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Aiello - Acquamela La strada per Aiello superiore rimane, ad oggi, ancora incompiuta M ercoledì 14 marzo u.s., nel salone degli stemmi della Curia arcivescovile di Salerno, è stato presentato il messaggio per la Quaresima dell’arcive- scovo di Salerno-Campagna- Acerno, Mons. Gerardo Pier- ro. Relatori sono stati: mons. Salvatore Di Maggio, P. Ge- rardo di Poto, don Biagio Na- poletano, prof. Luigi Torraca. La lettera dal titolo “La nostra Chiesa dopo Verona” è for- mata da tre capitoli: Testimo- ni del Risorto; La nostra spe- ranza è Cristo; Rendere visi- bile il grande “sì” della fede. Una lettera che si collo- ca nel cammino che la Chie- sa di Salerno vive nella prospettiva sinodale di fare della Chiesa “la casa e la scuola di comunione”. La nostra Chiesa dopo Verona D ON B IAGIO N APOLETANO * CONTINUA A PAG.2 Buona Pasqua... ogni domenica Un particolare del Cristo Pantocratore dell’Auditorium del Seminario Metropolitano “Giovanni Paolo II”, raffigurato sulla copertina del messaggio per la Quaresima Coperchia - Cologna La parrocchia in visita alla città di Napoli “I l primo giorno dopo il sabato le donne si re- carono alla tomba…” Con questa frase comin- cia il racconto dell’evange- lista Luca che sarà procla- mato in tutte le chiese du- rante la veglia pasquale. Il primo giorno dopo il sabato Cristo risorge e la pro- spettiva temporale cambia: dal sabato ebraico alla do- menica pasquale. Il sabato ri- cordava il riposo voluto da Dio al compimento della creazione ed era il giorno de- dicato alla Sua lode e al rin- graziamento. CONTINUA A PAG.2 M IRELLA G IANNATTASIO a pagina 6 Ass. ALVAA: un convincente resoconto a pagina 9 a pagina 4

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Aiello - Acquamela

La strada perAiellosuperiorerimane, adoggi, ancoraincompiuta

Mercoledì 14 marzou.s., nel salone deglistemmi della Curia

arcivescovile di Salerno, èstato presentato il messaggioper la Quaresima dell’arcive-scovo di Salerno-Campagna-Acerno,Mons. Gerardo Pier-ro. Relatori sono stati: mons.Salvatore Di Maggio, P. Ge-rardo di Poto, don Biagio Na-poletano, prof. Luigi Torraca.La lettera dal titolo “La nostraChiesa dopo Verona” è for-mata da tre capitoli: Testimo-ni del Risorto; La nostra spe-ranza è Cristo; Rendere visi-bile il grande “sì” della fede.Una lettera che si collo-

ca nel cammino che la Chie-sa di Salerno vive nellaprospettiva sinodale di faredella Chiesa “la casa e lascuola di comunione”.

La nostra Chiesa dopo VeronaDON BIAGIO NAPOLETANO*

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Buona Pasqua...ogni domenica

Un particolare del Cristo Pantocratore dell’Auditorium delSeminario Metropolitano “Giovanni Paolo II”, raffiguratosulla copertina del messaggio per la Quaresima

Coperchia - Cologna

La parrocchiain visita allacittà di Napoli

“Il primo giorno dopo ilsabato le donne si re-carono alla tomba…”Con questa frase comin-

cia il racconto dell’evange-lista Luca che sarà procla-mato in tutte le chiese du-rante la veglia pasquale.Il primo giorno dopo il

sabatoCristo risorge e la pro-spettiva temporale cambia:dal sabato ebraico alla do-menica pasquale. Il sabato ri-cordava il riposo voluto daDio al compimento dellacreazione ed era il giorno de-dicato alla Sua lode e al rin-graziamento.

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MIRELLA GIANNATTASIO

a pagina 6

Ass. ALVAA:un convincenteresoconto

a pagina 9

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L’arcivescovo Pierro parte dal fon-damento della vita in Cristo: il batte-simo e da qui dipana tutta la sua esor-tazione, fermandosi in modo chiarosull’impegno che la famiglia deve vi-vere per testimoniare il Risorto. Senza dimenticare le molteplici

attività diocesane su questo fronte, ri-chiama l’attenzione dei parroci a far dipiù e meglio “tra i numerosi compitipastorali dei parroci raccomando an-che quello di riunire periodicamente lefamiglie e accompagnarle”.Il secondo capitolo, carico di cita-

zioni, è un percorso, che in modi diversi,facendo appello alla filosofia e allateologia, dimostra senza esitazioni unaverità “in Cristo trovano dunque rispo-sta i perenni interrogativi della condi-zione umana”. L’arcivescovo Pierro, in-fine, ricorda che “l’uomo contempora-neo sembra essersi allontanato da Dioed è indifferente al suo richiamo, peròresta sempre nel suo cuore la nostalgiadi Lui”.Nel terzo capitolo, l’amore diventa

storia, infatti in una carrellata, partendodall’Amore, fonte della vita, ripercorregli anelli deboli da rafforzare nel mini-stero pastorale come l’impegno nel sa-cramento della Penitenza, nella carità,dando maggiore attenzione alle Caritasparrocchiali. Infine, rammentando le pa-role del Santo Padre a Verona incorag-gia all’impegno per il bene della co-munità politica. Nella conclusione, conuna suggestiva immagine, presa dallaVeglia pasquale, allorquando il diaco-no avanza nel tempio oscurato, reggendoil cero pasquale, esprime l’importanzadell’impegno che ci attende: testimoniareil Risorto, speranza del mondo.

*VICARIO FORANEO

“La nostra Chiesadopo Verona”

segue dalla prima

La Pasqua si inserisce in questo per-corso celebrativo in maniera originale. IlCristo risorto ci affida la domenica cometempo della liberazione perché possiamoinvocare Dio come Padre, come tempodella gioia perché la risurrezione hasconfitto la morte, come tempo della spe-ranza perché possiamo augurarci di esserecon Lui alla fine della nostra esistenza edella storia dell’umanità.Se riuscissimo a comunicare la bel-

lezza e la ricchezza della domenica cosìcome hanno fatto le donne che corsero adannunciare agli apostoli la grande noti-zia della risurrezione di Gesù…. Forse le

nostre chiese si riempirebbero tutte le do-meniche dell’anno come nella domeni-ca di Pasqua, forse riusciremmo a libe-rarci della schiavitù del lavoro domeni-cale non necessario per trovare il tempodi riposarci godendo della presenza del-le persone della nostra famiglia e dei no-stri amici, forse non ci faremmo tentaredallo shopping festivo perché il giorno delSignore è dedicato all’incontro con Dioe con gli altri e lo stare in comunione nonha prezzo.L’8 aprile scambiandoci la buona pa-

squa auguriamoci di vivere con la stes-sa intensità ogni domenica dell’anno.

segue dalla prima

Buona Pasqua... ogni domenica

Ogni terza domenica del mese, daun po’ di tempo, nella parroc-chia di S. Pietro in Aiello – Ac-

quamela durante la messa festiva almomento dell’offertorio viene porta-to un grosso cesto pieno di generi ali-mentari. Il cibo donato dai fedeli èconsegnato al banco alimentare diLancusi dal quale le caritas parroc-chiali della valle dell’Irno prelevanoi generi alimentari da consegnare apersone e famiglie bisognose.È importante “celebrare” questo

gesto durante la celebrazione dellamessa perché tutto acquista valore selo si fa nel nome di Colui che ha donatola sua vita per noi. L’offerta discreta diciascuno che depone il proprio dono al-l’ingresso della chiesa diviene offertavisibile dell’intera comunità che cercadi crescere nella dimensione della ca-rità verso il prossimo. Insieme faccia-mo nostra la frase biblica “il Signoreama chi dona con gioia”.

LA CARITAS PARROCCHIALE

La Messa della CaritàFEDE OGGI

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Liturgia in pilloleLiturgia in pilloleLA VIA CRUCIS

Nell’arredamento della chiesa nonpossono mancare le stazioni del-la Via Crucis (via della croce).

Le 14 stazioni che la com-pongono percorrono tutto il pe-rimetro del tempio e, in ar-monia con lo stile del luogoche le ospita, possono esse-re realizzate in legno, in ceramica, inmetallo oppure dipinte. A secondadello spazio disponibile possono es-sere organizzate in forma singolaoppure riunite in gruppi.L’illuminazione relativa ha il

compito di valorizzare l’opera e di cat-turare l’attenzione del fedele che potràcosì partecipare meglio al pio eserciziodella Via Crucis.

Le stazioni rinnovano il ricordo del-le ultime ore di vita di Gesù e ripercor-rono il doloroso tragitto che ebbe iniziodal pretorio di Pilato e si concluse sulmonte Calvario.Ogni stazione ha un titolo che rias-

sume e fa memoria della sofferenza pa-tita da Gesù e della varietà di atteg-giamenti che gli uomini, sia del-

l’epoca che di oggi, provarono e pro-vano per il Redentore.

Vale la pena ricordare di segui-to le stazioni tradizionali anche sePapa Giovanni Paolo II com-pose una Via Crucis rivisi-tata.I stazione: “Gesù è

condannato a morte”.II stazione: “Gesù è caricato dellacroce”.III stazione: “Gesù cade per la primavolta sotto la croce”.

IV stazione: “Gesù incontra suamadre”.V stazione: “Gesù è aiutato a portarela croce da Simone di Cirene”.VI stazione: “La Veronica asciuga ilvolto di Gesù”.VII stazione: “Gesù cade la secondavolta sotto la croce”.VIII stazione: “Gesù incontra ledonne di Gerusalemme”.IX stazione: “Gesù cade per la terzavolta sotto la croce”.X stazione: “Gesù è spogliato dellesue vesti”.XI stazione: “Gesù è inchiodato allacroce”.XII stazione: “Gesù muore sullacroce”.XIII stazione: “Gesù è deposto dallacroce”.XIV stazione: “Gesù viene posto nelsepolcro”.

FEDE OGGI

CARMINE DI LIETO

Con questo numero nasce la nuova ru-brica dal titolo “Gocce di Misericordia”,

che offre uno spunto ai lettori di conosce-re sempre di più la “Misericordia di Dio” at-traverso la spiritualità di S. Maria FaustinaKowalska, offrendo loro la possibilità di po-ter meditare piccoli brani tratti dal suo dia-rio, nonché di ricordare le iniziative che siterranno in parrocchia ed in cattedrale.

A tal proposito è doveroso menziona-re il fatto che il giorno 25 marzo ’07, per laprima volta nella nostra parrocchia, ab-biamo avuto l’onore di accogliere la reliquiadi S. Faustina e che proprio in questa oc-casione, un nutrito gruppo di persone, du-rante la celebrazione Eucaristica delleore 11,00, nella chiesa di S. Domenico, harinnovato l’impegno di offrire a Gesù Mi-sericordioso ogni giorno la coroncina del-la Divina Misericordia, per tutto l’anno, alleore 15,00.

Il filo rosso e bianco della Divina Mi-sericordia è un’iniziativa spirituale della se-greteria diocesana dell’Apostolato della Di-vina Misericordia, oggi associazione “Divesin Misericordia”. Tale associazione nacque

‘Gocce di misericordia’il 5 Ottobre 2002, lo stesso giorno della me-moria della nascita al cielo di Santa Fau-stina. Gli associati, ( attualmente più di due-mila) offrono il loro rinnovato impegno di vitacristiana per sostenere il proprio Vescovo,per impetrare nuove vocazioni e per edi-ficare la propria Chiesa locale come “casae scuola di comunione”. Si propongono al-tresì di diffondere la devozione alla DivinaMisericordia, concorrere alla realizzazionedi un più perfetto impegno di vita cristiana,promuovere la celebrazione della festa del-la Divina Misericordia. Tale festa che pervolontà del Santo Padre Giovanni Paolo IIè stata istituita la seconda domenica di Pa-squa, sarà motivo d’incontro per parteci-pare, tutti insieme, alla celebrazione Eu-caristica che si terrà alla presenza del no-stro arcivescovo G. Pierro nella Cattedra-le Primaziale di Salerno alle ore 16 del 15Aprile 2007.

Il diario di Santa Faustina dal titolo: “Lamisericordia di Dio nella mia anima” è frut-to della collaborazione di questa misticacon la Grazia Divina. Suor Faustina,con-sapevole dell’aiuto da parte di Cristo, con

umiltà ed obbedienza ha accettato “la ri-chiesta” di scrivere di Dio, della sua bon-tà e della sua Misericordia. Infatti il Signorele aveva detto: “Il tuo compito è quello discrivere tutto ciò che ti faccio conosceresulla Mia Misericordia, per il bene delle ani-me che, leggendo questi scritti, proveran-no un conforto interiore e saranno inco-raggiate ad avvicinarsi a me”. Ebbene,quanti leggono il Diario di Santa Faustinasperimentano nella loro anima la realiz-zazione di questa promessa di Gesù e tro-vano la via per allacciare un diretto contattocon Dio e metterlo al centro della loro vita.

MENA PIZZUTIAPOSTOLO RESPONSABILE

DIVINA MISERICORDIAPARROCCHIA SAN PIETRO

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Aiello - AcquamelaINCONTRO - Periodico di informazione, cultura, attualità e sport della Valle dell’Irno

Coordinatore:Giuliano [email protected]:089 953 888

AIELLO - ACQUAMELA

Una lunga strada... per una lunga attesaLa strada pr Aiello superiore e il bocciodromo ad Acquamela, due casi eclatanti di opere incompiute

NELLO SENATORE*

Il titolo di questo articolopotrebbe essere la sintesidell’ormai noto telero-

manzo, che fa soffrire l’inte-ra popolazione della frazioneAiello. La sofferenza potreb-be diventare tragedia, allor-quando dovesse accadere l’ir-reparabile: -a mo’ di esempio-come potrebbe transitare l’au-tomezzo dei Vigili del fuoco?E il bus urbano per tanti an-ziani? La strada che collegaAiello inferiore e superioreche non vede ancora l’iniziodei lavori è diventata indi-spensabile. Dal 1998, anno diprogettazione dell’opera, lamacchina burocratica è statalenta, ad appesantire il giàfiacco passo vi sono stateuna serie di contenziosi deiproprietari delle aree, fino agiungere al miracoloso mu-tamento del tracciato. Ingan-no sventato in una riunioneal Centro Sociale, organizza-to dalle associazioni ALVAAe Polis. L’amministrazionecomunale, guidata dal sinda-co Cosimato, avrebbe dovu-to già dare accenni di impe-gno per l’esproprio delle aree,

ma dal 28 ottobre u.s. tuttotace.Fra querelles di tipo am-

ministrativo e contenziosidi vario genere esiste solauna verità: Una lunga stra-da… per una strada lunga diattese, speriamo che non ri-mangano tali. I cittadini in-

tanto scalpitano,pronti a proteste“rumorose”.Le incompiute

nelle frazioni diAiello e Acquamelacampeggiano inbelle mostra, difat-ti l’inaugurazione

del bocciodromo è stata rin-viata sine die, era fissataper il giorno 6 agosto 2006.In quella data in effetti unainaugurazione c’è stata, in-fatti a “benedire” l’opera fuGennaro Esposito consi-gliere comunale di Alleanzanazionale. Una iniziativaper sbeffeggiare l’ammini-strazione. Ma al di là delleeclatanti ed ironiche mani-festazioni, c’è una sola do-manda: a quando l’inaugu-razione?Invece, ci è sembrato in-

teressante, anche se visti iprecedenti, i cittadini sono

stati molto tiepidi nella par-tecipazione, l’inaugurazionedei lavori all’area degli exdepuratori di Acquamela,ove dovrebbe sorgereun’area attrezzata. Salutiamo con viva sod-

disfazione l’interessamentodell’Amministrazione - edesprimiamo gratitudine al-l’amico Angelo Boccia peraver seguito con grande at-tenzione i lavori di potatu-ra delle piante e la revisionedell’impianto elettrico del-l’anfiteatro del piazzale Gio-vanni Paolo II in Aiello.

* DIRETTORE RESPONSABILE

Un’immagine del progetto definitivo di riqualificazione urbanadell’area “ex-impianti di depurazione” in Acquamela

Overview sulle frazioni

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AIELLO - ACQUAMELA

La nostra festa per San Giovanni BoscoIl31 Gennaio, in occasionedella festa di San Giovan-ni Bosco, “Padre e Maestrodella gioventù”, così procla-mato nel 1988 da papa Gio-vanni Paolo II, per la suadedizione amorevole e sin-golare volta all’educazionedei giovani, presso la chiesadi S. Domenico, in Acqua-mela, la comunità ha parte-cipato alla celebrazione eu-caristica, presieduta da donAngelo, animata dall’asso-ciazione ALVAA e dal gruppo“giovanissimi” della parroc-chia. Durante la celebrazione,Vincenzo Ruggiero, un gio-vane della nostra comunità,ha ricevuto in premio unacoppa per l’impegno profusonell’associazione ALVAA,mentre i “giovanissimi” sonostati presentati alla comunitàe in ricordo di questo mo-

mento hanno ricevuto unapiccola immagine del loroSanto Protettore. Dopo lacelebrazione eucaristica, lacomunità e in particolare i gio-vani, in processione, hannoriaccompagnato, al campet-

to polivalente “Don Massi-mino Portanova”, la statua diSan Giovanni Bosco che igiovani dell’ALVAA avevanoportato in chiesa per la cele-brazione.

Il sabato pomeriggio se-

guente, al campetto poliva-lente “Don Massimino Porta-nova”, i festeggiamenti inonore di San Giovanni Boscosono stati ripresi. I catechistihanno organizzato, per i bam-bini più piccoli, dei giochi disquadra, mentre i giovanis-simi hanno giocato una par-tita di pallavolo con la squa-dra femminile dei Salesiani,che gentilmente ha accetta-to l’invito da parte dell’asso-ciazione ALVAA e del gruppogiovanissimi. Lo scopo diquesta piccola manifestazio-ne è stato quello di onorareSan Giovanni Bosco e ritro-varsi insieme per trascorrerequalche momento di allegriae di divertimento sotto i suoiocchi benevoli, pertanto nonci sono stati sconfitti! ma solotanti vincitori!

IL GRUPPO “GIOVANISSIMI”

Siamo in cammino, noi gruppi del-la comunità parrocchiale di Aiel-lo-Acquamela, mediante rifles-

sioni interiori e meditazioni guidate, pe-riodicamente, da don Nello Senatore edon Angelo Maria Cuozzo, verso la ri-scoperta della nostra fede, dei valori cri-stiani, della conoscenza e della testi-monianza evangelica. Il percorso indi-viduale e collettivo è segnato da piccolipassi, frutto di ricerca e di dialoghi in-terpersonali tra i membri dei vari grup-pi, riunitosi negli incontri di preghie-ra, di ritiro spirituale, svoltisi anche conaltri gruppi parrocchiali, come quellimensili a Coperchia o l’ultimo incon-

tro zonale tenutosi a Mercato SanSeverino, nella parrocchia dellafrazione di Sant’Eustachio. Lapartecipazione,in rappresentan-za dei gruppi catechistici di Aiel-lo-Acquamela, di Gabriella Matonti Giovanna Pierri Grazia Pao-lillo Virginia Galdi, a quest’ulti-mo incontro, vivamente apprez-zata dai responsabili dell’ufficiocatechistico diocesano: don An-tonio e don Leandro, è stata par-ticolarmente significativa nellaprospettiva dell’analisi e del con-fronto con la vita delle altre par-rocchie rappresentative della Valle dell’Irno, oltre che momento for-

te di aggregazione e di condivisione diesperienze spirituali, fondate sull’ap-profondimento di tematiche specifi-che scaturite dalla lettura e dall’inter-pretazione di brani del Vangelo e fon-ti bibliche. La conoscenza reciproca fa-vorita dall’interazione attiva alla San-

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Piccoli passi... grandi incontri

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COPERCHIA - COLOGNA

Coperchia - Cologna Coordinatore:Antonio Schiano

di ColaInformazioni:089 566 802INCONTRO - Periodico di informazione, cultura, attualità e sport della Valle dell’Irno

Una giornata in traquillità e spensieratezza alla scoperta di arte, storia e gusti della bellissima città

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COPERCHIA - COLOGNA

O’ miedeco d’è pazzi

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ASSOCIAZIONE DONUM VITAE

Il sangue, farmaco salvavitaIl sangue e gli emoderivati, sono“farmaci salvavita” insostituibili inmolti percorsi assistenziali, per gli in-

terventi chirurgici, onco-ematologici,per i trapianti e, più in generale, nei casidi emergenza.Tali elementi non possono essere sin-

tetizzati artificialmente ma devono es-sere raccolti esclusivamente tramite do-nazione volontaria da viventi, venendocosì ad assumeretutte quelle carat-teristiche di ri-sorsa indispensa-bile, deperibile,costosa e limitata.La donazione del

sangue nel nostroPaese ha alle spallepiù di settanta annidi storia.E’ infatti nel

1927 che avvienela prima trasfu-sione ad opera diun medico, Vitto-rio Formentano,fondatore dell’or-ganizzazione AVIS.In Italia la rac-

colta del sangue èsempre avvenutaattraverso l’azionevolontaria. Ciò si-gnifica che il sangueumano non è conside-rato un “bene” soggetto alle leggi delmercato. Altrove, ad esempio negli Sta-ti Uniti ed in Francia, non è così: il san-gue umano è un bene economico, non di-sponibile in quantità illimitata e, pertanto,soggetto alle leggi del prezzo.Questo diverso modo di considerare

un bene prezioso come il sangue un og-getto di “dono” o un oggetto di “vendi-ta” ha mosso già in passato numerose cri-tiche. Tuttavia, l’autosufficienza di san-

gue nel nostro Paese si può raggiunge-re solo con il contributo dei donatori ela collaborazione dell’AVIS.Infatti, dopo essersi diffusa capillar-

mente sul territorio nazionale l’AVIS haavvertito l’esigenza di istituire un pun-to di coordinamento con le proprie sedie che al tempo stesso potesse interfac-ciare con le realtà locali e le pubblicheamministrazioni.

Inoltre lastoria del-l’AVIS è carat-terizzata dagrandi cambia-menti che han-

no portato l’orga-nizzazione stessaa riadattare e ri-pensare alcuneforme di attivi-tà. I cambia-menti riguarda-no sia l’intro-duzione di nuo-ve tecniche uti-lizzate nella rac-colta del sangue enella sua conser-

vazione, siaquelli relativialla materia le-gislativa. Ciòsignifica chel’AVIS assol-verà sempre

più un ruolo fondamentale nel versantedella sensibilizzazione della popolazio-ne al problema del sangue.In conclusione, nel ringraziare tutti i

donatori per la loro assidua partecipa-zione alle nostre raccolte del sangue - in-vitandoli ad essere sempre più numero-si -, desideriamo porgere a tutti i letto-ri i nostri migliori auguri di Buona Pa-squa.

ASSOCIAZIONE DONUM VITAE

DONUM

VITÆINCONTRO PRESS-E

Sede: 84080 Aiello di Baronissi (SA), P.zza Giovanni Paolo II (presso la Chiesa parrocchiale), tel. fax 089-95.38.88 . Iscrizione Registro della stampa periodica del Tribunale di Salerno al n. 788 del 30/11/1990. Variazione 19/05/1993. Registro Nazionale della Stampa n. 4419. La direzione di questo periodico offre esclusivamente un servizio di comunicazione, di contatto, non riceve tangenti sulle contrattazioni, non effettua commercio ai sensi degli art. 1, 2, 3, 4, 5 legge 633/72 e successive modifiche art. 87, 108, 111 legge 917/86. Gli aiuti economici e le collaborazioni sono offerte per il mantenimento della presente pubblicazione. La redazione si riserva di accorciare gli articoli; quelli non pubblicati non vengono restituiti.

Direttore responsabile:Nello Senatore ([email protected])Tel. 338 89 78 566Coordinatore:Giuliano Romano ([email protected])Tel. 333 89 21 220Grafica e impaginazione:Giuliano RomanoComitato di redazione:Giuliano Romano, Grazia Paolillo, Mena Pizzuti, Antonio Schiano di Cola, Franco Falcone ad honorem.Hanno collaborato: Carmine Di Lieto, Maria Gabriella Matonti, Mirella Giannattasio, Elia Pastore, Gruppi ed Associazioni parrocchialiContatti: [email protected] - 089 953 888

ta Messa celebrata da don Ernestodella Corte e dalle dinamiche dei la-boratori di gruppo svoltosi nel po-meriggio, oltre ai contenuti dellapastorale familiare illustrata da unacoppia di sposi, invece che ,come pre-visto, da don Marcello de Maio, im-pegnato a Lourdes, ci hanno stimo-lato nell’impegno a sollecitare mag-giormente la sensibilità delle famigliee dei coniugi in particolar modoquali ministri di Dio, nell’educare igiovani al Credo cattolico e nel rin-novare entusiasmi e progetti di vitaalla luce degli insegnamenti delCristo Risorto. Noi preghiamo loSpirito Santo affinché ogni nostro pic-colo passo diventi occasione perquell’incontro più grande, più vero,più autentico con Cristo Risorto. LaPasqua prossima sia per noi tutticome per nuovi discepoli di Emmaus:germoglio di rinnovato ardore men-tale, spirituale: VITA NUOVA, oc-casione per un cammino di conver-sione, pietra miliare per una societàmigliore a misura dell’umanità, chefa della parola divina il faro del-l’esistenza.

GRAZIA PAOLILLOPER IL GRUPPO CATECHISTICO.

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ALVAA: il nostro cammino fra ludico e socialePer il terzo anno consecuti-

vo, dopo un lungo ed in-tenso lavoro, l’associazio-

ne Alvaa, come una principessa,si è presentata da vera protagonistaal Carnevale 2007 di Baronissi, ot-tenendo apprezzamenti e consensisempre maggiori non solo nellanostra comunità ma in tutta la Val-le dell’Irno. Il merito di tutto ciòva ad una squadra compatta e vin-

cente, composta da persone lea-li, semplici, oneste che sin dal-l’inizio mi hanno sostenuto ed in-coraggiato. Persone che prima ditutto sono cari amici, con alcunisono cresciuto, altri ho avuto il pia-cere di conoscere pian piano e conessi le loro famiglie, intere fami-glie infatti hanno contribuito allarealizzazione del carro sottraen-do tempo alle proprie professio-

ni o a qualche ora di svago e di ri-poso.E proprio per questo ed altri

motivi ancora, che mi sento di direcon grande gioia di essere orgo-glioso di ciò che questa associa-zione ha fatto e continua a fare, masoprattutto sono orgoglioso diessere portavoce e collaborare conun gruppo di persone al quale nonsmetterò mai di dire grazie. La mia

soddisfazione è quella di vedercrescere la nostra associazione dipari passo con l’intera comunità,ed è per questo che invito chi an-cora non l’avesse fatto a prende-re parte alle nostre attività. Di quia poco, infatti, esattamente lasera del Venerdì Santo 6 Aprile,si svolgerà l’intensa e suggestivaVia Crucis, che partendo dallaChiesa di San Domenico, per-correndo le strade della nostra co-munità, con tappe in cui si an-dranno a rappresentare le scene sa-lienti delle ultime ore di vita diGesù, giungerà nei pressi dellaChiesa di San Pietro dove verràcommemorata la scena dellaCrocifissione. Anche in questocaso va il mio più sentito ringra-ziamento a quanti parteciperan-no in veste di protagonisti e di or-ganizzatori, ma il più importan-te grazie va a tutti voi che ci datela possibilità di rendere possibi-le tutto ciò.E insieme a voi, o meglio per

voi, che l’Alvaa vuole, può e deveanche essere vigile sul nostroterritorio facendosi portavoce ditutti i problemi, disagi, carenze emalcontenti che i cittadini diAiello ed Acquamela vivono.Più di una volta quest’associa-zione, infatti, ha segnalato ai no-stri amministratori, senza pur-troppo ottenere nessun risultato,il problema delle continue e sem-pre maggiori infiltrazioni d’acquaall’interno del Centro Socialequando piove, e ben più grave ilfatto che proprio davanti l’ingressodelle scuole elementari vi è un palodell’illuminazione pubblica evi-dentemente marcio alla base cherischia di cadere. Ricordandoviche la vostra voce è la nostra voce,l’Alvaa vi invita, quindi, ad andareoltre i propri ideali ed interessi conl’unico scopo di ridare a tutti i cit-tadini di Aiello ed Acquamela, ciòche gli spetta di diritto: sempli-cemente la propria dignità.

MASSIMOPAOLILLORESPONSABILEDELL’ALVAA

ASSOCIAZIONE ALVAA - COMUNICAZIONI SOCIALI

Telediocesi Salerno. L’emittente televisivadell’arcidiocesi di Salerno-Campagna-

Acerno, nata da una profetica idea dell’ar-civescovo mons. Guerino Grimaldi di v.m. emessa in campo da don Gennaro Grimaldi,compie quest’anno venti anni. Un traguar-do che ha visto, in questi anni, il potenzia-mento dell’emittente per merito del nostro at-tuale Arcivescovo, mons. Gerardo Pierro, edell’infaticabile lavoro del direttore Emilio Pol-verino. Una televisione a servizio della Chie-sa locale, così come ebbe a precisare l’ar-civescovo Grimaldi nella prima trasmissione,datata 28 febbraio 1987: «Qual è la finalitàdi questa iniziativa. Io credo di esprimerla inuna maniera molto semplice. Il vangelo an-che etimologicamente è notizia, è la buonanotizia e la notizia, proprio perché è tale, èfatta per essere annunziata e comunicata, al-trimenti che notizia è?». Un nota di colore chefa onore alla emittente, inessa fin da suoi inizi lavora-no in modo continuo tecnicipreparati, come pino Ab-bondanza e Luigi crocetta,quindi da venti anni.

Lo sguardo dell’emitten-te si è sempre più allargatoe attraverso le frequenze diSat2000 è diventato inter-nazionale. La collaborazione quotidiana conla televisione della conferenza episcopale ita-liana ha permesso di fornire ai telespettato-ri notizie e approfondimenti di alto profilo sulmondo. Telediocesi, nata dall’esigenza di ra-dicamento sul territorio e con un respiro ec-clesiale, conquista giorno dopo giorno ap-prezzamenti per un lavoro singolare. Oltre

agli spazi culturali e informativi, il palinsestoprevede approfondimenti e speciali che van-no a favorire un legame sempre più vivo conle parrocchie, dando vita a rubriche, come“Ecclesia 2000” di Patrizia De Mascellis, cheesaltano l’importanza dei mezzi di comuni-cazioni e la figura dell’animatore della co-municazione e della cultura. Infatti, permerito di questa rete di animatori, la reda-zione giornalistica riesce ad essere presentein ogni zona della diocesi. Se volessimo abu-sare della nota frase potremmo dire che essisono delle antenne sparse sul territorio. An-che il rapporto, voluto tenacemente dal di-rettore Polverino, con l’ufficio delle comu-nicazioni e particolarmente con il respon-sabile diocesano degli animatori della co-municazione e della cultura, Riccardo Ram-polla, passa attraverso una serie di tra-smissioni per approfondire il direttorio “co-

municazione e missione”e,particolarmente, il famosocapitolo sesto, con unosguardo alla pagina setti-manale “Portaparola” delquotidiano “Avvenire”.

Un lavoro a tutto campoguidato sapientemente daldirettore Emilio Polverino, ilquale in modo professio-

nale e solo per amore alla Chiesa, ha per-messo a questa emittente diocesana di di-ventare punto fermo nel panorama delmondo dell’etere locale. Il messaggio diGesù continua a raggiungere gli uomini,sempre, ma con strumenti nuovi e provvi-denziali.

GIULIANO ROMANO

TDS compie 20 anni

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Riccardo RampollaIl volano della conoscenzaInterviste e riflessioni sull-importanza dei media in unmondo che cambia

Il volano della conoscenzanon è un testo scientifico,né un saggio sociopeda-

gogico, ma una voce chevuole unirsi ed uniformarsi aquella di quanti sostengonoche una comunicazione, ba-sata sui principi di sincerità,onestà, equilibrio e, soprat-tutto, difesa dalla dignità del-la persona umana,inevitabilmente,conduce alla co-noscenza.Attraverso una

serie di interviste,condotte sull’emit-tente televisiva del-l’Archidiocesi diSalerno – Campa-gna – Acerno, Te-lediocesi, Riccar-do Rampolla hacercato di capirecome la famiglia, ilteatro, la musica,la scuola e finan-che l’ospedale pos-sano diventare ter-reno fertile su cuiimpiantare una veracomunicazione,nella quale, appun-to, risiedano i prin-cipi sopra elencati.Se la comuni-

cazione, poi, verrà trasmessacon avvedutezza dai mediache, per Karol Woytila sono“l’areopago del tempo mo-derno”, lo conoscenza chene deriverà, non potrà esseredisgiunta dalla salvaguardiadella dignità della personaumana.Riccardo Rampolla, do-

cente di italiano e storia, as-sistente sociale e giornalistapubblicista, è il coordinatorediocesano degli animatoridella comunicazione e dellacultura della nostra Archi-diocesi.Ha pubblicato “Il decen-

tramento amministrativo”(1972) e “Don felice Ventu-ra” (2003).Ha curato la pubblicazio-

ne di “Canalone 26 ottobre1954” (2004).Insieme a don Nello Se-

natore ha, poi, pubblicato “I

nuovi campanili della comu-nicazione e della cultura”(2005).Ha collaborato per molti

anni con i quotidiani Roma eIl Tempo. Attualmente è com-ponente dell’Ufficio dioce-sano per le comunicazionisociali.

A CURA DI GR

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ERBORISTERIA - IN LIBRERIA

hhÇÇ ÄÄ||uuÜÜÉÉ ÑÑxxÜÜ ààxxL’uva di monte(nome latino vac-

cinium vitis-ide-ae), della famiglia delleericacee, ha come nomicomuni: erse, murium, la-saire, ponù, cavrosen, ca-nestré.In erboristeria se ne

usano le foglie e i frutti; lefoglie vanno raccolte tramaggio e luglio, staccandoquelle sane e ben confor-mate; i fruttitra luglio e set-tembre.Le proprie-

tà della piantasono astrin-genti, antisetti-che, antin-fiammatorie ediuretiche.I principi

attivi sonol’arotina, l’eri-colina, i tanni-ni (presentinelle foglie),gli acidi orga-nici, il pectineed infine, neifrutti, è contenuta una pic-cola quantità di narcotico.I frutti dell’uva di mon-

te sono commestibili e gra-devoli al palato, similmen-te a quelli del mirtillo e siconsumano freschi o cottiin confettura ed anche sot-to la specie di sciroppi omarmellate.Le foglie di questa pian-

ta ed i loro derivati sono

utilizzati sia nell’ambitoerboristico sia nella prepa-razione di molti medici-nali. Le proprietà dell’uvadi monte sono dovuti so-prattutto alla presenza diglucosidi, idrochinotici,specialmente l’arbutina edanche dei tannini.La pianta viene utiliz-

zata nei casi di infiamma-zione degli organi interni albacino, in particolar modo

dei reni, del-l’uretra e del-la vescica econtempora-neamente haun buon effet-to antisetticosul tratto uri-nario. Nel-l’uso di questapianta vannoevitati i pro-blemi legati alsovradosaggioe si consiglia,per uso inter-no, per le irri-tazioni intesti-nali.

La preparazione del de-cotto che si ottiene ponen-do cinque grammi di uva dimonte in cento milligram-mi di acqua ben calda, la-sciando in infusione perquindici - venti minuti. Fil-trare e bere poi a tazzine.Allo stesso scopo, possonoessere consumati i frutti, inquantità normali, ed il suc-co in cucchiaini.

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ARTISTI DELLA NOSTRA TERRA

Conobbi Paolo Cibellidurante una delle mietante frequentazioni

della Casa dei Padri Saveria-ni di Salerno. Era intento ascolpire un piccolo tronconel suo laboratorio,un minuscolo localemimetizzato nelgiardino, con splen-dida vista sulla cittàdi Salerno. Paolo simostrò subito acco-gliente e disponibile,per niente infastidi-to di averlo distoltodal suo lavoro arti-stico e, dopo avermimostrato alcune del-le sue ultime opere,mi raccontò comeera nata la passioneper la scultura. La sua carriera

artistica vide la lucenel 1994 quando, do-vendo allestire unpresepe per una mo-stra, si recò sullespiagge di Salernoalla ricerca di legni,rametti e piccoli tronchi “nau-fraghi”, che il mare restituiscesulla battigia nelle giornate dirisacca. Ne trovò così tanti edalle forme più bizzarre chedecise di raccoglierli per mo-dellarli o soltanto per ritoc-carli, ottenendo delle vere eproprie opere d’arte.

Paolo Cibelli e i “legni parlanti”ANTONIO SCHIANO DI COLA Dipendente dell’Univer-

sità degli Studi di Salerno,Paolo Cibelli è originario diTorre Annunziata, dove ènato 58 anni fa, ma ormai siconsidera salernitano a tuttigli effetti. La peculiarità del-la sua scultura deriva quasi

esclusivamente dall’ottene-re da tronchi secchi e contortirifiutati dal mare ovvero daradici e rami semicombustiscampati agli incendi, delleforme interessanti che susci-tino emozione. Paolo fa ri-saltare, nelle sue opere, quel-lo che la natura stessa sug-

gerisce, assecondando e ri-spettando ogni curva e ogniprotuberanza. In altri casi,invece, l’intervento risultaradicale e, dai colpi del suoscalpello, nascono i “legniparlanti”, che si esprimonocon il linguaggio universale

dell’arte. Principalmente fi-gure riconducibili a temi e fi-gurazioni del sacro, a cui siispira, in virtù della sua gran-de fede in Dio.Nella sua carriera artisti-

ca ha ricevuto unanimi con-sensi di critica e di pubblicoe molte sue sculture sono

esposte in varie città d’Italia.Ne ricordiamo solo alcune,tra le più significative: “Unaporta sulla vita”, in legnod’ulivo, presso il Museo delSantuario di Pompei; “L’at-tesa”, in legno di pino, pres-so l’Università degli Studi di

Salerno; “Madre delRedentore”, in sali-ce, presso la CasaMadre dei Padri Sa-veriani di Parma; “IlMessia”, in radicadi ulivo, presso laChiesa S. Croce diSalerno; “Al di làdell’Eden”, ceppodella spiaggia, pres-so Villa Carrara aSalerno. Paolo Ci-belli ha partecipato anumerose mostre edesposizioni, chehanno evidenziatole sue rilevanti ca-pacità espressive e ilsuo straordinario ta-lento artistico.Dal 2001 ad oggi

ha esposto ad Amal-fi, a Sutrio (UD), aGrenoble (Francia) e

a Salerno ma l’artista tiene aprecisare che l’eventuale ri-cavato delle sue opere vienedestinato alle Missioni dei Pa-dri Saveriani, dai quali, dice,“ho imparato tanto, special-mente la discrezione e l’ave-re come punto di riferimentoil Signore”.

Con passione e creatività si possono ottenere da tronchi secchi e contorti rifiutati dal mare, ovvero da ra-dici e rami semicombusti scampati agli incendi, delle forme interessanti che suscitano emozioni intense

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APPUNTAMENTI E NEWS DELLA PARROCCHIA SAN PIETRO

11 AAPPRRIILLEE DDOOMMEENNIICCAA DDEELLLLEE PPAALLMMEEore 9.15 Celebrazione eucaristica a S. Pietroore 10.45 Celebrazione eucaristica a S. Domenico

22 AAPPRRIILLEE IINNIIZZIIOO DDEELLLLAA SSEETTTTIIMMAANNAA SSAANNTTAA(tutte le celebrazioni a S. Domenico)

33 AAPPRRIILLEE MMAARRTTEEDDÌÌ SSAANNTTOOore 19.00 S. Messa e, a seguire, Liturgia Penitenziale

44 AAPPRRIILLEE MMEERRCCOOLLEEDDÌÌ SSAANNTTOOore 19.00 S. Messa. I fedeli sono invitati a portare il grano

per allestire l’«Ultima Cena»

55 AAPPRRIILLEE GGIIOOVVEEDDÌÌ SSAANNTTOOore 9.00 Messa Crismale in Cattedraleore 19.30 S. Messa in Coena Domini. Rito della

Lavanda dei Piedi. Accoglienza Bambini Prima Comunione

ore 23.00 Adorazione Comunitaria

66 AAPPRRIILLEE VVEENNEERRDDÌÌ SSAANNTTOOore 9.00 Celebrazioni delle Lodiore 14.30 Con Maria sotto la Croceore 15.30 Adorazione della Croce. Accoglienza

Bambini che riceveranno il sacramento della Riconciliazione

ore 20.00 Via Crucis per le strade della parrocchia

77 AAPPRRIILLEE SSAABBAATTOO SSAANNTTOOore 23.00 Veglia Pasquale

88 AAPPRRIILLEE PPAASSQQUUAA DDII RRIISSUURRRREEZZIIOONNEEore 9.30 Celebrazione Eucaristica a S. Pietroore 11.00 Celebrazione Eucaristica a S. Domenico

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AUGURI GIANLUCA!Auguri da tutta la redazione aGianluca Villari che ha tagliato iltraguardo della maggiore età.Con una festa scintillante alcentro sociale di Aiello-Acquamela, è stato festeggiatoda parenti ed amici.A Gianluca ministrante d.o.c. ealla sua famiglia va l’affetto e lastima di tutti noi.

NIAMBÈ, SUNAMM’CU’ TE!Sabato 17 marzo 2007 i bambinidella quarta e quinta elementaredel catechismo accompagnatidai responsabili e da qualchegenitore, hanno partecipato allamostra di strumenti musicali“Niambè sunamm’ cu’ te!”presso la sede dei padriSaveriani missionari di Salerno.La serata è trascorsa tra canti,suoni e realizzazione a mano distrumenti musicali. Grazie allecatechiste i nostri ragazzi hannoimparato che a volte perdivertirsi basta molto poco, solouna gran dose di fantasia.

Benvenuto Vicenzo!Ancora auguri da parte dellaredazione e di tutta la comunitàa Sabatino e Lina Ingino per lanascita del piccolo Vincenzo,venuto ad allietare, incompagnia del fratello Gianni(anch’egli ministrante D.O.C.!),l’intera famiglia Ingino -Ruggiero.