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La linea HE propone tre am-plificatori destinati a chi vuole

prestazioni “serie” ad un prezzocontenuto ma senza rinunciare alla ver-satilità e alla possibilità di far crescerel'impianto. L'HE 1D è un compatto mo-nofonico in classe D che, anche se nonraggiunge potenze con il prefisso “k”,non rinuncia a finezze come la sincroniz-zazione degli oscillatori dell'alimentatoree dello stadio di uscita, in modo da otte-nere buoni valori del rapportosegnale/rumore. I modelli HE 2 e HE 4sono invece dei classici amplificatori inCasse AB, il più piccolo dei quali, un duecanali da 70 W RMS, condivide lo stessochâssis del monofonico. Parlando di te-laio, notiamo come la costruzione siaclassica ma con qualche ricercatezza.

La consueta “vasca” in lega leggera, cheriunisce le funzioni di contenitore del-l'elettronica e dissipatore del calore, ap-pare infatti fusa e non ricavata da unestruso tagliato in lunghezze diverse aseconda delle necessità. La tipologia co-struttiva adottata da questi HE imponequindi fusioni diverse a seconda degliapparecchi da produrre; le fusioni inquestione sono poi piuttosto massicce edovrebbero garantire un ottimale smalti-mento del calore anche con alettaturenon molto pronunciate. Dal punto di vi-sta estetico segnaliamo le profonde inci-sioni presenti sulla faccia superiore deltelaio ed il marchio inciso nello spessoredel metallo; il logo HE, illuminato per tra-sparenza, funge da spia di accensione eintervento delle protezioni, che agiscono

su anomalie di funzionamento (cortocir-cuiti, sovratemperature e presenza dicontinua alle uscite) senza limitare l'ero-gazione nel funzionamento normale. Iltelaio principale viene poi chiuso, in bas-so e lungo i due lati corti, da elementi dilamiera fissati con brugole. La finituragenerale in nero opaco è mossa da ter-minali, fissati con due brugole, in mate-riale plastico satinato che hanno anchela funzione di coprire le connessioni dipotenza e di segnale, rigorosamente se-parate e distribuite nei due pannelli dichiusura dello châssis.

La giusta versatilitàQuelle percorse da alte potenze preve-dono morsetti cromati con serraggio a

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Prove

L'organizzazione interna dell'HE 4 è lineare. Sulla destra è posizionato il convertitore DC-DC, con relativi mosfet e doppi diodi, mentre verso il centro troviamo i circuiti dipilotaggio dei dispositivi finali. La schedina a sinistra, vicinissima agli ingressi, ospita i circuiti di preamplificazione ed i filtri di crossover attivi.

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vite e differenziati in base alle correnti ingioco: i morsetti per il positivo di alimen-tazione e la massa sono infatti più grandidi quelli del consenso di accensione edegli altoparlanti. Il pannello viene poicompletato dai due pratici fusibili di tipoautomobilistico che proteggono l'ali-

mentazione. L'attivazione dell'apparec-chio può avvenire anche senza usare ilterminale dedicato: qualora si opti per gliingressi a livello alto - da collegare, cioè,all'uscita altoparlanti di una sorgenteamplificata - un apposito circuito accen-derà infatti automaticamente l'amplifica-

tore non appena “sentirà” un segnale uti-le. Questo tipo d'ingresso ci fa capire co-me questo amplificatore sia orientato an-che al perfezionamento degli impianti diserie, compresi quelli a quattro canali:l' interfacciamento sarà facile perchél'apparecchio dispone di due ingressi

Il pannello degli ingressi presenta connessioni e regolatori disposti in maniera speculare. Gli ingressi per le sorgenti amplificate permettono un facile quanto sostanziale upgradedegli impianti di serie.

Analisi tecnica

A l cospetto dell’HE 4 capovolto e senza veli, si evince lacura nell’ottimizzazione scrupolosa di tutto il progetto,

a partire dal layout del circuito stampato che seppur mono-faccia - ovvero, con il percorso delle piste di rame che ri-siede soltanto sulla superficie inferiore della piastra madre -denota una notevole attenzione nello sbroglio dei percorsi.Difatti l’omogeneità nella distribuzione dei componenti e larazionalità sono ottime, e il risultato che ne segue si esprimein compattezza e ordine, minimizzazione dei percorsi e, lìdove è necessario il passaggio di alte correnti, vi è l’ausiliodi barrette di rame di maggior sezione.Non avendo avuto il tempo di ricavare manualmente loschema elettrico del circuito dell’Hertz HE 4, ci limiteremo avedere gli aspetti più evidenti della parte elettronica del-l’apparecchio.Dunque il survoltore è costituito dal classico modulatore PWMTL494 prodotto dalla Texas Instruments, il quale con le suedue uscite pilota quattro mosfet IRFZ48 che a loro volta pi-lotano i due primari del generoso trasformatore toroidale,avvolto con cavo multifilare.Due doppi diodi ultrafast rettificano la tensione di uscita daltrasformatore e la cedono alle capacità di livellamento, co-stituite da quattro condensatori elettrolitici da 2.200 µF, 35

V; ovviamente la tensione d’uscita è duale ed ammonta a±28 V con alimentazione di batteria a 14,4 V.Possiamo affermare, dopo aver misurato il segnale di pilo-taggio ad onda quadra proveniente dal TL494, che il dutycycle è fisso al 50%, per cui si evince che non avviene unastabilizzazione della tensione per i finali in funzione dellavariazione di quella di batteria; a completare l’insieme, ri-portiamo anche la frequenza di oscillazione, che è di 27kHz.Passiamo ora agli amplificatori audio. Sono quattro, e cia-scuno di loro dispone di una coppia complementare di tran-sistor BJT prodotti dalla nota SanKen (2SA1694 e 2SC4467).Si evidenzia che la realizzazione è completamente a com-ponenti discreti e il circuito, abbastanza semplice, si com-pone di un doppio differenziale simmetrico in ingresso, unostadio di guadagno in tensione, sempre simmetrico, e unDarlington di uscita che culmina con i sopra citati finali San-Ken.Che altro dire? Semplicità, ottimizzazione molto curata edun prezzo estremamente basso ne fanno un prodotto vali-dissimo per un approccio all’hi-fi in auto ponderato, senzafollie. R. Montecchia

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Amplificatore HERTZ HE 4 (matricola 00119031000031)misure

CARATTERISTICA DI CARICO LIMITE IN REGIME IMPULSIVO in stereo ed a ponte

TRITIM 100 IN REGIME IMPULSIVOimpulsi 40 ms, carico 4 ohm resistivo/capacitivo

POTENZA MASSIMA AL CLIPPING IN REGIME IMPULSIVOAlimentazione 14.4 voltin stereo 69,1 + 69,3 W su 4 ohm

108,9 + 108,7 W su 2 ohma ponte (1 canale) 215,5 W su 4 ohm

217,5 W su 2 ohmAlimentazione 11 voltin stereo 37,8 + 37,9 W su 4 ohm

59,7 + 60,2 W su 2 ohma ponte (1 canale) 118,5 W su 4 ohm

158,8 W su 2 ohm

POTENZA MASSIMA AL CLIPPINGin regime continuo. Tutti i canali in funzione. Alim. 14,4 V60,8 + 60,8 W + 60,2 W + 61,0 W su 4 ohm

FATTORE DI SMORZAMENTO su 4 ohm, 1 V RMSa 100 Hz 184; a 1 kHz 175; a 10 kHz 147

RAPPORTO SEGNALE/RUMORE PESATO "A"per sensibilità 1 V 103 dB

RENDIMENTO tutti i canali al clipping su 4 ohm, alim.14,4 V: 61,0%%

ASSORBIMENTO A VUOTO 1 A

ASSORBIMENTO MASSIMO tutti i canali al clipping su 4 ohm: 32,9 A

SENSIBILITÀ D'INGRESSO canali frontali e posteriori, per 70 W su 4 ohm

max 319 mV; min 5,85 V

IMPEDENZA D'INGRESSO 15 kohm / 470 pF

RISPOSTA IN FREQUENZAad 1 W su 4 ohm

Il quattro canali Hertz produce un buon carico limite,con curve che salgono con buona rapidità sia in stereoche a ponte, e solo in quest’ultimo caso (sotto i 2,3ohm a piena alimentazione) si nota l’intervento dei li-mitatori. Dato che anche il test di tritim su carico mistocapacitivo/resistivo è superato senza problemi, se nededuce la compatibilità con altoparlanti anche impe-gnativi in termini di assorbimento. Con tutti i canali infunzione la potenza è appena sotto il valore di targa,ma il rendimento è più che buono, e moderato èanche l’assorbimento a riposo. Note positive anche dalrumore, molto basso (103 dB di S/N pesato), e dall’im-pedenza di uscita, che è bassa e cambia poco con lafrequenza. Nella buona norma i parametri di interfac-ciamento verso l’autoradio.

F. Montanucci

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prima operazione che si può fare è abili-tare o meno l'ingresso B. Un deviatore aslitta permette infatti di scegliere se in-viare ai finali B il segnale immesso nell'in-gresso omonimo oppure lo stesso se-gnale presente all'ingresso A, in mododa poter usare una sorgente a due cana-li. Gli altri controlli, perfettamente ugualiper ogni coppia di canali, prevedono un

selettore per la modalità delcrossover (passa-alto, pas-sa-basso o escluso), il regolato-re rotativo della frequenza di taglio equello di controllo del guadagno che,unito ai due tipi di ingressi disponibili,permette di collegare sorgenti con unrange di tensione di uscita compreso fra0,3 e 22 V RMS. I tagli possibili varianofra 40 e 400 Hz, con una pendenza di 12dB/ottava: il campo di variazione è abba-stanza ampio da consentire il raccordofra subwoofer e altoparlanti a gamma in-tera così come quello fra midwoofer aportiera e vie medioalte. Il pannello vienepoi completato dalle due coppie di RCA;lo spazio a disposizione permette di ope-rare agevolmente su di esse e sugli altrielementi di comando anche se qualchegraduazione sarebbe gradita sui regola-tori rotativi incassati e operabili con uncacciavite.Tutte le operazioni d'installazione e im-piego sono ben spiegate nel manualed'uso, che si segnala per la quantità esa-gerata di lingue nelle quali è tradotto eper la ricchezza di immagini che illustra-no collegamenti e configurazioni varie.Questo HE 4, ve ne sarete resi conto, èun finale facile - da usare e da installare -caratterizzato da una versatilità capacedi creare validi impianti partendo anchedalle sorgenti di serie. Il crossover esclu-dibile permette infatti di creare immedia-tamente impianti multivia, pilotando i 4canali separatamente oppure configu-randolo in stereo + mono, e continuare ausare il finale anche qualora si adottasseun filtro separato.

stereo e a corredo vengono forniti dueconnettori - terminati con spezzoni di filo- che si innestano nelle relative prese,posizionate sul pannello degli ingressi.Quest'ultimo si presenta abbastanza“denso” di controlli e connettori, ancheperché si tratta di un finale a quattro ca-nali. I due ingressi stereofonici sono con-trassegnati con le lettere “A” e “B” e una

L’ascolto

L’ Hertz HE 4 è stato inserito in un sistema anteriore adue vie più subwoofer utilizzando il filtraggio attivo

presente all’interno dell’ampli, soluzione nella quale sitroverà a lavorare in molte applicazioni.Durante la fase di taratura del filtro elettronico e dei livelliil suono che ne esce presenta una sana impostazionetimbrica che risulta neutra e dotata di buona dinamica,soprattutto la coppia di canali a ponte che scaricano sulsubwoofer una buona quantità di potenza.L’equilibrio generale del sistema installato, che ricordo fauso del solo finale Hertz per amplificare sub e due vieanteriore, è molto buono ed il comportamento dell’am-pli è assolutamente onesto, facendo risaltare ben in evi-denza ogni parte dello spettro acustico che rimaneneutro anche nei passaggi musicali più concitati, tantoche per portarlo ad un accenno di crisi bisogna alzare dimolto il volume di ascolto.Passando anche per i generi più impegnati, come quelli

selezionati nella raccolta della Chesky Records “The Ulti-mate Demostration Disc Vol. 2”, si nota una bella aper-tura sulle alte frequenze ed una buona capacità discendere in frequenza con estrema disinvoltura da partedel sub, anche se si perde un minimo di dettaglio sullemedie frequenze, che per un ampli entry level è già unbel complimento.Molto buono infine il livello di controllo sul mediobasso,che per esperienza sappiamo essere sempre il punto de-bole dei finali di prima fascia soprattutto per quanto ri-guarda la definizione, che tende ad essere meno precisae leggermente gonfia con finali dalla bassa capacità dierogare corrente sul carico. Ebbene, con l’Hertz HE 4 tuttoquesto è molto attenuato, con un mediobasso preciso edefinito perfettamente allineato alla classe di apparte-nenza del finale. Il comportamento silenzioso in fase diaccensione dell’apparecchio completa infine un quadrogenerale più che positivo. R. Pallocchia

La morsettiera a gradini permette di gestire agevolmente le numerose connessioni del funzionamentoa 4 canali; sono inoltre immediatamente implementabili anche le configurazioni a 3 e 2 canali,mettendo in mono una o due coppie di canali.

Prove

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