La Lirica Dei Trovatori

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La lirica dei trovatori La lirica dei trovatori che vide la luce nella francia meridionale ha influenzato quasi tutta la poesia europea. Gli inizi di questa poesia vengono collocati generalmente a cavallo tra 11 e il 12 secolo; raggiungendo il culmine tra il 1160 e il 1180. La crociata contro gli albigensi (1209-1229) e la conseguente annessione dei territori meridionali nel regno francese rappresentano le tappe della sua decoadenza. La costituzione a tolosa nel 1323 dell’unione dei poeti della Gaia scienza non significa il rinascere dei ‘’saturnali di uno spirito che ha resistito pazientemente a una pressione lunga e terribile ‘’ ma l’inaugurazione di una sterile poesia di una scuola che sigilla il destino della cultura ormai morta dei trovatori. La cultura dei trovatori ed è a questa che si riferisce nietzche, può invece essere chiamata benissimo cultura della gaia scienza. CAP 1 alle fonti della poesia romantica: la riscoperta della lirica dei trovatori ‘’ romanzi furono chiamati i nuovi dialetti nati dalla fusione del latino con la lingua dei conquistatori, da cui ‘’romanzi’’ le composizioni poetiche scritte in queste lingue e da cui poi è derivato l’aggettivo romantico’’. Schlegel nel 1803 - 1804 teneva una lezione all’università di berlino e accenna alla denominazione di un genere letterario e un concetto stilistico che è nello stesso tempo un concetto di epoca : la letteratura romantica è la letteratura dell’europa moderna, da Dante al calderon. Essa può essere chiamata romantica perché la sua base non è la mitologia classica bensì la ‘’mitologia cavalleresca e quella cristiana’’ ma si chiama romantica anche perché i primi capolavori di questa letteratura sono stati scritti in lingua romanza. Come lingua letteraria il provenzale ha preceduto l’italiano e lo spagnolo. Per questo shlegel dovette trattare anche della poesia dei ‘’trovatori provenzali’’ e fu la prima volta che questa poesia fu oggetto di una lezione pubblica all’interno di una università tedesca. C’è da dire che Shlegel nel 1794 non conosceva il provenzale e non esistevano ne una grammatica ne un dizionario della lingua. Nel paese di dante e petrarca si era sempre dedicata attenzione alla lirica provenzale; i commentatori di tali autori dovevano capire la lingua dei loro modelli letterari. Nomi come Crescimbeni, Salvini, Tiraboschi ma anche pietro bembo nel 1530 aveva progettato un’antologia della poesia provenzale ma ancora nel 19 secolo si disponeva solo dei frammenti di Salvini. In francia verso la metà del 18 secolo ci si era avvicinati molto ad un approccio scientifico alla lingua e alla letteratura provenzale per iniziativa di Jean Baptiste La Curne de Saint Palaye. (1697-1781) Ma il suo interesse per la sua letteratura medievale della francia era quello di uno storico, tra le fonti utilizzate c’erano anche opere in volgare. Per avvicinarsi a queste fonti bisognava imparare la lingua nelle quali erano state scritte ( francese antico e provenzale).

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la lirica dei trovatori provenzali (molch)

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La lirica dei trovatori

La lirica dei trovatori che vide la luce nella francia meridionale ha influenzato quasi tutta la poesia europea.Gli inizi di questa poesia vengono collocati generalmente a cavallo tra 11 e il 12 secolo; raggiungendo il culmine tra il 1160 e il 1180.La crociata contro gli albigensi (1209-1229) e la conseguente annessione dei territori meridionali nel regno francese rappresentano le tappe della sua decoadenza.La costituzione a tolosa nel 1323 dell’unione dei poeti della Gaia scienza non significa il rinascere dei ‘’saturnali di uno spirito che ha resistito pazientemente a una pressione lunga e terribile ‘’ ma l’inaugurazione di una sterile poesia di una scuola che sigilla il destino della cultura ormai morta dei trovatori. La cultura dei trovatori ed è a questa che si riferisce nietzche, può invece essere chiamata benissimo cultura della gaia scienza.

CAP 1 alle fonti della poesia romantica: la riscoperta della lirica dei trovatori

‘’ romanzi furono chiamati i nuovi dialetti nati dalla fusione del latino con la lingua dei conquistatori, da cui ‘’romanzi’’ le composizioni poetiche scritte in queste lingue e da cui poi è derivato l’aggettivo romantico’’. Schlegel nel 1803 -1804 teneva una lezione all’università di berlino e accenna alla denominazione di un genere letterario e un concetto stilistico che è nello stesso tempo un concetto di epoca : la letteratura romantica è la letteratura dell’europa moderna, da Dante al calderon. Essa può essere chiamata romantica perché la sua base non è la mitologia classica bensì la ‘’mitologia cavalleresca e quella cristiana’’ ma si chiama romantica anche perché i primi capolavori di questa letteratura sono stati scritti in lingua romanza.Come lingua letteraria il provenzale ha preceduto l’italiano e lo spagnolo. Per questo shlegel dovette trattare anche della poesia dei ‘’trovatori provenzali’’ e fu la prima volta che questa poesia fu oggetto di una lezione pubblica all’interno di una università tedesca.C’è da dire che Shlegel nel 1794 non conosceva il provenzale e non esistevano ne una grammatica ne un dizionario della lingua.Nel paese di dante e petrarca si era sempre dedicata attenzione alla lirica provenzale; i commentatori di tali autori dovevano capire la lingua dei loro modelli letterari. Nomi come Crescimbeni, Salvini, Tiraboschi ma anche pietro bembo nel 1530 aveva progettato un’antologia della poesia provenzale ma ancora nel 19 secolo si disponeva solo dei frammenti di Salvini.In francia verso la metà del 18 secolo ci si era avvicinati molto ad un approccio scientifico alla lingua e alla letteratura provenzale per iniziativa di Jean Baptiste La Curne de Saint Palaye. (1697-1781)Ma il suo interesse per la sua letteratura medievale della francia era quello di uno storico, tra le fonti utilizzate c’erano anche opere in volgare.Per avvicinarsi a queste fonti bisognava imparare la lingua nelle quali erano state scritte ( francese antico e provenzale).Del provenzale però si sapeva che era solo la lingua parlata nel meridione. La Curne non si limita al materiale già pubblicato ma trascrive tutti i manoscritti dei trovatori che trova in Francia e in Italia, li confronta e inoltre stende un ampio glossario . Solo l’abbate Millot accetta di pubblicare il materiale: inoltre considera inutile pubblicare i testi originali.L’opera pubblicata nel 1774 a parigi è deludente anche se sarà utilizzata fino al 19 secolo.Parallelamente si sviluppa la moda della letteratura medievale che si manifesta in libretti d’opera, raccolte di canzoni e romanzi. Il fenomeno fu provocato da una parte dagli stessi studiosi dall’altra parte era alimentato da un generale nostalgia giocoso-sentimentale per l’ingenuità del buon tempo antico.Solo con Herder si afferma la convinzione che la storia avanza di epoca in epoca verso ‘’il vero illuminismo dei popoli’’. Verso la ricerca del ‘’punto centrale della felicità’’ di livelli culturali più antichi. Nella sua opera apparsa il 1791 si parla anche dei trovatori: Herder attribuisce, senza conoscere i testi una ‘’dolcezza armonica, commovente, e affascinante, che purificava lo spirito e il cuore, formava lingua e costumi, ed era la madre di tutte le moderne poetiche europee’’.Inoltre considerava l’impulso principale alla nascita della lirica dei trovatori proviene dalla confinante area culturale araba, tesi respinta da Schlegel.Inoltre non menziona neppure altre 2 opere importanti per la comprensione e l’informazione sulla poesia dei trovatori: Bouterwek

Nel 1801 pubblicò un’opera sulla letteratura italiana di Dante ad Ariosto inserendovi anche un capitolo sulla ‘’moderna poesia d’amore in Provenza’’

Eichorn nel 1796 pubblicò un’opera dedicata ai secoli 12 e 13

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differenza tra Shlegel e Eichhorn Al primo interessa la letteratura e l’arte; l’unità dell’europa medievale come armonica ed equilibrata Al secondo la cultura e la società un europa instabile e contraddittoria, caratterizzata da tutti gli elementi di transizione

Inoltre per Eichhorn espressioni come ‘’carattere romantico’’ richiamano a sintomi di un male d’epoca; per Schlegel il termine romantico non ha valore negativo in quanto è da riferirsi ad uno stile, ad un’epoca, ad una letteratura.

Schlegel si richiamava al fratello Friedrich il quale fu il primo tedesco che esaminò i manoscritti dei trovatori, inoltre progettò la pubblicazione di una grammatica provenzale, di un vocabolario e di un’antologia.Ma il progetto fallì.Prima di Federich Schlegel ci fu Bodmer il quale aveva studiato i frammenti e le traduzioni di Salvini.

Personaggi come Grimm, Glocke e Gorges nei loro tentativi di avvicinarsi alle fonti provenzali fallirono. Se in germania la situazione era tale, in Francia nel 19 secolo si hanno notizie di tre studiosi i quali possedevano competenza in materia. Si tratta di Favriel - Rynouard - Rochegude (tutti e tre francesi meridionali)Dal 16 secolo erano stati i francesi del sud a mantenere vivo il ricordo delle poesie medievali della loro zona.

Fauriel: aveva in mente di pubblicare una storia generale della letteratura dell’area culturale meridionale, dove le opere dei trovatori dovevano occupare un posto di rilievo.

Rocheguide: considerato solo un dilettante aveva trascritto i canzonieri conservati a parigi, inoltre pubblicò una scelta di testi e un vocabolario.

Raynouard: considerato il vero riscopritore della lingua e della letteratura provenzale, nel 1807 iniziò a preparare una grammatica provenzale e un’antologia dei trovatori e nel 1814 l’idea venne appoggiata dal re.L’opera prevede sei volumi

1. Studio della lingua2. Introduzione storico letteraria3. Edizione dei testi

Tale impresa veniva sminuita dagli altri filologi contemporanei a causa anche della sua convinzione che il provenzale fosse la madre di tutte le lingue romanze [langue romane]Tra i sostenitori di tale impresa c’era Schlegeli volumi saranno importanti per la svolta di Diez ( il quale sarà il fondatore della filologia romanza).

CAPITOLO 2 GUGLIELMO D’AQUITANIA : IL PRIMO TROVATORE

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Da Crescibeni si è iniziato a ritenere Guglielmo 9 duca d’aquitania come primo trovatore; nessun nome è tramandato prima di lui.La poesia d’arte provenzale è nata all’epoca e nei territori di cui guglielmo era signore e la sua influenza fu determinante.Orderico Vitale riferisce che guglielmo non era stato il solo ad intrattenere la sua compagnia con aneddoti comici, ma che avrebbe padroneggiato quest’arte meglio di altri.Tra le canzoni che possiamo attribuirgli con sicurezza, almeno 4 mostrano il tono rude mentre 6 seguono uno stile diverso.Una è chiamata ‘’ canzone di penitenza’’ : lamenta l’addio forzato dalla vita e dal mondo e costituisce una specie di contrappunto vernacolare alle canzoni sacre, che venivano cantate probabilmente al capezzale del duca in punto di morte.Guglielmo non si rivolge solo all’ambiente a lui vicino e non solo all’interno della sua corte; inoltre alla sua cerchia d’amici propone anche canzoni serie come mostra la preghiera di consigliarlo in una decisione in tema d’amore:merita la preferenza il cavallo selvaggio nelle montagne o il il cavallo bello nelle vicinanze?Non è solamente la metafora di due donne differenti ma stanno a rappresentare due concezioni differenti dell’amore che le due donne impersonavano. Il cavallo selvaggio: amore corteseCavallo domestico: amor comune

La canzone del ‘’buon vicino’’:comincia con il cosidetto ‘’esordio naturale’’ (qui rappresentato dalla descrizione della primavera): la nuova stagione che si manifesta nel fogliame e con il cantare degli uccelli è un invito agli uomini a godere di ciò che a loro più caro.M l’io lirico non prova gioia perché non riceve nessuna notizia dall’amata.L’amante ha litigato con l’amata; già in precedenza avevano litigato ma era terminato con un patto e un dono.

La strofa centrale sulla natura rappresenta l’esaudimento dell’attesa come un fenomeno naturale che sicuramente si verificherà.Il rapporto d’amore è allineato in termini di compartecipazione come esprime la scelta dei fenomeni ‘’noi’’ e soprattutto la descrizione dell’amore in termini di rapporto giuridico.

La canzone si chiude con una concreta metafora sessuale superando l’ambiguità erotica e giuridico-feudale della penultima strofa.

Della persona amata non ci viene detto nulla e non viene lodata la sua bellezza; viene introdotta come LUOGO e non come persona.Nell’ultima strofa l’amata viene chiamata ‘’ BUON VICINO’’: si tratta di uno pesudonimo maschile. (es tristan)Tale scelta corrisponde all’espressione MIDONS [MEUS DOMINUS] che come metafora personale è probabilmente l’elemento più caratteristico del campo metaforico della feudalità nei trovatori.L’uso dello pseudonimo per la donna è in rapporto con l’impegno dell’amante di tener segreto ( celar ) il rapporto amoroso, alludendo alle persone che dall’esterno possono distruggere l’amore [ si allude al marito (gilos) della dama e al gruppo di rivali]

Nelle canzoni cortesi di guglielmo non risulta immediatamente che la dama deel’io deve essere intesa come donna sposata; in una di queste poesie guglielmo si rappresenta come un millantatore; altri 2 testi sono polemiche contro i guardiani a servizio dei mariti che impediscono alle donne liberi rapporti d’amore; il 4 componimento racconta l’avventura amorosa con le mogli di due signori dell’ Alvernia quindi vassalli diretti o indiretti del duca D’aquitania: le dame sono disponibili all’amore solo quando sottoponendolo a una prova di coraggio che il poeta è muto ( capace di celar)

Alla metafora feudale si sovrappone qui la metafora della servitù ; al vassallo protetto dal diritto si sostituisce il servo senza diritti.Come il godimento dell’amante può avvenire solo nel futuro, solo di questa attesa.Una gioia che rende l’amante capace di servire pazientemente la dama; l’amore rende cortese ma solo chi è cortese è in grado di amare.

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Un amante cortese dimostra la sua nobiltà morale attraverso azioni e parole. Nella canzone del BUON VICINO il discorso anticortese appariva come una possibile minaccia all’amore; mentre qui (canzone inviata a narbona) il divieto del discorso anticortese protegge l’intera società.Lì si tratta dell’amore di un singolo; qui si può vedere che la dama è nel centro dell’intera società e che l’amore è stato elevato al norma di rango sociale.

CAPITOLO 3 IL SISTEMA DELL’AMORE E DEI VALORI CORTESI

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Nella lirica dei trovatori sono presenti dei paradossi quali il godimento nel sacrificio, l’affinamento morale nell’adulterio, l’esaltazione nel segreto.Gaston Paris ha coniato l’espressione ‘’ amor cortese’’, la formuola designa 2 punti focali del sistema:- la corte ( la società)- l’amore ( l’individuo)Questi due elementi si definiscono a vicenda.

L’amore rende cortesi e la cortesia rende capaci di amare; l’amante ha degli obblighi precisi nei confronti della società; la società, ha sua volta , deve proteggere l’amante. I tre paradossi che caratterizzano l’amore cortese si spiegano con il fatto che la dama adorata dal trovatore è una donna sposata; inoltre il piacere amoroso è desiderato ma la sua realizzazione è negata dall’amante: questo per principio ossia il piacere d’amare ( jauzir) annullerebbe la tensione erotica esistente tra amante e dama, il desiderio (dezirier) è di conseguenza il processo cortese di affinamento che viene da esso nutrito.Il marito, in questo modo, ha un ruolo anticortese, poiché possedendo la donna non è capace del Dezirier e quindi non può essere educato da lei alla cortesia.Il piacere sessuale è fals amor, mentre l’amore fondato sul dezirier è fin’amor .

Scopo: del processo formativo cortese è il riconoscimento sociale ( pretz).La dimostrazione del proprio valore (valor) e della propria capacità ( proeza).Questi si fondano sulla misura (mezura) e la ragionevolezza (sen) e implicano un comportamento raffinato e una cultura linguistica.L’amore cortese è servizio d’amore , servizio costituito da umiltà (umilitat) e obbedienza ( obediensa); il riconoscimento da parte della dama del corteggiamento consiste nell’accettazione del servizio amoroso e la sua ricompensa sarà uno sguardo gentile, in un bacio o in un regalo.Un tale rapporto può essere soltanto esclusivo: la dama non deve accettare al suo servizio più di un amante e il poeta deve rivolgersi ad una sola dama.Il trovatore vive l’amore come joi, dolor, cossir (riflesisone) da una parte felicità e vitilità dall’altra abbandono dell’amante.Assoluto distacco tra la dama e amante ma il godimento amoroso desiderato da quest’ultimo annulla la distanza( indispensabile per l’affinamento cortese).

Sul piano stilistico possiamo individuare delle linee che uniscono la poesia europea con la poesia dei trovatori: nel campo metaforico troviamo la concezione ‘’amore come martirio ‘’ – amore come fuoco – amore come servizio o cavalleresco.Ma anche l’utilizzo degli pseudonimi, allegorie, personificazioni o motivi quali nostalgia, amore come follia, fanno risalire all’antichità latina e alla tradizione medievale.Ma ciò che allontana le concezioni più antiche dalla dottrina provenzale sono proprio i suoi paradossi in particolare la trasformazione dell’amore per la donna ora nel servizio feudale del servo, ora nel vassallaggio del vassallo.La rappresentazione del rapporto amoro come rapporto di dipendenza è un motivo noto ma nella lirica cortese non è inteso occasionalmente ma come rapporto di servizio che lega l’io inferiore e la signora socialmente superiore in un rapporto personale di fedeltà in un rapporto legale basato su prestazioni reciproche.

Contemporaneamente alla lirica dei trovatori si sviluppa in francia una poesia in latino: poesia goliardica o dei vaganti i cui autori non sono solo studenti o maestri vaganti ma sono persone che appartengono anche alla sfera religiosa.Decanta la primavera, la gioventù e l’amore insistendo molto sul piacere dell’amore e sulla seduzione ignorando completamente la rinuncia e l’innalzamento morale a cui l’amore potrebbe portare.Legata sostanzialmente alla lirica dei trovatori da :- caratteristiche formali-da singoli tratti stilistici (esordio naturale)-motivi collaterali (citazione di autori classici come autorità)La nascita della poesia goliardica è da collocarsi nel 12 secolo, anche se il vero inizio sembra risalire il secolo precedente.Simili nella forma e nello stile sono i CARMINA AMATORIA.

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Inoltre la letteratura latina contemporanea conosce anche una lirica d’amore del tutto diversa, che per contenuti, è molto vicina alla lirica dei trovatori: componimenti metrici o ritmici che membri del ceto religioso si scambiavano tra di loro nel segno della dilectio spiritualis: dai toni erotici ma piena di rinuncia in quanto viene vissuta come legame personale e nello stesso tempo come arricchimento morale, nella prospettiva all’unione con cristo.Autori come Balderico, Ilario: sono i maggiori poeti latini dell’epoca; tutti e 4 sono originari dell’ovest della francia e legati ad ANGERS: centro importante latino e religioso di erudizione .I primi trovatori hanno ricevuto stimoli importanti da pochi come Balderico o Ilario; la dilectio spiritualis è comparabile per alcuni aspetti al servizio del trovatore verso la donna, però troppo lontani nella loro funzione.Esiste certamente un’analogia tra servizio d’amore e servizio di dio in quanto l’oggetto dell’adorazione è collocato in una lontananza irraggiungibile e viene concepita come fonte di ogni salvezza.La concezione cortese dell’amore non conosce alcun concetto di peccato la persona adorata appartiene al mondo terreno; è una donna.Intorno all’anno 1100 è iniziata una venerazione per Maria e si è addirittura interpretata come allegoria mariana la lirica di rudel.Ma le 2 forme di adorazione appaiono incompatibili se si pensa che il servizio d’amore rappresenta non solo un rapporto di servizio ma anche un rapporto di diritto e che le virtù, acquisite attraverso l’amore sono virtù cortesi e non virtù cristiane.Bisogna dire che la società cortese si concepisce come società cristiana:- una per comprendere la concezione cortese dell’amore non bisogna partire dalla teologia e tantomeno la terminologia cortese è stata influenzata in maniera determinante dalla terminologia cristiana.La virtù cortese è cortezia non vertut ( virtutem) e suo concetto opposto è villania e non vici (vitivm)Si è cercato di vedere nel trovato Marcabru (2°generazione di trovatori) un fautore dell’etica cristiana e oppositore della dottrina cortesedella virtù e dell’amore. In questa veste Marcabru si presenta nella canzone che nel 1146 invia a Rudel, crociato in terra santa.La canzone, introdotta dall’avverbio CORTESAMEN è anche un programma ideologico: - definisce il termine cortesia con i termini amore e misura - distingue fin amor e fals amor: oppone significativamente le due specie di amore definendole amor e amar.

LARGUEZA (generosità) e JOVEN ( gioventù) compaiono in Marcabru tra le virtù cortesi; una poesia descrive l’assedio e la conquista della fortessa difesa da ‘’ GIOIA’’ da ‘’VALORE’’ e da ‘’GIOVENTù’’ da parte delle truppe di ‘’malvagità’’ ( la responsabilità di questa sconfitta della ‘’cortesia’’ ricade su quei duchi, re, signori potenti, che si sono allontanati dalla generosità).

La canzone della chimera : è dedicata ai mercenari, un gruppo che condivide l’etica cortese e alla dottrina dell’amore; lachimera rappresenta da Marcabru come la grande prostituta che si appoggia ai ricchi per ricevere ricompense.

Il meridione , rispetto al settentrione, possedeva dei presupposti culturali più favorevoli per la nascita della poesia cortese ( posizione giuridica della donna, bassa influenza della chiesa, indipendenza politica, dell’aristocrazia feudale)Il trovatore è una guida dell’intera società cortese e la lirica è poesia di classe cui tutti i membri della società vi partecipano.Lo stesso signore feudale compare come trovatore, difende gli ideali della cortesia e assume dell’atteggiamento dell’amante che elogia la dama.La genesi della concezione cortese dell’amore è comprensibile solo dalla prospettiva dello strato inferiore della società cortese: non il duca d’aquitania ma i VASLET e i PAUBRE CAVALIER della sua cerchia hanno sviluppato la dottrina dell’amore cortese.È costante nella lirica dei trovatori la convinzione che solo gli svantaggiati e i sottomessi siano i veri difensori della dottrina cortese e dell’amore.

CAPITOLO 4 LINGUA,METRICA,MUSICA

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La lingua dei trovatori viene chiamata Romans (guglielmo) o lenga romana (rudel); più tardi nel 13 secolo e in area linguistica non provenzale LEMOSIN ‘’ROMANZO’’ designa il volgare in opposizione al latino.Il termine ‘’provenzale’’ diventa consueto in Italia mentre ‘’limosino’’ in Catalogna: i 2 popoli confinanti assimilano la lirica dei trovatori e la proseguono.

VIDAL all’inizio del 13 sec intende per limosino non solo la lingua del Limosino ma anche quella della Provenza, dell’Alvernia e di tutte le aree vicine e intermedie.I centri più antichi della Poesia d’Arte Cortese sono: POITIERS- NARBONA.In questa zona sud-ovest nel corso del 11 secolo si sviluppò il volgare scritto.Da quanto risulta la lingua letteraria dei trovatori si è costituita sulla base del limosino: centro culturale dell’area del limosino è l’abbazia di San Marziale a Limoges: da qui provengono 2 componimenti risalenti all’11 secolo – CANTO MARIANO e CANTO DI NATALE: evidenzia lo stretto legame tra lirica latina e lirica romanza -> la lirica cambia di strofa in strofa.

Alla fine del 12 secolo compaiono le prime denominazione per la strofa breve che chiude la canzone: FENIDA ( FINE)

o Trasformata in REPRESA (ripresa) : deriva da un prestito francese TORNADA (ritorno) venne chiamata con il nome autoctono nel 13 secolo

La tecnica di Guglielmo riguardo le rime è degna di nota:- COBLAS SINGULARIS : nuove rime di strofa in strofa - COBLAS DOBLAS : legando le strofe a due a due- COBLAS TERNAS : legando le strofe a tre a tre- COBLAS UNISSONANS : mantenendo le stesse rime per tutta la canzoneC’è una strofa che possiede divisioni interne, è detta STROFA DI CANZONE ovvero presenta una coppia di versi, è allacciata ad una seconda coppia di versi in modo analogo mentre i versi seguenti sono costruiti in maniera diversa.

Le parole TROBAR (trovare, inventare) e TROBADOR (attestata da marcabru in poi) non sono connesse all’arte dei poeti di tropi: a s. Marziale le diverse forme di componimenti poetici nati dall’ampliamento di canti liturgici si chiamano TROPUS.

Per TROBAR si deve intendere non soltanto ‘’comporre poesie’’ ma anche ‘’comporre musica’’ : i trovatori non creano soltanto il testo ma inventano anche la melodia. Dai suoi inizi fino alla fine del 13 secolo la poesia d’arte provenzale è una LIRICA CANTATA A VOCE : termine come CHANT (canto) o CHANSON (canzone) designa la composizione e l’esecuzione di una canzone .

Ci è pervenuta una sola delle melodie di Guglielmo quella della ‘’ CANZONE DEL PENTIMENTO’’ conservata in un manoscritto di un dramma religioso e non in un manoscritto dei trovatori. La trascrizione musicale è una tecnica difficile ( la lirica trobadorica rimane poesia cantata e il trovatore rimane poeta e compositore)

L’unione del testo con la melodia : la struttura musicale di una canzone può avere, rispetto all’articolazione metrica del testo, una certa autonomia; molte volte alcune melodie di successo composte per un determinato testo sono state poi usate per altri (contraffazioni). Esistono casi in cui il trovatore era stimato più come compositore che come poeta.

La strofa di canzone si afferma con i poeti di 2° generazione : Rudel la usa quasi permanentemente, Cercamon la usa in metà delle sue opere, Marcabru in quattro composizioni.La composizione utilizzata una sola volta da Guglielmo ricompare solo il Rudel: si tratta di un prestito consapevole confermato dall’identità dei versi impiegati, dal numero delle strofe, dalla somiglianza di rime.In altre canzoni di Rudel si possono scoprire allusioni metriche a Guglielmo, in particolare nella canzone del ‘’BON VEZI’’: riprende il procedimento delle inverisone delle rime, rendendolo più raffinato.MARCABRU maneggia il procedimento con più perizia rispetto a Rudel, cercando di impressionare i suoi ascoltatori con bizarre corrispondenze foniche e con la ricchezza delle sue rime. Raggiunge tale scopo per mezzo di rime identiche,parola di ritornello,

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rime ‘’rare’’(combinazione insolita di suoni). Proprio le ‘’rime rare’’ per i trovatori della generazione successiva diventano dei mezzi d’arte dello stile oscuro (trobar clus).Inoltre il poeta utilizza forme strofiche con costruzione libera, da lui create o midificate, che mescolano fino a tre tipi metrici fino ad arrivare, volendo a 11 versi.

[Esistono 8 metri diversi con uscita maschile, 5 metri diversi con uscita femminile]Inoltre nella costruzione della TORNADA è originale: abbandona il modello di Guglielmo, applicando alla tornada la struttura dei versi, ma non le rime dell’ultima strofa completa.Tutte le variazioni sperimentate da Marcabru torneranno però arricchite : - COBLAS CAPCAUDADAS: le strofe saranno collegate attraverso versi finali e iniziali che rimano:- COBLAS CAPFINIDAS : attraverso la ripresa di una parola dell’ultimo verso di una strofa nel primo verso della strofa successiva - COBLAS RETROGRADADAS : attraverso il ritorno delle rime esattamente retrocedente.

CAPITOLO 5 IL TROVATORE COME ARTISTA

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Per i trovatori le canzoni devono essere ‘’nuove’’: spesso tale aggettivo sta in esplicito rapporto con la freschezza della natura a primavera, che i poeti cantano e con l’esperienza di una nuova umanità, a cui si può attingere con l’amore.Può anche indicare la novità dell’opera d’arte attraverso la quale i trovatori si distinguono dagli altri poeti.Il trovatore ha la consapevolezza di essere un artista della parola e il suo pubblico non è solo interessato al divertimento ma anche alla qualità artistica.

- L’ORIGINALITà ARTISTICA E MAISTRIAGuglielmo 9 parla di poesia che presuppone un ascoltatore esperto d’arte, inoltre il trovatore in generale non solo ha consapevolezza artistica ma essa è accompagnata dal desiderio di un riconoscimento da parte del pubblico.Molti trovatori si preoccupano dell’integrità delle proprie opere, perché temono che un giullare le danneggi nel corso della recitazione.I trovatori, nelle canzoni, sono preoccupati della conservazione della struttura metrica e si servono di alcune espressioni ( appunto un TOPOS); secondo alcuni trovatori una struttura metrica complessa avrebbe potuto proteggere l’architettura della canzone da eventuali storpiature poiché il pubblico avrebbe capito subito.Infatti, se il giullare omettesse una strofa o un verso o se cambiasse anche una sola rima, lo schema strofico (COMPAS) non sarebbe più a posto e sarebbe evidente che la canzone è stata stravolta nella recitazione. Ciò che tiene insieme la canzone è la tecnica dello spostamento delle rime da strofa a strofa così avrà un doppio vantaggio:

1. Dimostra la maestria del poeta2. Il pubblico colga l’opera d’arte nella sua forma originale

Non solo bellezza formale ma anche bellezza del contenuto ovvero quando testimonia la vera dottrina, la dottrina della virtù e quella dell’amor cortese.Solo a partire dal 12 secolo diventa possibile valutare la bellezza formale di una canzone senza far riferimento al suo contenuto.

BERNARD DE VENTADORN introduce una terza categoria di valori3. La sincerità del poeta d’amore

Una forma perfetta e un contenuto cortese trasformano la canzone in un’opera d’arte, secondo Marcabru non esiste bellezza formale senza verità del contenuto.La difficoltà nel comprendere la lirica di MARCABRU negli anni ’30 è testimoniata inoltre il poeta in una canzone prende le distanze da una ‘’schiera’’ di poeti : TROBA N’EBLO.

MARCABRU con la sua poetica e JAUFRE con la sua tecnica rivelano un importante punto in comune: sono entrambi interessati alla corretta comprensione delle loro canzoni e entrambi si rivolgono a un élite che conosce l’arte del TROBAR.

SENHAL quindi non si riferisce solo alla ‘’segretezza’’ della dama ma può indicare, in modo velato, all’intenditore di poesia a cui è destinata la canzone.Quelli usati da Giraurt e da Ventadorn che si riferiscono a Rimaut d’Aurenga:

- linhaure : protagonista di un poemetto che verrà castrato dai rispettivimariti trauditi- Tristan: raimaut si rappresentava come un nuovo tristano che ‘’avrebbe bevuto amore’’

Al commerciante mersigliese FOLQUET scrive canzoni nel periodo 1180-1195 e a lui risalgono SENHALS che si scambia con tre trovatori : lo scambio letterario tra FOLQUET e i nobili poeti è caratteristico per la storia della lirica provenza-> sul piano dell’arte le differenze di ceto sono superate.Piere d’alvernha e del MONACO DI MONTAUDON ci sono rimaste 2 SATIRE, nelle quali vengono ritratti i trovatori contemporanei ( la prima nel 1170- la seconda nel 1195).Piere prende in giro un religioso e un cavaliere, il Monaco prende in giro Folquet.Piere prende di mira principalmente il poeta, il monaco la poesia.Il monaco era molto richiesto nelle corti e per un periodo ebbe l’incarico di consegnare il premio d’onore in occasione della festa del Puy.CAPITOLO 6 TROBAR CLUS- TROBAR LEU – TROBAR CAR

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Alegret nella tornada della sua canzone chiarisce la ragione del perché ha usato tre parole con differente significato:Il poeta vede in questo artificio una garanzia per la bellezza della canzone.Tale canzone è una denuncia della decadenza della cortesia; Alegret si dimostra per contenuto e stile diretto allievo di MARCABRU.Nel periodo di attività poetica dei discepoli di MARCABRU si colloca all’inizio di quella corrente stilistica chiamata dagli stessi trovatori : TROBAR CLUS O TROBAR ESCUR: ‘’poetare chiuso o oscuro’’ opponendolo allo stile tradizionale :TROBAR LEU O TROBAR PLAN: ‘’poetare leggero o piano’’.Il poetare oscuro è caratterizzato da rime ricercate, parole rare in rima che rendono la comprensione difficili e di conseguenza accessibili ad un pubblico di intenditori.Ma il concetto di elite dei poeti ‘’oscuri’’ non è più definito dal punto di vista morale ma unicamente da quello estetico: con la loro concezione aristocratico dell’arte questi poeti potevano ricollegarsi a Guglielmo 9 e a Rudel.Marcabru offriva loro gli strumenti metrici e stilistici ‘’ preziosi’’ che tolti dal contesto funzionale di una dottrina poetica moralmente fondata.

Piere d’AVERNA è il primo poeta dello stile oscuro a noi noto, e in alcune canzoni si esprime riguardo il trobar clus inoltre è teso a caratterizzare un’esperienza d’amore personale con il quale si distacca dal consueto servizio d’amore.Il nuovo ideale d’amore cortese è: l’amore per l’amore, interiorizzato e liberato da ogni scopo, amore di cui il poeta ha esperienza diretta. Non solo utilizza lo stile oscuro ma utilizza anche quello leggero, sempre a seconda dell’argomento e a seconda del pubblico a cui si indirizza.Lui stesso si definisce ‘’ maestro di tutti’’ nella satira sui poeti, l’elogio che Piere fa di se stesso e della sua teoria letteraria avrebbe fatto avanzare a BERNART MART un’obiezione:

1. Piere sarebbe inadatto a canzoni secolari, quindi anche cortesi2. La presunzione sarebbe peccato davanti a dio e una non cortesia davanti la società.

Peire ha il concetto di ENTIER come completezza artistica della canzone raggiungibile attraverso la congruenza dell’argomento e dello stile.Peire e BERNART MART concordano su un punto essenziale: se l’uno parla ‘’del bello’’ dell’opera d’arte e l’altro definisce la completezza estetica dell’arte, allora entrambi si rivelano fautori di una estetica letteraria.

Riguardo alla questione dello stile c’è un'altra contrapposizione importante, quella tra RAIMBAUT D’AURENGA e GIRAUT DE BRONELH; il culmine del loro contrasto avvenne nel 1170.RAIMBAUT formula la sua concezione aristocratica dell’arte e Giraut obietta con la riflessine che ogni trovatore desiderebbe essere conosciuto e amato da una cerchia di ascoltatori più ampia possibile appunto realizzabili solo se le canzoni sono facilmente comprensibili e immediate.RAIMBAUT si cura solo del giudizio degli intenditori e non importa della diffusione della canzone; come fautore dello stile oscuro, misura la qualità artistica della canzone in relazione al suo grado di difficoltà, sottolineando che una canzone oscura e perciò bella è destinata solo ad un pubblico d’elite.Quindi le canzoni nel TROBAR LEU non richiedono un pubblico artisticamente interessato e così rischiano di essere storpiate da cattivi interpreti.GIRAUT vorrebbe essere compreso da tutti, perciò sperimenta sia il ‘’ CLUS’’ che il ‘’LEU’’ e proprio le rime semplici garantirebbero una corretta esecuzione.Lo stesso RAIMBAUT abbandonerà gradualmente lo stile oscuro a favore di un’altra teoria stilistica; essa risulta dalla sua tecnica stilistica e dalla sua argomentazione contenuta in un vers, in una chansoneta e in una chason negli anni 1136 -1165.L’artista considera questo stile una continuazione del TROBAR CLUS e dall’ascoltatore come continuazione del TROBAR LEU poiché unisce i vantaggi dei due stili in un’unità organica.CAR è il nuovo programma stilistico di RAIMBAUT ( le artificiose canzoni di piere VIDAL e la bizzarra sestina di ARNAUT sono esempi di questo stile). * in precedenza Raimbaut utilizzo CAR riferendosi alla qualità metrica. Nel 13 sec Raimon de Miraval liquida il CLUS come una corrente stilistica incompatibile con il prestigio e l’interesse del trovatore.CAPITOLO 7 LO STILE DEL CANTO CORTESE

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L’elemento costante del canto cortese è la descrizione della bellezza della donna che ha lo scopo di lodare la dama di cui si canta.Per far ciò si ricorre ad espressioni superlative o ad paragoni, e numerazione delle singole parti del corpo ( procedendo dall’altro verso il basso).La descrizione può essere espressa in maniera concisa o ampia, può essere inserita nella seconda o in un'altra strofa; paragoni con colori solitamente espressi in forma di comparativi, confronti con personaggi letterari, metafora allegorica.

BERNART DE BORN tratteggia l’immagine ideale della bellezza femminile mettendo insieme singole caratteristiche che contraddistinguono una serie di dame che esistono: enumerazione di caratteristiche non corrisponde all’inventario tradizionale.Lo stesso autore paragona la dama ad un coniglio; BERNARD DE VENTADORN paragona la nudità femminile alla neve bianca Il desideri erotico si osserva quando si menzionano la bocca e gli occhi: bocca rossa e ridente, il cui bacio il poeta ha provato e bramato, e gli occhi belli i cui dolci sguardi hanno fatto nascere l’amore.Gli occhi sono mensionati spesso ma il loro colore mai; inoltre il trovatore non presta alcuna attenzione alla sua fisionomia o all’abbigliamento.Il contatto attraverso il dialogo,accettazione del regalo e la consegna della poesia vengono introdotte nella poesia come rappresentazione di un desiderio. Il tono sensuale del desiderio amoroso è dimostrato dal fatto che tra le rappresentazioni del desiderio, il godimento amoroso che la dama potrebbe offrire al poeta viene evocato poco, come ricompensa del servizio amoroso.La presenza della dama non è indispensabile perché nasca l’amore: G.RUDEL che aveva trovato in Guglielmo la trasformazione del motivo dell’amore lontano lo ha assunto come tema principale della sua poesia.

* Distanza spaziale tra dama e poeta non è solo distanza sociale, ma la dama è antologicamente superiore al poeta.

Il congedo della dama non è altro che separazione definitiva in quanto interruzione dal servizio d’amore.Esistono 2 tipi di canzone di addio:

1. Canzone d’addio vera e propria (CONJAT) : invettiva contro la donna.2. Invettiva seguita da una lode per un'altra dama.

La parola AMOR è di GENERE FEMMINILE : la personificazione di amor viene descritta come una potenza femminile.

Guglielmo DOMNA e AMOR li rappresenta come un tutt’uno.

MARCABRU nella descrizione del luogo allegorico in cui sarebbe nato AMOR, si ispira alla tradizione biblica e al simbolismo mariano.

GIRAURT DE CALONSO oltra a fare una differenzazione di gradi dell’amore( amore per dio, per la donna, per il prossimo)Fa un allegoria dell’amore , legata alla tradizione latina: amor e dominatrice incontrastata, alla sua corte non esiste nessun diritto, porta una corona d’oro e le sue armi ( lancia d’acciaio,frecce d’oro,armi in piombo), non mancano mai il loro bersaglio.Il suo palazzo il cui ingresso è vietato a chi non è cortese ed educato ha 5 porte e 4 giardini.

Nel 1280 GIRAUT RIQUIER interpreta i 4 giardini come i 4 doveri dell’amante : ONRANCELARSERVIRSUFRIRE le 5 porte ai tradizionali QUNQUE GRADUS ( 1° incontro- corteggiamento- servizio d’amore- bacia- amplesso).

Un anonimo trovatore, senza riferimento all’allegoria, distingue i 4 gradi dell’amore:1 FENHEDOR : non osa ancora rivolger alla dama

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2 PREGADOR : confessa il suo amore3 ENTENDEDOR: riceve il pegno d’amore4 DRUT : bacia la dama e giace con lei

Riguardo al rapporto io-dama-laugenzir si è arrivati persino a sviluppare un sottogenere: ESCONDIG (giustificazione) – si ha un solo esempio del genere, la canzone è di Bernard de Born.

Nel periodo tardo si da poca attenzione al lauzegir, al centro del canto cortese sta la rappresentazione del suo mondo dei sentimenti, il ritratto degli stati d’animo, amore personale.

Amore determinato dalla distanza tra l’io e la dama, dal quale scaturisce il sentimento della nostalgia: oscilla tra gioia e tormento e porta con se la rinuncia.Molte sono le raffigurazioni della rinuncia: prigionia, pesce adescato, morte nelle fiamme.

BERNART DE VENTADORN afferma ‘’chi cerca senso nell’amore, non ha ne senno né misura’’- senno e misura definiscono tradizionalmente che qui appare incompatibile con l’amore; lui stesso si pone come esempio.La meditazione sull’amore però può contenere anche motivi gioiosi poiché la sottomissione può essere vissuta con gioia. La gioia e la forza che risolve la tensione tra amore in cortesia e riduce l’amante nella società; la gioia della primavera è per lo più in sintonia con l’umore dell’io , spesso gli serve come elemento di contrasto ( come l’inverno).

CAPITOLO 8 ASPETTI DELLA STORIA DEI GENERI LETTERARI

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CANTO CORTESE e CANTO SIRVENTESE rappresentano la parte più consistente del corpus trobadorico.La tradizione manoscritta ci tramanda che i trovatori hanno prediletto in modo particolare il canto cortese curandone anche l’aspetto formale.Negli anni 1170 si assiste alla formazione di un sistema lirico dei generi che comprende generi tradizionali e generi nuovi, al centro c’è il canto cortese al quale fanno riferimento tutti gli altri generi: la canzone determina la fisionomia di tutti gli altri generi.Il canto cortese, prima del 1170, viene chiamato VERS o PLANH; la denominazione come canzone è il risultato di uno sviluppo storico dei generi. Il canto cortese diventa, con Marcabru, la canzone di lode delle virtù cortesi ma accanto ad essa si colloca la poesia di censura contro gli avversari della dottrina cortese dell’amore e della virtù.Il canto cortese sarà chiamato CANSO e per le diverse varietà di poesia di censura si afferma il termine SIRVENTES: originariamente indicava la canzone di elogio e di scherno del giullare al ‘’servizio’’ poi in generale indicò la canzone di critica.Questo genere venne strutturato stilisticamente e metricamente sul modello della CANSO, riferendosi anche alla canzone di censura morale e politica.Nel 12 secolo è presente un genere misto SIRVENTES – CANSO il quale si conserva fino a metà del secolo successivo: tale fusione però fa risaltare la separazione tra ‘’canzone pura’’ e ‘’sirventes puro’’ più nettamente, sicché da allora in poi diventeranno i generi principali della lirica provenzale.

Il SIRVENTESE, che in Bertran de Born è un genere dalle tinte forti, conserva soprattutto durante la crociata contro gli albigensi, un preciso profilo politico e cronachistico.La canzone che ora si limita al tema dell’amore vero e proprio, dapprima produce opere convincenti ma nel corso del 13 secolo, in netto contrasto con la vivacità del SIRVENTESE, perde la sua varietà di stili e di motivi, a poco a poco verrà celebrato sempre più come amore casto.La canzone di disputa viene assimilata formalmente nella CANSO: dispute dialogate tra due poeti nello stesso componimento compaiono nella lirica provenzale nel corso della seconda generazione. Esse si ricollegano alla tradizione dei giullari e al tempo stesso a forme di giochi di società.Il primo esempio di dibattito letterario è tra UC CATOLA e MARCABRU che alterandosi di strofa in strofa discutono sulle opposte concezioni d’amore.Intorno al 1170 la poesia di dibattito sembra consolidarsi nel genere della TENSONE (TENSO) : strutture e numero delle strofe sono quelle della canzone mentre lo schema delle rime è di solito preso in prestito per facilitare l’improvvisazione.I temi del dialogo: esperienza d’amore e argomenti letterari, questioni politiche e problemi personali. La tensone verrà coltivata fino alla fine del 13 secolo.

Intorno al 1180 nasce il tipo particolare del PARTIMEN, detto anche JOC PARTIT e ,genericamente,TENSO: un trovatore sottopone una controversia al suo interlocutore, che può scegliere la tesi da sostenere e il poeta che ha posto la questione deve sostenere la tesi opposta.La controversia non viene risolta in maniera definitiva nella poesia stessa, ma viene proposta nelle tornadas ad un giudice per la risoluzione.Nonostante l’analogia strutturale con la procedura legale contemporanea e il rituale scolastico della disputa si tratta di aggettivare i paradossi della dottrina dell’amore che la canzone descrive nella prospettiva di esperienza soggettiva, senza tuttavia risolverli, ma lasciandoli in equilibrio tra il sic et non.TEMI: problema della casistica amorosa e a volte problemi generali; molto spesso sono posti in maniera parodica e in nessuno degli oltre 130 PARTIMEN si discute dello stesso problema.

* In contemporanea si sviluppa la COBLAS ESPARSAS (‘’ discussione o corrispondenze in strofe isolate’’); ha tono giullaresco – satirico e il tema è molto spesso la poesia stessa.Considerato una delle promesse più importanti alla nascita del sonetto siciliano è stato anche il genere prediletto fino al periodo più tardo (ci sono pervenute 500 coblas esparse).Non appartengono al gnenere del SIRVANTESE : rassegne satiriche dei poeti e poesia- vanteria (gap)

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Ci sono due generi che sono stati rappresentati nei 200 anni di poesia d’arte provenzale: PASTORELLA E ALBA: risalgono al periodo precortese

Costruzione strofica semplice La donne compare come amante Amore dell’uomo viene esaudito

Con i temi si pongono in netto contrasto con il canto cortese in quanto l’amore assume la funzione di compensazione edi correzzione dell’ideale rigoroso del fin amor.

PASTORELLA : rappresenta l’incontro all’aperto tra il cavaliere e una pastora.La figura principale ha dato il nome al genere e questa non appartiene a un ceto elevato ma è una fanciulla del popolo.L’incontro tra il cavaliere e la fanciulla è l’incontro tra ceti sociali.Motivi portanti:

dialogo- seduzionedeflorazioneun donoseparazione

Il miglior esempio di questo genere è il ciclo di Pastorelle di GIRAUT RIQUIER che fa incontrare il suo cavaliere 6 volte con la stessa pastorella

ALBA: il tema del genere è la separazione degli amanti al mattino; il terzo personaggio è il guardiano che esorta gli amanti a separarsi. Amore per la donna sposata che la canzone celebra come desiderio inappagabile viene rappresentato nell’alba come esaudito.Linguaggio, sentimenti sono del genere cortese.Variante del genere è alba religiosa, il cui linguaggio simbolico deriva dall’inno tradizionale del mattino e serve da contrapposizione all’alba secolare e cortese.

CAPITOLO 9 VIDAS E RAZOS

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VIDAS: biografia dei trovatoriRAZOS : commenti alle singole canzoni

I 4 codici più antichi del 13 secolo contengono la maggior parte delle VIDAS e due di essi anche le RAZOS; quelli più recenti contengono la maggior parte sia delle razos e sia diverse vidas.

Inoltre nei codici più antichi essi precedono le canzoni alle quali si riferiscono per il contenuto, mentre in quelli più recenti formano un gruppo a parte collocate per lo più all’inizio del manoscritto.

VIDAS E RAZOS sono destinate alla recitazione, come le stesse canzoni: sono e servono per l’introduzione alle canzoni.Questa prassi è testimoniata dal redattore della vida di Guillem del la Tor che racconta che Guillem presentava al suo pubblico dei commenti che erano più lunghi delle canzoni recitate da lui.Per entrambi i testi in prosa si doveva partire dallo stesso materiale e che entrambi siano funzionalmente connessi si evince dalla situazione del giullare davanti al pubblico, al quale vuole dare informazioni di carattere biografico sia con osservazioni sulle circostanze nelle quali è stata composta una determinata canzone sia nel caso in cui questo non fossero note con notizie generali sulla vita del trovatore in questione.Nel primo quarto del 13 secolo la lettura di RAZOS e VIDAS divenne abituale non solo in italia ma anche nella francia meridionale.Il motivo della scrittura di tali testi,rifacendosi ai commentatori e ai biografi latini, sta nel voler mantenere vivo il ricordo dei grandi poeti e di conservare il patrimonio rappresentato da testi divenuti in qualche modo ‘’classici’’.Ciò presuppone nei poeti di professione e nel pubblico la coscienza di non appartenere più allo splendore della grande poesia cortese, che era finita con la morte o il ritiro dal mondo di un Giraut de Bornhel, di un Bernart de Born o di un Folquet de Marselha.Nello stesso contesto è l’interesse colto per i trovatori : la prima grammatica della lingua dei trovatori risale agli inizi del 13 secolo redatta da Raimond Vidal. Esso osserva che per molti ascoltatori del suo tempo la lingua delle canzoni dei trovatori è a stento ancora accessibile, così dai commeni alle canzoni possiamo dedurre che il linguaggio simbolico delle canzoni diventa sempre più estraneo: il discorso metaforico viene interpretato alla lettera, la finzione letteraria viene considerata realtà vissuta.

È interessante notare che l’autore della razo non ricava le sue informazioni esclusivamente dal testo della canzone.Il commentatore non coglie più determinate sfumature stilistiche dell’elogio della dama. Non nota né il tono burlesco, né l’ingegnosa variazione di una formula molto diffusa, che si incontra già in Guglielmo .L’autore rivela una notevole perizia nel ricostruire queste vicende: sulla base di diverse canzoni costruisce il contesto di una vicenda, la storia d’amore ricca di vicissitudini tra il poeta e la sua dama, e descrive fasi di questa storia in 4 razos collegate tra loro da rinvii incrociati. Non sembra che ne sappia molto del senso e della funzione del servizio cortese dell’amore.Le notizie contenute nelle razos e nelle vidas, indipendentemente dalla loro lunghezza, derivano da un lato dagli stessi testi delle canzoni, dall’altro da fonti scritte o orali, in cui si mescolano in modo vario fatti storici e elementari di fantasia.La falsità del trovatore degli epigoni è messa in netto contrasto con la sincerità del buon tempo antico.Ora comprendiamo come la costruzione ingenua di storie d’amore in base alle canzoni dei trovatori classici, di cui si da per scontato che esse siano vere, rappresenti un modo per idealizzare la cultura cortese ormai passata.In quell’epoca si pensava amore e virtù cortesi come realtà vive. Il trovatore si esprimeva con il linguaggio del suo cuore. Si innamorava di una dama tanto bella quanto virtuosa, che molto spesso era la moglie del suo signore o i cui pregi conosceva solo per sentito dire.Nel periodo classico amore e poesia del trovatore erano solidamente integrati nella vita cortese.Gli autori delle razos e delle vidas non lasciano alcun dubbio su come funzioni, dal loro punto di vista la società cortese ideale, che essi vedono realizzata nel passato: la dama deve preferire il corteggiamento del trovatore a quello del grande nobile; il trovatore ama sinceramente , ma senza sperare in un esaudimento; il mecenate risplende per la sua liberalità e la promozione che da alla poesia.

La connessione tra vicenda narrata e canzoni tramandate è molto stretta nel caso della vida di rudel .

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FUNZIONE DIDATTICO PRESCRITTIVA1. PACTUS LEGIS SALICAE e LEX SALICA: corpus di leggi merovinge, unico testo di 2 livelli di lingua, inoltre

possiede la parodia della stessa che imita la struttura.

2. ISCRIZIONE DELLA BASILICA DI SAN MARCO A ROMA: iscrizione incisa su un pozzo parte centrale presenta i ritmi e moduli del parlato ‘’ VENITE BEVITE ‘’: riprende una fonte biblica.

3. VITA DEL PASSIO LEUDEGARIT: scritte per esaltare le gesta di un santo vescovo di origine Burgunda.Dallo stile oscuro, è stata la fonte diretta di un poemetto volgare in versi ( uno dei più antichi testi francesi giunti fino a noi).

4. LE GLOSSE DI REICHENAU E QUELLE DI MONZA: le prime sono una lunghissima liste di vocaboli latini classici, tratti dalla vulgata della bibbia, spiegati in latino contemporaneo.Quelle di monza sono una breve lista di termini o espressioni latino-volgari riferibili ad un’ambiente italiano- settentrionale affiancati dai corrispettivi greco-bizantini in uso nell’italia meridionale.

FUNZIONE TESTIMONIALE

1. LA CANTILENA DI SAN FARONE : due frammenti di una canzone su re Aotario 2 e narra la guerra tra il re e i sassoni

2. VITA RITMICA DI SAN ZENO: strofette formate ciascuna da 3 versi lunghi 3. LAUDES REGIAE : una serie di acclamazioni, formulari in onore di papa Adriano Carlo Magno riprende formule

di omaggio appartenenti ad un livello linguistico basso.4. INDOVINELLO VERONESE : in volgare veneto-friulano (non ha l’articolo determinativo); mano che scrive

=aratro.5. BREVE DE INQUISITIONE: si tratta di un indagine promossa dal re longobardo Liutprando, per stabilire la

veridicità dell’accusa mosse dal vescovo di Arezzo e quello di Siena circa un’occupazione abusiva di chiese situate nelle diocesi aretine

TESTIMONIANZA DEL VOLGARE IN FRANCESE

1. GIURAMENTI DI STRASBURGO2. SERMON SU GIONA : tema ‘’ il libro di giona’’, applicazione da manuale della delibera del concilio di Tours, è

rivolta ai chierici, mescola il francese a parola e frasi latine3. BENEDIZIONI DI CLERMONT- FERRAND: 2 formule, la prima parla della tumefazione di un bambino, la seconda

le presunte tappe dell’abbandono da parte della malattia del corpo del bambino.4. LA PASSIONE DI AUGUSBURG: poemetto che allude alla passione di Cristo, è diviso in 6 unità metriche, 2 si

ripetono identiche in 3° e 6° posizione.5. ALBA BILINGUE DI FLEURY6. MS 1139: codice miscellaneo, contiene letteratura religiosa, tropi ecc. Fanno parte di questo ‘’IN hoc anni

circulo’’: testo volgare con strofe quasi identiche alle strofe del testo latino preesistente. 7. SPONSUS: dramma liturgico delle 10 vergini8. LIEBESSTROPHEN : più antica attestazione concreta dell’esistenza della lirica volgare romanza, poemetto in cui

tematiche tradizionali si rivestono di garbate forme clericali ormai precortesi.9. L’amore è di tipo sensuale libero da condizionamenti sociali o religiosi.

10. S. EULALIA (880 DC) 30 versi in lingua gallo-romanza : è un protofrancese antico. Rimati assonati tra loro.