Collezionidinamico2.unibg.it/ripa-iconologia/presentazioni/25121/3museologia... · Wunderkammern....

112

Transcript of Collezionidinamico2.unibg.it/ripa-iconologia/presentazioni/25121/3museologia... · Wunderkammern....

Collezioni naturalistiche

del ’600• Desiderio di catalogare, classificare la

natura• Ulisse Aldrovandi

– A lui si deve la piùsistematica raccolta illustrata delle forme animali e vegetaliE rappresenta il momento di trapasso tra l’umanesimo Scientifico cinquecentesco e Il rivoluzionario sperimentalismogalileiano

Ulisse Aldrovandi (1522 - 1605) studiò a Bologna e Padova. Più tardi insegnò a Bologna. Si interessò di botanica, zoologia geologia. Si

interessò anche di collezionismo.

Musei naturalistici

• Classe borghese differenziata schiera di medici, naturalisti, speziali dilettanti

• Embrionale spirito di ricerca scientifica insieme all’interesse per oggetti rari e meravigliosi.

• Museo di Francesco Calzolai a Verona

Museo di Francesco Calzolai a Verona

• Francesco Calzolari o Calceolari

• Verona 1521/1522 - 1600/1606/1609

• Michele Mercati (1541 - 1593)

Wunderkammer e Musei naturalistici

• Le incisioni dei cataloghi di Francesco Calzolai e di Mercati sono le prime testimonianze dell’assetto di questi musei naturalistici

Raccolte naturalistiche

• Le raccolte naturalistiche cinquecentesche si pongono in opposizione alle Wunderkammern.

• Si pongono come strumenti di conoscenza empirica e di sperimentazione e osservazione della natura. Anche se sono ancora legate alle categorie del raro e del meraviglioso

Raccolte nel Seicento

• Nel Seicento queste categorie verranno progressivamente messe in ombra da un atteggiamento verso la natura più analitico che inizia a studiare anche gli oggetti comuni e i reperti attinenti al quotidiano.

•Museo di Ferrante Imperato a Napoli

• Testo di storia naturale

• L’impatto con i sistemi di Cartesio e di Bacon e l’impatto con lo sperimentalismo galileiano che propongono lo studio di fenomeni comuni per indagarne e scoprirne le leggi interne, minano la fiducia rinascimentale nella possibilità di una conoscenza globale e distruggono la visione di una cultura omnicomprensiva

• Questo porta alla necessità di una delimitazione e specializzazione dei campi del sapere e alla nascente ma progressiva divaricazione fra i due settori già strettamente interdipendenti dell’arte e della scienza.

• Relativa specializzazione delle raccolte italiane

Museo Kircheriano

• Il famoso museo di Athanasius Kircher• Teatro di curiosità esotico-etnografiche

teso a conciliare l’autorità della chiesa con i risultati delle nuove scoperte geografiche con i risultati delle nuove scoperte geografiche e ad illustrare le meraviglie delle civiltà orientali

Museo Kirchneriano• Il criterio museografico che presiede gli

allestimenti e l’organizzazione dei materiali è pur sempre artificioso e scenografico, teatro del mondo e metafora di esso.

• Tentativo di suscitare nello spettatore un’emozione visiva, di produrre meraviglia

• Tuttavia gli oggetti naturali non sono più concepiti in un insieme simbiotico con quelli d’arte, ma con un atteggiamento mentale teso a dividere le discipline.

• Atteggiamento che porterà alla nascita dell’etnografia e dell’etnologia.

• Athanasius Kircher (1602 - 1680)

• Sistema dei vulcani

Ferdinando Cospi (1606 - 1686)

• Vive a Bologna e costruisce il suo museo nella città natale viene esposto nel palazzo pubblico di Bologna nel 1734 insieme la collezione di Ulisse Aldrovandi e ad altre raccolte

• Tensione verso la fruizione allargata del pubblico

• Raccolta ancora composita, con una importante quadreria descritta da Mavasia

• Particolare attenzione alla strumentaria

Wunderkammer

• La wunderkammer è un tipo di raccolta teso alla ricomposizione esaustiva di tutti gli aspetti della realtà sensibile.

• Raccolta di oggetti legati alle categorie del raro e del meraviglioso

Frans Francken d. J. (1581 - 1642):

Gabinetto di curiosità 1636, secondo altre fonti 1620-25, Kunsthist. Museum Wien

• Georg Haintz• Wunderkammer, circa

1666 Kunstgewerbemuseum SMBPK, Berlin

Domenico Remps: 2. metà 18. sec. Firenze,

Opificio delle pietre dure

• Collezionismo di fiori

• Tulipani dall’Olanda

Settecento

• Si codifica la dicotomia tra arte e scienza• Genesi di musei d’arte e di musei scientifici

sorti in relazione alla settorializzazione dle sapere.

• Sviluppo dei gabinetti di storia naturale, che non sono più legati alla personalità di un singolo, ma assumono vita propria.

Settecento

• Allargato coinvolgimento dei cittadini• Nuovi indirizzi culturali tesi ad una

comprensione più razionale della realtà.• Si fa strada la coscienza sempre più

profonda del diritto dei cittadini ad avere accesso alle grandi collezioni dinastiche

Settecento

• In linea con le istanze illuministiche, i musei, insieme ai teatri, alle biblioteche, alle accademie diventano gli strumenti principali della formazione culturale dei nuovi ceti borghesi, in nome di una diffusione della cultura sempre più diffusa e allargata

• Nel settecento avviene il passaggio dal collezionismo privato, sentito sempre più come stravagante, reazionario e marginale, alla gestione pubblica del patrimonio storico-artistico.

• Il museo acquista una straordinaria importanza come mezzo capace di incidere sulla realtà sociale.

• Il museo arriva alla consapevolezza del proprio potere culturale, riflette su se stesso

• NASCITA DELLA MUSEOGRAFIA ,

• Il termine museografia viene introdotto per la prima volta da Caspar Friedrich Nickel, il quale, in un volume del 1727 in cui analizza e distingue le principali collezioni europee settecentesche parla per primo di “museografia”, intendendo con esso tutto quanto riguarda il museo ed è ad esso connesso: contenitore, contenuti, criteri di ordinamento, finalità. Il termine “museografia” oggi si riferisce ai problemi operativo- architettonici ed è contrapposto al termine museologia che indica invece la scienza che studia il museo da un lato teorico-storico.

• La sede delle raccolte si distacca dalle abitazioni dei proprietari e dei governanti, ciò produce una cesura irrecuperabile tra esperienza reale e collezione, ma concorre altresì all’elaborazione e alla progettazione di edifici a se stanti, funzionali e rappresentativi.

• Non più organizzazione dettata dal singolo

• Ma organizzazione didattica universale: mutano i criteri di allestimento, con divisione in settori e campi diversi di conoscenze.

• Smembramento delle precedenti raccolte

Collezioni private e musei

• In Italia importanza della erudizione e storiografia regionale, queste collezioni diventano stimolo per il collezionismo pubblico.

Museo di Scipione

Maffei

• Istituito nel 1745, per volere di Scipione Maffei, illustre letterato veronese, che vi contribuì con la sua ricca collezione, il Lapidario (collezione epigrafica greca, etrusca, paleoveneta, romana ed araba) è uno dei più antichi musei pubblici al mondo.

Museo di Scipione

Maffei

Museo di Scipione Maffei• Primo vero e proprio museo moderno (1720 La notizia del nuovo

museo di iscrizioni) • Il museo maffeiano anticipa le tematiche poi teorizzati

dall’Encyclopédie di Diderot:• dove il museo è presentato come una struttura pubblica in grado

di offrire vantaggi differenziati per comunità dei cittadini:• “Nelle raccolte di quadri in cui non si ammettono opere incerte,

alterate, svisate e i cui possessori consentano l’ingresso non soltanto agli artisti, ma a tutti quelli che vogliono realmente istruirsi, senza eccezione di condizione e nelle collezioni nelle quali si raccolgono e si accostano, seguendo una sorta di metodo, le opere belle diventano per le arti e per la nazione delle scuole nelle quali gli amatori d’arte possono apprendere nozioni, gli artisti fare utili osservazioni e il pubblico ricevere alcune prime idee giuste”.

Alcune date importanti• 1543: nasce a Pisa il primo orto botanico

pubblico.• 1661:L’ateneo di Basilea acquista la collezione

Amerbach (quadri, monete, antichità) che, aperta al pubblico costituisce il primo “museo” del Nord.

• 1737 Donaziona allo stato di Toscana delle collezioni Medici

• 1759 apertura del British Museum• 1793 apertura del Louvre

Uffizi

• In linea con le più moderne concezioni illuministiche che auspicavano un deciso intervento dei sovrani nel controllare ed arricchire le istituzioni culturali si pone il PATTO DI FAMIGLIA di Anna Ludovica dei Medici.

1737 Uffizi

• Nel 1737, con la morte di• Gian Gastone, si estinse • la dinastia dei Medici.

La sorella Anna Ludovica con • la Convenzione del 1737 • assicurò alla città di Firenze le ricchissime

collezioni d’arte raccolte dai suoi antenati.

1737 Uffizi

• L’ultima discendente dei Medici, trasferisce alla nuova dinastia dei Lorena l’immenso patrimonio di famiglia con l’obbligo che esso rimanga in perpetuo uso alla città.

• Gli Uffizi, sede di massima concentrazione del patrimonio mediceo, divengono allora di fatto e di diritto, una istituzione pubblica affidata alla cura e alla gestione della nuova dinastia dei Lorena , ma il cui patrimonio è proprietà inalienabile dei cittadini di Firenze.

1737 Uffizi

• Il patto di famiglia rivela una concezione sempre più allargata e collettiva del patrimonio artisti-co.

Ma può essere anche letto come uno dei vari provvedimenti di tutela e di salvaguardia creati per impedire la dispersione e il degrado dei tesori della comunità.

1737 Uffizi

• Visione dei beni culturali molto articolata e moderna.

I beni culturali sono sentiti come come fonte di crescita culturale e Scientifica dei cittadini, come richiamo turistico per

gli stranieri ma anche come fonte di notevoli vantaggi economici e commerciali per Firenze.

La cura e la gestione degli Uffizi vanno sì ai Lorenza, ma il patrimonio artistico è proprietà inalienabile dei cittadini.

Uffizi

• In questo modo le collezioni e i musei persero progressivamente il loro carattere originario, non più luogo di diletto personale, materia di godimento estetico, di celebrazione dinastica e strumento di elevazione sociale, divengono invece raccolta di fonti, centri di cultura e di diffusione del sapere.

• Johan Zoffany, La tribuna degli Uffizi (1778) Windsor coll. reali

• G. P. Panini, Roma antica 1755, Stuttgart

TRIBUNA

A partire dal 1581 il Buontalenti costruì nel bracciolungo degli Uffizi, la Tribuna, un ambiente destinato ad accogliere i tesori delle raccolte medicee. L’edificio, a pianta ottagonale, si ispirava alla Torre dei Venti di Atene, descritta da Vitruvio nel I libro de architectura. La struttura, la decorazione, gli oggetti contenuti nella tribuna alludevano ai quattro elementi dell’universo: aria, acqua, fuoco e terra. L’aria era evocata dalla rosa dei venti posta nella lanterna, collegata all’esterno con una banderuola, il fuoco dal rosso delle tappezzerie di velluto, l’acqua dalle conchiglie di madreperla che decoravano volta e pareti, la terra dal mosaico di marmo del pavimento. C’erano inoltre statue di divinità e oggetti che richiamavano gli stessi elementi. Nel corso del tempo la Tribuna ha subito numerose trasformazioni. Vi sono state collocate statue antiche tra cui la famosa Venere dei Medici e ha ospitato i dipinti che nei diversi periodi storici erano considerati i capolavori delle collezioni.

Uffizi

• Pietro Leopoldo, aprì la Galleria al pubblico nel 1769 e ne promosse una radicale trasformazione, che fu realizzata negli anni 1780-82 da Luigi Lanzi. Secondo i criteri razionali e pedagogici propri dell’Illuminismo, la Galleria venne riordinata separando la scienza dall’arte e spezzando quell’unità delle arti che risiedeva nel comune denominatore, il disegno. Venne soppressa l’armeria, venduta la collezione di maioliche, spostati in un nuovo museo, la Specola, gli strumenti scientifici.

Uffizi

• Gli Uffizi di Luigi Lanzi rappresentano lo specchio più avanzato della cultura illuminista.

• Con Lanzi la Galleria porta a compimento una immane opera di suddivisione scientifica iniziata agli inizi del secolo per trasformare la gigantesca Wunderkammer barocca in un museo moderno, basato sul confronto di civiltà secondo un ordinamento sistematico e razionale

Uffizi

• Lanzi considerava le arti e le scienze in funzione educativa e di pubblica utilità.

• Classificò i materiali per tecniche, scuole , periodi, con nuovi criteri basati sull’antiquaria e sullo storicismo.

• Cercò di mettere insieme oggetti affini, di progettare futuri acquisti.

• Isolò, secondo le teorie estetiche di Winckelmann, i pezzi migliori e scelse un allestimento non più volto a suscitare meraviglia, ma organizzato secondo modalità razionali, più facili didatticamente.

Uffizi

• Il nuovo assetto degli Uffizi operato da Lanzi viene illustrato in un saggio del 1782 che è insieme guida sintetica e chiave dei parametri espositivi prescelti.

• Anche questo saggio separa irrimediabilmente arte e natura.

• Si spezza l’unità secolare di arte e scienza

Uffizi

• L’azione di Lanzi contribuisce alla progressiva disgregazione del patrimonio mediceo che poterà nell’Ottocento gli Uffizi ad assumere una diversa fisionomia, quella di pinacoteca dove i reperti antichi svolgono esclusivamente una funzione ornamentale.

• Si allontanano, armi, porcellane, reperti spuri e strumenti scientifici.

Napoleone

• La rivoluzione francese e Napoleone sanciscono il passaggio legale delle collezioni allo Stato.

• Si afferma per la prima volta il carattere integralmente pubblico del patrimonio storico-artistico affidato all’amministrazione e alle cure dello Stato.

• Uso della forza

Napoleone

• Soppressioni napoleoniche• Leggi che sopprimevano e incameravano i

beni artistici ecclesiastici• Esiti disastrosi:

– Perdita di molti contesti culturali– Selvaggio riuso architettonico di chiese e

conventi.

Napoleone

• Requisizioni nei paesi conquistati e loro invio al Louvre

Il gigantesco vaso in bronzo dorato e porcellana di Sèvres, riproduce il corteo trionfale delle opere d'arte con il "Laocoonte" impressionante, a testimoniare la pretesa della Francia rivoluzionaria di essere diventata con questo trasferimento forzoso l'erede della "libertà della Grecia e della potenza di Roma".

• Tutte le opere (tranne una decina, "donate" alla fine dal papa per quieto vivere) tornarono in Vaticano grazie alla "missione impossibile" portata a termine dal Canova anche contro una certa resistenza delle nazioni vincitrici del Congresso di Vienna del 1815.

Napoleone

LOUVRE

Nel 1803 il Louvre cambiò nome diventando "Musée Napoléon". Il numero delle opere d'arte continuò a crescere man mano che i paesi conquistati dall'esercito di Napoleone furono costretti a cedere i loro tesori (la maggior parte, dopo la sconfitta dell'imperatore, tornò ai legittimi proprietari).

Vivant Denon• Dominique Vivant, barone Denon• (1747 –1825) • scrittore, incisore, storico dell'arte, egittologo ed

amministratore francese• Nominato da napoleone direttore generale del

Louvre• In seguito accompagna Bonaparte nella

Campagna d'Egitto, durante la quale redige il Viaggio nel Basso e Alto Egitto, pubblicato in due volumi nel 1802

Napoleone

L’accumularsi di numerosissime opere al Louvre offrì l’opportunità di mettere a confronto opere d’arte di diverse epoche in una raccolta unica di straordinaria ricchezza.Questo portò ad una accelerazione dei processi conoscitivi della storia dell’arte e della loro conseguente elaborazione storiografica

Proteste per le rapine soprattutto in Italia

Quatremére de Quincy

Quatremére de Quincy fu uno dei più lucidi intellettuali francesi che prese posizione contro il concetto di museo ottocentesco.Lettere al generale Miranda contro i disastrosi effetti delle spoliazioni e delle requisizioni napoleoniche perpetrate sul territorio italiano e sulla città di Roma.L’opera d’arte ha una profonda natura storica e acquista un valore universale educativo soprattutto in virtù del rapporto con la cultura che l’ha prodotta.

Quatremére de Quincy

Le requisizioni, spezzano irrimediabilmente l’oggetto dal contesto storico geografico che le ha prodotte e dunque , diminuiscono la loro fruibilità, impoveriscono le comunità e distruggono le suggestioni del luogo di origine.Critica al museo come lager della conservazione, luogo decontestualizzato e privo del fascino del luogo d’origine.Il museo ottocentesco diventa il simbolo del prestigio nazionale, si allontana dalla gente, gestito dalla cultura altoborghese sempre più distante dal pubblico comune, sempre più avvinti dal centralismo e dalla burocratizzazione delle strutture.

Museo nell’Ottocento

• Museo come monumento• Importanza del contenitore• Museo punto focale urbanistica• Architettonicamente punti focali

– Pantheon– Tempio greco– Ville palladiane

Museo nell’Ottocento

• Aura del museo (Adalgisa Lugli 1992)

• British Museum 1857 architetto Robert SmirkeSmirke aveva pensato al cortile come un giardino. Nel 1857 fu costruita al centor la reading Room Norman Foster nel 2000 ha terminato il suo progetto la copertura con 3312 pannelli di vetro

Monaco , Glyptothek 1816-1830 architetto Leo von Klenze

• l'Altes Museum ("Museo Vecchio"), costruito dal 1822 al 1830 secondo il progetto dell'architetto Karl Friedrich Schinkel

• Nationa Gallery Washington John Russel 1936

Esposizioni Universali

• Prima Esposizione universale Londra 1851• Crystal Palace • Musei con finalità didattiche e nei quali la

funzione espositiva acquistò maggior importanza

• Arte come luogo del consumo collettivo• Tutti i cittadini partecipano al rito del

conoscere

Museo nel Novecento

• Progressivamente nel Novecento la fisionomia del museo cambia.

• Tentativo di far convergere conservazione e comunicazione, didattica, educazione visiva.

• Abbandono idea Museo-Monumento• Influsso della Bauhaus di Gropius e

semplificazione allestimenti

• 1925 Gabinetto Astratto ad Hannover• Flessibilità completa delle strutture rifuto prospettive fisse

Modello Americano

Il Modello americano

• Regime giuridico della proprietà– in Italia la stragrande maggioranza dei musei

appartiene allo Stato italiano, in quanto erede delle dinastie preunitarie, o ad altri enti e istituzioni riconosciute, come gli Enti locali o la Chiesa

– Negli Usa i musei sono per lo più privati, affiancati spesso da fondazioni, pure private

Il Modello americano

• Il museo statunitense appartiene alla categoria delle organizzazioni no-profit,

• Definite the third sector, il terzo settore dell’attività americana

• Esse hanno l’obbligo di reinvestire i guadagni per lo sviluppo dell’istituzione stessa.

Il Modello americano

• Natura trina del museo• Tre figure fondamentali ai vertici

– Sotto il direttore tre vicedirettori– Il conservatore capo– Il vicedirettore per lo sviluppo (economico)– Il vicedirettore per l’educazione

– Compito comune dei tre vicedirettori è l’interpretazione delle collezioni

Il Modello americano

• Stesura della Collection Management policy• Politica per la gestione delle collezioni

– Documento scritto che fissa i principi generali ma anche alcuni comportamenti particolari del museo

– Propositi, scopi programmi politica di acquisizione e loro modalità pratiche, criteri per l’accrescimento delle collezioni con donazioni, servizi che il museo intende offrire, la documentazione considerata necessaria

Il Modello americano L’interpretazione delle

collezioni

• Interpretazione, cioè “resa in termini accessibili di un testo oscuro, simbolico o eccessivamente personale”.

• A vantaggio del pubblico si richiede che le collezioni siano interpretate cioè corredate nella presentazione di tutti quegli elementi che ne consentano la comprensione

Il Modello americano L’interpretazione delle

collezioni

• Il pubblico ?• Ossessive inchieste sui vari tipi di pubblico• Addirittura inchieste sul non-pubblico

– I sondaggi americani sono sconfortanti, il visitatore tipo ha il grado di istruzione di un ragazzo di 12 anni.

Il Modello americano L’interpretazione delle

collezioni

• Il pubblico tipo ragazzo di 12 anni– Tra i motivi di fisiologica lontananza dall’arte del passato

l’assenza di un ocntesto ad alto grado di storicità e artisticità come è presente nelle città italiane

– Progressiva perdita di ocmprensione di iconografie sacre mitologiche e allegoriche

– OBBLIGO DEL MUSEO DI FAR TRASMETTERE AGLI OGGETTI UN MESSAGGIO COMPRENSIBILE PER UN RAGAZZO

Il Modello americano L’interpretazione delle

collezioni

• In cosa consiste• Conoscenza• Ordinamento• Allestimento

• Punti di incontro tra responsabili scientifici e responsabili alla didattica

Il Modello americano Museo in crescita

• L’arricchimento delle collezioni– Alcuni musei hanno norme rigorose di acquisto– Per esempio la Lehman Collection del Metropolitan Museum può

effettuare acquisti solo di opere già appartenute a Robert Lehman.

• Stretta interrelazione tra antiquari e conservatori del museo• Aggiornamento dei curatori sulle valutazioni del mercato• Cura per i possibili futuri donatori di denaro.

Il Modello americano Museo in crescita

• L’arricchimento delle collezioni• 90% del denaro dei musei affluisce dall’esterno,

– Importanza delle donazioni private incoraggiate anche dagli sgravi fiscali (in Italia la legge 512 del 1982 è stata bloccata).

– prestigio derivante da un riconosciuto ruolo sociale di sostenitore.

– Il mecenate statunitense ambisce a lasciare memoria di sé e stabiliscono, anche molto prima della loro morte, clausole e procedure per la loro donazione

Il Modello americano Museo in crescita

• L’interazione con i privati non significa che il museo sia gestito con criteri privatistici

• Il museo è gestito con criteri appropriati al museo, ma chiara è il principio che non si tratta di business. Senza scopo di lucro.

• La percentuale degli ingressi e dei diritti coprono una percentuale irrilevante dei costi dei musei

Il Modello americano Museo in crescita

• Se ottiene introiti, un museo USA gli ottiene dagli investimenti dei fondi cospicui di cui è possessore,

• Non dall’attività del museo.• Gli sponsor privati non gestiscono mai direttamente

il museo, ma talvolta ne influenzano i programmi scegliendo di finanziare un progetto rispetto ad un altro ecc.

Il Modello americano Museo in contrazione

• Talvolta i quadri possono essere anche venduti• Deaccessione, per motivi di gusto, finanziari, per liberare

la collezione da pezzi non ritenuti in armonia con il carattere dominante del museo.

• Contro questo clausole rigide dei donatori:• Esempio: Nell’Isabella Stewart Gardner Museum (quadri

rubati) non è possibile neppure spostare gli oggetti pena l’immediata vendita dell’intero museo e la sua chiusura. Così dopo un furto le cornici vuote sono rimaste appese senza poter essere spostate.

Il Modello americano Museo in trasformazione

• Continui aggiornamenti e trasferimenti delle collezioni.– Modifiche che non vengono registrate e di cui dunque

si è perduta traccia

– Talvolta l’espansione iperbolica dei musei ha favorito questi radicali cambiamenti, il più impressionante è certamente il Getty museum

Il Modello americano

Getty Museum http://photo.net/ca/getty

• Richard Meier• 13 anni di lavoro• 1.000.000 di dollari costo del complesso• “acropoli, fortezza, città toscana arroccata sulla

collina” architettura evocativa di tutti i sud del mondo, del Mediterraneo

• 1974 fine della costruzioneLa sua struttura fu certamente ció che maggior dibattito e stupore causó, poiché il J. Paul Getty Museum é stato creato sulla base della Villa dei Papiri a Ercolano, distrutta durante l´eruzione del Vesuvio del 79 d.C. assieme a Pompei.

• http://www.youtube.com/watch?v=emlF-v5HCCM&feature=related

Il Modello americano EDUCAZIONE

• La missione del museo.• In questi documenti scritti l’educazione ha sempre un

ruolo paritario, o addirittura primario rispetto alla conservazione.

• Esempio: Cleveland Museum of Art, che dopo il recente riallestimento del 1995 visitor-oriented, dichiara: “Il museo cerca di portare il piacere e il significato dell’arte al pubblico più vasto possibile in accordo con i più alti parametri estetici e professionali. A questo fine il museo aumenta, conserva, mostra e coltiva la comprensione delle straordinarie raccolte d’arte di tutto il mondo che gli sono state affidate….

Il Modello americano Il primato dell’educazione

• Per la costante enfatizzazione del ruolo educativo del museo americano esistono varie ragioni.

• Fin dalla sua origine si mostra specchio delle attitudini filantropiche dei suoi fondatori, ed è sempre inteso come strumento di elevazione culturale.

• Stretta connessione con la concezione illuminista del museo, e della loro stretta connessione con le accademie di belle arti

Il Modello americano Il primato dell’educazione

• Altri importantissimi motivi• Primo fra tutti la riduzione drastica

dell’insegnamento delle materie artistiche nelle scuole pubbliche americane che ha avuto luogo negli anni ’70.

• Il museo ritiene sua missione supplire a queste carenze.

• Viceversa le istituzioni pubbliche e private, privilegiano quei programmi che cercano di sopperire a questa lacuna scolastica.

Il Modello americano Strategie verso il pubblico

• La missione educativa viene perseguita dai musei americani con gran varietà di scopi e di metodi.

• La scuola è un destinatario assolutamente privilegiato, con cui alcuni musei stabiliscono partnership, collaborazioni abituali.

• Presenza di laboratori per i più piccoli• Coinvolgimento delle famiglie

– È qui che il museo americano affronta la sua sfida più ambiziosa di vincere le attrattive del cinema, dei parchi a tema ecc. con edutainment.

Il Modello americano Strategie verso il pubblico

• Modello per famiglie con programma tripartito– Visita delle collezioni (più noioso)– Rielaborazione dell’esperienza tramite laboratori

creativi (più piacevole)– Rinfresco offerto dal museo (gradevole) .– Strategie anche per categorie

• Giovani avvocati invitati per un aperitivo a scadenze fisse,• Tassisti per un caffè• Insegnanti ecc.

Il Modello americano Strategie verso il pubblico

• Laboratori guidati da un artista contemporaneo• Laboratori itineranti• Campi estivi• Accademie serali

• Per fruitori colti• Conferenze, seminari concerti, teatro ecc.• Talvolta minivisita legata ad una sola opera preceduta da

conferenza tenuta dai docents (volontari).

Il Modello americano Strategie verso il pubblico

• Metropolitan museum of art• Dipartimento educazione:• 50 persone fisse e 800 docents• Totale di circa 2000 persone addette al museo

Codice dei beni culturali e del paesaggio

• Secondo il Codice dei beni culturali e del paesaggio e l’ Atto di indirizzo, due importanti strumenti che sono il riferimento normativo più aggiornato in materia museale, ogni museo in futuro dovrà dotarsi di un suo regolamento personalizzato sulla base delle caratteristiche delle collezioni e delle finalità, ma rispettoso di uno schema unitario valido su tutto il territorio nazionale (Atto di indirizzo, Ambito I).

Codice dei beni culturali e del paesaggio

• Nel regolamento ogni museo dovrà indicare una serie di dati necessari a fornire una sorta di anagrafe individuale che l’istituzione fornisce di se stessa:– il suo nome;– la sede in cui si trova;– le finalità che si è dato in relazione al territorio in cui si trova, al periodo

storico che privilegia, ai temi affrontati, alle sue collezioni;– le funzioni che intende svolgere (l’acquisizione di opere, la loro

inventariazione, catalogazione, conservazione, sicurezza dei beni, la ricerca e lo studio, il rapporto con il territorio, l’esposizione, ecc…);

– il personale in servizio e le sue funzioni e responsabilità;– il patrimonio posseduto dal museo;– le risorse finanziarie;– la gestione delle collezioni;– i servizi che intende fornire al pubblico.

Catalogazione

• Una delle attività ordinarie e fondamentali di un museo è quella di documentare lo stato delle collezioni: tutto è registrato e fotografato utilizzando schede tecnico- scientifiche elaborate dall’ Istituto centrale del catalogo e della documentazione. Periodicamente aggiornata, questa schedatura consente di avere sempre una corretta conoscenza del patrimonio museale (Atto di indirizzo, Ambito VI).

Catalogazione Modello ingleseIn Inghilterra non esisteva un organismo centrale

per la catalogazione come in Italia e in Francia. Fu istituita così l’associazione

Museum Document Association (MDA) www.mda.org.uk

Che ancora oggi sostiene i musei nella catalogazione dei beni culturali.

L’MDA utilizza alcuni standard come mda objects Thesaurus e il nuovo SPECTRUM.

Catalogazione in UK - MDAMancando un organismo di

gestione territoriale (le nostre soprintendenze) la schedatura è concepita come uno strumento al servizio dei Musei e soprattutto enfatizza procedure per la gestione del bene culturale

SPECTRUM Revised Edition• Spectrum è lo standard inglese per la

gestione della documentazione in un museo.

• Consiste in due principali sezioni:

– Procedures – Information requirements– CICLO DI VITA DI UN OGGETTO

I Beni culturali in Italia

• 1963• Commissione Franceschini• Relazione finale del 1967 • “Per la salvezza dei Beni Culturali in Italia”

• Bene culturale è “ogni bene che costituisca testimonianza materiale avente valore di civiltà”

• Non qualità ma documento

ICCD I Beni culturali in Italia

• 1969 Ufficio Centrale del Catalogo

• 1975 ICCD

• 23 tipi di schede diverse • pensate per i diversi tipi di beni culturali

ICCD, istituito nel 1969 come Ufficio Centrale del Catalogo e la Documentazione, è stato trasformato in Istituto Centrale dipendente dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali promuove e coordina l’attività di catalogazione e documentazione attraverso:

•*L’elaborazione e diffusione di modelli di schede * L’elaborazione di normative per la loro compilazione*La pubblicazione di dizionari terminologici*L’elaborazione di programmi e campagne di catalogazione

ICCD I Beni culturali in Italia

L’Istituto esercita una funzione di collegamento tra gli uffici periferici preposti alla catalogazione (Soprintendenze ecc..) al fine di costituire e gestire il catalogo generale dei Beni Ambientali, architettonici, Archeologici e Artistici e storici

ICCD I Beni culturali in Italia

Tipologia di schede

Beni Mobili•

Beni Immobili

Beni Urbanistico Territoriali•

Archivi

Eventi

ICCD I Beni culturali in Italia

Museo del XXI secolo Le idee di Eilean Hooper-Geenhill

• Post-Museum– Più raffinata comprensione delle relazioni che il

museo può innestare tra cultura, comunicazione, apprendimento e identità

– Promozione di una cultura più egalitaria e di una società più giusta

– Consapevolezza che la cultura presenta, riproduce e costituisce le identità attribuendo al singolo responsabilità etiche e sociali

• I musei usano le collezioni per narrare

• Le “Narrazioni culturali del museo producono una visione del passato e quindi anche del presente

• Il museo seleziona per dar vita a narrazioni visuali

Museo del XXI secolo Le idee di Eilean Hooper-Geenhill

• I Attraverso le attività di interpretazione, usando oggetti, pitture fotografie modellini, testi i musei costruiscono una visione, presentano una storia e producono delle risorse per l’apprendimento

• L’apprendimento va inteso non come un accumulo ma come una trasformazione

• L’apprendimento costruisce l’identità del sé• Si può misurare l’apprendimento??

Museo del XXI secolo Le idee di Eilean Hooper-Geenhill

• Johann Zoffany Charles Townley nella sua galleria di sculture, 1781-1783