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1 LA NOSTRA AZIENDA LabAnalysis nasce nel 1976 per soddisfare le richieste analitiche rela- tive ai controlli ambientali su campioni di acqua e di aria. All’inizio degli anni 90 per fornire servizi altamente affidabili e quali- ficati in ogni campo di intervento e allo scopo di creare una “politica aziendale centrata sulla qualità e sull’etica” è stato implementato un Sistema Qualità Interno. Questo ha permesso a LabAnalysis di ottenere nel corso degli anni diverse certificazioni tra le quali le più importanti sono di seguito riportate. Parallelamente LabAnalysis ha effettuato nel corso degli anni diverse acquisizioni con l’obiettivo di creare una struttura in grado di sod- disfare le esigenze dei clienti dislocati su tutto il territorio italiano. La struttura complessiva è oggi di oltre 10.000 m 2 tra laboratori e uffici e può contare su oltre 330 addetti di cui il 60% laureati in discipline scientifiche.

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LA NOSTRA AZIENDA

LabAnalysis nasce nel 1976 per soddisfare le richieste analitiche rela-tive ai controlli ambientali su campioni di acqua e di aria. All’inizio degli anni 90 per fornire servizi altamente affi dabili e quali-fi cati in ogni campo di intervento e allo scopo di creare una “politica aziendale centrata sulla qualità e sull’etica” è stato implementato un Sistema Qualità Interno. Questo ha permesso a LabAnalysis di ottenere nel corso degli anni diverse certifi cazioni tra le quali le più importanti sono di seguito riportate.Parallelamente LabAnalysis ha effettuato nel corso degli anni diverse acquisizioni con l’obiettivo di creare una struttura in grado di sod-disfare le esigenze dei clienti dislocati su tutto il territorio italiano. La struttura complessiva è oggi di oltre 10.000 m2 tra laboratori e uffi ci e può contare su oltre 330 addetti di cui il 60% laureati in discipline scientifi che.

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PRINCIPALI SERVIZI IN CAMPO AMBIENTALEPRINCIPALI SERVIZI IN CAMPO AMBIENTALE

RIFIUTI• Analisi e Classifi cazione secondo normativa vigente• Speciazione di alcuni composti metallici utili per la corretta classifi cazione• Test previsti per le diverse classi di pericolo: HP1 “esplosivo”, HP2 “com-

burente”, HP3 “infi ammabilità”, HP12 “sviluppo di gas a tossicità acuta a contatto con acqua o acido”, test in vitro per HP4 “irritante” e HP8 “corrosivo”, test ecotossicologici HP14 “ecotossico”

• Radioattività, amianto DRX e SEM• Capacità di neutralizzazione degli acidi secondo UNI 14429 o 14997

CDR/CSS E BIOMASSE• Analisi CDR, CSS e Bimasse• Classifi cazione di composizione dei lotti di produzione

TERRENI, FANGHI, ACQUE• Analisi previste dalla normativa vigente • Messa a punto di metodiche per inquinanti particolari

EMISSIONI CONVOGLIATE E FUGGITIVE• Controlli analitici emissioni in atmosfera per qualsiasi tipo di impianto in-

dustriale • Collaudi e controlli dei sistemi di abbattimento degli inquinanti • Verifi che QAL2, AST e QAL3 su sistemi di monitoraggio delle emissioni

(SME) secondo il metodo UNI EN 14181 • Predisposizione e realizzazione di piani di monitoraggio delle emissioni

gassose • Stesura manuali di gestione per il sistema di monitoraggio delle emissioni

in atmosfera • Stesura pratiche autorizzative • Emissioni fuggitive con fl ux chamber e wind tunnel

QUALITÀ DELL’ARIA, AMBIENTI DI LAVORO, SOIL GAS• Controlli analitici negli ambienti di lavoro • Monitoraggio con mezzo mobile• Rilevamento con centraline fi sse automatizzate

• Studi previsionali di dispersione degli inquinanti aerei• Determinazione delle concentrazioni olfattometriche e individuazione dei

composti responsabili delle molestie olfattive;• studi previsionali con software specifi co per la dispersione di componenti

odorigeni

EMISSIONI SONORE ED ELETTROMAGNETICHE• Valutazioni di Inquinamento acustico in ambienti esterni e ambienti abitativi • Valutazioni previsionali di impatti acustici (ante operam) e verifi che (post

operam)• Redazione di Piani di risanamento acustico• Valutazioni previsionali di clima acustico• Misura dei livelli di emissione di campi elettromagnetici in banda larga, in

banda stretta, analisi spettrali • Rilievi di lungo periodo in alta e in bassa frequenza

CONSULENZA SICUREZZA E SALUTE• Indagini e valutazioni relative al Rischio Chimico e Cancerogeno• Indagini e valutazioni relative ai Rischi Fisici • Indagini e valutazioni relative al Rischio Biologico • Valutazioni Rischio Movimentazione Manuale dei carichi e Rischio Sovrac-

carico biomeccanico degli arti superiori • Valutazioni Rischio Incendio e Rischio Esplosione • Assunzione incarico RSPP• Assunzione incarico Medico Competente e Autorizzato (D.lgs.230/95)• Corsi di formazione specifi ci per Ambiente e Sicurezza

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PRINCIPALI SERVIZIIN CAMPO AMBIENTALE

DOVE SIAMO

RICONOSCIMENTI IN CAMPO AMBIENTALE• Accreditamento ACCREDIA - l’ente di accreditamento italiano - relativamente

all’esecuzione di prove e al Sistema di Qualità secondo la norma UNI EN ISO IEC 17025 ininterrottamente a partire dal 1994

• Certifi cazione Certiquality - Istituto di certifi cazione della Qualità - secondo nor-me UNI EN ISO 9001, BS OHSAS 18001, ISO 14001

• È inserito nell’“Elenco nazionale dei Laboratori competenti a verifi care la conformità dei fertilizzanti” riconosciuti dal MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI ai sensi dell’art. 1 del Decreto Legislativo 29/4/10 n°75, a partire dal 2011.

• È qualifi cato del Ministero della Salute a svolgere attività analitica relativamente alle metodiche: MOCF MASSA, MOCF AERODISPERSI, diffrattometria DRX, SEM. Il laboratorio è inserito in Lista 1 dei laboratori qualifi cati che sono in possesso dei requisiti minimi per l’attività di campionamento e analisi sull’AMIANTO e che hanno superato positivamente i programmi di qualifi cazione.

OPERIAMO IN TUTTA ITALIACON I NOSTRI TECNICI E CONSULENTI QUALIFICATI• Tramite le nostre stazioni mobili attrezzate per il monitoraggio e il campio-

namento sul sito• Tramite invio diretto dei campioni da parte del cliente con corriere espres-

so ove applicabile

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PV

GE

CA

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LABORATORI• CASANOVA LONATI (PV):Via Europa, 5 - 27041

• GENOVA (GE):Via Isocorte, 16 - 16164

• MESAGNE (BR):Cittadella della Ricerca ed.6 S.S.7 - 72100

• SESTU (CA):Loc. IS CORAS - 09028

• Laser Lab s.r.l.:CHIETI SCALO (CH) Via Custoza, 31 - 66100

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valutazione si applicano i valori soglia per le singole sostanze come indicato nell’allegato III della direttiva 2008/98/CE. Quando una sostanza è presente nei rifi uti in quantità infe-riori al suo valore soglia, non viene presa in considerazione per il calcolo del valore limite di concentrazione. Laddove una caratteristica di pericoloso di un rifi uto è stata valutata sia mediante una prova che utilizzando le concentrazioni di sostanze pericolose come indicato nell’allegato III della direttiva 2008/98/CE, prevalgono i risultati della prova.

2. Classifi cazione di un rifi uto come pericoloso

I rifi uti contrassegnati da un asterisco (*) nell’elenco di rifi uti sono considerati rifi uti peri-colosi ai sensi della direttiva 2008/98/CE, a meno che non si applichi l’articolo 20 di detta direttiva.

Ai rifi uti cui potrebbero essere assegnati codici di rifi uti pericolosi e non pericolosi, si appli-cano le seguenti disposizioni:

- L’iscrizione di una voce nell’elenco armonizzato di rifi uti contrassegnata come pericolosa, con un riferimento specifi co o generico a «sostanze pericolose», è opportuna solo quan-do questo rifi uto contiene sostanze pericolose pertinenti che determinano nel rifi uto una o più delle caratteristiche di pericolo da HP 1 a HP 8 e/o da HP 10 a HP 15 di cui all’allegato III della direttiva 2008/98/CE. La valutazione della caratteristica di pericolo HP 9 «infettivo» deve essere effettuata conformemente alla legislazione pertinente o ai documenti di riferimento negli Stati membri.

- Una caratteristica di pericolo può essere valutata utilizzando la concentrazione di sostanze nei rifi uti, come specifi cato nell’allegato III della direttiva 2008/98/CE o, se non diversamen-te specifi cato nel regolamento (CE) n. 1272/2008, eseguendo una prova conformemente al regolamento (CE) n. 440/2008 o altri metodi di prova e linee guida riconosciuti a livello internazionale, tenendo conto dell’articolo 7 del regolamento (CE) n. 1272/2008 per quan-to riguarda la sperimentazione animale e umana.

- I rifi uti contenenti dibenzo-p-diossine e i dibenzofurani policlorurati (PCDD/PCDF), DDT (1,1,1-tricloro-2,2-bis(4-clorofenil)etano), clordano, esaclorocidoesani (compreso il linda-no), dieldrin, endrin, eptacloro, esaclorobenzene, clordecone, aldrin, pentaclorobenzene, mirex, toxafene esabromobifenile e/o PCB in quantità superiori ai limiti di concentrazione di cui all’allegato IV del regolamento (CE) n. 850/2004 del Parlamento europeo e del Con-siglio (1) devono essere classifi cati come pericolosi.

- I limiti di concentrazione di cui all’allegato III della direttiva 2008/98/CE non sono applica-bili alle leghe di metalli puri in forma massiva (non contaminati da sostanze pericolose). I residui di leghe che sono considerati rifi uti pericolosi sono specifi camente menzionati nel presente elenco e contrassegnati con un asterisco (*).

- Se del caso, al momento di stabilire le caratteristiche di pericolo dei rifi uti si possono prendere in considerazione le seguenti note contenute nell’allegato VI del regolamento

DECISIONE 2014/955/UE della Commissione del 18 dicembre 2014 che modifi ca la decisione 2000/532/CE relativa all’elenco dei rifi uti ai sensi della direttiva 2008/98/CE del Parlamento eu-ropeo e del Consiglio.

DEFINIZIONI

Ai fi ni del presente allegato, si intende per:

1. «Sostanza pericolosa», una sostanza classifi cata come pericolosa in quanto conforme ai criteri di cui alle parti da 2 a 5 dell’allegato I del regolamento (CE) n. 1272/2008;

2. «Metallo pesante», qualunque composto di antimonio, arsenico, cadmio, cromo (VI), rame, piombo, mercurio, nichel, selenio, tellurio, tallio e stagno, anche quando tali me-talli appaiono in forme metalliche nella misura in cui questi sono classifi cate come peri-colose;

3. «Policlorodifenili e Policlorotrifenili» (PCB) , i PCB, conformemente alla defi nizione di cui all’articolo 2, lettera a), della direttiva 96/59/CE del Consiglio1;

4. «Metalli di transizione», uno dei metalli seguenti: qualsiasi composto di scandio vanadio, manganese, cobalto, rame, ittrio, niobio, afnio, tungsteno, titanio, cromo, ferro, nichel, zinco, zirconio, molibdeno e tantalio, anche quando tale metallo appa-re in forme metalliche, nella misura in cui questi sono classifi cati come pericolosi;

5. «Stabilizzazione», i processi che modifi cano la pericolosità dei componenti dei rifi uti e trasformano i rifi uti pericolosi in rifi uti non pericolosi;

6. «Solidifi cazione», processi che infl uiscono esclusivamente sullo stato fi sico dei rifi uti per mezzo di appositi additivi, senza modifi care le proprietà chimiche dei rifi uti stessi;

7. «Rifi uto parzialmente stabilizzato», un rifi uto che contiene, dopo il processo di sta-bilizzazione, componenti pericolosi, che non sono stati completamente trasformati in componenti non pericolosi e che potrebbero essere rilasciati nell’ambiente nel breve, medio o lungo periodo.

VALUTAZIONE E CLASSIFICAZIONE

1. Valutazione delle caratteristiche di pericolo dei rifi uti

Nel valutare le caratteristiche di pericolo dei rifi uti, si applicano i criteri di cui all’allegato III della direttiva 2008/98/CE. Per le caratteristiche di pericolo HP 4, HP 6 e HP 8, ai fi ni della

(1) Direttiva 96/59/CE del Consiglio del 16 settembre 1996 concernente lo smaltimento dei policlorodifenili e dei policlorotrifenili (PCB/PCT) (GU L 243 del 24.09.1996, pag. 31).

CODICE EUROPEO DEI RIFIUTI

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(CE) n. 1272/2008:

- 1.1.3.1. Note relative all’identifi cazione, alla classifi cazione e all’etichettatura delle so-stanze: note B, D, F, J, L, M, P, Q, R, e U.

- 1.1.3.2. Note relative alla classifi cazione e all’etichettatura delle miscele: note 1, 2, 3 e 5.

- Dopo la valutazione delle caratteristiche di pericolo di un tipo di rifi uti in base a questo metodo, si assegnerà l’adeguata voce di pericolosità o non pericolosità dall’elenco dei rifi uti.

Tutte le altre voci dell’elenco armonizzato di rifi uti sono considerate rifi uti non pericolosi.

ELENCO DEI RIFIUTI

l diversi tipi di rifi uti inclusi nell’elenco sono defi niti specifi catamente mediante il codice a sei cifre per ogni singolo rifi uto e i corrispondenti codici a quattro e a due cifre per i rispettivi ca-pitoli. Di conseguenza, per identifi care un rifi uto nell’elenco occorre procedere come segue:

- Identifi care la fonte che genera il rifi uto consultando i capitoli da 01 a 12 o da 17 a 20 per risalire al codice a sei cifre riferito al rifi uto in questione, ad eccezione dei codici dei suddetti capitoli che terminano con le cifre 99. Occorre rilevare che è possibile che un de-terminato impianto o stabilimento debba classifi care le proprie attività in capitoli diversi. Per esempio un costruttore di automobili può reperire i rifi uti che produce sia nel capitolo 12 (rifi uti dalla lavorazione e dal trattamento superfi ciale di metalli), che nel capitolo 11 (rifi uti inorganici contenenti metalli provenienti da trattamento e rivestimento di metalli) o ancora nel capitolo 08 (rifi uti da uso di rivestimenti), in funzione delle varie fasi della produzione.

- Se nessuno dei codici dei capitoli da 01 a 12 o da 17 a 20 si presta per la classifi cazione di un determinato rifi uto, occorre esaminare i capitoli 13, 14 e 15 per identifi care il codice corretto.

- Se nessuno di questi codici risulta adeguato, occorre defi nire il rifi uto utilizzando i codici di cui al capitolo 16.

- Se un determinato rifi uto non è classifi cabile neppure mediante i codici del capitolo 16, occorre utilizzare il codice 99 (rifi uti non specifi cati altrimenti) preceduto dalle cifre del capitolo che corrisponde all’attività identifi cata nella prima fase.

(1) Regolamento (CE) n. 850/2004 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2004, relativo agli inquinanti organici persistenti e che modifi ca la direttiva 79/117/CEE (GU L 158 del 30.04.2004, pag. 7).

INDICE DEI CAPITOLI DELL’ELENCO

01 Rifi uti derivanti da prospezione, estrazione da miniera o cava, nonché dal trattamento fi sico o chimico di minerali.

02 Rifi uti prodotti da agricoltura, orticoltura, acquacoltura, selvicoltura, caccia e pesca, trat-tamento e preparazione di alimenti.

03 Rifi uti della lavorazione del legno e della produzione di pannelli, mobili, polpa, carta e cartone.

04 Rifi uti della lavorazione di pelli e pellicce e dell’industria tessile.

05 Rifi uti della raffi nazione del petrolio, purifi cazione del gas naturale e trattamento piroli-tico del carbone.

06 Rifi uti dei processi chimici inorganici.

07 Rifi uti dei processi chimici organici.

08 Rifi uti della produzione, formulazione, fornitura ed uso (PFFU) di rivestimenti (pitture, vernici e smalti vetrati), adesivi, sigillanti e inchiostri per stampa.

09 Rifi uti dell’industria fotografi ca.

10 Rifi uti provenienti da processi termici.

11 Rifi uti prodotti dal trattamento chimico superfi ciale e dal rivestimento di metalli ed altri materiali; idrometallurgia non ferrosa.

12 Rifi uti prodotti dalla lavorazione e dal trattamento fi sico e meccanico superfi ciale di metalli e plastica.

13 Oli esauriti e residui di combustibili liquidi (tranne oli commestibili, voci 05 e 12).

14 Solventi organici, refrigeranti e propellenti di scarto (tranne le voci 07 e 08).

15 Rifi uti di imballaggio, assorbenti, stracci, materiali fi ltranti e indumenti protettivi (non specifi cati altrimenti).

16 Rifi uti non specifi cati altrimenti nell’elenco.

17 Rifi uti delle attività di costruzione e demolizione (compreso il terreno proveniente da siti contaminati).

18 Rifi uti prodotti dal settore sanitario e veterinario o da attività di ricerca collegate (tranne i rifi uti di cucina e di ristorazione che non derivino direttamente da cure sanitarie).

19 Rifi uti prodotti da impianti di gestione dei rifi uti, impianti di trattamento delle acque refl ue fuori sito, nonché dalla potabilizzazione dell’acqua e dalla sua preparazione per uso industriale.

20 Rifi uti urbani (rifi uti domestici e assimilabili prodotti da attività commerciali e industriali nonchè dalle istituzioni) inclusi i rifi uti della raccolta differenziata.

CODICE EUROPEO DEI RIFIUTI

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01 Rifi uti derivanti da prospezione, estrazione da miniera o cava, non-ché dal trattamento fi sico o chimi-co di minerali.

01 01 rifi uti prodotti dall’estrazio-ne di minerali.

01 01 01 rifi uti da estrazione di mine-rali metalliferi.

01 01 02 rifi uti da estrazione di mine-rali non metalliferi.

01 03 rifi uti prodotti da trattamen-ti chimici e fi sici di minerali metal-liferi.

01 03 04* sterili che possono genera-re acido prodotti dalla lavorazione di minerale solforoso.

01 03 05* altri sterili contenenti so-stanze pericolose.

01 03 06 sterili diversi da quelli di cui alle voci 01 03 04 e 01 03 05.

01 03 07* altri rifi uti contenenti so-stanze pericolose prodotti da tratta-menti chimici e fi sici di minerali metal-liferi.

01 03 08 polveri e residui affi ni diversi da quelli di cui alla voce 01 03 07.

01 03 09 fanghi rossi derivanti dalla produzione di allumina, diversi da quelli di cui alla voce 01 03 10.

01 03 10* fanghi rossi derivanti dalla produzione di allumina contenenti so-stanze pericolose, diversi da quelli di

cui alla voce 01 03 07.

01 03 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

01 04 rifi uti prodotti da trattamen-ti chimici e fi sici di minerali non metalliferi.

01 04 07* rifi uti contenenti sostanze pericolose, prodotti da trattamenti chi-mici e fi sici di minerali non metalliferi.

01 04 08 scarti di ghiaia e pietrisco, diversi da quelli di cui alla voce 01 04 07.

01 04 09 scarti di sabbia e argilla.

01 04 10 polveri e residui affi ni, diversi da quelli di cui alla voce 01 04 07.

01 04 11 rifi uti della lavorazione di potassa e salgemma, diversi da quelli di cui alla voce 01 04 07.

01 04 12 sterili ed altri residui del la-vaggio e della pulitura di minerali, di-versi da quelli di cui alle voci 01 04 07 e 01 04 11.

01 04 13 rifi uti prodotti dal taglio e dalla segagione della pietra, diversi da quelli di cui alla voce 01 04 07.

01 04 99 rifi uti non specifi cati altrimenti.

01 05 fanghi di perforazione ed altri rifi uti di perforazione.

01 05 04 fanghi e rifi uti di perforazio-ne di pozzi per acque dolci.

01 05 05* fanghi di perforazione e rifi uti contenenti petrolio.

01 05 06* fanghi di perforazione ed altri rifi uti di perforazione contenenti sostanze pericolose.

01 05 07 fanghi e rifi uti di perforazione contenenti barite, diversi da quelli delle voci 01 05 05 e 01 05 06.

01 05 08 fanghi e rifi uti di perforazione contenenti cloruri, diversi da quelli del-le voci 01 05 05 e 01 05 06.

01 05 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

02 Rifi uti prodotti da agricoltura, or-ticoltura, acquacoltura, selvicoltu-ra, caccia e pesca, preparazione e lavorazione di alimenti.

02 01 rifi uti prodotti da agricoltura, orticoltura, acquacoltura, selvicol-tura, caccia e pesca.

02 01 01 fanghi da operazioni di la-vaggio e pulizia.

02 01 02 scarti di tessuti animali.

02 01 03 scarti di tessuti vegetali.

02 01 04 rifi uti plastici (ad esclusione degli imballaggi).

02 01 06 feci animali, urine e letame (comprese le lettiere usate), effl uenti, raccolti separatamente e trattati fuori sito.

02 01 07 rifi uti derivanti dalla silvicol-tura.

02 01 08* rifi uti agrochimici conte-nenti sostanze pericolose.

02 01 09 rifi uti agrochimici diversi da quelli della voce 02 01 08.

02 01 10 rifi uti metallici.

02 01 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

02 02 rifi uti della preparazione e della trasformazione di carne, pesce ed altri alimenti di origine animale.

02 02 01 fanghi da operazioni di la-vaggio e pulizia.

02 02 02 scarti di tessuti animali.

02 02 03 scarti inutilizzabili per il con-sumo o la trasformazione.

02 02 04 fanghi da trattamento sul posto degli effl uenti.

02 02 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

02 03 rifi uti della preparazione e del trattamento di frutta, verdura, cereali, oli alimentari, cacao, caffè, tè e tabacco; della produzione di conserve alimentari; della produ-zione di lievito ed estratto di lievi-to; della preparazione e fermenta-zione di melassa.

02 03 01 fanghi prodotti da opera-zioni di lavaggio, pulizia, sbucciatura, centrifugazione e separazione di com-ponenti.

CODICE EUROPEO DEI RIFIUTI

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CODICE EUROPEO DEI RIFIUTI

02 03 02 rifi uti legati all’impiego di conservanti.

02 03 03 rifi uti prodotti dall’estrazio-ne tramite solvente.

02 03 04 scarti inutilizzabili per il con-sumo o la trasformazione.

02 03 05 fanghi prodotti dal tratta-mento in loco degli effl uenti.

02 03 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

02 04 rifi uti prodotti dalla raffi na-zione dello zucchero.

02 04 01 terriccio residuo delle opera-zioni di pulizia e lavaggio delle barba-bietole.

02 04 02 carbonato di calcio fuori specifi ca.

02 04 03 fanghi prodotti dal tratta-mento in loco degli effl uenti.

02 04 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

02 05 rifi uti dell’industria lattiero-casearia.

02 05 01 scarti inutilizzabili per il con-sumo o la trasformazione.

02 05 02 fanghi prodotti dal tratta-mento in loco degli effl uenti.

02 05 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

02 06 rifi uti dell’industria dolciaria e della panifi cazione.

02 06 01 scarti inutilizzabili per il con-sumo o la trasformazione.

02 06 02 rifi uti legati all’impiego di conservanti.

02 06 03 fanghi prodotti dal tratta-mento in loco degli effl uenti.

02 06 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

02 07 rifi uti della produzione di bevande alcoliche ed analcoliche (tranne caffè, tè e cacao).

02 07 01 rifi uti prodotti dalle opera-zioni di lavaggio, pulizia e macinazio-ne della materia prima.

02 07 02 rifi uti prodotti dalla distilla-zione di bevande alcoliche.

02 07 03 rifi uti prodotti dai tratta-menti chimici.

02 07 04 scarti inutilizzabili per il con-sumo o la trasformazione.

02 07 05 fanghi prodotti dal tratta-mento in loco degli effl uenti.

02 07 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

03 Rifi uti della lavorazione del legno e della produzione di pannelli, mo-bili, polpa, carta e cartone.

03 01 rifi uti della lavorazione del legno e della produzione di pan-nelli e mobili.

03 01 01 scarti di corteccia e sughero.

03 01 04* segatura, trucioli, residui di taglio, legno, pannelli di truciolare e piallacci contenenti sostanze peri-colose.

03 01 05 segatura, trucioli, residui di taglio, legno, pannelli di truciolare e piallacci diversi da quelli di cui alla voce 03 01 04.

03 01 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

03 02 rifi uti dei trattamenti con-servativi del legno.

03 02 01* preservanti del legno con-tenenti composti organici non aloge-nati.

03 02 02* prodotti per i trattamen-ti conservativi del legno contenenti composti organici clorurati.

03 02 03* prodotti per i trattamen-ti conservativi del legno contenenti composti organometallici.

03 02 04* prodotti per i trattamen-ti conservativi del legno contenenti composti inorganici.

03 02 05* altri prodotti per i tratta-menti conservativi del legno conte-nenti sostanze pericolose.

03 02 99 prodotti per i trattamenti conservativi del legno non specifi cati altrimenti.

03 03 rifi uti della produzione e della lavorazione di polpa, carta e cartone.

03 03 01 scarti di corteccia e legno.

03 03 02 fanghi di recupero dei bagni di macerazione (green liquor).

03 03 05 fanghi prodotti dai proces-si di disinchiostrazione nel riciclaggio della carta.

03 03 07 scarti della separazione mec-canica nella produzione di polpa da rifi uti di carta e cartone.

03 03 08 scarti della selezione di carta e cartone destinati ad essere riciclati.

03 03 09 fanghi di scarto contenenti carbonato di calcio.

03 03 10 scarti di fi bre e fanghi con-tenenti fi bre, riempitivi e prodotti di rivestimento generati dai processi di separazione meccanica.

03 03 11 fanghi prodotti dal tratta-mento in loco degli effl uenti, diversi da quelli di cui alla voce 03 03 10.

03 03 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

04 Rifi uti della lavorazione di pelli e pel-licce, nonché dell’industria tessile.

04 01 rifi uti della lavorazione di pelli e pellicce.

04 01 01 carniccio e frammenti di calce.

04 01 02 rifi uti di calcinazione.

04 01 03* bagni di sgrassatura esauriti contenenti solventi senza fase liquida.

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CODICE EUROPEO DEI RIFIUTI

04 01 04 liquido di concia contenente cromo.

04 01 05 liquido di concia non conte-nente cromo.

04 01 06 fanghi, prodotti in partico-lare dal trattamento in loco degli ef-fl uenti, contenenti cromo.

04 01 07 fanghi, prodotti in partico-lare dal trattamento in loco degli ef-fl uenti, non contenenti cromo.

04 01 08 cuoio conciato (scarti, casca-mi, ritagli, polveri di lucidatura) conte-nenti cromo.

04 01 09 rifi uti delle operazioni di confezionamento e fi nitura.

04 01 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

04 02 rifi uti dell’industria tessile.

04 02 09 rifi uti da materiali compositi (fi bre impregnate, elastomeri, plasto-meri).

04 02 10 materiale organico prove-niente da prodotti naturali (ad es. grasso, cera).

04 02 14* rifi uti provenienti da ope-razioni di fi nitura, contenenti solventi organici.

04 02 15 rifi uti da operazioni di fi nitu-ra, diversi da quelli di cui alla voce 04 02 14.

04 02 16* tinture e pigmenti, conte-nenti sostanze pericolose.

04 02 17 tinture e pigmenti, diversi da quelli di cui alla voce 04 02 16.

04 02 19* fanghi prodotti dal tratta-mento in loco degli effl uenti, conte-nenti sostanze pericolose.

04 02 20 fanghi prodotti dal tratta-mento in loco degli effl uenti, diversi da quelli di cui alla voce 04 02 19.

04 02 21 rifi uti da fi bre tessili grezze.

04 02 22 rifi uti da fi bre tessili lavorate.

04 02 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

05 Rifi uti della raffi nazione del petro-lio, purifi cazione del gas naturale e trattamento pirolitico del carbone.

05 01 rifi uti della raffi nazione del petrolio.

05 01 02* fanghi da processi di dissa-lazione.

05 01 03* morchie depositate sul fon-do dei serbatoi.

05 01 04* fanghi di alchili acidi.

05 01 05* perdite di olio.

05 01 06* fanghi oleosi prodotti dalla manutenzione di impianti e apparec-chiature.

05 01 07* catrami acidi.

05 01 08* altri catrami.

05 01 09* fanghi prodotti dal tratta-mento in loco degli effl uenti, conte-nenti sostanze pericolose.

05 01 10 fanghi prodotti dal tratta-mento in loco degli effl uenti, diversi da quelli di cui alla voce 05 01 09.

05 01 11* rifi uti prodotti dalla purifi -cazione di carburanti tramite basi.

05 01 12* acidi contenenti oli.

05 01 13 fanghi residui dell’acqua di alimentazione delle caldaie.

05 01 14 rifi uti prodotti dalle torri di raffreddamento.

05 01 15* fi ltri di argilla esauriti.

05 01 16 rifi uti contenenti zolfo prodot-ti dalla desolforizzazione del petrolio.

05 01 17 bitumi.

05 01 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

05 06 rifi uti prodotti dal tratta-mento pirolitico del carbone.

05 06 01* catrami acidi.

05 06 03* altri catrami.

05 06 04 rifi uti prodotti dalle torri di raffreddamento.

05 06 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

05 07 rifi uti prodotti dalla purifi ca-zione e dal trasporto di gas naturale.

05 07 01* rifi uti contenenti mercurio.

05 07 02 rifi uti contenenti zolfo.

05 07 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

06 Rifi uti dei processi chimici inorganici.

06 01 rifi uti della produzione, for-mulazione, fornitura ed uso di acidi.

06 01 01* acido solforico ed acido solforoso.

06 01 02* acido cloridrico.

06 01 03* acido fl uoridrico.

06 01 04* acido fosforico e fosforoso.

06 01 05* acido nitrico e acido nitroso.

06 01 06* altri acidi.

06 01 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

06 02 rifi uti della produzione, for-mulazione, fornitura ed uso di basi

06 02 01* idrossido di calcio.

06 02 03* idrossido di ammonio.

06 02 04* idrossido di sodio e di po-tassio.

06 02 05* altre basi.

06 02 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

06 03 rifi uti della produzione, for-mulazione, fornitura ed uso di sali, loro soluzioni e ossidi metallici.

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06 03 11* sali e loro soluzioni, conte-nenti cianuri.

06 03 13* sali e loro soluzioni, conte-nenti metalli pesanti.

06 03 14 sali e loro soluzioni, diversi da quelli di cui alle voci 06 03 11 e 06 03 13.

06 03 15* ossidi metallici contenenti metalli pesanti.

06 03 16 ossidi metallici, diversi da quelli di cui alla voce 06 03 15.

06 03 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

06 04 rifi uti contenenti metalli, di-versi da quelli di cui alla voce 06 03.

06 04 03* rifi uti contenenti arsenico.

06 04 04* rifi uti contenenti mercurio.

06 04 05* rifi uti contenenti altri me-talli pesanti.

06 04 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

06 05 fanghi prodotti dal tratta-mento in loco degli effl uenti.

06 05 02* fanghi prodotti dal tratta-mento in loco degli effl uenti, conte-nenti sostanze pericolose.

06 05 03 fanghi prodotti dal trattamen-to in loco degli effl uenti, diversi da quelli di cui alla voce 06 05 02.

06 06 rifi uti della produzione, for-mulazione, fornitura ed uso di pro-dotti chimici contenenti zolfo, dei processi chimici dello zolfo e dei processi di desolforazione.

06 06 02* rifi uti contenenti solfuri pe-ricolosi.

06 06 03 rifi uti contenenti solfuri, diver-si da quelli di cui alla voce 06 06 02.

06 06 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

06 07 rifi uti della produzione, for-mulazione, fornitura ed uso di pro-dotti alogeni e dei processi chimici degli alogeni.

06 07 01* rifi uti dei processi elettroli-tici, contenenti amianto.

06 07 02* carbone attivato dalla pro-duzione di cloro.

06 07 03* fanghi di solfati di bario, contenenti mercurio.

06 07 04* soluzioni ed acidi, ad es. acido di contatto.

06 07 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

06 08 rifi uti della produzione, for-mulazione, fornitura ed uso del silicio e dei suoi derivati.

06 08 02* rifi uti contenenti clorosilani pericolosi.

06 08 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

06 09 rifi uti della produzione, for-mulazione, fornitura ed uso di pro-dotti fosforosi e dei processi chimici del fosforo.

06 09 02 scorie contenenti fosforo.

06 09 03* rifi uti prodotti da reazioni a base di calcio contenenti o contami-nati da sostanze pericolose.

06 09 04 rifi uti prodotti da reazioni a base di calcio, diversi da quelli di cui alla voce 06 09 03.

06 09 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

06 10 rifi uti della produzione, for-mulazione, fornitura ed uso di pro-dotti chimici contenenti azoto, dei processi chimici dell’azoto e della produzione di fertilizzanti.

06 10 02* rifi uti contenenti sostanze pericolose.

06 10 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

06 11 rifi uti dalla produzione di pig-menti inorganici ed opacifi canti.

06 11 01 rifi uti prodotti da reazioni a base di calcio nella produzione di dios-sido di titanio.

06 11 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

06 13 rifi uti di processi chimici inor-ganici non specifi cati altrimenti.

06 13 01* prodotti fi tosanitari, agenti conservativi del legno ed altri biocidi inorganici.

06 13 02* carbone attivato esaurito (tranne 06 07 02).

06 13 03 nerofumo.

06 13 04* rifi uti derivanti dai processi di lavorazione dell’amianto.

06 13 05* fuliggine.

06 13 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

07 Rifi uti dei processi chimici organici.

07 01 rifi uti della produzione, formulazione, fornitura ed uso di prodotti chimici organici di base.

07 01 01* soluzioni acquose di lavag-gio ed acque madri.

07 01 03* solventi organici alogenati, soluzioni di lavaggio ed acque madri.

07 01 04* altri solventi organici, solu-zioni di lavaggio ed acque madri.

07 01 07* fondi e residui di reazione, alogenati.

07 01 08* altri fondi e residui di rea-zione.

07 01 09* residui di fi ltrazione e as-sorbenti esauriti, alogenati.

07 01 10* altri residui di fi ltrazione e assorbenti esauriti.

CODICE EUROPEO DEI RIFIUTI

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07 01 11* fanghi prodotti dal tratta-mento in loco degli effl uenti, conte-nenti sostanze pericolose.

07 01 12 fanghi prodotti dal tratta-mento in loco degli effl uenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 01 11.

07 01 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

07 02 rifi uti della produzione, for-mulazione, fornitura ed uso di pla-stiche, gomme sintetiche e fi bre artifi ciali.

07 02 01* soluzioni acquose di lavag-gio ed acque madri.

07 02 03* solventi organici alogenati, soluzioni di lavaggio ed acque madri.

07 02 04* altri solventi organici, solu-zioni di lavaggio ed acque madri.

07 02 07* fondi e residui di reazione, alogenati.

07 02 08* altri fondi e residui di rea-zione.

07 02 09* residui di fi ltrazione e as-sorbenti esauriti, alogenati.

07 02 10* altri residui di fi ltrazione e assorbenti esauriti.

07 02 11* fanghi prodotti dal tratta-mento in loco degli effl uenti, conte-nenti sostanze pericolose.

07 02 12 fanghi prodotti dal tratta-mento in loco degli effl uenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 02 11.

07 02 13 rifi uti plastici.

07 02 14* rifi uti prodotti da additivi, contenenti sostanze pericolose.

07 02 15 rifi uti prodotti da additivi, di-versi da quelli di cui alla voce 07 02 14.

07 02 16* rifi uti contenenti silicone pericoloso.

07 02 17 rifi uti contenenti silicone di-versi da quelli di cui alla voce 07 02 16.

07 02 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

07 03 rifi uti della produzione, for-mulazione, fornitura ed uso di co-loranti e pigmenti organici (tranne 06 11).

07 03 01* soluzioni acquose di lavag-gio ed acque madri.

07 03 03* solventi organici alogenati, soluzioni di lavaggio ed acque madri.

07 03 04* altri solventi organici, solu-zioni di lavaggio ed acque madri.

07 03 07* fondi e residui di reazione alogenati.

07 03 08* altri fondi e residui di rea-zione.

07 03 09* residui di fi ltrazione e as-sorbenti esauriti alogenati.

07 03 10* altri residui di fi ltrazione e assorbenti esauriti.

07 03 11* fanghi prodotti dal tratta-mento in loco degli effl uenti, conte-nenti sostanze pericolose.

07 03 12 fanghi prodotti dal tratta-mento in loco degli effl uenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 03 11.

07 03 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

07 04 rifi uti della produzione, for-mulazione, fornitura ed uso di pro-dotti fi tosanitari (tranne 02 01 08 e 02 01 09), agenti conservativi del legno (tranne 03 02) ed altri biocidi organici.

07 04 01* soluzioni acquose di lavag-gio ed acque madri.

07 04 03* solventi organici alogenati, soluzioni di lavaggio ed acque madri.

07 04 04* altri solventi organici, solu-zioni di lavaggio ed acque madri.

07 04 07* fondi e residui di reazione alogenati.

07 04 08* altri fondi e residui di rea-zione.

07 04 09* residui di fi ltrazione e as-sorbenti esauriti alogenati.

07 04 10* altri residui di fi ltrazione e assorbenti esauriti.

07 04 11* fanghi prodotti dal tratta-mento in loco degli effl uenti, conte-nenti sostanze pericolose.

07 04 12 fanghi prodotti dal tratta-mento in loco degli effl uenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 04 11.

07 04 13* rifi uti solidi contenenti so-stanze pericolose.

07 04 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

07 05 rifi uti della produzione, for-mulazione, fornitura ed uso di pro-dotti farmaceutici.

07 05 01* soluzioni acquose di lavag-gio ed acque madri.

07 05 03* solventi organici alogenati, soluzioni di lavaggio ed acque madri.

07 05 04* altri solventi organici, solu-zioni di lavaggio ed acque madri.

07 05 07* fondi e residui di reazione, alogenati.

07 05 08* altri fondi e residui di rea-zione.

07 05 09* residui di fi ltrazione e as-sorbenti esauriti, alogenati.

07 05 10* altri residui di fi ltrazione e assorbenti esauriti.

07 05 11* fanghi prodotti dal tratta-mento in loco degli effl uenti, conte-nenti sostanze pericolose.

07 05 12 fanghi prodotti dal tratta-mento in loco degli effl uenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 05 11.

CODICE EUROPEO DEI RIFIUTI

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07 05 13* rifi uti solidi contenenti so-stanze pericolose.

07 05 14 rifi uti solidi, diversi da quelli di cui alla voce 07 05 13.

07 05 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

07 06 rifi uti della produzione, for-mulazione, fornitura ed uso di gras-si, lubrifi canti, saponi, detergenti, disinfettanti e cosmetici.

07 06 01* soluzioni acquose di lavag-gio ed acque madri.

07 06 03* solventi organici alogenati, soluzioni di lavaggio ed acque madri.

07 06 04* altri solventi organici, solu-zioni di lavaggio ed acque madri.

07 06 07* fondi e residui di reazione, alogenati.

07 06 08* altri fondi e residui di rea-zione.

07 06 09* residui di fi ltrazione e as-sorbenti esauriti, alogenati.

07 06 10* altri residui di fi ltrazione e assorbenti esauriti.

07 06 11* fanghi prodotti dal tratta-mento in loco degli effl uenti, conte-nenti sostanze pericolose.

07 06 12 fanghi prodotti dal tratta-mento in loco degli effl uenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 06 11.

07 06 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

07 07 rifi uti della produzione, for-mulazione, fornitura ed uso di pro-dotti della chimica fi ne e di prodotti chimici non specifi cati altrimenti.

07 07 01* soluzioni acquose di lavag-gio ed acque madri

07 07 03* solventi organici alogenati, soluzioni di lavaggio ed acque madri

07 07 04* altri solventi organici, solu-zioni di lavaggio ed acque madri.

07 07 07* fondi e residui di reazione, alogenati.

07 07 08* altri fondi e residui di rea-zione.

07 07 09* residui di fi ltrazione e as-sorbenti esauriti, alogenati.

07 07 10* altri residui di fi ltrazione e assorbenti esauriti.

07 07 11* fanghi prodotti dal tratta-mento in loco degli effl uenti, conte-nenti sostanze pericolose.

07 07 12 fanghi prodotti dal tratta-mento in loco degli effl uenti, diversi da quelli di cui alla voce 07 07 11.

07 07 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

08 Rifi uti della produzione, formu-lazione, fornitura ed uso (PFFU) di rivestimenti (pitture, vernici e smalti vetrati), adesivi, sigillanti e inchiostri per stampa.

08 01 rifi uti della produzione, for-mulazione, fornitura ed uso e del-la rimozione di pitture e vernici.

08 01 11* pitture e vernici di scarto, contenenti solventi organici o altre so-stanze pericolose.

08 01 12 pitture e vernici di scarto, di-verse da quelle di cui alla voce 08 01 11.

08 01 13* fanghi prodotti da pitture e vernici, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose.

08 01 14 fanghi prodotti da pitture e vernici, diversi da quelli di cui alla voce 08 01 13.

08 01 15* fanghi acquosi contenenti pitture e vernici, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose.

08 01 16 fanghi acquosi contenenti pitture e vernici, diversi da quelli di cui alla voce 08 01 15.

08 01 17* fanghi prodotti dalla rimo-zione di pitture e vernici, contenenti solventi organici o altre sostanze peri-colose.

08 01 18 fanghi prodotti dalla rimo-zione di pitture e vernici, diversi da quelli di cui alla voce 08 01 17.

08 01 19* sospensioni acquose con-tenenti pitture e vernici, contenenti solventi organici o altre sostanze pe-ricolose.

08 01 20 sospensioni acquose conte-nenti pitture e vernici, diverse da quel-le di cui alla voce 08 01 19.

08 01 21* residui di vernici o di sverni-ciatori.

08 01 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

08 02 rifi uti della produzione, for-mulazione, fornitura ed uso di altri rivestimenti (inclusi materiali cera-mici).

08 02 01 polveri di scarto di rivesti-menti.

08 02 02 fanghi acquosi contenenti materiali ceramici.

08 02 03 sospensioni acquose conte-nenti materiali ceramici.

08 02 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

08 03 rifi uti della produzione, for-mulazione, fornitura ed uso di in-chiostri per stampa.

08 03 07 fanghi acquosi contenenti inchiostro.

08 03 08 rifi uti liquidi acquosi conte-nenti inchiostro.

08 03 12* scarti di inchiostro, conte-nenti sostanze pericolose.

08 03 13 scarti di inchiostro, diversi da quelli di cui alla voce 08 03 12.

08 03 14* fanghi di inchiostro, conte-nenti sostanze pericolose

08 03 15 fanghi di inchiostro, diversi da quelli di cui alla voce 08 03 14.

CODICE EUROPEO DEI RIFIUTI

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08 03 16* residui di soluzioni chimi-che per incisione.

08 03 17* toner per stampa esauriti, contenenti sostanze pericolose.

08 03 18 toner per stampa esauriti, di-versi da quelli di cui alla voce 08 03 17.

08 03 19* oli disperdenti.

08 03 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

08 04 rifi uti della produzione, for-mulazione, fornitura ed uso di ade-sivi e sigillanti (inclusi i prodotti im-permeabilizzanti).

08 04 09* adesivi e sigillanti di scarto, contenenti solventi organici o altre so-stanze pericolose.

08 04 10 adesivi e sigillanti di scarto, di-versi da quelli di cui alla voce 08 04 09.

08 04 11* fanghi di adesivi e sigillanti, contenenti solventi organici o altre so-stanze pericolose.

08 04 12 fanghi di adesivi e sigillan-ti, diversi da quelli di cui alla voce 08 04 11.

08 04 13* fanghi acquosi contenenti adesivi e sigillanti, contenenti solventi organici o altre sostanze pericolose.

08 04 14 fanghi acquosi contenenti adesivi e sigillanti, diversi da quelli di cui alla voce 08 04 13.

08 04 15* rifi uti liquidi acquosi con-tenenti adesivi e sigillanti, contenenti solventi organici o altre sostanze peri-colose.

08 04 16 rifi uti liquidi acquosi con-tenenti adesivi e sigillanti, diversi da quelli di cui alla voce 08 04 15.

08 04 17* olio di resina.

08 04 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

08 05 rifi uti non specifi cati altri-menti alla voce 08.

08 05 01* isocianati di scarto.

09 Rifi uti dell’industria fotografi ca.

09 01 rifi uti dell’industria foto-grafi ca.

09 01 01* soluzioni di sviluppo e atti-vanti a base acquosa.

09 01 02* soluzioni di sviluppo per lastre offset a base acquosa.

09 01 03* soluzioni di sviluppo a base di solventi.

09 01 04* soluzioni fi ssative.

09 01 05* soluzioni di lavaggio e solu-zioni di arresto-fi ssaggio.

09 01 06* rifi uti contenenti argento prodotti dal trattamento in loco di ri-fi uti fotografi ci.

09 01 07 carta e pellicole per foto-grafi a, contenenti argento o composti dell’argento.

09 01 08 carta e pellicole per fotogra-fi a, non contenenti argento o compo-sti dell’argento.

09 01 10 macchine fotografi che mo-nouso senza batterie.

09 01 11* macchine fotografi che mo-nouso contenenti batterie incluse nelle voci 16 06 01, 16 06 02 o 16 06 03.

09 01 12 macchine fotografi che mo-nouso diverse da quelle di cui alla voce 09 01 11.

09 01 13* rifi uti liquidi acquosi prodotti dal recupero in loco dell’argento, diversi da quelli di cui alla voce 09 01 06.

09 01 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

10 Rifi uti prodotti da processi termici.

10 01 rifi uti prodotti da centrali termiche ed altri impianti termici (tranne 19).

10 01 01 ceneri pesanti, fanghi e pol-veri di caldaia (tranne le polveri di cal-daia di cui alla voce 10 01 04).

10 01 02 ceneri leggere di carbone.

10 01 03 ceneri leggere di torba e di legno non trattato.

10 01 04* ceneri leggere di olio com-bustibile e polveri di caldaia.

10 01 05 rifi uti solidi prodotti da re-azioni a base di calcio nei processi di desolforazione dei fumi.

10 01 07 rifi uti fangosi prodotti da re-azioni a base di calcio nei processi di desolforazione dei fumi.

10 01 09* acido solforico.

10 01 13* ceneri leggere prodotte da idrocarburi emulsionati usati come carburante.

10 01 14* ceneri pesanti, scorie e polve-ri di caldaia prodotte dal coincenerimen-to, contenenti sostanze pericolose.

10 01 15 ceneri pesanti, scorie e pol-veri di caldaia prodotte dal coincene-rimento, diverse da quelli di cui alla voce 10 01 14.

10 01 16* ceneri leggere prodotte dal coincenerimento, contenenti sostanze pericolose.

10 01 17 ceneri leggere prodotte dal coincenerimento, diverse da quelle di cui alla voce 10 01 16.

10 01 18* rifi uti prodotti dalla depu-razione dei fumi, contenenti sostanze pericolose.

10 01 19 rifi uti prodotti dalla depurazio-ne dei fumi, diversi da quelli di cui alle voci 10 01 05, 10 01 07 e 10 01 18.

10 01 20* fanghi prodotti dal tratta-mento in loco degli effl uenti, conte-nenti sostanze pericolose.

10 01 21 fanghi prodotti dal tratta-mento in loco degli effl uenti, diversi da quelli di cui alla voce 10 01 20.

CODICE EUROPEO DEI RIFIUTI

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10 01 22* fanghi acquosi da opera-zioni di pulizia caldaie, contenenti so-stanze pericolose.

10 01 23 fanghi acquosi da operazioni di pulizia caldaie, diversi da quelli di cui alla voce 10 01 22.

10 01 24 sabbie dei reattori a letto fl uidizzato.

10 01 25 rifi uti dell’immagazzinamen-to e della preparazione del combu-stibile delle centrali termoelettriche a carbone.

10 01 26 rifi uti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento.

10 01 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

10 02 rifi uti dell’industria siderur-gica.

10 02 01 rifi uti del trattamento delle scorie.

10 02 02 scorie non trattate.

10 02 07* rifi uti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti so-stanze pericolose.

10 02 08 rifi uti prodotti dal tratta-mento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce 10 02 07.

10 02 10 scaglie di laminazione.

10 02 11* rifi uti prodotti dal tratta-mento delle acque di raffreddamento, contenti oli.

10 02 12 rifi uti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce 10 02 11.

10 02 13* fanghi e residui di fi ltrazio-ne prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose.

10 02 14 fanghi e residui di fi ltra-zione prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce 10 02 13.

10 02 15 altri fanghi e residui di fi ltra-zione.

10 02 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

10 03 rifi uti della metallurgia ter-mica dell’alluminio.

10 03 02 frammenti di anodi.

10 03 04* scorie della produzione pri-maria.

10 03 05 rifi uti di allumina.

10 03 08* scorie saline della produ-zione secondaria.

10 03 09* scorie nere della produzio-ne secondaria.

10 03 15* schiumature infi ammabili o che rilasciano, al contatto con l’acqua, gas infi ammabili in quantità pericolose.

10 03 16 schiumature diverse da quel-le di cui alla voce 10 03 15.

10 03 17* rifi uti contenenti catrame della produzione degli anodi.

10 03 18 rifi uti contenenti carbone della produzione degli anodi, diversi da quelli di cui alla voce 10 03 17.

10 03 19* polveri dei gas di combustio-ne, contenenti sostanze pericolose.

10 03 20 polveri dei gas di combustio-ne, diverse da quelle di cui alla voce 10 03 19.

10 03 21* altre polveri e particolati (comprese quelle prodotte da mulini a palle), contenenti sostanze pericolose.

10 03 22 altre polveri e particolati (comprese quelle prodotte da mulini a palle), diverse da quelle di cui alla voce 10 03 21.

10 03 23* rifi uti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti so-stanze pericolose.

10 03 24 rifi uti prodotti dal tratta-mento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce 10 03 23.

10 03 25* fanghi e residui di fi ltrazio-ne prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose.

10 03 26 fanghi e residui di fi ltrazione prodotti dal trattamento dei fumi, diver-si da quelli di cui alla voce 10 03 25.

10 03 27* rifi uti prodotti dal tratta-mento delle acque di raffreddamento, contenenti oli.

10 03 28 rifi uti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce 10 03 27.

10 03 29* rifi uti prodotti dal tratta-mento di scorie saline e scorie nere, contenenti sostanze pericolose.

10 03 30 rifi uti prodotti dal trattamento di scorie saline e scorie nere, diversi da quelli di cui alla voce 10 03 29.

10 03 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

10 04 rifi uti della metallurgia ter-mica del piombo.

10 04 01* scorie della produzione pri-maria e secondaria.

10 04 02* impurità e schiumature del-la produzione primaria e secondaria.

10 04 03* arsenato di calcio.

10 04 04* polveri dei gas di combu-stione.

10 04 05* altre polveri e particolato.

10 04 06* rifi uti solidi prodotti dal trattamento dei fumi.

10 04 07* fanghi e residui di fi ltrazio-ne prodotti dal trattamento dei fumi.

10 04 09* rifi uti prodotti dal tratta-mento delle acque di raffreddamento, contenenti oli.

10 04 10 rifi uti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce 10 04 09.

10 04 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

CODICE EUROPEO DEI RIFIUTI

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10 05 rifi uti della metallurgia ter-mica dello zinco.

10 05 01 scorie della produzione pri-maria e secondaria.

10 05 03* polveri dei gas di combu-stione.

10 05 04 altre polveri e particolato.

10 05 05* rifi uti solidi prodotti dal trattamento dei fumi.

10 05 06* fanghi e residui di fi ltrazio-ne prodotti dal trattamento dei fumi.

10 05 08* rifi uti prodotti dal tratta-mento delle acque di raffreddamento, contenenti oli.

10 05 09 rifi uti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce 10 05 08.

10 05 10* scorie e schiumature in-fi ammabili o che rilasciano, al con-tatto con l’acqua, gas infi ammabili in quantità pericolose.

10 05 11 scorie e schiumature diverse da quelle di cui alla voce 10 05 10.

10 05 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

10 06 rifi uti della metallurgia ter-mica del rame.

10 06 01 scorie della produzione pri-maria e secondaria.

10 06 02 scorie e schiumature della produzione primaria e secondaria.

10 06 03* polveri dei gas di combu-stione.

10 06 04 altre polveri e particolato.

10 06 06* rifi uti solidi prodotti dal trattamento dei fumi.

10 06 07* fanghi e residui di fi ltrazio-ne prodotti dai trattamento dei fumi.

10 06 09* rifi uti prodotti dal tratta-mento delle acque di raffreddamento, contenenti oli.

10 06 10 rifi uti prodotti dal tratta-mento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce 10 06 09.

10 06 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

10 07 rifi uti della metallurgia ter-mica di argento, oro e platino.

10 07 01 scorie della produzione pri-maria e secondaria.

10 07 02 impurità e schiumature della produzione primaria e secondaria.

10 07 03 rifi uti solidi prodotti dal trat-tamento dei fumi.

10 07 04 altre polveri e particolato.

10 07 05 fanghi e residui di fi ltrazione prodotti dal trattamento dei fumi.

10 07 07* rifi uti prodotti dal tratta-mento delle acque di raffreddamento, contenenti oli.

10 07 08 rifi uti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce 10 07 07.

10 07 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

10 08 rifi uti della metallurgia ter-mica di altri minerali non ferrosi.

10 08 04 polveri e particolato.

10 08 08* scorie saline della produ-zione primaria e secondaria.

10 08 09 altre scorie.

10 08 10* impurità e schiumature infi ammabili o che rilasciano, al con-tatto con l’acqua, gas infi ammabili in quantità pericolose.

10 08 11 impurità e schiumature diverse da quelle di cui alla voce 10 08 10.

10 08 12* rifi uti contenenti catrame derivante dalla produzione degli anodi.

10 08 13 rifi uti contenenti carbone della produzione degli anodi, diversi da quelli di cui alla voce 10 08 12.

10 08 14 frammenti di anodi.

10 08 15* polveri dei gas di combustio-ne, contenenti sostanze pericolose.

10 08 16 polveri dei gas di combustio-ne, diverse da quelle di cui alla voce 10 08 15.

10 08 17* fanghi e residui di fi ltrazio-ne prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose.

10 08 18 fanghi e residui di fi ltrazione prodotti dal trattamento dei fumi, diver-si da quelli di cui alla voce 10 08 17.

10 08 19* rifi uti prodotti dal tratta-mento delle acque di raffreddamento, contenenti oli.

10 08 20 rifi uti prodotti dal trattamento delle acque di raffreddamento, diversi da quelli di cui alla voce 10 08 19.

10 08 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

10 09 rifi uti della fusione di mate-riali ferrosi.

10 09 03 scorie di fusione.

10 09 05* forme e anime da fonde-ria non utilizzate, contenenti sostanze pericolose.

10 09 06 forme e anime da fonderia non utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce 10 09 05.

10 09 07* forme e anime da fonderia utilizzate, contenenti sostanze perico-lose.

10 09 08 forme e anime da fonderia utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce 10 09 07.

10 09 09* polveri dei gas di combustio-ne contenenti sostanze pericolose.

10 09 10 polveri dei gas di combustio-ne diverse da quelle di cui alla voce 10 09 09.

CODICE EUROPEO DEI RIFIUTI

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10 09 11* altri particolati contenenti sostanze pericolose.

10 09 12 altri particolati diversi da quelli di cui alla voce 10 09 11.

10 09 13* scarti di leganti contenenti sostanze pericolose.

10 09 14 scarti di leganti diversi da quelli di cui alla voce 10 09 13.

10 09 15* scarti di prodotti rilevatori di crepe, contenenti sostanze perico-lose.

10 09 16 scarti di prodotti rilevatori di crepe, diversi da quelli di cui alla voce 10 09 15.

10 09 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

10 10 rifi uti della fusione di mate-riali non ferrosi.

10 10 03 scorie di fusione.

10 10 05* forme e anime da fonde-ria non utilizzate, contenenti sostanze pericolose.

10 10 06 forme e anime da fonderia non utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce 10 10 05.

10 10 07* forme e anime da fonderia utilizzate, contenenti sostanze perico-lose.

10 10 08 forme e anime da fonderia utilizzate, diverse da quelle di cui alla voce 10 10 07.

10 10 09* polveri dei gas di combustio-ne, contenenti sostanze pericolose.

10 10 10 polveri dei gas di combustio-ne, diverse da quelle di cui alla voce 10 10 09.

10 10 11* altri particolati contenenti sostanze pericolose.

10 10 12 altri particolati diversi da quelli di cui alla voce 10 10 11.

10 10 13* scarti di leganti contenenti sostanze pericolose.

10 10 14 scarti di leganti diversi da quelli di cui alla voce 10 10 13.

10 10 15* scarti di prodotti rilevatori di crepe, contenenti sostanze perico-lose.

10 10 16 scarti di prodotti rilevatori di crepe, diversi da quelli di cui alla voce 10 10 15.

10 10 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

10 11 rifi uti della fabbricazione del vetro e di prodotti di vetro.

10 11 03 scarti di materiali in fi bra a base di vetro.

10 11 05 polveri e particolato.

10 11 09* scarti di mescole non sot-toposte a trattamento termico, conte-nenti sostanze pericolose.

10 11 10 scarti di mescole non sotto-poste a trattamento termico, diverse da quelle di cui alla voce 10 11 09.

10 11 11* rifi uti di vetro in forma di particolato e polveri di vetro conte-nenti metalli pesanti (provenienti ad es. da tubi a raggi catodici).

10 11 12 rifi uti di vetro diversi da quelli di cui ala voce 10 11 11.

10 11 13* fanghi provenienti dalla lu-cidatura e dalla macinazione del vetro, contenenti sostanze pericolose.

10 11 14 fanghi provenienti dalla lucida-tura e dalla macinazione del vetro, diversi da quelli dì cui alla voce 10 11 13.

10 11 15* rifi uti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti so-stanze pericolose.

10 11 16 rifi uti prodotti dal tratta-mento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce 10 11 15.

10 11 17* fanghi e residui di fi ltrazio-ne prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti sostanze pericolose.

10 11 18 fanghi e residui di fi ltra-zione prodotti dal trattamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce 10 11 17.

10 11 19* rifi uti solidi prodotti dal trattamento in loco degli effl uenti, contenenti sostanze pericolose.

10 11 20 rifi uti solidi prodotti dal trat-tamento in loco degli effl uenti, diversi da quelli di cui alla voce 10 11 19.

10 11 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

10 12 rifi uti della fabbricazione di prodotti di ceramica, mattoni, mattonelle e materiali da costru-zione.

10 12 01 residui di miscela di prepa-razione non sottoposti a trattamento termico.

10 12 03 polveri e particolato.

10 12 05 fanghi e residui di fi ltrazione prodotti dal trattamento dei fumi.

10 12 06 stampi di scarto.

10 12 08 scarti di ceramica, mattoni, mattonelle e materiali da costruzione (sottoposti a trattamento termico).

10 12 09* rifi uti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti so-stanze pericolose

10 12 10 rifi uti solidi prodotti dal trat-tamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce 10 12 09.

10 12 11* rifi uti delle operazioni di smaltatura, contenenti metalli pesan-ti.

10 12 12 rifi uti delle operazioni di smaltatura diversi da quelli di cui alla voce 10 12 11.

10 12 13 fanghi prodotti dal tratta-mento in loco degli effl uenti.

10 12 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

CODICE EUROPEO DEI RIFIUTI

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10 13 rifi uti della fabbricazione di cemento, calce e gesso e manufat-ti di tali materiali.

10 13 01 residui di miscela di prepa-razione non sottoposti a trattamento termico.

10 13 04 rifi uti di calcinazione e di idratazione della calce.

10 13 06 polveri e particolato (eccetto quelli delle voci 10 13 12 e 10 13 13).

10 13 07 fanghi e residui di fi ltrazione prodotti dal trattamento dei fumi.

10 13 09* rifi uti della fabbricazio-ne di amianto cemento, contenenti amianto.

10 13 10 rifi uti della fabbricazione di amianto cemento, diversi da quelli di cui alla voce 10 13 09.

10 13 11 rifi uti della produzione di materiali compositi a base di cemento, diversi da quelli di cui alle voci 10 13 09 e 10 13 10.

10 13 12* rifi uti solidi prodotti dal trattamento dei fumi, contenenti so-stanze pericolose.

10 13 13 rifi uti solidi prodotti dal trat-tamento dei fumi, diversi da quelli di cui alla voce 10 13 12.

10 13 14 rifi uti e fanghi di cemento.

10 13 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

10 14 rifi uti prodotti dai forni cre-matori.

10 14 01* rifi uti prodotti dalla depu-razione dei fumi, contenenti mercurio.

11 Rifi uti prodotti dal trattamento chimico superfi ciale e dal rivesti-mento di metalli ed altri materiali; idrometallurgia non ferrosa.

11 01 rifi uti prodotti dal tratta-mento chimico superfi ciale e rive-stimento di metalli (ad esempio, processi galvanici, zincatura, de-capaggio, pulitura elettrolitica, fo-sfatazione, sgrassaggio con alcali, anodizzazione).

11 01 05* acidi di decappaggio.

11 01 06* acidi non specifi cati altri-menti.

11 01 07* basi di decappaggio.

11 01 08* fanghi di fosfatazione.

11 01 09* fanghi e residui di fi ltrazio-ne, contenenti sostanze pericolose.

11 01 10 fanghi e residui di fi ltrazio-ne, diversi da quelli di cui alla voce 11 01 09.

11 01 11* soluzioni acquose di lavag-gio, contenenti sostanze pericolose.

11 01 12 soluzioni acquose di lavag-gio, diverse da quelle di cui alla voce 11 01 11.

11 01 13* rifi uti di sgrassaggio conte-nenti sostanze pericolose.

11 01 14 rifi uti di sgrassaggio diversi da quelli di cui alla voce 11 01 13.

11 01 15* eluati e fanghi di sistemi a membrana e sistemi a scambio ionico, contenenti sostanze pericolose.

11 01 16* resine a scambio ionico sa-turate o esaurite.

11 01 98* altri rifi uti contenenti so-stanze pericolose.

11 01 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

11 02 rifi uti prodotti dalla lavora-zione idrometallurgica di metalli non ferrosi.

11 02 02* rifi uti da processi idrome-tallurgici dello zinco (compresi jarosi-te, goethite).

11 02 03 rifi uti della produzione di anodi per processi elettrolitici acquosi.

11 02 05* rifi uti da processi idrome-tallurgici del rame, contenenti sostan-ze pericolose.

11 02 06 rifi uti da processi idrometal-lurgici del rame, diversi da quelli della voce 11 02 05.

11 02 07* altri rifi uti contenenti so-stanze pericolose.

11 02 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

11 03 rifi uti solidi e fanghi prodot-ti da processi di rinvenimento.

11 03 01* rifi uti contenenti cianuro.

11 03 02* altri rifi uti.

11 05 rifi uti prodotti da processi di galvanizzazione a caldo.

11 05 01 zinco solido.

11 05 02 ceneri di zinco.

11 05 03* rifi uti solidi prodotti dal trattamento dei fumi.

11 05 04* fondente esaurito.

11 05 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

12 Rifi uti prodotti dalla sagomatura e dal trattamento fi sico e meccanico superfi ciale di metalli e plastica.

12 01 rifi uti prodotti dalla lavo-razione e dal trattamento fi sico e meccanico superfi ciale di metalli e plastiche.

12 01 01 limatura e trucioli di materia-li ferrosi.

12 01 02 polveri e particolato di mate-riali ferrosi.

12 01 03 limatura, scaglie e polveri di metalli non ferrosi.

12 01 04 polveri e particolato di mate-riali non ferrosi.

12 01 05 limatura e trucioli di materia-li plastici.

CODICE EUROPEO DEI RIFIUTI

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12 01 06* oli minerali per macchinari, contenenti alogeni (eccetto emulsioni e soluzioni).

12 01 07* oli minerali per macchinari, non contenenti alogeni (eccetto emul-sioni e soluzioni).

12 01 08* emulsioni e soluzioni per macchinari, contenenti alogeni.

12 01 09* emulsioni e soluzioni per macchinari, non contenenti alogeni.

12 01 10* oli sintetici per macchinari.

12 01 12* cere e grassi esauriti.

12 01 13 rifi uti di saldatura.

12 01 14* fanghi di lavorazione, con-tenenti sostanze pericolose.

12 01 15 fanghi di lavorazione, diversi da quelli di cui alla voce 12 01 14.

12 01 16* residui di materiale di sab-biatura, contenente sostanze perico-lose.

12 01 17 residui di materiale di sab-biatura, diversi da quelli di cui alla voce 12 01 16.

12 01 18* fanghi metallici (fanghi di rettifi ca, affi latura e lappatura) conte-nenti olio.

12 01 19* oli per macchinari, facil-mente biodegradabili.

12 01 20* corpi d’utensile e materiali di rettifi ca esauriti, contenenti sostan-ze pericolose.

12 01 21 corpi d’utensile e materiali di rettifi ca esauriti, diversi da quelli di cui alla voce 12 01 20.

12 01 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

12 03 rifi uti prodotti da processi di sgrassatura ad acqua e vapore (tranne 11).

12 03 01* soluzioni acquose di lavaggio.

12 03 02* rifi uti prodotti da processi di sgrassatura a vapore.

13 Oli esauriti e residui di combusti-bili liquidi (tranne oli commestibili ed oli di cui ai capitoli 05, 12 e 19).

13 01 scarti di oli per circuiti idrau-lici.

13 01 01* oli per circuiti idraulici con-tenenti PCB.

13 01 04* emulsioni clorurate.

13 01 05* emulsioni non clorurate.

13 01 09* oli minerali per circuiti idraulici, clorurati.

13 01 10* oli minerali per circuiti idraulici, non clorurati.

13 01 11* oli sintetici per circuiti idraulici.

13 01 12* oli per circuiti idraulici, fa-cilmente biodegradabili.

13 01 13* altri oli per circuiti idraulici.

13 02 scarti di olio motore, olio per ingranaggi e oli lubrifi canti.

13 02 04* oli minerali per motori, in-granaggi e lubrifi cazione, clorurati.

13 02 05* oli minerali per motori, ingra-naggi e lubrifi cazione, non clorurati.

13 02 06* oli sintetici per motori, in-granaggi e lubrifi cazione.

13 02 07* olio per motori, ingranaggi e lubrifi cazione, facilmente biodegra-dabile.

13 02 08* altri oli per motori, ingra-naggi e lubrifi cazione.

13 03 oli isolanti e termocondutto-ri di scarto.

13 03 01* oli isolanti e termocondut-tori, contenenti PCB.

13 03 06* oli minerali isolanti e ter-moconduttori clorurati, diversi da quelli di cui alla voce 13 03 01.

13 03 07* oli minerali isolanti e ter-moconduttori non clorurati.

13 03 08* oli sintetici isolanti e oli ter-movettori.

13 03 09* oli isolanti e oli termovetto-ri, facilmente biodegradabili.

13 03 10* altri oli isolanti e termovettori

13 04 oli di sentina.

13 04 01* oli di sentina della naviga-zione interna.

13 04 02* oli di sentina delle fognatu-re dei moli.

13 04 03* oli di sentina da un altro tipo di navigazione.

13 05 prodotti di separazione olio/acqua.

13 05 01* rifi uti solidi delle camere a sabbia e di prodotti di separazione olio/acqua.

13 05 02* fanghi di prodotti di sepa-razione olio/acqua.

13 05 03* fanghi da collettori.

13 05 06* oli prodotti dalla separazio-ne olio/acqua.

13 05 07* acque oleose prodotte dal-la separazione olio/acqua.

13 05 08* miscugli di rifi uti delle ca-mere a sabbia e dei prodotti di separa-zione olio/acqua.

13 07 residui di combustibili liquidi.

13 07 01* olio combustibile e carbu-rante diesel.

13 07 02* benzina.

13 07 03* altri carburanti (comprese le miscele).

13 08 rifi uti di oli non specifi cati altrimenti.

13 08 01* fanghi ed emulsioni pro-dotti dai processi di dissalazione.

CODICE EUROPEO DEI RIFIUTI

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13 08 02* altre emulsioni.

13 08 99* rifi uti non specifi cati altri-menti.

14 Solventi organici, refrigeranti e pro-pellenti di scarto (tranne 07 e 08).

14 06 rifi uti di solventi organici, refrigeranti e propellenti di schiu-ma/aerosol.

14 06 01* clorofl uorocarburi, HCFC, HFC.

14 06 02* altri solventi e miscele di solventi, alogenati.

14 06 03* altri solventi e miscele di solventi.

14 06 04* fanghi o rifi uti solidi, conte-nenti solventi alogenati.

14 06 05* fanghi o rifi uti solidi, conte-nenti altri solventi.

15 Rifi uti di imballaggio, assorbenti, stracci, materiali fi ltranti e indu-menti protettivi (non specifi cati altrimenti).

15 01 imballaggi (compresi i rifi uti urbani di imballaggio oggetto di raccolta differenziata).

15 01 01 imballaggi in carta e cartone.

15 01 02 imballaggi in plastica.

15 01 03 imballaggi in legno.

15 01 04 imballaggi metallici.

15 01 05 imballaggi in materiali com-positi.

15 01 06 imballaggi in materiali misti.

15 01 07 imballaggi in vetro.

15 01 09 imballaggi in materia tessile.

15 01 10* imballaggi contenenti resi-dui di sostanze pericolose o contami-nati da tali sostanze.

15 01 11* imballaggi metallici conte-nenti matrici solide porose pericolose (ad esempio amianto), compresi i con-tenitori a pressione vuoti.

15 02 assorbenti, materiali fi ltran-ti, stracci e indumenti protettivi.

15 02 02* assorbenti, materiali fi l-tranti (inclusi fi ltri dell’olio non speci-fi cati altrimenti), stracci e indumenti protettivi, contaminati da sostanze pericolose.

15 02 03 assorbenti, materiali fi ltranti, stracci e indumenti protettivi, diversi da quelli di cui alla voce 15 02 02.

16 Rifi uti non specifi cati altrimenti nell’elenco.

16 01 veicoli fuori uso apparte-nenti a diversi modi di trasporto (comprese le macchine mobili non stradali) e rifi uti prodotti dallo smantellamento di veicoli fuori uso e dalla manutenzione di veicoli (tranne 13, 14, 16 06 e 16 08).

16 01 03 pneumatici fuori uso.

16 01 04* veicoli fuori uso.

16 01 06 veicoli fuori uso, non con-tenenti liquidi né altre componenti pericolose.

16 01 07* fi ltri dell’olio.

16 01 08* componenti contenenti mercurio.

16 01 09* componenti contenenti PCB.

16 01 10* componenti esplosivi (ad esempio “air bag”).

16 01 11* pastiglie per freni, conte-nenti amianto.

16 01 12 pastiglie per freni, diverse da quelle di cui alla voce 16 01 11.

16 01 13* liquidi per freni.

16 01 14* liquidi antigelo contenenti sostanze pericolose.

16 01 15 liquidi antigelo diversi da quelli di cui alla voce 16 01 14.

16 01 16 serbatoi per gas liquefatto.

16 01 17 metalli ferrosi.

16 01 18 metalli non ferrosi.

16 01 19 plastica.

16 01 20 vetro.

16 01 21* componenti pericolosi di-versi da quelli di cui alle voci da 16 01 07 a 16 01 11, 16 01 13 e 16 01 14.

16 01 22 componenti non specifi cati altrimenti.

16 01 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

16 02 rifi uti provenienti da apparec-chiature elettriche ed elettroniche.

16 02 09* trasformatori e condensa-tori contenenti PCB.

16 02 10* apparecchiature fuori uso contenenti PCB o da essi contaminate, diverse da quelle di cui alla voce 16 02 09.

16 02 11* apparecchiature fuori uso, contenenti clorofl uorocarburi, HCFC, HFC.

16 02 12* apparecchiature fuori uso, contenenti amianto in fi bre libere.

16 02 13* apparecchiature fuori uso, contenenti componenti pericolosi (1)diversi da quelli di cui alle voci da 16 02 09 a 16 02 12.

16 02 14 apparecchiature fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci da 16 02 09 a 16 02 13.

16 02 15* componenti pericolosi ri-mossi da apparecchiature fuori uso.

16 02 16 componenti rimossi da ap-parecchiature fuori uso, diversi da quelli di cui alla voce 16 02 15.

(1) Fra i componenti pericolosi di apparec-chiature elettriche ed elettroniche posso-no rientrare gli accumulatori e le batterie di cui alle voci 16 06, contrassegnati come pericolosi; commutatori a mercu-rio, vetri di tubi a raggi catodici ed altri vetri radioattivi ecc.

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16 03 prodotti fuori specifi ca e prodotti inutilizzati.

16 03 03* rifi uti inorganici, contenen-ti sostanze pericolose.

16 03 04 rifi uti inorganici, diversi da quelli di cui alla voce 16 03 03.

16 03 05* rifi uti organici, contenenti sostanze pericolose.

16 03 06 rifi uti organici, diversi da quelli di cui alla voce 16 03 05.

16 03 07* mercurio metallico

16 04 esplosivi di scarto.

16 04 01* munizioni di scarto.

16 04 02* fuochi artifi ciali di scarto.

16 04 03* altri esplosivi di scarto

16 05 gas in contenitori a pressio-ne e prodotti chimici di scarto.

16 05 04* gas in contenitori a pres-sione (compresi gli halon), contenenti sostanze pericolose.

16 05 05 gas in contenitori a pressio-ne, diversi da quelli di cui alla voce 16 05 04.

16 05 06* sostanze chimiche di labo-ratorio contenenti o costituite da so-stanze pericolose, comprese le miscele di sostanze chimiche di laboratorio.

16 05 07* sostanze chimiche inorga-niche di scarto contenenti o costituite da sostanze pericolose.

16 05 08* sostanze chimiche organi-che di scarto contenenti o costituite da sostanze pericolose.

16 05 09 sostanze chimiche di scarto diverse da quelle di cui alle voci 16 05 06, 16 05 07 e 16 05 08.

16 06 batterie ed accumulatori.

16 06 01* batterie al piombo.

16 06 02* batterie al nichel-cadmio.

16 06 03* batterie contenenti mercurio.

16 06 04 batterie alcaline (tranne 16 06 03).

16 06 05 altre batterie ed accumulatori.

16 06 06* elettroliti di batterie ed ac-cumulatori, oggetto di raccolta diffe-renziata.

16 07 rifi uti della pulizia di serbatoi e di fusti per trasporto e stoccaggio (tranne 05 e 13).

16 07 08* rifi uti contenenti olio.

16 07 09* rifi uti contenenti altre so-stanze pericolose.

16 07 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

16 08 catalizzatori esauriti.

16 08 01 catalizzatori esauriti conte-nenti oro, argento, renio, rodio, palla-dio, iridio o platino (tranne 16 08 07).

16 08 02* catalizzatori esauriti conte-nenti metalli di transizione pericolosi o composti di metalli di transizione pericolosi.

16 08 03 catalizzatori esauriti conte-nenti metalli di transizione o composti di metalli di transizione, non specifi ca-ti altrimenti.

16 08 04 catalizzatori liquidi esauriti per il cracking catalitico (tranne 16 08 07).

16 08 05* catalizzatori esauriti conte-nenti acido fosforico.

16 08 06* liquidi esauriti usati come catalizzatori.

16 08 07* catalizzatori esauriti conta-minati da sostanze pericolose.

16 09 sostanze ossidanti.

16 09 01* permanganati, ad esempio permanganato di potassio.

16 09 02* cromati, ad esempio cro-mato di potassio, dicromato di potas-sio o di sodio.

16 09 03* perossidi, ad esempio pe-rossido d’idrogeno.

16 09 04* sostanze ossidanti non spe-cifi cate altrimenti.

16 10 rifi uti liquidi acquosi desti-nati ad essere trattati fuori sito.

16 10 01* rifi uti liquidi acquosi, con-tenenti sostanze pericolose.

16 10 02 rifi uti liquidi acquosi, diversi da quelli di cui alla voce 16 10 01.

16 10 03* concentrati acquosi, conte-nenti sostanze pericolose.

16 10 04 concentrati acquosi, diversi da quelli di cui alla voce 16 10 03.

16 11 rifi uti di rivestimenti e mate-riali refrattari.

16 11 01* rivestimenti e materiali re-frattari a base di carbone provenienti dalle lavorazioni metallurgiche, conte-nenti sostanze pericolose.

16 11 02 rivestimenti e materiali re-frattari a base di carbone provenienti dalle lavorazioni metallurgiche, diversi da quelli di cui alla voce 16 11 01.

16 11 03* altri rivestimenti e materiali refrattari provenienti dalle lavorazioni metallurgiche, contenenti sostanze pericolose.

16 11 04 altri rivestimenti e materiali refrattari provenienti dalle lavorazioni metallurgiche, diversi da quelli di cui alla voce 16 11 03.

16 11 05* rivestimenti e materiali re-frattari provenienti da lavorazioni non metallurgiche, contenenti sostanze pericolose.

16 11 06 rivestimenti e materiali re-frattari provenienti da lavorazioni non metallurgiche, diversi da quelli di cui alla voce 16 11 05.

CODICE EUROPEO DEI RIFIUTI

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17 Rifi uti dalle attività di costruzione e demolizione (compreso il terreno prelevato da siti contaminati).

17 01 cemento, mattoni, mattonel-le e ceramiche.

17 01 01 cemento.

17 01 02 mattoni.

17 01 03 mattonelle e ceramiche.

17 01 06* miscugli o scorie di cemen-to, mattoni, mattonelle e ceramiche, contenenti sostanze pericolose.

17 01 07 miscugli o scorie di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche, diver-se da quelle di cui alla voce 17 01 06.

17 02 legno, vetro e plastica.

17 02 01 legno.

17 02 02 vetro.

17 02 03 plastica.

17 02 04* vetro, plastica e legno con-tenenti sostanze pericolose o da esse contaminati.

17 03 miscele bituminose, catrame di carbone e prodotti contenenti catrame.

17 03 01* miscele bituminose conte-nenti catrame di carbone.

17 03 02 miscele bituminose diverse da quelle di cui alla voce 17 03 01.

17 03 03* catrame di carbone e pro-dotti contenenti catrame.

17 04 metalli (incluse le loro leghe).

17 04 01 rame, bronzo, ottone.

17 04 02 alluminio.

17 04 03 piombo.

17 04 04 zinco.

17 04 05 ferro e acciaio.

17 04 06 stagno.

17 04 07 metalli misti.

17 04 09* rifi uti metallici contaminati da sostanze pericolose.

17 04 10* cavi, impregnati di olio, di catrame di carbone o di altre sostanze pericolose.

17 04 11 cavi, diversi da quelli di cui alla voce 17 04 10.

17 05 terra (compreso il terreno proveniente da siti contaminati), rocce e fanghi di dragaggio.

17 05 03* terra e rocce, contenenti sostanze pericolose.

17 05 04 terra e rocce, diverse da quelle di cui alla voce 17 05 03.

17 05 05* materiale di dragaggio contenente sostanze pericolose.

17 05 06 materiale di dragaggio, diver-so da quello di cui alla voce 17 05 05.

17 05 07* pietrisco per massicciate ferroviarie, contenente sostanze peri-colose.

17 05 08 pietrisco per massicciate fer-roviarie, diverso da quello di cui alla voce 17 05 07.

17 06 materiali isolanti e materiali da costruzione contenenti amianto.

17 06 01* materiali isolanti contenen-ti amianto.

17 06 03* altri materiali isolanti conte-nenti o costituiti da sostanze pericolose.

17 06 04 materiali isolanti diversi da quelli di cui alle voci 17 06 01 e 17 06 03.

17 06 05* materiali da costruzione contenenti amianto.

17 08 materiali da costruzione a base di gesso.

17 08 01* materiali da costruzione a base di gesso contaminati da sostanze pericolose.

17 08 02 materiali da costruzione a base di gesso diversi da quelli di cui alla voce 17 08 01.

17 09 altri rifi uti dell’attività di co-struzione e demolizione.

17 09 01* rifi uti dell’attività di costru-zione e demolizione, contenenti mer-curio.

17 09 02* rifi uti dell’attività di costru-zione e demolizione, contenenti PCB (ad esempio sigillanti contenenti PCB, pavimentazioni a base di resina con-tenenti PCB, elementi stagni in vetro contenenti PCB, condensatori conte-nenti PCB).

17 09 03* altri rifi uti dell’attività di costruzione e demolizione (compresi rifi uti misti) contenenti sostanze peri-colose.

17 09 04 rifi uti misti dell’attività di costruzione e demolizione, diversi da quelli di cui alle voci 17 09 01, 17 09 02 e 17 09 03.

18 Rifi uti prodotti dal settore sanitario e veterinario o da attività di ricerca collegate (tranne i rifi uti di cucina e di ristorazione che non derivino di-rettamente da cure sanitarie).

18 01 rifi uti dei reparti di maternità e rifi uti legati a diagnosi, tratta-mento e prevenzione delle malat-tie negli esseri umani.

18 01 01 oggetti da taglio (eccetto 18 01 03).

18 01 02 parti anatomiche ed organi incluse le sacche per il plasma e le ri-serve di sangue (tranne 18 01 03).

18 01 03* rifi uti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precau-zioni particolari per evitare infezioni.

18 01 04 rifi uti che non devono essere raccolti e smaltiti applicando precauzio-ni particolari per evitare infezioni (es. bende, ingessature, lenzuola, indumenti monouso, assorbenti igienici).

18 01 06* sostanze chimiche pericolo-se o contenenti sostanze pericolose.

18 01 07 sostanze chimiche diverse da quelle di cui alla voce 18 01 06.

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18 01 08* medicinali citotossici e cito-statici.

18 01 09 medicinali diversi da quelli di cui alla voce 18 01 08.

18 01 10* rifi uti di amalgama prodotti da interventi odontoiatrici.

18 02 rifi uti legati alle attività di ricerca e diagnosi, trattamento e prevenzione delle malattie negli animali.

18 02 01 oggetti da taglio (eccetto 18 02 02).

18 02 02* rifi uti che devono essere raccolti e smaltiti applicando precau-zioni particolari per evitare infezioni.

18 02 03 rifi uti che non devono essere raccolti e smaltiti applicando precau-zioni particolari per evitare infezioni.

18 02 05* sostanze chimiche peri-colose o contenenti sostanze peri-colose.

18 02 06 sostanze chimiche diverse da quelle di cui alla voce 18 02 05.

18 02 07* medicinali citotossici e cito-statici.

18 02 08 medicinali diversi da quelli di cui alla voce 18 02 07.

19 Rifi uti prodotti da impianti di trattamento dei rifi uti, impianti di trattamento delle acque refl ue fuori sito, nonché dalla potabiliz-zazione dell’acqua e dalla sua pre-parazione per uso industriale.

19 01 rifi uti da incenerimento o pi-rolisi di rifi uti.

19 01 02 materiali ferrosi estratti da ceneri pesanti.

19 01 05* residui di fi ltrazione pro-dotti dal trattamento dei fumi.

19 01 06* rifi uti liquidi acquosi pro-dotti dal trattamento dei fumi e di altri rifi uti liquidi acquosi.

19 01 07* rifi uti solidi prodotti dal trattamento dei fumi.

19 01 10* carbone attivo esaurito, im-piegato per il trattamento dei fumi.

19 01 11* ceneri pesanti e scorie, contenenti sostanze pericolose.

19 01 12 ceneri pesanti e scorie, diver-se da quelle di cui alla voce 19 01 11.

19 01 13* ceneri leggere, contenenti sostanze pericolose.

19 01 14 ceneri leggere, diverse da quelle di cui alla voce 19 01 13.

19 01 15* ceneri di caldaia, contenen-ti sostanze pericolose.

19 01 16 polveri di caldaia, diverse da quelle di cui alla voce 19 01 15.

19 01 17* rifi uti della pirolisi, conte-nenti sostanze pericolose.

19 01 18 rifi uti della pirolisi, diversi da quelli di cui alla voce 19 01 17.

19 01 19 sabbie dei reattori a letto fl uidizzato.

19 01 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

19 02 rifi uti prodotti da trattamen-ti chimico-fi sici di rifi uti (comprese decromatazione, decianizzazione, neutralizzazione).

19 02 03 rifi uti premiscelati composti esclusivamente da rifi uti non pericolosi.

19 02 04* Rifi uti premiscelati conte-nenti almeno un rifi uto pericoloso.

19 02 05* fanghi prodotti da tratta-menti chimico-fi sici, contenenti so-stanze pericolose.

19 02 06 fanghi prodotti da tratta-menti chimico-fi sici, diversi da quelli di cui alla voce 19 02 05.

19 02 07* oli e concentrati prodotti da processi di separazione.

19 02 08* rifi uti combustibili liquidi, contenenti sostanze pericolose.

19 02 09* rifi uti combustibili solidi, contenenti sostanze pericolose.

19 02 10 rifi uti combustibili, diversi da quelli di cui alle voci 19 02 08 e 19 02 09.

19 02 11* altri rifi uti contenenti so-stanze pericolose.

19 02 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

19 03 rrifi uti stabilizzati/solidifi cati.

19 03 04* rifi uti contrassegnati come pericolosi, parzialmente stabilizzati di-versi da quelli di cui al punto 19 03 08.

19 03 05 rifi uti stabilizzati diversi da quelli di cui alla voce 19 03 04.

19 03 06* rifi uti contrassegnati come pericolosi, solidifi cati.

19 03 07 rifi uti solidifi cati diversi da quelli di cui alla voce 19 03 06.

19 03 08* mercurio parzialmente sta-bilizzato

19 04 rifi uti vetrifi cati e rifi uti di vetrifi cazione.

19 04 01 rifi uti vetrifi cati.

19 04 02* ceneri leggere ed altri rifi uti dal trattamento dei fumi.

19 04 03* fase solida non vetrifi cata.

19 04 04 rifi uti liquidi acquosi prodotti dalla tempra di rifi uti vetrifi cati.

19 05 rifi uti prodotti dal tratta-mento aerobico di rifi uti solidi.

19 05 01 parte di rifi uti urbani e simili non destinata al compost.

19 05 02 parte di rifi uti animali e ve-getali non destinata al compost.

19 05 03 compost fuori specifi ca.

19 05 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

19 06 rifi uti prodotti dal tratta-mento anaerobico dei rifi uti.

19 06 03 liquidi prodotti dal tratta-mento anaerobico di rifi uti urbani.

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19 06 04 digestato prodotto dal trat-tamento anaerobico di rifi uti urbani.

19 06 05 liquidi prodotti dal tratta-mento anaerobico di rifi uti di origine animale o vegetale.

19 06 06 digestato prodotto dal trat-tamento anaerobico di rifi uti di origi-ne animale o vegetale.

19 06 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

19 07 percolato di discarica.

19 07 02* percolato di discarica, con-tenente sostanze pericolose.

19 07 03 percolato di discarica, diverso da quello di cui alla voce 19 07 02.

19 08 rifi uti prodotti dagli impianti per il trattamento delle acque re-fl ue, non specifi cati altrimenti.

19 08 01 residui di vagliatura.

19 08 02 rifi uti da dissabbiamento.

19 08 05 fanghi prodotti dal trattamen-to delle acque refl ue urbane.

19 08 06* resine a scambio ionico sa-turate o esaurite.

19 08 07* soluzioni e fanghi di rigene-razione delle resine a scambio ionico.

19 08 08* rifi uti prodotti da sistemi a membrana, contenenti sostanze peri-colose.

19 08 09 miscele di oli e grassi pro-dotte dalla separazione olio/acqua, contenenti esclusivamente oli e grassi commestibili.

19 08 10* miscele di oli e grassi prodot-te dalla separazione olio/acqua, diverse da quelle di cui alla voce 19 08 09.

19 08 11* fanghi prodotti dal trat-tamento biologico delle acque refl ue industriali, contenenti sostanze peri-colose.

19 08 12 fanghi prodotti dal tratta-mento biologico delle acque refl ue industriali, diversi da quelli di cui alla voce 19 08 11.

19 08 13* fanghi contenenti sostanze pericolose prodotti da altri trattamenti delle acque refl ue industriali.

19 08 14 fanghi prodotti da altri tratta-menti delle acque refl ue industriali, diver-si da quelli di cui alla voce 19 08 13.

19 08 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

19 09 rifi uti prodotti dalla potabi-lizzazione dell’acqua o dalla sua preparazione per uso industriale.

19 09 01 rifi uti solidi prodotti dai pro-cessi di fi ltrazione e vaglio primari.

19 09 02 fanghi prodotti dai processi di chiarifi cazione dell’acqua.

19 09 03 fanghi prodotti dai processi di decarbonatazione.

19 09 04 carbone attivo esaurito.

19 09 05 resine a scambio ionico satu-rate o esaurite.

19 09 06 soluzioni e fanghi di rigene-razione delle resine a scambio ionico.

19 09 99 rifi uti non specifi cati altri-menti.

19 10 rifi uti prodotti da operazioni di frantumazione di rifi uti conte-nenti metallo.

19 10 01 rifi uti di ferro e acciaio.

19 10 02 rifi uti di metalli non ferrosi.

19 10 03* frazioni leggere di fram-mentazione (fIuff-light) e polveri, con-tenenti sostanze pericolose.

19 10 04 frazioni leggere di fram-mentazione (fl uff-light) e polveri, di-verse da quelle di cui alla voce 19 10 03.

19 10 05* altre frazioni, contenenti sostanze pericolose.

19 10 06 altre frazioni, diverse da quelle di cui alla voce 19 10 05.

19 11 rifi uti prodotti dalla rigene-razione dell’olio.

19 11 01* fi ltri di argilla esauriti.

19 11 02* catrami acidi.

19 11 03* rifi uti liquidi acquosi.

19 11 04* rifi uti prodotti dalla purifi -cazione di carburanti tramite basi.

19 11 05* fanghi prodotti dal tratta-mento in loco degli effl uenti, conte-nenti sostanze pericolose.

19 11 06 fanghi prodotti dal tratta-mento in loco degli effl uenti, diversi da quelli di cui alla voce 19 11 05.

19 11 07* rifi uti prodotti dalla purifi -cazione dei fumi.

19 11 99 rifi uti non specifi cati altrimenti.

19 12 rifi uti prodotti dal trattamen-to meccanico dei rifi uti (ad esempio selezione, triturazione, compatta-zione, riduzione in pellet) non spe-cifi cati altrimenti.

19 12 01 carta e cartone.

19 12 02 metalli ferrosi.

19 12 03 metalli non ferrosi.

19 12 04 plastica e gomma.

19 12 05 vetro.

19 12 06* legno contenente sostanze pericolose.

19 12 07 legno diverso da quello di cui alla voce 19 12 06.

19 12 08 prodotti tessili.

19 12 09 minerali (ad esempio sabbia, rocce).

19 12 10 rifi uti combustibili (CDR: combustibile derivato da rifi uti).

CODICE EUROPEO DEI RIFIUTI

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19 12 11* altri rifi uti (compresi ma-teriali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifi uti, contenenti so-stanze pericolose.

19 12 12 altri rifi uti (compresi mate-riali misti) prodotti dal trattamento meccanico dei rifi uti, diversi da quelli di cui alla voce 19 12 11.

19 13 rifi uti prodotti dalle opera-zioni di bonifi ca di terreni e risana-mento delle acque di falda.

19 13 01* rifi uti solidi prodotti dalle operazioni di bonifi ca dei terreni, con-tenenti sostanze pericolose.

19 13 02 rifi uti solidi prodotti dalle ope-razioni di bonifi ca dei terreni, diversi da quelli di cui alla voce 19 13 01.

19 13 03* fanghi prodotti dalle ope-razioni di bonifi ca dei terreni, conte-nenti sostanze pericolose.

19 13 04 fanghi prodotti dalle opera-zioni di bonifi ca dei terreni, diversi da quelli di cui alla voce 19 13 03.

19 13 05* fanghi prodotti dalle ope-razioni di risanamento delle acque di falda, contenenti sostanze pericolose.

19 13 06 fanghi prodotti dalle ope-razioni di risanamento delle acque di falda, diversi da quelli di cui alla voce 19 13 05.

19 13 07* rifi uti liquidi acquosi e con-centrati acquosi prodotti dalle ope-razioni di risanamento delle acque di falda, contenenti sostanze pericolose.

19 13 08 rifi uti liquidi acquosi e con-centrati acquosi prodotti dalle ope-razioni di risanamento delle acque di falda, diversi da quelli di cui alla voce 19 13 07.

20 Rifi uti urbani (rifi uti domestici e assimilabili prodotti da attività commerciali e industriali nonché dalle istituzioni) inclusi i rifi uti del-la raccolta differenziata

20 01 frazioni oggetto di raccolta differenziata (tranne 15 01).

20 01 01 carta e cartone.

20 01 02 vetro.

20 01 08 rifi uti biodegradabili di cuci-ne e mense.

20 01 10 abbigliamento.

20 01 11 prodotti tessili.

20 01 13* solventi.

20 01 14* acidi.

20 01 15* sostanze alcaline.

20 01 17* prodotti fotochimici.

20 01 19* pesticidi.

20 01 21* tubi fl uorescenti ed altri rifi uti contenenti mercurio.

20 01 23* apparecchiature fuori uso contenenti clorofl uorocarburi.

20 01 25 oli e grassi commestibili.

20 01 26* oli e grassi diversi da quelli di cui alla voce 20 01 25.

20 01 27* vernici, inchiostri, adesivi e resine contenenti sostanze pericolose.

20 01 28 vernici, inchiostri, adesivi e resine diversi da quelli di cui alla voce 20 01 27.

20 01 29* detergenti contenenti so-stanze pericolose.

20 01 30 detergenti diversi da quelli di cui alla voce 20 01 29.

20 01 31* medicinali citotossici e cito-statici.

20 01 32 medicinali diversi da quelli di cui alla voce 20 01 31.

20 01 33* batterie e accumulatori di cui alle voci 16 06 01,16 06 02 e 16 06 03 nonché batterie e accumulatori non suddivisi contenenti tali batterie.

20 01 34 batterie e accumulatori diversi da quelli di cui alla voce 20 01 33.

20 01 35* apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso diverse da quelle di cui alla voce 20 01 21 e 20 01 23, contenenti componenti pericolosi (1).

(1) Fra i componenti pericolosi di apparec-chiature elettriche ed elettroniche posso-no rientrare gli accumulatori e le batterie di cui alle voci 16 06, contrassegnati come pericolosi; commutatori a mercu-rio, vetri di tubi a raggi catodici ed altri vetri radioattivi ecc.

20 01 36 apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso, diverse da quelle di cui alle voci 20 01 21, 20 01 23 e 20 01 35.

20 01 37* legno, contenente sostan-ze pericolose.

20 01 38 legno, diverso da quello di cui alla voce 20 01 37.

20 01 39 plastica.

20 01 40 metallo.

20 01 41 rifi uti prodotti dalla pulizia di camini e ciminiere.

20 01 99 altre frazioni non specifi cate altrimenti.

20 02 rifi uti prodotti da giardini e parchi (inclusi i rifi uti provenienti da cimiteri).

20 02 01 rifi uti biodegradabili.

20 02 02 terra e roccia.

20 02 03 altri rifi uti non biodegrada-bili.

20 03 altri rifi uti urbani.

20 03 01 rifi uti urbani non differen-ziati.

20 03 02 rifi uti dei mercati.

20 03 03 residui della pulizia stradale.

20 03 04 fanghi delle fosse settiche.

20 03 06 rifi uti della pulizia delle fo-gnature.

20 03 07 rifi uti ingombranti.

20 03 99 rifi uti urbani non specifi cati altrimenti.

CODICE EUROPEO DEI RIFIUTI

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CARATTERISTICHE DI PERICOLODEI RIFIUTI

REGOLAMENTO (UE) N. 1357/2014 della Commissione del 18 dicembre 2014 che sostituisce l’allegato III della direttiva 2008/98/CE del Parlamento europeo e del Consiglio relativa ai rifi uti e che abroga alcune direttive.

«ALLEGATO III CARATTERISTICHE DI PERICOLO PER I RIFIUTI

HP 1 “Esplosivo”: rifi uto che può, per reazione chimica, sviluppare gas a una tempera-tura, una pressione e una velocità tali da causare danni nell’area circostante. Sono inclu-si i rifi uti pirotecnici, i rifi uti di perossidi organici esplosivi e i rifi uti autoreattivi esplosivi. Il rifi uto che contiene una o più sostanze classifi cate con uno dei codici di classe e categoria di pericolo e uno dei codici di indicazione di pericolo fi guranti nella tabella 1 è valutato rispetto alla caratteristica di pericolo HP 1, ove opportuno e proporzionato, in base ai metodi di prova. Se la presenza di una sostanza, una miscela o un articolo indica che il rifi uto è esplosivo, esso è classifi cato come rifi uto pericoloso di tipo HP 1.

Codici di classe e categoria di pericolo

Codici di indicazione di pericolo

Unst. Expl. H200

Expl. 1.1 H201

Expl. 1.2 H202

Expl. 1.3 H203

Expl. 1.4 H204

Self-react. AH240

Org. Perox. A

Self-react. BH241

Org. Perox. B

Tabella 1 - Codici di classe e categoria di pericolo e codici di indicazione di pericolo per i componenti di rifi uti ai fi ni della classifi cazione dei rifi uti come rifi uti pericolosi di tipo HP 1.

HP 2 “Comburente”: rifi uto capace, in genere per apporto di ossigeno, di provocare o favorire la combustione di altre materie. Il rifi uto che contiene una o più sostanze classi-fi cate con uno dei codici di classe e categoria di pericolo e uno dei codici di indicazione di pericolo fi guranti nella tabella 2 è valutato rispetto alla caratteristica di pericolo HP 2, ove opportuno e proporzionato, in base ai metodi di prova. Se la presenza di una sostanza indica che il rifi uto è comburente, esso è classifi cato come rifi uto pericoloso di tipo HP 2.

HP 3 “Infi ammabile”: - rifi uto liquido infi ammabile: rifi uto liquido il cui punto di in-fi ammabilità è inferiore a 60 °C oppure rifi uto di gasolio, carburanti diesel e oli da riscaldamento leggeri il cui punto di infi ammabilità è superiore a 55 °C e inferiore o pari a 75 °C; - rifi uto solido e liquido piroforico infi ammabile: rifi uto solido o liquido che, anche in piccole quantità, può infi ammarsi in meno di cinque minuti quando entra in contatto con l’aria; - rifi uto solido infi ammabile: rifi uto solido facilmente infi ammabile o che può provocare o favorire un incendio per sfregamento; - rifi uto gassoso infi am-mabile: rifi uto gassoso che si infi amma a contatto con l’aria a 20 °C e a pressione normale di 101,3 kPa; - rifi uto idroreattivo: rifi uto che, a contatto con l’acqua, sviluppa gas infi ammabili in quantità pericolose; - altri rifi uti infi ammabili: aerosol infi ammabili, rifi uti autoriscaldanti infi ammabili, perossidi organici infi ammabili e rifi uti autoreattivi infi ammabili. Il rifi uto che contiene una o più sostanze classifi cate con uno dei codici di classe e categoria di pericolo e uno dei codici di indicazione di pericolo fi guranti nella tabella 3 è valutato, ove opportuno e proporzionato, in base ai metodi di prova. Se la presenza di una sostanza indica che il rifi uto è infi ammabile, esso è classifi cato come rifi uto pericoloso di tipo HP 3.

Codici di classe e categoria di pericolo

Codici di indicazione di pericolo

Ox. Gas 1 H270

Ox. Liq. 1H271

Ox. Sol. 1

Ox. Liq. 2, Ox. Liq. 3H272

Ox. Sol. 2, Ox. Sol. 3

Tabella 2 - Codici di classe e categoria di pericolo e codici di indicazione di pericolo per la classifi cazione dei rifi uti come rifi uti pericolosi di tipo HP 2.

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CARETTERISTICHE DI PERICOLO DEI RIFIUTI

Tabella 3 - Codici di classe e categoria di pericolo e codici di indicazione di pericolo per i componenti di rifi uti ai fi ni della classifi cazione dei rifi uti come rifi uti pericolosi di tipo HP 3

Codici di classe e categoria di pericolo

Codici di indicazione di pericolo

Flam. Gas 1 H220

Flam. Gas 2 H221

Aerosol 1 H222

Aerosol 2 H223

Flam. Liq. 1 H224

Flam. Liq. 2 H225

Flam. Liq. 3 H226

Flam. Sol. 1H228

Flam. Sol. 2

Self-react. CD

H242Self-react. EF

Org. Perox. CD

Org. Perox. EF

Pyr. Liq. 1H250

Pyr. Sol. 1

Self-heat.1 H251

Self-heat. 2 H252

Water-react. 1 H260

Water-react. 2 - Water-react. 3 H261

HP 4 “Irritante - Irritazione cutanea e lesioni oculari”: rifi uto la cui applicazione può provocare irritazione cutanea o lesioni oculari. Il rifi uto che contiene una o più sostanze in concentrazioni superiori al valore soglia, che sono classifi cate con uno dei seguenti codici di classe e categoria di pericolo e codici di indicazione di pericolo e uno o più dei seguenti limiti di concentrazione è superato o raggiunto, è classifi cato come rifi uto pericoloso di tipo HP 4. Il valore soglia di cui tenere conto in sede di valutazione riguardo ai codici Skin corr. 1A (H314), Skin irrit. 2 (H315), Eye dam. 1 (H318) e Eye irrit. 2 (H319) è pari a 1 %. Se la somma delle concentrazioni di tutte le sostanze classifi cate con il codice Skin corr. 1A (H314) è pari o superiore a 1 %, il rifi uto è classifi cato come rifi uto pericoloso di tipo HP 4. Se la somma delle concentrazioni di tutte le sostanze classifi cate con il codice H318 è pari o superiore a 10 %, il rifi uto è classifi cato come rifi uto pericoloso di tipo HP 4. Se la somma delle concentrazioni di tutte le sostanze classifi cate con i codici H315 e H319 è pari o superiore a 20 %, il rifi uto è classifi cato come rifi uto pericoloso di tipo HP 4. Si noti che i rifi uti contenenti sostanze classifi cate con il codice H314 (Skin corr.1A, 1B o 1C) in quantità superiori o pari a 5 % sono classifi cati come rifi uti pericolosi di tipo HP 8. La caratteristica di pericolo HP 4 non si applica se il rifi uto è classifi cato come HP 8.

HP 5 “Tossicità specifi ca per organi bersaglio (STOT)/Tossicità in caso di aspira-zione”: rifi uto che può causare tossicità specifi ca per organi bersaglio con un’esposi-zione singola o ripetuta, oppure può provocare effetti tossici acuti in seguito all’aspira-zione. Il rifi uto che contiene una o più sostanze classifi cate con uno dei codici di classe e categoria di pericolo e uno dei codici di indicazione di pericolo fi guranti nella tabella 4, e uno o più limiti di concentrazione fi guranti nella tabella 4 è superato o raggiunto, è classifi cato come rifi uto pericoloso di tipo HP 5. Se il rifi uto contiene sostanze classifi ca-te come STOT, la concentrazione di una singola sostanza deve essere superiore o pari al limite di concentrazione affi nché il rifi uto sia classifi cato come rifi uto pericoloso di tipo HP 5. Se il rifi uto contiene una o più sostanze classifi cate come Asp. Tox. 1 e la somma di tali sostanze è pari o superiore al limite di concentrazione, il rifi uto è classifi cato come rifi uto pericoloso di tipo HP 5 solo se la viscosità cinematica totale (a 40 °C) non è superiore a 20,5 mm2/s. (1)

(1) La viscosità cinematica è determinata unicamente per i fl uidi.

Tabella 4 - Codici di classe e categoria di pericolo e codici di indicazione di pericolo per i componenti di rifi uti e i relativi limiti di concentrazione ai fi ni della classifi cazione dei rifi uti come rifi uti pericolosi di tipo HP 5.

Codici di classe e categoria di pericolo

Codici di indicazione di pericolo

Limite di concentrazione

STOT SE 1 H370 1%

STOT SE 2 H371 10%

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CARETTERISTICHE DI PERICOLO DEI RIFIUTI

STOT SE 3 H335 20%

STOT RE 1 H372 1%

STOT RE 2 H373 10%

Asp. Tox. 1 H304 10%

HP 6 “Tossicità acuta”: rifi uto che può provocare effetti tossici acuti in seguito alla somministrazione per via orale o cutanea, o in seguito all’esposizione per inalazione. Se la somma delle concentrazioni di tutte le sostanze contenute in un rifi uto, classifi cate con una classe e categoria di pericolo di tossicità acuta e un codice di indicazione di pe-ricolo di cui alla tabella 5, supera o raggiunge la soglia che fi gura nella suddetta tabella, il rifi uto è classifi cato come rifi uto pericoloso di tipo HP 6. Se il rifi uto contiene più di una sostanza classifi cata come tossica acuta, la somma delle concentrazioni è necessa-ria solo per le sostanze che rientrano nella stessa categoria di pericolo. I seguenti valori soglia sono da prendere in considerazione in sede di valutazione: - per i codici Acute Tox. 1, 2 o 3 (H300, H310, H330, H301, H311, H331): 0,1 %; - per il codice Acute Tox.4 (H302, H312, H332): 1%.

Tabella 5 - Codici di classe e categoria di pericolo e codici di indicazione di pericolo per i componenti di rifi uti e i relativi limiti di concentrazione ai fi ni della classifi cazione dei rifi uti come rifi uti pericolosi di tipo HP 6.

Codici di classe e categoria di pericolo

Codici di indicazione di pericolo

Limite di concentrazione

Acute Tox. 1 (Oral) H300 0,1%

Acute Tox. 2 (Oral) H300 0,25%

Acute Tox. 3 (Oral) H301 5%

Acute Tox. 4 (Oral) H302 25%

Acute Tox. 1 (Dermal) H310 0,25%

Acute Tox. 2 (Dermal) H310 2,5%

Acute Tox. 3 (Dermal) H311 15%

Acute Tox. 4 (Dermal) H312 55%

Acute Tox. 1 (Inhal.) H330 0,1%

Acute Tox. 2 (Inhal.) H330 0,5%

Acute Tox. 3 (Inhal.) H331 3,5%

Acute Tox. 4 (Inhal.) H332 22,5%

HP 7 “Cancerogeno”: rifi uto che causa il cancro o ne aumenta l’incidenza. Il rifi uto che contiene una sostanza classifi cata con uno dei seguenti codici di classe e categoria di pericolo e codici di indicazione di pericolo e supera o raggiunge uno dei limiti di concentrazione che fi gurano nella tabella 6 è classifi cato come rifi uto pericoloso di tipo HP 7. Se il rifi uto contiene più di una sostanza classifi cata come cancerogena, la concen-trazione di una singola sostanza deve essere superiore o pari al limite di concentrazione affi nché il rifi uto sia classifi cato come rifi uto pericoloso di tipo HP 7.

Tabella 6 - Codici di classe e categoria di pericolo e codici di indicazione di pericolo per i componenti di rifi uti e i relativi limiti di concentrazione ai fi ni della classifi cazione dei rifi uti come rifi uti pericolosi di tipo HP 7

Codici di classe e categoria di pericolo

Codici di indicazione di pericolo

Limite di concentrazione

Carc. 1AH350 0,1%

Carc. 1B

Carc. 2 H351 1,0%

HP 8 “Corrosivo”: rifi uto la cui applicazione può provocare corrosione cutanea. Il ri-fi uto che contiene una o più sostanze classifi cate come Skin corr. 1A, 1B o 1C (H314) e la somma delle loro concentrazioni è pari o superiore a 5 % è classifi cato come rifi uto pericoloso di tipo HP 8. Il valore soglia di cui tenere conto in sede di valutazione riguardo ai codici Skin corr. 1A, 1B e 1C (H314) è 1,0 %.

HP 9 “Infettivo”: rifi uto contenente microrganismi vitali o loro tossine che sono cause note, o a ragion veduta ritenuti tali, di malattie nell’uomo o in altri organismi viventi. L’attribuzione della caratteristica di pericolo HP 9 è valutata in base alle norme stabilite nei documenti di riferimento o nella legislazione degli Stati membri.

HP 10 “Tossico per la produzione”: rifi uto che ha effetti nocivi sulla funzione sessuale e sulla fertilità degli uomini e delle donne adulti, nonché sullo sviluppo della progenie. Il rifi uto che contiene una sostanza classifi cata con uno dei seguenti codici di classe e ca-tegoria di pericolo e codici di indicazione di pericolo e supera o raggiunge uno dei limiti di concentrazione fi guranti nella tabella 7 è classifi cato come rifi uto pericoloso di tipo HP 10. Se il rifi uto contiene più di una sostanza classifi cata come tossica per la riprodu-zione, la concentrazione di una singola sostanza deve essere superiore o pari al limite di concentrazione affi nché il rifi uto sia classifi cato come rifi uto pericoloso di tipo HP 10.

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CARETTERISTICHE DI PERICOLO DEI RIFIUTI

Tabella 7 - Codici di classe e categoria di pericolo e codici di indicazione di pericolo per i componenti di rifi uti e i relativi limiti di concentrazione ai fi ni della classifi cazione dei rifi uti come rifi uti pericolosi di tipo HP 10

Codici di classe e categoria di pericolo

Codici di indicazione di pericolo

Limite di concentrazione

Repr. 1AH360 0,3%

Repr. 1B

Repr. 2 H361 3,0%

HP 11 “Mutageno”: rifi uto che può causare una mutazione, ossia una variazione per-manente della quantità o della struttura del materiale genetico di una cellula. Il rifi uto che contiene una sostanza classifi cata con uno dei seguenti codici di classe e categoria di pericolo e codici di indicazione di pericolo e supera o raggiunge uno dei limiti di con-centrazione fi guranti nella tabella 8 è classifi cato come rifi uto pericoloso di tipo HP 11. Se il rifi uto contiene più di una sostanza classifi cata come mutagena, la concentrazione di una singola sostanza deve essere superiore o pari al limite di concentrazione affi nché il rifi uto sia classifi cato come rifi uto pericoloso di tipo HP 11.

Tabella 8 - Codici di classe e categoria di pericolo e codici di indicazione di pericolo per i componenti di rifi uti e i relativi limiti di concentrazione ai fi ni della classifi cazione dei rifi uti come rifi uti pericolosi di tipo HP 11

Codici di classe e categoria di pericolo

Codici di indicazione di pericolo

Limite di concentrazione

Muta. 1AH340 0,1%

Muta. 1B

Muta. 2 H341 1,0%

HP 12 “Liberazione di gas a tossicità acuta”: rifi uto che libera gas a tossicità acuta (Acute Tox. 1, 2 o 3) a contatto con l’acqua o con un acido. Il rifi uto che contiene una sostanza contrassegnata con una delle informazioni supplementari sui pericoli EUH029, EUH031 e EUH032 è classifi cato come rifi uto pericoloso di tipo HP 12 in base ai metodi di prova o alle linee guida.

HP 13 “Sensibilizzante”: rifi uto che contiene una o più sostanze note per essere all’o-rigine di effetti di sensibilizzazione per la pelle o gli organi respiratori. Il rifi uto che con-tiene una sostanza classifi cata come sensibilizzante ed è contrassegnato con il codice di indicazione di pericolo H317 o H334, e una singola sostanza è pari o superiore al limite di concentrazione del 10 %, è classifi cato come rifi uto pericoloso di tipo HP 13.

HP 14 “Ecotossico”: rifi uto che presenta o può presentare rischi immediati o differiti per uno o più comparti ambientali (1).

HP 15 “Rifi uto che non possiede direttamente una delle caratteristiche di pericolo summenzionate ma può manifestarla successivamente”. Il rifi uto che contiene una o più sostanze contrassegnate con una delle indicazioni di pericolo o con una delle informa-zioni supplementari sui pericoli fi guranti nella tabella 9 è classifi cato come rifi uto pericoloso con il codice HP 15, a meno che si presenti sotto una forma tale da non potere in nessun caso manifestare caratteristiche esplosive o potenzialmente esplosive.

Tabella 9 - Indicazioni di pericolo e informazioni supplementari sui pericoli per i compo-nenti di rifi uti ai fi ni della classifi cazione dei rifi uti come rifi uti pericolosi di tipo HP 15

Indicazioni di pericolo/Informazioni supplementari sui pericoli

Pericolo di esplosione di massa in caso di incendio H205

Esplosivo allo stato secco EUH001

Può formare perossidi esplosivi EUH019

Rischio di esplosione per riscaldamento in ambiente confi nato

EUH044

(1) Vedi Legge 6 agosto 2015 n.125 - conversione del DI 78/2015 in materia di Enti Territoriali - Caratteristiche di pericolo dei rifi uti - HP 14 (Ecotossico)

“Allo scopo di favorire la corretta gestione dei Centri di raccolta comunale per il con-ferimento dei rifi uti presso gli impianti di destino, nonché per l’idonea classifi cazione dei rifi uti, nelle more dell’adozione, da parte della Commissione europea, di specifi ci criteri per l’attribuzione ai rifi uti della caratteristica di pericolo HP 14 «ecotossico», tale caratteristica viene attribuita secondo le modalità dell’Accordo europeo relativo al tra-sporto internazionale delle merci pericolose su strada (ADR) per la classe 9 - M6 e M7.”

Gli Stati membri possono inoltre attribuire a un rifi uto la caratteristica di pericolo HP 15 in base ad altri criteri applicabili, quali la valutazione del prodotto di lisciviazione.

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SMALTIMENTO IN DISCARICA

DM 27 settembre 2010 (modifi cato dal DM 24 giugno 2015)DEFINIZIONE DEI CRITERI DI AMMISSIBILITÀ DEI RIFIUTI IN DISCARICA Art. 5 - IMPIANTI DI DISCARICA PER RIFIUTI INERTI1. Fatto salvo quanto previsto dall’art. 10 del presente decreto, sono smaltiti nelle discariche

per rifi uti inerti:a) i rifi uti elencati nella tabella 1 senza essere sottoposti ad accertamento analitico, in quan-

to sono considerati già conformi ai criteri specifi cati nella defi nizione di rifi uti inerti di cui al l’art. 2, comma 1, lettera e) del decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36 ed ai criteri di ammissibilità stabiliti dal presente decreto. Si deve trattare di una singola tipologia di rifi uti proveniente da un unico processo produttivo. Sono ammesse, insieme, diverse tipologie di rifi uti elencati nella tabella 1, purché provenienti dallo stesso processo pro-duttivo;

b) i rifi uti inerti che, a seguito della caratterizzazione di base di cui al l’art. 2, soddisfano i seguenti requisiti:

- sottoposti a test di cessione di cui all’allegato 3 del presente decreto, presentano un eluato conforme alle concentrazioni fi ssate nella tabella 2 del presente decreto;

- non contengono contaminanti organici in concentrazioni superiori a quelle indicate nella tabella 3 del presente decreto.

2. È vietato il conferimento in discarica per inerti di rifi uti che contengono PCB, come defi -niti dal decreto legislativo 22 maggio 1999, n. 209, in concentrazione superiore a 1 mg/kg e che contengono diossine e furani, calcolati secondo i fattori di equivalenza di cui alla tabella 4, in concentrazione superiore a 0,0001 mg/kg. Per gli altri inquinanti organici persistenti si applicano i limiti di cui all’allegato IV del Regolamento (CE) n. 850/2004 e successive modifi cazioni.

3. Qualora sia dubbia la conformità dei rifi uti ai criteri specifi cati nella defi nizione di rifi uti inerti di cui all’art. 2, comma 1, lettera e) del decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36, ovvero si sospetti una contaminazione (da un esame visivo in rel azione all’origine del rifi uto), anche i rifi uti di cui alla tabella 1 sono sottoposti ad analisi o semplicemente respinti dal gestore. l rifi uti elencati non possono essere ammessi in una discarica per rifi uti inerti se risultano contaminati o contengono altri materiali o sostanze come me-talli, amianto, plastica, sostanze chimiche in quantità tale da aumentare il rischio per l’ambiente o da determinare il loro smaltimento in una discarica appartenente ad una categoria diversa.

Codice Descrizione Restrizioni

10 11 03 Scarti di materiali in fi bra a base di vetro ** Solo se privi di leganti organici

15 01 07 Imballaggi in vetro

17 01 01 Cemento Solamente i rifi uti selezionati da costruzione e demolizione (*)

17 01 02 Mattoni Solamente i rifi uti selezionati da costruzione e demolizione (*)

17 01 03 Mattonelle e ceramiche Solamente i rifi uti selezionati da costruzione e demolizione (*)

17 01 07 Miscugli di cemento, mattoni, mattonelle e ceramiche

Solamente i rifi uti selezionati da costruzione e demolizione (*)

17 02 02 Vetro

17 05 04 Terre e rocce ***Esclusi i primi 30 cm di suolo, la torba e purché non provenienti da siti contaminati

19 12 05 Vetro

20 01 02 Vetro Solamente vetro raccolto separatamente

20 02 02 Terre e rocce Solo rifi uti di giardini e parchi; eccetto terra vegetale e torba

Tabella 1 - Rifi uti inerti per i quali è consentito lo smaltimento in discarica per rifi uti inerti senza preventiva caratterizzazione:

(*) Rifi uti contenenti una percentuale minoritaria di metalli, plastica, terra, sostanze organiche, legno, gomma, ecc, ed i rifi uti di cui al codice 17 09 04. L’origine dei rifi uti deve essere nota.

- Esclusi i rifi uti prodotti dalla costruzione e dalla demolizione provenienti da costruzioni contami-nate da sostanze pericolose inorganiche o organiche, ad esempio a causa dei processi produttivi adottati nell’edifi cio, dell’inquinamento del suolo, dello stoccaggio e dell’impiego di pesticidi o di altre sostanze pericolose, eccetera, a meno che non sia possibile escludere che la costruzione demolita fosse contaminata in misura signifi cativa.

- Esclusi i rifi uti prodotti dalla costruzione e dalla demolizione provenienti da costruzioni trattate, coperte o dipinte con materiali contenenti sostanze pericolose in quantità notevole.

(**) Inclusi gli scarti di produzione del cristallo. (* * *) Inclusi i rifi uti di cui al codice 01 04 13.

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SMALTIMENTO IN DISCARICA

Tabella 3 - Limiti di accettabilità per i composti organici in discariche per rifi uti inertiParametri Valori mg/kg

TOC (*) 30.000 (*)

BTEX 6

Olio minerale (da C10 a C40) 500

(*) Per i terreni l’autorità competente può accettare un valore limite più elevato, purché non si superi il valore di 500 mg/kg per il carbonio organico disciolto a pH 7 (DOC7).

Parametro L/S= 10 l/kg - mg/l

As 0,05

Ba 2

Cd 0,004

Cr totale 0,05

Cu 0,2

Hg 0,001

Mo 0,05

Ni 0,04

Pb 0,05

Sb 0,006

Se 0,01

Zn 0,4

Cloruri 80

Fluoruri 1

Solfati 100

Indice fenolo 0,1

DOC (*) 50

TDS (**) 400

Tabella 2 - Limiti di concentrazione nell’eluato per l’accettabilità in discariche per rifi uti inerti:

(*) Nel caso in cui i rifi uti non rispettino i valori riportati per il DOC al proprio valore di pH, possono essere sottoposti ai test con una proporzione liquido/solido L/S = 10 l/kg e con un pH compreso tra 7,5 e 8,0. l rifi uti possono essere considerati conformi ai criteri di ammissibilità per il carbonio organico disciolto se il risultato della prova non supera 50mg/l.

(* *) È possibile servirsi dei valori per il TDS (Solidi disciolti totali) in alternativa ai valori per i solfati e per i cloruri.

Art. 6 - IMPIANTI DI DISCARICA PER RIFIUTI NON PERICOLOSI 1. Nelle discariche per rifi uti non pericolosi è consentito lo smaltimento, senza caratterizzazio-

ne analitica, dei seguenti rifi uti: a) i rifi uti urbani di cui all’art. 2, comma 1, lettera b), del decreto legislativo 13 gennaio

2003, n. 36, classifi cati come non pericolosi nel capitolo 20 dell’elenco europeo dei rifi uti, le frazioni non pericolose dei rifi uti domestici raccolti separatamente e i rifi uti non pericolosi assimilati per qualità e quantità ai rifi uti urbani;

b) i rifi uti non pericolosi individuati in una lista positiva defi nita con decreto del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, di concerto con i Ministri delle Attività Produttive e della Salute, sentito il parere della Conferenza Stato - Regioni.

2. l rifi uti di cui al comma 1, lettera a) sono ammessi in questa tipologia di discarica se risultano conformi a quanto previsto dall’art. 7 del decreto legislativo 36 del 2003; non sono ammessi se risultano contaminati a un livello tale che il rischio associato al rifi uto giustifi ca il loro smaltimento in altri impianti. Detti rifi uti non possono essere ammessi in aree in cui sono ammessi rifi uti pericolosi stabili e non reattivi.

3. Fatto salvo quanto previsto all’art. 10 del presente decreto, nelle discariche per rifi uti non pericolosi sono smaltiti rifi uti non pericolosi che hanno una concentrazione di so-stanza secca non inferiore al 25% e che, sottoposti a test di cessione di cui all’allegato 3, presentano un eluato conforme alle concentrazioni fi ssate in tabella 5a.

4. Fatto salvo quanto previsto all’articolo 10 del presente decreto, nelle discariche per rifi uti non pericolosi sono, altresì, smaltiti rifi uti pericolosi stabili non reattivi (cioè rifi uti che, sottoposti a trattamento preliminare, ad esempio di solidifi cazione/stabilizzazione, vetrifi cazione, presentano un comportamento alla lisciviazione che non subisca alterazioni negative nel lungo periodo nelle condizioni di collocazione in discarica) che:

a) sottoposti a test di cessione di cui all’allegato 3 presentano un eluato conforme alle concentrazioni fi ssate in tabella 5a;

b) hanno una concentrazione in carbonio organico totale (TOC) non superiore al 5%;

c) hanno il pH non inferiore a 6 e la concentrazione di sostanza secca non inferiore al 25%;

d) tali rifi uti non devono essere smaltiti in aree destinate ai rifi uti non pericolosi biode-gradabili.

d-bis) sottoposti a idonee prove geotecniche dimostrano adeguata stabilità fi sica e ca-pacità di carico. Per tale valutazione è possibile riferirsi ai criteri di accettazione Wac dell’Agenzia per la protezione dell’ambiente del Regno Unito;

d-ter) sono sottoposti alla valutazione della capacità di neutralizzazione degli acidi, utiliz-zando i test di cessione secondo i metodi Cen/Ts 14429 o Cen/Ts 14997.

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5. Fatto salvo quanto previsto dall’art. 10 del presente decreto, nelle aree delle discari-che per rifi uti non pericolosi destinate a ricevere rifi uti pericolosi stabili e non reattivi, possono essere smaltiti rifi uti non pericolosi che rispettino le condizioni di cui alla tabella 5a.

6. Fatto salvo quanto previsto dall’art. 10 del presente decreto, in discarica per rifi uti non pericolosi è vietato il conferimento di rifi uti che:

a) contengono PCB come defi niti dal decreto legislativo 22 maggio 1999, n. 209, in concentrazione superiore a 10 mg/kg;

b) contengono diossine o furani calcolati secondo i fattori di equivalenza di cui alla tabella 4 in concentrazioni superiori a 0.002 mg/kg;

c) contengono inquinanti organici persistenti di cui al regolamento (CE) n. 850/2004 e successive modifi cazioni, non individuati nelle precedenti lettere a) e b), in concentra-zioni superiori ai limiti di cui all’allegato IV del medesimo regolamento.

7. Possono essere inoltre smaltiti in discarica per rifi uti non pericolosi i seguenti rifi uti:a) i rifi uti costituiti da fi bre minerali artifi ciali, indipendentemente dalla loro classifi cazione

come pericolosi o non pericolosi. Il deposito dei rifi uti contenenti fi bre minerali artifi -ciali deve avvenire direttamente all’interno della discarica in celle appositamente ed esclusivamente dedicate ed effettuato in modo tale da evitare la frantumazione dei materiali. Dette celle sono realizzate con gli stessi criteri adottati per le discariche dei rifi uti inerti. Le celle sono coltivate ricorrendo a sistemi che prevedano la realizzazione di settori o trincee. Sono spaziate in modo da consentire il passaggio degli automezzi senza causare la frantumazione dei rifi uti contenenti fi bre minerali artifi ciali. Entro la giornata di conferimento deve essere assicurata la ricopertura del rifi uto con materiale adeguato, avente consistenza plastica, in modo da adattarsi alla forma ed ai volumi dei materiali da ricoprire e da costituire un’adeguata protezione contro la dispersione di fi bre. Nella defi nizione dell’uso dell’area dopo la chiusura devono essere prese misure adatte ad impedire contatto tra rifi uti e persone;

b) i materiali non pericolosi a base di gesso. Tali rifi uti non devono essere depositati in aree destinate ai rifi uti non pericolosi biodegradabili; l rifi uti collocati in discarica insieme ai materiali a base di gesso devono avere una concentrazione in TOC non superiore al 5% ed un valore di DOC non superiore al limite di cui alla tabella 5a;

c) i materiali edili contenenti amianto legato in matrici cementizie o resinoidi in conformità con l’art. 7, comma 3, lettera c) del decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36 senza essere sottoposti a prove. Le discariche che ricevono tali materiali devono rispettare i requisiti indicati all’allegato 2 del presente decreto. In questo caso le prescrizioni stabi-lite nell’allegato 1, punti 2.4.2 e 2.4.3 del decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36 possono essere ridotte dall’autorità territorialmente competente.

Parametro L/S= 10 l/kg - mg/l

As 0,2

Ba 10

Cd 0,1

Cr totale 1

Cu 5

Hg 0,02

Mo 1

Ni 1

Pb 1

Sb 0,07

Se 0,05

Zn 5

Cloruri 2.500

Fluoruri 15

Solfati 5.000

DOC (*) (**) 100

TDS (***) 10.000

Tabella 5 - Limiti di concentrazione nell’eluato per l’accettibilità in discariche per rifi uti non pericolosi

(*) li limite di concentrazione per il parametro DOC non si applica alle seguenti tipologie di rifi uti:a) fanghi prodotti dal trattamento e dalla preparazione di alimenti individuati dai codici dell’elenco eu-

ropeo dei rifi uti 020301, 020305, 020403, 020502, 020603, 020705, fanghi e rifi uti derivanti dalla produzione e dalla lavorazione di polpa carta e cartone (codici dell’elenco europeo dei rifi uti 030301, 030302, 030305, 030307, 030308, 030309, 030310, 030311 e 030399), fanghi prodotti dal tratta-mento delle acque refl ue urbane (codice dell’elenco europeo dei rifi uti 190805), fanghi delle fosse setti-che (200304) e rifi uti dal trattamento biologico individuati dal codice 190501, purché trattati mediante processi idonei a ridurne in modo consistente l’attività biologica, quali il compostaggio, la digestione anaerobica, i trattamenti termici ovvero altri trattamenti individuati come Bat per i rifi uti a matrice organica dal DM 29 gennaio 2007;

b) fanghi individuati dai codici dell’elenco europeo dei rifi uti 040106, 040107, 040220, 050110, 050113, 070112, 070212, 070312, 070412, 070512, 070612, 070712, 170506, 190812, 190814, 190902, 190903, 191304, 191306, purché trattati mediante processi idonei a ridurre in modo consistente il contenuto di sostanze organiche;

c) rifi uti prodotti dal trattamento delle acque refl ue urbane individuati dai codici dell’elenco europeo dei rifi uti 190801 e 190802;

d) rifi uti della pulizia delle fognature (200306);

SMALTIMENTO IN DISCARICA

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Parametro L/S= 10 l/kg - mg/l

As 0,2

Ba 10

Cd 0,1

Cr totale 1

Cu 5

Hg 0,02

Mo 1

Ni 1

Pb 1

Sb 0,07

Se 0,05

Zn 5

Cloruri 1.500

Fluoruri 15

Solfati 2.000

DOC (*) 80

TDS (**) 6.000

Tabella 5a - Limiti di concentrazione nell’eluato per l’accettabilità di rifi uti pericolosi stabili non reattivi in discariche per rifi uti non pericolosi

e) rifi uti prodotti dalla pulizia di camini e cimin iere individuati dal codice dell’elenco europeo dei rifi uti 200141;

f) rifi uti derivanti dal trattamento meccanico (ad esempio selezione) individuati dai codici 19.12.10 e 191212;

g) rifi uti derivanti dal trattamento biologico dei rifi uti, individuati dai codici 190501, 190503, 190604 e 190606, purché sia garantita la conformità con quanto previsto dai Programmi regionali di cui all’arti-colo 5 del Dlgs 36/2003 e presentino un indice di respirazione dinamico (determinato secondo la norma Uni/Ts 11184) non superiore a 1000 mgO2 /kgSVh.

(**) Nel caso in cui i rifi uti non rispettino i valori riportati per il DOC al proprio valore di pH, possono essere sottoposti ai test con una proporzione L/S = 10 l/kg e con un pH compreso tra 7,5 e 8,0. l rifi uti possono essere considerati conformi ai criteri di ammissibilità per il carbonio organico disciolto se il risultato della prova non supera 100 mg/l.

(***) È possibile servirsi dei valori per il TDS (Solidi disciolti totali) in alternativa ai valori per il solfato e per il cloruro. ll limite di concentrazione per il parametro TDS non si applica alle tipologie di rifi uti riportate nella precedente nota(*). Resta inteso che i parametri solfati e cloruri o, in alternativa il parametro Tds, dovranno essere verifi cati.

(*) Nel caso in cui i rifi uti non rispettino i va lori riportati per il DOC al proprio valore di pH, possono essere sottoposti a test, con una proporzione L/S = 10 l/kg e con un pH compreso tra 7,5 e 8,0. I rifi uti possono essere considerati conformi ai criteri di ammissibilità per il carbonio organico disciol-to se il risultato della prova non supera 80 mg/l.

(**) È possibile servirsi dei valori per il TDS (solidi disciolti totali) in alternativa ai valori per i solfati e per i cloruri.

Art. 7 - SOTTOCATEGORIE DI DISCARICHE PER RIFIUTI NON PERICOLOSI1. Nel rispetto dei principi stabiliti dal decreto legislativo 13 gennaio 2003, n. 36, le au-

torità territorialmente competenti possono autorizzare, anche per settori confi nati, le seguenti sottocategorie di discariche per rifi uti non pericolosi:

a) discariche per rifi uti inorganici a basso contenuto organico o biodegradabile;b) discariche per rifi uti in gran parte organici da suddividersi in discariche considerate

bioreattori con recupero di biogas e discariche per rifi uti organici pretrattati;c) discariche per rifi uti misti non pericolosi con elevato contenuto sia di rifi uti organici o

biodegradabili che di rifi uti inorganici, con recupero di biogas.

2. l criteri di ammissibilità per le sottocategorie di discariche di cui al comma 1, vengono individuati dalle autorità territorialmente competenti in sede di rilascio dell’autorizza-zione. l criteri sono stabiliti, caso per caso, tenendo conto delle caratteristiche dei rifi u-ti, della valutazione di rischio con riguardo alle emissioni della discarica e dell’idoneità del sito e prevedendo deroghe per specifi ci parametri. A titolo esemplifi cativo e non esaustivo i parametri derogabili sono DOC e TDS.

3. Le autorità territorialmente competenti possono, altresì, autorizzare monodiscariche per rifi uti non pericolosi derivanti da operazioni di messa in sicurezza d’emergenza e da operazioni di bonifi ca dei siti inquinati ai sensi del Titolo V della Parte IV del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, prendendo in considerazione i parametri previsti dalla tabella 1, colonna B, dell’allegato 5 al titolo V de lla parte IV del decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152.

Art. 8 - IMPIANTI DI DISCARICA PER RIFIUTI PERICOLOSI1. Fatto salvo quanto previsto all’art. 10 del presente decreto, nelle discariche per rifi uti peri-

colosi sono smaltiti i rifi uti pericolosi che soddisfano tutti i seguenti requisiti:a) sottoposti a test di cessione di cui all’allegato 3 presentano un eluato conforme alle

concentrazioni fi ssate in tabella 6;b) contengono PCB come defi niti dal decreto 22 maggio 1999, n. 209, in concentrazione

non superiore a 50 mg/kg;c) contengono diossine o furani calcolati secondo i fattori di equivalenza di cui alla tabella

4 in concentrazioni non superiori 0,01 mg/kg;d) la percentuale di sostanza secca sul tal quale non deve essere inferiore al 25%; e) il TOC non deve essere superiore al 6%;f) per gli inquinanti organici persistenti diversi da quelli indicati alle precedenti lettere b)

e c) si applicano i limiti di concentrazione di cui all’allegato IV del Regolamento (CE)

SMALTIMENTO IN DISCARICA

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Tabella 6 - Limiti di concentrazione nell’eluato per l’accettabilità in discariche per rifi uti pericolosi

Parametro L/S= 10 l/kg - mg/l

As 2,5

Ba 30

Cd 0,5

Cr totale 7

Cu 10

Hg 0,2

Mo 3

Ni 4

Pb 5

Sb 0,5

Se 0,7

Zn 20

Cloruri 2.500

Fluoruri 50

Solfati 5.000

DOC (*) 100

TDS (**) 10.000

850/2004 e successive modifi cazioni, fatto salvo quanto previsto dall’art. 7, paragrafo 4, lettera b) dello stesso Regolamento;

f-bis) per la valutazione della capacità di neutralizzazione degli acidi i rifi uti sono sottoposti a test di cessione secondo i metodi Cen/Ts 14997 o Cen/Ts 14429.

2. Le analisi di controllo relative ai parametri di cui al comma 1, lettere b), c), f) possono essere disposte, con oneri a carico del detentore dei rifi uti e del gestore della discarica, dall’autorità territorialmente competente qualora la provenienza del rifi uto determini il fondato sospetto di un eventuale superamento dei limiti.

3. Le autorità competenti possono autorizzare all’interno di discariche per rifi uti pericolosi, caso per caso, previa valutazione del rischio, lotti identifi cati come sottocategorie di di-scariche per rifi uti non pericolosi di cui all’art. 7, purché sia garantita all’ingresso al sito la separazione dei fl ussi di rifi uti non pericolosi da quell i pericolosi.

DM 5 aprile 2006 n. 186 (modifi ca del DM 5/2/1998)REGOLAMENTO RECANTE MODIFICHE AL D.M. 5 FEBBRAIO 1998 “CRITERI PER L’INDIVIDUAZIONE DEL TEST DI CESSIONE- VALORI LIMITE”

Art. 1f) l’articolo 9 è sostituito dal seguente: «Art. 9 (Test di cessione).1. Ai fi ni dell’effettuazione del test di cessione di cui all’allegato 3 al presente decreto, il

campionamento dei rifi uti è effettuato in modo da ottenere un campione rappresentati-vo secondo le norme UNI 10802, “Rifi uti liquidi, granulari, pastosi e fanghi - Campiona-mento manuale e preparazione ed analisi degli eluati”.

2. Il test di cessione sui campioni ottenuti ai sensi del comma 1, ai fi ni della caratterizzazione dell’eluato, è effettuato secondo i criteri e le modalità di cui all’allegato 3 al presente regolamento.

3. Il test di cessione è effettuato almeno ad ogni inizio di attività e, successivamente, ogni 12 mesi salvo diverse prescrizioni dell’autorità competente e comunque ogni volta che intervengano modifi che sostanziali nel processo di recupero».

Allegato 3CRITERI PER LA DETERMINAZIONE DEL TEST DI CESSIONEPer la determinazione del test di cessione si applica l’appendice A alla norma UNI 10802, secondo la metodica prevista dalla norma UNI EN 12457-2. Solo nei casi in cui il campione da analizzare presenti una granulometria molto fi ne si deve uti-lizzare, senza procedere alla fase di sedimentazione naturale, una ultracentrifuga (20000 G) per almeno 10 minuti.Solo dopo tale fase si potrà procedere alla successiva fase di fi ltrazione secondo quanto riportato al punto 5.2.2 della norma UNI EN 12457-2.l risultati delle determinazioni analitiche devono essere confrontati con i valori limite della seguente tabella:

(*) Nel caso in cui i rifi uti non rispettino i valori riportati per il DOC al proprio valore di pH, possono essere sottoposti ai test con una proporzione L/S = 10 l/kg e con un pH compreso tra 7,5 e 8,0. l ri-fi uti possono essere considerati conformi ai criteri di ammissibilità per il carbonio organico disciolto se il risultato della prova non supera 100 mg/L

(**) È possibile servirsi dei valori per il TDS (Solidi disciolti totali) in alternativa ai valori per i solfati e per i cloruri.

SMALTIMENTO IN DISCARICA RECUPERO IN PROCEDURA SEMPLIFICATA

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RECUPERO IN PROCEDURA SEMPLIFICATA

Parametri Unità di misura Concentrazioni limite

Nitrati mg/l N03 50

Fluoruri mg/l F 1,5

Solfati mg/l SO4 250

Cloruri mg/l Cl 100

Cianuri mg/l CN 50

Bario mg/l Ba 1

Rame mg/l Cu 0,05

Zinco mg/l Zn 3

Berillio microgrammi/l Be 10

Cobalto microgrammi/l Co 250

Nichel microgrammi/l Ni 10

Vanadio microgrammi/l V 250

Arsenico microgrammi/l As 50

Cadmio microgrammi/l Cd 5

Cromo Totale microgrammi/l Cr 50

Piombo microgrammi/l Pb 50

Selenio microgrammi/l Se 10

Mercurio microgrammi/l Hg 1

Amianto mg/l 30

COD mg/l 30

PH 5,5 < > 12,0

In sede di approvazione del progetto di cui l’articolo 5 del presente decreto, vengono stabiliti i para-metri signifi cativi e rappresentativi del rifi uto che devono essere determinati in relazione alle particolari caratteristiche del sito o alla natura del rifi uto.