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La mappa Come orientarsi La “Sezione Ragazzi” è organizzata in due tappe: In ogni tappa vengono proposti: - approfondimenti per il catechista al brano biblico di riferimento; - schede con le attività per i ragazzi, - incontri di preghiera in riferimento al tempo liturgico. Le tabelle che seguono presentano, in sintesi, il percorso con il numero della scheda, l’argomento che tratta, l’attività, i riferimenti biblici e gli obiettivi educativi, in modo tale che l’educatore possa orientarsi e scegliere l’itinerario che ritiene migliore per il suo gruppo. Per progettare il percorso vi consigliamo di consultare questa tabella; per ogni area vi sono più scheda-proposta, potete leggere l’attività e scegliere la scheda che intendete proporre. Sul cd troverete il materiale necessario alla realizzazione dell’attività, immagini e video utili all’incontro e/o altro materiale stampabile. Mappa concettuale del percorso Mi fu rivolta questa parola del Signore Ger 1,4 Ti conoscevo, ti ho consacrato, ti ho stabilito profeta... Ger 1,5

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La mappa Come orientarsi

La “Sezione Ragazzi” è organizzata in due tappe: In ogni tappa vengono proposti: - approfondimenti per il catechista al brano biblico di riferimento; - schede con le attività per i ragazzi, - incontri di preghiera in riferimento al tempo liturgico.

Le tabelle che seguono presentano, in sintesi, il percorso con il numero della scheda, l’argomento

che tratta, l’attività, i riferimenti biblici e gli obiettivi educativi, in modo tale che l’educatore

possa orientarsi e scegliere l’itinerario che ritiene migliore per il suo gruppo.

Per progettare il percorso vi consigliamo di consultare questa tabella; per ogni area vi sono più

scheda-proposta, potete leggere l’attività e scegliere la scheda che intendete proporre.

Sul cd troverete il materiale necessario alla realizzazione dell’attività, immagini e video

utili all’incontro e/o altro materiale stampabile.

Mappa concettuale del percorso

Mi fu rivolta questa parola del Signore

Ger 1,4

Ti conoscevo, ti ho consacrato, ti ho stabilito profeta...

Ger 1,5

Prima tappa  

SCHEDA ATTIVITÀ OBIETTIVI

Scheda A Introduzione per l’animatore: “I profeti scrittori”

• conoscere la figura del profeta Geremia Scheda Parola

Ger 1,4-8 Testo biblico di riferimento

Scheda 1 Mi presento, sono Geremia! Incontro con la Parola di Dio, approfondimento per i ragazzi.

• introdurre il percorso

• conoscere la figura del profeta Geremia

• approfondire il brano di riferimento aiutando i ragazzi a comprendere che per imparare a camminare dietro al Signore è necessario ascoltare la Sua Parola

Scheda 2 Saper ascoltare le parole umane… Esercizi per sperimentare concretamente le dinamiche dell’ascolto.

• introdurre il tema dell’ascolto

• comprendere che “perché nasca il dialogo, l’intesa e la comunione reciproca, non basta parlare; bisogna, specialmente, saper ascoltare”

• comprendere la necessità di riconoscere e seguire voci che ci guidano verso le giuste scelte della vita

Scheda 2 a Come piume al vento Attività per riflettere su un “peccato” ricorrente tra i preadolescenti (e non solo)

• aiutare i ragazzi a comprendere che il pettegolezzo e la maldicenza sono armi che feriscono, anche molto gravemente, le persone che abbiamo accanto

Scheda 2 b Non era necessario… Proposta per confrontarsi sulla “pulizia” del proprio linguaggio

• aiutare i ragazzi a riflettere sull’uso delle “parolacce”, per evitare che il turpiloquio si radichi e chi lo usa non sia più in grado di rendersene conto

Scheda 2 c Parole in”piazza” Attività per far comprendere la differenza tra sfera pubblica e privata

• aiutare i ragazzi a comprendere che i social network sono mezzi utili, se usati correttamente e molto pericolosi, se usati male

Scheda 3 … per accogliere la Parola del Signore Attività/incontro con la Parola del Signore

• aiutare i ragazzi a lasciarsi incontrare dalla Parola di Dio perché possa illuminare il loro cammino di cristiani, scoprendo quanto questa Parola può essere viva e vera oggi per la loro esistenza Scheda 3a

… per accogliere la Parola del Signore Attività/incontro con la Parola del Signore

Scheda 4 La Parola di Dio si è fatta carne (Gv1,1) Veglia di preghiera con l’Arcivescovo

• invito alla Veglia del 4 dicembre 2011

Mi fu rivolta questa parola del Signore

Ger 1,4

  

Scheda 5

Accogliamo Gesù come Maria, che dice “sì” all’angelo e diventa la “casa di Dio” Preghiera in preparazione alla festa dell’Immacolata

• comprendere che ogni uomo può imparare da Maria ad accogliere Gesù

Scheda 6 Un osservatorio per la tua bocca Celebrazione del Sacramento della Riconciliazione

Scheda 7

Giovanni Battista, ultimo profeta dell’Antico Testamento Attività per riconoscere i nostri “Giovanni Battista”

• Conoscere la figura di Giovanni Battista, ultimo profeta che predica la conversione e apre la strada alla missione di Gesù 

• Fare memoria delle persone e delle esperienze attraverso le quali abbiamo incontrato Gesù

  

Seconda tappa  

               

                                         

SCHEDA ATTIVITÀ OBIETTIVI

Scheda 1

Prima di formarti… (Ger 1,5) Attività per scoprire che siamo destinati a diventare “belli come girasoli” con l’aiuto di un “giardiniere esperto”.

• introdurre il percorso.

• Comprendere attraverso il testo biblico che Dio ci conosce più di quanto noi conosciamo noi stessi, ci ha pensato e ci ha amato da sempre. Cogliere l’importanza di una guida spirituale.

Scheda 2

Ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi (Gv 1, 48) Attività per comprendere che la relazione con Gesù apre a un futuro progettuale

• Comprendere che il Signore ci guarda con amore e valorizza il bello di ciascuno

Scheda 3

Ti ho consacrato… (Ger 1,5) Esercizio per “ripassare” le proprie conoscenze sul sacramento del Battesimo

• Riscoprire il sacramento del Battesimo

Scheda 4

Il segno di Giona (Mt 16,4) Attività per decodificare il “codice segreto” del segno di Giona

• Introdurre i ragazzi al tema del Battesimo e alla Pasqua, lavorando sulla storia di Giona e sul racconto evangelico della tempesta calmata

Scheda 5

Non so parlare (Ger 1,6) Attività e giochi sul tema delle paure e delle obiezioni che ci limitano nella possibilità di rispondere positivamente alle chiamate..

• Riconoscere le paure e le obiezioni che ostacolano la sequela di Gesù

Scheda 6 Amici “fragili” di Gesù Celebrazione del Sacramento della Riconciliazione

Scheda 7 Mi chiama Chi ama! Adorazione Eucaristica

Scheda 8 Wanted – Via Crucis • Rivivere i temi trattati nella seconda tappa nella celebrazione della Via Crucis.

Scheda 9 Ascolto, accolgo, decido, parto! Due film per riflettere e fare sintesi

• Fare sintesi del percorso svolto

Ti conoscevo, ti ho consacrato, ti ho stabilito profeta...

Ger 1,5

                  

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

 

SCHEDA A

I PROFETI SCRITTORI Il testo è tratto da un corso biblico parrocchiale, raccolto nel volume Dalla conquista all’esilio: il dramma della libertà - don Pierino Ongaretti, parrocchia di S. Giacomo Maggiore, Ospitaletto (BS) Quello dei profeti scrittori è un fenomeno tutto ebraico. Si manifesta in Israele nei secoli della monarchia, dopo la separazione del regno d’Israele (o del Nord) dal regno di Giuda (o del Sud). Durerà per alcuni secoli: dall’ottavo al quinto secolo a.C. Si dividono in due gruppi fondamentali: i profeti maggiori e i profeti minori. Non sono definiti in questo modo in base alla a un giudizio sul loro valore o sull’importanza della loro opera, ma in base all’ampiezza dei loro scritti. I profeti che hanno lasciato molte pagine scritte sono detti “maggiori”. Quelli che ne hanno lasciato poche sono detti “minori”. Chi sono e quanti sono

I profeti maggiori sono: Isaia, Geremia, Ezechiele, Daniele. I profeti minori sono: Osea, Amos, Gitele, Abdia, Giona, Michea, Naum, Abacuc, Sofonia, Aggeo, Zaccaria, Malachia. In questo elenco troviamo due anomalie. Giona: non è scritto dal profeta Giona, ma parla di lui. E’ più un libro sapienziale che profetico. Daniele: è elencato tra i profeti ma per sé è un apocalittico. Si inserisce nella crisi maccabaica. E’ quindi un’0pera scritta verso la metà del 2° secolo a.C. Chi è il profeta?

… il profeta non è anzitutto uno che preannuncia il futuro. Profeta è uno che parla a nome di un altro. Potremmo quindi definirlo: “l’uomo della Parola”. Concretamente il suo compito si svolge in una doppia fedeltà, su una direttrice fondamentale. La doppia fedeltà Fedeltà a Dio. Il profeta è colui che, incaricato da Dio, difende i diritti di Dio davanti al suo popolo. Fedeltà al popolo. Anche quando la parola che deve annunciare al popolo è di minaccia o di condanna, il profeta la pronuncia sempre con un profondo senso di solidarietà con il popolo stesso. La direttrice fondamentale

Gli scritti dei profeti sono pieni di indicazioni morali. Per questo è facile pensare che la loro attenzione fondamentale fosse richiamare il popolo ai suoi doveri verso Dio e verso il prossimo. Certo, la denuncia dell’idolatria, della falsità del culto e dell’ingiustizia riempiono molte pagine. Ma qual è il loro scopo? Quello di leggere la storia con gli occhi di Dio. Di vederlo all’opera nelle pieghe degli avvenimenti. Di capire, attraverso la rivelazione di Dio, verso quali sbocchi il popolo si sta incamminando e, quindi, aiutarlo a fare le scelte giuste. E’ per questo che tanta parte dell’opera profetica è rivolta ai responsabili dei popoli e delle nazioni. GEREMIA Geremia vive un secolo dopo Isaia. Nasce nel 650 ad Anatot, la patria di Amos. E’ di famiglia sacerdotale. Conosciamo abbastanza bene la sua vita perché nel suo libro, scritto in parte da lui stesso e in parte da Baruch, suo assistente, ha lasciato vari indizi autobiografici. Inizia la sua attività di profeta a 24 anni, nel 626. Vive il periodo tragico in cui prima si prepara e poi si compie il crollo totale del popolo d’Israele. Quando lui nasce, il Regno del Nord, con le sue 10 tribù, non esiste più da 70 anni.

Quando morirà, il Regno di Giuda sarà un deserto. Tutta la sua vita sarà dedicata a cercar di evitare questo crollo senza riuscirci. Nel 622 avviene un fatto molto importante. C’è sul trono uno dei migliori re che Gerusalemme abbia avuto da Davide in poi: Giosia. Uomo di fede, serio, impegnato. Mentre si stanno facendo dei lavori di ristrutturazione nel tempio di Gerusalemme, viene scoperto un rotolo della Legge che molti individuano oggi nella parte centrale dell’attuale libro del Deuteronomio. Giosia approfitta di questo fatto per risvegliare nel popolo ebraico la fede in YHVH, fede che in quell’epoca era piuttosto carente. Il profeta Geremia segue da lontano e con angoscia crescente la parabole di questa riforma. E’ il tentativo conosciuto come Riforma Deuteronomista. Deuteronomio significa “seconda Legge”, riscoperta della Legge. Un secondo rotolo che presenta la Legge di Dio. Questa riforma, purtroppo – come tutte le riforme che vengono calate dall’alto -, finisce in una bolla di sapone. Purtroppo, infatti, Giosia voleva imporre la riforma della fede con la forza… Dall’alto possono venire le riforme legali, giuridiche. Tocca a chi comanda fare leggi buone, idonee. Ma la riforma delle coscienze o parte dal basso, come esigenza condivisa, o c’è poco da fare. Per legge si può obbligare uno a un comportamento legale, ma non a essere onesto. Di fatto, quella riforma, imposta dal re al popolo di Giuda, finisce nel niente. Geremia svolge il suo compito ad di fuori di Gerusalemme per tutta la durata del tentativo di Giosia. Alla sua morte, nel 609 a.C., inizierà la sua opera in Gerusalemme. Alcuni fatti che è importante ricordare

609. Muore Giosia 605. Nabucodonosor, re di Babilonia, conquista la Palestina. Non solo ripristina il dominio assiro sull’ex regno del Nord, ma conquista anche il Regno di Giuda. Non attacca però Gerusalemme. Si accontenta di un trattato di sottomissione. Ma la gabella babilonese è troppo pesante. I Giudei si ribellano. 597. Nabucodonosor ritorna. Riconquista la Giudea e conquista anche Gerusalemme. Come rappresaglia per la ribellione deporta 10.000 ebrei, scelti tra le classi più importanti, ai quali ne aggiunge altri 8.000. La crema del popolo. Mette su un re fantoccio (che è uno dei tanti figli di Giosia) e torna a Babilonia. Pochi anni dopo gli ebrei si ribellano di nuovo. 587. E’ la data chiave. Nabucodonosor torna con un esercito. Assedia Gerusalemme. La conquista. La distrugge, e deporta l’intero popolo a Babilonia. E’ il crollo totale. Geremia vive tutto questo dramma. Per tutta la vita combatte perché tutto questo non succeda. E dopo che tutto questo è successo, sarà uno dei pochi che riuscirà a sfuggire alla deportazione e finirà, così almeno sembra, come profugo in Egitto dove morirà. Il problema chiave

Qual è il problema chiave, per Geremia? Geremia fa un’analisi della situazione. Egli dice: In fondo, la fede yavhista è legata a dei segni, attraverso i quali il popolo può tenersi in contatto col suo Dio. Questo Dio strano senza nome, senza immagine… Quali sono questi segni? Il Tempio, l’Arca dell’Alleanza, i sacrifici che si svolgono nel Tempio, la Legge (la Torah), la Terra Promessa, la circoncisione (quel taglio del prepuzio dell’ebreo che gli ricorda che lui fa parte del popolo eletto). Però tutte queste realtà, che per l’ebreo dovrebbero essere “segno” della presenza del suo Dio, lui le ha fatte diventare, che cosa? Strumenti di sicurezza. Non: attraverso il Tempio, l’Arca ecc. io mi ricordo del mio Dio e cerco di adeguarmi a lui. No. Ma: siccome io ho il Tempio, l’Arca ecc, Dio non può non essere dalla mia parte. Io, Dio ce l’ho in tasca. Pensiamo a noi. “Siccome io ci credo, vado a messa, prego… io sono a posto. Dio non può dirmi di no”. E’ il solito classico discorso. Dove lo strumento, il segno a servizio della fede, diventa fondamento della propria sicurezza su Dio. Geremia, dopo aver per anni predicato per riportare il popolo in una giusta prospettiva, dice: “Se proprio non vogliamo capire, allora è bene che tutte queste cose spariscano. Solo così noi impareremo di nuovo a scoprire la fede in YHVH!”. Se tu confondi YHVH con tutte queste cose che dovevano servirti per ricordarti di lui, il giorno che tutte queste cose non ci saranno più, o sparisci del tutto o riscopri chi è Dio. E qui entra la sua grossa intuizione. La cosidetta “religione del cuore”: Dio farà una Nuova Alleanza, non più basata su segni esterni ma su qualcosa che lui farà dentro di noi. Una intuizione che verrà fatta propria dal profeta Ezechiele e che Cristo realizzerà col suo sangue.

Dal Libro del profeta Geremia (1, 4-8)

4 Mi fu rivolta questa parola del Signore: 5"Prima di formarti nel grembo materno, ti ho conosciuto, prima che tu uscissi alla luce, ti ho consacrato; ti ho stabilito profeta delle nazioni". 6Risposi: "Ahimè, Signore Dio! Ecco, io non so parlare, perché sono giovane". 7Ma il Signore mi disse: "Non dire: "Sono giovane". Tu andrai da tutti coloro a cui ti manderò e dirai tutto quello che io ti ordinerò. 8Non aver paura di fronte a loro, perché io sono con te per proteggerti".

Mi fu rivolta questa parola del Signore

Ger 1,4

OBIETTIVO: ♦ introdurre il percorso ♦ conoscere la figura del profeta Geremia

TEMPO: un pomeriggio o due incontri

MATERIALE: quello richiesto dalle varie attività, il CD con lo spezzone del film e gli schemi allegati

CD: • spiegazione del gioco (allegato 1); • spezzone del film “Geremia” (le storie della Bibbia); • breve presentazione della figura del profeta Geremia per i ragazzi (all. 2) • schema della preghiera conclusiva (allegato 3)

DESCRIZIONE ATTIVITÀ

• Spiegare ai ragazzi le regole del gioco e iniziare l’attività; • Ottenute tutte le parole chiave, scoprire il nome del personaggio misterioso, attraverso il puzzle; • Spostarsi nello spazio predisposto per il momento di preghiera; • Mostrare ai ragazzi lo spezzone del film, presentando brevemente la figura del profeta Geremia, con l’aiuto dell’allegato 2; • Concludere l’incontro con un momento di preghiera, seguendo la traccia dell’allegato 3.

SUGGERIMENTI: l’attività è suddivisa in due parti, una ludica e l’altra di preghiera. Per evitare confusione e disorientamento nei ragazzi, si suggerisce di staccare nettamente le due parti, se possibile anche utilizzando due spazi separati, facendoli entrare nel-la zona dedicata alla preghiera in un clima di silenzio e di meditazione. Qualora non si avesse sufficientemente tempo per svolgere tutta l’attività in un pomeriggio, dividerla in due incontri.

Mi presento, sono Geremia!

Mi fu rivolta questa parola del Signore

Ger 1,4

1 IMPEGNO PER LA SETTIMANA

Venire a catechismo la prossima settimana.

OBIETTIVO: • introdurre il tema dell’ascolto; • comprendere che “perché nasca il dialogo, l’intesa e la comunione recipro-

ca, non basta parlare; bisogna,specialmente, saper ascoltare” ; • comprendere la necessità di riconoscere e seguire voci che ci guidano ver-

so le giuste scelte della vita.

TEMPO: un incontro

MATERIALE: • vedi spiegazione dei giochi; • testo della preghiera.

CD: • spiegazione dei giochi (allegato 1).

DESCRIZIONE ATTIVITÀ

• Introdurre il tema dell’ascolto proponendo ai ragazzi uno o più giochi, scelti in base alle esigenze del gruppo (allegato 1): La luna; Gioco delle mamme e dei cuccioli; Gioco dei semi; Gioco del semaforo; Kim acustico; il gioco del silenzio. • Rileggere l’attività (allegato 1); • Concludere con la preghiera.

PARLIAMONE INSIEME I giochi dovrebbero essere scelti in base alle esigenze del proprio gruppo, ma è importante che alla parte ludica segua un momento di rilettura, per aiutare i ragazzi a cogliere le dinamiche tipi-che dell’ascolto. Molto spesso, infatti, si dà per scontata la capacità di ascoltare gli altri, mentre quella che si esercita davvero è, nella migliore delle ipotesi, la capacità di sentire. Può essere utile mettere in evidenza anche le caratteristiche più semplici, come ad esempio la considerazione che nell’ascolto si è in due: uno parla e l’altro ascolta oppure il fatto che l’ascolto richiede at-tenzione e la volontà di ascoltare. Il discorso può essere approfondito utilizzando gli spunti di rilettura proposti nell’allegato 1.

Saper ascoltare le parole umane...

2 Mi fu rivolta questa parola del Signore

Ger 1,4

SUGGERIMENTI: Si consiglia di leggere bene l’allegato 1 e di preparare con cura i giochi scelti.

PREGHIAMO INSIEME L’incontro può essere concluso componendo alcune preghiere in forma di acrostico utilizzando sempre la parola ascolto, come nell’esempio sotto riportato

Aiutami Signore ad essere Capace in Ogni momento di fare La Tua volontà e Operare come Tu vuoi. Amen

IMPEGNO PER LA SETTIMANA

Ascoltare i genitori e gli adulti di riferimento.

OBIETTIVO: aiutare i ragazzi a comprendere che il pettegolezzo e la maldi-cenza sono armi che feriscono, anche molto gravemente, le persone che abbiamo accanto.

TEMPO: un incontro.

MATERIALE: CD, videoproiettore, allegato 1.

CD: spezzone del film , allegato 1.

DESCRIZIONE ATTIVITÀ Mostrare lo spezzone del film contenuto nel CD. Chiedere ai ragazzi se hanno compreso il messaggio che il sacerdote voleva trasmettere. Approfondire il tema con l’aiuto delle opportune domande (vedi parliamone insieme). Leggere con i ragazzi il brano tratto dalla Filotea di San Francesco di Sales (allegato 1) e commentarlo alla luce delle risposte date in precedenza. (Sono passati 400 anni ma forse l’argomento è ancora attuale!) Concludere l’incontro con la preghiera.

SUGGERIMENTI: potrebbe essere simpatico ed efficace, se le condizioni ambientali lo permettono, alla fine dell’incontro utilizzare l’idea suggerita nel film e “sventrare” vera-mente un piccolo cuscino di piume.

Con i ragazzi più piccoli può essere utile introdurre il tema con il gioco del telefono senza fili, facendo poi notare che anche il contenuto del pettegolezzo, quando passa di bocca in bocca, viene deformato, ingigantito, mal interpretato…

Come piume al vento

2a Mi fu rivolta questa parola del Signore

Ger 1,4

PARLIAMONE INSIEME

Il tema del pettegolezzo e della maldicenza può essere approfondito tramite le seguenti domande: Cos’è, secondo voi, un pettegolezzo? E la maldicenza? Vi è mai capitato di subirlo? Come vi siete sentiti? E voi avete “spettegolato”? In quali occasioni? Con che risultati? Secondo voi il pettegolezzo è un passatempo innocuo? Oppure può provocare sofferenza in chi ne è vittima? Se il contenuto del pettegolezzo è vero, è meno grave? Cosa significa, secondo voi, che le piume non possono più essere raccolte? È possibile rimediare completamente alla maldicenza seminata? …

PREGHIAMO INSIEME Signore, i cercatori di oro vanno in giro con il setaccio e fanno passare al setaccio ciò che trovano per tirare fuori solo l’oro. Ho visto ancora la nonna adoperare il setaccio per pulire bene la farina a trattenere solo quella migliore. Signore, quanto è vero che anche per il mio parlare e per il mio ascoltare c’è bisogno di setacci. Sì, voglio proprio fare così: o taccio oppure setaccio, cioè prendo il setaccio e purifico bene il mio parlare e le cose che ascolto. Signore lo riconosco: attraverso il mio parlare sono caduto, ho peccato. Lo riconosco, ho ascoltato e ho riferito e attraverso il mio parlare ho distrutto chi mi stava accanto Signore, d’ora in poi mi riprometto di tacere, di non ascoltare le maldicenze o di parlare solo dopo aver passato il mio parlare al setaccio. Sì, ho già in mano questi quattro setacci, quelli della necessità, della bontà, della bellezza e della verità. Sono pronto a farvi passare dentro il mio linguaggio prima di buttarlo fuori dalla mia bocca.

UNA STORIELLA PER RIFLETTERE Le tre porte Un giorno il discepolo domandò al maestro: - Maestro, quando si può parlare? Il maestro rispose: - Ogni parola deve passare attraverso tre porte, prima di essere pronunciata. Il guar-diano della prima porta domanda: “è vera?”. Il guardiano della seconda porta chiede: “è necessaria?”. Il guardiano della terza indaga: “è gentile?” I requisiti della buona parola sono tre: la verità, l’opportunità, la gentilezza.

Pino Pellegrino

IMPEGNO PER LA SETTIMANA

Non spettegolare

OBIETTIVO: aiutare i ragazzi a riflettere sull’uso delle “parolacce”, per evitare che il turpiloquio si radicalizzi e chi le usa non sia nemmeno più in grado di rendersene conto.

TEMPO: un incontro.

MATERIALE: fotocopia dell’allegato.

CD: allegato 1.

DESCRIZIONE ATTIVITÀ

Consegnare ai ragazzi la scheda (allegato 1, prima parte) “Perché si dicono le parolacce?” e chiedere di segnare con una crocetta le affermazioni che si condividono, motivan-do la scelta. Far seguire un momento di confronto in gruppo. Proporre quindi ai ragazzi alcune situazioni in cui scapperebbe facilmente una parolaccia (allegato 1, seconda parte) e chiedere di sostituirla con un’esclamazione pulita ma ugualmente efficace!

SUGGERIMENTI: le reazioni che l'uso del turpiloquio provoca in chi gli sta intorno (imbarazzo, rabbia, nervosismo, risate…) aumenta nel preadolescente la curiosità e l'attra-zione verso le parolacce di cui scopre a poco a poco il significato e che impara a utilizzare come arma per attaccare o difendersi dai compagni e come strumento per mettere in imbarazzo gli adulti. A questo punto l'uso di parole sconvenienti diventa spesso per lui un modo per esprimere trasgressione e ribellione e ha una valenza provocatoria. In questa fase che è necessario intervenire, per evitare che il turpiloquio si radicalizzi e le parolacce entrino a far parte del vocabolario del ragazzo senza che questi sia più in grado nemmeno di rendersene conto.

Non era necessario...

2b Mi fu rivolta questa parola del Signore

Ger 1,4

PARLIAMONE INSIEME

È fondamentale aiutare i ragazzi a riflettere sull’importanza di un linguaggio pulito, evitando inutili moralismi. Infatti l’uso del turpiloquio va evitato perché involgarisce la persona: le parolacce spesso sono una maschera che impedisce ai ragazzi (e anche a tanti adulti) di esprimere il lato positivo di sé. Si può anche sottolineare il fatto che la lingua italiana ha un lessico ricco e che utilizzando le molte parole a disposizione è più facile ed efficace esprimere le emozioni e i sentimenti, che attraverso una cruda parolaccia. Va inoltre ricordato ai ragazzi che, se una parolaccia detta in un momento di rabbia “potrebbe” essere tollerata, ben diverso è il discorso per le volgarità ripetute e trasformate in intercalare.

PREGHIAMO INSIEME Dal Libro del Siracide (Sir 28,24-26) Ecco tu circondi il tuo podere con una siepe, ma devi mettere porta e serratura alla tua bocca. Tu metti al sicuro oro e argento, ma devi pensare a misurare le tue parole. Stai attento: la lingua non ti faccia scivolare.

CURIOSITÀ A South Pasadena, vicino a Los Angeles, un ragazzino di 14 anni, McKay Hatch, ha fondato il “No cussing club” (club anti parolacce). Oltre a vendere T-shirt e bracciali con slogan anti-turpiloquio, il Club ha lanciato – con l’appoggio del consiglio comuna-le – “la settimana senza parolacce” ogni prima settimana di marzo. E oltre 20 mila persone hanno firmato l’adesione al Club, che recita: “Non voglio insultare, impreca-re, usare un brutto linguaggio o raccontare barzellette sporche. Un linguaggio pulito è segno di intelligenza e chiede sempre rispetto. Userò il mio linguaggio per elevare, incoraggiare e motivare. Lascerò le persone migliori di come le ho trovate!”.

IMPEGNO PER LA SETTIMANA

Non dire parolacce.

PILLOLE DI SAGGEZZA

Il vocabolario è lo scrigno che contiene tutti i libri del mondo,

passati e futuri. Basta scoprirli! Il guaio è che gli italiani, in

media, conoscono solo 400 parole a testa.

OBIETTIVO: aiutare i ragazzi a comprendere che i social network sono mezzi utili, se usati correttamente e molto pericolosi, se usati male.

TEMPO: un incontro.

MATERIALE: video.

CD: video.

DESCRIZIONE ATTIVITÀ

Chiedere ai ragazzi di pensare, e riferire, tre cose su di sé che si sentirebbero di dire davanti a tutta la scuola (preside e insegnanti compresi); chiedere poi di pensare, e riferire, tre cose su di sé che si sentirebbero di dire solo davanti alla propria classe o al proprio gruppo sportivo; chiedere di pensare, senza riferire, tre cose che direbbero solo al proprio/a miglior amico/a; chiedere di pensare, senza riferire, tre cose che direbbero solo ai propri genitori (o ad un adulto di fiducia). Riflettere sulla differenza tra i diversi contenuti delle informazioni date. Chiedere di immaginare che le confidenze riservate al migliore amico o ai genitori vengano messe in piazza di fronte a tutta la scuola. Come si sentirebbero? Mostrare il video “Posta con la testa” e raccogliere le impressioni e i commenti dei ragazzi, facendo notare che la stessa situazione può verificarsi per qualsiasi informazione personale messa in rete.

SUGGERIMENTI: Sarebbe interessante organizzare un incontro – confronto sull’utilizzo dei social network con i genitori dei ragazzi.

Parole in “piazza”

2c Mi fu rivolta questa parola del Signore

Ger 1,4

PREGHIAMO INSIEME La preghiera dei navigatori di Facebook In questo angolo del mondo digitale, Signore, ci sono centinaia di nomi, appiccicati alle pareti di una casa che esiste solo sullo schermo e nella mia fantasia. Li chiamo "amici", ma molti di loro li conosco poco, altri solo di vista, altri ancora sono poco più che volti (a volte nemmeno quelli!). Qualcuno non l'ho incontrato, qualcun altro vive dall'altra parte del mondo; con qualcuno condivido molto, con altri poco o nulla. Alcuni li ho scelti. Altri hanno scelto me.

E ora sono qui, sulla mia home come sorelle e fratelli, posti sulla mia rotta virtuale. Te li affido, Signore, uno per uno. Ti affido le loro speranze, le loro paure, i loro progetti di felicità. Rendimi, per loro, immagine - sia pur sbiadita!- del tuo amore paziente e misericordioso. Rendimi amico vero, pronto ad ascoltare, a condividere, a esserci.

Rendimi apostolo, capace di annunciare, anche sul Web il tuo Vangelo di salvezza. Ti ringrazio, Signore, per questo spazio immenso, per questa vita a colori, per questi incontri che forse non sono così casuali. Tuttavia, Signore, di chiedo di non lasciarmi affogare in questo mare di finta compagnia: risveglia in me il desiderio di uscire là fuori, di ascoltare voci reali, di abbracciare persone autentiche e stringere amicizie vere. Amen. Patrizio Righero, Pastorale Giovanile Diocesi Pinerolo

IMPEGNO PER LA SETTIMANA

Pensarci bene!

OBIETTIVO: aiutare i ragazzi a lasciarsi incontrare dalla Parola di Dio perché possa illuminare il loro cammino di cristiani, scoprendo quanto questa Parola può essere viva e vera oggi per la loro esistenza

TEMPO: un incontro. L’attività è suddivisa in due schede, 3 e 3a, che andranno svol-te entrambe.

DESCRIZIONE ATTIVITÀ Prima di iniziare l’incontro allestire quattro luoghi (o quattro angoli di un’unica stanza) con le quattro tipologie di terreno presentate nel brano evangelico (Lc 8,4-15: la strada, la pietra, i rovi, il ter-reno buono). Possibilmente i quattro terreni vanno conservati fino all’incontro successivo (vedi Scheda 3 a). Ad ogni terreno si associano delle situazioni di vita che possono essere visualizzate attraverso varie forme di comunicazione (es. proiezione di immagini, ascolto di racconti/suoni, foto…). Ad es.:

la strada = la Parola viene persa nei rumori della vita di ogni giorno: qualche foto di traffico, caos, confusione, iPod, discoteca. la pietra = le tentazioni vincono sulla Parola: soldi (possedere), oggetti “futili” da comperare (spreco), … i rovi = non ci si è fidati della Parola del Signore e le preoccupazioni vincono: un orologio (il tempo che sembra sempre mancare), banchi di scuola (le interrogazioni, che scuola sce-

gliere,…), gruppo di persone con vestiti firmati (paura di non essere accettati). il terreno buono = chi prepara bene il terreno sarà veramente felice: foto di campi di grano o prati in fiore, facce sorridenti.

Proclamare, possibilmente in un luogo diverso da quello allestito con i terreni, per evitare distrazioni, la Parola, valorizzando le condizioni necessarie per poterla accogliere: il silenzio, l’attenzione e la concentrazione. La proclamazione è preceduta da una breve preghiera: si invoca il Signore perché doni la capacità a ciascuno di aprire il cuore per un ascolto autentico. (allegato 1, necessario anche per l’incontro successivo v. Scheda 3a) Accompagnare poi i ragazzi nel luogo dove si svolgerà l’incontro e far notare loro le particolarità di ogni terreno. I ragazzi guardano gli allestimenti senza nessun commento. Il catechista/animatore, ogni volta che si reca presso uno di questi terreni, getta una dose abbandonate di semi, richiamando l’atteggiamento del seminatore della parabola che si cura solamente di gettare e in grande quantità, anche nei terreni più ostili. Invitare i ragazzi a rileggere personalmente il testo, per cercare di comprenderlo meglio e più a fondo. Per questo possono sottolineare con matite di diversi colori i personaggi/protagonisti del rac-conto, le loro azioni ed i luoghi. Vista la particolarità del brano preso in considerazione, sarà utile far loro precedentemente osservare che, in questo caso, non ci sono dei veri personaggi ma Gesù utilizza una metafora per identi-ficare alcune tipologie di persone (il terreno, la pietra, ...). Successivamente si aiutano i ragazzi a cogliere il nesso esistente tra quanto ascoltato e la propria vita. (allegato 2). Invitare i ragazzi a trovare un angolo appartato in cui poter riflettere e meditare per un tempo adeguato all’età e al gruppo, tempo in cui la Parola può entrare nel loro cuore e parlare alla loro vita. Può risultare di aiuto lo schema proposto (allegato 3).

...per accogliere la Parola del Signore

3 Mi fu rivolta questa parola del Signore

Ger 1,4

CD: allegati 1, 2, 3, 4. MATERIALE: quello richiesto dalle attività.

PREGHIAMO INSIEME L’incontro può essere concluso con un breve momento di condivisione e la preghiera finale (allegato 1).

SUGGERIMENTI: è molto importante in questo incontro curare bene la preparazione degli ambienti, che non possono essere lasciati al caso. Bisogna inoltre “mantenere il ritmo”, per evitare che i ragazzi perdano la concentrazione e si annoino: spesso una spiegazione del Vangelo di 40 minuti è meno efficace di una di 10 e a volte troppe parole possono essere controproducenti. L’incontro è suddiviso in due parti, quindi va completato con l’attività della scheda 3a.

IMPEGNO PER LA SETTIMANA

Leggere durante la settimana la breve storia su

Michele Magone (allegato 4) e venire a catechismo

OBIETTIVO: aiutare i ragazzi a lasciarsi incontrare dalla Parola di Dio perché possa illuminare il loro cammino di cristiani, scoprendo quanto questa Parola può essere viva e vera oggi per la loro esistenza.

TEMPO: un incontro.

CD: allegato 1, allegato 2, allegato 3.

DESCRIZIONE ATTIVITÀ

Iniziare nuovamente con la preghiera e la lettura del brano evangelico (Allegato 1 Scheda 3). Far presente ai ragazzi che nell’incontro precedente ci si è soffermati a riflettere sui primi tre terreni e quindi sulle difficoltà che si possono incontrare nel rapporto con Gesù, mentre questo secondo incontro è il momento della scoperta che, nonostante tutto, tutti possiamo diventare terreno buono. Può essere utilizzata la traccia di approfondimento proposta (allegato 1 Scheda 3a). Richiamare ai ragazzi la storia di Michele Magone, letta durante la settimana, facendo notare come un terreno apparentemente arido possa diventare terreno fertile e dare frut-to. Al centro della stanza in cui si svolge l’incontro vanno posizionati gli attrezzi tipici del contadino (o delle immagini che li rappresentino), che servono a lavorare la terra abbinati ad alcuni “attrezzi” utili a “lavorare” il cuore. Accanto ad ogni coppia di attrezzi sarà stato posto un cartellino con la relativa spiegazione (allegato 2 scheda 3 a) Si invitano i ragazzi a leggere in silenzio i cartellini e a chiedersi, in alcuni minuti di riflessione personale, di quale attrezzo pensano di avere più bisogno, per trasformarsi in terreno fertile. Consegnare infine ai ragazzi un cartellino da personalizzare con la propria scelta (allegato 3 Scheda 3a) e condividerla con il gruppo. Quanto scritto diventerà l’impegno per la settimana. Concludere l’incontro recitando il Padre Nostro.

...per accogliere la Parola del Signore

3a Mi fu rivolta questa parola del Signore

Ger 1,4

IMPEGNO PER LA SETTIMANA

Vedi quello indicato dai ragazzi nel cartellino.

La Parola di Dio si è fatta carne

4 Mi fu rivolta questa parola del Signore

Ger 1,4

4 dicembre Cattedrale di Udine

IMPEGNO PER LA SETTIMANA

Partecipare con il proprio gruppo alla Veglia di

Avvento con l’Arcivescovo.

OBIETTIVO: comprendere che ogni uomo può imparare da Maria ad accoglie-re Gesù.

TEMPO: un incontro.

MATERIALE: foglietto della preghiera.

CD: foglietto della preghiera.

DESCRIZIONE ATTIVITÀ

Momento di preghiera in preparazione alla festa dell’Immacolata o al Natale

Accogliamo Gesù come fa Maria, che dice “sì” all’angelo e diventa la “casa di Dio”

5 Mi fu rivolta questa parola del Signore

Ger 1,4

IMPEGNO PER LA SETTIMANA

Dedicare ogni giorno uno spazio alla preghiera

per prepararsi al Natale.

OBIETTIVO: vivere il sacramento della Riconciliazione in Avvento o in prepa-razione al Natale.

TEMPO: un incontro.

MATERIALE: fotocopie per ogni ragazzo della traccia completa (allegato 1).

CD: traccia completa della Festa del Perdono.

DESCRIZIONE ATTIVITÀ

Troppo spesso, come evidenziato nel corso degli incontri precedenti, il nostro modo di parlare non è positivo: siamo brontoloni, talvolta falsi, sboccati, maleducati con chi abbia-mo accanto… A volte è proprio necessario fermarsi per ripensare a come utilizziamo le nostre parole e, con l’aiuto del Signore, a far sì che la nostra bocca diventi nuovamente uno strumento attraverso il quale voler bene a Dio e ai fratelli.

Un osservatorio per la tua bocca

6 Mi fu rivolta questa parola del Signore

Ger 1,4

IMPEGNO PER LA SETTIMANA

Mi impegno a controllare le parole che escono

dalla mia bocca.

OBIETTIVO: conoscere la figura di Giovanni Battista, ultimo profeta che predi-ca la conversione e apre la strada alla missione di Gesù.

TEMPO: un incontro.

CD: video, allegato 1.

DESCRIZIONE ATTIVITÀ

Vedere gli spezzoni, contenuti nel CD, tratti dal film “Gesù di Nazaret”, che presentano la figura del Battista dalla predicazione nel deserto al Battesimo di Gesù. Sottolineare con i ragazzi la forte personalità del profeta, che invita al pentimento e alla conversione, in vista della sequela di Gesù Messia. Porre l’accento su Giovanni come ultimo profeta dell’Antico Testamento, che fa sue le parole di Isaia, parlando di “voce di uno che grida nel deserto” per preparare la venuta del Signore. La figura del Battista può essere proposta con l’aiuto della presentazione contenuta nell’allegato 1. Leggere il brano evangelico Mt 3,1-17. Chiedere ai ragazzi di pensare a quali sono state le persone che li hanno preparati all’incontro con Gesù, che li hanno avvicinati al Signore con la loro testimonianza (in fami-glia, in parrocchia, a scuola, fra gli amici…). Portare i ragazzi alla conclusione che il Signore si incontra attraverso l’ascolto della sua Parola e la mediazione di tante persone che ci avvicinano a Lui.

Giovanni Battista ultimo profeta dell’Antico Testamento

7 Mi fu rivolta questa parola del Signore

Ger 1,4

PREGHIAMO INSIEME Signore, tu hai mandato innanzi a te Giovanni perché annunciasse a tutti la tua venuta e predicasse agli uomini la necessità di una vera conversione del cuore. Aiutami a spianare e raddrizzare i sentieri tortuosi del mio cuore perché la strada verso di te sia libera da ogni ostacolo.

IMPEGNO PER LA SETTIMANA

Prestiamo attenzione agli incontri che

facciamo ricordando che il Signore si

incontra attraverso l’ascolto della sua

Parola e la mediazione di tante persone

che ci avvicinano a Lui.

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

                                     

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

   

OBIETTIVO: introdurre il percorso. Comprendere attraverso il testo biblico che Dio ci conosce più di quanto noi conosciamo noi stessi, ci ha pensato e ci ha amato da sempre. Cogliere l’importanza di una guida spirituale.

TEMPO: un incontro.

MATERIALE: quello richiesto dall’attività.

CD: allegato 1, power-point, allegato 2.

DESCRIZIONE ATTIVITÀ

niziare l’incontro proclamando la Parola (allegato 1). Dare ad ogni ragazzo un seme di girasole e far indovinare al gruppo di che tipo di pianta si tratta. Probabilmente per i ragazzi non sarà facile indovinare che tipo di pianta ha origine da quel seme. Diverso sarebbe per un giardiniere esperto! Far notare che anche per noi è lo stesso: quando si guarda un bambino piccolo, si possono cogliere alcune caratteristiche “esteriori” (è biondo, ha gli occhi scuri…) ma non siamo in grado di sapere “chi” sarà da grande. Proporre poi un confronto tra il seme e il fiore. Desterà stupore accorgersi come da un seme bruttino e anonimo possa nascere un fiore così bello e speciale. Così siamo anche noi: anche se ai nostri occhi e a quelli degli altri possiamo non piacere, il Signore ci ha pensato per diventare belli come girasoli! Ma per diventarlo abbiamo bisogno anche noi di un “giardiniere esperto”, di qualcuno accanto che sappia aiutarci a scoprire il progetto che il Signore ha pensato per noi. Mostrare quindi il power point (contenuto nel CD), facendo emergere l’importanza di avere una guida nella crescita e le caratteristiche che questa deve avere nei vari contesti. Ci si può aiutare con la traccia proposta nell’allegato 2.

Concludere l’incontro con la preghiera:

Signore, sii in me per... Sii, Signore, in me per rinforzarmi, fuori di me per custodirmi, sopra di me per proteggermi, sotto di me per consolidarmi, davanti a me per guidarmi, dietro di me per seguirmi, tutt'intorno per rendermi sicuro.

(John Henry Newman)

Prima di formarti...

1 Ti conoscevo, ti ho consacrato, ti ho stabilito profeta...

Ger 1,5

IMPEGNO PER LA SETTIMANA

Ascoltare e obbedire alle proprie guide (genitori,

insegnanti, catechisti…)

OBIETTIVO: Comprendere che il Signore ci guarda con amore e valorizza il bello di ciascuno.

TEMPO: un incontro.

MATERIALE: allegato 1, 2, 3, immagini presenti nel CD.

CD: allegati e immagini.

DESCRIZIONE ATTIVITÀ

Mostrare ai ragazzi una o più figure di folla (vedi CD). Chiedere di chiudere gli occhi e di immaginarsi confusi in quella folla da soli; far loro esprimere le sensazioni provate. Chiedere poi di immaginare, sempre ad occhi chiusi, che dalla folla giunga loro la voce di una persona che li chiama per nome. Come potrebbero sentirsi? Leggere la breve testimonianza del card. Martini (allegato 1). Consegnare a ciascun ragazzo il foglio dell’allegato 2 e chiedere di compilarlo. Far condividere brevemente il lavoro svolto. Leggere il brano di Vangelo Gv 1, 43-50 e commentarlo con l’aiuto della traccia proposta (allegato 3).

Ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi

2 Ti conoscevo, ti ho consacrato, ti ho stabilito profeta...

Ger 1,5

PARLIAMONE INSIEME

È importante per i ragazzi sentirsi riconosciuti da uno sguardo che sa comprenderli e valorizzarli, ma sa anche rimandare la verità di certi atteggiamenti da correggere, senza fermarsi all’apparenza. È importante anche aiutarli a cogliere che Gesù ci conosce come nessun altro. Spesso si sente dire che per conoscerci dobbiamo guardarci dentro, ma il rischio è quello di restare intrappolati nel nostro piccolo mondo. Forse sarebbe più efficace invitare i ragazzi a scoprirsi parte di un progetto più grande, dentro la relazione con Gesù, che è l’unica capace di aprire davvero al futuro.

PREGHIAMO INSIEME Grazie, Gesù, perché mi conosci davvero, perché mi hai capito e hai capito che valgo qualche cosa. Grazie perché ti preoccupi di me, pensi a me, mi stimi.

Grazie, Gesù, perché vedi anche il poco bene che faccio e sai valorizzare quello che forse né i miei com-

pagni e nemmeno i miei insegnanti capiscono di me. Grazie perché mi conosci più a fondo di tutti

IMPEGNO PER LA SETTIMANA

Dedicare ogni giorno 10 minuti alla preghiera,

per lasciarsi guardare e voler bene da Gesù.

OBIETTIVO: riscoprire il sacramento del Battesimo.

TEMPO: un incontro.

MATERIALE: stampa delle immagini.

CD: immagini da stampare.

DESCRIZIONE ATTIVITÀ

Collocare sul tavolo le immagini contenute nel CD (file immagini1 scheda 3) e chiedere ai ragazzi di scegliere quella che a loro pare evochi meglio l’esperienza cristiana e di dire il perché. Far presente che ognuno di noi è diventato cristiano attraverso il sacramento del Battesimo. Alla luce di questa affermazione riconsiderare le immagini viste e cercare di trovare un collegamento con i vari aspetti del sacramento. Pre-sentare quindi ai ragazzi la seconda serie di immagini (file immagini2 scheda 3) e invitarli ad abbinarle, se possibile, con quelle precedenti, motivando la scelta. Se il tempo lo permette, si può utilizzare le coppie di immagini per giocare a memory. Concludere l’incontro con la preghiera.

SUGGERIMENTI: è molto probabile che i ragazzi abbiano delle “amnesie” sul sacramento del Battesimo, nonostante gli anni di catechesi precedenti, quindi vanno aiutati nella lettura delle immagini (vedi allegato 2); sarebbe utile valo-rizzare, per quanto possibile, le risposte da loro date spontaneamente all’inizio dell’attività. Gli animatori possono approfondire l’argomento con l’aiuto dell’allegato 1.

Ti ho consacrato...

3 Ti conoscevo, ti ho consacrato, ti ho stabilito profeta...

Ger 1,5

PREGHIAMO INSIEME

PREGHIERA DEL BATTEZZATO Io ti ringrazio, Padre, per il dono del mio Battesimo. Grazie perché mi hai dato una vita nuova che non può mai morire. Grazie per i miei genitori, per la loro fede, per il loro desiderio di comunicarla a me, per la loro fedeltà a te e a me. Senza di loro io non avrei potuto dirti, fin da bambino, che ti voglio bene e che sono felice di incontrarti nella Chiesa. Grazie per il mio padrino e per la madrina che mi hanno aiutato a guardare te. Grazie per quel sacerdote che tu hai scelto come strumento per rendermi tuo figlio. Grazie, a nome di tutti, per quei sacerdoti dei quali non si conosce il nome ne si ricorda il volto ma che, come Giovanni, hanno immerso tanti fratelli e sorelle nelle acque del tuo perdono e del tuo amore. Grazie per tutti i doni che mi hai fatto quel giorno e che continui a farmi ancora: fammeli scoprire tutti, ad uno ad uno e aiutami a non trascurarne nessuno. Fa’ che oggi lo Spirito Santo che nel Giordano si è posato su Gesù, scenda ancora su di me e mi aiuti ad essere un cristiano più coerente, più generoso, più aperto alla tua azione nella mia vita e ai bisogni degli altri. Amen.

IMPEGNO PER LA SETTIMANA

Ogni mattina iniziare la giornata

pensando che con il Battesimo sono

diventato figlio di Dio e chiedersi

quali comportamenti renderanno

vera questa affermazione; la sera

verificare di aver vissuto corretta-

mente.

OBIETTIVO: introdurre i ragazzi al tema del Battesimo e alla Pasqua, lavo-rando sulla storia di Giona e sul racconto evangelico della tem-pesta calmata.

TEMPO: due o tre incontri.

MATERIALE: allegati 1, 2, immagini contenute nel CD.

CD: allegati 1, 2, immagini.

DESCRIZIONE ATTIVITÀ

Dopo aver letto l’allegato 1 per l’animatore, raccontare ai ragazzi l’episodio evangelico narrato in Mt 16, 1-4 seguendo la traccia proposta nell’allegato 2, n.1. Raccontare poi la storia del profeta Giona, seguendo la traccia proposta nell’allegato 2, n.2. Lasciare che i ragazzi si pongano le loro domande sul racconto ed eventualmente tentino di dare le loro risposte. Non è utile risolvere subito tutti i dubbi. Chiedere ai ragazzi cos’è questo segno di Giona? Non è spiegato in nessun posto nel Vangelo... forse è una specie di “codice segreto” da scoprire. Raccontare poi la storia della tempesta sedata, secondo l’evangelista Marco, seguendo la traccia dell’allegato 2, n.3 e lasciare che i ragazzi si interroghino nuovamente anche su questo episodio. Consegnare al gruppo un grande numero di rappresentazioni dei tre racconti necessari:

● Della Tempesta sedata ● Della morte e Risurrezione di Gesù ● Della storia di Giona

Far notare ai ragazzi che alcune immagini appartengono ad una storia non ancora raccontata, la morte e la Risurrezione di Gesù (Gv 19-21), e chiedere loro di raccontala sin-teticamente. Chiedere ai ragazzi di selezionare le illustrazioni a seconda delle storie che raccontano; sceglierne 12 per Giona, 6 per ognuno degli altri due racconti e abbinare a ogni imma-gine uno dei sottotitoli proposti nell’allegato 2, n.4 . Dare alle immagini selezionate i titoli previsti (v. allegato) Il gruppo costruisce un poster utilizzando 2 o 3 immagini (non di più) tra quelle selezionate per il racconto di Giona alle quali si aggiungono 2 o 3 immagini (non di più) di ciascu-no dei racconti evangelici. Il poster deve dire ciò che si è capito del segno di Giona. Colui che lo guarda deve poter comprendere il codice segreto. Nel cuore di una storia il codice segreto si nasconde sempre in qualcosa che è difficile da credere. Per trovarlo bisogna domandarsi qual è la cosa più strana nella storia di Giona? Ogni ragazzo dice ciò che gli sembra più difficile da credere. Tra le bizzarrie trovate si sceglie “la più bizzarra delle bizzarrie”. A partire da questa scelta chiedete al gruppo se c’è, nelle altre storie raccontate, qualcosa di altrettanto bizzarro e che somigli un po’ a ciò che è stato messo in luce. Quando il poster è finito, il gruppo scrive una frase di preghiera per dire ciò che ha capito del segno di Giona.

(Tratto da “Alzati, va’ a Ninive” – Lagarde)

Il segno di Giona

4 Ti conoscevo, ti ho consacrato, ti ho stabilito profeta...

Ger 1,5

IMPEGNO PER LA SETTIMANA

Fare ogni giorno un piccolo “sacrificio” a favore

degli altri per “morire a se stessi” e prepararsi a

OBIETTIVO: riconoscere le paure e le obiezioni che ostacolano la sequela di Gesù.

TEMPO: un incontro da due ore o due incontri.

MATERIALE: quello richiesto dai giochi dell’allegato 1.

CD: allegato 1.

DESCRIZIONE ATTIVITÀ

Proporre ai ragazzi i giochi contenuti nell’allegato 1. Rileggerli utilizzando la traccia. Far notare che di fronte al futuro prospettatogli dal Signore Geremia reagisce con un umanissimo: “Ho paura. Come farò? Sono troppo giovane. Non sono capace”. Altro che superprofeta! Sembrano le reazioni di un qualsiasi ragazzino di fronte ad un futuro che lo interpella ma che gli fa paura. Quante volte non ci sentiamo all'altezza e ci spaventia-mo di fronte alla responsabilità a cui siamo chiamati. Trarre le debite conclusioni: Geremia capisce che è impossibile non scegliere. Ciò che lo aiuta a vincere la paura... ciò che lo aiuta a decidersi ed a offrirsi con tutto se stesso, è la Parola del Signore. Dio non gli promette mari e monti, non lo esenta da rischi e fatiche, non gli risolve tutti i problemi con la bacchetta magica... gli dice solamente “Io sono con te” (scusate se è poco!). Nessuno ha fatto scelte grandi senza provare la paura... è normale. È normale però che uno trovi il coraggio per farle queste scelte (altrimenti rimane un eterno bambino). Concludere l’incontro con la preghiera.

SUGGERIMENTI: Si consiglia di leggere con cura l’allegato, per preparare il materiale necessario ai diversi giochi.

Non so parlare

5

PARLIAMONE INSIEME

I suggerimenti per la rilettura dei giochi con il gruppo sono contenuti nell’allegato 1.

Ti conoscevo, ti ho consacrato, ti ho stabilito profeta...

Ger 1,5

PREGHIAMO INSIEME Geremia Geremia, il Signore voleva affidarti Un incarico difficile: parlare a Suo nome. Tu non volevi accettare. Avevi paura. Perché eri giovane. Il Signore ha insistito: “Ho pensato a te Prima che ti formassi nel grembo di tua madre. Fidati! Io sarò con te e ti proteggerò”. E tu hai accettato. Geremia, il Signore ha pensato anche a me, come a tutti, da sempre, e chiede a me, come a tutti, di vivere secondo il Suo progetto su di noi. Noi possiamo dirgli di no. Io posso dirgli di no. Perché ci ha creati liberi. Ma Lui ci ha pensati alla grande, se gli diciamo di no saremo poca cosa. Signore, aiutami a vincere le mie paure, e a dirTi sempre di sì. Anche se Tu mi chiamassi a cose difficili, anche se tutti mi dessero contro, anche se mi prendessero per un illuso. Non voglio deluderTi.

IMPEGNO PER LA SETTIMANA

Identificare la propria principale paura, scriverla o

raccontarla all’animatore e lavorare su se stessi

durante tutta la settimana per superarla (chiedere

consiglio e aiuto alle proprie “guide” se necessa-

rio)

OBIETTIVO: vivere il sacramento della Riconciliazione in preparazione alla celebrazione della Pasqua.

TEMPO: un incontro.

MATERIALE: fotocopie per ogni ragazzo della traccia completa.

CD: traccia completa della festa del perdono.

DESCRIZIONE ATTIVITÀ

La prima reazione di Geremia, quando Dio lo chiama, è di timore e di perplessità; si sente inadeguato davanti ad un compito tanto importante e ha la tentazione di ritrarsi. Ge-remia però entra in una relazione di dialogo profondo con Dio, si affida a Lui e questo gli permette di superare il proprio limite e di affrontare l’impegno richiesto. Anche noi nella sequela del Signore incontriamo diversi ostacoli: infatti davanti alle difficoltà ci blocchiamo, cerchiamo scorciatoie o scuse… come gli amici di Gesù, Lo abban-doniamo nel momento della prova.

SUGGERIMENTI: lo schema della confessione va presentato al sacerdote per tempo, in modo da accordarsi sullo svolgimento della celebrazione. Far presente al sacerdote qual è l’impegno chiesto ai ragazzi dalla scheda, in modo che la penitenza sia il più possibile concreta e legata a quanto confessato dai singoli ragazzi.

Amici “fragili” di Gesù

6 IMPEGNO PER LA SETTIMANA

vivere la “penitenza” data dal sacerdote al termine

della confessione individuale. Ti conoscevo, ti ho consacrato, ti ho stabilito profeta...

Ger 1,5

OBIETTIVO: rivivere nella preghiera i temi trattati nella tappa.

TEMPO: un incontro

MATERIALE: fotocopia del testo dell’Adorazione, foglietti, penne, videopro-iettore, immagini CD.

CD: testo dell’Adorazione, immagini, spiegazione del dipinto (allegato 2)-.

DESCRIZIONE ATTIVITÀ

Adorazione Eucaristica a cura delle Suore Adoratrici del SS. Sacramento Rivolta D’Adda, nostre amiche e da anni collaboratrici dell’Ufficio.

Mi chiama chi ama! Come Geremia, anche Matteo non si aspettava minimamente una chiamata dal Signore, non si sentiva pronto e ancor meno si sentiva all’altezza.

Eppure Gesù passa e lo chiama, perché vede in lui qualcosa che neppure lui stesso conosce di sé. E noi? ...

7

IMPEGNO PER LA SETTIMANA

Fare la fatica di dire di sì alle piccole e non sem-

pre gradite chiamate quotidiane (es. aiutare in

casa, cercare di voler bene al compagno messo

da parte…) Ti conoscevo, ti ho consacrato, ti ho stabilito profeta...

Ger 1,5

OBIETTIVO: rivivere i temi trattati nella seconda tappa nella celebrazione della Via Crucis.

TEMPO: un incontro.

CD: testo della Via Crucis

DESCRIZIONE ATTIVITÀ

Questa via crucis ruota attorno alla parola “WANTED”. Tale parola inglese significa: “RICERCATO”. Su chi è “wanted” viene messa una taglia. Ora, la nostra via crucis ci per-metterà di arrivare a scoprire come innanzitutto GESU’ E’ WANTED; Lui è il RICERCATO. FINO ALLA MORTE è cercato dai soldati, dai farisei, dai capi per essere fatto fuori. Gesù è ricercato pure da altri che però lo cercano non per farlo fuori, ma perché per loro Lui è tutto. Ma in questa via crucis la parola “wanted” non attribuita solo a Gesù. WANTED SEI ANCHE TU! Ognuno di noi è wanted. OGNUNO DI NOI E’ RICERCATO DA GESU’. Sì, per Gesù noi siamo troppo preziosi e Lui non ci sta a perderci. Lui si mette alla nostra ricerca e per trovarci perde la vita.

Wanted - Via Crucis

8

IMPEGNO PER LA SETTIMANA

Partecipare alle celebrazioni parrocchiali previste

in questo tempo di Quaresima

Ti conoscevo, ti ho consacrato, ti ho stabilito profeta...

Ger 1,5

OBIETTIVO: fare sintesi del percorso svolto.

TEMPO: 2 incontri da un'ora o un pomeriggio.

MATERIALE: videoproiettore, DVD del film.

CD: allegato per l’animatore.

DESCRIZIONE ATTIVITÀ

1. Vedere, con i ragazzi, uno dei due fil proposti. Sarebbe bene che l’animatore li guardi entrambi e decide in base alle esigenze del proprio gruppo, anche aiutandosi con le recensioni e gli spunti di riflessione dell’allegato 1. 2. Dopo averlo visto chiedere ai ragazzi le loro impressioni “a caldo”: cosa li ha colpiti maggiormente? Quali temi emergono dal film, secondo loro? Che sensazioni hanno pro-vato e perché? Si sono immedesimati nei personaggi? Per quali ragioni? 3. Far sintesi del percorso fatto nella seconda tappa o addirittura durante tutto l’anno (vocazione, paure, profezia, giovinezza, desiderio di una vita felice, incontri significativi, fede…) riflettendo sulle domande proposte negli spunti di riflessione (allegato 1)

Ascolto, accolgo, decido, parto!

9

IMPEGNO PER LA SETTIMANA

Partecipo alla Festa diocesana dei ragazzi.

Ti conoscevo, ti ho consacrato, ti ho stabilito profeta...

Ger 1,5