La "magia radio" rinasce sul web

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16 GIOVEDÌ 27 OTTOBRE 2011 San Donato il Cittadino DALLA PRIMA PAGINA L’agricoltura, il Lodigiano e il futuro rispondere alla crescita della popolazione mondiale, ma diver- samente prodotto e distribuito per nutrire tutti, ridurre gli sprechi, mangiare sano, ma an- che affermare nuovi criteri di “produttività” a partire dalla crisi climatica e dalla “sfida am- bientale” (inquinanti dell’aria e riduzione della CO2, disponibili- tà dell’acqua, consumo del terri- torio agricolo, eccessi produtti- vi). Occorre anche mantenere e mi- gliorare il reddito degli agricol- tori in agricolture molto diverse: sono sfide difficili, anche per la fase recessiva che riguarda i Paesi occidentali, ma soprattutto per gli effetti inflazionistici e speculativi dei prezzi del cibo che hanno colpito duramente le aree più deboli e le popolazioni più povere. Per queste ragioni la produzione agricola è parte fon- damentale delle trattative sul commercio mondiale. Per governare questi processi sono indispensabili coordina- menti delle politiche agricole per grandi aree: l’Europa, per decen- ni, sollecitata inizialmente dal- l’esigenza dell’approvvigiona- mento alimentare, incentivò la produttività attraverso il soste- gno dei prezzi, sino a determina- re negli anni ‘80 produzioni agri- cole eccedentarie che hanno richiesto “stoccaggi” per limitare la caduta dei prezzi. Le scelte successive sono state l’indicazione di “quote produtti- ve” (per limitare la produzione e difendere il reddito agricolo) nei settori del latte, del vino, dello zucchero ecc., ricorrendo anche al “set aside” (messa a riposo delle terre) e ad incentivi alla riconversione produttiva (premi agroambientali) e allo “sviluppo rurale”, sino ad arrivare con la riforma Fishler al “disaccoppia- mento” degli aiuti, fra produzio- ne e sostegno comunitario. Si è incentivato, infine, “l’asso- ciazionismo dei produttori”, poichè le grandi trasformazioni industriali e tecnologiche e l’af- fermazione di industrie multina- zionali e della grande distribu- zione nel comparto agroalimen- tare, hanno cambiato i rapporti di forza con il mondo agricolo che ha e sta cercando nuove alle- anze con i consumatori, con i cittadini e i Comuni, soprattutto sulla etichettatura dei prodotti e sulle questioni ambientali (coo- perative,mercati comunali, biolo- gico, Km zero, gruppi d’acquisto solidali, agriturismi ecc.) E la nuova PAC presentata giove- dì scorso al Consiglio dei Mini- stri dell’Unione Europea nel contesto di una crisi economica e finanziaria drammatica? Ci sarà ancora un anno per discuterne prima delle decisioni definitive, tuttavia l’Italia (tre ministri agricoli in tre anni) rischia di perdere il 18% delle risorse, cir- ca 285 milioni di euro, mentre una ripartizione più equa delle risorse tesa a non premiare posi- zioni di “rendita”, ma gli agricol- tori “attivi”, appare ancora debo- le. Il mancato “decreto svilup- po”sollecitato da tutte le forze economiche e sociali al Governo italiano e i “tagli” finanziari alle Regioni e agli Enti Locali, ri- schiano di ridurre anche i contri- buti nazionali e regionali al- l’agricoltura. Eppure l’agroalimentare italiano dovrebbe essere “strategico”: il fatturato industriale del 2010 è stato di 124 miliardi di euro, i prodotti Made in Italy sono ap- prezzati nel mondo, 220 sono i prodotti italiani certificati, bi- lancia commerciale positiva, marchi e aziende prestigiosi. Nel mondo agricolo si è capito che bisogna fare sistema, ricomporre gli interessi fra agricoltori, indu- striali, grande distribuzione anche se in ritardo rispetto ad esperienze europee; che occorre guardare al mercato interno e a quello internazionale. Anche nel nostro territorio gli agricoltori, consolidando la pro- duzione lattiera di grande quali- tà come vocazione principale, si sono sempre più rivolti con ini- ziative riuscite, ad una agricoltu- ra multifunzionale: riconversio- ni al biologico, esperienze lungi- miranti di cooperative e consor- zi, innovazioni nei prodotti (latte fresco e crudo, pomodoro, ortico- le,) produzione di suini più in sintonia con i gusti dei consuma- tori; agriturismi, impianti ener- getici sostenibili, punti vendita in azienda, mercati rionali, uti- lizzo di aree “naturali e protet- te”, vivaismo, servizi alle impre- se. In questa direzione si muovono anche i Distretti del latte e quel- lo per le agroenergie, recente- mente costituitesi, con sede al Parco Tecnologico. La Comunità Europea assorbe il 65% dell’export agroalimentare italiano, altre aree sono in cre- scita (USA e Giappone), ma la riduzione dei contributi pubblici e l’asse franco-tedesco che sta influenzando la riforma della PAC (e la nostra debolezza politi- ca) fanno immaginare scenari difficili. Occorreranno modifiche alla PAC, azioni e risorse per sostenere la crescita (sostenibi- le), ma anche predisporsi a una fase dove la competizione sarà ancora più aperta. In tal senso il nostro territorio ha un valore aggiunto: è la rete dei centri di ricerca agroalimentare. Anzitut- to il Parco Tecnologico che rac- coglie al suo interno un polo (pubblico e privato) che ha ani- mato ricerche importanti: sulla qualità del latte, la prevenzione di malattie, sulla longevità dei bovini, sulla diabrotica che attac- ca il mais, sulle tecniche per limitare i nitrati, sui prodotti dell’ortofrutta e sul riso ecc. Il Parco può esercitare controlli, analisi e servizi alle imprese, ha registrato il marchio DNA Con- trollato che può tutelare consu- matori e produttori e svolge una positiva attività di cooperazione internazionale.(Africa e America Latina in particolare) e riceve decine di delegazioni di altri Paesi. Un nuovo accordo di programma (già deliberato da Comune, Pro- vincia, Università) prevede il trasferimento integrale nel Par- co dell’Università di Medicina Veterinaria e di alcuni Diparti- menti di Agraria, mentre un Centro per l’Innovazione facilita l’incubazione di imprese in atte- sa del Business Park. Questo modello si avvale anche del- l’Ospedale veterinario per grandi animali, del Centro zootecnico didattico e dell’Istituto Zooprofi- lattico, prevede anche la realizza- zione della “Casa dell’agricoltu- ra” e persegue l’obbiettivo di far cooperare Università, Ricerca, Impresa, Territorio. In tal senso il progetto può diventare ancora più ambizioso con l’inserimento nell’area del Parco degli altri quattro prestigiosi Istituti di ricerca lodigiani (ed altri delle vicine Province) del Consiglio per la Ricerca in Agricoltura (CRA) che fanno capo al Ministe- ro Agricolo. Sono gli Istituti Foraggero e Lattiero Caseario di Lodi (ora unificati), il Cerealico- lo di Sant’Angelo Lodigiano, l’Ortofrutta di Montanaso Lom- bardo che hanno risorse scienti- fiche rilevanti e si sono affermati nel passato grazie a prestigiosi direttori (basti pensare a Giovan- ni Haussmann). Fui relatore al Senato della rifor- ma di tali Istituti che erano 25 in Italia, con 25 Consigli di Ammi- nistrazione e decine di unità di ricerca. Questa frammentazione si superò con l’istituzione di un solo Consiglio, il CRA, offrendo a tali Istituti più autonomia per facilitare il loro rapporto con le imprese ed i territori. Tale riforma è “al palo”, non è andata avanti: basti pensare che in questi tre anni i tre Ministri che si sono succeduti, hanno indicato (tre) presidenti per il CRA bocciati regolarmente dal Ministro successivo. Il trasferi- mento al Parco degli Istituti lodigiani del CRA, ovviamente nel rispetto pieno della loro auto- nomia, è una scelta che accresce- rebbe ulteriormente le sue poten- zialità. In aree competitive la ricerca scientifica richiede “mas- sa critica” per condividere appa- recchiature costose e in evoluzio- ne, sistemi informativi di quali- tà, valutazione dei risultati e premiazione del merito, capacità di attrazione (ricercatori italiani e non: al Parco il direttore scien- tifico è inglese ed altri ricercato- ri sono “rientrati” da esperienze fatte in altri Paesi). E servono risorse finanziarie, non solo episodiche, per costruire un con- testo di lavoro programmato. Le principali risorse oggi sono date dalla partecipazione ai bandi per progetti europei, nazionali, re- gionali. In una graduatoria euro- pea sui sistemi innovativi l’Italia è al 16° posto su 27, dietro Porto- gallo ed Estonia. Una “crescita sostenibile” e le sfide del cibo, della salute e agroambientali non possono sicuramente pre- scindere dalla ricerca. Gianni Piatti A 21 ANNI DALLA CHIUSURA DELL’EMITTENTELOCALE, CON T WENTYZRADIO TORNANO MUSICA E PROGRAMMI La “magìa radio” rinasce sul web Otto sandonatesi spopolano in streaming su internet A sinistra alcuni membri dello staff di Twentyzradio, la radio sandonatese fondata da un gruppo di appassionati e diffusa in streaming via internet, sopra uno dei primi ispiratori dell’iniziativa, Matteo Castelnuovo n Si sono ispirati agli anni Settan- ta, quando bastava una piccola an- tenna per trasmettere a costo zero musica e parole, quando speaker si diventava sul campo, tirando fuori grinta e parlantina per i propri ascoltatori. Animati dall'entusia- smo di restituire una radio al Sud- milano, e a distanza di 21 anni dalla chiusura dell'emittente locale, otto sandonatesi dai 20 ai 30 anni hanno realizzato il loro sogno attraverso lo streaming, via internet. Si chia- ma Twentyzradio e ha un palinse- sto che alla sera da alcuni mesi in- trattiene un pubblico di “pionieri”, che ancor prima del debutto uffi- ciale ha iniziato a prendere confi- denza con questa novità nata dalla voglia di un gruppo di amici di sta- re insieme per condividere una passione. Trascinati dallo spirito della pellicola "I love radio rock", i dj si mostrano fermi nell'intento di portare avanti una scommessa li- bera e assolutamente apolitica e che offre una porta aperta agli ospiti i che vorranno entrare nel lo- ro “quartier generale”, allestito presso il Cag (Centro aggregazio- ne) di via Parri, per prendere la pa- rola davanti ai microfoni. Dietro le quinte del nuovo logo (due microfo- ni incrociati all'ombra di una fac- cia da pirata) si incontrano Matteo Castelnuovo, Dario Boemia, Chia- ra Dalledonne, Camilla Fedi, Giu- lia Caliari, Luca Romagnolo, Fabio Ilgrande e Stefano Blumetti. Sono tutti volontari, studenti e lavorato- ri che, dopo una giornata piena di impegni, a turno infilano la cuffia per dare inizio ai programmi. «Tut- to è nato l'anno scorso, per la preci- sione nel gennaio 2011, quando in- sieme a Dario Boemia da casa mia abbiamo mosso i primi passi - rac- conta Matteo Castelnuovo -. Per al- cuni mesi siamo andati avanti così, poi si sono aggiunti altri ragazzi che ringrazio tantissimo, perché ci hanno permesso di far crescere l'idea. L'abbiamo proposta al sinda- co e all'assessore alla cultura che ci hanno permesso di avere una sede e di portare avanti, completamente senza costi, la prospettiva di una radio. Abbiamo iniziato con un pe- riodo di prova, in cui ci ha aiutato molto Elio Tarullo e ora streaming ci ha riconosciuti tra i propri cana- li ufficiali». Naturalmente c'è gran- de voglia di crescere e di arricchire il gruppo, soprattutto con l'ingres- so di fonici e speaker, a cui viene ri- volta la possibilità di entrare nel te- am. Chi fosse mosso dalla curiosità o volesse mettersi in contatto con i protagonisti di questa sfida, potrà trovare una serie di informazioni sullo spazio web twentyzradio.my- blog.it, dedicato ai futuri ascoltato- ri che attraverso il loro computer vorranno riscoprire il fascino della radio. Twentyzradio è anche sul so- cial network Facebook. Per cono- scere invece dal vivo questa nuova realtà occorrerà attendere fino a gennaio: ma le anticipazioni parla- no già di un decollo pubblico d'ec- cezione. Giulia Cerboni Nuovo appuntamento per chi ama la bici con i viaggi da sogno n Viaggi estremi, da sogno, pedalando in libertà. C’è chi li ha fatti e che in queste settimane, nel corso della rassegna ”I giovedì cultura- li della stazione delle bici- clette”, racconterà ai sando- natesi la propria lunga av- ventura a pedali. Stasera a partire dalle 20 in via Ca- viaga sarà ospite Marco Costa, che in giugno è pas- sato dal Canada al New Mexico attraversando il Montana in una sfida senza premio e senza itinerario, affrontata in completa auto- nomia, con sacco a pelo in spalla. Una testimonianza che saprà coinvolgere e far sognare gli appassionati di viaggi alternativi, in cui la bicicletta significa libertà di movimento e di improvvisa- re il proprio tragitto, senza limiti di prenotazioni e di tappe. Ma i curiosi non si faranno sfuggire nemmeno la serata con Ausilia Vista- rini, che porterà la sua esperienza. Gli incontri, frutto di una rodata tradi- zione, sono ospitati presso il punto di riferimento sando- natese dove sono concentra- ti una serie di servizi, dalla riparazione al noleggio, che vedono rigorosamente pro- tagonista il mezzo ecologi- co. Uno spazio nel quale, nel tempo, sono passati scritto- ri e stilisti di bici, meccanici e altri personaggi che, in- torno al mondo della peda- late, hanno costruito una cultura. Gli eventi contano su un pubblico di affeziona- ti, i quali ricevono puntual- mente la newsletter che li aggiorna su ospiti e novità in arrivo. STASERA IN VIA CAVIAGA CON UN S UV AVEVA CENTRATO UN’ ALFA FERENDO UNA DONNA: È STATO ARRESTATO DA VIGILI E CARABINIERI Fugge ubriaco: preso pirata della strada La polizia municipale di San Donato n A bordo del suo Suv Bmw ha urtato pesantemente un’automo- bile, poi è uscito dall'abitacolo ed è scappato a piedi: ma i vigili urba- ni e i carabinieri di San Donato in un intervento congiunto lo hanno individuato ed arrestato dopo cir- ca un'ora di ricerche. L'incidente è avvenuto martedì sera intorno al- le 21 sulla strada che collega Sori- gherio a Poasco. Il conducente del- l’auto centrata dal Bmw, un ecua- doregno alla guida di un Alfa, non è riuscito ad evitare l'impatto con il Suv: il sudamericano è rimasto illeso, mentre la moglie ha ripor- tato ferite guaribili in 20 giorni. Dopo lo scontro marito e moglie sono riusciti a vedere in faccia l'uomo che, dopo averli tamponati danneggiando pesantemente en- trambe le auto, si è dileguato di corsa a piedi. A quel punto la cop- pia ha chiamato i vigili, che li ha tempestivamente raggiunti; e so- no intervenuti anche i carabinie- ri, che hanno iniziato i primi rilie- vi. In cerca di tracce del fuggiasco, un agente della polizia locale ha effettuato un controllo sul Suv e ha trovato un passaporto. I coniu- gi, quando gli è stata mostrata la foto del conducente, lo hanno im- mediatamente riconosciuto, certi che quella che si vedeva nell'im- magine era la stessa persona che poco prima aveva aperto la portie- ra per darsela a gambe. È emerso che si trattava di un 30enne rome- no, le cui iniziali sono G.G., resi- dente nella frazione sangiulianese di Sesto Ulteriano. A quel punto i militari si sono recati presso il do- micilio della moglie, la quale ha detto di non sapere dove fosse il marito. Alla fine il romeno è stato trovato nascosto nei paraggi, mal- concio per l'urto e in evidente sta- to di ubriachezza: così è stato ac- compagnato presso il comando di polizia locale, dove è stato sottopo- sto alla prova dell'etilometro, che ha conferma come l'uomo prima di accendere il motore avesse ab- bondantemente alzato il gomito. È addirittura emerso un supera- mento di quattro volte il limite massimo di alcool consentito per mettersi alla guida. Probabilmen- te, temendo le conseguenze, il ro- meno aveva pensato di allontanar- si, senza tener conto come da tar- ga e documenti fosse facilmente rintracciabile. L’uomo è stato ar- restato per il reato di omissione di soccorso e ieri è stato processato per direttissima: rimarrà agli ar- resti domiciliari fino al processo fissato per l'8 novembre, nel quale dovrà rispondere anche dell’accu- sa di guida in stato di ebbrezza. G.C. Classici, gialli e fiabe per i più piccoli: duecento nuovi audiolibri in biblioteca n Nei giorni scorsi il patrimonio di titoli offerto dalla biblio- teca civica di via Martiri di Cefalonia si è arricchito con 200 nuovi audiolibri, per andare incontro delle necessità a chi ha problemi di vista. A disposizione dei sandonatesi presso il banco prestiti c’è quindi un nuovo elenco (consultabile anche sul sito Internet dell’ente locale all’indirizzo www.comu- ne.sandonatomilanese.mi.it). Da ora in avanti i diretti interes- sati potranno immergersi nei romanzi narrati, che sono stati acquistati presso il “Centro internazionale del libro parlato”, dove dei volontari leggono migliaia e migliaia di libri, che finiscono in un catalogo sempre più ricco. La scelta a disposi- zione della cittadinanza è vasta e coinvolge diversi generi, al fine di incontrare il gusto di una parte più ampia possibile di potenziali utenti. Il catalogo spazia dai classici ai contempo- ranei passando per i gialli e tanto altro ancora, lungo un iti- nerario nel quale non mancano le alternative. Non solo. An- che le famiglie con bimbi piccoli, che magari non hanno anco- ra imparato a leggere, possono trarne vantaggio, in quanto tra i nuovi arrivi non mancano nemmeno le fiabe. Tutto era partito da 50 titoli, sui quali l’iniziativa era stata testata sul territorio. Con questo nuovo passo, ora, l’offerta cresce. Come avviene per i volumi tradizionali il prestito è di un mese, do- podiché l’audiolibro dovrà essere restituito, in cambio magari di uno nuovo. OFFERTA PIÙ RICCA

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Articolo uscito il 27 novembre 2011 a pagina 16 del quotidiano locale Il Cittadino a firma di Giulia Cerboni

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16 G I O V E D Ì 2 7 O T T O B R E 2 0 1 1

San Donato il Cittadino

DALLA PRIMA PAGINA

L’agricoltura,il Lodigianoe il futurorispondere alla crescita dellapopolazione mondiale, ma diver­samente prodotto e distribuitoper nutrire tutti, ridurre glisprechi, mangiare sano, ma an­che affermare nuovi criteri di“produttività” a partire dallacrisi climatica e dalla “sfida am­bientale” (inquinanti dell’aria eriduzione della CO2, disponibili­tà dell’acqua, consumo del terri­torio agricolo, eccessi produtti­vi).Occorre anche mantenere e mi­gliorare il reddito degli agricol­tori in agricolture molto diverse:sono sfide difficili, anche per lafase recessiva che riguarda iPaesi occidentali, ma soprattuttoper gli effetti inflazionistici especulativi dei prezzi del ciboche hanno colpito duramente learee più deboli e le popolazionipiù povere. Per queste ragioni laproduzione agricola è parte fon­damentale delle trattative sulcommercio mondiale.Per governare questi processisono indispensabili coordina­menti delle politiche agricole pergrandi aree: l’Europa, per decen­ni, sollecitata inizialmente dal­l’esigenza dell’approvvigiona­mento alimentare, incentivò la

produttività attraverso il soste­gno dei prezzi, sino a determina­re negli anni ‘80 produzioni agri­cole eccedentarie che hannorichiesto “stoccaggi” per limitarela caduta dei prezzi.Le scelte successive sono statel’indicazione di “quote produtti­ve” (per limitare la produzione edifendere il reddito agricolo) neisettori del latte, del vino, dellozucchero ecc., ricorrendo ancheal “set aside” (messa a riposodelle terre) e ad incentivi allariconversione produttiva (premiagroambientali) e allo “svilupporurale”, sino ad arrivare con lariforma Fishler al “disaccoppia­mento” degli aiuti, fra produzio­ne e sostegno comunitario.Si è incentivato, infine, “l’asso­ciazionismo dei produttori”,poichè le grandi trasformazioniindustriali e tecnologiche e l’af­fermazione di industrie multina­zionali e della grande distribu­zione nel comparto agroalimen­tare, hanno cambiato i rapportidi forza con il mondo agricoloche ha e sta cercando nuove alle­anze con i consumatori, con icittadini e i Comuni, soprattuttosulla etichettatura dei prodotti esulle questioni ambientali (coo­perative,mercati comunali, biolo­gico, Km zero, gruppi d’acquistosolidali, agriturismi ecc.)E la nuova PAC presentata giove­dì scorso al Consiglio dei Mini­stri dell’Unione Europea nelcontesto di una crisi economica efinanziaria drammatica? Ci saràancora un anno per discuterneprima delle decisioni definitive,tuttavia l’Italia (tre ministri

agricoli in tre anni) rischia diperdere il 18% delle risorse, cir­ca 285 milioni di euro, mentreuna ripartizione più equa dellerisorse tesa a non premiare posi­zioni di “rendita”, ma gli agricol­tori “attivi”, appare ancora debo­le. Il mancato “decreto svilup­po”sollecitato da tutte le forzeeconomiche e sociali al Governoitaliano e i “tagli” finanziari alleRegioni e agli Enti Locali, ri­schiano di ridurre anche i contri­buti nazionali e regionali al­l’agricoltura.Eppure l’agroalimentare italianodovrebbe essere “strategico”: ilfatturato industriale del 2010 èstato di 124 miliardi di euro, iprodotti Made in Italy sono ap­prezzati nel mondo, 220 sono iprodotti italiani certificati, bi­lancia commerciale positiva,marchi e aziende prestigiosi. Nelmondo agricolo si è capito chebisogna fare sistema, ricomporregli interessi fra agricoltori, indu­striali, grande distribuzioneanche se in ritardo rispetto adesperienze europee; che occorreguardare al mercato interno e aquello internazionale.Anche nel nostro territorio gliagricoltori, consolidando la pro­duzione lattiera di grande quali­tà come vocazione principale, sisono sempre più rivolti con ini­ziative riuscite, ad una agricoltu­ra multifunzionale: riconversio­ni al biologico, esperienze lungi­miranti di cooperative e consor­zi, innovazioni nei prodotti (lattefresco e crudo, pomodoro, ortico­le,) produzione di suini più insintonia con i gusti dei consuma­

tori; agriturismi, impianti ener­getici sostenibili, punti venditain azienda, mercati rionali, uti­lizzo di aree “naturali e protet­te”, vivaismo, servizi alle impre­se.In questa direzione si muovonoanche i Distretti del latte e quel­lo per le agroenergie, recente­mente costituitesi, con sede alParco Tecnologico.La Comunità Europea assorbe il65% dell’export agroalimentareitaliano, altre aree sono in cre­scita (USA e Giappone), ma lariduzione dei contributi pubblicie l’asse franco­tedesco che stainfluenzando la riforma dellaPAC (e la nostra debolezza politi­ca) fanno immaginare scenaridifficili. Occorreranno modifichealla PAC, azioni e risorse persostenere la crescita (sostenibi­le), ma anche predisporsi a unafase dove la competizione saràancora più aperta. In tal senso ilnostro territorio ha un valoreaggiunto: è la rete dei centri diricerca agroalimentare. Anzitut­to il Parco Tecnologico che rac­coglie al suo interno un polo(pubblico e privato) che ha ani­mato ricerche importanti: sullaqualità del latte, la prevenzionedi malattie, sulla longevità deibovini, sulla diabrotica che attac­ca il mais, sulle tecniche perlimitare i nitrati, sui prodottidell’ortofrutta e sul riso ecc.Il Parco può esercitare controlli,analisi e servizi alle imprese, haregistrato il marchio DNA Con­trollato che può tutelare consu­matori e produttori e svolge unapositiva attività di cooperazione

internazionale.(Africa e AmericaLatina in particolare) e ricevedecine di delegazioni di altriPaesi.Un nuovo accordo di programma(già deliberato da Comune, Pro­vincia, Università) prevede iltrasferimento integrale nel Par­co dell’Università di MedicinaVeterinaria e di alcuni Diparti­menti di Agraria, mentre unCentro per l’Innovazione facilital’incubazione di imprese in atte­sa del Business Park. Questomodello si avvale anche del­l’Ospedale veterinario per grandianimali, del Centro zootecnicodidattico e dell’Istituto Zooprofi­lattico, prevede anche la realizza­zione della “Casa dell’agricoltu­ra” e persegue l’obbiettivo di farcooperare Università, Ricerca,Impresa, Territorio. In tal sensoil progetto può diventare ancorapiù ambizioso con l’inserimentonell’area del Parco degli altriquattro prestigiosi Istituti diricerca lodigiani (ed altri dellevicine Province) del Consiglioper la Ricerca in Agricoltura(CRA) che fanno capo al Ministe­ro Agricolo. Sono gli IstitutiForaggero e Lattiero Caseario diLodi (ora unificati), il Cerealico­lo di Sant’Angelo Lodigiano,l’Ortofrutta di Montanaso Lom­bardo che hanno risorse scienti­fiche rilevanti e si sono affermatinel passato grazie a prestigiosidirettori (basti pensare a Giovan­ni Haussmann).Fui relatore al Senato della rifor­ma di tali Istituti che erano 25 inItalia, con 25 Consigli di Ammi­nistrazione e decine di unità di

ricerca. Questa frammentazionesi superò con l’istituzione di unsolo Consiglio, il CRA, offrendo atali Istituti più autonomia perfacilitare il loro rapporto con leimprese ed i territori.Tale riforma è “al palo”, non èandata avanti: basti pensare chein questi tre anni i tre Ministriche si sono succeduti, hannoindicato (tre) presidenti per ilCRA bocciati regolarmente dalMinistro successivo. Il trasferi­mento al Parco degli Istitutilodigiani del CRA, ovviamentenel rispetto pieno della loro auto­nomia, è una scelta che accresce­rebbe ulteriormente le sue poten­zialità. In aree competitive laricerca scientifica richiede “mas­sa critica” per condividere appa­recchiature costose e in evoluzio­ne, sistemi informativi di quali­tà, valutazione dei risultati epremiazione del merito, capacitàdi attrazione (ricercatori italianie non: al Parco il direttore scien­tifico è inglese ed altri ricercato­ri sono “rientrati” da esperienzefatte in altri Paesi). E servonorisorse finanziarie, non soloepisodiche, per costruire un con­testo di lavoro programmato. Leprincipali risorse oggi sono datedalla partecipazione ai bandi perprogetti europei, nazionali, re­gionali. In una graduatoria euro­pea sui sistemi innovativi l’Italiaè al 16° posto su 27, dietro Porto­gallo ed Estonia. Una “crescitasostenibile” e le sfide del cibo,della salute e agroambientalinon possono sicuramente pre­scindere dalla ricerca.

Gianni Piatti

A 21 ANNI DALLA CHIUSURA DELL’EMITTENTE LOCALE, CON TWENTYZRADIO TORNANO MUSICA E PROGRAMMI

La “magìa radio” rinasce sul webOtto sandonatesi spopolano in streaming su internet

A sinistra alcuni membri dello staffdi Twentyzradio, la radio sandonatesefondata da un gruppo di appassionatie diffusa in streaming via internet,sopra uno dei primi ispiratoridell’iniziativa, Matteo Castelnuovo

n Si sono ispirati agli anni Settan­ta, quando bastava una piccola an­tenna per trasmettere a costo zeromusica e parole, quando speaker sidiventava sul campo, tirando fuorigrinta e parlantina per i propriascoltatori. Animati dall'entusia­smo di restituire una radio al Sud­milano, e a distanza di 21 anni dallachiusura dell'emittente locale, ottosandonatesi dai 20 ai 30 anni hannorealizzato il loro sogno attraversolo streaming, via internet. Si chia­ma Twentyzradio e ha un palinse­sto che alla sera da alcuni mesi in­trattiene un pubblico di “pionieri”,che ancor prima del debutto uffi­ciale ha iniziato a prendere confi­denza con questa novità nata dallavoglia di un gruppo di amici di sta­re insieme per condividere unapassione. Trascinati dallo spiritodella pellicola "I love radio rock", idj si mostrano fermi nell'intento diportare avanti una scommessa li­bera e assolutamente apolitica eche offre una porta aperta agliospiti i che vorranno entrare nel lo­ro “quartier generale”, allestitopresso il Cag (Centro aggregazio­ne) di via Parri, per prendere la pa­rola davanti ai microfoni. Dietro lequinte del nuovo logo (due microfo­ni incrociati all'ombra di una fac­cia da pirata) si incontrano MatteoCastelnuovo, Dario Boemia, Chia­ra Dalledonne, Camilla Fedi, Giu­lia Caliari, Luca Romagnolo, FabioIlgrande e Stefano Blumetti. Sonotutti volontari, studenti e lavorato­ri che, dopo una giornata piena diimpegni, a turno infilano la cuffia

per dare inizio ai programmi. «Tut­to è nato l'anno scorso, per la preci­sione nel gennaio 2011, quando in­sieme a Dario Boemia da casa miaabbiamo mosso i primi passi ­ rac­conta Matteo Castelnuovo ­. Per al­cuni mesi siamo andati avanti così,poi si sono aggiunti altri ragazziche ringrazio tantissimo, perché cihanno permesso di far crescere

l'idea. L'abbiamo proposta al sinda­co e all'assessore alla cultura che cihanno permesso di avere una sedee di portare avanti, completamentesenza costi, la prospettiva di unaradio. Abbiamo iniziato con un pe­riodo di prova, in cui ci ha aiutatomolto Elio Tarullo e ora streamingci ha riconosciuti tra i propri cana­li ufficiali». Naturalmente c'è gran­

de voglia di crescere e di arricchireil gruppo, soprattutto con l'ingres­so di fonici e speaker, a cui viene ri­volta la possibilità di entrare nel te­am. Chi fosse mosso dalla curiositào volesse mettersi in contatto con iprotagonisti di questa sfida, potràtrovare una serie di informazionisullo spazio web twentyzradio.my­blog.it, dedicato ai futuri ascoltato­

ri che attraverso il loro computervorranno riscoprire il fascino dellaradio. Twentyzradio è anche sul so­cial network Facebook. Per cono­scere invece dal vivo questa nuovarealtà occorrerà attendere fino agennaio: ma le anticipazioni parla­no già di un decollo pubblico d'ec­cezione.

Giulia Cerboni

Nuovoappuntamentoper chi ama labicicon i viaggi dasognon Viaggi estremi, da sogno,pedalando in libertà. C’è chili ha fatti e che in questesettimane, nel corso dellarassegna ”I giovedì cultura­li della stazione delle bici­clette”, racconterà ai sando­natesi la propria lunga av­ventura a pedali. Stasera apartire dalle 20 in via Ca­viaga sarà ospite MarcoCosta, che in giugno è pas­sato dal Canada al NewMexico attraversando ilMontana in una sfida senzapremio e senza itinerario,affrontata in completa auto­nomia, con sacco a pelo inspalla. Una testimonianzache saprà coinvolgere e farsognare gli appassionati diviaggi alternativi, in cui labicicletta significa libertà dimovimento e di improvvisa­re il proprio tragitto, senzalimiti di prenotazioni e ditappe. Ma i curiosi non sifaranno sfuggire nemmenola serata con Ausilia Vista­rini, che porterà la suaesperienza. Gli incontri,frutto di una rodata tradi­zione, sono ospitati presso ilpunto di riferimento sando­natese dove sono concentra­ti una serie di servizi, dallariparazione al noleggio, chevedono rigorosamente pro­tagonista il mezzo ecologi­co. Uno spazio nel quale, neltempo, sono passati scritto­ri e stilisti di bici, meccanicie altri personaggi che, in­torno al mondo della peda­late, hanno costruito unacultura. Gli eventi contanosu un pubblico di affeziona­ti, i quali ricevono puntual­mente la newsletter che liaggiorna su ospiti e novitàin arrivo.

STASERA IN VIA CAVIAGA

CON UN SUV AVEVA CENTRATO UN’ALFA FERENDO UNA DONNA: È STATO ARRESTATO DA VIGILI E CARABINIERI

Fugge ubriaco: preso pirata della strada

La polizia municipale di San Donato

n A bordo del suo Suv Bmw haurtato pesantemente un’automo­bile, poi è uscito dall'abitacolo ed èscappato a piedi: ma i vigili urba­ni e i carabinieri di San Donato inun intervento congiunto lo hannoindividuato ed arrestato dopo cir­ca un'ora di ricerche. L'incidente èavvenuto martedì sera intorno al­le 21 sulla strada che collega Sori­gherio a Poasco. Il conducente del­l’auto centrata dal Bmw, un ecua­doregno alla guida di un Alfa, nonè riuscito ad evitare l'impatto conil Suv: il sudamericano è rimastoilleso, mentre la moglie ha ripor­tato ferite guaribili in 20 giorni.Dopo lo scontro marito e mogliesono riusciti a vedere in faccial'uomo che, dopo averli tamponatidanneggiando pesantemente en­trambe le auto, si è dileguato dicorsa a piedi. A quel punto la cop­pia ha chiamato i vigili, che li ha

tempestivamente raggiunti; e so­no intervenuti anche i carabinie­ri, che hanno iniziato i primi rilie­vi. In cerca di tracce del fuggiasco,un agente della polizia locale haeffettuato un controllo sul Suv eha trovato un passaporto. I coniu­gi, quando gli è stata mostrata lafoto del conducente, lo hanno im­mediatamente riconosciuto, certiche quella che si vedeva nell'im­magine era la stessa persona chepoco prima aveva aperto la portie­ra per darsela a gambe. È emersoche si trattava di un 30enne rome­no, le cui iniziali sono G.G., resi­dente nella frazione sangiulianesedi Sesto Ulteriano. A quel punto imilitari si sono recati presso il do­micilio della moglie, la quale hadetto di non sapere dove fosse ilmarito. Alla fine il romeno è statotrovato nascosto nei paraggi, mal­concio per l'urto e in evidente sta­

to di ubriachezza: così è stato ac­compagnato presso il comando dipolizia locale, dove è stato sottopo­sto alla prova dell'etilometro, cheha conferma come l'uomo primadi accendere il motore avesse ab­bondantemente alzato il gomito. Èaddirittura emerso un supera­mento di quattro volte il limitemassimo di alcool consentito permettersi alla guida. Probabilmen­te, temendo le conseguenze, il ro­meno aveva pensato di allontanar­si, senza tener conto come da tar­ga e documenti fosse facilmenterintracciabile. L’uomo è stato ar­restato per il reato di omissione disoccorso e ieri è stato processatoper direttissima: rimarrà agli ar­resti domiciliari fino al processofissato per l'8 novembre, nel qualedovrà rispondere anche dell’accu­sa di guida in stato di ebbrezza.

G.C.

Classici, gialli e fiabeper i più piccoli:duecentonuovi audiolibri in bibliotecan Nei giorni scorsi il patrimonio di titoli offerto dalla biblio­teca civica di via Martiri di Cefalonia si è arricchito con 200nuovi audiolibri, per andare incontro delle necessità a chi haproblemi di vista. A disposizione dei sandonatesi presso ilbanco prestiti c’è quindi un nuovo elenco (consultabile anchesul sito Internet dell’ente locale all’indirizzo www.comu­ne.sandonatomilanese.mi.it). Da ora in avanti i diretti interes­sati potranno immergersi nei romanzi narrati, che sono statiacquistati presso il “Centro internazionale del libro parlato”,dove dei volontari leggono migliaia e migliaia di libri, chefiniscono in un catalogo sempre più ricco. La scelta a disposi­zione della cittadinanza è vasta e coinvolge diversi generi, alfine di incontrare il gusto di una parte più ampia possibile dipotenziali utenti. Il catalogo spazia dai classici ai contempo­ranei passando per i gialli e tanto altro ancora, lungo un iti­nerario nel quale non mancano le alternative. Non solo. An­che le famiglie con bimbi piccoli, che magari non hanno anco­ra imparato a leggere, possono trarne vantaggio, in quantotra i nuovi arrivi non mancano nemmeno le fiabe. Tutto erapartito da 50 titoli, sui quali l’iniziativa era stata testata sulterritorio. Con questo nuovo passo, ora, l’offerta cresce. Comeavviene per i volumi tradizionali il prestito è di un mese, do­podiché l’audiolibro dovrà essere restituito, in cambio magaridi uno nuovo.

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