la Lunanuova - Numero 20 - Luglio 2004

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Luna Periodico indipendente di Palagano e dintorni Attualità - Cultura - Solidarietà Periodico di informazione locale - Trimestrale - Spedizione in A.P. - articolo 2 comma 20/C legge 662/96 - Aut. della Filiale EPI di Modena - Tassa riscossa - Taxe perçue - DISTRIBUZIONE GRATUITA Luglio 2004 - Numero 20 - Anno VII www.luna-nuova.it (Continua in seconda pagina) "Finora i grandi cambiamenti sono sempre stati messi in moto da un’utopia. Si è pensato, ad esem- pio, che cambiando un sistema di produzione cambiasse l’uomo, e così in un tempo un po’ più che bre- ve le utopie si sono trasformate in inferni, hanno lasciato dietro di loro lunghe scie di dolore e di morte. Le utopie sociali sono state la tragica delusione di questo secolo, l’erro- re fondamentale è stato credere che modificando le strutture della socie- tà, si modificasse naturalmente l’uo- mo. Invece io credo che debba suc- cedere esattamente il contrario: solo l’uomo che è riuscito a cresce- re nella sua interiorità, solo l’uomo consapevole può lavorare perché le cose cambino…" Susanna Tamaro Ho volutamente scelto questo pas- saggio, tratto da un libro di Susan- na Tamaro, per introdurre un tema particolare quello della memoria. Forse in un primo momento può sembrare difficile il nes- so logico ma spero che leg- giate fino in fondo questo edi- toriale, e che possiate condi- viderne i pensieri. Sin da pic- cola ho avuto la "fortuna" di sentire parlare della Resi- stenza da persone a me vici- ne: i miei nonni materni... quindi a differenza di altri non ho soltanto letto e studiato la successione degli eventi sui libri, ma ho potuto conoscer- ne l’aspetto umano, fatto di molteplici elementi, a volte anche contradittori. L’uomo tra utopia e memoria 8 marzo 1945: matrimonio a Rubbiano Terza pagina: "Il ragionamento è il più forte mezzo di risoluzione dei problemi" Elezioni amministrative 2004: I risultati a Palagano Fatti e Misfatti Il Cantastorie: Diventa quello che sei! La buca delle lettere: scrivi alla Luna Val Dragone: L'emigrazione delle comunità montane dell'Appennino modenese - La terribile disgrazia di Cherry - A proposito di "Balugani" - Vecchie ricette di Boccassuolo - La "sosda" - La ballata della valle Biblioteca: Palagano nei libri Manifestazioni ed eventi estate 2004 Riflessioni Sommario 3 4 5 11 12 16 24 25 28

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la luna nuova. Notizie da Palagano e dintorni.

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LunaPeriodico indipendente di Palagano e dintorni

Attuali tà - Cultura - Solidarietà

Periodico di informazione locale - Trimestrale - Spedizione in A.P. - articolo 2 comma 20/C legge 662/96 -Aut. della Filiale EPI di Modena - Tassa riscossa - Taxe perçue - DISTRIBUZIONE GRATUITA

Luglio 2004 - Numero 20 - Anno VIIwww.luna-nuova.it

(Continua in seconda pagina)

"Finora i grandi cambiamenti sonosempre stati messi in moto daun’utopia. Si è pensato, ad esem-pio, che cambiando un sistema diproduzione cambiasse l’uomo, ecosì in un tempo un po’ più che bre-ve le utopie si sono trasformate ininferni, hanno lasciato dietro di lorolunghe scie di dolore e di morte. Leutopie sociali sono state la tragicadelusione di questo secolo, l’erro-re fondamentale è stato credere chemodificando le strutture della socie-tà, si modificasse naturalmente l’uo-mo. Invece io credo che debba suc-cedere esattamente il contrario:solo l’uomo che è riuscito a cresce-re nella sua interiorità, solo l’uomoconsapevole può lavorare perchéle cose cambino…"

Susanna Tamaro

Ho volutamente scelto questo pas-saggio, tratto da un libro di Susan-na Tamaro, per introdurre un temaparticolare quello della memoria .Forse in un primo momentopuò sembrare difficile il nes-so logico ma spero che leg-giate fino in fondo questo edi-toriale, e che possiate condi-viderne i pensieri. Sin da pic-cola ho avuto la "fortuna" disentire parlare della Resi-stenza da persone a me vici-ne: i miei nonni materni...quindi a differenza di altri nonho soltanto letto e studiato lasuccessione degli eventi suilibri, ma ho potuto conoscer-ne l’aspetto umano, fatto dimolteplici elementi, a volteanche contradittori.

L'uomotra utopiae memoria

8 marzo 1945:matrimonioa Rubbiano

Terza pagina: "Il ragionamento è il più forte mezzo di risoluzionedei problemi"Elezioni amministrative 2004: I risultati a PalaganoFatti e MisfattiIl Cantastorie: Diventa quello che sei!La buca delle lettere: scrivi alla LunaVal Dragone: L'emigrazione delle comunità montanedell'Appennino modenese - La terribile disgrazia di Cherry - Aproposito di "Balugani" - Vecchie ricette di Boccassuolo - La"sosda" - La ballata della valleBiblioteca: Palagano nei libriManifestazioni ed eventi estate 2004Riflessioni

Sommario

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www.luna-nuova.itE-mail: [email protected]

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Direttore responsabile GIUSEPPE CERVETTO

Associazione La LUNAVia Palazzo Pierotti, 4/a - 41046 PALAGANO (MO)

Tel.: 0536/961621 Fax: 0536/961521

la LUNA nuova

Stampato con procedura ecologicaChiuso in redazione il 25/07/2004

Attualità, cultura, solidarietà.Periodico indipendente di Palaganoe dintorni

TrimestraleTiratura: 1700 copie

Distribuzione gratuitaLuglio 2004Num. 20 - Anno VII

Aut. Tribunale di Modenanum. 1414 del 13/11/1997

Redazione:Davide Bettuzzi, Fabrizio Carponi,Elisabetta Gazzetti, Gabriele Monti

Hanno collaborato:Irene Bartolai, Monica Bertugli,

Fabio Braglia, Silvano Braglia,Edda Chiari, Francesco Discenza,

Riccardo Iaccheri,Aldo Magnoni,

Fabrizio Martelli,Giovanna Pighetti,

Bruno Ricchi, Chiara Ricchi.

Ricordiamo che l'associazione "la Luna" vive principalmente con contributi liberamente versati; ilperiodico viene distribuito gratuitamente e non in regime di abbonamento. Invitiamo quindi tutticoloro che intendono sostenerci a versare il proprio contributo sul c.c. bancario num. 100016 pres-so il Banco San Geminiano Banca Popolare di Verona agenzia di Palagano (CAB 66870 - ABI 05188).

Dalle nostre parti c’è un giorno che riassume tutta la sofferenza e la speranza: il terribile 18 marzo 1944,dove 136 persone, donne, uomini, bimbi e anziani sono stati trucidati in una rappresaglia nazifascista. Ilpensiero corre subito a loro, ma forse bisognerebbe riflettere su ciò che lasciò negli animi dei soprav-vissuti… nel bene e nel male... La nostra montagna fu teatro della lotta partigiana, pagando per que-sto... ma fu d’altra parte anche luogo in cui nacque la Repubblica di Montefiorino. Non è retorica direche allora emersero qualità di coraggio, di impegno civile, di disponibilità al sacrificio, qualità che fac-ciamo fatica a ritrovare oggi nella vita di tutti i giorni.I nostri giorni, giorni di commemorazioni, celebrazioni. Ed ecco che il 19 giugno presso il teatrino dellaRocca di Montefiorino ha avuto luogo la convocazione dei Consigli Comunali in seduta congiunta delComune di Montefiorino e del Comune di Palagano, per ricordare la seduta del 19 giugno 1944. L’inizia-tiva fa parte di un più vasto cartellone... Ma la domanda è, noi oggi nelle nostre scelte siamo davverocoscienti come quelle che fecero i giovani di allora, siamo davvero consapevoli del nostro passato?"Sessant'anni sono passati ormai dalla nascita della prima Repubblica partigiana d'Italia, avvenuta aMontefiorino nel giugno 1944. Oggi non sono poche le persone, in particolare nelle generazioni piùgiovani, che vedono questi eventi lontani, espressione di una realtà che si ritiene non abbia più nulla ache fare con i problemi del nostro presente. Da questa consapevolezza nasce l'impegno delle ammini-strazioni comunali, degli istituti culturali, e dei diversi soggetti pubblici e privati per proporre un program-ma delle celebrazioni del sessantesimo della Repubblica Partigiana di Montefiorino che sia capace divalorizzare e attualizzare il significato della lotta di liberazione come momento fondamentale nella co-struzione della nostra democrazia e della nostra identità storica. Il programma culturale presentatopropone momenti di approfondimento storico, occasioni di riflessione civile, iniziative di dialogo tragenerazioni, nella convinzione che la conoscenza dei significati storici e i valori etici e civili emersi dallalotta partigiana ci sia ancora di grande insegnamento. Perchè è in quel momento che la Resistenzaindica una strada nuova per conquistare la democrazia e la libertà nel nostro paese. Ecco allora che daquesta vicenda storica emergono temi che appartengono pienamente al nostro presente: il drammadella guerra, i crimini contro l'umanità, la lotta al razzismo, all'intolleranza e all'antisemitismo, ma anchel'impegno per la pace, per la difesa della democrazia e delle libertà politiche, sociali e religiose, l'affer-mazione dei diritti dei cittadini e dei popoli in Europa e nel mondo."Questa è una parte di un testo redatto sul pieghevole del 60° della Repubblica di Montefiorino.Senza alcun dubbio è tutto condivisibile, ma abituata da anni a giudicare i fatti e non gli intenti, temo chequesto cartellone rimanga davvero un cartellone pieno di belle parole ma scarsamente incisivo epropositivo sul nostro tessuto sociale. I due primi incontri pubblici sono stati forse poco pubblicizzati,soprattutto il primo in cui erano presenti Gorrieri e Rossi, partigiani allora di parti politiche diverse,uomini oggi consapevoli e lucidi, capaci di trasmettere le loro convinzioni con determinazione e autore-volezza. Di tutto questo quanto davvero rimarrà impresso nella nostra coscienza, quanto contribuiràalla nostra consapevolezza nell’agire sociale? Saremo capaci di non ripetere gli stessi errori e costruireuna democrazia “globale”?

Elisabetta Gazzetti

Dalla prima

Immagine di copertina tratta da"Obiettivo Montefiorino" - rfm ed. - 2004

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Terza pagina

Spettabile Direttore,mi rivolgo a Lei per rispondere ad un articolo apparso sul suo editoriale nel numero di marzo 2004 nella 3°pagina ad opera di Ugo Beneventi in relazione all'inquinamento ambientale.Mi presento, sono Bertugli Graziano, consigliere di maggioranza del comune di Palagano, presente in ConsiglioComunale per la 2° legislatura consecutiva ed iscritto da molti anni prima alla Sinistra Giovanile, poi al PCI,PDS e ora ai DS dall'età di 15 anni. Ho letto con attenzione l'articolo di presentazione in 1° pagina intitolato "Ilcoraggio delle proprie idee", la lettera inviata dal Sig. Beneventi e vorrei precisare alcune cose.Senza entrare nel merito del dibattito sull'argomento trattato (inquinamento ambientale) ritengo che ilragionamento di Beneventi sia da condividere nella modalità riferita al confronto come mezzo di risoluzionedei problemi, qualsiasi essi siano, perchè solo con l'informazione pluralista, conoscibile e di accessodemocratico, (problema annoso riscontrato anche a livello nazionale tra il governo e i cittadini, intesi comeforze organizzate o singoli detentori di diritti fondamentali su cui si riversa la patologica situazione personaledi uomini di governo nel loro conflitto di interessi), si può venire finalmente a capo di situazioni che vengonolasciate depositare nel limbo dell'indifferenza, ma che periodicamente si risvegliano provocando disagialimentati da vecchie ruggini trascinate senza risoluzione per decenni.Si parlava di minacce, paure che possano implicare alcune ricerche di dialogo, cose che posso assicurarenon sono lontane dalla realtà, ma che vanno prese come debolezze intrinseche del carattere di alcunepersone e che denotano purtroppo una carenza di fiducia verso questo metodo di confronto. Esse hannoproprio paura di perdere ciò che pensano di avere come proprio e stabilizzato, ma, invece, agendo cosìdimostrano di essere chiusi ai mutevoli e repentini cambiamenti della nostra società. Non si deve seguirel'onda per forza, ma non si deve nemmeno a mio avviso, arroccarsi sul bastione di un improbabile castellomedioevale perchè nessuno ha intenzione di conquistare la reggia, ma vorrebbe vivere su questo territorionel modo migliore cioè senza nessun assoggettamento "volontario" o di imperio di tipo tradizionalista. Questoè il mondo libero, democratico, condivisibile e condiviso senza nessuna repubblica autonoma di chicchessiariconosciuta all'interno del Comune; tutto naturalmente nel rispetto delle opinioni altrui sempre che sianovere e verificabili.A riguardo della mancata presenza della maggioranza all'incontro promosso dalla capogruppo di minoranzaGazzetti tengo a precisare che il sottoscritto era presente, che è intervenuto per chiedere delucidazioniall'Assessore Provinciale all'Ambiente Giovannelli Ferruccio, appartenente ai DS di Sassuolo sul problemadello spandimento dei liquami.Ricordo che un importante esponente di questa maggioranza ha sostenuto più volte che "chi è assente hasempre torto". Questo non fu mai tanto vero come in questa situazione, nella quale, essendo presente, hopotuto constatare di persona e non "per sentito dire o per comunicazione di propaganda successiva" quantoè stato detto, quanto è stato l'interesse prestato dalle persone e i ragionamenti elaborati dai partecipantinonchè l'impatto iniziale e la convinzione finale degli stessi riguardo ai loro convincimenti e punti di vistainiziali. L'importante è parlarne. Sono sicuro, che alla fine della seduta, molti hanno cercato di guardare lecose da un punto di vista più ampio, mettendo in discussione alcune certezze che come tali sono venute amancare soprattutto per mancanza di riscontro con le informazioni su cui erano fondate.Come si vede il ragionamento è il più forte mezzo di risoluzione dei problemi. Forse è mancato il coraggio diprendere iniziative per incontri come quello, dove comunque partecipando si potevano ribadire le proprieposizioni, motivandole e chiarendole.Un'occasione mancata? Non da me comunque! Quindi non da tutta la maggioranza!L'augurio? Prevenire è meglio che curare.Con simpatia,

Consigliere Comunale DSBertugli Graziano

"Il ragionamento è il più forte mezzodi risoluzione dei problemi"

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Lista PalaganoBoccassuolo Savoniero Costrignano MonchioComune

Verdi per la pace

Ulivo

S.V.P.

Alleanza Nazionale

M.S.I. Rauti

Patto Segni Scognamiglio

Socialisti uniti per l'Europa

UDEUR

Lega Lombarda

Comunisti italiani

Lega Nord Padania

Pensionati

A. S. Alessandra Mussolini

Forza Italia

Di Pietro-Occhetto

Rifondazione Comunista

Fiamma tricolore

Paese Nuovo

Verdi

Emma Bonino

Libertas UDC

P.R.I.

Schede bianche

Voti contestati

Schede nulle

Voti nulli

Voti %Voti % Voti % Voti % Voti %Voti %

5

237

7

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0

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3

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7

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1

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6

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1

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6,29

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19,93

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7,69

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3

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5

5

2

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19

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1

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2

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1

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1,47

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10

96

3

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2

7

2

0

2

3

43

0

3,50

33,57

1,05

5,24

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1,05

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1,05

2,45

6,99

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1,75

22,73

0,70

2,45

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1,05

15,03

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18

524

16

76

0

1

10

0

8

47

98

11

17

262

14

50

6

0

6

14

145

2

60

0

42

1

1,36

39,55

1,21

5,74

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0,08

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3,55

7,40

0,83

1,28

19,77

1,06

3,77

0,45

0,00

0,45

1,06

10,94

0,15

4,20

0,00

2,94

0,07

Parlamento europeo

Provinciali

Candidato presidente Comune

Emilio Sabattini

Stefano Boni

Giorgio Barbieri

Claudia Severi

Schede bianche

Voti contestati

Schede nulle

Voti nulli

Voti %

779

4

105

429

78

0

30

0

59,15

0,30

7,97

32,57

5,47

0,00

2,11

0,00

Voti di lista per l'elezionedel Consiglio Provinciale

Comune

Di Pietro-Occhetto

Modena provincia libera

Lega Nord Padania

Rifondazione Comunista

Socialisti Democratici Ital.

Democratici di sinistra

Coministi Italiani

Alleanza Nazionale

Libertas UDC

Verdi

Margherita

Forza Italia

Voti %

35

3

101

70

18

188

41

65

129

86

301

220

2,78

0,24

8,04

5,57

1,43

14,96

3,26

5,17

10,26

6,84

23,95

17,50

Totale elettori: 2005 di cui 1055 femmine e 950 maschiTotale votanti: 1428 di cui 722 femmine e 706 maschi.Ha votato il 71,22% degli aventi diritto.Totale voti non validi (schede bianche e nulle): 103 pari al 7,21%.

Totale elettori: 2139 di cui1119 femmine e 1020maschi.

Totale votanti: 1425 di cui722 femmine e 703 ma-schi.

Ha votato il 66,62% de-gli aventi diritto.

Totale voti non validi(schede bianche e nul-le): 108 pari al 7,58%.

I risultati a PalaganoElezioni 2004

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Fatti e Misfatti

Fiera del Ciaccio palaganeseBen riuscita la quarta edizione della"Fiera del Ciaccio" (19-20 giugno),anche per la bellissima stagioneche ha caratterizzato la due gior-ni. Interessanti e molto apprezzatitutti gli stands gastronomici: Costri-gnano con la "Crescenta fritta",Savoniero con i "Fritellozzi", Su-sano con le "Crescentine", Pala-gano coi "Ciacci".I visitatori sono stati costantemen-te interessati del "rettilario", daicomplessi musicali, dagli asinelli,dal "Mago" cantastorie, dalla Ban-da musicale.Apprezzato anche il "gazebo" del-la Comunità Montana recante lapromozione delle iniziative 2004.Buona l'organizzazione della Pro-Loco e dell'Amministrazione Comu-nale.

23° Trofeo PalaganoFuoristrada ClubSulla ormai famosissima "Pistapermanente fuoristrada Dragone"si è disputato il 26 e 27 giugno il23° trofeo P.F.C., prova valida peril Campionato italiano velocità fuo-ristrada. Nella giornata calda e...polverosa si è affermato il pilotasenese Bruno Mazzuoli. Ottimaprova del locale Matteo Lusoli cheha primeggiato nella sua classe.Buona l'organizzazione. Affluenzadi pubblico discreta.

Anniversario della Liberazione25 aprile: presso la sala-teatro dellaRocca di Montefiorino, nell'anniver-sario della Liberazione, è stata pro-mossa una giornata titolata: “Mo-menti di Gloria”, nel corso dellaquale alcune scolaresche hanno ri-cordato, con filmati e letture, l'ec-cidio del 18 marzo 1944 a Susa-no, Costrignano e Monchio.Al termine della rappresentazione,suggestiva, i ragazzi hanno rivoltodiverse domande al prof. LuigiPaganelli (partigiano Lino) e allasignora Aurora Varignana (staffettapartigiana Lella), che hanno nar-rato motivazioni, sentimenti, statid'animo di quei terribili anni diguerra.

BreviElezioni

Il 12 e 13 giugno si è vo-tato per il rinnovo dellaamministrazione provin-ciale e per le amministra-zioni comunali a Frassi-noro e Prignano.La tornata elettorale ci in-teressava direttamenteper la situazione della no-stra Comunità Montanache, norme assurde e ir-razionali, penalizzano alpunto da avere un Consiglio di comunità che funziona si e no 12-13 mesiogni due anni e mezzo proprio perchè i suoi membri vengono surrogatiad ogni tornata amministrativa dei comuni di Palagano e Montefiorino oPrignano e Frassinoro.Ad ogni buon conto, a Frassinoro è stato confermato il sindaco uscenteElio Pierazzi, mentre a Prignano, contro ogni aspettativa, si è affermatoMauro Fantini.Ai due nuovi sindaci auguri di buon lavoro e, per quanto ci riguarda, chela nomina dei componenti la Comunità Montana venga fatta rapidamente.

Notizie da Palagano e dintorni a cura di Bruno Ricchi

Giornata disocializzazioneal Centro LupiSociali

Il 12 aprile, promossa dalla Comu-nità Montana, ha avuto luogo, a Vi-triola, nella chiesa romanica, una

giornata di animazione e socializzazione per i ragazzi del Centro Diurno“Lupi Sociali”.Il pomeriggio è stato caratterizzato da tre momenti musicali: brani esegui-ti dalla banda musicale di Montefiorino, concerto della Corale di Palaganoe concerto del coro di Frassinoro.Ottima l'iniziativa e buona la partecipazione nonostante la giornata piovo-sa.

La banda musicalea Carqueiranne

Il 17 aprile la banda musicale di Palagano è partita alla volta di Carqueiranne,ove ha preso parte all'annuale Festa dei Fiori.Il paese della Costa Azzurra è gemellato con Palagano dal lontano 1959 el'amministrazione comunale intrattiene ancora cordialissimi rapporti di ami-cizia e collaborazione, anche se i palaganesi colà emigrati negli anni ventie cinquanta sono ormai perfettamente integrati e, più che l'italiano parlanoil dialetto.Comunque la nostra banda riscuote sempre consensi e simpatie.Grazie a tutti: maestro e bandisti.

Rocca di Montefiorino,sede della Comunità Montana

Vitriola, chiesa di S. Andrea

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Brevi

Palagano Fuoristrada ClubIl 3 aprile presso il ristorante Pic-colo Golfo ha avuto luogo l'annualeCena Sociale del Palagano Fuori-strada Club. Prima e durante lacena sono stati proiettati i bellissi-mi filmati dell'Euro-trial e delle altremanifestazioni dell'annata sportiva2003. Al termine, lotteria e gadgetper tutti (anche palloncini per il...tasso alcolico).

Liceo28 Aprile: ha avuto luogo l'assem-blea ordinaria della CooperativaSan Francesco che gestisce lanostra scuola superiore. Sono sta-te confermate le cariche di presi-dente al rev. don Tollari e di vicepresidente a Ricchi Bruno.Il nostro liceo gode di ottima repu-tazione a tutti i livelli per la serietàdella conduzione e per l'ottima pre-parazione degli allievi.

ComuneIn seguito alla dimissioni, alcunimesi fa, di Guigli Domenico è statonomitato vice-sindaco Arturino Bet-tuzzi.

di Fabio Braglia

Il comune di Palagano, nelle per-sone del sindaco Paolo Galvani, delconsigliere Davide Ferrarini (dele-gato alle politiche giovanili, dell'as-

sessore Arturo Bettuzzi (delegato al sociale e alla sanità), della referente co-munale del progetto giovani (free-net) Emanuela Ferrarini e Fabio Braglia,mediatore del progetto, ha organizzato, insieme all'AVIS comunale di Palaga-no, AVIS provinciale di Modena e all'AVAP di Palagano una serie di incontrifinalizzati alla prevenzione e all'educazione giovanile per quanto riguarda gliabusi di sostanze (droghe, alcool,...).Scopo principale del progetto è quello di individuare le principali problematichegiovanili esistenti nel nostro territorio, conoscere meglio i nostri giovani e leloro esigenze in modo da potergli fornire possibilità di divertimenti positivi utiliz-zando le risorse già esistenti, potenziandole là dove sono carenti (come poli-sportive, banda musicale, gruppi parrocchiali, scuola, associazioni di volonta-riato) e coinvolgendoli maggiormente in quella che è anche la loro realtà.Altro obiettivo importante è quello di raggiungere ed "educare" le famiglie suquali possono essere i pericoli che i loro ragazzi possono incontrare e dovepossono rivolgersi in caso di bisogno.Il primo intervento si è svolto sabato 24 aprile presso la scuola superiore diPalagano (Istituto paritario "Maria Immacolata", liceo linguistico e pedagogicosociale). La mattinata ha avuto come tema principale "Educazione alla salute"e conoscenza degli effetti causati dall'abuso di sostanze sull'organismo umano.Relatori il dr. Fabrizio Vellani (medico AVIS provinciale) e Fabio Braglia (presidente AVIS comunale di Palagano). Lagiornata è stata un successo secondo le opinioni dei ragazzi che dopo la visione di alcuni filmati hanno potutodibattere ed essere protagonisti, ed anche secondo gli insegnanti che si sono adoperati per la buona riuscita dellagiornata.Altro incontro si è tenuto mercoledì 28 aprile presso il teatro comunale con tema "Giovani a rischio: quali fattoriincidono". Relatrice la dr.ssa Maria Carla Bocchia (psicologa del SERT di Sassuolo) con la collaborazione del coordi-namento pedagogico distrettuale (dr.ssa Padrizia Intravaia e dr.ssa Francesca Valente).Alla serata hanno partecipato un buon numero di ragazzini delle medie e alcuni dei loro genitori. Poca la presenza dipersone adulte...Sabato 8 maggio, presso la scuola media statale di Palagano altro incontro con tema "Problemi adolescenziali ededucazione alla salute".Sono intervenuti il dr. Roberto Mantovani (direttore generaleAVIS provinciale di Modena), il dr. Stefano Ansaloni e FabioBraglia. Il tema centrale dell'incontro è stato dibattuto ampia-mente dopo la visione di un film che riprendeva appieno quelliche sono i piccoli problemi adolescenziali che se trascuratipossono portare a quelli grossi nell'età adulta.I ragazzi sono stati molto partecipi ed hanno dimostrato diessere sensibili a queste problematiche.Da settembre sono previste altre iniziative, promesse sempredall'Amministrazione comunale, rivolte al "Progetto giovani"ma anche agli adulti facendo riferimento alla salute (sarannoserate con temi riguardanti le principali malattie fisiche epsichiche dovute, per la maggior parte, a comportamenti eabitudini di vita sbagliate).

Incontrisugli abusidi sostanze

Fatti e Misfatti

Compagnia dialettalepalaganese

Anche quest'anno la compagnia teatrale dialettalepalaganese ha preparato una nuova rappresentazio-ne: "Il diamante di Ali Babà".Sabato 7 agosto , ore 21: prima rappresentazione.Replica: martedì 10 agosto alle ore 21Tutte le rappresentazioni avverranno nel teatro co-munale.

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77la LUNA nuova - Luglio 2004

Delusione

Cara Luna,sabato 10 luglio

abbiamo inaugurato lanuova ambulanza.

Come poteva finire?Grazie all'aiuto dei miei

fidi consiglieri evolontari abbiamo

allestito un rinfrescoaperto a tutti nella

piazza municipale inattesa delle autorità edei cittadini. Abbiamo

messo in bella mostra l'ambulanza.Sindaco, assessore, volontari, sponsor presenti; cittadini

zero ! Proprio così! Non si è presentato nessuno! Bellasoddisfazione sia per me che per tutti i volontari (che si

adoperano tutti i giorni dell'anno per assicurare unservizio che pensavamo indispensabile) oltre ad un

signore che ha offerto l'intero costo del mezzo!! Bè sonopoi solo 70.000 euro! Chiunque avrebbe potuto darli,

giusto? Bastava chiederli! Complimenti a tutti i cittadini!Vedo con piacere che l'ambulanza interessa molto!

Bene, vorrà dire che in caso di bisogno (vi auguro mai)chiamerete gli organizzatori di altre manifestazioni più

importanti a cui non si nega nè sponsor nèpartecipazione! Grazie di cuore!

Un ultimo chiarimento : L' A.V.A.P Palagano sopravvivegrazie ad una convenzione annuale con l' AUSL e le

offerte dei cittadini. Stop. Non ha altre entrate etantomeno rimborsi chilometrici . Ogni associazione ha il

suo statuto e la sua convenzione. La nostra A.V.A.Popera in maniera molto trasparente, non nasconde

nulla! Anche perchè se fosse possibile "lucrare" nonsarei di sicuro io il presidente! Saluti.

Giancarlo Caminati

E' arrivata la nuova ambulanza...Fatti e Misfatti

Cronaca

Sabato 10 luglio 2004,ha avuto luogol'inaugurazione dellanuova autoambulanzain dotazione all'AVAPdi Palagano.Il mezzo, donato dallaFondazione delleCasse di Risparmio, èmoderno e attrezzato ecostituirà un preziososupporto allainstancabile opera deinostri volontari.Fin dal primo mattino il mezzo è stato esposto nellapiazza del Muncipio (piazza A. Bacchini) e molticittadini, villeggianti e volontari ne hanno potutoammirare la pregevole dotazionesanitaria e tecnica.Alle ore 11.30 padre Dario Ganarin, parroco diSavoniero, (don Fabrizio era in Scozia per un periodo diriposo) alla presenza del presidente della FondazioneCasse di Risparmio di Modena, del Sindaco, deivolontari e della cittadinanza, ha impartito la benedizionecollegando l'attività dell'ambulanza al Vangelo del "BuonSamaritano", sottolineando cioè che per l'AVAP tuttisono "prossimo".A seguire ha parlato il Presidente della Fondazione e haillustrato come vengono impiegati i proventi delle AzioniBancarie, sia per motivi umanitari sia nel campo dell'artee della cultura.Il presidente AVAP, Giancarlo Caminati, si è associato airingraziamenti assicurando un sempre maggior impegnoper i bisogni della cittadinanza.L'AVAP ha infine offerto a tutti un rinfresco.

Bruno Ricchi

Ricevuto, pubblichiamo.Il dibattito è aperto.

Isola ecologica di Fiaborra (Costrignano)Per rifiuti ingombranti, speciali e riciclabili

ORARI DI APERTURA AL PUBBLICO

Lunedi: dalle ore 16 alle ore 18Giovedì: dalle ore 16 alle ore 18

Sabato dalle ore 9 alle ore 11 e dalle ore 15 alle ore 18

Info: Comune di Palagano - 0536/961515

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8 la LUNA nuova - Luglio 2004

Fatti e Misfatti

di Edda Chiarie Betty Gazzetti

Alcune realtà che operano in campoturistico nell’Appennino Modena Ovest(Ideanatura snc- www.ideanatura.net,Extro-Verso snc - www.extro-verso.it,Ass. Ciclonatura - www.ciclonatura.it,Bed & Breakfast della Val Dragone)hanno proposto in aprile due seratepromozionali per promuovere le loroattività. Le serate si sono svolte il 2aprile presso il Palazzo dei Musei a

"Le valli... a valle"Portare la montagna verso la pianura,

mostrare un territorio che lavora unendo le forze attive operanti alproprio interno e che crede in ciò che fa.

a cura dell'Ufficio InformazioniTuristiche Valli del Dragone

C’è la pera del curato, la mela durella,la ciliegia zambella, varietà di fruttacentenarie dai sapori pieni e gene-rosi, coltivate fino a 50 anni fa neiprati dell’Appennino modenese, poiabbandonate con l’avvento dellafrutticultura intensiva moderna. Levarietà antiche sono inserite armonio-samente nel territorio - adattamentilenti e costanti hanno rafforzato le lorodifese al variare del clima e agli at-tacchi dei parassiti – appartengonoalla sua storia e oggi tornano ad es-sere oggetto di interesse. Per ilrecupero e la difesa delle varietà an-tiche di frutta a rischio di scomparsaè stata avviata sull’Appennino mode-nese di Ponente un’operazione divalorizzazione, finalizzata alla tuteladella biodiversità e al recupero degliaspetti culturali legati agli antichi sa-pori locali. Il progetto prevede la cre-azione di un "giardino dei frutti di-menticati" a Montefiorino, oltre allapromozione di un corso e di un cen-simento delle varietà esistenti sull’in-tero territorio della Comunità Monta-na Modena Ovest. Il parco naturalesarà realizzato, in pochi anni, nel-l’area a ridosso del centro del paeseche per decenni ha ospitato il vivaioforestale e sarà a disposizione di tuttigli interessati per la messa in produ-zione delle varietà recuperate.La prima fase delle attività ha previ-sto l’organizzazione a Montefiorino diun corso finalizzato alla conoscenza,alla tutela e allo sviluppo delle varietàdi frutta antica. Al corso - approvatodall’assessorato alla formazione del-la Provincia di Modena e finanziatodal Fondo Sociale Europeo e pro-mosso dal Comune di Montefiorinocon la consulenza progettuale,formativa ed organizzativa del Cipa -hanno aderito una ventina di agricol-tori locali. Mentre già nelle scorsesettimane è iniziato il censimento dellespecie antiche nei quattro comuni di

Montefiorino, Frassinoro, Palaga-no e Prignano, con una ricercacurata, sotto il profilo scientifico,dall’Università di Modena.Il piano individua un obiettivo am-bizioso, condiviso dai sindaci del-le valli del Dragone, Dolo eRossenna e dallo stesso presidentedella Comunità Montana ModenaOvest, Ennio Bonilauri. "Con que-sto progetto – afferma Bonilauri -vogliamo caratterizzare l’intero ter-ritorio della Comunità Montanacome area di conservazione dellabiodiversità ancora largamente pre-sente. Questo, oltre che un’esigenzadi carattere ecosistemico, può rappre-sentare un’importante occasione an-che sotto il profilo del reddito.“Il sindaco di Montefiorino, MaurizioPalladini, assicura che: "Già dallaprossima edizione della “Sagra delTartufo” saranno messi a dimora al-cuni esemplari di antichi frutti e do-vrebbe essere completata una primastesura del censimento. Stiamo valu-tando, inoltre, la possibilità e le mo-dalità di coinvolgimento delle diverse

scuole presenti sul territorio, per faredei bambini e dei ragazzi dei veri epropri ‘motori di ricerca’ attivi dellepiante, tramite i familiari, in particola-re gli anziani di casa".Per portare a completamento il cen-simento delle vecchie piante presentisul territorio è necessaria la collabo-razione di tutti. Per farlo basta segna-lare agli Uffici Tecnici dei Comuni odella Comunità Montana, ai ComandiForestali di Montefiorino e di Serra-mazzoni, la presenza di varietà raredi melo, pero, ciliegio, susino o di al-tre piante, sulle singole proprietà.

Un parco naturaleper le pianteda frutto antiche

Modena e il 14 aprile al Mauriziano diReggio Emilia. Al termine delle serateè stato offerto un buffet a base di pro-dotti tipici, curato a Modena daIdeanatura e dai B&B, a Reggio dairistoranti ‘Al ciocco’ di Farneta e ‘Lu-centi’ di Montefiorino.L’intento delle serate è stato quello diportare la montagna verso la pianura,di mostrare un territorio che lavoraunendo le forze attive operanti al pro-prio interno e che crede in ciò chefa.

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99la LUNA nuova - Luglio 2004

Fatti e misfattiQuesto non fermandosi sui propri con-fini provinciali, ma semplicementeconsiderando la vocazione al turismoverde e la possibilità di mettere in attostrategie per lavorare insieme tra ope-ratori del settore, crescere professio-nalmente e far crescere il territorio.Per questo, insieme alle 4 realtàideatrici delle serate è stata coinvolta,sia a Modena che a Reggio, anche laSocietà del Maggio Costabonese(www.costabona.it ): essa ha propo-sto brevi brani di "Maggio" dando ri-salto ad una antica tradizione e for-ma di arte, invitando a partecipare aglispettacoli estivi, ma soprattutto mo-strando la sua volontà di collaboraree creare attività anche con realtà ex-tra-provinciali. In particolare per laprossima estate Ideanatura e la So-cietà del Maggio Costabonese propor-ranno il 24-25 luglio l’escursione ‘Levie del maggio’: l’itinerario partirà daFrassinoro, toccherà i vari paesi delmaggio modenesi e reggiani per giun-gere a Costabona nel mezzo di unarappresentazione.Le realtà che hanno ideato le seratehanno costituito un portale comunewww.vallideldragone.it da cui accede-re ai siti delle singole entità ed in cuisi possono trovare tutte le indicazioniriguardo le singole iniziative.Durante la serata di Modena è inter-venuto Daniele Bindo, il dirigente alturismo della Provincia di Modena, cheha espresso soddisfazione per que-sta iniziativa partita dal territorio, dapersone giovani e con diverse pro-fessionalità.Ecco alcuni altri pareri sulle serate.Una Guida Ambientale Escursionisticadi Modena: “Credo che le serate pro-mozionali siano proposte da sviluppa-re e che, con un’adeguata pubblicità,si possa portare a questi incontri genteinteressata alla montagna che potràcosì avere la possibilità di recepirenuove informazioni su quello che suc-cede in Appennino in ambito turisticoe soprattutto conoscere gli operatoriche può avere a disposizione sul ter-ritorio. Dobbiamo mostrare il nostroimpegno su questo progetto, comesulle altre iniziative che puntano sul-l'evoluzione di quella parte dell'Appen-nino che non trova lo spazio che me-rita in campo turistico, ma che, an-che in campo escursionistico, non hanulla da invidiare alle zone di crinale.Anzi essa può certamente vantare una

storia e delletradizioni pro-fonde ed im-portanti chedevono rice-vere maggio-re interesse.”Gli organiz-zatori: “Sia-mo convintiche lavorareinsieme raf-forzi le inizia-tive delle sin-gole entità. Ilmodo di pro-porsi mostrato con queste serate è in-novativo, sicuramente va affinato edeve avvicinare più gente.Il lavoro di queste serate è servito co-munque moltissimo per mettere allaprova la capacità di lavorare insiemee per iniziare a mostrarla all’esterno

in modo che diventi essa stessa unacarta vincente per promuovere l’Ap-pennino.”Una partecipante: “Ammirabile l’entu-siasmo degli organizzatori. E’auspicabile trovare nuovi modi per dif-fondere e promuovere tali iniziative.”

Cara Luna,ancora una volta la campanadi Palagano ha suonato a mor-to per annunciare la scompar-sa di un "personaggio del pae-se", di un uomo che, con la suaprofessione, ha lasciato un se-gno profondo nella nostra pic-cola realtà.E' morto Renzo, il falegname..il "marangone"; in tutte le casedel paese io penso che ci siaun qualche oggetto modellato

dalle mani dei fratelli Nannetti... una credenza, un telaio di una finestra,una mensola...Io lo ricordo (anche se sono un po' oriundo di Palagano) con la sua piparicurva tra le labbra sempre atteggiate ad un bonario sorriso; l'ho ancoradavanti agli occhi quando, con incredibile competenza, mi spiegava checosa sono il gattello... il saracco... la sponderuola.. la slargadòra...Parlava sempre con una calma ed un sorriso che riuscivano a trasmette-re una simpatia immediata!Sono dei pezzi di storia che se ne vanno piano piano insieme a questipersonaggi unici e irripetibili: sono persone che sono vissute in momentinon facili, che hanno dovuto lottare duramente per garantire alle lorofamiglie il giusto decoro ed una certa sicurezza economica.E' doveroso il ricordo perchè tutti noi abbiamo un debito di riconoscenzanei loro confronti.

Silvano Braglia

E' mortoRenzo

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10 la LUNA nuova - Luglio 2004

Fatti e misfatti

In t'i bòscBsógna girär i bòsc in premavéra

quand è vérd al n'à ancóra quért apiàttper vàder al natüräl spözel e gusàttbalär cóma i giuvnòt in t'na baléra.

E bèlder e récc e gàg e curnachiùnaténti a töch j armùr, änc i piö stila góder l'ària tàvda è més d'avril

pó sparir in t'un lämp in t'i machiùn

Quàst l'é un spetàcol bèl föra 'd manéraguardär i cignalìn atàc a i tàtt

o trutär dré a la vèra in lónghi fil

Se un dé, cun è bastùn e la pancéraa stär a cà da è bòsc a srò custràtt

dimóndi è'm mancarà ést mónd gentil!

Nei boschiSi devono camminare i boschi in primaveraquando il verde non ha ancora coperto tuttoper vedere al naturale puzzole e scoiattoliballare come i giovani in una balera

E donnole e porcospini e gazze e cornacchieattenti a tutti i rumori, anche i più piccolia godere l'aria tiepida del mese d'aprilepoi sparire in un lampo nei cespugli

Questo è uno spettacolo bello fuori del comuneguardare i cinghialini attaccati alle mammelleo trotterellare dietro alla madre in lunghe file

Se un giorno, col bastone e la panceraa stare a casa dal bosco sarò costrettomolto mi mancherà questo mondo gentile!

Concorso di poesia dialettale "Ugo Preti":primo premio a Bruno Ricchi

La poesia "In t'i bòsc", composta da Bruno Ricchi, ha ottenuto il primo premio nella edizione 2004 delconcorso di poesia dialettale "Ugo Preti". Riportiamo la motivazione della giuria."In quattordici versi l'autore costruisce con notevole incisività un commosso messaggio d'amore per unarealtà ambientale, che gli è cara e indispensabile. L'impianto descrittivo, benchè sostanziato di espressionicomuni, concede spazio ad un colorato susseguirsi di sentiti affetti. Anche la precisione della forma, doveniente di sfumato, nebuloso, incerto viene a turbare la linearità descrittiva, mentre offre una gradita lettura,consente anche di individuare una latente nostalgia per un mondo transeunte e fugace".

Fresca di stampa (luglio 2004) l'ultima fatica di AldoMagnoni, originario di Casola di Montefiorino: "Casola,chiese, territorio, popolazione e agricoltura" (edizioni IlFiorino, Modena, 14 euro).Il volume (185 pagine) in elegante formato si presenta difacile lettura grazie ad una impaginazione semplice edessenziale che ben si sposa con una forma espositivascorrevole, gradevole e snella che rendono piacevole lalettura. Con quest'opera, che si compone di nove capitolie di una interessantissima appendice, l'Autore intende of-frire un contributo storico su Casola, anticamente comu-ne della Podesteria di Montefiorino, attraverso una ricer-ca che spazia dalle chiese costruite nell'ultimo millennio,al territorio, alla popolazione e infine agli aspetti storicilegati all'agricoltura. In appendice viene pubblicato, nellasua stesura integrale, uno straordinario documento inedi-to del 1613: la relazione del Podestà di Montefiorino, FulvioFerrari, al Duca d'Este in cui sono descritte in modo am-piamente esaustivo le condizioni sociali, economiche epolitiche di quel vasto territorio montano allora rappresen-tato dalla Podesteria di Montefiorino. In questo documen-

to si può percepi-re chiaramente ilpericolo corso dal-la Podesteria inquegli anni di unpossibile ridimen-sionamento deisuoi confini a fa-vore dei feudi limi-trofi.Il rigore della ri-cerca storica, ba-sata su numerosidocumenti del-l'epoca citati eampiamente riportati, fa di questo lavoro un documentosenza dubbio rilevante e di grande interesse. Il ricavatodalla vendita di questa edizione, una volta coperte le spe-se di pubblicazione, sarà destinato alla costituzione di unfondo per il rifacimento della copertura della chiesa diCasola. Altro punto di merito.

Un libro su Casola

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Diventa quelloche sei!

Il Cantastorie

Vuoi collaborare con la Luna?Condividi il nostro lavoro ed i nostri ideali?

Ami la nostra montagna e vuoi mantenerla viva?Hai qualcosa di utile e positivo da dire?

Contattaci, scrivici, mandaci una e-mail,vieni a "lavorare" con noi.

Insieme potremo fare di più e meglio.

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La Luna nuova - Via Palazzo Pierotti, 4/a41046 Palagano (MO)

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di Novecento Riccardo Iaccheri([email protected])

11 Luglio 2004 – Ieri sarei dovuto par-tire per la Romania. Finalmente ave-vo trovato l'aggancio giusto per rea-lizzare uno dei miei grandi sogni: an-dare in missione.Cominciò tutto con una breve telefo-nata, vecchia ormai di qualche mese,che feci a un fraticello di nomeAntonino; io cercavo notizie, lui midonò la serenità di un sorriso. Stavaper partire per la Repubblica CentroAfricana, “non starò via molto” disse,”non più di due anni”... Come?...N.B: ricordati sempre di resettare i tuoiparamentri di misurazione e metri digiudizio; è fondamentale se vuoi com-prendere.La cosa buffa è che mi trovavo in unmomento critico, gli esami universita-ri si stavano avvicinando e il tempoguizzava via come un Marlin Blu(grosso pesce del nord atlantico chepredilige le correnti fredde. Perdelucidazioni chiedere a Sampei).Cercavo solo qualche informazione,una qualche dritta capace di orien-tarmi, ed Antonino: ”Perchè non particon me?” Rimasi in silenzio per unistante. Ero passato dal nulla a unaproposta di viaggio... bellissimo, ma

Ai piccoli Angeli di Sighet

irrealizzabile. Non era quello il miomomento. Mi lasciò il numero del fra-te responsabile delle missionicappuccine per l'Emilia Romagna, fràAdriano.Da quel giorno qualche mese è pas-sato, e con loro gli esami. Tutto eradeciso, finalmente sarei partito, de-stinazione: Romania. Città di Sighet.Adriano mi disse che là stavano pro-vando a mettere in piedi un centro diaccoglienza per bambini soli, malatidi AIDS (la Romania è, tra i paesidell'Est, il paese più colpito da questodramma) e con un passato difficilefatto di maltrattamenti e prostituzione.Necessitavano di tutto: dai farmaci,per garantire un minimo di igene e lasalute di quei piccoli angeli, ai mate-riali per farli studiare, giocare. In checosa potevo rendermi utile? Stavanocercando qualcuno che si occupas-se dei bambini nei loro momenti disvago e divertimento... Colpito!!! Nien-te di meglio per un giullare cantastorietutto matto. Ok deciso allora! Ero di-ventato ufficialmente il ”tato dei pupettirumeni”.Così, alla fine non è stato. Non sonopartito e ora sono qui nel mio studio araccontarti in poche righe questa miastoria. Non ti nascondo che all'inizio,quando decisi di non partire, mi pre-

se una tristezza che poche volte ave-vo provato nella mia vita. Già a Nataleavevo dovuto “passare” nel mio inten-to di partire, e ora, che tutto era pron-to, niet!Ma sai? Avevo fatto il passo più lungodella gamba. Era talmente tanta la vo-glia di partire che non mi ero fermatoa pensare se fosse davvero la cosagiusta. Non lo era. Non ero in gradodi partire, la salute non me lo permet-teva e io non ero ancora pronto.C'è un tempo per tutto e anche le ri-nunce aiutano a crescere. Ho messoda parte l'orgoglio e mi sono armatodi umiltà. Verrà il mio momento, e quelgiorno, partirò sicuro di potermi do-nare al 100%. Mai come questa voltaho capito come la nostra prima mis-sione sia nei confronti di noi stessi,nel comprendere e rispettare i tempiche ciascuno di noi ha, accettando ilfatto che ogni tanto,,, time out!!!Dobbiamo prenderci una pausa perpreservarci, dentro e fuori. Rischiavodi fuggire dai doveri che ho verso mestesso, verso i miei cari e tutte le per-sone che qui, ora, hanno bisogno dime.Non sono fuggito.Un vecchio saggio cinese di nome LaoTzu diceva che noi siamo come can-ne di bambù vuote e che l'Esistenzase ne serve come di un flauto, suo-nando la Sua melodia.Il compito che ti do è di provare afermarti ad ascoltare il soffio della vitache è dentro a ognuno, che è dentrodi te.Diventa quello che sei!Sorridi e semina.

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12 la LUNA nuova - Luglio 2004

La Luna nuovaVia Palazzo Pierotti 4/a 41046 Palagano (MO)

ItalyFax: 0536/96.15.21Tel.: 0536/96.16.21

e-mail: [email protected]

Non verrannopubblicate lettere anonime

Cara Luna ,se ce ne fosse mai stato bisogno, staidimostrando con successo, che lenotizie, le idee, le informazioni, in so-stanza la cultura sono come le cilie-ge: una tira l'altra. Infatti le persone,e io fra loro, sono attente a ciò chescrivi e, nel bene o nel male, ognunointerviene alla sua maniera.Anche chi ti definisce “giornalaccio”ne viene coinvolto e, da par suo, dà ilproprio contributo... di intelligenza.Come dice Gabriele Monti: “siamoproprio sulla strada giusta”.Avanti, dunque! (Senza riferimento al-cuno a giornali di partito).Permettetemi dunque, di commenta-re un po' la prima pagina dell'ultimonumero, il 19: “Il coraggio delle pro-prie idee” (le lettere anonime). Que-sto è il “punto dolens” della nostrazona e non solo della nostra: dall'altodella mia posizione anagrafica, pos-so dirti che questa è una piaga anti-ca; la mia generazione affonda le pro-prie radici nel mondo agricolo dei tem-pi andati, dove vigeva ancora una nettasuddivisione della società in classi bendefinite e non sempre intercomunican-ti fra di loro.Esisteva ancora, per esempio, la pro-fessione di “possidente”, in nettacontrapposizione col “nullatenente”,che ti collocava “ipso facto”, al verti-ce della locale scala sociale, con tuttigli usi e gli abusi del caso.Pensavo, però, che tutto ciò, ormai,fosse alle nostre spalle, un retaggiodel passato; quando, invece, ho letto:(...) temo la vendetta...., (.....) i citta-dini di Palagano per omertà e/o perpaura tollerano o parlano sotto voce(....), un brivido mi ha attraversato laschiena. Come? Altrochè riflettere...

C'è da spaventarsi...Non so più se mi trovo a Palaganooppure a Palagonia!Mi rifiuto di credere che al mio paesesia così difficile viverci. Credo, piut-tosto, che più che avere paura di certagente ci sia da avere paura dei fanta-smi palaganesi (vedi Palaganeide).Sono convinto che la gente di Pala-gano sia buona o meno buona comein un qualunque altro posto di questomondo.Certe persone come dice il Manzoni,“che non hanno proprio un coraggioda leone”, debbono fare, credo, unpiccolo sforzo per abbattere le bar-riere che hanno dentro, prima di quel-le che immaginano essere fouri.Ho fatto pocanzi riferimento al vec-chio mondo contadino, nel quale sononato e dove ho anche vissuto per unpo', perchè ho ancora nella mente al-cuni cittadini di Costrignano che sicredevano perseguitati dal prossimoe dal destino; questi stavano rintanatisotto la cappa del camino: il salottobuono di quei tempi, e imprecavanogiorno e notte contro tutti e contro tut-to e, ad ogni bicchiere di vino chetracannavano, aumentavano il volumedelle loro lamentazioni.Ricordo poi uno in particolare che peranni e anni ha continuato in questalitania di insulti ed improperi verso untizio che conosceva a malapena, eb-bene un giorno si incontrarono, siparlarono, si capirono, si stimarono ediventarono amici.Vuoi vedere che tante persone sonoproprio di questa natura? Allora io pro-pongo come antidoto: più incontri, piùcolloqui, più frequentazioni e menopaura. Sono convinto che così facen-do, ferme restando le convinzioni di

ciascuno, certe fobie svanirannocome neve al sole. Evviva Palagano!

Ugo Beneventi (Costrignano)

Spett.le “ Luna nel Pozzo”innanzitutto buongiorno a tutti voi ecomplimenti per il vostro giornale. Io,come è successo già altre volte, houn quesito da proporre a voi e ai vo-stri lettori: che fine ha fatto l'istintomaterno e l'amore indissolubile di unamadre verso il proprio figlio?Pongo questa domanda a chi sicura-mente, più saggio di me, saprà spie-garmi come mai ogni anno spendia-mo milioni di euro per aiuti (giusti) aibambini del terzo mondo e poi nonfacciamo nulla per aiutare i “nostri”.Per “nostri” intendo tutti i bambini ita-liani o che vivono in Italia. Soprattuttoquello che non capisco è come pos-sa una madre, dopo aver portato ingrembo il proprio bimbo per novemesi, abbandonare la propria creatu-ra al sole o al gelo, ai bordi di unastrada o peggio ancora buttarlo nel-l'immondizia.E' questo l'amore che trasmettiamo ainostri figli?Certamente queste donne hanno otti-me “scusanti”: sono giovani, stranie-re, povere ecc...Basta questo per mettere a tacere lapropria coscienza?Siamo nel 2004 e ci comportiamocome al tempo del medioevo, e poi cidefiniamo paesi civili.Oggigiorno ci sono centinaia di tipi di“precauzioni” per non avere quel tipo

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Messaggi da www.luna-nuova.it

di incidente; se poi non si può evitare,si può abortire e se uno è contrarioall'aborto può andare in un qualsiasiospedale dove trova tutta l'assistenzanecessaria, mantenendo l'anonimato(c'è sempre il segreto professionale)dopodichè il bambino lo si dà in affida-mento a quelle persone che lo deside-rano ma non possono averne. Se an-che questa soluzione non è di loro “gra-dimento” e si vuole per forza “buttare”la creatura, che lo facciano almenodavanti ad una chiesa, ad un ospedaleo ad un supermercato, almeno si è certiche verrà trovato subito e potrà goderedelle migliori cure.Faccio notare che io sono mamma didue bambini: Jessica di 6 anni e Mirkodi 9 mesi. Io non farei mai del male aimiei figli, piuttosto preferirei morire.Alcune donne diranno: perchè possopermettermelo, ma non è così; se suc-cedesse di diventare povera preferirei“prostituirmi” per non negare il pane aimiei figli, piuttosto che far loro del maleo peggio ancora togliergli la vita.Insomma, il cuore e l'amore che finehanno fatto?Grazie e distinti saluti.Per chi volesse rispondermi:

Montanaro MonicaVia Cesare Pavese 49

12058 - S. Stefano Belbo (CN)

E' sempre tempo di riflessioniper ognuno di noi.Se riuscissimo ad utilizzare un po' piùdel nostro tempo prezioso, che tantevolte anche giustamente si usa per cosefutili, capiremmo che donando più ge-nerosità alle altre persone, elargita inqualsiasi modo, ci sentiremmo sicura-mente migliori.Penso invece che l'uomo riuscirà a di-struggere definitivamente questo nostromeraviglioso pianeta, per il suo egoi-smo e la sua sete di potere, in questatragica commedia umana che sembranon avere mai fine.Le cento e più guerre in corso in Afri-ca e in altre nazioni povere, perchè giàsono state e sono tuttora sfruttate, dove

si muore di fame, stenti, malattie edegrado, a migliaia tutti i giorni, in-teressano ben poche persone, tran-ne chi è impegnato in aiuti umanita-ri.Dove esiste invece la ricchezza sipuò calpestare tutto, per avere do-minio e autorità su quelle nazioni epopoli che a loro volta si ribellano eda queste rivolte si scatena un odiocosì feroce che nell'animo di ognu-no di loro non resta posto per nes-sun altro sentimento.Tutto ciò che era bellezza e armoniaviene annientato e così il progressoserve anche per distruggere. Comeci si sente piccoli e inermi in mezzoa questi giganti del male!E ci si dimentica di tutto ciò che èsuccesso, anche chi ha vissuto l'ul-timo conflitto mondiale e si continua-no ad eseguire le stesse atroci vio-lenze e torture, in queste guerre sen-za vincitori, con un' ipocrisia senzaconfini.Ci sono ancora però tante personee associazioni umanitarie che si bat-tono senza usare nessun tipo diarma, ma con tanto coraggio, in si-tuazioni insostenibili, a volte fino alsacrificio della vita per aiutare i de-boli e gli indifesi, ottenendo il gran-de dono della gratitudine, che nes-sun prezzo in denaro può ricompen-sare.Fino a che gli uomini non capirannotutto questo e non si comporterannoumanamente, ci saranno sempre la-crime da versare; ma sperare e so-gnare un mondo migliore si può.Riusciranno le generazioni future afar sì che ciò accada?

Sorbi Cristiana (Montefiorino)

Le disavventure delneonato capriolo BambyVenerdì nel tardo pomeriggio del 14maggio, mentre stavo cercandospugnole e prugnoli non tanto distan-te da casa mia, alla Motrona, in unprato pieno di spine, ho inciampatoin un piccolo capriolo nato da pochigiorni; era tutto accovacciato e al mo-mento ho pensato che fosse morto,perchè anche toccandolo non si muo-veva, ma poi presolo in braccio hacominciato a darmi qualche occhiatae a muoversi.Vedendo che non era molto energicoho pensato di portarlo a casa e di ali-mentarlo con un po' di latte.Appena arrivato a casa il primo pen-siero è stato come dargli il latte, ma ilricordo di quando ero ragazzo con lemucche e i vitelli non mi è mai andatovia dalla mente; la prima cosa che hofatto è stata di improvvisare unatettarella ricavandola dal dito mignolodi un guanto di gomma, questo perònon funzionava, allora ho preso lamacchina e sono andato a Boccas-suolo in un negozio di generi alimen-tari (dalla Liliana di Guerrino) e le horaccontato l'avvenimento.Lei e la figlia Cristina si sono subitoprodigate a cercare e a darmi unatettarella della nipotina; con Guerrinopoi, mi hanno dato qualche consiglio,avvisandomi che è vietato portare acasa piccoli animali che sono protettie quindi con il rischio di prendere unamulta, perciò era meglio sentire il pa-rere di Giuseppe e Giulio, due fratellicacciatori, esperti in cinghiali.Appena tornato dal negozio sono riu-scito a dare un po' di latte al capriolo,poi ho cercato di vedere uno dei duefratelli, ma non era possibile, erano al

Cari amici di Palagano ho trovato per caso il vostro sito;complimenti, è bellissimo! Mi chiamo Tedy e la mia famiglia

e' originaria di Romanoro, attualmente vivo aGerusalemme, ma fortunatamente ho ancora una casetta aRomanoro e una grande famiglia, qui mi occupo di ricerchearcheologiche e in questo momento sto facendo una ricerca

sui Templari Modenesi arrivati a Gerusalemme con leCrociate. Saluti da Gerusalemme.

Tedy - Gerusalemme

Complimenti! Sono una studentessa di architettura e misono molto servite le vostre foto su Santa Giulia!

Isabella di Carpi

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14 la LUNA nuova - Luglio 2004

Posta

lavoro.Finalmente alle ore 21 ho trovato Giulioche ha gentilmente telefonato al guar-dacaccia per sapere cosa fare persalvare il piccolo e non incorrere inmulte.Il guardacaccia gli risponde di ripor-tare immediatamente il capriolo dovelo avevo trovato; a quell'ordine, anchese era già buio, ho chiesto a mia mo-glie di venire a farmi strada con latorcia a batteria e ci siamo incammi-nati verso il posto dove avevo trovatoil capriolo.Arrivato al punto ho rimesso il piccolodove lo avevo trovato, poi con miamoglie ci siamo incamminati per il ri-torno, dopo una decina di metri peròsentiamo dei piccoli lamenti dietro dinoi, ci giriamo indietro con la torcia evediamo il piccolo che ci seguiva. Unpo' a malincuore lo abbiamo portatoal suo posto poi siamo ripartiti con unpasso veloce, ma dopo una ventina dimetri risentiamo il solito verso, di nuo-vo abbiamo ripuntato la torcia all'in-dietro e rivediamo il capriolo che ciseguiva.A questo punto, con mia moglie ab-biamo deciso di riportarlo a casa inmodo che non si allontanasse troppodal suo posto per poi riportarlo lì almattino seguente.E così abbiamo fatto.Il mattino del sabato 15 mi sono alza-to e ho riportato il capriolo nel postodove lo avevo trovato. Alle nove e mez-zo con Fiorenzo siamo andati a ve-dere cosa fosse successo, tenendo-ci a distanza e abbiamo visto un ca-priolo adulto vicino al piccolo, a quelpunto ho pensato che fosse la madre

perciò il piccolo nonavrebbe avuto piùproblemi per il latte.Mia moglie che ha ilsentimento di unamamma, la domenica16 nel pomeriggio,chiede a nostro figlioAndrea di andare conlei perchè voleva ac-certarsi che al caprio-lo non fosse capitatoqualcosa; quandosono arrivati sul postonon c'era, hanno poi

guardato un po' intorno, ma niente.Poi mia moglie portandosi verso la di-scesa che va al Rio della Lezza vedeil piccolo capriolo infilato sotto una ra-dice: sembrava morto, allora mio fi-glio è sceso nella riva, ha preso il ca-priolo che ormai però sembrava spac-ciato, era tutto freddo, non aveva piùla forza di alzare la testa.Sono corsi a casa, come sono arri-vati lo abbiamo avvolto in un maglionedi lana, gli abbiamo dato subito dellatte caldo; dopo alcune ore ha co-minciato ad alzare la testa per cui hotelefonato al veterinario chiedendo

Separatismo o contrapposizione

Carissima Luna,questa volta vorrei fare un appunto ad una vostra iniziativa chiamata "Lunad'Oro - Cornacchia nera", ma sempre ed esclusivamente per "cercare diconcentrare le energie (forse poche ma buone) su ciò che ci può unire,nel rispetto dei ruoli e delle diversità, rendendoci più forti, anzichè su ciòche ci divide".Fatta questa premessa cerco di comunicare agli amici lettori il mio puntodi vista riguardo il discorso di "separatismo o contrapposizione", chemolte volte ci troviamo ad affrontare e discutere nella vita di tutti i giorni.Per carità la mia non vuole essere una presa di posizione contraria allavostra iniziativa, anzi vorrei approffitarne per segnalare un "omonimoRovolese", Ottavio Piacentini, omino nobile pur se di origini contadine,appassionato a queste splendide montagne e fine scrittore di poesie epoemi riguardanti un "inno alla natura", proprio come l'ha anche descrittala gentile signora Cristiana Sorbi di Montefiorino nel numero precedentedi marzo u.s..Vi pregherei caldamente di rileggere più volte le cose che creano soddi-sfazione nella vita a livello spirituale, perchè è così che si interiorizzaqualsiasi notizia o qualsiasi argomento; logicamente se l'argomento o lanotizia è bella crea più soddisfazione nel proprio animo, se è brutta cimette a disagio e alle volte ci commuove. Se vogliamo fare un paragonecon gli insegnamenti della "fede", Dio ha creato il bene mentre il male celo siamo creato noi allontanandoci da quei principi dettati con la Creazio-ne.Ritornando al discorso della "contrapposizione" sono convinto che questanostra visione delle cose crea "intolleranza e odio" a tutti i livelli sociali,anzichè creare "armonia e amore", proprio per il fatto che "ci divide":bianchi o negri, di sinistra o di destra, del nord o del sud, montanari o...balugani, colti o ignoranti, ecc... creando le "caste", le lobbies che diven-tano poteri temporali incontrollabili e schiavitù.Ecco la "legge interiore" che significa involuzione spirituale,materializzazione della vita, con relativo decadimento dei valori. Una schia-vitù addolcita diventa a lungo andare abitudine, l'abitudine ad un atteggia-mento di vita difforme diventa malattia e seguendo la "filastrocca" sulPensiero pubblicata nel novembre u.s. le abitudini potrebbero diventareanche il nostro carattere e addirittura il nostro destino.Ringrazio di cuore e lascio a voi gli approffondimenti.Saluti,

Francesco Discienza

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Congratulazioni

Il 23 luglio si è brillantemente lau-reata in chimica pura presso l'Uni-versità degli studi di Modena, con110 e lode, Jessica Barbati di Mon-chio.Congratulazioni e felicitazioni da laLuna nuova con l'auspicio che con-tinui a... suonare nella banda mu-sicale.

cosa dovevo dargli da mangiare oltreal latte e lui mi ha consigliato di met-tere nel latte panna e un tuorlo d'uo-vo. Così con questa alimentazione:circa 80-100 grammi ogni 5 ore conil biberon, a distanza di otto giorni ilpiccolo sta crescendo bene, ora hacominciato a mangiare l'erba.Ora a Boccassuolo c'è un argomentoin più di che parlare e a quanto pareè una bella attrattiva per i bambini.Il nome di questo capriolo è Bamby.

Bernardi Gildo (Boccassuolo)

Una carezzaFare una carezza è segno di grandeaffetto.Fare una carezza a un bambino chepiange o che sorride è una cosa bel-la. Anche accarezzare un anzianoche passando, ingenuamente doman-da una cosa con quel fare timido dicerte persone, ti mette nell'animo qual-cosa di commovente.Fare una carezza alla propria donnao al proprio uomo, così, in un mo-mento che ti va, è una cosa che la-scia sereni e in quel momento fa pen-sare che ogni incomprensione verràcapita.A una figlia che torna a casa dopoun'assenza più o meno lunga e il sologuardarla ti riempe di gioia, con unacarezza, anche solo pensata, perchèormai è adulta e il fargliela ti mette inimbarazzo, si completa la tua felicitàin quel momento, e lei lo sa.Anche quando ti si avvicina un ani-male bisognoso di affetto, ecco che tiviene spontaneo allungare una manoverso di lui, per una lieve carezza;vedi subito nei suoi occhi il ringrazia-mento per quel semplice gesto, chevuole esprimere un'infinità di cose nondette, ma solamente pensate.Quando si sente il desiderio di fareuna carezza a chi si vuole bene, auna persona malata o sola, ma forseil carattere introverso ci trattiene, pen-siamo che gli attimi di tenerezza sfug-gono, e non dovendo poi rammaricar-ci quando sarà troppo tardi, allunghia-

Postamo ugualmente la mano e internamen-te ci sentiremo più contenti, anche seun lieve rossore ci sfiorerà le guan-ce.

Cristiana Sorbi (Montefiorino)

Energia liberaIl nostro universo è formato da innu-merevoli particelle che vengono chia-mate "atomi".La massa di ogni atomo è formata al99,9% di spazio libero.Questo spazio, che si pensava vuoto,è invece riempito da un campo ener-getico, una specie di forzagravitazionale che fonde insieme gliatomi in modo naturale.Questa forza che controlla e mantie-ne l'Universo, ubbidisce a leggi chenon sono ancora identificabili attra-verso i nostri strumenti e lascia intui-re l'esistenza di una intelligenza a gui-da di essa. Questo campo energeticoè chiamato energia libera e costitui-sce una fonte di energia inesauribileche sta al di fuori del campo magneti-co ed elettromagnetico, indipendentedalla luce del sole.Lo scopo di questa energia libera èdi mantenere ordine fra tutti gli ele-menti che compongono il sistema co-smico.L'uomo è esso stesso energia.Così come è energia organizzata ilcosmo che lo circonda.Carissimi amici de la Luna... guardacaso anche questa fa parte del co-smo. Non sono cose trascedentaliquelle di parlare di energia, soloperchè fondamentalmente siamo im-prigionati in una mentalità molto ma-teriale, nel concreto delle cose che sivedono e che si toccano, impeden-doci di andare al di dentro e al dilà delle cose stesse. Il fatto di sa-pere che noi siamo energia, chetutto quanto ci circonda è energia,che l'energia è l'essenza dell'Uni-verso ci dovrebbe dare una nuovavisione di noi stessi ed una caricapsicologica particolare che si puòtramutare anch'essa in maggiore

energia per affrontare i nostri pro-blemi esistenziali e realizzare piùcreativamente il nostro lavoro o iltempo libero.Si può avviare la soluzione del pro-blema energetico a livello perso-nale, facendo l'esperienza del-l'energia che è in noi.Possiamo scoprire che sono mol-te le energie che lasciamoinutilizzate, o che sprechiamo inu-tilmente: l'energia muscolare oquella mentale o emotiva peresempio. Il nostro corpo è una fit-tissima rete di canali energetici, dicorrenti nervose, psichiche, vitaliche scorrono di continuo, ma dicontinuo si disperdono perchè leblocchiamo con le tensioni, lerigidezze articolari, con le frustra-zioni. Allora, amici miei, questo è ilvero problema energetico che pos-siamo risolvere da soli.Voi direte: ma come? Semplice-mente prestando attenzione alnostro corpo e a noi stessi.Perchè l'attenzione è energia equando ci concentriamo su qual-cosa avviene un flusso di energiain quella direzione.Invece di disperderci in mille coseo interessi, rivolgiamo verso il no-stro organismo psico-fisico le no-stre attenzioni e vedremo salire ilvoltaggio delle nostre energie chesono già dentro di noi e aspettanosolo di essere utilizzate.Spero di non avvervi annoiati, maqualcosa di simile era già statoscritto in un altro articolo "Pensie-ri" in un precedende numero de "laLuna nuova". Cordiali saluti.

Francesco Discenza (Rovolo)

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16 la LUNA nuova - Luglio 2004

Val Dragone

L'emigrazione delle comunità montanedell'Appennino modenese ovest

dall'unità d'Italia al secondo dopoguerra

Tratto dalla tesi di laurea di Monica Bertugli

L’alta montagna frignanese partecipapienamente al fenomeno migratorioverso l’estero di tipo permanente, an-che se ciò avviene piuttostotardivamente rispetto ad altre zoned’Italia come il Meridione.I nostri operai sono “las golondrinas”,cioè le rondini, per usare un’espres-sione molto suggestiva; oppure somi-gliano a “the birds of passage”, comevenivano chiamati negli Stati Uniti pro-prio per sottolineare una situazione dimassima precarietà.Comunque, soprattutto prima del ‘900,l’estero non era di certo la panaceadi tutti i mali.Al lavoro massacrante si aggiungeva-no disagi oggi impensabili: viaggi incondizioni disumane, lunghe quaran-

tene nei porti quando incombeva laminaccia del colera, i soggiorni disa-giati in abitazioni prive di ogni con-forto, permanenze forzate lontanodalla famiglia e dal paese natio.Basta leggere, infatti, alcune letteredi emigranti per averne un’idea benprecisa: “La necessità di trovare la-voro - scriveva Santi Angelo di San-t’Anna Pelago da Algeri il 2 dicembre1890 - ci ha condotti quest’anno sulterreno africano… Siamo in 15 mina-tori occupati con scarsa remunera-zione all’apertura di una strada ferra-ta… Il nostro ricovero consiste in 3capanne, da noi stessi edificate allameglio con tronchi d’albero efrascame, in mezzo a una foresta…La sera del 29 novembre incominciò

ad imperversare una burrasca dineve… (che) misurava uno spessoredi 75 cm, cosa eccezionale per que-sti paesi. Per fortuna avevamo prov-viste alcune legne, ardendo le qualipotemmo difenderci dai rigori del fred-do e dell’intemperie; ma egual sortenon toccò a due poveri viandanti chesopraffatti, in questi pressi, dalla bu-fera crescente restarono soffocati.Ignorasi se fossero italiani o france-si”.Nel 1890, certo Massimiliano Olivieriscriveva da Buenos Aires: “Affinchèserva di ammonizione a coloro chefosse rimasta la velleità di varcare l’At-lantico in traccia di quella fortuna cheinvano ricercano nel paese natio… lavita (qui) è sempre più dura; nelle abi-

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Vita da emigrante

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1717la LUNA nuova - Luglio 2004

Val Dragonetazioni operaie si assiste a scene do-lorose… Pane, carne, vitto, vestiario,fitto di casa – tutto rincara vertigino-samente. L’oro è salito al 360%, il com-mercio è agonizzante, la vita costaenormi sacrifici… Tutti, purtroppo,stanno preparati alla guerra civile,dovuta all’indignazione e alla fame.Rimpiango…di non essere ritornatoalla patria per non andar soggetto achissà quali privazioni”.Ancora da Algeri, Nizzi Francescofaceva pervenire queste poche rassi-curanti novità: “Il giorno 2 gennaio (del1891) è venuta una grandissima ne-vicata di un metro e mezzo… Doven-do parlarvi del nostro lavoro, con pro-fondo dolore accenno alla miseria incui ci troviamo causata dalla cattivastagione e causa anche la piccola ri-compensa con cui sono retribuite lenostre fatiche. Oh! Che nessuno deinostri confratelli si azzardi a spinger-

si su questo continente ove non tro-verebbe che sofferenza e miseria!”.Di contro Marcolini Attilio di Pievepe-lago scriveva dalla Grecia: ”Apparten-go alla squadra di Cabbri e godo otti-ma salute come tutti i miei compagnidi lavoro... La nostra vita è frugale manon stentata; lavoro ci sarà per mesie i guadagni sono buoni e non ci la-mentiamo...”. Era il febbraio del 1891.Lettere su questo tono, in cui si elen-cano disagi e privazioni sopportatiperò con rassegnazione e quasi vo-lentieri perché confortati dal pensierodi giovare ai cari lontani e alla patria,sono frequentissime sui giornali del-l’epoca.In quegli anni si rilasciavano a Pieve-pelago per le più svariate destinazio-ni oltre 200 passaporti con validitàtriennale: erano dunque circa 700 ilavoratori che ogni anno avevano unapermanenza più o meno lunga all’este-

ro. Tra le mete preferite, come abbia-mo detto, la Francia, la Corsica, l’Afri-ca, gli Stati Uniti. Quest’ultima si pre-sentava come una terra ricca ed ospi-tale dove chi lavorava era ben retri-buito, e in quanto a lavorare i nostrioperai non avevano nulla da impara-re.Scrive Galassini: “L’operaio italiano ingenerale (è noto dalle relazioni deipaesi esteri) è lodato per onestà, amo-re all’ordine, laboriosità, intelligenzae facilità a contentarsi di mediocrepaga”.Il numero dei passaporti rilasciati tra-mite il comune di Pievepelago per ilNuovo Mondo è in continua ascesacon ritmo inarrestabile: dai 40 del1900 si passa ai 106 del 1903 e ai126 del 1905.Il 10 marzo del 1904 un gruppo di bentrenta giovani lascia Pievepelago allavolta degli Stati Uniti.

In linea di massima, le partenze perun paese o per certe zone del mondoavevano un andamento discontinuo esinuoso, infatti, crisi politiche, momentidi instabilità economica o sociale fa-cevano talora precipitare le partenze.Basti ricordare gli sconvolgenti fatti diAigues-Mortes del 1893. In tutta Italiasi ebbe un brusco calo di esodi per laFrancia e il Frignano non fece ecce-zione.Il 1893 fu un anno infausto per l’emi-grazione italiana e non tanto per laterribile siccità che colpì l’Africa delnord, la successiva carestia e la ter-ribile pestilenza che dilagò inTripolitania, ma soprattutto per i citatifatti francesi. Nella cittadina di Aigues-Mortes (importante centro per la rac-colta e il lavaggio del sale), il 19 ago-sto, circa 400 operai italiani che lavo-ravano là vennero scaraventati nelRodano dalla folla inferocita e acce-cata da un selvaggio attacco dixenofobia. L’allucinante episodio nonpuò trovare solo spiegazione nel qua-dro dell’inasprimento della politica do-ganale tra Italia e Francia e nella con-

Tragedie vissutedai nostriemigranti all'estero

seguente guerra di tariffe che feceseguito alla politica filo-prussiana diCrispi (capo del governo dal 1887),ma appare soprattutto come atto diintolleranza alimentata a dismisura, inpiena crisi economica, da rivalità esa-sperate per motivi di lavoro e occu-pazione. In tutta la nazione si raccol-sero fondi: anche a Pievepelago,Giovanetti, facente funzione di sinda-co, aprì una sottoscrizione per le fa-miglie degli operai italiani uccisi adAigues-Mortes. Vennero spedite lire50,10. Nel corso degli anni altre di-sgrazie e momenti critici minarono lesperanze dei nostri emigranti.Tra questi i fatti di Gibuti del 1899: lìrimasero uccisi alcuni operai diRiolunato, trucidati a colpi di lanciada alcuni indigeni che, apparentemen-te, non avevano subito alcuna provo-cazione. Gli operai erano impegnatinella costruzione del tronco ferrovia-rio Gibuti-Harrar, destinato poi ad es-sere prolungato fino ad Addis Abeba.Anche i disastri minerari o di altro tipoesercitavano un’azione deterrente,sempre però momentanea. Ciò che

accadde a Cherry, nell’Illinois, in cuitrovarono la morte ben 259 minatoriin parte italiani, scosse l’opinione pub-blica. Ancor più a Pievepelago e aFiumalbo fu sentito, perché vissuto inprima persona, il disastro di Dawson,cittadina del New Mexico. Il 22 ottobre del 1913 il gas esplosenella locale miniera e tra i morti si con-tarono 17 fiumalbini, una vittima diFanano, 2 di Riolunato, 3 di Pievepe-lago e 15 di Monfestino. E a poco val-sero gli indennizzi in dollari inviati allefamiglie dei caduti.Ancora nel 1916 l’affondamento adopera di un sommergibile austriacodel piroscafo “Ancona”, carico dimerci e di emigranti, suscitò lo sde-gno degli italiani; ma nel corso delleostilità, abituatisi a fatti ancor più gra-vi, l’azione criminale passò in secon-do piano. Infine non si può dimenti-care il disastro della Foresta Verde,in Corsica, nel 1927, dove perironoben 12 boscaioli di Piandelagotti.E’ ancora viva nei ricordi di uno deisuperstiti, il signor Giuseppe Stefani,oggi quasi novantenne, l’immensità diquella tragedia.

(Continua nel prossimo numero)

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Val Dragone

La terribile disgraziadi Cherry (Illinois)

di Silvano Braglia

Il 13 novembre del 1909, nella cittadi-na mineraria di Cherry (Illinois), in unimmane disastro muoiono 259 perso-ne di cui 65 italiani e, tra questi, ben34 emiliani, molti dei quali emigrantidel nostro Appennino: di Fanano,Montese, Sestola, Montefiorino (e per-ciò anche di Palagano che allora di-pendeva da quel comune).Nella sciagura muoiono anche 12 soc-corritori che hanno tentato invano discendere nei pozzi per salvare i lorocompagni... dopo numerosi tentativi diraggiungere i loro amici per portarliin salvo vengono uccisi dai fumi chesi sprigionano dalle gallerie della mi-niera maledetta.Solo 20 minatori, dopo una incredibi-le peripezia, riescono a raggiungerela salvezza!E' sabato 13 novembre: i giovani e iragazzi, come al solito iniziano il loroturno alle sette del mattino; quel gior-no fatale, un corto circuito fa saltarel'impianto di illuminazione per cui ven-gono accese numerose torce ad olioe ad acetilene per rischiarare il buiodelle gallerie e dei pozzi.Alle undici suonano le campane dellapausa destinata al pranzo (ogni mi-natore reca con sè dei contenitori inalluminio in cui conserva un po' diminestra, una zuppa di legumi, oppu-re una qualche pietanza in grado dipermettergli di sostenere le fatichedelle lunghe giornate di lavoro). Ver-so mezzogiorno un mulattiere ed unragazzo di quindici anni arrivano nel"secondo livello" della miniera con uncarico di balle di fieno destinate alnutrimento dei muli utilizzati per tra-scinare verso l'alto i vagoni carichi dicarbone.Disgraziatamente, giunti in prossimi-tà del "pozzo di areazione" una delletorce cade sul carico e provoca l'in-cendio delle balle di fieno. Sembra unpiccolo incidente, come tanti altri che

si sono verificati spesso nella minie-ra, invece le fiamme si propagano ra-pidamente al legname di sostegnodelle gallerie.Solo all'una viene dato l'allarme: tutti iminatori si devono mettere in salvo.Sono 300 gli uomini al secondo livelloe 181 al terzo! Il fuoco invade le gal-lerie di uscita... Il fumo si propagarapidamente nei cunicoli... i minatoritentano invano di trovare un varco ver-so la salvezza e cominciano a caderesoffocati da fumi.Il racconto di uno dei sopravvissuti aldisastro, Antenore Quartiroli, emigran-te di Boretto (RE) è veramente unatragica descrizione di quel terribiledisastro.Ne cito qualche passo significativo."...verso le 2 del pomeriggio passò ilcaporale della miniera, misurò il lavo-ro che avevo fatto e rimanemmo perun poco a parlare. Egli sapeva chevicino al pozzo dell'aria vi era il fuo-co, ma non mi disse neppure una pa-rola al riguardo. Poco dopo che fupartito il caporale arrivò il carrettiere,anche lui non disse niente di quelloche succedeva, credo però che non

sapesse niente. Caricai il carro vuotoche mi aveva lasciato e di lì a poco,verso le 2 e tre quarti, sentimmo uncolpo e allora pensai che fosse ora diandare a casa, ma il mio compagnodi lavoro mi disse: 'Vai a vedere cheore sono'.Mentre mi avviavo verso l'uscita guar-dai l'ora all'orologio che avevo in ta-sca: erano precisamente le tre menocinque; in quel momento sentii un odo-re di fumo che aumentava di conti-nuo.Corsi indietro, avvertii il mio compa-gno di quanto avevo visto e, senzaperdere tempo, prendemmo giacca ebaracchino e via di corsa verso il poz-zo di uscita, ma più ci avvicinavamoal pozzo il caldo e il fumo erano sof-focanti. Arrivati a 150 metri dal poz-zo, davanti ad una porta chiusa, chia-mammo: una voce ci rispose; chia-mammo di nuovo ma nessuno rispo-se.Aprimmo la porta, ma appena fattipochi passi il fumo era così caldo chenon si poteva respirare ed era cosìdenso che non si poteva vedere unpasso avanti. Fatti ancora alcuni pas-

Minatori a Cherry nel 1914. Da sinistra: Barbati Sante,Gualtieri Gelindo, Ricchi Cesare, Pietrosemoli Lodovico.

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1919la LUNA nuova - Luglio 2004

Val Dragonesi perdemmo l'orizzonte, nonsapevamo più dove eravamo.Girai da una parte e dall'al-tra, ma nessuna speranza ditrovare una via di scampo.Allora dissi. 'Ecco Frank dovesiamo venuti a morire... sonosicuro che questo è l'ultimomomento della nostra vita'.(...) Le forze mi mancavano...il respiro non veniva più, or-mai mi sentivo cadere. Lì vi-cino a noi c'era un uomo di-steso a terra, la lampada ac-cesa, lo chiamai più di unavolta ma il poveretto non davapiù segni di vita..."Quartiroli e Zanarini ritrova-rono la porta attraverso laquale erano entrati e ritorna-rono nel luogo dove stavanolavorando. Vagarono stremati per legallerie, tentarono nuovamente di rag-giungere il pozzo dell'aria, ma trova-rono il fuoco.Udirono alcune voci... si avviarono...c'erano dei loro amici: i fratelli Giaco-mo e Salvatore Pigati di Fanano; pocopiù avanti raggiunsero altri minatori.Gli italiani erano sei: AntenoreQuartiroli, Francesco Zanarini diFellicarolo, i fratelli Pigati, RuggeroBonfilio e Federico Lenzi. La dome-nica, dopo 24 ore senza mangiare ebere, Antenore scrisse una lettera allamoglie e al figlio: "...sono sicuro chela mia ultima ora è suonata e che maiuscirò vivo da questa tomba. Non pen-sare alla mia morte perchè credo chesarà una morte dolce. Scriverai allamia sfortunata madre e ai miei fratel-li... altro non ho da dirti che di educa-re il nostro angioletto meglio che puoie, se qualche volta domanderà del suobabbo, risponderai che lavora e chepenserà sempre a lui. Direi arriveder-ci, ma non posso. Purtroppo devo direaddio e per sempre. Un bacio.Antenore"."...finito di pregare i miei compagnimi dissero ancora poche parole e cipreparammo a ricevere la morte. Cicoricammo per terra in fila, chi vicinoal fratello, chi vicino all'amico.Io e Francesco Zanarini eravamo ab-bracciati insieme e dicemmo: 'I nostriamici e parenti sapevano che erava-mo amici e sapranno che siamo ami-ci fino alla morte". In quel momento,saranno state le nove di sera del gior-no 14,Villiam Cellan disse: 'Fratelli, se

potete cercate di dormire, così l'ariaossigenata, vi manda all'altro mondosenza soffrire tanto". Ma in quella po-sizione era difficile dormire...".Quello stesso giorno un giovane fran-cese morì. Durante la notte i soprav-vissuti costruirono due muri contro leaperture per impedire ai gas di pene-trare nei cunicoli dove avevano trova-to riparo. Il giorno 15 iniziarono a ri-cercare un po' d'acqua, ormai tormen-tati dalla sete: coi picconi riuscironoa scavare delle piccole buche, masolo in pochi punti l'umidità riusciva acreare qualche piccolissima pozzan-ghera. Occorrevano ore e ore primache a turno i poveri disgraziati potes-sero bagnarsi le labbra. Il martedì 16novembre anche la lampada che erarimasta sempre accesa si esaurì, la-sciandoli nel buio più completo. I giorniseguenti furono impiegati nella spa-smodica ricerca dell'acqua..."...la stanchezza era insuperabile, lafame non la sentivo più, ma la seteera insopportabile. Ormai erano seigiorni che non riposavo, rinchiuso inquella tomba... quasi non camminavopiù ma dovevo girare da una parte al-l'altra in cerca di acqua...".I venti superstiti decisero di abbattereuno dei due muri che avevano costru-ito, per andare alla ricerca di acquada altre parti... furono costretti a fer-marsi perchè entrava aria irrespira-bile.Arrivò il sabato ed alcuni ormai nonerano più in grado di muoversi; la setenon dava loro tregua: alcuni strappa-vano dei pezzi di camicia e li bagna-

vano nella fanghiglia per inumidire lelabbra. Quel giorno Giacomo Pigatiprese una decisione e la comunicò aicompagni di sventura: aveva intenzio-ne di abbattere il muro e di provaread incamminarsi verso l'uscita; alcunialtri decisero di tentare il tutto per tut-to. La parete fu abbattuta e, a piccoligruppi, iniziarono a vagare per le gal-lerie, ritrovandosi poi nel luogo di par-tenza; l'aria comunque era decisa-mente migliore. Giacomo Pigati, se-guendo la fune di un carro per il tra-sporto del carbone riuscì per primoad individuare la strada giusta; alcuninon avevano più la forza di cammina-re, ma una decina dei più forti riuscìad avvicinarsi verso il pozzo di usci-ta. Finalmente qualcuno iniziò ad udi-re delle voci e dei colpi: erano i mina-tori ed i soccorritori che tentavano diraggiungere le gallerie più profondeper recuperare i cadaveri delle vitti-me della tragedia, senza minimamen-te sospettare che vi potessero esseresuperstiti.Erano le due del pomeriggio quandole squadre di soccorso trassero insalvo i primi sopravvissuti; subitodopo, sulle ali dell'entusiasmo, furonoraggiunti anche i superstiti che eranorimasti nella galleria più profonda. Unmiracolo si era compiuto!

Tra i morti di Cherry purtroppo c'era-no anche due ragazzi di Costrigna-no: Gelindo Gualtieri e Cesare Ric-chi. Di questi due sfortunati emigrantidella nostra terra vi daremo informa-zioni più dettagliate.

I funerali delle vittimedella tragedia di Cherry

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20 la LUNA nuova - Luglio 2004

di Chiara Ricchi

Fin da quando, alla Scuola Media, misentivo rivolgere con disprezzo l’epi-teto di “balugana” da una compagnadi Boccassuolo, non cogliendo l’esat-to significato del termine, ma solo iltono con cui esso veniva pronuncia-to, mi incuriosii su quella stranaespressione.Dopo alcuni anni mi fu evidente cheveniva riferita dai “montanari” ai“pianzani” o pianurani, dunque cela-va tutto l’orgoglio di chi vive qualchemetro più su di un altro.Montanara mi ero sempre sentita, maera pur vero che Boccassuolo stavaun po’ più su di Palagano!Il termine era dunque relativo, e benpresto cominciai a mia volta ad attri-buirlo a coetanei o parenti di pianura.Senza saperlo, quella mia compagnadi Boccassuolo aveva rievocato pagi-ne di storia locale, tramandate oral-mente per secoli, fino a lasciarne ecoancora oggi, nel dialetto.L'etimo di questo aggettivo, infatti, af-fonda le radici in pieno Medioevo: fuuna nobile Casata locale, I Balugola,a darci questo termine.Appartenenti alla consorteria "Frigna-nensis", se ne distaccarono poiperchè "furono presto attratti dalla cit-tà, dove una via fu a loro dedicata:'Via Baluganorum" (Sorbelli, Rabetti,

Il castello dei Balugola a Monfestinodi Serramazzoni

Val Dragone

Dizionario biografico frignanese, edLo Scoltenna, 1952, p. 37). Sceseroa Modena perchè il Vescovo offrì loroimportanti e prestigiose cariche di ma-gistratura, e da là mai più fecero ri-torno. Ecco perchè, probabilmente,furono tacciati di tradimento nei con-fronti della montagna, cui "preferiro-no" le glorie cittadine.Fu probabilmente Liutolfo da Frigna-no (vivo nel 1060), il capostipite deiBalugola, che tra l'altro costruirono surovine romane un castello ancora oggivisibile a Monfestino di Serramazzo-ni.La Via Baluganorum ancora esiste, esegna, a Modena, l'indirizzo del Tri-bunale Ecclesiastico emiliano (ViaBalugola, 28, appunto!), in continuitàsorprendente con la storia di mille annifa.Alcuni esponenti della Casata fannocapolino anche nelle ottave de "La sec-chia rapita tassoniana" (I,43 e III,65)ed è forse questo il veicolo che portòsulle nostre montagne - dove si can-tavano i "maggi" - questo famoso edirriverente intermezzo:

"Balügä/n da la capöciafa/t indré/ che é cü/l é pöza

é pöza é pöza 'd mè/rda 'd cä/n

A proposito di "Balugani"...

fa/t indré/ brött balügä/n "

cui veniva risposto (in un improbabiledialetto pianurano):

"Muntanèr a dù a dùdù cavéc in d'al tò cùlun d'éd cià, un de dlà

muntanèr fat in là".

Da notare che l'appellativo del "balügä/n" é stato scelto con cognizione dicausa: "da la capöcia" indica proba-bilmente la contiguità dei Balugola coni prelati e i religiosi che popolavano laCuria modenese.Un ultimo dato: a Palagano, verso ilfiume Dragone, si trovava il sito di"Bò/ra Balügä/na" dove spesso veni-vano portate le pecore al pascolo. Ilfatto che tale appezzamento sia piùbasso rispetto all'abitato di Palaganone giustifica forse l'appellativo, perchè,anche solo pochi metri sotto i 703s.l.m. di Palagano, iniziava la terra deibeffeggiati Pianurani, ovvero deiBalügä/n.Il cognome Balugola, poi, discende-rebbe (come già sostenne il Violi) dalnome locale omonimo - in comune diCastelnuovo Rangone - dal celticobulluca-baluca ("nocciola").

Così i “montanari” chiamavanoi “pianzani” o pianurani celando

tutto l’orgoglio di chi vivequalche metro più su di un altro.

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2121la LUNA nuova - Luglio 2004

Val Dragone

Förra al néva, a g’ho un po’ d temp (štran, ma vera), avvöjë cuntar d me nunna quand la feva la “crscenta fritta”:l’era un disnar preliba.L’as mangiava a mesdì o da cena, ma anch arscaldadada claziun, cun u latt (d vacca munt al cinqw d la matina).E cumpanadg d la crscenta fritta l’era u salam, la cuppa,(fatt in cà quand u s amazava e purcell…) e furmajë (fattin cà cun u latt d vacca e e cajë); e è cunturn i ern diciulott arcata in t l’ort d dree da cà. E s gh abviva drée devin russ che us feva in cà. A m’arcord l’üvva nègra ddnanc' a cà. I me i arcatavn l’üvva ch l’andeva po’ in tetinac'. A cà mia gh’è ancurra la botula in te curridur. La savriva e sutta e gh’era e tinac' in dua gh andeva dentrl’üvva sgualcida cun i pee. Anca mi agh saltava dentr ape’ nud. I dvntavan russ russ. A m arcord che e vin l’andevain damigiana e po’ me padr, dop un po’ d temp, l’imbutigliava:primma l’ungiva i tapp cun l’öljë d vaselina e po’ cun unamachina e tapava l’butigljë. An so mia cumma s chiamasta macchina. Ma adessa l’è quasi urra d disnar e sràmejë c av digga la ricetta.Sa vlomma manghiar!

IngredientFarina, circa mezz chill1 cuchiarin d sal1 cuchiar d’öljë1 dad d lvadur (o e lvadur de pan)lattdstrutt për frigger

Cum es faArmeschia gl’ingredient cun u latt. La pašta l’ha da essrabašta dura; la s’impašta; la s fa arpusar ünna mezz’urtinasutta ün piatt e ün strac' bianc. Po’ cun e matarell us fa lasföja bella grossa (1/2 cm). Po’ l as taìa cun la ruzzella, aquadrëtt štort.Friggii cum e feva me nunna: la gh ava ünna padella (cl asdröva ancurra) d ramm tunda cun e mang a mezza lüna;l’erra piena d destrutt. Me nunna, e anc me madr, i butavnla pašta in tal dstrutt buient: l as gunfiava ch la pariva uncuscin bel gross. Quand la crscenta fritta l’era prunta, las tirava via dalla padella cun la ramina e la s mtiva in t unvassujë suvra alla carta gialla (l’era la carta de furmajë) prtör via l’unt.

Fuori nevica, ho un po' di tempo (strano ma vero) e voglioraccontare di quando mia nonna faceva la "crescenta frit-ta": era un mangiare prelibato. La si mangiava a mezzo-giorno o a cena, ma anche riscaldata a colazione, con illatte (di mucca munto alle cinque del mattino). Ilcompanatico della crescenta fritta era il salame, la coppa(fatti in casa quando si ammazzava il maiale...) il formag-gio (fatto in casa con il latte di mucca e il caglio); e ilcontorno erano i cipollotti raccolti nell'orto dietro a casa. Egli si beveva dietro del vino rosso che si faceva in casa.Mi ricordo l'uva nera davanti a casa. I miei raccoglievanol'uva che poi veniva posta nel tinaccio. A casa mia c'èancora la botola nel corridoio. Veniva aperta e sotto c'erail tinaccio dove si metteva dentro l'uva schiacciata con ipiedi. Anche io saltavo dentro a piedi nudi. Diventavanorossi, rossi. Mi ricordo che il vino veniva messo in dami-giana e poi mio padre, dopo un po' di tempo, imbottiglia-va: prima ungeva i tappi con l'olio di vasellina e poi conuna macchina tappava le bottiglie. Non so come si chiamaquesta macchina. Ma adesso è quasi ora di mangiare esarà meglio che vi dica la ricetta. Se vogliamo mangiare!

IngredientiFarina, circa mezzo chilo1 cucchiaino di sale1 cucchiaio d'olio1 dado di lievito (o il lievito del pane)latteStrutto per friggere

Come si faAmalgamate gli ingredienti con il latte. La pasta deve es-sere abbastanza dura; si impasta; si fa riposare unamezz'oretta sotto un piatto e uno straccio bianco. Poi conil mattarello si tira la sfoglia bella grossa (mezzo centime-tro). Poi si laglia con la "ruzzella" a rombi.Friggete come faceva mia nonna: aveva una padella (chesi adopera ancora) di rame tonda con il manico a mezzaluna, era piena di strutto. Mia nonna, e anche mia mam-ma, buttavano la pasta nello strutto bollente: gonfiava chesembrava un grosso cuscino. Quando la crescenta frittaera pronta si toglieva dalla padella con la ramina e la simetteva in vassoio sopra alla carta gialla (era la carta delformaggio) per assorbire l'unto.

di Giovanna Pighetti

Vecchie ricette di Boccassuolo (C'sa manghiava me nunna)

Crscenta fritta,vin russ e�ciulott

Invito tutti adinviare via e-mail le

proprie ricetteantiche corredate dauna piccola storiella

che ne evochi ilricordo:

[email protected]

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22 la LUNA nuova - Luglio 2004

Cercansi antiche paroleSarebbe mia intenzione rivalutare alcune parole "antiche" in dialetto che stanno scomparendo e per questo chiedola collaborazione di tutti i lettori che potranno arricchire il nostro vocabolario con spiegazioni, aneddoti, traduzionied altro per far sì che il dialetto non diventi una brutta copia "dialettizzata" dell'italiano. Io sono di Boccassuolo peròanche tutti gli altri montanari possono contribuire alla realizzazione del mio desiderio.Le belle parole come: shandrun, inghignius, zoina, shtull, persell, train, shuvatt, fernell, tuvadell, termuggna e altrosono legate ad attività che si sono modernizzate, e quindi non si usano più, oppure a modi di dire arcaici... mapensate a quanta saggezza c'è nel proverbio "shvelt cumma la mashna d'sutta" (svelto come la macina di sotto,n.d.r.). Scusate questo tipo di comunicazione ma appena possibile spero di poter comunicare con voi con i piccioniviaggiatori (che sono stati la prima e-mail e in più, se tornavano a casa, si potevano anche mangiare).Vi ringrazio anticipatamente. Come sempre il saluto è uno solo e viene da Luciano quello di Boccassuolo.

Luciano Casolari

Sponsorizziamo con entusiasmo l'iniziativa di Luciano. Chi volesse collaborare può inviare le "antiche parole"direttamente in redazione. Cogliamo l'occasione per comunicare che, da più di un anno, stiamo lavorando allarealizzazione di un CD dedicato a Boccassuolo (storia, tradizioni, immagini, ricette antiche, dialetto...). La partepiù importante è la sezione "dialettale". Chiediamo quindi anche noi a tutti i lettori di Boccassuolo (anche i piùlontani) di segnalarci parole dialettali (soprattutto le più antiche, in disuso o tipiche), ma anche proverbi, modi didire, antiche cure, antiche ricette...

Redazione Luna nuova, Via Palazzo Pierotti, 4/A41046 Palagano (MO) - e-mail: [email protected]

di Irene Bartolai

Guardando tra le vecchie carte di miononno ho scoperto dei contratti di"sosda" (in italiano soccida).Questi contratti facevano parte degliusi e costumi di molte comunità con-tadine che si sono persi dal secondodopoguerra.I contratti erano stipulati, a grandi li-nee, da regole, non scritte, che neisecoli si sono modificate a secondadelle necessità e delle convenienzedi entrambi i contraenti ed il più dellevolte, conclusi con strette di mano edun bicchiere di vino.Questi contratti servivano sia per lemucche che per le pecore e veniva-no fatti nel seguente modo: un conta-dino che poteva assicurare un buonmantenimento ad uno o più animali,ma non aveva i soldi per poterli ac-quistare, chiedeva in "sosda" cioè insosta presso la sua stalla, per uno opiù anni, al massimo tre, degli anima-li a chi ne aveva in esubero rispetto al

La "sosda"

fabbisogno della sua famiglia, ma chenon aveva intenzioni di vendita imme-diata.Alle bestie, o mucche, o pecore, ve-niva dato un valore ed al termine delcontratto esse venivano rivalutate, edal momento della vendita, il valore ag-giunto era diviso equamente tra i duecontraenti; inoltre il ricavato della ven-dita dei vitelli o degli agnelli nati du-rante il periodo del contratto venivadiviso a metà. Naturalmente durante ilsuddetto periodo, a chi aveva in"sosda" gli animali, veniva lasciato to-talmente il latte raccolto, in cambio diun buon mantenimento degli stessi.Questi contratti, contrariamente aquello che potrebbe succedere ai gior-

ni nostri, cementavano l'amicizia ed ilrispetto tra i contadini anche perchèognuno di loro cercava di fare onore,nel miglior modo possibile, a quantostipulato.Non so quanti lettori della Luna Nuovafossero a conoscenza della "sosda",ma ho pensato di fare cosa graditaricordare tale usanza che aiutaval'economia e l'unione delle nostre gen-ti,.Cordiali saluti alla redazione, e vi ri-cordo che presso la Rocca di Monte-fiorino nei pomeriggi delle domenicheè aperta (quasi sempre) la mostra per-manente degli attrezzi antichi, chi vo-lesse fare un tuffo nel passato è benaccolto.

Un antico tipo di contratto tipicodi una società contadina

e solidale

Val Dragone

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La ballatadella Valle

Val Dragone

di Bruno RicchiSeconda parte

Rocco Giuseppe Fiori (1), il "mutilato"ferito gravemente sul "Montello"forse non fu neppure decoratoma d'orgoglio d'alpin portò il cappellospartanamente i figli avea educatocurando la sostanza più del "bello"col moncherin l'orecchio ti strizzavaquando della "sua" guerra raccontava!

Da Formigine, Lilia Santunione (2)

Palagano raggiunse in gioventùsuora fedele all'ideal missionefu di bontà e dolcezza ver bijou;del canto religioso la questionerisolse, ed un bel coro mise sùMesse e armonie insegnò fra le più belleora dirige... il coro delle stelle!

Scoprii il gelato nel quarantaseidel "gelataio" Primo Salvatori (3)

col sigaro toscano, amici miei,preparava per noi nuovi saporidi bimbi e giovanotti eran corteiper le fiere un sacco d'avventorisperando che alla fine, nel bidonefinissero soltanto... cose buone!

(1) Rocco Giuseppe Fiori(1895-1981). Alpino della 1°guerra mondiale, fu gravemen-te ferito dallo scoppio di unabomba. Crebbe i 7 figli con sa-crificio e senza fronzoli. Fu permoltissimi anni capogruppodegli Alpini di Palagano e nepromosse il monumento.

(2) Lilia Santunione (1899-1963). Nativa di Formigine rag-giunse Palagano il 7 agosto1921 ove divenne suorafrancescana. Fu maestra del-le novizie per 21 anni. Dotatadi meravigliosa voce ed ottimamusicista, creò e diresse permoltissimi anni il coro dellachiesa di Palagano famosoanche per una bellissima "viacrucis" il cui canto durava bendue ore.

Giungeva "al trotto" sulla vecchia GuzziBartolomeo don Cabri (4) da Susano,sollevando giammai copiosi spruzzi,per San Giovanni dava buona mano;portava naso rosso e baffi aguzzi,un buon bicchiere non gli offrivi invanoe, come il suo patrono San Martino,a tutti volle bene e fu vicino!

Da Casola mulino, Emilio Teggi (5)

con Carola alle Vigne giù abitandodel parrocchial consesso occupò i seggicome amico e sostegno a don Armandofamosi ancor gli scherzi ed i dileggiche Dante e Bortolin misero al bandospirito ameno, uomo antico e saggiodi precisi consigli ebbe coraggio!

Era il nostro dottor, Silvio Fontana (6)

dalla valle del Pelago venutoper pochi giorni, una settimana...a far d'altro collega il sostitutoma l'amicizia e l'indole "nostrana"per cinquant'anni l'han poi trattenutoper noi palaganesi fu "il dottore"e ognun lo porterà sempre nel cuore!

(Continua)

(3) Primo Salvatori (1883-1961). Abitava con il fratelliSisto nella casa nell'attuale viaMarconi e, d'estate, girava lefiere e le sagre con un bidonedi gelati alla vaniglia. I pochicamion, che negli anni dell'im-mediato dopo guerra portava-no mercanzia da Sassuolo, gliportavano le famose "stecche"di ghiaccio per mantenere "fre-sco" il suo prodotto. Per noibambini i suoi gelati erano unavera leccornìa anche se, talvol-ta... conditi con un po' di cene-re del suo sigaro sempre ac-ceso.

(4) Bartolomeo don Cabri(1878-1967) Originario diPolinago fu lungamente parro-co di San Martino di Susano.Viaggiava con la vecchia

Dr. Silvio Fontana

"Guzzi" per aiutare le altre par-rocchie nelle confessioni e du-rante le feste patronali e le"Quarant'ore". Gli piaceva unbuon bicchiere, ma non caddemai dalla moto.

(5) Emilio Teggi (1898-1979)."Miglio dal veggn", mugnaio almulino di Casola, che, sposan-do Lami Carolina, si trasferìalle "Vigne" di Palagano oveabitò dal 1940 al 1970. Fu lun-gamente "priore" della Confra-ternita del Santissimo e"bastoniere" nelle processioni.Molto amico di don Galloni ri-mangono memorabili i vicen-devoli goliardici scherzi (fra itanti ricordiamo la "torta di ca-stagne" servita con liquore"Strega" in un pitale smaltatobianco al termine di una cena

offerta a don Galloni!).

(6) Silvio Fontana (1917-2000). "Il dottore". Era venutoa Palagano nel 1946 per unasupplenza medica di 15 giorni.Vi restò, medico condotto e "Uf-ficiale sanitario" per oltre 40anni.E' decorato di medaglia d'orocome cittadino illustre e bene-merito di Palagano. La sua im-pareggiabile attività di medico,consigliere, amico lo portò intutte le case a curare, guariree stemperare ansie e timoricon l'mmancabile humor dellesue barzellette. Nel primo dopoguerra, nella povera economiadella frazione montana di Mon-tefiorino, grande fu il suo aiutoperchè mai si fece pagare par-celle o prestazioni.

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Biblioteca

Palagano nei libri

Boccassuolo (colonna 77).Lenzotti Luigi (1827-1882).Professore di ginnasio a Vignola, india Modena insegnò retorica nel colle-gio S. Carlo e quindi storia e geogra-fia.Fu poeta e storico.Note ed apprezzate le sue pubblica-zioni: “Sentenze e detti morali di variautori recati in versi italiani nel buonsecolo della lingua finora inediti” (del1863) e “Memoria intorno al Vedriani”(del 1882).Marchetti Bernardo (nato nel 1809).Era alunno dragone di 22 anni, quan-do fu accusato d’aver preso soldonelle “orde dei ribelli” e di aver com-battuto contro le truppe Austro-Estensiil 5 marzo a Novi, dove venne fattoprigioniero.Date alcune attenuanti, venne assoltocon sentenza del 22 marzo 1831.Pasetto Giovanni.Nel gennaio del 1205, come consoledi Boccassuolo, giura fedeltà al co-mune di Modena.Superchio .Nel 1197 è console di Boccassuolo ecome tale giura fedeltà al comune diModena.

Costrignano (colonna 96)Giacomo .Negli “Statuta Iudicum” di Modena, fi-gura fra gli avvocati e giudici stimati efa parte nel collegio dei giudici dellacittà.Nel suo testamento (1278) disposeche i suoi beni venissero devoluti al-l’ospedale di S. Pellegrino delle Alpi.

Monchio (colonna 161)Minghelli Ferdinando (1772-1848).Laureato in legge. Il 9 febbraio 1831fu dal governo provvisorio insieme almarchese Giovanni Antonio Moranonominato console per l’amministrazio-ne della giustizia.Fu imprigionato al ritorno del duca esottoposto a processo.Venne assolto e liberato il 12 maggio1831.Pubblicò nel 1848: “Raccolta delledecisioni, dichiarazioni, circolari emassime in materia civile del Supre-mo Consiglio di Giustizia”.

Palagano (colonna 220)Dalla Piazza Andrea ed Ugolino(viventi nel 1278).Cattani del Frignano, parteggiaronoper l’abate Guglielmo di Dallo, in oc-casione dello scisma avvenuto nelmonastero di Frassinoro.Dalla Piazza Mattiolo.Capo fazione guelfo, coi conti diGombola, Manfredino Rastaldi e iMontegarullo invase le terre della ba-dia di Frassinoro nel 1313. Nel 1320si unì a Guidinello III contro PasserinoBonacolsi.Dalla Piazza Ugo.Nel 1173 accompagnò a Modenal’abate Guglielmo per il giuramento difedeltà a quel comune.Nel 1197 concordò a Modena la for-mula del giuramento degli uomini del-la badia.Grisio .Console di Palagano, nel settembre1197, giura fedeltà al comune di Mo-dena.

Parisino da Camaiore.Oriundo lucchese, nel 1317 era capodella fazione guelfa che in Val Drago-ne contendeva con la ghibellina, gui-data da Toso di Savoniero.Reggi Luigi e Paolo (secolo XIX).Dopo l’arresto del capo briganteLenzini di Fiumalbo, altri guidarono lebande, la più numerosa delle quali, di120 uomini, fu quella di Luigi e PaoloReggi, che taglieggiarono e depreda-rono per diversi anni i territori del Fri-gnano.

Savoniero (colonna 275)Toso .Nel 1300 fu a capo dei ghibellini inVal Dragone.Ugolino.Console del comune, giura fedeltà aModena nel 1205.

Susano (colonna 288)Lazzarini Matteo (vivente nel 1613).Rettore di S. Michele in Modena eamico del poeta Fulvio Testi.Fu poi arciprete dell’antichissima Pievedi Rubbiano. È autore di poesie. Unasua ode è premessa alle poesie delTesti medesimo.

Ai personaggi sopra ricordati è giu-sto aggiungerne un altro, donGaetano Nizzi , il famoso “Tanino”autore della “Palaganeide” (colonna126). Don Nizzi era nativo di Fiumal-bo, ma avendo ambientato il suopoemetto eroicomico nel nostro pae-se, gli viene attribuita da “La luna nuo-va” e da tutti gli abitanti di Palagano la“cittadinanza onoraria”.

Palaganesi ricordati dalla storia locale

Sono una quindicina i personaggi palaganesi del nostro passato, ricordati nelDizionario biografico frignanese.Gli autori li hanno rintracciati in precedenti pubblicazioni e li hanno inseriti nelloro “dizionario”, in ordine alfabetico, assegnandoli ognuno al suo paese.

Albano Sorbelli e Arturo Rabetti,Dizionario Biografico Frignanese ,

Editrice Società Scoltenna, Pievepelago, 1952.

il Bibliotecario

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Estate 2004

Sul nostro sito www.luna-nuova.it

è pubblicata la sezione "Eventie manifestazioni da Palagano e

dintorni" dove sono riportatitutti gli eventi e le

manifestazioni e dove èpossibile segnalarne dei nuovi

direttamente on-line.

Principalieventi emanifestazionidi agosto esettembre 2004a Palagano e dintorni

31 luglio - 1 agostoMonchio

Monchio in FestaGnocco, tigelle, animazione e

musicaOrg. Polisportiva di Monchio

Tutto agostoMontefiorino

Incontro di Hata YogaMartedì e venerdì ore 18

Incontro di Tai ChiTutte le mattine ore 10

Meditazione Yoga Sutra PatanjaliLunedì e venerdì ore 19.30

Org. Associazione insieme perconoscere e fare

Dall'1 al 20 agostoSavoniero

Torneo di calcettoin notturna

Org. Polisportiva di Savoniero

1 agostoSavoniero

Festa del villeggianteOrg. Polisportiva di Savoniero

1 agostoPalagano

6° prova Appennino CUPManifestazione nazionale MTK

Info per tutte le manifestazioni

Comunità Montana Appennino Modena OvestVia Rocca 1, 41045 Montefiorino (MO)

Tel.: 0536 960162 - 0536 965219Fax: 0536 965312

[email protected]

Tutti i mercoledì di agosto a PalaganoMercatino Serale

Tutti i giovedì di agosto a PiandelagottiMercatino sotto le stelle

1 agostoRomanoro

La tradizione del MaggioOrg. Compagnia Giovani di

Romanoro

1 agostoMontefiorino

Mostra di icone del laboratorioiconografico di Nonantola

Presentazione ore 18Org. Associazione insieme per

conoscere e fare

1 agostoCasola

Gara di PentanqueTorneo della montagna, ore 14

Org. Associazione Le Boule D'or

2 agostoMontefiorino

Montagna felicePercorso da orso

Esplorazione ed avventura nel boscoOrg. Comunità Montana e Comune

di Montefiorino

3 agostoPalagano

Favole animate e musicaliParco Comunale, ore 21

Org. Comune di Palagano

5 agostoPalagano

Le mille e una nottePalazzo Pierotti, ore 21.00 - Varie

forme d'arte con animazioneOrg. Extro-Verso

5 agostoPietravolta

Festa della Madonna della NeveLa tradizione del Maggio, ore 15.00

Org. Comitato Festa

6 agostoSavoniero

Festa CountryMusica country con De Ranch

Hands (USA), toro meccanico ecucina tex mex

Org. Polisportiva di Savoniero

6 agostoSassatella

Montagna feliceAcqua fan-tastica

Costruzione d giochi d'acquaOrg. Comunità Montana e Comune

di Frassinoro

7 agostoBoccassuolo

Memorial "Medito Guigli"Gara MBK per bambini ore 15.00 -

Balli per tutti ore 21.00Org. Polisportiva di Boccassuolo

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26 la LUNA nuova - Luglio 2004

Estate 2004

Monchio, Parco Santa GiuliaInfo: IdeaNatura - 0536 966112

www.ideanatura.net

8 agostoFesta di Santa GiuliaMercatino, concerto corale ed animazioneDal mattino e per tutto il giorno, bancarelle conprodotti tipici e artigianato artisticoanimazione a tema nel parco per bambini.

9-11 agostoIn Cammino per le Valli di confine, sulle traccedell’AmorottoTrekking di 3 giorni nelle terre del terribile bandi-to, con possibilità di fare anche giornate singole.All’arrivo festa sotto le stelle.

10 agosto..e le stelle stanno a guardareLa notte delle stelle, escursione notturna e osser-vazione del planetario.

11 agostoNotte di note e di stelle, rassegna Echi Musi-caliSotto la volta del cielo si alzano melodiemessaggere di desideri nascosti…

29 agostoIn Cammino per le Valli di confine, Le roccheabbazialiEscursione giornaliera nella valle del Dragone, lerocche medioevali a difesa dell’Abbazia.

5 settembreUn parco da GiocareAquiloni, altri oggetti volanti e non, antichi giochie giocattoliLaboratori per costruire aquiloni e giocattoli conmateriali di riciclo ed eco-compatibili, riscoprendoi giochi dei nostri nonni.

La Montagna feliceInfo: 0536/960162 - 965219

Per il secondo anno consecutivo sull’Appenninomodenese ritorna “Montagna Felice”, il program-ma delle iniziative estive rivolte ai ragazzi e allefamiglie, promosso dalla Comunità Montana Mo-dena Ovest in collaborazione con i quattro co-muni di Frassinoro, Montefiorino, Palagano e Pri-gnano.Animazioni, escursioni, laboratori creativi, curatida animatori esperti, offrono la possibilità di sco-prire le ricchezze naturalistiche, storiche e cul-turali del territorio dell’Appennino modenese oc-cidentale.

7 agostoMonchio

Montagna Felice "Acqua fan-tastica"

Org. Comunità Montana eComune di Palagano

7 agostoSavoniero

Festa dello SportCucina tipica,

ballo liscio con orchestraOrg. Polisportiva di Savoniero

7-8 agostoSavoniero

Montagna FeliceBalla coi lupi

Tamburi e tende indiane sotto ilcielo dell'Appennino

Org. Comunità Montana eComune di Palagano

9 agostoFarneta

Cena di beneficenza a favoredel DH oncologico

dell'ospedale di Sassuolo

10 agostoPalagano

Favole animate e musicaliParco Comunale, ore 21

Org. Comune di Palagano

Palagano: 12-15 agosto14° Festa dei Matti

Giovedì 12ore 15,00: Apertura festaore 21.00: Orchesta spettacolo Baiardi e i Makarena

Venerdì 13ore 10.30: Gara di Pinnacoloore 21.00: Band Vascombriccola.

Sabato 14ore 10,30: Gara di Pinnacoloore 14,30: Gara di Petanqueore 16.00: Spettacolo per bambiniore 21.00: Orchestra Spettacolo Bagutti

Domenica 15ore 12.30: Apertura Stands gastronomiciore 19.00: S. Messaore 21.00: Concerto di Rita Pavone con la partecipazione di

Teddy Renoore 23.30: Estrazione lotteriaore 24,00: Gran finale con fuochi artificiali

10 agostoCargedolo

Sagra di S.LorenzoCena con gnocco e tigelle.Ballo liscio con orchestra.

Org. Parrocchia

15 agostoPalagano

Montagna FeliceTotem Alberto

Ore 15.30Laboratorio sulla costruzione

dell'albero-totem a formaumana

Org. Comunità Montana eComune di Palagano

16 agostoBoccassuolo

Festa di S. RoccoAl pomeriggio giochi per

bambiniOrg. Parrocchia di

Boccassuolo

17-19 agostoFarneta

Farneta in FestaStand gastronomici,

balli di gruppo e ballo lisciocon orchestra

Org. Comunità di Farneta

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2727la LUNA nuova - Luglio 2004

Estate 20044° edizione "Echi musicali"

Per la prima volta la manifestazione non riguarderà solol’Appennino, ma scenderà a valle in forza delle 10.000presenze conteggiate durante l’edizione 2003.L’evento sarà quest’anno promosso, oltre che dalla Co-munità Montana del Frignano, dalle Comunità MontaneModena Est e Modena Ovest, da Provincia, Regione eda tutti i Comuni dell’Appennino Modenese, ai quali siaggiungono quest’anno i Comuni di Modena, Sassuolo,Carpi e Soliera.Il M° Andrea Candeli, direttore artistico della rassegna,fa sapere che “la quarta edizione sarà arricchita dal-l’arrivo di noti artisti internazionali”.Riportiamo qui solo i concerti nella Valle del Dragone edintorni.L'elenco completo è consultabile su www.luna-nuova.it.

Comune di Pavullo6 agosto 2004 ore 21.00 - Palazzo Ducale

“Contaminazioni e suggestioni di "mondi" sonori”Andrea Corradi sax, Francois Laurent chitarra.

Comune di Pavullo7 agosto 2004 ore 21.00 - Chiesa Parrocchiale

"Lascia i tuoi luoghi e cerca altri lidi…ti si apriranno nuovi orizzonti”

Michele Serafini flauto, Andrea Candeli chitarra

Comune di PrignanoLocalità Montescisso - 7 agosto 2004 ore 21.00

Concerto

Comune di Riolunato10 agosto 2004 ore 21.00 - Piazza del Trebbo

“Fusioni Armoniche”Modern Free Trio

Comune di Frassinoro11 agosto 2004 ore 21.00 - Piazza Miani

MediterraneaMusiche spagnole e Flamenco

Comune di PalaganoParco Santa Giulia - Località Monchio

11 agosto 2004 ore 21.00“Aconcagua”

Daniele Donadelli bandoneone Marco Bedetti pianoforte.

Comune di Pievepelago13 agosto 2004 ore 21.00 - Piazza Vittorio Veneto

“Amarcord 2”Una rivisitazione delle più celebri arie d’opera

e delle più belle canzoni napoletane

Comune di Lama Mocogno28 agosto 2004 ore 21.00 - Anfiteatro (ex pista)

“Le verdi terre d’Irlanda”I Cormac.

“Rapsodie"... d'estateMostre, danza e poesia

nelle dimore storiche dell'AppenninoInfo: Extro-Verso - 0536 960225 - www.extro-verso.it.

Con “Alchimie di rose antiche” e “Le mille e una notte”, inprogramma a Montefiorino e Palagano, si svolge in Appen-nino “Rapsodie”…d’estate. In programma: mostre interattive,spettacoli di danza, declamazioni poetiche e rievocazionistoriche, accompagnate da degustazioni e intrattenimenticircensi.Lunedì 2 agosto , presso la Rocca medievale di Montefiori-no: “Alchimie di Rose Antiche”. La serata si apre alle ore21.00 con la magia delle fate delle rose, personaggi cheintroducono gli spettatori al Cortile del maestoso edificio dovesi aprono le sale che accolgono le esposizioni. Oltre allemostre permanenti, si potranno visitare le rassegne di foto-grafia, scultura e pittura allestite per l’occasione da artistimodenesi. La serata prosegue con danze, lettura di poesiee brani letterari che hanno come fonte d’ispirazione la rosa,degustazione di prodotti a base di rose e giochi di illusioni-smo che coinvolgono il pubblico.Giovedì 5 agosto 2004 a Palagano presso Palazzo Pierot-ti: “Le Mille e una Notte”. La serata inizia alle ore 21 nelcortile del Palazzo con una rievocazione in costume stori-co, che coinvolge figuranti del luogo: “I conti Sabbatini,feudatari di Palagano, ricevono nel loro palazzo la visita delnobile Scalabrini, conte di Farneta e Gusciola”. Le portedella dimora settecentesca si apriranno, poi, su piccoli spet-tacoli di intrattenimento. All’interno delle sale sono predispo-sti spazi che accolgono opere d’arte create da giovani arti-sti emiliani, i quali offriranno ai visitatori l’opportunità di spe-rimentare le varie tecniche creative. Sarà in funzione unservizio navetta gratuito, istituito dal Comune di Palagano,che collega la centrale piazza Ranucci con Palazzo Pierotti.Entrambe le serate sono ad ingresso libero.

18-21 agostoPalagano

Festa della birraOrg. Comitato Bier Fest

21 agostoPalagano

Strapazzona Gara podistica

Org. Polisportiva diPalagano

21-22 agostoSusano

Susano in festaOrg. Circolo ACLI

5 settembrePalagano

OriDay alla CialaminaOrienteering.

Org. Locanda - IdeaNatura

5 settembrePiandelagotti

Fiera di Santa MariaRievocazione dell'antica

festa dove si facevacommercio di bestiame escambio di prodotti tipici

Org. Pro-loco diPiandelagotti

Seconda metà disettembreMontefiorino

60° anniversario dellaRepubblica Partigiana di

MontefiorinoIl Presidente della CameraOn. Pierferdinando Casiniincontra le istituzioni e la

cittadinanza.Org. Comune di

Montefiorino

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[] Indirizzo insufficiente[] Destinatario sconosciuto[] Destinatario deceduto[] Rifiutato[] Altro ....................................................

La LUNA nuovaVia Palazzo Pierotti, 4/A - 41046 Palagano (MO) - Italy

Riflessioni

Se vi siete svegliati questa mattina con più saluteche malattia, siete più fortunati del milione di

persone che non vedranno la prossima settimana.

Se non avete mai provato il pericolo di unabattaglia, la solitudine dell'imprigionamento,

l'agonia della tortura, i morsi della fame,siete piu' avanti di 500 milioni di abitanti di questo mondo.

Se potete andare in chiesa senza la paura diessere minacciati, arrestati, torturati o uccisi,

siete piu' fortunati di 3 miliardi di persone di questo mondo.

Se avete cibo nel frigorifero, vestiti addosso, untetto sopra la testa e un posto per dormire siete

più ricchi del 75% degli abitanti del mondo.

Se avete soldi in banca, nel vostro portafoglioe degli spiccioli da qualche parte

siete fra l'8% delle persone più benestanti al mondo.

Se i vostri genitori sono ancora vivi e ancorasposati siete delle persone veramente rare.

Se potete leggere questo messaggio, avete appenaricevuto una doppia benedizione perché qualcuno ha

pensato a voi e perché non siete fra i due miliardidi persone che non sanno leggere.

Lavora come se non avessi bisogno dei soldi.Ama come se nessuno ti abbia mai fatto soffrire.

Balla come se nessuno ti stesse guardando.Canta come se nessuno ti stesse sentendo.Vivi come se il Paradiso fosse sulla terra.