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Tarì 2 (€ 0,50) ANNO XXIV - N. 7 LUGLIO 2019 LA NUOVA FENICE CORPUS DOMINI IN SICILIA L ’inno delle lodi della so- lennità del “Corpus Do- mini” ci porta a meditare sul mistero dell’Incarnazione del Cristo. A Dio è piaciuto salvare l’uomo inviando il suo unico fi- glio il quale “pur essendo di na- tura divina, non considerò un tesoro geloso la sua ugua- glianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo e divenendo simile agli uomini. Apparso in forma umana, umiliò se stesso facen- dosi obbediente fino alla morte e alla morte di croce. Per questo Dio l’ha esaltato e gli ha dato il nome che è al di sopra di ogni altro nome; perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra ;e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a glo- ria di Dio Padre” (Fil 2,6-11) . Con l’Incarnazione del Cristo l’uomo è stato “divinizzato” e nella chiesa continua la sua opera redentrice. Il Concilio Va- ticano Secondo esprime più volte questo concetto e nella Lumen gentium” sottolinea che “con il sacramento del pane eu- caristico viene rappresentata e “O pane vivo, memoriale della passione del Signore, fa’ ch’io gusti quanto è soave di te vivere, in te sperare”. realizzata l’unità dei fedeli che costituiscono un solo corpo in Cristo” (LG 3). Anche se la fe- sta venne istituita nel 1246 in Belgio grazie alla visione mi- stica di una suora di Liegi, la beata Giuliana di Retìne, ed estesa a tutta la cristianità da papa Urbano IV, due anni dopo il miracolo eucaristico di Bol- sena. L’Eucaristia è stata sem- pre, fin dalla sua istituzione, “fons et culmen” dei sacramenti, non esisterebbe la chiesa senza Eucaristia. L’Eucaristia è il “Sa- cramento” del Cristo e di tutti i cristiani l’intima “Comunione” tra Dio e l’uomo. Questa fede è stata sempre proclamata dalla chiesa fin dai suoi albori, infatti, possiamo leggere nella Didachè, meraviglioso scritto dell’epoca apostolica: “Come i grani di fru- mento che sono germinati sparsi sulle colline, raccolti e fusi in- sieme, hanno fatto un solo pane, così, o Signore fa’ di tutta la tua Chiesa, che è sparsa su tutta la terra, una cosa sola; e come que- sto vino risulta dagli acini del- l’uva che erano molti ed erano diffusi per le vigne coltivate di questa terra ed hanno fato un solo prodotto, così, o Signore, fa’ che del tuo sangue la tua Chiesa si senta unita e nutrita di uno stesso alimento”.

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Tarì 2 (€ 0,50)

ANNO XXIV - N. 7 LUGLIO 2019

LA NUOVA FENICE

CORPUS DOMINIIN SICILIA

L’inno delle lodi della so-lennità del “Corpus Do-mini” ci porta a meditare

sul mistero dell’Incarnazione delCristo. A Dio è piaciuto salvarel’uomo inviando il suo unico fi-glio il quale “pur essendo di na-tura divina, non considerò untesoro geloso la sua ugua-glianza con Dio; ma spogliò sestesso, assumendo la condizionedi servo e divenendo simile agliuomini. Apparso in formaumana, umiliò se stesso facen-dosi obbediente fino alla mortee alla morte di croce. Per questoDio l’ha esaltato e gli ha dato ilnome che è al di sopra di ognialtro nome; perché nel nome diGesù ogni ginocchio si pieghinei cieli, sulla terra e sotto terra;e ogni lingua proclami cheGesù Cristo è il Signore, a glo-ria di Dio Padre” (Fil 2,6-11) .Con l’Incarnazione del Cristol’uomo è stato “divinizzato” enella chiesa continua la suaopera redentrice. Il Concilio Va-ticano Secondo esprime piùvolte questo concetto e nella“Lumen gentium” sottolinea che“con il sacramento del pane eu-caristico viene rappresentata e

“O pane vivo, memoriale della passione del Signore,fa’ ch’io gusti quanto è soave di te vivere, in te sperare”.

realizzata l’unità dei fedeli checostituiscono un solo corpo in

Cristo” (LG 3). Anche se la fe-sta venne istituita nel 1246 in

Belgio grazie alla visione mi-stica di una suora di Liegi, labeata Giuliana di Retìne, edestesa a tutta la cristianità dapapa Urbano IV, due anni dopoil miracolo eucaristico di Bol-sena. L’Eucaristia è stata sem-pre, fin dalla sua istituzione,“fons et culmen” dei sacramenti,non esisterebbe la chiesa senzaEucaristia. L’Eucaristia è il “Sa-cramento” del Cristo e di tutti icristiani l’intima “Comunione”tra Dio e l’uomo. Questa fede èstata sempre proclamata dallachiesa fin dai suoi albori, infatti,possiamo leggere nella Didachè,meraviglioso scritto dell’epocaapostolica: “Come i grani di fru-mento che sono germinati sparsisulle colline, raccolti e fusi in-sieme, hanno fatto un solo pane,così, o Signore fa’ di tutta la tuaChiesa, che è sparsa su tutta laterra, una cosa sola; e come que-sto vino risulta dagli acini del-l’uva che erano molti ed eranodiffusi per le vigne coltivate diquesta terra ed hanno fato unsolo prodotto, così, o Signore,fa’ che del tuo sangue la tuaChiesa si senta unita e nutrita diuno stesso alimento”.

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LA NUOVA FENICEPAGINA 2 LUGLIO 2019

In Sicilia la Delegazione Co-stantiniana ha partecipato, con isuoi cavalieri e dame a diverseDiocesi. A Monreale il delegato vicariocon i cavalieri Manlio Corselli,Giulio Pillitteri, Piero Macaluso,Rosario Tantillo, Antonino Pattie la Dama Carmela Munda han-no partecipato al Solenne Ponti-ficato nel Duomo normanno pre-sieduto da S.E. Rev.ma Mons.Michele Pennisi Arcivescovo diMonreale e Priore Costantiniano

di Sicilia. La cattedrale gremitadi fedeli, ha assistito alla Solen-ne Funzione e partecipato allaprocessione per le strade dellacittà normanna. Presenti le con-fraternite cittadine, il sindacocon numerosi consiglieri comu-nali e autorità militari. Circa mil-le fedeli hanno in un silenzio, difede e rispetto, seguito il CorpusDomini fino al rientro in Duo-mo. Dopo la S. Benedizione i ca-valieri hanno scortato l’Arcive-scovo dal Duomo alla sacrestia.

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LA NUOVA FENICEPAGINA 5LUGLIO 2019

A Piazza Armerina i cavalieriMatteo Bertino, AlessandroBalsamo, Marco Milazzo, Gio-vanni Paternò e la Dama Giu-seppina Crescimanna e il cap-pellano costantiniano Don Da-rio Pavone, hanno partecipatoalla Solenne Cerimonia delCorpus Domini che dalla Cat-tedrale di Piazza Armerina, si èsnodata per le vie cittadine.

Dopo il Solenne Pontificalepresieduto da S.E. Rev.maMons. Rosario Gisana, Vesco-vo di Piazza Armerina e Cav. diGr. Cr. di Grazia EcclesiasticoCostantiniano, i cavalieri e da-me costantiniani con i cavalieridel Santo Sepolcro, hannoscortato il Corpus Domini tranumerosi fedeli accorsi peradorarlo.

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A Patti, i cavalieri SalvatoreMangione, Antonino Smiroldoe Davide Gentile e il responsa-bile della gioventù costantinia-na Placido Salamone, hannopartecipato alla Solenne Litur-gia del Corpus Domini alla cat-tedrale di Patti presieduta daS.E. Rev.ma Mons. GuglielmoGiombanco, Vescovo della

Diocesi di Patti e Cav. di Gr. Cr.di Grazia Ecclesiastico Costan-tiniano. Subito dopo il SolennePontificale si è svolta una pro-cessione con i cavalieri costan-tiniani e del Santo Sepolcro chehanno scortato il Corpus Domi-ni. Presenti il sindaco di Patti,varie autorità militari e nume-rose confraternite.

LA NUOVA FENICEPAGINA 6 LUGLIO 2019

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A Mazara del Vallo, durantel’omelia del Solenne Pontifi-cale presieduto da S.E. Rev.maMons. Domenico Mogavero,Vescovo della Diocesi e Cav.di Gr. Cr. di Grazia Ecclesia-stico Costantiniano, lo stessoVescovo ha ricordato che con

questa Solennità si fa esplicitorichiamo alla cena del GiovedìSanto, quando Gesù istituì laSanta Eucarestia alla presenzadegli apostoli e per la primavolta trasformò il pane e il vi-no nel suo corpo. La proces-sione partita dalla cattedrale ha

raggiunto la chiesa di S. Vito.Presenti il sindaco di Mazara ei componenti del consiglio co-munale oltre le confraternite emigliaia di fedeli. Hanno par-tecipato i cavalieri costantinia-ni Michele Salerno, FrancescoCalcara, Nicola Saladino e

Giuseppe Lipari insieme ad al-cuni cavalieri del Santo Sepol-cro. Al termine della lungaprocessione, la Solenne Bene-dizione del Vescovo sul sacra-to della chiesa di S. Vito sullungomare.

Marcello Cantone

LA NUOVA FENICEPAGINA 7LUGLIO 2019

CORPUS DOMINI A LIVORNOLivorno 23 giugno 2019

Nella storica chiesa di SanFerdinando in Livornoquartiere Venezia, Cava-

lieri e Dame della DelegazioneToscana del Sacro Militare Or-

dine Costantiniano di San Gior-gio hanno partecipato alla So-lenne Celebrazione del CorpusDomini, presieduta dal Vesco-vo di Livorno S.E.R. Mons. Si-mone Giusti Priore della Dele-gazione Toscana.

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LA NUOVA FENICEPAGINA 8 LUGLIO 2019

SOL IDAR I E TÀ

Venerdì 7 giugno, il Ca-valiere Daniele Roma-nelli, referente per Pi-

stoia e Provincia ed il Cavalie-re Antonio Vignali, coadiuvatida aspiranti cavalieri della refe-

renza, in rappresentanza dellaDelegazione Toscana del SacroMilitare Ordine Costantinianodi San Giorgio, hanno donatoalla responsabile dell’Associa-zione “Un raggio di speranza in

stazione”, Sig.ra Maria, generialimentari di prima necessità da

destinare ad i più bisognosi del-la comunità.

Mercoledì 5 giugno, iCavalieri Ezio Papa eGiovanni Merola, a

nome della Delegazione To-scana del Sacro Militare Ordi-

ne Costantiniano di San Gior-gio, hanno donato generi ali-mentari di prima necessità alresponsabile della Caritas nel-la Parrocchia di San Benedetto

di Livorno, Sig. Ilio Andolfi.Hanno contribuito alla dona-zione anche alcuni aspiranti Ca-valieri della Delegazione To-scana.

Briciole di Salute a MonrealeI distribuzione mese di giugno

Mercoledi 12 giugno, siè tenuta la prima di-stribuzione del mese

di giugno, dei presidi del pro-getto briciole di salute a Mon-reale presso i locali annessi al-la chiesa di Maria SS degliAgonizzanti. Oltre a pannolini,latte , pastina, omogeneizzati,biscotti, sono stati donati scar-pe, magliettine per bambini ealtro materiale, tra cui un tosta-pane, utili alle mamme che fre-quentano il progetto briciole di

salute. Questi oggetti sono sta-ti raccolti dalle tre volontarie,Daniela Prestigiacomo, SoniaLo Monaco e Antonella Zitoche oggi, con il delegato vica-rio di Sicilia, hanno acconten-tato 35 bambini assistiti dalladelegazione costantiniana diSicilia. Ricordiamo che le fa-miglie assistite sono segnalatedai parroci dell’Arcidiocesiretta da S.E. Rev.ma Mons.Michele Pennisi, Prore Costan-tiniano di Sicilia.

Briciole di Salute a Livorno

Briciole di Salute a Pistoia

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LA NUOVA FENICEPAGINA 9LUGLIO 2019

COSTANTINIANA

Briciole di Salutea Carini

Quasi mensilmente, surichiesta di Don V.Ambrogio, Arciprete

dell’antica Diocesi di Carini,oggi facente parte dell’Arcidio-cesi di Monreale, il delegatovicario ha consegnato alcuni

presidi del Progetto Briciole diSalute, pannolini e omogeneiz-zati, per alcune famiglie biso-gnose della città. Don Ambro-gio segue e aiuta diversi bambi-ni di alcune famiglie bisognosedella sua parrocchia.

Briciole di Salutea S. Martino delle Scale

Martedi 18 giugno pressol’Abbazia di S, Martinodelle Scale, il delegato

vicario per la Sicilia del SacroMilitare Ordine Costantinianodi S. Giorgio, ha consegnato aDom Bernardo, responsabiledella Caritas della struttura Be-

nedettina, 60 litri di latte, panno-lini e omogeneizzati per il pro-getto briciole di salute. Comeogni mese la delegazione Siciliacollabora con piccole briciole adaiutare i bambini di famiglie bi-sognose assistiti dai monaci be-nedettini dell’Abbazia.

PENSIERI IN LIBERTÀM i sembra che ci sia un

tentativo di mutare lanatura stessa del cristia-

nesimo riducendolo ai suoi con-tenuti positivi, cioè facendoneesclusivamente un fenomenostorico e togliendogli così il suocontenuto di eternità. Il cristiane-simo, infatti, non si può ridurresolamente alle opere, come qual-cuno oggi lo vorrebbe intendere,ma per sua stessa natura deveguardare soprattutto all’oltre.

L iliana Segre, vittima del-l’orrore nazista, e testimo-ne della più grande trage-

dia del novecento, è stata onora-ta della cittadinanza onorariadella città di Palermo. Un ricono-scimento che per quanti, come

me, lottano perchè la polvere deltempo non cancelli quella tragi-ca memoria, non può che farepiacere. Resto perplesso sulafatto che quel riconoscimentogli sia stato attribuito da chi si ac-compagna e si compiace di ave-re compagni di viaggio coloroche, con esacrabiloe atto blasfe-mo, continuano a predicare un or-rendo falso storico e cioè cheIsraele sia il nuovo Reich e chegli ebrei hanno fatto della Terra-santa un lager nazista dove han-no richiuso i palestinesi.

O ltre seicento anni dopo larivoluzione evangelical’Islam ha riproposto,

sul palcoscenico della storia, la fi-gura del dio vendicatore, misti-

ficato da misericordioso, tipicaespressione di un arcaismo vete-ro-testamentario.

L a sensazione che si provaosservando la nostra Italiaè quella di un Paese alla

deriva alla ricerca di riferimentiche, rispetto al passato, purtrop-po oggi non trova più.

In Francia, da oltre un decen-nio è emergenza per le comu-nità ebraiche. Infatti, gli atten-

tati nei loro confronti ad opera diislamici radicali non si contanopiù. Molti ebrei hanno abbando-nato i quartieri periferici, ormai amaggioranza musulmana, pertrasferirsi in quartieri più sicuri emolti altri - si tratta di migliaia di

uomini donne e bambini - hannodeciso di lasciare la Francia rite-nendosi non più al sicuro ancheperchè non adeguatamente tute-lati dalle autorità.«l’antisemitismonelle scuole è all’ordine del gior-no: commenti come “gli ebrei sisono meritati la Shoah” o “Hitlerha fatto bene” sono ricorrenti.Una volta ho rifiutato l’iscrizio-ne a un bambino ebraico per timo-re che non uscisse vivo dallascuola». Così scrive Bernard Ra-vet, saggista e direttore di tre col-lège pubblici. Se questo trend vio-lento e intollerante dovesse con-tinuare, dicono gli esperti, laFrancia perderebbe la sua quotadi popolazione ebraica, è sareb-be una vera tragedia!

Pasquale Hamel

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LA NUOVA FENICEPAGINA 10 LUGLIO 2019

Martedi 25 giugno, il de-legato vicario del SacroMilitare Ordine Co-

stantiniano di S. Giorgio, ac-compagnato dalla volontariaLia Giangreco, ha consegnato ilfabbisogno mensile di presidiper la prima infanzia alla strut-tura “La Casa del Sorriso” diMonreale diretta da Padre Fran-

cesco. Anche questo mese sonostati consegnati pannolini e bi-scotti per la prima colazione peri 30 bambini ospiti della struttu-ra. Ad accogliere i volontari co-stantiniani la signora Maria An-tonietta, volontaria della struttu-ra. I biscotti sono stati realizzatidalla benemerita Enza Pizzolatonella sua pasticceria di Alcamo.

Briciole di Salutealla Casa del Sorriso

di Monreale

Briciole di Salutea Castelvetrano

Giovedì 20 Giugno seratadedicata dai CavalieriCostantiniani al progetto

“Briciole di Salute” a Castelve-trano presso la Parrocchia MariaSS. Annunziata di Castelvetrano.I Cavalieri Patti, Lipari, Caciop-po, Carpinteri e la dama La Rosa,guidati dal Comm. Salerno, sonostati accolti con affetto dal parro-co Don Rino Randazzo, Cappel-lano Costantiniano.

A Don Rino, Cav. di Grazia Ec-clesiastico, che ha sottolineatol’importanza della carità e dellasolidarietà del progetto “Bricioledi Salute” destinato ad aiutare esostenere i bambini delle fami-glie bisognose, sono stati conse-gnati latte, pannolini, omoge-neizzati, pasta, salsa e prodotti inscatola.L’incontro si è concluso conun’agape fraterna.

SOL IDAR I E TÀ

N ell'attuale sviluppo stori-co della società, è inam-missibile uno Stato "con-

fessionale" cristiano, ma nep-pure uno Stato "confessionale"ateo-marxista o uno Stato Radi-cal-borghese. Lo Stato non puòassumere nessuna particolareideologia, non deve imporre dog-mi di nessuna cultura, non si deveidentificare con nessun partito.Lo Stato deve essere posto al dilà di tutto questo anche e perchè,se acquistasse una delle caratte-rizzazioni enunciate, una parte

dei cittadini, a amotivo dellaloro scelta religiosa, ideologica opartitica verrebbero costretti asentirsi stranieri nella loro patria.

V orrei ricordare, a chi inquesto caos in cui staprecipitando l'Italia con-

fonde le carte in tavola, che laproprietà privata costituisce un at-tributo del diritto di libertà eche essa, come previsto dalla no-stra carta costituzionale, va inogni caso garantita nel suo pie-no godimento. Questo significa

che un governo serio deve, adesempio, impegnarsi nel contra-sto delle occupazioni abusivesfuggendo anche alle ipocriteformule "occupazione di neces-sità". Per anni si è tollerata la vio-lazione di questo sacrosanto di-ritto, per anni si sono registraticasi di gente che ritorna a casa etrova insediati occupanti abusi-vi e, alla richiesta di un interven-to delle autorità per lo sgombe-

ro, si sono viste allargare le brac-cia, ora la misura è colma. Unavergogna, che solo un Paese inpreda all'anarchia può accettare.

Ed ora, dal Papa al presi-dente della Camera, tuttihanno scoperto che i Rom

esistono ! E, questo, potrebbe an-che andar bene ! Nessuno di tut-ti costoro però ha messo l'accen-to sulle condizioni in cui vive que-

PENSIERI

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LA NUOVA FENICEPAGINA 11LUGLIO 2019

Briciole di Salutea Monreale

II distribuzionemese di giugno

Mercoledi 26 giugno, aMonreale, presso i lo-cali annessi alla chiesa

di Maria SS degli Agonizzanti,si è svolta la seconda distribu-zione, del mese di giugno, dipresidi per la prima infanzia delprogetto briciole di salute. Il de-legato vicario e le volontarieDaniela Prestigiacomo, Sonia

Lo Monaco e Antonella Zito,hanno distribuito pannolini,omogeneizzati, latte, biscotti,pastina e abbigliamento perbambini a diverse famiglie biso-gnose. Le mamme dei bambini,in questa distribuzione, hannoanche ricevuto vestiario di variogenere per i loro piccoli, raccol-ti dalle nostre volontarie.

COSTANTINIANA

Briciole di Salutea Balestrate

Come consuetudine, an-che se non mensilmen-te, sabato 29 giugno, in

occasione della Festività di S.Pietro, a Balestrate, provinciadi Palermo, il cui territorio ècompreso in quello dell’Arci-diocesi di Monreale, la delega-zione Sicilia del Sacro MilitareOrdine Costantiniano di S.Giorgio ha consegnato alcunipresidi del progetto briciole di

salute. Il Comm. di Grazia, No-bile Pier Francesco Mistrettacon il volontario Piero Spezia,hanno consegnato pannolini,latte e omogeneizzati al respon-sabile della Caritas parrocchialeVito Imbrunnone coadiuvatodalla signora Pina Zangara. Perle Caritas Parrocchiale averepannolini e omogeneizzati èmolto importante perché sonodue presidi molto richiesti.

sta gente. E non parlo del degra-do economico, parlo della viola-zione dei diritti umani, dellosfruttamento dei bambini, delleviolenze nei confronti delle don-ne, della negazione del diritto al-l'istruzione che si perpetuano al-l'interno di tali comunità e che damolti vengono accettate in nomedi un ipocrita rispetto delle cultu-re. Preoccupiamoci anche di tut-to questo, se ne siamo capaci!

I l 22 marzo 1904, alla Han-dwerk di Ginevra, si festeg-gia l'anniversario della Comu-

ne di Parigi. La sala è strapienaed echeggiano cori rivoluziona-ri cantati a squarciagola dai pre-senti. Fra i tanti, lo riferisce An-gelica Balabanoff, si notano unesule russo, Vlamidir Ulianov ilfuturo Lenin, e un giovane socia-lista d'ispirazione bakuniana, sitratta di Benito Mussolini. Non è

certo che i due si siano parlati,certo è invece che entrambi con-dividevano la febbre rivoluziona-ria che surriscaldava la sala. En-trambi, peraltro, in quei giorni, sierano dedicati alla lettura di un li-bro che da qualche anno affasci-nava quanti aspiravano ad un ra-dicale cambiamento sociale. Ilsaggio a cui si fa riferimento è la"Psicologia delle folle" di GustavLe Bon un trattato profetico in untempo in cui si andava manife-stando la cosiddetta società di"massa".

C ento anni fa, il 14 giugno1919, si celebrava aRoma il primo congres-

so del Partito popolare italiano.Sturzo, indicando al partito ilpercorso di una terza via fra li-berismo e socialismo, ne richia-ma, con orgoglio, l’autonomia. IlPartito popolare italiano nondoveva essere il partito dellaChiesa, non doveva essere ilpartito dei cattolici ma un parti-to laico animato da idee socialiavanzate.

Pasquale Hamel

IN LIBERTÀ

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LA NUOVA FENICEPAGINA 12 LUGLIO 2019

(Segue dal numero precedente)

Tale concetto trinitario furiproposto per la lunanelle sue tre fasi mensili

con Ecate che ne divenne la divi-nità tutelare posta a guidare lacoscienza umana in un percorsoevolutivo che dallo stadio cao-tico-uroborico procede versoquello celeste. Infatti la dea èuna figura triadica per eccellenzagovernando sia i crocevia sia laluna ed allora come nume tute-lare delle porte e dei crocevia di-venne la mediatrice e la guidadei passaggi, invece come divi-nità lunare ella appariva nei treaspetti antropomorfi di fanciulla,donna e vecchia. Con questesembianze umane Ecate si rial-lacciava ai concetti di metamor-fosi e di trasformazione che av-vengono nel passare del tempo eancora più si manifestava in quelpercorso circolare, che dalla na-scita porta alla morte e viceversa,attraverso la rigenerazione e laresurrezione. In ogni caso ilruolo della dea è sempre statoquello di favorire un camminoche procede a tappe intermedie edi aiutare mostrandosi ora informa antropomorfa, ora simbo-lica animalesca, ferina, comecane, serpente, cavallo o leone,secondo le tradizioni locali.Nella sua iconografia la dea, co-me divinità celeste e lunare, in-dossava la tunica bianca e cal-zava sandali dorati, invece, co-me nume infernale, vestiva dinero portando ai piedi sandalibronzei ed era seguita da uno opiù cani neri ululanti, simili ademoni e a quei fantasmi not-turni che portano l’uomo allapazzia. Il cane, che ricorda ilCerbero infernale, guardianodei cancelli dell’oltretomba, èun animale associato al mondoctonio e, essendo consideratouna guida fedele, veniva sacrifi-cato ai defunti per accompa-

gnarli nel viaggio ultraterreno. La dea spesso poteva portarenella mano delle torce accese,un ramoscello d’ulivo, unachiave oppure la cosiddetta“trottola magica”. Michele Co-stantino Psello (Costantinopoli,1018 –1096) descrive la trottolamagica come una sfera doratacostruita attorno a uno zaffiro efatta girare tramite una cinghiadi cuoio, con sopra dei caratte-ri incisi, che girando producevadei suoni particolari come ilverso di una bestia o il piantodell’aria. Questo strumento, al-trimenti detto “cerchio magico”dava visioni profetiche riman-dando all’aspetto lunare di Eca-te, chiamata anche Antea, “coleiche invia le visioni” e favorival’ispirazione di tipo irrazionale,più vicina alla intuizione artisti-ca del sognatore o del veggente.L’uso della trottola nelle ceri-monie magiche, documentatodall’antichità, era praticato neirituali di sortilegio per provoca-re l’amore, nelle cerimonie tem-pestarie per la sua capacità diattirare i temporali e nelle evo-cazioni per far sì che la divinitàsi mostrasse. La potenza dello

strumento quindi stava nel pro-durre dei suoni incantatori, rite-nuti propedeutici a creare sim-patia e armonia tra gli elementidel cosmo; con il movimentoarmonico delle sfere rotanti del-la trottola, mimeticamente e peranalogia, si otteneva quello del-le sfere celesti e degli esseri co-smici ad esse preposti. Insieme ai cani neri altri anima-li sacri ad Ecate erano: il caval-lo, anch’esso di colore nero,dalle facoltà divinatorie, profe-tiche e in relazione con il regnodei defunti; il leone, posto a tu-tela delle aree templari: il ser-pente uso a nascondersi in luo-ghi sotterranei con la capacitàdi rigenerarsi dopo la muta. Tra le piante sacre alla deac’erano: il ramoscello d’ulivosimbolo di vittoria, trionfo, pa-ce, utilizzato nei riti di purifica-zione e consacrazione: il papa-vero e il cesto di frumento, cherichiamavano le figure di De-metra e della figlia Kore/Perse-fone rapita da Ade. Il papaveroin particolare, un fiore legato alconcetto di fecondità e alla ma-gia per le proprietà ipnotiche,che ben si associa alla sfera se-

mantica del sogno e del sonno,quindi alla notte, che a sua vol-ta è collegata ad Ecate, tantoche Sheakespeare nel suo KingLear (Atto I, Scena I), offresimbolicamente i sogni ai “mi-steri di Ecate”. Altri vegetali ca-ri alla dea furono a livello popo-lare la mandragola, “pianta diEcate” detta anche “pianta deldiavolo”, che aveva un immen-so potere simbolico per la suaradice ramificata che ricordavala figura umana, e che venivaconsacrata alle forze infernali eutilizzata nelle pozioni magichenel sabba stregonesco. Infine ci-tiamo la verbena, detta popolar-mente “erba de la crucivia” chesi appendeva in forma di croce,sulle porte e nei crocicchi a sco-po difensivo-apotropaico.In particolare la luna, ricchissi-ma di implicazioni simboliche,nelle sue fasi lunari rendevamanifesto quel concetto di tra-sformazione ciclica di cui Ecateera titolare. L’astro lunare, in-fatti, cresce fino al plenilunio,poi declina verso la fase di “Lu-na nera” (novilunio), e di nuovorisorge dopo tre giorni di eclis-si. Al fine del ciclo lunare,

Eclissi di luna del 27 luglio, lunghezza record.

ECATE

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LA NUOVA FENICEPAGINA 13LUGLIO 2019

l’oscurazione della luna è stataspesso rappresentata come unratto, un’uccisione ma anchecome il momento delle “nozzecelesti” tra il sole (elementomaschile) e la luna (elementofemminile), ma questa unione èstata considerata incestuosa,perché i due astri, secondo le di-verse tradizioni mitiche, sonostati visti come padre e figlia ofratello e sorella. Le fasi lunariinvece, simbolicamente, eranoparagonate ai periodi di nascita,crescita, morte e resurrezione,manifestando chiaramente l’in-flusso dell’astro notturno nelmondo fisico, vegetale, mentrenell’uomo veniva coinvolta lasua sfera spirituale e metaforicariguardo al divenire e all’aldilà.Inoltre l’alternarsi delle fasi lu-nari faceva nascere, sempre nel-l’uomo, molte idee simbolichecome: ciclo, dualismo, polarità,opposizione e complexio oppo-sitorum. La luna ha anche duefacce opposte, speculari e com-plementari, che rappresentanobene la conciliazione al mo-mento della congiunzione e cheperò richiedono sacrificio emorte simbolica, necessari peril rinnovamento dell’universo.Così pure Ecate aveva dueaspetti: quello di luna nera, co-me divinità ctonia, mortale;quello di “luna bianca” comedivinità celeste immortale e li-beratoria dai vincoli di sofferen-za, di paura, propri della dimen-sione terrena destinata a morire.La notte, anch’essa collegata adEcate, con la sua oscurità ri-manda al caos primordiale, algrembo della madre protettrice

e generatrice e pure si associa aThanatos, la morte, e al regnodegli spiriti e dei fantasmi, con-notando anch’essa il simboli-smo del ciclo vita-morte. Ma lanotte è anche il dominio di Erose della dea greca primordialeNyx, madre dei sogni e dei pia-ceri amorosi, e per questo Eca-te è stata descritta in modo di-verso, ora bellissima, splenden-te, conturbante, ora invece orri-da, terrificante, ma sempre mi-steriosa, come la notte che av-volge tutto nell’oscurità.Infine altro elemento riferito adEcate era il colore nero della ve-ste trapunta di stelle nella suaimpersonificazione della grandedea Nyx del mito greco. Sotto

queste sembianze la dea, digiorno, giaceva in una cavernae, al tramonto, usciva guidandoun carro trainato da cavalli nerioppure volando in cielo congrandi ali nere. Altre divinitàfemminili caratterizzate da que-sto colore sono le “MadonneNere” il cui culto sembra risali-re alla cultura orientale precri-stiana, che venerava la LunaNera, identificata appunto conEcate. Il colore nero, nella suaconnotazione negativa, sta adindicare il lutto e il buio, in sen-so metaforico l’assenza di co-scienza la sfera diabolica e de-moniaca; Satana spesso è raffi-gurato come uomo o bestia ne-ra. Il nero però, in senso positi-

vo, anche se collegato all’ideadi morte, esprime la purificazio-ne, la resurrezione e l’assoluto.Infatti, nella filosofia alchemi-ca, la pietra filosofale, che è dicolore nero (nigredo), agiscesulla materia trasformandola insenso spirituale. Pure la vestebianca indossata da Ecate puòassumere significati opposti co-sì il bianco, se considerato colo-re positivo, come è stato per ilfilosofo Porfirio, diviene sim-bolo di purificaziome e, in alcu-ne culture, di verità; se negativoindica invece la morte, gli spet-tri e le anime dei trapassati. Co-me si è detto inizialmente Ecateè una divinità multiforme.

Carla Amirante

William Blake

LA NUOVA FENICEDirettore responsabile: Antonio Di Janni

Stampa a cura della Casa Editrice CE. S. T. E. S. S.via Catania, 42/B - Palermo

Autorizzazione del Tribunale di Palermo n. 13 del 15. 03. 96Casa Editrice CE. ST. E. S. S.

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LA NUOVA FENICEPAGINA 14 LUGLIO 2019

CONFERITA LA MEDAGLIA D’OROALLA “PIÙ BELLA NAVE DEL MONDO”:IL VELIERO AMERIGO VESPUCCI.

S abato 29 giugno 2019,con una cerimonia av-venuta a bordo della

Nave Amerigo Vespucci, larappresentanza di Cavalieri

della Delegazione Toscanaguidata dal Grande UfficialeEdoardo Puccetti ha conse-gnato, a nome di S.A.R. Car-lo di Borbone Due Sicilie Du-

ca di Castro, Gran Maestrodel Sacro Ordine, la medagliaalla Nave Amerigo Vespucci.Nella occasione è stata conferitala medaglia d’argento di bene-

merenza al Comandante dellaNave Amerigo Vespucci Capi-tano di Vascello Stefano Co-stantino.

Edoardo Puccetti

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LA NUOVA FENICEPAGINA 15LUGLIO 2019

TUTTO È POLITICA, LA POLITICA NON È TUTTOL’impegno del cristiano cattolico per il servizio al bene comune

La fede non è un’opinione, maè un sapere

24In questa direzione ap-pare impossibile - ben-

ché invece il laicismo la perse-gua con certa pervicacia - la ri-duzione della verità della fede aopinione. La fede è, invece, unsapere vero e pieno, integrale.Mentre accoglie la rivelazionedi Dio, essa è, infatti, riferita al-l’uomo, a tutto l’uomo, nella to-talità dei suoi fattori e delle suemanifestazioni vitali. La fede nelCrocifisso di Dio illumina, al-lora, la croce di una politica in-capace di rinascere dal vuoto difondamento valoriale in cui sitrova seppellita da tempo.

Un cristianesimo rivoluziona-rio, piuttosto che un cattolice-simo convenzionale

25Il cristianesimo do-vrebbe, così, mostrare la

sua forza sociale, la sua carica ri-voluzionaria, proprio permet-tendo alla politica di risuscitare daquella morte che la rende semprepiù cadaverica, ridotta alla solacura dell’amministrazione del de-naro pubblico o all’esercizio diprocedure, continuamente sem-pre cangianti, perché dipendentidalle congiunture del momento.Un nuovo respiro, una nuova spe-ranza, una nuova apertura di oriz-zonti dovranno rianimare la poli-tica. I tempi lo richiedono, la so-cietà globalizzata lo esige e la

VAttenzione alle nuove povertà

fede non può non farsene carico:le negligenze e le insufficienze atutti i livelli della convivenza ci-vile e religiosa non possono di-ventare un pretesto per il disimpe-gno. Il cattolicesimo convenzio-nale – nella misura in cui non rie-sce a stringere fortemente la ritua-lità cattolica dei sacramenti conl’operosità della carità in tutti icampi- non è all’altezza del cri-stianesimo rivoluzionario diGesù, di cui oggi c’è bisogno.Anzi, vivendo una frattura tra ve-rità e storia, tra fede e cultura, ilcattolicesimo convenzionale di-venta progressivamente sempremeno cristiano. Nei grandi can-tieri aperti al futuro, il nuovo se-colo richiede cristiani impegnaticon il Vangelo della carità, ope-rosi e costruttivi sui terreni del-l’intelligenza e della libertà. Cri-stiani cattolici (e non cattoliciconvenzionali) capaci di entrarenelle contraddizioni del mondocol desiderio di cambiare tutto,di innovare l’esistente, con unaparticolare attenzione ai drammidella vita umana, quando è impo-verita dalla mancanza di lavoro, odisorientata per l’assenza di unnucleo familiare stabile, o mani-polata dalle potenti tecnologie oincontrollatamente privata dal suohabitat naturale. Perciò lo slogan-“dall’Eucarestia celebrata inchiesa all’Eucarestia vissuta perle strade del mondo”, tra le peri-ferie esistenziali (Papa France-sco) delle grandi metropoli-, haun significato politico preciso.

Oltre ogni integralismo

26Una nuova presenzacristiana nella società

non potrà che arricchirla, madeve essere possibile una laicitàcristiana profondamente dialo-gica, “non neutrale, ma nem-meno aggressiva”. Anche qui ilCrocifisso è un modello insupe-rabile: contemplando la croce,infatti, si viene a sapere che lafede non strumentalizza mainulla, ma dona tutto; non boi-cotta l’umano, ma lo serve inte-gralmente, autenticandolo e por-tandolo a pienezza. Così la fedecristiana risulta efficacementeantiideologica, perché non co-glie un elemento del tutto perassolutizzarlo, mentre invece siimmerge umilmente nel tutto perfarlo lievitare e fermentare. Ogniintegralismo va espunto comeinnaturale per la fede cristiana.Chiarezza, mitezza, fiducia, pru-denza, saranno le caratteristiche- già indicate da Paolo VI nellaEcclesiam suam-, di questanuova laicità dialogica che servela verità e non cerca il consensoe - per dirla con una simpatica eprovocante espressione di donMazzolari - “fa strada ai poverisenza farsi strada”.

L’attenzione privilegia ai po-veri

27L’attenzione privile-giata ai poveri è un’op-

zione preferenziale della evan-

gelizzazione della Chiesa. Quil’insistenza di Papa Francescosu “una Chiesa povera per i po-veri” deve avere anche la forzadi “un comandamento per la po-litica”, che si rigenera e diventaservizio. Da questo versantel’Evangelii gaudium è unamappa sicura per il cristiano chevuole impegnarsi in politica:come un paradigma di riferi-mento, una grande istanza su cuila politica deve costruire il pro-prio servizio per il bene comunee la fiducia sociale. Senza, conquesto, voler ridurre la povertàad assenza di denaro e di condi-zioni materiali, adeguate per ilsostentamento. Povero è, infatti,“colui che manca di un bene es-senziale alla vita”: esistono per-tanto poveri di cultura, di sapere,di amicizia, di affetto, i qualitroppo spesso cercano risposteimpossibili ed equivoche nel-l’idolatria del sesso, del suc-cesso, del potere. Esiste in parti-colare una povertà diffusa, nonsolo economica ma anche d’in-teriorità e di autostima, per lasempre crescente disoccupa-zione giovanile o per lo stillici-dio dei posti di lavoro già esi-stenti. E’ questa una croceumana difficilmente sopporta-bile, che accomuna purtroppotanta gente al Sud. E’ una crocealla quale s’inchioda - forse controppa superficialità- diversi pa-dri e madri di famiglia, rendendoprecario il futuro e innestandopaure dolorose.

Mons. Antonio StaglianòVescovo di Noto

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LA NUOVA FENICEPAGINA 16 LUGLIO 2019

Questa economia uccide

28“Questa economia uc-cide” (Papa Francesco).

Il Sud, e in particolare la Calabriae la Sicilia, è vittima dei continuicolpi di una logica economica incui l’uomo resta schiacciato dalmercato che fa prevalere il pro-fitto sulla persona. Pensando allefamiglie e, soprattutto ai figli deicolpiti, il cristiano impegnato inpolitica – penso a un La Pira-,esprime non retoricamente, con

la propria prossimità, la vici-nanza di Dio alla sofferenza dichi giustamente chiede lavoro e,così, vivere dignitosamente.Senza pertanto volersi sostituireall’azione sindacale - anzi rispet-tandone il ruolo e richiedendoneun impegno indefesso-, sarà ne-cessario riaffermare il principioimportante secondo il qualel’economia e le scelte aziendalivanno illuminate dalla solida-rietà e non solo dal profitto, es-sendo eticamente fondate sui di-

ritti della persona, in quanto lapersona umana è “diritto sussi-stente” (A. Rosmini).

Osare il lavoro

29La discussione intornoai problemi sociali e

del lavoro va dunque rilanciata,oltre la visibile stanchezza chesu questi temi sembra serpeg-giare in ambito ecclesiale. E’questo un interesse vitale perl’evangelizzazione della Chiesa,

perché negli affetti e nel lavorosi sintetizza la vita stessa del-l’uomo. Una fede rassegnata, odistante, rispetto al lavoro nonsarebbe la fede dell’Incarna-zione, ma dell’alienazione.“Osare il lavoro” diventa alloraun modo con cui la comunitàcristiana riannuncia oggi laBuona novella del Regno di Dio,che viene a liberare la poveragente dalle sue croci, ridandosenso all’avventura della vita.

(continua)

SOLENNITÀ DI S. GIOVANNI BATTISTA

Giorno 24 giugno, So-lennità di S. GiovanniBattista, Santo Patro-

no del Sovrano Militare Ordi-ne di Malta, il Delegato Gran-priorale della Sicilia Occiden-tale, B.ne Vincenzo Calefati diCanalotti, cav. di Giustizia Co-stantiniano, ha invitato la dele-gazione costantiniana di Sici-lia alla funzione religiosa cele-brata da Papàs Luigi Lucini econcelebrata da Mons. Gaeta-no Tulipano, ambedue cappel-lani costantiniani. A rappre-sentare la Delegazione costan-

tiniana di Sicilia, è stato inca-ricato dal delegato vicario, as-sente da Palermo per motiviistituzionali, il cavaliere Rosa-rio Tantillo che ha portato al-l’Ordine di Malta i saluti siadel Delegato vicario sia delleLL.AA.RR. i Principi Carlo diBorbone delle Due Sicilie Du-ca di Castro, Gran MaestroCostantiniano e Capo dellaReal Casa Borbone Due Siciliee della Principessa Beatrice diBorbone delle Due SicilieGran Prefetto Costantiniano.

Rosario Tantillo

L’ultima opera di

IGNAZIO COPPOLA

Anche Garibaldi pagò il pizzoI “picciotti” di mafia” nell’impresa dei Mille

Già autore di altri significativi volumi sulle vicende del risorgimento in SiciliaIgnazio Coppola esamina ora con chiarezza fatti e personaggi, che sono stati cen-trali nello svolgimento della vicenda siciliana caratterizzati da profili biografici,che vanno, oggettivamente, oltre la semplice oleografia. La tesi complessiva di unapiù vasta interpretazione metà storica e metà politica che ci consegna Coppola trac-cia alcuni archetipi valutativi, che si basano anche su sillogismi evidenti. Il primodei quali rifacendosi ai suoi altri approfonditi studi già editi, è la tesi della comples-sità dei rapporti internazionali delle superpotenze del tempo.Il lavoro di Coppola si inserisce così autorevolmente fra gli interpreti ed i ricercatoriattenti ai nuovi orizzonti e apporti non solo storici ma più ampiamente biografici in-dispensabili per meglio comprendere le vicende di quel tempo e la storia di Sicilia edel Sud. Fino a riconsiderare la “famosa” e mai risolta “Questione Meridionale”.