La Nostra Pieve n°12 - Dicembre 2006

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uon atale a tutti! Periodico trimestrale della Parrocchia di Pieve di Soligo www.parrocchiapieve.qdp.it Tel. 0438 82026 - Fax 0438 981483 Dicembre 2006 Verona è stata la grande capi- tale della Chiesa italiana dal 16 al 20 ottobre 2006. Il 4° Convegno ecclesiale dal titolo Testimoni di Gesù Cristo risorto, speranza del mondo, ha avuto inizio con la solenne celebrazione presso l’Arena. I delegati erano più di 2.700 e fra questi anche 7 della nostra diocesi. Molti di noi hanno seguito tramite la stampa e la televisione questo evento, io voglio semplicemente comunicare quello che, da subito, ho recepito. Il Convegno intende aiutare le comunità cristiane a ritrovare un rinnovato slancio per testimo- niare Cristo nella comunità degli uomini del nostro tempo. I dele- gati hanno riflettuto su alcune aree dell’esperienza personale e sociale nelle quali tutti, prima o poi, ci troviamo: la vita affettiva intesa come esperienza primaria delle relazioni interpersonali, familiari e sociali; il lavoro e la festa, in relazione ai rapidi muta- menti sociali del mondo di oggi; la fragilità umana, debolezza, vulnerabilità, malattia, varie forme di povertà con riferimento allo stile di accoglienza nelle diverse fasi della vita; la tradizio- ne, come trasmissione del patrimonio vitale della nostra società nella cultura e nelle comunicazioni sociali; la cittadinanza, inte- sa come dimensione dell’appartenenza civi- le e sociale degli uomi- ni che chiede respon- sabilità politiche e civili. Questi gli ambiti dove rendere operan- te la testimonianza del Risorto. Il Convegno sti- mola anche noi a riflettere sulla nostra capacità di essere testimoni di Gesù Cristo risorto, spe- ranza del mondo, sul nostro essere capaci di dire con la vita che la nostra speranza è Cristo. E’ Lui che realizza le nostre attese, che dà pace ai nostri cuori e significato alla nostra esistenza. E’ Lui che ci propone una logica nuova nel rapporto con gli altri: Vostro don Giuseppe Numero 12 (segue a pag. 2) , speranza del mondo Scorcio del paese. Foto Munari uon atale a tutti! Ricordi del Centenario

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BuonNatale

a tutti!

Periodico trimestrale della Parrocchia di Pieve di Soligowww.parrocchiapieve.qdp.it Tel. 0438 82026 - Fax 0438 981483

Dicembre 2006

Verona è stata la grande capi-tale della Chiesa italiana dal 16 al20 ottobre 2006. Il 4° Convegnoecclesiale dal titolo Testimoni diGesù Cristo risorto, speranzadel mondo, ha avuto inizio con lasolenne celebrazione pressol’Arena. I delegati erano più di2.700 e fra questi anche 7 dellanostra diocesi. Molti di noi hannoseguito tramite la stampa e latelevisione questo evento, iovoglio semplicemente comunicarequello che, da subito, ho recepito.

Il Convegno intende aiutarele comunità cristiane a ritrovareun rinnovato slancio per testimo-niare Cristo nella comunità degliuomini del nostro tempo. I dele-gati hanno riflettuto su alcunearee dell’esperienza personale esociale nelle quali tutti, prima opoi, ci troviamo: la vita affettivaintesa come esperienza primariadelle relazioni interpersonali,familiari e sociali; il lavoro e lafesta, in relazione ai rapidi muta-menti sociali del mondo di oggi;la fragilità umana, debolezza,vulnerabilità, malattia, varieforme di povertà con riferimentoallo stile di accoglienza nellediverse fasi della vita; la tradizio-

ne, come trasmissionedel patrimonio vitaledella nostra societànella cultura e nellecomunicazioni sociali;la cittadinanza, inte-sa come dimensionedell’appartenenza civi-le e sociale degli uomi-ni che chiede respon-sabilità politiche ecivili. Questi gli ambitidove rendere operan-te la testimonianza delRisorto.

Il Convegno sti-mola anche noi ariflettere sulla nostracapacità di esseretestimoni di GesùCristo risorto, spe-ranza del mondo, sulnostro essere capacidi dire con la vita chela nostra speranza è Cristo.

E’ Lui che realizza le nostreattese, che dà pace ai nostri cuorie significato alla nostra esistenza.E’ Lui che ci propone una logicanuova nel rapporto con gli altri:

Vostro don Giuseppe

Numero 12

(segue a pag. 2)

CRISTO, speranza del mondo

Scorcio del paese. Foto Munari

BuonNatale

a tutti!Ricordi del Centenario

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la logica della Samaritana,una donna che aveva cinquemariti e che dopo l’incontro conGesù è diventata una catechista;la logica di Pietro, che dopoaver tradito il suo Maestro, diven-ta pietra-fondamento della Chie-sa; la logica della Maddalena,donna dalla quale Gesù avevacacciato sette demoni, ed è laprima a vedere il Risorto.

Questa logica ci fa guardareil mondo con ottimismo, ricercareovunque i segni positivi, lasciareche il grano cresca con la zizzaniasenza scandalizzarci della co-pre-senza di bene di male. Ci fa esse-re persone gioiose, ci fa credereche per tutti esiste un’altra possi-bilità di cambiamento, che nes-sun uomo è tanto irrecuperabileda non poter cambiare, se aiuta-to, motivato, ascoltato, accolto.

Da questo evidenzio almenotre modalità da ricercare e faremie: coltivare una passione gran-de per il mondo, così caotico etravagliato, in cui Dio si è incar-nato per salvarlo. Accogliere tuttie collaborare con tutti per resti-tuire al mondo la freschezza e lagrandezza della sua dignità, pen-sata e voluta da Dio nel suo dise-gno originario. Trovare sempreciò che unisce e costruisce,mediante l’ascolto, lo scambio, lapazienza, il discernimento.

In attesa che la nostra Chiesadiocesana, dopo un periodo diriflessione e rilettura dei numero-si documenti, dia orientamenti esupporti alle nostre comunità cri-stiane, impegniamoci da subito anarrare con la vita e testimoniarecon la parola la speranza che nondelude.

Una Chiesa in ascolto di Dio,dell’uomo e della storia è iltitolo del Piano pastoraleDiocesano 2006-07, pensato dalConsiglio Pastorale Diocesano in comu-nione con il Vescovo. Esso stimola lanostra Chiesa a non avere tanto lapreoccupazione di fare iniziative nuove,ma di continuare le esistenti con unatteggiamento di ascolto, senza la pre-tesa di sapere già tutto o di avere lerisposte sempre pronte per ogni pro-blema. Siamo invitati a farci compagnidi strada dei nostri fratelli, condividendocon loro prima l’ansia della ricerca diDio e poi la gioia di averlo incontrato.

Ascolto di Dio Nelle nostre preghiere siamo soliti

parlare a Dio e non ad ascoltare Lui chesi rivolge a noi per primo: “AscoltaIsraele…”. La sua Parola va ascoltata,accolta, meditata, pregata sì individual-mente, ma, ancor meglio, insieme ai fra-telli e non solo la domenica nella Messa.Nella nostra parrocchia c’è un luogo e cisono appuntamenti privilegiati per farequesto. Ogni martedì, alle ore 20.30,nella Cappella dell’Eucaristia vengonoascoltate e meditate le letture dellaMessa domenicale, e ogni mercoledì,nella stessa Cappella, la Parola di Dioviene ascoltata, accolta e meditata nellostile del “Rinnovamento nello Spirito”.

C’è poi una bella novità nella nostraforania: in un tempo assai breve sarà infunzione un “Eremo” al confine traPieve e Soligo, in via Belvedere. DonAdriano Dall’Asta, direttore diocesanodell’Ufficio Liturgico, andrà ad abitarein quella casa che può ospitare, incamere singole, una dozzina di perso-ne. Sarà un luogo di silenzio interioreed esteriore, di preghiera personale ecomunitaria, di ascolto, anche guidato,della parola di Dio.

Ascolto dei fratelliQuando incontriamo persone in diffi-

coltà, in modo particolare extra comu-nitari in cerca di documenti, di casa, dilavoro…, siamo soliti indirizzarli al“Centro di Ascolto” che ha la sede vici-no alla chiesa di San Martino, e faccia-mo bene. Non possiamo però delegarealtri ad ascoltare con pazienza e amorele persone che ci vivono accanto!Esercitandoci nell’ascolto crescerà den-tro di noi, giorno dopo giorno, la fidu-cia reciproca e la speranza. Genitori,sacerdoti, catechisti, animatori e tutticoloro che hanno il compito di educare,sono chiamati ad essere compagni diviaggio dei giovani, e non solo, di esse-re guide che conoscono i sentieri e cheadattano il passo a quello di chi cammi-na loro accanto.

Ascolto della storiaCi viene chiesto di essere attenti alle

realtà che ci circondano per coglierne lanovità e l’originalità, eliminando eti-chette e pregiudizi e affidandoci all’in-terpretazione della Chiesa per quantoriguarda le gravi problematiche sui valo-ri fondamentali della vita e della fami-glia… e sui princìpi della fede.

In questi tempi così difficili e com-plessi siamo invitati (incominciando dalConsiglio Pastorale e dalle Associazioni)a fare “discernimento”, per capire qualisono le priorità in cui impegnarci e imodi per soddisfarle. Ci sembra impor-tante organizzare un “oratorio” metten-do insieme le energie in un’Asso-ciazione chiamata “NOI” (v. p. 16).Questo ci potrebbe aiutare a dare con-tenuto, continuità e coordinamento alpullulare delle attività dei giovani chefrequentano le nostre strutture.

Vostro don Giuseppe

(segue da pag. 1) ASCOLTARE…

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DON ALBERTO SACERDOTEDON ALBERTO SACERDOTEPrete perché

Segno di unità della Comunità cristiana stabilita in un territorio, ilprete diocesano ne è soprattutto la guida, e un po’ ne assume anchela paternità spirituale. E’ il primo collaboratore del Vescovo, da Luiinviato per prendersi cura del popolo di Dio, per governarlo e san-tificarlo. Proprio perché annuncia la Parola e amministra i sacra-menti in persona di Cristo, è egli stesso segno sacramentale (comedel resto lo è tutta la Chiesa) della presenza di Gesù Cristo in mezzoal suo popolo.

Momento principale del radunare in unità la Comunità cristiana èla celebrazione eucaristica che il presbitero presiede e compie innome di Cristo (“Fate questo in memoria di me”, Lc 22,19), ren-dendo in tal modo presente l’assemblea celebrante all’Ultima Cenae alla Croce gloriosa di Cristo.

Gli è dato anche il potere di riconciliare con Dio e con la Chiesacoloro che si riconoscono peccatori (“A chi rimetterete i peccatisaranno rimessi” Gv 20,23).

Oltre al compito di santificare, al prete è assegnato quello di inse-gnare, cioè di predicare la buona notizia di un Dio che si fa prossi-mo proprio attraverso la sua persona. Avrà pertanto cura di spez-zare il pane della Parola di Dio, così come spezza il PaneEucaristico.

Infine il presbitero governa la porzione di gregge del Signore allaquale è destinato, in collaborazione e sotto l’autorità del Vescovo.Che cosa significa per il prete governare il gregge? Anzitutto farsimodello al gregge, ma poi soprattutto cercare due cose, le stessepraticate dal pastore delle parabole evangeliche: prendersi cura conparticolare sollecitudine dei membri della comunità che si ritrovanoin tanti modi feriti dalla vita, che vivono lontano dalla fede, e rac-cogliere in unità la porzione di popolo di Dio che gli è affidata, valo-rizzando i carismi, i doni e i servizi di ciascuno per la costruzionearmoniosa del corpo di Cristo (Ef 4,12).

Prete per chiIl prete è per il mondo, è mandato nel mondo (Gv 17,18). Egli è

un “consacrato”, nel senso letterale del termine, di “separato” dalresto del popolo e “destinato” a Dio, e tuttavia è fortemente solida-le con gli uomini suoi fratelli, tra i quali è stato chiamato e “in favo-re dei quali è costituito nelle cose che riguardano Dio” (Eb 5,1). Ela missione del prete, ancorché egli si trovi ad operare in una pic-colissima comunità, è per il mondo perché egli partecipa alla solle-citudine per tutte le Chiese che è propria del suo Vescovo, dal cuisacerdozio il suo ministero deriva.

Il prete è per il mondo anche in altro modo. Egli infatti è a servi-zio del sacerdozio comune del Popolo di Dio, perché ciascun bat-tezzato possa fare della sua vita e del suo impegno nel mondo offer-ta gradita a Dio (Rm 12,1). Nel sacrificio eucaristico il prete, in forzadel suo sacerdozio ministeriale e in persona di Cristo offre a Dio, anome di tutti quelli che “lo cercano con cuore sincero”, la vita degli“uomini di ogni stirpe e di ogni lingua”.

Prete per quale ChiesaIl prete attraverso l’amministrazione dei sacramenti, che gli com-

pete, soprattutto attraverso il Battesimo e l’Eucaristia, fonte e cul-mine quest’ultima di tutta la vita della Chiesa, abilita i fedeli all’eser-cizio della missionarietà e dei diversi servizi nella Chiesa, ed anzi

discerne, incoraggia e valorizza il servizio dei fede-li laici. In tal modo la Chiesa si configura comerealtà tutta ministeriale, cioè ricca di servizi per ilmondo. La Chiesa stessa diventa sacramento disalvezza per il mondo, cioè segno e strumentodella presenza attuale di Cristo,che attraverso diessa salva gli uomini che la incontrano e ancor piùcoloro che in diverso modo le appartengono.

Alberto Azzari, diacono

Don Alberto Dalla Cort, è stato ordinato sacerdoteDomenica 26 novembre 2006, nella cattedrale di VittorioVeneto, gremita come non mai. Anche noi di Pieve eravamoin tanti. Abbiamo gustato la bella celebrazione in un clima dipreghiera e di forti emozioni.Per noi la festa è continuata l’8dicembre con la celebrazione della sua prima Messa nelnostro Duomo, animata dalla corale “S. Maria Assunta”, dalcoro giovani e dalle cantorine. La comunità parrocchiale,quasi al completo, si è stretta attorno a lui, anche nelmomento del “rinfresco” preparato con tanto affetto nellapalestra del nostro Patronato.Don Alberto resterà in servizio nella nostra comunità, e spe-riamo a lungo, per continuare, fra l’altro, ad animare lapastorale giovanile e ad organizzare le celebrazioni con ilsuo stile sobrio, preciso, sereno. Auguri don Alberto! … e buon lavoro!

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CRONACA…Tra le diverse iniziative, volute dal Comitato per la

celebrazione del Centenario del Duomo, quella incen-trata sul magnifico Tempio pievigino, quale scrigno distoria ed arte, ha segnato un momento di grande pre-gnanza culturale e religiosa.

L’intervento in Duomo, del 15 settembre2006, della Dott.ssa Silvia Bevilacqua, è stata unalezione sulle origini della Diocesi e della Pieve. Ha trat-teggiato il percorso storico ed artistico dei vari edificidella chiesa centrale o maggiore, succedutesi nei seco-li, nel loro intreccio anche con la storia della comunitàe delle famiglie. Soprattutto, con la sua esposizione,Silvia Bevilacqua ci ha fatto apprezzare la bellezza delDuomo e le sue preziosità artistiche. Sarebbe bello, equasi doveroso, riportare integralmente la sua dottalezione, ma, per motivi di spazio, ci si limita a riportar-ne i punti essenziali.

… E STORIANella parte iniziale del suo intervento, Silvia

Bevilacqua ha sottolineato che la Diocesi di Cenedanon ha una data di nascita certa, ma si colloca, a gran-di linee, tra la fine del VII e l’inizio dell’VIII secolo.

Intorno all’anno 1000 le Pievi della diocesi erano 36e tra queste vi era la pieve del Soligo.

L’attestazione della prima chiesa della pieve risale al1192. Da una carta del 1638 pubblicata nel poderosovolume, “La Pieve di Soligo e la Gastaldia diSolighetto dal Medioevo all’età contemporanea” del1997, si traggono le linee architettoniche e l’impattourbanistico di questo edificio, che era orientato in dire-zione est-ovest, perciò ruotato di 90° rispetto all’attua-le collocazione.

E’ del XVI secolo, precisamente del 1540 l’opera piùantica che si conserva in questa Chiesa: la pala

dell’Assunzione della Madonna, firmata da Francescoda Milano e da lui prodotta nella maturità artistica. Eraquesta la pala dell’altare maggiore nella chiesa prece-dente il Duomo.

L’altare della MadonnaL’altare collocato nella nicchia absidata, che conclu-

de la navata sinistra del Duomo, è dedicato allaMadonna del Rosario. L’attuale composizione pocorivela dell’originaria struttura di gusto barocco, ma sitratta comunque dell’opera di un capace lapicida vene-ziano, Domenico Franceschi, che nel 1708 ebbe l’in-carico dalla locale Scuola del Rosario, un’istituzionelegata a quella forma di devozione mariana che largoseguito ebbe nei territori veneti dopo la vittoria diVenezia a Lepanto nel 1571, avvenuto il 7 ottobre,che da allora è diventata la festa della Madonna delRosario.

Nel riadattamento novecentesco l’altare è stato pri-vato dell’ampia cimosa spezzata e delle sculture a tuttotondo che la decoravano, nonché di un articolato drap-po marmoreo, retto da tre aggraziati angioletti postonel fornice centrale, di cui è fortuitamente sopravissutauna porzione reimpiegata nel monumento degli alpini,posto alla base del campanile. Nella nicchia centraleera originariamente posta una settecentesca Madonnacol Bambino in trono, ora sostituita da una più lineareimmagine mariana, opera di Marta Sammartini.

L’altare di Sant’AntonioL’altare di Sant’Antonio è invece datato 1676 e fir-

mato sullo zoccolo “Bortolo Bettanelli scultor inVenetia”. Il dossale accoglie oggi, affiancata dalle figu-re di due Santi monaci non identificati, una statua diSant’Antonio da Padova realizzata da Paolo Possamai.Il tabernacolo è una evidente aggiunta. L’altare recavatra gli altri lo stemma del vescovo Pietro Leoni (1667-1691).

L’altare delle reliquieUn ultimo altare, proveniente dalla vecchia chiesa,

ha trovato collocazione nell’aula che fungeva da cap-pella invernale (la sagrestia): è l’altare delle reliquie, unaarticolata struttura di accento bizantineggiante in legnodorato che ne costituisce il dossale e raccoglie, secon-do le fonti, 204 reliquie.

L’idea di una nuova chiesaAlla fine dell’Ottocento si manifesta l’intenzione di

costruire una nuova chiesa. I motivi erano molteplici.

Storia e Arte

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Sicuramente la necessità di avere un Tempio più grande,uno spazio che potesse accogliere una popolazioneaumentata rispetto ai secoli precedenti; ma anche unedificio più ordinato nelle sue linee architettoniche, datoche solo tra Settecento e Ottocento sono documentatinumerosi interventi, che certamente avevano stravoltol’originario impianto medievale.

Domenico Rupolo (Caneva 1861-1945) è l’architettoche viene scelto per progettare il nuovo edificio solighe-se. E’ il Rupolo un personaggio di rilievo, non solo perla quantità di interventi effettuati, ma anche per la quali-tà dei suoi progetti, che, negando sempre la ricerca del“nuovo per il nuovo”, approfondiscono la relazione traspirito religioso e architettura medievale, supportato inciò da convinzioni teologiche molto solide.

La nuova chiesaLa volontà di costruire un nuovo Tempio si concretiz-

za a partire da un atto preciso. Si tratta del Testamentodi Mons. Sebastiano De Zorzi, parroco di Pieve di Soligodal 1867 al 1902. Poco prima di morire, istituisce unlegato di Lire 6.000 per la costruzione di una nuovachiesa. E’ una volontà chiara, e la parrocchia, due annidopo la sua morte, non fa attendere la sua risposta.

Nel 1904, nel giorno dell’Assunta, Mons. PietroPieropan riunisce in chiesa i capifamiglia e chiede loroun preciso impegno in quest’opera. Si accoglie il legatodi Mons. De Zorzi, si crea un Comitato generale ordina-tore composto da 21 membri e si approva il progettodell’arch. Domenico Rupolo. Otto mesi dopo, il 17 apri-le 1905, ha inizio lo scavo delle fondamenta e il 9 set-tembre 1906 vi è la solenne “posa della prima pietra”con la celebrazione della Messa di S.E. Mons. AndreaCaron.

I lavori inizialmente furono condotti in economia sottol’occhio vigile di Sperandio Gerlin. Nel 1917 si era arri-vati all’altezza delle navate laterali.

Poi arrivò il triste periodo dell’invasione austro-tedescae i lavori vennero sospesi. Fortunatamente, nonostante

che il territorio pievigino fosse in prima linea, la chiesain costruzione non fu danneggiata dall’artiglieria italiana,posta al di là del Piave.

Nell’aprile 1922 riprendono i lavori gestiti da unacooperativa di lavoratori, usufruendo di “fondi dei dannidi guerra” e il prestito della “Banca San Liberale”. Lachiesa venne aperta al culto il 15 agosto 1924, alla pre-senza di S.E. Mons. Eugenio Beccegato e del Vescovo diBelluno Mons. Catarossi. In quella occasione si svolse aPieve anche il Convengo Eucaristico Diocesano.

Consacrazione del TempioTra il 1935 e il 1936 si procede alla decorazione inter-

na su disegno dell’arch. Ferdinando Forlati, Ispettoredella Soprintendenza ai Monumenti di Venezia. Nel1937 furono completate le navate e venne realizzatol’altare maggiore. E, finalmente, il 25 settembre 1937,vi fu la solenne consacrazione del tempio da parte delVescovo diocesano Mons. Eugenio Beccegato.

Il Duomo oggiOggi il Duomo di Pieve di Soligo domina il paesaggio

urbano non solo per le sue grandi dimensioni, ma ancheper l’imponente effetto visivo, che doveva essere ancorapiù forte all’epoca della sua costruzione. La facciataallungata e tripartita, la forma basilicale a tre navate, gliampi matronei, il fitto susseguirsi di archi, colonne, pila-stri compositi e costolature, l’accompagnarsi di pietra

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Storia e Arte

(segue a pag. 6)

Centenario del D

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scolpita con la decorazione pittorica su intonaco,sono gli elementi costitutivi che, pur affondando leproprie radici in momenti diversi dello sviluppo del-l’arte e del gusto, raggiungono comunque un effettodi sintesi, realizzando in forme autonome gli indirizzieclettici di tardo ‘800 che, muovendo dall’analisi,dalla rielaborazione e combinazione tra stili diversi,troveranno nell’arte sacra un compiuto esito neiprimi decenni del ‘900 nelle forme di neogotico.

Volumetrie ampie e non prive di arditezza vengonoorganizzate in un preciso ordine di linee, e propriotale rigore lineare e prospettico, e sulla precisa con-vergenza a questo fine anche delle decorazioni plasti-che e pittoriche, si chiarisce la struttura, e perciò lostile, dell’attuale chiesa di Pieve.

A completare l’effetto di generale morbidezza dellaluce concorrono anche le decorazioni pittoriche, chevennero progettate dall’arch. Ferdinando Forlati,della Soprintendenza veneziana alle Belle Arti eMonumenti, lo stesso che progettò le decorazioninella Cattedrale di Ceneda.

La crocifissioneCollocare il gruppo della Crocifissione sull’altare

maggiore a sostituire la cinquecentesca immaginedell’Assunta di Francesco da Milano fu una scelta,coraggiosa dal punto di vista compositivo, una cesu-ra rispetto alla ricorrente scelta di collocare un dipin-to a fungere da dossale.

La possente croce del Cristo, affiancata da SanGiovanni in atto di sorreggere con le braccia semidi-stese la Madonna piangente e della Maddalena ingi-nocchiata, venne realizzata dallo scultore soligheseGiovanni Possamai (Solighetto 1890-Monselice1964), a cui spetta anche la progettazione del sarco-fago di Giuseppe Toniolo. La croce è semplice, ilCristo possente è collocato in alto, ma rivolto a guar-dare, comprendere ed abbracciare il dolore delmondo. Le scelte espressive sono forti, ma un cro-matismo pacato coordina questa composizione che èequilibrata in sé stessa e rispetto all’ampio volume diquesta chiesa, di cui diventa perno e non chiusura.

L’opera di Marta SammartiniMarta Sammartini (Belluno 1900-Pieve di Soligo

1954), nasce con la vocazione dell’arte, della pittura,

COME NASCE L’IDEA

Quando abbiamo incominciato a preparare il pro-gramma delle iniziative per festeggiare i cento anni delDuomo, Gianni Sossai e altri amici della “Corale S. M.Assunta” hanno detto: “Perché non invitare la RAI,per trasmettere in diretta la Messa della domenica?”.

Agostino Tonin ha preparato una documentazionestorica e artistica del Duomo e della cittadina. IlVescovo ha appoggiato la domanda ed il Sindaco haaggiunto che l’evento sarebbe stato motivo di festa e divanto non solo per la comunità parrocchiale, ma ancheper tutta la comunità civile che unita si ritrova intornoai simboli della sua storia.

La prima risposta è stata negativa motivata dalle tanterichieste delle 226 diocesi italiane. Ma, in un secondomomento, ci è stato detto che si era liberata la domenica3 settembre (forse anche per intercessione di qualchenostro amico che lavora alla RAI!). E così sono iniziati icontatti con don Attilio e il lavoro di preparazione.

Non avevamo mai immaginato che fossero necessaricosì tanti mezzi e persone per un’ora di “diretta Rai”!Negli ultimi tre giorni hanno lavorato 18 persone por-tandosi gli strumenti per la regia, le antenne per la tra-smissione in satellitare, il gruppo elettrogeno per l’au-tonomia dell’illuminazione e delle telecamere. Tutto èstato fatto senza alcuna spesa da parte nostra.

Domenica 3 settembre l’emozione era palpabile intutto il Paese. Tanti sono venuti alla prima Messa per starepoi tranquilli davanti alla TV. Altri hanno fatto di tutto peressere in chiesa e a vivere in diretta questa emozione.

La celebrazione, a detta di tutti, è stato “esemplare”.Il Duomo ci è sembrato solenne e maestoso e le ripre-se esterne hanno dato una bella immagine anche dellacittadina. Parecchie famiglie avevano telefonato aparenti e amici lontani per informarli dell’evento, edhanno avuto risposte di complimenti e di commossapartecipazione. Telefonate e lettere, di persone chenon conosciamo, sono arrivate anche in canonica conrichiesta di foto del Duomo e immaginette e notizie delVenerabile Giuseppe Toniolo.

Don Giuseppe

DIRETTA RAI

(segue a pag. 7)

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(…) La presente celebrazione dell’Eucaristia riassume lavarietà di motivi di riconoscenza suscitati dalla memoria cen-tenaria di questa chiesa. E raccoglie quelli di supplica: per lefamiglie, perché cresca la voglia di famiglia, fondata sulsacramento del matrimonio, esemplarmente testimoniatadal Servo di Dio Giuseppe Toniolo e per le vocazioni allavita consacrata, missionaria e presbiterale che in questacomunità ha trovato un humus particolarmente fecondo.E sospinge questa stessa comunità sulle vie della nuovaevangelizzazione, che mira a rinnovare e tenere purifica-to il cuore, come ci ha sollecitato a fare Giovanni PaoloI, papa Luciani. Quand’era ancora Vescovo di VittorioVeneto quante volte è venuto a celebrare anche in que-sto Duomo ricordandovi questi obiettivi! Con la passione

DALL’OMELIA DEL VESCOVO

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Il GRAZIE AGLI OPERATORI RAI

Carissimo Don Attilio,

esprimo anche per iscritto la più viva riconoscen-za per il grande dono fatto a Pieve di Soligo il 3settembre con la trasmissione in diretta RAI dellaS. Messa e delle bellissime immagini del Paese edel Duomo. Vedendo la registrazione ho potutogodere i bei commenti che tu hai preparato, letticon tanto calore dalla carissima Franca Salerno.

I miei parrocchiani, a cominciare dal Sindaco edal Comitato promotore, si sono commossi e anco-ra si domandano come abbiamo potuto essere statidegni di tanto evento.

Anche il sacerdote responsabile dell’UfficioLiturgico diocesano ha detto che è stata una cele-brazione esemplare e ci suggerisce di lasciare ladisposizione della chiesa come l’avete voluta voi.I nostri emigranti telefonano da lontani paesi perdire la loro gioia nell’essere stati in comunione connoi attraverso questa “diretta”. Riceviamo lettereda Milano, Brescia, Catania… con i complimenti ela richiesta di foto del Duomo e di immagini delservo di Dio Giuseppe Toniolo.

Ti prego di estendere i ringraziamenti e i salutipiù affettuosi a Suor Livia, a Franca e, se possibi-le, ai bravi operatori della squadra esterna Rai diBolzano.

Ora che conosciamo meglio le vostre fatiche e labellezza del vostro lavoro vi seguiamo con stima eaffetto ancora più grandi. Vi sosteniamo con lapreghiera per la vostra preziosa missione.

Un fraterno abbraccio e ancora grazie a nome ditutta la comunità di Pieve di Soligo.

Don Giuseppe Nadal

TA RAIC

entenario del Duom

oMELIA DEL VESCOVO

documentata di Giovanni Paolo II, per 27 anni evange-lizzatore mondiale. E con lo stile testimoniato oggi dapapa Benedetto XVI, che sta catalizzando attenzione econsenso, in crescendo, anche grazie alla sua singolarelimpidezza espositiva: un papa che è una vera sorpresa diDio, in qualità di guida spirituale e morale, di alto profilo,per la Chiesa e, per molti versi, per l’intera umanità.La nuova evangelizzazione ha bisogno di queste guideesemplari a tutto tondo. Ma anche di quella audacia, diquell’entusiasmo e di quella capacità di testimonianzache ha caratterizzato in passato scelte e realizzazionipastorali di questa comunità cristiana, con le sue famigliee i suoi presbiteri. Con l’auspicio orante che ancor piùdel passato sia glorioso, cioè a gloria di Dio, il suo pre-sente e il prossimo futuro.

ma soprattutto della manipolazione plastica e creativache è la scultura.

Due sono i suoi interventi nella chiesa di Pieve. LaMadonna del Rosario del 1924, in proporzioni maggioridel vero; è un volume compatto, ha una forma solida, puli-ta elegante e sobria. E i dipinti ad affresco sulle navate late-rali e in controfacciata che sono stati realizzati in duemomenti: nel 1935 e poi ripresi nel 1949. Lo stile èsobrio, il colore poco evidente e usato principalmente perdare rilievo plastico, senza togliere l’effetto sostanzialmen-

te monocromo. Ciò, se daun lato è dettato dall’esigen-za di rispettare le decorazio-ni delle volte della chiesa,dall’altro rientra nella suaattitudine scultorea.

Sulle pareti troviamo deiracconti della Vita di Cristofatti per sintesi, in cui l’ef-fetto narrativo è raggiuntosolo attraverso qualcheoccasionale elemento trattodalla vita quotidiana e che sipresentano sempre come

secondari rispetto all’impostazione della scena. Sonofigure ben proporzionate, evidentemente scultoree, madel tutto originali, per ciò che riguarda la composizione.

A cura di Pietro Furlan

E’ allo studio l’allestimento di un Museo diArte sacra, che verrà sistemato nei matronei delDuomo. Esso potrà contenere: ricordi e reliquie disanti, in particolare del Venerabile Giuseppe Toniolo,paramenti e oggetti sacri (piviali, pianete, stole, cali-ci, pissidi, ostensori, ecc.). In uno dei prossimi nume-ri de “La Nostra Pieve” sarà illustrato il progetto conmenzione alle sezioni e ai contenuti.

Per lo straordina-rio compleanno delDuomo è stata cura-ta la ristampa dellibro di GiuseppeSchiratti “La Par-rocchia di Pieve diSoligo”, il cui meri-to va alle “GraficheBernardi”. Il libro èstato sponsorizzatoda Margherita e Vir-ginio Dal Col (italgri-gliati), dai F.lli Luc-chetta (Euromobili) edall’Ing. Giustino Moro.

Il libro è in vendita a 5 Euro. Il ricavato sarà devo-luto per le opere parrocchiali.

(segue da pag. 6)

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IL CONSIGLIEREREGIONALE

Sono lieto di portare il mio salutocome Consigliere Regionale delVeneto nel corso di questo concertoonorato da protagonisti così straor-dinari.Memoria, gratitudine, futuro, sonole parole che mi sembrano significa-tive per sottolineare il valore e laportata dell’evento che stiamovivendo.

Memoria. Oggi ricordiamo icento anni nella posa della primapietra del Duomo e nella sua radicela parola si ricollega al latino “cor-dis” ossia “cuore”, per cui oggirimettiamo al centro del cuore, tuttiinsieme, una tappa molto importan-te della vita della comunità ecclesia-le pievigina. Facciamo insiemememoria che il presente del passa-to, e ci fermiamo per meditare suquello che siamo stati, e sul signifi-cato di questo Tempio che i nostriavi hanno voluto alto e solenne.Sostiamo, dunque, ci fermiamo,riflettiamo, perchè non c’è futurosenza una giusta considerazione diquello che siamo stati.

Gratitudine. E’ questo il senti-mento che vogliamo esprimere conparticolare forza e convinzione inquesto momento, proprio perchèavvertiamo che generazioni di pievi-gini che ci hanno preceduto hannoavuto il grande merito di dedicareimpegno, sacrifici e lavoro affinchèquesto Duomo sorgesse al centrodella comunità – perchè in tempicertamente più difficili di quelliodierni dal punto di vista sociale edeconomico hanno offerto l’esempiodi come l’autentica fede cristiana,vissuta nella sua dimensione popola-

re, possa essere motore straordina-rio nel realizzare edifici sacri di altis-sima valenza, nel segno dell’unicoAmore che ama e che salva.

Futuro. E’ proprio perchè colti-viamo il senso della memoria e ladimensione della gratitudine avver-tiamo come questo primo secolo divita del nostro Duomo sia un tra-guardo rilevante, ma soprattuttouna tappa di grande significato per ilcammino che attende la comunitàcristiana di Pieve di Soligo. Proprioin questa terra, feconda di vocazionisacerdotali e religiose, e in questostesso Duomo – che ospita le spo-glie mortali del servo di DioGiuseppe Toniolo – noi sentiamoforte il senso di una responsabilitàverso un patrimonio di fede e di vitacristiana di straordinario valore.Ecco, a noi – anche attraverso cele-brazioni come quella odierna – spet-ta il compito di declinare al futuroquesta grande tradizione umana ecristiana, vivificando nell’oggi enella modernità delle sfide cheaffrontiamo ogni giorno la perennenovità del Vangelo. E’ un impegnoche sentiamo forte in particolare neiconfronti delle giovani generazioni.E a questo riguardo mi piace pensa-re che nelle manifestazioni di questocentenario sia compresa anche lafesta per i cento anni di vita dellaScuola Materna Maria Bambina diPieve di Soligo.Grazie, e tantissimi auguri allacomunità ecclesiale e civile di Pievedi Soligo.

Marco Zabotti

IL VICE SINDACO

Cari concittadini e gentili ospiti diquesto Duomo, nel breve spazio chemi è concesso, desidero formulare unvivo ringraziamento all’Autorità eccle-siastica perché ha voluto che anchel’Autorità civile presenziasse al ritodella scopertura della lapide comme-morativa. L’invito di Mons. Arciprete,ne sono sicuro, è dettato non solo dagarbo istituzionale, ma anche da unmedesimo modo di sentire e di agire.

Quanti eventi hanno segnato la sto-ria della nostra comunità pievigina inquesti cento anni! E’ una comunitàgrandemente cresciuta, nelle arti,nelle professioni, nella cultura, nell’e-conomia, nella disponibilità diffusa dimezzi e di ricchezze. Questo Tempio,elevato dall’Ordinario Diocesano adignità di Duomo, è segno tangibiledella cattolicità vissuta di una comu-nità e dell’alacre operare dei pievigini.

E’ un simbolo della fede e segnodello spirito vivo di un popolo cheattraverso le sue radici cristiane hasaputo in questi anni esprimere almeglio i valori della giustizia, della

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Orchestra Sinfonica di Castelfranco Veneto

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Come questa chiesa è diven-tata Duomo? Il 22 febbraio2003 il nostro vescovo Mons.Alfredo Magarotto era qui tranoi per l’inaugurazione dellanuova illuminazione. Terminatala Messa, prima della benedizio-ne, senza preannunci e congrande sorpresa di tutti, dice:“D’ora in poi questa chiesa sichiamerà Duomo”. L’applausoè stato così lungo e fragorosoche non abbiamo avuto mododi dirgli “grazie” anche con leparole.

Dopo otto giorni il Vescovo ètornato tra noi per un’altracelebrazione e io l’ho ringrazia-to a nome di tutti cercando diindovinare le motivazioni diquesto dono: “Forse perché lachiesa è bella, perché è gran-de, perché contiene le spogliedel ven. Giuseppe Toniolo;forse perché la parrocchia hadato tanti sacerdoti alla dioce-si, e tra questi 4 vescovi…!”.A tutta risposta il Vescovo midisse: “E’ proprio per questemotivazioni, e le vedrai scrittenella bolla di nomina!”. E cosìè stato.

Prima di scoprire la lapidesento il dovere di ringraziare ilComitato promotore del Cen-tenario. Innanzitutto i tre orga-nizzatori: Raoul Bernardi, NinoSforza e Pietro Furlan. Hannocollaborato: la Superiora Sr.Piera, Silvia Botteon, Paolo Gai,il presidente della Pro LocoSergio Dalle Crode e il presiden-te degli Alpini GiuseppeCollodet. Ed è stato fondamenta-le l’appoggio dell’AssessoreComunale Luisa Cigagna e delConsigliere Regionale MarcoZabotti.

Don Giuseppe

solidarietà, l’anelito di libertà, il deside-rio di autentico confronto. Un percorsonon sempre facile perché non è facilecercare la via della Verità nella vita ditutti i giorni e impiegare parte delle pro-prie energie cercando il bene comunenel servizio disinteressato alla comunitàcivile, cui, non solo gli amministratoripubblici, ma tutti, secondo il propriocarisma e le proprie inclinazioni, siamochiamati.

Questo Tempio, e il grande attivismoche anima chi lo frequenta, sono ladimostrazione fattiva che questa comu-nità vive il tempo lungo della storia insintonia con i veri valori che si traduco-no - come insegnava S. Agostino - nellaciviltà dell’Amore e della Giustizia.

L’augurio che formulo in questa circo-stanza è che Pieve di Soligo, sappiarimanere fedele, anche nel tempo avve-nire, a questa sua storia culturale, e chenell’impegno quotidiano e nel disinte-ressato servizio (pastorale da un lato, elaico e sociale dall’altro), attraverso isingoli e le tante associazioni presentisul territorio, sappia assicurare a se stes-sa il bene della perfetta concordia.

Luca Mazzero

Coro Schola Cantorum S. Andrea di Venegazzù

Direttore Antonio Pessotto

Centenario del D

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LACOMUNITÀ CRISTIANADI PIEVE DI SOLIGONEL CENTENARIO

DELLAPOSADELLAPRIMAPIETRADI QUESTO DUOMO

AVVENUTAIL 9 SETTEMBRE 1906APERTO AL CULTO NEL 1924

CONSACRATO IL 25 SETTEMBRE 1937ED ELEVATO ALLADIGNITÀ DI DUOMO

IL 22 FEBBRAIO 2003DALVESCOVO MONS. ALFREDO MAGAROTTO,

PONE QUESTALAPIDEARICORDO

Pieve di Soligo, 9 Settembre 2006

Ai partecipanti al concerto è stata donata una riproduzione anastati-ca della pergamena posta, 100 anni fa, nella prima pietra.

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Comunità di pietre vive

ORGANISMI DI PARTECIPAZIONE

Il Consiglio Pastorale Par-rocchiale è l’organismo principale dicomunione e di corresponsabilitàecclesiale. L’attuale Consiglio è com-posto da 26 membri.

Il Consiglio Affari Economici èchiamato a collaborare con il parrocoper la realizzazione dei vari interventiche si rendono necessari sulla basedelle priorità indicate dal ConsiglioPastorale. L’attuale Consiglio è com-posto da 6 membri.

SETTORE LITURGIA

La Commissione liturgia, compo-sta da 6 membri, si incontra una voltaal mese per preparare le celebrazioniliturgiche.

In parrocchia esistono tre gruppi cheanimano con il canto la liturgia:Corale S. Maria Assunta compostada 38 membri; Coro-giovani com-posto da una trentina di membri;Gruppo delle 35 Cantorine, con 3animatori.

Il Gruppo dei chierichetti-ministrantiè composto da 60 ragazzi e seguito dalCappellano e da una signora.

Il Gruppo Lettori è di circa 40 ele-menti. La coordinatrice prepara ilcalendario mensile per il servizio. Adogni Messa festiva c’è un animatoredel canto e della preghiera(4 uomini).

I ministri straordinari dellaComunione sono 13. Alcuni porta-no anche la Comunione ai malati la 3ªdomenica del Mese. Due suore sono adisposizione per la visita agli ammala-ti e per portare loro la Comunioneogni qualvolta ne fanno richiesta.

SETTORE DELLA CATECHESI

C’è la Commissione Catechesi.composta da 6 membri. Ha lo scopodi programmare e verificare la cate-chesi per tutti, soprattutto per la pre-parazione ai Sacramenti dell’iniziazio-ne cristiana.

Sacramento del Battesimo.Per preparare i genitori al Battesimodei loro figli il parroco si reca in fami-glia per una prima visita; una coppiadi catechisti si reca in famiglia per unaseconda visita.

Una domenica pomeriggio si celebra ilrito di accoglienza, a cui segue unmomento conviviale, la domenica suc-cessiva, alla Messa delle 10.30, il ritodel Battesimo.

Sacramenti della Penitenza,Eucaristia e Cresima.I bambini e i ragazzi (dalla 2ª elemen-tare alla 1ª superiore) partecipano alcatechismo un’ora alla settimana, daottobre a maggio, e sono seguiti da 32catechisti/e.

I bambini della 1ª classe sono seguitiin casa dai loro genitori con un testofacile sulla figura di Gesù e il parrocoe una catechista li incontrano ognibimestre. Alcuni bambini di 2ª ele-mentare fanno gruppi nelle famigliecon mamme catechiste.

I ragazzi della 1ª superiore fanno lapreparazione immediata alla Cresima.

La Commissione Famiglia, com-posta da 7 coppie di sposi (una coppiaè albanese), si sta organizzando perpromuovere: festa dei giubilei di matri-monio, accoglienza di famiglie nuovearrivate in parrocchia, aiuto a famigliein difficoltà, avvio di gruppi famiglia. 4coppie si prendono cura del Corso perfidanzati.

Il Gruppo della Parola di Dio,composto da una quindicina di perso-ne guidate da un Diacono e coadiuva-to da altre due persone che hanno fre-quentato la scuola di teologia per laici,si trova in cappella ogni martedì seraper l’approfondimento delle letture delVangelo della Domenica, e, nei tempiforti, organizza per tutti la “Lectiodivina”.

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INIZIATIVE FORMATIVE E DI ANIMAZIONE

Il GR.EST, quest’anno ha visto coin-volti 230 ragazzi dalla IIª elementarealla IIIª media; 30 giovani di Iª supe-riore per il teatro; 47 giovani di IIªsuperiore per l’animazione, 40mamme per i laboratori e una équipeper il coordinamento di 8 persone.

I ragazzi del Grest sono stati impegna-ti in attività formative, ricreative, crea-tive, ludiche, di svago, gite, ecc. Incerte iniziative sono state coinvolteanche le famiglie.

I CAMPI SCUOLA A PECOL sonostati partecipati da 50 ragazzi dellemedie, 30 giovani delle superiori, e ilturno delle famiglie era di 30 persone. La struttura di Pecol viene utilizzataanche da altre parrocchie e, nel perio-do invernale, da cresimandi, giovani efamiglie di Pieve.

Tra gli incontri programmati peril centenario della posa della primapietra del Duomo, c’è stato quellocon il Vicario Generale, donMartino Zagonel, sul tema“Comunità di pietre vive”.L’incontro, con mio dispiacere, èstato poco partecipato, forse per laconcomitanza con la Messa celebra-

ta dal Vescovo in Duomo per gli stu-denti del Collegio Balbi e per i lorogenitori, e con altre manifestazionicittadine. Qualcuno, scegliendo unadelle tante offerte, si è trovato nellanecessità di scartarne altre. Ho pensato di riportare quantosegue, per offrire a tutti l’organi-gramma della parrocchia presenta-

to in quella circostanza. L’illu-strazione di alcune icone, con ilsupporto del computer e del tele-schermo, è stato di bell’impattomediatico. Penso sia un’esigenza ditutti conoscere l’organizzazionedella parrocchia, i gruppi che vilavorano e le iniziative di formazio-ne che offerte.

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à di pietre viveSETTORE DELLA CARITÀ

E’ operante la Commissione dellacarità composta da 18 membri. Siincontra una volta al mese per coordi-nare tutte le espressioni della carità:

Gruppo Operativo: raccoglie, distri-buisce e spedisce indumenti e mobili.E’ composto da 24 membri. Altre 27persone nelle festività natalizie e pas-quali visitano malati, anziani e personesole portando loro segni augurali.

Gruppo S. Vincenzo, composto da17 membri per la visita e l’assistenza apersone povere, sole, malate e/o ospi-tate in Casa di Riposo. Gestisce unlaboratorio di cucito e ricamo e utilizzail ricavato a favore dei bisognosi.

Gruppo Missionario, composto da 3persone, è impegnato con i missionarioriginari di Pieve e con le iniziative pro-poste dalla Diocesi. Durante l’ottobremissionario allestisce un “mercatino”.

Gruppo Unitalsi è composto da 7 per-sone. Assiste e segue ammalati e pelle-grini a Lourdes e ai santuari Mariani.

Gruppo Ruanda. Composto da 9persone, promuove iniziative e raccoltadi fondi da mandare in missione aPadre Giuseppe Lucchetta.

Gruppo Operazione Zongo. É natonel 1988 quando il vescovo BeniaminoStella era Nunzio Apostolico nellaRepubblica Centro Africana e in Ciad.Ha organizzato 6 spedizioni, 4 in Africae 2 in Argentina, per la costruzione didispensari, scuole materne, ecc...

L’Operazione “Zongo Tre” a Natale 2005,ha visto 9 volontari impegnati in Congo perla costruzione di una scuola materna.

Gruppo Adozioni a distanza.Promuove e cura i rapporti tra chivuole adottare e chi fa da mediazionecon gli adottati. Ci sono adozioni inBurundi, Nova Esperança, Copben(Brasile), Mato Grosso, Nicaragua,Kenia …

Gruppo Piccolo Rifugio. Offre assi-stenza diurna e notturna pressol’Istituto di Vittorio Veneto.

In parrocchia c’è la sede del CentroAscolto della Caritas Foraniale

ASSOCIAZIONI E MOVIMENTI

Nella nostra comunità parrocchiale sonopresenti: L’Azione Cattolica (Adulti,Giovani, Ragazzi) con 90 aderenti.

L’Apostolato della preghiera, conun gruppo di zelatrici e 400 aderenti.

Il Movimento dei focolari, 2 famiglievivono intensamente la spiritualità e ani-mano una quindicina di simpatizzanti.

Il Rinnovamento nello Spirito com-posto da una decina di persone.

Il Gruppo del Rosario, ogni mattina4 o 5 signore recitano il rosario in chie-sa. Ogni venerdì sera in cappella, si tro-vano circa 15 persone per l’adorazionedel Santissimo e il rosario.

Comitato Casa Alpina, compostoda 18 persone. Si fa carico della gestio-ne e manutenzione della Casa di Pecol.Da un anno è impegnato anche nellavoro straordinario della nuova sala.

Associazione “Amici di don MarioGerlin” composto dal Consiglio Diret-tivo e da una cinquantina di soci.

Associazione culturale Cinema“Careni”, composto dal ConsiglioDirettivo, da 90 giovani impegnati perla gestione e da più di 5.000 soci.

STRUMENTI DI INFORMAZIONE

Il foglietto settimanale Filodiretto,con l’aiuto di 2 volontari. Il bollettinoparrocchiale La Nostra Pieve, concadenza trimestrale: 5 membri dellaredazione; 35 persone per la distribu-zione di famiglia in famiglia. Il Sito Internet è in fase di ristruttura-zione.

ALTRI SERVIZI IN PARROCCHIA

2 sacrestani (marito e moglie) per tuttociò che riguarda il Duomo; 2 sacresta-ni (marito e moglie) per la chiesa dellaMaddalena.

17 volontari per l’ordine e la pulizia delPatronato e degli ambienti adiacenti; 1persona volontaria per l’archivio, 1persona volontaria per l’anagrafe, 3persone volontarie per la contabilità.

COMITATI PRO TEMPORE:

per il centenario del Duomo, com-posto da 7 persone. Ha promossotutte le celebrazioni svoltesi nel mese diottobre;

per la chiesa della Maddalena cheha lo scopo di restaurare la chiesa. Ècomposto da 8 persone;

per la Cal Santa, composto da 11persone che si fanno carico di rico-struire i capitelli della Via Crucis;

per la Beatificazione di GiuseppeToniolo, a cui fanno parte anche per-sone di fuori parrocchia. Promuovecelebrazioni, convegni e diffonde laconoscenza del Venerabile.

ALTRE REALTÀ IN PARROCCHIA

Scuola Materna delle Suore di MariaBambina (8 Suore); Collegio Ve-scovile Balbi-Valier con il Direttore eVicedirettore;

Casa di Riposo con Mons. MansuetoViezzer; La Nostra Famiglia dellePiccole Apostole della Carità,Comunità religiosa Opus MariaeReginae (con due sacerdoti e alcunesuore).

Centenario del D

uomo

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PIEVE IN FESTA PER I 100 ANNI DELLA SCUOLA MATERNA

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Per ricordare i 100 anni della scuo-la dell’Infanzia e la lunga, fedele pre-senza delle suore di Maria Bambinain Pieve di Soligo, il 1° ottobre 2006nel Duomo di Pieve è stata celebratauna messa solenne presieduta dalVescovo Mons. Beniamino Stella,nativo di Pieve, ora Nunzio apostoli-co in Columbia: concelebravano ilParroco Don Giuseppe Nadal e isacerdoti nativi di Pieve o qui resi-denti; era animata dal “Coro giovani”della Parrocchia.

All’omelia il presule si è soffermatoa puntualizzare le parole di Gesù, delVangelo di Marco “ Chi scandalizzauno di questi piccoli, sarebbe meglioper lui che fosse buttato in mare”. Harilevato pure il valore e l’importanza diquesta scuola, il rispetto e le attenzioniche si devono avere verso i piccoli, aiu-tandoli a crescere come persone capa-ci di scegliere il bene per la loro vita;così, ha continuato il presule, è statoper tanti genitori e nonni che sonopassati da questa scuola e che ancoroggi portano vivo in loro il ricordo. IlVescovo prima di concludere ha invo-cato dal Signore pace e serenità pertutte le persone che lavorano accantoai piccoli.

La Superiora Provinciale sr SandraFragiacomo ha letto il saluto e il ringra-ziamento della Superiora Generale.A questa solenne celebrazione eranopresenti 130 bambini della scuola conle insegnanti, i genitori, i parenti; lesuore nate a Pieve e quelle che hannoprestato il loro servizio in questi anni. Altermine dell’Eucaristia i bambini hannomanifestato la loro gioia con il canto“viva viva la scuola materna”.

Carissime sorelle,ho letto con interesse il programma che mi avete cortesemente inviato per farmipartecipe delle celebrazioni che si svolgeranno nel “Centenario del Duomo e dellaScuola materna” di Pieve di Soligo.Sarò spiritualmente presente al momento solenne dell’Eucaristia per renderegrazie con voi, con le Autorità, con tutta la popolazione per questi cento anni,in cui è stata offerta all’Istituto la possibilità di “fare del bene in paese”, comedirebbe santa Bartolomea.Questo “bene” emerge ripercorrendo la storia dell’opera, che ha saputo coraggio-samente resistere, tenendo sempre viva la fiamma della carità, anche in situa-zioni difficili, come quelle della guerra che l’ha provata già nel suo primo decen-nio di attività. Per la forza della carità, schiere di bambini, passate nella Scuola,hanno imparato ad amare la vita e i valori che la rendono bella e utile.Il momento evocativo di questi cento anni diventi occasione per riconoscere constupore la grazia di Dio che li ha attraversati e nuovo stimolo a condurre l’im-pegno educativo secondo il cuore del Signore Gesù, che ha detto: “Lasciate chei fanciulli vengano a me”.Porgo il mio ringraziamento anche alle Autorità ecclesiastiche e civili e alComitato che ha organizzato i festeggiamenti, riconoscente per l’attenzione ela benevolenza dimostrate verso la comunità e l’intero Istituto.

Madre Piercarla Mauri

A nome delle suore di questa comunità di Pieve ringrazio per l’espressionedi affetto e di riconoscenza dimostrata verso questa scuola; un grazie partico-lare a tutti coloro che hanno voluto”vivere e farci vivere” questo centena-rio e si sono prodigati per la realizzazione dei festeggiamenti, donando tempoe energie.

Mi piace pensare questi 100 anni, come 100 anni di amore e interpretan-do, spero, il pensiero delle sorelle nate e vissute qui a Pieve, alcune delle qualioggi presenti e parecchie già in Paradiso, desidero fare sempre più nostre leparole della santa Fondatrice Bartolomea Capitanio, che all’ingresso dellascuola ci accoglie. Ecco le sue parole “Scrivere io voglio le mie giovani nelcuore e finché avrò vita tutto a loro consacrare: poveri e piccoli d’amoreavvolgete - loro son l’immagine più viva del Signore”.

Maria Bambina, continui a benedire e proteggere i bimbi di oggi e le futuregenerazioni con le loro famiglie, tutte le maestre e il personale di servizio.

La superiora sr Piera Savarè

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PIEVE IN FESTA PER I 100 ANNI DELLA SCUOLA MATERNA

ANNI DELLA SCUOLA MATERNA

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Dicembre 2006

Quindi in un festoso corteo di popolo,allietato dalle musiche della Filar-monica di Pieve, i partecipanti si sonorecati presso la sede della ScuolaMaterna, dove il lancio dei pallonciniin cielo da parte dei bambini, accom-pagnato dalle note dell’Inno alla Gioia,ha introdotto la parte ufficialedella cerimonia.

Dopo lo scoprimen-to di una lapide commemorativadel centenario si sono succedutigli interventi ufficiali delle autori-tà comunali, provinciali e regio-nali con la consegna finale anchedi una targa e due medaglie diriconoscimento della regioneVeneto a sr Sandra Fragiacomo,superiora Provinciale, a sr PieraSavarè, superiora della comunitàpievigina e a sr Agnese Carraro,direttrice della scuola. Una mostra fotografica, che riper-

corre storie e volti del primo secolo divita di questa scuola, preparata concura dai fratelli Raoul e WaltherBernardi con i suoi figli è stata allesti-ta e inaugurata per l’occasione. E’stato infine distribuito a tutti i presentiuna preziosa pubblicazione offertadalle Grafiche Bernardi di Pieve, suicent’anni della scuola materna.

Graditissima la presenza del poetapievigino Andrea Zanzotto che nellapresentazione della brochure parladell’asilo di Pieve negli anni ‘20. Lamattinata di festa si è conclusa con unricco e gustoso aperitivo preparato daigenitori.

A cura delle suore di Maria Bambina

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Dicembre 2006

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PIEVE IN FESTA PER I 100 AN

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NA Il grazie

Rivolgo un saluto a nome di tutta la

comunità cristiana di Pieve di Soligo a

S.E. Mons. Beniamino Stella nostro con-

cittadino venuto, per la circostanza, dalla

lontana Columbia dove è Nunzio

Apostolico. Saluto e ringrazio per la loro

presenza le Autorità civili e militari, i rap-

presentanti della Regione, della Provincia

e della nostra Amministrazione comuna-

le. Al centro dell’attenzione però oggi

sono i bambini, qui

numerosi e buoni, è

per loro tutto il

nostro affetto.

Alle Rev.de Suore

di Maria Bambina

dico un grande gra-

zie. Attraverso la

mia voce e il mio

cuore arrivi la rico-

noscenza di tutta la

comunità per tutto il bene fatto in questo

nostro Paese per più di 100 anni.

Negli Archivi della parrocchia, in un

documento datato 1908, si trova scritto:

L’Istituto femminile di Carità “BalbiValier”, autonomo, la cui direzione èaffidata alle suore della Carità dellaVenerabile Capitanio, comprende: unorfanotrofio di 50 fanciulle, una scuo-la esterna maschile e femminile finoalla terza elementare, l’ospedale civile“Balbi Valier”, affidato alle suore dellastessa congregazione, la scuola di lavo-ro gratuita per le fanciulle del popolo,un laboratorio di merletti e di altrilavori, un asilo privato per bambini ebambine (ed è quello che festeggiamo),

un ricreatorio festivo per ragazze conteatro, biblioteca circolante e altridivertimenti. Il tutto diretto dalle

Sono molto felice di partecipare aquesta giornata di festa, come pievi-gino, genitore di bambini che fre-quentano l’asilo e rappresentanteistituzionale, nel giorno che ricorda ilcentenario della Scuola Materna“Maria Bambina” di Pieve di Soligo.

Festa. Festa è la prima parola, ilprimo tema di questa giornata che civede tutti partecipi e felici per questoevento, perché oggi ricordiamo iprimi cent’anni di una istituzione cheè amatissima dai pievigini, e da sem-pre rappresenta un punto di riferi-mento fondamentale per la forma-zione umana e cristiana delle giovanigenerazioni. E’ festa, perché uncomitato di volontari e istituzioni hapromosso e sostenuto un mese dicelebrazioni per il Duomo e l’Asilo enoi tutti siamo particolarmente gratiper questo impegno lodevole, nelsegno dell’amore alla propria comu-nità. Ed è festa, perché oggi noi salu-tiamo insieme questo traguardo,perché l’opera paziente, perseveran-te, quotidiana delle suore di “MariaBambina” ha consentito una conti-nuità nei decenni di questa istituzio-ne, sempre sorretta dalla stima, dal-l’apprezzamento e dal sostegno ditutta la popolazione…

Scuola Materna. Perché questarealtà educativa rappresenta unavera e propria “istituzione” nellacomunità pievigina, un’agenzia edu-cativa di primaria importanza chenegli anni ha saputo rinnovare eaggiornare il suo ruolo e la sua offer-ta formativa per venire incontro alleesigenze dei tempi nuovi. Sì, questafesta richiama il ruolo essenziale diqueste scuole paritarie che svolgonoun vero e proprio servizio pubblico,che dovrebbe trovare maggiore rico-noscimento, anche in termini dirisorse, da parte delle istituzioni aivari livelli, proprio per garantirne lacertezza organizzativa e gestionale e

la capacità di corrispondere alle pro-prie finalità. E ricordare oggi i centoanni della materna “Maria Bambina”significa sottolineare con forza ilvalore dell’educazione umana e cri-stiana delle giovani generazioni, untema che oggi deve essere assuntoin tutta la sua importanza e attualità.

Suore di Maria Bambina. E que-sta festa è soprattutto per dire “gra-zie” alla suore di Maria Bambina,con tanto affetto e profonda ricono-scenza per la straordinaria operasvolta in tanti anni a servizio dellacomunità di Pieve. Lo hanno fattocon dedizione, generosità, sensibilitàe lavoro instancabile in questa scuo-la, ma anche animando il tessutoecclesiale della pastorale. Le suore diMaria Bambina sono sempre state aPieve il “cuore” della comunità, con-dividendone tutti i momenti con unabellissima testimonianza di vitacomunitaria. A loro diciamo grazie ,anche come rappresentanti in que-sta occasione dei genitori e dei bam-bini dell’asilo, confidando che possa-no continuare la loro attività a Pieveancora per tanti anni. E in questoideale abbraccio riconoscente ricom-prendiamo anche le insegnanti etutto il personale che con lodevoleimpegno garantisce l’ottima didatti-ca e organizzazione del nostro asilo.

Viva la scuola materna, viva lesuore di Maria Bambina!

Marco Zabotti

La Nostra Pieve n12 14-12-2006 11:11 Pagina 14

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Page 15: La Nostra Pieve n°12 - Dicembre 2006

Se volessimo sintetizzare il senso e lospirito degli eventi che hanno animatoPieve di Soligo tra settembre e ottobre2006, nessuna immagine potrebbeessere più bella e calzante di quella deibambini presenti il giorno della ricor-renza del centenario dell’Asilo. Questibambini rappresentano il nostro futuro,ma anche la memoria del nostro pas-sato perché ogni creatura racchiudeuna combinazione unica ed esclusivadel vastissimo patrimonio geneticoaccumulatosi da una generazione all’al-tra. In ogni nuova creatura ci divertia-mo a cercare le somiglianze con i geni-tori, con i nonni, con qualche parentee a questo aggiungiamo con l’educa-zione i valori e i principi nei quali cre-diamo e i ricordi della memoria perso-nale e familiare. I piccoli alunni della Scuola Maternasono allora la metafora più allegra evitale del trascorrere della vita e delripetersi – di generazione in genera-zione – delle esperienze e delle ricor-renze significative attorno alle qualiruota l’esistenza. Dietro di loro possia-mo intravedere una lunga catena dipersone che da cento anni ruota attor-no a questi luoghi – Duomo e Asilo –e alle persone che li animano. E tra questi luoghi e queste persone ètessuto un filo invisibile di ricordi, diricorrenze liete e tristi, di momenti dipassaggio, di tappe della vita. Guardando le vecchie foto che ripro-ducono la posa della prima pietra e ilavori del cantiere ho provato adimmaginare quale fosse lo spirito dichi ha assistito e partecipato all’avviodella “fabbrica” per la nuova chiesa oall’apertura dell’Asilo. Credo che i pievigini di allora si sianosentiti emozionati ed orgogliosi di potercontribuire a realizzare un edificio gran-dioso come l’attuale parrocchiale e dipoter contare su una nuova istituzione –l’Asilo – non ancora diffusa negli altripaesi ma importantissima dal punto divista educativo ed assistenziale. Ma hopensato anche alle persone che questiluoghi li hanno riempiti di senso e lihanno fatti amare perché vi hanno testi-moniato una fede vissuta e incarnataogni giorno: le Suore e i Sacerdoti. Un pensiero particolare va alle Suore,alla loro presenza discreta e attiva, cheha saputo lungo il corso di un secoloeducare, soccorrere, animare… e tantisono i volti e i nomi da ricordare, tante

umili e devote figlie di Maria Bambinache hanno vissuto la loro maternitàspirituale come un dono discreto esilenzioso ma che ha radici profondenei ricordi di tanti pievigini che hannoeducato e visto crescere. E i sacerdoti, i parroci? La lista è forsemeno fitta di quelle delle Suore, ma adogni nome oserei dire, sono legate pre-cise “epoche storiche” per la comunitàpievigina, perché ognuno di loro hacontrassegnato in maniera indelebilecon il proprio carattere e con la pro-pria personalità l’arco di tempo qui vis-suto e trascorso. I festeggiamenti sono ormai trascorsi,ci siamo emozionati e inorgogliti nellecerimonie e nelle manifestazioni chesi sono succedute, ma la solennitàdella ricorrenza non è stata data solodalle autorità che vi hanno partecipa-to o dalla bravura di relatori, cantantie musicisti ma anche dalla partecipa-zione numerosa e sentita dei presentiche hanno testimoniato di voler conti-nuare “a costruire” attorno a questiluoghi, come hanno fatto quelli che cihanno preceduto - dedicandovi inparte o in tutto l’esistenza – o contri-buendo con piccoli gesti quotidiani –che non sconvolgono l’economia diuna vita – a fare qualcosa per il benedegli altri. E’ questa l’eredità morale e civile diquesti due centenari: il senso e il dove-re di continuare un percorso, di rac-cogliere un testimone (come si fa nellegare di staffetta) qui nel presente, cia-scuno con il proprio ruolo – pubblicoo privato – e con l’impegno di passar-lo alle generazioni future. Credo di interpretare il pensiero ditutti scrivendo che, come membri delComitato per i Centenari, questodovere lo abbiamo accolto con entu-siasmo, lavorando insieme con dispo-nibilità e armonia, consapevoli chedietro le mura degli edifici e le parolescolpite nelle lapidi c’è la storia di unintero paese: il nostro.

Luisa Cigagna

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Dicembre 2006

PIEVE IN FESTA PER I 100 ANNI DELLA SCUOLA

NNI DELLA SCUOLA MATERNA del parroco

suore della medesima Congregazione.Oggi a distanza di 100 anni alcune opere

educative ed assistenziali sono gestite

dallo Stato, ma l’Asilo, trasformato,

ampliato, modernizzato anche nel

nome: non più Asilo, ma Scuola

Materna o Scuola per l’Infanzia, rimane

alle Suore. Varie generazioni hanno rice-

vuto…grandi vantaggi. Ed è per questo

che oggi siamo qui in tanti.

Come parroco,

sento il dovere di

ringraziare le Suo-

re per tutto quello

che ancora fanno

per noi. Oltre a

dirigere la Scuola

d’Infanzia, coadiu-

vate da brave inse-

gnanti, sono pre-

ziose nella comuni-

tà per il loro impegno di carità, soprat-

tutto per la visita frequente agli ammala-

ti. Sono preziose nella catechesi dei

bambini, in particolare in preparazione

ai Sacramenti della Iniziazione Cristiana.

Danno un prezioso aiuto nelle celebra-

zioni liturgiche anche come ministri

straordinari della Comunione. La loro

importanza è sì per quello che fanno,

ma ancor più per quello che sono con il

loro carisma di persone consacrate. La

comunità sarebbe più povera senza la

loro presenza!

Oltre alla Suore, diciamo grazie anche

al Signore, al quale chiediamo che abbia-

no il dono di tante vocazioni e che pos-

sano continuare a lungo la loro testimo-

nianza e il loro servizio in mezzo a noi.

don Giuseppe

La Nostra Pieve n12 14-12-2006 11:12 Pagina 15

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Page 16: La Nostra Pieve n°12 - Dicembre 2006

Una parrocchia è sana e forte se hadue polmoni che funzionano bene: laChiesa per la Messa, la celebrazionedei sacramenti, l’ascolto della paroladel Signore, la preghiera personale ecomunitaria; l’Oratorio per incontriformativi, culturali e ricreativi perragazzi, giovani, famiglie e per le festedi tutta la comunità.

A Pieve i due polmoni ci sono, mal’Oratorio ha bisogno di essere risana-to e rinvigorito. Alcune persone sonoconvinte di questo e si sono rese dis-ponibili a dare una mano; altre, spero,si aggiungeranno. Il Consiglio Pa-storale parrocchiale è pienamented’accordo e considera la crescitadell’Oratorio una priorità.

L’Associazione NOI, che esiste alivello nazionale e che dà buoni fruttianche in diocesi, potrebbe aiutarci.

ART. 2 DELLO STATUTO DEL NOI

Lo Statuto ufficiale ha 25 articoli.Qui riportiamo solo l’Art. 2 che parladelle finalità:

L’Associazione non ha fini di lucroe persegue finalità di solidarietà civile,culturale e sociale volte alla promozio-ne dell’aggregazione, in particolare

delle giovani generazioni:a) favorisce la formazione dei singoli e

dei gruppi mediante un progetto dieducazione integrale e permanentefondato sui valori evangelici e sullavisione cristiana dell’uomo e dellasocietà;

b) dà impulso al dialogo e alla collabo-razione con le famiglie, con le real-tà ecclesiali, con le istituzioni civili econ gli organismi sociali;

c) realizza esperienze di animazioneculturale e di servizio sociale ten-denti a valorizzare la vita e lastoria con riferimento costante alVangelo;

d) pone attenzione alle istanze dellefasce sociali più deboli, curando ini-ziative e attivando strutture idoneealla prevenzione e al superamentodelle situazioni di disagio.

I giovani, attualmente impegnati nelcinema “Careni”, stanno pensando acome potrebbero essere utilizzati alcuniambienti dell’Oratorio: una sala giochiper i ragazzi, una stanza per la musica eritrovo dei giovani, e un ambiente perristoro. Progettano di gestire pure lapalestra per farla diventare anche luogodi ritrovo per le feste della comunità.

Il Consiglio Affari Economici racco-manda di non spendere denaro per“fare e disfare”, ma di avere idee chia-re, e intervenire per stralci, seguendouna pianificazione generale.

All’esterno, il nuovo Centro Ricrea-tivo dispone di un campetto da calcioregolare, con pavimentazione in asfalto

con strato di vernice gommosa; di uncampo per pallavolo e pallacanestroregolare, con pavimentazione in asfaltocon strato di vernice gommosa; di uncampo sportivo su prato di dimensioneregolare per squadre di 9 giocatori cia-scuna. Questo stesso campo, se utilizza-to in forma orizzontale, si trasforma indue campetti da mini-calcio.

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Il Centro Ricreativo

NOI

Per meglio perseguire le sue finali-tà, l’Associazione, nello svolgimentodelle sue attività, potrà instaurareogni forma di collegamento e colla-borazione con enti pubblici e/o pri-vati, che non siano in contrasto conla natura dell’Associazione.

A QUANDO L’“ORATORIO”?

Il 25 marzo 2007 pensiamo di farel’inaugurazione delle nuove struttureesterne del Careni. Sarebbe bene,vista la circostanza, essere pronti,almeno con un Comitato provvisio-rio, che avii le attività e prepari lanascita di una Associazione chegarantisca la piena funzionalitàdell’“Oratorio”.

don Giuseppe

Quest’anno il Gr.Est ha avuto cometema il romanzo di Collodi “Leavventure di Pinocchio”.Per 20 giorni i 230 bambini e i loro45 animatori si sono confrontati elasciati guidare dal simpatico burat-tino di legno che voleva diventareun bravo ragazzo; i giochi e le atti-vità che si sono susseguiti durantetutti i pomeriggi, hanno portato amomenti di divertimento e svagoma sono stati anche occasione diriflessione sulle difficoltà e ostacoliincontrati da Pinocchio nel cammi-no intrapreso per diventare unbambino in carne ed ossa.Aspetto saliente di ogni giornosono stati i momenti formativi,dove i ragazzi sono stati divisi in“grandi” e “piccoli”, durante iquali si sono approfondite tutte le“parole chiave” grazie anche allacollaborazione di suor Marika, don

La Nostra Pieve n12 14-12-2006 10:14 Pagina 16

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Page 17: La Nostra Pieve n°12 - Dicembre 2006

Di momenti di aggregazione abbiamoqualche bella esperienza.

Il GRESTQuesta attività potrebbe, in formaridotta, funzionare tutto l’anno conl’aiuto del NOI.

LE DOMENICHE INSIEMEIniziativa messa in piedi dallaCommissione Famiglia. E’ stata orga-nizzata qualche volta, di domenicapomeriggio, con caccia al tesoro,momenti di festa, passeggiate, con lapartecipazione di ragazzi e delle lorofamiglie. Particolarmente entusiastesono state le famiglie venute di recentead abitare a Pieve. Il NOI potrebbesostenere e sviluppare questa iniziativagarantendo la copertura giuridica edeconomica.

TORNEI DI CALCETTO E PALLAVOLOOggi sono organizzati in modo amato-riale da bravi giovani della parrocchia.L’Associazione NOI potrebbe essere diaiuto per una programmazione precisa,allargata e più partecipata non solo dachi gioca, ma anche da chi fa il tifo.

L’ACROgni sabato pomeriggio i ragazzi e iloro Animatori si incontrano inPatronato per le loro attività formativee ricreative caratterizzate da gioiosaamicizia. Fatta salva la sua identità,potrebbe essere sostenuta dall’As-sociazione NOI.

Altri sviluppiAnche le attività nella Casa Alpina,per ragazzi e famiglie, potranno essereconsiderate “un ramo” di questo albe-ro. Così pure l’associazione cinemache assicura l’aspetto culturale.

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Il Centro Ricreativo

Alberto e due mamme-animatrici.Queste parole sono state evidenziatedurante le scenette che giornalmen-te i 34 ragazzi di prima superiorehanno allestito con il Laboratorioteatrale.Oltre alla formazione abbiamo ritenu-to importante valorizzare le capacitàmanuali dei bambini attraverso unadecina di laboratori di creatività, gesti-ti da circa una cinquantina di mammeche si sono prestate pazientemente aseguire i bambini nell’esecuzione dilavori che necessitavano di impegno eabilità.Quest’anno, inoltre, si è organizzataper la prima volta un a pesca di bene-ficenza che ha avuto lo scopo di rac-cogliere fondi per collaborare alla rea-lizzazione della sala polivalente nellaCasa Alpina di Pecol. Questa avven-tura, che ha visto coinvolte molte per-

sone di differente età, unite da ununico progetto e dalla voglia di farecomunità, è stata il risultato di unlungo ed intenso lavoro di program-mazione che ha dato i suoi frutti ed hapermesso a tutti di lavorare insieme inun clima di servizio e di volontariato.Non va, infatti, dimenticato il ruoloche il Gr.Est ha all’interno della comu-nità parrocchiale perché è una oppor-tunità data ai bambini e ai ragazzi difare un’esperienza educativa e comu-nitaria senza tralasciare il divertimentoe il gioco.Al termine di questo cammino, guida-ti da Pinocchio, siamo riusciti anchenoi a liberarci dai fili dell’egoismo edelle “cattive compagnie”, vivendoun’estate carica di amicizia, generosi-tà e voglia di diventare anche noi dei“bambini veri”.

Enrica e Roberta

GR.EST, UN’ESTATE SENZA FILI

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Le tante mani della Provvidenza

Cinque anni fa, quando ha iniziato ilmio servizio pastorale qui a Pieve, miè stato raccomandato dagli appassio-nati della Casa Alpina di pensare subi-to a una “sala polivalente”, da realiz-zare sotto il piazzale, per dare ospitali-tà a più persone che in certe circo-stanze accedono alla Casa e per avereun luogo di ritrovo protetto nei giornidi cattivo tempo; di questi, in monta-gna, ce ne sono tanti! Gli animatoridicono che non è educativo tenere iragazzi nelle camere quando piove e lecuoche non sanno come muoversiquando la cucina diventa “sala giochi”.

Nella storia della Casa di Pecol cisono sempre state persone generose eimpegnate a mantenere la struttura e arenderla più bella e funzionale. Anchel’attuale Comitato continua egregia-mente questa tradizione. Trascinatodal signor Giovanni Ignetto, ilComitato non solo affronta problemiquotidiani e trova soluzioni, ma dà gra-tuitamente tempo e lavoro. I membridel Comitato sono:Giovanni eAlessandra Ignetto, Sabina Borsoi,Giampaolo e Carmen De Biasio,Giulio e Sonia Lucchetta, Benedetto eNoemi De Biasio, Fabrizio Falcade,Mario e Natalina Ghizzo, ZaccariaGallonetto. Ad essi si aggiungono,soprattutto per i lavori in corso: arch.

Adriano Bellè, Stefano For-nasier per la parte elettrica,la ditta Mura per i serramen-ti, Giorgio Zen per le rin-ghiere, Luigi Milan e DaniloToffolon per la contabilità eAldo Meneghello che “ad-dolcisce tutti” con le suetorte.

Di fronte alle mie perples-sità nell’affrontare questaimpresa, “sala sotterranea polivalen-te”, senza denaro a disposizione, èsorta l’idea di fare un mutuo con laBanca Prealpi di 130.000 Euro. E cosìè stato. Questo denaro non regalato, èda scontare aumentato degli interessi. A marzo della scorso anno la faccendasi era fatta seria, perché i lavori pre-sentavano degli imprevisti: rafforza-mento delle fondamenta, costruzionedi un secondo muro per l’isolamen-to… e, quindi, il preventivo spesa sistava gonfiando.

Vedendo la mia preoccupazione il

Consiglio Pastorale e il Comitato CasaAlpina hanno cercato di tranquillizzar-mi, dicendo: “Tu, don Giuseppe,pensa a fare il prete, al resto ci pen-siamo noi. Promuoveremo delle ini-ziative per raccogliere fondi al finedi fare anche i lavori imprevisti epagare i debiti”. A piccoli passi cosìsta avvenendo. Io continuo a dire:“Grazie, bravi, coraggio!”.

Gli animatori cominciano a pensarea come potrebbe essere l’arredamen-to: un bigliardino, calcetti da tavolo eda pong-pong, sedie, tavoli pieghevo-li, ecc. E io li lascio sognare! A Pieve,

infatti, oltre all’“o-bolo” costante egeneroso di tutta lacomunità, ci sonobenefattori che ap-prezzano, seguonoe sostengono le o-pere parrocchiali.

Don Giuseppe

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LA CASA DI PECOL

Durante le festività nataliziela Casa accoglierà:

da Mercoledì 27 Dicembre a Venerdì 29, un I° gruppo di Cresimandi

da Venerdì 29 a Domenica 31, un II° gruppo di Cresimandi

da Domenica 31 a Martedì 2 Gennaio, un gruppo di famiglie

da Martedì 2 Gennaio a Venerdì 5, gli animatori AC della forania

da Venerdì 5 a Domenica 7, un gruppo di famiglie

da Domenica 7 a Martedì 9, un gruppo dell’Immacolata di Lourdes

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In una fase successiva le superficiscoperte verranno così migliorate:sistemazione delle panchine; pavi-mentazione dell’area antistante lanuova sala e del cortile dove si affacciala casa; realizzazione di un caminoesterno riparato da una struttura dilegno e rivestimento delle facciateesterne come già precisato sopra.

Arch. Adriano Bellé

...e i soldiarriveranno

A 18 mesi dall’inizio dei lavori perla costruzione della stanza polivalentepresso la casa alpina di Pecol possia-mo dire che siamo in dirittura d’ arri-vo per la conclusione dei lavori e chesperiamo di inaugurarla all’inizio dellaprossima stagione. Tutto ciò derivadal fatto che ci siamo resi conto chela stanza poteva essere usata solo secompletata.

E’ doveroso riferire che il tutto èstato reso possibile per la compren-sione della ditta costruttrice EdilSoligo che, oltre ad aver dimostrato lacapacità delle sue maestranze, si èresa disponibile ad effettuare i lavoried allungare i tempi dei pagamenti diquanto ancora dovuto, ritenendo cheil fine della costruzione fosse impor-tante. Analogamente si sono compor-tate la ditta Mura per quanto riguardagli infissi e la ditta Fornasier perquanto riguarda l’impianto elettrico.

Riconoscenza va alle donazioni per-venute da: Ass. Cinema, BancaPrealpi, Battistella Mario, Biemme

Reti, Eclisse, Euromobili, Ferracin,Loran, Moro Giustino, Move,Siloma, Studio Consulenza, perso-ne che si sono dimostrate vicine ecomprensive dell’importanza dell’o-pera per i giovani della nostra comu-nità. Un grazie va inoltre alle ditteGheller Gino, Ghizzo Loris,Italgrigliati e Tornado Bel.

Purtroppo per imprevedibili fattorilocali, (vedi relazione dell’architettoBellé), il costo dell’opera ha subito unnotevole incremento da quanto previ-sto, cosicché, come suddetto, ci sonodebiti da pagare, oltre al mutuo men-sile che abbiamo ancora per cinqueanni presso al Banca Prealpi.

Ci fa piacere scrivere che il nostroimpegno per la realizzazione dell’ope-ra era dovuto più che altro alla con-vinzione che questa stanza fosse indi-spensabile per i nostri giovani; questici hanno fatto comprendere che era-vamo nel giusto. Infatti, come si suoledire, anche loro si sono rimboccati lemaniche ed hanno organizzato unconcerto, una pesca di beneficenzaed anche una rappresentazione tea-trale con la compagnia di Sernagliadella Battaglia per raccogliere fondi.

Sono in calendario altre iniziativeanaloghe per continuare la raccoltaper pagare i debiti rimasti, comun-que, se qualcuno avesse intenzione didare il suo contributo è pregato difarlo o sul conto corrente della casaalpina nr.2998/3 C/o Banca diCredito Cooperativo della Prealpifiliale di Refrontolo, ABI 08904 CAB6226, oppure direttamente nellemani del parroco in quanto i compo-nenti del comitato, per loro decisio-ne, non accettano denaro consegnatodirettamente a loro.

Il Comitato della Casa Alpina

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La sala è stata realizzata sotto il piaz-zale antistante la casa e accessibile dauna nuova scala che sale in appoggioalla struttura esistente. Vista la morfolo-gia del terreno questa è in parte interra-ta e in parte fuori terra. L’accesso allocale avviene da sud dove sono ubicatii fori porta e fori finestra. Le altre fora-ture sono ubicate lungo la parete pro-spiciente la via Foloin.

La struttura in cemento armato getta-to in opera è rivestita internamente conun laterizio (esternamente verrà realizza-to un rivestimento con tavole in legno esassi lavorati a faccia vista). Il solaio deltipo CAP alveolare per sopportare icarichi soprastanti mentre il pavimentoè sollevato dalla struttura mediante gliigloo. Come si evince dalla descrizionesintetica precedente sono stati usatimodi e tecnologie costruttive, che per-mettono all’edificio di essere salubre.

Un’ulteriore accorgimento è la realiz-zazione del doppio muro in c.a. impostodall’Ulss 1 di Belluno, per creare un’in-tercapedine tra la sala Polifunzionale e ilterreno circostante.

Attualmente l’opera è quasi ultimata.Sono in fase di completamento l’im-pianto elettrico, gli impianti termo-idricoe sanitario e la posa dei serramenti.Sono già stati visionati alcuni campioni dipavimenti e rivestimenti e scelto la pavi-mentazione per l’interno e il rivestimentodella scala per accedere alla bussola d’in-

gresso alla casa. Il traguardo da raggiun-gere , per i primi mesi del 2007, è il cer-tificato di agibilità della sala così da esse-re disponibile per i prossimi campi estivi.

I lavori vanno avanti…

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VIA CRUCIS NE LLA CAL SANTAVERSO L’INAUGUR AZIONE “1694 - 2007”

Opere esistenti dal 1694: 11a-12a-13a Stazione e 14a Stazione oratorio del “Calvario”.Queste quattro stazioni sono state restaurate e inaugurate uffi-cialmente il 29 Aprile 2000 con la benedizione di S. E. Mons.Alfredo Magarotto, allora vescovo di Vittorio Veneto, essendoarciprete parrocodi Pieve Mons.Guerrino Pagot-to.Le energie sonoora tutte concen-trate sulla rico-struzione dellaPorta di Gerusa-lemme (7a Sta-zione) e su alcuneopere finalizzatea rendere deco-rosa e vivibile l’a-rea circostantel’“Arco della Por-ta”. Questo inter-vento e quelli dialcune Stazionisi localizzano suaree di proprietàcomunale, da quil’esigenza di re-golarne e tutelarne l’uso, nonché la manutenzione e la con-servazione nel tempo. A tale scopo è stata stipulata una con-venzione fra il Comune e la Parrocchia ove sono stati defini-ti tutti gli aspetti relativi ai ruoli ed agli impegni per le manu-tenzioni e le tutele future. La convenzione stabilisce che tuttii manufatti a carattere religioso, ricadenti in area pubblica,saranno in perpetua proprietà e gestione della Parrocchiamentre le opere circostanti andranno a carico del Comune,compresa l’illuminazione notturna predisposta all’internodelle edicole.

In una sintetica descrizione, i lavori previsti ed in corso di rea-lizzazione sono definiti nei seguenti interventi:- Ricostruzione della “Porta” (ml 6.80 x 4.80) rivestito in mat-

toni vecchi recuperati e conforme per “forma” “dimensione”e “materiali” all’originale demolito, riprogettato sulla base difedele documentazione fotografica.

- Rimodellazione e ampliamento dell’area circostante conpotenziamento e valorizzazione degli spazi pedonabili e delledue gradinate esistenti.

- Creazione di un nuovo percorso “belvedere”, inclinato arampa e utilizzabile dagli utenti con carrozzine.

- Creazione di un sistema di murature intonacate e dotate di illu-minazione a raso con funzione di segnapasso nei percorsi.

- Pavimentazione dell’area circostante la “Porta” e dei percor-si con ciotoli (codolà) e pietre recuperate.

1a Stazione:nella Piazzetta della Cal Santa,ricostruita con la partecipazioneed il contributo dei residentidella Cal Santa – San Martino edella Parrocchia.

2a Stazione:ricostruita con il contributo deiF.lli Lucchetta in memoria deiGenitori Luigi e Luigia.

3a Stazione:ricostruita con il contributo dellaSignora Chiara Giauna, inmemoria di S. E. Mons. FerrariToniolo.

4a Stazione:ricostruita con il contributo deiSigg. Sergio e Meris De Lucca,in memoria della Zia ClementinaGallon – Vendri.

5a Stazione:ricostruita con il contributo diGuido e Vittorina Nadalin, perdevozione.

L’operazione di ricostruzione della Via Crucis nella CalSanta ha ripreso vigore e dovrebbe concludersi, salviimprevisti, nei tempi concordati e cioè il 25 marzo2007. Finora sono state ricostruite, completate o valo-rizzate le seguenti stazioni:

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NE LLA CAL SANTAUGUR AZIONE “1694 - 2007”

- Creazione di una fontanella dotata di acqua potabile.- Creazione di due panchine per relax e sosta di riflessione per

i visitatori.- Opere di completamento ed integrazione con l’area della sta-

zione n° 8, già esistente.- Piantumazionedi un olivo seco-lare e organizza-zione di alcunispazi a verde.Valorizzazionedelle piante esi-stenti (Gelsi eFico).

L’intervento incorso, che porte-rà a completa-mento l’interaopera, ha avutofinora sostegnoeconomico con-creto dalla Fon-dazione “F. Fab-bri” che ha con-tribuito con lasomma di 7.000euro e la Banca

Credito Cooperativo delle Prealpi che ha stanziato unasomma di 5.000 euro. Il Comune di Pieve ha concesso lasomma di 9.000 euro necessari a rendere libera e disponibilel’area. Si farà ora affidamento sull’attesa e promessa partecipazioneconcreta delle Associazioni Pievigine, tra cui il Gruppo Alpinie la Pro-Loco. Sarà determinante l’opera di volontariato perportare a termine i lavori di finitura che richiederanno presta-zioni di manodopera assai consistenti. Si rileva che l’ampiezzadell’area di intervento e le opere di funzionalità e di abbelli-mento previste, renderanno prevedibile un elevato costo deilavori che dovranno essere eseguiti dall’impresa incaricata,compreso l’approvvigionamento dei materiali di finitura (pietre,mattoni, ecc.).Per superare le difficoltà si confida in quella “provvidenza” chefinora ci ha assistito, e che speriamo potrà essere incoraggiatadalla disponibilità e generosità dei Concittadini e deiParrocchiani. Dobbiamo essere tutti consapevoli che stiamoricostruendo un’opera di elevato valore storico e religioso aparziale rimedio di un grave errore dovuto alle demolizioni deglianni ’60; un obbligo della nostra generazione “sanare un debi-to” che si era creato con i nostri avi che, con tanto sacrificio edevozione popolare, avevano costruito.

Per il Comitato Raoul BernardiProgettista e D. L. Arch. Bruno Dal Col

6a Stazione:ricostruita con il contributo dellafamiglia di Raffaele D’Agostin,per devozione.

7a Stazione:Porta di Gerusalemme o PortaGiudiziaria (in costruzione).

8a Stazione:esistente, verrà integrata e valo-rizzata perché inserita nel conte-sto dell’area attrezzata circostan-te l’“Arco” di Gerusalmme.

9a Stazione:ricostruita in via S. Martino, conil contributo dei F.lli Carlo eMichele Bazzo in memoria deiGenitori Luigi e Celestina.

10a Stazione:ricostruita in via S. Martino, conil contributo della Famiglia DallaBetta, in memoria di Marcello.

Il calvario

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RINATI NEL BATTESIMO

Anagrafe parrocchiale

2 aprile13. Zanoni Anthos Nicola, di Francesco e Biasi Vanna

17 aprile14. Girardi Anna Giulia, di Giansilio e Tannoia Elisa15. Da Dalt Elisa, di Enzo e Pizzetto Francesca16. De Faveri Gianmarco Mauro, di Alberto e Padoin Silvia17. Barisan Andrea, di Emanuele e Modonese Monica

30 aprile18. Dorigo Giulia, di Gianmaria e De Luca Elettra

21 maggio19. Ascenzi Sara, di Massimo e Valerio Manuela20. Pancot Emma, di Luca e Barisan Roberta21. Lucchetta Giorgio, di Alberto e Marello Barbara22. Pellizzer Luca Rino, di Denis e Giadler Alessandra Silvia

8 luglio23. Dalla Betta Giovanni, di Stefano e Sembiante Alessandra

16 luglio24. De Rosso Swami Giovanna, di Renato e Da Silva Leidiana25. Romano Valentina, di Vincenzo e Perencin Monica26. Casagrande Angela Rosa, di Fabio e De Stefani Diana27. De Vecchi Matteo, di Gianni e Lot Lorella28. Lot Emma, di Alessio e Borsoi Sabina29. Lazzer Giulia, di Marco Francesco e Busetto Anna30. Barazzuol Pietro, di Luca e Ulisse Antonella31. Barbon Vittoria, di Massimo e Pancot Monica32. Barisan Leonardo, di Carlo e Manzato Sonia33. Pellizzer Edoardo, di Daniele e Lot Federica34. Collet Francesco, di Mirko e De Faveri Maria

24 settembre35. Maiorana Lorenzo, di Giovanni e Michiosci Simona36. Martina Dafne Elena, di Roberto e Zaccaron Barbara37. De Zanet Davide, di Luciano e Melo Medina Ayaslive38. Casablanca Giulia, di Salvatore e Dal Zotto Lorena39. Bernardi Victoria, di Vincenzo e Moschin Maria Pia40. De Nardo Alice Maria, di Stefano e Villanova Ivana41. Presti Paolo, di Fabrizio e Salvador Luisella42. Zabotti Sofia, di Marco e Dal Ben Mariaregina43. Toffolon Cristian, di Fabio e Sonego Roberta

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Anno 20069. Krstich Elena, di anni 82 (6 marzo)10. Bottari De Castello Aurea, di anni, 77 (3 aprile)11. Toffoli Eligio, di anni, 67 (8 aprile)12. Zambon Pietro, di anni 71 (14 maggio)13. Titonel Alfredo Giovanni, di anni 82 (21 maggio)14. Bernardi Giulio, di anni 90 (13 giugno)15. Gerlin Aurelia, di anni 93 (18 giugno)16. Viezzer Bruno, di anni 67 (19 giugno)17. Bertagnin Maria, di anni 91 (27 giugno)18. Lucchetta Luigia, di anni 67 (29 giugno)19. Bellé Mansueto, di anni 86 (2 luglio)20. De Nardo Giuseppe, di anni 73 (19 luglio)21. Micheletto Anna, di anni 82 (22 luglio)22. Zamai Maria, di anni 100 (24 luglio)23. Pansolin Gabriella, di anni 91 (25 luglio)24. De Mattia Tiziana, di anni 86 (4 agosto)25. Villanova Pietro, di anni 81 (7 agosto)26. Mazzero Mosé, di anni 85 (14 agosto)27. Bertazzon Angelo, di anni 96 (16 agosto)28. De Faveri Antonio, di anni 68 (19 agosto)29. Canal Agnese, di anni 79 (4 settembre) 30. Pelos Maria, di anni 87 (6 settembre)31. Torsello Luigia, di anni 90 (9 settembre)32. Parussolo Chiara, di anni 96 (13 settembre)33. Beccati Cecilia, di anni 95 (18 settembre)34. Montanucci Giorgio, di anni 65 (25 settembre)35. Lorenzon Alessio, di anni 78 (4 ottobre)36. Olivieri Nello, di anni 76 (10 ottobre)37. Feltrin Giovanna di anni 80 (19 ottobre)38. Pizzin Giacomo, di anni 81 (25 ottobre)39. Bertazzon Angela, di anni 74 (28 ottobre)40. Foroni Battista, di anni 78 (12 novembre)41. Chiarvesio Guido, di anni 88 (13 novembre)42. Piaser Emma, di anni 91 (14 novembre)43. Cesca Vittoria, di anni 92 (16 novembre)44. Bellé Bernardi Francesco, di anni 89 (18 novembre)45. Orsoletta Maria, di anni 83 (19 novembre)

Dicembre 2006

TORNATI

ALLA CASA

DEL PADRE

Anagrafe parrocchiale

1. Zanardo Emanuele con Casagrande Alessandra (3 dicembre 2005)

2. Dorigo Ivan con Corazzin Cinzia (27 maggio 2006)3. De Paoli Roberto con De Conto Serena (3 giugno)4. Brun Eugenio con Della Libera Sonia (3 giugno)5. Donadel Andrea con Eporti Giorgia (22 luglio)6. Olivotto Franco con De Conto Romina (9 settembre)7. Toffolon Sergio con Francescon Beatrice (10 settembre)8. Zago Max con Schiratti Maddalena (30 settembre)9. Zamai Lucio con Doimo Michela (7 ottobre)

S O C I E T À C A T T O L I C A D I A S S I C U R A Z I O N ES O C I E T À C A T T O L I C A D I A S S I C U R A Z I O N E

DAL 1896DAL 1896

In Redazione:don Giuseppe Nadaldon Alberto Dalla CortM. Teresa Campagnoli

Antonia Ricoldoe con la collaborazione

di Rita Tonel

Accettiamo volentieri le vostre offerteper le spese di stampa di questo bollettino.

GRAFICHE V. BERNARDI s.r.l.Litografia - Editoria

PIEVE DI SOLIGO - Tel. 0438 82060

FILIALE DI PIEVE DI SOLIGOTel. 0438 980182

AGENZIA DI PIEVE DI SOLIGOTel. 0438 83209

In particolare ringraziamo:Editore: don GIUSEPPE NADAL

Direttore responsabile: Iscritto al Registro di Stampa del Tribunale di Treviso

Stampa:GRAFICHE V. BERNARDI s.r.l. - Pieve di Soligo (Tv)

SPOSI NEL SIGNORE

8 dicembre44. Gasparetto Cristiano, di Roberto e Breda Silvia45. Panozzo Elisa, di Alberto e Introvigne Maria Cristina46. Mura Luca, di Guida e Bottega Annamaria47. Calderon Miguel, di Antonio e Mariandi Reyes

Alcuni fidanzati e animatori a conclusione del corso di preparazione al Matrimonio (10-12-2006)

La Nostra Pieve n12 14-12-2006 13:53 Pagina 23

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Page 24: La Nostra Pieve n°12 - Dicembre 2006

Dicembre 2006

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FINESTRA SUL MONDORWANDA: MbareCarissimi,

al mio rientro in Rwanda dovrò occuparmi specialmente di dueprogetti. Il primo è quello di finire nei minimi dettagli l’arredamen-to del Centro di Preghiera di Mbare (…).

Il secondo è quello di formare un gruppo di 10 giovani che davario tempo fanno vita comunitaria e intendono consacrarsi alSignore. Siamo in attesa che l’autorità diocesana approvi l’istituzio-ne di questa “fraternità”. Io andrò a vivere con loro, in una piccolacasa in mezzo alle altre. Lavorerò con loro, pregherò con loro. Faròdiversi lavori con loro per il nostro sostentamento: un po’ comeGesù ha vissuto a Nazaret. Faremo attenzione in modo particolareagli ultimi della società, specialmente agli orfani, ai ragazzi della stra-da, ai malati, specialmente ai malati di mente. Alcuni di questi ven-gono ospitati dai nostri giovani, vivono con loro per un tempo assailungo, preghiamo per loro, viviamo con loro, lavoriamo con loro.

Formare questi giovani non sarà cosa facile, specialmente perchévorremmo, come S. Francesco d’Assisi, vivere una vita veramentesemplice come la maggior parte della popolazione che non possie-de grandi cose. Faremo attenzione alla vita di preghiera e di medi-tazione della parola di Dio, specialmente del Vangelo. Cercheremodi essere al servizio degli ultimi e di vivere una fraternità vera.

Chiedo per questo le preghiere di tutta la comunità, perché nonsarà facile. Le tentazioni saranno forti e così anche gli ostacoli. Seè Gesù però che lo vuole, supereremo tutto. Vi ringrazio fin d’oradella vostra preghiera e del vostro sostegno.

Padre Giuseppe Lucchetta

BRASILE: BambuìCon l’ultima circolare abbiamo comunicato ai Soci dell’Associazione

“Amici don Mario Gerlin” la composizione della nuova Presidenzae del Gruppo Operativo, e reso noto che al Centro Sociale “S. Fran-cesco d’Assisi” (Bambuì) è in pieno svolgimento la scuola primaria“Don Mario Gerlin”, con 200 bambini; è incominciato l’allestimentodei 5 locali adibiti a laboratorio-officine e la costruzione di un porticatoper proteggere gli alunni nel periodo delle grandi piogge; sono poi infunzione il Nido e l’Asilo infantile con la presenza di 100 bambini.

A darci queste notizie è stata Suor Carmela che tra l’altro aggiunge:“Tutto è possibile grazie alla generosità degli amici italiani”.

Il nuovo Consiglio Direttivo si impegna a realizzare un più efficace econtinuo collegamento con le parrocchie della diocesi e con quelle dadove provengono i soci. Il periodo più indicato per questo è la giorna-ta mondiale degli hanseniani (ultima domenica di gennaio) e l’anniver-sario della morte di don Mario (27 febbraio). Il Consiglio ha cooptatoDon Giacomo Gava, come assistente ecclesiastico e spirituale.

Rivolgo un grazie particolare a don Giuseppe per aver inserito anchela nostra Associazione tra le realtà caritative e di volontariato operantiin questa comunità di Pieve, per l’attenzione che il BollettinoParrocchiale dedica alla nostra vita associativa e per la collaborazioneassicurata in molteplici occasioni.

Adriano Bellé

BRASILE: Caetité

Carissimi,

mi hanno chiesto di dire qualco-

sa del momento che sto partendo

missionario per il Brasile. Vorrei

cominciare da un fatto che mi è

capitato di recente.

In una sera di un fine settimana,

sapevo di avere un impegno, di

dover rispondere ad un invito,

andare alla festa di una piccola

amica, in una famiglia con proble-

mi di salute, di lavoro e altro ancora. Venuta l’ora di andare, mi sen-

tivo a disagio perché nella fretta non avevo portato niente alla

festeggiata e mentre cercavo le parole adatte per scusarmi, lei mi

saluta, mi abbraccia e mi congeda con un regalo: “Per te, che vai in

missione” mi dice. Rimango senza parole.

I “piccoli” ci spiazzano! Noi andiamo verso di loro, magari con

qualche resistenza, per seguire Gesù e il Vangelo e Gesù si lascia tro-

vare nei loro volti e ci abbraccia con le loro mani. I piccoli e i pove-

ri sono i nostri missionari. Le loro mani tese ci liberano da noi stes-

si, dall’affanno per le nostre ricchezze e sicurezze che stanno immi-

serendo il nostro cuore, sprofondandolo in una superficialità, in una

povertà relazionale che ci deprime e ci rende infelici. Sì, a ben guar-

dare, quel Vangelo che cercherò di portare e di condividere a nome

della nostra Chiesa, con i piccoli e i poveri lontani, è allo stesso

modo e nel medesimo tempo il Vangelo che riceverò dalle loro mani,

che mi farà sentire vivo, come il tralcio unito alla vite.

Dopo cinque anni come cappellano nella parrocchia di Pieve di

Soligo e sette anni come educatore in Seminario, mi preparo oggi a

vivere questa nuova sfida della missione, fra gente semplice del

Brasile, con un passato di umiliazioni e sofferenze che ancora oggi

segnano i loro volti, unite all’allegria e alla speranza. Affiancherò

don Massimo Bazzichetto e don Antonio Pianca, come inviato della

nostra Chiesa, alla Chiesa sorella di Caetité, per una offerta e una

condivisione della vita e del Vangelo.

Dunque parto, anzi, vorrei dire partiamo, ripartiamo ogni giorno,

poco importa se per il Brasile o verso la persona della porta accan-

to. Andiamo con fiducia e disponibilità, a servire Dio e il prossimo,

certi che su questa strada fatta di incontri, anche l’Altro con la A

maiuscola, ci sta aspettando per camminare e dividere con noi la sua

Gioia. Aiutiamoci a vicenda con la preghiera, perché il nostro agire

missionario cresca e porti i frutti che lo Spirito Santo vorrà donare

alla nostra Chiesa e alla Chiesa brasiliana che mi accoglierà.

Buona missione a tutti!Don Alberto Basso

BATTESIMIDomenica 7 Gennaio, nella Messa delle 10.30Rito di accoglienza, domenica 31 dicembre, ore 15.00Domenica 4 Febbraio, nella Messa delle 10.30Rito di accoglienza, domenica 28 gennaio, ore 15.00Lunedì dopo Pasqua, 9 aprile, nella Messa delle 10.30Rito di accoglienza, domenica 1 aprile, ore 16.00

CRESIMESabato 14 aprile, ore 17.30

PRIMA CONFESSIONE(bambini di III elementare)Domenica 18 marzo, ore 15.00.Presentazione, domenica 25 febbraio, ore 9.00.

PRIMA COMUNIONE(bambini di IV elementare)Domenica 6 maggio, nella Messa delle 10.30. Presentazione alla comunità, domenica 11 marzo, nella Messa delle ore 9.00.

DATE DA RICORDARE

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