La non ricerca della felicità per il filosofo Daniel M. Haybron - La Repubblica 16.01.2013

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  • 7/30/2019 La non ricerca della felicit per il filosofo Daniel M. Haybron - La Repubblica 16.01.2013

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    Il festival

    Anticipiamo parte dellinterventoche Haybron terr domenica alle 15allAuditorium di Roma dove sarcon Salvatore Natoli Lincontro

    si inserisce nellottavaedizione del Festivaldelle Scienzeda domani a domenicaIl tema La felicitTra gli ospiti il Nobel

    Amartya Sen, GustavoZagrebelsky, il direttore diRepubblicaEzio Mauro, Gillian Einstein (Universitdi Toronto), Paul Bloom (Universitdi Yale). Per informazioni,il programma suwww.auditorium.com

    Prima di poter dire che cosa cirende felici, dobbiamo direcon chiarezza che cosa inten-diamo con la parola felicit.Non esiste ununica defini-

    corretta, ma alcune delle cose peresta parola viene usata sono pitanti di altre. Una visione diffusafica la felicit, approssimativa-, con una sorta di giudizio: essereessere soddisfatti della nostra vi-

    suo complesso. Una cosa buonasto approccio che sembra collo-a felicit allinterno della sfera diollo dellindividuo: se vuoi esserenon devi far altro che pensare po-e seguire gli altri piccoli accorgi-illustrati in questo libro, e saraifatto! Una cosa meno buona mbra collocare la felicit troppo

    erno della sfera di controllo del-iduo.

    asi chiunque pu trovare buonei per essere soddisfatto della vita,

    i criteri per emettere il giudiziostremamente vaghi. La vita pie-ose dolci e cose amare e dare unio sulla somma delle une e delle

    nevitabilmente come tirare unata. Pensate a tutti i pro e i controostra vita e cercate di sintetizzar-

    n numero, come se steste giudi-lesibizione di un ginnasta. pipi un 7? Forse potrebbe essere4 che un 7, e quindi tanto vale es-ositivi: che senso ha lamentarsi see n necessit?secondo problema che la soddi-ne per la vita implica giudicare sera vita bella abbastanza per noi.chiaro dove vada fissata lasticel-itenere una vita riuscita. Diciamoete realizzato il 73 per cento delleaspirazioni: un risultato soddi-te? Oppure avreste dovuto co-

    pedirla indietro e chiedere una so-one? Sospetto che la maggiordi noi abbia una pi che salutareza di opinioni al riguardo: non di-amo di parametri precisi su quan-

    to bella dovrebbe essere la nostra vitaper ritenercene soddisfatti. Andiamo aun funerale e pensiamo: beh, per quan-to mi vadano male le cose adesso, di si-curo meglio che essere morti. Oppureleggiamo un libro su una persona disuccesso e al confronto la nostra vita ciappare insignificante, e ci sentiamo in-soddisfatti.

    Sintetizzando, gli approcci che iden-tificano la felicit con la soddisfazione

    hanno un collegamento distorto con larealt. Anche quando le cose vanno ma-le, sempre possibile essere soddisfattidella propria vita, basta pensare che bella a sufficienza. Sono disoccupato,divorziato e mi sento depresso, ma al-meno sono in buona salute. Sono gratoper ci che Dio mi ha dato.

    Possiamo chiamare tutto questo feli-cit, se vogliamo: non una forzaturalinguistica. Ma in questo caso il fatto chesiamo felici o che non lo siamo non sem-bra comportare granch. Quando i ri-cercatori dicono che le persone sono fe-lici basandosi su studi relativi al grado disoddisfazione per la propria vita, non necessariamente uninformazione si-gnificativa.

    Vuol dire che le ricerche sul grado disoddisfazione per la propria vita sono

    inutili? Niente affatto: le persone che di-chiarano di essere pi soddisfatte inmedia se la passano comunque megliodi quelle che dicono di essere menosoddisfatte. Perci questi studi posso-no dirci chi se la passa meglio senza dir-ci se la gente se la passa effettivamentemeglio (o senza dirci se felice, secon-do una qualunque accezione rilevante

    del termine).Unaltra concezione molto diffusa

    della felicit combacia meglio, a mioparere, con lidea che la felicit sia unafaccenda seria. Si tratta della visione cheidentifica la felicit con la situazioneemotiva generale di un individuo, in so-stanza il contrario dellangoscia o delladepressione. Essere felici non devesse-re confuso con lemozione, molto pi li-mitata, del sentirsi felici. uno degli ele-

    menti, ma nella condizione emotiva diun individuo c molto di pi: c il sen-timento di energia o di vitalit, o lo sta-to sospeso in cui si entra quando si as-sorbiti da unattivit coinvolgente. For-se laspetto pi importante della felicit quello che potremmo chiamare sin-tonia: un misto di tranquillit, sicurez-za ed espansivit emotiva che segnalache vi sentite pienamente a vostro agiocon la vita. Immaginate il contrario del-langoscia, dello stress, di un senso dischiacciamento o di un sentimento diinsicurezza o provvisoriet. Non c bi-sogno di condurre una vita posata persperimentare la sintonia: gli atleti divertice sembrano godere di questo sta-to, sembrano trovarsi perfettamente aproprio agio in se stessi, rilassati nellospirito. E in effetti lattivit fisica spesso

    rasserena e acquieta la mente.Intesa come benessere emotiv

    felicit sembra pi che mai difficiperseguire. Pensare positivo e altrtodi racimolati dai manuali di autoto sicuramente possono risultareIn generale, a quanto sembra, divemo pi felici conducendo una vitgliore: sottraendoci alle pressioquel capo che vuole controllare anminimi dettagli, allentando le esig

    per lasciarci un po di respiro, passpi tempo con persone che ci piacce di cui ci fidiamo, esercitando le ncapacit in un lavoro significativogenerale entrando in contatto con se e le persone che contano.

    Le fonti della felicit, in buona psono qualcosa che va ricercato insiNon necessariamente attraverso loto, anche se una delle possibiliuna democrazia, lo Stato non pu plicemente imporre uno stile di vitprocuri felicit ai suoi cittadini, scurarsi di quello a cui tengono. Latura probabilmente pi importanlibero scambio delle idee e quel pinfluenza che ognuno di noi esercichi gli vicino attraverso le sue scemateria di stile di vita. I nostri assetciali probabilmente non possono

    biare se non cambiano le nostre pricollettive.

    La ricerca della felicit per aspetti la pi privata e personale imprese, eppure sotto altri aspetti faccenda molto sociale. Una parfacciamo da soli, ma il grosso, sospdobbiamo farlo insieme. Se non cgran bisogno di ricercare la felicitessere un segnale che indica che sin presenza di una societ valida: late pu seguire i propri sogni, fare ierrori che fanno gli esseri umani enostante questo avere buone polit di essere felice. Forse lo scopo cdobbiamo prefiggere la non ricdella felicit.

    Traduzione Fabio Galim

    Per certi aspetti la piprivata e personaledelle imprese, eppuresotto altri aspetti una faccenda social

    e fissate lasticellaritenere una vitacita? Realizzareper centoe aspirazioni basta?

    LanonRICERCA

    FELICIT

    Il filosofo Daniel M. Haybron, autore di The Pursuit of Unhappiness, spiega perch ogni criterioper valutare il grado di soddisfazione o successo individuali sia un fallimento

    EL M. HAYBRON

    RIPRODUZIONE R

    Il caso

    DAN BROWN SI ISPIRA A DANTE

    PER IL NUOVO ROMANZO INFERNO

    ROMA Svelato lultimo mistero di DanBrown, lo scrittore che ha conquistato 80 milio-ni di lettori con Il Codice da Vinci: il suo prossi-mo libro si intitoler Infernoe ancora una voltaavr per protagonista il professore Robert Lang-don. Lesperto di simbologia cercher in Italia laverit nascosta dietro la Divina Commedia.Sebbene abbia studiato Dante quando ero unostudente ha detto lautore solo da poco hoapprezzato la costante influenza del grandepoeta fiorentino nel mondo moderno. Brownsi dichiara entusiasta di condurre i lettori lun-go un viaggio in profondit, in un mondo miste-rioso popolato da codici, simboli e da pi di unpassaggio segreto. Inferno uscir il 14 maggionegli Stati Uniti, in Inghilterra e in Italia per laMondadori. Ma lattesa cominciata ieri quan-do il titolo stato svelato attraverso i social me-dia con un mosaico: le tessere andavano al loroposto man mano che i fan citavano Dan Brown.

    HO SCOPERTO CHE NON C NESSUN SEGRETO DA SCOPRIRE

    della