La Logistica verde si fa così! Una Logistica da respirare ...respirare a pieni PoLmoni Sempre più...

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numerosi operatori prima che questa giunga a destinazione. La figura, che riporta le emissioni di CO 2 , evidenzia come le emissioni specifiche per modo di trasporto siano fortemente sfavorevoli alla modalità stradale. Quali “best practices” per ridurre le emissioni ambientali? Quando si parla di “green logistics”, le “best practices” più significative sono più facilmente reperibili nel settore privato, sono le imprese che devono cercare di riconfigurare le loro attività allo scopo di conciliare lo sviluppo del business con una M olteplici fattori influiscono sulla logistica, alcuni di essi maggiormente con- nessi alla produzione, altri legati alle tendenze del mercato e agli aspetti distributivi. Per le aziende si impone la necessità di ridefinire costantemente la propria configu- razione logistica, le caratteristiche della supply chain e le modalità di gestione tramite un uso ottimale dei diversi modi di trasporto e il ricorso all’ICT. Oltre a questi aspetti più propria- mente gestionali, gli operatori devono tenere conto anche dell’ac- cresciuta sensibilità e attenzione rispetto ai problemi ambientali. Le aziende hanno infatti finora fatto sforzi significativi per mi- gliorare la struttura della propria supply chain e del proprio assetto logistico, nel tentativo di raggiun- gere maggiori livelli di efficienza. Molte di esse, più lungimiranti, si sono rese peraltro conto che può esserci uno stretto legame tra una politica aziendale orientata a migliorare le proprie performance dal punto di vista ambientale e il raggiungimento di migliori risultati economico-reddituali. Investire nella “green logistics” può consen- tire sia di ottenere migliori risultati aziendali che di conseguire vantaggi per la collettività dal punto di vista ambientale, offrendo nello stesso tempo un indiscutibile ritorno dal punto di vista dell’immagine esterna. La questione CO 2 posta con fer- mezza al centro delle politiche eu- ropee appare ora come il principale driver di iniziative che puntino a ridurne le emissioni. Le politiche istituzionali ai vari livelli (euro- peo, nazionale, regionale) hanno peraltro un ruolo fondamentale nel fornire indicazioni, prescrizio- ni, incentivi, orientamenti tali da determinare un comportamento virtuoso da parte delle aziende sul fronte della sostenibilità ambientale del business. Gli strumenti a dispo- sizione delle istituzioni sono mol- teplici, ed in diversi casi possono risultare incentivanti all’adozione di soluzioni più “verdi” da parte delle imprese. Logistica, trasporto e impatto ambientale Per tracciare un sintetico quadro dell’impatto ambientale determi- nato dalla logistica, occorre consi- derare due aspetti significativi: da un lato, le dinamiche e le tendenze in atto in ambito logistico hanno determinato una crescente doman- da di trasporto; dall’altro, l’analisi della domanda di trasporto confer- ma una costante predominanza del modo stradale. Il settore stradale è stato caratterizzato in questi anni da profondi cambiamenti che ne hanno favorito l’ulteriore crescita: la completa liberalizzazione del trasporto su gomma tra gli Stati membri, l’abolizione delle dogane nell’ambito degli scambi tra paesi UE, l’armonizzazione di standard tecnici e di aspetti normativi e fiscali. L’aumento globale dell’incidenza delle emissioni inquinanti attribu- ibili al trasporto merci può essere ricondotto, in estrema sintesi, a questi fattori principali: • la ripartizione modale, che vede un elevato peso del trasporto su strada in tutti i paesi europei; • l’organizzazione spesso ineffi- ciente dell’autotrasporto, con una crescente quota di piccoli carichi groupage e un utilizzo non ottimale dei veicoli (basso tasso di carico); • una percentuale elevata di viaggi a vuoto (tipico nel settore stradale e dei container marittimi, ma an- che del comparto ferroviario); • un significativo aumento di spedizioni di breve raggio, con conseguente incremento della gestione della merce da parte di 50 MANAGEMENT LA LOGISTICA VERDE SI FA COSÌ! Giuseppe Galli e Enrico Pastori** Quali sono le “best practices” più significative nel campo della green logistics? Quale può essere il ruolo dell’Europa? TRT ha elaborato una sintetica analisi delle azioni più promet- tenti che istituzioni e settore privato possono mettere in campo per far fronte alla sfida della riduzione delle emissioni inquinanti Una LOGISTICA da respirare a pieni POLMONI Sempre più oggi le aziende hanno capito che investire nella “green lo- gistics” può consentire non solo di conseguire vantaggi per la collettività dal punto di vista ambientale, ma anche ottenere migliori risultati azien- dali, per un’ottimizzazione completa e sostenibile a 360° Per una Supply Chain più leggera per tutti Trasporto merci in Europa: emissioni di CO 2 per modo CO 2 emissions (g/tkm) 050-Logistica da respirare.indd 50 22-04-2010 18:13:48

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numerosi operatori prima che questa giunga a destinazione. La figura, che riporta le emissioni di CO2, evidenzia come le emissioni specifiche per modo di trasporto siano fortemente sfavorevoli alla modalità stradale.

Quali “best practices” per ridurre le emissioni ambientali?Quando si parla di “green logistics”, le “best practices” più significative sono più facilmente reperibili nel settore privato, sono le imprese che devono cercare di riconfigurare le loro attività allo scopo di conciliare lo sviluppo del business con una

Molteplici fattori influiscono sulla logistica, alcuni di essi maggiormente con-

nessi alla produzione, altri legati alle tendenze del mercato e agli aspetti distributivi. Per le aziende si impone la necessità di ridefinire costantemente la propria configu-razione logistica, le caratteristiche della supply chain e le modalità di gestione tramite un uso ottimale dei diversi modi di trasporto e il ricorso all’ICT.

Oltre a questi aspetti più propria-mente gestionali, gli operatori devono tenere conto anche dell’ac-cresciuta sensibilità e attenzione rispetto ai problemi ambientali. Le aziende hanno infatti finora fatto sforzi significativi per mi-gliorare la struttura della propria supply chain e del proprio assetto logistico, nel tentativo di raggiun-gere maggiori livelli di efficienza. Molte di esse, più lungimiranti, si sono rese peraltro conto che può esserci uno stretto legame tra una politica aziendale orientata a migliorare le proprie performance

dal punto di vista ambientale e il raggiungimento di migliori risultati economico-reddituali. Investire nella “green logistics” può consen-tire sia di ottenere migliori risultati aziendali che di conseguire vantaggi per la collettività dal punto di vista ambientale, offrendo nello stesso tempo un indiscutibile ritorno dal punto di vista dell’immagine esterna.La questione CO2 posta con fer-mezza al centro delle politiche eu-ropee appare ora come il principale driver di iniziative che puntino a ridurne le emissioni. Le politiche istituzionali ai vari livelli (euro-peo, nazionale, regionale) hanno peraltro un ruolo fondamentale nel fornire indicazioni, prescrizio-ni, incentivi, orientamenti tali da determinare un comportamento virtuoso da parte delle aziende sul fronte della sostenibilità ambientale del business. Gli strumenti a dispo-sizione delle istituzioni sono mol-teplici, ed in diversi casi possono risultare incentivanti all’adozione di soluzioni più “verdi” da parte delle imprese.

Logistica, trasporto e impatto ambientalePer tracciare un sintetico quadro dell’impatto ambientale determi-nato dalla logistica, occorre consi-derare due aspetti significativi: da un lato, le dinamiche e le tendenze in atto in ambito logistico hanno determinato una crescente doman-da di trasporto; dall’altro, l’analisi della domanda di trasporto confer-ma una costante predominanza del

modo stradale. Il settore stradale è stato caratterizzato in questi anni da profondi cambiamenti che ne hanno favorito l’ulteriore crescita: la completa liberalizzazione del trasporto su gomma tra gli Stati membri, l’abolizione delle dogane nell’ambito degli scambi tra paesi UE, l’armonizzazione di standard tecnici e di aspetti normativi e fiscali. L’aumento globale dell’incidenza delle emissioni inquinanti attribu-ibili al trasporto merci può essere ricondotto, in estrema sintesi, a questi fattori principali: • la ripartizione modale, che vede

un elevato peso del trasporto su strada in tutti i paesi europei;

• l’organizzazione spesso ineffi-ciente dell’autotrasporto, con una crescente quota di piccoli carichi groupage e un utilizzo non ottimale dei veicoli (basso tasso di carico);

• una percentuale elevata di viaggi a vuoto (tipico nel settore stradale e dei container marittimi, ma an-

che del comparto ferroviario);• un significativo aumento di

spedizioni di breve raggio, con conseguente incremento della gestione della merce da parte di

50 management

La Logistica verde si fa così!

giuseppe galli e enrico Pastori**

Quali sono le “best practices” più significative nel campo della green logistics? Quale può essere il ruolo dell’europa? trt ha elaborato una sintetica analisi delle azioni più promet-tenti che istituzioni e settore privato possono mettere in campo per far fronte alla sfida della riduzione delle emissioni inquinanti

Una Logistica da respirare a pieni PoLmoni

Sempre più oggi le aziende hanno capito che investire nella “green lo-gistics” può consentire non solo di conseguire vantaggi per la collettività dal punto di vista ambientale, ma anche ottenere migliori risultati azien-dali, per un’ottimizzazione completa e sostenibile a 360°

Per una Supply Chain

più leggera per tutti

trasporto merci in europa: emissioni di co2 per modo

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maggiore compatibilità ambientale delle proprie attività. Come già accennato, diverse aziende hanno peraltro dimostrato che esiste uno stretto legame tra il miglioramento delle performance ambientali e i vantaggi economico-finanziari; esistono infatti numerose aree di intervento che, oltre a consentire un vantaggio per l’ambiente, danno rilevanti benefici all’intero business aziendale. Ci sono diverse “best practices”, implementabili dalle aziende in grado di raggiungere obiettivi di riduzione del consumo energetico, con conseguente con-tenimento delle emissioni di gas serra, anche se sono tali i margini di miglioramento che diventa difficile identificare pochi comportamenti virtuosi. Le opportunità di inter-vento possono essere raggruppate in 8 aree principali, ciascuna delle quali contiene una serie di azioni concretamente implementabili e in grado di offrire significativi benefici da un punto di vista ambientale. Organizzazione della supply chain - Gli interventi di ottimiz-zazione sull’organizzazione della supply chain costituiscono senz’al-tro una delle aree con maggiori potenzialità di miglioramento, in quanto in grado di contribuire in

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maniera rilevante alla riduzione delle emissioni, con percentuali che, secondo fonti accreditate, po-trebbero variare tra il 30 e il 50%, per effetto della combinazione delle diverse azioni individuate.Razionalizzazione di prodotto e imballaggio - Sul fronte della razionalizzazione di prodotto e im-ballaggio, l’abbattimento medio di emissioni potrebbe essere intorno al 20%, mentre un target medio di risparmio di carta e plastica potreb-be attestarsi attorno al 15%. Utilizzazione dei veicoli - L’uti-lizzo ottimale dei veicoli per il tra-sporto merci è uno degli obiettivi più importanti per tutte le imprese. Uno dei principali ostacoli al mi-glioramento nel tasso di utilizzo dei veicoli è spesso determinato dalla necessità di collaborazione tra i diversi attori della supply chain.Comportamento degli autisti e manutenzione - Quanto al com-portamento degli autisti, risulta difficile quantificare gli effettivi miglioramenti conseguibili. Sul fronte dell’ecodriving, tramite un’adeguata formazione inizia-le, i miglioramenti in termini di riduzione delle emissioni sono quantificabili tra il 5 e il 7%. La corretta pressione degli pneumatici

può determinare un miglioramento attorno al 2,5%. Innovazione tecnologica - In questo ambito l’attenzione va fo-calizzata sia sul miglioramento dell’efficienza dei veicoli nella ge-stione delle operazioni quotidiane, grazie a interventi su materiali e motori, sia sul lento, ma gradua-le, spostamento verso sistemi di alimentazione alternativi o ibridi rispetto a quelli attualmente in uso maggiormente inquinanti. Spostamento modale - Lo spo-stamento modale verso soluzio-

ni maggiormente compatibili in termini di impatto ambientale, quali il trasporto ferroviario e il trasporto fluviale, offre un sicuro miglioramento sul fronte del livello di emissioni. Non ci sono stime accurate sull’effettivo impatto, ma, indicativamente, esso potrebbe oscillare tra il 5 e il 20%.Iniziative di comunicazione - Le iniziative di formazione e comu-nicazione (sia interne che esterne all’azienda) sul tema della “green lo-gistics” rivestono un grande poten-ziale, in quanto permettono, da un

lato, la diffusione e la conoscenza delle “best practices” che si stanno attuando e, dall’altro, favoriscono una maggiore sensibilizzazione sul tema. Misure di compensazione - Il miglioramento dell’efficienza ener-getica degli edifici industriali (ma-gazzini, capannoni) consente di ottenere importanti risparmi ener-getici, con conseguenti vantaggi in termini di contenimento delle emissioni.

*TRT Trasporti e Territorio Srl

Best Practices e green Logistics: tUtte Le PossiBiLità Area Azioni attuabili

Organizzazione della supply Riduzione del numero di trasportichain Riduzione della lunghezza media dei trasporti Ottimizzazione dei percorsi “Supply chain despeeding” Information and Communication Technology (ICT) Reverse logistics

Razionalizzazione di prodotto Design del prodottoe imballaggio Ottimizzazione dell’imballaggio

Utilizzazione dei veicoli Uso di sistemi di handling più efficienti Adozione cicli dell’ordine più efficienti Collaborazione inter-company/Co-loading

Comportamento degli autisti Efficienza di guida (ecodriving)e manutenzione Crescita degli standard di manutenzione del veicolo Miglioramento nella gestione della flotta

Innovazione tecnologica Efficienza nei motori; aerodinamica; peso; pneumatici

Spostamento modale Uso ferrovia e navigazione interna

Iniziative di comunicazione Formazione e comunicazione

Misure di compensazione Edifici ad efficienza energetica

“La logistica come strumento per affrontare il cambiamento climatico”. È questo il titolo dello studio condotto da TRT Trasporti e Territorio per la Commissione trasporti e turismo del Parlamento Europeo. Il documento, in corso di pubblicazione, fornisce un contributo approfondito alle possi-bili iniziative che possono essere intraprese in ambito logistico per affrontare il cambiamento climatico.Lo studio è articolato in quattro sezioni.La prima sezione è dedicata all’analisi delle ten-denze attuali nel settore della logistica, con parti-colare focalizzazione sull’impatto delle attività di trasporto, in quanto principali responsabili delle emissioni inquinanti.La seconda parte è incentrata sulla descrizione dello scenario normativo che regola il settore a livello europeo, tenendo conto delle iniziative più recenti e del loro potenziale contributo al conte-nimento delle emissioni inquinanti.

La terza parte raccoglie e presenta alcune delle migliori iniziative messe in pratica da diverse azien-de attraverso una classificazione che sintetizza le opportunità più interessanti per le aziende; oltre alle “best practices” adottate dalle aziende private, si propone anche un approfondimento dedicato alla rilevanza della collaborazione tra pubblico e privato, dal quale emerge come il coinvolgimento delle istituzioni, unitamente alle iniziative private, possa avere successo in diversi situazioni.Come emerge dalla quarta parte dello studio, le istituzioni possono svolgere un ruolo significativo, promuovendo e sostenendo le diverse iniziative, attraverso incentivi o interventi di regolamentazio-ne, finanziamento alla ricerca e sviluppo, ecc. La parte finale e propositiva dello studio, che verrà approfondita in un prossimo articolo, individua quindi una serie di misure che pubblico e privato possono mettere in campo per contenere gli effetti delle emissioni inquinanti.

trt per il Parlamento europeo

Quando si parla di green logistics, le “best practices” più significative sono più facilmente reperibili nel settore privato. Sono le imprese che devono cercare di riconfigurare le loro attività allo scopo di conciliare lo sviluppo del business con una maggiore compatibilità ambientale delle proprie attività

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