La percezione del - Istituto Superiore di Sanità · A cura di: Giuliano Carrozzi1, Davide...
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La percezione del rischio, l’informazione
e la formazione in ambito lavorativo
Dati della Sorveglianza PASSI 2010-2013
Marzo 2015
Progressi delle Aziende Sanitarie per la Salute in Italia
A cura di: Giuliano Carrozzi
1, Davide Ferrari
1, Letizia Sampaolo
2, Federica Balestra
1, Lara Bolognesi
1,
Nicoletta Bertozzi3, Valentina Minardi
4, Gianluigi Ferrante
4, Maria Masocco
4, Stefania Salmaso
4
1Dipartimento di Sanità Pubblica, AUsl Modena;
2Dipartimento di Sanità Pubblica, AUSL Modena e Università Ca’
Foscari, Venezia; 3Dipartimento di Sanità Pubblica, AUSL Romagna;
4Centro Nazionale di Epidemiologia, Sorveglianza
e Promozione della Salute, Istituto Superiore di Sanità
Gruppo Tecnico PASSI nazionale: Paolo D’Argenio, Angelo D’Argenzio, Nicoletta Bertozzi, Sandro Baldissera, Giuliano Carrozzi, Marco Cristofori, Elisabetta Contoli, Amalia De Luca, Barbara De Mei, Gianluigi Ferrante, Maria Masocco, Valentina Minardi, Elisa Quarchioni, Valentina Possenti, Stefano Campostrini, Pirous Fateh-Moghadam, Mauro Ramigni, Massimo Oddone Trinito, Stefania Vasselli, Luana Penna, Alberto Perra, Stefania Salmaso Coordinatori regionali PASSI: T. Agostini, P. Angelini, MC. Antoniotti, V. Aprile, R. Baldi, E. Balocchini, R. Bardelli, C. Bietta, S. Bongiorno, L. Camana, A. Capon, R. Carloni, G. Cauzillo, R. Cecconi, R. Cecconi, V. Cofini, RM. Cristaudo, M. Cristofori, C. Culotta, A. D’Alò, G. Dardanoni, G. De Lorenzo, G. Di Giorgio, G. Diodati, ML. Duratorre, A. Fanolla, L. Ferrari, P. Ferrari, F. Filippetti, AC. Finarelli, M. Gallo, T. Gallo, G. Garofalo, CA. Germinario, MB. Grasso, S. Iacovacci, A. Lancia, D. Lombardi, R. Masala, F. Mazzoli Marradi, C. Melani, M. Melis, P. Miceli, F. Michieletto, S. Milani, A. Mira, P. Oreste, I. Osquino, R. Passatempo, T. Pelaggi, ME. Pirola, R. Pizzuti, V. Pomo, L. Pontalti, S. Rago, M. Ramigni, G. Rocca, E. Rovarey, R. Salaroli, S. Scondotto, F. Sconza, A. Silvestri, G. Tagliavento, D. Tiberti, A. Tosti, C. Turchi, E. Turi, S. Weiss, C. Zocchetti
3
Modulo sulla Sicurezza sul lavoro
La promozione della cultura della sicurezza in ambito lavorativo e la corretta percezione dei rischi sono fattori importanti nel processo di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori, riconosciuti dagli ultimi Piani Sanitari Nazionali e dal DPCM 17/12/2007, che recepisce il Patto Stato-Regioni per la tutela della salute e la prevenzione nei luoghi di lavoro. A questo riguardo il D.lgs. 81/08, cosiddetto Testo unico in materia di tutela della salute e sicurezza sul lavoro, assegna al datore di lavoro specifici obblighi di informazione e formazione dei lavoratori sui rischi lavorativi e la loro prevenzione. Contenuti, durata e modalità della formazione dei lavoratori sono stati definiti da Accordi Stato-Regioni entrati in vigore nel gennaio 2012. Il modulo opzionale sulla Sicurezza sul Lavoro si pone l’obiettivo di indagare proprio questi aspetti: percezione del rischio di infortunio o malattia in ambito lavorativo e prevalenza di interventi di informazione e formazione sui rischi lavorativi e oltre a questi la diffusione dell’utilizzo dei dispositivi di protezione individuale, quale aspetto indicativo dell’attenzione ai comportamenti di autotutela. L’analisi ha dedicato particolare attenzione ai settori a maggior rischio, di seguito denominati “di interesse”, individuati da alcuni piani regionali di prevenzione 2010-2012 - tra i quali quello della regione Emilia-Romagna - come gli ambiti a cui dedicare maggiore impegno in termini di azioni di prevenzione e vigilanza, in quanto a più alto rischio di infortuni e/o malattie professionali: l’edilizia, la metalmeccanica, la lavorazione del legno, l’agricoltura, la sanità e i trasporti.
Caratteristiche del campione di lavoratori intervistato
Il modulo opzionale è stato adottato da 17 Regioni/PA (Piemonte, Valle d'Aosta, Lombardia, P.A. Trento, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, Marche, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sardegna) ed è stato somministrato agli intervistati che hanno riferito di lavorare (62% del campione); di questi l’89% ha dichiarato di aver un lavoro continuativo e l’11% non continuativo. Le analisi sono state fatte su 59.311 interviste in cui era stato compilato il modulo sulla sicurezza sul lavoro (14.866 del 2010, 21.054 del 2011, 11.688 del 2012 e 11.703 del 2013).
Quali Regioni hanno partecipato al modulo “Sicurezza sul lavoro” e in quali anni
RegioneNumero
interviste
Anni di
partecipazione
Piemonte 6.198 2011-2013
Valle d'Aosta 829 2010-2013
Lombardia 3.746 2010-2013
P.A. Trento 792 2010-2011
Veneto 6.812 2010-2011
Friuli Venezia Giulia 1.456 2011-2013
Liguria 3.573 2010-2013
Emilia-Romagna 4.628 2010-2011
Toscana 3.927 2010-2011
Umbria 2.574 2011-2013
Marche 1.590 2010-2011
Lazio 7.537 2010-2013
Abruzzo 1026 2012-2013
Molise 556 2011-2013
Campania 3.867 2010-2013
Puglia 4.439 2010-2013
Basilicata 2.002 2011-2013
Calabria 1.893 2011-2013
Sardegna 1.866 2011-2013
Totale 59.311
4
I settori di occupazione
I servizi e il commercio risultano essere i settori più rappresentati nel campione di lavoratori intervistato.
Settori (%) PASSI 2010-13
1
4
5
6
6
8
8
9
9
21
23
0,4
0 10 20 30 40
Altro
Lavorazione legno e carta
Trasporti
Agricoltura
Pubblica amministrazione
Scuola e università
Altre manifatturiere
Edilizia
Sanità
Metalmeccanica
Commercio
Altri servizi
%
Tra le persone che hanno riferito di lavorare in modo continuativo i settori più rappresentati sono i servizi e il commercio.
Gli intervistati con un lavoro non continuativo, invece, sono occupati prevalentemente nei servizi, nel commercio, nell’edilizia e nell’agricoltura.
Settori per tipologia di lavoro* (%) PASSI 2010-13
1
2
3
4
5
6
7
11
12
21
28
0,3
1
6
5
9
7
9
8
21
0,6
4
8
22
0 10 20 30 40
Altro
Lavorazione legno e carta
Pubblica amministrazione
Trasporti
Sanità
Scuola e università
Metalmeccanica
Altre manifatturiere
Agricoltura
Edilizia
Commercio
Altri servizi
%
Non continuativo Continuativo
* Lavoro continuativo: persone che riferiscono di lavorare in modo continuativo nel tempo (a tempo pieno o part-time); Lavoro non continuativo: persone che riferiscono di lavorare solamente per alcuni periodi durante l’anno (es. lavoratori stagionali)
Circa un terzo del campione (36%) ha riferito di essere occupato nei settori considerati a maggior rischio e definiti “di interesse”, a cui i servizi di prevenzione e sicurezza sul lavoro delle ASL devono dedicare particolare attenzione nelle loro attività. In particolare:
- il 9% lavora in metalmeccanica
- il 9% nella sanità
- l’8% nell’edilizia
- il 5% nell’agricoltura
- il 4% nei trasporti
- l’1% nella lavorazione del legno e della carta.
La percentuale di lavoratori occupati nei settori di interesse è maggiore negli uomini (in tutte le classi d’età), nelle persone con una bassa istruzione e in quelle con molte difficoltà economiche.
5
Questa quota è lievemente più alta nelle Regioni del Sud (38%) e del Nord (37%) rispetto a quelle del Centro (32%).
Occupati nei settori di interesse per Regione (%) PASSI 2010-13
36 35 30
37
3340
333434
353636383940404040
43
56
0
20
40
60
80
Basilic
ata
Molis
e
Puglia
Piem
onte
Veneto
Emilia
-Rom
agna
Friu
li Venezia
Giu
lia
Calabria
P.A. T
rento
Sard
egna
Pool Regio
ni
Valle d
'Aost
a
Toscana
Campania
Mar
che
Abruzz
o
Umbria
Liguria
Lom
bardia
Lazio
%
Le mansioni
Le mansioni più diffuse nel campione di lavoratori intervistato sono quelle di impiegato e operaio.
Mansioni (%) PASSI 2010-13
2
1
1
1
1
2
2
4
5
5
6
11
29
30
0 10 20 30 40 50
Altro
Conducente
Forze dell'ordine/militari
Medico
Operatore socio-sanitario
Collaboratore domestico
Infermiere/tecnico sanitario
Insegnante/professore
Artigiano
Commerciante
Dirigente/datore
Libero professionista
Operaio
Impiegato
%
6
La distribuzione delle mansioni nelle persone che hanno dichiarato di lavorare in modo continuativo è simile a quella dell’intero campione intervistato.
Tra i lavoratori non continuativi, invece, è significativamente maggiore la percentuale di operai e collaboratori domestici ed è inferiore quella di impiegati.
Mansioni per tipologia di lavoro (%) PASSI 2010-13
3
6
5
5
45
1
1
1
1
3
4
6
32
10
0,3
0,7
0,7
3
2
19
0,3
0,6
2
5
5
1
11
27
0 10 20 30 40 50
Altro
Forze dell'ordine/militari
Medico
Conducente
Operatore socio-sanitario
Collaboratore domestico
Infermiere/tecnico sanitario
Insegnante/professore
Artigiano
Commerciante
Dirigente/datore
Libero professionista
Operaio
Impiegato
%
Non continuativo Continuativo
Le mansioni sono state classificate in tre tipologie:
- manuali
- non manuali esecutive
- non manuali dirigenziali*.
Nel complesso il 39% del campione svolge un lavoro manuale, percentuale che sale nei settori di interesse.
Il 44% ha riferito di aver una mansione non manuale esecutiva, cioè alle dipendenze, e il 17% di esercitare un lavoro non manuale dirigenziale.
Tipologia di mansione* (%) PASSI 2010-13
3944
17
53
29
18
0
20
40
60
80
Manuale Non manuale
esecutiva
Non manuale
dirigenziale
%
Tutti i settori Settori di particolare interesse
* Mansioni:
- manuali: operaio, artigiano, conducente, collaboratore domestico, operatore socio-sanitario;
- non manuali esecutive: impiegato, commerciante, insegnante/professore, infermiere/tecnico sanitario, forze dell'ordine/militari;
- non manuali dirigenziali: dirigente/datore, libero professionista, medico.
7
Percezione del rischio di subire un infortunio sul lavoro
Il 15% dei lavoratori intervistati considera assente la possibilità di subire un infortunio, il 59% bassa, il 22% alta e il 4% molto alta.
La percezione del rischio di subire un infortunio è più alta nei lavoratori occupati nei settori di interesse.
La percentuale di lavoratori che hanno riferito alto o molto alto il rischio di subire un infortunio non è differente tra chi ha un lavorato continuativo (26%) e chi l’ha non continuativo (27%).
Percezione del rischio di subire un infortunio sul lavoro (%)*
PASSI 2010-13
15
59
22
48
49
7
36
0
20
40
60
80
Assente Bassa Alta Molto alta%
Tutti i settori Settori di particolare interesse
* Esclusi i non so (pari all’0,7% sia in tutti i settori sia nei settori di interesse)
In particolare la percezione del rischio di subire un infortunio è più alta tra i lavoratori occupati nell’edilizia, nei trasporti e nell’agricoltura.
Percezione del rischio di subire un infortunio sul lavoro alta/molto alta per settore (%)
PASSI 2010-13
11
14
17
24
27
33
36
39
44
46
57
10
0 20 40 60 80 100
Altro
Scuola e università
Commercio
Altri servizi
Altre manifatturiere
Pubblica amministrazione
Sanità
Metalmeccanica
Lavorazione legno e carta
Agricoltura
Trasporti
Edilizia
%
La percentuale di lavoratori che hanno riferito la possibilità di subire un infortunio sul lavoro alta o molto alta è maggiore tra chi svolge una mansione manuale e più bassa tra chi ne fa una non manuale esecutiva.
Percezione del rischio di subire un infortunio sul lavoro per tipologia di mansione (%)
PASSI 2010-13
6
52
35
7
21
66
2
18
59
20
3
11
0
20
40
60
80
Assente Bassa Alta Molto alta%
Manuale Non manuale esecutiva Non manuale dirigenziale
8
Le mansioni che hanno riportato una più alta percezione del rischio di subire un infortunio sono i conducenti, le forze dell’ordine o militari, gli infermieri o tecnici sanitari e gli operatori socio-sanitari.
Percezione del rischio di subire un infortunio sul lavoro alta/molto alta per mansione (%)
PASSI 2010-13
29
10
11
11
17
23
23
34
40
43
43
48
58
68
0 20 40 60 80 100
Altro
Impiegato
Insegnante/professore
Commerciante
Collaboratore domestico
Dirigente/datore
Libero professionista
Medico
Artigiano
Operaio
Operatore socio-sanitario
Infermiere/tecnico sanitario
Forze dell'ordine/militari
Conducente
%
La percezione del rischio di infortunio in ambito lavorativo è maggiore tra le Regioni del Sud (30%) rispetto a quelle del Nord (24%) e del Centro (25%), differenza significativa sul piano statistico.
Tali differenze territoriali si mantengono anche restringendo l’analisi ai soli settori di interesse (62% al Nord, 57% al Centro e 52% al Sud).
Percezione del rischio di subire un infortunio sul lavoro alta/molto alta per Regione (%) PASSI 2010-13
2622
26
25
2328
23242525262627282828303336
47
0
20
40
60
80
Molis
e
Puglia
Sard
egna
Basilic
ata
Calabria
Liguria
Toscana
Valle d
'Aost
a
Umbria
Pool Regio
ni
Emilia
-Rom
agna
Friu
li Venezia
Giu
lia
Veneto
Abruzz
o
Campania
Lazio
Mar
che
P.A. T
rento
Piem
onte
Lom
bardia
%
9
La percezione del rischio di subire un infortunio è più alta tra i lavoratori:
- uomini
- con una bassa istruzione
- con molte difficoltà economiche
- stranieri
- occupati nei settori di interesse
- con mansioni manuali
- che hanno ricevuto informazioni sui rischi lavorativi
- che hanno riferito un infortunio negli ultimi 12 mesi.
Percezione del rischio di subire un infortunio sul lavoro alta/molto alta (%)
PASSI 2010-13
32%
26%
25%60%
20%
32%
24%13%
42%
43%
17%
21%
29%39%
15%
24%
38%36%
17%
33%
25%27%
26%
0% 20% 40% 60% 80%
no
sì
ASSENZA PER INFORTUNIO
no
sì
AVER AVUTO INFORMAZIONI*
non manuale dirigenziale
non manuale esecutiva
manuale
TIPOLOGIA DI MANSIONE
no
sì
SETTORI DI INTERESSE
straniera/doppia
italiana
CITTADINANZA
nessuna
qualche
molte
DIFF. ECONOMICHE
laurea
media superiore
media inferiore
nessuna/elementare
ISTRUZIONE
donne
uomini
SESSO
50-69
35-49
18-34
CLASSE D'ETA'
Totale: 26,3% (IC 95%: 25,8%-26,7%)
* Informazioni su come prevenire gli infortuni sul lavoro
Analizzando le variabili considerate in un modello di regressione logistica, si registra una significativa associazione con la classe d’età 50-69 anni, il genere maschile, la presenza di molte difficoltà economiche, la bassa istruzione, i settori di interesse, la mansione manuale, l’aver avuto informazioni su come prevenire gli infortuni e l’assenza dal lavoro per infortunio negli ultimi 12 mesi.
Se si limita l’analisi ai lavoratori con una mansione manuale si mantengono significative le associazioni con tutte le variabili, ad eccezione della classe d’età.
Regressione logistica per la percezione del rischio di subire un infortunio sul lavoro alta/molto alta (%)
PASSI 2010-13
* Categoria di riferimento
10
Percezione del rischio di contrarre una malattia legata al lavoro
Il 24% dei lavoratori intervistati considera assente la possibilità di contrarre una malattia legata al lavoro, il 57% bassa, il 17% alta e il 2% molto alta.
La percezione del rischio di contrarre una malattia legata al lavoro è più alta nei lavoratori occupati nei settori di interesse.
La percentuale di lavoratori che hanno riferito alto o molto alto il rischio di contrarre una malattia legata al lavoro è significativamente maggiore tra chi ha un lavorato continuativo (20%) rispetto a chi l’ha non continuativo (17%).
Percezione del rischio di contrarre una malattia legata al lavoro (%)*
PASSI 2010-13
24
57
17
2
16
55
3
26
0
20
40
60
80
Assente Bassa Alta Molto alta%
Tutti i settori Settori di particolare interesse
* Esclusi i non so (pari all’1% sia in tutti i settori sia nei settori di interesse)
In particolare la percezione di contrarre una malattia legata al lavoro è più alta tra i lavoratori occupati nella sanità, nell’edilizia e trasporti.
Percezione del rischio di contrarre una malattia legata al lavoro
alta/molto alta per settore (%) PASSI 2010-13
8
13
18
20
20
23
24
24
27
30
39
9
0 20 40 60 80
Altro
Commercio
Altri servizi
Altre manifatturiere
Lavorazione legno e carta
Scuola e università
Pubblica amministrazione
Agricoltura
Metalmeccanica
Trasporti
Edilizia
Sanità
%
La percentuale di lavoratori che hanno riferito la possibilità di contrarre una malattia legata al lavoro alta o molto alta è maggiore tra chi svolge una mansione manuale.
Percezione del rischio di contrarre una malattia legata al lavoro per tipologia di mansione (%)
PASSI 2010-13
18
56
23
3
26
59
1
28
56
14
2
14
0
20
40
60
80
Assente Bassa Alta Molto alta%
Manuale Non manuale esecutiva Non manuale dirigenziale
11
La percezione del rischio di contrarre una malattia legata al lavoro è più alta tra le figure sanitarie o socio-sanitarie.
Percezione del rischio di contrarre una malattia legata al lavoro
alta/molto alta per mansione (%) PASSI 2010-13
19
7
8
11
14
15
24
25
26
42
43
45
49
56
0 20 40 60 80 100
Altro
Commerciante
Collaboratore domestico
Impiegato
Libero professionista
Dirigente/datore
Insegnante/professore
Artigiano
Operaio
Forze dell'ordine/militari
Conducente
Operatore socio-sanitario
Medico
Infermiere/tecnico sanitario
%
Tale percezione è leggermente maggiore tra le Regioni del Sud (21%) e del Centro (20%) rispetto a quelle del Nord (18%), differenza significativa sul piano statistico.
Le differenze territoriali evidenziate sono più evidenti se si restringe l’analisi ai soli settori di interesse (26% al Nord, 31% al Centro e 33% al Sud).
Percezione del rischio di contrarre una malattia legata al lavoro alta/molto alta per Regione (%)
PASSI 2010-13
19 141818 1520
15171717191919202021232324
40
0
20
40
60
80
Molis
e
Puglia
Friu
li Venezia
Giu
lia
Sard
egna
Emilia
-Rom
agna
Mar
che
Lazio
Umbria
Veneto
Pool Regio
ni
Calabria
Campania
Toscana
Liguria
Lom
bardia
Valle d
'Aost
a
P.A. T
rento
Basilic
ata
Piem
onte
Abruzz
o
%
12
La percezione del rischio di contrarre una malattia legata al lavoro è più alta tra i lavoratori:
- 35-49enni
- uomini
- con una bassa istruzione
- con molte difficoltà economiche
- che lavorano nei settori di interesse
- che svolgono una mansione manuale
- che hanno ricevuto informazioni sui rischi lavorativi e la loro prevenzione
- che hanno riferito una malattia legata al lavoro negli ultimi 12 mesi
Percezione del rischio di contrarre una malattia legata al lavoro alta/molto alta (%)
PASSI 2010-13
20%
19%
18%
39%
16%
25%
16%15%
26%
29%
14%
16%
21%29%
18%
18%
24%21%
17%
21%
19%21%
17%
0% 20% 40% 60% 80%
no
sì
ASSENZA PER MALATTIA^
no
sì
AVER AVUTO INFORMAZIONI*
non manuale dirigenziale
non manuale esecutiva
manuale
TIPOLOGIA DI MANSIONE
no
sì
SETTORI DI INTERESSE
straniera/doppia
italiana
CITTADINANZA
nessuna
qualche
molte
DIFF. ECONOMICHE
laurea
media superiore
media inferiore
nessuna/elementare
ISTRUZIONE
donne
uomini
SESSO
50-69
35-49
18-34
CLASSE D'ETA'
Totale: 19,3% (IC 95%: 18,9%-19,7%)
* Informazioni su come prevenire le malattie professionali ^ Malattia legata al lavoro
Analizzando le variabili considerate in un modello di regressione logistica, si evidenzia l’associazione con l’età, il livello d’istruzione medio-alto, la presenza di molte difficoltà economiche, i settori di interesse, la mansione manuale, l’aver ricevuto informazioni sulle malattie professionali e l’aver avuto una malattia legata al lavoro.
Se si limita l’analisi ai soli lavoratori con una mansione manuale, si evidenziano le stesse associazioni con la sola aggiunta del genere.
Regressione logistica per la percezione del rischio di contrarre una malattia legata al lavoro alta/molto alta (%)
PASSI 2010-13
* Categoria di riferimento ^ Malattia legata al lavoro
13
Informazioni su come prevenire gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali
Oltre la metà (56%) dei lavoratori intervistati ha dichiarato di aver ricevuto informazioni negli ultimi 12 mesi sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro o delle malattie professionali (53% sugli infortuni e 41% sulle malattie professionali).
Il 44% non ha ricevuto invece alcuna informazione.
La percentuale di chi riferisce di aver ricevuto informazioni è più alta tra gli addetti occupati nei settori di interesse (66%).
Le informazioni sono state riportate in percentuale statisticamente maggiore dalle persone con un lavoro continuativo (58%) rispetto a quelle con lavoro non continuativo (41%).
A dichiarare di aver ricevuto informazioni sono soprattutto i lavoratori occupati in metalmeccanica, edilizia e lavorazione del legno e della carta.
Aver ricevuto informazioni su come prevenire gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali (%)*
PASSI 2010-13
3
38
3
34
17
46
15
44
0 20 40 60 80
Nessuna informazione
Sugli infortuni e sulle malattie
professionali
Solo sulle malattie professionali
Solo sugli infortuni
%
Tutti i settoriSettori di particolare interesse
* Esclusi i non so (pari al 2% circa in tutti i settori e all’0,5% nei settori di interesse)
Aver ricevuto informazioni su come prevenire gli infortuni sul lavoro e/o le malattie professionali
per settore (%) PASSI 2010-13
46
47
47
52
57
63
64
65
71
71
76
38
0 20 40 60 80 100
Altro
Commercio
Agricoltura
Altri servizi
Scuola e università
Pubblica amministrazione
Trasporti
Sanità
Altre manifatturiere
Lavorazione legno e carta
Edilizia
Metalmeccanica
%
Le informazioni, soprattutto sugli infortuni, sono state riferite maggiormente dalle persone con una mansione manuale.
Aver ricevuto informazioni su come prevenire gli infortuni sul lavoro e/o le malattie professionali
per tipologia di mansione (%) PASSI 2010-13
50
37
3
10
45
38
4
14
40
39
2
18
0 20 40 60 80
Nessuna informazione
Sugli infortuni e sulle malattie
professionali
Solo sulle malattie professionali
Solo sugli infortuni
%
Non manuale diregenziale Non manuale esecutiva Manuale
14
In particolare la percentuale di chi ha ricevuto informazioni è maggiore tra infermieri, tecnici sanitari, dirigenti, forze dell’ordine e i militari e operai.
Aver ricevuto informazioni su come prevenire gli infortuni sul lavoro e/o le malattie professionali
per mansione (%) PASSI 2010-13
46
11
39
40
47
55
57
58
61
61
64
64
65
69
0 20 40 60 80 100
Altro
Collaboratore domestico
Commerciante
Libero professionista
Insegnante/professore
Artigiano
Medico
Impiegato
Conducente
Operatore socio-sanitario
Operaio
Forze dell'ordine/militari
Dirigente/datore
Infermiere/tecnico sanitario
%
La percentuale di lavoratori che hanno ricevuto informazioni appare più alta nelle Regioni del Nord (59%) e del Centro (56%) rispetto a quelle del Sud (52%), differenza significativa sul piano statistico.
Le differenze territoriali si mantengono anche restringendo l’analisi ai soli settori di interesse (69% al Nord, 67% al Centro e 62% al Sud).
Aver ricevuto informazioni su come prevenire gli infortuni sul lavoro e/o le malattie professionali
per Regione (%) PASSI 2010-13
5746
565650
585253555656575858
5960606263
73
0
20
40
60
80
100
Basilic
ata
Piem
onte
P.A. T
rento
Molis
e
Friu
li Venezia
Giu
lia
Abruzz
o
Veneto
Toscana
Lom
bardia
Emilia
-Rom
agna
Mar
che
Valle d
'Aost
aLa
zio
Pool Regio
ni
Umbria
Liguria
Sard
egna
Puglia
Campania
Calabria
%
15
La percentuale di persone che hanno ricevuto informazioni sulla prevenzione degli infortuni o delle malattie professionali è più alta tra i lavoratori:
- 35-49enni
- uomini
- con un’istruzione medio-alta
- senza molte difficoltà economiche
- con cittadinanza italiana
- occupati nei settori di interesse
- con mansioni manuali
- che hanno riferito almeno un’assenza negli ultimi 12 mesi per infortunio o malattia legata al lavoro.
Nel valutare l’apparente incongruenza tra l’aver ricevuto informazioni e l’aver riferito assenze per infortunio o malattia va ricordato che i lavoratori dei settori di interesse o con mansioni più a rischio sono probabilmente quelli più informati. Inoltre è possibile che chi ha subito un infortunio sia adeguatamente informato sulle misure di sicurezza in seguito all’evento.
Analizzando le variabili considerate in un modello di regressione logistica, si conferma l’associazione con la classe d’età 35-49 anni, il genere maschile, il livello d’istruzione medio-alto, l’assenza di molte difficoltà economiche, la cittadinanza italiana, i settori di interesse, la mansione manuale e l’essersi assentati dal lavoro negli ultimi 12 mesi per infortunio o malattia legata al lavoro.
Aver ricevuto informazioni su come prevenire gli infortuni sul lavoro e/o le malattie professionali (%)
PASSI 2010-13
55%
60%
48%
57%
58%
53%
61%49%
46%
57%
54%
56%45%
66%
50%
55%
50%
61%
56%
55%
58%
0% 20% 40% 60% 80% 100%
no
sì
INFORTUNIO E/O MALATTIA*
non manuale dirigenziale
non manuale esecutiva
manuale
TIPOLOGIA DI MANSIONE
no
sì
SETTORI DI INTERESSE
straniera/doppia
italiana
CITTADINANZA
nessuna
qualche
molte
DIFF. ECONOMICHE
laurea
media superiore
media inferiore
nessuna/elementare
ISTRUZIONE
donne
uomini
SESSO
50-69
35-49
18-34
CLASSE D'ETA'
Totale: 55,9% (IC 95%: 55,4%-56,5%)
* Assenza dal lavoro negli ultimi 12 mesi per infortunio o malattia legata al lavoro
Regressione logistica per l’aver ricevuto informazioni su come prevenire gli infortuni sul lavoro
e/o le malattie professionali (%) PASSI 2010-13
* Categoria di riferimento ^ Assenza dal lavoro negli ultimi 12 mesi per infortunio o malattia legata al lavoro
16
Le informazioni sono state fornite soprattutto mediante corsi di formazione e materiali informativi o opuscoli specifici.
Come e da chi sono state date le informazioni (%) PASSI 2010-13
15
18
32
64
14
15
33
63
0 20 40 60 80 100
Superiori o colleghi
Medico competente/
medico di fabbrica
Materiali informativi/
opuscoli specifici
Corsi di formazione
%
Tutti i settori
Settori di particolare interesse
Uso dei dispositivi di protezione individuale (DPI)
Tra i lavoratori le cui mansioni richiedono l’uso di dispositivi di protezione individuale, il 72% li usa sempre quando necessario, il 14% quasi sempre e il 9% a volte.
Il 5% ha dichiarato di non usarli mai: il 3% perché non gli sono stati forniti e l’altro 2% per altri motivi.
Nei settori di interesse la distribuzione della frequenza dell’uso dei dispositivi di protezione individuale non si differenzia di molto rispetto a tutti i settori.
Uso dei dispositivi di protezione individuale (%)* PASSI 2010-13
72
149
3 2
72
168
2 20
20
40
60
80
100
Sempre Quasi
sempre
A volte Mai,
non forniti
Mai,
per altri
motivi
%
Tutti i settori Settori di interesse
* Esclusi gli intervistati che hanno riferito che il proprio lavoro non ne richiede l’uso e i non so (pari a circa l’1% sia in tutti i settori sia nei settori di interesse)
La percentuale di persone che hanno riferito di utilizzare sempre i DPI, se e quando è richiesto, è più alta tra chi ha un lavoro continuativo (73%) rispetto a chi l’ha non continuativo (57%).
17
I dispositivi di protezione individuale sono usati in percentuali più alte tra i lavoratori della sanità e della metalmeccanica.
Uso dei dispositivi di protezione individuale per settore (%) PASSI 2010-13
55
64
68
69
70
72
74
76
78
79
79
49
0 20 40 60 80 100
Altro
Agricoltura
Scuola e università
Edilizia
Altri servizi
Commercio
Lavorazione legno e carta
Trasporti
Pubblica amministrazione
Altre manifatturiere
Sanità
Metalmeccanica
%
Non appaiono grosse differenze nell’uso dei dispositivi di protezione individuale per tipologia di mansione.
Uso dei dispositivi di protezione individuale Per tipologia di mansione (%)
PASSI 2010-13
71
169
3 2
72
115 4
72
149
1 38
0
20
40
60
80
Sempre Quasi sempre A volte Mai,
non forniti
Mai,
per altri
motivi
%
Manuale Non manuale esecutiva Non manuale dirigenziale
I dispositivi di protezione individuale sono usati in percentuale più alta tra forze dell’ordine e militari, operatori socio-sanitari, infermieri o tecnici sanitari, medici e conducenti.
Uso dei dispositivi di protezione individuale per mansione (%)
PASSI 2010-13
76
44
59
67
70
71
71
72
74
79
79
80
81
82
0 20 40 60 80 100
Altro
Collaboratore domestico
Insegnante/professore
Commerciante
Artigiano
Libero professionista
Impiegato
Operaio
Dirigente/datore
Conducente
Medico
Infermiere/tecnico sanitario
Operatore socio-sanitario
Forze dell'ordine/militari
%
18
La percentuale dichiarata dell’utilizzo costante dei dispositivi di protezione mostra un gradiente territoriale significativo sul piano statistico (75% Nord, 72% Centro e 67% Sud).
Le differenze territoriali evidenziate si mantengono anche restringendo l’analisi ai soli settori di interesse (75% Nord, 74% Centro e 66% Sud).
Uso dei dispositivi di protezione individuale per Regione (%) PASSI 2010-13
54
746972
59
75
6568686973737475767677787879
0
20
40
60
80
100
P.A. T
rento
Sard
egna
Liguria
Emilia
-Rom
agna
Abruzz
o
Friu
li Venezia
Giu
lia
Lom
bardia
Umbria
Veneto
Valle d
'Aost
a
Piem
onteLa
zio
Pool Regio
ni
Molis
e
Toscana
Mar
che
Puglia
Campania
Basilic
ata
Calabria
%
L’uso costante dei dispositivi di protezione individuale è più alto nei lavoratori:
- uomini
- con istruzione medio-alta
- senza difficoltà economiche
- con cittadinanza italiana
L’uso costante dei dispositivi è fortemente influenzato dall’aver ricevuto informazioni; non appare, invece, essere associato alla percezione del rischio di subire un infortunio o di contrarre una malattia professionale e neppure all’aver avuto un infortunio o una malattia legata al lavoro.
Uso dei dispositivi di protezione individuale (%) PASSI 2010-13
71%
60%
71%
62%
69%
73%
69%
73%
72%
72%
71%
66%
78%
73%
72%
73%
73%
72%
72%
73%
72%
71%
72%
67%
72%
74%
71%
73%
73%
0% 20% 40% 60% 80% 100%
no
sì
AVER AVUTO UNA MALATTIA^
no
sì
AVER AVUTO UN INFORTUNIO
bassa/assente
alta/molto alta
PERCEZIONE RISCHIO MALATTIA^
bassa/assente
alta/molto alta
PERCEZIONE RISCHIO INFORTUNIO
no
sì
AVER AVUTO INFORMAZIONI*
non manuale dirigenziale
non manuale esecutiva
manuale
TIPOLOGIA DI MANSIONE
no
sì
SETTORI DI INTERESSE
straniera/doppia
italiana
CITTADINANZA
nessuna
qualche
molte
DIFF. ECONOMICHE
laurea
media superiore
media inferiore
nessuna/elementare
ISTRUZIONE
donne
uomini
SESSO
50-69
35-49
18-34
CLASSE D'ETA'
Totale: 71,7% (IC 95%: 71,1%-72,3%)
* Informazioni su come prevenire gli infortuni e/o le malattie professionali ^ Malattia legata al lavoro
19
Analizzando le variabili considerate in un modello di regressione logistica, l’uso dei dispositivi è maggiore tra i lavoratori di genere maschile, con livello d’istruzione medio-alto, cittadinanza italiana e senza molte difficoltà economiche.
L’associazione tra l’uso dei DPI e l’aver ricevuto informazioni è quella più forte, anche correggendo per l’aver avuto infortunio o malattia legata al lavoro (OR=2,2).
Regressione logistica per l’uso dei dispositivi di protezione individuale (%)
PASSI 2010-13
* Categoria di riferimento ** Informazioni su come prevenire gli infortuni e/o le malattie professionali ^ Malattia legata al lavoro
20
Conclusioni
I dati raccolti dal modulo PASSI sulla sicurezza sul lavoro hanno fornito interessanti informazioni sugli aspetti oggetto di indagine.
Si è evidenziato come la percezione del rischio in ambito lavorativo sia influenzata da diversi fattori socio-economici e sia associata anche all’informazione e formazione sui temi della salute e sicurezza sul lavoro e all’aver subito danni da lavoro.
Emerge inoltre come l’informazione e formazione sui rischi lavorativi e la loro prevenzione giochino un ruolo importante non solo nella percezione del rischio ma anche nell’adozione di comportamenti di autotutela. Infatti l’utilizzo regolare dei dispositivi di protezione individuale nelle lavorazioni che li richiedono risulta sensibilmente maggiore tra i lavoratori che hanno ricevuto informazioni sulla prevenzione di infortuni e malattie professionali rispetto a coloro che non le hanno ricevute.
Il modulo sembra soddisfare gli obiettivi per cui è stato ideato poiché è in grado di evidenziare le differenze tra settori e mansioni per quanto riguarda sia la percezione del rischio sia gli altri aspetti relativi alla prevenzione nei luoghi di lavoro indagati.
Può essere uno strumento utile anche per valutare su larga scala e monitorare nel tempo l’efficacia di interventi di prevenzione e promozione della salute e sicurezza sul lavoro e l’adesione ad alcuni degli obblighi di prevenzione previsti dalla normativa a carico dei datori di lavoro, quali ad esempio la informazione e formazione dei lavoratori sui rischi occupazionali.