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Angelo Viti 1/22 La norma ISO 7218:2007 Novità ed implicazioni nella gestione del laboratorio Dr. Angelo Viti ROMA ISS 19-20- Dicembre 2009

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La norma ISO 7218:2007Novità ed implicazioni nella gestione del

laboratorio

Dr. Angelo Viti

ROMA ISS 19-20- Dicembre 2009

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Organizzazione generale di un laboratorio di microbiologia

Un laboratorio di microbiologia dovrebbe disporre di locali sepUn laboratorio di microbiologia dovrebbe disporre di locali separati o zone arati o zone chiaramente identificate ove svolgere le seguenti operazioni:chiaramente identificate ove svolgere le seguenti operazioni:

1. Ricevimento e immagazzinamento dei campioni

2. Preparazione dei campioni, in particolare quelli derivanti dalla produzione primaria e/o con alte contaminazioni batteriche

3. Manipolazione campioni contaminati da presunti germi patogeni

4. Prove di sterilità campioni

5. Area stoccaggio ceppi di riferimento e altri ceppi microbi

6. Preparazione e sterilizzazione dei terreni colturali e altri reattivi

7. Stoccaggio dei terreni colturali e degli altri reattivi

8. Decontaminazione

9. Lavaggio della vetreria e di altri materiali

10.Stoccaggio di prodotti chimici pericolosi – armadi o altri idonei sistemi-7218 punti 3.4.2

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3. LOCALI

Gestione dei locali

1.Organizzare il laboratorio secondo il concetto “tutto avanti”

2.Organizzare il lavoro in modo sequenziale

3.Separare le attività nel tempo e/o nello spazio

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3. LOCALI

Raccomandazioni costruttive e gestionali

1) muri, pavimenti soffitti lisci, facilmente pulibili e resistenti ai detergenti e ai disinfettanti

2) Pavimenti antisdrucciolo

3) In presenza di aria condizionata, evitare il passaggio d’aria da un locale all’altro

4) Evitare correnti d’aria quando si lavora ( porte e finestre chiuse); temperatura ambientale 18°-27°

5) Ricambi d’aria adeguati (filtrazione per l’aria espulsa)

6) Possibilità di utilizzare cappe a flusso laminare in presenza di ambienti molto contaminati

7) Necessità di proteggere il laboratorio dalla radiazione diretta del sole, con apposite strutture . Le tende interne devono essere evitate, comunque devono essere facilmente smontabili e lavabili.

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3. LOCALI

Altre raccomandazioni

•Acqua di qualità in funzione all’uso

•Elettricità

•Gas

•Illuminazione adeguata

•Mobili facilmente pulibili ( da evitare le piastrelle)

•Mobili “mobili” per facilitare la pulizia

•Nel laboratorio non devono esserci mobili non necessari per le analisi, ne vi devono essere conservati materiali ( p.e. documenti cartacei) non necessari per le prove

•In ogni stanza vi deve essere un lavandino ( magari senza comando manuale) adibito al lavaggio delle mani

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3. LOCALI

Disinfezione

1. Mantenere la struttura muraria in perfette condizioni, al fine di evitare accumuli di sporcizia, che potrebbero essere fonte di contaminazione

2. Pulire e disinfettare la struttura con detergenti e disinfettanti idonei

3. Programmare una manutenzione corretta del sistema di ventilazione o condizionamento

4. Pianificare il controllo della contaminazione batterica delle superfici e dell’aria, con frequenza derivante dal tipo di struttura e dai risultati storici della contaminazione.

5. Utilizzare sistemi di piastre a contatto e sistemi di filtrazione dell’aria ( vedi ISO 18593)

6. Definire i limiti di contaminazione microbica accettabile e i limiti oltre i quali occorre sospendere le prove.

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4. PERSONALE

1.Competenza - valutabile con la ISO FIL 14461-1

2.Verifica della competenza - circuiti interlaboratorio – materiali di riferimento, autovalutazione:ISO FIL 14461-2

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4. PERSONALE

ISO FIL 14461-1

La valutazione si basa sulla verifica della ripetibilità (G2 su n repliche della stessa diluizione) e della linearità (G2) su n diluizioni successive

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4. PERSONALE

ISO FIL 14461-2

Autovalutazione

Ripetibilità

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4. PERSONALE

ISO FIL 14461-2

Autovalutazione

Linearità

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4. PERSONALE

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5.APPARECCHIATURE E MATERIALI

La sezione 5 descrive le apparecchiature utilizzate in microbiologia. Per ogni apparecchiatura viene fornita:

•Una descrizione della apparecchiatura, eventualmente con l’eventuale classificazione tecnica

•Le modalità di utilizzo

•Verifica elle prestazioni ( idoneità all’uso ) e taratura

•Le modalità di pulizia e disinfezione

•Manutenzione e controllo

Sarebbe importante esaminare punto per punto, ma limiterò l’illustrazione dei punti che ritengo più importanti. Il laboratorio dove però verificare la propria documentazione al fine di verificarne la conformità in relazione a quanto riportato dalla norma 7218:2007

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5.APPARECCHIATURE E MATERIALI

Bilance e diluitori gravimetrici

Salvo diversa specificazione gli errori massimi tollerati siano uguali o inferiori all’1%

Tale criterio deve essere utilizzato per validare le procedure di taratura delle bilance o diluitori gravimetrici utilizzati in microbiologia

Inoltre lo stesso criterio deve essere utilizzato per verificare l’idoneità dello strumento all’uso previsto

La verifica intermedia tra due tarature deve essere fatta con un peso di riferimento, verificato subito dopo la taratura della bilancia

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5.APPARECCHIATURE E MATERIALI

pHmetri

•Lo strumento deve dotato di idonea compensazione per la temperatura

•Precisione pari a ±0,05 unità di pH

•Risoluzione (digit) pari a 0,01

•La taratura deve essere fatta con almeno due soluzioni riferibili (pH 4--- pH 9 )

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5.APPARECCHIATURE E MATERIALI

Termostati e Stufe

•Volume utile: volume interno del termostato dove viene garantita la temperatura di esercizio.

•Verifica del volume utile del termostato utilizzando più sonde in contemporanea

Gestione della non omogeneità della temperatura nel volume utile

•Nel caso che il termostato, la cui temperatura di esercizio 37°±1° C, cioè 36°-38° C, abbia nel volume utile una temperatura che è compresa entro un minimo di 36,8° C e 37,3° C, il range di funzionamento risulta essere 36,2°C- 37,7°

•Verificare la temperatura di esercizio giornalmente con uno o più termometro di minima e di massima o con una sistema di registrazione.

•La sonda dovrebbe essere immersa in glicerina

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5.APPARECCHIATURE E MATERIALI

Termometri

1. I termometri utilizzati per il controllo della temperatura dei termostati devono avere un’incertezza estesa ≤ ¼ di dell’errore massimo tollerabile

2. I termometri devono essere immersi in glicerina

3. I termometri a mercurio devono essere tarati prima del primo utilizzo e ogni 5 anni. Le termocoppie devono essere verificate con controlli intermedi rispetto ad un termometro di prima linea

4. I termometri di seconda linea devono essere tarati rispetto con termometri riferibili. I controlli intermedi vanno fatti rispetto al punto triplo dell’acqua o/e ad termometro di prima linea

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8. Prelievo e trasporto

•Prodotti stabili: temperatura ambiente (<40°C)

•Prodotti congelati: < -15° C ( preferibilmente <-18° C)

•Altri prodotti non stabili: da 1°C a 8° C

•Per le superfici: vedi ISO 18593 e ISO 17604

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8. Stoccaggio dei campioni

TEMPERATURE TEMPERATURE DIDI CONSERVAZIONE CONSERVAZIONE DIDICAMPIONI IN ATTESA CAMPIONI IN ATTESA DIDI ANALISIANALISI

• Prodotti stabili: temperatura ambiente (18°C - 27°C)

• Prodotti congelati o surgelati (<-15°C , preferibilmente < 18°C)

• Altri prodotti non a temperature ambiente o prodotti scaduti: 3°C ± 2 °C (vedi ISO 6887-2. 3, 4 e ISO 8661)

• Campioni di superfici: vedi ISO 18539 e ISO 17604

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Assicurazione della qualità dei risultati e controllo delle performances

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Assicurazione della qualità dei risultati e controllo delle performances

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