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La lingua e il testo 1. IL TESTO E I SUOI CARATTERI L'insegna di un negozio e un volantino pubblicitario, un articolo di giornale e un libro sono «oggetti» molto diversi tra loro, eppure c'è qualcosa che li accomuna: sono tutti dei testi. E allora, che cos'è un testo? La parola deriva dal latino textus che vuoI dire «tessuto», «intreccio». Un tessuto, un tappeto, un maglione sono il risultato di un fitto intreccio di fili realizzato secondo tecniche precise. Allo stesso modo un testo è un insieme di parole, scritte o orali, organizzate tra loro secondo le regole di una determinata lingua con lo scopo di comunicare qualcosa. Le caratteristiche fondamentali del testo sono quattro: intenzionalità, completezza, coerenza e coesione. Per capire meglio esaminiamo la lettera che segue: Caro Marco, ho ricevuto la tua lettera e sono in pensiero per la salute di nostro padre, anche se, a quanto tu mi dici, il medico sembra essere ottimista. Tornerò al più presto a casa, ma, poiché la macchina si è rotta, verrò in aereo. Se puoi, vieni a prendermi all'aeroporto. A presto Luigi Caro Marco, ho ricevuto la tua lettera e sono in pensiero per la salute di nostro padre, anche se tu mi dai poche speranze. Tornerò al più presto a casa,ma, poiché la macchina si è rotta, per venire prenderò l'autostrada del sole. A presto Luigi INTENZIONALITÀ. Innanzi tutto un testo si può dire veramente tale quando tutta la «materia» che lo costituisce realizza un progetto e risponde a uno scopo (intenzionalità), Prendiamo in considerazione la prima lettera. È facile individuare lo scopo per cui è stata scritta: Luigi vuole informare Marco della sua decisione di tornare al più presto a casa per la malattia del padre. Questo scopo è stato raggiunto mediante la pianificazione delle informazioni che sono organizzate in modo da mettere in evidenza il tema centrale, cioè la decisione di Luigi di tornare a casa, a cui tutti gli altri sono subordinati. Proviamo a schematizzare il testo distinguendo i diversi temi: Tema centrale A Decisione di Luigi di tornare a casa Tema B Causa della decisione Tema C Impossibilità di tornare in auto Tema D Scelta di tornare in aereo Tema E Richiesta di essere in aeroporto Come si può notare, la schematizzazione consente di estrarre dal testo il progetto in base al quale esso è stato costruito, la mappa delle idee che l’autore si è formato in testa prima di accingersi a scrivere. COMPLETEZZA. Notiamo poi che la lettera fornisce tutte le informazioni che l'emittente ha ritenuto di dare per raggiungere un certo scopo e che il ricevente si aspetta in quel determinato contesto. La seconda caratteristica di un testo è dunque la completezza. COERENZA. Confrontiamo ora la prima lettera con la seconda. È evidente che in

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La lingua e il testo

1. IL TESTO E I SUOI CARATTERI

L'insegna di un negozio e un volantino pubblicitario, un articolo di giornale e un libro sono «oggetti» molto diversi tra loro, eppure c'è qualcosa che li accomuna: sono tutti dei testi. E allora, che cos'è un testo?La parola deriva dal latino textus che vuoI dire «tessuto», «intreccio». Un tessuto, un tappeto, un maglione sono il risultato di un fitto intreccio di fili realizzato secondo tecniche precise. Allo stesso modo un testo è un insieme di parole, scritte o orali, organizzate tra loro secondo le regole di una determinata lingua con lo scopo di comunicare qualcosa. Le caratteristiche fondamentali del testo sono quattro: intenzionalità, completezza, coerenza e coesione. Per capire meglio esaminiamo la lettera che segue:

Caro Marco, ho ricevuto la tua lettera e sono in pensiero per la salute di nostro padre, anche se, a quanto tu mi dici, il medico sembra essere ottimista. Tornerò al più presto a casa, ma, poiché la macchina si è rotta, verrò in aereo. Se puoi, vieni a prendermi all'aeroporto. A presto Luigi

Caro Marco, ho ricevuto la tua lettera e sono in pensiero per la salute di nostro padre, anche se tu mi dai poche speranze. Tornerò al più presto a casa,ma, poiché la macchina si è rotta, per venire prenderò l'autostrada del sole. A presto Luigi

INTENZIONALITÀ. Innanzi tutto un testo si può dire veramente tale quando tutta la «materia» che lo costituisce realizza un progetto e risponde a uno scopo (intenzionalità), Prendiamo in considerazione la prima lettera. È facile individuare lo scopo per cui è stata scritta: Luigi vuole informare Marco della sua decisione di tornare al più presto a casa per la malattia del padre. Questo scopo è stato raggiunto mediante la pianificazione delle informazioni che sono organizzate in modo da mettere in evidenza il tema centrale, cioè la decisione di Luigi di tornare a casa, a cui tutti gli altri sono subordinati. Proviamo a schematizzare il testo distinguendo i diversi temi:

Tema centrale A Decisione di Luigi di tornare a casa

Tema BCausa della decisione

Tema C Impossibilità

di tornare in auto

Tema D Scelta

di tornare in aereo

Tema ERichiesta di essere

in aeroportoCome si può notare, la schematizzazione consente di estrarre dal testo il progetto in base al quale esso è stato costruito, la mappa delle idee che l’autore si è formato in testa prima di accingersi a scrivere.

COMPLETEZZA. Notiamo poi che la lettera fornisce tutte le informazioni che l'emittente ha ritenuto di dare per raggiungere un certo scopo e che il ricevente si aspetta in quel determinato contesto. La seconda caratteristica di un testo è dunque la completezza.

COERENZA. Confrontiamo ora la prima lettera con la seconda. È evidente che in quest’ultima lettera c'è qualcosa che non va: manca infatti la coerenza logica (ossia l’organizzazione logica dei suoi contenuti). Sono in pensiero per la salute di nostro padre, anche se tu mi dai poche speranze è un'affermazione incoerente. La presenza della congiunzione “anche se” presuppone infatti che si parli di un evento che ostacola o limita quanto è stato detto prima: dopo l'anche se ci aspetteremmo una notizia positiva. Anche l'informazione successiva è incoerente. Infatti l'emittente dice: poiché la macchina si è rotta, per venire prenderò l'autostrada del sole. Come potrà prendere l'autostrada se non può servirsi della macchina? Il messaggio, dunque, pur essendo il frutto di una pianificazione e pur contenendo tutte le informazioni necessarie, non è un testo, perché manca della coerenza logica, che è un requisito fondamentale di un testo.

COESIONE. Anche gli elementi linguistici attraverso i quali questi contenuti vengono espressi devono però essere tra loro ben connessi, secondo le leggi grammaticali e sintattiche della lingua usata. Un insieme di parole che non rispetti le concordanze, i rapporti temporali o in cui congiunzioni e preposizioni non siano usate nel modo appropriato, non è un testo. Un testo insomma deve essere fornito di coerenza per quel che riguarda l'organizzazione dei contenuti e di coesione per quel che riguarda il piano linguistico, ovvero la superficie del testo. Entrambe le parole derivano dal verbo latino cohaere, che vuol dire «unire», «connettere» e quindi rimandano al concetto iniziale di testo come «tessuto», «intreccio» di elementi ben organizzati e collegati tra loro.

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2. INTENZIONALITÀ E COMPLETEZZA

3. LE FORME DELLA COERENZA

Un testo è coerente quando i suoi contenuti sono organizzati in una rete di relazioni logiche, di significati e linguistico-espressive. Non è detto che un argomento possa essere sviluppato in un solo modo: esistono infatti molti diversi modi di presentare il medesimo fatto o la medesima vicenda. Per fare qualche esempio, possiamo segnalare:

un ordine logico un ordine cronologico un ordine psicologico

Più elaborato sarà il testo, più complesso sarà l’ordine di presentazione degli argomenti. Esempio del poema epico.

4. I LEGAMI DELLA COESIONE

Anche un testo coerente sul piano logico spesso non appare compatto, poiché sul piano linguistico non è sufficientemente coeso. I legami che danno coesione, cioè unità e compattezza al testo, sono legami di tipo sintattico, cioè modalità di unione di parole e frasi. Possiamo distinguerli in due grandi gruppi:1. I riferimenti ad altre parti del discorso. Possono essere cataforici o anaforici. I principali riferimenti ad altre

parti del discorso sono:- gli accordi morfologici = concordanza fra le parole- le ripetizioni = ripetizione di parole su cui si vuole puntare l’attenzione- le sostituzioni = sostituzione di parole con sinonimi, iperonimi, iponimi, perifrasi o pronomi- le ellissi = eliminazioni di elementi dati per noti

2. I connettivi logici . Quando costruiamo un testo dobbiamo dare al lettore/ascoltatore indicazioni sul percorso da compiere nella ricostruzione del nostro pensiero; le espressioni che utilizziamo sono dette connettivi logici. I principali sono:- le preposizioni;- le congiunzioniI connettivi logici possono istituire rapporti di:- causa, scopo, conseguenza;- spazio e tempo;- chiarificazione, valutazione, sintesi;- contrasto e antitesi;- riferimento ad altri concetti;

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Esercizi sulla coerenza del testo1. Nei testi seguenti è stato alterato l’ordine delle informazioni; ricostruisci l’ordine corretto per ridare coerenza al testo.Ia) L'invito fu ricambiato e la volpe andò dalla cicogna la

quale le servì il pranzo in un vaso lungo e stretto pieno di un composto tritato dov'essa immergeva il becco saziandosi, mentre la volpe invitata si torceva dalla fame.

b) Si narra che la volpe invitò una volta a pranzo la cicogna e le mise davanti in un largo piatto una broda che la cicogna affamata col suo becco lungo lungo non poteva in alcun modo gustare.

c) Non fate male a nessuno fuor che a colui che vi ha fatto del male.

d) E poiché la volpe leccava inutilmente il collo del vaso , si racconta che l'uccello migratore le abbia parlato così: «Ognuno deve sopportare in santa pace quel che ha fatto patire agli altri.

Esopo, Favole, “La volpe e la cicogna”IIa) A bordo l'esterrefatto pescatore, Sverre Larsen, 78

anni, non ha potuto far altro che sperare nella buona sorte.

b) Una balena di 15 metri ha scambiato una barca da pesca per una possibile compagna e ha cominciato una danza di corteggiamento che, date le misure del cetaceo, ha messo in pericolo l'imbarcazione.

c) «Non avevo mai visto una cosa del genere, e vado in mare da quando ero un ragazzino», ha commentato quando è rientrato in porto a Sunnmore, nella Norvegia occidentale.

d) Dopo essersi così dichiarata, la balena ha poi cominciato a nuotare attorno all'imbarcazione, saltando e tuffandosi in modo da sollevare onde gigantesche e spruzzi.

e) Le prime “avances” della balena, che si è strofinata con intenzioni sensuali alla chiglia, hanno quasi fatto capovolgere la barca, lunga dieci metri.

IIIa) Ma come sanno gli studiosi di percezione visiva, un

oggetto colorato in movimento attira l’attenzione dell’ occhio più di uno fermo.

b) Il fatto che le ruote girino rende meno facile la lettura. c) La pubblicità su ruota, inventata da due giovani

francesi, Laurent Huger e Pascal Soerio, sarà diffusa in tutta Europa nel prossimo autunno.

d) La pubblicità sta progressivamente invadendo ogni spazio pubblico: dai muri ai bordi dei marciapiedi, ai taxi, agli aerei. Il prossimo obiettivo saranno le ruote di autobus e taxi.

Focus n. 88IVa) Lo ha scoperto Gavin Hunt della Massey University,

studiando i corvi della Nuova Caledonia 3b) Ancor più svegli sono i corvi di Tokyo che sanno

sfruttare il passaggio di auto per sbriciolare ghiande e si divertono (per il momento non c'è altra spiegazione) a mettere piccole pietre sui

binari del metrò. Con disappunto dei guidatori che devono rallentare.

c) Fino a pochi anni fa si pensava che l'uso di utensili fosse una prerogativa umana. Poi si è scoperto che anche altri animali (scimpanzé, elefanti} fabbricano strumenti.

d) Questi corvi sanno costruire, lavorando col becco, piccoli rami, eccellenti spilli di legno, con cui poi infilzano insetti nascosti nei buchi degli alberi.

e) Nessuno però pensava che i più raffinati creatori di utensili fossero i corvi.

Va) Perciò, preferendo affrontare il peggio piuttosto che

continuare a tormentarsi, si è decisa a rivolgersi a un investigatore privato, perché tenesse d'occhio per un paio di settimane il presunto traditore.

b) E, purtroppo, un fatto era accertato: egli aveva trascorso molto tempo con una donna non ancora identificata e con lei si era comportato in modo estremamente affettuoso.

c) La signora Helen Dago di Amsterdam era da tempo angustiata dal sospetto che il marito la tradisse.

d) Era successo che l'investigatore aveva incaricato del pedinamento un proprio dipendente, ma aveva dimenticato di dargli la foto.

e) Alla fine l'investigatore le ha presentato un'imponente documentazione su tutti movimenti dell'uomo con orari dettagliati.

f) Dopo aver letto e riletto con grande ansia i numerosi rapporti, la signora ha raggiunto una gioiosa certezza; la donna del mistero era lei stessa in tutti i luoghi dove si era recata in quel periodo col marito.

[da “Spigolature”. Settimana Enigmistica, n 3401] VI a) Ben volentieri, signore - ribatté l'altro - ma

bisognerebbe che voi mi aiutaste, poiché oggi è domenica e sono solo in bottega».

b) Solo allora il fabbro si rese conto della vera identità del suo cliente.

c) Raggiunto il più vicino villaggio egli si rivolse a un fabbro, pregandolo di porre rimedio all'inconveniente, e senza indugio, poiché aveva molta fretta.

d) “Il divertimento che avete procurato all'imperatore vale bene questa cifra!” disse Giuseppe II.

e) Terminato il lavoro, questi chiese un compenso di sei soldi, ma si vide dare sei ducati, una somma rilevantissima.

f) Durante un viaggio in Italia, l'imperatore Giuseppe II d'Austria rimase appiedato a causa della rottura d'una ruota della sua carrozza.

g) Fu così che l’imperatore, rimboccatosi le maniche, azionò il mantice, mentre l’artigiano riparava la ruota.

3. Il testo che segue è un articolo tratto da un settimanale, in esso erroneamente è stato inserito un capoverso che non ha nulla a che fare con il tema principale; individualo ed eliminalo.I mille modi di scoprire il deltaOgnuno può vedere il Delta del Po a suo modo.

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Certo vederlo dall'acqua significa viverlo, perciò oltre ai barconi che portano a visitare le Valli si può scegliere di fare una minicrociera attorno alla foce del maggiore fiume italiano.Varie motonavi partono da Porto Garibaldi, Goro, Gorino e Marina di Ravenna.Ma c'è anche un altro modo più tranquillo di navigare nelle acque interne: è quello di affittare una house-boat, un camper galleggiante dove ci sono cuccette e cucina. Non serve la patente per condurla e la crociera si svolge da Ferrara a Porto Garibaldi...

I viaggi di Repubblica

4. Il testo che segue è un articolo tratto da un settimanale, in esso erroneamente è stato inserito un capoverso che non ha nulla a che fare con il tema principale; individualo ed eliminalo.Una bevanda salva celluleDopo le novità sulla caffeina come farmaco altre novità, di marca nutrizionale, riabilitano il caffè come bevanda.

Una ricerca recentemente condotta dal Dipartimento di ricerca sulla qualità degli alimenti di Losanna ha evidenziato come i polifenoli presenti nella bevanda, l'acido clorogenico e l'acido caffeico, abbiano un forte potere antiossidante e antimutageno.In altre parole, queste sostanze, come altre reperibili nella maggior parte dell'ortofrutta e nell'olio d'oliva, difendono le cellule da quelle modificazioni cellulari che possono precorrere il tumore.

5. Sull'esempio degli esercizi precedenti, usando il computer, si possono realizzare molti "trabocchetti". Ciascuno copi (da un articolo, da un libro, ecc.) un testo, inserendovi un capoverso che non c'entra, in modo che ciò non sia molto evidente, e faccia poi verificare il risultato a un compagno.

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Esercizi sulla coesione del testo1. Nelle frasi che seguono, alcune ripetizioni sono inutili, e vanno modificate altre sono necessarie. Segna in grassetto le frasi nelle quali la ripetizione è necessaria, e spiega perché. Riscrivi le altre frasi eliminando le ripetizioni inutili.Le sigarette contengono nicotina e catrame, perciò fumare sigarette è dannoso alla salute.Le sigarette contengono nicotina e catrame in misura maggiore dei sigari; per questo fumare sigarette è particolarmente nocivo alla salute.Il Po è il più lungo fiume italiano e, con i suoi numerosi affluenti, il Po bagna la Pianura Padana. Il Po sfocia nel mar Adriatico.Gobba a levante, luna calante, gobba a ponente, luna crescente.La luna è un satellite. La luna non brilla di luce propria.È morto il Re, viva il Re [grido con il quale la Corte del Re di Francia salutava la morte di un re e l'avvento al trono del suo erede]Il re di Francia Luigi XIII morì nel 1643,il re di Francia successivo fu Luigi XIV che regnò fino al 1715. il re Luigi XIV fu detto «il re Sole».La Metropolitana è più comoda del tram, ma la fermata della Metropolitana è molto lontana da casa mia.Ai Lapponi piace molto la renna: mangiano bistecche di renna, bollito di renna e frullato di renna.Le zebre hanno olfatto, vista e udito molto acuti; la velocità delle zebre raggiunge i sessanta chilometri all'ora.Per me si va nella città dolente, /Per me si va nell'eterno dolore, /Per me si va tra la perduta gente.(Dante)Alessandria d'Egitto prese il nome da Alessandro Magno; Alessandria, città del Piemonte, fu fondata in onore di papa Alessandro III; Alessandria, in Piemonte, è situata sulla riva destra del Tanaro.

2. Nelle frasi che seguono c'è una ripetizione superflua: riconoscila e sostituisci la parola ripetuta con un sinonimo generale (usa il vocabolario!).Esempio: Viveva come un troglodita in una vecchia spelonca. Aveva ammassato al fondo della spelonca le armi che gli servivano per la caccia: asce, punteruoli, frecce.(spelonca =caverna)1) Era necessario consegnare la cedola all'ingresso. Ma io avevo perso la cedola e non mi hanno fatto entrare. ( __________) 2) È stato radiato dal partito, con una decisione senza precedenti: lo hanno radiato perché aveva corrotto un funzionario statale (__________). 3) Mamma e papà sono in disaccordo sulla scuola alla quale mi devono iscrivere. Ma il lo disaccordo finirà presto, perché io invece ho le idee molto chiare. (_______________ ) 4) Ha voluto bere vino e si è preso una sbornia. In seguito a quella sbornia è stato male tutto il giorno.( _______________ ) 5) Le prime notizie danno per certa la vittoria dei moderati. Ma bisogna aspettare le ultime notizie per essere certi del risultato. ( _______________ ) 6) Mia sorella ha avuto un leggero malessere e non è andata a scuola. Ma perché tutti i malesseri vengono a lei,

e a me non ne capita mai uno? ( ________________ ) 7) Si è trattato di un'autentica prepotenza: io non sopporto le prepotenze. (______________) 8) Gironzolavo in riva al fiume quando vidi un uomo che gironzolava per il bosco con aria molto sospetta. ( __________________ ) 9) Devi espungere quell'errore grossolano; se non lo espungi tutta la frase diventa incom= prensibile. ( ________________ ) 10) Gli ho chiesto espressamente di ritirarsi dalla squadra. Sai, a me piace dire le cose espressamente. ( ____________________ ) 11) Il Preside si rammaricò dell'episodio spiacevole, e anche la Professoressa si rammaricò nei confronti della classe. ( ________________ ) 12) Fare quella gita è troppo dispendioso: pensiamo a qualcosa di meno dispendioso (______________ ) 13) E una persona giusta, oltre che gentile, e io stimo molto le persone giuste. ( _____________________________ )14) Il nostro pallone si è sgonfiato e non capisco come ha fatto a sgonfiarsi così: l'avrà sgonfiato qualcuno della squadra avversaria? ( __________________ ) 15) Dipinge quadri astratti; i suoi sono quadri molto difficili da apprezzare.( _________________)

3. Sostituisci la parola ripetuta con un sinonimo ricavato dal contesto.Esempio: Napoleone nacque in Corsica. I destini della Francia sono legati alle vicende di tanti re, generali, rivoluzionari, ma soprattutto alle straordinarie imprese di Napoleone (Napoleone il Còrso)1) Gianni si è preso una cotta per Lucia, ma alla festa di compleanno di ieri lei ha trattato molto gentilmente amici e nemici, conoscenti e sconosciuti, ma ha ignorato proprio Gianni. (______________ ) 2) Asdrubale era vistosamente claudicante alla gamba sinistra. Su di lui si appuntarono i sospetti dell'ispettore Baffetti, che aveva notato orme disuguali sul terreno fresco del giardino. Asdrubale negò tuttavia con ostinazione. (____________________)3) Tokyo, Londra, New York sono città molto affascinanti, piene di opportunità per chi vuole divertirsi; ma non vivrei volentieri in queste città, perché hanno un ritmo di vita troppo frenetico. (_________________ ) 4) Lassy in una notte di tempesta salvò tre bambini che stavano annegando nel fiume. Lo sceriffo agganciò solennemente al collare di Lassy una medaglia al valore. (_____________) 5) Ho due figli: Corrado - il più grande - e Marco. Lascerò in eredità le piantagioni di caffè a Corrado (____________) e i castelli sulla Loira a Marco. (_______________ ) 6) Luisa mi ha chiesto mille lire, gliele ho date e poi lei ha negato di averle avute in prestito. Raffaella invece è onesta e puntuale. Certamente non impresterò più soldi a Luisa. (______________ ) 7) Virgola ha rubato la carne a zia Giuditta, se l'è divorata e poi si è rifugiata sotto la stufa a leccarsi i baffi. Io ho visto, ma non ho detto nulla alla zia; altrimenti chissà quante botte si sarebbe prese Virgola! ( _________________)

4. Sostituisci le parole ripetute, a seconda dei casi, con un iperonimo o con

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un ipononimo oppure - dove è possibile - con un pronome adatto.1) Ho un forte raffreddore: questa sera prendo un'aspirina e bevo una tazza di latte caldo. Non- ho ancora capito se è più efficace l'aspirina o il latte caldo. (______________ ) 2) Guerra e pace è un bel romanzo di Tolstoj che leggo sempre volentieri, anche se è molto lungo. Preferisco leggere il romanzo Guerra e pace che vedere il film. (____________________) 3 Hai visto il film, ieri sera, in Tv? Io avrei preferito un giallo, ma anche quel film mi è piaciuto. (_____________ ) 4) Mio fratello a quattro anni non ha ancora visto né una gallina né un'anatra né un coniglio. E ’sempre vissuto in città, e qui non ci sono galline, anatre, conigli.(__________________________) 5) Mio zio è andato a pesca con il «Calafuria», ma in alto mare il «Calafuria» ha subito un'avaria, e mio zio è dovuto rientrare senza aver preso niente. ( ______________ ) 6) È vero che i motorini sono veloci, ma sono anche pericolosi: Sandra, con il suo motorino, ha già avuto due incidenti. ( __________________ ) 7) A Berlino non trovavo nessun quotidiano italiano. Poi, per fortuna, ho trovato un'edicola che aveva ancora una copia di un quotidiano. (________________) 8) Giulio studia volentieri matematica e inglese; ma se studia solo matematica e inglese corre il rischio di non essere promosso. ( _____________ ) 9) Ricordi la frutta che abbiamo mangiato nel frutteto di Maria? Ho mangiato più frutta in quel pomeriggio che nel resto della mia vita. (____________________)

5. Ricostruiamo i collegamenti. Nelle seguenti porzioni di testo sono stati eliminati i connettivi (avverbi, locuzioni, espressioni sostitutive o frasi di collegamento) ed elencati, in calce a ogni due brani, in ordine sparso, con altri connettivi che non servono. Completa i testi con i connettivi giusti in modo che risultino coesi.1a Gli ominidi designano una famiglia ancora più ampia del genere homo: essa comprende ………………………… e tutte le specie appartenenti al genere Homo, ………………quelle antenate, cioè quelle dalle quali sono derivare le specie del genere Homo.1b Il termine Homo erectus fu coniato per designare i primi esseri umani ai quali si attribuiva la stazione eretta …………………………….. denominazione rifletteva la scarsità delle conoscenze disponibili all'epoca in cui fu data ……………..prima dell'homo erectus già l'homo habilis e l'australopiteco camminavano su due gambe a differenza delle scimmie. (oltre, infatti, anche, tuttavia, tale, oggi sappiamo che, oggi ignoriamo che)

2a La regione compresa tra Tigri ed Eufrate è il luogo della terra che per primo uscì dal buio della preistoria e, ……………………. alla scrittura, tramandò notizie di popoli e di governanti, denominazioni di divinità e di grandi personaggi.2b La Mesopotamia meridionale fu occupata, ………………….. la metà del IV millennio a.C., da un popolo di origine ignota, i Sumeri ………………… chiamati dal nome che essi davano alla loro terra, Sumeria, che significa terra coltivata.

(benché, grazie, insieme, verso, casi, infatti)

6. Restaurare un testo mancante e imparare a usare i sinonimi. Tra la frase A e la frase C, manca una porzione di testo. Costruiscila in modo che venga ricreata la continuità interrotta tra i diversi significati dati dalle parole della prima e dell'ultima frase. Non preoccuparti se in questa prima fase i testi non risultano corretti.

1) Argomento: Il mio compleannoA Ricordo, avevo solo due anni, che al centro della tavola imbandita c'era una torta maestosa con i bordi gonfi di panna e le candeline accese e...B___________________________________________________________________________________________C Allora mio padre, intervenne e con il suo soffio potente mi aiutò a spegnerle.2) Argomento: Due ore al palaghiaccioA Era tanto che aspettavo un'occasione per poter uscire dall'aula con i miei compagni e fare qualcosa di divertente.B___________________________________________________________________________________________C Erano buffi alcuni dei miei compagni, mentre barcollavano per mantenere l'equilibrio, sui pattini.3) Argomento: Una grande pauraA Cinque anni fa, insieme a una mia amica decidemmo di farci un giro per il paese, tutte e due sullo stesso motorino.B___________________________________________________________________________________________C La mia amica mi aiutò a tirarmi su e mi portò a casa sua per medicarmi, mentre mi diceva di non piangere perchè era tutto finito.4) Argomento: Una fotoA Mi piaceva molto quella vecchia auto di mio nonno.B___________________________________________________________________________________________C Nella foto s’intravede il mio sguardo fiero d'esserle accanto.

7. Rivedi i testi precedenti: può essere che compaiano delle ripetizioni inutili. Eliminale mediante l'uso di sinonimi, pronomi ed espressioni sostitutive. può anche darsi che la punteggiatura sia poco corretta. Riguardala.Segna le tue correzioni con i caratteri rossi. elimina le lettere (A, B, C) che servivano a scomporre i testi in parti. riscrivi i testi cercando di renderli il più possibile coerenti e coesi.

8. Il passo seguente è stato privato di molti connettivi; completalo, inserendo negli spazi il connettivo opportuno, scegliendolo tra quelli elencati alla rinfusa (quindi, per, migliaia d'anni prima, finché, intanto, quindi, di modo che, finché, cioè, lì, già, sicché, fino a,

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ma, come se, poi, in modo da, poi, di recente):Il ragno palombaroSolo ____________ l'uomo ha trovato il sistema di vivere sott'acqua per un tempo indeterminato, e una delle prime tappe verso questa conquista è rappresentata dalla campana pneumatica. ____________, il ragno palombaro sviluppò il proprio sistema ____________ penetrare in quel nuovo mondo che si trovava sotto la superficie dell'acqua. ______________, il ragno è in grado di nuotare perfettamente in immersione, portando il suo equivalente del nostro respiratore, _________________ una bolla d'aria, che tiene sotto l'addome tra le zampe,_____________________ può respirare agevolmente. ________________ questo è un fatto straordinario;________________ il ragno palombaro va anche oltre: si costruisce la casa sott’acqua. una tela a forma di coppa capovolta, saldamente ancorata alla vegetazione acquatica. _______________ intraprende una serie di viaggi in superficie, riportandone ogni volta una bolla d’aria che spinge nella sua tela a cupola _____________ riempirla, _____________ poterci vivere respirando facilmente _____________ fosse sulla terra. Nel periodo della riproduzione mette gli occhi sulla casa di una femmina che gli sembra faccia per lui, e si costruisce una villetta accanto a quella. _______________, forse trovandosi in una disposizione d'animo particolarmente romantica, fabbrica una specie di passaggio segreto che collega la sua abitazione con la dimora della sua bella. ________________ demolisce parte di questo edificio in corrispondenza del passaggio, ________________ le bolle d'aria si frammischiano, e _____________ corteggia la femmina e si accoppia con lei, e i due vivono insieme _______________ le uova da lei deposte si schiudono, e ________________ i piccoli, ciascuno munito della propria bolla d'aria proveniente dalla casa paterna, salgono in superficie, ________________________ iniziano una vita indipendente.

9. Il brano seguente viene presentato in un blocco unico, senza capoversi. Leggilo attentamente e segna dove, a tuo giudizio, iniziano i capoversi (sono in tutto sei):La catena alimentareLa parte più importante del meccanismo è la catena alimentare che è un rapporto che lega tra essi i vari abitatori e componenti dello stagno. Cominciamo dal primo e più importante anello di questa catena, i produttori. I produttori, gli unici che lavorino seriamente nello stagno, sono i vegetali. Le piante verdi, le alghe che, utilizzando solo la luce del sole, l'acqua, l'aria e le sostanze chimiche presenti nel suolo del fondo e nell'acqua, riescono a produrre materia organica vivente, che potrà essere utilizzata da tutti gli altri esseri viventi, essenzialmente animali. Cioè foglie, fusti, radici, dalle canne più grandi alle alghe microscopiche che tingono di verde, in qualche periodo dell'anno, l'acqua dello stagno. E tutti gli altri inquilini della “casa-stagno" vivono alle spalle dei produttori. Sono tanti gli "scrocconi" che approfittano dell'attività dei vegetali, e vengono chiamati, in blocco, consumatori. Ce ne sono di vario tipo, a seconda di come si comportino nei con fronti dei loro

vicini di casa. I consumatori del primo ordine sono quelli che si rivolgono direttamente alla fonte, senza passare per intermediari. Sono gli erbivori, che si nutrono di vegetali che, nello stagno, sono rappresentati dai numerosissimi piccoli crostacei e molluschi, viventi spese delle alghe e delle piante acquatiche. I consumatori del secondo ordine, carnivori o predatori, sono già molti di meno. Ed è logico, visto che si alimentano di quelli del primo ordine. Se fossero in troppi, non ci sarebbe da mangiare per tutti e molti morirebbero di fame. Nel nostro stagno i consumatori del secondo ordine, sono rappresentati da alcuni pesci: le carpe e le tinche, che mangiano insetti acquatici, molluschi, piccoli crostacei. I consumatori del terzo ordine sono carnivori o predatori che si nutrono di carnivori e sono ancora più numerosi: il grande luccio, che si apposta tra le canne in attesa di una carpa più stupida delle altre, e che agisce in omaggio al proverbio che il pesce grosso mangia il piccolo... (da Il salvanatura, F. Motta Editore, Milano)

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I testi pragmatici1. LE TIPOLOGIE TESTUALI

È ovvio che, pur presentando le stesse caratteristiche di fondo, i testi non sono tutti uguali: il modo in cui si combinano al loro interno i diversi elementi linguistici varia a seconda delle intenzioni che di volta in volta l'emittente si propone: descrivere luoghi, situazioni, personaggi;narrare eventi, spiegare idee, dare istruzioni, dimostrare una tesi. Sulla base di questa differenziazione possiamo raggruppare tutti i testi, letterari e non letterari, in otto tipologie: I TESTI ESPRESSIVI esprimono stati d’animo, passioni o sentimenti personali dell’autore. Sono testi espressivi i diari,

le confessioni, le lettere personali, le autobiografie, ecc. I TESTI REGOLATIVI sono quelli che danno ordini, istruzioni, incitano a fare qualcosa. Vi prevalgono pertanto le

formule conative, gli imperativi, i congiuntivi esortativi. Sono testi regolativi le ricette, le leggi, le circolari, le avvertenze, molti volantini e manifesti, i componimenti letterari patriottici e civili ecc.

I TESTI DESCRITTIVI danno una visione d'insieme o dettagliata di persone, situazioni,ambienti, stati d'animo, che vengono delineati nei tratti che li caratterizzano in un determinato momento della loro storia o esistenza. Diciamo pertanto che i testi descrittivi presentano la realtà con visione sincronica (visione di elementi che coesistono nello stesso tempo), privilegiando le componenti spaziali rispetto a quelle temporali. Sono testi descrittivi i bollettini meteorologici, le guide turistiche, i cataloghi delle mostre e dei musei, le descrizioni letterarie di luoghi e personaggi ecc.

I TESTI NARRATIVI presentano lo sviluppo della realtà attraverso il tempo, cioè in visione diacronica. Raccontano una storia, un avvenimento, una serie di eventi, cogliendone le connessioni temporali ed i rapporti di causa ed effetto. Testi narrativi sono gli articoli di cronaca, le novelle, gli aneddoti, i verbali, le fiabe, i romanzi ecc.

I TESTI ESPOSITIVI presentano idee e argomenti, li spiegano, ne mostrano l'organizzazione. Sono testi espositivi i libri scolastici, le enciclopedie, le opere di divulgazione scientifica, i trattati letterari, ma anche i riassunti, le relazioni, i verbali, le cronache, ecc.

I TESTI INTERPRETATIVI guidano alla comprensione di una situazione o di un altro testo in due fasi: 1) spiegando i fatti illustrandone le cause, gli effetti, le relazioni e i significati; 2) esprimendo l’opinione dell’autore in merito a qualcuno o a qualcosa. Sono testi interpretativi i commenti critici, le recensioni di libri o spettacoli, le analisi di opere letterarie, artistiche o musicali, ecc.

I TESTI ARGOMENTATIVI sono quelli in cui l'autore, a partire dalla presentazione di un dato problema e dalla sua analisi, avanza un'ipotesi o sostiene una tesi, mettendo in campo tutti gli elementi utili alla sua argomentazione, di -scutendo e, se necessario, criticando e confutando ipotesi contrarie alla sua. Sono testi argomentativi gli articoli di fondo dei quotidiani, gli scritti d'opinione, le arringhe degli avvocati, i discorsi politici o propagandistici, i sermoni, i saggi su determinati argomenti, ecc.

I TESTI PERSUASIVI suggeriscono o cercano di imporre un certo comportamento. Qualunque testo può essere usato a scopo persuasivo. La pubblicità è l’esempio più significativo di testo persuasivo.

Come è facile intuire un testo non è necessariamente riconducibile a un'unica tipologia testuale; di solito queste coesistono nell'ambito dello stesso scritto. L'esposizione spesso si intreccia con l'argomentazione, la descrizione si affianca alla narrazione, parti narrative si possono trovare anche all'interno di un testo argomentativo e così via. Osserviamo il brano che segue tratto dal racconto di Cesare Pavese, Tra donne sole1

Poi la porta si spalancò, e piano, con molti riguardi, due camici bianchi portarono fuori una barella. Tutti tacquero e fecero largo. Sulla barella era distesa una ragazza - viso gonfio e capelli in disordine - vestita da sera di tulle celeste, senza scarpe. Benché avesse le palpebre e le labbra morte, s'indovinava una smorfia ch'era stata spiritosa. Guardai d'istinto sotto la barella, se gocciava sangue.

Come si può notare, all'interno di un brano prevalentemente narrativo sono inserite delle brevi descrizioni. Anche il passo di Platone che riporta il mito di Theuth racchiude diverse tipologie testuali: la prima sezione, che racconta di Theuth e del suo incontro con Thamus, è narrativa; la seconda, che contiene le argomentazioni dei due personaggi a favore e contro la scrittura, è argomentativa.Si fa rientrare un testo nell'ambito di una determinata tipologia tenendo conto dei caratteri in esso prevalenti e dello scopo dell'autore. È evidente, per esempio, che una novella sarà classificata come testo narrativo anche se ampio spazio è occupato da parti argomentative (come spesso accade nelle novelle di Pirandello) poiché è intenzione dell'emittente raccontare dei fatti presentandoli in visione diacronica e collegandoli tra loro mediante rapporti di causa ed effetto.

1 C. PAVESE, La bella estate, Einaudi, Torino, 1966.

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2. LA PRODUZIONE SCRITTA PER L’ESAME DI STATO

La conoscenza delle diverse tipologie testuali è importante anche ai fini di un corretto svolgimento dei temi assegnati come prima prova all’Esame di Stato, che costituisce la tappa finale del percorso formativo di uno studente delle scuole superiori. Infatti le tipologie testuali previste per questa prova sono diverse:

1) Tipologia A Analisi del testo Testo interpretativo

2) Tipologia B - ambito 1 - ambito 2 - ambito 3 - ambito 4

Redazione di un saggio breve Testo espositivo/interpretativo/argomentativo

Redazione di un articolo di giornale Testo espositivo/interpretativo/argomentativo

3) Tipologia C Tema di argomento storico Testo espositivo

4) Tipologia D Tema di ordine generale Testo argomentativo

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I testi letterari1. LA FUNZIONE POETICA

Abbiamo già visto che in un testo letterario la funzione dominante sarà quella poetica, anche se in esso potranno essere presenti altre funzioni, in particolare la referenziale, l'emotiva, la conativa. Ma quali sono le caratteristiche della funzione poetica? In un messaggio in cui è predominante questa funzione il significato è affidato non tanto all'argomento trattato quanto al modo in cui il messaggio è costruito. Perciò le parole sono importanti non solo e non tanto per i contenuti, ma per il modo in cui vengono organizzate e per le informazioni in più che trasmettono con il loro suono. Nei messaggi di questo tipo l’emittente: sfrutta le componenti ritmiche e musicali della lingua; adopera il codice violando le regole della comunicazione quotidiana al fine di ottenere una maggiore intensità

espressiva e di arricchire il messaggio di più profondi significati o, come si dice con termine tecnico, di altre connotazioni.

Entriamo ora nel dettaglio esaminando alcuni testi.1) Un testo letterario in prosa. Osserviamo il testo che segue, nel quale la funzione dominante è quella poetica che si intreccia con quella emotiva.

Il mio paese: chi se ne ricordava più, o me n'era rimasto uno schiocco di tende strepitose co me vele, e asini in amore e in una figura di quadriglia una ragazza bruna con una rosa. Fu invece un luogo senza remissione, a cominciare dal plotone d'alberi rigidi sul viale della stazione, simili a fucilieri in attesa di un passeggero bendato, fIno agli ossi di case sullo strapiombo marino dove batteva la tramontana2.

Nel brano, che è tratto da un romanzo dello scrittore Gesualdo Bufalino e come si vede è scritto in prosa, l'au tore esprime il contrasto tra il passato e il presente, tra il paese della sua giovinezza, del quale gli sono rimasti nel ricordo frammenti di immagini gioiose, e quello che egli ritrova ritornandovi dopo amare e dolorose esperienze di vita. Per rendere in modo efficace e completo le sue sensazioni lo scrittore ha adoperato ampiamente il linguaggio figurato, si è servito cioè di similitudini (uno schiocco di tende strepitose come vele; a cominciare dal plotone d'alberi rigidi ... simili a fucilieri in attesa) e metafore (schiocco di tende, plotone d'alberi, ossi di case) e ha anche sfruttato le componenti sonore della lingua (schiocco, strep-itose). Il paragone tra le tende gonfiate dal vento e le vele tese sul mare comunica sensazioni di gioia e di vitalità, fa pensare a orizzonti vasti e sconfinati, al desiderio di andare lontano e di immergersi nell'azzurro del cielo e del mare, che è proprio della giovinezza. Il senso di morte e di abbandono è in vece espresso dall'immagine degli alberi rigidi e in fila come un plotone di esecuzione e da quella delle case bianche, polverose, screpolate, che fanno pensare a degli scheletri. Ogni espressione dunque si arricchisce di significati in più, rinvia a qualcos'altro, comunica, oltre a un'immagine, anche una sensazione, uno stato d'animo. 2) Un testo letterario in versi. Osserviamo ora una lirica del poeta Giuseppe Ungaretti:

Sono una creatura

Come questa pietradel San Michelecosì freddacosì duracosì prosciugatacosì refrattariacosì totalmente disanimata

Come questa pietraè il mio piantoche non si vede

La mortesi sconta vivendo3

In questa lirica, il poeta per esprimere il dolore provocato nel suo animo dall'orrore della guerra adopera una similitudine inconsueta: si paragona infatti, lui creatura animata e sensibile, a una pietra e riesce in questo modo a farei comprendere che il suo cuore è talmente impietrito da non riuscire più a sciogliere il dolore nella dolcezza liberatrice del pianto. Sfrutta inoltre le componenti sonore e ritmiche della lingua: le consonanti aspre e doppie (p, tr,fr, dd, tt) trasmettono sensazioni di durezza e di

2 G. BUFALINO, Diceria dell’untore, Sellerio, Palermo, 19813 G. UNGARETTI, Vita d’un uomo, Mondatori, Milano, 1972

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assenza di vita, la ripetizione all'inizio di cinque versi consecutivi della parola così (questa figura retorica si chiama anafora) crea un effetto di doloroso martellamento. Servendosi delle tecniche proprie della funzione poetica l'autore dunque è riuscito a far scaturire da un linguaggio apparentemente povero una pluralità di significati: l’orrore della guerra, il dolore individuale, il contrasto tra la vita e la morte.3) Un testo non letterario. Ma la funzione poetica non è appannaggio esclusivo delle opere appartenenti alla sfera dell'arte; essa è adoperata anche in testi che si propongono scopi diversi da quelli artistici. Ne è un esempio la pubblicità che, come dicevamo sopra, sfrutta ampiamente questo modo particolare di adoperare la lingua. Analizziamo, per rendercene conto, il seguente messaggio pubblicitario:

Il cuore della notte batte al ritmo di Ballantine's

Dinamico e sorprendente. Sensuale e avvolgente.È il gusto intenso di Ballantine's. Morbido come una carezza di seta. L'unico whisky che scalda il cuoredella notte. E lo riempie di una nuova magica vitalità.Ballantine's. Seta scozzese.

Per reclamizzare una marca di whisky l'autore del messaggio si è servito di un linguaggio chiaramente poetico: ha utilizzato delle metafore (Il cuore della notte batte al ritmo di Ballantine's; carezza di seta; L'unico whisky che scalda il cuore della notte); una similitudine (Morbido come una carezza di seta), un'allitterazione (Ballantine's. Seta scozzese) e ha usato aggettivi che solitamente si applicano a un essere umano (dinamico, sorprendente, sensuale) per definire il gusto del liquore. Lo scopo è commerciale, ma le tecniche adoperate farebbero invidia a un vero poeta. Quale allora la differenza fra i due testi letterari, di Bufalino e di Ungaretti, e il messaggio pubblicitario? Se sia negli uni che nell'altro è prevalente la funzione poetica, che cosa distingue l'arte dalla pubblicità? La questione non è di poco conto e richiederebbe un discorso complesso e approfondito. Per semplificarla al massimo, diremo che in un testo letterario le tecniche della funzione poetica sono usate per rendere il linguaggio ricco di significati e piegarlo a esprimere un messaggio profondo e universale; nella pubblicità invece esse vengono sfruttate esclusivamente per colpire l'attenzione del destinatario ma non comunicano alcun significato in più, non aggiungono nulla al senso letterale del discorso. Insomma nel messaggio pubblicitario quando l'emittente dice che il whisky scalda il cuore della notte, non fa altro che adoperare un'espressione più ricercata per esprimere la sua idea che un bicchiere di whisky possa rendere più calda e piacevole una serata. Dietro quelle parole e quell’immagine non c'è nessun altro messaggio.

2. TESTI LETTERARI E TESTI NON LETTERARI

Le distinzioni relative ai diversi tipi di testo che abbiamo delineato nel paragrafo precedente riguardano sia il settore dei testi letterari sia quello dei testi non letterari. È giunto adesso il momento di riflettere sulle loro differenze. È ovvio che qualunque lettore con un minimo di competenza, posto di fronte a un testo, sia in grado di stabilire se si tratta di un articolo di cronaca o di un racconto, di una ricetta di cucina o di una lirica, cioè se quello che ha dinanzi agli occhi è un testo letterario o no. Per compiere questa distinzione non si baserà sicuramente sul contenuto: non esistono infatti argomenti adatti a essere trattati in termini letterari e argomenti esclusi dal campo della letteratura. Basti pensare al poeta triestino Umberto Saba che in alcune sue poesie ha cantato partite dicalcio e calciatori, argomenti ai quali sono solitamente dedicati gli articoli di cronaca spor tiva. Ancora possiamo ritrovare la descrizione di una città o di un paesaggio sia in un romanzo sia in una guida turistica, ma, anche se l'argomento è uguale, diverse saranno le modalità di composizione, gli scopi che gli autori si sono prefissi, gli esiti raggiunti. Un esempio ci aiuterà a capire meglio. I due brani che seguono sono rispettivamente l'avvio dei Promessi sposi di Alessandro Manzoni, il più importante romanzo italiano dell'Ottocento, che si apre con la descrizione del ramo sud-orientale del lago di Corno, e un passo di una guida turistica del Touring Club Italiano che descrive i medesimi luoghi.

Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un'ampia costiera dall'altra parte; e il ponte, che ivi congiunge le due rive, par che renda ancor più sensibile all'occhio questa trasformazione, e segni il punto in cui il lago cessa, e l'Adda ricomincia, per ri-pigliar poi nome di lago dove le rive, allontanandosi di nuovo, lascian l'acqua distendersi e rallentarsi in nuovi golfi e in nuovi seni.

Magnifico bacino prealpino, totalmente lombardo [...]. È, chiamato anche Lario. Le sue acque sono all'altitudine di 199 m; la superficie, è di 146 krn2, la lunghezza di circa 50 km, la larghezza massima di 4,4 km, la profondità di 410 m. Occupa il fondo di una valle scavata dall'antico ghiacciaio dell'Adda e si divide in tre rami: di Colico a nord, di Corno a sud-ovest, di Lecco a sud-est (di quest'ultimo è il paesaggio evocato dal Manzoni in una pagina dei Promessi sposi). Immissario principale è l'Adda, che apporta da nord le acque della Valtellina ed esce all'estremità meridionale del ramo di Lecco.

I due testi, pur trattando lo stesso argomento, sono profondamente diversi per i seguenti aspetti:

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1. Scopo: il romanzo è stato composto per scopi estetici (l'autore, cioè, scrivendo si proponeva di creare un'opera d'arte, qualcosa di bello, che non avesse altro fine se non quello di essere un'opera artisticamente valida); la descrizione contenuta nella guida turistica è stata scritta, invece, per uno scopo pratico (informare l'eventuale viaggiatore sulle caratteristiche geografiche del luogo), contiene pertanto notizie sull'altitudine, la profondità, l'ampiezza del lago, sulle sue origini, sul fiume che lo forma e così via;2. Caratteristiche formali: totalmente diverso è il modo in cui è stato utilizzato e manipolato il linguaggio. Nel testo non letterario, poiché, come si è detto, lo scopo è quello di informare, è stato adoperato un linguaggio neutro, chiaro, preciso, conciso, quasi del tutto privo di accenti emotivi e quindi di opinioni e giudizi personali. Le parole, ol tre a essere comuni e facilmente comprensibili, hanno un significato univoco che non può essere suscettibile di molteplici interpretazioni. La funzione dominante dunque è quella referenziale. Nel passo manzoniano, invece, non possiamo fare a meno di notare la cura minuziosa con la quale l'autore ha scelto e disposto le parole in modo da conferire alla sua prosa un ritmo lento, pacato, scandito dalla disposizione a coppie degli elementi descrittivi: tutto a seni e a golfi; a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli; a ristringersi e a prender corso e figura di fiume; tra un promontorio a destra, e un'ampia costiera dall'altra parte; distendersi e rallentarsi; in nuovi golfie in nuovi seni. È evidente che qui la funzione predominante è quella poetica. Osserva inoltre lo scrittore e saggista Umberto Eco' che la tecnica adoperata da Manzoni nella descrizione è di tipo cinematografico: egli infatti descrive il paesaggio come se lo riprendesse da un aereo che si abbassa lentamente procedendo da nord verso sud. Prima vediamo il ramo sud-orientale del lago di Corno nella sua complessità, quindi lo sguardo si appunta sulle due catene di monti e sulla linea sinuosa delle coste, poi scende lentamente verso il ponte e le due rive che sembrano congiungersi nel punto in cui il lago si restringe trasformandosi in fiume, prima di allargarsi nuovamente. Questo taglio descrittivo, a sua volta, non è casuale né ha uno scopo puramente ornamentale, bensì vuol dire qualcos'altro: più precisamente allude alla concezione cristiana e provvidenziale che Manzoni ha della vita. Lo scrittore lombardo è fermamente convinto che un piano divino regoli le cose del mondo; è per questo che, nel momento in cui dà avvio alla narrazione, privilegia la visione dall'alto. Il paesaggio viene visto con gli occhi di Dio che lo ha creato prima che con quelli degli uomini che lo abitano. Da qui la scelta di un periodare ampio e complesso, che offre al lettore, come in una carrellata cinematografica, una visione vasta e totalizzante del paesaggio. In un testo letterario dunque non solo vengono utilizzate le componenti ritmiche e musicali della lingua e tutti gli artifici espressivi che si allontanano dalla comunicazione ordinaria e naturale, ma le parole si caricano di molteplici sensi, tendono a dire «qualcosa di più» rispetto alloro significato di base, sono cioè, per usare un termine tecnico, polisemiche (che hanno più significati), e ciò grazie al suono e a una sapiente disposizione sulla pagina;3. Tipo di messaggio: la diversa organizzazione formale implica un'altra fondamentale differenza fra il testo letterario e quello non letterario. Il messaggio trasmesso da un testo non letterario non trattiene su di sé l'attenzione del destinatario, ma la proietta immediatamente sulla cosa di cui si parla. Leggendo la descrizione del lago di Corno fornita dalla guida turistica, non ci soffermeremo certamente sulla scelta e sulla disposizione delle parole, ma piuttosto sulle notizie che il testo ci dà. Il messaggio è dunque transitivo, è un mezzo che serve esclusivamente a trasmettere un'informazione. Il messaggio letterario, al contrario, trattiene l'attenzione del destinatario su di sé, sul modo in cui è composto, stimola le capacità interpretative del lettore. In termini tecnici esso viene detto. In termini tecnici esso viene detto autoriflessivo.4. Mondo rappresentato: se riflettiamo sul contenuto del romanzo manzoniano, ci rendiamo conto che, anche se la vicenda è ambientata in un paesaggio reale e in un'epoca storica accuratamente ricostruita, i fatti sono inventati. il testo letterario, infatti, è «finzione» scaturita dalla fantasia, dalla sensibilità dell'autore. Ma questa «funzione» non è del tutto sganciata dalla realtà, al contrario ci permette di giungere a una visione più profonda e completa di noi stessi e del mondo in cui viviamo e di metterne a nudo quegli aspetti che a un'analisi superficiale possono sfuggire. I promessi sposi, ad esempio, attraverso una vicenda inventata, fanno riflettere il lettore sul conflitto tra il Bene e il Male, tra gli umili che sono sempre perseguitati e oppressi e i potenti, sull'azione della Provvidenza che ripara i torti e dà conforto a chi soffre. Il testo non letterario, vicever sa, rappresenta il mondo reale e riferisce fatti realmente accaduti;5. Modalità di lettura: mentre per comprendere un testo non letterario è sufficiente fermarsi al piano denotativo, cioè intendere il significato di base delle parole, quando ci si trova di fronte a un testo letterario questa modalità di lettura, anche se costituisce l'indispensabile punto di partenza per la comprensione del messaggio, si rivela inadeguata. In un testo letterario, come abbiamo osservato sopra, le parole, i suoni, le immagini si caricano di significati in più, esso quindi richiede un'analisi più attenta che giunga al piano connotativo, cioè a quel di più di senso che costituisce il vero messaggio del testo letterario:Volendo schematizzare le differenze fra il testo letterario e quello non letterario, avremo:

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TESTO NON LETTERARIOScopo: praticoLinguaggio: univoco Funzione: referenziale, emotiva, conativa ecc. Messaggio: transitivoMondo rappresentato: reale Lettura: piano denotativo

TESTO LETTERARIOScopo: estetico Linguaggio: polisemico Funzione: poeticaMessaggio: autoriflessivo Mondo rappresentato: fantasticoLettura: piano connotativo

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3. I GENERI LETTERARI

Abbiamo imparato a distinguere i testi in base alla diversa tipologia e alla loro appartenenza o meno all'universo della letteratura. Se però vogliamo classificare con maggior precisione un testo letterario, dobbiamo ricorrere al concetto di genere letterario. Un genere letterario è un raggruppamento di opere omogenee, perché accomunate da una serie di caratteristiche riguardanti le scelte tematiche e stilistiche e le regole di costruzione.Per definire un genere letterario non sono significativi né i temi presi in sé e per sé, che possono essere presenti anche in opere appartenenti a generi diversi, né l'uso di particolari tecniche espressive isolatamente considerate. Quel che lo caratterizza è il rapporto che si instaura tra l'organizzazione tematica e il piano formale.

Per esempio, l'Iliade, l'Odissea, l'Eneide, la Chanson de Roland sono tutte opere appartenenti al genere poema epico. Quel che ci consente di definirle come tali è il fatto che in esse ricorre una serie di elementi comuni che ogni autore ha poi trattato e sviluppato in modo personale, e precisamente:- argomento guerresco;- personaggi eroici;- situazioni ricorrenti: duelli, battaglie, discese agli Inferi, intervento di forze ultraterrene ecc.;- appartenenza alla tipologia dei testi narrativi;- uso del verso;- linguaggio alto e solenne;- uso della tecnica «formulare» (ricorso, cioè, a «formule» più o meno cristallizzate).L'intreccio di questi elementi consente di fissare il modello di quel particolare genere letterario che costituisce il punto di riferimento per tutti coloro che vogliono comporre un'opera dello stesso tipo. Naturalmente queste caratteristiche non vengono fissate teoricamente, ma scaturiscono da un processo di imitazione: una volta che un'opera ha conseguito un grande successo si tende a comporre altri testi simili al modello, mettendo insieme certi contenuti con certe forme.

Tre elementi concorrono, pertanto, a definire il genere letterario:a. un preciso rapporto fra temi e forme espressive, che sia comune a una serie di opere;b. la codificazione delle relazioni, che permette di individuare le caratteristiche costanti e di fissare il modello;c. la conoscenza, comune sia all'emittente sia ai destinatari, dei caratteri del genere letterario. In tal modo il lettore, posto di fronte a un testo che si classifica come appartenente a un certo genere letterario, sa già, almeno nelle linee generali, che cosa troverà nel testo e, proprio in base a tale conoscenza, potrà valutarne l'originalità. Le caratteristiche del genere letterario, però, non vanno considerate come uno schema rigido e immutabile, che condiziona l'emittente, ma piuttosto come un programma costruito su leggi molto generali, nell'ambito del quale egli può operare con una certa libertà, adeguandosi a esse fedelmente, o mutandole in modo originale con l'introduzione di elementi nuovi che, una volta codificati, trasformano, a loro volta, le leggi del genere, il quale tende a modificarsi nel tempo.La prima classificazione dei generi letterari risale al filosofo greco Aristotele, vissuto, nel IV secolo a.C. , il quale ne distingueva solo due: il genere narrativo, comprendente il poema epico, e il genere drammatico, comprendente tragedia e commedia. La teoria dei generi letterari dopo Aristotele, ha subito, nel corso dei secoli, parecchie tra sformazioni, arricchendosi di classificazioni sempre più minuziose e rigorose compiute non dai poeti, ma dai teorici della poesia: retori, critici letterari ecc. I grandi scrittori però hanno spesso violato le regole dei generi letterari o le hanno modificate dall'interno, creando di volta in volta nuovi modelli. Nell'Ottocento, con il sorgere del Romanticismo, il concetto stesso di genere letterario fu messo in discussione e si affermò il principio dell'assoluta libertà dell'artista che non doveva essere soggetto ad alcuna regola esterna. Queste idee, che negavano ogni valore e importanza ai generi letterari, furono fatte proprie e rielaborate in modo personale dal maggior critico letterario italiano del Novecento, Benedetto Croce, e rimasero, pertanto, alla base dell’indirizzo critico (l’estetica di matrice idealistica) dominante nella cultura italiana fino agli anni Sessanta del Novecento.Oggi la codificazione in generi non ha più un rigoroso valore normativo, non condiziona più con le sue leggi le scelte stilistiche degli scrittori, che anzi mescolano talora diversi generi e addirittura fondono insieme prosa e versi, lingua letteraria e lingua quotidiana per raggiungere il massimo grado di espressività e di penetrazione del reale.La conoscenza dei generi letterari è invece indispensabile per il lettore, perché permette di classificare in modo adeguato i testi, di riconoscerne gli elementi costitutivi e dì valutarne le componenti innovative. Per classificare un'opera letteraria bisogna dunque far riferimento al genere letterario a cui essa appartiene. Questo perché un testo non vive isolato nella letteratura, non è frutto esclusivamente dell'ispirazione geniale dell'autore, ma è legato da una fitta rete di relazioni ad altre opere appartenenti allo stesso genere (si parla di intertestualità). Tale rapporto lo rende riconoscibile e al tempo stesso consente di coglierne l'originalità.Chi ha familiarità con il mondo della letteratura sa immediatamente inquadrare un'opera nel genere a cui appartiene. Questa operazione non è però altrettanto semplice e ovvia per uno studente: non sono pochi gli studenti che dopo aver letto un testo non sanno se si tratta di una commedia o di una tragedia, di un poema o di un romanzo.Il campo dei generi letterari è indubbiamente vasto e complesso. Noi qui ci limiteremo a delineare i quattro raggruppamenti fondamentali, ciascuno dei quali al suo interno si distingue in generi contrassegnati da precise convenzioni contenutistiche e formali.

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1. LA SAGGISTICA o letteratura tematica: ne fanno parte tutte quelle opere, in versi o in prosa, nelle quali l'autore affronta problematiche legate a temi morali, sociali o politici, stabilendo un rapporto diretto con i destinatari, identificabili con persone o gruppi ben definiti, allo scopo di persuadere, criticare, educare, fornire insegnamenti o suggerimenti. All'interno della letteratura tematica si possono distinguere i generi esposti nello schema a fianco.

2 LA NARRATIVA: comprende tutti i testi in versi o in prosa che presentano le seguenti caratteristiche: una voce narrante che racconta i fatti; una storia costituita da azioni legate fra loro da rapporti temporali e di causa ed effetto; dei personaggi che agiscono all'interno della vicenda narrata.La storia raccontata prende il nome di fabula, termine latino che significa «narrazione», «racconto», con il quale si indica appunto una vicenda sostenuta da relazioni temporali e causali.I testi narrativi che contengono una storia prendono il nome di testi con fabula. Sono testi narrativi con fabula poemi, romanzi, fiabe, racconti.Se invece le diverse unità tematiche non sono legate da connessioni di causa ed ef fetto e sono disposte in sincronia, cioè sullo stesso piano cronologico, ci troviamo di fronte a testi senza fabula. Sono testi narrativi senza fabula diari, lettere, descrizioni di viaggi ecc. All'interno della narrativa si distinguono i seguenti generi:

1.Testi narrativi in versi

poema

poema epicopoema epico-cavalleresco poema eroicomico

novella in versi

2.Testi narrativi in prosa

la tradizione orale

favolafiabamitoleggenda

novella o racconto

novella d'ambientenovella del terrorenovella comico-satiricanovella psicologicanovella fantasticaracconto di fantascienza racconto poliziesco

romanzo

romanzo d'avventuraromanzo storicoromanzo d'ambienteromanzo sociale romanzo borgheseromanzo filosoficoromanzo d'appendiceromanzo psicologico romanzo autobiografico romanzo fantasticoromanzo epistolare

3. IL TEATRO (o genere drammatico) comprende tutte quelle opere in cui la storia con fabula non è raccontata, ma viene rappresentata dai personaggi che agiscono direttamente sulla scena teatrale, imitando la realtà. La parola dramma deriva infatti dal

1.Testi saggistici in prosa

trattatosaggio editorialeelzeviroorazionearringasermone

2.Testi saggistici in versipoemetto didascalicopoema allegorico-didatticosatira

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verbo greco drào con cui nel dialetto dorico (e dorica sembra essere appunto l'origine delle prime forme teatrali) si esprimeva il concetto di «fare», «agire».Gli elementi costitutivi delle opere drammatiche sono dunque: una storia o fabula; dei personaggi; una scena teatrale in cui i personaggi agiscono.Un testo drammatico, in quanto destinato alla rappresentazione, si realizza a un duplice livello: da una parte è un testo letterario in sé compiuto e tale da poter essere inteso e gustato mediante la lettura, dall'altra trova piena e completa realizzazione nello spettacolo. Se qualunque altro testo letterario, un romanzo, una lirica, pur rivelando a ogni nuova interpretazione sfaccettature diverse, una volta prodotto è immutabile nella sua forma, un'opera teatrale vive in modo unico, effimero e irripetibile a ogni nuova messa in scena.Nell'ambito della letteratura drammatica si distinguono i generi indicati nello schema a fianco.

4. LA LIRICA: comprende opere prevalentemente in versi, ma anche in prosa, che presentano le seguenti caratteristiche: esprimono il mondo interiore, soggettivo:dell'autore che interpreta in chiave personale e individuale anche i dati del mondo

esterno, sia esso umano o naturale; utilizzano al massimo grado gli artifici propri della funzione poetica: l'autore cioè sfrutta le componenti musicali e ritmiche della

lingua; tende ad adoperare il codice linguistico violando le regole della comunicazione quotidiana, al fine di ottenere una mag-giore intensità espressiva e una più stretta. correlazione tra significante e significato; si serve di figure retoriche per creare, attraverso accostamenti inediti e forzature semantiche, immagini nuove e suggestive.

Il componimento lirico nasce pertanto dalla fusione di due elementi: la particolare sensibilità del poeta e la sua competenza tecnica, ovvero la capacità di manipolare le risorse della lingua per esprimere in modo personale e originale le proprie esperienze ed emozioni. A differenza della narrativa, che è prevalentemente orientata verso il mondo esterno e ci dà una rappresentazione oggettiva del reale, nella lirica al centro del componimento è il poeta che filtra il mondo attraverso la sua ottica e la sua sensibilità.Nell'ambito della letteratura lirica si distinguono i generi indicati nello schema a fianco.

1.Testi teatrali fondati sulla parola (o teatro di prosa)

tragedia commedialauda drammatica farsadrammadramma borghese teatro politicoteatro dell'assurdo

2. Testi teatrali fondati sul gesto > mimo

3. Testi teatrali fondati su parola e musica

> melodramma

Testi lirici

lirica propriamente detta lirica amorosalirica elegiacalirica religiosalirica civile o patriotticalirica giocosa o burlesca