Lumanità è giunta alla culla di Cristo ( dallOmelia sulla Natività di San Giovanni Crisostomo )
La Pala della Concezione e Natività della Vergine di Sebastiano per la cappella Chigi e un disegno...
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La Pala della Concezione e Nativitàdella Vergine di Sebastiano per lacappella Chigi e un disegno ineditoCostanza Barbieri aa Roma Università «La Sapienza» Accademia di Belle Arti diRoma , ItalyPublished online: 14 Dec 2012.
To cite this article: Costanza Barbieri (2012) La Pala della Concezione e Natività della Verginedi Sebastiano per la cappella Chigi e un disegno inedito, Konsthistorisk tidskrift/Journal of ArtHistory, 81:4, 245-253, DOI: 10.1080/00233609.2012.732111
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La Pala della Concezione e Nativita della
Vergine di Sebastiano per la cappella Chigi
e un disegno inedito
Costanza Barbieri
La pala Chigi di Sebastiano del Piombo e
un’opera di grande respiro e di grandi ambi-
zioni, elaborata sulla base di una complessa
impalcatura dottrinale e concettuale, forse non
ancora pienamente acquisita agli studi. Grandi
pittori, ad esempio Annibale Carracci nella
Nativita della Vergine del Louvre, mostrarono
di tenerne conto quale autorevole modello
iconografico. Tuttavia, la fondata e suggestiva
lettura di John Shearman, che interpreta in
chiave neoplatonica l’insieme decorativo della
cappella Chigi, getta un’ombra negativa sulla
pala di Sebastiano perche, diversamente
dall’originaria Assunzione forse prevista da
Raffaello, la Nativita della Vergine si inserir-
ebbe ‘‘brutalmente’’, nel contesto della cappel-
la, vanificando il messaggio di deificatio
neoplatonica e di resurrezione dei corpi,
sicuramente appropriato in un contesto funera-
rio e convincente fulcro interpretativo della
tesi di Shearman.1 D’altra parte, stando alle
ultime volonta di Agostino Chigi,2 che pre-
vedevano la celebrazione di una messa sol-
enne nella sua cappella nel giorno della
Nativita della Vergine,3 e in base al contratto
stipulato nel 1530 fra Sebastiano e Filippo
Sergardi, esecutore testamentario di Agosti-
no,4 il soggetto iconografico prescelto per
ornare la pala d’altare della cappella Chigi
divenne la Nativita della Vergine, il che
sembrerebbe negare l’assunto di partenza.
Ritengo tuttavia che sia possibile integrare
le tesi di Shearman e l’aspetto definitivo della
pala Chigi attraverso l’indagine sull’evolu-
zione del progetto iconografico, testimoniata
sia dai disegni noti di Sebastiano, sia da un
disegno inedito. Occorre allora ripartire
dall’unico documento esistente sulla pala,
ricchissimo di informazioni: il contratto fra
Sebastiano Luciani e Filippo Sergardi, proto-
notario apostolico, datato 18 agosto 1530 ,5
che si sostituisce a ben tre precedenti contra-
tti. Non e questa la sede per ripercorrere il
complesso iter progettuale della pala, analiz-
zato altrove,6 ma sara opportuno ricordare
che un primo accordo dovrebbe risalire a
poco dopo il 1520 , data della morte di
Raffaello, e prevedere un primo progetto
ispirato all’iconografia dell’Assunta, testimo-
niato, secondo Shearman, dal disegno del
Rijksmuseum di Amsterdam, la cui datazione
ante 1526 e concordemente accettata.7 In
questo anno, al 12 marzo, va collocata una
nuova stipula, che richiede la variazione del
programma iconografico, come suggerisce il
riferimento a una nuova convenzione.8 E
probabile che dal 1526 Sebastiano si impegni
a ideare una nuova iconografia, la cui com-
plessa gestazione e documentata dai disegni
di Berlino e del Louvre.9 Il nuovo soggetto
della pala e indicato finalmente nel contratto
del 1530 : «nella qual tavola di pietra ha da
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V o l . 8 1 , N o . 4 , 2 4 5 � 2 5 3 , h t t p : / / d x . d o i . o r g / 1 0 . 1 0 8 0 / 0 0 2 3 3 6 0 9 . 2 0 1 2 . 7 3 2 1 1 1
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esser depinto la nativita de la Maria Vergine
con quelle figure et circumstantie che si
aspectano a tal historia de la qual ne fece
gia un disegno el quale satisfecie al detto
Reverendo Messer Philippo».1 0
Quale potro essere stato il disegno mos-
trato a Messer Filippo? Non ritengo piu possa
trattarsi dell’esemplare di Berlino, per l’in-
determinatezza con cui e lasciata la compo-
sizione nella parte superiore*sia pure
giustificata dall’attesa di un coinvolgimento
di Michelangelo per l’ideazione della figura di
Dio Padre.1 1 E poco probabile, infatti, che in
una stipula contrattuale il committente ac-
cettasse un progetto in larga parte irrisolto,
soprattutto nell’area piu impegnativa sul
piano contenutistico e dottrinale, quella de-
stinata a ospitare Dio Padre. Il disegno di
Berlino va invece anticipato rispetto al 1530 ,
perche ci mostra il problema iconografico
ancora aperto: Sebastiano sta tentando una
strada per unificare il tema immacolista,
come vedremo, a quello della Nativita della
Vergine, un processo ormai compiuto nel
disegno del Louvre.1 2
Se, come ipotizza Shearman, Raffaello
aveva gia ideato una Assunzione, Sebastiano
subentra al Sanzio accogliendo nel disegno di
Amsterdam (Fig. 1) la falce di luna, proba-
bilmente gia introdotta da Raffaello e testi-
moniata dall’analoga composizione del
Maestro del Dado: si tratta, come e stato gia
segnalato, di un unicum iconografico,1 3 mo-
tivo simbolico che sposta il nucleo tematico
del soggetto iconografico da Assunzione a
Immacolata Concezione*benche presentati
come strettamente connessi.
Ai tre disegni finora noti e possibile
aggiungere un quarto disegno inedito (Fig. 2),
in collezione privata, che risale alla prima fase
e rispecchia il disegno di Amsterdam, ripro-
posto con alcune varianti, ma di quasi
identiche dimensioni (mm. 476 �282 ,
acquarello marrone e grigio, matita nera,
lumeggiature a biacca su carta blu-grigia e
ripassature a inchiostro, provenienza Wolf
Burgi, Bern.). Le evidenti analogie fra i due
fogli fanno pensare a una replica di bottega
dello stesso progetto: quesst’ultimo, che mos-
tra alcune cadute esecutive, eseguito con
maggior partecipazione degli aiuti, da tenere
allo studio; l’altro, pienamente autografo, piu
fine e accurato, da presentare al committente.
E possibile tuttavia stabilire un rapporto piu
preciso tra i due disegni, che a mio avviso
forniscono una preziosa indicazione sui con-
tenuti tematici presenti all’interno dell’ela-
borazione del soggetto iconografico.
Nell’analisi dei due fogli, dall’evidente
uniformita compositiva, emergono anche
significative differenze. In primo luogo il
punto di vista appare piu abbassato nel foglio
di Amsterdam, con conseguenti effetti di
maggior monumentalita e intensita visiva
rispetto al compagno, che appare piu di-
spersivo e non altrettanto efficace nell’orga-
nizzazione spaziale. Infatti, nel disegno di
Amsterdam, i gruppi degli apostoli in basso
sono meglio separati e spaziati al centro,
come si evince dal braccio alzato dell’apostolo
a destra che, da un asse compositivo quasi
centrale nel disegno di bottega, si sposta
sensibilmente sulla destra, sotto l’angioletto
che guarda al di sopra della nuvola nel foglio
di Amsterdam.
Il volto della Vergine di Amsterdam e
leggermente inclinato rispetto all’altra ver-
sione, piu iconica e statica, meno dolce
nell’espressione, idealizzata piu che umaniz-
zata, forse piu affine al modello dell’Assunta
di Mantegna per la cappella Ovetari, nella
composizione perfettamente simmetrica e nel
gesto immobile dell’orante.1 4
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Fig. 1. Sebastiano del Piombo, Modello per l’Assunzione della Vergine, Amsterdam, Rijksmuseum, inv. RP-T-
1948 �137
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Fig. 2. Sebastiano del Piombo e bottega, attribuito. Modello per l’Assunzione della Vergine. Collezione privata
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Il paesaggio, non piu leggibile perche
sbiadito nella versione di Amsterdam, e
invece ancora fresco nell’altro foglio: sono
visibili caseggiati sui lati, un gregge di pecore
a sinistra, un lago dalla superficie specchiante,
alberi e montagne che sfumano in lontanan-
za, molto simili al paesaggio della pala di
Burgos, il suo piu immediato precedente,
affine anche per il riutilizzo degli angeli che
incoronano la Vergine.
Tuttavia la differenza piu evidente e negli
angeli alla destra e alla sinistra della figura di
Maria: nel disegno inedito recano una palma
e un giglio e sono ideati a figura intera, con le
gambe in pose dinamiche e ben evidenti al di
fuori del panneggio, mentre nel disegno di
Amsterdam i due angeli non recano piu i
simboli mariani del giglio e della palma ma
incrociano le mani sul petto o le giungono in
preghiera. Soprattutto, gli angeli non sono
piu atteggiati con il passo di danza sulla
nuvola, ma mostrano ancora una visibile
modifica che risolve in maniera piu elegante
la parte inferiore del corpo di entrambi, che
va a sfumare in una sostanza eterea, a meta
fra il velo e la nuvola. A ben guardare,
tuttavia, come gia osservava Paul Joannides,1 5
e possibile rintracciare le gambe degli angeli
originariamente previste nel disegno di
Amsterdam e poi cancellate in corso d’opera,
per adeguare la composizione al gusto del
committente o all’evoluzione del pensiero
dell’artista stesso. Inoltre, i corni degli angeli
musicanti sono presenti in entrambe le
versioni e provano quanto anticipato da
Paul Joannides circa il fatto che, nel disegno
di Amsterdam, non si tratti di una aggiunta
tarda e apocrifa, ma gia prevista nel progetto
originario.1 6
Questi confronti mostrano come in una
prima fase i due fogli dovessero somigliarsi
maggiormente, e che solo in secondo tempo il
disegno di Amsterdam sia stato adeguato a
un cambiamento del progetto. Questo per
quanto attiene ai dati interni dei due disegni;
ma veniamo ai dati esterni, che riflettono
interessanti elementi iconografici.
Questo primo progetto della pala, testimo-
niato da due disegni e rimpiazzato in seguito
dalla Nativita, rivela un carattere decisamente
arcaico e retrospettivo,1 7 molto piu del pic-
colo disegno di Raffaello indicato da Shear-
man. La suddivisione in due registri
nettamente separati, la mandorla di luce che
racchiude la Vergine, gli angeli speculari che
la affiancano sgambettando nella versione
gemella, piu quattrocentesca rispetto al
disegno di Amsterdam, costituiscono veri e
propri topoi iconografici che a ben vedere
rimandano a un ben preciso modello, la
pala di Perugino per la cappella Sistina,
testimoniata dal disegno di Pinturicchio
dell’Albertina di Vienna. Non solo la suddi-
visione fra i due registri, concepiti in modo
statico, con la figura centrale del san Giovanni
in contemplazione che ritorna nel san Gio-
vanni che reca una palma nel disegno di
Sebastiano, ma anche nella figura ieratica di
Maria, e nel particolare peruginesco degli
angeli danzanti simmetricamente disposti ai
lati della Vergine nella replica di bottega di
Sebastiano, ripetuti ben quattro volte nella
pala Sistina. La coincidenza di questi elementi
suggerisce che l’allusione alla cappella papale
fosse intenzionalmente ricercata. Ma con
quale finalita? E per quale motivo questa
versione e stata in seguito abbandonata?
Padre Pfeiffer ha opportunamente fatto
notare che la perduta Assunta di Perugino
doveva in realta essere considerata come
Maria Immacolata Regina degli angeli, perche
l’assenza del sarcofago testimonia l’approccio
non narrativo del soggetto, ma piu iconico
e contemplativo, allusivo di una nuova
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tematica dottrinale.1 8 La personale propen-
sione di Sisto IV al culto dell’Immacolata
e ampiamente documentata, e anche se
questa dottrina fu fortemente osteggiata dai
domenicani*tanto da impedire l’afferma-
zione di una iconografia univoca dell’Imma-
colata fino al XVII secolo*il papa ne
promosse vigorosamente il culto approvando,
nel 1476 e poi nel 1480 , l’Ufficio e la Messa
dedicati all’Immacolata Concezione, composti
rispettivamente da Leonardo da Nogarola e
da Bernardino de’ Busti. Nel 1482 , inoltre,
con la Bolla Grave Nimis, minacciava
di scomunica tutti quei predicatori che
rivolgessero critiche di fronte ai fedeli al culto
dell’Immacolata.1 9 In un clima cosı rovente la
scelta dell’iconografia dell’Assunta maschera-
va la devozione all’Immacolata, cui allude
l’assenza del sarcofago nel dipinto di Perugi-
no, presente invece nel foglio di Sebastiano. Il
riferimento immacolista e pero meglio espli-
citato in quest’ultimo dalla luna falcata, ed e
rivelatore del sistema di alleanze politico-
religioso che unisce il secondo papa Della
Rovere, Giulio II, erede di Sisto IV, ad
Agostino Chigi, uniformando sul piano dei
contenuti spirituali la decorazione della cap-
pella Chigi alla cappella papale. Che Agostino
avesse in mente il modello sistino come
motivo ispiratore e riflesso anche dai proget-
tati riquadri con le storie della Genesi, in
seguito realizzati da Francesco Salviati nel
tamburo della cupola.2 0
La prima soluzione, elaborata dai due
disegni, risolveva efficacemente il problema
spaziale e compositivo della pala, potendo
disporre di due gruppi distinti, l’Assunta e gli
angeli in alto, e gli apostoli in basso, e
assolvendo alla funzione di simbolica eleva-
zione sottesa alle tematiche neoplatoniche
della cappella; ma per quanto ispirato dal
modello sistino e peruginesco, e per quanto
funzionale al programma ideativo della cap-
pella, poneva dei problemi sul piano liturgico,
poiche non si trattava di celebrare l’Assun-
zione della Vergine, ma la sua Immacolata
Concezione, che cadeva nella festa liturgica
della Nativita. Per questo motivo ritengo che
Sebastiano modifichi il primo progetto,
perche doveva ottemperare alle esigenze dot-
trinali e liturgiche della committenza in
funzione immacolista. La rappresentazione
della nascita della Vergine, tuttavia, doveva
perdere la caratteristica connotazione intimi-
stica e domestica, e acquistare un nuovo
respiro e solennita che solo la presenza
dell’Eterno poteva conferire, associato neces-
sariamente al tema della concezione di Maria.
Come era possibile quindi connotare la
Nativita della Vergine in senso immacolista,
cui alludeva la voluminosa falce di luna nei
due disegni dell’Assunzione, e come riempire
lo spazio superiore della gigantesca pala? Ho
l’impressione che una prima soluzione sia
stata tentata nel disegno di Berlino, provando
a inserire l’episodio veterotestamentario di
Ester di fronte ad Assuero, che la esenta dalla
pena inflitta al suo popolo, interpretato dai
Padri della Chiesa come prefigurazione del-
l’Immacolata Concezione: «non enim pro te,
sed pro omnibus hæc lex constituta est»(Ester,
15 : 12�16). Con grande fatica si puo scorgere
in alto a sinistra una figura femminile ingi-
nocchiata con le braccia incrociate sul petto,
e forse anche una figura piu massiccia seduta
e di spalle, con il braccio alzato. Ma si tratti o
meno di Ester di fronte ad Assuero, l’ipotesi
viene scartata per scegliere un passo ancora
piu celebre e significativo dell’Antico Testa-
mento: la Sapienza divina che concepisce
Maria Immacolata prima ancora della crea-
zione: «Nondum erant abyssi, et ego jam
concepta eram» (Prov. 8 , 22�35).
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Finalmente, nel disegno del Louvre, la
macchina rappresentativa in funzione dello
scenario teologico e completa. L’Eterno e
intento ad agire accompagnato dalla corte
angelica con armamentario di pesanti codici
insieme a teologi disputanti, gia presenti nel
disegno di Amsterdam. Su cosa verte la
disputa e la frenetica attivita della parte
superiore della pala? I libri squaternati sulle
nuvole alludono ai libri della legge divina, la
legge del peccato cui sola Maria viene esentata
per grazia speciale: e l’unico essere umano
concepito senza la macchia del peccato origi-
nale, una legge che non vale per la Madre di
Cristo, la sola a beneficiare, secondo la tesi
scotista, della redenzione preventiva. E questa
l’azione dell’Eterno meglio esplicitata nella
pala rispetto al disegno del Louvre: e raffigura-
to nel momento preciso in cui stabilisce
l’esenzione di Maria dal peccato attraverso il
gesto*tutt’altro che benedicente*delle
mani, con le palme rivolte verso l’esterno, a
significare esecrazione, secondo l’Institutio
Oratoria di Quintiliano: «la mano sinistra
(. . .) spesso viene congiunta alla destra (. . .),
quando con le palme rivolte a sinistra diamo
segni di aborrimento, o che spingiamo l’una e
l’altra con le palme in avanti». Il gesto di Dio
Padre puo essere paragonato al gesto dell’ese-
crazione, secondo la lectio di Quintiliano,
raffigurato nel trattato di retorica di John
Bulwer, del 1644 .2 1 Quello di Sebastiano e un
Dio Padre sensibile alle tesi scotiste, che
aborriscono l’idea che Maria, Madre di
Gesu, possa essere solo stata sfiorata dalla
macchia del peccato originale, un rischio che
va scongiurato ancor prima che Maria venga
concepita.
Senza la chiave immacolista la scena
superiore risulterebbe incomprensibile, men-
tre acquista significato in relazione all’esen-
zione di Maria dalla legge universale del
peccato cui gli esseri umani sono soggetti.
Il tema della predestinazione di Maria ante
saecula e prefigurato nel Vecchio Testamento
(Prov. 8 , 22�35 ; Eccl. 24 , 14 ; Salmi, 109 , 3) e
istituisce il collegamento fra Immacolata
Concezione, Sapienza divina e Nativita: il
passo del Libro della Sapienza ricorre infatti
nell’Ufficio e Messa per l’Immacolata, appro-
vati nel 1480 da Sisto IV, riconfermati da
Paolo III nel 1536 ,2 2 per la celebrazione
dell’Immacolata nella festivita della Nascita
della Vergine, l’otto settembre. A partire da
Sisto IV e per tutto il Cinquecento, era il
pontefice stesso a celebrare, nel giorno della
Nativita della Vergine, una messa solenne a S.
Maria del Popolo, vera roccaforte mariana.2 3
L’equivalenza liturgica fra Immacolata e Na-
tivita2 4 e forse l’argomento decisivo per
l’interpretazione dei complessi significati del-
la pala Chigi, il cui soggetto potrebbe essere
riformulato come Concezione e Nascita della
Vergine, cosı sintetizzati da Sebastiano: per
volonta divina, con decreto stabilito ante
saecula, Maria e la prima fra tutti gli esseri
umani a essere nata libera dal peccato,
simbolo e speranza di resurrezione. La sua
nascita, pertanto, e anche una rinascita e una
vittoria sulla morte. Per usare le parole di
Shearman, «her triumph over the corruption
of death»,2 5 e logica conseguenza della sua
Immacolata Concezione. Cosı, grazie al tema
immacolista, la pala assolve al suo compito di
condurre l’osservatore a meditare sul destino
di salvezza dell’umanita, di liberazione dal
peccato e di resurrezione dai morti, secondo
l’originario progetto raffaellesco.
Endnotes1 . J. Shearman, The Chigi Chapel in S. Maria del Popolo, in
«Journal of the Warburg and Courtauld Institutes», 24 ,
1961 , pp. 129 �160 : 148 .
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2 . M. Hirst, Sebastiano del Piombo, Oxford 1981 , p. 141
(ma vedi piu avanti, nota 5); A. Pinelli, La cappella delle
tombe scambiate: novita sulla Cappella Chigi in Santa Maria
del Popolo, in Francesco Salviati et la Bella Maniera :
actes des colloques de Rome et de Paris (1998), a cura di
C. Monbeig-Goguel, Rome 2001 , pp. 253 �285 : 275 .
3 . G. Cugnoni, Agostino Chigi, il Magnifico. Archivio della
Societa Romana di Storia Patria, Roma 1878 , p. 170 .
4 . Su Filippo Sergardi, protonotario della Reverenda
Camera Apostolica ed esecutore testamentario di
Agostino, v. Cugnoni, 1878 , p. 92 .
5 . Il documento, segnalato da Incisa della Rocchetta, e stato
pubblicato da M. Hirst, The Chigi Chapel in S. Maria
della Pace, in «Journal of the Warburg and Courtauld
Institutes », 24 , 1961 , pp. 161 �185 , pp. 183 �185 . La
segnatura indicata da Hirst non corrisponde piu
all’attuale che e la seguente: Biblioteca Apostolica
Vaticana, Arch. Chigi, 1 1450 , cc. 229v�231r.
6 . Shearman, 1961 , pp. 143 �151 ,155 �157 ; Hirst, 1981 ,
pp. 87 �88 , 130 , 140 �144 ; Pinelli 2001 , pp. 270 �271
e, da ultimo, C. Barbieri, La «Nativita della Vergine» di
Sebastiano del Piombo nel contesto della cappella Chigi, in
Santa Maria del Popolo: storia e restauri, a cura di I.
Miarelli Mariani, M. Richiello. Roma 2009 ,
pp. 479 �488 .
7 . J. Q. van Regteren Altena, Een groot ontwerp van
Sebastiano del Piombo, in «Bulletin van het
Rijksmuseum », 3 .1955 , pp. 75 �82 : 80 ; Shearman, 1961 ,
pp. 148 �149 ; M. Lucco, Sebastiano del Piombo,
Milano 1980 , p. 121 ; Hirst, 1981 , pp. 87 �88 ; Dibbits
in Maestri dell’invenzione: disegni italiani del
Rijksmuseum, Amsterdam. Firenze, Istituto Universitario
Olandese di Storia dell’Arte, Firenze 1995 ,
pp. 148 �149 e, da ultimo, Joannides in Sebastiano 2008 ,
p. 284 [81].
8 . BAV, Archivio Chigi 11450 , c. 229v.
9 . Barbieri in Sebastiano 2008 , p. 298 [88] e Joannides, in
Sebastiano 2008 , p. 304 [91].
10 . BAV, Archivio Chigi 11450 , c. 230r.
11 . Per la complessa vicenda rimando alla mia scheda [88],
con bibliografia aggiornata, in Sebastiano 2008 , pp.
298 �299 .
12 . Joannides in Sebastiano 2008 , pp. 204 �205 [91].
13 . Shearman, 1961 , p. 149 .
14 . Hirst 1981 , pp. 87 �88 . L’identificazione del modello
mantegnesco spetta a Shearman, 1961 , p. 149 .
15 . Joannides in Sebastiano 2008 , pp. 284 �285 [81].
16 . Ibidem.
17 . Ibidem.
18 . H. Pfeiffer, La Sistina svelata. Iconografia di un
capolavoro. Milano 2007 , pp. 23 , 74 n. 37 .
19 . Sul tema e l’iconografia immacolista rimando in sintesi a
S.M. Cecchin, L’immacolata Concezione. Breve storia del
dogma, Citta del Vaticano 2003 ; M. Levi D’Ancona, The
Iconography of the Immaculate Conception in the Middle
Ages and Early Renaissance. New York 1957 ; A. Zuccari,
L’Immacolata a Roma dal Quattrocento al Settecento:
istanze immacolistiche e cautela pontificia in un complesso
percorso iconografico, in Una donna vestita di sole:
l’Immacolata Concezione nelle opere dei grandi maestri, a
cura di G. Morello, Milano 2005 , pp. 64 �77 .
20 . Desidero ringraziare Paul Joannides per i proficui
scambi sul tema immacolista: a lui spetta l’osservazione
della presenza della Caduta di Adamo nel tamburo da
porre in relazione all’azione dell’Eterno che esenta Maria
dal peccato nella pala d’altare.
21 . V. La Porta, Il gesto nell’arte : l’eloquenza silenziosa delle
immagini,Roma 2006 ; J. Bulwer, Chirologia: or the
natural language of the hand, London 1644 (ed. Ann
Arbor, Mich. : UMI, 2003), p. 71 . Cfr. G. Bonifacio,
L’arte de’ cenni, Vicenza 1616 .
22 . Cecchin, 2003 , p. 130
23 . E. Bentivoglio-S. Valtieri, Santa Maria del Popolo, Roma
1976 , p. 20 ; Hirst, 1981 , p. 141 nota 78 .
24 . Levi D’Ancona, 1957 , p. 41 e H. Ameri, Doctrina
theologorum de B. V. Mariae Conceptione, Roma 1954 , p.
218 .
25 . Shearman, 1961 , p. 143 .
Summary
This essay is concerned with a recently
discovered drawing*unknown to modern
scholarship*which presents a different ver-
sion of the Assumption of the Virgin by
Sebastiano del Piombo in the Rijksmuseum,
Amsterdam. This was realized as a first
project for the altarpiece for the funerary
chapel of Agostino Chigi in Santa Maria del
Popolo in Rome. Sebastiano provided his
patron with several modelli until the final
version was chosen: two Assumption, one in
Amsterdam and the version here discussed,
and two Birth of the Virgin, one in Berlin,
Staatliche Museen, and the final modello in
Paris, Louvre. Thanks to this last finding, it is
possible to acknowledge as a devotional and
iconographic source the altarpiece of Mary
Queen of the Angels in the Sistine Chapel,
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emblematic of the pope’s devotion to the
Immaculate Conception. This subject has to
be taken into consideration in order to
explain the unique iconography of the pala
Chigi.
Costanza Barbieri
Roma Universita «La Sapienza»
Accademia di Belle Arti di Roma
Italy
Email: [email protected]
L A P A L A D E L L A C O N C E Z I O N E E N A T I V I T A D E L L A V E R G I N E D I S E B A S T I A N O P E R L A C A P P E L L A C H I G I E U N
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