La nostra sicurezza e i vigili del fuoco SCUOLE … la musica unisce. Gli alunni della classe IV C...

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Al centro della manifestazione erano esposti i disegni dei bambini che hanno partecipato al concorso: due nostri compagni hanno vinto il primo e il secondo premio. Il secondo premio l’ha vinto Pietro e lo ha ricevuto in classe da due vigili del fuoco venuti appositamente. Il primo premio è stato vinto da Erica: trascorrerà una giornata insieme ai vigili del fuoco. Classe seconda modulo Largo Ghiglia e P.za Calvi La nostra sicurezza e i vigili del fuoco Sicurezza” è una parola molto importante, da tenere sempre presente. Per capire meglio il suo significato abbiamo osservato un po’ più da vicino l’opera di persone che lavorano per la nostra sicurezza “I VIGILI DEL FUOCO”. Se si ha bisogno del loro aiuto basta telefonare al numero 115 e spiegarsi molto bene, ecco che cosa dire in una chiamata di soccorso: Abbiamo partecipato al concorso: “I VIGILI DEL FUOCO, L’UNICEF, LA MIA SICUREZZA” inviando i nostri disegni. Il giorno della premiazione abbiamo visto da vicino i mezzi dei vigili del fuoco. Alcuni di noi sono saliti sull’autoscala da cui si poteva ammirare uno splendido panorama, altri si sono arrampicati sulla parete di free climbing, sorretti da una sicura imbracatura. Sotto un tendone abbiamo potuto visionare un filmato molto interessante sull’operato dei vigili del fuoco. Poi Primo premio Secondo premio 2° Circolo Didattico di SCUOLE CHE PARTECIPANO AL PROGETTO EUROPEO Ecole Jean Jaures de CEIP Josep Gii Hervàs de Benimodo (Spagna) Nome e cognome - Luogo dell’incidente - Numero di telefono da cui si chiama -Tipo di incidente - l’entità dell’incidente - Eventuale presenza di feriti - Istituto Comprensivo A.Manzoni Ravanusa (Italia)

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Al centro della manifestazione erano esposti i disegni dei bambini che hanno partecipato al concorso: due nostri compagni hanno vinto il primo e il secondo premio.

Il secondo premio l’ha vinto Pietro e lo ha ricevuto in classe da due vigili del fuoco venuti appositamente. Il primo premio è stato vinto da Erica: trascorrerà una giornata insieme ai vigili del fuoco. Classe seconda modulo Largo Ghiglia e P.za Calvi

La nostra sicurezza e i vigili del fuoco

Sicurezza” è una parola molto importante, da tenere sempre presente. Per capire meglio il suo significato abbiamo osservato un po’ più da vicino l’opera di persone che lavorano per la nostra sicurezza “I VIGILI DEL FUOCO”. Se si ha bisogno del loro aiuto basta telefonare al numero 115 e spiegarsi molto bene, ecco che cosa dire in una

chiamata di soccorso:

Abbiamo partecipato al concorso:

“I VIGILI DEL FUOCO, L’UNICEF, LA MIA SICUREZZA” inviando i nostri disegni. Il giorno della premiazione abbiamo visto da vicino i mezzi dei vigili del fuoco. Alcuni di noi sono saliti sull’autoscala da cui si poteva ammirare uno splendido panorama, altri si sono arrampicati sulla parete di free climbing, sorretti da una sicura imbracatura. Sotto un tendone abbiamo potuto visionare un filmato molto interessante sull’operato dei vigili del fuoco. Poi

Primo premio Secondo premio

2° Circolo Didattico di

SCUOLE CHE PARTECIPANO

AL PROGETTO EUROPEO

Ecole Jean Jaures de

CEIP Josep Gii Hervàs de Benimodo (Spagna)

Nome e cognome - Luogo dell’incidente - Numero di telefono da cui

si chiama -Tipo di incidente - l’entità dell’incidente - Eventuale presenza di feriti -

Istituto Comprensivo

A.Manzoni Ravanusa (Italia)

L’acqua è un elemento indispensabile per la vita di ogni essere vivente.

Noi la utilizziamo per bere, per cucinare, per lavare per irrigare i campi ecc..

Senza acqua non può esserci vita, basta pensare ai deserti, dove l’assenza di questo elemento, compromette la nascita e lo sviluppo degli esseri viventi.

Secondo gli scienziati i primi esseri viventi si sono sviluppati proprio nell’acqua; inoltre gli esseri vegetali e animali sono composti principalmente d’acqua. E’ importante quindi che questa risorsa si mantenga il più possibile pulita e incontaminata, cioè priva di sostanze tossiche e nocive.

Questo non sempre avviene e succede spesso che sia lo stesso uomo ad inquinarla.

Proprio di pochi giorni fa il disastro ambientale accaduto nel nord-est della Cina.

Un’industria petrolchimica è scoppiata, inquinando di benzene tutto il corso del fiume Songhua.

Ciò ha provocato un enorme danno alla “salute” del fiume: flora e fauna sono state distrutte. Molti paesi e città sono rimasti senz’acqua. Occorre che tutti i popoli collaborino per evitare che altri disastri simili avvengano.

Altrimenti, a noi, che mondo rimarrà?

Classe III modulo Largo Ghiglia e Piazza Calvi

Un CD per le scuole Noi alunni della 4^ C modulo di Largo Ghiglia siamo rimasti positivamente impressionati in seguito alla lettura su “il Secolo XIX” di una bella notizia di solidarietà verso le popolazioni dello Sri Lanka colpite l’hanno scorso dallo tsunami.

Quello che più ci ha fatti sentire bene è che l’aiuto è partito dalle scuole per le scuole.

Sono stati infatti i ragazzi delle scuole medie di due cittadine dell’imperiese a progettare e costruire il ponte di solidarietà che li unirà ai coetanei meno fortunati.

In che modo? Con la costruzione di nuove scuole. Con quale mezzo? Con un CD e le migliori musiche dei films più famosi. Come dire che la musica unisce. Gli alunni della classe IV C

Aiuti dalla provincia di Imperia per lo Sri Lanka

L’acqua : un bene prezioso

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Nel ruscello l’acqua salta felice come se fosse in una cornice. Da un bordo si stacca un sasso è colpa di un innocente tasso. Calpesto le foglie di un sentiero e scorgo un albero straniero. Infatti non lo conosco come questo fiore, ma, comunque, lo farò crescere nel mio cuore. Ora la mia casa è il sottobosco e trovo un fungo che sembra un chiosco. Tutt’intorno ho la buona terra che tristezza pensare che nel mondo c’è la guerra. CLASSE II A t.p. Plesso di Via Gibelli

Filastrocca

Acrostici

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Con i nostri nomi abbiam giocato e la rima abbiam inventato. I cognomi poi usato ed il suono abbiam trovato: Corio Tommaso è proprio un ficcanaso. Mirko Crisci fa mille balli lisci. Sapiolo Marta fascia i doni con la carta. Alessandro Frau ha un gatto che fa miau . Greta Amoretti ama il rosa e i rossetti. Giulio Tomaghelli ha paura dei pipistrelli. Sertorio Gabriele ha un granchio con le chele Filippo Gollo ha una sciarpa intorno al collo. Luca Solaini mangia i formaggini. Jessica Buchicchio balla il tango con un picchio. Vezzaro Gloria è cugina di Vittoria. Erika Zerbone offre a tutti il panettone. Lorenzo Straforello crede di essere il più bello. Andrea Gervasoni si è rotto i pantaloni. Roda Samuele va a raccogliere le mele. Alex Tortonesi è con noi da pochi mesi. Matteo Rigoni è ghiotto di maccheroni. Dell’erba Massimiliano esplode come un vulcano. Federica Bongioanni ha compiuto otto anni. La classe terza a modulo di P. Calvi

Ci presentiamo in rima

Con Letizia Assicurata Siamo Sempre Esuberanti Testi Entusiasmanti Reinventiamo Zigzagando Arruffati (e…) Dondolanti

Meravigliato Ognuno Domanda Universi Lontani Ovunque La classe terza a modulo Largo Ghiglia

Un nuovo compagno Nella classe è arrivato Ben accolto e sistemato un bambino da Torino. Bello moro e birichino il suo nome è Riccardino Svelto corre è magrolino! He’ s a very lionheart e gli piacciono le Smart! Lui di riso e assai ghiotto E lo mangia col chinotto e la carne al sugo È al top e la ingoia in un bot… E’ contento il bel ninin… Ma gli manca la sua turin! Classe II B via Gibelli

Il porto di Oneglia abbiamo disegnato il porto visto dal molo.

Ogni bambino ha fotografato e poi riprodotto graficamente particolari o panorami del nostro porto.

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Acrostico Il Litorale Porge Orizzonti, Ricordi, Tradizioni Onegliesi

Dispone Immagini Oniriche, Nasconde Epoche, Genti Liguri, Imprese Antiche

Classi terze

modulo P.za Calvi e Largo Ghiglia

Siamo andati ad osservare una zona della nostra città di Imperia, quella degli argini del Torrente Impero.

Gli elementi di un ambiente

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Abbiamo individuato gli elementi naturali e quelli artificiali presenti nella zona esaminata

Elementi naturali Elementi artificiali

Alberi Cigni e anatre

Fiume Mare

Sassi Erbe e fiori

Vigili del fuoco Agnesi

Abitazioni Servizi e banche

Strade e ponti Negozi

Classe II B Largo Ghiglia

Il 4 novembre scorso, giorno in cui si ricorda l’anniversario della vittoria dell’Italia nella prima guerra mondiale, la classe 5° di Via Gibelli, ha presenziato a tale celebrazione.

La manifestazione si è svolta in piazza della Vittoria, che ospitava, oltre ai cittadini, i rappresentanti delle forze dell’ordine, dell’esercito, della giunta comunale, delle associazioni di combattenti, il Sindaco di Imperia, il prefetto e il Parroco Monsignore Ruffino.

Sul monumento ai caduti erano deposti dei fiori, in segno di riconoscenza per tutti coloro che sono morti mentre combattevano per la libertà.

Abbiamo ascoltato in silenzio la lettura del bollettino della vittoria, che il comandante Diaz notificò il 4 novembre 1918 alle ore 12:00: ‘‘…..la gigantesca battaglia

Ingaggiata il 24 ottobre, alla quale prendevano parte cinquantuno divisioni italiane, tre britanniche, due francesi, una cecoslovacca ed un reggimento americano, contro settantatré divisioni austroungariche, è finita…’’

Il nemico fu sconfitto nella battaglia di Vittorio Veneto; terminava così un conflitto durato quattro anni, nel quale morivano 680.000 soldati italiani e circa

100.000 rimasero feriti.

Molte famiglie d’Imperia furono decimate e le condizioni di vita, anche per i civili, furono drammatiche, come testimoniano le letture che abbiamo ascoltato. E’ stato importante per noi bambini assistere ed onorare tutti coloro

che hanno dato la vita per valori importanti, quali la libertà e l’unità nazionale e, sicuramente, sono stata l’occasione per rafforzare la memoria collettiva di tutti i giovani.

Classe V A via Gibelli

come il grande parco giochi, la pista ciclabile, la passeggiata a mare, il già esistente eliporto, il campo da golf ed alcuni

edifici riservati ad abitazioni private.

La costruzione di un’opera così importante dovrebbe quindi destare interesse non solo negli adulti, ma anche in noi bambini, perché questo progetto presenta diverse possibilità di svago e di gioco in una città un po’ carente di spazi e diversivi per i più piccoli.

Tra le varie polemiche che ho potuto leggere sui giornali ce ne sono alcune che vorrei approfondire: lo spazio dedicato al campo da golf poteva essere utilizzato innanzitutto come area verde poiché verrà frequentato probabilmente solo da una ristretta minoranza.

Alcuni giornali riportano la preoccupazione per la possibile perdita di posti di lavoro da parte degli impiegati portuali.

Mi domando perché un’area che

La mia maestra nei giorni scorsi mi ha proposto di partecipare ad un concorso e m i h a consigliato di parlare del nuovo progetto che consisterà

nell’ampliamento del porto turistico di Imperia Porto Maurizio.

All’inizio ero un po’ titubante, visto che le mie conoscenze sull’argomento erano assai limitate, così mi sono dovuta recare in biblioteca per documentarmi attraverso gli articoli di vecchi giornali.

L’opera urbanistica comprende un porto turistico che ospiterà 1300 posti barca e una grande area che collegherà il porto commerciale di Oneglia con quello turistico di Porto Maurizio.

In questa area verranno inserite varie strutture, sia edilizie che ”ecologiche”

potrebbe essere utilizzata da tutti sarà a disposizione di pochi?

Ci sarà realmente questa ricaduta negativa sull’occupazione?

A queste domande non so, data la mia giovane età, dare una risposta che invece mi aspetto dai politici della mia città.

Nonostante ciò considero il progetto del nuovo porto una grande opportunità per la cittadinanza cui non bisogna essere contrari o favorevoli solo per ragioni politiche, ma spero che chi è al timone della città coinvolga maggiormente la popolazione e anche noi bambini possiamo influenzare positivamente con le nostre proposte decisioni che devono essere di tutti.

Non mi importa che questo mio lavoro sia premiato, ma vorrei avere espresso qui le mie impressioni, i miei ragionamenti ed anche le mie critiche.

Classe IV A P.za Calvi

Le problematiche del nuovo Porto turistico

4 novembre giorno delle vittoria

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Il 4 ottobre è la festa di S.Francesco, cioè la festa della pace, dell’amore e della fratellanza.

San Francesco era un amico degli animali, come la Guardia Forestale che protegge gli animali dai bracconieri che ammazzano gli animali per divertimento.

Il 4 ottobre il Comandante e due Guardie del Corpo Forestale dello Stato sono venute a scuola a raccontarci quali sono i loro compiti e, soprattutto, a spiegarci le leggi che regolano la caccia, a farci capire cos’è il bracconaggio e vedere le trappole usate.

Ci sono tanti tipi di polizia, la Guardia Forestale ha un compito diverso dagli altri : è la polizia dell’ambiente e organizza una protezione speciale per gli animali; sono specializzati in ”bracconaggio”, protezione degli animali feriti e dell’ambiente, interventi sugli incendi…

Il Corpo Forestale esiste da 180 anni , lavora tanto, 365 giorni all’anno, in tutta Italia. Fanno anche i turni di notte perché è facile che i bracconieri intervengano di notte; esplorano tanti posti per cercare le persone che cacciano fuori periodo o in modo non consentito.

Utilizzano spesso grosse jeep , di colore verde oliva; le abbiamo viste nel video!

Il Comandante in divisa spiegava le immagini di animali e paesaggi, i tipi di trappole scoperte, e come catturavano i bracconieri.

Il Comandante ogni tanto fermava il video e spiegava l’azione della Guardia Forestale

Ogni tanto lo interrompevamo per chiedere spiegazioni e lui rispondeva sempre insieme all’altra Guardia Forestale in divisa. Molti compagni hanno chiesto altre cose, io ho chiesto se avevano mai usato le manette e mi hanno risposto che le hanno usate in casi molto rari.

Le Guardie fanno anche da “

baby sitter” agli animali, cioè tolgono gli animali dalle trappole e se è il caso, li portano dal veterinario oppure li liberano quando scoprono animali incastrati nelle trappole come l’archetto che imprigiona le zampine degli uccellini e impedisce che volino via.

Se nessuno li libera dopo alcuni giorni l’uccellino muore.

Abbiamo visto anche lupi, caprioli e stambecchi e un intervento notturno contro i bracconieri che di solito attaccano di notte oppure cacciano di giorno , nascondono gli animali e li vengono a prendere di notte usando i raggi infrarossi.

Il bracconaggio è un “ brutto mestiere” perché in pratica ogni cosa fatta è contro la legge : cacciano nel periodo non consentito e animali protetti ; usano anche trappole terribili come tagliole, archetti e reti. Nel video, ad un certo punto, si vedeva un tappeto di uccellini catturati, morti e tutti abbiamo “ girato lo sguardo ” .

Abbiamo visto un pettirosso catturato da un archetto. Questa trappola funziona così : metti un filo in un legno bucato, aggiungi delle palline colorate che assomigliano alle bacche e attirano l’uccello e quando lui ci si appoggia scatta il meccanismo e le zampine rimangono schiacciate

Se il bracconiere viene riconosciuto colpevole può rischiare un anno o due di galera e 3000 euro di multa.

I bracconieri purtroppo conoscono molto bene il bosco e vanno a cacciare di notte perché di giorno possono trovare “ostacoli”, ma la Guardia Forestale lo sa!

Una volta ho sentito al telegiornale che il

bracconaggio in una zona si era diffuso così tanto che in un bosco erano stati uccisi 150 esemplari di un tipo di animale e nel bosco ne erano rimasti solo 40/50!

Gli animali più cacciati nella nostra zona sono i cinghiali. I cinghiali partoriscono due volte l’anno, e fanno tanti cuccioli. Per proteggerli possono diventare anche molto pericolosi.

I bracconieri sono dappertutto: in tv ho visto che in Cina prendevano con le reti un branco di delfini per usare il grasso!

Nella zona di Ventimiglia sono cacciati anche i camosci, che non si possono abbattere.

Il Comandante ci ha detto che ne sono stati ammazzati parecchi. I bracconieri sono cattivi a cacciarli, perché loro non si riproducono come i cinghiali!

Una cosa bella nella nostra zona sono i caprioli

Una volta a Battifollo, sotto la finestra di casa mia, di notte, ho visto i cinghiali che hanno calpestato tutto. Dopo cinque minuti che sono tornato a letto ho sentito uno sparo.

Ci ha raccontato che un cacciatore per fare un torto al gruppo avversario uccide una volpe , la scuoia, così quando arriva la Guardia Forestale li incolpa e vieta loro la caccia per due anni.

Anche i bracconieri fanno dispetti agli altri bracconieri, lasciando la pelle degli animali uccisi sul terreno per confondere il fiuto dei cani.

Classe V B Largo Ghiglia

La festa di San Francesco

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Autunno nella macchia mediterranea

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La caratteristica straordinaria del nostro territorio è quella di offrire all’ osservazione e allo studio ambienti naturali molto diversi tra loro, ma tanto vicini da poterli raggiungere in breve periodo di tempo : tra questi abbiamo studiato la macchia mediterranea e i boschi di latifoglie e di conifere.

Per conoscere meglio la vegetazione di questi habitat la maestra ha invitato il papà di Marco, che ci ha fatto da “ guida” per riconoscere differenze e somiglianze tra la macchia mediterranea sulla costa. e i boschi che sono nell’interno.

Abbiamo così potuto scoprire le caratteristiche di alcune piante, arbusti, fiori e bacche, ma soprattutto gli habitat naturali del bosco e della macchia mediterranea.

In autunno e i colori del bosco cambiano: i tanti verdi degli alberi lasciano il posto alle tonalità calde della stagione, dal giallo al rosso al marrone , un trionfo di colori. Sembra la tavolozza di un bizzarro pittore! Poi le foglie cadono formando un tappeto a terra e gli alberi rimangono spogli. Durante l’inverno le foglie marciscono e si trasformano in humus, il cibo per le piante del bosco ed anche per alcuni piccoli animali decompositori.

Le differenze tra i due habitat sono tante; la principale è che la macchia mediterranea si sviluppa in zone dal clima mite, lungo le coste del mare e ha una vegetazione sempreverde.

Gli alberi del bosco sono latifoglie, si sviluppano in zone lontane dal mare dove le temperature sono più fredde, e quando giunge l’autunno i colori del bosco cambiano, poi le foglie cadono.

Le conifere dei boschi in alta montagna non perdono le foglie, ma il larice, che ha le foglie a mazzetti, cambia colore. I nostri boschi sono composti da alberi e piante di diverso tipo, alcuni anche secolari, che cambiano a seconda dell’altezza e del clima.

Nella macchia mediterranea, invece, i colori rimangono verdi; si intravede solo qualche macchia di colore marrone: sono le prime sterpaglie secche. Classe V B Largo Ghiglia

Ecco alcuni tra gli alberi più comuni dei nostri boschi Acero montano

Quercia rossa

Sedum dafne

Ulivo

Roverella

Scottano

Salsapariglia

Larici e abeti

Carrubo

“Da piccolo avevo l’argento vivo addosso, ballavo, suonavo, cantavo… Avevo una grande predisposizione per il teatro di varietà, facevo ridere tutti….” Da questa frase si capisce che Grock è stato un bambino come noi, si divertiva, giocava e forse era un po’ “pazzerello”.

Fu però fortunato, perché ebbe la possibilità, fin da ragazzo di continuare a fare ciò che gli piaceva, allestendo con la sorella uno spettacolo di varietà per esibirsi nei locali pubblici.

Imparò a suonare quattordici strumenti musicali e incominciò a lavorare nel circo nel 1894.

Era bravissimo negli esercizi alla fune e nel contorsionismo; si allenava sempre nella cantina

della sua casa.

La sua maschera era bellissima : la faccia bianca, la bocca rossa, il sorriso disegnato.

Era vestito un po’ disordinato, con roba larga e comoda, come piace a noi bambini.

Nel 1951 creò un proprio circo ed ebbe sempre grande successo in tutto il mondo.

Alla fine della carriera venne a vivere ad Imperia, con la moglie italiana in una

bellissima casa che ancora oggi, noi ammiriamo.

Questa casa è molto grande, con tante colonne, circondata da un bellissimo giardino.

Siamo contenti che Grock sia vissuto nella nostra città che, grazie a lui, è diventata famosa.

Classe IV C Largo Ghiglia

E P I D E M I A , L E C A R T E

COLLEZIONABILI, NONOSTANTE IL

L O R O E L E V A T O C O S T O ,

A P P A S S I O N A N O E

DIVERTONO. CE NE SONO DI

DIVERSI TIPI E LE PIU’

DIFFUSE SONO ISPIRATI A

PROGRAMMI TELEVISIVI.

NELL’ULTIMO ANNO PERO

“LE DUEL MASTERS E LE YU-

GI–OH” HANNO RISCOSSO

MOLTO SUCCESSO. IN ENTRAMBI I

GIOCHI I PROTAGONISTI, CAMPIONI

NELLA SPECIALITA’ DELLE “DUEL

MASTERS” E YU- GI-OH, SONO ALLA

UN NUOVO VIRUS TRA I G I O V A N I : L E C A R T E COLLEZIONABILI

SONO L’EVENTO DEGLI ULTIMI

ANNI; DIFFUSE TRA I GIOVANI COSI

VELOCEMENTE DA SEMBRARE UN’

naturalista inglese Charles Darwin nel 1835 quando aveva appena cinque anni e si ritiene che abbia aiutato il naturalista a formulare la sua teoria sull’evoluzione. Che spirito di adattamento! Pensate che al suo compleanno non ha nemmeno mangiato un po’ di torta. Si vede che il dolce non le piace. Che gusto c’è ad arrivare a duecento anni senza farsi una scorpacciata di panna? Mah Classe IV modulo P.za Calvi

Imperia: Noi alunni della quarta A modulo del plesso di Piazza Calvi abbiamo

appreso, attraverso il Secolo XIX, un’affascinante notizia: pensate che una tartaruga gigante delle isole Galapagos di nome Harriet ha compiuto ben centosettantacinque anni (cosa del resto normale per certe tartarughe). Si crede sia stata catturata e studiata dal celebre

L’animale più longevo del mondo

Grock il Clown

Le carte collezionabili

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RICERCA DI UN PARENTE STRETTO.

IL LORO CAMMINO E’ PERO’

OSTACOLATO DAI NEMICI CHE

VOGLIONO SOTTRARGLI IL TITOLO

DI CAMPIONE. RISCOPRIAMO IN

QUESTI GIOCHI,VALORI PREZIOSI

COME L’AMICIZIA, LA FAMIGLIA E LA

FIDUCIA VERSO GLI ALTRI E LA

LOTTA CONTINUA DEL BENE

CONTRO IL MALE.

TRA I BANCHI DI SCUOLA, LE SFIDE

CON LE CARTE DAI POTERI

STRAORDINARI, OCCUPANO I

NOSTRI INTERVALLI INSEGNANDOCI

A NON ARRENDERCI MAI.

Classe V A Via Gibelli

La Baby Maraton è una gara di corsa non competitiva a cui possono partecipare tutti i bambini/e e ragazzi/e da 0 a 13 anni, che si iscrivono gratuitamente prima della gara. Ogni fascia di età ha un lunghezza di percorso diversa.

I bambini da 0 a 3 anni, naturalmente accompagnati da un genitore per quelli che non camminano ancora, devono correre 50 m.

I bambini dai 4–5 anni corrono 100 m.

I bambini dai 6–7 anni corrono 200 m.

I bambini dagli 8 ai 9 anni corrono 400 m.

I bambini dai 10 agli 11 anni corrono 600 m.

I bambini dai 12 ai 13 anni corrono 800 m.

Vengono premiati tutti i partecipanti con il ricordo della maglietta con sopra disegnato la mascotte e l ’ e d i z i o n e d e l l a manifestaz ione U.S. Caramagna e un mezzo litro di latte offerto dalla Latteria Alberti.

I primi tre classificati di ogni categoria, s ia maschile che femminile, vincono una coppa.

Quest’anno la Baby Maraton si è svolta domenica 25 settembre 2005 presso il parcheggio di San Lazzaro, l’ora del ritrovo era alle 9 del mattino ed era la X° edizione, come

premio oltre la coppa si vinceva un orologio da polso.

C’era anche un premio speciale che consisteva in una coppa per il bambino

p i ù p i c c o l o c h e partecipava (ha vinto un neonato di appena 45 gg.) e alle scuole dove erano iscritti più alunni.

In genere, come tutti gli anni, il plesso di Largo Ghiglia vince sempre la coppa.

Quest’anno, oltre ai ragazzi, hanno corso

anche le mamme e come omaggio hanno ricevuto un mazzo di fiori.

Classe IV A Largo Ghiglia

grande carnevale ,danze di varie nazioni : danza spagnola, danza cinese, danza russa, nelle quali le razze spariscono ,le differenze si annientano, il colore della pelle non conta più perché si parla il linguaggio universale della danza e della musica che unisce e coinvolge tutti , come il passo a due finale tra la fata dello zucchero e il principe.

Le emozioni che abbiamo provato

ascoltando la musica e vedendo il balletto dello Schiaccianoci sono diverse: gioia ,felicità, allegria, stupore, meraviglia, tristezza, malinconia, agitazione, pace, tranquillità.

La cosa più importante che abbiamo capito è che il bene vince sul male e porta nel mondo l‘amore e la felicità tra i popoli.

Classe III Via Gibelli

Venerdì 11 novembre con le nostre insegnanti siamo andati al teatro Ariston di Sanremo a vedere il balletto dello “Schiaccianoci”.

La storia comincia con la festa di Natale in casa del dottor Stahlbaum con molti regali e invitati, nel mezzo della quale appare un misterioso uomo: lo zio Drossemeyer che porta nella casa

la magia e regala alla più piccola delle sue nipoti, di nome Clara, uno “Schiaccianoci” rappresentato da un soldatino di legno.

Questo personaggio viene reso reale, dalla magia dello zio, per salvare la piccola Clara dalla cattiveria del mondo che viene rappresentata dai piccoli topi.

Lo Schiaccianoci riesce a vincere aiutato da piccoli compagni e, dopo aver ucciso il re dei topi, accompagna la bimba in un mondo fantastico, magico e puro guidato solo dalla forza dell’amore.

Scorrono davanti a Clara, come in un

Un metodo per moltiplicare era quello detto gelosia ancora in uso nei paesi arabi. Consiste nel costruire un rettangolo composto da tante colonne quante sono le cifre del primo fattore e da tante righe quante sono le cifre del secondo fattore. Nelle caselle del rettangolo si registrano i singoli prodotti e il risultato si ottiene sommando in diagonale da destra verso sinistra.

Noi ci siamo divertiti un mondo! Provate anche voi!

Classe V C modulo Largo Ghiglia

C’era una volta e c’è ancora un modo per moltiplicare

Baby maratona

Lo schiaccianoci di Tchaikovsky

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Venerdì 30 settembre siamo andati con il pullman all’aeroporto Villanova d’Albenga per vedere le Frecce Tricolori. Il signor Camillo, la nostra guida, ci ha descritto i vari tipi d’aerei e d’elicotteri che si trovavano sulla pista e sul prato.

Abbiamo anche visto un filmato sulle Frecce Tricolori e mentre, aspettavamo il nostro turno per salire su un canadair, abbiamo fatto merenda.

Un’altra guida ci ha parlato delle Frecce Tricolori: gli aerei erano allineati sulla pista e ognuno aveva un grosso numero sulla coda. Il numero 10 è il solista, l’aereo che si esibisce da solo.

Le frecce tricolori

Primo premio Segnalato

Segnalato

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Abbiamo partecipato al concorso “Le Frecce Tricolori”; i disegni di due nostri compagni Marcos e Arianna sono stati giudicati meritevoli e quello della nostra compagna Cecilia ha vinto il primo premio: UN VOLO CON PARTENZA DALL’AEROPORTO DI VILLANOVA DI ALBENGA.

Il 313° Gruppo è un Reparto Operativo dell'Aeronautica Militare, che assolve i propri compiti di rappresentanza e fornisce l'esempio dei valori umani, culturali, organizzativi e tecnologici di un'Italia che può "volare" meglio e più in alto di c h i u n q u e a l t r o . E’ dislocato sull’aeroporto di Rivolto (Udine) e fornisce gli uomini ed i mezzi per la Pattuglia Acrobatica Nazionale. Il Gruppo è dotato di velivoli che possono svolgere, oltre alla normale attività acrobatica, anche missioni operative nel ruolo di caccia bombardieri leggeri. Il 313° Gruppo A.A."Frecce Tricolori " non ha solo il compito di rappresentare l'Aeronautica Militare e l'Italia nelle

manifestazioni aeree, ma anche quello, meno noto ma altrettanto importante di partecipare, in caso d’emergenza nazionale, alle operazioni di supporto aereo offensivo a favore delle forze terrestri. Tutti i piloti assegnati alle Frecce Tricolori seguono un particolareggiato addestramento che dura circa un anno e che include missioni a bassissima quota in formazione tattica, attacchi simulati su presunte postazioni nemiche e manovre di scampo da minacce aeree e terrestri.

Classe II C Modulo G.NATTA e Classe II A Modulo P.CALVI

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Notizie in breve sulle frecce tricolore

commenti sull'introduzione di nuove procedure o informazioni sul fatturato.

In alcuni notiziari è presente una colonna che viene aggiornata in ogni numero, ad esempio per consigli, recensioni di libri, lettere dei lettori o un editoriale, oppure per la presentazione di nuovi dipendenti o nuovi clienti.

Questo brano può contenere 100-150 parole.

Gli articoli di un notiziario possono essere di qualsiasi tipo, ad esempio articoli sulle nuove tecnologie.

È inoltre possibile descrivere tendenze economico-finanziarie o previsioni che possono risultare utili ai lettori.

Se il notiziario viene distribuito internamente, è possibile inserire

Questo brano può contenere 75-125 parole.

La selezione di immagini ed elementi grafici è un passaggio importante in quanto questi elementi consentono di aggiungere impatto alla pubblicazione.

Analizzare l'articolo e valutare se le immagini inserite sono coerenti con il messaggio che si desidera trasmettere. Evitare immagini che

risultino fuori contesto.

In Microsoft Publisher sono disponibili migliaia di immagini ClipArt, nonché numerosi strumenti che consentono di disegnare forme e simboli.

Dopo aver scelto l'immagine corretta, posizionarla accanto all'articolo e inserire una didascalia.

Titolo brano int erno

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Didascalia della fotografia o immagine

Didascalia della fotografia o immagine

“Per attirare l'attenzione del lettore, inser ire qui una cit azione o una frase tratta dal test o.”

Venerdì 21 Ottobre 2005 nel cinema Centrale di Sanremo è stata tenuta una conferenza- spettacolo le “ BOLLE DI SAPONE diretta dal professore MICHELE EMMER docente dell’università “ La Sapienza di Roma e dipartimento di matematica.

Le “BOLLE DI SAPONE “ sono state un viaggio tra matematica, arte, geometria e fantasia.

“Chi non si è divertito durante l’infanzia, e forse non ha mai smesso di divertirsi, nel fare bolle di sapone?

Bolle di sapone è sinonimo di gioco, di svago.

La geometria delle bolle e delle lamine di sapone rispetta delle regole molto precise, ed è questa una delle motivazioni che può spingere un appassionato del gioco delle bolle di sapone a diventare un matematico.

Un incontro alla scoperta delle bolle di sapone, della loro storia per molti versi sorprendente tra pittura, letteratura, fisica, chimica, architettura, biologia e naturalmente matematica.” M. Emmer

Alla conferenza hanno partecipato alcuni alunni della IV A T. P. della scuola “ Giulio Natta di Imperia. Siamo stati accompagnati dall’ insegnante Rosy Traviglia .

Il professore Michele Emmer ha illustrato vari oggetti, anche

quelli cinesi, che si usano per le bolle di sapone.

In una bolla di sapone soffiando dentro un tubicino per almeno dieci volte sono contenute centinaia e migliaia di altre bolle piccolissime .

Una hostess fa o s s e r v a r e a l n u m e r o s o pubblico, le varie forme delle bolle d i s a p o n e “IMPRIGIONATE “ tra due lastre di vetro.

In arte le bolle di sapone diventano magiche sfere di Arnaldo Pomodoro. Con la sua forma espressiva cerca di recuperare la bellezza e la nobiltà della creatività

Per concludere la conferenza-spettacolo il professor Michele Emmer passò il microfono al pubblico in modo che coloro che lo volevano potevano porgli una domanda.

LA POESIA DI GIOVANNINO PERDIGIORNO

Gli uomini di sapone

Giovannino Perdigiorno, viaggiando in carrozzone, capitò nel paese degli uomini di sapone. Gli uomini di sapone e le loro signore sono sempre puliti e mandano buon odore. Sono bolle di sapone e le loro parole, escono dalla bocca e danzano al sole. Fa le bolle il papà quando sgrida il bambino, fa le bolle il professore mentre spiega il latino. Nelle case, per le strade, dappertutto, in ogni momento, milioni di bolle volano via col vento. Il vento le fa scoppiare Silenziosamente… E di tante belle parole non rimane più niente. di Gianni Rodari

Classe IV A Largo Ghiglia

2005 Anno internazionale della fisica

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Le bolle di sapone e l’arte

Mercoledì 9 novembre 2005 h. 10,30: Usciamo da scuola per visitare alcune vie della nostra città

immaginando di essere turisti.

Partendo da Largo Ghiglia, la piazza davanti alla nostra scuola, proseguiamo percorrendo via dell’Ospedale (chiamata così perché anticamente conduceva all’Ospedale demolito una trentina di anni fa per far posto alla nostra scuola). Guardandoci intorno notiamo che questa è una via antica perché assai stretta e pedonale, molti sono i palazzi antichi con ampie e ripide scalinate e non si cammina sull’asfalto ma su blocchetti di pietra. In un “carruggio” trasversale si possono vedere dei contrafforti costruiti per cercare di evitare che le case crollassero durante i terremoti, intorno ai portoni di alcuni palazzi vi sono antichi portali. Uno in particolare ci è parso interessante: è in ardesia con lo stemma rovinato perché scalpellato dai francesi nel 1792 e in alto vi è una scritta “In virtute spes”. A metà della via notiamo una lapide in marmo sulla quale è scritto che nel palazzo ha dimorato un poeta e uomo d’arme Onorato d’Urfè

che pur non essendo di Oneglia ha combattuto valorosamente al fianco degli Onegliesi . Proseguendo verso il centro ammiriamo, in un’edicola dedicata alla Madonna, un bel dipinto su ardesia .

Giunti all’incrocio con Via Bonfante ci soffermiamo ad osservare la particolare architettura di questa via costruita nel corso dell’800 che, con i suoi raffinati negozi, costituisce il luogo di passeggio degli imperiosi soprattutto nella stagione invernale.

Percorrendo Via Viesseux giungiamo in Piazza Rossini (recentemente ristrutturata e dall’aspetto molto moderno), proseguiamo poi per i Giardini Toscanini con visita alle mura delle antiche carceri.

La passeggiata sta per finire e rientrando a scuola ci fermiamo ancora un minuto davanti ad un negozio di antiquariato e con stupore scopriamo che in realtà è un minuscolo oratorio sconsacrato dedicato a San Giacinto ( nessuno di noi se ne era mai accorto, …. e pensare che tutti i giorni ci passiamo davanti perché si trova davanti al cancello della nostra scuola!!) h. 12,30: Rientrati in classe ci ritroviamo seduti nei nostri banchi contenti di aver scoperto alcuni aspetti finora sconosciuti della nostra città e si riproponiamo di diventare osservatori sempre più attenti.

Classe III B Largo Ghiglia

moltitudine di profumi autunnali.

Stormi di uccelli neri come nuvole trasportate dal vento,solcavano la vastità celeste.

Sullo sfondo si ergevano maestose e regnanti le colline che sembravano dipinte.

Era ormai sera, il sole stava tramontando, gli ultimi raggi di luce si sbizzarrivano creando giochi di luce; il cielo si era tinto di un rosa intenso.

Subito dopo il tramonto, giunse una pioggerellina, io ormai stanco mi accasciai sul divano e mi addormentai.

Classe V C modulo

Era una fresca giornata autunnale ed ero seduto sul divano quando la mia attenzione fu attratta da un paesaggio folcloristico.

Il cinguettio dolce degli uccelli era accompagnato dai sussurri del vento.

Foglie variopinte fluttuavano nell’aria e dolcemente si adagiavano sul prato.

Su un vecchio castagno ormai spoglio, uno scoiattolo si prestava a compiere gli ultimi, scattanti movimenti prima di andare in letargo.

I ceppi di legno ardevano scoppiettanti nel camino, emanando un caldo rilassante.

Alle mie narici giungevano una

Diario di una giornata da turisti

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Nel ruscello l’acqua salta felice

come se fosse in una cornice.

Da un bordo si stacca un sasso

è colpa di un innocente tasso.

Calpesto le foglie di un sentiero

e scorgo un albero straniero.

Infatti non lo conosco come

questo fiore,

ma, comunque, lo farò crescere

nel mio cuore.

Ora la mia casa è il sottobosco

e trovo un fungo che sembra un

chiosco.

Tutt’intorno ho la buona terra

che tristezza pensare che nel

mondo c’è la guerra. Classe II A t.p. Plesso di Via Gibelli

Paesaggio autunnale

Il bosco dentro di me

Biodiversità

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Per diversità biodiversità, si intende la ricchezza di vita sulla Terra. Si distinguono tre livelli di biodiversità: la variabilità degli ecosistemi, il patrimonio di specie animali e vegetali, la biodiversità a livello di geni in una specie. Se disegnassimo un albero della vita, una sorta di albero genealogico di tutti gli esseri viventi, dai batteri invisibili a occhio nudo alle piante e ai più grandi mammiferi, dovremmo farlo con circa 2.000.000 di foglie, una per specie (le specie attualmente conosciute). Nel nostro albero, tutte le foglie dovrebbero essere collegate: alcune attaccate, altre sullo stesso ramo, altre su rami lontani. Nell'albero della vita i singoli rami sono interi Regni: batteri (circa 10.000 foglie), funghi (circa 72.000 foglie), protisti (circa 80.000 foglie), piante (circa 270.000 foglie) e animali (circa 1.318.000 foglie) di cui1.265.000 invertebrati e 52.500 vertebrati (2.500 pesci, 9.800 uccelli, 8.000 rettili, 4960 anfibi, 4.640 mammiferi). Una sola dei 2.000.000 di foglie è la specie umana, unico elemento di disturbo sul pianeta.

Il concetto di biodiversità è facilmente comprensibile se pensiamo ai grandi ecosistemi ricchissimi in specie come le foreste tropicali o le barriere coralline, ma anche alle zone umide, ai boschi del nostro Paese, ai pascoli alpini, ai fiumi... Centinaia, migliaia, milioni o miliardi di organismi che vivono in equilibrio interagendo tra di loro.

Bioma Polare Il bioma polare corrisponde alle fasce climatiche glaciali ed è caratterizzato dalle calotte polari. È il posto più freddo della Terra ed è quasi interamente coperto da ghiaccio. La calotta glaciale, che ricopre l'Antartide nella sua quasi totalità (59 000 km²), supera a volte i 4

500 m di spessore, e costituisce il 90% della riserva di acqua dolce del globo. Alcuni iceberg possono essere più grandi della Corsica. Il continente è circondato da un'ampia zona ghiacciata, la banchisa polare (pack), nella quale si sviluppa uno dei più interessanti ecosistemi del pianeta e che rappresenta la fonte di cibo per balene, pinguini, pesci, foche e molti altri uccelli. In inverno le temperature, possono raggiungere -70°C nell'entroterra e -35°C sulle coste. In estate, oscillano fra 0°C (sulle coste) e -35°C (nell'entroterra)

Bioma deserto Il deserto è un’area inadatta all'insediamento umano, in cui non piove quasi mai, il terreno è arido e non coltivabile. Le t e m p e r a t u r e p o s s o n o raggiungere i +40°C di giorno ed arrivare a 0°C la notte. Le piante tipiche del deserto sono le piante grasse e gli arbusti spinosi. Gli animali del deserto sono generalmente di piccola taglia, principalmente insetti, serpenti, uccelli e piccoli mammiferi. Molti animali hanno colori mimetici ed hanno sviluppato trasformazioni degli arti atti a non farli affondare nella sabbia. La maggior parte è attiva solo di notte. Animali tipici dei deserti sono il cammello (in Asia) ed il dromedario (in Nordafrica e nei deserti dell'Arabia), utilizzati dalle popolazioni locali come animali da soma e cavalcatura.

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Ecosistema oceanico L'oceano è una vasta distesa d'acqua salata, che circonda un continente.

Gli oceani sono tre: O c e a n o P a c i f i c o , O c e a n o A t l a n t i c o , O c e a n o Indiano. La Terra vista dallo spazio

appare come un "pianeta blu": questo colore è dovuto alla presenza degli oceani che coprono la maggior parte della sua superficie (circa il 70%). lL'importanza degli ambienti oceanici è molto grande, sia per l'equilibrio ecologico del pianeta, sia per la vita dell'uomo. Gli oceani sono grandi serbatoi d'acqua e costituiscono il nodo più importante nel ciclo dell’acqua sulla terra. Nell'oceano sono apparse le prime forme di vita più di tre miliardi e mezzo di anni fa. Gli organismi più importanti degli ecosistemi oceanici sono minuscole alghe e batteri che nel loro insieme costituiscono il fitoplancton che è il principale produttore di ossigeno degli ambienti marini ed è alla base di tutte le catene alimentari del mare. Molte comunità di animali si cibano di fitoplancton: sono organismi di dimensioni maggiori che costituiscono nel loro insieme lo zooplancton. Lo zooplancton, a sua volta, rappresenta una fonte di cibo per animali marini di dimensioni superiori, come piccoli pesci, calamari, seppie. Questi infine sono predati dai grossi pesci marini che costituiscono l'anello finale delle catene alimentari del mare.

Foresta Equatoriale La foresta equatoriale (o pluviale o vergine) è una foresta fittissima e particolarmente ricca di specie vegetali. Nelle zone presso l'Equatore si estendono le immense foreste pluviali, che in passato erano assai più estese di oggi. La più grande foresta del mondo è quella dell'Amazzonia, nell'America del Sud. Essa copre un territorio di circa 7 milioni di chilometri quadrati (pari a circa venti volte l'Italia). La foresta pluviale è una barriera quasi impenetrabile. Il caldo e l'umidità creano le condizioni ideali per lo sviluppo della vegetazione che cresce con un ritmo rapidissimo e raggiunge dimensioni eccezionali. Il bioma della foresta pluviale si distingue per la ricchezza della flora e della fauna: ospita infatti il 40% delle specie vegetali e animali viventi. Non ci sono alberi simili uno accanto all'altro, ma sempre un'incredibile varietà di forme e dimensioni. Nella foresta pluviale sono state contate fino a 10 000 specie vegetali differenti e si incontrano le piante più varie: palme di vario tipo, differenti specie di ficus, il mogano, l'ebano e il palissandro, che offrono legno duro e pregiato. Prevalgono gli insetti, gli uccelli e gli animali di piccole dimensioni perché la vegetazione ostacola il movimento dei grandi animali,che preferiscono gli spazi aperti. Si incontrano:scimmie, coccodrilli,

anaconda, roditori, rane e uccelli di ogni tipo: tucani,

Barriera Corallina Uno degli ambienti più interessanti del le aree oceaniche è quello delle barriere coralline (chiamate in inglese reef). Le più estese si trovano nel settore nord - or ientale del l 'Austral ia , intorno alle isole dei Caraibi, nel Mar Rosso e nell'arcipelago delle isole Maldive nell'Oceano Indiano. Si tratta di formazioni Calcaree, simili a grandi muraglie che si estendono per centinaia (a volte migliaia) di chilometri nei mari tropicali. Esse sono costituite dagli scheletri esterni (esoscheletri) dei polipi del corallo, organismi invertebrati che vivono in colonie di milioni di individui. I polipi corallini sono animali molto esigenti e si sviluppano solo in mari caldi e poco profondi dalle acque tranquille e pulite dove vive una grandissima varietà di organismi. La Grande Barriera Corallina nella parte nord-orientale dell'Australia, estesa per 2200 chilometri, era uno dei luoghi più popolati e affascinanti degli oceani. È stata distrutta dallo tsunami del 26 dicembre 2004. Dato che i coralli sono organismi molto esigenti, l'ambiente delle barriere coralline corre seri pericoli: minime variazioni, per esempio nella trasparenza o nella temperatura dell'acqua, possono bloccare la crescita delle colonie distruggendo così l'habitat di migliaia di altre specie.

Savana La savana è un habitat delle regioni calde tropicali in cui le piogge cadono con regolarità stagionale. È costituita da vaste distese di graminacee, alte fino a due metri, disseminate di cespugli e di radi alberi isolati (come acacia, baobab, euforbia). È determinata da particolari condizioni del suolo, da periodici incendi (causati da fulmini o dall'intervento umano) oppure dalle condizioni climatiche. La savana è diffusa in America in Australia ed in Africa. Queste savane sono estesi pascoli di grandi erbivori quali gnu e zebre, e habitat ideali di grossi predatori. Classe IV B Largo Ghiglia

Quando venerdì mi svegliai feci colazione in un batter d’occhio e mi vestii subito, poi la nonna mi accompagnò in Piazza Dante e, dopo aver chiacchierato un po’ con le mie amiche mi sedetti sul pullman vicino a Claudia per andare a Mendatica a vedere la transumanza. Il viaggio fu di un’oretta circa e nel frattempo giocavo e parlavo un po’ con tutti e quando le insegnanti hanno visto che facevamo troppo caos ci hanno messo Hercules in televisione. Appena abbiamo visto la scritta Mendatica ci fu un silenzio profondo e poi urla di felicità e di gioia. Subito andammo in una specie di cortile, giocammo un po’ e ci dirigemmo verso la piazza principale a visitare la chiesa dove ci raccontarono che c’erano tre pozzi dove si calavano i defunti. Usciti dalla chiesa andammo in un’altra Chiesa situata sulla cima di una collina e fatta tutta in pietra con all’interno affreschi molto belli ma anche un po’ rovinati. Ci recammo a vedere un museo con tutti gli animali imbalsamati che mi hanno fatto molto senso. Subito dopo siamo andati ad ascoltare un signore che ci parlò della transumanza. Dato che avevamo fame ci siamo fermati a mangiare e a giocare. Subito dopo siamo andati ai bagni e a prendere il gelato e dopo ci siamo diretti a un museo dove erano rappresentate delle stanze e degli oggetti tipici e molto antichi. Mi sembrava di essere tornata

i n d i e t r o n e l tempo e tra di me immaginavo come doveva essere difficile la vita a quei tempi, ma a n c h e a f f a s c i n a n t e . Usciti, è arrivato i l g r a n d e momento, siamo andati a vedere la vera e propria transumanza; ci siamo posizionati e dopo sono arrivate tutte le caprette bee…ee.. b e e … e e … c h e hanno lasciato qualche ricordino, anche sulla borsa di William.

C e n ’ e r a n o t a n t i s s i m e e s e m b r a v a n o s p a v e n t a t e vedendo tutta quella gente, guardavano con gli occhioni spalancati rimanendo strette le une con le altre. Poi ce ne siamo andati ad ascoltare la spiegazione della lavorazione del

formaggio. Ma si fece tardi e così ci recammo al pullman. E’ stata una gita piena di emozioni che non dimenticherò mai. Classe V C modulo

contenitori. Occorre successivamente unire al latte una piccola quantità di caglio , una sostanza acida presente nello stomaco dei ruminanti lattanti. Dopo un tempo di 5 o 10 minuti il latte si addensa diventando come il budino. Viene poi frantumato con un attrezzo di legno chiamato birbatora. L’operazione successiva è quella più importante e consiste nel separare il formaggio dal siero. La pasta di formaggio viene quindi depositata in una tela robusta e strizzata per eliminare , il più possibile, siero ancora presente. Successivamente il formaggio viene m e s s o n e l l e apposite forme, anticamente di

legno , oggi di plastica o alluminio. Nei giorni seguenti il formaggio viene salato e avviato alla stagionatura. Con il siero rimasto si può fare la ricotta. A Montegrosso rimane solamente un pastore che possiede 10 mucche ,il bestiame

Venerdì 14 ottobre siamo andati con le maestre alla Fasta della Castagna A Montegrosso Pian Latte. Abbiamo visto come si fa il formaggio: per ottenere un Kg di formaggio occorrono 5 l di latte di pecora oppure 8 l di latte di mucca ; la differenza è nella percentuale di grassi contenuta. Dopo la mungitura il latte deve essere portato alla temperatura di 36-38 gradi in appositi

veniva allevato per ottenere latte o formaggio che veniva venduto e costituiva un importante fonte di reddito. Classe IV Via Gibelli

La produzione del formaggio

La transumanza a Mendatica

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Scriveva Columella nel I secolo a.C. :”L’olivo è la prima fra tutte le piante”.

Noi abbiamo “scoperto” un’antichissima ricetta che riguarda la preparazione delle

OLIVE DA TAVOLA, che venivano servite come antipasto.I romani ne erano ghiotti e le confezionavano in apposite anfore che sono arrivate fino a noi. “ Prendete dunque le olive nere, copritele di sale grosso, poi stendetevi sopra un altro strato di sale, fino a coprirle. Così si lasciano per trenta giorni per farle spurgare. Dopo di che si nettano con una spugna fino a che non resti più traccia di sale, si mettono in un vaso che va riempito con vino cotto ridotto della metà. Vi si stende sopra un letto di finocchio e si chiude. Volendo, si può aggiungere

una parte di aceto. Servite come aperitivo: il gusto è sorprendente ma gradevole”.

Classe V A Largo Ghiglia

CREMA DI FORMAGGIO ALLE ERBE AROMATICHE

Ingredienti:

un ciuffo di prezzemolo

un mazzetto di maggiorana

un ciuffo di erba cipollina

alcune foglie di salvia

due rametti di rosmarino

200 gr. di formaggio cremoso

sale

Crackers

Abbiamo tritato le erbe separatamente, poi abbiamo mischiato un cucchiaio abbondante di formaggio cremoso con un cucchiaino di ciascuna erba tritata.

Infine abbiamo spalmato le creme così ottenute sui crackers.

Che specialità!

(provare per credere…)

A NOI SONO PIACIUTE MOLTO!!!

Classe III A Largo Ghiglia

Erbe aromatiche, che passione!

Ne abbiamo portato in classe di tutti i tipi e, attraverso l’olfatto, il gusto e il tatto abbiamo imparato a conoscerle…

…..e a riconoscerle a occhi bendati. Divertente, ve lo consigliamo!

Dopodiché abbiamo costruito il nostro piccolo erbario sul quaderno di scienze.

Quindi abbiamo preparato con alcune di esse un delizioso antipasto che ora vi presentiamo:

Le olive...ubriache

Profumo di erbe aromatiche

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Nella palazzina liberty, già sede degli uffici, la Fratelli Carli ha allestito il Museo dell’Olivo, che raccoglie reperti

Abbiamo sfogliato il “Calendario artistico” realizzato per i festeggiamenti dell’edizione “S.Benedetto 2005” ricevuto in ottobre in occasione della visita scolastica a Taggia. Lungo i 12 mesi dell’anno sono stati proposti, con disegni e didascalie, i giochi del passato. Così anche noi abbiamo realizzato un breve lavoro di “ricerca e confronto” relativo ad alcuni di questi giochi che abbiamo trovato sul libro di Lucetto Ramella “Oneglia, bella Oneglia” scritto per la nostra città. Abbiamo scelto di descrivervi brevemente i seguenti:

“ Seggiolino d’oro” “ La corda” “ La paiola" ” Mosca cieca”

Careghetta d’ou - Seggiolino d’oro Due bambine più grandicelle si afferrano i polsi con le mani intrecciandole per formare un seggiolino su cui siede un bimbo più piccolo e, mentre cantano una filastrocca, lo fanno dondolare.

Sautà a-a corda - La corda Due ragazze tengono i capi della corda e la fanno ruotare; il gruppo canta versi e recita le lettera dell’alfabeto a – b – c – d ….. mentre la terza al centro salta.

La “Paiola” - A –a marèla (Alla campana) Si traccia per terra un rettangolo diviso in dieci caselle numerate dall’1 al 10. Si salta su un piede gettando una pietruzza nella prima cesella, nella seconda e così via…. Il disegno a terra è soggetto a numerose varianti.

“A l’ùrbetta” - Mosca cieca. Un bambino viene bendato e dopo averlo fatto girare parecchie volte su se stesso viene lasciato, quindi i compagni gli ronzano intorno cercando di non farsi afferrare.

Classe V A Largo Ghiglia

Giochi del passato

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Careghetta d’oro

Careghetta d’oro

che pesa più dell’oro L’oro e l’argento che pesa più che 100 150 la gallina canta Canta il gallo risponde la gallina risponde Serafina;

Serafina sta in finestra con tre corone in testa; Passa la fante con tre cavalle bianche, bianca la sella, bianco lo stracale, bianco è il parasole fugga l’acqua e venga il sole. Classe III B Largo Ghiglia

Antica Filastrocca

Nei primi due anni di scuola abbiamo svolto in palestra attività di mini-tennis con i go –back, ma quest’ anno siamo passati al tennis vero!

Al mercoledì mattina il pulmino viene a prenderci per portarci ai

campi da tennis di S. Lazzaro, e noi aspettiamo con impazienza questo giorno!

I maestri Luca e Fabrizio ci fanno svolgere esercizi gioco molto piacevoli e utili per la coordinazione oculo-manuale. Il prima che abbiamo praticato è a coppie: un bambino lancia la palla al compagno, che deve bloccarla tra la mano e le corde della racchetta; poi la fa cadere e sul rimbalzo la colpisce con la racchetta. E’ stato molto stimolante questo gioco a squadre: se ne formano due, un bambino lancia la palla, un compagno la colpisce con la racchetta e il lanciatore deve recuperarla nel minor tempo possibile. Ogni palla recuperata dà un punto e vince la squadra i cui componenti totalizzano dieci punti nel minor tempo.

Purtroppo da più di un mese l’attività è stata sospesa, prima per la pioggia e poi per il gelo che hanno reso i campi impraticabili.

Speriamo di poter ricominciare, magari già da mercoledì prossimo, per poter completare il

ciclo di dieci lezioni previsto.

Classe III C

Largo Ghiglia

legno di nome ”Martina la ballerina“ che faceva le acrobazie su due fili movendo due pezzi di legno che tesavano la corda.

Nel pomeriggio abbiamo notato il giocattolaio a spasso con un “cane” fatto di legno e di stoffa. Il cane muoveva le z a m p e i n m o d o alternato grazie ad un meccanismo fatto di molle e di fili.

Siamo rimasti stupiti e meravigliati nel vedere questi semplici giochi costruiti con materiali poveri e di recupero e abbiamo ripensato ai

Alla festa della castagna, lo scorso 14

ottobre a Montegrosso Pian Latte, c’era

un signore di una certa età , con una

bella barba e vestito alla montanara,

sembrava uno gnomo che mostrava i

giochi di una volta e ci spiegava come

funzionavano. Abbiamo osservato “L’uccellino viaggiatore” di legno che muoveva le ali schiacciando un pezzo di ferro.

C’era un burattino, di nome Battista , che saliva su una corda e ogni volta cadeva: si muoveva tirando dei fili.

C’ erano due piccoli omini di legno che, muovendo due pezzi di legno, spaccavano la legna alternativamente.

Abbiamo anche visto una bambola di

nostri nonni che riuscivano a divertirsi con poco.

Classe III Via Gibelli

Uno sport a scuola: il tennis

I giochi di una volta

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Appartiene al lignaggio dei Borboni, iniziata con Filippo V, nipote del re di Francia Luigi XIV, scelto come successore di Carlos II, morto nel 1700 senza lasciare discendenti.

Il ramo dei Borboni-Anjou ha dato tutti i sovrani di Spagna dopo Filippo V(con l’eccezione di Giuseppe Bonaparte -1808/1813- e di Amedeo di Savoia – 1870/1873-) anche quando gli avvenimenti politici hanno compromesso seriamente la continuazione della dinastia: guerra di successione, invasione napoleonica, guerre carliste, affermazione dei repubblicani, dittatura franchista, ecc.

L’erede designato al trono Giovanni di

Borbone e Battenberg, membro della famiglia reale spagnola e terzo figlio di Alfonso XIII, passò parte della sua vita in Svizzera e Portogallo. Con la rinuncia al trono dei suoi fratelli Alfonso e Jaime nel 1933 rimase l’unico erede della corona spagnola, ma non giunse mai a governare. Si sposò con Maria della Mercede di Borbone e prese il titolo di conte di Barcellona nel 1941.

Dal suo matrimonio nacque Juan Carlos I a cui cedette i diritti di governare quando venne restaurata la monarchia costituzionale nel 1977.

Gli attuali membri della famiglia reale sono:

Juan Carlos I, che sposò Sofia ed ebbero tre figli

Elena, che si sposò con Jaime di Marichalar ed ebbero due figli, Filippo di

Marichalar e Borbone e Vittoria di Marichalar e Borbone;

Cristina che si sposò con Inaki Undargarin ed ebbero quattro figli: Juan, Pablo, Miguel e Irene Undargarin e Borbone;

Filippo che si sposò con Letizia Ortiz e ora hanno avuto una figlia, Leonor.

Questa nacque il 31 di ottobre a Madrid all’una di notte e pesava tre chili e mezzo. Secondo la famiglia era grassottella e aveva il visino rotondo.

La famiglia reale è felice del proprio nuovo membro, ma c’è un problema: secondo la Legge la piccola principessa non potrà essere regina a meno che non sia cambiata la costituzione e sia erede al trono il primogenito o la primogenita.

Andrea e Arantxa

sue foglie offrono numerosi nascondigli.

Nelle praterie di posidonia possiamo trovare una gran quantità di echinodermi: varie specie di stelle marine e numerosi ricci che si nutrono di questa pianta. Anche i molluschi trovano lì la loro dimora e specialmente i cefalopodi: polpi e seppie.

La posidonia attrae anche numerose specie di pesci, carnivori e onnivori, che si nutrono di crostacei, molluschi, ricci, vermi… questa pianta rappresenta una risorsa alimentare ed anche un rifugio per i loro piccoli. La posidonia oceanica, fonte di vita per molte specie è in pericolo. Nel 1984 comparve un suo

grande nemico: la caulerpa taxifolia.La caulerpa è un’alga tropicale presente in tutti i m a r i caldi. Fu

introdotta e dall’uomo a causa di un errore accidentale in un acquario di Monaco. Da allora la sua superficie si è estesa per più di 3000 ettari.

Laura 11 anni

La posidonia non è un’alga ma una pianta che vive solamente nel mare Mediterraneo. Le sue foglie sono lunghe e piatte, può misurare fino a un metro e mezzo e forma grandi praterie sul fondo marino. La vita dei suoi germogli va da uno a trenta anni.

Fiorisce in autunno e dà frutti chiamati “olive di mare” che fluttuando arrivano fino a riva, dove si possono vedere tra maggio e giugno.

Il suo ruolo nell’ecosistema è importantissimo. Una delle proprietà più interessanti di questa pianta è che è capace di moltiplicare la superficie del suolo da 20 a 50 volte. I suoi rizomi e le

Oscar Albert, H e c t o r M r a v a l l s , G u i l l e m Cacarella vi raccontiamo la vita e le c u r i o s i t à della flora e della fauna tipica del nostro mar

mediterraneo. Raccontano i nostri nonni che fino a cinquant’anni fa si potevano trovare specie di misura e vistosità comparabili alla più bella fauna dei mari tropicali.

Noi alunni del 6° corso della scuola primaria, Ximo Navarro, Javier Reyes, Victor Buades, Ana Borràs, Miriam Urrina, Laura Cebaquevas,

L’inquinamento e la pesca eccessiva ci hanno parzialmente privato di vedere ciò che raccontano gli anziani. Però, a poco a poco, si è andati a creare zone protette (l’isola di Tbarca, le isole Columbretes e l’arcipelago di Cabrera). In questi luoghi si tornano a trovare grandi banchi di pesci. Con questo un nuovo mondo comincia a rinascere.

Il mare Mediterraneo tuttavia conserva ancora una enorme diversità biologica e noi dobbiamo cercare di interagire positivamente con esso. Victor e Javier

Mediterraneo vivo

Ed ora gli articoli dei nostri compagni spagnoli

La posidonia

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La famiglia reale

Siamo andati in escursione alla Murta. La Murta è una valle che si trova nell’Alzira, tra il monte Cavall e il monte Murta. Lì abbiamo giocato, abbiamo camminato, ci hanno mostrato la casa vecchia, abbiamo visitato il monastero e ci hanno raccontato una leggenda. Di seguito raccontiamo le attività che abbiamo realizzato. LEGGENDA Nella Murta vivevano due giganti: Arrancapins (Sradicapini) e Botalifoc (Buttalìilfuoco). Un giorno un signore che si chiamava Cinque diede una festa, ma si dimenticò di

invitarli a mangiare la torta. Arrabbiatissimi si vollero vendicare, Botalifoc incendiò la Murta e Arrancapins si dedicò a sradicare i pini. I monaci del monastero dovettero scappare dalla Murta. Allora Cinque gettò Botalifoc in un acquitrino e Arrancapins fu trasformato in un pino. Sara e Adrian CAMMINARE PER LA MURTA Quando arrivammo ci mettemmo a cercare orme di cinghiale. Vedemmo pruni che avevano i frutti, salimmo su una montagna enorme dove

scorreva un fiumiciattolo e ci bagnammo i piedi. Alba e Maria

commemorativo che abbiamo appeso all’entrata delle sezioni.

Per alcuni giorni della settimana abbiamo percorso il giardino della scuola per osservare i differenti tipi di piante che vi si trovano, spiegando

perché ad alcuni di essi, quando arriva questa stagione dell’anno, cadono le foglie mentre ad altri no.

Nel pieno dell’autunno abbiamo fatto una escursione nelle campagne intorno al paese, osservando e ammirando il paesaggio autunnale.

Nei campi abbiamo raccolto le foglie cadute, abbiamo cantato canzoni ed abbiamo commentato ciò che vedevamo.

Ora sappiamo che:

i frutti dell’autunno sono: le nocciole, l’uva, le arance, i kiwi, le mele….

le rondini emigrano verso paesi più caldi

in autunno noi ci vestiamo con abiti pesanti

ci sono alberi a foglia perenne

ci sono alberi a foglia caduca

fa vento

nascono i funghi….

Il 21 di settembre inizia la stagione autunnale. Noi bambini e bambine di cinque anni della scuola dell’Infanzia lo abbiamo celebrato in varie forme che di seguito raccontiamo.

Tutti noi abbiamo fatto un cartellone

banda musicale. Poi comincia la Messa e noi saliamo all’altare per ricevere la Prima Comunione. Al termine della messa tornammo al parco seguendo la banda. Da lì noi andammo al ristorante a pranzare. Al termine tornammo a casa. Ero molto stanca, ma contenta ed emozionata perché tutte le domeniche avrei potuto fare la Comunione. Il giorno del Corpus Domini andammo di nuovo al parco, faceva un po’ freddo.

Un giorno, di domenica, mia madre si svegliò e venne nella mia stanza e mi disse di alzarmi. Mi alzai e andai dalla parrucchiera. Ero molto emozionata e allo stesso tempo nervosa. Dopo essermi sistemata i capelli, andai a vestirmi e aspettai l’ora di andare al parco. Quando venne l’ora arrivarono tutti ed io uscii in strada. Poi andammo al parco dove facemmo le foto, ci mettemmo in fila e andammo alla chiesa seguendo la

Dopo, accompagnati dalla banda musicale andammo in chiesa. Alcuni portavano petali, altri mazzi di fiori. Q u e l l i c h e portavano fiori dovevano lasciarli in chiesa mentre quelli che avevano i petali dovevano gettarli davanti al Cristo.

La mia prima comunione

Escursione a la Murta

L’autunno

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Ci sono molti bambini in Europa e negli Stati Uniti che hanno la fortuna d’avere i genitori, d’andare a scuola, di mangiare bene etc. ma altri bambini non hanno questa fortuna:

lavorano, mangiano poco, non vanno a scuola, non hanno i genitori. Nel Continente asiatico ci sono da 44 a 110 milioni di bambini che lavorano. Molti bambini in Pakistan, in India ed in Nepal lavorano già all’età di sei anni. Molti bambini in Cina lavorano nelle fabbriche di tappeti.

Alcuni genitori, molto poveri e senza soldi, vendono i loro figli ai f a b b r i ca nt i d i ta pp et i p e r guadagnare un po’ di denaro. Ci sono molte, troppe differenze fra i bambini del mondo,

troviamo una soluzione! Clement

assennati. Visita le scuole dell’infanzia, distribuisce dei dolci ai bambini (del pane pepato e delle arance) e si vede consegnare le chiavi della c i t t à d a l Sindaco.

San Nicola è u n a f e s t a importante per la cultura di queste regioni. San Nicola, nel suo abito da vescovo, fa squadra con un personaggio sinistro, papà frustatore. Questo è tutto vestito

di nero, non ha un buon ruolo poiché è incaricato di distribuire

c o l p i d i m a n g a n e l l o (una sorta di maglio) ai monelli. La festa di San N i c o l a è l’occasione per tutti i bambini di ricevere dei d o n i , t r e

settimane prima che papà Natale passi dai camini. Yohan

Il 6 dicembre è la festa di San Nicola in Alsazia e Lorena, al nord della Francia, in Belgio, in Germania, in Olanda, in Austria e nei Paesi Bassi. San Nicola fa il giro delle città per ricompensare i bambini

ad ostacoli, velocità, staffetta. A m e z z o g i o r n o d e g l i a t l e t i professionisti sono venuti a fare delle dimostrazioni di salto con l’asta, salto in alto, corsa ad ostacoli, e corsa di velocità ( 100 e 200 m). Nel pomeriggio i bambini hanno scoperto un nuovo sport che si gioca con le mani, la Petaka. Alla fine della giornata i bambini hanno avuto una ricompensa: una matita ed un porta-chiavi.

M e r c o l e d ì 3 0 novembre dalle 9 alle 17 gli allievi della scuola Jean J a u r è s h a n n o partecipato alla competizione delle

Usepiades allo stadio coperto di Liévin. In questo stadio c’erano 2 0 0 0 b a m b i n i e i l o r o accompagnatori. I 2000 bambini hanno partecipato alle prove di corsa

Questa competizione serve a riunire i bambini per partecipare ad una competizione sportiva e perché facciano una attività il mercoledì. Alla fine della giornata i ragazzi sono stanchi ma felici d’aver partecipato alla competizione. Andrea

Les Usepiades

Ed ora gli articoli dei nostri compagni francesi

San Nicola

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Le differenze fra i bambini del mondo

Sabato 15 ottobre dalle 8,30 alle 11,30 gli allievi della classe seconda della scuola Jean Jaurès sono andati al Villaggio delle Scienze che ha luogo in una sala delle feste ad Harnes, vicino a Sallaumines. Gli alunni hanno partecipato a diversi laboratori:Il planetario dove sono entrati in

un igloo per vedere, al suo interno, le stelle.

Il seminario "energia" dove si apprende che occorre consumare facendo attenzione.

Il seminario "astronomia" dove hanno guardato il cielo in un cannocchiale astronomico.

Il seminario "biblioteca" dove il bibliotecario ha mostrato loro libri sulle scienze.

Gli allievi sono ritornati con un piccolo regalo per ogni classe. Julie et Sandra

Kveta Pacovska è un artista. (ha realizzato lavori in pittura, scultura ed architettura). È nata a Praga, la capitale della Repubblica Ceca, nel 1928, in una famiglia di artisti. Il suo lavoro è conosciuto in tutto il mondo. Ecco una lista dei libri che ha illustrato: Un libro per te (libro oggetto) 2004 Come mi chiamo (libro oggetto) 2004

Punteggiatura (libro oggetto) 2004 Corno-rosso (libro oggetto) 1999 Il teatro di mezzanotte 1999 Il fiore senza colore Nord-Sud 1998 Alfabeto (libro oggetto) 1996 Mai due senza tre 1996 A sua volta 1996 Tondo quadrato 1994 Colori, colori. Il libro gioco dei colori 1993 Abidin et Benoît

Tra il 16 novembre ed il 10 dicembre 2005, gli a l l i e v i d e l l a s c u o l a

Jean Jaurès sono andati vedere un'esposizione al M.A.C. (Casa dell'arte e della comunicazione). La bibliotecaria ha illustrato loro i manifesti ed i libri per bambini di Kveta Pacovska

T u t t o q u e s t o è cominciato quando qualcuno ha lanciato d e i c a n d e l o t t i lacrimogeni in una moschea di Parigi.

In seguito ci sono state migliaia di vetture bruciate, Mc Donald’s, farmacie, immobili, scuole e supermercati incendiati.

Alla fine del mese di novembre tutto s’è calmato quando alcune città hanno instaurato il copri-fuoco, che vuol dire che la popolazione non ha più il diritto di uscire dopo una certa ora.

Intorno al mese di novembre nelle periferie delle più grandi città della Francia (Parigi, Bordeaux, Marsiglia, Lille...), ci sono stati numerosi problemi di disordine.

Problemi di “banlieue” (periferia)

Il villaggio delle scienze

Esposizione Pacovska al MAC

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DIREZIONE DIDATTICA IMPERIA 2°

Questo è il terzo numero del giornalino Europeo realizzato dagli alunni del 2° Circolo di Imperia nell’ambito del progetto Comenius che riceve un contributo finanziario dalla Comunità Europea.

Nella pubblicazione sono stati inseriti anche parte degli articoli scritti dagli alunni delle scuole nostre partner nella realizzazione del progetto: Ecole Jean Jaures di Sallaumines (Francia) , CEIP Gil Hervas di Benimodo (Spagna), Istituto Comprensivo Alessandro Manzoni di Ravanusa.

Tutto il materiale prodotto dalle quattro scuole è raccolto nel sito: http://obtice.free.fr che invito i lettori a visitare.

Il Dirigente scolastico

Direzione Didattica Imperia 2° Circolo

Largo Ghiglia, 18100 Imperia tel/fax 0183.293758

E-mail [email protected]

http://www.scuole2circoloimperia.org

Le opinioni espresse in questa rivista sono esclusivamente

Di chi le ha scritte e non costituiscono il punto di vista

Della Comunità Europea