LA MEDICINA DIFENSIVA In Italia, si calcola che su 8.000.000 di ricoveri annui, almeno il 4%...

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LA MEDICINA DIFENSIVA LA MEDICINA DIFENSIVA In Italia, si calcola che su 8.000.000 di ricoveri annui, almeno il 4% (320.000) si conclude con In Italia, si calcola che su 8.000.000 di ricoveri annui, almeno il 4% (320.000) si conclude con una qualche tipologia di danno per il paziente. Attualmente sono circa 12.000 le cause civili una qualche tipologia di danno per il paziente. Attualmente sono circa 12.000 le cause civili pendenti per risarcimenti conseguenti a danni legati a prestazioni di tipo sanitario. La pendenti per risarcimenti conseguenti a danni legati a prestazioni di tipo sanitario. La richiesta di risarcimento complessiva si aggira intorno ai 2.5 miliardi di euro. Pertanto il richiesta di risarcimento complessiva si aggira intorno ai 2.5 miliardi di euro. Pertanto il fenomeno della malpractice e del connesso contenzioso medico-legale assume oggi un grande rilievo fenomeno della malpractice e del connesso contenzioso medico-legale assume oggi un grande rilievo in relazione alla risposta di una pratica professionale difensiva che pone confini impropri, in relazione alla risposta di una pratica professionale difensiva che pone confini impropri, inefficaci ed inefficienti all’autonomia del medico ed al suo atteggiamento nelle decisioni inefficaci ed inefficienti all’autonomia del medico ed al suo atteggiamento nelle decisioni cliniche. cliniche. D.M. Studdert, M.M. Mello, W.M. Sage, C.M. Des Roches, J. Peugh, K. Zapert, T.A. Brennan, Defensive medicine among high-risk specialist physicians D.M. Studdert, M.M. Mello, W.M. Sage, C.M. Des Roches, J. Peugh, K. Zapert, T.A. Brennan, Defensive medicine among high-risk specialist physicians in a volatile malpractice environment, JAMA. 2005 Jun. 1;293(21):2660-2. in a volatile malpractice environment, JAMA. 2005 Jun. 1;293(21):2660-2. La definizione di medicina difensiva ancora oggi più convincente ed attuale è quella formulata La definizione di medicina difensiva ancora oggi più convincente ed attuale è quella formulata dall’OTA (Office of Technology Assessment) nel 1998, in cui si esamina il fenomeno in relazione dall’OTA (Office of Technology Assessment) nel 1998, in cui si esamina il fenomeno in relazione all’atteggiamento di medici che «ordinano esami, percorsi diagnostico-terapeutici o visite ed all’atteggiamento di medici che «ordinano esami, percorsi diagnostico-terapeutici o visite ed evitano pazienti o procedure ad alto rischio per ridurre la loro esposizione al rischio di essere evitano pazienti o procedure ad alto rischio per ridurre la loro esposizione al rischio di essere accusati di malpractice. Quando i medici prescrivono esami o procedure supplementari per ridurre accusati di malpractice. Quando i medici prescrivono esami o procedure supplementari per ridurre tale rischio, si parla di medicina difensiva positiva. Quando invece evitano la cura di tale rischio, si parla di medicina difensiva positiva. Quando invece evitano la cura di determinati pazienti o la prescrizione di alcune procedure, stanno praticando la medicina determinati pazienti o la prescrizione di alcune procedure, stanno praticando la medicina difensiva negativa ». difensiva negativa ». R. Grevis, L.Marazzi, in Il Risk Management nelle Aziende Sanitarie, Ed. Franco Angeli, 2003, p. 99. R. Grevis, L.Marazzi, in Il Risk Management nelle Aziende Sanitarie, Ed. Franco Angeli, 2003, p. 99. Sul piano della metodologia clinica, pertanto, la pratica difensiva è in grado di amplificare in Sul piano della metodologia clinica, pertanto, la pratica difensiva è in grado di amplificare in modo patologico una caratteristica fisiologica delle decisioni cliniche, e cioè la variabilità modo patologico una caratteristica fisiologica delle decisioni cliniche, e cioè la variabilità che può dipendere dalla tipologia della malattia stessa che ci si trova a curare, dalla che può dipendere dalla tipologia della malattia stessa che ci si trova a curare, dalla differente sensibilità o specificità di indagini strumentali e test che si utilizzano, dalle differente sensibilità o specificità di indagini strumentali e test che si utilizzano, dalle differenti aspettative prognostiche in relazione alla tipologia di iter terapeutico che si decide differenti aspettative prognostiche in relazione alla tipologia di iter terapeutico che si decide di intraprendere. Non a caso le situazioni a maggior rischio di medicina difensiva, e quindi di di intraprendere. Non a caso le situazioni a maggior rischio di medicina difensiva, e quindi di prescrizioni inappropriate ed inefficaci, sono quelle che riguardano casi in cui la malattia o la prescrizioni inappropriate ed inefficaci, sono quelle che riguardano casi in cui la malattia o la condizione da diagnosticare o prevenire sia determinante quoad vitam o quoad valetudinem; quando condizione da diagnosticare o prevenire sia determinante quoad vitam o quoad valetudinem; quando i tempi di diagnosi modificano l’intervento terapeutico; quando sussiste l’evidenza che un cambio i tempi di diagnosi modificano l’intervento terapeutico; quando sussiste l’evidenza che un cambio di orientamento terapeutico comporti concretamente un reale miglioramento delle condizioni. di orientamento terapeutico comporti concretamente un reale miglioramento delle condizioni. La medicina difensiva non risolve il vero problema che si trova alla base di questa problematica, La medicina difensiva non risolve il vero problema che si trova alla base di questa problematica, ovvero l’accostamento al paziente mediante un approccio diagnostico-terapeutico sensato e ovvero l’accostamento al paziente mediante un approccio diagnostico-terapeutico sensato e qualitativamente progettato non nell’ottica di evitare di incorrere in denunce ma finalizzato qualitativamente progettato non nell’ottica di evitare di incorrere in denunce ma finalizzato alla tutela della salute del paziente in termini di efficacia di indagini strumentali alla tutela della salute del paziente in termini di efficacia di indagini strumentali diagnostiche e di interventi terapeutici risolutivi. diagnostiche e di interventi terapeutici risolutivi. Il problema della responsabilità professionale sanitaria, invece, continua a condizionare Il problema della responsabilità professionale sanitaria, invece, continua a condizionare fortemente l’esercizio della professione, al punto che agli innumerevoli tentativi di tutelarsi fortemente l’esercizio della professione, al punto che agli innumerevoli tentativi di tutelarsi dalle denunce ponendo un’esasperata attenzione alla parte formale della medicina, si contrappone dalle denunce ponendo un’esasperata attenzione alla parte formale della medicina, si contrappone ancora oggi la moltitudine di casi di responsabilità nati per semplice mancanza di comunicazione ancora oggi la moltitudine di casi di responsabilità nati per semplice mancanza di comunicazione fra medico e paziente. fra medico e paziente. Anche nella nostra esperienza di Gestione del Rischio Clinico presso la Zona 3 di Fano si è Anche nella nostra esperienza di Gestione del Rischio Clinico presso la Zona 3 di Fano si è dimostrato come la maggior parte dei casi « denunciati » da parte dei pazienti siano da dimostrato come la maggior parte dei casi « denunciati » da parte dei pazienti siano da attribuire al mancato o non corretto approccio medico-paziente che si sostanzia in particolare attribuire al mancato o non corretto approccio medico-paziente che si sostanzia in particolare nella evidenza di contrapposizione fra il corretto approccio diagnostico terapeutico- nella evidenza di contrapposizione fra il corretto approccio diagnostico terapeutico- assistenziale ed il paradosso di un non adeguata comunicazione. assistenziale ed il paradosso di un non adeguata comunicazione. La nostra esperienza, in condivisione con il panorama nazionale ed internazionale, ci ha condotti La nostra esperienza, in condivisione con il panorama nazionale ed internazionale, ci ha condotti alla consapevolezza che, per poter affrontare il vasto problema della medicina difensiva in alla consapevolezza che, per poter affrontare il vasto problema della medicina difensiva in rapporto a quello dell’ancora più ampia tematica che riguarda anche la comunicazione, è rapporto a quello dell’ancora più ampia tematica che riguarda anche la comunicazione, è necessaria una «modifica culturale » che comporti la creazione di un’ambiente socio-culturale necessaria una «modifica culturale » che comporti la creazione di un’ambiente socio-culturale favorevole al confronto positivo dell’errore medico, nonchè un continuo interscambio di pareri favorevole al confronto positivo dell’errore medico, nonchè un continuo interscambio di pareri con i professionisti, gli stessi cittadini ed i mass media. con i professionisti, gli stessi cittadini ed i mass media.

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In Italia, si calcola che su 8.000.000 di ricoveri annui, almeno il 4% (320.000) si conclude con una In Italia, si calcola che su 8.000.000 di ricoveri annui, almeno il 4% (320.000) si conclude con una qualche tipologia di danno per il paziente. Attualmente sono circa 12.000 le cause civili pendenti per qualche tipologia di danno per il paziente. Attualmente sono circa 12.000 le cause civili pendenti per risarcimenti conseguenti a danni legati a prestazioni di tipo sanitario. La richiesta di risarcimento risarcimenti conseguenti a danni legati a prestazioni di tipo sanitario. La richiesta di risarcimento complessiva si aggira intorno ai 2.5 miliardi di euro. Pertanto il fenomeno della malpractice e del complessiva si aggira intorno ai 2.5 miliardi di euro. Pertanto il fenomeno della malpractice e del connesso contenzioso medico-legale assume oggi un grande rilievo in relazione alla risposta di una connesso contenzioso medico-legale assume oggi un grande rilievo in relazione alla risposta di una pratica professionale difensiva che pone confini impropri, inefficaci ed inefficienti all’autonomia del pratica professionale difensiva che pone confini impropri, inefficaci ed inefficienti all’autonomia del medico ed al suo atteggiamento nelle decisioni cliniche.medico ed al suo atteggiamento nelle decisioni cliniche.

D.M. Studdert, M.M. Mello, W.M. Sage, C.M. Des Roches, J. Peugh, K. Zapert, T.A. Brennan, Defensive medicine among high-risk specialist physicians in a D.M. Studdert, M.M. Mello, W.M. Sage, C.M. Des Roches, J. Peugh, K. Zapert, T.A. Brennan, Defensive medicine among high-risk specialist physicians in a volatile malpractice environment, JAMA. 2005 Jun. 1;293(21):2660-2.volatile malpractice environment, JAMA. 2005 Jun. 1;293(21):2660-2.

La definizione di medicina difensiva ancora oggi più convincente ed attuale è quella formulata La definizione di medicina difensiva ancora oggi più convincente ed attuale è quella formulata dall’OTA (Office of Technology Assessment) nel 1998, in cui si esamina il fenomeno in relazione dall’OTA (Office of Technology Assessment) nel 1998, in cui si esamina il fenomeno in relazione

all’atteggiamento di medici che «ordinano esami, percorsi diagnostico-terapeutici o visite ed evitano all’atteggiamento di medici che «ordinano esami, percorsi diagnostico-terapeutici o visite ed evitano pazienti o procedure ad alto rischio per ridurre la loro esposizione al rischio di essere accusati di pazienti o procedure ad alto rischio per ridurre la loro esposizione al rischio di essere accusati di

malpractice. Quando i medici prescrivono esami o procedure supplementari per ridurre tale rischio, si malpractice. Quando i medici prescrivono esami o procedure supplementari per ridurre tale rischio, si parla di medicina difensiva positiva. Quando invece evitano la cura di determinati pazienti o la parla di medicina difensiva positiva. Quando invece evitano la cura di determinati pazienti o la

prescrizione di alcune procedure, stanno praticando la medicina difensiva negativa ».prescrizione di alcune procedure, stanno praticando la medicina difensiva negativa ».

R. Grevis, L.Marazzi, in Il Risk Management nelle Aziende Sanitarie, Ed. Franco Angeli, 2003, p. 99.R. Grevis, L.Marazzi, in Il Risk Management nelle Aziende Sanitarie, Ed. Franco Angeli, 2003, p. 99.

Sul piano della metodologia clinica, pertanto, la pratica difensiva è in grado di amplificare in modo Sul piano della metodologia clinica, pertanto, la pratica difensiva è in grado di amplificare in modo patologico una caratteristica fisiologica delle decisioni cliniche, e cioè la variabilità che può dipendere patologico una caratteristica fisiologica delle decisioni cliniche, e cioè la variabilità che può dipendere dalla tipologia della malattia stessa che ci si trova a curare, dalla differente sensibilità o specificità di dalla tipologia della malattia stessa che ci si trova a curare, dalla differente sensibilità o specificità di indagini strumentali e test che si utilizzano, dalle differenti aspettative prognostiche in relazione alla indagini strumentali e test che si utilizzano, dalle differenti aspettative prognostiche in relazione alla tipologia di iter terapeutico che si decide di intraprendere. Non a caso le situazioni a maggior rischio tipologia di iter terapeutico che si decide di intraprendere. Non a caso le situazioni a maggior rischio di medicina difensiva, e quindi di prescrizioni inappropriate ed inefficaci, sono quelle che riguardano di medicina difensiva, e quindi di prescrizioni inappropriate ed inefficaci, sono quelle che riguardano casi in cui la malattia o la condizione da diagnosticare o prevenire sia determinante quoad vitam o casi in cui la malattia o la condizione da diagnosticare o prevenire sia determinante quoad vitam o quoad valetudinem; quando i tempi di diagnosi modificano l’intervento terapeutico; quando sussiste quoad valetudinem; quando i tempi di diagnosi modificano l’intervento terapeutico; quando sussiste l’evidenza che un cambio di orientamento terapeutico comporti concretamente un reale l’evidenza che un cambio di orientamento terapeutico comporti concretamente un reale miglioramento delle condizioni.miglioramento delle condizioni.

La medicina difensiva non risolve il vero problema che si trova alla base di questa problematica, La medicina difensiva non risolve il vero problema che si trova alla base di questa problematica, ovvero l’accostamento al paziente mediante un approccio diagnostico-terapeutico sensato e ovvero l’accostamento al paziente mediante un approccio diagnostico-terapeutico sensato e qualitativamente progettato non nell’ottica di evitare di incorrere in denunce ma finalizzato alla tutela qualitativamente progettato non nell’ottica di evitare di incorrere in denunce ma finalizzato alla tutela della salute del paziente in termini di efficacia di indagini strumentali diagnostiche e di interventi della salute del paziente in termini di efficacia di indagini strumentali diagnostiche e di interventi terapeutici risolutivi.terapeutici risolutivi.Il problema della responsabilità professionale sanitaria, invece, continua a condizionare fortemente Il problema della responsabilità professionale sanitaria, invece, continua a condizionare fortemente l’esercizio della professione, al punto che agli innumerevoli tentativi di tutelarsi dalle denunce l’esercizio della professione, al punto che agli innumerevoli tentativi di tutelarsi dalle denunce ponendo un’esasperata attenzione alla parte formale della medicina, si contrappone ancora oggi la ponendo un’esasperata attenzione alla parte formale della medicina, si contrappone ancora oggi la moltitudine di casi di responsabilità nati per semplice mancanza di comunicazione fra medico e moltitudine di casi di responsabilità nati per semplice mancanza di comunicazione fra medico e paziente.paziente.

Anche nella nostra esperienza di Gestione del Rischio Clinico presso la Zona 3 di Fano si è dimostrato Anche nella nostra esperienza di Gestione del Rischio Clinico presso la Zona 3 di Fano si è dimostrato come la maggior parte dei casi « denunciati » da parte dei pazienti siano da attribuire al mancato o come la maggior parte dei casi « denunciati » da parte dei pazienti siano da attribuire al mancato o non corretto approccio medico-paziente che si sostanzia in particolare nella evidenza di non corretto approccio medico-paziente che si sostanzia in particolare nella evidenza di contrapposizione fra il corretto approccio diagnostico terapeutico-assistenziale ed il paradosso di un contrapposizione fra il corretto approccio diagnostico terapeutico-assistenziale ed il paradosso di un non adeguata comunicazione.non adeguata comunicazione.La nostra esperienza, in condivisione con il panorama nazionale ed internazionale, ci ha condotti alla La nostra esperienza, in condivisione con il panorama nazionale ed internazionale, ci ha condotti alla consapevolezza che, per poter affrontare il vasto problema della medicina difensiva in rapporto a consapevolezza che, per poter affrontare il vasto problema della medicina difensiva in rapporto a quello dell’ancora più ampia tematica che riguarda anche la comunicazione, è necessaria una quello dell’ancora più ampia tematica che riguarda anche la comunicazione, è necessaria una «modifica culturale » che comporti la creazione di un’ambiente socio-culturale favorevole al confronto «modifica culturale » che comporti la creazione di un’ambiente socio-culturale favorevole al confronto positivo dell’errore medico, nonchè un continuo interscambio di pareri con i professionisti, gli stessi positivo dell’errore medico, nonchè un continuo interscambio di pareri con i professionisti, gli stessi cittadini ed i mass media.cittadini ed i mass media.