolatorio, sia primario che secondario, è stato spiegato in ambito governativo sarà defi nito in tempo per il periodo annuale di imposta, che decorre dal primo gennaio 2013, con l’effetto di pieno adeguamento al diritto comunitario e con la determinazione delle situazioni assoggettabili alla imposta in questione”. Si defi niranno i requisiti, sia generali che di settore, per qualifi care come svolte con modalità non com-merciali, le attività di vario tipo (assistenziali, previdenziali, sanitarie, didattiche, ricettive, culturali, ricreative, sportive).

Ansia da Imu. La scadenza del 17 dicembre, ultimo giorno utile per versare il saldo dell’imposta sugli immobili, si avvicina e ancora non è del tutto defi nita la situazione e

di conseguenza l’entità della rata che i contribuenti dovranno corrispondere a conguaglio. Se l’acconto di giugno e - per chi l’ha versata - la rata intermedia di settembre sono stati calco-lati con le aliquote base di riferimento (0,4 per la prima casa e 0,76 per cento per la seconda casa) fi ssate dalla Manovra Salva Italia, lo scorso 31 ottobre i Comuni hanno defi nito le aliquote in vista del conguaglio, che tendenzialmente - per necessità di bilancio - sono state riviste al rialzo, se non per l’abitazione principale spesso per le seconde case e sugli sta-bilimenti industriali. Il quadro tuttavia non è ancora completo in quanto il Governo si riserva la facoltà di ritoccare le aliquote base entro il prossimo 10 dicembre.“Visto che il 76,3 per cen-to delle famiglie italiane sono proprietarie dell’abitazione in cui risiedono - segnala Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre - l’Imu è vissuta con ansia, vuoi per le ristrettezze economiche in cui vivono gran parte dei contribuenti italiani, vuoi per il fatto che negli ultimi 4 anni l’imposta sulla prima abitazione non era dovuta. Ora che i Comuni hanno deliberato

l’aliquota da applicare sulla prima casa, 18 milioni di famiglie italiane stanno ricominciando a fare i conti per capire quanto dovranno pagare di saldo a metà dicembre”. Nelle città italiane capoluogo di provincia un sindaco su due - sempre secondo i dati forniti da Cgia - ha deciso di mantenere al minimo il prelie-vo sull’abitazione principale, orientamento che anche in Vene-to è prevalso, a Padova, Venezia, Verona, Vicenza e Treviso ad eccezione di Rovigo che ha deciso di mettere mano all’aliquota portandola allo 0,6 per cento e Belluno che l’ha fi ssata allo 0,5 per cento. Una politica per lo più condivisa anche dai centri minori, le amministrazioni hanno preferito far cassa soprattutto sulle seconde case e le altre tipologie di immobili. La “stan-gata” si preannuncia dunque sulla seconda casa (con punte fi no al 10,6 per cento) e gli altri immobili ma ci sono am-ministrazioni - anche in Veneto - che “infi eriscono” pure sulle prime: fra queste Cavarzere e Teglio Veneto, dove l’aliquota è massima per prima e seconda abitazione, ma anche San Donà e Spinea nel Veneziano. I diminuiti trasferimenti statali e una sovrastima da parte del ministero degli importi che dovrebbero introitare i Comuni avrebbero in effetti portato - stando ai dati di Anci Veneto - circa un centinaio di amministrazioni - su un

totale di 581 - a “caricare” anche l’aliquota sulla prima casa, dopo aver portato al massimo quella sulla seconda. A Treviso non è stato colto l’appello del segretario provinciale Uil Antonio Confortin che all’indomani della scadenza di settembre aveva inviato una lettera a tutti i 95 sindaci della Marca invitandoli a non aumentare l’Imu. Nella stessa città capoluogo l’aliquota sulla seconda casa e sulle attività produttive è stata portata allo 0,83 per cento. Anche il primo cittadino di Vicenza, Achille Variati, ha deciso che a pagare di più dovessero essere i pro-prietari delle seconde case aumentando l’aliquota allo 0,98 per cento e poter garantire in questo modo sgravi e detrazioni sulla prima casa, in particolare per le famiglie numerose e per quelle che hanno un disabile in casa. Una scelta severa - l’au-mento delle aliquote - che alla fi ne hanno dovuto compiere gli amministratiori, al di là del colore politico, compresi i primi cit-tadini del Carroccio che si rifi utavano di riscuotere l’Imu, come ha avuto modo di far notare lo stesso presidente di Anci Veneto Giorgio Dal Negro, anch’egli del resto costretto dai conti che non tornano a portare nel Comune dove amministra, Negrar, l’aliquota sulla prima casa al massimo.

di Ornella Jovane

Padova, Venezia, Treviso e Vicenza

mantengono l’aliquota sulla prima casa

allo 0,4 per cento

Il Governo si è riservato la facoltà

di variare l’aliquota base entro il 10

dicembre prossimo

L’IMPOSTA MUNICIPALE UNICAIl 17 dicembre scade

il termine ultimo per versare il saldo. Gli amministratori

veneti hanno puntato ad aumentare le aliquote sulle

seconde case e gli altri immobili, ma circa un centinaio

di amministrazioni, su un totale di 581, ha dovuto

rivedere - per far tornare i conti - al rialzo anche

l’aliquota sulla prima casa Ansia da Imu per famiglie e imprese

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Page 7: La Piazza di Chioggia - 2012ott n127

555Argomento del mese

di Alessandro Abbadir

“L’Imu? Sia solo tassa comunale, non la paghino gli emigranti veneti”L’opinione Interviene Diego Marchioro presidente consulta Anci Veneto Finanza locale

Sulla questione Imu interviene Diego Marchioro presidente della consulta Anci Veneto Finanza Locale e sindaco del comune di Torri di Quartesolo (Vicenza). Marchioro ha le idee chiare. “Come Anci Veneto - dice Marchioro - proponiamo che l’Imu diventi una tassa

esclusivamente riscossa dai comuni. Deve essere un’entrata che i comuni devono poter gestire in piena autonomia. Come comuni abbiamo poi fatto un accesso agli atti per riuscire a comprendere le stime sull’Imu del Governo. Risultano che ci siano su questa entrata 4 stime diverse. Questa confusione va sciolta“. C’è anche un ricorso al Tar. “Come enti locali – spiega Marchioro – abbiamo fatto un ricorso al Tar contro la decisione del governo di far pagare l’Imu agli edifi ci di proprietà comunale. Queste somme sono indicate nella voce entrate, ma noi certamente non le vediamo visto che gli edifi ci tassati sono nostri“. Marchioro fa poi un ragionamento su chi veneto è emigrato all’estero per lavoro e paga l’Imu qui come se avesse una seconda casa. “Gli emigrati veneti - dice Marchioro - sono stati, e costituiscono ancora adesso, una risorsa per il nostro territorio. Pertanto non facciamogli pagare di più l’Imu, specie se le loro abitazioni qui sono di fatto prime e non seconde case. Come Anci Veneto ribadiamo che gli italiani residenti all’estero e iscritti al registro Aire devono benefi ciare dell’assimilazione della loro casa qui in Italia, cioè che l’Imu venga calcolata come se quest’ultima fosse l’abitazione principale. I motivi sono molteplici, in primis che nei paesi esteri di residenza sono quasi sempre in affi tto. Inoltre si ritiene opportuno che sia direttamente il sindaco del Comune dove hanno l’abitazione assimilata a inviare la lettera con l’importo esatto dell’Imu”.

Ansia da Imu per famiglie e imprese

26 Argomento del mese

L’Imu nel veneziano

Gli aggiustamenti dei comuni L’imposta vira verso l’aumento Imu, i principali comuni del veneziano vanno in ordine sparso , ma puntano decisamente

al rialzo dell’aliquota, in modo contenuto per la prima casa, in modo sostanzioso per la seconda. Partiamo da Venezia comune capoluogo e “capitale” anche della futura Città

Metropolitana. Il sindaco Giorgio Orsoni chiarisce che è sua intenzione mantenere il livello dell’Imu 4 per mille sulla prima casa e del 10,6 sulla seconda. ”Non vorremmo ritoccare le aliquote - ha detto Orsoni - ma…c’è un ma. Chi a Roma sta facendo i calcoli per la ridistribuzione del gettito, basato sull’Ici pagata nel 2009, avrebbe scoperto che avremmo ricevuto più di quanto ci spettava e vorrebbe ora darci meno sul previsto. Insomma sono pronti a farci brutte sorprese. Per ora, comunque, in vista della variazione di bilancio, confer-miamo le aliquote annunciate”. Nel totale delle nuove entrate introdotte con l’imposizione, l’88,54 per cento però rimane a Roma. Orsoni ha chiarito che la tanto decantata richiesta di uscita dal Patto di Stabilità “se permetterebbe al Comune di attingere alla “dote” degli accantonamenti, lo esporrebbe a conseguenze pesantissime dal prossimo anno, con l’im-possibilità, ad esempio, di accendere anche un solo nuovo mutuo e il blocco totale delle assunzioni”. Passando agli altri comuni come ad esempio Chioggia che è il secondo della provincia per popolazione, l’aliquota dell’Imu è stata portata al 10.6 per mille ad esclusio-ne delle prime case e degli edifi ci rurali. Il rincaro colpisce prevalentemente le seconde case o di immobili e uffi ci ad uso commerciale. La manovra economica è servita a ripianare la mancanza di un milione di euro nelle entrate, dovuta a nuovi tagli e trasferimenti statali e a minor incassi di Imu e oneri di urbanizzazione rispetto a quanto ipotizzato nel bilancio di previsione. Anche a San Donà si va nella direzione del rialzo: sarà 4,5 per mille per le prime case e l’8,7 sugli altri immobili. L’obiettivo ha ribadito il sindaco Francesca Zaccariotto in consiglio è non penalizzare le prime case e le famiglie già gravate da spese di ogni genere e dalla crisi. Altro importante comune del litorale: Jesolo. Anche qui la stangata è sulle seconde case. Sulla prima il comune azzera l’Imu. Il 2 per mille inizialmente previsto sulle prime case sarà infatti azzerato. L’Imu sarà al 9,6 per mille per le attività produttive e al 10,6 per mille per le seconde case, che costituiscono una larga parte delle abitazioni nella città balneare. Il Comune di Cavallino-Treporti grazie all’imposta di soggiorno ed alla Ztl non aumenterà l’Imu che rimarrà invariata al 4 per mille per la prima casa e al 7,6 per mille per le seconde case e le attività produttive. A Caorle aliquota al 3 per mille sulle prime case e al 9,5 per le seconde. In Riviera del Brenta il caso Mira, il comune più popoloso del comprensorio guidato dalla giunta grillina del sindaco Alvise Maniero. L’imposta sulla prima casa passerà dal 4 per mille al 4,4 per mille. Fra le misure “sociali” messe in atto dalla giunta del Movimento 5 Stelle, la riduzione, dall’8,2 al 6 per mille, per le abitazioni date in affi tto a canone concordato, mentre si è inasprita fi no al 10 per mille la tassazione per quelle sfi tte. Nel comprensorio del Miranese, a Mirano, l’imposta è scesa per la prima casa dal 5,5 al 5,3, per gli altri immobili dal 10 al 9,8 per mille. A Spinea sale, dal 4,5 per mille si passa al 5 per mille, innalzamento che comporta per i circa 9.200 contribuenti per la prima casa un aggravio medio di circa 40 euro. Nessuna modifi ca infi ne alle aliquote Imu per i cittadini di Salzano. Sulla prima casa sarà applicato lo 4 per mille e il 7, 6 per mille sulla seconda ma se dovesse essere sfi tta, si sale all’10,6 per mille, ancora una volta il massimo. Questo per favorire anche qui la politica degli affi tti in favore di chi non ha i requisiti per accedere ad un mutuo. A.A.

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Page 8: La Piazza di Chioggia - 2012ott n127

6 L’approfondimento66 L’approfondimento

Sono circa dieci anni che la nostra città ha il privilegio di ospitare la cittadella della Giustizia, sede prestigiosa e uni-

ca per il numero di presenze annue. Infatti sono circa 10.000 i visitatori tra professio-nisti, cittadini, forze dell’ordine, avvocati e magistrati che si recano nel luogo deputato a risolvere i conflitti di difficile risoluzione. Ma la nostra città sta assistendo alla perdita di un polo unico per la giustizia e l’inizio di questa triste vicenda avviene con l’emana-zione della legge delega dell’allora Ministro Nitto Palma che prevedeva il riordino delle realtà giudiziarie attraverso la “soppressione ovvero la riduzione delle sezioni distaccate, anche mediante accorpamento ai tribunali limitrofi” (convertito in legge n. 148 del 14 settembre 2011).

Quindi in sostanza l’idea di fondo era quella non soltanto di sopprimere, ma di contenere i costi, eventualmente eliminando quelle sedi vetuste o ubicate in posti poco strategici. Un periodo successivamente di stand by ha permesso di intervenire nelle

sedi opportune, per ribadire la grave perdita derivante dalla soppressione di una sezione così cruciale per il territorio di Chioggia, Ca-varzere e Cona.

Il 31 luglio 2012 la commissione Sena-to ritiene che non debba essere soppressa la sezione distaccata di Chioggia, previo ac-corpamento con quella di Dolo, così da rag-giungere un numero adeguato di residenti e sopravvenienze, visto anche l’elevato tasso di criminalità, ritenuto quest’ultimo in co-

stante aumento per i furti o lo spaccio. Pur-troppo però nonostante il segnale positivo del Senato, il Ministro Severino, in linea con la spending review attuata da Monti, il 13 settembre 2012 ha stabilito di sopprimere le 220 sedi distaccate (tra cui Chioggia), i Giudici di Pace e conseguentemente il giudi-ce di prossimità. Il risparmio, così come an-nunciato dal ministro, derivante da tale ma-novra non interessa però il nostro Tribunale, le cui spese di gestione e mantenimento

sono completamente a carico del Comune. Non si comprendono perciò le ragioni

di tale disposizione, dal momento che sono troppi i disagi e i costi da sostenere per raggiungere la nuova sede di riferimento. Inoltre Venezia, non ubicata in terraferma, non ha una sede unica e questo comporta di dover spostarsi da un posto all’altro con il conseguente impiego di personale insuf-ficiente come le forze dell’ordine. Inoltre, dato per nulla da sottovalutare, i tempi del-la giustizia saranno destinati ad allungarsi e non sarà più privilegiato il contatto umano fondamentale per supportare ogni genere di utenza. Un anno di tempo è stato concesso per poter applicare quanto disposto dal Mi-nistro, ma il Comune di Chioggia ha già pub-blicamente annunciato di essere disponibile insieme ai sindaci di Cavarzere e Cona, di farsi carico delle spese di gestione per man-tenere la sezione distaccata di Chioggia.

Una battaglia che è solo all’inizio, ma che si preannuncia importante per preserva-re Chioggia dall’isolamento.

di Miriam Vianello

I ComunI di Chioggia, insieme a Cavarzere e Cona sono disponibili a farsi carico delle spese di gestione per mantenere la sede distaccata

Il caso La spending review e la Giustizia

No alla soppressione del tribunale

La sede distaccata di Chioggia

Dopo l’iniziale sconforto derivante dalla notizia della chiusura della sezione di-staccata di Chioggia per le disposizio-

ni del Ministro della Giustizia, è sorto il 21 settembre 2012 il Comitato Spontaneo che sta raccogliendo un elevato numero di con-sensi a sostegno del mantenimento della cittadella di Giustizia.

Anche il sindaco, avvocato Giuseppe Casson, ha accolto con entusiasmo tale iniziativa poiché “è indispensabile che tutti continuino a muoversi: società civile, magistratura, avvocatura e dipendenti del ministero della Giustizia - afferma il primo cittadino - per tutelare la nostra sede giu-diziaria”.

Lo scopo è di sensibilizzare l’opinione pubblica in ordine alle problematiche conse-guenti la chiusura e di condurre una campa-gna efficace per consentire la permanenza

della sede distaccata di Chioggia. Il presi-dente del Comitato Bruno Rosetti con tena-cia sta lottando da mesi e ora sta raccoglien-do i frutti; sono molti infatti i commercialisti, gli studi tecnici, i commercianti e i semplici cittadini che hanno partecipato alle riunio-ni indette a sostegno della causa e che si

stanno prodigando a ciò mediante l’instal-lazione di gazebo o mettendo a disposi-zione le proprie sedi. E’ partita in questi giorni la raccolta di

firme rivolta ai maggiorenni contro la chiu-sura della sede distaccata del Tribunale di Chioggia. Chiunque volesse dare il proprio apporto può contattare il seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected] o inviare un sms al 3358059321 per proporre iniziative e per reperire i moduli in distribuzione per la raccolta firme.

Molti i commercialisti, i tecnici, i commercianti e i cittadini che hanno sposato la causa

Il COMITATO hA INIZIATO A RACCOGlIERE lE fIRME

M.V.

Ancora un’immagine della sede distaccata del tribunale di Chioggia

Proprio la battaglia del Comitato per salvare la sede distaccata di Chiog-gia del Tribunale è stato il tema

della prima puntata della nuova serie di Pin’Occhio che è andata in onda lo scorso 4 novembre su Radio Clodia alle ore 10.

Condotta da Pino Penzo, la trasmis-sione radiofonica si pone l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica su tematiche di interesse generale. La for-mula è quella consolidata dello scorso anno: intervento in studio di personaggi che hanno svolto un ruolo speciale nella città, ovvero persone che esprimono po-sizioni o competenze specifiche in alcuni settori di largo interesse per il territorio come la pesca, il turismo, la nautica, il commercio.

Nel corso della prima puntata sono intervenuti in studio Bruno Rossetti e Giovanni Sambo, i promotori della rac-colta di firme “Salviamo il tribunale di Chioggia”.

Oltre alla diretta della domenica, è possibile scaricare le puntate dal sito www.radioclodia.it

neWs

Trasmissioni radiofonichea Pin’occhio l’aPPello

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8 Chioggia88 Chioggia

Lo scorso 11 ottobre la città ha ospitato la de-legazione di parlamentari della Commissione europea della Pesca giunta a Chioggia grazie

all’impegno dell’europarlamentare italiano Guido Milana.

Nel corso dell’incontro che si è svolto a Palazzo Grassi i pescatori e le associazioni di categoria del settore hanno esposto le principali problematiche che minano un settore considerato un tempo tra i più redditizi per il nostro territorio.

In primis è stato evidenziato come il regolamen-to sul Mediterraneo del 2006 ha imposto delle forti limitazioni alla flotta peschereccia come ad esempio la pesca entro le tre miglia dalla costa fino ad arri-vare ai limiti imposti alle draghe idrauliche che non consentono di fatto di effettuare la raccolta di cap-pelonghe. Sono state inoltre mostrate direttamente ai vicepresidenti Guido Milana e Struan Stevensono, Marek Jòsef Gròbarczyk, Dolores Garcia-Hierro Ca-raballo, Pat The Cope Gallagher, Marek Josef Gro-barczyk e Ulrike Rodust le reti utilizzate secondo le norme comunitarie che rendono impossibile la pesca del latterino. All’incontro erano presenti i sindaci di Chioggia e Caorle, Giuseppe Casson e Luciano Striuli, il vicesindaco del comune di Chioggia, Mau-rizio Salvagno, l’assessore alla Pesca di Porto Tolle, Raffaele Crepaldi, i presidenti nazionali di Agci Agrital Giam-paolo Bonfiglio, di Lega Pesca Ettore Iani, di Federcoopesca Gilberto Ferrari con loro rap-presentanti locali e le autorità militari.

Dal tavolo di concertazione è emerso che il mare Adriatico ha una sua specificità e si è ipotizza-ta una “regionalizzazione” delle norme sulla pesca, ovvero attraverso la salvaguardia del prodotto ittico

e degli stock attuando una razionalizzazione dello sforzo di pesca a garanzia delle risorse alieutiche marine e lagunari. Un incontro fruttuoso è quello concluso poi a Venezia, ora non resta che attendere

per consentire la ripresa di un settore che attende con ansia un segnale di cambiamento.

I commenti. “L’incontro è stato estremamente positivo – commenta il vicesindaco ed assessore alle Attività Produtti-

ve, Maurizio Salvagno - I regolamenti dell’Unione Europea a volte penalizzano in maniera pesante il territorio. La normativa Ue sulla pesca è stata rite-nuta concordemente inadeguata, con vincoli eccessi-

vamente restrittivi, e sproporzionata alle specificità del mare Adriatico”. Grande soddisfazione è stata espressa anche da Antonio Gottardo di Lega Coop Veneto Pesca “per le aperture da parte dei membri della commissione e della relatrice - spiega Gottar-do - al nuovo Fondo per la pesca (feamp) sia al riconoscimento delle specificità dell’Alto Adriatico”. Anche il direttore di Federcoopesca Gilberto Ferra-ri esprime una grande apprezzamento nei confronti dell’azione che la commissione pesca del parlamen-to europeo condurrà sull’Adriatico “ impegnandosi a verificare – sostiene Ferrari -l’impatto che le norme del reg. 1967/2006 sul mediterraneo stanno aven-do sulle nostre imprese, sui nostri pescatori e sulle tradizioni delle nostre terre”.

di Miriam Vianello

Pesca Una delegazione della Commissione europea della Pesca a Chioggia

Adriatico, si insiste sulla specificità

La delegazione della Commissione europea della Pesca a Chioggia

Nel corso dell’incontro è emerso che la normativa Europea è inadeguata per il territorio, con vincoli eccessivamente restrittivi

Soddisfazione è stata espressa dagli addetti ai lavori per l’apertura dimostrata

Il caso

“La pesca ha bisogno di idee nuove che sappiano co-niugare la salvaguardia delle risorse naturali con la tutela del reddito e dell’occupazione”. Con queste

parole pronunciate dall’assessore alla Pesca della Regione Veneto Franco Manzato si sono aperti i lavori del workshop “Nuove strategie di gestione della pesca” organizzato con la collaborazione del Ministero delle politiche agricole e delle Regioni del Veneto, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia nella prestigiosa aula dell’Università Cà Foscari di Venezia lo

scorso 9 ottobre. Sono emerse nel corso del tavolo tecnico molte possibilità di confronto tra le tre regioni e la necessi-tà di coordinarsi per migliorare il settore ittico in termini di efficacia ed efficienza integrando il documento di program-mazione 2014-2020.

Un convegno che è stato dedicato ad una persona come Enzo Fornaro, presidente di Federcoopesca Veneto, recen-temente scomparso che ha dedicato la sua vita, così come ricordato dai professori accademici, al mondo della pesca

da lui tanto amato. Ricordi personali e aneddoti sono quelli narrati dai partecipanti al workshop, tra cui Massimo Coccia presidente nazionale di Federcoopesca che hanno voluto rendere omaggio a chi credeva nella formazione dei pesca-tori attraverso un raccordo diretto con il mondo accademico. Sono state consegnate alla famiglia (in foto) come segno di riconoscimento la targa da parte dell’assessore Manzato e la pergamena sottoscritta dagli accademici per ringraziare del lavoro svolto con grande dedizione e umanità.

neWs Un tavolo tecnico con la partecipazione del Ministero e le tre regioni dell’Alto Adriaticola Pesca alla ricerca di nuove idee

M.V.

segue da pag. 1

Un record assoluto. I contri-buenti e le imprese italiane pagano di più dei loro omologhi europei per avere in cambio di meno.

Le manovre correttive che si sono succedute prima dell’estate del 2011 avevano un medesimo obbiettivo: portare in pareggio il bilancio dello Stato.

Per raggiungerlo si è agito pre-valentemente dal lato delle entrate, con maggiori tasse e con alcune riduzioni di spesa che hanno fatto sentire i loro effetti negativi sulle tasche dei cittadini (minori trasferimenti agli enti locali, tagli alla sanità, ai trasporti, etc.).

La stessa Imu, introdotta quest’anno, dal 2013 diventerà più pesante: il suo gettito complessivo passerà dai 21,4 miliardi di euro, ai 21,7 del 2013, per arrivare, nel 2014, a 22,1 miliardi di euro.

Nel 2013 l’aggravio lo subirà, il mondo produttivo che ve-drà crescere di 270 milioni di euro il prelievo a suo carico. A partire dal 2014, le famiglie non potranno più usufruire della ulteriore detrazione per ogni fi glio convivente.

Se nel prossimo futuro il gettito dell’Imu è destinato a con-fl uire interamente nelle casse dei Comuni, ciò farà sì che sarà destinato ad aumentare o a diminuire a seconda delle scelte di questi ultimi.

Se si continuano a tagliare i trasferimenti lo scenario è già scritto: più tasse locali per tutti.

L’Imu, è destinata a diventare a livello locale la cartina di tornasole della pressione. Diventerà sempre più importante am-ministrarne il gettito con attenzione, per non colpire le fasce sociali più deboli.

Ai Sindaci veneti va chiesto, in un momento così diffi cile, di continuare, come hanno sempre fatto, a gestire con oculatezza e parsimonia i soldi pubblici, risparmiandoci un inasprimento della tassazione locale che ci farebbe scivolare in una recessione senza via d’uscita.

*Segretario CGIA di Mestre

L’Intervento

di Giuseppe Bortolussi*

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Page 12: La Piazza di Chioggia - 2012ott n127

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La visita della delegazione europea della pesca a Venezia e Chioggia dello scorso 11 ottobre sembra avere aperto la porta a un’ipotesi di

“regionalizzazione” della pesca in alto Adriatico. I parlamentari si sono soffermati ad ascoltare

i pescatori e le associazioni di categoria del setto-re, dopo aver realizzato un tour per la città, orga-nizzato in collaborazione con Antonio Gottardo di Lega Pesca, accompagnati dai sindaci di Chioggia e Caorle, Giuseppe Casson e Luciano Striuli, dal vicesindaco di Chioggia, Maurizio Salvagno, dall’as-sessore alla Pesca di Porto Tolle, Raffaele Crepaldi, dai presidenti nazionali di Agci Agrital Giampaolo Bonfiglio, di Lega Pesca, Ettore Ianì, dal direttore di Federcoopesca Gilberto Ferrari, dall’ammiraglio Tiberio Piattelli, comandante della Capitaneria di porto di Venezia, da Andrea Conte, Comandante della Capitaneria di porto di Chioggia e dai rappre-sentanti di Guardia di finanza, Carabinieri, Polizia di Stato e Polizia Locale.

I delegati hanno visitato un centro di lavora-zione dei molluschi e il mercato ittico, mentre i pescatori di un motopeschereccio hanno mostrato le metodologie, con le reti attualmente utilizzabili, spiegando l’incompatibilità del loro utilizzo nella

pesca del latterino (anguela), come prevedono le attuali norme comunitarie.

La prossima programmazione comunitaria di pesca (Feamp) 2014 – 2020 darà molto risalto alla regionalizzazione della materia, intesa come attenzione a un’area di pesca omogenea. Per contro, la politica europea attuale fa riferimento a un’area adriatica (Gsa 17) che va da Trieste a Bari, comprendendo sia la parte poco profonda del nord che quella più pelagica del sud. L’Adriatico inteso

dunque in senso puramente “geografico”, non rap-presenta una comunanza complessiva di pescato e di modi di pesca.

Nel corso della tavola rotonda, a palazzo Gras-si, si è quindi fatta largo l’ipotesi della “regionaliz-zazione” che in termini più semplici significa ricono-scere le peculiarità di un’area omogenea, ma anche salvaguardare il prodotto ittico, razionalizzare lo sforzo di pesca a garanzia delle risorse alieutiche marine e lagunari.

“La presenza eccezionale in pochi mesi di due delegazioni europee è la prova dell’attenzione e del lavoro incessante dell’amministrazione su temi importanti per il territorio, quali il porto e la pesca – ha spiegato il sindaco Giuseppe Casson – Le indicazioni ricevute dall’Europa, che inizia ad im-pegnarsi per tenere nel debito conto le specificità dell’alto Adriatico e delle sue caratteristiche, è una notizia di straordinaria importanza. Il percorso ini-ziato troverà continuità a Bruxelles. La delegazione della commissione europea della Pesca si è infatti impegnata a riceverci in audizione, assieme al sin-daco di Caorle, per verificare lo stato dell’arte e le prospettive future del settore”.

La prossima programmazione comunitaria (2014-2020) di pesca darà attenzione alle aree di pesca omogenee rispetto all’attuale che fa riferimento ad un’area Adriatica da Trieste a Bari

Pesca Il prossimo passo sarà a Bruxelles

Si apre la porta all’ipotesi della “regionalizzazione”

Marco Spinadin, chioggiotto, 49 anni, è il nuovo presi-dente regionale di Feder-

coopesca. L’elezione è avvenuta all’unanimità lo scorso 23 ottobre, in occasione della riunione del Consiglio regionale a Porto Viro. Marco Spinadin succede a Enzo Fornaro, prematuramente scomparso, che il neo presidente ha vouto ricordare e ringraziare nel suo discorso di esordio. “Occorre impostare - ha quindi osservato soffermandosi ad evidenziare le varie problematiche che attanagliano il settore - un buon lavoro, con impegno di tutti i consiglieri e di tutte le marinerie per tutelare efficacemente gli interessi dei pescatori associati come e più di prima”.

“Con questa nomina - ha concluso il presidente nazionale Coccia - siamo convinti che la Federcoopesca rgionale ha ritrovato una forte unità interna che saprà tornar utile per affrontare le impegnative sfide a cui saremo chiamati in questo periodo”.

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Page 14: La Piazza di Chioggia - 2012ott n127

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Sabato 27 ottobre 2012, a Palazzo Ravagnan, a Chioggia, gli assessori provinciali Giorgia Andreuzza (Turi-

smo) e Lucio Gianni (Attività produttive), il sindaco di Chioggia Giuseppe Casson e il direttore generale dell’Azienda di Promo-zione Turistica della Provincia di Venezia, Tullio Galfrè, hanno inaugurato la nuova sede dell’ufficio Informazione e Accoglienza Turistica (Iat).

Il palazzo, con splendido affaccio sul ca-nal Vena, poco distante dal museo civico e dall’area transitabile per gli autobus turistici, è di proprietà del Comune, che ha stipulato una convenzione con l’Azienda promozione turismo per alcuni locali che prima venivano gestiti dal Magistrato alle Acque.

“E’ importante riuscire a fare rete tra istituzioni – ha dichiarato il sindaco – so-prattutto in quest’epoca di restrizioni e tagli. Quello di oggi è un grande risultato”.

Al sindaco ha fatto eco Gianni: “Si parlava di questo ufficio ancora quando ero assessore al Turismo della città. Ora siamo riusciti a raggiungere il risultato lavorando in sinergia, senza guardare al colore politico dei diversi attori”.

“Le risorse dell’Apt sono state quasi dimezzate in due anni – ha precisato An-dreuzza – abbiamo dovuto ripensare la logica dei nostri uffici e sacrificare quelli meno efficienti, valorizzando alcuni principi per noi fondamentali, come le città d’arte”.

L’Apt si dovrà occupare dell’allestimen-to, sosterrà i costi di gestione e garantirà il servizio statistico e di informazione ai turisti. Sarà così possibile offrire accoglien-

za e informazione di qualità, necessarie in una città di alto valore artistico e storico, come Chioggia. La nuova sede colma un vuoto di oltre quarant’anni ed è destinata a dare risposte non ai soli visitatori, ma anche agli operatori del settore turistico della città. In questo modo si può puntare non solo sul turismo balneare, ma anche su quello storico-artistico o enogastronomico, che per-mettono di allungare la stagione turistica.

“Devo ringraziare soprattutto i dipen-denti, che hanno reso possibile un trasfe-rimento veloce ed efficiente” ha precisato Lucio Carisi, presidente dell’Apt di Chiog-gia, che tanto si è speso per l’apertura della nuova sede.

L’ufficio, uno dei sedici della Provincia, conta cinque dipendenti, adeguatamente formati per fornire informazioni in lingua straniera (fino a tre lingue), selezionati sulla base di conoscenze relative a tutto il

Sarà possibile offrire accoglienza e informazioni in una città di alto valore artistico e storico. Si può puntare così alla promozione della città d’arte

Turismo La cerimonia di inaugurazione

Nuova sede Iat per valorizzare la promozione di Chioggia

L’assessore Andreuzza e il sindaco Casson tagliano il nastro alla cerimonia di inaugurazione della nuova sede Iat

territorio regionale, non solo della provincia di Venezia, che pure è la prima in Italia per numero di accesso di utenti nelle Apt. Infatti anche l’ufficio Iat di Chioggia è inserito nel programma Regio.Iat, la rete regionale degli uffici provinciali di Informazione e accoglien-za turistica. L’ufficio è aperto sette giorni su sette, anche nelle festività. Anche la sede di Sottomarina continuerà a restare aperta con carattere di stagionalità da Pasqua a ottobre.

Il 2012 ha reg i s t ra to un calo

di visitatori rispetto all’an-no preceden-te, ma va detto che il 2011 era sta-to un anno particolare, con le primavere arabe e la crisi greca che avevano finito col favorire la costa settentrionale del Mediterraneo. A Chioggia si è passati da 1.900.000 a 1.500.000 circa. In calo soprattutto gli italiani, mentre sono incrementate le presenze di tedeschi e olandesi che forse, per effetto della crisi, hanno riscoperto le nostre spiagge, a loro più vicine. In calo soprattutto le richieste di camere in affitto, mentre hanno registrato una buona tenuta gli hotel e i camping. La tendenza del vi-sitatore medio è quella del short break, un soggiorno di circa quattro giorni. Come fa presente Carisi, il volume d’af-fari maggiore è quello fatturato dalla spiaggia, con i suoi servizi e divertimen-ti, anche se una buona fetta di indotto, più difficilmente registrabile, è dovuto alla gastronomia, che in questi anni sta prendendo piede a Chioggia con profes-sionalità. Del resto bisogna pensare che il mare della provincia di Venezia attrae il 40% di tutto il turismo regionale, ben più delle maggiori città d’arte, Venezia e Verona.

Focus

Un bilancio del 2012in calo gli italiani, Più tedeschi e olandesi

M.Bo.

L a nuova sede è destinata a dare risposte ai visitatori ma anche agli operatori del settore

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Page 16: La Piazza di Chioggia - 2012ott n127

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Un’idea imprenditoriale per rilanciare il turismo di Chioggia, Sottomarina e Isola Verde premia-ta a Roma. Il compito assegnato dal concorso

“Sviluppa la tua idea imprenditoriale” prevedeva lo sviluppo di un progetto legato al territorio con valenza sociale e sostenibile per quanto riguardava l’aspetto finanziario ed economico.

Gli studenti della classe 5B Igea (indirizzo giuridico economico aziendale) Igea dell’Istituto tecnico com-merciale “D. Cestari” di Chioggia si erano già distinti nella selezione provinciale del concorso promosso dal consorzio bancario Pattichiari e dalla Cassa di Rispar-mio di Venezia ricevendo il primo premio il 22 maggio scorso nella sede della Carive in via Torino a Mestre, ma sono risultati vincitori di ben due premi anche nella fase nazionale che si è conclusa con la premiazione a Roma il 5 ottobre.

Il progetto presentato dagli studenti del Cestari intende sviluppare il business plan “Sabbia e Sale”, con la creazione di un centro benessere attento al cliente, rispettoso dell’ambiente e inteso a valorizzare il territorio. Quali i servizi offerti? La psammototera-pia (sabbiature), la talassoterapia, grotta di sale con cromoterapia e stanza con bagno turco, che sfruttano

le proprietà benefiche della sabbia da realizzare nella zona demaniale dell’arena di Sottomarina.

Una proposta di questo tipo non poteva non in-contrare l’incoraggiamento degli operatori turistici di Chioggia e Sottomarina che hanno contribuito all’inve-stimento iniziale tenendo conto del ritorno economico legato all’aumento delle presenze turistiche e al miglio-ramento di tutto il comparto: sempre di più si avverte la necessità di proporre un’offerta turistica per tutto l’anno e non solo nella stagione estiva.

Gli studenti in soli quattro minuti – era questo il

tempo a disposizione per la presentazione nella finale di Roma – dovevano illustrare i loro progetti. E proprio per realizzare questa breve “rappresentazione teatra-le” la classe 5B si è avvalsa dell’esperienza della mae-stra Franca Ardizzon, esperta attrice e regista del Picco-lo Teatro Città di Chioggia, e della collaborazione della docente del Cestari Stefania Daniele. Il progetto del Cestari di Chioggia è stato seguito dai docenti Rober-to Scarpa e Carla Boscolo e sostenuto dalla dirigente professoressa Antonella Zennaro che ha accompagnato gli studenti sia in occasione della premiazione della selezione provinciale sia nella fase finale nazionale dove ha ricevuto due prestigiosi premi: la Targa per il progetto più votato nel sito www.economiascuola.it e una seconda Targa per la miglior presentazione.

Alla finale nazionale del concorso “Sviluppa la tua idea imprenditoriale”, una sfida che guarda all’Europa per il miglior business plan erano presenti a Roma 19 classi che hanno coinvolto 50 docenti e 450 studenti di ogni regione italiana.

Per gli studenti della classe 5B del Cestari di Chiog-gia la partecipazione a questa iniziativa costituisce un’ottima palestra per acquisire le competenze per diventare i nuovi imprenditori del futuro.

di Eugenio ferrarese

Gli studenti della 5B Igea dell’istituto tecnico commerciale di Chioggia premiati anche a livello nazionale nel concorso “Sviluppa la tua idea imprenditoriale”

Il caso “Sabbia e sale” il progetto di un centro benessere che sfrutta le potenzialità del territorio per promuovere il turismo tutto l’anno

Il Cestari vince con le... “sabbiature”

La classe 5B Igea dell’Itcs Cestari

Si leva la protesta per le nuove paline piantate in canal Vena. L’associazione Insieme Arte Amare Chioggia e il suo territorio ha espresso la sua con-

trarietà all’infissione di circa 800 pali per l’attracco delle imbarcazioni che presto torneranno nel canale.

“Non paghi dello stravolgimento del Sagraeto, dell’abbattimento di alberi a Sottomarina e all’Isola dell’Unione, dell’abbandono al degrado del centro stori-co di Chioggia che implode tra sporcizia, calli dissestate, ponti rotti, case abbandonate, ora assestano il colpo di grazia al Canal Vena” scrivono le fondatrici dell’associa-zione. “Quella Vena (come si chiamava un tempo) cuore pulsante della città, su cui si affacciano i palazzi più belli, su cui lo spettacolo dell’infilata dei ponti che si specchia-no nell’acqua, ci riempie di gratitudine per il destino di vivere in un luogo così bello. Dobbiamo incalzare i nostri amministratori affinché intervengano per ridurre drastica-mente il numero di tali pali e per rendere quelli piantati meno indecorosi, abbassandone l’altezza (ora 1,50 m sopra il livello della riva), scortecciandoli, e affinandone la punta”.

I proprietari delle imbarcazioni attendono il termine dei lavori per l’assegnazione effettiva, che verrà effet-tuata dall’ufficio Commercio alla conclusione delle ope-razioni, che dovrebbe avvenire a metà novembre, dopo il termine dei lavori di sistemazione della rete fognaria. Alla fine di ottobre inizieranno anche i lavori per la rea-lizzazione della passerella per disabili, in corrispondenza della calle Filippini, che dovrebbe essere consegnata, indicativamente, entro la fine di marzo.

neWs

la protesta di Insieme Arte Amare Chioggiasi riducano le nuove Paline Piantate in canal vena

M. Bo.

Dal 1987 Chioggia è inclusa, con Venezia e le altre isole, nel sito Unesco “Venezia e la sua laguna”.

Il sito individua un contesto territorial-mente abbastanza omogeneo, ma assai ampio e articolato per quanto riguarda l’immenso patrimonio storico-culturale e paesaggistico-ambientale che lo rende Pa-trimonio dell’Umanità. Si tratta di un’area che rappresenta “un valore universale ec-cezionale”, compresa tra le foci dei fiumi Brenta e del Sile, con una popolazione pari a 432.789 abitanti, con 193.034 famiglie italiane e 40.730 straniere.

Con il nuovo piano di gestione del sito 2012-2018, presentato a ottobre, si prevede lo sviluppo di forme organizzative di coordinamento tra gli enti responsabi-li, nel rispetto delle competenze e ruoli istituzionali di ciascuno di essi. E’ stato avviato un processo di consultazione e coinvolgimento tra i soggetti responsabili, per poter assumere decisioni condivise e azioni comuni.

Il piano persegue ben tredici obiettivi strategici di conservazione e valorizzazio-ne dei beni patrimoniali del sito, attraver-so quattro macro piani di azione: tutela e conservazione del patrimonio; fruizione sostenibile del sito; comunicazione, pro-mozione e formazione, conoscenza e condivisione.

Tra i progetti specifici assegnati al Comune di Chioggia vi è la realizzazione

di una Card musei ed edifici storici della città, di un percorso turistico/ambientale/gastronomico fino all’area lagunare “Pio-vini” e di un percorso turistico/ambienta-le/culturale con imbarcazioni tipiche tra le valli da pesca. Si tratta di due itinerari acquei che condurranno i visitatori alla scoperta dei “casoni” tipici e della flora e fauna tra le velme e le barene, caratteristi-che dell’ecosistema lagunare.

“Il metodo di lavoro che si è voluto adottare per l’elaborazione del piano di gestione è esemplare – ha spiegato il sindaco Giuseppe Casson – Si parte dall’esaltazione delle particolarità delle realtà del territorio per valorizzare l’iden-tità dell’intero sito E’ un metodo di lavoro di assoluto interesse, che offrirà grande visibilità, anche in termini promozionali, alla città di Chioggia. Questo approccio metodologico è una palestra anche per le future azioni nella costituzione della Città Metropolitana: esaltare le singole entità per valorizzare l’intero insieme. Ben venga, quindi, un parallelismo tra la filosofia del sito tutelato dall’Unesco e la Città Metropolitana, realtà che vedranno entrambe Chioggia svolgere un ruolo da protagonista”.

Presenti alla presentazione del nuovo piano di gestione 2012-2018 anche l’as-sessore all’Urbanistica, Mauro Mantovan, e il presidente del consiglio comunale Da-niel Tiozzo.

la città nel sito Unesco “Venezia e la sua laguna”, il nuovo piano di gestioneun Percorso storico, turistico e gastronomico e uno con imbarcazioni tiPiche: i Progetti Per chioggia

M.Bo.

Page 17: La Piazza di Chioggia - 2012ott n127

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Dopo quattordici anni Giorgio Perini la-scia la presidenza di Ascom Confcom-mercio. Era il 10 maggio 1998 quan-

do venne eletto la prima volta. Da allora l’associazione si è ingrandita e ha assunto un’identità forte e caratterizzata.

Il nuovo statuto, approvato in data 25 settembre 2012, prevede che il presidente possa rimanere in carica non per più di due mandati consecutivi: anche se lo statuto è entrato in vigore meno di un mese fa, Pe-rini ha ritenuto, per una questione etica, di lasciare sin da quest’anno la presidenza di Ascom.

Tra le cose rilevanti che l’Ascom ha rea-lizzato in questi anni, sotto la guida di Perini, vi è certamente l’acquisizione della prestigio-sa sede di 500 mq in pieno centro storico.

E’ inoltre riuscita a bloccare il sorgere del centro commerciale Coop a Brondolo, unico caso nella Regione Veneto, interve-nendo con cause legali ancora in corso, per difendere gli interessi delle piccole e medie imprese non solo dell’Ascom ma dell’intero territorio.

In questi anni inoltre Ascom ha sponso-rizzato un gran numero di eventi, non solo nella stagione estiva, ma anche in inverno: musica, spettacoli, sfilate di moda, feste di fine anno, luminarie a Natale, sempre atten-ti alla promozione della città, anche attraver-so la stampa, nel 2005, della prima guida “Curiosando Chioggia”.

Oggi Confcommercio è un’associazione con più di quindici dipendenti e numerose collaborazioni esterne, proprietaria di una società di capitale che fornisce servizi di qualità a 360 gradi al mondo delle impre-se, contabilità, paghe, sicurezza sul lavoro, formazione - spesso gratuita -, haccp, con-sulenza finanziaria. In questi anni Ascom è diventata interlocutrice di riferimento per le varie amministrazioni comunali, per la Provincia e per la Regione, sottoponendo problemi diversi, combattendo l’abusivismo commerciale ma anche gli studi di settore quando presentavano incongruenze o con-trastando l’applicazione della Tia.

“Lascio l’associazione sicuro di aver fatto del mio meglio, di avere dato tutto me stesso – ha detto Perini - nel compito, spesso difficile, di rappresentare una grande realtà come la nostra. Oggi lascio quest’as-sociazione con un po’ di tristezza, non sarei sincero con voi se non lo esternassi, ma la lascio anche nella certezza che chi verrà dopo di me saprà continuare il percorso tracciato, le tante cose messe in moto e

La sua presidenza è stata caratterizzata da una gestione sempre attenta alla promozione della città

Il caso Cambio al vertice nell’associazione dei commercianti

Ascom Confcommercio, dopo 14 anni Perini lascia

Il presidente uscente di Ascom Confcommercio Giorgio Perini

non ancora concluse, come ”Chioggia Live” l’idea di Chioggia e Sottomarina centri com-merciali naturali, la guida alla ristorazione, il sito delle aziende del territorio. Lascio l’associazione perché ritengo giusta l’alter-nanza, ma rimango sempre disponibile, con la conoscenza acquisita, la professionalità che da sempre mi ha contraddistinto, in quanto commerciante e agente di commer-cio, e soprattutto una visione delle imprese del territorio come motore trainante dell’e-conomia locale e non solo. Ringrazio tutti quelli che hanno sempre collaborato al mio fianco condividendo le delusioni e i successi. Sarò sempre a disposizione perché il cuore Confcommercio, l’idea sindacale, rimarrà sempre dentro di me”.

Il blocco del centro commerciale e l’acquisizione della nuova sede, alcuni dei risultati ottenuti con la guida Perini

Sono arrivati tutti al traguardo i 36 atleti dell’Asd Marathon Cavalli Marini Chioggia-Sottomarina che

domenica 14 ottobre hanno partecipato alla maratona (42 km), mezza mara-tona (21 km) e 10 chilometri per le strade di Monaco Baviera. I percorsi si snodavano tra i parchi e il centro stori-co della città tedesca con circa 15mila persone che hanno preso parte alle tre competizioni. Nella sfida più impegnati-va erano 24 gli atleti al via e 10 hanno corso i 42 chilometri in meno di 4 ore. Da rilevare il secondo posto assoluto nel-la sua categoria per il 75enne Carlo Vani che ha terminato la gara in 4 ore e 24 minuti e le 3 ore e 54 minuti di Valeria Bullo, unica donna chioggiotta in gara. Otto atleti hanno partecipato alla 21 km che partiva da metà tracciato della maratona, 4 alla 10 km. Emozionante l’arrivo all’interno dello stadio olimpico con gli ultimi metri da correre sulla pista.

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Cresce il fermento intorno alle primarie del centro-sinistra e anche nella zona sud della provincia di Venezia nasce

il comitato pro Renzi Chioggia-Cavarzere. I fondatori del Comitato sono tutti giovani un-der 35, iscritti e non al Partito Democratico. Tra questi vi sono Marco Tiozzo, dottoran-do di ricerca, Laura Bonaldo, studentessa, Umberto Zanellato, del Partito Democratico di Cavarzere e Luca Alfiero, membro della segreteria comunale del PD di Chioggia.

Il comitato mette in rete una vasta area della Provincia di Venezia e si ripromette di creare un network di idee per promuovere un nuovo modo di far politica, che trova le sue basi su internet e sui nuovi mezzi di comunicazione. Tra i principi del gruppo ci sono i tre concetti fondamentali già espressi da Renzi all’avvio della sua campagna per le primarie: futuro, Europa e meritocrazia.

“Una realtà che come la nostra vive un profondo senso di isolamento, anche fisico, dal resto del territorio veneto, ha bisogno di uno sguardo e una visione d’insieme della politica, proiettata in Europa, con modelli

di selezione efficienti della classe dirigente – scrivono i fondatori del gruppo - Merito-crazia e proiezione verso il futuro sono gli elementi fondamentali da cui noi vogliamo partire. Questa classe dirigente ha già falli-to. Più volte. Noi pensiamo che chi ha fatto politica per 20-30 anni possa anche fare un passo indietro, sedersi in panchina e da allenatore, “allenare” le nuove “leve” della politica. Siamo altresì consci che lo spazio politico va conquistato con il merito e la pre-parazione. Sosteniamo Renzi perché promuo-ve una visione del Pa-ese che ha coraggio di accettare le molteplici sfide della politica europea, proponendo anche un rinnovamento istituzionale”.

Il Comitato Adesso! Per Matteo Renzi sta ora promuovendo una proposta di inizia-tiva popolare: la creazione di una Anagrafe Pubblica degli Eletti in cui siano rese pubbli-che e consultabili sul sito www.chioggia.org tutte le informazioni relative all’attività, alla

condizione patrimoniale del Sindaco, dei componenti della Giunta, di ciascun eletto al Consiglio Comunale e dei nominati dal Consiglio Comunale o dalla Giunta ovvero dal Sindaco, in società partecipate, in enti pubblici e privati, ovvero di tutti coloro la cui nomina sia comunque attribuita al Comune di Chioggia, compatibilmente con il rispetto delle vigenti disposizioni legislative e rego-lamentari.

Per il comitato occorre garantire ai cittadini la possibilità di poter accedere con facilità all’attività svol-ta dai vari enti e ai dati che permettono di va-

lutarne la qualità, rendendo consultabili atti e informazioni. Si vuole dare al cittadino la possibilità di conoscere l’operato di ogni singolo consigliere e assessore comunale, comprese le presenze e assenze in Consiglio Comunale, per capire in che modo lavorano e se effettivamente lavorano.

Del resto già il sindaco Giuseppe Casson

aveva proposto, tra i punti della campagna elettorale, il “Patto con la città” che reci-tava: “Al fine di esercitare il potere di indi-rizzo e di controllo del Consiglio Comunale si rende opportuno e necessario agevolare il diritto di accesso e di informazione dei consiglieri e dei cittadini sugli atti ammi-nistrativi come presupposto indispensabile alla garanzia di trasparenza e di buona am-ministrazione. Per questo l’Amministrazione Comunale si impegna a far approvare dal Consiglio Comunale di Chioggia l’ “Anagrafe Pubblica degli Eletti e dei Nominati”.

Si stanno ora raccogliendo le firme ne-cessarie perché la proposta venga discussa nel Consiglio Comunale di Chioggia.

Sono tutti giovani under 35, tra questi Marco Tiozzo, Laura Bonaldo, Umberto Zanellato e Luca Alfiero

Politica Partito democratico, primarie del 25 novembre

Nasce il Comitato pro Renzi

Matteo Renzi

“Meritocrazia e proiezione verso il futuro sono gli elementi da cui vogliamo partire”

E’ s t a t o eletto il n u o v o

segretario di Cir-coscrizione della Lega Nord–Liga Veneta. Venerdì 19 ottobre, alla presenza dei responsabi-li della Segreteria Provinciale (Pizzolato-Furlanetto ), dopo la votazione interna, è stato scelto Marco Dolfin (in foto), già consigliere comunale, che diventa segre-tario della Circoscrizione di Chioggia-Ca-varzere-Cona. “Si tratta di un impegno importante, che mi è stato attribuito a dimostrazione della fiducia e della stima che i votanti hanno nei miei confronti. In un momento in cui la politica sembra aver smarrito i propri ideali, l’idea di ser-vizio al cittadino, ci si deve rimboccare le maniche e ritornare a parlare con la gente, tra la gente” ha dichiarato il nuo-vo segretario. I 5 punti del programma perseguono l’indipendenza del Veneto e della Padania, l’unità delle sezioni e del-la circoscrizione, la selezioni dei militanti e l’apertura di una nuova sezione della Lega a Cona.

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È partita il 4 novembre presso il kursaal di Sotto-marina la campagna del comitato Pro Bersani di Chioggia. A promuoverla sono i giovani del Partito

Democratico, tutti under 40: Daniel Tiozzo, Jonatan Montanariello, Cristian Boscolo Papo, Romina Tiozzo, Alessandro Boscolo, Massimo Crosara, primi firmatari del comitato nonché pagina nuova del PD locale. So-stengono tutti Pierluigi Bersani alle primarie, nella speranza che possa diventare Presidente del Consiglio della prossima legislatura, convinti che, per esperienza, autorevolezza e capacità, sia la migliore garanzia per il ritorno dei riformisti alla guida del paese, condizione imprescindibile per l’equità, la crescita e il risanamento della società.

Proprio per andare nella direzione della trasparen-za, nel consiglio comunale del 7 novembre, i consiglieri che aderiscono al comitato per Bersani hanno portato un documento per la creazione di una Anagrafe pub-blica degli eletti, al fine di rendere pubbliche e con-sultabili tutte le informazioni relative all’attività e alla condizione patrimoniale degli amministratori della città, compatibilmente con il rispetto delle vigenti disposizioni legislative e regolamentari. In realtà già da tempo il Pd sta lavorando per raggiungere questo risultato, previsto sin dalla campagna elettorale del sindaco Casson. Si

trattava però di apportare una modifica al regolamento del Consiglio Comunale, considerando che non esiste un riferimento legislativo in tal senso a livello nazionale. L’iter promosso dal presidente del Consiglio Comunale, Daniel Tiozzo, è già ad uno stato avanzato. “Non è sufficiente criticare o demonizzare – spiega Daniel Tioz-zo, informato del fatto che anche il Comitato pro Renzi voleva proporre un analogo documento – le scelte si fanno nelle sedi opportune”.

E ricordando che si tratta di un unico grande parti-to, Tiozzo ripercorre le tappe della modifica del regola-mento del partito da parte di Bersani per garantirne il pluralismo: diversamente da prima, ora alle primarie di

coalizione si possono presentare anche candidati diversi dal segretario del partito. Questo ha permesso a Renzi piuttosto che a Puppato, di proporsi.

“I contenuti devono venire prima delle beghe da bottega – continua Tiozzo - le cose che ci uniscono prima delle polemiche sterili, il merito e il valore pri-ma dell’invidia sociale e della demagogia. Siamo un comitato aperto e proiettato sul confronto interno e non su rese di conti illegittime ed estranee al mondo demo-cratico. Siamo convinti che attraverso l’impegno e la condivisione si possano ottenere risultati importanti”.

Insomma il Pd è un partito dalla lunga tradizione, un grande contenitore che può presentare anche voci diverse.

“Siamo un partito plurale, ma la campagna di Renzi è molto giocata su suo ruolo personale e ricorda alcune modalità del berlusconismo. Tant’è vero che ai suoi co-mizi il simbolo del Pd spesso manca. Tutti devono sentir-si coinvolti e protagonisti, primi tra tutti i tanti militanti e simpatizzanti, ma al contempo bisogna riconoscere l’importanza del collettivo a discapito dell’individualità. Per questo non siamo per una campagna delle primarie che divida, ma che anzi sappia valorizzare l’intero Pd.”

Il Comitato Pro Bersani è stato in prima linea nel coltivare l’idea che la nascita di un ambito metropoli-

tano può diventare una sfida lungimirante nella quale Chioggia deve giocare da protagonista. Sostiene la partecipazione del Paese all’Europa, senza spirito cor-porativo, senza cedere agli interessi dei più arroganti.

“Questo è il momento di decidere cosa vogliamo diventare – continua Tiozzo - Quale ruolo dare a una nazione con la nostra tradizione, situata nel cuore di un Mediterraneo che le rivolte giovanili stanno trasforman-do come mai era accaduto.

Il prossimo Parlamento e il governo che gli elet-tori sceglieranno avranno tre compiti decisivi: guidare l’economia fuori dalla crisi, ridare autorità, efficienza e prestigio alle istituzioni e alla politica, ripartendo dai principi della Costituzione e rilanciare, in un gioco di squadra con le altre nazioni, l’unità e l’integrazione politica dell’Europa. Cerchiamo un patto con le forze politiche democratiche, progressiste e di una sinistra di governo, con movimenti e associazioni, con ammi-nistratori, con ogni persona che voglia contribuire a un progetto per uscire da una crisi senza eguali nella nostra memoria”.

La campagna ha già fissato nuovi appuntamenti l’11 e il 18 novembre con l’operazione 100 piazze per Bersani, un’iniziativa coordinata a livello provinciale.

Una campagna promossa da giovani under 40. Daniel Tiozzo: “Le primarie non devono dividere ma valorizzare l’intero Pd”

Politica Partito democratico, primarie del 25 novembre

Risponde il comitato pro Bersani

Daniel Tiozzofra i giovani del Comitato Pro Bersani

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Pier Luigi Bersani

Tempo di primi bilanci per “C’è davvero del sale in zucca”, il progetto di promozione della zucca marina di Chioggia giunto alla terza edizione. Una

serie di eventi, organizzati da Chioggia Ortomercato del Veneto, che hanno visto protagonista questo ortaggio tipico per tutto il mese di ottobre e che si concluderan-no a fine novembre con il coinvolgimento dei ristoranti della città. Giuseppe Boscolo Palo, alla presidenza del mercato ortofrutticolo clodiense dal 2009, racconta questa nuova sfida.

Rilanciare un prodotto orticolo, come la zucca marina, che era quasi scomparso dai banchi del mer-cato, non è semplice. Quali azioni sono state intrapre-se?

“Era necessario far riprendere contatto agli agricoltori diretti con un prodotto quasi sparito e ricreare le condizioni di un circuito redditizio per la commercializzazione della zucca marina. Oggi questo prodotto è tornato ad essere coltivato nei nostri campi e iniziamo a vedere i primi se-gnali di interesse da parte della catena distributiva”.

Perché una terza edizione di “C’è davvero in sale in zucca”?

“Bisogna continuare a riproporre e a far conoscere la zucca marina al consumatore, facendo parlare di questo ortaggio tipico per tutto l’autunno e mostrando l’offerta gastronomica. Le passate edizioni sono state efficaci sul fonte promozionale e quest’anno abbiamo voluto poten-ziare il programma. Abbiamo portato la zucca marina a Padova in occasione della manifestazione “Abbraccio tra pane e pesce” e a Sottomarina alla sagra di san Martino.

Al mercato ortofrutticolo di Brondolo abbiamo de-

dicato a questo ortaggio tre giorni di festa, in occasione di Ottobre blu e Darsene in blu, con una serie di eventi complementari. Inoltre i ristoratori della città si stanno misurando da ottobre in una gara gastronomica a colpi di forchetta con specialità a base di zucca marina, con una giuria qualificata di giornalisti da tutto il Triveneto e l’Emilia Romagna. E’ importante stabilire un rapporto di collaborazione tra il mercato e i media. I primi riscontri sono senza dubbio positivi”.

Quale il prossimo passo?“Stiamo cercando di creare una sinergia con il mondo

dell’artigianato per la toelettatura della buccia. Questo prodotto ha bisogno di essere trasformato e finito per es-sere offerto alla grande distribuzione contrariamente ad altri tipi di zucca”.

Come si inserisce il progetto di valorizzazione di colture tipiche come la zucca marina o il radicchio di Chioggia IGP, con quello complessivo di rilancio del mercato ortofrutticolo di Brondolo nel Veneto e a li-

vello nazionale?“Il mercato deve possedere una struttura moderna e

attrattiva per l’impresa agricola, in grado di fornire servizi di qualità ai produttori e in grado di operare in piena tra-sparenza. Nonostante la situazione di bilancio pesante, ci siamo mossi su tre fronti per il rilancio del mercato or-tofrutticolo di Brondolo, attraverso la riqualificazione dei servizi, attraverso il dialogo con le istituzioni per la tutela del prodotto orticolo ed attraverso la promozione, del mer-cato stesso e dei suoi prodotti, che rientra quindi a pieno titolo nel progetto. Sono idee emerse dal confronto e dal dialogo con tutte le componenti del mondo agricolo”.

Ci potrebbe fornire alcuni esempi concreti? Quali i risultati del lavoro finora svolto?

“In corso di ristrutturazione del mercato abbiamo de-ciso di far inserire una piattaforma logistica moderna con postazioni frigo per realizzare il polo agroalimentare, ab-biamo permesso ai produttori di entrare dai cancelli 24 ore su 24, abbiamo rivisto il regolamento del mercato datato al 1994, a cui mancano tuttavia dei passaggi istituzionali, stiamo lavorando per l’anagrafe orticola e abbiamo creato assieme al mondo dell’artigianato, della ristorazione e dell’imprenditoria dei nuovi prodotti di qualità ed eventi come il gelato alla zucca, la birra al radicchio, le fiere o le serate enogastronomiche per la promozione dei prodotti, del mercato orticolo e del territorio stesso. Siamo pensan-do inoltre ad altri progetti da sviluppare sul fotovoltaico o sul mercato al dettaglio. Oggi parecchi produttori hanno deciso di rientrare in mercato e dobbiamo continuare a lavorare per la modernizzazione e l’attrattività della no-stra struttura”.

intervista

Economia ed eventi. Il presidente di Chioggia Ortomercato del Veneto dopo i primi bilanci “C’è davvero dl sale in zucca!”

GIUSEPPE BOSCOlO PAlO: “VOGlIAMO DARE Al MERCATO UNA STRUTTURA MODERNA E ATTRATTIVA”

Stefano Bellemo

Giuseppe Boscolo Palo

Si è svolto il 2 settembre, al ristorante Il Bri-gantino di Cavanella D’Adige, il terzo e ultimo incontro legato alla rassegna “Arte a tavola“

organizzata dal circolo culturale “Ignazio Silone“ in collaborazione con “La Dragaggi“ di Luciano Boscolo Cucco e il patrocinio del Comune di Chioggia. Arte e alimentazione si sono amalgamate per valorizzare i prodotti del territorio e dare la giusta dimensione alla cultura del cibo attraverso pittura e poesia. Han-no recitato le proprie composizioni Alfredo Barbieri, Maria Paola Giraldo, Maurizio Masiero, Giorgia Pol-lastri, Nella Talamini, Paola Tiozzo Pagio, Gerardo Melchionda e Renzo Ranzato Varisco particolarmente elogiato dal conduttore Marco Lanza per la lettera di ringraziamento ricevuta a firma di Leone Gueron, responsabile archivi del museo storico di Nizza.

A capitanare la collettiva dei pittori è stata la presidente del circolo, Elena Zampieri, che, assieme a Giorgia Pollastri e Nella Talamini, ha illustrato le opere di Tarquinio Bullo, Silvana Maddalosso e Rug-gero Pieruz.

L’ organizzazione artistica di Giancarlo Fuolega ha fatto sì che non fosse trascurata neppure l’abili-tà canora del soprano Ornella, di Elda Russo e della stessa artista Nella Talamini. Significativi gli interven-ti della presidente dell’associazione “Progetto Donna Oggi “ Mara Bertini, del vicepresidente del circolo, Dino Sfriso, dell’ex assessore alla Cultura Francesco Lusciano, della consigliera comunale Romina Tiozzo e dell’ambasciatore chioggiotto nel mondo Luciano Boscolo Cucco.

in breve“Arte a tavola” si è chiusa con successo la rassegna

M.L.

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20 Chioggia202020 Chioggia

I ragazzi del Cfp di Chioggia “conquista-no” la cucina del Papa. I giovani cuochi e camerieri del Centro di formazione ad

indirizzo alberghiero hanno avuto la possibi-lità di dimostrare la loro abilità, venerdì 12 ottobre, in Vaticano davanti ad una platea speciale, il Papa e cinquecento Vescovi riu-niti per il cinquantesimo anniversario dell’a-pertura del Concilio Vaticano II.

L’occasione è nata da un incontro dei gio-vani allievi con il cuo-co bassanese Sergio Dussin, responsabile del servizio catering di fiducia in Vaticano. A raccontare la straordinaria esperienza Chri-stian Nordio, studente e cuoco provetto tra i quindici ragazzi che hanno partecipato all’evento.

“Durante il Festival delle cucine delle scuole alberghiere, lo scorso aprile, a Villa Contarini a Piazzola sul Brenta abbiamo vinto il primo premio con “neve a Sottoma-

rina”, un piatto realizzato con una mousse di mozzarella con scampi accompagnata da un panetto di nero di seppia – spiega – In quell’occasione abbiamo ricevuto le lodi dello chef Sergio Dussin, che ha promesso di portarci nelle cucine del Santo Padre”.

Detto, fatto. I quindici ragazzi della terza A e B, otto cuochi e sette camerieri di sala, guidati dal dirigente Nicola Boscarato

e dai professori Marino Concon e Lorenzo Mo-retto, si sono ritrovati alla volta di Roma e della Santa Sede per affrontare questa parti-colare avventura. Dopo

aver viaggiato per tutta la notte, senza aver quasi chiuso occhio, alle 7.30 della mattina la compagnia, assonnata ed emozionata, è entrata in Vaticano dalla porta di servizio.

Una volta indossate le divise, i camerie-ri allievi si sono apprestati ad apparecchiare i cinquanta tavoli allestiti in sala Nervi e i cuochi allievi si sono diretti in cucina per

preparare il menù sconosciuto fino a quel momento: un antipasto di carpaccio di tonno su un letto di insalatina verde, come primo un risotto di radicchio trevigiano e di zucca chioggiotta, per secondo un trancio di pesce spada con verdure, per dolce strudel e per digestivo un grappino.

“Ero alla postazione risotti – continua Christian – affiancato da uno chef molto bravo e abbiamo lavorato intensamente”. I ragazzi dopo un breve break alle 11.00, hanno smesso di lavorare solo alle 15.00 quando sono saliti in pullman per il ritorno a casa.

“Abbiamo incontrato Benedetto XVI alla fine del servizio.

Il Papa, dopo essere uscito dalla sala da pranzo, è entrato in cucina, ci ha salutati e ci ha ringraziati. Poi con il fotografo ufficiale abbiamo scattato una foto ricordo – conti-nua il diciassettenne cuoco provetto – E’ stata un’ esperienza faticosa, ma la rifarei volentieri”.

di Giovanna Bellemo

Gli studenti del Cfp Hanno collaborato all’allestimento del pranzo per Benedetto XVI e 50 Vescovi

Per un giorno “cuochi” del Papa

Il pranzo con i 50 VescoviLa Settimana Web 2012 raddoppia. La Provincia

di Venezia, promotore dell’iniziativa in collabo-razione con il Comune di Chioggia, assessorato

alle Politiche Culturali, ha deciso di organizzare una seconda settimana dedicata all’alfabetizzazione in-formatica. Per la prima settimana di corso, infatti, i posti disponibili sono stati letteralmente bruciati ben prima del termine ultimo valido per l’iscrizione. Il corso è gratuito e rivolto a tutte le fasce d’età, per avviare all’uso dell’informatica chiunque ne avesse bisogno. La maggior parte degli iscritti rappresen-ta una fascia di persone prive di preparazione ad affrontare le basi per l’uso ormai irrinunciabile del web. Le lezioni previste, di tre ore ciascuna, si tengono presso il laboratorio di informatica dell’Istituto Tecnico Righi di Borgo San Giovanni. Visto il grande successo dell’iniziativa e il grande numero di richieste inevase da un unico corso, l’amministrazione ha chiesto e ottenuto dalla Provincia di Venezia la possibilità di poter svolgere nel mese di novembre ulteriori approfondimenti su Internet, la posta elettronica certificata e la gestione delle immagini. Il successo dell’iniziativa fa confidare nella possibilità di ripetere l’esperienza il prossimo anno. Del resto la Provincia dal 1999, coinvolge i Comuni e altri soggetti del territorio ve-neziano in una non-stop di incontri, corsi, seminari, approfondimenti sulla conoscenza e l’utilizzo delle nuove tecnologie dell’informazione. L’obiettivo è contribuire allo sviluppo della Società dell’Informazione attraverso la diffusione sul territorio della cultura telema-tica con adeguate politiche di alfabetizzazione e di non esclusione. In un momento di grande crisi economica l’investimento culturale diventa strategico e importante per poter affrontare un’epoca che sempre più dovrà confrontarsi con il web, anche per ottenere semplicemente informazioni utili in tempo reale.

neWs

Alfabetizzazione informaticala “settimana Web” Fa il bis con aPProFondimenti su internet, Posta elettronica certiFicata e gestione immagini

M.Bo.

Carpaccio di tonno, risotto al radicchio e zucca, pesce spada con verdure: il menù per il Papa

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Ulss 14Speciale

Speciale

Ottobre 2012 Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14 Servizio Sanitario Nazionale della Regione VenetoAZIENDA UNITA’ LOCALE SOCIO - SANITARIA n.14Sede Amministrativa: Presidio Ospedaliero di Chioggia, Strada Madonna Marina, 500

Tel. 041/5534111 - www.asl14chioggia.veneto.it

call center: 848 800 997

Ottobre 2012 Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14 Ulss 14 inform

a

Speciale

Speciale

Informa

La riabilitazione cardiologica sbarca nel territorio. L’équipe di Cardiologia e Fisioterapia dell’ospedale di Chioggia ha addestra-to gli allenatori di alcune palestre del territorio di Chioggia e Sottomarina che possedevano, come requisito, la laurea in Scienze Motorie. Grazie alla formazio-ne conclusasi recentemente, entro metà mese, le palestre risultate idonee saranno in grado di accogliere pazienti che hanno necessitato di riabilitazione cardiologica (pazienti ischemici, rivascolarizzati, post chirurgici con by pass, post chirurgici con valvole, affetti da scompenso cardiaco) per continuare il trattamento aerobico in tutta sicurezza fuori dall’ospedale. Infatti, non solo queste strutture mettono a dispo-sizione personale formato in maniera ap-propriata dai sanitari, ma hanno in dota-zione anche un defi brillatore. I fondi per realizzare tutta questa ope-razione provengono da un progetto re-gionale promosso dal Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 14 che si chiama “Guadagnare salute”. “Ormai è dimostrato in letteratura – ha

dichiarato il responsabile della riabilita-zione cardiologica Luca Oselladore – che i pazienti affetti da patologie cardiache, qualora vengano trattati con la riabilita-zione e sposino successivamente uno sti-le di vita corretto (fatto dal binomio sana alimentazione e movimento), non solo migliorano qualitativamente la loro vita, ma vedono ridursi di circa il 27% i casi di morbilità e mortalità”. La riabilitazione cardiologica è sbarcata all’ospedale clodiense nel 2011 grazie alla collaborazione tra i reparti di Car-diologia e Fisioterapia. “Quest’anno – ha detto Oselladore – abbiamo assistito ad un incremento del 30% dei pazienti: da 60 siamo passati a trattarne un centinaio con la riabilitazione. Soprattutto uomini con un’età tra i 65 e 70 anni”. Ma come si accede alla riabilitazione cardiologica? “In pratica – ha spiegato Oselladore – i pazienti ricoverati che ci sembrano dei potenziali candidati per la riabilitazione, dopo un mese dal fatto acuto, vengono valutati con un ecocardio-gramma e un test da sforzo. Qualora risul-tino idonei, vengono inviati al sesto pia-

no in Fisioterapia dove intraprendono un ciclo di trattamento aerobico in palestra. Lì svolgono numerose attività che vanno dall’utilizzo della cyclette alla passeggia-ta sul tapis roulant; inoltre fanno esercizi di respirazione. Alla fi ne, il trattamento è utile per questi pazienti perché imparano a dosare in maniera corretta lo sforzo e a controllare la frequenza cardiaca”. Tutto procedeva bene fi nché non terminava il ciclo di riabilitazione, dopodiché c’era il rischio che i pazienti fossero nuovamente tentati dallo scorretto stile di vita. Ecco da dove nasce l’idea del progetto “post” ria-bilitazione. “E’ facile ricadere nelle cattive abitudini – ha continuato Oselladore – quindi tornare

ad una vita sedentaria. Per questo moti-vo abbiamo siglato una convenzione con quelle palestre che rispondevano a deter-minati requisiti, abbiamo organizzato un corso ad hoc per il loro personale e gli abbiamo fornito un defi brillatore”. Il progetto non si ferma qui. “Queste pa-lestre non saranno lasciate sole in questo percorso – ha detto ancora Oselladore – né tantomeno i nostri pazienti verranno mai abbandonati. Infatti il progetto pre-vede che noi sanitari ci confrontiamo in maniera costante con gli allenatori di que-ste strutture sportive e che periodicamente visitiamo i pazienti che hanno intrapreso questa nuova avventura”.

L’équipe di Cardiologia e Fisioterapia dell’ospedale di Chioggia ha formato gli allenatori laureati in Scienze Motorie

LA RIABILITAZIONE CARDIOLOGICA SBARCA NEL TERRITORIO

A partire dal 9 novembre p.v. sarà disponi-bile, presso gli studi dei Medici di Famiglia, dei Pediatri di libera scelta e degli ambula-tori vaccinali del Servizio Igiene Pubblica, il vaccino antinfl uenzale per la stagione 2012-13.L’infl uenza è una malattia causata da di-versi virus infl uenzali. I sintomi più comuni sono febbre alta, spossatezza, inappetenza, dolori alle ossa e ai muscoli, mal di testa, faringite e tonsillite. Questi virus hanno la caratteristica di modifi care molto spesso la loro struttura e per questa ragione ogni anno viene preparato un nuovo vaccino contro l’infl uenza. L’immunità, cioè la capacità in-dotta dal vaccino di contrastare l’infezione, dura per pochi mesi ed è perciò necessario vaccinarsi ogni anno con il vaccino apposi-tamente preparato.In Italia, ogni anno, l’infl uenza causa cir-ca 8000 decessi, il 10% circa dovuti alla polmonite da infl uenza e gli altri dovuti alle complicazioni correlate alla patologia di base (diabete, cardiopatie, broncopatie,

etc…) e comunque per l’80% in soggetti ol-tre i 65 anni di età. La trasmissione da uomo a uomo del virus avviene attraverso le goc-cioline di saliva di chi tossisce o starnutisce ma anche attraverso il contatto con le mani contaminate dalle secrezioni respiratorie; per questo una buona igiene delle mani e delle secrezioni può giocare un ruolo impor-tante nel limitare la diffusione dell’infl uenza. Le raccomandazioni sono quindi di coprirsi bocca e naso quando si starnutisce o tossisce e di lavarsi quindi le mani, usare mascherine in presenza di sintomi infl uenzali, quando ci si trova in ambienti sanitari.Una circolare del Ministero della Salute in-dica le categorie di soggetti per cui la vac-cinazione antinfl uenzale viene offerta gratu-itamente:- soggetti di età pari o superiore a 65 anni- soggetti in età infantile ed adulta affetti da:a) malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio (inclusa la malattia asmatica), circolatorio, uropoietico ovvero altre severe condizioni patologiche che aumentino il ri-

schio di complicanze b) malattie degli organi emopoietici c) diabete ed altre malattie dismetaboliche d) sindromi da malassorbimento intestinale e) fi brosi cistica f) malattie congenite o acquisite che compor-tino carente produzione di anticorpi, inclusa l’infezione da HIV g) patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici - bambini reumatici soggetti a ripetuti episo-di di patologia disreattiva che richiede pro-lungata somministrazione di acido acetilsali-cilico e a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione infl uenzale.La Circolare, indica, inoltre, l’opportunità di vaccinare, ai fi ni dell’interruzione della ca-tena di trasmissione, alcune categorie quali: - personale sanitario di assistenza- contatti familiari di soggetti ad alto rischio - addetti a servizi pubblici di primario inte-resse collettivo quali: a) insegnanti scuole dell’infanzia e dell’ob-bligo

L’equipe di Cardiologia e fi sioterapia

Scoprire di avere un tumore a quarant’anni e, che dopo aver subito un intervento di mastectomia, nulla è cambiato, o quasi. E’ la storia di una donna di Chioggia che ha dovuto subire più interventi chirur-gici per contrastare la ricomparsa del tumore ed è stata costretta a sottoporsi più volte a radioterapia. Un via vai in diversi ospedali durato circa dieci anni. Oggi che la malattia è regredita, la signora ha potu-to sottoporsi ad un ultimo intervento di alta specializ-zazione, questa volta di ricostruzione della mammel-la, che è stato effettuato all’ospedale di Chioggia. Una novità assoluta per il territorio clodiense in quan-to l’operazione non è di routine; perché sia stato pos-sibile effettuarla nell’ospedale di Chioggia, infatti, ci sono voluti due anni di preparazione che hanno vi-sto nascere un comitato scientifi co multidisciplinare (costituito dall’oncologo, il chirurgo, il ginecologo, l’urologo, il radiologo il patologo, l’internista, il ra-dioterapista ed il geriatra); il costituirsi di un’équipe specialistica con la collaborazione dei chirurghi pla-stici Marco Lorenzini ed Emilio Danielli provenienti dall’area veneziana; il potenziarsi del servizio se-nologico grazie all’arrivo di nuove apparecchiature e un’attenzione particolare alla diagnostica che, accanto ad esami di routine come la mammografi a e l’ecografi a, ha accostato un esame di approfondi-mento come la risonanza magnetica. “Con l’intervento di lunedì scorso – hanno dichiara-to il primario di Chirurgia Salvatore Ramuscello e il chirurgo senologo Maria Flora Romano - possiamo affermare che a Chioggia abbiamo una senologia di eccellenza. Interventi che fi no a ieri erano possi-bili solo in grossi centri qualifi cati del Veneto, oggi

possono essere effettuati con successo anche in un ospedale periferico come quello di Chioggia”.In pratica, questo tipo di intervento non si è limitato all’applicazione di una protesi, ma visto il caso spe-cifi co e complesso della signora si è dovuto praticare un trasferimento dal dorso di un lembo muscolare. L’operazione è durata quattro ore e si è conclusa con successo. La signora, rientrata a casa, ora verrà sot-toposta ad una riabilitazione della spalla. Il tutto or-ganizzato dal reparto di Chirurgia in collaborazione con il servizio di Fisioterapia. “Chioggia è allineata ai protocolli internazionali – ha sottolineato il primario Ramuscello – che prevedo-no l’abbandono, nella cura, di un approccio unico (cioè con un solo medico) per un approccio di tipo multidisciplinare”. Una volta alla settimana, infatti, in ospedale si riunisce il comitato scientifi co oncologico per discutere tutti i casi. Grazie a questo tipo di orga-

nizzazione, ora la diagnosi e il percorso di cura in tutte le malattie tumoralivengono defi nite nell’arco di una settimana, in accordo con la paziente. “Purtroppo – ha evidenziato la dottoressa Romano – l’età media delle donne operate al seno quest’anno è scesa molto: da 70 anni a 58. Credo sia importante rilanciare il tema della prevenzione. Quando un tu-more viene diagnosticato presto, quindi si tratta di un tumore piccolo che non supera il centimetro, la guarigione è garantita per il 90% dei casi. Se invece viene diagnosticato tardi, perché la signora non ha aderito allo screening mammografi co o, comunque, non si è interessata a farsi i controlli (mammografi a ed ecografi a), sale il rischio che il tumore sia già grande e più complicato quindi a contrastarlo”. A Chioggia, dall’inizio dell’anno, sono state operate ben 70 donne di cancro al seno, rispetto ad una sessantina nel 2011.

EFFETTUATO A CHIOGGIA UN INTERVENTO DI ALTA SPECIALIZZAZIONE PER LA RICOSTRUZIONE PLASTICA DI UNA MAMMELLA

L’equipe di Cardiologia e fi sioterapia

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Per approfondimenti è possibile consultare le pagine dedicate ai servizi sul sito aziendale dell’A.Ulss 14: ww.asl14chioggia.veneto.it

b) addetti poste e telecomunicazioni c) dipendenti pubblica amministrazione e difesa d) forze di polizia incluso polizia muni-cipale e) volontari servizi sanitari di emergenza f) personale di assistenza case di riposo Infi ne, il personale che, per motivi occupa-zionali, è a contatto con animali che potreb-bero costituire fonte di infezione da virus infl uenzali: a) detentori di allevamenti b) addetti all’attività di allevamento c) addetti al trasporto di animali vivi d) veterinari pubblici e libero-professionisti

Il vaccino va somministrato per iniezione intramuscolare, preferibilmente nel muscolo deltoide (muscolo della spalla); in genere un’unica dose è suffi ciente negli adulti e nel-le persone che hanno già avuto precedenti vaccinazioni infl uenzali mentre nei bambini mai vaccinati prima contro l’infl uenza è rac-

comandata una seconda dose di vaccino, da somministrare dopo almeno 4 settimane dalla prima. Il vaccino antinfl uenzale è in genere ben tollerato; talora però possono comparire di-sturbi quali: gonfi ore e rossore nel punto di iniezione; febbre stanchezza, debolezza o dolore muscolare.Per la vaccinazione rivolgersi al proprio me-dico di fi ducia. Orari degli ambulatori vaccinali del Servizio Igiene Pubblica ai fi ni della vaccinazione an-tinfl uenzale:CAVARZERE giovedì 15, 22, 29 NOVEMBRE dalle ore 10.00 alle ore 12.00CHIOGGIA sabato 10, 17, 24 NOVEMBRE dalle ore 09.00 alle ore 11.00I pazienti devono presentarsi con certifi ca-zione attestante la patologia, per i soggetti di 65 anni ed oltre è suffi ciente un documen-to di identità.

L’equipe del primario di Chirurgia Salvatore Ramuscello

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Ulss 14Speciale

Speciale

Ottobre 2012 Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14 Servizio Sanitario Nazionale della Regione VenetoAZIENDA UNITA’ LOCALE SOCIO - SANITARIA n.14Sede Amministrativa: Presidio Ospedaliero di Chioggia, Strada Madonna Marina, 500

Tel. 041/5534111 - www.asl14chioggia.veneto.it

call center: 848 800 997

Ottobre 2012 Bollettino di informazione locale e amministrativa dell’Ulss 14 Ulss 14 inform

aSpeciale

Speciale

Informa

La riabilitazione cardiologica sbarca nel territorio. L’équipe di Cardiologia e Fisioterapia dell’ospedale di Chioggia ha addestra-to gli allenatori di alcune palestre del territorio di Chioggia e Sottomarina che possedevano, come requisito, la laurea in Scienze Motorie. Grazie alla formazio-ne conclusasi recentemente, entro metà mese, le palestre risultate idonee saranno in grado di accogliere pazienti che hanno necessitato di riabilitazione cardiologica (pazienti ischemici, rivascolarizzati, post chirurgici con by pass, post chirurgici con valvole, affetti da scompenso cardiaco) per continuare il trattamento aerobico in tutta sicurezza fuori dall’ospedale. Infatti, non solo queste strutture mettono a dispo-sizione personale formato in maniera ap-propriata dai sanitari, ma hanno in dota-zione anche un defi brillatore. I fondi per realizzare tutta questa ope-razione provengono da un progetto re-gionale promosso dal Dipartimento di Prevenzione dell’Ulss 14 che si chiama “Guadagnare salute”. “Ormai è dimostrato in letteratura – ha

dichiarato il responsabile della riabilita-zione cardiologica Luca Oselladore – che i pazienti affetti da patologie cardiache, qualora vengano trattati con la riabilita-zione e sposino successivamente uno sti-le di vita corretto (fatto dal binomio sana alimentazione e movimento), non solo migliorano qualitativamente la loro vita, ma vedono ridursi di circa il 27% i casi di morbilità e mortalità”. La riabilitazione cardiologica è sbarcata all’ospedale clodiense nel 2011 grazie alla collaborazione tra i reparti di Car-diologia e Fisioterapia. “Quest’anno – ha detto Oselladore – abbiamo assistito ad un incremento del 30% dei pazienti: da 60 siamo passati a trattarne un centinaio con la riabilitazione. Soprattutto uomini con un’età tra i 65 e 70 anni”. Ma come si accede alla riabilitazione cardiologica? “In pratica – ha spiegato Oselladore – i pazienti ricoverati che ci sembrano dei potenziali candidati per la riabilitazione, dopo un mese dal fatto acuto, vengono valutati con un ecocardio-gramma e un test da sforzo. Qualora risul-tino idonei, vengono inviati al sesto pia-

no in Fisioterapia dove intraprendono un ciclo di trattamento aerobico in palestra. Lì svolgono numerose attività che vanno dall’utilizzo della cyclette alla passeggia-ta sul tapis roulant; inoltre fanno esercizi di respirazione. Alla fi ne, il trattamento è utile per questi pazienti perché imparano a dosare in maniera corretta lo sforzo e a controllare la frequenza cardiaca”. Tutto procedeva bene fi nché non terminava il ciclo di riabilitazione, dopodiché c’era il rischio che i pazienti fossero nuovamente tentati dallo scorretto stile di vita. Ecco da dove nasce l’idea del progetto “post” ria-bilitazione. “E’ facile ricadere nelle cattive abitudini – ha continuato Oselladore – quindi tornare

ad una vita sedentaria. Per questo moti-vo abbiamo siglato una convenzione con quelle palestre che rispondevano a deter-minati requisiti, abbiamo organizzato un corso ad hoc per il loro personale e gli abbiamo fornito un defi brillatore”. Il progetto non si ferma qui. “Queste pa-lestre non saranno lasciate sole in questo percorso – ha detto ancora Oselladore – né tantomeno i nostri pazienti verranno mai abbandonati. Infatti il progetto pre-vede che noi sanitari ci confrontiamo in maniera costante con gli allenatori di que-ste strutture sportive e che periodicamente visitiamo i pazienti che hanno intrapreso questa nuova avventura”.

L’équipe di Cardiologia e Fisioterapia dell’ospedale di Chioggia ha formato gli allenatori laureati in Scienze Motorie

LA RIABILITAZIONE CARDIOLOGICA SBARCA NEL TERRITORIO

A partire dal 9 novembre p.v. sarà disponi-bile, presso gli studi dei Medici di Famiglia, dei Pediatri di libera scelta e degli ambula-tori vaccinali del Servizio Igiene Pubblica, il vaccino antinfl uenzale per la stagione 2012-13.L’infl uenza è una malattia causata da di-versi virus infl uenzali. I sintomi più comuni sono febbre alta, spossatezza, inappetenza, dolori alle ossa e ai muscoli, mal di testa, faringite e tonsillite. Questi virus hanno la caratteristica di modifi care molto spesso la loro struttura e per questa ragione ogni anno viene preparato un nuovo vaccino contro l’infl uenza. L’immunità, cioè la capacità in-dotta dal vaccino di contrastare l’infezione, dura per pochi mesi ed è perciò necessario vaccinarsi ogni anno con il vaccino apposi-tamente preparato.In Italia, ogni anno, l’infl uenza causa cir-ca 8000 decessi, il 10% circa dovuti alla polmonite da infl uenza e gli altri dovuti alle complicazioni correlate alla patologia di base (diabete, cardiopatie, broncopatie,

etc…) e comunque per l’80% in soggetti ol-tre i 65 anni di età. La trasmissione da uomo a uomo del virus avviene attraverso le goc-cioline di saliva di chi tossisce o starnutisce ma anche attraverso il contatto con le mani contaminate dalle secrezioni respiratorie; per questo una buona igiene delle mani e delle secrezioni può giocare un ruolo impor-tante nel limitare la diffusione dell’infl uenza. Le raccomandazioni sono quindi di coprirsi bocca e naso quando si starnutisce o tossisce e di lavarsi quindi le mani, usare mascherine in presenza di sintomi infl uenzali, quando ci si trova in ambienti sanitari.Una circolare del Ministero della Salute in-dica le categorie di soggetti per cui la vac-cinazione antinfl uenzale viene offerta gratu-itamente:- soggetti di età pari o superiore a 65 anni- soggetti in età infantile ed adulta affetti da:a) malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio (inclusa la malattia asmatica), circolatorio, uropoietico ovvero altre severe condizioni patologiche che aumentino il ri-

schio di complicanze b) malattie degli organi emopoietici c) diabete ed altre malattie dismetaboliche d) sindromi da malassorbimento intestinale e) fi brosi cistica f) malattie congenite o acquisite che compor-tino carente produzione di anticorpi, inclusa l’infezione da HIV g) patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici - bambini reumatici soggetti a ripetuti episo-di di patologia disreattiva che richiede pro-lungata somministrazione di acido acetilsali-cilico e a rischio di Sindrome di Reye in caso di infezione infl uenzale.La Circolare, indica, inoltre, l’opportunità di vaccinare, ai fi ni dell’interruzione della ca-tena di trasmissione, alcune categorie quali: - personale sanitario di assistenza- contatti familiari di soggetti ad alto rischio - addetti a servizi pubblici di primario inte-resse collettivo quali: a) insegnanti scuole dell’infanzia e dell’ob-bligo

L’equipe di Cardiologia e fi sioterapia

Scoprire di avere un tumore a quarant’anni e, che dopo aver subito un intervento di mastectomia, nulla è cambiato, o quasi. E’ la storia di una donna di Chioggia che ha dovuto subire più interventi chirur-gici per contrastare la ricomparsa del tumore ed è stata costretta a sottoporsi più volte a radioterapia. Un via vai in diversi ospedali durato circa dieci anni. Oggi che la malattia è regredita, la signora ha potu-to sottoporsi ad un ultimo intervento di alta specializ-zazione, questa volta di ricostruzione della mammel-la, che è stato effettuato all’ospedale di Chioggia. Una novità assoluta per il territorio clodiense in quan-to l’operazione non è di routine; perché sia stato pos-sibile effettuarla nell’ospedale di Chioggia, infatti, ci sono voluti due anni di preparazione che hanno vi-sto nascere un comitato scientifi co multidisciplinare (costituito dall’oncologo, il chirurgo, il ginecologo, l’urologo, il radiologo il patologo, l’internista, il ra-dioterapista ed il geriatra); il costituirsi di un’équipe specialistica con la collaborazione dei chirurghi pla-stici Marco Lorenzini ed Emilio Danielli provenienti dall’area veneziana; il potenziarsi del servizio se-nologico grazie all’arrivo di nuove apparecchiature e un’attenzione particolare alla diagnostica che, accanto ad esami di routine come la mammografi a e l’ecografi a, ha accostato un esame di approfondi-mento come la risonanza magnetica. “Con l’intervento di lunedì scorso – hanno dichiara-to il primario di Chirurgia Salvatore Ramuscello e il chirurgo senologo Maria Flora Romano - possiamo affermare che a Chioggia abbiamo una senologia di eccellenza. Interventi che fi no a ieri erano possi-bili solo in grossi centri qualifi cati del Veneto, oggi

possono essere effettuati con successo anche in un ospedale periferico come quello di Chioggia”.In pratica, questo tipo di intervento non si è limitato all’applicazione di una protesi, ma visto il caso spe-cifi co e complesso della signora si è dovuto praticare un trasferimento dal dorso di un lembo muscolare. L’operazione è durata quattro ore e si è conclusa con successo. La signora, rientrata a casa, ora verrà sot-toposta ad una riabilitazione della spalla. Il tutto or-ganizzato dal reparto di Chirurgia in collaborazione con il servizio di Fisioterapia. “Chioggia è allineata ai protocolli internazionali – ha sottolineato il primario Ramuscello – che prevedo-no l’abbandono, nella cura, di un approccio unico (cioè con un solo medico) per un approccio di tipo multidisciplinare”. Una volta alla settimana, infatti, in ospedale si riunisce il comitato scientifi co oncologico per discutere tutti i casi. Grazie a questo tipo di orga-

nizzazione, ora la diagnosi e il percorso di cura in tutte le malattie tumoralivengono defi nite nell’arco di una settimana, in accordo con la paziente. “Purtroppo – ha evidenziato la dottoressa Romano – l’età media delle donne operate al seno quest’anno è scesa molto: da 70 anni a 58. Credo sia importante rilanciare il tema della prevenzione. Quando un tu-more viene diagnosticato presto, quindi si tratta di un tumore piccolo che non supera il centimetro, la guarigione è garantita per il 90% dei casi. Se invece viene diagnosticato tardi, perché la signora non ha aderito allo screening mammografi co o, comunque, non si è interessata a farsi i controlli (mammografi a ed ecografi a), sale il rischio che il tumore sia già grande e più complicato quindi a contrastarlo”. A Chioggia, dall’inizio dell’anno, sono state operate ben 70 donne di cancro al seno, rispetto ad una sessantina nel 2011.

EFFETTUATO A CHIOGGIA UN INTERVENTO DI ALTA SPECIALIZZAZIONE PER LA RICOSTRUZIONE PLASTICA DI UNA MAMMELLA

L’equipe di Cardiologia e fi sioterapia

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b) addetti poste e telecomunicazioni c) dipendenti pubblica amministrazione e difesa d) forze di polizia incluso polizia muni-cipale e) volontari servizi sanitari di emergenza f) personale di assistenza case di riposo Infi ne, il personale che, per motivi occupa-zionali, è a contatto con animali che potreb-bero costituire fonte di infezione da virus infl uenzali: a) detentori di allevamenti b) addetti all’attività di allevamento c) addetti al trasporto di animali vivi d) veterinari pubblici e libero-professionisti

Il vaccino va somministrato per iniezione intramuscolare, preferibilmente nel muscolo deltoide (muscolo della spalla); in genere un’unica dose è suffi ciente negli adulti e nel-le persone che hanno già avuto precedenti vaccinazioni infl uenzali mentre nei bambini mai vaccinati prima contro l’infl uenza è rac-

comandata una seconda dose di vaccino, da somministrare dopo almeno 4 settimane dalla prima. Il vaccino antinfl uenzale è in genere ben tollerato; talora però possono comparire di-sturbi quali: gonfi ore e rossore nel punto di iniezione; febbre stanchezza, debolezza o dolore muscolare.Per la vaccinazione rivolgersi al proprio me-dico di fi ducia. Orari degli ambulatori vaccinali del Servizio Igiene Pubblica ai fi ni della vaccinazione an-tinfl uenzale:CAVARZERE giovedì 15, 22, 29 NOVEMBRE dalle ore 10.00 alle ore 12.00CHIOGGIA sabato 10, 17, 24 NOVEMBRE dalle ore 09.00 alle ore 11.00I pazienti devono presentarsi con certifi ca-zione attestante la patologia, per i soggetti di 65 anni ed oltre è suffi ciente un documen-to di identità.

L’equipe del primario di Chirurgia Salvatore Ramuscello

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25252525Chioggia

“Ottobre Blu” ovvero un esem-pio per come si può e si deve promuovere il territorio, come

ha sottolineato Oscar Nalesso, consigliere delegato dell’Aspo, l’Azienda Speciale per il Porto di Chioggia.

Nata nel 2009 in occasione della con-segna della bandiera da combattimento al sommergibile Todaro, “Ottobre Blu”, in tre anni di vita è diventato la vetrina dell’iden-tità della portualità e della cultura marinare-sca, chioggiotta, legata al mare, ma anche alla navigazione fluviale. In quattro edizioni – l’ultima si è conclusa il 21 ottobre scorso dopo un’intensa settimana di incontri, mo-stre e iniziative di vario tipo – ha dimostrato l’avvio di un cammino per coniugare insieme business, passione, interattività ed eventi.

La manifestazione, organizzata dall’A-zienda Speciale per il Porto di Chioggia e dalla Camera di Commercio di Venezia, con la collaborazione anche del Comune della Città di Chioggia, della Provincia di Venezia, della Regione Veneto, della Marina Militare,

della Capitaneria di Porto e Guardia Costie-ra, dell’Associazione Nazionale Marinai d’I-talia, di associazioni culturali locali e istituti scolastici, quest’anno ha scelto come tema “Il mare fonte di energie”. E proprio attorno a questo tema si sono sviluppati discussioni e confronti relativi agli sbocchi di lavoro, nel sociale, per il turismo, per lo sport, con un occhio all’ambiente e alla cultura, ma so-prattutto allo sviluppo del porto di Chioggia che lo scorso anno ha festeggiato i cento anni dall’inizio dei lavori per la diga foranea e che sta vivendo una reale espansione con l’intento di prendere il largo definitivamente con lo sviluppo dell’indotto crocieristico.

Indubbia attrazione di “Ottobre Blu 2012” - oltre alle mostre allestite all’inter-no del Centro Polifunzionale all’isola Saloni

“Nel mare e per mare”, dedicata a carte e pubblicazioni nautiche dell’Istituto Idrogra-fico della Marina Militare, e “Bragozzi e burci: dalla meccanizzazione all’evoluzione delle reti da pesca”, realizzata dallo storico Dalio Ballarin con modellini, foto e video che ripercorrono l’evoluzione dell’attività marittimo peschereccia del novecento - la presenza nel fine settimana della nave San Marco che imbarca insieme agli elicotteri e a mezzi anfibi anche i reparti speciali, quali sono i fucilieri del Reggimento San Marco e gli uomini del Comsubin e che è stata visita-ta tra sabato 20 e domenica 21 ottobre da oltre 2000 persone.

La cerimonia conclusiva proprio nell’hangar di Nave San Marco ha avuto quali ospiti anche il Sottosegretario alla Difesa, Gianluigi Magri, e il Capo di Stato Maggiore della Marina Militare, Ammiraglio di Squadra Luigi Binelli Mantelli che hanno espresso apprezzamento all’Azienda Spe-ciale per il Porto di Chioggia e alla Camera di Commercio di Venezia per l’organizzazione

dell’evento. E una stretta di mano ha rin-novata la collaborazione tra Aspo e Marina.

“La rassegna è cresciuta – ha aggiunto Oscar Nalesso - e adesso si pone a diven-tare una delle manifestazioni leader, grazie al prestigio e al peso crescente dell’indot-to veneziano nel campo della cantieristica nautica, a importanti investimenti strutturali e a partnership di prestigio, tra le altre, appunto, quella della Marina Militare che ha sempre presenziato con uomini e unità e ci auguriamo che continui a farlo”. Nel corso della serata di gala, presentata da Benedetta Rinaldi, sono stati assegnati vari riconoscimenti: la Galea d’Oro a “Hugo Trumpy”, la più antica agenzia marittima d’Italia, per aver portato la prima nave da crociera nel nuovo porto di Chioggia, la FTI Berlin, nel giugno scorso - un evento che ci si augura sia da apripista per il rilancio dello scalo clodiense - a cui si aggiungono le tar-ghe di ringraziamento anche ai cantieri De Poli, per aver dato lustro alla cantieristica navale italiana, alla Scuola Navale Militare

“Francesco Morosini”, per formare i futuri leader del mare, quindi alla Capitaneria di Porto Guardia Costiera di Chioggia per la campagna “Bimbi sicuri”.

La quarta edizione di Ottobre Blu si è chiusa in grande stile domenica 21 ottobre con l’inaugurazione dei primi 200 mt del-la Banchina A di Val da Rio e la consegna ufficiale della nuova base logistica, a Isola Saloni, alla Capitaneria di Porto Guardia Costiera. E nel pomeriggio tutti col naso all’insù per ammirare la destrezza degli eli-cotteristi della Marina Militare e le capacità operative degli Incursori venuti giù dal cielo con il paracadute. Infine al tramonto la ce-rimonia dell’ammaina bandiera sulla Nave San Marco, accompagnata dalla Banda musicale della Marina Militare. Lo sguardo è già rivolto al nuovo appuntamento per ot-tobre 2013 con “Chioggia dipinta di blu”: si parlerà di Idrografia, Immersioni e Idraulica. Ma sono stati anche annunciati quali saran-no i temi delle edizioni a seguire: “Donne a mare” nel 2014, “Le polene” nel 2015.

di Eugenio ferrarese

Ottobre blu Il bilancio a conclusione di una splendida quarta edizione

Cresce in prestigio e numeri la rassegna sul mare

La serata conclusiva di Ottobre blu nell’hangar di Nave San Marco

Oscar Nalesso: “La rassegna si propone di diventare una manifestazione leader”

Gli esercenti di Chioggia dichiarano guerra ai cani che sporcano davanti ai negozi. Le vetrine dei centri storici

di Chioggia sono state tappezzate in que-sti giorni di volantini che promuovono il buon costume, invitando i padroni a pulire gli escrementi lasciati per terra dai migliori amici dell’uomo.

“Non sappiamo chi sia il promotore di questa trovata – spiegano alcuni com-mercianti di Riva Vena – Ci siamo visti recapitare, assieme ai soliti volantini che pubblicizzano gli eventi e le iniziative in città, questo simpatico cartello e lo abbia-mo subito attaccato”.

Nel cartello di divieto, rosso su sfondo bianco è disegnato un cane ripreso nell’at-to di sporcare. Nella parte sottostante l’invito rivolto ai proprietari: “I cittadini ne hanno le scarpe piene! Pulisci dove il tuo cane sporca e potrai andare a testa alta!”

L’iniziativa, semplice ma efficace è stata accolta di buon grado dai commer-cianti che hanno approfittato del “dono”

del cartello esponendolo nei luoghi più visibili, persino vicino agli strilloni dei giornali nelle edi-cole, nelle macchine erogatrici di palline gioco per bimbi e nelle vetrate.

“La trovata è sicuramente bella – incalza un altro commerciante di una macelleria in Corso del Popolo – Certo servirebbero altri cartelli anche contro chi utilizza motorini senza targa, biciclette o sedie nelle calli per tenere i posti auto”.

Il metodo funziona? “Non tutti i pro-prietari hanno recepito il messaggio, forse qualcuno fa finta di non notarlo, ma è po-sitivo che tutti si mobilitino per il decoro e la pulizia della città – ribattono i commer-cianti di Riva Vena - soprattutto nelle zone dove sono più difficili i controlli, perché più isolate e dove è l’educazione e il senso civico dei cittadini che deve prevalere ”.

Continua il mistero sull’ideatore dell’i-niziativa di sensibilizzazione, ma a quanto pare nessuno se ne cura.

Mistero sul cartello che invita i proprietari a pulire le deiezioni dei propri canivetrine taPPezzate, esercenti aPProvano l’iniziativa ma non se ne conosce l’autore

Giovanna Bellemo

Uno dei cartelli con cui gli esercenti hanno tappezzato la città e le vetrine dei negozi

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26 Cultura locale262626 Cultura locale

Riparte a novembre Etnicatornano gli incontri

con viaggiatori-scrittori

M.Bo.

Un importante appuntamento scacchistico ha animato dal 12 al 14 ottobre scorso le sale del Centro Congressi di Sottomarina. Il VII Open Inter-

nazionale “Città di Chioggia 2012” è stato un successo di partecipazione – oltre settanta scacchisti suddivisi nel torneo A con 44 iscritti a cui si aggiungono gli altri 28 del torneo B – ma anche di qualità per l’alto livello dei giocatori coinvolti: una dozzina di maestri della catego-ria mondiale Fide e tra questi anche un Grande Maestro, scacchisti provenienti dalle Filippine, dall’Argentina, dalla Serbia, da tutte le città del Veneto, dalle regioni vicine, ma anche dalla Toscana.

Il torneo principale ha avuto quale protagonista il Grande Maestro filippino Joseph Sanchez che ha concluso imbattuto con 4,5 punti su 5 turni di gioco. Ricordiamo che ogni partita prevedeva 100 minuti (e 30 secondi di

incremento a mossa) per ciascun giocatore, il che significa che una partita poteva anche durare oltre le quattro ore di gioco. Al secondo posto il giovane studente universitario Xia Gie di Montebelluna seguito da Ivano Ceschia.

Positiva anche la prova complessiva del giovanissi-mo chioggiotto Lorenzo Lodici che conferma il progresso di questo neo campione italiano under 12 e più giovane giocatore del torneo di Chioggia. Il giovane Martino Apri-le si è segnalato per la brillante combinazione vincente nell’ultimo dei 5 turni di gioco.

Nel torneo B grande soddisfazione per tutto il Circolo Clodiense grazie alla vittoria del socio Ampelio Boscolo a coronamento della sua lunga carriera scacchistica; sul podio anche Luca Giancristoforo, secondo, e un altro chiog-giotto, Paolo Ranzato, classificatosi al terzo posto. Un pre-mio anche per Amleto Penzo, primo tra i giocatori over 60.

Federico Boscolo, che nel corso dell’estate si è aggiu-dicato sia il titolo italiano under 16 e successivamente ha vinto anche il titolo under 18, sarà a Maribor in Slovenia nel mese di novembre per disputare il campionato mon-diale giovanile.

L’attività del Circolo Scacchistico Clodiense proseguirà ora con il torneo sociale, la partecipazione ai Campionati di serie A2 e C e con l’organizzazione di una delle tappe regionali del Gran Prix giovanile under 16.

neWs

Scacchi. Il VII Open Internazionale “Città di Chioggia 2012”

GRANDI MAESTRI E GIOVANI TAlENTI SANCISCONO Il SUCCESSO

Eugenio Ferrarese

Il maestro filippino Sanchez, vincitore del torneo A

Anche quest’anno torna Etnica, la rassegna di incontri mensili con viaggiatori e scrittori di viaggio, promossa dalla Biblioteca della

scuola Galilei. La rassegna è stata voluta per offrire un’occasione, un ” luogo” fisico e metaforico nel quale raccontare, narrare, testimoniare con sensibi-lità, emozione, competenza, la magia del viaggio.

Il 21 novembre sarà presente a Chioggia il fer-rarese Rodolfo Ridolfi, autore di “Il Mediterraneo lasciato a poppa”. Si tratta di un navigatore in senso “classico”, skipper ed esploratore se non di nuove terre - ormai “tutte già scannerizzzate” nel pianeta -, senz’altro di una narrazione sul tema ad hoc. Zigzagando per zigzagare nel web infatti si riscopre un certo archetipo, che viene dalla storia umana dell’esplorazione in generale. Esito di un viaggio in un certo senso della vita, il Mediterraneo lasciato a poppa, è una sorta di cartografia psico-logica minimale. Brevemente: Ridolfi avrebbe forse potuto inventarsi e scrivere nel web in un blog a puntate il suo viaggio e sarebbe stato comunque ammirevolmente persuasivo.

Il 12 dicembre poi sarà a Chioggia Elena Dak, autrice di “Sana’a e la notte”. Elena Dacome, ve-neziana, è fotografa, viaggiatrice e scrittrice. Per anni ha viaggiato come guida nei deserti d’Africa, ma anche in Medioriente e Asia. Collabora inin-terrottamente dal 1998 con Kel12, operatore di turismo per viaggiatori molto speciali. In “Sana’a e la notte” l’autrice racconta un luogo di grande bellezza, stritolato tra arretratezza e tradizione da un lato, e voglia di modernità dall’altro, tra il rispetto della convenzioni sociali e l’anelito alla tra-sgressione. Uno sguardo ad un paese la cui capitale raccoglie tutte le contraddizioni e la bellezza che ovunque regna sovrana.

A gennaio sarà presente a Chioggia Gian Anto-nio Stella, per presentare il suo ultimo lavoro “Van-dali”, seguito da Gianni Ballestrin, autore di “Sotto tiro”, A febbraio è prevista una serata dedicata a Emergency, a sostegno dei progetti della Ong di Gino Strada. A marzo vi sarà Marina Girardi, autrice di “Appennino”, ad aprile Giorgio Boatti, giornalista e scrittore, e a maggio Ilaria Buitoni Bortletti, presi-dente del Fondo Ambiente Italia.

La locandina della rassegna

“Sfida educativa”, incontri con associazioni, istituzioni pubbliche, scuole, è il progetto del Rotary Club di Chioggia inserito nel program-

ma proposto dall’attuale presidente avvocato Michele Panajotti.

Il primo di questi incontri, svoltosi in una sala dell’Hotel Grande Italia all’inizio del mese di ottobre, ha avuto quali protagonisti Piergiorgio Bighin, presidente dell’Opera Baldo, e don Marino Callegari, responsabile della Caritas dioceana di Chioggia. L’Opera Baldo, come ha spiegato il professor Bighin, è stata costituita da più di un decennio e grazie al caritatevole impegno di nu-merosi volontari, professori, maestri, mamme e studenti riesce a realizzare vari progetti di vita reale: cooperative di lavoro, associazioni sportive e culturali e la gestione della residenza “Domus Clugiae”. Si organizzano incon-tri con i minori delle scuole elementari, medie e superiori che hanno difficoltà in ambito scolastico e famigliare. Si tratta non solo di un semplice sostegno nell’appren-dimento e nello studio, ma un aiuto a diventare grandi e affrontare in modo sereno le difficoltà dell’età giova-nile, offrendo ai ragazzi anche valide prospettive per il graduale inserimento nel mondo del lavoro. La “Domus Clugiae” è l’ostello situato nel cuore della città, gesti-to da una cooperativa sociale che si occupa, tra l’altro,

dell’inserimento lavorativo di persone in situazione di svantaggio. Tale progetto educativo si ispira agli inse-gnamenti umani, caritatevoli, culturali di Carmen Baldo, l’instancabile signorina che fino agli anni Settanta ha speso tutta la sua vita a sostegno e alla protezione dei bambini abbandonati.

L’“emergenza educativa nei confronti degli adulti” è la sfida che la Caritas diocesana affronta cominciando da alcune particolari situazioni: l’educazione linguistica per gli immigrati che provengono da paesi in guerra o da situazioni esistenziali insostenibili. La padronanza della parola, ha sottolineato don Marino Callegari, è il primo, forse per il momento anche l’unico, vero strumento inte-grativo che viene offerto a questi migranti. Altro campo d’intervento educativo della Caritas riguarda gli adulti che hanno commesso gravi infrazioni al codice della stra-

da perché trovati alla guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Per costoro sarebbe opportuno sostituire la sanzione pecuniaria o detentiva con lavori socialmente utili.

La terza emergenza educativa riguarda la difficile situazione dei padri separati in grande difficoltà a vivere il rapporto con i figli, assai spesso un grave disagio per il genitore isolato a cui la Caritas propone incontri di aiuto e condivisione. Un altro campo d’intervento della Caritas e dei suoi volontari riguarda lo stato di bisogno di quan-ti, per varie ragioni, non possono rivolgersi alle banche per ottenere un prestito. Talvolta si tratta di persone che hanno scarsa cognizione nella gestione del danaro, quindi occorre intervenire attraverso strumenti educativi e, se necessario, ricorrere al Microcredito ben gestito.

di Eugenio ferrarese

Il progetto Un ciclo di incontri con associazioni, istituzioni pubbliche e scuole

Il Rotary Club di Chioggia lancia la sua “Sfida educativa”

Al primo incontro di inizio ottobre sono intervenuti, ospiti del presidente Michele Panajotti, don Marino Callegari e Piergiorgio Bighin

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“Il parlare della pietra”

è il titolo dell’esposizione di Argentino Boscolo Chio, che si è tenuta presso la chiesa di San Martino a ottobre. Si tratta della sintesi di un lavoro di diversi anni, da quando nel 2008 è passato dalla sua antica passione, la pittura, alla ricerca scultorea. Per vent’anni Boscolo si è dedica-to infatti ai dipinti, in tutti quei ritagli di tempo che il suo lavoro di capitano marittimo gli lasciava. Poi ha deciso di avvicinarsi alla scultura con un corso presso l’Istituto Veneto per i Beni Culturali, per perfezionarsi poi presso San Giorgio in Valpolicella. Qui ha indagato le potenzialità della trachite, roccia di origine vulcanica, che gli ha ispirato la creazione di Veneri dal sapore preistorico, con i ventri gravidi di vita. Altri blocchi di marmo bianco diventano figure che sgusciano fuori dalla materia per diventare forma, viva e ambulante, o elementi architettonici: infilate di archi a tutto sesto che ri-mandano agli archi dei matronei romanici piuttosto che agli acquedotti romani. La sensibilità tattile di Boscolo Chio gli permette di ottenere forme pure e perfette, che pur nella loro finitezza lasciano spazio al viaggio dell’immaginazione.

in breveArgentino Boscolo Chio, l’artista che fa parlare la pietra

Un cartellone che avrà come protagonisti nomi di grande rilievo e uno spettacolo in più nonostante la crisi

27272727Cultura locale

Teatro, musica e danza ovvero “Acque Altr3”. Il teatro don Bosco di Chioggia e l’Auditorium comu-nale San Niccolò ospiteranno tra novembre 2012 e

febbraio 2013 un ricco cartellone di appuntamenti che avrà per protagonisti nomi di grande rilievo della scena nazionale e internazionale. E questo nonostante la crisi e con uno spettacolo teatrale in più rispetto alla prece-dente edizione.

La nuova stagione di “Acque Altr3” è promossa dal-la Città di Chioggia e dall’assessorato alla Cultura della provincia di Venezia, con l’organizzazione del circuito regionale Arteven e la collaborazio-ne di VenetoJazz, dell’Associazio-ne Lirico Musicale Clodiense e del Centro Formazione Danza.

“La cultura non è un “acces-sorio” – ha sottolineato il sindaco Giuseppe Casson nel presentare queste proposte che combinano insieme teatro, musica e danza – ma uno degli indici di una città. E Chioggia è una città culturalmente viva. Ecco perciò il nostro ‘sì’ ad ogni iniziativa che mantenga viva l’offerta culturale”

Il sipario del teatro don Bosco si è aperto il 6 no-vembre 2012 con i comici di Zelig Alessandro Betti,

Gianni Cinelli, Maria Di Blase, Katia Follesa, Corrado Nuzzo, Marco Silvestri, Marta Zoboli diretti da Gioele Dix nello spettacolo scespiriano “Sogno di una notte di mezza estate”; il 22 novembre “Open day” con Ange-la Finocchiaro e Michele Mauro; il 4 dicembre “A piedi nudi nel parco” di N. Simon con Valeria Ciangottini, Gaia De Laurentiis, Stefano Artissunch e Libero Sanso-vini; il 14 dicembre sarà protagonista lo stesso Gioele Dix in “Nascosto dove c’è più luce”. Il primo spettacolo del 2013, il 18 gennaio, sarà affidato alle clownerie di David Larible ne “Il clown dei clown”; seguirà il 6

febbraio “Stasera non escort” con quattro attrici comiche Alessandra Faiella, Margherita Antonelli, Clau-dia Penoni e Rita Pelisio”. La XIX stagione teatrale di “Acqua Alta” si chiuderà il 28 febbraio con “Cercasi tenore” interpretata da Gianfranco

Jannuzzo.“Già 500 persone – ha spiegato l’assessore alla

Cultura Pierluca Donin, che è anche direttore di Arteven – sono in possesso della Carta Cultura che viene con-cessa gratuitamente a chi acquista almeno un biglietto o un abbonamento. E tutti costoro potranno ottenere in

seguito delle riduzioni. Inoltre, grazie al servizio e-mail, sono continuamente aggiornati sulle proposte culturali della nostra città. Questo ha senz’altro favorito anche un circolo virtuoso tanto da avvertire un graduale aumento delle presenze in altri settori passando dal teatro alla musica e alla danza…”.

La XII stagione di Chioggia Danza prevede 4 spetta-coli in abbonamento, e tra questi la riproposta de “L’Isa-dorabile” che aveva ottenuto un grande successo nella passata edizione.

Il programma della XXI Stagione concertistica de-dicherà l’apertura, com’è tradizione, ad un concerto gospel quest’anno affidato alla voce della cantante sta-tunitense Elisabeth ‘Liz’ Yancey e sarà poi caratterizzato dalla presenza di importanti jazzisti e musicisti di fama internazionale.

Per informazioni www.eventi.chioggia.org.

di Eugenio ferrarese

Spettacoli Il cartellone da novembre fino al prossimo febbraio

Acque Altr3, ovvero teatro, musica e danza

La locandina degli spettacoli

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Page 30: La Piazza di Chioggia - 2012ott n127

28 Cultura locale282828 Cultura locale

Sarà presentato il prossimo 17 no-vembre alle 17, presso il Museo civico di Chioggia il libro “Il segreto

nello sguardo. Memorie di Rosalba Carriera prima pittrice d’Europa”, di Valentina Ca-sarotto.

L’evento, organizzato dall’associazio-ne Insieme Arte amare Chioggia e il suo territorio, in collaborazione con il Comune di Chioggia, offrirà l’occasione per parlare della pittrice veneziana del Settecento, la cui famiglia fu legata per un certo periodo alla città di Chioggia.

Il libro di Casarotto ci trascina nel mon-do di questa donna straordinaria, che osò sfidare le convenzioni di un ruolo sociale: essere moglie e madre oppure, in alterna-tiva, cortigiana.

Rosalba non fu nessuna delle due e con grande autodeterminazione riuscì a entrare a far parte dell’Accademia di San Luca a Roma, a primeggiare come ritratti-sta nelle corti di tutta Europa e ad entrare all’Accademia reale di Francia.

Rosalba Carriera si discostò decisa-mente dallo stereotipo femminile, tuttora imperante nell’immaginario collettivo, della dama settecentesca tutta frivolez-ze, tanto che ella stessa creò una sorta di circolo a cui appartenevano personaggi illustri nell’ambiente artistico letterario e che era frequentato anche da altre pittrici come le pittrici Felicita Sartori e Marianna Carlevarjis.

Dalle tabacchiere minuziosamente decorate ai ritratti a pastello di principi, cantanti, uomini illustri dell’età dei Lumi che riuscivano a far emergere gli aspetti più intimi della personalità del soggetto, le opere della pittrice erano ricercatissime dalla classe dirigente di tutta Europa e dai collezionisti.

Attraverso il racconto autobiografico, sfila davanti agli occhi del lettore una galle-ria di personaggi, come Luigi XV di Francia, Federico IV di Danimarca, i pittori Canalet-to, Marco e Sebastiano Ricci, il collezionista Smith, il caricaturista Anton Maria Zanetti., Antoine Watteau.

Il racconto della Casarotto, docente e storica dell’arte vicentina, gioca sul crinale tra finzione e realtà storica: la finzione dei sentimenti, la realtà degli eventi, attenta-mente tratti dagli studi storico artistici e dalle testimonianze e le lettere raccolte per anni da Bernardina Sani.

Una iniziativa organizzata dall’associazione Insieme Arte amare Chioggia e il suo territorio con il Comune: la studiosa Valentina Casarotto racconta la prima pittrice d’Europa

L’evento Il prossimo 17 novembre la presentazione

“Il segreto nello sguardo”, un libro su Rosalba Carriera

Il volume sulla pittrice veneziana del Settecento

Una rassegna dedicata al cabaret nazionale con Comici & Comi-ci. L’edizione 2012/13 propone

il meglio del panorama Italiano in quat-tro serate di divertimento proposte dai comici di Zelig e Colorado. Artisti che hanno fatto divertire milioni di telespet-tatori e riempito i teatri di tutta Italia. Sarà la sala Teatro del Kursaal di Sot-tomarina ad ospitare la rassegna che prenderà il via il 15 dicembre prossimo e si chiuderà ad aprile. L’iniziativa ha il patrocinio della Città di Chioggia ed è organizzata dall’Associazione culturale Teatro&Musica.

Per consentire a tutti di prendere parte agli spettacoli, in particolare al pubblico “giovane”, i costi dei biglietti e degli abbonamenti sono stati ridotti e contenuti. Inoltre, grazie alla conven-zione stipulata tra l’associazione Teatro & Musica e la Coop Adritica, tutti i soci Coop beneficeranno di una riduzione pari al 15 per cento sul costo del bigliet-to o dell’abbonamento.

Si comincia dunque il 15 dicembre con Marco Marzocca e il suo spettaco-lo “Ciao Signò” per poi proseguire con Baz e il suo Baz “Revolution” il 2 feb-braio prossimo. Il 3 marzo Marco Della Noce in recital, ovvero: “Le cronache di Ernia”. Si chiude il 13 aprile con Giusep-pe Giacobazzi in “Apocalypse”. Tutte e quattro le serate di cabaret cominceran-no alle ore 21.

Info 0415541740, [email protected], www.comiciecomici.it

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Page 31: La Piazza di Chioggia - 2012ott n127

29292929Sport locale

Avete mai provato a nuotare per qua-si quattro chilometri? O a percorrere 180 chilometri lungo un tragitto con

un dislivello di 800 metri? E infine vi siete mai cimentati in una maratona di oltre 42 chilometri? Ecco, allora sommate queste tre competizioni, alquanto impegnative anche singolarmente, insieme e nello stesso gior-no: il risultato è l’”ironman”, un triathlon “super lungo”.

Quest’anno un gruppo di atleti della Delfino Triathlon Chioggia si sono dati appuntamento in Spagna a Calella, una località nelle vicinanze di Barcellona, per partecipare il 30 settembre scorso al 4° Challenge Barcelona-Maresme, gara che valeva anche per l’assegnazione dei titoli nazionali di “Triatlon de Larga Distancia”. Alla partenza sulla spiaggia di Calella alle ore 8,30 del mattino ben 1400 atleti e tra questi anche i 15 sportivi del gruppo Delfi-no, la maggior parte di Chioggia e qualcuno di Piove di Sacco. In realtà vi era anche un altro partecipante già iscritto che ha dovuto

rinunciare una settimana prima per ragioni di salute.

L’ironman è nato quasi come una sfida nel 1977, una gara assai impegnativa, che mette a dura prova la sopportazione fisica, ma anche quella mentale. La preparazione è fondamentale ed inizia praticamente l’an-no prima.

L’allenamento per gli atleti della Delfino Triathlon ha compreso nei mesi precedenti la partenza in Spagna la partecipazione alla maratona di Treviso e a quella di Roma, alle

competizioni “70.3” di Pescara e Barberi-no del Mugello ovvero un ironman a metà: quasi due chilometri a nuoto, 90 chilometri in bicicletta e 21, a cui aggiungere qualche gara in bicicletta e molti percorsi sui Colli e Monti Veneti per abituare gambe e fisico.

Non dobbiamo pensare però che questi sportivi siano atleti professionisti, ma nel gruppetto che è andato in Spagna vi erano operai, pescatori, commercianti, docenti universitari, autisti, impiegati, qualcuno con famiglia e figli, qualcuno già nonno, con età

dai trenta ai cinquant’anni.Nel “Challenge Barcelona-Maresme” il

mare calmo, nonostante il giorno preceden-te si sia scatenato un mezzo uragano, ha favorito la partenza della gara di nuoto.

Qualche complicazione nella frazione in bicicletta, che ha costretto al ritiro uno del gruppo chioggiotto per una rottura del copertone, e un vento fastidioso nel tragit-to sotto costa, stando anche attenti a non incorrere in penalità o addirittura nella squa-lifica poiché è vietato rimanere nella scia

dell’avversario davanti. E quando la fatica comincia a farsi sentire, l’ultimo tratto di corsa per 42 chilometri e 195 metri per arrivare al traguardo finiti, ma raggianti per aver completato la gara.

Mauro Boscolo Nata, un veterano di queste competizioni – ma anche altri atleti della Delfino Triathlon, Lucio Perini, Ettore Furlan, Massimiliano Baldan hanno un cur-riculum di tutto rispetto con 9, 8, 7 gare per ‘ironman’ – ha festeggiato la sua decima partecipazione con il primato personale di 10 ore 26 minuti e 34 secondi. Una festa condivisa con tutto il gruppo chioggiotto e in particolare con Claudia Sfriso, unica donna della comitiva in Spagna, giunta all’arrivo in 15 ore e mezza. Il primo classificato al Challenge – Ironman di Barcelona-Maresme ha impiegato otto ore e mezzo e la prima classificata fra le donne poco meno di nove ore, ma si tratta di super-atleti professioni-sti…

di Eugenio ferrarese

Mauro Boscolo Nata ha festeggiato la sua decima gara con il primato personale di 10 ore 26 minuti e 34 secondi per percorrere 4 km a nuoto, 180 km in bici e 42 km a piedi

Triatlon Gli atleti di Chioggia e Piove di Sacco impegnati in Spagna al 4° Challenge Barcelona-Maresme

Ironman, sfiniti ma raggianti alla meta

Il gruppo del Delfino Triatlon Chioggia che ha partecipato alla competizione spagnola

Riccardo Albanese nuovo campione mondiale di Kick Boxing. Grande prova di maturità per i giovani atleti di Chiog-

gia nella settimana dedicata al mondiale Kick Boxing.

Dall’8 al 15 settembre scorso si sono svolti a Bratislava in Slovacchia i campio-nati mondiali cadetti juniores della Wako (World association kickboxing organiza-tions), alla quale è associata la Federa-zione Italiana, riconosciuta dal Coni, della Fikbms (Federazione italiana kick boxing muai).

All’appuntamento mondiale non pote-vano mancare anche i giovani talenti della Fire Generation di Chioggia, che non han-no disatteso le aspettative. I nove atleti di Chioggia a scendere sul tatami sono stati Riccardo Albanese, Sadellah Salah, Riccar-do Bellemo, Gloria Boscolo Chio, Silvia Do-ria Giulia Penzo, Michele Padoan, Marina Varagnolo e Mattia Boscolo Meneguolo. I giovani combattenti non si sono risparmia-ti in grinta e coraggio anche contro atleti

di ottimo livello come esperienza e fisici-tà. Ed i risultati parlano chiaro. Riccardo Albanese ha conquistato infatti il titolo di campione mondiale cadetti nella categoria 13/15 anni + 69 kg, al termine di un en-tusiasmante percorso che lo ha visto supe-rare un atleta croato ai quarti, un bulgaro in semifinale, mentre nella finalissima è riuscito a battere il compagno di nazionale Giuseppe Angelino.

Inoltre Riccardo Albanese ha vinto la medaglia d’oro a squadre sempre nella categoria cadetti. Hanno raggiunto la me-daglia di bronzo Marina Varagnolo, Giulia Penzo, Michele Padoan e Mattia Boscolo Meneguolo nelle rispettive categoria del Point Fight, mentre Silvia Doria ed ancora Giulia Penzo hanno ottenuto un ottimo terzo posto nel Musical Forms.

Degne di nota le prestazioni di Sadel-lah Salah, Riccardo Bellemo e Gloria Bo-scolo Chio, che pur non salendo sul podio hanno meritato i complimenti dei presenti al palazzetto.

Kick boxing. Campionati mondiali cadetti juniores Wakoottimi Piazzamenti e medaglie Per i nove atleti di chioggia

Stefano Bellemo

La nazionale cadetti

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2

VIAGGIO IN PROVINCIAVENEZIA

Gli infortuni sul lavoro sono in calo ma si tratta di un trend su cui incide in maniera signifi cativa la crisi occupazionale che ha investito in questi anni il tessuto produttivo nazionale e anche

provinciale. Comunque se ne contano ancora tanti e sono in aumen-to le malattie professionali. Si è svolta lo scorso 14 ottobre a Ma-erne, per la provincia di Venezia, la 62esima Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro promossa dall’Anmil (450mila invalidi e mutilati sul lavoro in Italia e 6.500 nel Veneziano, tra gli associati).

Hanno partecipato, oltre alle autorità, il presidente provinciale Anmil, Lino Ghion, e il direttore dell’Inail di Venezia Giuseppe Mu-sto. Gli infortuni denunciati a Inail sono passati dal milione e 23mila del 2001 ai 725mila del 2011, meno 29.1%: il calo è rimasto su livelli contenuti fi no al 2008, per poi segnare decrementi più sensibili (meno 9,7 nel 2009, meno 1,8 nel 2010, meno 6,6 nel 2011). Stesso dicasi per gli infortuni mortali, passati dai 1.546 del 2001 ai 920 del 2011, meno 40,5%. Per contro, negli ultimi anni è esploso l’aumento delle denunce di malattie professionali (specie di natura osteo-articolare e muscolo-tendinea), dalle 26.750 del 2006 alle 46.558 del 2011.

“Quasi 800mila lavoratori ogni anno si infortunano, più di due-mila al giorno, 40mila restano invalidi e un migliaio perdono la vita:

cifre che non possono lasciarci indifferenti. Nel nostro Paese manca ancora una solida cultura della sicurezza sul lavoro che invece deve diventare un valore condiviso” ha detto Ghion, che ha espresso preoc-cupazioni legate alla crisi, per il pericolo di un abbassamento dei livelli di sicurezza nelle imprese e per i tagli allo stato sociale. “Capiamo la complessità dell’attuale situazione, - ha detto - ma l’Amnil non cederà terreno sulle rivendicazioni per il miglioramento delle prestazioni a ga-

ranzia dei livelli di tutela di cui hanno diritto infortunati e invalidi”.

L’istituto riceve di premi assicurativi due miliardi all’anno in più di quelli che eroga, “ma stiamo facendo di tutto affi nché questi soldi non fi niscano in Cassa Depositi e Prestiti ma siano reinvestiti per diminuire i premi e

migliorare le prestazioni che in diversi casi sono inadeguate” ha spie-gato Musto, che ha sottolineato le numerose azioni attuate dall’Inail, anche provinciale, sulla prevenzione (iniziative nelle scuole e contributi alle imprese per il miglioramento della sicurezza negli ambienti di lavo-ro) e nella presa in carico, nel recupero lavorativo e nel re-inserimento sociale delle vittime di infortunio. A conclusione della giornata Musto ha consegnato il distintivo d’onore a 26 lavoratori della provincia rima-sti gravemente invalidati nell’ultimo anno.

di Giovanni Giovetti

Molto c’è ancora da fare nell’ambito della prevenzione e per garantire maggiore sostegno agli infortunati e agli invalidi

Anmil La 62° Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro nel Veneziano

Meno infortuni per effetto della crisi, ma più malattie professionali

Il tavolo delle autorità alla Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro

“Gli imprenditori hanno a cuore la sicurezza nei luoghi di lavoro. Non è abbas-sando gli standard di sicurezza o il costo del lavoro che l’economia locale potrà ripartire”. A spiegarlo è Pierorlando Roccato direttore di Apindustria

Venezia, una associazione di datori di lavoro molto attiva sul territorio con oltre 500 associati e protagonista della recente resurrezione della “Unitrans”, una azienda di Pianiga che costruisce cassoni frigoriferi per camion che era stata chiusa alcuni mesi Azienda che grazie ad una cordata di imprenditori capitanati proprio da Apindustria, è stata riacquistata ed è ripartita(con il nome di Transuni) utilizzando per ora 25 dipen-denti su 53, con l’accordo di farli tornare tutti al lavoro entro due anni.

Roccato ricorda come una economia come quella italiana e veneta non abbiano cer-to bisogno di abbassare il costo del lavoro per essere competitivi. “Bisogna ritornare al manifatturiero di qualità – spiega Roccato – questa è la nostra vocazione imprenditoria-le, anche in Veneto, anche a Venezia. Non possiamo certamente competere sul campo dell’abbassamento del costo del lavoro con paesi come Cina o India. Meno che mai è ammesso che si deroghi alla sicurezza. Si deve puntare sull’innovazione tecnologica con massicci investimenti per vincere le sfi de del mercato. Come associazione di categoria ci siamo sempre battuti perché le aziende investano sulla sicurezza. Siamo all’interno dell’ Oprc, organismo paritetico regionale di controllo, e puntiamo ad un accordo con l’Inail per aumentare il monitoraggio e prevenire gli infortuni”.

Apindustria

accordi con l’inail Per maggiori controlli

A.A.

“L’invito ai lavoratori è quello di denunciare sempre in ogni momento, se sono violate le condi-zioni di sicurezza nei luoghi di lavoro. Non va accettata l’idea che, perché ci si trova in tempi di crisi, si possa chiudere un occhio sulle condizioni della sicurezza nei luoghi di lavoro”. A

dirlo sono Giuseppe Minto e Angelo Pagan funzionari provinciali della Fiom – Cgil (metalmeccanici) e Fillea - Cgil (edili). Un invito a cui si associa anche Riccardo Coletti segretario provinciale della Filcem-Cgil (chimici) una categoria che con la presenza del petrolchimico di Porto Marghera è sempre stata importante nell’area di Venezia. “Nonostante i cantieri edili siano sempre meno - sottolinea Pagan - c’è il rischio che molte imprese per poter stare sul mercato abbassino i costi tagliando sulla sicurezza e puntino sempre più sul lavoro nero. Fenomeni che vanno combattuti. Gli infortuni sul lavoro oltre a

distruggere la vita delle persone e rovinare le famiglie sono un costo per tutta la collettività”. La tutela della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro insomma è uno degli obiettivi prioritari, sottolineano i sin-dacalisti, che la Cgil da sempre intende perseguire. I decreti legge 626/1994 e 81/2008 prevedono l’elezione del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (Rls) in tutti i luoghi di lavoro, ed hanno ampliato gli spazi per un intervento partecipato e consapevole alla prevenzione dei rischi lavorativi. Esiste perciò lo Sportello Sicurezza Cgil, che si propone di contribuire ad affermare la cultura della prevenzione nei luoghi di lavoro fornendo apporti e orientamenti agli Rls, e Rsu, alle lavoratori, e alle lavoratrici. Lo sportello si trova al 1° piano della sede di Via Ca’ Marcello n.10 a Mestre ed è aperto ogni martedì dalle 16 alle 18.30. Informazioni a [email protected]. A.A.

I SINDACATI “CON lA CRISI NON SI ABBASSI lA GUARDIA”

In Italia quasi 800mila lavoratori s’infortunano, 40mila restano invalidi, quasi un migliaio perde la vita ogni anno

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3Spazi aperti

di Alessandro Cesarato

ADOTTAMIEttore. Bellissimo incrocio Labrador 4-5 mesi, occhi

verdi, futura taglia media. Ettore è arrivato assieme alla sorella che immediatamente è stata adottata mentre lui

è ancora nostro ospite. Cerchiamo per lui una famiglia che sappia che un cucciolo è come un bambino.

Aurora. Segugetta di solo 1 anno, tg. medio-contenuta, circa kg.15-18. Recuperata in Romea da una ragazza che coraggiosamente l’ha salvata da una tragica morte. Aurora è dolce delicata e sensibile Verrà sterilizzata ed affi data previo controlli preaffi do.

Loretta, associazione protezione animali di Chioggia Onlus3289620233

Nefertary. Femmina, tg. grande, circa 2-3 anni. Mamma di 5 meravigliose femmine . E’ la mamma dallo sguardo triste. Recuperata in situazione molto

diffi cile assieme ai cuccioli Noi volontari vogliamo vedere Nefertary felice.

Asia-nocciolina. Giovanissima cagnetta, sfortunata. Circa 1 anno, taglia piccolina, circa kg.10. Di lei non conosciamo nessuna storia, ma possiamo immaginare solo tanto dolore . Recuperata agonizzante in un fosso. E’ senza una zampetta e l’altra senza sensibilità.

Magghy. Femmina giovane circa 6-7 mesi, taglia medio contenuta, circa kg.10-12.

Carattere solare e molto gioiosa Purtroppo non ha più potuto vivere nella sua casa.

Con il suo fagottino è arrivata in rifugio.

Territorio Nelle provincie di Venezia e Padova

Il Gruppo di Azione Locale “Antico Dogado” conferma la sua centralità nello sviluppo rurale locale. Il primo semestre dell’anno si è chiu-

so, infatti, con una pioggia di fi nanziamenti per i territori dei tredici comuni padovani e venezia-ni (tra cui Mira, Campolongo, Campagna Lupia, Chioggia, Cavarzere e Cona) che fanno parte dell’associazione. A seguito dei sette bandi pub-blicati fi nalizzati alla realizzazione di agriturismi e fattorie plurifunzionali, all’imboschimento e ai miglioramenti paesaggistico - ambientali, al recu-pero e alla riqualifi cazione del patrimonio rurale, sono state ricevute ventisette domande di contri-buto con una richiesta complessiva di oltre 1,3 milioni di euro. Grande interesse è stato riscosso soprattutto dai bandi volti al recupero del patrimo-nio rurale.

A tali fi nanziamenti si aggiungono altri 800 mila euro di contributi destinati alle Province di Venezia e Padova per la realizzazione di percorsi e itinerari ciclabili nel territorio dell’Antico Dogado. Nei prossimi mesi si svolgeranno le commissioni Avepa-Gal per l’approvazione delle graduatorie delle domande ammissibili. “Non possiamo che

esprimere soddisfazione - commenta Pier Luigi Parisotto, presidente del Gal - per gli esiti positivi ottenuti sul territorio con i contributi che abbiamo elargito. Il Gal sta svolgendo un ruolo essenziale per la crescita e lo sviluppo del mondo rurale e contribuisce ad aiutare gli operatori a uscire da un momento particolarmente diffi cile per la crisi eco-nomica”. L’attività tuttavia non si ferma qui. Sono appena stati aperti, infatti, i bandi per incentivare le attività turistiche con interventi sull’accoglienza, l’informazione e l’integrazione dell’offerta turisti-ca. Sono rivolti agli enti locali territoriali, alle as-sociazioni agrituristiche, ai consorzi di promozione turistica e alle Pro loco. Inoltre il Gal ha di recente avviato i progetti di cooperazione, che consentono di avviare collaborazioni con gli altri Gal veneti,

di altre regioni italiane ed estere. Tra questi, in-teressante è il progetto “Rural emotion” che si propone di promuovere una serie di itinerari e mete culturali per mezzo di un’opera fumettistica per la quale sarà indetto un apposito concorso nei prossimi mesi. Con il progetto “Tur rivers”, invece, si intende captare e indirizzare il turismo classico attraverso lo sviluppo e la valorizzazione degli iti-nerari di mobilità lenta: ciclabili, fl uviali, ippovie. Infi ne il Gal punterà a sostenere l’offerta turistica rurale attraverso la calendarizzazione dei mercati rionali e contadini e degli eventi correlati in un viaggio alla scoperta dei tesori locali nell’ambito del progetto “Open market”.

Per informazioni: [email protected], www.galdogado.it e 041 461157.

A.A.

Finanziamenti dal Gal per lo sviluppo rurale Al via nella frazione

di Rio San Martino a Scorzè (nel Mira-

nese) alla trentunesima edizione della Festa del Radicchio. Ad organizza-re l’evento che partito il 9 si svolgerà fi no al 25 novembre è la Pro Loco con un calendario ricco di appuntamenti, fra cultura e solidarietà, sport e divertimento.

“Con più di 200 volontari e più di 70.000 ospiti – spiegano gli organizzatori – la nostra è una delle più grandi feste del Veneto dedicate ai prodotti agricoli. Il turismo rurale e la cucina vegana sono i temi principali di questa edizione che saranno al centro di mostre, pubblicazioni, ed eventi gastronomici”.

Sarà allestito un “Palaradicchio” con esposizioni del prodotto di decine di aziende dell’area del miranese e trevigiano. Nel calendario fra i vari appuntamenti ricordiamo il 14 novembre alle 20,30 “Gala di San Martino” serata gastronomica a tema, in collaborazione con gli Istituti Alberghieri “Varnelli” di Cingoli (Macerata), detentore del premio San Martino challenge 2011, e “Maffi oli” di Castelfranco (Treviso).

Il 23 novembre infi ne la Rassegna Enogastronomica “La Strada del Radicchio e il Consorzio di tutela incontrano…I prodotti tipici Re-gionali”. In serata “Certo…è vero”, talk show sulla certifi cazione del prodotto. Partecipa Moreno Morello.

Informazioni [email protected]

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Page 34: La Piazza di Chioggia - 2012ott n127

5Mondo scuola

Programmazione della rete scolastica e offerta formativa per l’anno 2013-14. Si introducono nuovi indirizzi di studio,

si accorpano gli istituti: la giunta provinciale ha voltato lo scorso 25 ottobre la delibera. E’ il risultato di un percorso che la Provincia, nello specifi co l’assessorato all’Istruzione, ha compiuto nel corso delle commissio-ni che hanno posto a confronto l’Uffi cio scolastico territoriale con chi - sindaci o delegati, e dirigenti scolastici degli istituti di istruzione secondaria superiore - rappre-senta il territorio nell’intento di fornire un servizio confacente alle esigenze dell’uten-za. Nell’ambito di questa riorganizzazione è stato dunque deciso il dimensionamento.

A Mirano l’Istituto Lorenz è stato accor-pato con l’8 Marzo, ad eccezione dell’in-dirizzo Tecnico Meccatronico dell’Istituto Tecnico per l’agricoltura Lorenz che invece sarà compreso nell’accorpamento dell’Isti-tuto Levi con il Ponti.

A Chioggia l’Istituto Righi è stato ac-corpato con il Cestari, il Liceo Veronese con l’Ipsia Marconi di Cavarzere.

Il Liceo Bruno di Mestre verrà accorpato con il Franchetti, mentre a Venezia il Liceo artistico con il liceo Polo e il Benetti con il

Tommaseo. “Questo atto - ha commentato l’asses-

sore provinciale Claudio Tessari - è il risul-tato di un importante lavoro di confronto e coordinamento fra i vari soggetti interessati a questa riorganizzazione della proposta formativa, che si fonda sul rispetto della normativa vigente in materia. Il dimensio-namento è stato attuato tenendo conto delle diverse situazioni e delle peculiarità degli istituti scolastici, andando incontro alle esigenze espresse dalle amministrazioni locali”.

Una soluzione che alla fi ne, almeno nell’area sud del Veneziano, ha acconte-tato un po’ tutti. “Questa proposta - con-fermano i consiglieri provinciali di Chioggia

e Cavazrere Beniamino Boscolo Capon, Claudio Bullo, Riccardo Tosello e Micha-el Valerio - ci ha trovato tutti d’accordo, poiché da un lato salvaguarda la territoria-lità dell’unico istituto cavarzerano, e inoltre garantisce una continuità nella programma-zione scolastica, rispondendo alle esigenze degli studenti e delle famiglie”.

Per quanto riguarda l’attivazione di nuovi indirizzi a Dolo il Galilei proporrà il Liceo Sportivo mentre l’Istituto Musatti offrirà l’opzione “Prodotti dolciari artigia-nali indiustriali”. L’istituto Righi a Chioggia nell’Indirizzo Trasporti logistica si arricchisce dell’articolazione “Conduzione del mezzo navale”. L’Ipsia Marconi a Cavarzere è atti-vato con l’indirizzo Elettronica Elettrotecnica l’articolazione Elettrotecnica. A Portogruaro l’Istituto d’Alessi attiverà l’opzione Ma-nutenzione mezzi di trasporto. L’Istituto Cornaro di Jesolo, convitto annesso. Il liceo Guggenheim a Venezia avrà l’indirizzo Sce-nografi a. A Mestre l’Istituto Luzzatti avrà il Corso serale Servizi socio-sanitari, lo Zuccan-te attiverà l’articolazione “Automazione”, il Morin attiverà il Liceo sportivo.

di Giovanni Giovetti

Superiori La Provincia programma l’offerta formativa per il prossimo anno

Nuovi indirizzi e accorpamentiUscita Il dirigente scolastico dell’Istituto di Maerne pone il caso

Chi deve riaccompagnare a casa i ragaz-zi da scuola? E se rientrano da soli, di chi è la responsabilità? Una questione

non da poco e uscita nelle scorse settimane all’istituto Comprensivo Matteotti di Maerne (nel Miranese), ancora sotto choc per quan-to successo il 7 giugno quando una sua stu-dentessa di 13 anni, rimase coinvolta in un pauroso incidente stradale mentre rincasava dopo le ore di lezione.

Alla fi ne, i bambini delle elementari do-vranno essere prelevati da un adulto, men-tre alle medie, i ragazzi possono arrangiarsi in modo autonomo. Intanto si lavorerà per sviluppare il Pedibus.

Insomma, il neo dirigente scolastico Marisa Zanon si è subito trovato a gestire la spinosa questione, che ha sottoposto ai genitori i quali sono rimasti perplessi, abi-tuati ad una consuetudine acquisita da anni.

La professorssa Zanon ha deciso di prendere in mano la situazione, convocando i genitori per discutere delle uscite dopo le lezioni. Niente più moduli per quei papà e mamme che, già dalla quarta elementare, potevano permettere ai loro fi gli di uscire dalla scuola in modo autonomo. La preside aveva portato l’esempio di diverse sentenze della Corte Costituzionale, dove si stabiliva che i minori siano affi dati agli adulti. Questo

per evitare problemi in caso dovesse succe-dere qualcosa di strano.

Ma qualche mamma aveva storto il naso. “Ho un fi glio grandicello ormai – rac-contava una di queste preferendo restare anonima – e se la scuola gli impedisse di rientrare a casa da solo, per me sarebbe un grosso problema. Io e mio marito siamo via tutto il giorno per lavoro e non riusci-remmo a prelevarlo. Poi abitiamo a mezzo chilometro dalla scuola. Che senso ha tutto questo?”.

Alla fi ne si è trovato un compromesso, con i bambini della scuola primaria che per uscire dall’edifi cio devono essere “preleva-ti” dai genitori e da delegati. I ragazzini delle medie potranno rientrare anche da soli. Ma il problema resta, tanto che i papà e le mamme dovranno essere parte attiva nell’educazione dei fi gli e nello sviluppo del Pedibus. Alessandro Ragazzo

Chi deve riaccompagnare i ragazzi a casa da scuola?

32 Mondo scuola323232 Mondo scuola

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35353535Personaggio

Abita nella casa dove vissero nel Set-tecento due illustri veneti, famosi in tutto il mondo: la pittrice Rosalba

Carriera e il commediografo Carlo Goldoni. Sono ricordati nella facciata del piano nobi-le dello storico Palazzo Poli, ma ormai ora noto a tutti come “Casa Goldoni”.

L’idea del nonno, che aveva dato inizio ormai parecchi anni fa al complesso restau-ro di questa antica abitazione nel centra-lissimo Corso del Popolo assai vicino alla Cattedrale di Chioggia, era di trasformare l’intero edificio in un laboratorio-atelier di pellicceria con sale riservate alle sfilate di moda, riservando uno spazio per la propria abitazione all’ultimo piano…

“Ma poi i lavori si sono tirati per le lunghe – spiega la nipote Giulia Gennari, trentenne, originaria di Porto Viro, ma da sette anni residente a Chioggia – e l’ipotesi della pellicceria si è trasformata in quella di un Bed&Breakfast gestito insieme ai miei genitori, mentre le sale superiori sono state destinate a convegni, meeting, alla celebrazione di matrimoni civili, a riunioni di lavoro.

E l’ultimo piano è davvero diventata la nostra abitazione”.

Una laurea in scienze dell’educazione all’università di Bologna e molte passioni nel cassetto, Giulia ha recentemente crea-to l’agenzia Momenti, responsabile degli eventi di palazzo Goldoni.

Da alcuni anni, oltre ai ricevimenti e ai matrimoni civili, è riuscita ad organizzare una serie di manifestazioni e incontri cultu-rali di vario tipo fin dall’inaugurazione con la compagnia teatrale di Baricetta che ha interpretato la commedia goldoniana “La casa nova”.

Nell’estate 2009, durante la Sagra del Pesce, con la collaborazione degli artisti austriaci del gruppo Kultura Klub è stata allestita la mostra “Il colore del mare” con la partecipazione di artisti del fuoco; l’anno successivo “Laguna. Lacrima del mare” con la presenza del gruppo Chaos ‘intuiti-ve jazz’ di Treviso e dell’austriaco Gebbard Schatz, anch’egli artista del fuoco.

di Eugenio ferrarese

Abita nella residenza che fu di Rosalba Carriera e di Carlo Goldoni, qui ospita eventi, corsi e manifestazioni

Giulia Gennari A trent’anni, chioggiotta di adozione, con tante idee ed entusiasmo

Ha “costruito” la casa della cultura e degli artisti

Giulia Gennari in una foto scattata dal fotografo Massimo Fabris, sotto Casa Goldoni

L’anno scorso con “Tracciati” in col-laborazione con Kromeidon di Marcon è stato proposto il tema del viaggio con la presenza di artisti locali e internazionali: fotografia, pittura, arti performative e la recitazione di Francesco Panteghini, un artista che ha recentemente risalito il Piave a piedi e quest’anno un po’ a piedi un po’ in kajak ha percorso tutto il fiume Brenta, il gruppo musicale M’Safir ed anche le “In-solite note”, un gruppo di una quindicina di donne che cantano ‘a cappella’ dirette da Angelo Fabris.

“Casa Goldoni è un luogo che si presta molto a questo tipo di iniziative – sottoli-nea Giulia. – E quando passa un periodo in cui non viene organizzato nulla, mi pare che la casa sia in ‘sofferenza’. I gruppi mu-sicali, le associazioni culturali, i vari artisti che sono giunti qui sono stati contattati da me oppure mi sono stati consigliati dai nu-merosi amici che sostengono questo tipo di iniziative”.

Nel corso dell’estate 2012 è ‘nata’ Clodia Comics da un gruppo di appassio-nati che intendeva far conoscere la città di Chioggia sotto nuovi punti di vista grazie anche alla presenza degli esperti Rosario Santamaria e Luca Salvagno: un successo di partecipazione e di pubblico con grande attenzione per il concorso esordienti. E le offerte raccolte dai disegnatori sono state poi devolute al progetto della casa famiglia ‘Muraless’.

Clodia Comics è stato anche inserito tra le manifestazioni di ‘Ottobre Blu’ prima a casa Goldoni e poi anche nei padiglioni dell’Ortomercato di Brondolo nell’ambito dell’iniziativa “C’è davvero del sale in zucca”.

A tutto questo si aggiungono anche i seminari sulla Floriterapia, i corsi di Ike-bana, il ciclo sulla Geomanzia… “E co-minceremo anche a cercare qualche altro sponsor”, aggiunge Giulia Gennari.

Il nonno voleva creare un labora-torio-atelier per realizzare pellicce e organizzare sfilate

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7Cultura provinciale

Grande festa di comple-anno per il

decano dei poeti chioggiotti Renzo Ranzato Varisco, i suoi 85 anni sono stati applauditi in sala del consiglio comunale dal sindaco Giuseppe Casson, l’ assessore provinciale Lucio Gianni che hanno patrocinato l’ iniziativa organizzata dalla “ Dragaggi “ di Luciano Boscolo Cucco in col-laborazione con il circolo culturale “ Ignazio Silone “ coordinato dal direttore artistico Giancarlo Fuolega. Felice e commosso il poeta per la presenza nutrita di famigliari, autorità, esponenti culturali e religiosi e per l’ ulteriore sorpresa fatta dall’ Amministrazione comunale Chioggiotta di collocare, in forma permanente, una sua poesia in sala del consiglio. Ottima la cerimonia, presentata da Marco Lanza e accompagnata musicalmente dalle professoresse Michaela Tiozzo e Fran-cesca Boscarato e dalle note critiche di Nella Talamini e Giorgia Pollastri, arricchita dalla declamazione di 9 tra le poesie più signifi ca-tive dell’ autore. Il consiglio comunale, il suo presidente, si onorano di aver festeggiato una eccellenza della città tanto apprezzata da molti concittadini.

neWs

Marco Lanza

Grande festa per gli 85 anni del poeta Renzo Ranzato Varisco

Il teatro Toniolo di Mestre ha iniziato la stagione con le rassegne di teatro, danza e musica.

Per quanto riguarda l’attesa rassegna Comics & Dintorni, che quest’anno giunge alla ventesima edizione e che presenta 8 spettacoli, apre la Stagione il duo comico Ficarra e Picone, con Apriti Cielo; il 20 e il 21 novembre. Lo spettacolo si ispira alla vita quotidiana rappresentata con i suoi paradossi al limite dell’assur-do, valida occasione per una rifl essione divertente sulla società attuale.

Un altro nuovo spettacolo sarà quello fi rmato da Gioele Dix e interpretato dagli Oblivion, cinque cantanti, attori, cabarettisti e comici di Zelig in Oblivion Show 2.0 – Il sussidiario, rappresen-tazione che si terrà in due date il 20 e il 21 dicembre. I cinque cabarettisti mescolano le interpretazioni di Lady Gaga con Bach, Tiziano Ferro con William Shakespeare, raccontando in musica storie epiche o semplici avvenimenti quotidiani, scomponendo testi famosi per poi ricomporli in modo surreale o realizzando virtuosistici esercizi di stile.

A dare inizio al nuovo anno sarà, invece, Massimo Lopez, con lo spettacolo Varie-età. La rappresentazione alterna situazioni comiche e corali per rifl ettere con il sorriso; le date sono il 25 e il 26 gennaio 2013.

Si passa poi a un volto noto nel palco di Mestre, il comico tarantino Giobbe Covatta, che con il nuovo spettacolo 6 Gradi darà dei suggerimenti su come sopravvivere in un pianeta ormai assai poco ospitale, la rappresentazione si terrà il 16 e il 17 febbraio.

Il 21 e il 22 febbraio, Attori per Caso dei Fichi D’India spetta-colo dove saranno gli spettatori i così detti attori per caso.

“I due comici coinvolgeranno il pubblico abbattendo la quarta parete – dice Tiziana Agostini assessore alla Attività culturali - faranno vivere l’emozione di esibirsi e diventare protagonista. Inciampare e fi nire su un palcoscenico a fi anco dei Fichi d’India, potrebbe non essere un sogno ma una reale ed emozionante esperienza in una sera che pensavate di passare tranquilli a go-

dervi uno spettacolo a teatro”. Il 6 e il 7 marzo, Lillo e Greg ci faranno ridere con Le bollicine

di Sketch & Soda, spettacolo che ripropone alcuni tra gli sketch più divertenti dell’ultima produzione dei due comici.

Ironico e rifl essivo, Giole Dix, questa volta protagonista nella nuova interpretazione Nascosto dove c’è più luce, il 16 e il 17 marzo.

Il 12 e 13 aprile, concluderà la stagione l’unica presenza femminile e altra storica interpete del palco mestrino, che con la sua ironia rifl essiva e intensa lascia sempre il segno: Angela Finoc-chiaro in Open Day. Lo spettacolo offre un esilarante spaccato sui genitori e i fi gli moderni.

Tutti gli spettacoli iniziano alle ore 21 il costo del biglietto è compreso tra i 20 e i 24 euro; per maggiori informazioni si può visitare il sito: www.culturaspettacolovenezia.it

Roberta Pasqualetto

A Mestre

TEATRO TONIOlO. lA RASSEGNA DEI COMICI

Dolo Il concorso letterario

L’ispirazione è offerta dall’incipit di un testo letterario famoso, l’opportunità è per tutti gli aspiranti scrittori, di qualsia-

si età, che vogliano cimentarsi con l’esperien-za della scrittura di un racconto breve.

E’ il premio Letterario “La Seriola”, quest’anno giunto alla 14esima edizione, bandito dalla Biblioteca comunale di Dolo in collaborazione con il Rotary Club Venezia -Riviera del Brenta, il Patrocinio della Provin-cia di Venezia e della Regione Veneto. Si tratta di un concorso per sezioni - bambini delle scuole primarie, ragazzi delle medie, studenti delle scuole superiori, tutti gli altri - che premia il miglior racconto breve ispirato, appunto, da un frase d’inizio tratta da un testo di un autore importante.

I racconti, dunque, che saranno in con-corso quest’anno dovranno iniziare così: “Quella sera la taverna “El Toro”, contraria-

mente al solito, brulicava di persone, come se qualche importante avvenimento foose avvenuto o stesse per succedere”.

I racconti, inediti, devono pervenire in biblioteca a Dolo - depositati o spediti per posta - entro il 7 dicembre prossimo (fa fede il timbro postale), e non dovranno su-perare le quattro cartelle (1800 battute per cartella), in dieci copie.

Ulteriori informazioni si potranno rac-cogliere presso la Biblioteca in Villa Conci-na – Via Comunetto, 5 a Dolo. Tel. 041 411090, email [email protected]. La giuria si riunirà il 15 dicembre e, successivamente, il 19 gennaio 2013 per la designazione dei vincitori, la cui proclama-zione uffi ciale avverrà il 3 febbraio prossimo al Cinema Italia, nel corso della cerimonia di premiazione che avrà inizio alle 10.30.

O.J.

La Seriola, il premio per racconti brevi ispirati da incipit famosi

La locandina del Concorso giunto alla XIV edizione

Un ceppo d’ancora romana databile al primo secolo a.C. ritrovato nelle Tegnue di Chioggia. Nel corso delle ricerche iniziate nella zona di Tutela biologica delle

Tegnue è stato scoperto in questi giorni dall’associazione, poggiato sul fondale, l’antico reperto proveniente probabil-mente da un’imbarcazione di pescatori.

Le indagini sono iniziate lo scorso anno grazie alla scan-sione tridimensionale ad altissima risoluzione realizzata con la nave Oceanografi ca “Astrea”. Sono quindi iniziate le indagini sul campo per scandagliare il mare in profondità con immersioni mirate su oltre 200 punti di interesse program-mati con l’imbarcazione “Tegnue I”.

I primi risultati sono sorprendenti. Le Tegnue infatti gra-zie alla loro conformazione devono avere trattenuto l’anco-ra con la rottura della cima.

“Era prevedibile che un lavoro di ricerca sistematico fatto sull’immensa area delle Tegnue di Chioggia (oltre 25 kmq) portasse alla scoperta di reperti archeologici. Siamo solo agli inizi, ci vorranno molti mesi per indagare tutta l’area – commenta il presidente dell’associazione Piero Mescalchin - Siamo in attesa di un robot subacqueo (Rov) che agevolerà le ricerche, specialmente nel periodo inverna-

le, quando l’acqua dell’Adriatico scende di parecchi gradi e rende diffi coltosa l’immersione del subacqueo”.

Tale esplorazione ha anche altri scopi, quali la ricerca biologica che potrebbe portare alla sco-perta di nuove specie come già avve-nuto nel passato e l’individuazione di nuovi punti di immersione da alternare ai preesistenti per favorire il turismo subacqueo.

“Constatiamo purtroppo che sono ancora molte le reti impigliate sul fondo nonostante il divieto di pesca in vigore ormai da dieci anni. Il degrado maggio-re lo stanno procurando le tantissime reti abbandonate dai

pescatori e rifi uti di ogni genere gettati in mare - continua Mescalchin - Oltre al danno a fl ora e fauna, le reti vanno a rovinare i percorsi subacquei realizzati grazie al lavoro volontario del Club Subacquei del Veneto che collabora con l’Associazione. Tali percorsi oltre ad accompagnare il sub nei punti più interessanti del sito, sono infatti fondamentali per la sicurezza dell’immersione. Abbiamo la speranza che si faccia appello alla coscienza di tutti perché chi frequenta il mare lo rispetti e fi nisca la vergognosa abitudine di vederlo quale discarica”.

L’ancora è stata immediatamente consegnata al Museo Civico di Chioggia.

di Giovanna Bellemo

Si tratta di un ceppo che si ipotizza risalire al primo secolo a.C. Era poggiato sul fondale e probablmente proviene da un’imbarcazione di pescatori

Zona di Tutela biologica a Chioggia Le indagini nel mare in profi ondità danno i primi sorprendenti risultati

Ritrovata un’àncora romana nelle Tegnue

Il rinvenimento è frutto di un lavoro sistematico di ricerca eseguito sull’area delle Tegnue iniziato lo scorso anno

Mescalchin: “Siamo solo agli inizi ci vorranno molti mesi per indagare tutta l’area. In arrivo un robot subacqueo”

La facciata del Teatro Toniolo

36 Cultura provinciale363636 Cultura provinciale

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7Cultura provinciale

Grande festa di comple-anno per il

decano dei poeti chioggiotti Renzo Ranzato Varisco, i suoi 85 anni sono stati applauditi in sala del consiglio comunale dal sindaco Giuseppe Casson, l’ assessore provinciale Lucio Gianni che hanno patrocinato l’ iniziativa organizzata dalla “ Dragaggi “ di Luciano Boscolo Cucco in col-laborazione con il circolo culturale “ Ignazio Silone “ coordinato dal direttore artistico Giancarlo Fuolega. Felice e commosso il poeta per la presenza nutrita di famigliari, autorità, esponenti culturali e religiosi e per l’ ulteriore sorpresa fatta dall’ Amministrazione comunale Chioggiotta di collocare, in forma permanente, una sua poesia in sala del consiglio. Ottima la cerimonia, presentata da Marco Lanza e accompagnata musicalmente dalle professoresse Michaela Tiozzo e Fran-cesca Boscarato e dalle note critiche di Nella Talamini e Giorgia Pollastri, arricchita dalla declamazione di 9 tra le poesie più signifi ca-tive dell’ autore. Il consiglio comunale, il suo presidente, si onorano di aver festeggiato una eccellenza della città tanto apprezzata da molti concittadini.

neWs

Marco Lanza

Grande festa per gli 85 anni del poeta Renzo Ranzato Varisco

Il teatro Toniolo di Mestre ha iniziato la stagione con le rassegne di teatro, danza e musica.

Per quanto riguarda l’attesa rassegna Comics & Dintorni, che quest’anno giunge alla ventesima edizione e che presenta 8 spettacoli, apre la Stagione il duo comico Ficarra e Picone, con Apriti Cielo; il 20 e il 21 novembre. Lo spettacolo si ispira alla vita quotidiana rappresentata con i suoi paradossi al limite dell’assur-do, valida occasione per una rifl essione divertente sulla società attuale.

Un altro nuovo spettacolo sarà quello fi rmato da Gioele Dix e interpretato dagli Oblivion, cinque cantanti, attori, cabarettisti e comici di Zelig in Oblivion Show 2.0 – Il sussidiario, rappresen-tazione che si terrà in due date il 20 e il 21 dicembre. I cinque cabarettisti mescolano le interpretazioni di Lady Gaga con Bach, Tiziano Ferro con William Shakespeare, raccontando in musica storie epiche o semplici avvenimenti quotidiani, scomponendo testi famosi per poi ricomporli in modo surreale o realizzando virtuosistici esercizi di stile.

A dare inizio al nuovo anno sarà, invece, Massimo Lopez, con lo spettacolo Varie-età. La rappresentazione alterna situazioni comiche e corali per rifl ettere con il sorriso; le date sono il 25 e il 26 gennaio 2013.

Si passa poi a un volto noto nel palco di Mestre, il comico tarantino Giobbe Covatta, che con il nuovo spettacolo 6 Gradi darà dei suggerimenti su come sopravvivere in un pianeta ormai assai poco ospitale, la rappresentazione si terrà il 16 e il 17 febbraio.

Il 21 e il 22 febbraio, Attori per Caso dei Fichi D’India spetta-colo dove saranno gli spettatori i così detti attori per caso.

“I due comici coinvolgeranno il pubblico abbattendo la quarta parete – dice Tiziana Agostini assessore alla Attività culturali - faranno vivere l’emozione di esibirsi e diventare protagonista. Inciampare e fi nire su un palcoscenico a fi anco dei Fichi d’India, potrebbe non essere un sogno ma una reale ed emozionante esperienza in una sera che pensavate di passare tranquilli a go-

dervi uno spettacolo a teatro”. Il 6 e il 7 marzo, Lillo e Greg ci faranno ridere con Le bollicine

di Sketch & Soda, spettacolo che ripropone alcuni tra gli sketch più divertenti dell’ultima produzione dei due comici.

Ironico e rifl essivo, Giole Dix, questa volta protagonista nella nuova interpretazione Nascosto dove c’è più luce, il 16 e il 17 marzo.

Il 12 e 13 aprile, concluderà la stagione l’unica presenza femminile e altra storica interpete del palco mestrino, che con la sua ironia rifl essiva e intensa lascia sempre il segno: Angela Finoc-chiaro in Open Day. Lo spettacolo offre un esilarante spaccato sui genitori e i fi gli moderni.

Tutti gli spettacoli iniziano alle ore 21 il costo del biglietto è compreso tra i 20 e i 24 euro; per maggiori informazioni si può visitare il sito: www.culturaspettacolovenezia.it

Roberta Pasqualetto

A Mestre

TEATRO TONIOlO. lA RASSEGNA DEI COMICI

Dolo Il concorso letterario

L’ispirazione è offerta dall’incipit di un testo letterario famoso, l’opportunità è per tutti gli aspiranti scrittori, di qualsia-

si età, che vogliano cimentarsi con l’esperien-za della scrittura di un racconto breve.

E’ il premio Letterario “La Seriola”, quest’anno giunto alla 14esima edizione, bandito dalla Biblioteca comunale di Dolo in collaborazione con il Rotary Club Venezia -Riviera del Brenta, il Patrocinio della Provin-cia di Venezia e della Regione Veneto. Si tratta di un concorso per sezioni - bambini delle scuole primarie, ragazzi delle medie, studenti delle scuole superiori, tutti gli altri - che premia il miglior racconto breve ispirato, appunto, da un frase d’inizio tratta da un testo di un autore importante.

I racconti, dunque, che saranno in con-corso quest’anno dovranno iniziare così: “Quella sera la taverna “El Toro”, contraria-

mente al solito, brulicava di persone, come se qualche importante avvenimento foose avvenuto o stesse per succedere”.

I racconti, inediti, devono pervenire in biblioteca a Dolo - depositati o spediti per posta - entro il 7 dicembre prossimo (fa fede il timbro postale), e non dovranno su-perare le quattro cartelle (1800 battute per cartella), in dieci copie.

Ulteriori informazioni si potranno rac-cogliere presso la Biblioteca in Villa Conci-na – Via Comunetto, 5 a Dolo. Tel. 041 411090, email [email protected]. La giuria si riunirà il 15 dicembre e, successivamente, il 19 gennaio 2013 per la designazione dei vincitori, la cui proclama-zione uffi ciale avverrà il 3 febbraio prossimo al Cinema Italia, nel corso della cerimonia di premiazione che avrà inizio alle 10.30.

O.J.

La Seriola, il premio per racconti brevi ispirati da incipit famosi

La locandina del Concorso giunto alla XIV edizione

Un ceppo d’ancora romana databile al primo secolo a.C. ritrovato nelle Tegnue di Chioggia. Nel corso delle ricerche iniziate nella zona di Tutela biologica delle

Tegnue è stato scoperto in questi giorni dall’associazione, poggiato sul fondale, l’antico reperto proveniente probabil-mente da un’imbarcazione di pescatori.

Le indagini sono iniziate lo scorso anno grazie alla scan-sione tridimensionale ad altissima risoluzione realizzata con la nave Oceanografi ca “Astrea”. Sono quindi iniziate le indagini sul campo per scandagliare il mare in profondità con immersioni mirate su oltre 200 punti di interesse program-mati con l’imbarcazione “Tegnue I”.

I primi risultati sono sorprendenti. Le Tegnue infatti gra-zie alla loro conformazione devono avere trattenuto l’anco-ra con la rottura della cima.

“Era prevedibile che un lavoro di ricerca sistematico fatto sull’immensa area delle Tegnue di Chioggia (oltre 25 kmq) portasse alla scoperta di reperti archeologici. Siamo solo agli inizi, ci vorranno molti mesi per indagare tutta l’area – commenta il presidente dell’associazione Piero Mescalchin - Siamo in attesa di un robot subacqueo (Rov) che agevolerà le ricerche, specialmente nel periodo inverna-

le, quando l’acqua dell’Adriatico scende di parecchi gradi e rende diffi coltosa l’immersione del subacqueo”.

Tale esplorazione ha anche altri scopi, quali la ricerca biologica che potrebbe portare alla sco-perta di nuove specie come già avve-nuto nel passato e l’individuazione di nuovi punti di immersione da alternare ai preesistenti per favorire il turismo subacqueo.

“Constatiamo purtroppo che sono ancora molte le reti impigliate sul fondo nonostante il divieto di pesca in vigore ormai da dieci anni. Il degrado maggio-re lo stanno procurando le tantissime reti abbandonate dai

pescatori e rifi uti di ogni genere gettati in mare - continua Mescalchin - Oltre al danno a fl ora e fauna, le reti vanno a rovinare i percorsi subacquei realizzati grazie al lavoro volontario del Club Subacquei del Veneto che collabora con l’Associazione. Tali percorsi oltre ad accompagnare il sub nei punti più interessanti del sito, sono infatti fondamentali per la sicurezza dell’immersione. Abbiamo la speranza che si faccia appello alla coscienza di tutti perché chi frequenta il mare lo rispetti e fi nisca la vergognosa abitudine di vederlo quale discarica”.

L’ancora è stata immediatamente consegnata al Museo Civico di Chioggia.

di Giovanna Bellemo

Si tratta di un ceppo che si ipotizza risalire al primo secolo a.C. Era poggiato sul fondale e probablmente proviene da un’imbarcazione di pescatori

Zona di Tutela biologica a Chioggia Le indagini nel mare in profi ondità danno i primi sorprendenti risultati

Ritrovata un’àncora romana nelle Tegnue

Il rinvenimento è frutto di un lavoro sistematico di ricerca eseguito sull’area delle Tegnue iniziato lo scorso anno

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La facciata del Teatro Toniolo

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La società sportiva Gli Arcieri del Doge è stata fondata nel 1986, da Vittorino Venanci e altri 4 soci, gli atleti si allenano a Mestre. E’ in continua crescita e conta più di 50 atleti iscritti di cui 20

nelle classi giovanili. Da due anni le classi giovanili partecipano ai giochi della gioventù portando quest’anno ben due atleti alla fase nazionale e un primo posto nel campionato Regionale Fita. L’al-lenatore e vice presidente, Vittorini Venanci, segue gli atleti nelle strutture comunali. I risultati sportivi sono molti: in campo nazionale nelle classi giovanili arco olimpico con 1 titolo Italiano Fita e con par-tecipazione ai mondiali; nella classe senior femminile arco olimpico con 3 titoli Indoor, con 2 titoli Italiani squadre Indoor, 1 titolo italia-no Fita squadre, 1 partecipazione agli Europei Indoor; nella classe maschile arco olimpico con un 1 titolo Italiano Indoor. “Abbiamo tutte le fasce di età che partecipano a questo sport – dice Vittorino Venanci – con ragazzini di 7 anni fi no a una signora iscritta che ha 77 anni. Io consiglio sempre di fare una prova prima di decidere se praticare questo sport perché, bisogna essere portati, abbiamo notato che chi non ha mai fatto sport trova diffi coltà nel praticare il tiro con l’arco”. Nel mese di luglio si è svolta a Varese la fase fi nale dei Giochi della Gioventù. Dopo un’equlilibratissima competizione, il Piemonte ha sconfi tto la Lombardia con il distacco di soli 3 punti, mentre il Veneto, in testa per buona parte della gara, ha dovuto ac-contentarsi del terzo gradino del podio Giochi della Gioventù - Finali

nazionali. In settembre si sono svolti i campionati regionali a Santa Maria di Sala sulla distanza 70 m + Olimpic Round. L’atleta Patrizia Ferretti, nella fase di qualifi cazione, ha ottenuto il terzo posto nella categoria Seniores F. Nei seguenti scontri diretti, validi invece per gli Assoluti, Patrizia non è stata sorretta dalla buona sorte e un paio di frecce non molto brillanti le sono costate l’eliminazione al primo tur-no. Gli allenamenti si tengono fi no a marzo nelle palestre Bissuola L. Da Vinci per gli adulti e nella Virgilio per i ragazzini; da aprile a settembre ci si sposta all’aperto nel campo tiro del centro sportivo di Zelarino in via Castellana. Info [email protected] o visitare il sito www.arcierideldoge.org

di Roberta Pasqualetto

Arcieri, un successo venezianociclismo

Successo di prestigio per il ci-clista veneziano Paolo Simion che lo scorso ottobre ha vinto

la classifi ca fi nale dell’Omniun du-rante la prima tappa di Coppa del Mondo di ciclismo su pista svoltasi nel velodromo di Cali in Colombia. Il corridore, tesserato per la forma-zione trevigiana della Zalf Euromo-bil Desiree Fior, è stato il più forte dopo le sei prove che compongono questa disciplina olimpica: giro lan-ciato, corsa a punti, eliminazione, inseguimento individuale, scratch e chilometro da fermo. La gara dell’Omnium per la sua durata, spalmata in due giorni, e per la sua durezza viene consi-derata come il Decathlon dell’atletica leggera ed è molto ambita. Paolo Simion, che ha preceduto in classifi ca lo spagnolo David Muntanera e allo svizzero Loic Perizzolo, nella varie prove ha conquistato un secondo posto nello scratch e nell’eliminazione, e buoni piazzamenti in tutte le altre specialità. Grazie a questa vittoria Paolo Simion ora è anche il leader di specialità in Coppa del Mondo dopo la prima prova. Questa per il ciclista originario di Martellago è l’ottava vittoria stagionale dopo i trionfi su strada conquistati con la Zalf Euromobil Desireé Fior. I prossimi appuntamenti per Paolo Simion sono stati i Campionati Europei su Pista svoltisi in Lituania dal 19 al 21 ottobre mentre le prossime tappe della Coppa del Mondo su Pista lo vedranno impegnato a Glasgow in Scozia dal 16 al 18 novembre ed a Aguascalientes in Messico dal 17 al 19 gennaio.

Paolo simion trionFa

G.P.

Ad ottobre si è tenuta la prima trasferta per l‘Umana Reyer Basket femminile A2 che sfi da l’esperta formazione del

Sanga Milano sponsorizzata da Lops Arredi. Il risultato fi nale di questa partita fuori casa è stato Lops Arredi Milano - Umana Reyer Venezia è stato 55 a 59; i pronostici dava-no la squadra veneziana come favorita per la vittoria fi nale. Un altro passo importante per la squadra in questo periodo è il ritorno della società Reyer al Palasport Taliercio di Mestre i lavori di ristrutturazione e adegua-mento sono pressoché completati. E’ con soddisfazione quindi che la società Reyer è lieta di annunciare che il basket di serie A, a distanza di diciotto anni dall’ultima volta, é ormai prossimo a tornare in città. I tecnici che stanno seguendo i lavori per conto del-la Reyer hanno preso contatto con la Com-missione Pubblici Spettacoli del Comune di Venezia, che il Palasport Taliercio e i suoi 3.506 posti è defi nitivamente pronto. Tor-nando alla trasferta milanese la squadra milanese forte delle veterane Gottardi, Sta-

bile e Frantini (tutte ex giocatrici di Serie A1) in questa stagione si è arricchito anche di Emanuela Zanon ex atleta della nazio-nale italiana e del Geas. Coach Liberalotto è partito con Carangelo, Melchiori, Pertile, Mandache e Vian, mentre Milano schiera Stabile, Gottardi, Frantini, Calastri e Pasto-rino. L’Umana Reyer si è subito imposta dopo i primi tentativi infruttuosi di Caran-gelo e Pertile. Reyer sbanca il Pala Giordani raggiungendo S.M.Lupari, sale l’aggressivi-tà difensiva reyerina. I punti segnati dalla squadra di Milano sono: Gusmaroli, Pasto-rino 7, Gottardi 6, Stabile 15, Pulvirenti, Lepri 8, Zanon 13, Frantini 2, Montuori, Calastri 3; quelli dalla Reyer: Melchiori 10, Carangelo 9, Pertile 4, Peresson, Botteghi 5, Scaramuzza, Meneghel, Nicolodi 11, Vian 6, Mandache 14. L’Umana Reyer è soddisfatta del risultato milanese anche se la vittoria si è raggiunta solo sugli episodi fi nali. Ma le diffi coltà non mancheranno con il proseguo della stagione con avver-sarie sempre agguerrite in A2.

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Il futuro del Polesine sarà con Verona. Il Consiglio dei ministri ha approvato nel decreto “Nuova Italia” l’accorpamento

della Provincia di Rovigo con quella di Ve-rona e la Provincia di Padova con quella di Treviso, non tenedo in minimo conto la ri-chiesta di autonomia espressa dal Consiglio provinciale e da diversi comuni del rodigino. Salva Belluno, per la quale è stata ricono-sciuta la peculiarità di area montana, salva Venezia che diventerà città metropolitana e salva per il momento Vicenza in previsione di un futuro riordino per aree metrolitane che dovrebbe mettere insieme Verona, Vi-cenza e Rovigo (Vi-Ve-Ro) e dall’altra parte del Veneto Padova, Treviso, Venezia (Pa-Tre-Ve). I parametri per allargare gli ambiti provinciali erano già stati designati con il decreto Salva Italia, indicando alle provin-cie con popolazione inferiore ai 300 mila

abitanti e con una superficie al di sotto di 2500 chilometri quadrati, la necessità di ri-vedere il proprio “assetto istituzionale”. Un indirizzo sarebbe dovuto arrivare dai comu-ni, dalle stessa Provincia, dalla Conferenza autonomie locali e dalla Regione. Tutte le delibere tuttavia hanno indicato un sostan-ziale mantenimento dello “status quo” e quindi, senza un sostanziale orientamento da parte degli enti locali la scelta è spet-tata al Consiglio dei Ministri. Da parte sua il ministro competente Filippo Patroni Griffi ha dimostrato l’intenzione di procedere spe-ditamente all’accorpamento delle Provincie,

indicando nella data del giugno 2013 il commissariamento di tutte le Province. Addio presidenti, dunque, ancor prima che decorrano i termini del mandato elettorale. Dal 2014 poi le province diventeranno enti di secondo grado e non ci saranno più ele-zioni ma nomine per comporre il consiglio e individuare il presidente. La giunta sparirà. “Per il riordino – ha spiegato il ministro in un’intervista a La Stampa - non è che si potesse attendere la naturale scadenza della consiliatura provinciale. Fatta la ri-forma bisogna partire con il nuovo assetto quanto prima”. Tanta speditezza secondo il ministro sarebbe autorizzata dalla decisione della I sezione del Tar del Lazio, di respin-gere le richieste di sospensione del riordino pretesa dalle Province di Lecco, Lodi, Treviso e Rovigo perché ritenuta incostituzionale. “Le provincie sono previste dalla Costituzio-

ne – è quanto sostenuto dagli enti locali ricorrenti – e la loro natura non può essere modificata per decreto”. Il Tar su questo non è intervenuto, la decisione presa è stata quella di non decidere. Anziché rimettere gli atti alla Corte Costituzionale, il Tar del Lazio si è limitato a rilevare che, “impregiudicata ogni questione di carattere pregiudiziale”, non sono ravvisabili i paventati profili di immediata lesività dell’atto impugnato. La delibera del Consiglio dei Ministri, secondo i giudici amministrativi costituisce infatti il primo segmento di una sequenza proce-dimentale destinata a concludersi con un provvedimento di natura legislativa. Il Tar,

dunque, non ha deciso alcunché sui ricor-si; ha semplicemente negato la richiesta di sospensione cautelare dell’efficacia della deliberazione del 20 luglio senza decidere nel merito. Comunque sia il ministro ha col-to l’occasione per premere in profondità sul pedale dell’acceleratore del riordino delle province. “Sarà un’occasione per ridisegna-re la presenza pubblica sul territorio e riordi-nare la presenza dello Stato – ha spiegato - perché quando andremo a ridisegnare le province rivedremo anche questure, Prefet-ture, uffici scolastici e via dicendo”. Accele-razione che non è piaciuta per niente alla presidente della Provincia, Tiziana Virgili.

di fortunato Marinata

Secondo Treviso, Rovigo, Lodi e Lecco il Tribunale amministrativo si è pronunciato esclusivamente sulla sospensiva

Riordino degli enti locali Approvato il decreto “Nuova Italia”

Il ministro per le riforme della Pubblica Amministra-zione, Filippo Patroni Griffi Patroni Grffi:

“Non potevamo aspettare fino alla fine del fine del mandato”

Il ricorso al Tar ha rappresentato per la Pro-vincia rodigina l’unica possibilità di sottrar-si dalla mannaia del Governo. Del resto,

con Belluno, non centrava nessuno dei due parametri indicati per mantenere l’autono-mia, estensione territoriale e numero di abi-tanti erano ben al di sotto della soglia da rag-giungere e non è servito nemmeno giacare la carta della peculiarità dell’area deltizia visto che per il Governo non è paragonalbile alle Dolomiti. L’ombra dell’incostituzionalità del

decreto “Salva Italia”, tuttavia non è ancora del tutto tramontata visto che per decreto, in via teorica, non si potrebbe procedere nei confronti di enti previsti dalla Costituzione. Servirebbe invece una legge costituzionale. Un punto sul quale la presidente, Tiziana Vir-gili, ha incentrato la sua battaglia e sul quale ha impostato la lettera che prima dell’accor-paneto delle provincie aveva inviato al mi-nistro Patrini Griffi. “La prima applicazione dell’articolo 1 della Costituzione è proprio

l’esercizio del diritto di voto col quale i citta-dini scelgono chi li amministra mentre l’art. 133 prevede un riordino in netto contrasto con quello in corso”. “Date le premesse e quanto sta succedendo, credo che il commis-sariamento delle Province costituisca un’umi-liazione della Costituzione e una mina per l’assetto democratico del nostro paese”. An-che in merito al mancato pronuciamento del Tar nell’ambito costituzionele del decreto, la Presidente ha fatto sapere come la pensa.

“Mi permetto di precisare – ha chiosato la presidente della Provincia rodigina - che sul ricorso presentato dalle Province di Treviso, Lodi, Lecco e Rovigo, il Tar del Lazio si è pronunciato esclusivamente sulla sospensiva dell’efficacia della delibera del Consiglio dei Ministri del 20 luglio, pertanto, il ricorso non è per il momento partita chiusa, non essendo ancora entrato nel merito della costituziona-lità o meno dell’atto governativo e della sua legittimità”.

Palazzo Celio

lA REPlICA DEllA PRESIDENTE DEllA PROVINCIA DI ROVIGO Al MINISTRO

Province, c’è ancora chi confida nel Tar

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IL VENETOin PRIMO PIANO

Riordino degli enti locali Approvato il decreto “Nuova Italia”

Tiziana Virgili, presidente della Provincia di Rovigo

Page 41: La Piazza di Chioggia - 2012ott n127

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Page 42: La Piazza di Chioggia - 2012ott n127

11Voci da palazzo

Il riordino delle Province così come uscito dal Consiglio dei ministri pone, per il Veneto, l’urgenza di procedere quanto prima alla costruzione della vera città metropolitana. Ne è convinto il capogruppo di Verso Nord in Consiglio regionale, Diego Bottacin, che in una nota sollecita la Regione “a rimediare al clamoroso autogol delle scorse settimane,

favorendo la defi nizione dei confi ni seri della città metropolitana veneta. Poiché il governo ha salvato Belluno, ha dovuto accorpare Rovigo con Verona e Padova con Treviso. Quest’ultima aggregazione come provincia è una specie di monstrum e pone con forza il tema di creare un unico ente, la città metropolitana veneta tra Padova, Treviso e Venezia, cioè nelle aree più densamente popolate del nostro territorio. La Regione - conclude Bottacin - si faccia immediatamente parte attiva di questo processo che ormai è irreversibile”..

Diego Bottacin, Verso Nord“la regione rimedi al clamoroso autogol delle scorse settimane

L’opinioneL’opinione

“Dal governo arriva un segnale inequivocabile di semplifi cazione degli enti locali per una maggiore effi cienza e maggiori risparmi nella spesa pubblica. Dunque la decisione del Consiglio dei Ministri ci soddisfa nel suo complesso”. I consigliere regionale del PD, Lucio Tiozzo, si è dichiarato soddisfatto

delle decisioni assunte dal Consiglio dei ministri, in particolare per la scelta di mantenere la Provincia di Belluno. Ma il giudizio è positivo anche per l’accorpamento Padova-Treviso, proposta già avanzata dal gruppo consiliare dei democratici nella conferenza Regione-Autonomie locali e in Consiglio regionale: “In questo modo - sottolinea - si apre la strada per dare un riconoscimento istituzionale ad una realtà già di fatto esistente, la PaTreVe”. “Analogamente ci attendevamo maggiore coraggio nel riordino per l’area occidentale - aggiungono i due esponenti democratici - dove ci appare forzata l’aggregazione Verona-Rovigo. Tuttavia - osservano - rimangono aperte le possibilità di operare una maggiore semplifi cazione ed aggregazioni forti, secondo la nostra proposta originaria di accorpare di Verona e Vicenza in un’unica ‘Provincia metropolitana’. Tiozzo infi ne riserva una nota critica al presidente Zaia: “Il suo ribadire che il Veneto deve essere considerato come un’unica vera area metropolitana appare come un gioco a spingere più in là la palla dopo non aver mosso un dito nel momento in cui la sua maggioranza doveva assumere una posizione netta a favore delle aggregazioni tra territori e non di chiusura conservatrice che ha impedito alla Regione di essere protagonista del suo destino. Insomma Zaia continua ad inseguire un lontanissimo e improbabile futuro senza cambiare concretamente il presente. E’ un presidente che resta sempre fuori dalla partita mentre altri decidono sulla nostra testa”.

lucio Tiozzo, Partito Democratico“la scelta del governo ci soddisFa ma serviva Più coraggio”

Parole, parole-parole, parole, parole-parole-parole, parole soltanto parole, parole tra noi... Parole indimenticate, quelle di Mina e Alberto Lupo nella

celebre canzone del ’72, del tutto inutili invece quel-le che hanno preceduto e accompagnato il voto nel Consiglio regionale del Veneto lo scorso 19 ottobre. Il dibattito per il riordino delle provincie, infatti, si era pro-tratto per settimane in Conferenza Regione-Autonomie locali, per ben tre giorni nelle commissioni Statuto e Affari istituzionali e per altri due giorni in aula ma il risul-tato è stato quello di partenza. La Regione del Veneto non ha trasmesso alcuna indicazione al Governo per il processo di riordino delle Province secondo le norme contenute nella “Spending review”. Ha invece indica-to, senza che questo fosse necessario, di “procedere alla soppressione delle Regioni a Statuto speciale, in quanto non hanno più le caratteristiche per giustifi care norme speciali ed enormi stanziamenti che determi-nano sprechi di risorse pubbliche”. Chi può, provi ad immaginare la faccia del ministro Patroni Griffi quando, tenendo in mano il documento arrivato dal Veneto, ha cercato indicazioni sulle quattro provincie (che erano già state indicate come “da unifi care”, da “accorpare” o da “fondere”) e ha trovato invece l’inutile appun-to e l’altrettanto superfl ua precisazione di mantenere tutte e sette le province venete. “Al limite – riporta la delibera - un loro riordino sarebbe stato possibile nel caso fosse stato concesso un ulteriore termine di sei mesi alla Regione” che tuttavia non avrebbe intra-preso la riorganizzazione della loro natura visto che, secondo la maggioranza in Consiglio regionale, le province dovrebbero rimanere enti di primo grado con i consigli eletti a suffragio univer-sale. Insomma carta straccia che ha lasciato al Governo Monti la massima libertà di riordinare il Veneto a proprio piacimento. Del resto da Roma avevano chiesto di indicare in quale senso opera-re gli accorpamenti ed invece, come risposta, hanno avuto l’autorizzazione a creare un ente in più: la città metropolitana. Eppure le proposte in consiglio non erano mancate, il Pd ad esempio aveva proposto la creazione di due province “metropolitane” composte da Verona e Vicenza ad ovest e da Padova e Treviso al centro della regione, il mantenimento della provincia di Belluno, (in virtù di quanto disposto dallo Statuto) e Rovigo (in ragione della peculiarità territoriale del Polesine) mentre alla provincia Venezia il ruolo di città metropolitana. Neanche l’emendamento di alcuni con-siglieri del Pdl (Laroni, Conta, Bendinelli e Padrin) ha avuto successo, in quanto la loro proposta di abolire tutte le Province venete tranne quella di Belluno, in previsione della futura creazione di due aree metropo-litane, non ha trovato consensi. Cosi in mancanza di indicazioni precise il consiglio dei Ministri ha proceduto con l’accorpamento di Padova a Treviso e di Rovigo con Verona. Salva la provincia di Belluno alla quale è stata riconosciuta la peculiarità montana, salva la provincia di Venezia che diventerà città metropolitana e salva per il momento anche la provincia di Vicenza ma con la prospettiva di rientrare con Verona e Rovigo nell’area

metropolitana Vi-Ve-Ro per contro bilanciare la “Grande Venezia” che andrà creandosi con l’unione di Padova e Treviso alla città lagunare, Pa-Tre.Ve. A scompigliare le carte di un accorpamento annunciato solo su base numerica (Belluno a Treviso e Padova a Rovigo) pare sia stata la città di Padova che con la sua cintura e l’a-rea termale aveva espresso la volontà di far parte della città metropolitana di Venezia. Tale iniziativa ha richie-sto una sterzata per rimettere in asse un Veneto che con questa unione avrebbe avuto una grande provincia da 1.800.000 abitanti. Quindi la scelta del Consiglio dei ministri è stata quella di dare luogo ad una azione

“in fi eri” che troverà perfezio-namento in futuro. I comuni, infatti, avranno altri 60 giorni di tempo per decidere del loro destino e anche la Regione ver-rà chiamata nuovamente ad esprimersi. Intanto i parametri

della spending review sono salvi con 86 province scese a 51, mentre per quelle delle regioni a stato speciale si deciderà visto che ci sono altri sei mesi di tempo. Da giugno 2013 è previsto il commissariamento di tutte le Province. Tutti i presidenti, dunque, verranno sostituiti dai commissari, mentre i dipendenti in esubero, si parla di circa 3000 persone, verranno assorbiti in altri enti. Non ci saranno più elezioni per il consiglio provinciale in quanto dal 2014 le province diventeranno enti di secondo grado formati da 12 componenti scelti fra i sindaci e votati solo dai consiglieri comunali dei Comuni compresi in una determinata provincia. Come anticipa-to dal ministro, durante le elezioni non varrà il principio dell’una testa un voto, dato che le preferenze espresse verranno pesante in base all’importanza del Comune di riferimento. Al vertice della futura organizzazione ci sarà un presidente, anch’esso per essere eletto dovrà essere un sindaco, mentre scomparirà la Giunta, l’orga-no politico di ogni amministrazione. Anche le funzioni delle province sono dimagrite, rimarranno solo tre gli ambiti che ricadranno sotto la loro responsabilità: il co-ordinamento e la pianifi cazione territoriale, la viabilità e le scuole di secondo grado.

di Mauro Gambin

Enti locali La Regione non ha dato nessuna indicazione al Governo per il riordino delle Province

Padova con Treviso e Rovigo con VeronaAspettando le aree metropolitane Vi-Ve-Ro e Pa-Tre-Ve il Governo ha applicato la spending review

“La decisione del Consiglio dei Ministri di escludere la Provincia di Belluno dal piano nazionale di accorpamento rappresenta sicuramen-te una notizia positiva, anche in considerazione del fatto che altrove si è proceduto con accorpamenti illogici che fanno accapponare la pelle”. E’ il primo commento del vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto Matteo Toscani al decreto-legge sul riordino

delle Province e all’istituzione delle città metropolitane. “A mio avviso - prosegue il consigliere della Lega Nord - è importante tenere distinte le due questioni cruciali di questo provvedimento. La prima riguarda l’Ente Provincia, che viene salvato ma diventa di secondo grado e, al momento, è privo di competenze e soprattutto di risorse. Da questo punto di vista, la Regione Veneto potrà dar seguito a quanto previsto nello Statuto, ma solo a condizione che a livello statale non si prosegua con politiche e tagli di chiara impostazione centralista. La seconda questione è meno evidenziata, anche se è forse ancora più rilevante per i cittadini: insieme all’Ente vengono salvaguardati anche tutti i servizi, le organizzazioni e le associazioni organizzate su base provinciale. Il Governo già preannuncia che “il riordino delle Province è il primo tassello di una riforma più ampia che prevede la riorganizzazione anche degli uffi ci territoriali di governo (prefetture, questure, motorizzazione civile) in base al nuovo assetto. Dunque anche gli altri uffi ci su base provinciale saranno di fatto accorpati”. Si può immaginare benissimo quali e quanti sarebbero stati i disagi per i cittadini se questo fosse accaduto anche a Belluno”.

“belluno, salvato l’ente ma soPrattutto i servizi”

Questa è la situazione attuale per quanto riguarda il Veneto: Insieme Padova e Treviso come pure Verona e Rovigo ma la previsione è quella di creare due aree metropolitane

Marco Toscani

Matteo Toscani, lega Nord

Diego Bottacin

Lucio Tiozzo

“La provincia di Vicenza rimane così com’è, ma in realtà le cose cambiano”. Lo afferma dopo aver appre-so i contenuti del Decreto legge del Consiglio dei Ministri sul riordino delle province, Costantino Toniolo, presidente della commissione Bilancio e Affari Istituzionali in Consiglio regionale del Veneto. “Per quanto

riguarda la provincia berica - informa il rappresentante del PdL - viene mantenuta l’integrità territoriale, i confi ni, ma il ruolo dell’ammini-strazione cambia, perché dovrebbe diventare un ente di secondo grado dove avranno la loro rappresentanza i comuni. Personalmente - precisa - la vedo come una sorta di conferenza delle Unioni dei comuni. Sono proprio i comuni che in questa fase acquisiscono maggior potere. Il fi ne è quello di offrire ai nostri cittadini e alle attività economiche sul territorio migliori servizi e a meno soldi. Grazie anche alle norme approvate in Regione in materia di funzioni e servizi dei comuni - spiega Toniolo - i municipi hanno l’opportunità di dare impulso all’innovazione in materia di gestione degli enti locali, di evolvere e migliorare la loro macchina con le Unioni, sia quelle ordinarie sia quelle montane, queste ultime occasione per esaltare la specifi cità di territori ad esempio come l’Altopiano di Asiago e dei paesi ai piedi delle Piccole Dolomiti”. A noi amministratori regionali resta il ruolo di programmazione, indirizzo e controllo su tutto il territorio veneto. Ora tutti assieme - conclude Toniolo - dobbiamo rimboccarci le maniche per superare al meglio il momento di crisi che si fa sentire a tutti i livelli. Il nostro fi ne è sempre il bene comune e lo snellimento della macchina burocratica è sempre stato uno dei punti del nostro programma!”

Costantino Toniolo, Popolo della libertà“meno burocrazia e’ un Punto del nostro Programma”

Avevano chiesto accorpamenti, è stato dato l’assenso per un ente in più

Costantino Toniolo

40 Voci da palazzo404040 Voci da palazzo

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10 Intorno a noi

A molti devono essere rimaste negli oc-chi le immagini, mandate un onda dai Tg nazionali, di Leonardo, il bambino

di 10 anni prelevato con la forza all’uscita dalla scuola elementare di Cittadella. L’Ita-lia nei giorni seguenti a quell’11 ottobre si divise tra chi solidarizzava con la madre e chi con il padre ma c’era anche chi aper-tamente condannava l’intervento, apparso brutale, da parte dagli agenti della polizia in borghese, unitamente agli operatori dei servizi sociali e del Ctu della Procura.

Era stato quello l’epilogo di una guerra di carte bollate tra i genitori, iniziata fi n dopo la separazione dei due coniugi nel 2004 e conclusasi dopo che la Corte d’Ap-pello di Venezia si era pronunciata in ordine alla richiesta di sospensione del decreto che aveva disposto l’allontanamento immedia-to del bambino dalla casa materna e suo affi damento al padre.

Quest’ultimo, infatti, malgrado il Tri-bunale avesse previsto il pieno esercizio del diritto di visita dopo la divisione dalla moglie non ebbe più un rapporto regolare con il fi glio.

Ogni tentativo di contatto da parte del padre fu ingiustifi catamente respinto al mit-tente sostenendo che fosse Leonardo a non

volerlo sentire e incontrare. Un distacco che alla lunga ha portato

a qualche problema per il piccolo Marco, i neuropsichiatri interessati del caso in questi anni hanno diagnosticato al piccolo un gra-ve disturbo relazionale psicopatogenetico, Pas o sindrome da alienazione parentale. Insomma come spesso accade: i piccoli pos-sono diventare vittime dei grandi.

Una patologia Genitoriale, infatti l’ha defi nita il dottor Giuseppe Dimattia, psico-logo psicoterapeuta, esperto in psicopatolo-gia forense, “E’ il fenomeno per cui i bam-bini, fi gli di genitori separati in situazione di confl itto grave – ha spiegato - sviluppano un rifi uto verso il genitore non convivente. Comunemente si intende che il genitore collocatario dei fi gli suggestioni i bambini facendo una sorta di programmazione che li induce ad un rifi uto totale nei confronti dell’altro genitore. Si tratta di situazioni

Lo scorso 11 ottobre il bambino è stato prelevato con la forza dalla propria scuola elementare di Cittadella

Sociale Nella contesa tra padre e madre il blitz degli agenti della polizia

Leonardo vittima di una guerra di carte bollate

fortemente disturbanti, anche se a volte positive, in cui il minore sente ansia unita a depressione, che sono i sintomi psicopato-logici anche della Pas”.

Un problema grave, dunque, diffi cile da rimediare quando l’alienazione si è sta-bilizzata.

Il medicina più effi cace sarebbe la prevenzione, con l’informazione prelimina-re della coppia separanda, oppure che la coppia prenda atto della necessità di una mediazione per appianare il confl itto. Se non è possibile, il genitore rifi utato dovreb-be mettersi in disparte quanto basta per attenuare la sofferenza del fi glio, ma il tut-to resta sempre un carico di responsabilità per entrambi e senza il loro contributo non c’è dispositivo giuridico o giudiziario che possa essere realmente effi ciente, salvo il deprecabile, ma a volte necessario, allonta-namento temporaneo dei fi gli dai genitori. In ogni caso i bambini in questa condizione dovrebbero essere recuperati quanto prima con una psicoterapia infantile”.

Sulla questione abbiamo sentito anche il parere di un legale specializzato in diritto di famiglia.

“L’allontanamento – spiega l’avvocato Fulvia Fois - di un minore dal proprio as-setto familiare rappresenta, senza dubbio, l’estrema ratio cui si deve giungere a segui-to dell’impossibilità di recuperare il giusto rapporto ed equilibrio con i genitori.

L’interesse preminente da preservare è quello del minore che nessuno può e deve strumentalizzare per le proprie egoistiche esigenze.

Non v’è dubbio – prosegue il legale - che i provvedimenti che dispongono l’allon-tanamento del minore siano dolorosissimi e che, pertanto, debbano essere attuati ponendo in essere tutte le cautele ed atten-zioni possibili a preservare l’interesse del minore, anche e soprattutto, con l’ausilio di operatori specializzati”.

Pas: sindrome per la quale i bambini rifi utano il genitore non convivente

Il genitore rifi utato dovrebbe mettersi in disparte per attenuare la sofferenza del fi glio

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12 Cultura veneta

La mostra ha acceso vivaci polemiche verso il curatore Godin, ritenuto da parte della critica ideatore di mostre in formato Blockbuster o McDonald’s

Dopo cinque anni di sapienti restauri la Ba-silica Palladiana è pronta a diventare un centro museale di livello internazionale.

Interventi sistematici, che hanno ripensato molte delle variazioni create nel dopoguerra, sono stati voluti dal Comune e fi nanziati dalla Fondazione Cariverona per un costo comples-sivo di 15 milioni di euro. In quest’ambito non poteva farsi scappare l’occasione la società trevigiana Linea d’Ombra di Marco Goldin, che per prima inizia il percorso espositivo della Basilica con “Raffaello verso Picasso. Storie di sguardi, volti e fi gure”. Quando si parla degli eventi culturali marchiati Goldin c’è la dicitura, da parte di una frangia della critica, di mostre in formato Blockbuster o McDonald’s, ossia esposizioni per una marea senza fi ne di visitatori, sia per contenuti “facili”, sia per un buon marketing alla base. Se prendiamo per esempio la separazione tra Fondazione Cassa Marca e Linea d’Ombra anni fa a Treviso, Casa dei Carraresi, si nota come il dibattito spesso

torni vivace con rimpianti da un lato e conten-tezza dall’altro. La cosa certa è che tali mostre portano un indotto non indifferente alla città ospitante, soprattutto per aree non così bat-tute dai fl ussi turistici tradizionali. L’originalità di questa esposizione è l’assenza di un catalogo normalmente concepito, in quanto Goldin ha scritto un vero e proprio libro che traccia linee guida e approfondimenti espositivi: il volto e lo sguardo dal Rinascimen-to al contemporaneo. “In circa 100 opere ho

voluto rintracciare le radici del ritratto psicolo-gico tipico del Novecento tra i capolavori del passato” afferma il curatore Goldin. Quindi Be-

ato Angelico, che apre la mostra, con Freud e Bacon, su cui ideal-mente si chiude, hanno qualcosa che li unisce. Quattro sono le sezioni: il sentimento religioso,

la nobiltà del ritratto, il ritratto quotidiano e il Novecento lo sguardo inquieto. La chiave di lettura è il confronto, l’assonanza e il rimando tra pittori e relativi soggetti nelle loro opere in

diversi periodi storici. I nomi sono altisonan-ti e in una carrellata si passa da Mantegna, Veronese, Tiziano, Raffaello, Giorgione, Dürer, Caravaggio, Rembrandt, Rubens, Tiepolo, Goya, Velasquez, Van Gogh, Manet, Gaugin, Renoir, Monet e Cézanne, a Bonnard, Munch, Picasso, Matisse, Modigliani e Giacometti. Un percorso che dalla soavità e plasticità dei volti, secolo dopo secolo, si arriva all’inquietudine contemporanea. Il percorso è molto vario e ritmato e per farlo comprendere meglio il curatore mette a paragone, per esempio, il Cristo risorto di Botticelli con il Cristo porta croce di Bellini. Quindi un accostamento, di

due opere della fi ne del Quattrocento, utile a far capire come il tema riguardante la distanza fra l’ambito toscano/fi orentino legato al dise-gno e quello veneziano unito al colore, possa talvolta avere un punto di contatto molto inte-ressante. La mostra chiude il 20 gennaio ma il corpo centrale riaprirà a Verona, Palazzo della Gran Guardia, con il nuovo titolo “Da Botticelli a Matisse. Volti e fi gure”. L’apertura sarà dal 2 febbraio fi no al 1 di aprile con nuove opere che sostituiranno quelle rientranti nei musei d’appartenenza. Come anticipazione ci saran-no anche Antonello da Messina, Van Eyck e Memling.

di Alain Chivilò

Mostre a Vicenza Nella neo-restaurata Basilica Palladiana quattro secoli di pittura

Raffaello verso Picasso. Storie di sguardi, volti e fi gure

Incontri con gli artisti Intervista ad Antonio Nunziante

Il Maestro Antonio Nunziante è uno dei più importanti ambasciatori dell’Arte Italiana nel mondo. Lo dimostra l’importante futuro

appuntamento presso il museo Orsay e Louvre ma non solo. I richiami alla metafi sica e al sur-realismo della prima fase sono stati assimilati e personalizzati in una pennellata grassa e matu-ra. La libertà e la gioia nel dipingere propongo-no tematiche con differente spessore, come il volo dei fenicotteri o la parete di una stanza che irradia ulteriori luoghi, portando l’osservatore in un’altra dimensione. Il paesaggio è oramai in-teriore e metabolizzato da una lunga rifl essione originale, che parte dall’Ottocento ma giunge a noi con freschezza e contemporaneità. Oli, tempere all’uovo e maioliche sono i mezzi delle sue costanti creazioni innovative. Dunque, una testimonianza diretta è ora indispensabile e tra gli innumerevoli impegni, Antonio Nunziante, all’interno degli spazi della Galleria Orler di Me-stre, ha scambiato alcune battute in un periodo felice della sua carriera pittorica.

Surrealismo, metafi sica. Un mix “intri-gante”?

“A volte c’è una commistione tra le due possibilità espressive. Mediamente la metafi si-ca mi da più apertura, nel senso che è una realtà possibile e più vicina a noi. Il surrealismo invece è qualcosa di estremo, oltre una realtà. Rara-mente vado oltre la realtà delle cose, infatti nel contesto della mia espressione apparentemen-te tutto sembra ben proporzionato e normale, ma non è proprio così. Ci sono volutamente del-le esaltazioni del soggetto primario, dell’attore

principale dell’opera e del concetto che elaboro, in cui voglio focalizzare l’attenzione dell’osser-vatore, risaltando con il colore e le proporzioni il punto focale del quadro. Raramente esco trop-po fuori da un concetto di iper-realtà. Quello che cerco di trasmettere è il sentimento e lo spirito che ho dentro nel momento in cui dipingo. Que-sto è quello che m’interessa di più rispetto alla superfi cie delle cose, perché la mia pittura porta ad essere guardata prima che pensata”.

Dal 2010 una nuova “atmosfera”. Me ne può parlare?

“Quell’emotività interiore, che ho cercato di trasmettere fi no ad oggi attraverso il detta-glio del disegno e della pittura, adesso cerco di esprimerla attraverso la gestione nuova della materia e degli elementi. A volte anche in modo impulsivo, come per esempio il colpo del pen-nello od una sfumatura lasciata abbandonata volutamente. E’ un’apertura ancora ulteriore, sempre nell’ambito della fi gurazione, perché è il mio mondo in cui continuerò ad esprimermi, ma con una libertà e sicurezza date dal con-frontarmi con i grandi maestri. Tutto questo

mi ha dato più sicurezza. Quando un’artista diventa conscio delle proprie possibilità, vuol dire che sta raggiungendo la maturità giusta per cominciare a sintetizzare un po’ tutto quel-lo che ha fatto. Questo momento della sintesi è quello che affascina molto il pubblico colto, perché capisce quando un’artista è felice dentro e sicuro di se”.

Cinque versioni dipinte da Böcklin per l’Isola dei Morti. Questo è un soggetto, ovviamente interpretato, caratterizzante in molti suoi quadri. Me ne può parlare?

“Non ha condizionato solo me, ma grandi artisti come De Chirico, Dalì, Clerici. E’ un’icona, un simbolo che ha ispirato gli artisti ossia un’i-sola che galleggia in mezzo all’acqua, l’isola di Peter Pan, l’isola che non c’è, quindi è il luogo ideale, è l’arcadia. Per esempio, spesso una persona, carica di tensioni, dice che vorrebbe scappare su un’isola. In quest’ambito è un rifu-gio della mente, un luogo ideale dove vorresti essere. Non è un luogo esistente, è un luogo mentale. In sintesi mi ha colpito proprio questo: l’essere un luogo della mente”.

L’interiorità della pennellata che rende ulteriore il paesaggio

“Aldo Rossi. Teatri” presso il Ma-gazzino del Sale ed “Emilio Vedova. Lacerazione. Plurimi/

Binari ‘77/’78” presso l’ex squero delle Zattere, laboratorio del Maestro: sono le due mostre organizzate dalla Fondazione Emilio e Annabianca Vedova fi no al 25 novembre. Dell’architetto designer Rossi (Milano 1931) sono esposti per la prima volta 15 progetti at-traverso 120 tra studi, schizzi architettonici, di-segni, modelli di concorsi, oggetti di scena tutti riguardanti il tema teatrale. Si pone dunque l’accento sulle scenografi e per opera e balletto e sulle architetture progettate e costruite. “Par-ma, Padova, Pavia, Piacenza, Reggio e anco-ra Venezia, Milano e tutte le capitali padane dove il teatro accende le sue luci nella nebbia persistente”, frase che testimonia l’amore di Rossi per quei teatri progettati fi no al Teatro del Mondo, ricostruito in grande scala per l’oc-casione. Invece la seconda mostra allo Spazio Vedova presenta per la prima volta i cicli II, III e IV di Lacerazione, che esprime l’intensità e la passione del disagio esistenziale dell’artista verso una vita umanamente autentica. A que-

sti alcuni Plurimi/Binari singoli, che tecnica-mente furono dipinti su pannelli asimmetrici in legno, scorrevoli in parallelo su binari, creando così una composizione in movimento. A Palaz-zo Fortuny fi no al 19 novembre è di scena il consueto appuntamento autunnale con 4 ar-tisti. Annamaria Zanella (Padova 1966), de-signer di gioielli, propone esemplari unici che superano l’orefi ceria grazie allo studio e ricerca di metalli. Béatrice Helg (Ginevra 1956) con le sue fotografi e atemporali nello spazio, luce e materia. Maurizio Donzelli (Brescia 1958) con gli acquerelli, gli specchi, i tappeti in lana e seta del Nepal, gli arazzi Jacquard tutti appo-sitamente in sintonia con la storia del luogo. I suoi specchi sono intesi “come un oggetto in se stesso reinventato nell’immagine da lenti prismatiche, che rendono l’idea di un ipotetico miraggio nell’osservatore”. Franco Vimercati (Milano 1940 – 2011) con le sue fotogra-fi e d’oggetti comuni e seriali per esempio le bottiglie, le sveglie, le zuppiere. La fotografi a per lui è tutto, perché l’oggetto parla con la fotografi a e essa stessa parla con l’oggetto.

Autunno d’Arte veneziano

TRE MOSTRE E IN TRE SITI PRESTIGIOSI

Nella foto il curatore Marco Goldin e due delle opere in mo-stra

La chiave di lettura è il confronto, l’assonanza e il rimando tra pittori e soggetti

Al.Ch. Al.Ch.

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Page 46: La Piazza di Chioggia - 2012ott n127

13Cultura veneta

Vesna Maria Brocca

Sul fi lo conduttore della scoperta della tradizione e dell’immaginario collettivo veneto, popolato di leggende arcaiche e

fi gure storiche ammantate dal mito, è partita la quarta edizione della rassegna “Veneto: Spetta-coli di Mistero” che anche quest’anno affi da la direzione artistica allo scrittore Alberto Toso Fei. La kermesse di eventi, che negli ultimi tre anni ha coinvolto oltre 250mila spettatori, prevede un cartellone di 185 appuntamenti in programma fi no al prossimo 2 dicembre, realizzati in 71 borghi e città del Veneto. Ognuno degli eventi in cartellone riproporrà le leggende, le fi gure sto-riche avvolte nel mito e nel mistero, le storie di folletti e streghe che hanno attraversato secoli di storia e tradizione del Veneto, con rappresenta-zioni teatrali, rievocazioni in costume, percorsi leggendari ambientati in luoghi dal signifi cato magico ed esoterico. Molti degli eventi saranno inoltre accompagnati dalla presenza di stand ga-stronomici e momenti di degustazione di prodotti tipici. Tra i molti appuntamenti, si segnala il 25 novembre dalle 14.30 a Montecchio Maggiore (VI) lo spettacolo ambientato tra i castelli di

Giulietta e Romeo che da secoli evocano il loro immortale amore; il mistero di una serie di lun-ghe gallerie sotterranee che passano proprio sot-to alle rocche; l’aroma ed il profumo di un vino lasciato riposare in grotte scavate nella fredda roccia; il fascino silenzioso di una piccola chiesa costruita per voto dagli alpini reduci dal fronte russo... Tutto questo sullo stesso colle, dove gli emozionanti racconti popolari e le suggestive voci dei secoli passati si confondono tra le trame ordinate dei fi lari delle viti e i colori del bosco, rifugio sicuro per anguane ammaliatrici e dispet-tosi salbanei. E poi ancora a Trecenta (RO) sarà possibile scoprire la “Storia di Marielle, la miste-riosa fanciulla del Malopera” grazie allo spetta-colo teatrale in scena al “Ferruccio Martini”. Gli antichi fi lò di fi ne Ottocento, che ravvivavano le sere delle famiglie polesane, erano ricchi di storie e di oscuri canovacci che raccontavano fatti e si-tuazioni nelle quali l’immaginario si miscelava a fatti reali creando le suggestioni dell’inspiegabile e del fantastico. La storia di Marielle e Matteo è una di queste. Tutte le informazioni su: www.spettacolidimistero.it

185 appuntamenti in programma fi no al prossimo 2 dicembre, realizzati in 71 borghi e città del Veneto

Tra storia e leggenda Al via la rassegna che ha coinvolto 250mila spettatori

“Veneto: Spettacoli di Mistero”A Padova una

mostra che si confi gura come

una grande galleria cartacea in cui il libro illustrato del Settecento la fa da padrone. Nelle sedi del Museo Civico agli Eremitani e di Pa-lazzo Zuckermann, dal 24 novembre al 7 apri-le 2013 si potranno ammirare oltre 115 vo-lumi prodotti in Veneto, grazie ad editori come Giambattista Albrizzi e Antonio Zatta, o che hanno visto la collabo-razione d’importanti artisti veneziani del Settecento come Tiepolo, Piazzetta, Novelli, Fontebasso o Balestra. I maggiori capolavori dell’editoria illustrata saranno esposti accanto a quasi 120 tra stampe sciolte tratte dagli stessi volumi e incisioni autonome, in modo da favorire un’ampia documentazione della ricchezza illustrativa di questi volumi e dell’attività degli artisti ai quali si deve l’invenzione grafi ca delle opere. L’editoria illustrata esisteva anche nel Seicento, ma solo nel XVIII secolo raggiunge nel Veneto vertici assoluti d’eleganza e raffi natezza, ammi-rati a livello internazionale. Questo universo culturale sarà esplorato in questa mostra che si sviluppa in 9 sezioni, adottando punti di vista diversifi cati e privi-legiando, di volta in volta, un approccio cronologico, monografi co e tematico.

mostra

agli eremitani e a Palazzo zucKermann 115 libri illustrato del settecento

Riproposte le leggende, le fi gure storiche avvolte nel mito e nel mistero V.M.B.

Il Gran Teatro Geox di Padova sarà la location per un anno ricco di intense emozioni dal

vivo, tra grandi spettacoli ed in-novazione. Sabato 13 ottobre è stata presentata al pubblico la nuova stagione teatrale 2012-2013 del Gran Teatro Geox, organizzata dalla Zed!, azienda leader del settore nel Nord-est, con la presenza di un ricco parterre di ospiti, tra cui l’imprenditore Mario Moretti Polegato, il sindaco Flavio Zanonato, la presidente della provincia Barbara Degani, il rettore dell’Università di Padova Giuseppe Zaccaria, e gli artisti Umberto Tozzi, Michi dei Rossi, Michele Bon de Le Orme e Baz.

Il Gran Teatro Geox festeggia l’apertura della nuova stagione artistica dopo essersi imposto nel mondo dello spettacolo con la forza dei numeri: gli oltre 650.000 spettatori in tre stagioni ne hanno fatto uno dei primi 5 teatri in Italia, il primo per numero di spettacoli e per media di pubblico per data.

Ad inaugurare la stagione 2012-13, anche il Presidente Geox Mario Moretti Po-legato: “Per noi, essere parte integrante di un progetto come questo ha un signifi cato particolare: Geox è oggi una multinazionale che opera a livello globale ma è consape-vole dell’importanza del radicamento locale e della necessità di sostenere la cultura. Il Gran Teatro Geox, con la programmazione artistica internazionale che attrae un pubblico trasversale rappresenta una sintesi perfetta di quella che è oggi la fi losofi a del Gruppo”.

La nuova stagione del Gran Teatro Geox offre un calendario all’insegna dell’eccellen-za, proponendo un cartellone in cui spiccano il meglio della musica italiana e straniera, della danza, del cabaret e dei musical più acclamati quali Titanic, Grease, Frankestein Jr, Il Vizietto, Full Monty, Shrek e La Sirenetta.

Il Gran Teatro Geox è realmente un teatro a 5 stelle, dove è lo spettatore il vero pro-tagonista della serata. Per venire incontro al pubblico da quest’anno sono stati attivati nuovi servizi per raggiungere la struttura: una navetta gratuita da e per il centro città, e un servizio taxi, collegato direttamente con il teatro.

gran teatro geoX

nuova stagione teatrale 2012-2013

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spalla solo per padovane da met-tere in prima cul-tura veneta al po-sto di “TRE MOSTRE E IN TRE SITI PRESTIGIOSI”

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Va dove ti porta il Riesling

La Green economy nel futuro del Veneto

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pagg. 8-9

Una donna uccisa ogni due giorni. Mai più complici

Società

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La padronanaza della forma, omaggio a Eugenio Da Venezia

Cultura

pag. 24-25

Un tempo considerata la regione senza onorevoli, oggi parlano venetoi principali candidati del rinnovo della politica nazionale: dallaPuppato a Galan, da De Poli a Flavio Tosi

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Lasciatevi trasportare ai tempi degli antichi romani, provando i tipici rituali

termali dell’epoca romana - naturalmente à la Loipersdorf! Vi invitiamo per sperimentare un’esperienza di benessere unica nel nuovo bagno ro-mano completamente ridisegnato. Fate richiesta per avere l’entrata al “

mio Schaffelbad” inclusa nel vostro biglietto di entrata giornaliero alle Terme

da vivere. “ La bella vita te la danno solo le Terme, il vino e l’amore!” - questo lo sapevano bene gli antichi romani. La cultura termale assieme ai suoi

tipici rituali, ha avuto un’estrema importanza in epoca romana, ed e’ per questo

motivo che abbiamo rinnovato l’area romana del “mio Schaffelbad” per ripropor-

la con i rituali del tempo. Una nuova area lounge per riposare e ricaricarsi presso

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crea un’ atmosfera totalmente rilassante. Lettini separati da tende, un Frigidarium

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con il bioritmo garantiscono un’esperienza unica. Un Laconium, un bagno di

vapore salino, e tre Caldarium completano l’offerta dell’area romana.

PANORAMICA NEL DETTAGLIO:TEPIDARIUM - per chi desidera protezione.Lasciatevi andare sui lettini di marmo massiccio - qui e’ facile dimenticarsi della rou-tine quotidiana. Il tiepido calore sulla pelle lascia fluire liberamente i pensieri. Tempe-ratura interna: 40 C, aria calda e secca con effetto radiante. Effetto: rafforza delicata-mente il sistema immunitario e migliora la circolazione Applicazione: il Tepidarium e’ la prima tappa nell´antico rituale romano.

CALDARIUM - Libera il respiroIn questo bagno il calore aumenta delicatamente . Una piacevole nebbia avvolge il corpo e apre le porte all’anima. Gli effetti salutari dei vapori salini ( Caldarium Salis) e gli olii essenziali liberano il petto e aiutano a respirare profondamente. Accarezzati da dolci suoni che vibrano nell’aria, si puo’ assaporare il piacere del relax piu’ profondo. “ Dum Spiro, spero!” - Finche’ respiro, spero!

LACONIUM - dolce relax

Un piacevole calore vi circonda; i pori del corpo si aprono e anche l’anima sembra piu’ leggera. Lasciatevi abbracciare da avvolgenti musiche e profumi sensuali . Tem-peratura interna: 55 C, umidita’ 60% Effetto: stimola la circolazione, dopo circa 15-20 minuti iniziano a liberarsi gli accumuli di tossine, mobilita le difese dell’organismo, riduce lo stress, rinforza il cuore e il sistema circolatorio.

FRIGIDARIUM - frizzante refrigerio

Fatevi coraggio e sperimentate queste docce spumeggianti.La doccia ghiacciata, il ghiaccio tritato o il pediluvio freddo di doneranno un rinfre-scante ristoro. Giocate con gli effetti pioggia e nebbia della doccia emozionale. Dopo un lungo soggiorno nei bagni caldi, il vostro corpo ha bisogno di rivitalizzarsi. Qui si mobilitano le energie.

LETTINI A INFRAROSSI - sul lato soleggiato della vitaI nostri lettini a infrarossi vi offrono sempre un posto al sole. Riposo e relax abbracciati da un piacevole calore che penetra sotto la pelle. Accarezzati dai raggi delicati del sole primaverile che dona vitalita’ e nuova energia.

ATRIOLUM - Dar spazio all’anima

“Le terme, il vino e l’amore rendono bella la vita” - dicevano gli antichi romani. Nei nostri bagni romani troverete spazi per coccolare l’anima e ritrovare la sintonia con voi stessi. L’amore e il vino troveranno il loro spazio. “ Ars vivendi” cosi’ la chiama-vano i romani, l’arte di vivere. E cosi’ anche noi vogliamo stimolarvi a godere della vita in tutti i sensi. Certi che gli antichi avevano una grande consapevolezza sull’arte di vivere, anche noi cercheremo di trasmettervi questo slancio vitale.

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novità

AVVENTO IN STIRIAI bagni romani non sonol’unico posto dove potrete godervi le

feste natalizie. Vin brule’ e biscottini durante il mercatino dell’

Avvento, immergono le terme Loipersdorf in un’atmosfera magi-

camente natalizia. Durante i fine settimana di Avvento, tro-

verete il mercatino di Natale direttamente sulla piazzetta di

entrata a partire delle ore 18.00. Oltre alle specialita’ culinarie,

il mercatino offre artigianato regionale e oggetti artistici.

• Inoltre ci si puo’ avventurare in una giornata di shopping nata-

lizio nella citta’ di Graz, tra i numerosi grandi e piccoli mercatini ,

l’offerta e’ vastissima e accontenta adulti e piccini.

• Che sia il presepe di ghiaccio o il Grazer Winterwelt (pista di

pattinaggio su ghiaccio a Graz ) con il suo vastissimo programma

di avvento per i bambini - l’ospitalita’ stiriana non viene mai meno.

• Un punto davvero speciale - Capodanno alle Terme Loiper-

sdorf Il calore accogliente del bagno termale, le colline inne-

vate - non e’ questo il modo migliore per iniziare il nuovo

anno? Gustatevi le specialita’ della cucina regionale e godetevi i

tradizionali fuochi d’artificio a mezzanotte.

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Page 52: La Piazza di Chioggia - 2012ott n127

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Per le politiche 2013 scende in campo il Veneto, nel vero senso della parola. Sì perchè da qui parte addirittura una candi-

datura alla premiership del Paese. Laura Puppato, Capogruppo Pd in consi-

glio regionale ed eletta con quasi 27mila voti, il 25 ottobre ha consegnato le 20mila fi rme necessarie a candidarsi alle primarie del centro-sinistra. La sua è stata un’impresa alla Davide contro Golia, sì perchè il Pd che conta, in Italia come in Veneto, sosterrà Bersani e mal soppor-ta gli outsiders com’è la Puppato.

In pochi credevano che ce l’avrebbe fatta a raccogliere in una settimana le 20mila fi rme necessarie, invece eccola lì, a ringraziare tutta la “gente di buona volontà, che non smette mai di sperare che la politica possa essere anche altro rispetto a quello che vediamo oggi”.

“E’ un’onda lunga – racconta Laura Puppa-to – che preme con la forza dei tantissimi che oggi in Italia credono ancora nella democrazia partecipativa, nella capacità di cambiare le cose partendo dal basso, dalla gente comune, da chi si prende una mattinata di ferie dal lavoro per fare un banchetto di raccolta fi rme al mercato, da chi monta i gazebo del Pd la mattina presto della domenica e, nonostante la disaffezione di molti e l’arrabbiatura di tanti, presenta la mia

candidatura alle primarie, chiede una fi rma perchè anche io, sconosciuta ai più e ignorata comple-tamente dalla stampa nazionale, possa prendere parte alle primarie del centrosinistra. Contando le fi rme di tutti questi italiani volonterosi in questi giorni pensavo: “l’Italia ha bisogno di voi, io sono solo uno strumento, vorrei rappresentarvi, spero di farcela!”. E ce l’ha fatta.

Sarà insieme a Bersani, Rezi, Vendola e Tabacci uno dei protagonisti delle primarie di Centrosinistra che, in larga parte sono state carat-terizzate da partenze e passaggi importanti nella nostra regione.

Il giovane Renzi, sindaco di Firenze e rottama-tore per eccellenza, ha iniziato la sua campagna a metà settembre partendo da Verona, cuore della nuova Lega in Veneto. Una scelta forse simbolica per lanciare un messaggio a quanti, nell’ex com-pagine di centrodestra non sono più disposti a votare il Pdl e le forze padane.

Il fi orentino è sicuro di far breccia sui delusi dagli scandali e dalle ruberie del cerchio magico di Bossi e fi glio, dalle razzie laziali di Batman e dalla nuova tangentopoli lombarda.

Lui, con una campagna tutta americana gui-

Impossibile garantire la medesima qualità senza avere i soldi per pagare gli operatori

Dal Veneto verso la guida dell’ItaliaStop ai politici calati da Roma. Ora è una delle regioni più operose del Nord-Est a presentare i propri candidati: amministratori in campo per la guida del Paese

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Per le politiche 2013 scende in campo il Veneto, nel vero senso della parola. Sì perchè da qui parte addirittura una candi-

datura alla premiership del Paese. Laura Puppato, Capogruppo Pd in consi-

glio regionale ed eletta con quasi 27mila voti, il 25 ottobre ha consegnato le 20mila fi rme necessarie a candidarsi alle primarie del centro-sinistra. La sua è stata un’impresa alla Davide contro Golia, sì perchè il Pd che conta, in Italia come in Veneto, sosterrà Bersani e mal soppor-ta gli outsiders com’è la Puppato.

In pochi credevano che ce l’avrebbe fatta a raccogliere in una settimana le 20mila fi rme necessarie, invece eccola lì, a ringraziare tutta la “gente di buona volontà, che non smette mai di sperare che la politica possa essere anche altro rispetto a quello che vediamo oggi”.

“E’ un’onda lunga – racconta Laura Puppa-to – che preme con la forza dei tantissimi che oggi in Italia credono ancora nella democrazia partecipativa, nella capacità di cambiare le cose partendo dal basso, dalla gente comune, da chi si prende una mattinata di ferie dal lavoro per fare un banchetto di raccolta fi rme al mercato, da chi monta i gazebo del Pd la mattina presto della domenica e, nonostante la disaffezione di molti e l’arrabbiatura di tanti, presenta la mia

candidatura alle primarie, chiede una fi rma perchè anche io, sconosciuta ai più e ignorata comple-tamente dalla stampa nazionale, possa prendere parte alle primarie del centrosinistra. Contando le fi rme di tutti questi italiani volonterosi in questi giorni pensavo: “l’Italia ha bisogno di voi, io sono solo uno strumento, vorrei rappresentarvi, spero di farcela!”. E ce l’ha fatta.

Sarà insieme a Bersani, Rezi, Vendola e Tabacci uno dei protagonisti delle primarie di Centrosinistra che, in larga parte sono state carat-terizzate da partenze e passaggi importanti nella nostra regione.

Il giovane Renzi, sindaco di Firenze e rottama-tore per eccellenza, ha iniziato la sua campagna a metà settembre partendo da Verona, cuore della nuova Lega in Veneto. Una scelta forse simbolica per lanciare un messaggio a quanti, nell’ex com-pagine di centrodestra non sono più disposti a votare il Pdl e le forze padane.

Il fi orentino è sicuro di far breccia sui delusi dagli scandali e dalle ruberie del cerchio magico di Bossi e fi glio, dalle razzie laziali di Batman e dalla nuova tangentopoli lombarda.

Lui, con una campagna tutta americana gui-

Impossibile garantire la medesima qualità senza avere i soldi per pagare gli operatori

Dal Veneto verso la guida dell’ItaliaStop ai politici calati da Roma. Ora è una delle regioni più operose del Nord-Est a presentare i propri candidati: amministratori in campo per la guida del Paese

di Germana Urbani

Page 54: La Piazza di Chioggia - 2012ott n127

“Corre per le primarie del centro-sinistra, è brava eppure quasi ignorata”. E’ Marco Paolini,

tra le pagine del Corriere della Sera, a sostenere la candidatura alle primarie di Laura Puppato e ad incoraggiare la gente a sostenerla.

“Conosco Laura Puppato – scrive Paoli-ni – da quando era un sindaco di provincia e dalla prima volta che l’ho incontrata ho pensato a Tina Anselmi: mi sembra che ab-biano una cosa in comune, sono un’eccezio-ne alla regola. Tina Anselmi è riuscita a farsi apprezzare anche da chi (come me) aveva un pregiudizio ideologico verso di lei. Oggi il pregiudizio si rivolge in blocco alla classe politica. Quel pregiudizio conterà moltissimo tenendo sempre più gente lontana dai seggi a meno che non si cominci a cambiare le regole. A questo servono le eccezioni, come dice Brecht aiutano a riconoscere che ciò che è diventato regola a volte è sbagliato e va cambiato.

La candidatura a presidente della Ansel-mi non venne presa sul serio dalle regole della politica. La proposta di candidarsi alle primarie Laura l’ha fatta da sola ed è una candidatura seria, capace di motivare

anche chi sente oggi quel pregiudizio sulla politica. Scrivo per stimolare chi pensa a lei come suo candidato possibile alle primarie a fare una campagna dal basso per farla conoscere. Le primarie sono un’occasione per dare un po’ di sostanza e speranza alla democrazia.

Una volta il Veneto, di regola, genera-va soprattutto emigranti e donne di servizio per la gente di città e una classe politica di scarso rilievo nazionale con poche eccezio-ni. Ogni tanto, in una di queste eccezioni, genera anche una donna di servizio pubbli-co tenace, senza soggezione verso chi è più potente di lei, capace di farsi apprezzare an-che da elettori di campo avverso. “Brava!”

la CUriositÀ: MarCo paolini per laUra pUppato

Immediata la discesa in campo dell’ex governatore Giancarlo Galan. “Se siamo persone intelligenti si fanno le primarie come ha detto Berlusconi e io – ha affer-mato Galan - ci sarò; non per esibizionismo ma per rappresentare una storia di buona amministrazione di cui sono stato protago-nista per 15 anni ed anche per rappresen-tare un’area, quella liberale che s’è stinta”. Galan, dunque, potrebbe essere da destra

uno dei competitor per la poltrona di Primo ministro, e non nasconde le sue idee sul Pdl in crisi quando afferma che “c’è bisogno di un intervento radicale”!

Sempre veneto e in corsa alle politiche della prossima primavera potrebbe esserci un altro amministratore e politico stimato in molta parte del nord-Est: il sindaco Fabio Tosi, che i media non smettono di descrivere come il volto pulito ed effi ciente della Lega

che sa amministrare. I suoi sono convinti che una sua discesa

in campo saprebbe attrarre i delusi di Pdl, Pd e Udc, gente che non è più disposta a votare politici calati dall’alto ma che vuol votare facce che conosce, di cui si fi da e che incarnano davvero il cambiamento di cui la terza repubblica ha bisogno.

AttualitàAttualità66

Anche le forze moderate di centro cercano nel Veneto la forza necessaria a garantire la rappresentanza politica di cui hanno bisogno gli attuali leader. Casini e i suoi rilanciano convinti che i moderati ex Dc tornino all’ovile dopo l’esperienza tragica del berlusconi-

smo che loro, però, hanno appoggiato lungamente. Il programma che mettono in campo fotografa il loro desiderio di rappresentare ancora il voto cattolico moderato con la benedi-zione, se possibile, della Conferenza Episcopale. L’impressione però è che all’Udc manchi qualcosa di fondamentale. Se il tema del rinnovamento è e sarà uno dei cardini principali delle prossime politiche allora dovranno presto correre ai ripari: Casini, è in Parlamento da oltre 29 anni, Beppe Pisanu, 38 anni, Giorgio La Malfa, fi glio d’arte in politica dal 1972 per non parlare dei “giovani” Cirino Pomicino, De Mita e molti altri. Certo Antonio De Poli ci sarà ma non si può certo dire che lui sia l’uomo nuovo, il Renzi dell’Udc e anche il suo famoso radicamento sul territorio da quanto è parlamentare è venuto un po’ scemando. Sempre al centro sta un nuovo soggetto politico come Italia Futura di Montezemolo che da noi è incarnato, però, da volti conosciuti e approdati al “futuro” da altre compagini

politiche. Tra loro Massimo Cacciari, Andrea Causin e Diego Bottacin, tut-ti ex Pd. “E’ tempo di cambiare la classe dirigente – ha detto Jacopo Silva, imprenditore trentanovenne, uno dei tre coordinatori regionali – con una nuova e preparata, pos-sibilmente senza partiti ma con un programma credibile”.

Una battaglia simile a quella che ha combattuto con successo anche Grillo alle scorse amministrative in Veneto. E proba-bilmente anche per le politiche di primavera la vera novità sarà il Movimento cinque stelle, che oggi i sondaggi battezzano come il secondo partito in Italia. Grillo oggi sbarca in Sicilia ma non mancherà di risalire lo stivale e vedremo come reagiranno i veneti.

Quanto al voto cattolico c’è da stupirsi. Da una recente indagine Ipsos, commissionata dalle Acli, emerge che il 27% dei cattolici oggi non voterebbe, che solo uno su tre confer-merebbe il suo voto al centrodestra e che il 14% voterebbe Grillo. “ Senza segnali visibili e credibili di cambiamento – ha commentato Andrea Olivero, presidente nazionale delle Acli - qualsiasi alleanza o proposta politica si rivela inutile e velleitaria. La propensione all’astensionismo tra i cattolici praticanti è più alta rispetto al resto dei cittadini. Non serve un partito cattolico, ma un salto di qualità nella presenza dei cattolici in politica, a cui i cittadini chiedono più onestà e più attenzione a lavoro, famiglia e poveri”.

Voto CattoliCo CerCasi. il Centro si MUoVe

suo arrivo il pubblico era numeroso e attento, persino af-fettuoso.

Il segretario qui è forte del consenso dello zoccolo duro del partito che verso gli altri protagonisti in campo non è per nulla morbido.

Ma la grande novità di fi ne ottobre arriva da destra. Dopo che Berlusconi ha annunciato che non si ricandiderà alle prossime elezioni è partito anche da questa parte il toto primarie.

>> Primarie: da sinistra e da destra

Se si votasse oggi il 27% dei cattolici non voterebbe. Solo uno su tre confermerebbe il suo voto al centrodestra e il 14% voterebbe Grillo

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Per le politiche 2013 scende in campo il Veneto, nel vero senso della parola. Sì perchè da qui parte addirittura una candi-

datura alla premiership del Paese. Laura Puppato, Capogruppo Pd in consi-

glio regionale ed eletta con quasi 27mila voti, il 25 ottobre ha consegnato le 20mila firme necessarie a candidarsi alle primarie del centro-sinistra. La sua è stata un’impresa alla Davide contro Golia, sì perchè il Pd che conta, in Italia come in Veneto, sosterrà Bersani e mal soppor-ta gli outsiders com’è la Puppato.

In pochi credevano che ce l’avrebbe fatta a raccogliere in una settimana le 20mila firme necessarie, invece eccola lì, a ringraziare tutta la “gente di buona volontà, che non smette mai di sperare che la politica possa essere anche altro rispetto a quello che vediamo oggi”.

“E’ un’onda lunga – racconta Laura Puppa-to – che preme con la forza dei tantissimi che oggi in Italia credono ancora nella democrazia partecipativa, nella capacità di cambiare le cose

candidatura alle primarie, chiede una firma perchè anche io, sconosciuta ai più e ignorata comple-tamente dalla stampa nazionale, possa prendere parte alle primarie del centrosinistra. Contando le firme di tutti questi italiani volonterosi in questi giorni pensavo: “l’Italia ha bisogno di voi, io sono solo uno strumento, vorrei rappresentarvi, spero di farcela!”. E ce l’ha fatta.

Sarà insieme a Bersani, Rezi, Vendola e Tabacci uno dei protagonisti delle primarie di Centrosinistra che, in larga parte sono state carat-Centrosinistra che, in larga parte sono state carat-Centrosinistra che, in larga parte sono state caratterizzate da partenze e passaggi importanti nella nostra regione.

Il giovane Renzi, sindaco di Firenze e rottama-tore per eccellenza, ha iniziato la sua campagna a metà settembre partendo da Verona, cuore della nuova Lega in Veneto. Una scelta forse simbolica per lanciare un messaggio a quanti, nell’ex com-pagine di centrodestra non sono più disposti a

Impossibile garantire la medesima qualità senza avere i soldi per pagare gli operatori

Dal Veneto Dal Veneto verso la guida verso la guida dell’Italiadell’ItaliaStop ai politici calati da Roma. Ora è una delle regioni più operose del Nord-Est a presentare i propri candidati: amministratori in campo per la guida del Pese

di Germana Urbani

segue dalla pagina precedente

continua alla pag. seguente

data mediaticamente dal padre del Grande Fratello, cercare i voti a destra e lo fa pro-prio partendo da qui, da una regione che da vent’anni vede il centrodestra al suo timone.

Va detto anche che questo territorio è particolarmente importante dal punto di vista economico. Anche se la locomotiva del Nord-Est in questi anni ha rallentato molto e nel Veneto ha rischiato di fermarsi del tutto, qui ancora le macchine girano e il lavoro resiste.

Bersani, giustamente, ne tiene conto e anche per lui il Veneto, e Padova in parti-colare, è stato uno dei primi appuntamenti della sua campagna per le primarie. Per il

Nella pagina precedente:

Pierluigi Bersani e

Matteo Renzi. Nelle pagine

in seguito Giancarlo

Galan, Flavio Tosi e Laura

Puppato

Page 55: La Piazza di Chioggia - 2012ott n127

AttualitàAttualità 77

“Corre per le primarie del centro-sinistra, è brava eppure quasi ignorata”. E’ Marco Paolini,

tra le pagine del Corriere della Sera, a sostenere la candidatura alle primarie di Laura Puppato e ad incoraggiare la gente a sostenerla.

“Conosco Laura Puppato – scrive Paoli-ni – da quando era un sindaco di provincia e dalla prima volta che l’ho incontrata ho pensato a Tina Anselmi: mi sembra che ab-biano una cosa in comune, sono un’eccezio-ne alla regola. Tina Anselmi è riuscita a farsi apprezzare anche da chi (come me) aveva un pregiudizio ideologico verso di lei. Oggi il pregiudizio si rivolge in blocco alla classe politica. Quel pregiudizio conterà moltissimo tenendo sempre più gente lontana dai seggi a meno che non si cominci a cambiare le regole. A questo servono le eccezioni, come dice Brecht aiutano a riconoscere che ciò che è diventato regola a volte è sbagliato e va cambiato.

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anche chi sente oggi quel pregiudizio sulla politica. Scrivo per stimolare chi pensa a lei come suo candidato possibile alle primarie a fare una campagna dal basso per farla conoscere. Le primarie sono un’occasione per dare un po’ di sostanza e speranza alla democrazia.

Una volta il Veneto, di regola, genera-va soprattutto emigranti e donne di servizio per la gente di città e una classe politica di scarso rilievo nazionale con poche eccezio-ni. Ogni tanto, in una di queste eccezioni, genera anche una donna di servizio pubbli-co tenace, senza soggezione verso chi è più potente di lei, capace di farsi apprezzare an-che da elettori di campo avverso. “Brava!”

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AttualitàAttualità88

Ecoinnovazione, effi cienza e risparmio energetico, fonti energetiche rinnovabili, riciclo dei rifi uti e ma-teriali rinnovabili, mobilità sostenibile, agricoltura di

qualità ecologica, servizi ambientali, strumenti economi-ci. Sono queste le otto tematiche strategiche evidenziate dal gruppo di lavoro, formato da 39 organizzazioni di imprese green, che insieme al Ministero dell’Ambiente sta disegnando il piano strategico per lo sviluppo della green economy in Italia.

“La green economy – ha detto il ministro dell’Am-biente Corrado Clini – è lo strumento più appropriato per la crescita sostenibile. Gli Stati generali di Rimini sono un’occasione signifi cativa per presentare a livello nazio-nale il programma per la crescita verde dell’Italia, arma effi cace per combattere la crisi. Nel nostro Paese ci sono molte potenzialità che vanno fatte emergere”.

Molte di queste potenzialità sono in Veneto, regione che, da un recente studio di Unioncamere, ben esem-plifi ca il doppio corso della green economy italiana: lo sviluppo di alcuni settori innovativi - energie alternative in primis - e la riconversione in chiave ecosostenibile di comparti legati al manifatturiero. E così troviamo, da unaparte, distretti legati a settori tradizionali del made in Italy che, dalla classica fase del disinquinamento end of pipe, stanno passando all’utilizzo di nuove tecnologie a minore impatto su tutto il ciclo produttivo. Questo risul-tato è stato possibile grazie all’affermarsi di una nuova prospettiva: non più settoriale o riferita ai soli impatti fi nali, ma capace di integrare territorio e produzione, comprendendo tutte le fasi del processo produttivo,

La green economy nel futuro del Veneto

dalle risorse primarie alle emissioni fi nali, prodotti in-clusi. Dall’altra, invece, troviamo distretti che stanno investendo molto sull’innovazione di prodotto, puntando sull’effi cienza energetica, sullo sviluppo di tecnologie e manufatti legati alle energie rinnovabili, sulla ricerca di materiali innovativi, sull’adozione di una logica produtti-va ispirata al Life Cycle Assessment. Queste esperienze dimostrano come la green economy sia un nuovo modo di produrre trasversale ai diversi settori dell’economia, nonché un importante fattore di competitività, un valore aggiunto immateriale per le produzioni italiane, specie in un momento di crisi economica come quella attuale.

“Per affrontare la recessione italiana – ha detto Edo Ronchi, Presidente della Fondazione e del Comitato organizzatore degli Stati Generali per la green economy – servono idee e iniziative per innovare, convertire, differenziare produzioni di beni e servizi per rilanciare nuove possibilità di sviluppo. La green economy è, in particolare in Italia, fra le poche possibilità concrete per aprire le porte a nuove prospettive. Per non perdere que-sto treno è necessaria una visione delle dinamiche in atto su scala ormai globale, perché se non si sa dove andare,non si coglierà mai alcun vento favorevole. Oc-

Presentato a Rimini il programma nazionale di sviluppo verde e sostenibile per contribuire a far uscire l’Italia dalla crisi

>> Non solo rinnovabili

Conferenza Onu Rio+20: “La green economy è lo strumento giusto per consentire la crescita”

continua alla pag. seguente

di Germana Urbani

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AttualitàAttualità 99

>> Non solo rinnovabili

corre inoltre favorire con continuità, senza arresti e ripensamenti che alimentano un clima di incertezza, lo sviluppo di settori strategici dalla diffusione dell’ecoinnova-zione delle nostre produzioni manifatturiere allo sviluppo del riciclo e della chimica verde, dallo sviluppo delle energie rinnovabili al ri-sparmio energetico, dalle fi liere agricole di qualità ecologica ai mezzi e sistemi per una mobilità sostenibile”.

Sono molte in Italia le persone che cre-dono nelle grandi potenzialità dell’economia green ma sono ancora troppo poche. Eppure anche durante la recente Conferenza Onu Rio+20 sulla sostenibilità è stato conferma-to che la green economy è lo strumento giu-sto per consentire la crescita, soprattutto in questi anni di crisi. Nonostante ciò ancora in molti, compreso un altro Ministro di questo Governo, Passera, pensano che lo sviluppo arriverà ancora una volta dallo sfruttamento di combustibili fossi: petrolio e carbone.

Una tendenza che va per la maggiore anche in altri Stati che fi nanziano questa visione economica. Secondo la ricerca Vital Signs, condotta per il Worldwatch institute, le energie rinnovabili hanno ricevuto nel 2010 contributi per 66 miliardi di dollari, pochissimo a paragone di quelli ricevuti dai combustibili fossili, 775 miliardi nel 2010 e oltre un trilione di dollari quest’anno. Ma fa pensare molto anche un altro dato collegato a questi. Lo studio sottolinea, infatti, che ai costi per gli incentivi vanno sommati una serie di costi ambientali che secondo l’Acca-demia Nazionale delle Scienze è costata agli Stati Uniti 120 miliardi di dollari tra spese sanitarie e danni derivanti dall’inquinamento ambientale.

Forse un po’ di coraggio in più per guar-dare la futuro e fare delle scelte economiche innovative e green non guasterebbe né ai nostri governi nazionali né alle nostre pove-re tasche.

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Ecoinnovazione, efficienza e risparmio energetico, fonti energetiche rinnovabili, riciclo dei rifiuti e ma-teriali rinnovabili, mobilità sostenibile, agricoltura di

qualità ecologica, servizi ambientali, strumenti economi-ci. Sono queste le otto tematiche strategiche evidenziate dal gruppo di lavoro, formato da 39 organizzazioni di imprese green, che insieme al Ministero dell’Ambiente sta disegnando il piano strategico per lo sviluppo della green economy in Italia.

“La green economy – ha detto il ministro dell’Am-biente Corrado Clini – è lo strumento più appropriato per la crescita sostenibile. Gli Stati generali di Rimini sono un’occasione significativa per presentare a livello nazio-nale il programma per la crescita verde dell’Italia, arma efficace per combattere la crisi. Nel nostro Paese ci sono molte potenzialità che vanno fatte emergere”.

Molte di queste potenzialità sono in Veneto, regione che, da un recente studio di Unioncamere, ben esem-plifica il doppio corso della green economy italiana: lo sviluppo di alcuni settori innovativi - energie alternative

La green economy La green economy nel futuro del Venetonel futuro del VenetoPresentato a Rimini il programma nazionale di sviluppo verde e sostenibile per contribuire a far uscire l’Italia dalla crisi

>> Non solo rinnovabili

di Germana Urbani

continua dalla pagina precedente

Secondo gli ultimi dati raccolti da Fondazione Impresa, occu-pa la decima posizione nella classifi ca italiana della green economy in virtù delle ottime performance nel settore rifi uti:

si riscontra, infatti, un elevato ricorso alla raccolta differenziata (2° posto con 57,5% su totale rifi uti urbani), un terzo posto per accessibilità ai raccoglitori di contenitori di plastica (il 73,1% del-le famiglie dichiara facilmente accessibili tali raccoglitori) e per percentuale di rifi uti urbani smaltiti in discarica (solo il 22% sul totale).

La nostra regione si colloca in posizioni elevate anche per densità di piste ciclabili (3° posto con 50,4 Km di piste ogni 100 Km2 di superfi cie nei capoluoghi di provincia), e per la dotazione di posti auto nei parcheggi di corrispondenza. Inoltre il Veneto occupa posizioni discrete nel settore edilizia, dove è quarto nelle richieste inviate per detrazioni del 55% per la riqualifi cazione ener-getica degli edifi ci (6,7 ogni 1000 abitanti).

Meno buone sono le prestazioni nel settore dell’agricoltura

biologica (17° con 1,9% di superfi cie biologica su totale SAU, 16° con 33,7 operatori nel biologico ogni 100.000 abitanti, 15° con 3,7 aziende zootecniche biologiche ogni 100.000 abitanti). Da migliorare anche la diffusione di mezzi pubblici, con un valore di 1,5 autobus ogni 1000 abitanti (17° posizione). Infi ne, il Veneto occupa una posizione più arretrata anche per il numero di alloggi agrituristici (17° con soli 0,5 ogni 10.000 arrivi).

Una regione aBBastanZa green: i dati

Una tendenza che va per la maggiore

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Mentre scrivo, la cronaca racconta la morte di una ragazza palermita-na di 17 anni, pugnalata mentre

difendeva la sorella dall’ira dal fidanzato che non accettava la fine della relazione. La settimana prima moriva a Padova un’altra giovane donna: Erika Ferrazzi, 28 anni, pugnalata dell’ex compagno.

Tutto questo, anche se non ha nulla a che fare con noi, purtroppo ci riguarda da vicino perchè questi fatti atroci confer-mano dati allarmanti: dall’inizio dell’anno, secondo Telefono Rosa, sono 100 le donne uccise. Si e’ passati da un omicidio ogni tre giorni, registrato l’anno scorso, a uno ogni due giorni. Numeri che fotografano una distorsione aberrante del rapporto uomo- donna e che emerge sempre più forte dalla nostra società: chi uc-cide non sono le ma-fie, i delinquenti, ma nell’85% dei casi ad impugnare un’arma mortale sono mariti ed ex fidanzati che non accettano la fine di una storia d’amore.

L’escalation del fenomeno è talmente forte che ormai si parla di femminicidio, cioè omicidio di genere, fatto per scelta, l’estrema conseguenza delle molteplici forme di violenza degli uomini contro le donne. Un atto che lancia un messaggio spaventoso: “se non vuoi essere mia, non

sei libera di vivere senza di me”.Ma le donne morte sono solo la punta

di un iceberg che conta migliaia di vittime di violenze fisiche e psicologiche talmente dolorose da non venir neanche denunciate.

Lo sanno bene i centri antiviolenza sparsi in tutto il territorio nazionale e Ve-neto che ascoltano il loro grido di aiuto e sono in grado di intervenire. Nella nostra regione, secondo l’ultimo studio presen-tato dall’Osservatorio nazionale violenze domestiche, tra il 2009 e il 2011 ben 92 persone, soprattutto donne, sono state pro-tagoniste questo triste fenomeno: 36 omi-cidi (con 39 vittime) e 48 tentati omicidi (con 53 vittime). Dati che hanno visto un’ impennata nel 2011, con 23 aggressioni e 10 omicidi. A questi delitti vanno affiancati

anche i 1224 episodi di violenza domestica denunciati nel solo primo semestre del 2011: tanti, ma an-che pochi visto che pochissime donne arri-

vano a denunciare i propri “carnefici” visto che spesso coincidono con la persona che dovrebbe amarle di più. Certo tutte le morti che il 2012 ha già fatto registrare la dico-no lunga sulla ‘’mattanza che non può più essere possibile in un Paese civile’’, come ha sottolineato Maria Gabriella Carnieri Moscatelli, presidente nazionale di Telefono

Rosa, spesso il primo contatto per coloro che hanno il coraggio di parlare dell’incubo che stanno vivendo. La presidente, non ha esitato a definire ciò che sta avvenendo una e ha scritto al premier Monti chiedendogli “risorse economiche e una commissione straordinaria” per fronteggiare il problema.

Ma per fermare tutto questo è neces-sario educare giovani e adulti al rispetto dell’altro e sensibilizzare l’opinione pub-blica. Con questo obiettivo il movimento nazionale Senonoraquando ha lanciato l’appello “Mai più complici” e ha chiesto anche agli “uomini di aprire gli occhi e di camminare e mobilitarsi con le donne per porre fine a questo orrore”. Cristina Comen-cini, tra le voci più autorevoli del movimen-to, ha sottolineato che “il femminicidio non è solo un fatto criminologico ma ha una valenza simbolica del rapporto (arretrato) uomo-donna in Italia”. “Ecco perché – ha ribadito – riguarda la politica”. Sta infatti alla politica fare in modo che il nostro Pae-se garantisca il diritto delle donne a vivere serene lontano da uomini violenti. Certo l’approvazione della legge anti-stalking ha avuto già dei risultati positivi, ma non ba-sta. Occorre disegnare un’insieme di leggi e strumenti per la prevenzione, l’azione giudiziaria, il supporto alle vittime e l’aper-tura capillare su tutto il territorio nazionale di case di fuga.

>> Solo un problema culturale?

Il 25 novembre si celebra in tutto il mondo la giornata internazionale contro la violenza sulle donne: non restare indifferenti è un obbligo morale per tutti

Una donna uccisa ogni due giorni. Mai più complici!

A ottobre moriva a Padova Erika, 28 anni, pugnalata dall’ex compagno

di Germana Urbani

Oggi in Veneto esistono diverse realtà alloggio, “case segrete” per chi ha bisogno di allontanarsi da casa e di mettersi al sicuro con i propri figli. Sono affidate ai Centri antiviolenza e gestite da cooperative sociali. Le donne che si presentano al

Centri coprono tutte le fasce d’età con una prevalenza nella banda 35-45. La stragrande maggioranza ha figli (61%). Lavorano nel 57% dei casi anche se spesso il lavoro è part-time e di livello remunerativo medio-basso. A Venezia ci sono ben due case protette, per un totale di circa 20 posti. Presto una casa di fuga sarà aperta anche dal comune di Padova, con 7 posti e un finanziamento anche dalla Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Sempre nel padovano è già partito il progetto per la costruzione di un’altra strut-tura in comune di Este. E ancora ce n’è una in provincia di Verona che ospita fino a 12 donne con bambini, sostenuta dal Comune di Verona, gestita dalla cooperativa Azalea e coordinata dal Centro antiviolenza Petra. A Belluno, invece, la “casa segreta” è stata chiusa da pochi mesi per mancanza di fondi. Purtroppo in Veneto manca una legge regionale per finanziare regolarmente i Centri Violenza, come c’è invece in altre regioni.

Case segrete per donne in periColo

SocietàSocietà 1111

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Amate la letteratura e vi piacerebbe fare un viaggio all’interno della pagine del vostro romanzo preferito? Oggi è pos-

sibile grazie all’istituzione dei Parchi letterari, luoghi in cui i diversi autori sono nati, vissuti e hanno preso ispirazione per scrivere i loro testi migliori. In Italia ce ne sono una trentina, poi esistono le città simbolo: Recanati, per esem-pio, o Collodi, meta di gite scolastiche tutto l’anno. In Veneto stanno pian piano nascendo e strutturandosi, tra questi il parco letterario di Petrarca, Rigoni Stern, Hamingwey, Buzzati ma non solo. Uno in particolare è riconosciuto dall’Associazione nazionale ed è il Parco Let-terario di Ippolito Nievo che tra Veneto e Friuli ambientò bellissime pagine del romanzo Le confessioni di un italiano.

Si sviluppa lungo il corso di un piccolo, leg-giadro fi ume, il Venchieredo. E’ un vero orto

della mente, con alberi, prati, uccellini, acque e storia.

Seguendo l’itinerario mentale di Nievo è possibile costruire il nostro viaggio fuori porta tra le pagine delle Confessioni.

Le prima tappa consigliata è Portogruaro, una cittadina, nata in pieno medioevo e svi-luppatasi in pieno dominio veneziano. Le due strade urbane parallele al fi ume Lemene, sono collegate da ponti ed affi ancate da maestosi palazzi gotici e rinascimentali.

La passeggiata nel centro storico consente di cogliere l’originaria struttura fortifi cata del borgo medievale, con fossati, mura e torri portaie, e di immaginare la vita lussuosa che i ricchi mercanti conducevano nei propri palazzi, grazie ai privilegi ed alle agevolazioni fi scali as-sicurate dal Governo della Serenissima. Come scriveva il Nievo “Le case grandi e spaziose col triplice fi nestrone nel mezzo, s’allineava-no ai due lati delle contrade, in maniera che

Si incontra l’insieme reale, evocato o comunque possibile, la fonte d’ispirazione di un autore

Parchi letterari, come stare dentro ad un romanzo

>> Con un libro sottobraccio

La voce di molti scrittori si riverbera nei luoghi che li hanno ispirati e che sono descritti nelle loro narrazioni e poesie

soltanto l’acqua mancava per completare la somiglianza con Venezia”. La seconda tappa del nostro itinerario è l’abitato di Fratta, dove è stato effettuato un intervento di restauro e di ripristino ambientale connesso alle citazioni del Nievo. Qui si trovava il castello in cui Carlino Altoviti, il protagonista del romanzo, trascorse l’infanzia e la giovinezza. Oggi il piccolo borgo è dominato da un edifi cio padronale rurale, di-venuto sede del Museo Nieviano.Sicuramente più pittoresco Cordovado, un borgo fortifi cato racchiuso all’interno di un fossato e di una cer-chia muraria. Il Nievo in particolare citò nel ro-manzo l’antica pieve, dedicata a Sant’Andrea e ubicata fuori dalle mura castellane.

Interessanti si rivelano gli affreschi rina-scimentali dell’area presbiteriale dei quali si conservano ancora cospicue tracce. Ippolito Nievo cita più volte nel romanzo i prati della Madonna che tuttora si estendono davanti al Santuario di Santa Maria delle Grazie, un gio-iello dell’architettura barocca friulana.

Spostandosi di circa un chilometro si trova la località di Venchieredo, una modesta bor-gata rurale resa celebre dalla presenza della fontana descritta dal Nievo: “Tra Cordovado e Venchieredo, a un miglio dai due paesi, v’è una grande e limpida fontana, che ha anche voce di contenere nelle sue acque molte quali-tà refrigeranti e salutari…. Sentieruoli nasco-sti e serpeggianti, sussurrio di rigagnoli, chine dolci e muscose, nulla le manca tutt’intorno”. La fontana è davvero particolare e merita una sosta per l’immaginazione. Prima di ripartire concedetevi una piacevole passeggiata attra-verso la movimentata campagna della bassa friulana, e raggiungete la località di Stalis, nota per la presenza di due antichi mulini di recente restaurati.

Un sito estremamente interessante oltre che per il valore storico e letterario, anche per la valenza naturalistica, visto che i mulini si inseriscono in un ambiente caratterizzato dalla presenza di limpide e fresche acque e da una vegetazione tipica estremamente rigogliosa.

di Germana Urbani

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C’è una piccola regione della Germania che sembra uscita da un racconto dei fra-telli Grimm, dove dietro l’angolo di ogni

casa ti aspetteresti di veder spuntare il Piffera-io Magico o Hansel e Gretel con il cestino della merenda. E’ la valle della Mosella, il piccolo fi ume che nasce nei Vosgi, attraversa l’Alsazia e la Lorena, entra in Lussemburgo e poi, dopo un ghirigori di spettacolari anse, si getta nel Reno a Coblenza. La Mosella tedesca, un ter-ritorio che sembra fermo nel tempo con i suoi borghi dalle pittoresche case a graticcio, i suoi castelli e i suoi vigneti, che a perdita d’occhio coprono i pendii aggettanti sul fi ume, deve la sua celebrità ai suoi straordinari paesaggi e all’eccellenza dei suoi vini, il Riesling su tutti. Un viaggio nella Mosella tedesca è anche un viaggio nella storia, perchè il territorio custodi-sce gelosamente testimonianze di ogni epoca. Romane soprattutto, perchè qui gli imperatori di Roma e i loro governatori hanno lasciato

grandi segni di civiltà, compresa la stessa col-tivazione della vite che tutt’oggi rappresenta una delle prinicipali attività economiche della valle.

L’ideale itinerario alla scoperta della Mo-sella parte da Trier, la romana Treviri (Augusta Treverorum), la più antica città della Germa-nia che sottomessa da Cesara nel 50 a.C., divenne colonia sotto Augusto nel 15 d.C. Ma fu con l’imperatore Costantino, quello che nel 313 dopo tante persecuzioni sdoganò il Cristianesimo rendendolo la religione dell’im-pero, che Treviri divenne il massimo centro romano oltre le Alpi. Di quel periodo aureo rimangono sommi monumenti, a partire dalla Porta Nigra, la più grande porta del mondo romano. E poi l’attuale Basilica protestante che un tempo fu l’antica Aula Palatina co-stantiniana: la sua solennità e i suoi volumi lasciano a bocca aperta. Bombardata durante al seconda guerra mondiale, oggi ospita anche

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NELLA FOTO GRANDE GRUPPO DI AMICI BRINDANO IN UNA DELLE PIAZZETTE DI BACHARACH. A DESTRA IN ALTO VIGNETI SULLE RIVE DELLA MOSELLA IN AUTUNNO. PIÙ SOTTO: LA PORTA

NIGRA DI TRIER-TREVIRI. NELLE PAGINE SEGUENTI TRE GIOVANI MISS DEL VINO AL CASTELLO DI JOHANNISBERG, MIMMO E IMMACOLATA CALABRESE, IL TITOLARE DELL’ENOTECA PHILIPPS-

MUHLE. A DESTRA: PAESAGGI SUL RENO E SULLA MOSELLA.

VIAGGIO LUNGO LE ROMANTICHE RIVEDELLA MOSELLA E DEL RENOTRAPUNTATE DI VIGNETI DORATICHE REGALANO UNO DEI VINIPIÙ FAMOSI AL MONDOL’OCCASIONE PER CONOSCEREPITTORESCHI BORGHI MEDIEVALIDALLE CARATTERISTICHE CASE A GRATICCIOCASTELLI E CITTÀ D’ARTECOME LA TREVIRI DI COSTANTINOE KARL MARX E LA MAGONZADOVE NACQUE JOHANN GUTENBERG

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un interessante museo. Poco lontano sorgono il duomo e la Liebfrauenkirche. Il primo è uno scrigno di tesori, fra cui l’Heiliger Rock, ovvero la Tunica di Cristo che secondo la pia tradizione fu raccolta dai soldati romani ai piedi della croce. Viene esposta assai di rado, due volte nell’ultimo secolo. La Liebenkirche, capolavoro del gotico è famosa per la sua pianta a forma di rosa (Rosa Mystica) e per il portale ricamato di pietra. Appena fuori dalla città sorgono l’anfi teatro, uno dei dieci più grandie della romanità, e le terme imperiali di Barbara. A Treviri è nato Karl Marx e la sua casa-museo oggi è meta di visite da tutto il mondo, molte comitive arrivano persino dalla Cina. Il barbone bianco del padre del Comuni-smo campeggia anche nei bus rossi del City Tour: è diventato icona turistica.

La valle della Mosella, lungo la strada che conduce a Coblenza, è un susseguirsi di piccoli paesi dalla caratteristica architet-tura medievale. A Krov la cantina Staffelter Hof è attrezzata per le visite e offre anche qualche tipica pietanza.I paesi di Losnich e

Va dove ti porta il Riesling

Bernkastel-Kues sono uniti da una bella pista ciclabile, costantamente affacciata sul fi ume. A Urzig imperdibile il vigneto-museo di Oster: la famiglia gestisce pure una Gastehaus in po-sizione panoramica.

Pochi chilometri e si passa nella valle del Reno, il grande fi ume che nasce sul San Got-tardo in Svizzera e sfocia sul mare del Nord in Olanda: un’autostrada d’acqua, percorsa a tutte le ore da battelli turistici e grandi chiatte da trasporto dirette al porto di Rotterdam. Anche vigneti sospesi fra cielo e terra, anche qui Riesling preziosi e keller da visitare. A Lo-

reley c’è il famoso sperone dove, secondo la legganda, una bellissima ragazza dai lunghi capelli biondi ammaliava i naviganti distra-endoli fatalmente e in quel punto le correnti del fi ume sono particolarmente pericolose. A Oberwesel il paese sembra fermo nel tempo. Rocche a castelli accompagnano la vista dei naviganti. A St. Goar c’è la modernissima enoteca di Philipps Muhle. Bacharach è la sosta più romantica: case a graticcio, osterie, rovine di un castello e di una cattedrale gotica. Per conoscere ogni segreto di questo fi abesco borgo renano basta rivolgersi alla Gelateria

GERMANIASì, viaggiareSì, viaggiare

merenda. E’ la valle della Mosella, il piccolo fiume che nasce nei Vosgi, attraversa l’Alsazia

grandi segni di civiltà, compresa la stessa col-tivazione della vite che tutt’oggi rappresenta una delle prinicipali attività economiche della

L’ideale itinerario alla scoperta della Mo-sella parte da Trier, la romana Treviri (Augusta Treverorum), la più antica città della Germa

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Va dove ti porta il RieslingItalia 76, famosa per il suo gelato al Riesling: Mimmo Calabrese, che vive nel borgo da tanti anni con la moglie Immacolata, è un appassionato della storia locale. Suo fi glio Vincenzo due anni fa vinse il concorso “Il bel-lo d’Italia” nella trasmissione di Frizzi. Fra le enoteche da segnalare quella di Fritz Bastian. Il castello di Johannisberg con le sue cantine ricorda come i fasti del vino qui affondino le radici nella storia. Ad Heltiville-Hattenheim Balthasar Ress sotto il suo storico palazzo ha creato la Wine Bank dove molti collezionisti da tutto il mondo conservano i loro tesori eno-logici. Un’ultima tappa la merita Magonza, capoluogo del Palatinato, la città che ha dato i natali a Johann Gutenberg, colui che inventò la stampa con i caratteri mobili e cambiò la storia della cultura e dell’informazione. Un museo ripercorre la sua vicenda umana e le sue creazioni, fra cui una copia della famosa BIbbia riprodotta in 180 pezzi, 48 dei quali sono stati conservati fi no ad oggi. Nella chie-sa di Santo Stefano si resta ammaliati dalla bellezza delle vetrate di Chagall. Nei pressi della città c’è Nierstein, altro borgo vinicolo dove opera Kai Schatzel, una delle cantine emergenti.

SEGUE DALLA PAGINA PRECENDENTE

LE STELLE DI BECKER E ALTRE SORPRESE

Con i voli lowcost di Germanwings su Colonia-Bonn arrivare nel-la Mosella è facile e veloce. Alcune soste gourmet sono imper-dibili. A Treviri (Trier) c’è il ristorante Becker’s, 2 stelle Michelin. Wolfgang Becker è un creativo dallo spiccato gusto artistico, i cui piatti (nella foto) coniugano sapientemente un’estetica raffi -nata ad un equilibrio di sapori. Molto bello anche il locale di stile minimal sui toni naturali dell’ardesia. A Oberwesel vale una sosta il Restaurant Wienhaus Weiler con la sua gustosa cucina regionale. A Bacharach una piacevole sorpresa si è rivelato Andrea Stuber del Rhein Hotel (non rinunciate alla Weinsuppe al Riesling). Cena in mezzo ai vigneti al ristorante Baiken di Etville am Rhein, ricorda certe vecchie locande sempre affollate e vocianti. A Nierstein in centro c’è il piccolo ma grazioso Weinrestaurant Civitas di Martina Herzog. Prosit!

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GiardinaggioGiardinaggio 1919

Potature e nutrimento del terreno necessari prima del gelo

>> Non è tempo di dormire

La potatura o il controllo della vegetazione formatasi durante l’anno sono le prime cose da fare. Se non le avete mai fatte, fatevi guidare da un esperto

Pioggia e freddo potrebbero indurre chiunque a pensare che i lavori in giar-dino siano sospesi, invece guanti alla

mano si continua a stare all’aria aperta.I lavori da fare, specie prima delle gela-

te sono tantissimi e tutti molto importanti. Le nostre piante, arbusti, rosai e alberi da frutto hanno bisogno delle cure giuste in modo da predisporli alla prossima vegeta-zione primaverile in gran spolvero.

La potatura o il controllo della vege-tazione formatasi durante l’anno sono le prime cose da fare e se non le avete mai fatte, fatevi guidare da un nonno o da un giardiniere esperto... Così, almeno per co-minciare. Gli alberi non sono tutti uguali. Per esempio il melograno va potato a fon-do perchè la fi oritura uscirà dai rami nuovi mentre la Spirea arguta va solo sfoltita un po’ perchè i fi ori nascono sui rami vecchi.

Per regolare i vostri lavori guardate alla luna, importantissima per chi ha davvero il pollice verde. Se fi n da oggi sapete quali alberi o piante metterete a dimora a pri-mavera, in questi giorni, in fase calante, preparate le buche da lasciare aperte fi no al momento dell’impianto per facilitare l’ossi-genazione e la disgregazione del terreno. Ricordate che questo è anche il tempo per zappare i fi lari delle siepi e cospargendo poi il terreno con terra mista e letame maturo.

Anche le rose producono i fi ori sulla vegetazione nuova che uscirà dal taglio di questi giorni, sia che si tratti di roseti a

cespuglio, tappezzanti o rampicanti. Più si taglia meglio è. Ma se avete ancora spa-zio e pensate di mettere a dimora qualche altro bell’esemplare allora fatelo adesso. Scegliete la tipologia di rosa da piantare in base all’angolo in cui volete che cresca o alle piante che saranno a suo fi anco. Fatevi guidare dal vostro piacere estetico, immagi-nando il risultato fi nale. Il passo successivo è la corretta messa a dimora e l’autunno è uno dei periodi migliori per farla, evitando i terreni gelati. Fondamentale è l’esposizio-ne in pieno sole, in terreni pesanti e ben ricchi di sostanza organica, con un drenag-gio ottimale. Preparate il terreno ricordan-do di scavare una buca piuttosto grande e profonda. Spargetevi del letame maturo o un fertilizzante granulare completo, oltre a torba e humus per migliorare la struttura del terreno.

Eliminate eventuali rami rotti, accor-ciandoli a tre-cinque gemme e spuntando radici sofferenti anche se al momento dell’acquisto i rosai sono spesso già pronti per l’impianto. Distendete le radici facen-dole aderire alle pareti della buca e coprite il tutto con parte del terriccio comprimen-do bene, poi annaffi ate aspettando che l’acqua venga tutta assorbita, completate il riempimento della buca, comprimendo ancora per evitare sacche d’aria, e irrigate ancora. Sistemate un cumulo di terra, che andrà poi rimosso gradualmente, attorno al colletto, per proteggere la pianta fi no al suo germogliare.

di Germana Urbani

Qu e s t o è il periodo

giusto per le dis infezioni o trattamenti invernali. Alle rose, dopo la potatura, va eseguito il trattamento con la fatidica polti-glia bordolese, speciale per bloccare l’insor-gere di malattie fungine a primavera come la ticchiolatura. In tal senso è bene irrorare anche il terreno sottostante le piante, in quanto il depositarsi delle foglie ticchiolate durante l’autunno procura un letto di spo-re che a primavera con l’evaporazione del terreno rischia di riportare sulla nuova vege-tazione questa fastidiosa malattia.

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Ad ogni cambio di stagione soprattutto le donne sento-no l’impulso a cambiare la propria “testa” con tagli e colori all’ultima moda. Molte le proposte emerse dalle

sfi late autunno- inverno 2012-13, dalle quali, però, non emer-ge un trend deciso e univoco, ma idee che spaziano dalle più futuristiche, come il bicolore di Prada, a quelle più classiche. Se state pensando di dare una bella sforbiciata alle vostre lunghe chiome, non fatelo! Le lunghezze maxi vanno per la maggiore con styling che spaziano dal super liscio al mosso. I capelli lunghi esaltano la femminilità e la sensualità di ogni donna: se-ducenti, opulenti, che si esprimono in lunghezze mosse oppure lisce senza la minima imperfezione, con la frangia che torna ad incorniciare i volti oppure con righe centrali o casuali. C’è di tutto insomma, ma soprattutto con lunghezze dalle spalle in giù. La creatività poi, vi aiuterà a cambiare continuamente forma alla vostra chioma. Il trend che va per la maggiore è il capello raccolto, specie per le occasioni speciali, come suggeri-scono moltissimi stilisti: una bella coda di cavallo, chignon alti o bassi e numerosi raccolti in perfetto stile vintage come li por-tavano in passerella le modelle di Detacher, Carolina Herrera, Jenny Packham e Derek Lam. Davanti allo specchio ricordate

sempre che spesso basta un piccolo dettaglio, magari accorda-to cromaticamente con il trucco o il vestito, per caratterizzare un look o un make up, quel piccolo tocco in più capace di fare la differenza. Non si tratta nemmeno di grandi cose, semplici accorgimenti che necessitano di un pizzico di attenzione. Gli stilisti lo sanno bene e infatti anche nelle loro proposte non mancano gli elementi decorativi: fi ori o cerchietti con pietre e strass proposti da Rodarte e Dolce & Gabbana, che pos-sono anche essere sostituiti da una treccina realizzata con gli stessi capelli posta di sbieco sulla testa. O anche treccine che trattengono un semiraccolto, come le fi glie dei fi ori negli anni ‘60. A questo proposito molto d’effetto e direi romantico, il semiraccolto di Gucci e di Dries van Noten. Quanto al colore da scegliere ce n’è davvero per tutti i gusti con una prevalenza, però per le sfumature bicolor abbastanza visibili. Sicuramen-te futuribili le lunghe chiome proposte da Prada che partono con una nuance e fi niscono con tutt’altra. Meno marcate altre scelte, con sfumature più integrate tra loro. Ma non manca, e per fortuna, il classico bon ton di Jil Sander, Christian Dior e Bottega Veneta. Ma sul colore si sa, ogni donna più o meno vuol dire la sua, alla faccia della moda e del bon ton!

>> Chiome alla moda

Fare la differenza: piccole idee che renderanno il vostro look più spumeggiante e meno scontato

Dalle sfi late arrivano molti spunti e suggerimenti per styling particolari: con coda di cavallo, sciolti, iper-lisci, ondulati. Biondi o scuri. Gonfi e voluminosi oppure piatti

La nuova stagione dei tuoi capelli

di Germana Urbani

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Ci sono bambini che, una volta nella vita, vorrebbero poter rubare della marmellata. Ma sono nati in Paesi dove la terra non produce quasi nulla. Dove le “case” sono baracche. Dove si va a dormire a stomaco vuoto. Si lavora anziché andare a scuola e si muore per un banale morbillo. Eppure un destino diverso è possibile. Dipende anche da te. Con l’adozione a distanza di ActionAid e 82 centesimi al giorno puoi trasformare la vita di un bambino e della sua comunità: dall’estrema povertà a un futuro di dignità e diritti. E - perché no - con della marmellata da rubare!

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di conseguenza perdono volume, spessore e lucentezza. E poi cadono inesorabilmente!

I prodotti nati apposta per sostenere le vostre chiome e prevenirne al caduta sul mercato non mancano, anzi. Per prima cosa sarà neces-sario scegliere shampoo e balsamo che già sotto la doccia assolvano a questo compito, aggiungere una fi ale da massaggiare o aiutarsi con degli integratori alimentati. Si tratta di un concentrato di principi attivi e nutrienti che rafforzano l’azione degli alimenti e andando a supplire

a mancanze più o meno gravi. Sono disponibili in più forme: capsule, pillole, soluzioni in polvere da inghiottire o sciogliere in acqua. Per il Mi-nistero della Salute si tratta di veri e propri prodotti alimentari destinati ad integrare la comune dieta e che costituiscono una fonte concentrata di sostanze nutritive, quali le vitamine e i minerali, o di altre sostanze aventi un effetto nutritivo o fi siologico. Nutrirsi bene è essenziale anche per i capelli. (La scelta dei prodotti per questa pagina è a cura di Ger-mana Urbani)

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Page 71: La Piazza di Chioggia - 2012ott n127

Lo stile di vita americano, quello che ha accompagnato la crescita di molte generazioni e rappresentato nei vecchi fi lm americani, ora si potrà toccare con mano. A Padova, dal 17 al 18 novembre 2012, si svolgerà la 3a edizione di Mito America, nell’ambito della manifestazione TuttinFiera. L’edizione 2011 con le sue 50.000 presenze, ha confermato l’interesse del pubblico verso gli usi e costumi americani.

In Mito America il visitatore potrà immergersi in una realtà ricostruita in perfetto stile USA. Al suo interno sarà presente un’eccezionale esposizione di auto e moto americane curata da Route 66 American Cars Club, che faranno da coreografi a al lifestyle Usa. Sarà possibile gustare piatti tipici, assistere a spettacoli musicali, esibizioni sportive, acquistare abbigliamento rockabilly e country, arredamento vintage, gadget e molto altro ancora.

Page 72: La Piazza di Chioggia - 2012ott n127

anniversario della storica istituzione lagunare. Nel frattempo, a livello mondiale, le avanguar-die avanzano e l’Arte da moderna passa a contemporanea. Un nuovo contesto artistico, non interiorizzato dal Da Venezia, tanto da criticarlo con toni accessi difendendo e conti-nuando fi no alla sua morte l’amato percorso fi gurativo. Probabilmente un limite che invece superò per esempio Giuseppe Santomaso suo amico negli anni iniziali. La critica del tempo si è molto focalizzata nell’esaltare il periodo artistico del maestro tra ante e post II guer-ra mondiale, ma non dimenticherei gli ultimi venti, trent’anni della sua produzione nei quali ha prodotto opere molto interessanti con un tocco maggiormente marcato e vitale tendente a richiami espressionisti, pur in un equilibrio di forma e colore che sem-pre lo contraddistinguo-no. A distanza di anni, oggi riprendo alcune sue rifl essioni personali all’interno di domande che pongo in modo virtuale.

Della città di Venezia porta il co-gnome.

“Venezia m’in-canta e mi sembra un paese di sogno. I suoi canali, i magnifi ci palazzi, le sue chiese, quella di San Marco con i suoi mosaici, il Palazzo Ducale, la laguna con le sue isole sparse, con le sue bare-ne. Tutte cose che mi danno la sensazione di vi-vere in un mondo irreale, un mondo d’incanto.

Venezia ha alimentato il mio entusiasmo giovanile per l’Arte, infondendomi l’ardente desiderio d’approfondire sempre di più lo stu-dio della pittura. I grandi Maestri della pittura veneziana dal ‘400 al ‘700 mi ammaliano, come pure mi affascina la pittura dell’ultima metà dell’800 rappresentata dai pittori di gran-de valore. Dovrei scrivere un intero volume per spiegare le sensazioni, le emozioni, che tutte queste bellezze ambientali suscitavano in me, o per ricordare gli artisti che in tale ambiente

avevano operato. Erano certamente il colore e la poesia che emanavano dalla loro arte le cose che più sentivo e m’attraevano. La pittura Veneziana è essenzialmente colore. Questo è stato dimostrato dai nostri grandi Maestri del passato quali i Bellini (specie Giovanni), Giorgione, Tiziano, Veronese, Tiepolo e tutto il ‘700 Veneziano con Canaletto e Guardi. Questo fu anche capito dagli Impressionisti Francesi da Manet, Renoir, ecc. Dunque in que-sto ambiente, dove l’acqua emerge ed avvolge tutte le forme dalle case ai palazzi alle architet-ture alle barche alle gondole, in un’atmosfera soffusa di luce si crea un incantesimo poetico in un’armonia e sinfonia di colore. La pittura aveva bisogno di riformare alla luce e vitaliz-zarsi emergendo nella natura, perché solo dal-

la stessa natura si può trovare nuova linfa e nuova vita. Ha trovato il modo di esprimersi e di mostrare tutta la sua grandezza e bellezza. E in questo ambiente dove l’acqua, il cielo, la luce a contatto con le architet-ture e le varie forme cre-ano un labirinto pittorico di colori.

Per Lei Maestro, cosa signifi ca la parola Arte?

“L’Arte è un dono di pochi e a essa si arriva soltanto quando un’arti-sta la sente come una vo-

cazione; è una forza che deve nascere dall’Io interiore, è una febbre che brucia e quando si sente questo impulso a esprimere si deve farlo in qualsiasi ora di giorno, di notte, da sano o ammalato. Si avverte l’impossibilità di sottrarsi al suo infl usso: ecco perché sostengo che l’Arte non sia una professione, un mestiere, ma una vocazione meglio un dono superiore, ossia divino! Sento la pittura come una musica dol-cissima e poetica che assume talvolta accenti drammatici, avverto come una sensazione fan-tastica ed irreale ricolma di risonanze arcane. Tutta questa musica che sgorga dalla profondi-

Vent’anni fa, esattamente l’8 settembre 1992, si spegneva nella sua casa del sestiere di San Marco il Maestro Eugenio da Venezia (1900 – 1992). Per i famosi corsi e ricorsi la data è legata spes-

so, nell’immaginario collettivo italiano, all’armistizio che Pietro Badoglio annunciò e fi rmò nel 1943 con le forze anglo-americane e tra il 1941 e ’45 ad altri avvenimenti bellici europei. Alla guerra, la I vissuta in reparti lontani dal fronte e la II da civile, si contrappone però una pittura del Maestro che si dipana tra pace e armonia con un legame stretto con la tradizione coloristica veneta. Il tutto nasce dall’Impressionismo Francese e dalla I generazione della così detta Scuola di Burano (Pio Semeghini, Umberto Moggioli e Gino Rossi). Due poli nei quali l’interpretazione pit-torica di Da Venezia parte per una personale evoluzione successiva. La XIX Biennale di Venezia del 1934 segna l’incontro con Pierre Bonnard che gl’impartisce il concetto chiave della poetica pittorica, ossia una volta assodata e interiorizzata una certa padronanza della forma, immediata-mente bisogna distruggerla con la grande qualità di colorista dimostrata. In sintesi una predisposizione interiore al post-impressionismo di deriva-zione francese unita al consiglio di Bonnard all’interno del contesto della Scuola di Burano, che portano Eugenio Da Venezia a dipingere all’aperto con tonalità mai accese e chiassose. Una pittura “magra” sulla tela, dal tocco appena accennato ma nel contempo deciso e non esitante. Una dote innata che gli permette di partecipare a nove edizioni de La Biennale di Venezia tra il 1932 e ’56, più una fuori cadenza per il XL

>> La padronanza della Forma. Omaggio a Eugenio Da Venezia

continua alla pag. seguente

Nel ventennale della sua morte, alla scoperta di un artista che scelse di essere anacronistico

di Alain Chivilò

a richiami espressionisti, pur in un equilibrio di forma e colore che sem-pre lo contraddistinguo-no. A distanza di anni, oggi riprendo alcune sue rifl essioni personali all’interno di domande che pongo in modo

Della città di Venezia porta il co-

“Venezia m’in-canta e mi sembra un paese di sogno. I suoi canali, i magnifi ci palazzi, le sue chiese, quella di San Marco con i suoi mosaici, il Palazzo Ducale, la laguna con le sue isole sparse, con le sue bare-

zarsi emergendo nella natura, perché solo dal-la stessa natura si può trovare nuova linfa e nuova vita. Ha trovato il modo di esprimersi e di mostrare tutta la sua grandezza e bellezza. E in questo ambiente dove l’acqua, il cielo, la luce a contatto con le architet-ture e le varie forme cre-ano un labirinto pittorico di colori.

cosa signifi ca la parola Arte?

pochi e a essa si arriva soltanto quando un’arti-sta la sente come una vo-

cazione; è una forza che deve nascere dall’Io

La padronanza della Forma. Omaggio a Eugenio Da VeneziaCultura Cultura 2424

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tà del mio io deve essere trasformata dalla percezione visiva del colore. Spesso mi accorgo che basta una pennellata inesatta, non corrispondente a questa armonia sentita, per rovinare, di-struggere il lavoro intrapreso; proprio come una nota stonata nell’esecuzione musicale può rovinare una bellissima sinfonia di un grande musicista”.

Se le nomino la parola Astratto, cosa pensa?“Solo i grandi artisti hanno toccato e raggiunto con la loro

arte il mistero della natura. Penso che questo sia il vero “Astrat-to”. Né viene di conseguenza che per molta critica io non sia un pittore moderno, attuale, avveniristico, con tutti gli ….ismi, ossia un’artista tradizionalista forse già superato. Tutto può es-sere, ma posso dichiarare che più di qualche pittore, così detto “Astrattista”, ha ammirato la mia pittura perché la sentiva viva e attuale, come la percepisco io, che mi sento nel mio tempo, in quanto seguo tutte le manifestazioni, le invenzioni, della cultura di adesso. La mia sensibilità è sempre aperta a tutte le più varie e disparate conquiste, sia nell’arte sia nella scienza: certo che oggi viviamo in un’epoca confusionaria, in cui in arte tutto è

permesso e non esiste più alcun controllo. Sono prodotti del tempo in cui viviamo, sia per le guerre, la politica, che per le grandi conquiste della scienza, ma l’Arte è al di sopra di tutte le avvertenze e le cose umane.

Pierre Bonnard un Maestro o meglio quasi un “padre”.“Ammirò le mie opere durante le Biennali di Venezia del

’32 e ’34. Lo conobbi tramite il Duc de Trèvise - Sauvegarde de l’Art Francais. Un incontro emozionante nel 1934. Ricordo ancora le sue parole: “a un artista come lei, dotato d’importanti qualità e grande sensibilità di colore, il consiglio che mi permetto dare è di approfondire lo studio della forma, per poterla padro-neggiare e alle volte anche apparentemente distruggere”. Cosa

che appresi, a dire il vero, anche da Gino Rossi, “non si costrui-sce col colore: si costruisce con la forma”. Ho tenuto questi con-sigli come la cosa più preziosa che ho avuto dai miei Maestri”.

La base per impadronirsi della forma partì dagli studi anatomici.

“E’ vero e mi unii al grande amico ed artista Marco Novati per trascorrere due anni, nei mesi invernali, nella sala anatomica dell’ospedale civile. Forniti anche di qualche bottiglietta di grap-pa, eravamo pieni di entusiasmo e disegnavamo dal vero pezzi anatomici per approfondire sempre più la conoscenza del corpo umano, cioè della forma. Ritengo senza alcun dubbio che questo studio fu il più importante e redditizio per impadronirmi di essa”.

tà del mio io deve essere trasformata dalla percezione visiva

arte il mistero della natura. Penso che questo sia il vero “Astrat-to”. Né viene di conseguenza che per molta critica io non sia un pittore moderno, attuale, avveniristico, con tutti gli ….ismi, ossia un’artista tradizionalista forse già superato. Tutto può es-sere, ma posso dichiarare che più di qualche pittore, così detto “Astrattista”, ha ammirato la mia pittura perché la sentiva viva e attuale, come la percepisco io, che mi sento nel mio tempo, in quanto seguo tutte le manifestazioni, le invenzioni, della cultura di adesso. La mia sensibilità è sempre aperta a tutte le più varie e disparate conquiste, sia nell’arte sia nella scienza: certo che oggi viviamo in un’epoca confusionaria, in cui in arte tutto è

La padronanza della Forma. Omaggio a Eugenio Da Venezia

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Grande festa di comple-anno per il

decano dei poeti chioggiotti Renzo Ranzato Varisco, i suoi 85 anni sono stati applauditi in sala del consiglio comunale dal sindaco Giuseppe Casson, l’ assessore provinciale Lucio Gianni che hanno patrocinato l’ iniziativa organizzata dalla “ Dragaggi “ di Luciano Boscolo Cucco in col-laborazione con il circolo culturale “ Ignazio Silone “ coordinato dal direttore artistico Giancarlo Fuolega. Felice e commosso il poeta per la presenza nutrita di famigliari, autorità, esponenti culturali e religiosi e per l’ ulteriore sorpresa fatta dall’ Amministrazione comunale Chioggiotta di collocare, in forma permanente, una sua poesia in sala del consiglio. Ottima la cerimonia, presentata da Marco Lanza e accompagnata musicalmente dalle professoresse Michaela Tiozzo e Fran-cesca Boscarato e dalle note critiche di Nella Talamini e Giorgia Pollastri, arricchita dalla declamazione di 9 tra le poesie più signifi ca-tive dell’ autore. Il consiglio comunale, il suo presidente, si onorano di aver festeggiato una eccellenza della città tanto apprezzata da molti concittadini.

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Marco Lanza

Grande festa per gli 85 anni del poeta Renzo Ranzato Varisco

Il teatro Toniolo di Mestre ha iniziato la stagione con le rassegne di teatro, danza e musica.

Per quanto riguarda l’attesa rassegna Comics & Dintorni, che quest’anno giunge alla ventesima edizione e che presenta 8 spettacoli, apre la Stagione il duo comico Ficarra e Picone, con Apriti Cielo; il 20 e il 21 novembre. Lo spettacolo si ispira alla vita quotidiana rappresentata con i suoi paradossi al limite dell’assur-do, valida occasione per una rifl essione divertente sulla società attuale.

Un altro nuovo spettacolo sarà quello fi rmato da Gioele Dix e interpretato dagli Oblivion, cinque cantanti, attori, cabarettisti e comici di Zelig in Oblivion Show 2.0 – Il sussidiario, rappresen-tazione che si terrà in due date il 20 e il 21 dicembre. I cinque cabarettisti mescolano le interpretazioni di Lady Gaga con Bach, Tiziano Ferro con William Shakespeare, raccontando in musica storie epiche o semplici avvenimenti quotidiani, scomponendo testi famosi per poi ricomporli in modo surreale o realizzando virtuosistici esercizi di stile.

A dare inizio al nuovo anno sarà, invece, Massimo Lopez, con lo spettacolo Varie-età. La rappresentazione alterna situazioni comiche e corali per rifl ettere con il sorriso; le date sono il 25 e il 26 gennaio 2013.

Si passa poi a un volto noto nel palco di Mestre, il comico tarantino Giobbe Covatta, che con il nuovo spettacolo 6 Gradi darà dei suggerimenti su come sopravvivere in un pianeta ormai assai poco ospitale, la rappresentazione si terrà il 16 e il 17 febbraio.

Il 21 e il 22 febbraio, Attori per Caso dei Fichi D’India spetta-colo dove saranno gli spettatori i così detti attori per caso.

“I due comici coinvolgeranno il pubblico abbattendo la quarta parete – dice Tiziana Agostini assessore alla Attività culturali - faranno vivere l’emozione di esibirsi e diventare protagonista. Inciampare e fi nire su un palcoscenico a fi anco dei Fichi d’India, potrebbe non essere un sogno ma una reale ed emozionante esperienza in una sera che pensavate di passare tranquilli a go-

dervi uno spettacolo a teatro”. Il 6 e il 7 marzo, Lillo e Greg ci faranno ridere con Le bollicine

di Sketch & Soda, spettacolo che ripropone alcuni tra gli sketch più divertenti dell’ultima produzione dei due comici.

Ironico e rifl essivo, Giole Dix, questa volta protagonista nella nuova interpretazione Nascosto dove c’è più luce, il 16 e il 17 marzo.

Il 12 e 13 aprile, concluderà la stagione l’unica presenza femminile e altra storica interpete del palco mestrino, che con la sua ironia rifl essiva e intensa lascia sempre il segno: Angela Finoc-chiaro in Open Day. Lo spettacolo offre un esilarante spaccato sui genitori e i fi gli moderni.

Tutti gli spettacoli iniziano alle ore 21 il costo del biglietto è compreso tra i 20 e i 24 euro; per maggiori informazioni si può visitare il sito: www.culturaspettacolovenezia.it

Roberta Pasqualetto

A Mestre

TEATRO TONIOLO. LA RASSEGNA DEI COMICI

Dolo Il concorso letterario

L’ispirazione è offerta dall’incipit di un testo letterario famoso, l’opportunità è per tutti gli aspiranti scrittori, di qualsia-

si età, che vogliano cimentarsi con l’esperien-za della scrittura di un racconto breve.

E’ il premio Letterario “La Seriola”, quest’anno giunto alla 14esima edizione, bandito dalla Biblioteca comunale di Dolo in collaborazione con il Rotary Club Venezia -Riviera del Brenta, il Patrocinio della Provin-cia di Venezia e della Regione Veneto. Si tratta di un concorso per sezioni - bambini delle scuole primarie, ragazzi delle medie, studenti delle scuole superiori, tutti gli altri - che premia il miglior racconto breve ispirato, appunto, da un frase d’inizio tratta da un testo di un autore importante.

I racconti, dunque, che saranno in con-corso quest’anno dovranno iniziare così: “Quella sera la taverna “El Toro”, contraria-

mente al solito, brulicava di persone, come se qualche importante avvenimento foose avvenuto o stesse per succedere”.

I racconti, inediti, devono pervenire in biblioteca a Dolo - depositati o spediti per posta - entro il 7 dicembre prossimo (fa fede il timbro postale), e non dovranno su-perare le quattro cartelle (1800 battute per cartella), in dieci copie.

Ulteriori informazioni si potranno rac-cogliere presso la Biblioteca in Villa Conci-na – Via Comunetto, 5 a Dolo. Tel. 041 411090, email [email protected]. La giuria si riunirà il 15 dicembre e, successivamente, il 19 gennaio 2013 per la designazione dei vincitori, la cui proclama-zione uffi ciale avverrà il 3 febbraio prossimo al Cinema Italia, nel corso della cerimonia di premiazione che avrà inizio alle 10.30.

O.J.

La Seriola, il premio per racconti brevi ispirati da incipit famosi

La locandina del Concorso giunto alla XIV edizione

Un ceppo d’ancora romana databile al primo secolo a.C. ritrovato nelle Tegnue di Chioggia. Nel corso delle ricerche iniziate nella zona di Tutela biologica delle

Tegnue è stato scoperto in questi giorni dall’associazione, poggiato sul fondale, l’antico reperto proveniente probabil-mente da un’imbarcazione di pescatori.

Le indagini sono iniziate lo scorso anno grazie alla scan-sione tridimensionale ad altissima risoluzione realizzata con la nave Oceanografi ca “Astrea”. Sono quindi iniziate le indagini sul campo per scandagliare il mare in profondità con immersioni mirate su oltre 200 punti di interesse program-mati con l’imbarcazione “Tegnue I”.

I primi risultati sono sorprendenti. Le Tegnue infatti gra-zie alla loro conformazione devono avere trattenuto l’anco-ra con la rottura della cima.

“Era prevedibile che un lavoro di ricerca sistematico fatto sull’immensa area delle Tegnue di Chioggia (oltre 25 kmq) portasse alla scoperta di reperti archeologici. Siamo solo agli inizi, ci vorranno molti mesi per indagare tutta l’area – commenta il presidente dell’associazione Piero Mescalchin - Siamo in attesa di un robot subacqueo (Rov) che agevolerà le ricerche, specialmente nel periodo inverna-

le, quando l’acqua dell’Adriatico scende di parecchi gradi e rende diffi coltosa l’immersione del subacqueo”.

Tale esplorazione ha anche altri scopi, quali la ricerca biologica che potrebbe portare alla sco-perta di nuove specie come già avve-nuto nel passato e l’individuazione di nuovi punti di immersione da alternare ai preesistenti per favorire il turismo subacqueo.

“Constatiamo purtroppo che sono ancora molte le reti impigliate sul fondo nonostante il divieto di pesca in vigore ormai da dieci anni. Il degrado maggio-re lo stanno procurando le tantissime reti abbandonate dai

pescatori e rifi uti di ogni genere gettati in mare - continua Mescalchin - Oltre al danno a fl ora e fauna, le reti vanno a rovinare i percorsi subacquei realizzati grazie al lavoro volontario del Club Subacquei del Veneto che collabora con l’Associazione. Tali percorsi oltre ad accompagnare il sub nei punti più interessanti del sito, sono infatti fondamentali per la sicurezza dell’immersione. Abbiamo la speranza che si faccia appello alla coscienza di tutti perché chi frequenta il mare lo rispetti e fi nisca la vergognosa abitudine di vederlo quale discarica”.

L’ancora è stata immediatamente consegnata al Museo Civico di Chioggia.

di Giovanna Bellemo

Si tratta di un ceppo che si ipotizza risalire al primo secolo a.C. Era poggiato sul fondale e probablmente proviene da un’imbarcazione di pescatori

Zona di Tutela biologica a Chioggia Le indagini nel mare in profi ondità danno i primi sorprendenti risultati

Ritrovata un’àncora romana nelle Tegnue

Il rinvenimento è frutto di un lavoro sistematico di ricerca eseguito sull’area delle Tegnue iniziato lo scorso anno

Mescalchin: “Siamo solo agli inizi ci vorranno molti mesi per indagare tutta l’area. In arrivo un robot subacqueo”

La facciata del Teatro Toniolo

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Cultura Cultura 2828 23Cultura provinciale

Religione, storia, fi sica, fi losofi a, economia, lette-ratura: sono questi i temi che saranno presentati e dibattuti nell’ambito della rassegna “Aperture”

che attraverserà diversi centri del Polesine, da Porto Viro a Lendinara passando per Adria, Ceregnano e Rovigo, fi no al prossimo 18 dicembre, sempre con inizio alle ore 21.

Non un festival a tema, non un ciclo di lezioni, ma un percorso nel territorio alla scoperta di questioni di profonda attualità con lo scopo di aprire un dibattito sulla contemporaneità. Nei primi due incontri di ottobre a Rovigo si è discusso dell’essenza del Cristianesimo e del Dio “debole” che muore trafi tto in croce ed è stata presentata la “Antologia della resistenza dalla marcia su Roma al 25 aprile”. Novembre è il mese in cui si concentra il mag-gior numero di appuntamenti, sei dei dieci complessivi. Si comincia lunedì 5 a Porto Viro presso la sala Ex macello con l’intervento di Massimo Teodorani che, insieme a Giorgio Cosco, illustrerà i fenomeni fi sici che carat-terizzano il sole e i loro effetti sulla terra. Venerdì 29 presso l’Accademia dei concordi di Rovigo Paolo Zorzato discuterà con Diego Fusaro della crisi economica attuale e insieme proporranno una rifl essione sul capitalismo e sulle vie alternative ad esso. Storia ed attualità saranno protagoniste dell’incontro “Ieri e domani. Il socialismo umanitario all’inizio del ‘900”, che venerdì 16 a Lendi-nara presso la Sala del consiglio comunale coinvolgerà Andrea Tincani, Marcello Mazzo e Giulio Marcon in una

discussione sulle prospettive del welfare in tempo di crisi. Venerdì 23 Vera Negri Zamagni sarà ospite dell’in-contro condotto da Francesco Gennaro presso il circolo Unione di Adria sul tema “L’economia e la famiglia”, ovvero sul diffi cile rapporto tra vita lavorativa e vita fa-miliare. Martedì 27 Davide Dainese condurrà l’incontro con Silvano Petrosino in programma a Ceregnano presso la sala consiliare sul tema “Felicità denaro”: come uno strumento per raggiungere la felicità diventa oggetto del desiderio fi ne a se stesso.

L’Accademia dei concordi di Rovigo ospiterà infi ne, venerdì 30, Goffredo Fofi e Claudio Luciano che ricostru-iranno la fi gura e la “lezione di Aldo Capitani”, uno dei “maestri irregolari” del secondo dopoguerra italiano. Gli

ultimi due appuntamenti, dedicati alla letteratura, proseguiranno nel mese di dicembre, entrambi presso l’Accademia dei Concordi. Giovedì 13 è di scena la poesia di Pascoli: l’incontro condotto da Sergio Garbato prevede l’interven-

to di Silvio Ramat, docente universitario e a sua volta poeta, il quale analizzerà come lo scrittore romagnolo veniva letto nelle scuole di un tempo e di come la critica a partire dal 1955 ne abbia proposto un’immagine deci-samente diversa, pienamente novecentesca: la lettura di alcuni versi sarà affi data all’attore rodigino Paolo Rossi. La chiusura è affi data a Guido Santato, docente univer-sitario rodigino, che martedì 18 interverrà nell’incontro condotto da Paolo Zorzato su “Pier Paolo Pasolini oggi. Una nuova monografi a sulla sua opera”.

di Mattia De Poli

In diversi centri del Polesine si parlerà di religione, storia, fi sica, fi losofi a, economia, letteratura

Appuntamenti Al via una rassegna culturale itinerante

“Aperture” fi no a dicembre

La locandina dell’iniziativa

La chiusura è affi data a Guido Santato che 8 interverrà nell’incontro “Pier Paolo Pasolini oggi”

All’interno del Museo archeologico nazionale di Adria

dal 17 settembre 2011 si sono succedute diverse iniziative volte a celebrare il cinquantesimo anniversa-rio dalla sua istituzione. Per concludere non poteva mancare un riconoscimento al suo nucleo fondante: la collezione privata della famiglia Bocchi. Dal 29 settembre scorso fi no al 15 marzo 2013 è visitabile la mostra “Scripta manent. I documenti Bocchi per l’archeologia di Adria”. Vi sono esposti alcuni volumi manoscritti del catalogo del “domestico museo” di famiglia e dei registri dei visitatori e non mancano le curiosità: spiccano i nomi di Francesco Carlo d’Austria e del famoso epigrafi sta e storico Theodore Mommsen. Inoltre, sono presenti alcuni tomi della prima redazione dell’inventario, iniziata da Francesco Antonio Bocchi nel 1868, che l’elenco dei reperti talvolta corredati da schizzi e note. Accanto al disegno di una coppa a fi gure nere della prima metà del quinto secolo avanti Cristo, realizzato dal canonico Bocchi, si legge che essa fu do-nata nel 1809 all’imperatore Francesco I d’Austria. Nel corso dell’Ottocento gli oggetti “disotterrati in Adria”, soprattutto il vasellame di provenienza attica, iniziarono ad essere riprodotti e questa sorta di “fotocopia” o di “fotografi a” in bianco e nero era destinata a studiosi per cercare di raccogliere maggiori informazioni. La mostra propone in alcuni casi la possibilità di confrontare il re-perto archeologico con la sua riproduzione. I documenti, deteriorati da anni a causa delle ricerche effettuate da diversi ricercatori, sono stati ora recuperati grazie al lavo-ro svolto dal Laboratorio di restauro del libro dell’abazia di Praglia: essi testimoniano la fama internazionale raggiunta dalla collezione privata e la precoce tensione della famiglia Bocchi alla ricerca scientifi ca.

MUseo di adria

M.D.P.

“Scripta manent. I documenti Bocchi per l’archeologia di Adria”

Tra prosa, danza e musica, nel mese di novembre Lendinara si conferma all’altezza della sua

storia con numerose iniziative cultu-rali. Il teatro comunale Ballarin ha ospitato la terza rassegna di teatro amatoriale, mandando in scena la compagnia “Proposta teatro colletti-vo” di Arquà Polesine, con uno spet-tacolo liberamente ispirato a lavori di Carlo Goldoni, “Briciole d’arte” di Canaro, con “Il letto ovale” di John Chapman e Ray Cooney, mentre la chiusura è toccata ai padroni di casa de “La tartaruga” con lo spettacolo “Stella e fi rmamento”, liberamente tratto da un testo di Aldo De Benedetti. Lunedì 19 novembre, invece, in due orari, alle 18 e alle 21, il sipario si aprirà sulle note dello “Schiaccianoci” di Petr Ilic Tchaikovsky, eseguito da Anna Ivanova e dal suo “Balletto russo”. Ma a novembre nel centro altopolesano terminano anche gli appuntamenti con il festival “Il suono e gli strumenti di Domenico Montagnana”, dedicato al liutaio lendinarese e giunto all’ottava edizione. Due le date in calendario, entrambe presso il duomo di Santa Sofi a alle ore 21: l’Orchestra di Padova e del Veneto, dopo aver accompagnato il 12 ottobre scorso Enrico Bronzi nell’esecuzione di opere di Franz Joseph Haydn e di Franz Schubert, sarà diretta e accompagnata al violoncello da Alexander Rudin in un programma che prevede brani di Arcangelo Corelli, Giuseppe Tartini, Gioacchino Rossini e Luigi Boccherini.

Spettacoli

in BreVe

Dopo l’ottimo riscontro ottenuto a Rovigo nella sala della Gran Guardia,

in occasione della 530° Fiera d’ottobre, dal 15 al 25 novem-bre prossimi la mostra di illustra-zione per l’infanzia “Castelli per aria. Città di Rovigo” farà tap-pa a Badia Polesine, presso la “Antica rampa libreria caffè”. In un territorio provinciale ricco di professionalità artistiche, spesso sconosciute o sottovalutate, è nata l’idea di riunire attorno alle opere di Paolo Domeniconi le tavole di undici giovani illustratori. Giulia Antonello, Giulia Boari, Sofi a Boccato, Veronica Cestari, Laura Ferracioli, Silvia Fiocco, Sara Michieli, Marta Padovani, Ilario Sal-tarello, Angela Sbandelli e Carlotta Tognin, oltre a esporre i loro disegni, proporranno attività ludiche e laboratori destinati ai bambini. Negli eventi in calendario sono coinvolti anche Sandra Trambaioli, autrice del volume “Un sogno da Leoni” e l’attore Morris Furegato. Questa inedita iniziativa culturale, dedicata al mondo magico delle illustrazioni per bambini, è nata dalla collaborazione tra la casa editrice Alberto Brigo editore, impegnata a creare occasioni di incontro tra adulti e bambini, il Comune di Rovigo e lo studio Web graffi ti di Porto Viro ed è stata sostenuta dall’Accademia dei Concordi, dagli assessorati alla Cultura e alla Pubblica istruzione della Provincia di Rovigo e dall’Uffi cio scolastico territoriale. “Castelli per aria” si propone come mostra itinerante e chiunque volesse ospitarla nella propria città può scrivere a: [email protected].

Illustrazione per l’infanzia“Castelli per aria”

Dopo la musica lirica e sinfonica, ol-tre alla prosa e al balletto, il Teatro sociale di Rovigo completa il qua-

dro delle sue nuove proposte culturali con la stagione di musica jazz, realizza-ta grazie alla collaborazione con il Rovi-go jazz club. Dopo il concerto d’esordio che lo scorso 23 ottobre ha visto pro-tagonista Luma Heloisa Lourenço con il suo quartetto, tra novembre e dicembre sono in programma altre quattro date. Tutti gli appuntamenti sono ospitati nel Ridotto del teatro in orario serale: dalle 20.45 alle 21.10 l’accesso è riservato ai soci del Rovigo jazz club e per loro l’ingresso è gratuito, mentre dalle 21.10 alle 21.30 possono entrare fi no ad esaurimento dei posti i nuovi iscritti e chi acquista una tessera serale del costo di 8 euro. Nel mese di novembre, quindi, il calendario prevede per martedì 6 “Ivan Tribolla trio” che eseguirà “Bisconce”, “musica per trio e amico immaginario”, mentre martedì 27 sarà protagonista della serata l’apprezzato complesso rodigino “The ukulele lovers”, che suoneranno “My one and only uke”. Martedì 4 dicembre gli allievi del dipartimento Jazz del Conservatorio “Francesco Venezze” di Rovigo si succederanno nella “Jam session di fi ne anno”, aperta a tutti gli “amici” musicisti. In prossimità del Natale torna l’appuntamento con il “Delta gospel choir”, diretto dal maestro Luca Bertasi. Le collaborazioni con le realtà locali e la valorizzazione dei talenti polesani permettono di offrire proposte culturali nonostante le ristrettezze delle casse pubbliche.

Teatro Sociale di Rovigostagione di MUsiCa JaZZ

M.D.P. M.D.P.M.D.P.

La chiesa di Santa Sofi a

lendinara ospita Balletto e MUsiCa

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Alice, 29 anniLa dittatura che fi nirà solo con la rivoluzione del 1974

L’incapacità di lasciarsi coinvolgere dalla vita Catena, poeta morto in manicomioAlter Ego

La vita di tutti i giorniLisbona dalla bellezza magicaLondra, anni sessantaUn paese ameno, lontano dalla cittàLocation

Il marito di AliceManuel, Carlos e TiagoI ragazzi con cui esceMichelle, attrice e ballerinaCo-Protagonisti

Alice ha 39 anni, tre fi gli e un matrimonio alla soglia del divorzio.

Poi cade in palestra, perde la memoria e si risveglia convinta di

avere 29 anni

Le tre donne sono le protagoniste di una travolgente saga familiare che parte negli anni Quaranta e

fi nisce ai giorni nostri. Sullo sfondo la dittatura

La ragazza non si concede mai ma uscendo una sera con George, un

ragazzo che forse le piace davvero, ci fi nisce a letto e rimane incinta.Cosa fare? Tenere il bambino? Da

sola?

Martin è un anziano professore rifugiatosi nella solitudine,

disinteressato alla vita. Lì però incontra Michelle, molto più

giovane di lui, che gli ricorda un giovane amore

Intrigo

Alice di oggi ha una scarsa complessità emotiva, le tracce di chi era diventata non le piacciono

più e l’amore ritorna vivo

La tre eroine incontreranno Manuel, Carlos e Tiago gli uomini

che, dopo le false speranze, le porteranno verso il dolore, il sacrifi cio e l’annientamento

Con la nascita di Octavia, le sue convinzioni personali

saranno messe in discussione. Improvvisamente la realtà entra con prepotenza nella sua vita

Grazie alla confi denza con la ragazza Martin torna a fare gesti da tempo abbandonati: frequenta la gente e torna a ballare. Poi le

confi da il suo grande segreto

Finale

Una commedia romantica in stile hollywoodiano dove lo

scopo dell’intreccio narrativo e di rimettere insieme la coppia. Un

successo del passaparola

Con una grande narrativa di stampo realista, Romana Petri

dipinge l’affascinante affresco di un Portogallo chiuso, dolente e

tragicamente arretrato

Il libro è una sorta di auto-confessione; raccontato in prima

persona, è il percorso di una ragazza attraverso la sua volontà di sottrarsi a quanto si pensa sia

obbligatorio per una donna

Una storia d’amore e di affetti che non ci aspetteremmo da Benni che qui stempera la consueta

espressività giocosa e ritrova nella scrittura la tenerezza

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Dott. Massimo Cavazzana Architetto Tel. 049-9585333

Il futuro: la casa in legno?L’ARCHITETTO

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inerenti gli articoli pubblicati od altri argomenti inerenti l’architettura e l’ urbanistica all’indirizzo mail: [email protected]

In Italia la casa in legno forse non è la tradizione costruttiva principale, ma ormai in molti paesi d’Europa è una tendenza che sta prendendo sempre più piede, sostituendo le costruzioni tradizionali in cemento e mattoni! E’ quindi il legno, materiale “primitivo”, il futuro? Molti lo sostengono, poiché per certi aspetti ha delle prestazioni maggiori. Quali? Innanzitutto non è più come un tempo: gli edifi ci in legno realizzati con tecniche costruttive moderne permettono altezze superiori ai due piani; inoltre la casa in legno non ha più l’aspetto di baita alpina, dato che ad essere in legno sono le strutture e gli interni, ma intonaco, “cappotti” e fi niture non si differenziano affatto ai più moderni edifi ci tradizionali. Come materiale di costruzione il legno è eccezionale! Perché può essere trattato facilmente, ad uso multiplo, di facile combinabilità e nella direzione di crescita ha una grande resistenza. La prefabbricazione degli elementi, dalle pareti alla copertura, è indipendente dalle condizioni metereologiche e facilita la realizzazione di prodotti “su misura” di ottima qualità. Il tempo di costruzione con elementi prefabbricati è notevolmente ridotto ed i lavori sono quasi limitati al montaggio delle componenti: molte ditte assicurano l’opera fi nita dai quattro ai sei mesi! L’isolamento termico del legno è favorito paragonato ad altri materiali di costruzione. Difatti la struttura porosa del legno con le sue cellule piene d’aria

ha buone proprietà termoisolanti ( =0,12 W/mK) e permette l’accoppiamento con grossi strati termoisolanti. Così in inverno mentre le case costruite tradizionalmente hanno un’ inerzia termica notevole, gli edifi ci in legno si riscaldano più facilmente. L’isolamento termico riduce infi ne in maniera signifi cante le spese di riscaldamento e di conseguenza le emissioni di CO2 nell’atmosfera. Le reti impiantistiche possono essere inserite all’interno di appositi cavedi già predisposti nella struttura, così da alloggiare opportunamente i cavi. La ditte specializzate in costruzioni in legno difatti offrono un ottima consulenza dalla progettazione all’intero processo di costruzione e l’esecuzione pulita in cantiere è garantita da previsioni esatte. Altra nota positiva è la “salubrità” delle case in legno che hanno un buon equilibrio tra l’umidità dell’aria. Difatti il legno è un materiale naturale, che “respira” mantenendo l’umidità dell’aria all’interno ad un valore ottimo, inoltre è libero da agenti allergizzanti, non ha carica statica, emissioni o radiazioni. E’ anche un materiale ecosostenibile perché dal punto di vista ecologico Il legno risparmia materia prima dato che cresce in natura e si rinnova permanentemente. Dopo l’ utilizzazione il legno può ancora essere riciclato, cosi non inquina l’ambiente. Infi ne a parità di cubatura richiede una parete esterna meno larga, con un guadagno del 5% di superfi cie interna. La casa

in legno ha un’ottima resistenza al fuoco ed è attuale” per la sua buona resistenza ai sismi, sia perché è solitamente costruita su piattaforme di cemento che “galleggiano” sul terreno, sia perché è elastica. In Emilia ed in Abruzzo si stanno costruendo molte case antisismiche in legno. La nota dolente è decisamente il costo! Difatti i costi possono salire dai 1.200 Euro al metro quadrato in su (molto dipende dalle fi niture), così molti ritengono questi sistemi ancora troppo cari. Si stima che i costi siano dal 15 al 30 % superiori alle tecniche tradizionali e visto i tempi di crisi non ci sono troppi margini per queste innovazioni. Ma la legge del mercato insegna che qualora i costruttori e committenti iniziassero a richiedere maggiormente questi sistemi, i prezzi scenderebbero di conseguenza, per via dei maggiori volumi di mercato. Visti poi i prezzi dei consumi energetici bisogna farsi due conti in tasca, dato che la casa in legno ha di solito un risparmio energetico del 90 % sui costi di gestione! Difatti si stima che per uno spazio abitativo di 100 mq la spesa si aggiri sui 300 euro contro i 1.000 - 1.500 euro spesi mediamente per riscaldare un abitazione tradizionale. In ogni caso le prospettive di sviluppo sono sicuramente positive: entro il 2015 le ricerche di mercato stimano che le abitazioni in legno aumenteranno di un ulteriore 50%, ossia dalle 5.000 abitazioni censite in Italia nel 2010 alle circa 7.500 del 2015!

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

Care lettrici e lettori, facendo seguito alla rubrica del mese scorso che aveva per oggetto il mancato versamento dell’assegno di mantenimento in favore del fi glio minore e/o maggiorenne non economicamente autosuffi ciente, questa volta tratterò del delicatissimo problema inerente il mancato rispetto del diritto/dovere di visita del fi glio minore da parte del genitore non collocatario prevalente coincidente, per lo più, con la fi gura del padre. Senza preamboli si può certamente dire che il diritto di visita da parte del genitore non convivente con il minore risponda al preminente interesse di quest’ultimo a mantenere un rapporto equilibrato e continuativo con lo stesso. E’ in sintesi il diritto del fi glio a ricevere anche dall’altro genitore cura, educazione ed istruzione oltre che assistenza morale e materiale, così come sancito anche dall’art. 155 c.c. e riconosciuto a livello costituzionale nell’art. 30 I comma, laddove si prevede il diritto-dovere di entrambi i genitori.A detto diritto del fi glio corrisponde il dovere del genitore all’adempimento del

diritto di visita – da intendersi anche quale espressione della solidarietà di entrambi i genitori degli oneri verso i fi gli-, cui può conseguire, nell’ipotesi di inadempimento, la decadenza della potestà genitoriale ai sensi dell’art. 330 c.c. e l’integrazione della fattispecie di reato prevista e punita dall’art. 570 c.p. (violazione degli obblighi di assistenza familiare).Dunque, il diritto di visita deve essere inteso quale diritto indisponibile ovvero come un diritto di cui il soggetto non può disporre e dunque neppure rinunciare in modo unilaterale.Il mancato esercizio del diritto di visita da parte del genitore non convivente dà diritto al risarcimento dei danni? E se si, chi può validamente ottenere lo stesso?Va preliminarmente precisato che nessun rimedio al mancato rispetto del diritto di visita da parte del genitore non affi datario viene previsto come concretamente attuabile da parte del nostro ordinamento.NON esiste dunque la possibilità giuridica di imporre al genitore inadempiente di esercitare il suo diritto di visita.

A fronte di detta ingiustifi cata violazione dei doveri genitoriali, consegue tuttavia la magra consolazione del fi glio, e secondariamente anche dell’altro genitore, ad ottenere il ristoro dei danni subiti e subendi per la lesione dei loro diritti fondamentali.Occorre, tuttavia, dimostrare la rilevanza dei danni causati dall’assenza del genitore non affi datario. Danni che in linea generale ben possono consistere nel mancato corretto sviluppo della personalità del minore, nella perdita della serenità e sicurezza personale, nella compromissione della crescita sana ed equilibrata, nella sussistenza di psicopatologie legate a detta privazione. Del resto, per essere genitori non basta avere avuto la capacità di procreare, attitudine che appartiene anche al mondo animale, ma occorre, altresì, assumersi gli oneri derivanti da questa splendida, ancorché gravosa, scelta di vita contribuendo in via solidale con l’altro genitore a mantenere, educare, istruire i propri fi gli.Lieta di ricevere le Vs osservazioni e/o richieste su casi e/o questioni che Vi sono

capitate e sulle quali, magari, necessitate di ottenere delucidazioni, autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

AFFARI DI FAMIGLIAMancato rispetto del diritto di visita da parte del genitore non convivente con il fi glio minore.

Diritto di visita = Diritto del fi glio. Ecco cosa fare per tutelare il diritto leso

Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: [email protected] autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

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1. Il 18 luglio 2012 è entrata in vigore la legge n. 92 del 2012, contenente la riforma del mercato del lavoro denominata Fornero.2. Tra le tante novità introdotte, senz’altro quella più rilevante è la nuova formulazione dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, se non altro perchè viene ad incidere signifi cativamente su di una normativa vigente da oltre quarantanni, vero pilastro del diritto del lavoro.3. Per meglio comprenderne la portata, analizzeremo in più riprese i singoli commi del nuovo articolo 18, partendo, oggi, dai primi tre, disciplinanti le conseguenze del licenziamento cosiddetto discriminatorio.4. Il nuovo comma 1 dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, afferma che è nullo il licenziamento:- discriminatorio, perchè intimato per ragioni di credo politico, o fede religiosa;- discriminatorio, perchè determinato dall’appartenenza ad un sindacato e dalla partecipazione ad attività sindacali, ipotesi, queste e quelle del punto che precede, entrambe previste dall’art. 4 della legge n. 604 del 1966;- discriminatorio, perchè diretto a subordinare l’occupazione di un lavoratore alla condizione che aderisca o non aderisca ad una associazione sindacale, ovvero cessi di farne parte;- discriminatorio, perchè diretto a recargli altrimenti pregiudizio a causa della sua affi liazione o attività sindacale ovvero della sua partecipazione ad uno sciopero;- discriminatorio, perchè diretto a fi ni di discriminazione politica, religiosa, razziale, di lingua o di sesso, di handicap, di età, o basato sull’orientamento sessuale o sulle convinzioni personali, ipotesi, queste degli ultimi tre punti, previste dall’art. 15 dello Statuto dei Lavoratori;- intimato in concomitanza con il matrimonio, come previsto

dall’art. 35 del D. Lgs. n. 198 del 2006;- intimato alle lavoratrici nel periodo compreso dall’inizio della gravidanza, fi no al termine dei periodi di interdizione dal lavoro;- causato dalla domanda o dalla fruizione del congedo parentale e per la malattia del bambino da parte della lavoratrice o del lavoratore;- intimato al padre lavoratore per la durata del congedo di paternità, fi no al compimento di un anno di età del bambino;- intimato in caso di adozione e di affi damento, ipotesi, queste degli ultimi quattro punti, previste dall’art. 54, commi 1, 6, 7 e 9 del D. Lgs. n. 151 del 2001;- riconducibile ad altri casi di nullità previsti dalla legge;- determinato da un motivo illecito determinante, ai sensi dell’art. 1345 c.c.5. Nulla da dire circa le ipotesi di nullità del licenziamento espressamente previste dal comma 1 dell’art. 18, se non che il legislatore ha, fi nalmente, espressamente disciplinato l’ipotesi del licenziamento determinato per motivo di ritorsione, ossia il licenziamento posto in essere dal datore di lavoro per vendetta, riconducendolo – ma così era anche in precedenza per unanime interpretazione giurisprudenziale – al licenziamento discriminatorio in quanto determinato da motivo illecito ex combinato disposto degli articoli 1345 e 1418 c.c.6. Con l’unica osservazione, però, che mentre la giurisprudenza era unanime nel ricondurre il licenziamento ritorsivo alla fattispecie (ed agli effetti) del licenziamento discriminatorio, alla condizione che il motivo ritorsivo fosse, oltre che determinante, anche esclusivo, così come previsto proprio dall’art. 1345 c.c. (cfr. ex pl. Cass., sez. lav., 9 marzo 2011, n. 5555; Cass., sez. lav. 1 dicembre 2010,

n. 24347), tale secondo requisito non viene espressamente menzionato dal nuovo comma 1 dell’art. 18.7. Tuttavia, dal momento che tale disposizione rinvia proprio alla norma codicistica, a parere di chi scrive non sembrano esserci dubbi che i requisti richiesti per l’applicazione della disciplina in questione continuino essere entrambi, come in precedenza insegnato dalla giurisprudenza di legittimità.8. Passando ora agli effetti dei licenziamenti che potremmo tutti defi nire discriminatori, i commi 1 e 2 dell’art. 18 prevedono cumulativamente che:- il datore di lavoro sia condannato alla reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro (comma 1);- il datore di lavoro sia, altresì, condannato al risarcimento del danno subito dal lavoratore nella misura pari ad un’indennità commisurata all’ultima retribuzione globale di fatto maturata dal giorno del licenziamento a quello dell’effettiva reintegra (comma 2);- da tale risarcimento debba essere dedotto quanto eventualmente percepito (aliunde perceptum) nel periodo di estromissione dal lavoratore per lo svolgimento di altre attività (comma 2);- la misura minima di tale risarcimento sia pari a cinque mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto (comma 2);- il datore di lavoro sia condannato al versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali per il medesimo periodo (comma 2).9. Anche in questo caso valgano alcune considerazioni:- anzitutto la disciplina di cui sopra trova applicazione anche nelle ipotesi di licenziamento ineffi cace perchè intimato verbalmente, come previsto dall’ultimo periodo del comma 1 dell’art. 18;- le ipotesi di licenziamento c.d. discriminatorio comportano la condanna alla reintegra ed al conseguente risarcimento

del danno altresì nelle ipotesi in cui il datore di lavoro occupi, al proprio interno, meno di quindici dipendenti (comma 1 del neo art. 18). Tale conclusione del resto, era unanimemente accolta dalla giurisprudenza di legittimità (cfr, ex pl., Cass., sez. lav., 27 ottobre 2010, n. 21967), in ragione della nullità del recesso datoriale in quanto riconducibile ad un motivo illecito;- la norma di cui al comma 2 dell’art. 18 deduce dalla misura del risarcimento riconoscibile al lavoratore (soltanto) l’aliunde perceptum e non (anche) l’aliunde percipiendum, ossia quanto il lavoratore sarebbe stato in grado di guadagnare se si fosse diligentemente attivato per la ricerca di una nuova occupazione. A parere di chi scrive tale previsione legislativa, distinta dalla disciplina espressamente prevista, invece, nelle ipotesi di licenziamento disciplinare illegittimo (comma 4), è il frutto di una precisa scelta operata dal legislatore, che ha voluto sanzionare in modo più signifi cativo le ipotesi di recesso del datore di lavoro dettate da motivi più che altro ideologici.10. Il comma 3 dell’art. 18 prevede in ogni caso la facoltà in capo al lavoratore di optare per un’indennità sostitutiva all’ordine di reintegrazione dettato dal giudice, sostituendo il posto di lavoro con un’indennità pari a quindici mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto, non assoggettata a contribuzione previdenziale, alla quale va aggiunto il risarcimento del danno come sopra descritto.11. Sul punto il legislatore ha previsto, similmente alla precedente formulazione della norma, che il lavoratore ha trenta giorni di tempo dalla comunicazione del deposito della sentenza, o dall’invito del datore di lavoro di riprendere servizio, se anteriore, per esercitare l’opzione, pena la risoluzione del rapporto di lavoro.

LAVORO“Il nuovo articolo 18 dello statuto dei lavoratori: cosa cambia – prima parte”

INFORMAZIONE SOCIALE

Conoscere i servizi alla personaDott. Laura Traversi

Assistente Sociale Laura Traversi www.percorsi.pd.it

Gent.li lettori,con questo primo articolo inizia la mia collaborazione con il periodico di informazione “La Piazza”, inaugurando questa nuova rubrica di approfondimento di tematiche in ambito sociale e sociosanitario.Vi è già capitato di entrare nell’uffi cio di un Assistente Sociale? Ricordate di cosa avevate bisogno? Probabilmente sapete che l’Assistente Sociale è una fi gura professionale che lavora in un Comune all’interno di un settore generalmente denominato “servizi sociali” o “servizi alla persona”; per la maggior parte dei cittadini non è chiaro di che cosa si occupi e spesso lo si scopre solo nel momento in cui c’è un bisogno che riguarda la nostra vita molto da vicino: il nostro genitore anziano non riesce più a prepararsi da mangiare da solo; abbiamo saputo dai giornali che potremmo aver diritto ad una agevolazione per la nostra famiglia numerosa; abbiamo trovato un lavoro e non abbiamo più tempo di accompagnare

a scuola nostro fi glio disabile...L’elenco sarebbe lungo e questo dà il senso della complessità del sistema dei servizi sociali italiani. Ciò che è complesso innanzitutto è che esso si compone di tanti snodi : dal 2000 esiste una legge quadro (la legge 328, da non leggersi “trecentoventotto” ma bensì “tredueotto”, un piccolo suggerimento per sembrare non del tutto estranei al settore) che indica i principi entro cui deve muoversi la materia e diverse altre leggi nazionali che si occupano di bisogni specifi ci (per esempio per la disabilità la legge 104 – qui invece dite “centoquattro” - così apprenderete da subito che nel nostro settore una volta imparata una strada, non è mai per sempre..); in materia di servizi sociali poi dicono la loro tutte le istituzioni locali: le Regioni, che principalmente stanziano denaro per contributi di varia natura (per anziani non autosuffi cienti, per le famiglie in affi tto e con basso reddito, per l’abbattimento di barriere architettoniche); le Province, che per esempio erogano

contributi ai bambini riconosciuti da un solo genitore o promuovono iniziative per la terza età; infi ne i Comuni, che nel settore dei Servizi Sociali sono responsabili - in quanto titolati per legge ad esserlo - della maggior parte degli interventi in materia, investendo risorse proprie per la loro costruzione e gestione (servizi di tutela, servizi domiciliari, asili nido, in alcuni ambiti con il supporto economico statale o regionale); cosa più importante i Comuni rappresentano l’istituzione più vicina al cittadino e al suo bisogno, dunque con un compito di promozione di altri servizi e di sostegno alle risorse locali che possono essere utili a ciascuno di noi per affrontare i cambiamenti della vita che “inceppano” lo scorrere ordinario delle nostre giornate, cambiamenti che sopraggiungono per ordine naturale ma che sono pronti a trasformarsi in “diffi coltà” o “disagio” se non adeguatamente accompagnati nella loro dinamica.Di Servizi Sociali si occupa sempre più anche il Terzo Settore, ovvero il

corpo di quei soggetti privati come le cooperative, le associazioni, le fondazioni che raccolgono i bisogni di un territorio e rispondono secondo il loro mandato sociale.… e anche qui l’elenco sarebbe lungo. Se questi soggetti e questi servizi funzionano e si intrecciano in alcune aree, possiamo dire che rappresentano le basi di una città sociale, nella quale i cittadini possono trovare un sicuro sostegno in qualsiasi momento critico della loro vita.In questa rubrica mi propongo di fornirvi maggiori informazioni su alcuni di questi temi, con l’intento di approcciarli dal vostro punto di vista, come se già domani aveste bisogno di capire come funzionano le cose o come potreste meglio farle funzionare. Se avete domande specifi che, richieste o temi di vostro interesse, suggeritele scrivendo a [email protected]: potrebbero diventare oggetto di questa rubrica. A presto.

A cura di: Matteo Barizza

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Ogni giorno, giornali e televisione ci somministrano in modo più o meno brutale le statistiche sull’andamento della nostra economia e sullo stato di coma farmacologico in cui versano la maggior parte delle nostre imprese. Di conseguenza giungono le dichiarazioni sul fatto che a breve usciremo dalla crisi, allegando però l’elenco degli imprenditori che economicamente fi niti e psicologicamente devastati hanno deciso di togliersi la vita nel buio della loro solitudine in cui questo sistema li ha scaraventati. Così di fronte a proclami rassicuranti, ci troviamo a fare i conti con aziende che chiudono e ad aggiornare l’elenco dei caduti come se fosse una guerra strisciante contro un nemico invisibile. La crisi c’entra, fi no ad un certo punto però, perché ormai perdura da parecchio tempo ed il primo assunto è che nulla tornerà più come prima. Il secondo è lo Stato e le Istituzioni non stanno facendo praticamente nulla di concreto. Fiumi di chiacchiere con tanti buoni propositi, ma azioni nessuna. Il terzo che lo Stato invece di aiutare le imprese ed il mercato le sta affossando con le imposte. Le banche non aiutano le imprese perché reduci da “scottature” varie, non si fi dano più degli imprenditori, molti dei quali non erano neppure imprenditori, ma più semplicemente dei bravi produttori ed hanno fatto ricadere i risultati della loro incompetenza imprenditoriale sulle banche, che si sono fi date un po’ troppo. Di conversa gli imprenditori non si fi dano più delle banche, all’improvviso diventate cattive, insensibili e ree di non capire più un mondo imprenditoriale che ha bisogno di loro per vivere. Non è il lavoro che manca in effetti, ma è la capacità di trasformare le opportunità in lavoro e quindi utili che è venuta meno. Certo, la crisi con le sue contratture di mercato ha ristretto il campo di azione di molte aziende o imprese, le quali però continuano a non saper cogliere le opportunità, ostinate nella visione di un mercato e di essere imprenditori che non esiste più e che soprattutto non tornerà mai più. La sfi da è globale o come minimo nazionale, eppure tantissimi imprenditori non ne vogliono proprio sapere di affacciarsi su di un mercato che non sia solo quello locale. Sicuramente un po’ mancano i mezzi e le capacità, ma il non porsi in discussione, il non fare autocritica sul loro modo di essere imprenditore non li aiuta di certo. L’innovazione dell’imprenditoria, prima ancora di quella dei prodotti o dei servizi, deve necessariamente passare attraverso questi due passaggi, che per molti

sono vere e proprie “forche caudine“. Chi dice: “Sono quarant’anni che si fa così”, e nonostante sia attanagliato dalla crisi e dai problemi non cambia modo di pensare e lavorare, è destinato a chiudere. La riprova? I dati sulla strage di piccole e medie imprese e partita Iva ne sono la prova. Siamo tornati ai livelli del 2001 ed entro l’anno prossimo regrediremo ancora e molti come me, ritengono anche di parecchio. Il mare

su cui ci eravamo abituati a pescare, non è più pescoso come prima, sono diminuiti i pesci e chi dava loro da mangiare come le banche, sono aumentati i predatori ed i pescatori. Abituati a mangiare aragoste (con i debiti) ora tocca accontentarsi delle sardine, e anche poche. Già, purtroppo molti, troppi imprenditori si sono abituati a vivere molto al di sopra delle loro possibilità senza creare delle basi solide per le loro

aziende, in modo da fronteggiare i periodi di crisi. Ristrutturare l’azienda non signifi ca solo licenziare e correre affannosamente alla ricerca di fare fatturato. La prima ristrutturazione aziendale è quella della cultura imprenditoriale che deve cambiare modello. E’ un processo faticoso, irto di ostacoli e molto impegnativo, ma bisogna imparare a guardare il mercato con occhi diversi per cogliere nuove progettualità e

DA CHE PARTE GIRA L’ECONOMIA

Dalla crisi si esce trasformando le opportunità in lavoro

Sarò lieto di rispondere alle vostre domande inviate all’indirizzo [email protected]

A cura di Lorenzo Sartiè

opportunità. Oggi sono i progetti che catturano il lavoro, non più il prodotto. E per fare i progetti buoni lavorando da soli, o si è dei geni o non si conclude niente. Si sprecano solo tempo e risorse. Ecco da dove passa l’innovazione imprenditoriale. Fare o produrre una cosa e basta ci si mette in concorrenza con il mondo, non il concorrente a pochi chilometri, ma con un’entità organizzata posta magari a migliaia di chilometri di distanza, che fa la stessa cosa o prodotto a metà prezzo. Non possiamo più competere con i numeri, non siamo più la Cina dell’occidente, abbiamo un costo del lavoro stratosferico con dei costi aggiuntivi che non hanno eguali in Europa, basti pensare solo all’energia elettrica od ai trasporti. Quindi bisogna creare lavoro attraverso progetti che permettano di competere per l’innovazione tecnologica ed imprenditoriale, magari passando per il sociale. Settembre è stata un’ecatombe di suicidi di imprenditori, mi stringe il cuore, ho già scritto su questo, i dati di ottobre dicono che la nostra economia soffre parecchio. Però le imposte aumentano, caricando altri costi sui consumatori, le imprese e le famiglie. Penso sia un po’ troppo ottimistico dire che entro qualche mese saremo fuori dalla crisi. In Germania la produzione è aumentata, i tagli sono stati di molto inferiori ai nostri, ai lavoratori della VolksWagen è stato dato un premio di quasi 8.000 euro per gli eccezionali risultati conseguiti. Noi, al 16 di ogni mese quando si devono pagare gli F/24 ci vengono i brividi, nessuno che ti aiuta o che ti da’ una mano, la classe politica parla e poi vedono come rilancio il mercato estero, non quello delle esportazioni, ma quello delle aziende che si spostano all’estero per essere più competitive o per fare progetti che qui gli sono preclusi. Sommessamente dico che non stanno solo cogliendo opportunità, ma stanno fuggendo. E fanno bene.

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I nostri espertiI nostri esperti 3535

A cura dell’AVVOCATO FULVIA FOIS

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AFFARI DI FAMIGLIAMancato versamento dell’assegno di mantenimento in favore del fi glio minore da parte del padre.

Ecco cosa fare per tutelare il diritto leso

Se lo desiderate segnalatemi i Vs casi e/o le Vs questioni di maggiore interesse all’indirizzo mail: [email protected] autorizzandomi espressamente anche alla riproduzione parziale del testo da Voi inviatomi.

L’OCULISTA

Retinopatia diabeticaDott. Valerio Crepaldi

DOTT. VALERIO CREPALDI Ospedale S.Antonio Padova [email protected]

Un’indagine eseguita in Italia ha stimato in circa 2.000.000 il numero dei pazienti diabetici presenti nel nostro paese. A questa cifra deve essere poi aggiunto il numero di persone che sono affette da diabete senza saperlo (probabilmente più di 1.000.000). La malattia si può manifestare: - come diabete mellito tipo 1 o insulino-dipendente legato alla marcata diminuzione o assente secrezione insulinica (10%);- come diabete mellito tipo 2 caratterizzato dalla associazione di ridotta secrezione pancreatica di insulina e resistenza periferica alla sua azione (90%). E’ dimostrato in maniera inconfutabile che una iperglicemia cronica porterà allo sviluppo della malattia e alle sue complicazioni principali che sono la retinopatia diabetica, la nefropatia diabetica, la neuropatia diabetica. Ci soffermiamo sulla retinopatia diabetica che rappresenta la prima causa di

perdita di vista in età lavorativa nei paesi industrializzati. Tutti i medici che seguono pazienti diabetici devono essere consapevoli di questa minaccia e delle procedure altamente effi caci che possono essere messe in atto per prevenire i danni permanenti della funzione visiva. Qualunque medico deve sapere che il problema clinico, è che la retinopatia diabetica, anche avanzata, non produce sintomi visivi. Quando il paziente inizia a lamentare disturbi alla vista è troppo tardi per intervenire effi cacemente e quasi mai è possibile scongiurare il danno fatto. E’ necessario intervenire con diagnosi precoci per poter identifi care la retinopatia in uno stadio asintomatico o iniziale. L’ esame del fondo oculare, che qualsiasi oculista è in grado di effettuare ambulatorialmente, è l’esame principe per riconoscere una retinopatia diabetica dalla sua forma primitiva a quella più evoluta. Se riconosciuta in uno stadio iniziale,

il paziente è indirizzato presso un centro diabetologico per eseguire regolari controlli della glicemia, della emoglobina glicosilata, della dieta, della terapia ipoglicemizzante orale, dell’insulina. Allo stesso modo vanno controllati tutti quei fattori che potrebbero contribuire a peggiorare la situazione retinica, come l’ipertensione arteriosa, fumo, dislipidemie. Se la retinopatia diabetica, all’esame del fondo oculare, è in fase conclamata ed ha raggiunto un grado tale da richiedere un intervento terapeutico, la laser terapia è l’unico presidio in grado di rallentarne la progressione, con lo scopo di non farla peggiorare ulteriormente. Il laser, in questo caso, non restituisce la vista come molti pazienti si illudono. La terapia va eseguita trattando aree di retina sofferenti che si identifi cano sottoponendo i pazienti ad una fl uorangiografi a, cioè ad un esame che permette la mappatura della

retina. Nei casi più gravi, cioè in presenza di emorragie importanti e processi cicatriziali coinvolgenti retina e vitreo, va presa in considerazione la vitrectomia chirurgica. La prevenzione e la terapia della retinopatia diabetica si avvale della collaborazione del medico e dello specialista. La conoscenza della malattia in tutti i suoi aspetti da parte del primo e la precoce diagnosi con strumenti semplici da parte del secondo può scongiurare danni gravi e irreversibili a carico dell’occhio.

1. Il 18 luglio 2012 è entrata in vigore la legge n. 92 del 2012, contenente la riforma del mercato del lavoro denominata Fornero.2. Tra le tante novità introdotte, senz’altro quella più rilevante è la nuova formulazione dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, se non altro perchè viene ad incidere signifi cativamente su di una normativa vigente da oltre quarantanni, vero pilastro del diritto del lavoro.3. Per meglio comprenderne la portata, analizzeremo in più riprese i singoli commi del nuovo articolo 18, partendo, oggi, dai primi tre, disciplinanti le conseguenze del licenziamento cosiddetto discriminatorio.4. Il nuovo comma 1 dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, afferma che è nullo il licenziamento:- discriminatorio, perchè intimato per ragioni di credo politico, o fede religiosa;- discriminatorio, perchè determinato dall’appartenenza ad un sindacato e dalla partecipazione ad attività sindacali, ipotesi, queste e quelle del punto che precede, entrambe previste dall’art. 4 della legge n. 604 del 1966;- discriminatorio, perchè diretto a subordinare l’occupazione di un lavoratore alla condizione che aderisca o non aderisca ad una associazione sindacale, ovvero cessi di farne parte;- discriminatorio, perchè diretto a recargli altrimenti pregiudizio a causa della sua affi liazione o attività sindacale ovvero della sua partecipazione ad uno sciopero;- discriminatorio, perchè diretto a fi ni di discriminazione politica, religiosa, razziale, di lingua o di sesso, di handicap, di età, o basato sull’orientamento sessuale o sulle convinzioni personali, ipotesi, queste degli ultimi tre punti, previste dall’art. 15 dello Statuto dei Lavoratori;- intimato in concomitanza con il matrimonio, come previsto

dall’art. 35 del D. Lgs. n. 198 del 2006;- intimato alle lavoratrici nel periodo compreso dall’inizio della gravidanza, fi no al termine dei periodi di interdizione dal lavoro;- causato dalla domanda o dalla fruizione del congedo parentale e per la malattia del bambino da parte della lavoratrice o del lavoratore;- intimato al padre lavoratore per la durata del congedo di paternità, fi no al compimento di un anno di età del bambino;- intimato in caso di adozione e di affi damento, ipotesi, queste degli ultimi quattro punti, previste dall’art. 54, commi 1, 6, 7 e 9 del D. Lgs. n. 151 del 2001;- riconducibile ad altri casi di nullità previsti dalla legge;- determinato da un motivo illecito determinante, ai sensi dell’art. 1345 c.c.5. Nulla da dire circa le ipotesi di nullità del licenziamento espressamente previste dal comma 1 dell’art. 18, se non che il legislatore ha, fi nalmente, espressamente disciplinato l’ipotesi del licenziamento determinato per motivo di ritorsione, ossia il licenziamento posto in essere dal datore di lavoro per vendetta, riconducendolo – ma così era anche in precedenza per unanime interpretazione giurisprudenziale – al licenziamento discriminatorio in quanto determinato da motivo illecito ex combinato disposto degli articoli 1345 e 1418 c.c.6. Con l’unica osservazione, però, che mentre la giurisprudenza era unanime nel ricondurre il licenziamento ritorsivo alla fattispecie (ed agli effetti) del licenziamento discriminatorio, alla condizione che il motivo ritorsivo fosse, oltre che determinante, anche esclusivo, così come previsto proprio dall’art. 1345 c.c. (cfr. ex pl. Cass., sez. lav., 9 marzo 2011, n. 5555; Cass., sez. lav. 1 dicembre 2010,

n. 24347), tale secondo requisito non viene espressamente menzionato dal nuovo comma 1 dell’art. 18.7. Tuttavia, dal momento che tale disposizione rinvia proprio alla norma codicistica, a parere di chi scrive non sembrano esserci dubbi che i requisti richiesti per l’applicazione della disciplina in questione continuino essere entrambi, come in precedenza insegnato dalla giurisprudenza di legittimità.8. Passando ora agli effetti dei licenziamenti che potremmo tutti defi nire discriminatori, i commi 1 e 2 dell’art. 18 prevedono cumulativamente che:- il datore di lavoro sia condannato alla reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro (comma 1);- il datore di lavoro sia, altresì, condannato al risarcimento del danno subito dal lavoratore nella misura pari ad un’indennità commisurata all’ultima retribuzione globale di fatto maturata dal giorno del licenziamento a quello dell’effettiva reintegra (comma 2);- da tale risarcimento debba essere dedotto quanto eventualmente percepito (aliunde perceptum) nel periodo di estromissione dal lavoratore per lo svolgimento di altre attività (comma 2);- la misura minima di tale risarcimento sia pari a cinque mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto (comma 2);- il datore di lavoro sia condannato al versamento dei contributi previdenziali ed assistenziali per il medesimo periodo (comma 2).9. Anche in questo caso valgano alcune considerazioni:- anzitutto la disciplina di cui sopra trova applicazione anche nelle ipotesi di licenziamento ineffi cace perchè intimato verbalmente, come previsto dall’ultimo periodo del comma 1 dell’art. 18;- le ipotesi di licenziamento c.d. discriminatorio comportano la condanna alla reintegra ed al conseguente risarcimento

del danno altresì nelle ipotesi in cui il datore di lavoro occupi, al proprio interno, meno di quindici dipendenti (comma 1 del neo art. 18). Tale conclusione del resto, era unanimemente accolta dalla giurisprudenza di legittimità (cfr, ex pl., Cass., sez. lav., 27 ottobre 2010, n. 21967), in ragione della nullità del recesso datoriale in quanto riconducibile ad un motivo illecito;- la norma di cui al comma 2 dell’art. 18 deduce dalla misura del risarcimento riconoscibile al lavoratore (soltanto) l’aliunde perceptum e non (anche) l’aliunde percipiendum, ossia quanto il lavoratore sarebbe stato in grado di guadagnare se si fosse diligentemente attivato per la ricerca di una nuova occupazione. A parere di chi scrive tale previsione legislativa, distinta dalla disciplina espressamente prevista, invece, nelle ipotesi di licenziamento disciplinare illegittimo (comma 4), è il frutto di una precisa scelta operata dal legislatore, che ha voluto sanzionare in modo più signifi cativo le ipotesi di recesso del datore di lavoro dettate da motivi più che altro ideologici.10. Il comma 3 dell’art. 18 prevede in ogni caso la facoltà in capo al lavoratore di optare per un’indennità sostitutiva all’ordine di reintegrazione dettato dal giudice, sostituendo il posto di lavoro con un’indennità pari a quindici mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto, non assoggettata a contribuzione previdenziale, alla quale va aggiunto il risarcimento del danno come sopra descritto.11. Sul punto il legislatore ha previsto, similmente alla precedente formulazione della norma, che il lavoratore ha trenta giorni di tempo dalla comunicazione del deposito della sentenza, o dall’invito del datore di lavoro di riprendere servizio, se anteriore, per esercitare l’opzione, pena la risoluzione del rapporto di lavoro.

LAVORO“Il nuovo articolo 18 dello statuto dei lavoratori: cosa cambia – prima parte”

INFORMAZIONE SOCIALE

Conoscere i servizi alla personaDott. Laura Traversi

Assistente Sociale Laura Traversi www.percorsi.pd.it

Gent.li lettori,con questo primo articolo inizia la mia collaborazione con il periodico di informazione “La Piazza”, inaugurando questa nuova rubrica di approfondimento di tematiche in ambito sociale e sociosanitario.Vi è già capitato di entrare nell’uffi cio di un Assistente Sociale? Ricordate di cosa avevate bisogno? Probabilmente sapete che l’Assistente Sociale è una fi gura professionale che lavora in un Comune all’interno di un settore generalmente denominato “servizi sociali” o “servizi alla persona”; per la maggior parte dei cittadini non è chiaro di che cosa si occupi e spesso lo si scopre solo nel momento in cui c’è un bisogno che riguarda la nostra vita molto da vicino: il nostro genitore anziano non riesce più a prepararsi da mangiare da solo; abbiamo saputo dai giornali che potremmo aver diritto ad una agevolazione per la nostra famiglia numerosa; abbiamo trovato un lavoro e non abbiamo più tempo di accompagnare

a scuola nostro fi glio disabile...L’elenco sarebbe lungo e questo dà il senso della complessità del sistema dei servizi sociali italiani. Ciò che è complesso innanzitutto è che esso si compone di tanti snodi : dal 2000 esiste una legge quadro (la legge 328, da non leggersi “trecentoventotto” ma bensì “tredueotto”, un piccolo suggerimento per sembrare non del tutto estranei al settore) che indica i principi entro cui deve muoversi la materia e diverse altre leggi nazionali che si occupano di bisogni specifi ci (per esempio per la disabilità la legge 104 – qui invece dite “centoquattro” - così apprenderete da subito che nel nostro settore una volta imparata una strada, non è mai per sempre..); in materia di servizi sociali poi dicono la loro tutte le istituzioni locali: le Regioni, che principalmente stanziano denaro per contributi di varia natura (per anziani non autosuffi cienti, per le famiglie in affi tto e con basso reddito, per l’abbattimento di barriere architettoniche); le Province, che per esempio erogano

contributi ai bambini riconosciuti da un solo genitore o promuovono iniziative per la terza età; infi ne i Comuni, che nel settore dei Servizi Sociali sono responsabili - in quanto titolati per legge ad esserlo - della maggior parte degli interventi in materia, investendo risorse proprie per la loro costruzione e gestione (servizi di tutela, servizi domiciliari, asili nido, in alcuni ambiti con il supporto economico statale o regionale); cosa più importante i Comuni rappresentano l’istituzione più vicina al cittadino e al suo bisogno, dunque con un compito di promozione di altri servizi e di sostegno alle risorse locali che possono essere utili a ciascuno di noi per affrontare i cambiamenti della vita che “inceppano” lo scorrere ordinario delle nostre giornate, cambiamenti che sopraggiungono per ordine naturale ma che sono pronti a trasformarsi in “diffi coltà” o “disagio” se non adeguatamente accompagnati nella loro dinamica.Di Servizi Sociali si occupa sempre più anche il Terzo Settore, ovvero il

corpo di quei soggetti privati come le cooperative, le associazioni, le fondazioni che raccolgono i bisogni di un territorio e rispondono secondo il loro mandato sociale.… e anche qui l’elenco sarebbe lungo. Se questi soggetti e questi servizi funzionano e si intrecciano in alcune aree, possiamo dire che rappresentano le basi di una città sociale, nella quale i cittadini possono trovare un sicuro sostegno in qualsiasi momento critico della loro vita.In questa rubrica mi propongo di fornirvi maggiori informazioni su alcuni di questi temi, con l’intento di approcciarli dal vostro punto di vista, come se già domani aveste bisogno di capire come funzionano le cose o come potreste meglio farle funzionare. Se avete domande specifi che, richieste o temi di vostro interesse, suggeritele scrivendo a [email protected]: potrebbero diventare oggetto di questa rubrica. A presto.

A cura di: Matteo Barizza

Page 84: La Piazza di Chioggia - 2012ott n127

Giochi e tantodivertimento:li trovate su Simply... Puzzle!Tutti i mesi in edicola!

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SOPRA E SOTTO Risolvendo entrambi i giochi otterrete, rispettivamente, il nome e il cognome dell’attore in foto

Chiave (7) - Il nome..................................

................................................................

I Colmi• Qual è il colmo per un riccio? Avere una spina nel fianco.• Qual è il colmo per un robot? Essere svitato.• Qual è il colmo per un poe-ta? Rispondere a qualcuno per le rime.• Qual è il colmo per un pino? Avere molti aghi ma non saper cucire.• Qual è il colmo per un pedo-ne? Essere investito da una vet-tura di cortesia.• Qual è il colmo per una pata-ta? Andare a farsi friggere.• Qual è il colmo per una radi-ce? Essere quadrata.• Qual è il colmo per una regi-na? Essere bassa e farsi chiama-re altezza.• Qual è il colmo per uno scul-tore? Lavorare sotto il sole che spacca le pietre.• Qual è il colmo per un paio di scarpe? Levarsi dai piedi.• Qual è il colmo per un vegeta-riano? Mangiarsi il fegato.• Qual è il colmo per una sveglia? Avere le ore contate.• Qual è il colmo per un facchi-no? Avere un peso sullo stomaco.• Qual è il colmo per un falegna-me? Mangiare tronky.• Qual è il colmo per un fanta-sma? Avere i bollenti spiriti.• Qual è il colmo per una foglia?

Diventare protagonista di “Via col vento”.• Qual è il colmo per un fornaio? Trovare pane per i propri denti.• Qual è il colmo per una gallina con la febbre? Fare le uova sode.• Qual è il colmo per due gatti? Non capirsi per un pelo.• Qual è il colmo per un geome-tra? Allenare una squadra.• Qual è il colmo per un gigante? Non essere all’altezza della situa-zione.• Qual è il colmo per una giostra? Essere presa in giro.• Qual è il colmo per una giraffa? Essere nei guai fino al collo.• Qual è il colmo per un istrice? Sentirsi sulle spine.• Qual è il colmo per un watt? Non avere più la potenza di una volt.• Qual è il colmo per un drago? Avere la gola infiammata.• Qual è il colmo per l’eco? Non riuscire ad avere l’ultima parola.• Qual è il colmo per un elefante? Cantare ad orecchio.• Qual è il colmo per un’elettri-cista? Fare una carriera brillante.• Qual è il colmo per un eschi-mese? Prendere delle decisioni a caldo.• Qual è il colmo per la Donna Cannone? Andare in giro senza porto d’armi.• Qual è il colmo per un dottore? Farsi firmare la ricetta dalla cuoca.

Soluzioni:

AMATO - ATTORE - BALLAREBELLO - CASA - FIGLIA - FILMLAVORO - MALAGA - MAMBOSHREK - STATI UNITI - THE CODETRAMPOLI

UNISCI I PUNTINI

Aforismi Divertenti• Il segreto è quella cosa che si racconta ad una persona alla volta.• Se stasera farete qualcosa di cui domattina vi pentirete, dormite fino a tardi.

BILLION (miliardo)EIGHT (otto)

ELEVEN (undici)FIFTEEN (quindici)

FIVE (cinque)FORTY (quaranta)

FOURTEEN (quattordici)HUNDRED (cento)MILLION (milione)

NINE (nove)ONE (uno)

SEVENTY (diciasette)SIX (sei)

TEN (dieci)THIRTEEN (tredici)

THOUSAND (mille)THREE (tre)

TWELVE (dodici)TWENTY (venti)

TWO (due)

The Numbers (i numeri) Impariamo l’inglese

CHIAVE (9) - Un numero...............................................................................................

PuzzleSimply...

Inserite all’interno dello schema inferiore le parole elencate in modo da completare il cruciverba. A schema ultimato, nelle caselle grigie, apparirà il cognome.

AD - AN - ES - ID - OD - PO’ - VEAIO - ATE - POE - RIO - SOS - TEOALDO - ARTA - BOOT - DARE - EDENEROS - NEON - ODOR - ONDA - PIERPAOLA - TONER - SESTRI - OLEARIOSVASATO - ADESIONE - OLITORIA

CrucipiazzaCrucipiazza3636

Page 85: La Piazza di Chioggia - 2012ott n127

VINO

IL CARMIGNANO D.O.C.G.

ULTIMAMENTE MI SONO TROVATO DAVANTI AGLI OCCHI UN VINO CHE NON VEDEVO DAI TEMPI IN CUI LAVORAVO IN VERSILIA E ORA CHE NE HO LA POSSIBILITÀ VE NE PARLO CON PARTICOLARE EMOZIONE. SI TRATTA DEL CARMIGNANO, UNA DOCG TOSCANA POCO CONOSCIUTA DA NOI IN VENETO, MA SICURAMENTE UNO DEI VINI PIÙ ANTICHI DELL’

ITALIA. A CARMIGNANO SI PRODUCEVA VINO SIN DAI TEMPI DEGLI ETRUSCHI, MA LA PRIMA DOCUMENTAZIONE SCRITTA IN CUI APPARE IL NOME DEL VINO È DATATA 1396; SI TRATTA DI UN ORDINE DI 15 SOME DI VINO PER LA CANTINA DI UN NOTAIO DI CARMIGNANO.IL VINO CARMIGNANO È OTTENUTO DAL VITIGNO SANGIOVESE, AL QUALE VENGO-NO AGGIUNTE PARTI DI CABERNET FRANC O CABERNET SAUVIGNON, IL CANAIOLO NERO, IL TREBBIANO TOSCANO, LA MALVASIA DEL CHIANTI E IL CANAIOLO BIANCO, E NECESSITA DI ALMENO DUE ANNI DI INVECCHIAMENTO, DI CUI UNO IN BOTTI DI ROVERE O CASTAGNO, MENTRE PER LE RISERVE NE OCCORRONO ALMENO TRE.IL CARMIGNANO PUÒ ESSERE TRANQUILLAMENTE CONSIDERATO IL PROGENITORE DI QUELLI CHE NOI TUTTI SIAMO ABITUATI A CHIAMARE “SUPERTUSCANS”, IN QUANTO GIÀ NEL 1600 PER LA SUA PRODUZIONE VENIVA AGGIUNTO AL SAN-GIOVESE DEL SAUVIGNON, VITIGNO IMPORTATO DALLA FRANCIA DAI DE MEDICI, ED ANCORA OGGI CONOSCIUTO NELLA ZONA COME “UVA FRANCESCA”, CIOÈ CHE PROVIENE DALLA FRANCIA. LA DOCG DEL CARMIGNANO SI ESTENDE NEI COMUNI DI CARMIGNANO E POGGIO A CAIANO, NELLA PARTE NORDORIENTALE DELLA TOSCANA. QUESTA ZONA, COSÌ VICINA ALL’APPENNINO TOSCO-EMILIANO, È FAVORITA DA UN CLIMA CALDO DI GIORNO E FRESCO DI NOTTE, E QUANDO PIOVE NELLA PARTE PIÙ ALTA DELLE MONTAGNE SI CREA UNA CONDENSA TALE DA REGALARE QUALCHE PIOGGIA A GIUGNO E A LUGLIO, MITIGANDO LA SICCITÀ.UN VINO COME IL CARMIGNANO BEN LO SI ACCOMPAGNA A TUTTA LA CUCINA TOSCANA, E NOI CHE SIAMO IN VENETO LO BEVIAMO MOLTO VOLENTIERI CON I MOSTRI ARROSTI FORTI, CON I NOSTRI FORMAGGI INVECCHIATI E CON I NOSTRI SUGHI IMPORTANTI. COMPOSTO DAGLI STESSI VITIGNI DEL CARMIGNANO, IL BARCO REALE NE È LA VERSIONE PIÙ GIOVANE. IL NOME BARCO REALE È QUELLO DELL’ ANTICA PROPRIETÀ MEDICEA, CHE COMPRENDEVA SIA LA RISERVA DI CACCIA DEI GRANDUCHI SIA LA ZONA DELLA PRIMA DOC DEL 1716, IL TUTTO RACCHIUSO DA UNA MURAGLIA DI 30 MIGLIA.

DenisMeneghini

CUCINA

CALAMARI RIPIENI ALLE ZUCCHINE CON GHERIGLI DI NOCE CROCCANTI

UN PIATTO DI MARE LEGGERO E FRESCO: DEI SEMPLICI CALAMARI FARCITI CON ZUCCHINE E NOCI.LA ZUCCHINA UTILIZZATA GRATTUGIATA PERCHÈ MEGLIO “LAVORABILE” E SCENOGRAFICA; LE NOCI INVECE HANNO SPEZZATO LA MORBIDEZZA DEL RIPIENO ED INSOLITO INGREDIENTE NELLE RICETTE DI PESCE, RISPETTO AI PIÙ COMUNI PISTACCHI O PINOLI. PER ADDENSARE UN RIPIENO UN PÒ TROPPO BAGNATO, OLTRE AL CLASSICO PANE GRATTUGIATO, UN PRODOTTO SANO E NATURALE QUALE IL GERME DI GRANO, CHE TANTO FÀ BENE AL NOSTRO ORGANISMO.QUESTI SFIZIOSI CALAMARI COSÌ FARCITI SI PRESTANO AD OGNI STAGIONE; INOLTRE PICCOLI CALAMARI SI RIVELANO PERFETTI PER UN ANTIPASTO, MA IN MAGGIORE QUANTITÀ E DIMENSIONI SONO OTTIMI ANCHE COME SECONDO PIATTO COMPLETO.

INGREDIENTI PER 9 SCHIACCIATINE:400G CALAMARI (12 CIRCA); 1 ZUCCHINA; 2 ACCIUGHE SOTT’OLIO AL PEPERONCINO; 4 GHERIGLI DI NOCE; 1 CUCCH GERME DI GRANO TOSTATO; 1 CUCCH SEMOLA; 3 CUCCH PANE GRATTUGIATO; 1 UOVO; 1/2 LIMONE SUCCO; VINO BIANCO; OLIO EVO; AGLIO IN POLVERE; SALE; PEPE NERO MACINATO

PROCEDIMENTOPULIRE I CALAMARI E PRIVARLI, DEI TENTACOLI, DA FRULLARE POI CON METÀ DELLA ZUCCHINA GRATTUGIATA E LE ACCIUGHE; UNIRE I GHERIGLI DI NOCE E L’UOVO QUINDI AZIONARE NUOVAMENTE IL FRULLATORE. ADDENSARE IL COMPOSTO CON IL GERME DI GRANO, LA SEMOLA ED IL PANE GRATTUGIATO, INSAPORENDO CON AGLIO E SALE. AIUTANDOSI CON LA SAC À POCHE FARCIRE I CALAMARI CON IL RIPIENO E DISPORLI IN UNA TEGLIA UNTA CON UN PÒ D’OLIO. COPRIRE CON LA RIMANENTE ZUCCHINA GRATTUGIATA E BAGNARE CON IL VINO BIANCO. CUOCERE IN FORNO A 180° CON FUNZIONE VENTILATA PER CIRCA 32 MINUTI BAGNANDO, A METÀ COTTURA, CON IL SUCCO DI LIMONE. PRIMA DI SERVIRE, SPOLVERARE CON IL PEPE NERO MACINATO.

MANUELA E SILVIA BIZZO SPIZZICHI E BOCCONI B [email protected]

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Page 86: La Piazza di Chioggia - 2012ott n127

BILANCIA 2 3/09

AL 22/10FASCINO REDUCI DA UN

PERIODO DI SPIETATA AU-TOCRITICA E DI ESAGERATA SELET-, POTRETE LIBERARE IL VOSTRO

LATO PIÙ ROMANTICO E FANTASIOSO · SALUTE NON PERDETE MOTIVAZIONE E SFOGGIATE UN ASPETTO TONICO E REAT-TIVO. EVENTUALI TERAPIE RIABILITATIVE OTTERRANNO RISULTATI

SCORPIONEDAL 23/10AL 22/11

FASCINO EROS FARÀ IN MODO DI AC-

CENDERE L’INTERESSE PER UNA CONO-SCENZA DI LUNGA DATA. TENETE A FRENO QUALCHE TESTARDAGGINE · SALUTE FARETE IL GIRO DI TUTTI I CEN-TRI FITNESS DELLA CITTÀ PER SCOVARE QUELLO PIÙ ATTREZZATO DAL PUNTO DI VISTA TECNICO. FORZA!

SAGITTARIODAL 23/11

AL 21/12FASCINO IL PARTNER PONE QUALCHE PALETTO

IN TERMINI DI REGOLARITÀ: FORSE SI SENTIRÀ TRASCURATO E RICH-IEDERÀ UNA PRESENZA PIÙ CONCRETA · SALUTE CURATE L’ALIMENTAZIONE E FATE ATTENZIONE ALLE CORRENTI D’ARIA IMPROVVISE: LA GOLA È IL VOSTRO PUNTO DEBOLE

CAPRICORNODAL 22/12AL 20/01

FASCINO DESIDEROSI DI NOVITÀ: CHI È IN COPPIA DA LUNGO TEMPO POTRÀ CONCEDERSI UN VIAGGIO O NUOVE ESPERIENZE · SALUTE AVETE UNA GRAN VOGLIA DI MUOVERVI: POTREBBE ESSERE UNA BUONA MOTI-VAZIONE PER ISCRIVERVI A UNA PALES-TRA ALL’AVANGUARDIA

ACQUARIODAL 21/01AL 19/02FASCINO AVRETE UNA FER-

REA DETERMINAZIONE A MANTENERE IL CONTROLLO NELLE RELAZIONI. APPROC-CIATE ALLA PASSIONE CON

DISINVOLTURA · SALUTE SARETE MOLTO CAPARBI NELL’ANDARE ALLA RICERCA DELLE CAUSE DI ALCUNE PROBLEMATICHE DI SALUTE, ACCETTATE ACCERTAMENTI

PESCIDAL 20/02

AL 20/03ASCINO CHIUDETE

DEFINITIVAMENTE CON UN RAPPORTO DA TROPPO TEMPO SOSPESO AD UN FILO. POTATE I RAMI SECCHI · SALUTE I CER-VICALI TORNANO A DARVI MOLTO FASTI-DIO: SCEGLIETE UN BUON FISIOTERAPISTA E IMPARATE A RILASSARVI MEDITANDO

ARIETEDAL 21/03

AL 20/04FASCINO VI ATTEN-DONO NUOVE CONO-

SCENZE, SE AMORE REGALERÀ PIÙ SODDISFAZIONI ALLE COPPIE DI LUNGA DURATA · SALUTE LA STAGIONE VI OFFRE OTTIMO CARBURANTE AL SISTEMA MUSCOLARE E CIÒ FARÀ LA DIFFERENZA ANCHE NELL’IMPEGNO IN PALESTRA

TORO DAL 21/04

AL 20/05ASCINO AP-

PROFITTATE DEL FATTO CHE VENERE

SAPRÀ TENERE ACCESO IL FUOCO DELLA PASSIONE: NON RISPARMIATE NESSUNA ENERGIA · SALUTE VI CIMENTERETE CON SUCCESSO IN EVENTUALI TORNEI, SIA A LIVELLO PROFESSIONALE CHE AMATORIALE PERCHÈ SIETE IN FORMA

GEMELLIDAL 21/05AL 21/06FASCINO UN ECCESSO DI NERVOSISMO POTRÀ

RISULTARVI DANNOSO, O COMPROMET-TERE RAPPORTI, CHE COSÌ USURATI FORSE NON ERANO · SALUTE NON DISPERDE-TEVI IN MILLE ATTIVITÀ E CURATE IL RIS-POSO E L’ALIMENTAZIONE NONOSTANTE IL CORPO ABBIA RISERVE EXTRA

CANCRO 22/06

22/07FASCINO LE STELLE METTER-

ANNO IN CIRCOLO UN RINNO-VATO DESIDERIO DI STABILITÀ CHE

FARÀ MOLTO BENE. COMUNICATE I VOSTRI BISOGNI · SALUTE CALMA E LUCIDITÀ SARANNO GARANTITE DAL RIL-ASSANTE SESTILE DI VENERE, CHE GA-RANTIRÀ LEGGEREZZA E COCCOLE

LEONE 23/07

AL 23/08FASCINO NON È UN BUON PERIODO, SEM-BRA CHE LA FORTUNA SIA GIRATA IN TUTTI I SENSI. SE POTETE RI-

PIÙ PRESTO · SALUTE GLI ACCIACCHI NON MANCANO A CAUSA DELL’UMIDITÀ STAGIONALE: PER LA SCHI-ENA NON DISDEGNATE DI METTERE LA PANCERINA

VERGINE 24/08 22/09

FASCINO VI CHIEDONO IL MASSIMO DELL’AUTONOMIA DEL REALISMO: NON IN-

GIGANTITE EVENTUALI DIVERGENZE, RELAZIONI APPAGANTI · SALUTE ADOTTATE UNO STILE DI VITA SANO, RICORRENDO ANCHE, SE SARÀ IL CASO, AD EVENTUALI INTEGRATORI ENERGETICI

Oroscopo

VERGINEVERGINEVERGINEVERGINE

LEONELEONELEONE 23/07 23/07

ALALALALAL 23/08 23/08AL 23/08ALAL 23/08ALFF

SENSIPIÙ

FFANNO

VATOFARÀ

GEMELLIGEMELLIDAL

DI

TOROTOROTOROTOROTOROTOROTORO

ALALALAL

ARIETEARIETEARIETEARIETEDALDAL 21/03 21/03DAL 21/03DALDAL 21/03DAL

ALAL

ACQUARIOACQUARIOACQUARIOACQUARIODALDALDALALALALALALFFASCINOASCINO

REA

CIATE

ALALFF

NOVITÀ È

SAGITTARIOSAGITTARIOSAGITTARIODALDALDAL

IN

ALALFFASCINOASCINO

FARÀCENDERE L’INTERESSE

PERIODOTOCRITICA

LA LUCE SI FA PIÙ FIOCA E L’UMORE CAMBIA:

SCEGLIETE COLORI VIVACI PER I VOSTRI CAPI

D’ABBIGLIAMENTO E REGALATEVI DEI BOM-BOM

OroscopoOroscopo3838

professionalità cortesia relaxrisultati igiene

Chioggia Provincia RegioneCONRIBUTO AFFITTI

SOLIDARIETÀ

16VELA

22

RegioneChioggia

14

CampolongoL’ECOMOBILE PER

RIFIUTI INGOMBRANTI

E’ in funzione da gennaio a Campo-longo Maggiore (In Riviera del Brenta)

un nuovo servizio chiamato ecomo-bile. Potranno essere conferiti rifi uti

ingombranti come mobili ed elettrodo-mestici. Sarà possibile conferire i rifi uti

ingombranti: Boion ogni 2° sabato del mese dalle 8 alle 12 in Via Pasolini (parcheggio ad ovest della piazza della

chiesa). Campolongo Maggiore ogni 4° sabato del mese dalle ore 8 alle 12 in Via Majorana (parcheggio del campo

sportivo).

EconomiaLA PROVINCIA VENDE QUOTE AUTOSTRADE

La Provincia di Venezia vende il 7 per cento delle quote possedute nell’autostrada Spa Venezia-Padova, pari a 171.173 azioni per un valore complessivo di 9.120.319,96 euro e lo 0,71 per cento delle azioni di Interporto di Venezia spa per un valore di 191.427,64 euro. I bandi di avviso sono pubblicati all’albo pretorio e sono disponibili sul sito www.provincia.venezia.it sezione bandi e concorsi. Il termine ultimo per la presentazione delle offerte è il 7 febbraio 2011

L’infl uenza A (H1N1) torna a colpire anche in Veneto, all’inizio del mese

di gennaio si registravano 9 ricoverati e un decesso. Si tratta per lo più di

persone già debilitate da malattie o convalescenti. Il virus quest’anno si

presenta con caratteristiche meno aggressive ma può avere delle compli-cazioni. Nel Veneziano si è registrato

anche il caso di un uomo di San Donà. Nel Miranese il presidente della Con-

ferenza dei sindaci dell’Ulss 13, Fabio Livieri, sollecita maggiori controlli nelle

scuole del territorio considerato il picco atteso per fi ne mese.

SanitàTORNA A COLPIRE

L’INFLUENZA SUINA

TerritorioAMBIENTE: MENO CO2, PIÙ QUALITÀ

Francesca Zaccariotto e il collega della Spezia, Marino Fiasella, insieme con gli assessori all’Ambiente Paolo Dalla Vecchia, al Trasporto Giacomo Gandolfo e alla Viabilità Emanuele Prataviera, con il direttore generale di Tecla (l’associazione che dal 2001 supporta la collaborazione fra le Province e l’Unione europea) Mario Battello. Due gli obiettivi. In primo luogo individuare un percorso comune tra le due Province per l’attuazione del Patto dei sindaci, il protocollo promosso dalla Direzione generale energia dell’Unione europea, per favorire la riduzione delle emis-sioni di Co2 siglato dalla Provincia di Venezia lo scorso 25 settembre. Sono inoltre state valutate le prospettive di fi nanziamento europeo su nuovi progetti imprenditoriali fi nalizzati all’utilizzazione di fonti energetiche alternative.

L’INTERVENTO

Grandi opere, i veneti chiedono partecipazionedi Alessandro Abbadir

Le devastanti alluvioni nel vicentino e nel padovano dello scorso novembre, però, hanno cambiato le carte in tavola. L’idrovia Padova – Venezia è diventata di nuovo un’opera utile. Da degli studi idraulici fatti, infatti, appare chiara la sua funzione di valvola di sfogo delle acque del padovano e del vicentino, senza perdere poi la caratteristica di infrastruttura di comunicazione commerciale (su acqua con

chiatte fra Padova e Venezia), che tra l’altro ha un impatto inquinante minore della cosidetta “camionabile”. Il problema però, come nel caso della Romea Commerciale, è che spesso le valutazioni su cosa realizzare, non seguono le priorità che emergono dal territorio. Queste opere progettate da tempo, sono viste per lo più come grandi affari, operazioni che una volta avviate sono diffi cili da cambiare e da adattare alle nuove priorità. Questo perché hanno già mosso ed impegnato gruppi imprenditoriali, fi umi di denaro potenziale o già stanziato che punta più su strade, su nuovo cemento, su ferrovie o idrovie. I cittadini però cominciano a svegliarsi e con loro anche tante forze politiche locali che “disubbidiscono” platealmente agli input che arrivano dai vertici dei partiti e si dimostrano più moderni degli imprenditori nel campo degli interventi sostenibili. Non si accettano più decisioni calate dall’alto che qualche ente locale fi nge di contrastare per poi accettare supinamente. Nascono comitati e fronti trasversali, che vogliono assemblee partecipazione, referendum. Sul futuro del territorio la gente vuole decidere non subire le scelte dei potentati d’affari. 1

*dottore oculista

POLITICA

28SCUOLA

30CULTURA

34

PRIMO PIANO

36-37INTORNO A NOI

41MOSTRE A PADOVA

43

Chioggia Provincia RegioneCONRIBUTO AFFITTI

SOLIDARIETÀ

16

22

Chioggia Provincia RegioneRegioneChioggia Provincia RegioneRegioneRegioneChioggiaChioggia

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Francesca Zaccariotto e il collega della Spezia, Marino Fiasella, insieme con gli assessori all’Ambiente Paolo Dalla Vecchia, al Trasporto Giacomo Gandolfo e alla Viabilità Emanuele Prataviera, con il direttore generale di Tecla (l’associazione che dal 2001 supporta la collaborazione fra le Province e l’Unione europea) Mario Battello. Due gli obiettivi. In primo luogo individuare un percorso comune tra le due Province per l’attuazione del Patto dei sindaci, il protocollo promosso dalla Direzione generale energia dell’Unione europea, per favorire la riduzione delle emis-sioni di Co2 siglato dalla Provincia di Venezia lo scorso 25 settembre. Sono inoltre state valutate le prospettive di fi nanziamento europeo su nuovi progetti imprenditoriali fi nalizzati all’utilizzazione di fonti energetiche alternative.

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L’Intervento

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*Partito Socialista

di Gianni Nonnato*

Ulss 14 e ospedale, quale destino per Chioggia?

Sanità

10-14

Intoppi per la riscossione dei bonus gas

Il caso

4-8

Elezioni, partiti e gruppi politici in fermentoLa campagna elettorale è ormai alle por-te e le consultazioni tra i diversi partiti e i gruppi politici sono iniziate da tempo. Il partito più corteggiato al momento sembra l’Udc, quasi conteso tra centrodestra e centrosinistra. Ma i tempi non sono ancora maturi per una decisione e l’Udc cittadino ha imparato l’arte della mediazione. A puntare su un’alleanza con l’Udc sarebbero sia il Pd, che prende a modello l’esperienza veneziana di Orsoni, in coalizione con i par-titi di centro, sia il Pdl, che ha apprezzato

l’impegno e la compattezza del partito nella passata esperienza amministrativa. All’interno del Pdl si attende l’esito delle consultazioni per capire se i consiglieri che nella passata amministrazione erano rimasti fi no alla fi ne fedeli al mandato, siano anco-ra parte del partito. Il gruppo smentisce per ora la creazione di una lista civica separata e attende alcune risposte dai vertici del Pdl.Certa è invece la discesa in campo di Romano Tiozzo con una lista civica sepa-rata, esattamente come aveva fatto nel

2007, rendendosi disponibile come possibi-le candidato sindaco per una coalizione di centrodestra. Si tratta, a detta di Tiozzo, “di un grup-po politico coeso, con idee ben chiare, che si appresta ad iniziare a testa alta e senza scheletri negli armadi l’imminente campa-gna elettorale”.

“TOLÉLE” DI CHIOGGIA IN MOSTRA A CATTOLICAGli ex voto fanno parte di quel patrimonio di Fede e di cultura che comunemente si chiama devozione o pietà popolare. La “pietà popolare non può essere ignorata, ne trattata con indifferenza o disprezzo” scriveva il papa Giovanni Paolo II.

21

www.lapiazzaweb.itil sito del giornale

PARENTOPOLI NEL VENEZIANOParentopoli, dopo Roma anche Ve-nezia, anche se le possibili proporzioni di un eventuale scandalo, non sembrano certamente quelle emerse nella capitale. A lanciare le accuse all’amministrazione comunale e alle municipalizzate vene-ziane era stato il sindacato Usb.

28

L P

www.lapiazzaweb.it

di Chioggia

Da Chioggia alla Mongolia in moto

Il viaggio

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14

EDITORIALEGrandi opere, i veneti chiedono partecipazione di Alessandro Abbadir

Grandi opere, il Veneto e i veneti, si interrogano e chiedono più parteci-pazione alle scelte infrastrutturali che determineranno il futuro del loro territorio. Sul tavolo di interventi e progetti ce ne sono molti. Alcuni già conclusi o da completare, come la Pedemontana e il Passante di Mestre (con le opere complementari), il sistema Metropolitano Ferroviario di Super-fi cie (appena avviato), altri da defi nire e alcuni addirittura solo abbozzati. Si pensi alla Romea Commerciale, alla camionabi-le Padova – Venezia, al completamento dell’Idrovia Padova Venezia, all’elettrodot-to Dolo-Camin, al Polo logistico portuale di Mira, Veneto City, l’alta Velocità nel Veneto orientale.

Sono opere che insistono e hanno come terminale ultimo, attraversando le province di Padova e Rovigo (nel caso della Commerciale), il territorio della pro-vincia di Venezia. Ma le ricadute sono su tutti i veneti. Si pensi ad esempio al com-pletamento dell’Idrovia Padova – Venezia. L’opera cominciata negli anni 60 è stata realizzata solo nella parte iniziale a ridosso della laguna di Venezia, ed è sempre stata considerata un’opera mastodontica inutile e costosissima da fi nire.

3

Page 87: La Piazza di Chioggia - 2012ott n127

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Page 88: La Piazza di Chioggia - 2012ott n127