La letteratura tra fine ottocento e inizio novecento

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LETTERATURA FRA OTTOCENTO E NOVECENTO dal Verismo al Decadentismo

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LETTERATURA FRA OTTOCENTO

E NOVECENTO dal Verismo al Decadentismo

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INTRODUZIONE GENERALE

CONTESTO STORICO:

1. la rivoluzione industriale, innovazioni tecnologiche

2. Colonialismo/imperialismo:

- migrazioni

3. Classe borghese/proletariato:

- i diritti dei lavoratori

- l’emancipazione della donna

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LA BELLE ÉPOQUE

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POSITIVISMO: corrente filosofica che basa la

comprensione della realtà sulla scienza, con la

scienza tutto è possibile, si avrà un continuo

progresso e miglioramento, benessere e felicità.

L’uomo guarda la realtà in modo oggettivo, può

capirla e magari migliorarla.

Gli artisti si concentrano sulla REALTA’, non

esprimono opinioni ma descrivono, raccontano,

ritraggono la realtà così come uno scienziato la

vede.

Darwin elabora la teoria della selezione

naturale della specie in una vera “lotta per la

vita” .

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CORRENTI LETTERARIE:

1. Realismo

(verismo – naturalismo) seconda metà

Ottocento

2. Decadentismo

fine Ottocento e primo Novecento

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… MA LA REALTÀ HA DUE FACCE

La luce del progresso

- Strade affollate

- Grandi magazzini

- Giornali

- Tram, macchine, treni …

- Energia elettrica

- Banche, negozi, locali

notturni

- …

… e le sue ombre

- Periferie di grandi città

- Abitazioni di operai

- Fogne a cielo aperto

- Sporcizia

- Bambini che giocano per

strada

- Quartieri tristi e sovraffollati

di contadini ora operai di

fabbrica

- Campagne, luoghi dove il

progresso non è mai arrivato

e la vita continua come

sempre, povera e stentata

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REALISMO: GLI SCRITTORI SI SERVONO DELLA PAROLA PER

RACCONTARE QUESTA REALTÀ DAI DUE VOLTI. PER DENUNCIARE

DIFFICILI SITUAZIONI DI CLASSI POVERE (OPERAI O CONTADINI),

PER RACCONTARE LE CONTRADDIZIONI DEL PROGRESSO

1870

EUROPA

Interesse per il VERO, la SOCIETÀ E L’ANALISI

DELLA STESSA

Lo scrittore vede oggettivamente l’uomo, la società …

senza inserire opinioni personali, proprio come uno

scienziato

Si predilige la prosa perché è più vicina al reale

Francia: Naturalismo; Italia: Verismo

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Scrittori realisti

Gran Bretagna: Charles Dickens

Russia: Anton Cechov e Nikolaj Gogol’

Verismo in Italia: Giovanni Verga, Federico de Roberto,

Luigi Capuana, Matilde Serao, Grazia Deledda,

Edmondo De Amicis

Naturalismo in Francia: Guy de Maupassant, Gustave

Flaubert, Emile Zola

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DIFFERENZE E ANALOGIE

TRA VERISMO ITALIANO E NATURALISMO FRANCESE

NATURALISMO VERISMO

•Rappresentazione oggettiva e impersonale della realtà, il romanzo

deve sembrare essersi fatto da sé

Osservazione ambienti urbani,

proletariato e borghesia

Ambienti agricoli e provinciali

generale Regionalistico (diverso da regione

a regione (Sicilia di Verga,

Sardegna per Deledda)

legato al positivismo Pessimistico (vedi situazione

Italia postunitaria)

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“necessità per lo scrittore di

rendere invisibile la mano

dell’artista”

in maniera che

“l’opera d’arte sembri essersi fatta

da sé…senza serbare alcun punto

di contatto con l’autore”

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POETICA

Scrive novelle e romanzi

Romanzi: sociali (non storici), ambientati nel presente, in Sicilia

Descrive gli umili che per lui sono i VINTI che non possono far niente per migliorare la loro condizione sociale, sono segnati da un oscuro destino

Verga non ha nessun riscatto (non come Manzoni), niente fede e niente ideali

L’individuo è sempre determinato: dall’ambiente in cui vive

dalle leggi economiche

dall’ereditarietà

Linguaggio: non letterario, ma caratterizzato da espressioni dialettali, modi di dire e proverbi popolari che riflettono un contesto sociale e geografico ben preciso

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IL DECADENTISMO

Contemporaneamente al Realismo e al Positivismo

si diffonde un nuovo movimento artistico molto

diverso dagli altri, anzi, l’opposto del Positivismo.

La società è vista come luogo grigio, banale e falso.

L’uomo è destinato alla decadenza e non al

progresso.

L’uomo è stato distratto da tanto ottimismo e ha

abbandonato la riflessione su se stesso e la propria

esistenza.

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La corrente del Decadentismo

sorge negli ambienti intellettuali

di Parigi intorno agli anni 1880-

1890. La parola «decadente» fa

riferimento alla decadenza di

valori che segnò la società

europea a cavallo tra l’Ottocento

e il Novecento. In senso stretto,

essa indica il movimento

letterario sorto a Parigi nel 1880;

con significato più ampio essa

designa, invece, un clima

culturale europeo che, a partire

dalla fine dell'Ottocento,

caratterizzò il primo Novecento

e, secondo alcuni storiografi,

l'intero secolo XX.

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LA FIGURA DEL POETA E DELL’ARTISTA

DECADENTE

Solo attraverso la poesia e

l’arte si possono comprendere

le verità più profonde.

Solo gli artisti hanno questo

privilegio.

Gli artisti si distinguono

dalla gente comune e da un

modo di vivere convenzionale

e inutile.

Gli artisti decadenti

fuggono dalla realtà,

tendono a costruirsi e

vivere una vita bella

e raffinata, come

fosse un’opera d’arte,

ritengono di avere

una sensibilità

superiore, geni di

sregolatezza non

hanno regole e

convenzioni.

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IL POETA VEGGENTE

Mostrando un'assoluta sfiducia

nella conoscenza razionale, i poeti

decadenti considerarono la poesia,

per il suo carattere di intuizione

immediata e folgorante, come

l'unica forma di conoscenza: la

poesia per loro è «illuminazione»,

frammento rapido e denso di

significati simbolici che vanno

interpretati solo da spiriti sensibili.

Il poeta «vate», di sapore classico-

romantico, diventa così

«veggente», capace di scrutare

l'invisibile e l'inconscio che poi

descrive in poesie ricche di

analogie, che tessono legami

impensati tra le cose. Arthur Rimbaud

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CRISI

DELL’INDIVIDUO?

… APRIAMO UNA

PARENTESI

Sì, dopo la fase segnata dal positivismo,

caratterizzata da una grande fiducia nelle

possibilità della ragione umana, si diffonde a

inizio Novecento la consapevolezza

dell’impossibilità di fornire risposte

razionali ai grandi quesiti che l’uomo da

sempre si pone. Ad aggravare la instabilità

della situazione culturale europea si

diffondevano a inizio Novecento le teorie

del viennese Sigmund Freud, che

attribuiva le ragioni di ogni momento

psichico cosciente a una vita anteriore

della conoscenza, a un fondo oscuro e

ignoto, l’inconscio, verso il cui riconoscimento

si può tendere, ma con la consapevolezza di non

poter pervenire mai alla sua definitiva

conquista.

Anche questa nuova scienza, la Psicoanalisi,

era una rivolta contro il Positivismo, in quanto

rivolgeva il suo interesse a quei fenomeni che il

Positivismo aveva trascurati, come non

rientranti nella sfera del razionale: il sogno, la

follia, l’errore…

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SFIDUCIA NELLA RAGIONE: SOLITUDINE FUGA NEL:

• SOGNO

• MISTERO

• ESOTICO

• INCONSCIO

Due sono le strade:

- Esaltazione della

propria individualità

(come abbiamo visto)

- Chiusura nella

propria angoscia

esistenziale

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« Voglio essere poeta, e io lavoro per

rendermi veggente: voi non potreste

capirci abbastanza, e io non saprei

come spiegarvi. Si tratta di arrivare

all'ignoto mediante una sregolatezza

di tutti i sensi. Le sofferenze sono

enormi, ma bisogna essere forti,

essere nato poeta, e io mi sono

riconosciuto poeta. »

I poeti decadenti osservano la realtà

con i loro occhi e ne penetrano le

verità più profonde, solo loro lo

possono fare, hanno i mezzi più

potenti per descriverla: le parole.

La realtà è come

un’ombra

misteriosa e la

possiamo

cogliere solo con

la fantasia e con

i sogni.

Poeti decadenti

francesi:

Charles Baudelaire

Arthur Rimbaud

Paul Verlaine

Scrittore decadente

inglese:

Oscar Wilde

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Il linguaggio

tradizionale è

inadeguato e

insufficiente a

esprimere ciò che i

poeti decadenti

sentono.

La parola NON

esprime concetti,

ragionamenti,

contenuti precisi e

definiti.

La parola

SUGGERISCE

una realtà

complessa, ignota

e misteriosa.

Come scriveranno

questi poeti decadenti?

Anche detti maledetti

o veggenti o

SIMBOLISTI?

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Rimbaud - Vocali

A nera, E bianca, I rossa, U verde, O blu: vocali,

Io dirò un giorno le vostre nascite latenti:

A, nero corsetto villoso di mosche splendenti

Che ronzano intorno a crudeli fetori,

Golfi d'ombra; E, candori di vapori e tende,

Lance di fieri ghiacciai, bianchi re, brividi d'umbelle;

I, porpora, sangue sputato, risata di belle labbra

Nella collera o nelle ubriachezze penitenti;

U, cicli, vibrazioni divine dei verdi mari,

Pace di pascoli seminati d'animali, pace di rughe

Che l'alchimia imprime nelle ampie fronti studiose;

O, suprema Tromba piena di strani stridori,

Silenzi attraversati da Angeli e Mondi:

- O l'Omega, raggio viola dei suoi Occhi!

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IL LINGUAGGIO DECADENTE

EVOCARE: RICHIAMARE IN MODO SUGGESTIVO

ALLUDERE: DIRE IN MODO IMPLICITO, RESTARE IN PARTE

OSCURO, DIRE IN MANIERA VELATA

Impressioni, sensazioni che si mescolano

Uso di figure retoriche:

ANALOGIA: rapporto di somiglianza tra immagini o parole, basato su

libere associazioni di pensiero e di sensazioni piuttosto che di nessi

logici. Ad esempio: La luna è un disco d'oro, il cielo è un lago azzurro,

il mare è una tavola verde

METAFORA: quando a un termine se ne sostituisce un altro per

somiglianza. Ad esempio: Sei un fulmine (sei veloce come un fulmine)

SINESTESIA: associare due termini che si riferiscono a due sfere

sensoriali diverse. Ad esempio: Io venni in loco d'ogni luce muto;

dolce melodia

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Gabriele D’Annunzio

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Giovanni Pascoli

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Luigi Pirandello

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Italo Svevo

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PER RIASSUMERE

1. coscienza del fallimento della cultura positivistica, dell'ottimismo

nei confronti della scienza e del progresso tecnologico, sfiducia nella

ragione

2. Angoscia esistenziale, il mondo diventa un mistero che non si ha la

capacità di spiegare

3. Individualismo, l’uomo di chiude in se stesso, si allontana dagli

altri, l’intellettuale soprattutto si sente al di sopra della società

4. Si celebra la bellezza come ideale di vita, mentre solo l’arte è

capace di svelare la realtà dietro le apparenze