La lettera di ViviSarpi...di PAOLO COLOMBO PAGINA 3 Una realtà ben radicata La lettera di ViviSarpi...

8
di PAOLO COLOMBO PAGINA 3 Una realtà ben radicata La lettera di ViviSarpi al nuovo sindaco PAGINA 4 DIRITTI E ROVESCI • N°4 • Mercoledì 15 giugno 2011 • www.vivisarpi.it Via Paolo Sarpi, 19-Milano-Tel. 02-312094 - Via Meravigli, 16-Milano-Tel. 02 72000088 Via Vittorio Emanuele, 40-Monza-Tel. 039 2301299 ADES SO? Impegnativo il titolo dell'editoriale che la redazione mi ha commissionato. E adesso con l'elezione del nuovo sindaco quali prospettive per il quartiere, per Vivisarpi, per la città? Sentiamo tutti parlare di cambiamento, di nuovo vento che soffia su Milano e allora anche noi ci aspettiamo che un soffio di quel vento arrivi nel quartiere a portare un senso di novità! Il nuovo sindaco nel suo girare per i quartieri nella sua campagna elet- torale è venuto anche fra noi e nell'assemblea pubblica del 4 maggio all'Hotel Hermitage ha delineato alcune proposte, ma sopratutto ha preso verso tutti gli abitanti l'impegno a tornare in quartiere dopo 30 - 40 giorni e farci conoscere idee e percorsi con scadenze temporali serie per portare a soluzione le tematiche legate al commercio all'ingrosso che da anni ha sconvolto e continua a sconvolgere il quartiere. E noi l'abbiamo preso sul serio e con la lettera che gli abbiamo spedito, e che potete trovare nella pagina 3 di questo numero del giornale, abbiamo già provveduto a ricordagli l'impegno. Qualcuno non pensi che l'atteggiamento di Vivisarpi cambierà perché è cambiata l'amministrazione: nulla di più sbagliato! Saremo altrettanto vigili e critici perchè il riferimento era e resta per noi la vivibilità del quartiere: disponibili al colloquio e al con- fronto ma anche alla contrapposizione qualora alle parole non seguano i fatti. Due parole sul sindaco uscente con il quale abbiamo avuto momenti costruttivi di confronto e anche di scontro ma nel rispetto sempre delle posizioni reciproche. Al sindaco Moratti riconosciamo il merito di avere affrontato il problema della rinascita del quartiere a partire da una situazione molto critica lasciatale in dono dalla precedente giunta Albertini e di aver portato a conclusione la pedonalizzazione della via Sarpi: un lavoro però a metà ma non perché sia mancato il tempo quanto perché è mancata, a nostro avviso, una reale volontà politica di affrontare sino in fondo, sopratutto dopo la famosa rivolta del 12 apri- le 2007, il tema della delocalizzazione dell'ingrosso, sacrificata in nome di una “realpolitik” attenta a non incrinare i rapporti politico-commerciali ad alto livello. Così anche l'azione della polizia municipale nel contrastare il mancato rispetto degli orari di carico e scarico, è risultata volutamente o meno del tutto inefficace, sino a svuotare di contenuto norme e ordinanze pur sulla carta molto incisive. Su questo ultimo modo di operare si è concentrato nell'ultimo anno il nostro “conflitto” con la precedente giunta, che ha portato lo stesso sindaco a disertare il confronto con i residenti. Questo è il passato: guardiamo al nuovo e cogliamo, come tanti cittadini di Milano, la grande novità che quest'ultima campagna elettorale e i referendum hanno evidenziato: la rinata voglia dei cittadini di partecipare alla vita politica della città, di contare, di poter incidere sulle scelte per una nuova Milano. Questo è un sprone e uno stimolo anche per noi ma un impegno anche vostro, sia che siate soci o semplici residenti, simpatizzanti o meno di Vivisarpi. Per costruire una nuova vivibilità del nostro quartiere, il contributo di voi tutti è necessario: idee, proposte, immaginazioni per il quartiere che vorremmo, tutto mescola- to in una visione di più ampio respiro che proietti il quartiere in una dimensione cittadina e con la città tutta in una dimen- sione internazionale: l'expo anche per noi è dietro l'angolo! Auguri a tutti e un rinnovato impegno per noi Associazione Vivisarpi! Pier Franco Lionetto di GIGI CAPRIOLO PAGINA 7 di RITA FATIGUSO PAGINA 2 Il Borgo e la Chiesa della S. S. Trinità

Transcript of La lettera di ViviSarpi...di PAOLO COLOMBO PAGINA 3 Una realtà ben radicata La lettera di ViviSarpi...

Page 1: La lettera di ViviSarpi...di PAOLO COLOMBO PAGINA 3 Una realtà ben radicata La lettera di ViviSarpi al nuovo sindaco PAGINA 4 DIRITTI E ROVESCI • N 4 • Mercoledì 15 giugno 2011

di PAOLO COLOMBOPAGINA 3

Una realtàben radicata

La lettera di ViviSarpial nuovo sindacoPAGINA 4

DIRITTI E ROVESCI • N°4 • Mercoledì 15 giugno 2011 • www.vivisarpi.it

Via Paolo Sarpi, 19-Milano-Tel. 02-312094 - Via Meravigli, 16-Milano-Tel. 02 72000088Via Vittorio Emanuele, 40-Monza-Tel. 039 2301299

ADESSO?

Impegnativo il titolo dell'editoriale che la redazione mi ha commissionato. E adesso con l'elezione del nuovo sindaco quali prospettive per il quartiere, perVivisarpi, per la città?

Sentiamo tutti parlare di cambiamento, di nuovo vento che soffia su Milano e alloraanche noi ci aspettiamo che un soffio di quel vento arrivi nel quartiere a portare unsenso di novità! Il nuovo sindaco nel suo girare per i quartieri nella sua campagna elet-torale è venuto anche fra noi e nell'assemblea pubblica del 4 maggio all'HotelHermitage ha delineato alcune proposte, ma sopratutto ha preso verso tutti gli abitantil'impegno a tornare in quartiere dopo 30 - 40 giorni e farci conoscere idee e percorsicon scadenze temporali serie per portare a soluzione le tematiche legate al commercio

all'ingrosso che da anni ha sconvolto e continua a sconvolgere il quartiere. E noi l'abbiamo preso sul serio e con la lettera che gliabbiamo spedito, e che potete trovare nella pagina 3 di questo numero del giornale, abbiamo già provveduto a ricordagli l'impegno.

Qualcuno non pensi che l'atteggiamento di Vivisarpi cambierà perché è cambiata l'amministrazione: nulla di più sbagliato!Saremo altrettanto vigili e critici perchè il riferimento era e resta per noi la vivibilità del quartiere: disponibili al colloquio e al con-

fronto ma anche alla contrapposizione qualora alle parole non seguano i fatti. Due parole sul sindaco uscente con il quale abbiamo avuto momenti costruttivi di confronto

e anche di scontro ma nel rispetto sempre delle posizioni reciproche.Al sindaco Moratti riconosciamo il merito di avere affrontato il problema della rinascita del

quartiere a partire da una situazione molto critica lasciatale in dono dalla precedente giuntaAlbertini e di aver portato a conclusione la pedonalizzazione della via Sarpi: un lavoro però ametà ma non perché sia mancato il tempo quanto perché è mancata, a nostro avviso, unareale volontà politica di affrontare sino in fondo, sopratutto dopo la famosa rivolta del 12 apri-le 2007, il tema della delocalizzazione dell'ingrosso, sacrificata in nome di una “realpolitik”attenta a non incrinare i rapporti politico-commerciali ad alto livello. Così anche l'azione dellapolizia municipale nel contrastare il mancato rispetto degli orari di carico e scarico, è risultata

volutamente o meno del tutto inefficace, sino a svuotare di contenuto norme e ordinanze pur sulla carta molto incisive.Su questo ultimo modo di operare si è concentrato nell'ultimo anno il nostro “conflitto” con la precedente giunta, che ha portato

lo stesso sindaco a disertare il confronto con i residenti. Questo è il passato: guardiamo al nuovo e cogliamo, come tanti cittadinidi Milano, la grande novità che quest'ultima campagna elettorale e i referendum hanno evidenziato: la rinata voglia dei cittadinidi partecipare alla vita politica della città, di contare, di poter incidere sulle scelte per una nuova Milano. Questo è un sprone e

uno stimolo anche per noi ma unimpegno anche vostro, sia chesiate soci o semplici residenti,simpatizzanti o meno diVivisarpi. Per costruire unanuova vivibilità del nostroquartiere, il contributo di voitutti è necessario: idee, proposte,immaginazioni per il quartiereche vorremmo, tutto mescola-to in una visione di più ampiorespiro che proietti il quartierein una dimensione cittadina econ la città tutta in una dimen-sione internazionale: l'expoanche per noi è dietro l'angolo!

Auguri a tutti e un rinnovatoimpegno per noi AssociazioneVivisarpi!

Pier Franco Lionetto

di GIGI CAPRIOLOPAGINA 7

di RITA FATIGUSOPAGINA 2

Il Borgo ela ChiesadellaS. S. Trinità

Page 2: La lettera di ViviSarpi...di PAOLO COLOMBO PAGINA 3 Una realtà ben radicata La lettera di ViviSarpi al nuovo sindaco PAGINA 4 DIRITTI E ROVESCI • N 4 • Mercoledì 15 giugno 2011

2 Mercoledì 15 giugno 2011 • www.vivisarpi.it

Il nostro ultimo incontro risalivaa circa 25 anni prima.

Abbiamo rotto il ghiaccio inizialericordando i tempi passati quando,giovani e piene di ideali, parteci-pavamo ad estenuanti “collettivi”in cui si disegnavano fantasiosestrategie per migliorare le condi-zioni di lavoro e i salari delle classipiù deboli.

Preistoria, ci siamo dette, pen-sando che nel frattempo ci siamosposate e abbiamo messo su fami-glia. Io con i figli ancora piccoli elei con figli da grandi ad adole-scenti.

E toccando questo argomentomi rendo conto che l’amica trasfi-gura, il suo volto diventa cupo e isuoi occhi tradiscono una rabbiairrefrenabile.

Mi racconta, è un fiume inpiena, che la figlia maggiore , lau-reata a pieni voti un anno prima,non trova un lavoro stabile e sideve accontentare di contratti fan-tasiosi e per lo più sfavorevoli.

“Spettabile Redazione, abito in viaSarpi.

Avrei una piccolissima propostaper rendere più bella la nostra strada:INDIRE UN CONCORSO PER ILMIGLIOR BALCONE FIORITO.Ho notato che tutti i nn. disparihanno un'ottima esposizione.

In via Bertini esistono splendidi

balconi traboccanti di fiori coloratiche abbelliscono in modo straordina-rio le facciate. Che ne pensate?”

Ci pare molto interessante ecogliamo l'occasione per lanciare atutti l'idea di concretizzare l'iniziativaper la prossima primavera.

Aspettiamo adesioni e volontariper organizzare il concorso!

Tento una timida rassicurazionema lei è rientrata in pieno nel per-sonaggio battagliero protagonistaassoluto dei collettivi del liceo.

E comincia un’arringa accorataa difesa dei giovani che non sonotutelati, si muovono in una giungladi soprusi e fregature.

Mi dice, scrutandomi con rabbia,che io non posso sapere quanto igiovani sono sfruttati, spremuti e poigettati via come fazzoletti sporchi.

Sono trattati come numeri,come oggetti e infervorandosi alza lavoce.

Mi pare anche di intravedereuna lacrima che le atraversa il viso.

Io zitta mi limito a metterleteneramente una mano sulla spalla,così con dolcezza.

Improvvisamente la mia amicacome risvegliatasi da uno stato ditrans guarda l’orologio e stralunatami dice “È tardi devo ritornare allavoro. Sai abito altrove ma lavoroqui vicino. Adoro questo quartierecosì pittoresco e così economico. Nontrovi?” Io tento di dire qualcosa malei continua “...tutto costa poco. Iovengo sempre a farmi sistemare i

capelli in questo negozio di parruc-chiere, certo mi porto i prodotti perchènon mi fido dei loro e non c'è mai lastessa ragazza a pettinarmi...però 6euro una piega!!!!!”.

Io balbettando provo a spiegarleche c'è un nesso preciso fra ilbasso costo e le ragazze che cam-biano e un po’ mi infervoroanch’ io adesso.

Mi chiedo se la persona che dicequesta frase con cinismo è la stessache quelche minuto prima piangevaper i diritti mancati di sua figlia.

Ma lei mi risponde distratta-mente “Beh, si sa i cinesi sono grandilavoratori”. Ci salutiamo con lapromessa di darci un appuntamento.

La guardo andare via e nel miocuore so che non la vedrò più perchèho capito che siamo diventate duepersone diverse.

Che tristezza constatare che perlei i diritti di sua figlia sono piùdiritti della coetanea cinese.

Io sono la stessa del liceo e nonvado a farmi i capelli per 6 europerché sono certa di alimentareun mercato del lavoro fatto disoprusi e diritti negati.

Non mi faccio cucire nulla per 3euro perchè i prezzi bassi nascon-dono lo sfruttamento del lavoro.

E sia detto una volta per tutte:le unità di misura sui diritti e sulladignità delle persone con conosconoconfini.

Attenzione con il qualunquismodei “pesi e delle misure”.

di ILARIA SABELLICO

Un po' di tempo fa ho incontrato per le vie delquartiere una compagna del liceo. Ci siamo guardate,riconosciute e dopo il primo comprensibile imbarazzoci siamo abbracciate e salutate per bene.

…per dire

Alcuni assessori (e questa ècosa buona) conoscono bene gliantefatti e la storia delle trasforma-zioni del quartiere, daPierfrancesco Majorino (welfare) aDaniela Benelli (periferie), maanche D'Alfonso (commercio) eDe Cesaris (urbanistica) devonosapere che la storia del borg de sci-golatt non è certofinita qui, con que-sta operazione difacciata estrema-mente costosa per icontribuenti.

Questo è il mioquartiere da quasi18 anni e so, dopoaver assistito alleultime drammati-che vicende del-l'economia mon-diale, che non si può tornareindietro.

I negozianti cinesi non andran-no via e perché mai dovrebbero?

L'apertura della Cina al Wto si èabbattuta su via Paolo Sarpi e din-torni pesantemente. La fabbricadel mondo ha trovato in quest'areadi Milano lo snodo logistico pertutto il Sud Europa, Milano non hasaputo intercettare e guidare que-sti processi come una moderna

amministrazione avrebbe dovutofare.

Si è fatta travolgere. Succedesempre così: lasci un'area in baliadi se stessa e la occupa chi vuole.

Mi occupo da qualche tempo diCina, paese che ho imparato adapprezzare; anche se la mia mac-china è stata rovesciata dai cinesisulla polizia durante la guerrigliadel maggio 2007 non nutro rancorinei confronti di chi ha investito in

quest'area a prezzodi enormi sacrificilegati ancheall'avidità di pro-prietari di immo-bili e titolari dilicenze, di scanti-nati e bar chehanno contribuitoa svendere PaoloSarpi. Del resto,quanto alle attivitàillegali cinesi dif-

fuse nella rete delle Chinatown, cista pensando la Guardia diFinanza di Firenze. Ne sentiremoparlare, decine di attività che stannoa monte sono finite sotto sequestro.

In questo complicato intreccio,voglio elencare qualche semplicesuggerimento dettato dall'espe-rienza degli ultimi anni e, purtrop-po, causato dalle ultime giunte dicentrodestra.. Cerchiamo di impa-rare dagli errori fatti. Da non fare:

lasciare che i rapporti tra l'ammi-nistrazione comunale e le autoritàcinesi siano gestiti da figureimproprie, mediatori che hannocome unico scopo quello di realiz-zare i propri interessi.

Certo, i leader della comunità,quelli che muovono gli affari,hanno bisogno di avere dei riferi-menti. Destra o sinistra, nonimporta. Ecco: mi auguro di nonvedere nuovi mediatori semmaisarebbe opportuno prendere albalzo lo sconcerto per la vittoriainattesa di Pisapia per incontrarele autorità anche come ViviSarpi.

Penso, sinceramente, che ilcomune in passato abbia avuto unatteggiamento ondivago lasciandospazio a intermediari paraistitu-zionali, temo che si farà fatica oraa sintonizzarsi con chi conta dav-vero a Chinatown.

La console Liang Hui è stata cri-ticata per aver detto durantel'inaugurazione che sarà il mercatoa decidere sull'ingrosso. Ebbene,devo ricordarvi che la stessa cosami fu detta da Roberto Predolin,assessore al commercio dellaseconda giunta Albertini: è il mer-cato, bellezza. Sarà necessario,allora, capire come evolverà lasituazione del piano del commercioregionale (ingrosso-dettaglio)senza trincerarsi dietro le liberaliz-zazioni. Vi segnalo che in assenzadi un futuro per la via e per ilquartiere non è escluso che ci siritrovi di fronte a un Arco dellaPace due.

Insomma non ha senso far pul-lulare i centri massaggio e arrivaresolo dopo che ormai la frittata è fatta.

Bisognerà presidiare l'attivitàdegli uffici comunali del commercio.

Suggerisco, inoltre, di fare un

di RITA FATIGUSO

Paolo Sarpi: asse pedonal-chic o piattaforma per merciall'ingrosso? Il nuovo sindaco Giuliano Pisapia e la suagiunta dovranno affrontare l'ennesima scomoda ereditàdelle amministrazioni di centro-destra, Albertini 1 e 2 eMoratti.

Le cose da non fare

Potrebbeinteressare?

Balconi fioriti in via Sarpi! Abbiamo ricevuto da unanostra socia questa bellissima proposta per ravvivareil quartiere.

TAPPEZZIERE IN STOFFAESECUZIONE E RIFACIMENTO SALOTTI

TENDAGGI DI OGNI STILE E MISURARIFACIMENTO MATERASSI IN GIORNATA

SALOTTI COUNTRY STYLE (TESSUTO E PELLE)

VIA BALESTRIERI ang. VIA CANONICAMILANO

CELL. 335 8096559- TEL. 02 33603970www.qr-since1958.it

Mail: [email protected]

PUBBLICITÀ

passo in avanti che spazzi il campodai pregiudizi: o cinesi buoni ocattivi. Bisogna promuovere laconoscenza diffusa del mondocinese, bisogna lavorare sulleseconde generazioni.

Lo si sta facendo nelle scuole,ViviSarpi deve fare anche questo.

Le stratificazioni sociali cinesi

La stessa cosa mi fudetta da RobertoPredolin, assessoreal commercio dellaseconda giuntaAlbertini: è il mercato,bellezza.

sono sempre più complicate, icinesi sono finiti anche nel mirinodella criminalità italiana, vi ricordol'assalto in via Lomazzo al titolaredi money transfer.

È anche vero che per amore oper calcolo molti negozi cinesi sistanno dando una veste diversa.

Milano è l'unica città italianache ha due centri Confucio, allaStatale e alla cattolica, perchè nonchiediamo loro di fare qualcosa nelnostro quartiere? L'attività delNaba durante il salone del design,con gli aspiranti designer che aiu-tavano i cinesi ad addobbare levetrine è un caso istruttivo.

Page 3: La lettera di ViviSarpi...di PAOLO COLOMBO PAGINA 3 Una realtà ben radicata La lettera di ViviSarpi al nuovo sindaco PAGINA 4 DIRITTI E ROVESCI • N 4 • Mercoledì 15 giugno 2011

Mercoledì 15 giugno 2011 • www.vivisarpi.it 3

...si sono volontariamente impe-gnati nell'elaborazione di una solu-zione progettuale per la sistemazio-ne temporanea del giardino di ViaMontello-Bastioni di P.ta Volta.

L'area, oggetto di un lungo con-tenzioso tra Piccola Scuola di Circoe Comune di Milano e già inseritanel Programma Urbano Parcheggi,sarà in futuro interessata dalla rea-lizzazione di un grande parcheggiomultipiano.

Piccola Scuola di Circo ha ritira-to i ricorsi nel 2009 e trasferito lascuola; da allora il giardino ha ver-sato in uno stato di completoabbandono.

Un'area precipitata in un limbodi responsabilità interne alComune, incapace di costruireun'alternativa al degrado semprepiù evidente.

Nel frattempo le piante hannocontinuato il loro ciclo di vita e i2000 mq di verde attendono l'av-vento dell'estate, senza possibilità di manutenzione: il grande Platano,gli arbusti, i Fichi e gli Ailanti cre-sciuti spontaneamente negli anni,testimoniano la possibilità di unrecupero della biodiversità urbana,

di CAMILLA PELUSO

Il giardino temporaneo di via MontelloUn gruppo di progettisti (architetti, paesaggisti evivaisti) con Piccola Scuola di Circo di Milano e grazieal sostegno di Milly Moratti,...

Da allora sono passati 4 anni epossiamo dire - utilizzo il plurale,parlando anche a nome degli amicie collaboratori del locale CircoloACLI - che il progetto si è rivelatobuono.

Le ACLI - Associazioni CristianeLavoratori Italiani - sono una realtàben radicata nel nostro Paese.

Nella sola provincia di Milanoesistono oltre 170 strutture territo-riali, senza tacere i servizi e leimprese sociali che a partire dallasede centrale si diramano nei prin-cipali luoghi della provincia.

Da qui l'idea di aprire una sededecentrata in zona Sarpi, per offrirealle persone e alla comunità tuttaalcuni servizi di grande utilità qualii servizi fiscali (dalla dichiarazionedei redditi alle dichiarazioni ISEE eISEU per i figli che frequentanol'università, l'asilo, ecc.), il patrona-to (importantissimo non solo perl'accompagnamento pensionistico,ma anche per molte situazioni incui è necessaria una consulenza,incluso l'inoltro di pratiche legate alrilascio o al rinnovo dei permessi disoggiorno per persone extracomu-nitarie), il lavoro domestico (l'assi-

nostri volontari ci siamo fatti caricodi indirizzare le persone che a taleproposito hanno bussato alla nostraporta. Ma, come dicevo, le richiestesono state molte e di vario tipo;spesso non era facile dare risposte,specie quando in gioco erano duequestioni essenziali quali il lavoro ela casa. In tutto questo, una parola di vivoringraziamento va agli operatori eai volontari che con competenza ededizione hanno consentito alCentro Servizi di crescere.Competenza: occorre sapere di checosa si parla, non muoversi inmaniera generica; dare risposte pre-

cise, non vaghe. Ma poi anche dedi-zione: bisogna dimostrare attenzio-ne alle persone e alle loro proble-matiche, specie quelle più comples-se e tali da incidere in manierasignificativa sulla qualità della vita.Al riguardo mi permetto un esem-pio. Un paio d'anni fa venne alnostro Centro Servizi una personadisperata; non aveva i soldi perpagare l'affitto e rischiava di trovar-si sulla strada.

Il nostro Coordinatore non glidiede un contributo in denaro, maprese una decisione molto più sag-gia: attivò tutti i percorsi contem-plati dalle normative vigenti (asse-gno di disoccupazione e sostegno alreddito, bonus gas, ecc.) consen-tendogli di ritornare a vivere conun minimo di dignità; in gioco

infatti non erano altro che i suoidiritti, ma nessuno lo aveva ancoraaiutato a renderli effettivi.

Questo in breve il senso dellanostra presenza nel quartiere.

Ci auguriamo di essere semprepiù attivi, attraverso una crescentecollaborazione con la Parrocchia(riferimento imprescindibile, quali-ficandoci come associazione cristia-na) e con le altre realtà presenti sulterritorio.

E non da ultimo con Vivi Sarpi,apprezzata associazione che da annisi spende per interpretare al megliole istanze del quartiere e il cui diret-tivo siamo contenti di ospitare nellanostra sede.

E concludo lanciando un mes-saggio: se qualcuno, magari qualchepensionato giovane avesse la possi-bilità e il desiderio di impegnarsicome volontario presso il nostroCentro Servizi, sarebbe il benvenu-to e troverebbe certamente unabuona occasione per rendersi utile.

Una realtàben radicataEra il mese di maggio 2007 quando il “Centro ServiziACLI” inaugurava la sua attività in via Giusti, 8.

di PAOLO COLOMBOPRESIDENTE CIRCOLO ACLI

“PAVONIANO”

PREGO, SI ACCOMODI

Locale intimo eaccogliente a duepassi dall'arenamilanese, offrepiatti dellatradizione italiana

legati da un tocco eccentrico einnovativo, integrando l'utilizzodi prodotti provenienti daaziende equosolidali edequosostenute.Vasta scelta di vini conetichette dalle più semplici allepiù ricecate e, i più esigenti,potranno decidere tra unflorilegio di wisky e liquori.

Via A. Aleardi, 22 angoloVia Bertini - MilanoTel. 02 36554445www.ilsantobevitore.it

Il SantoBevitore

ancora incerto, possiamo renderlosempre più vivo e attraente, passodopo passo, con l'aiuto di tutti voi.Il percorso di attraversamento e levasche per gli orti sono già stati rea-lizzati e rappresentano l'avvio di unprogetto più ampio, che speriamodi poter proseguire nelle prossimesettimane.Vorremmo garantire la sopravvi-venza delle piante e degli orti, posa-re qualche panchina per riposareall'ombra del grande platano esoprattutto proporre nuove e sem-pre più frequenti occasioni pergodere di questo nuovo angolo diverde nascosto."Perché il giardino sotto casa é ungiardino di tutti" - Giuliano Pisapia-Sindaco di Milano

Progetto e realizzazione acura di: Atelier delle Verdure(Marco Sessa e Giulia Uva);Blulab (Michele Alberti eAndrea Trucillo); MatteoManca e Vivai Borromeo.

Con il sostegno di: MillyMoratti e Piccola Scuola diCirco.

Un ringraziamento parti-colare a: Demetra SocietàCooperativa Sociale Onlus;Fratelli Ingegnoli S.p.a;Associazione Vivisarpi;Sarpiclabile.

troppo spesso sacrificata in nome diun verde “scenografico”.

Il progetto racconta di come sipossano riqualificare aree degrada-te, utilizzando materiali di recupero

ed attuando strategie già messe inatto da amministrazioni di paesieuropei capaci di gestire spazi diquartiere con budget limitato e gra-zie a modelli gestionali e sponsoriz-zazione partecipate. Di come sipossa realizzare un orto tempora-neo, che permetta ai cittadini di uti-lizzare uno spazio pubblico, di avereuna zona verde dove potersi incon-trare, scambiare idee sul quartiere,conoscersi e, soprattutto, scoprireche quel che si acquista al super-mercato può essere prodotto sotto casa.

Aree verdi che possono alleggerirei costi di manutenzione da parte

stenza nell'aprire posizioni contri-butive per colf e badanti).

Tutto questo cerchiamo di offrireattraverso il nostro “CentroServizi”, salvo aggiungere un altroaspetto: l'ascolto. Svariate le situa-zioni incontrate nella quali - anchea prescindere dai servizi in sensostretto - la cosa fondamentale èascoltare le persone e, nei limiti delpossibile, suggerire inizi di soluzione,meglio se in collaborazione conaltri enti o strutture.

Emblematico al riguardo è statoil Fondo di solidarietà Famiglia elavoro, voluto dal card.

Tettamanzi per venire incontro aquanti sono stati colpiti dalla crisioccupazionale di questi anni. Lagestione di tale Fondo è stata affidataalla Caritas e alle ACLI, e insieme ai

dell'amministrazione e, nel frattem-po, costruire comunità e contribui-re alla cultura del territorio.

A Milano esistono centinaia dispazi abbandonati che potrebberoessere recuperati con l'interventodelle realtà associative già attivenelle zone di pertinenza; auspi-chiamo che questo sia solo il primodegli interventi possibili.Il 26 maggio 2011 e solo per ungiorno, il giardino di via Montello ètornato a essere uno spazio diaggregazione per il quartiere e, anche se il futurodi quest'area è

Page 4: La lettera di ViviSarpi...di PAOLO COLOMBO PAGINA 3 Una realtà ben radicata La lettera di ViviSarpi al nuovo sindaco PAGINA 4 DIRITTI E ROVESCI • N 4 • Mercoledì 15 giugno 2011

4 Mercoledì 15 giugno 2011 • www.vivisarpi.it

ISTITUZIONI E DINTORNI In questa sezione sono ospitati interventi su temi generali che hanno ricadute sulla vita del quartiere.

A Giuliano Pisapia Sindaco di Milano

e appoggiato come Lei stesso ha potuto consta-tare in occasione dell'assemblea pubblicaall'Hotel Hermitage il 4 maggio scorso.

In quell'occasione un abitante del quartiere Lechiese un impegno temporale preciso per dareseguito a quanto stava affermando in meritoalla possibilità di delocalizzare l'attività all'in-grosso che ha trasformato il quartiere in unapiattaforma logistica per l'attività di carico escarico merci, attività che si svolge quotidiana-mente senza soluzioni di continuità in spregio aogni regola e norma.

A tale richiesta Lei rispose con l'impegno atornare in quartiere nel giro di 30-40 giorni perdare agli abitanti una risposta seria e pesata, afronte di una sua approfondita analisi del pro-blema ed evitare così le solite vuote promesseelettorali.

E' stata molto apprezzata quella sua rispostae presa molto seriamente.

La presenza dell'ingrosso, che ha completa-

mente trasformato il tessuto socio economicodel quartiere, nonostante sia insediato ormai damolti anni, continua a essere non solo un corpoestraneo, ma è causa prima di degrado comeconseguenza dell'indotto ad esso associato(incluso un elevato tasso di inquinamento cau-sato dai numerosi furgoni ad alte emissioni edall'uso massiccio di formaldeidi per la preser-vazione dei materiali tessili accatastati sinoall'inverosimile nei magazzini) e resta sempreun ostacolo a ogni forma di integrazione fracomunità.

Siamo perfettamente consapevoli come ladelocalizzazione non sia un problema di facilesoluzione; contiamo però molto nella sua capa-cità di affrontare le diverse problematiche chia-mando a ragionare assieme i diversi attori coin-volti, inclusi, a nostro avviso, anche rappresen-tanti istituzionali della comunità cinese e porrecosì le basi per una prospettiva di soluzioni con-crete temporalmente definite.

Buon Giorno Sindaco! Siamo l’Associazione Vivisarpi. Innanzituttole nostre congratulazioni per l’elezione a nuovo sindaco di Milano e un sentito augurio per tutto

il lavoro che l’aspetta. Nuovo sindaco, dunquenuovo interlocutore per la nostra Associazionee per i residenti del quartiere Sarpi-Bramante-Canonica che in questi anni ci hanno sostenuto

Page 5: La lettera di ViviSarpi...di PAOLO COLOMBO PAGINA 3 Una realtà ben radicata La lettera di ViviSarpi al nuovo sindaco PAGINA 4 DIRITTI E ROVESCI • N 4 • Mercoledì 15 giugno 2011

Mercoledì 15 giugno 2011 • www.vivisarpi.it 5

Diritti per tutti abbiamo sempre sostenuto, maanche doveri per tutti, nel rispetto delle regole,base per una reale convivenza.Abbiamo inteso da tutte le sue dichiarazioni chela nuova amministrazione da Lei presiedutadarà priorità alla qualità della vita nei quartie-ri; in quest'ottica riteniamo importante chevenga definito un suo progetto concreto ancheper il nostro quartiere.

Un progetto che, a partire dalla delocalizza-zione dell'attività all'ingrosso, ne possa rilan-ciare la vocazione commerciale-residenziale daricostruirsi attorno alla pedona-lizzazione della via Sarpi, in unadimensione nuova che coinvolgagiovani imprenditori, artigiani,innovazione tecnologica, com-mercio e ristorazione etnica, in unmelting-pot ove si mescolano cul-ture e saperi diversi per andarecosì a superare il concetto diquartiere monoetnico, quale inve-ce rischia di essere oggi.

Spesso sentiamo parlare da chinon abita il quartiere della bellezzadi una “Chinatown” anche aMilano, quasi un'attrazione fol-cloristica per i turisti: confidiamoche Lei non cada in questa illusione fallace.

Oltre ad essere fuori dal tempo, se questa tra-sformazione avvenisse essa si realizzerebbecome un sopruso sugli abitanti che risiedono dasempre in quartiere in percentuale superiore al90% (dati ufficiali del comune di Milano) erischierebbe seriamente di fare divenire il quar-tiere quel quartiere “etnia”, quella zona francache dietro l'aspetto folcloristico nasconde unintreccio affaristico, dove la illegalità diffusa lafa da padrona. I prodromi di questo rischio sipossono già cogliere ora nelle mille irregolaritàe illegalità che una più attenta azione di con-trollo evidenzia quasi quotidianamente e di cuicon preoccupazione si parla nell'ultimo rapportoCNEL piuttosto che nei rapporti semestralidella DDA.

Pensiamo che alcuni segnali possano esseredati in un tempo molto breve: così mentre chie-diamo che venga mantenuta in quartiere l'ordi-nanza che limita dalle 10.00 alle 12.30 l'orariodi carico e scarico merci, Le chiediamo di veri-ficare da subito la possibilità di modificare dettaordinanza là dove vieta il carico e scarico mercinelle giornate festive, riformulandola in modo

da vincolare gli esercizi all'ingrosso del quartierealla totale chiusura domenicale.

L'ordinanza attuale, già poco rispettata nellegiornate lavorative, è del tutto disattesa nellegiornate festive, anche perché i controlli daparte della polizia municipale sono inesistenti oattuati in maniera del tutto inefficace con laconseguenza di fare aumentare nei grossisti lacertezza che leggi e regole in quartiere sono unoptional. Per contro sappiamo che i grossistidella comunità cinese vedrebbero con sollievoquesto obbligo di chiusura, che consentirebbe

loro di riposare senza temere difarsi concorrenza sleale.

Allora perché non trovare già dasubito un punto di interesse comunefra grossisti e residenti, eliminandocon un minimo sforzo un primopunto di attrito?

Chiudiamo qui questa nostraprima “lettera aperta” e, augu-randole nuovamente buon lavoro,restiamo in attesa di incontrarlaper sentire dalla sua viva voce lesue proposte concrete e temporal-mente definite atte a portare asoluzione i problemi del quartiere.Cordialmente

Associazione VivisarpiIl Presidente

Pier Franco Lionetto

PELLETERIA DI QUALITÀDELLE MIGLIORI MARCHE DELLA MODA

E DELLE TENDENZE.OTTIME OPPORTUNITÀ

DURANTE I SALDI.

TING SINGvia Paolo Sarpi,19 - Milano

NOAvia Piero della Francesca, 23 - Milano

“Per esseresempre

originali”

Lei rispose con l’impegno a tornarein quartiere nel giro di30-40 giorni per dareagli abitanti unarisposta seria e pesata,a fronte di una suaapprofondita analisi delproblema ed evitarecosì le solite vuotepromesse elettorali.

Page 6: La lettera di ViviSarpi...di PAOLO COLOMBO PAGINA 3 Una realtà ben radicata La lettera di ViviSarpi al nuovo sindaco PAGINA 4 DIRITTI E ROVESCI • N 4 • Mercoledì 15 giugno 2011

6 Mercoledì 15 giugno 2011 • www.vivisarpi.it

INIZIATIVE IN QUARTIERE

di STEFANIA BOSSI

“Sono migliaia i costumi realizzati nel corso di oltrecinquant’anni di brillante attività della SartoriaPia Rame che Nadia Venegoni e Tiziana Materozzi,...

Dalla sartoria Pia Rame a“La nuova sartoria”: una realtàdi eccellenza in quartiere

Come stare in famiglia

SarpiDoc: una sceltadi rinascita

vare a noleggio abiti per le più sva-riate occasioni (abiti da sera, smo-king, tight, frac, costumi carnevale-schi e per feste a tema).

Alla domanda sulle motivazioniche le hanno spinte ad aprire inquesto quartiere hanno risposto cheil quartiere Sarpi risulta strategicoper la vicinanza alla maggior partedelle case di produzione, nonchéalla RAI, oltre a risultare facilmenteraggiungibile dai privati per la suaposizione centrale.

Tuttavia non hanno nascosto diessere state positivamente colpite daun aspetto peculiare della zona, laquale, se apparentemente sembraessere caratterizzata da un'offertacommerciale omogenea, ad una let-tura più attenta (addentrandosi neicortili!) rivela una ricchezza dieccellenze artigiane ed artistiche.

Non potendo che essere d'accor-do con questa visione del quartiere,che contribuisce a superare il solitoluogo comune, oltre ad invitarvi adandare a scoprire questa realtà, ciauguriamo che in futuro la stessapossa “mostrarsi” al quartiere!

...motivate dalla passione e dallavolontà di non disperdere un patri-monio storico - artistico - culturaleitaliano, hanno rilevato dando vitaa LA NUOVA SARTORIA”.È così che viene presentata sul sitointernet (www.lanuovasartoria.it) lasartoria aperta nel 2007, in un corti-le di via Aleardi n. 14.

L'intervista rivolta alle due titola-ri ci ha permesso di scoprire unluogo molto affascinante dellanostra zona: un laboratorio/atelierin cui una importante attività legataalla storia costumistica milanese èstata ereditata da due professioniste.

Oggi infatti “La nuova sartoria”oltre a costituire un importantepatrimonio artistico e quindi cultu-rale milanese rappresenta un impor-tante punto di riferimento percostumisti, stylist e responsabili diproduzione, occupandosi di noleg-gio e produzione per la televisione,il teatro, il cinema e la pubblicità,oltre ai privati, i quali possono tro-

di CATERINA BOGLIONE

Chi dice di aver assaggiato la pizza al tranciopiù buona di Milano può farlo, se e solo se,almeno una volta è stato a mangiare da Giuliano,in Via Paolo Sarpi al numero 60.

Inconvenienti del troppo suc-cesso. Meritatissimo.

E poi? I CROSTICINI, è maicapitato che chiedeste a Piero: “Cisono 2 crosticini?” e che lui vidicesse di no??

Dopo poco ecco apparire sul

vostro tavolo un piatto con qualchecrosticino di mozzarella abbrustolita,cosa c'è di più buono?

Ma non è solo questo, non è solola bontà del prodotto offerto a fartitornare da Giuliano.

A far compagnia a pizza e crosti-cini naturalmente, ciò che ti colpi-

sce sono l'ambiente e il calore. Appena entri in pizzeria, al ban-

cone, Simona o Rossana e, al forno,Alessio ti accolgono con il sorriso esubito ti senti a casa, e poi Piero,Orlando, Bruno, Gabriele o ilSignor Redi ti accompagnano altavolo e, a me capita spesso per for-tuna, si siedono con te per fare duechiacchiere, sapere come stai,scherzare sul calcio, le squadreamate in famiglia sono parecchie.

Di famiglia si parla, perché oltread essere uno staff fantastico, sonoanche una grande e unita famigliache ti accoglie.

È bello passare davanti alla portadopo la chiusura pome-ridiana e vederli tutti atavola insieme e, magari,essere invitati a condivi-dere una fetta di torta oun bicchiere di vino,oppure la sera, dopo la

chiusura, che piacere vedere l'inse-gna ancora accesa, trovarli sullasoglia e fermarsi a fare due chiac-chiere!

Insomma sono più di una pizze-ria, almeno per me lo sono semprestati e sempre lo saranno, sono unacasa dove tornare a cena!

Per chi ama la pizza al trancioquesto è un indirizzo da ricordare.

In un locale assolutamente spar-tano, tipico nel suo genere, si man-gia quella che, a mio avviso è, dal1923, la miglior pizza al trancio ditutta Milano, tanto da aver meritatola targa di bottega storica proprioun paio di mesi fa.

Semplice o farcita. Ideale, peresempio, dopo un cinema. Per lasua qualità e per la sua onestàGiuliano è davvero quasi un mitoper tanti milanesi che affollanocostantemente il locale.

Dal forno le teglie escono a gettocontinuo ma capita a volte, e non èuno scherzo, che addirittura lapasta per la pizza vada tutta esaurita.

...dopo aver colonizzato le vie limi-trofe.

Il commercio al dettaglio, sem-pre più mortificato dall'immaginedata dai mas-madia di una via incui non valeva la pena venire e inun certo senso pericolosa, era sem-pre più in affanno nonostante lapresenza di numerose BottegheStoriche che continuavano ad ope-rare nel territorio.

Certo le difficoltà commercialiavevano una lontana origine: lacrisi economica, il proliferare deicentri commerciali sia in zona siaall'immediata periferia di Milano,l'abbandono delle marche famosecon negozi in franchising stavanoallontanando la clientela abituale.

Fu così che una ventina di detta-glianti incominciarono a ragionaresu come dare una scossa a questasituazione.

Ricordando vecchie riflessioni,progetti rimasti nel cassetto sipensò di cercare un modello asso-ciativo diverso in grado di valoriz-zare le specificità di ciascuno così

da diventare ricchezza per tutti.Una scelta contro qualcuno?

No, una scelta per la rinascita!Perché non considerare la via

come un Centro Commercialedistribuito lungo una via?

Perché non incominciare aragionare come se fossimo un con-sorzio e non singole attività più omeno in concorrenza fra di loro?

Condizione imprescindibile eraquella di essere commercianti aldettaglio attivi in Paolo Sarpi enelle immediate vicinanze.

Esistono tante associazioni di

via non solo a Milano, ma anche intutta Italia eppure solo a Genova ea Cagliari erano state tentate espe-rienze consortili: perché non pro-vare anche noi?

La prima condizione era creareuna unità territoriale definita ed èper questo motivo che ci siamobattuti perché fosse realizzatal'Isola Pedonale.

Non è stato facile, né indolore inquanto causa di incomprensionicon altri stimati commercianti pre-senti eppure siamo riusciti ad otte-nere questo obbiettivo.

Il prossimo sarà quello di favorirel'apertura di nuovi negozi al detta-glio o incoraggiare la trasformazionedi quelli all'ingrosso.

Contemporaneamente dovremosostenere coloro che già operanovalorizzandone le peculiarità e tro-vando strumenti adeguati per farliconoscere a un pubblico semprepiù ampio.

Creare eventi culturali, manife-stazioni di qualità, dare informa-zioni, utilizzare i più modernisistemi di comunicazione, far tor-nare la voglia a tutti di tornare inPaolo Sarpi perché è bello viverci eci si può trovare di tutto. ALESSANDRO DOLDI

ANDREAANGELO SALVIBERNIEBAITA DEL FORMAGGIOBAR GOODTIMEBARDELLI CAPPELLERIA MELEGARICARTOLERIA COLOMBOCI PENSO IOCIRIPIZZACOECOEMPORIO CASA CUCINAERBORISTERIA NOVETTIFARMACIA MARISCOTTIFLY FLOTFUTONGO COPPOLA

Gli associati SarpiDocGELATERIA 54LUTIMAGAZZINI VITTORIAMC DONALD'SOPLA'ORTOPEDIAOTTICA GIUDICIOTTICA SCACCABAROZZIPARRUCCHIERE WANGPELLETTERIA TING SINPISATI MAGLIERIA INTIMOPIZZERIA DA GIULIANOPROFUMERIA LORENZIROSSISARPI CONFIL SANTO BEVITORETECNOCASA

di FRANCESCO NOVETTIPRESIDENTE ASSOCIAZIONECOMMERCIANTI SARPIDOC

Era la primavera del 2008 quando decidemmodi fondare SARPI DOC. La via sembrava destinata adun inesorabile declino, il commercio all'ingrosso,sempre più invadente, occupava spazi in Paolo Sarpi...

Francesco Novetti nella sua Erboristeria, bottega storica

Page 7: La lettera di ViviSarpi...di PAOLO COLOMBO PAGINA 3 Una realtà ben radicata La lettera di ViviSarpi al nuovo sindaco PAGINA 4 DIRITTI E ROVESCI • N 4 • Mercoledì 15 giugno 2011

Mercoledì 15 giugno 2011 • www.vivisarpi.it 7

Il Borgo e la Chiesa della S. S. Trinità

AAA QUARTIERE RACCONTASI

Ancora vent'anni fa, la nostra zona era un dedalo distradine secondarie, dove i bottegai parlavanoancora il dialetto e ti riportavano a quel sestiereche una volta si chiamava Borg di scigulatt, o borgodegli ortolani.

di GIGI CAPRIOLO

Adesso, i nuovi arrivati cinesi sisono comprati in contanti caseggiatiinteri e hanno colonizzato un pezzodi città, cercando di trasformandoloin una piccola Shanghai.

In via Paolo Sarpi, un tempo, siveniva a comprare il Borsalino o unacravatta, ora, invece, trovi solo finteborse firmate e tanga rosse con fioresul pube: tutto rigorosamente madein China. Anche le gastronomie cheti ingolosivano con i mondeghili ol'"òs büüs" o i gnervitt o i laciàditt,ora propongono anatre laccate allacantonese e involtini primavera.

Il nuovo assetto della Sarpi, resapedonale per fingere di rialzarne illivello estetico ed allontanare i gros-sisti (ma anche per far tornare"firme" nostrane) ha utilizzatodeprimenti aiuole di pitosforo (chis-sà perché questa scelta: una volta erala pianta eletta per adombrare ivespasiani ed è forse per questo chegli 'educati' padroni di cani ce li por-tavano per fare i loro bisogni. Ora,no: sono state cintate in modo darenderle un po' più brutte!) e stiticilecci (anche di questa scelta mi pia-cerebbe conoscere la motivazione:con tutte le essenze autoctone lom-barde, sono state scelte piante chegiungono dalle Puglie o dallaSardegna!) l'assetto di Sarpi, dicevo,è, tampoco, una presa per i fondelli:i grossisti imperversano ancora, inegozi di "strasc" continuano imper-territi a coesistere e ad alternarsi aquelli di scarpe, tutti sempre vuoti eche ti impongono la domanda difondo: "Ma come fanno a incassareabbastanza per sopravvivere? E' pro-prio da queste attività che traggonotanti soldi da permetter loro i mac-chinoni che si vedono parcheggiatisulle "nostre" strisce gialle delle stra-de limitrofe? O non è, forse, una fac-ciata dietro cui poter celare "affari"che non possono essere svolti allaluce del sole?" Bah! Forse è megliofare come i nostri amministratoriche fino ad oggi non ci han fatto ...attenzione.

Ma ritorniamo a parlare di quan-do il nostro quartiere era felice epieno di vita. Nato contemporanea-

mente alla fondazione di Milano, sulcollegamento con il Seprio e l'im-portante insediamento insubre, ilquartiere ha avuto una vita fiorenteproprio per la sua localizzazione:tutta la zona era ricca d'acque erogge e torrenti che, poi, attraversa-vano Milano. All'epoca, verdura efrutta non potevano essere conserva-te a lungo, quindi era buona cosacoltivarle vicino ai centri urbani. Leacque entravano, fresche e pure,nella città e ne uscivano come cana-li colmi di tutti i rifiuti della vita incomune: ovvio, quindi, che chivolesse utilizzare acqua 'buona' perirrigare i propri orti si localizzasse anord di Milano. Infatti, proprio perutilizzare le acque "sporche", colmedi rifiuti e liquami, quindi con tem-peratura più calda, quando SanBernardo scelse il sito ove impianta-re la sua Certosa di Chiaravalle etutte le sue grange, scelse una zona asud-est della città e "inventò" il siste-ma delle marcite che utilizzavano leacque di uscita dalla città per irriga-re le coltivazioni di erba, che, così,ne permettevano il doppio di tagli euna grande quantità di fieno.

Le molte risorse idriche dellazona, non solo il Nirone, ma anchetutte le varie rogge e fontanili, furo-no uno dei principali motivi per cuisi sviluppò lungo la strada postaleper Varese (la via Canonica, appun-to) le cascine, i cui prodotti (frutta,ortaggi, verdure) venivano coltivatiin abbondanza, raccolti e vendutidando origine al nome del borgo,che, in milanese, sarebbe borgh discigulatt, cioè il borgo dei produtto-ri di cipolle, che, per “estensione”del concetto, venne chiamato il“borgo degli ortolani”.

È questo sicura-mente il motivoper cui l'attivitàdegli ortolanidiventò fiorente e,attraverso PortaTenaglia, c'era unvia vai continuo dicarretti al puntoche furono esentatidalle gabelle, gran-de fonte di redditocittadino.

Alle cascine ini-ziali, si aggiunsero i mulini, alimen-

tati dalla fitta rete idrica che, nel I°secolo d.C., fu ristrutturata daiRomani, dalle grandi conoscenzeidrauliche.

Il torrente Nirone, che aveva ori-gine dalle colline di Como e si pre-sentava come uno scolmatore natu-rale delle Groane, venne deviato dalsuo letto naturale, che lo congiunge-va all' Olona, e convogliato versoPorta Comasina, per farlo entrarenel fossato intorno alle mura (pres-sapoco all' altezza di via Sacchi).Arrivava in zona, scendendo dallaGagnola, e attraversava tutto ilborgo degli ortolani.

La roggia della Peschiera ricevevale acque dalla roggia Gesiolo (cheveniva dal Portello) e, anche questa,attraversava il Borgo.

Poi, la roggia Marinella, che pro-veniva dalla Villa Simonetta, scende-va per via Lomazzo e percorreva l'ultimo tratto di via paolo Sarpi perscorrere verso sud.

Il fontanile di S.Rocco veniva dapiazza Coriolano e percorreva la viaNicolini, da cui il Pons Guinizelidella località in cui verrà fondata laS.S. Trinità.

Il borgo era nato tra la strada dellaPeschiera di S. Ambrogio ad nemus(chiamata poi degli Ortolani e poistrada Varesina) e la strada Lomazze(quella che, ora, è la via Paolo Sarpi).Questa era divenuta il secondo asseportante del borgo ed era attraversa-ta dalla 'via Ravana' (che prendeva ilnome dall'omonima cascina e oggi èla Lomazzo), che confluiva nella'strada Lomazzette' (la tortuosa viaMorazzone) per finire nella 'stradadella Peschiera di S. Ambrogio adnemus' (che ora è detta via LuigiCagnola). Il nostro borgo era tutt'unintrigo di sentieri e viottoli che sol-cavano le ortaglie e quello che rima-neva della selva: alcune vie eranoanche abbastanza importati, ma leultime lottizzazioni le hanno dimen-ticate: lo 'stradone della Chiesa' èdiventato l'attuale via Balestrieri e la'strada comunale per Bovisa eNovate' (che un tempo fu chiamataanche via Seveso) ora è divenuta viaBramante, portando via il titolo a

E per chi ha paura del buio...La mostra di Anish Kapoor per Milano èsenz’altro un evento eccezionale in quanto le sueopere non sono mai state esposte prima d’ora inuno spazio pubblico

Nello scorso numero abbiamo giàparlato del nuovo spazio situatoall'interno della Fabbrica del Vapore,denominato Cattedrale. Abbiamoanche scritto che questo spazio digrandi dimensioni, verrà adibito amostre nella navata centrale chemisura circa 900 metri quadrati.Fino a dicembre del 2011 questospazio sarà gestito dal Comune e poi

si vedrà. Così il 31 maggio è statainaugurata una mostra spettacolareche consiglio a tutti di vedere. Sitratta dell'opera di un grandissimoscultore indiano,Anish Kapoor natoa Bombay nel 1954ma formatosi aLondra , dove vivedal 1973.

Per Milano èsenz'altro un even-to eccezionale in

di MICHELA SCOTTI

quello che era il vicolo Bramante(che ora è la via AristoteleFioravanti). Lo stradone dellaChiesa portava alla piazza su cui siergeva l'imponente Chiesa dellaSantissima Trinità.

I primi documenti che attestanol'esistenza di questa chiesa sono del-l'agosto 1250 e sanciscono il passag-gio della gestione della chiesa e delconvento dall'Ordine dei Benedettiniai Frati Umiliati che, a causa dell'in-curia degli abitanti", l'avevano"deformata dal lato spirituale quantomateriale".

Nel 1291, Fra' Bonvesin de laRiva, il famoso frate che diffusel'usanza di suonare le campane almattino e alla sera per invitare i fede-li a pregare per le crociate, vennenominato preposto alla chiesa ed èprobabile che le campane suonaronoper la prima volta dal campaniledella Trinità: la torre campanariadella chiesa risale al 1230 ed è tutto-ra esistente, come il più importantegioiello architettonico di tutta lazona, anche se è relegato nel cortile,come deposito e immondezzaio,dello scervellato intervento che,negli anni sessanta dell'ultimo seco-lo, ha abbattuto chiesa e convento!

Gli Umiliati della SantissimaTrinità acquisirono molto prestigiopresso i Duchi di Milano, ottenendo-ne molti privilegi, ma Papa Pio V, nel1571 soppresse l'ordine trasferendochiesa e convento nella giurisdizionedell'arcivescovo di Milano, ilCardinale Carlo Borromeo.

Questi, su richiesta degli abitantidel borgo, la trasformò in parroc-chia. Nel 1616, la chiesa subì un gra-vissimo incendio, che risparmiò sol-tanto il campanile.

Con la ristrutturazione, finita nel1636, rimase ben poco della chiesamedievale, che subì un altro cambia-mento radicale ad opera di un archi-tetto (il Giuseppe Clerici) che laingrandirono abbattendo la facciataseicentesca. Il campanile non vennemai abbattuto, ma fu alzato per posi-zionare una quinta campana: chenon sembrò bastare e, dopo una cin-quantina d'anni, si aggiunse, dall'al-tra parte della chiesa, un altro cam-panile, goffo, ma più alto e impo-nente.

Ma la povera chiesa non avevaancora trovato pace e, nel 1900, lerifecero la facciata, stavolta in stileliberty, con mastodontiche sculture.

Il 18 marzo 1968, con l'inaugura-zione della nuova, e discutibile, sedeparrocchiale di via Giusti, si comin-ciò a demolire la "vecchia Trinità":prima il chiostro, poi il campanileottocentesco, la canonica, la chiesa ele abitazioni retrostanti tutto per edi-ficare un mega, e inutile, complessomultipiano, che ha snaturato tuttol'aspetto della zona.

Purtroppo, ora, questo edificiocontinua ad incombere, coi suoi car-telli di affittasi-vendesi, ed un picco-lo gioiello, come era la vecchiaSantissima Trinità, non c'è più... enon esiste più neppure nei nostriricordi!

Per entrare in questa scultura inferro a forma di conchiglia allungatadi circa 60 metri e priva di luce inter-na è necessario firmare una libera-toria in modo da sollevare ilComune da qualsiasi responsabilità.

E infatti molti preferiscono esse-re in compagnia , per via del percor-so immerso nella totale oscuritàdopo neanche venti metri di tragit-to. Personalmente l'ho fatto da solae l'ho ripetuto due volte. La primavolta però c'era una coppia un pòchiassosa e lei si aggrappava al suolui dicendo ad alta voce di soffrire diclaustrofobia. Purtroppo osservare ilsilenzio, almeno in questi frangenti,sembra ai più molto difficile, forseper la necessità di esternare imme-diatamente le proprie emozioni,dimenticandosi che ci sono anchegli altri. E' vero però che comeprimo impatto è più rassicurantesentire la presenza di altri umanianche se temi che qualcuno ti vengaaddosso quando ripercorre la strada

al contrario. Ma tu non sai che loroti vedono però! La seconda voltasono entrata in solitaria ed ho potu-to quindi cogliere meglio l'intenzio-ne del lavoro.

Nel buio e nel silenzio totale,mentre cammini come un cieco,senti il risuonare dei tuoi passi eanche la percezione del tuo corpocambia. Vorresti poter galleggiare inquesto spazio vuoto e senza luce,dove il suono attutito ricrea l'espe-rienza del grembo materno.

È una sensazione veramente spe-ciale e sono convinta che ognuno dinoi avrà poi molto da raccontare.

Non perdetela quindi!!!

LA FABBRICA DEL VAPOREvia Procaccini, 4Ingresso € 6 - ridotto € 4Orari: lunedì 14.30/19.30da martedì a domenica9.30/19.30giovedì e sabato 9.30/22.30

quanto le sue opere non sono maistate esposte prima d'ora in uno spa-zio pubblico, nonostante Kapoor siauno importantissimo scultore rico-nosciuto internazionalmente.

DIRTY CORNER, così si intitola illavoro, è un'esperienza sensorialestraordinaria e consiglierei di visitar-la almeno un paio di volte, conside-rato che sarà aperta al pubblico finoa gennaio 2012 e il costo del bigliet-to ridotto è di 4 euro.

Page 8: La lettera di ViviSarpi...di PAOLO COLOMBO PAGINA 3 Una realtà ben radicata La lettera di ViviSarpi al nuovo sindaco PAGINA 4 DIRITTI E ROVESCI • N 4 • Mercoledì 15 giugno 2011

Mercoledì 15 giugno 2011 • www.vivisarpi.it

LETTERE DAL QUARTIERE

PER IL NUOVO SINDACO

Riteniamo opportuno segnalare alcune delle mail che ci sono pervenute da parte di soci o daresidenti del quartiere. Abbiamo solo rettificato qualche dettaglio, per garantire la privacy degli scriventi, ma non abbiamo modificato né i contenutidi base né l’impostazione. Pur essendo di tenore diverso, sono tutte di denuncia della confusione che regna tra di noi, e crediamo che tuttemeritino una risposta.

Spettabile redazione di “Vivisarpi”affido al Vs. giornale queste mie riflessionisperando che vengano lette dal nostronuovo Sindaco, Giuliano Pisapia.

Sono un arzillo vecchietto di 87 anni erisiedo da oltre 60 in questo quartiere.

Ho quindi vissuto completamente lametamorfosi che ha subito il quartiereSarpi-Bramante-Canonica: tanti anni fapotevo andare nella latteria di viaBramante a comperare il mio litro di latte enella drogheria, situata sempre nella stessavia, comperavo il detersivo per i pavimentied il mio vino preferito.

Cosa dire poi del giornalaio sotto casa…era un vero piacere scendere magari anche inciabatte e acquistare il quotidiano preferito.

Già ma tutto questo ora non c'è più e peracquistare i generi alimentari di primanecessità devo andare nel super mercatino“sottocasa” (definito tale in quanto dipiccole dimensioni non perché sia propriosotto casa mia) e per acquistare unquotidiano devo fare una bella passeggiata.

E ora veniamo al dunque: sono anzianoma ancora interessato alle vicende dellavita e per questo guardo sempre avanti.

Ho partecipato con interesse alle

assemblee dei residenti che sono stateorganizzate dall'Associazione Vivisarpi incampagna pre-elettorale con il candidatoSindaco Manfredi Palmeri e con GiulianoPisapia. Ero molto soddisfatto quando hosentito esprimere dal candidato Pisapial'auspicio di veder tornare in quartiere tantinegozi “italiani” ed io, che pure sono di unaltro pensiero politico, ho apprezzatoquesto desiderio.

Quindi mi auguro che, oltre al commercioetcnico, possa tornare in quartiere ilcommercio italiano e, in particolare,i negozi di piccolo vicinato: il panettiere, ilsalumiere, il calzolaio, magari conagevolazioni economiche o con erogazionedi contributi perché no, visto che per undecennio il Comune di Milano ha chiusoun occhio sulle tasse non pagate dallevendite di materiali vari nei negozi dicommercio all'ingrosso.

E allora, Caro Sindaco, visto cheabbiamo tanto sentito parlare di“cambiamento” in campagna elettorale, miauguro che ciò finalmente avvenga prima espero anche presto… perchè vorrei proprioassistere a tale evento!

Lettera firmata

Ora che è finito tutto bene possiamoavere qualche speranza in più per lariqualificazione del nostro quartiere?

L'associazione ha già elaborato un pianodi collaborazione con/intervento presso lanuova giunta? Sono ansiosa di sapere.

Per il momento mi sembra che lacomunità cinese non abbia inteso l'aria dicambiamento e continui, come e più diprima, nell'attuazione del propriocommercio non curandosi delle regole.

A questo proposito mando in allegatoalcune foto scattate in via Giusti, 3 sabato12 giugno: l' operazione di scarico che sivede nelle foto ha occupato per più diun'ora (dalle 9,30 alle 10,40) lo spazioriservati agli invalidi e lo spazio antistanteil passo carraio del numero 4.

Nessun vigile ha "disturbato" l'operazionecome mai avviene in via Giusti in tutti glialtri giorni.Spero comunque che inizi una nuova era e,

se serve vorrei dare una mano.Saluti e a presto.

Anna Viganò

Come residente in zona Sarpi mi aspettoda parte sua azioni veloci ed efficaci perrestituire la zona ai residenti e alla dignita'di Milano.

Perciò mi aspetto che lei implementi ladelocalizzazione del commercioall'ingrosso, faccia rispettare la legalita',liberi i residenti dall'assedio dei furgoniinquinanti e dal parcheggio selvaggio.

Tutto cio' era stato promesso da LetiziaMoratti ed il risultato estremamentedeludente è sotto gli occhi di tutti.

Lei è venuto in zona a parlare airesidenti Sarpi e ha promesso le azioniconcrete su menzionate.

Confido nella sua parola, auguri.

Barbara Sassoon

8

Per chi di Voi lettori vive quotidianamente situazioni di degrado all’interno dei Condomini (legatiall’attività all’ingrosso o altro) l’Associazione, a mezzo dello Sportello Legale VIVISARPI, segnalache è importante - anche per i propri fini - portare l'ambito della protesta“attiva” anche in questi ambiti (oltre che in quello politico-istituzionale nelquale, da anni, l'Associazione è già impegnata).A tale scopo lo Sportello Legale VIVISARPI offre sin d'ora ai residenti consulenze(secondo le modalità pubblicizzate sul sito) per valutare i rimedi possibili - casoper caso -e sta attivando progetti con Amministratori di Condominio del quartiereche si dimostrino interessati a contrastare efficacemente le violazioni deiRegolamenti di Condominio.I risultati concreti via via raggiunti saranno pubblicati sul giornale dell’Associazione.Cittadini, tutelate i vostri interessi in sede condominiale e vederete che anche ilquartiere nel suo complesso ne gioverà!Per contatti ed informazioni su tale iniziativa scrivere a [email protected]

sabato 12 giugno, via Giusti, 3

PUBBLICAZIONE BIMESTRALEREGISTRAZIONE PRESSOIL TRIBUNALE DI MILANO N. 378 DEL 12/06/07REDAZIONE: VIALE MONTELLO, 16 20154 MILANODIRETTORE RESPONSABILE:STEFANO FUSICAPOREDATTORE:LUCIA DONINIREDAZIONE:STEFANIA BOSSI,CARLA IANNITELLOPIERFRANCO LIONETTOART DIRECTOR:MASSIMO FERRANDISEGRETARIA DI REDAZIONE:CATERINA BOGLIONE