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“La natura disegnata” Area di Consultazione Generale 15 Maggio 2006 – 27 Maggio 2006 Una mostra a cura di Maria Altobella Una mostra a cura di Maria Altobella Una mostra a cura di Maria Altobella Una mostra a cura di Maria Altobella

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“La natura disegnata”

Area di Consultazione Generale

15 Maggio 2006 – 27 Maggio 2006

Una mostra a cura di Maria AltobellaUna mostra a cura di Maria AltobellaUna mostra a cura di Maria AltobellaUna mostra a cura di Maria Altobella

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Premessa

Il giardino e il paesaggio, espressioni di civiltà e risultati della sintesi tra cultura e

natura, sono luoghi di memoria e di lettura del mondo in quanto capaci intrinsecamente di

rivelare i complessi rapporti tra arte, natura e storia; se il paesaggio è il prodotto di un

ordine naturale, il giardino è parte del paesaggio ma è un luogo definito in cui la natura è

trattata come arte: rappresenta la riflessione dell’uomo sulla natura, la sua interpretazione.

Legato al mito primordiale di luoghi fecondi e felici, il giardino fa rivivere la memoria

di quel mondo antichissimo in cui è riflessa l’immagine divina. Ed, infatti, la parola paradiso

deriva dal persiano antico Paira - daeza, che significa giardino cintato, in origine i parchi da

caccia dei re persiani.

Il giardino è la proiezione in terra della dimora di salute, di riposo, di gioia situata al

settimo cielo: il luogo del non dove. Così parla il Corano. Ma per realizzarlo in terra, questo

paradiso, bisognava vincere una natura inclemente, arida e spoglia. E ci riuscirono gli

ingegneri idraulici e gli architetti giardinieri, stimatissimi in Persia per la loro millenaria

esperienza.

Scelto il posto, lo recintavano di alte mura, per differenziarlo dal caos. E, per dargli

vita, portavano l’acqua con chilometriche condotte sotterranee. I canali dividevano i giardini

in quattro, le quattro parti dell’universo.

La sua storia è affascinante come un romanzo d’avventure, pieno di misteri e colpi di

scena. Un romanzo che inizia con Aristotele, che per primo tentò di definire l’essenza delle

piante e continua con il suo allievo Teofrasto, che ne iniziò la classificazione. La nascita del

verde pubblico ha in Atene la sua patria ma, con Alessandro Magno, il centro principale della

scienza greca diventa Alessandria d’Egitto, dove viene fondato il Museo - un istituto di

ricerca e di insegnamento - dotato della celebre Biblioteca di Alessandria e di giardini

botanici.

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Con Lucullo si afferma l’arte del giardino a Roma e, nel periodo dell’Impero, il verde

ha una sua collocazione autonoma e acquista una grande varietà di forme; permangono i

boschi sacri e accanto a questi sorgono i parchi pubblici e i giardini privati.

Lo sviluppo della botanica afferma la tendenza a raffigurare il mondo vegetale in

testi e codici e nascono così gli antichi erbari molti dei quali celebri per la ricchezza e la

vivacità delle scene illustrate. Plinio il Vecchio ne cita alcuni nella sua monumentale

Naturalis Historia - ricca di curiosità e di aneddoti, di piacevolissima lettura ancora oggi,

ma arrivata a noi senza illustrazioni - che nel XXI libro, Natura florum et

coronamentorum, elenca le piante di uso più comune.

Nella storia del giardino romano, architettura, botanica ed idraulica diventano

componenti strutturali i cui ritmi si esprimono nel rapporto tra edificio e spazi aperti,

questi ultimi articolati tra pergole, colonnati, statue, siepi, canali ed esedre, formando

spazi recinti, con sfondi e prospettive.

Dopo il IV secolo si passa dalla ricchezza del giardino romano alla povertà dei

giardini europei; bisognerà arrivare al secolo X affinché l’interesse per le piante diventi

forte in tutta Europa. Dopo il Mille, grazie agli ordini religiosi trasmettitori di cultura, si

sviluppa la nuova idea di giardino che diventa anche fonte di ispirazione. In seguito la

ragione, la comprensione e la conoscenza delle leggi che regolano la natura sono alla base

di quel naturalismo che caratterizza l‘Umanesimo e il Rinascimento. L’Italia delle corti è

un’Italia di giardini, in cui l’interesse per le piante non è solo di tipo estetico e

contemplativo ma coinvolge sempre più la sfera scientifico-conoscitiva.

Con la nascita del barocco, i vari sovrani riflettono la loro immagine nel giardino ed

in Italia, per tutto il secolo, si continuano a costruire giardini in stile fondamentalmente

manierista; ma si diffonde anche la moda del collezionismo legata alle specie esotiche.

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I giardini, presenze simboliche che percorrono i secoli e pervadono le civiltà, sono

oggetto, da parte dell’Area della Consultazione Generale di una esposizione corredata

della seguente bibliografia ragionata - selezione di testi e studi - dal titolo unificante La

natura disegnata, articolata in tre sezioni: Il giardino tra segni e memoria, Giardini dipinti

/ letterari, Giardini di viaggio / tessili.

Nella prima sezione si espongono documenti relativi alla storia del giardino, saggi che

lasciano affiorare una storia che si evolve, arricchendosi nelle tecniche e nelle motivazioni,

per i nessi tra scienze naturali, tecniche della coltivazione ed ecologia. Il giardino muta a

seconda dei popoli che lo vivono e lo costruiscono ed il paesaggio stesso che lo comprende

è oggetto di continue trasformazioni e cambiamenti. Muta il gusto, il sentimento, il senso

estetico e la forma del giardino. Infatti, si passa dal chiostro - racchiusa oasi di pace e di

tranquillità - alla esaltazione della natura da parte dell’uomo e alla grandiosità

scenografica e celebrativa del potere.

La seconda sezione si rivolge all’aspetto visivo, testimoniato dai giardini

rappresentati in dipinti, con conseguente riflessione critica sull’iconologia, quale strumento

interpretativo per studiare le metamorfosi delle immagini. I giardini dipinti, riverbero di

quelli reali, camerae pictae dell’antichità e poi giardini fatati dell’inganno, inseguono lo

stesso miraggio di evasione, lo stesso desiderio di altrove; tra pittori di nazionalità diverse

e la natura si instaura una rete complessa di rapporti, nella circolarità di un linguaggio che

si modifica e si rinnova. Sono, inoltre, rappresentati i giardini nella letteratura e nella

poesia. Il giardino, infatti ha bisogno di qualcuno (poeta o prosatore) che cominci a parlare

per lui.

La terza sezione documenta i tappeti-giardino. Fiori, piante, frutti, corsi d’acqua e

uccelli venivano riprodotti nei tappeti che i nomadi portavano nei loro viaggi per ricordare i

luoghi di delizia che avevano lasciato nelle loro terre.

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Tappeti come giardini, quindi. Decifrando il significato delle loro decorazioni, si

capisce come mai, quello che a prima vista sembra solo un tappeto, è invece un giardino

trasportabile, che, a saperlo leggere, crea magiche atmosfere. Se per gli occidentali il

tappeto è solo un accessorio della casa, per gli orientali è l’arredo base della casa o,

addirittura per i nomadi, la casa stessa da srotolare dovunque a suggerire frescura e

distensione. Accanto ai tappeti, gli arazzi e i ricami; infatti il giardino vive nei damaschi,

nei lampassi, nei velluti e nelle stoffe d’arredo attraverso decorazioni e motivi di foglie

lobate, fiori, piume di pavone, ricchi tronchi, palmette, melagrane. Nella loro qualità

fondamentale di pitture mobili, gli arazzi rappresentavano uno splendido repertorio di

immagini. Interessante il tipo di decorazione detta millefiori dagli innumerevoli mazzolini

disseminati sul fondo. Così come i merletti e i ricami presentano motivi continui di

racemi ondulati da cui nascono fiori e foglie.

Specchio della storia, della cultura e della società, questi spazi sono, di

conseguenza, recipienti culturali, depositi storici, riflessi della memoria; i giardini come i

paesaggi, infatti, esprimono le singole visioni del mondo nella loro complessità.

Nella odierna realtà sociale, tecnologizzata e informatizzata, in cui l’ansia

ecologica domina il sentimento della natura, si potrà, forse, finalmente realizzare l’utopia

del giardino planetario.

Dr.ssa Maria Altobella

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CATALOGO

Il giardino tra segni e memoria

ARGAN Giulio Carlo – Fagiolo Maurizio, Premessa all’arte italiana: V. La strutturazione della natura. Schemi astratti, VI. La strutturazione della natura. Schemi organici in Storia d’Italia, I. Caratteri originali, Torino, Einaudi, 1972, ill. Spazio naturale e spazio artificiale: gli artisti di fronte alla natura. I giardini e le ville rappresentano la natura organizzata e razionalizzata. Dopo il giardino domestico del medioevo, nel Quattrocento il giardino è già materia di teoria. Nel Cinquecento un grande prototipo è la raffaellesca Villa Madama, poi Villa d’Este a Tivoli, i giardini di Boboli in Toscana…ed il giardino all’italiana trova grande fortuna. ASSUNTO Rosario, Il paesaggio e l’estetica: I. arte, critica e filosofia, II. natura e storia, Napoli, Giannini, 1973, ill. Problema estetico del paesaggio trattato organicamente e sotto tutti gli aspetti. Interpretazione critica e testimonianza storica. Realtà estetica del giardino in cui convergono arte e natura, vita vissuta e giudizio, vitalità e razionalità. BATTISTI Eugenio, Iconologia ed ecologia del giardino e del paesaggio, a cura di Giuseppa Saccaro Del Buffa, Firenze, Olschki, 2004, ill. Lo studio, condotto contemporaneamente sul piano di varie discipline mettendo a frutto le rispettive ideologie metodologiche, fa emergere due aspetti fondamentali: da una parte l’essenziale unitarietà, nel tempo, della concezione del giardino, della sua funzione e della pratica costruttiva; dall’altra il profondo cambiamento immaginativo e affettivo del gusto della natura. BLANC-PAMARD Chantal – Raion Jean-Pierre, Paesaggio in Enciclopedia,Torino, Einaudi, 1980, vol. 10. Il paesaggio come complesso meccanismo dalle molteplici variabili. Rete di rapporti che legano l’uomo al territorio fin a quando la sua azione ha trasformato la natura. L’uomo raggiunge la perfetta compiutezza solo nella comunione con un ambiente ed un panorama che possa rispondere ai suoi sentimenti e alle sue aspirazioni. BORCHARDT Rudolf, Il giardiniere appassionato, Milano, Adelphi, 1999, ill. Che cosa sia un giardino non è semplice a dirsi. Le definizioni sono varie e accanto ai giudizi ci sono i pregiudizi. Tutte le interpretazioni e celebrazioni e tutti i tentativi di inquadrare correttamente il giardino nella globalità dell’umano e del sociale confluiscono in un punto di indiscutibile importanza: il giardino, nell’economia della società, muove un giro d’affari complessivo tanto da essere riconosciuto come una reale necessità dell’uomo, come bisogno fondamentale e innato. BROWN Jane, Arte e architettura dei giardini inglesi: quattro secoli di progetti dalla collezione del Royal Institute of British Architects, Milano, Leonardo, 1990, in gran parte ill. Studio del giardino - secc. XVII-XX - condotto sui disegni del RIBA. Consente di operare un raffronto tra i vari metodi espressivi connessi all’arte del giardino e del paesaggio. Testo splendidamente illustrato attraverso disegni architettonici dalle speciali qualità. CATTABIANI Alfredo, Florario: miti, leggende e simboli di fiori e piante, Milano, Arnoldo Mondadori, 1996, ill. Il titolo del libro, Florario, è ispirato alla dea coronata dei fiori - Flora, appunto - che nell’antica Roma aveva la funzione di proteggere tutti i vegetali utili all’uomo nel momento delicatissimo della loro fioritura. La vita umana è stata descritta e commentata nei secoli da metafore, locuzioni e proverbi ispirati al mondo vegetale, cominciando dalla nascita. Questo legame è testimoniato miticamente dalle infinite metamorfosi di esseri umani in fiori o piante.

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CERAMI Giovanni, Il giardino e la città: il progetto urbano in Europa, con Vito Cappiello e Anna Giannetti, Roma – Bari, Laterza, 1996, in gran parte ill. Ritorno al giardino dell’architettura, cioè ad una progettazione del verde che si integra, in qualche modo, alla città, ma facendo proprie le regole del costruito preesistente. Complementarietà di disegno tra nuova edilizia ed aree verdi per cui il costruito viene interpretato anche a partire dalle sue singole situazioni spaziali. Il CODICE dell’ambiente: illustrato con il commento, la giurisprudenza ed il formulario, a cura di Stefano Maglia e Maurizio Santoloci, Piacenza, La Tribuna, 2004, con CD-ROM. Tra le novità normative più interessanti quelle relative alle aree protette (pp.533- 565), ai boschi e foreste (pp. 823 – 862), alla flora e alla vegetazione (pp. 1171-1185). CONAN Michel, Essais de poetique des jardins, Firenze, Olschki, 2004, in gran parte ill. Studio storico che va dall’antichità ai nostri giorni. Si sofferma in particolare sul giardino francese del XVII e XVIII secolo, esaminandone le relazioni tra le forme culturali e dimostrando l’importanza del ruolo svolto come luogo di esperienza; contribuendo, così, alla formazione di culture collettive e riflessioni morali. DENISE Alphonse – Rouard, Traitè de l’hortoculture pour les grands et les petits jardins precede de la botanique simplifiée contenant…, Paris, Challamel, 1846, ill. Botanica, ortocultura e giardini vegetali, fruttiferi, di agrumi; giardini privati, pensili ed annessi ad abitazioni. L’opera si conclude con il calendario del giardiniere. DI FIDIO Mario, Architettura del paesaggio: criteri di pianificazione e costruzione con 129 figure e 59 tabelle, Milano, Pirola, 1993, ill. Il paesaggio dal punto di vista culturale, geografico ed ecologico; concepito come bellezza naturale avente valore estetico o tradizionale, costituisce una testimonianza materiale dell’equilibrio tra natura e civiltà. Conoscenza dei processi storici e sociali, trasformazioni e potenzialità. GARDENIA: mensile di fiori, piante, orti e giardini, numero 265 (maggio 2006), Milano, Giorgio Mondadori, 2006, ill. Il senso del giardino per noi e per la nostra civiltà: consigli utili, riflessioni, analisi di ampio respiro. L’imperturbabilità della natura e lo splendore del verde attraverso contributi di storici e architetti di giardini; saggi a tema per vivere in armonia con la natura che ci circonda. Il GIARDINAGGIO: dizionario delle piante ornamentali, Torino,UTET; Milano, Garzanti, 1998, in gran parte ill. Pubblicazione unica per la sua ampiezza e per il particolare approccio, rigorosamente scientifico, agli argomenti trattati. Vengono fornite le descrizioni dettagliate di oltre 15.000 piante ornamentali da giardino utilizzando la nomenclatura botanica più aggiornata con relativi rinvii. Trattazione profonda, coerente e accurata. Il GIARDINAGGIO: piante da appartamento e da balcone: il piacere del fai da te, Torino, UTET; Milano, Garzanti, 1998, ill. Videocassetta che illustra le caratteristiche generali delle piante verdi, delle piante fiorite e arbusti, suggerisce, inoltre, accostamenti cromatici e composizioni, riportando esempi di riproduzione vegetale, cure colturali, idrocoltura e innesti. Il GIARDINAGGIO: tecniche di coltivazione, Torino, UTET; Milano, Garzanti, 1998, in gran parte ill. Guida pratica, chiara e autorevole. Indica con precisione le tecniche di coltivazione e propagazione attraverso 3400 fotografie e più di 360 disegni. L’opera è stata concepita per fornire il maggior numero di informazioni ai fini della progettazione, cura e stile di diversi tipi di giardino.

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GIARDINI, contesto, paesaggio: sistemi di giardini e architetture vegetali nel paesaggio: metodi di studio, valutazione e tutela, a cura di Laura Sabrina Pelisetti e Lionella Scazzosi, Firenze, Olschki, 2006, in gran parte ill. Panorama delle politiche europee e degli strumenti adottati nei vari paesi per lo studio e la valutazione dei siti paesaggistici; lettura delle relazioni tra le singole architetture vegetali ed il loro contesto territoriale, funzionale, visivo e simbolico. I GIARDINI dei semplici e gli Orti Botanici della Toscana, in appendice saggi su Pietro Andrea Mattioli, a cura di Sara Ferri e Francesca Vannozzi, Perugia, Giunta Regionale Toscana - Quattroemme, 1993, in gran parte ill. Tre giornate senesi di studio per richiamare l’attenzione sulla conoscenza e l’attività degli orti botanici della Toscana che, oltre ad assolvere un importante ruolo didattico, educativo e promozionale, assicurano la sopravvivenza delle specie e la conservazione del patrimonio genetico della flora toscana. Il volume propone l’indagine sulla storia degli Orti Botanici insieme all’analisi del loro presente e alla formulazione di ipotesi per il loro futuro. GIARDINO [voce a cura di Luigi Piccinato e Giuseppe Lepri] in Enciclopedia Italiana di Scienze, Lettere e Arti, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana - Treccani, 1951, vol. XVII, pp. 65-79, ill. Storia dei grandi giardini, meraviglie del mondo: dalla Grecia a Roma, dall’Islam alla Cina e al Giappone; il giardino nel Medioevo, nel Rinascimento, nel Seicento, nel Settecento, sino all’Ottocento e al giardino inglese. Notizie sui giardini zoologici. Il GIARDINO e la memoria del mondo, a cura di Giuliana Baldan Zenoni-Politeo e Antonella Pietrogrande, Firenze, Olschki, 2002. Lezioni padovane sul giardino storico: percorso che, mettendo in relazione il macrocosmo con il microcosmo, invita ad indagare sui fondamenti filosofici, simbolici e storici dell’arte del giardino e del paesaggio, oltre che sulla varietà degli aspetti del rapporto uomo-natura. GIUNTINI Aldo, La stima dei giardini, parchi, ville, castelli e luoghi di delizia, Torino, Paravia, 1938. Giardini e parchi esaminati dal punto di vista della valutazione; metodi pratici per risalire al loro valore economico, soprattutto in relazione ai giardini-vivai, destinati all’industria di piante da fiori e ornamentali. GROUNDS Roger, Il giardino naturale, traduzione di Diana Bonacossa, Milano, Rizzoli, 1978. La coltivazione naturale del giardino è tecnica ma riflette anche il modo di pensare. L’autore scoraggia l’uso di sostanze chimiche ed elogia il controllo secondo natura. Inoltre, enuncia i principi secondo i quali si progetta, si pianifica e si documenta un giardino; controllando la suddivisione degli spazi e dei tempi. qualcosa di nuovo. HOWARD Ebenezer, La città giardino del futuro, Bologna, Calderini, 1972, ill. Con intuito straordinario, l’autore mette a fuoco un problema da tempo trascurato, pur della massima importanza dal punto di vista sociale, distinguendo le idee veramente importanti da quelle effimere, dettate dalla moda del momento. Ancora oggi Howard ottiene riconoscimenti meritati per aver progettato la Città Giardino dalla caratteristica di una fascia permanente di terreno aperto come parte integrante della città. Aprendo così un nuovo ciclo della civiltà urbanistica.

JEKYLL Gertrude, Testamento di un giardiniere: una raccolta di articoli e annotazioni, a cura di Francis Jekyll e G.C. Taylor, illustrata con fotografie di Munstead Wod, Roma, Muzzio, 2005. Opera postuma. Si colloca in un preciso contesto storico, architettonico e naturale, facendo comprendere il contributo che l’autrice, designer di giardini e prolifica scrittrice, ha apportato alla storia del giardino.

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JELLICOE Geoffrey Alan, L’architettura del paesaggio, Milano, Edizioni di Comunità, 1982, in gran parte ill. Arte della progettazione dei giardini ed importanza dell’ambiente organizzato e ricreato convenientemente. Il giardino all’italiana è descritto quale occasione unica per esaminare la reazione dello spirito umano alla geometria. MANIGLIO CALCAGNO Annalisa, Architettura di paesaggio: evoluzione storica, Bologna, Calderini, 1983, in gran parte ill. La storia dei giardini, per essere un modo di vedere e giudicare esteticamente la natura, si inserisce nella storia della critica del paesaggio. Il giardino, infatti, come l’architettura, ha uno spazio che si può ottenere e di cui si entra direttamente a far parte. Alla immutabilità e invariabilità del paesaggio pittorico, il giardino oppone la mutevolezza delle sue sembianze e dei suoi colori. MANSI Antonio, La tutela dei beni culturali e del paesaggio. Analisi e commento del d.l. 22 gennaio 2004 n. 42, Padova, CEDAM, 2004. Nel capitolo XX l’autore riporta quanto disciplinato in merito a ville, parchi e giardini sia nel recente decreto legislativo che nelle disposizioni precedenti. Questi tre tipi di beni sono soggetti alla tutela paesaggistica quando si distinguono per la loro non comune bellezza. Soprattutto per quanto riguarda il giardino la normativa si sofferma sulla importanza della flora e quindi sul suo valore estetico – culturale. NATURA protetta: parchi nazionali e riserve naturali nel mondo, a cura di Franco Tassi, Novara, Edipem, 1982, in gran parte ill. Prezioso strumento di consultazione in questa interessantissima e viva materia. Il lavoro tratta 137 aree protette di tutto il mondo, dalle caratteristiche più varie. Originale il metodo seguito: dedica, infatti, ad ogni parco o riserva un preciso sistema di catalogazione ed informazioni scientifiche ed ecologiche. NICOLIN Pierluigi – Repishti Francesco, Dizionario dei nuovi paesaggisti,Milano, Skira, 2003, in gran parte ill. Oltre a giardini ispirati alla tradizione dell’ hortus botanicus, troviamo giardini terapeutici, giardini per comunità religiose, paesaggi sociali, spazi per la sosta e l’attraversamento, giardini – totem per società multinazionali. Il volume intende, così, illustrare i diversi modi di intendere il paesaggio attraverso un nuovo campo di azione culturale. Il NUOVO linguaggio dei fiori pel gentil sesso: col dizionario delle piante, loro emblemi e significati, la botanica a colpo d’occhio ed un manualetto di floricoltura ossia norme generali per la coltivazione dei fiori, Milano, Ferrario, [1864], ill.[50 miniature]. I fiori comunicano sentimenti: amicizia, amore, audacia, modestia, genialità, gioia…in questo piccolo ma prezioso manuale oltre al dizionario e alla nomenclatura, molto singolari il calendario e l’orologio di Flora secondo Linneo e secondo i botanici antichi e moderni. OLTRE il giardino: le architetture vegetali e il paesaggio, a cura di Gabriella Guerci, Laura Pelissetti, Lionella Scazzosi, Firenze, Olschki, 2003, in gran parte ill. Tra paesaggio e giardino vi è un confine labile, quasi impercettibile; se il primo racchiude l’aspetto naturale e spontaneo del territorio con implicazioni economiche ed ecologiche, il secondo contiene in sé il perimetro, la barriera fisica e visiva, ciò che è costruito attraverso l’intervento progettuale e operativo dell’uomo. ORTO botanico [voce a cura di Augusto Béguinot] in Enciclopedia Italiana di Scienze, Lettere ed Arti, Roma, Istituto della Enciclopedia Italiana – Treccani, 19 , vol. XXV, pp. 628-629, ill. Finalità dei giardini botanici, essenzialmente adibiti alla coltura e allo studio delle piante concorrendo ai progressi della botanica. Coltivazione, a fini scientifici, di piante indigene o esotiche, ordinate sistematicamente o raggruppate con criteri geografici ed ecologici. Il PAESAGGIO, a cura di Cesare De Seta, in Storia d’Italia, Annali 5, Torino, Einaudi, 1982, ill. Ambienti naturali che sono parte del nostro universo. Spazi storici, pittorici e letterari: il senso del giardino nel Medioevo, la rinascita dell’antico nel giardino umanistico –rinascimentale, la funzione del giardino tra Rinascimento e manierismo, i poeti barocchi e il tema del giardino.

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Il PAESAGGIO tra attualità e finzione, a cura di Massimo Quaini, Bari, Cacucci, 1994, [5] tav. ripiegate, ill. Il paesaggio come concetto labirintico e ricco di infinite suggestioni da una parte e il paesaggio come strumento analitico dall’altra. L’idea del paesaggio sembra sfidare una tensione crescente della modernità: quella tra la velocità del cambiamento e la rapidità delle trasformazioni e quella della lunga durata degli effetti ambientali e della permanenza dei segni. PATRONI Giovanni, Porticus: il giardino con portici della casa romana, Milano, Hoepli, 1931. Il cosiddetto peristilio è un giardino sviluppatosi dall’hortus dell’arcaica casa etrusco-italica. Peristylium è termine pseudogreco usato da Vitruvio ma Porticus è il vero ed esatto nome riscontrato in Cicerone, Virgilio, Giovenale, ecc. Studio che documenta la presenza del giardino - hortus - nella casa romana, ubicato dietro l’atrio, alle spalle del tablino, che col tempo diventerà giardino di piacere. POLLAN Michael, La botanica del desiderio: il mondo visto dalle piante, traduzione di Giuditta Ghio, Milano, il Saggiatore, 2005. L’argomento del libro è la complessa relazione reciproca tra esseri umani e mondo naturale, affrontato da una prospettiva poco convenzionale: il punto di vista delle piante. La tesi provocatoria dell’autore mira a raccontare una storia diversa sull’uomo e sulla natura, una storia che tende a reinserirci nell’immensa rete di reciprocità che è la vita sulla terra. POLUNIN Oleg – Walters Martin, Guida alle vegetazioni d’Europa, Bologna, Zanichelli, 1992, ill. Descrizione generale della vegetazione naturale e seminaturale d’Europa. Argomento trattato in modo visivo per familiarizzare con le più importanti comunità vegetali. Riserve e Parchi Nazionali in cui è possibile osservare e studiare ecosistemi naturali. PROTEZIONE e restauro del giardino storico [a cura di Pier Fausto Bagatti Valsecchi], Firenze, ICOMOS - Regione Toscana, 1987. Storia, conservazione, valorizzazione e manutenzione dei giardini storici. Problemi che la situazione italiana presenta in materia di giardini, considerati come monumenti storici. Meriti dell’iconologia e dell’ecologia; funzione psichica, emotiva e psicoanalitica del giardino. PUPPI Lionello, Giardino in Enciclopedia Europea, Milano, Garzanti, 1977, Vol. V, pp. 472-475 ill. L’idea di giardino come luogo naturale modificato dall’intervento dell’uomo. Il giardino orientale e islamico, quello ellenistico e romano, quello medievale e umanistico, il giardino alla francese e all’inglese. ROBERTO Burle Marx: il giardino del Novecento, a cura di Giulio G. Rizzo, Firenze, Cantini, 1992, in gran parte ill. Mostra dedicata a Roberto Burle Marx, poeta del verde, uno dei più straordinari interpreti e protagonisti del XX secolo. Artista plastico, il suo verde disegnato si afferma come lezione permanente di metodo. Con intelligenza, costanza, abilità e amore ha raccolto, in oltre quarant’anni di ricerca sul campo, piante bellissime e rarissime che costituiscono il più importante laboratorio ecologico - sperimentale all’aperto oggi esistente. ROMANO Giovanni, Studi sul paesaggio, Torino, Einaudi, 1978, ill. Il paesaggio, la sua evidenza fisica e l’immagine ideale che ne hanno fornito i pittori. Confronto attraverso una duplice ricerca, quella del rapporto ottico e psicologico con la realtà. Modo di reagire intellettualmente e sentimentalmente allo spettacolo della natura. TRICART Jean – Kilian Jean, L’eco - geografia e la pianificazione dell’ambiente naturale, edizione italiana a cura di Valerio Romani, Milano, Franco Angeli, 1985. Progettazione e pianificazione integrata, analisi ecologica, estetica dell’ambiente, storia del giardino, disegno dell’habitat urbano, raccolta di tecniche e informazioni. Solo e specificatamente sul paesaggio, sui parchi e sui giardini; per chi li progetta, li coltiva e li amministra. Impostazione scientifica e metodologica.

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TURRI Eugenio, Antropologia del paesaggio, Milano, Edizioni di Comunità, 1983, ill. Guida per una reinterpretazione del paesaggio, per una sua rilettura in modi nuovi. Il paesaggio nella natura e nella cultura: forme, colori, dimensioni e ordine delle cose; Le immagini del mondo riflettono l’adattamento dell’uomo all’ambiente in quanto l’uomo scopre il mondo attraverso il paesaggio e lo anima con la sua presenza fisica. Si supera così la vecchia la vecchia nozione di paesaggio pittorico come quadro estetico del mondo. VILLA Paolo, La costruzione del giardino: metodologia di progettazione, Palermo, Flaccovio, 2004. Sviluppo di un metodo di lavoro che permette di superare il delicato passaggio dal mondo delle idee alla concretezza dell’attuazione, dalla teoria alla prassi operativa. Basi su cui fondare l’esperienza del progettista, accompagnandolo fino oltre la soglia della professione. Bibliografia inerente temi specifici del settore.

ZANGHERI Luigi, Storia del giardino e del paesaggio: il verde nella cultura occidentale, Firenze, Olschki, 2003, in gran parte ill. Rassegna di riflessioni e di documenti su temi della storia del verde. Argomenti che riconoscono al giardino - art. 1 della Carta di Firenze del 1982 - l’essere una composizione architettonica e vegetale che dal punto di vista storico e artistico presenta un interesse pubblico. Come tale è considerato un monumento. ZOPPI Mariella, Storia del giardino europeo, Roma – Bari, Laterza, 1995, in gran parte ill. Albero, erba e fiore: fragili e mutevoli elementi che compongono il giardino e viaggiano nella storia, dai giardini dell’antico Egitto a quelli della Mesopotamia, della Persia, della Grecia e di Roma. Il giardino, spazio definito e recinto, muta a seconda dei popoli che lo vivono e lo costruiscono, ma anche il paesaggio stesso che lo comprende è oggetto di continue trasformazioni e cambiamenti. E la storia dei giardini si identifica con la storia delle idee, del modo di vivere insieme, del gusto e della capacità organizzativa delle diverse società. Elogio del giardino.

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Giardini dipinti / letterari

BACONE Francesco, Saggi: XLVI. Dei giardini in Scritti politici giuridici e storici, pp. 454-460, Torino, UTET, 1971. In questo saggio Bacone descrive i requisiti generali che i parchi di tutte le epoche devono avere per lo studioso di giardinaggio artistico. Il suo saggio inizia con le parole della Bibbia: Dio onnipotente per il primo piantò un giardino. Il giardino deve essere, quindi, celeste, un Eden. Segue poi un elenco esemplificativo della varietà vegetale per un giardino reale. Non si tratta solo della bellezza eterna del giardino ma anche della sua semantica. BESLER Basilus, L’erbario di Basilius Besler, testo di Gérard G. Aymonin, Paris, Bibliothèque nationale de France - Bibliothèque de l’Image, 2003, in gran parte ill. Testimonianza importante, frutto di molteplici collaborazioni tra cui quella di almeno sei incisori. Le piante vengono descritte nell’ordine di fioritura, dalla primavera all’inverno, ed ogni stagione ha una pagina allegorica per il titolo. L’opera comprende mille immagini relative a 700 specie. CHIARINI Marco, I disegni italiani di Paesaggio dal 1600 al 1750, Treviso, Canova, 1972, in gran parte ill. Nato come genere nel Seicento, il paesaggio vive di una sua vita autonoma. Il lavoro qui presentato offre un panorama, il più vasto possibile, della produzione di singoli artisti sui temi più generali riguardanti il disegno sei – settecentesco. Corredato da una bibliografia completa, è il risultato di forti studi dal vero sugli aspetti della natura. studiano gli JAKOB Michael, Paesaggio e letteratura, Firenze, Olschki, 2005. Riflessione sul paesaggio nella letteratura. Cioè l’esperienza vissuta della natura da parte di un osservatore o di una coscienza. La descrizione è in relazione spaziale con la natura; lo sguardo letterario, benché soggetto alle tendenze della sua epoca e agli influssi stilistici, inventa sempre KUNSTLER Charles, Camille Pissarro, Milano, Fabbri, 1972, in gran parte ill. Pissarro, esponente dell’Impressionismo, è il pittore vero della terra. Numerose le opere sui giardini in fiore e frutteti in rigoglio, dopo aver studiato la natura e soprattutto gli alberi come se volesse creare con essi una specie di intimità. A p. 41 un guazzo su pergamena che rappresenta Donna e bambino in un giardino, del 1880. LICHACEV Dmitrij Sergeevic, La poesia dei giardini: per una semantica degli stili dei giardini e dei parchi: il giardino come testo, a cura di Anna Raffetto, con un saggio di Sante Graciotti, Torino, Einaudi, 1996, in gran parte ill. Necessità di studiare la semantica dell’arte di parchi e giardini su un piano più vasto rispetto all’architettura verde e soprattutto in relazione alle altre arti, in particolare la poesia. Infatti, per l’autore, i giardini parlano, informano, sono come un libro, si collegano all’arte della parola e alla poesia; tanto più che molti poeti leggevano i giardini vedendo in essi tutti i generi poetici: dall’ode all’elegia, all’idillio. MARTINELLI Valentino, Paesisti romani dell’ottocento, Roma, Palombi, 1963, in gran parte ill. La conquista di una verità poetica e la graduale rottura del fronte conservatore accademico fu possibile a Roma e nel Lazio soltanto a quei pittori di paesaggio che dalla fine del Settecento e per tutto l’Ottocento dipinsero ad olio, a tempera ed a acquerello. L’attività dei vedutisti e paesisti è interpretazione critica della pittura senza prescindere dalla situazione ambientale sotto l’aspetto artistico e culturale. MOSTRA di disegni italiani di paesaggio del Seicento e del Settecento, introduzione e catalogo di Marco Chiarini, Firenze, Olschki, 1973, ill. Produzione grafica in Italia del paesaggio sei - settecentesco. Preziosa testimonianza degli aspetti di alcuni dei luoghi più belli del paesaggio italiano: alcuni scomparsi, altri profondamente mutati, altri ancora insperatamente conservati.

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PERONI Laura, Il linguaggio dei fiori, tavole di Marilena Pistoia, Milano, Mondatori, 2002, in gran parte ill. Racconto botanico attraverso 150 meravigliose tavole. L’autrice descrive steli, corolle, semi e colori, componendo quasi un’opera d’arte letteraria, poetica, musicale, pittorica. Inoltre ad ogni fiore si associa un messaggio, un valore simbolico, una valenza particolare, comprendendo anche i miti, le leggende e le credenze da cui scaturisce un vero e proprio linguaggio. La PITTURA di paesaggio in Italia: il Seicento, a cura di Ludovica Trezzani, con saggi d’introduzione dall’antichità al Rinascimento, Milano, Electa, 2004, in gran parte ill. Rete complessa di rapporti che, di fronte alla rivelazione del paesaggio italiano, si instaura fra pittori di nazionalità e background differenti nella circolarità di un linguaggio che, per contaminazione, si modifica e si rinnova. Qui il paesaggio non è natura ma il prodotto complesso di una cultura, la risultante di stratificazioni della memoria. RAYNAL ROQUES Aline – Jolinon Jean Claude, I pittori dei fiori: le pergamene del Museo di storia naturale, [Paris] Musèum national d’histoire naturelle, Bibliothèque de l’Image, 1998, in gran parte ill. Viaggio appassionante nella storia delle pergamene. La collezione del Museo di storia naturale - unica e prestigiosa - viene qui riprodotta ed illustrata presentando i fiori con relativi aneddoti e miti. Bellezza e rigore nella riproduzione di ogni soggetto. SCOPERTA dell’Ovest in La pittura americana, a cura di Francesca Castria Marchetti, Milano, Electa, 2002, pp. 34 - 71, in gran parte ill. La scuola di paesaggio americana nelle produzione pittorica di Thomas Cole, Asher Brown Durand, Albert Bierstadt, Frederic Edwin Church, Fitz Hugh Lane, Martin Johnson Heade e John James Audubon. L’Ovest rappresenta per gli americani una realtà geografica immensa e densa di suggestioni da cui scaturisce una sorta di venerazione per la natura, degna di essere rappresentata attraverso sublimi panorami. VACCHIANO Michele, La fotografia di paesaggio: attrezzature, procedimenti tecnici, considerazioni estetiche, Milano, Hoepli, 1988, ill. Fra tutte le arti ne esiste una che ancora riunisce in sé i due antichi significati - arte e tecnica - e che è insieme attività creativa e scienza applicata: la fotografia. E fra le varie specializzazioni della fotografia quella del paesaggio presenta le maggiori affinità con la pittura quando ritrae ambienti naturali, vasti panorami con alberi, montagne, corsi d’acqua, fili d’erba, boschi, parchi e giardini.

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Giardini di viaggio / tessili

CARMIGNANI Marina, Tessuti ricami e merletti in Italia: dal Rinascimento al Liberty, Milano, Electa, 2005, in gran parte ill. I moduli decorativi sono costituiti da infiorescenze nate da volute vegetali speculari, arricchite da foglie e contornate da tralci. Movimentato il repertorio: fiordalisi, peonie, iris, campanule, tulipani, amarilli. Una decorazione dalla cromia straordinaria, ispirata all’ osservazione della natura. EDER Doris – Aschenbrenner Erich, Tappeti orientali: caucasici – persiani, a cura di Alberto Boralevi, Milano, Sonzogno, 1994, in gran parte ill. L’aspetto primario della pubblicazione è quello etnografico in quanto il tappeto è visto come espressione di una cultura antichissima e come forma di comunicazione artistica. Inoltre, è documento del popolo, che si esprime attraverso il linguaggio dei simboli. Il motivo prevalente è di ispirazione vegetale, soprattutto arabesco, basato su un intreccio di rami, foglie, fiori, palme e nastri di nuvole; elementi che riproducono la magia dei giardini asiatici. Il LIBRO degli arazzi, Pierre Verlet [e altri], prefazione di Jean Lurçat, realizzato sotto la direzione di Joseph Jobé, Milano, Garzanti, 1965, in gran parte ill. Gli arazzi sono copie di quadri dipinti con lana e seta, dalla tavolozza di migliaia di tonalità per riprodurre sottili sfumature. L’arte dell’imitazione si trasferisce nella manifattura ed i giardini del mondo vengono riprodotti in piena fioritura. PAGNANO Gigi, L’arte del tappeto orientale ed europeo dalle origini al XVIII secolo, Busto Arsizio, Bramante, 1983, in gran parte ill. Opera che mira a richiamare l’attenzione soprattutto sull’aspetto artistico dei tappeti orientali. A pp. 81-83 descrizione dei tappeti-giardino: riproducono la pianta topografica di un giardino con canali che dividono il campo in aiuole fiorite. A volte la decorazione è a quattro giardini per la ripartizione in quattro aiuole. Ispirandosi alla natura e sognando il paradiso gli artigiani hanno inondato le loro opere della gioia di vivere. PITTURE, disegni, arazzi e stoffe, sculture in Roberto Burle Marx: il giardino del novecento, a cura di Giulio G. Rizzo, Firenze, Cantini, 1992, pp. 186 - 209. Oltre ai giardini progettati in tutto il mondo, Roberto Burle Marx aggiunge una scelta di quadri, arazzi, dipinti su stoffa, disegni, litografie e serigrafie, da lui realizzati. Ricco corredo illustrativo. SABAHI Taher, Tappeti d’Oriente: arte e tradizione, Novara De Agostini, 1976, in gran parte ill. L’autore, nato in Persia, vive da anni in Italia dedicandosi ai tappeti d’arte ed è tappetologo di fama mondiale. In questo enciclopedico volume tiene lezione sui tappeti orientali, insegnando a leggerli. Soprattutto i tappeti-giardino, cioè quelli che riproducono in miniatura i parchi imperiali persiani: giardini di delizie. ZIPPER Kurt – Fritzsche Claudia – Jourdan Uwe, Tappeti orientali: turchi- turcomanni, a cura di Alberto Boralevi, Milano, Sonzogno, 1990, in gran parte ill. I disegni dei tappeti dei popoli turchi rappresentano una molteplicità di forme dal linguaggio legato a figurazioni vegetali. Tutti i segni che appaiono sono dei simboli la cui lettura ci riporta al giardino; infatti, vengono raffigurati filari di piante e aiuole fiorite dove spesso vi è la rosa, fiore per eccellenza.