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LA LEGGE del SEME

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INDICE

Introduzione 3Perché l’Agro-biodiversitàè importante… 9

La Leggedel Seme 21 Considerazioni preliminari 22 Parte 1 –Conservazionedellabiodiversità agricola 31 Parte 2 –Selezione vegetale eproduzione di semi 32 Parte 3 – Idiritti degli agricoltori 34 Parte 4 –Diritti di proprietà intellettuale 36

Al lettore 39

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INTRODUZIONE

Ilsemeèilprimoanellodellacatenaalimentareerappresentamillenni di evoluzione e migliaia di anni di selezione da partedegli agricoltori così come la cultura di conservare e scambiareliberamenteisemi.Sitrattadell’espressionedell’intelligenzadellaterraedell’intelligenzadellecomunitàagricolenelcorsodeisecoli.

LeleggiecologicheebiologichedelSemeattingonodalle leg-gi perenni della natura e dell’evoluzione basate sulla diversità,sull’adattamento, sulla resilienza e sull’apertura.Queste leggi at-tingonoinoltredaiprincipidellagiurisprudenzadeidirittiumani,deibenipubblici edeibeni comuni.

Alcontrario, lanormativaoggidominante legataal semeè intotale violazionedellaLeggedelSemeedeiprocessidemocrati-ci con nessun fondamento nella giurisprudenza o nelle scienze.Un arsenale di strumenti giuridici, che criminalizzano la praticasecolare di selezione dei semi da parte degli agricoltori, la con-servazionedellesementielalorocondivisione,èincostantefasedielaborazioneeimposizione.Equestoarsenaleèstatoplasmatoda un pugno di multinazionali che per prime hanno introdottosostanzechimiche tossichenell’agricolturaecheorastannocon-trollando il seme attraverso l’ingegneria genetica e i brevetti.

Ancheilparadigmascientificosistatrasformando.Daunsiste-maolisticovibranteeecologico,l’agricolturaèstataindustrializzatae segmentata in un paradigma frammentato e meccanicistico incui i contributi della Natura e i contributi degli agricoltori nonrientranonell’equazione.

Questo perché questi contributi non possono essere trasfor-mati in merce e commercializzati da quegli interessi corporativiche, attraverso i brevetti, mirano a ottenere il potere assoluto ela proprietà assoluta sul seme, aggirando tutte le responsabilità

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ecologiche e sociali dovute agli effetti dei monopoli e dei semigeneticamentemodificati ad essi associati.

Quandocolorochehannobisognodiessere regolati scrivonole leggi per ottenere il potere assoluto e la proprietà assolutasul seme, che è la vita stessa, liberandosi, al contempo, da ogniresponsabilità ecologica e sociale derivante dagli effetti dei mo-nopoliedei semigeneticamentemodificatiadessiassociati,nonci ritroviamodi fronte soloaunacrisi alimentaree agricola,madi fronte auna crisi dellademocrazia.

Monsanto ha scritto le clausole inerenti i Brevetti sulla Vitadell’accordoTRIPSdelWTO.NegliStatiUniti, laMonsantohascritto e nascosto nella legge finanziaria, HR 993, la sezione dideregolamentazione 735, proteggendo le sementi geneticamentemodificatedaicontenziosiafrontedirischiecologiciesanitari.InIndia,ilgovernohanascostonellaLeggedell’AutoritàRegolatricedella Biotecnologia dell’India (BRAI – Legge per la Protezionedella Monsanto dell’India), in Parlamento proprio in occasionedella Giornata della Terra, una legge di libertà aziendale per laderegolamentazione degli OGM destinata a sostituire la leggevigenteper la regolamentazionedegliOGM.

Ci sono tre aspetti nel sistema dominante di leggi collegateai semi:

• I Brevetti Industriali sul Seme che trattano il seme comeuna“invenzione”,edaqui la“proprietà intellettuale”ap-partenente alle corporazioni, semplicemente aggiungendoartificialmenteun genenell’organismo;

• IDirittideiSelezionatoricomeinUPOV(Unioneinterna-zionale per la protezione delle nuove varietà vegetali) cheprivilegia l’uniformità e la selezione industriale;

• Leggisementierecheestendonocriteriindustrialidiunifor-mitàsullevarietàdegliagricoltoriesullevarietàadimpol-linazione aperta, che vengono selezionate per la diversitàe la resilienza.

Le aziende hanno plasmato le Leggi Globali di Proprietà In-tellettuale e le Leggi dei Brevetti nell’ambito dell’Accordo sugli

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aspetti commerciali dei diritti di proprietà intellettuale (TRIPS),Accordo dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO),definendoisemicomeunalorocreazioneeinvenzione,impeden-do così agli agricoltori di condividere e conservare i loro semi.Ecco come è nato l’accordo TRIPS della WTO. L’articolo 27.3(b) dell’accordo TRIPS recita: “I paesi aderenti possono esclu-dere dalla brevettabilità le piante e gli animali, a parte i micror-ganismi, e i processi essenzialmente biologici per la produzionedelle piante o degli animali, diversi dai processi non biologici emicrobiologici. Tuttavia, i paesi aderenti dovranno provvedereallaprotezionedellevarietàvegetali,o tramitebrevettio tramiteun efficace sistema sui generis o tramite una combinazione deidue sistemi”. Ancora una volta, questa protezione sulle varietàvegetali è precisamente ciò che vieta il libero scambio di semitra agricoltori,minacciando la loro sussistenza e lapossibilitàdisalvare e scambiare i semi fra loro.

La clausola TRIPS inerente i Brevetti sulla Vita era tenuta auna revisione obbligatoria nel 1999, perché l’idea di “creare” edi “inventare” la vita, e quindi possederla, era evidentementesbagliata.L’Indiaavevadichiarato:“Chiaramente, è il casodi ri-esaminarelanecessitàdiconcederebrevettisulleformedivitaintuttoilmondo.Finoaquandotalisistemisonoinatto,puòessereconsigliabile: (a) escludere i brevetti su tutte le formedi vita;”

Anche il gruppo africano ha dichiarato: “Il gruppo africanomantiene le sue riserve sulla brevettabilità di qualsiasi forma divita,comespiegatoinprecedentioccasionidalGruppoedavariealtre delegazioni. A questo proposito, il Gruppo propone chel’articolo 27.3 (b) debba essere rivisto per proibire i brevetti supiante, animali, microrganismi, processi essenzialmente biologiciper laproduzionedi vegetali o animali, eprocessi nonbiologiciemicrobiologiciper laproduzione dipianteo animali”.

Questarevisioneobbligatoriaèstatasovvertitadaigovernisot-to l’influenzadelle compagniemultinazionali in seno allaWTO:questarevisione,dovutadamoltotempo,deveessereripresafinoa ribaltare iBrevetti sulla Vita e iBrevetti sui Semi.

Gliorganismiviventi si fannoda soli.Formedivita,piantee

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semisonotuttiesseriinevoluzione,auto-organizzati,sovrani.Essihannovalore,utilitàestabilitàintrinseci.Iseminonsonoinventatisemplicemente attraverso l’aggiunta di un gene al loro interno.L’aggiuntadiungene tossicodovrebbe infattiessereconsideratacome “inquinamento”, non come “creazione” e, inoltre, i semiOGMcongenitossiciallorointernodevonoessereregolamentatifacendo riferimento allabiosicurezza.

L’uniformitàvienespacciatacomecriteriopositivoperlegittima-reilcontrollodellemultinazionalisuisemiinbaseall’uniformità.Inoltre,igoverniafricanisubisconopressioniperadottarel’UPOV1991attraverso l’armonizzazioneregionaledellepoliticheedelleleggidiprotezionedelle varietà vegetali.

Talileggivengonopredisposteovunqueimpedendocidirispon-dereaicambiamenticlimatici, impedendocidimettereinpraticauna transizione dall’agricoltura industriale ad alto costo – chesta portando gli agricoltori a essere espulsi dalla terra e, in casiestremi, a commettere suicidi – all’agricoltura ecologica.

Ilcriterioperlaselezioneindustrialeel’agricolturaindustrialeè il cosiddetto “DUS” (Distinzione, Uniformità, Stabilità) – e sibasa suunuso intensivodiprodotti chimici, combustibili fossilieacqua.IlDUSignora ilbisognodidiversità,dinutrizioneedisicurezzaelanecessitàdicrearemezzidisussistenzaabassocostoe sostenibili nel contesto di rallentamento e collasso economicoenella conseguentenecessitàdi localizzare i sistemi alimentari:

• Mentre gli agricoltori selezionano per la diversità, le mul-tinazionali selezionano per l’uniformità.

• Mentregliagricoltoriselezionanoper laresilienza, lemul-tinazionali selezionano per la vulnerabilità.

• Mentre gli agricoltori selezionano per il gusto, la qualitàe la nutrizione, l’industria seleziona per la trasformazioneindustrialeeperiltrasportoalungadistanzainunsistemaalimentare globalizzato.

Laselezioneindustrialehautilizzatodiversistrumentitecnolo-giciperconsolidareilcontrollosuisemi–dallecosiddetteVarietà

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adAltaResa (HYVs), agli ibridi, semigeneticamentemodificati,“semiTerminator”,eoralabiologiasintetica.Glistrumentipos-sono cambiare, ma il tentativo di controllare la vita e la societànon cambia.

Il livello più profondo in cui il diritto aziendale del semesta minando il tessuto stesso della vita è la dimensione etica.Siamotuttimembridellafamigliadellaterra,unfattorecustodenella retedella vita.Eppure, le aziende stannoora reclamandoilruolodicreatore.Hannodichiaratoche isemisonouna loro“invenzione”,equindiuna loroproprietàprotettadaibrevetti.Unbrevetto èundiritto esclusivo concessoperuna“invenzio-ne”, che consente al titolare del brevetto di escludere tutti glialtridalprodurre,dalvendere,daldistribuireedall’utilizzareilprodottobrevettato.IBrevettisuiSemi implicanoche ildirittodegli agricoltori di conservare e condividere i semi è ormai atutti gli effettidefinito comeun“furto”,un“criminecontro laproprietà intellettuale”.

IBrevettisuiSemisonogiuridicamentesbagliatiperchéiseminon sonoun’invenzione.

I Brevetti sui Semi sono eticamente sbagliati, perché i semisono forme di vita, sono nostri parenti all’interno della nostrafamigliadella terra.

Possedere la vita sostenendo che questa sia una invenzioneaziendale è sia eticamente chegiuridicamente sbagliato.

ÈinquestocontestocheilGruppodiLavorosullaLeggedelSemediNavdanyaInternationalelaCommissioneInternazionaleper ilFuturodeiSemiedelCibooffronoaicittadinieaigover-ni del mondo “La Legge del Seme”, per mettere la diversità ela democrazia, la sostenibilità e i diritti delle persone, al centrodei quadri scientifici e giuridici che governano il seme, al postodell’attualetendenzadellemonocoltureedeimonopoli,dell’uni-formità e della privatizzazione, del controllo societario e dellacriminalizzazionedellabiodiversità edegli agricoltori.

LaLeggedelSemesiproponedirestaurarelabiodiversitàeilriconoscimentodeidirittidegliagricoltori,direstaurare isistemidemocratici nelle societàper elaborare le leggi e la conoscenza.

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La Legge del Seme si focalizza sulla Libertà dei Semi – lalibertà del seme, degli agricoltori e dei cittadini – al posto dellalibertàillegittimadellemultinazionalidirivendicareilpatrimoniogenetico del pianeta come loro proprietà e di criminalizzare lelibertà dei cittadini. La libertà di conservare e scambiare i semiè vitale nel nostro tempo caratterizzato da molteplici crisi – lacrisi della biodiversità, la crisi dell’acqua, la crisi alimentare, lacrisiclimaticaelacrisieconomica,tuttefacentipartediunasolagrande crisi: la crisi dell’etica edei valori.

La Legge del Seme scaturisce da un imperativo ecologico edemocraticoper il futuroa lungo terminedelpianetaedei suoiabitanti. Tramite la Legge del Seme speriamo di far germoglia-re un cambiamento di modello per quanto riguarda semi, ciboe agricoltura. Come nel seme, questa è un’opera in evoluzione.Adattatelo, usatelo nel vostro contesto particolare. Il suo futuroènelle vostremani.

NotaLanuovapropostadileggesementieraapprovatadallaCommis-

sioneEuropea il6maggio2013continuaa ignorare l’imperativodiproteggereemigliorarel’agro-biodiversità,econtinuaametteregli interessidellegrosse industrieagricole sementierealdi sopradeidiritti degli agricoltori edegli allevatori.

CiauguriamochequestodocumentosullaLeggedelSemesiadiaiutoagliagricoltorieagliallevatoridellesementinelloroappelloai politici di difendere i loro diritti come custodi e produttoridi semi, così come a convincere i politici che l’agro-biodiversitàdev’essere al centro di qualsiasi legge sul seme, per affrontareefficacemente i rischi connessi al cambiamento climatico e allasicurezza alimentare.

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PERCHÉ L’AGRO-BIODIVERSITÀ È IMPORTANTE

Ladiversitàbiologicaagricola,opiùspecificamente,lerisor-se genetiche per l’alimentazione e l’agricoltura, è il magazzinocheforniscel’umanitàconcibo,vestitiemedicine.Èessenzialeper lo sviluppo di un’agricoltura sostenibile e per la sicurezzaalimentare.

L’evoluzioneèilprocessotramitecuilanaturametteinpraticalasuacapacitàdiselezione;affinchélaselezioneesista,lanaturahabisognodidiversità.Ladiversitàèanche labaseper l’agricoltore,perilselezionatoreeperloscienziatoagricoloingenerale.Abbiamobisognodidiversitàperconsentirel’evoluzioneequindilacapacitàdiadattamento.Abbiamobisognodidiversitàperessere ingradodi selezionare le migliori caratteristiche per le colture. Questa di-versità è stata sviluppata nel corso di migliaia di generazioni e ilnostrodovereèquellodisalvaguardarlaperlegenerazionifuture.

Nonostantelasuaimportanzavitaleperlasopravvivenzaumana,labiodiversitàagricolasistaperdendoadunritmoallarmante.Sistimachecircadiecimilaspeciesianostateutilizzateperl’alimen-tazioneumanael’agricoltura.Attualmentenonpiùdi120speciecoltivate forniscono il 90%del ciboumano fornitodallepiante,e 12 specie vegetali e cinque specie animali da sole fornisconooltre il 70% di tutto il cibo umano. Solamente quattro specievegetali (patate, riso, mais e grano) e tre specie animali (bovini,suini e polli) forniscono oltre la metà di tutto il cibo umano.Centinaia di migliaia di varietà eterogenee di piante e varietàlocali, che esistevano da generazioni nei campi degli agricoltorifino all’inizio del XX secolo, sono state sostituite da un piccolonumerodivarietàcommercialimoderneealtamenteuniformi.La

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perditadibiodiversitàagricolaharidottodrasticamentelacapacitàdelle generazioni presenti e future di affrontare i cambiamentiambientali imprevedibili e i bisogni umani.

Inoltre, meta-analisi pubblicate dal 20051 hanno dimostratoche, in lineagenerale, la riduzionedelnumerodigeni,di speciee gruppi funzionali di organismi, riducono l’efficienza con cuiintere comunità catturano risorse biologicamente essenziali (nu-trienti,acqua,luce,prede),econvertonotalirisorseinbiomassa.Ècosìchelabiodiversitàaumentalastabilitàdellefunzionidegliecosistemi attraverso il tempo.

Nutrire ilmondoIlnumerodipersonechesoffronolafamenelmesediottobre

2012haraggiuntonumerimaisuperatinellastoriadell’Umanità,arrivandoa1.000milioninel2010e925milioninel2012(quasiil20%dellapopolazionemondiale).Nonostantecheoggi,questonumerosiè leggermenteridotto, leragionichehannocausatolacrisinel2008rimangonoealcunesisonointensificate.Ineffetti,iprezzialimentaripiùalti sonostati registratiallafinedel2010,quando hanno superato del 29% quelli dell’anno precedente, euna ricaduta è attesanel 2013.

Tuttavia, il problema non è la mancanza di cibo. Secondo laFAO, c’è cibo sufficiente per alimentare fino al 70% in più dipopolazionesullaTerra,magliaffamatinonvihannoaccesso.Ilcibonelmercatointernazionalenonèadisposizionedicolorochesono affamati, perché la fame e la povertà vanno spesso di paripasso.Lamancanzadiaccessoèdovutadaunlatoallamancanzadi cibo prodotto a livello locale da un lato, dall’altro alla man-canzadi fondiper acquistarlodaquei luoghidove è in eccesso.

1CardinaleBJ,DuffyJE,GonzalezA,HooperDU,PerringsC,VenailP,NarwaniA,MaceGM,TilmanD,WardleDA,KinzigAP,DailyGC,LoreauM,GraceJB,LarigauderieA,SrivastavaDS,NaeemS,2012,Biodiversitylossanditsimpactonhumanity,Nature486:59-67.

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Se prendiamo in considerazione che la maggior parte dellapopolazione affamata (75%) vive in aree rurali, la promozionedella produzione “in situ” sembra la più efficace e forse l’unicasoluzioneduratura.Laproduzionelocaledeveesseresemplificataperfornirepiùopzioniaipiccoliagricoltorieallecomunitàrurali,permigliorarnelaqualitàelaquantità.Questosignificasostenerei piccoli agricoltori e le comunità per lo sviluppo delle propriecolture e dei sistemi agricoli. Purtroppo, l’assistenza tecnica perilpiccoloagricoltoree la ricerca internazionalepermigliorare laproduzionedisistemitradizionalidicoltivazioneabassoapporto,tra cui il miglioramento genetico delle colture trascurate e dellevarietà locali adattate a questi sistemi, sono state molto limitatee spesso inesistenti.

La FAO2 nel suo rapporto «La strada verso il successo» (no-vembre2009) sostienecheunodeimodimigliori epiù redditizidi sfuggire alla povertà e alla fame nelle aree rurali è quello disostenere i piccoli agricoltori. Quasi l’85% dei lotti mondiali diterreno agricolo ha meno di due ettari di superficie e i piccoliagricoltori e le loro famiglie comprendono circa 2 miliardi dipersone,un terzodella popolazione mondiale.

L’erosionegenetica mette a rischiolaproduzione alimentare e l’agricoltura sostenibile

La concentrazione della popolazione nelle aree urbane e lacrescente domanda di cibo ha portato, tra le altre cose, ad unaelevataproduzionemeccanizzatadicoltureepiantestandardizzatee omogenee per soddisfare la domanda. Questo a sua volta haportatoallaperditadimoltevarietà tradizionalieterogeneedegliagricoltori.

Secondo loStatodelleRisorseGeneticheVegetalidelMondoperl’Alimentazioneel’Agricoltura(PGRFA),inoltreil67%deicampi di grano in Bangladesh è stato piantato lo stesso cultivar

2Primorapportosullostatodellerisorsefitogenichedelmondoperl’alimenta-zioneel’agricoltura(1997),http://apps3.fao.org/wiews/docs/SWRFULL2.PDF.

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(“Sonalika”)nel1983.Dal1990inIrlanda,il90%dellasuperficietotaledigranoèseminatoconsoleseivarietà.Delle7098varietàdi mele documentate negli Stati Uniti all’inizio del XX secolo,circail96%sonostateperse.Allostessomodoil95%dicavoli,il91%delmais,il94%dipiselli,el’81%dellevarietàdipomo-doro sono andati perduti. In Messico, solo il 20% delle varietàdi mais segnalate nel 1930 sono note oggi, nella Repubblica diCorea, solo il26%dellevarietà localidi14colturecoltivateneigiardinidi casanel 1985 erano ancorapresenti nel 1993.

La perdita di specie e varietà locali porta alla perdita irre-versibile della diversità genetica che contengono, tra cui i geniper l’adattamento alle condizioni in cui si sono evoluti. Questaerosione genetica ha pericolosamente ridotto la riserva geneticadisponibileperlaselezionenaturaleelaselezionedapartedegliagricoltoriedeiselezionatori,conunconseguenteaumentodellavulnerabilitàdellecoltureagricoleaimprovvisevariazioniclima-tiche,cosìcomeallacomparsadinuoviparassiti emalattie.Peresempio,negliStatiUniti,nel1970, il fungoHelminthosporiummaydis, ha distrutto più della metà del raccolto di mais nellaparte meridionale del paese. Il raccolto era cresciuto da semiibridi ottenuti dalla sterilità maschile citoplasmatica di comuneorigine, che induce anche la suscettibilità a questa malattia3. Ilproblemaèstatorisoltoconlaselezionedivarietàresistentiuti-lizzandolerisorsegeneticheottenuterispettivamentedall’AmericaLatina e dall’Africa.

Ogni paese si basa sulla diversità genetica delle colture ditutto il mondo. Nessun paese è autosufficiente per quanto ri-guarda le risorse genetiche per l’alimentazione e l’agricoltura:l’interdipendenza media genetica tra i paesi per le loro colturepiùimportantièdicircail70%ancheseilgradodidipendenzavaria notevolmente da un paese all’altro e, in generale, i paesi

3 Kronstad,WE,Germoplasma: la chiave per il miglioramento del grano nel passato e nel futuro,inSmith,El,Il miglioramento genetico della resa del frumento,pag.41-54,pubblicazionespeciale13,CropScienceSocietyofAmerica,Madi-son,Wisconsin,(1986).

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sviluppati sono molto più dipendenti di quanto non lo siano ipaesi in via di sviluppo.

Ilvaloredellevarietàtradizionalidegliagricoltoriedeiparentiselvatici delle piante coltivate per il miglioramento delle colturee per lo sviluppo agricolo non può essere sottovalutato. Infatti,il concetto di “utilità” varia in funzione delle esigenze e delleinformazionidisponibili.Per esempio:Unavarietà localedi gra-no trovato in Turchia, registrato da JR Harlan nel 1948, è statoignoratopermoltianniacausadellesuenumerosecaratteristicheagricolenegative.Manel1980,sièscopertochelavarietàèpor-tatricedigeniresistentiaifunghiPuccinia Striiformis,35ceppidiTilletia caries eT. foetida, e a10varietàdi fungoT. controversa,edè anche tollerante a certe speciediUrcocystis, Fusarium edè stata successivamente usata come fonte di resistenza a tutta unaseriedimalattie.

La diversità genetica delle colture è indispensabile per forni-re resilienza per affrontare i cambiamenti ambientali e climaticiimprevedibili,perl’adattamentoallevariazionineisistemidipro-duzione, per soddisfare le esigenze della popolazione umana inespansione,per sviluppare resistenza alla continuaevoluzionediparassiti e malattie, per qualsiasi programma di miglioramentovegetale,pergarantireunamaggiore stabilitàdiproduzione,permigliorarelecondizionidivitadegliagricoltori,eperproteggerel’ambientenaturale.

Tipi di diversità e di opzioniConlaperditadellerisorsefitogenetiche,sonostatepersealter-

nativeperlegenerazionipresentiefuture.Perderequestealterna-tive riduce la libertàdi scegliereciòchepuòesserenecessarioodesiderato.Questaperditasièverificatainmoltitipididiversità.

Diversità intravarietale:IlrequisitodiDUS,inmolticasicomeprerequisitoperlaregistra-

zionedeisemi,haportatoavarietàmoltouniformiepraticamente

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senza diversità intervarietale. Ora, l’uniformità è la caratteristicachiave.Tuttavia,ilDUSpotrebbeessereutilizzatopercaratteristichemolto concrete e specificheatte a caratterizzare il cultivarmentrel’eterozigosi sarebbemassimizzatanel restodelgenoma.

Diversità intervarietale:Solonel20°secolo,centinaiadimigliaiadivarietàtradizionali

sonoandateperduteper sempre.Permoltedelle coltureprinci-pali, più del 90% delle varietà disponibili all’inizio del secolo èandatoperduto.Vedigliesempidicuisopra(erosionegenetica...)

Diversità interspecifica:Ora,consolo150colturecommercialialivellonazionale,questa

riduzione significa prendere rischi elevati in termini di cambia-menti climatici, e la perdita di colture utilissime soprattutto perla lotta contro la fame e la malnutrizione. L’uomo ha utilizzatocirca7000colturedurantelastoriadell’umanitàpersoddisfareleesigenze di base. Vi è dunque ancora una ricchezza delle specieche sono state trascurate.

L’uniformitàaumenta la vulnerabilitàe riduce la stabilità nella produzione alimentare

Il sistema dominante della produzione di semi è basato su“uniformità e omogeneità”. Sembra aver adottato il dogma che“l’uniformità”, sia all’interno delle varietà – (linee pure in col-tureauto-impollinate,cloni incoltureapropagazionevegetativa,e ibridi ottenuti tramite l’incrocio di linee omozigote differentinellecolturedi impollinazione incrociata)– sia tra levarietà, sianecessariaper sfamare il mondo.

Questa tendenza si adatta bene alla richiesta dell’agricolturaindustriale di una risposta uniforme all’applicazione di prodottichimici per controllare i parassiti, malattie e infestanti o fertiliz-zanti.Alcontrario,gliagricoltorihannotradizionalmenteutilizzatole colture e la diversità delle varietà come un modo di adattarsi

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al diversificarsi del rischio, un concetto che è molto chiaro airesponsabili delle attività finanziarie che consigliano sempre, aiclienti che vogliono ridurre al minimo il rischio, di diversificarei loro investimenti finanziari. Questo concetto, che è stato, ed ètuttora,presentenelleselezionidegliagricoltori,èscomparsodallamodernaselezionevegetale,attivitàchesuccessivamentecolpiscela produzione alimentare e quindi la sicurezza alimentare in unmondo incuiunadelleprincipaliminacceè il cambiamentocli-matico, con tutte le sue conseguenze, tra queste le malattie e iparassiti invasividinuova generazione.

Requisiti “anti-evolutivi” a favoredei diritti privatie il consolidamento dei monopoli

La tendenza della selezione vegetale verso l’uniformità è statolegittimatodall’introduzionedeirequisitiDUS(distinzione,unifor-mitàestabilità).Inuncertonumerodipaesi,laregistrazionedellevarietà (e la necessità di essere registrate per essere “legalmente”coltivate)richiedetestperilDUSe,peralcunecolture,perilVCU(valoreagronomicoediutilizzazione)perunminimodidueanni.“Distinzione”significachelavarietàdeveesseredistinguibileperunaopiùcaratteristichedatuttelealtrevarietàregistrate.“Uniformità”significa che tutte le piante dallo stesso lotto di sementi devonoessere uguali. “Stabilità” significa che le piante devono rimanerele stesse attraverso tutte le generazioni successive. VCU significacherispettoadaltrevarietàregistrate, lavarietànuovaincorsodiregistrazioneoffreun saltoqualitativoe tecnologico.

I treconcettinonhannounagiustificazionebiologica.Chihadecisodi imporre l’uniformitàperchérendepiù faciledistingue-re varietà tra loro, probabilmente ignora che in molti paesi gliagricoltori coltivanoancheecotipieterogeneidella stessacolturache nonostante la loro eterogeneità sono identificati con nomie caratteristiche distinte, anche se non uniformi. Sono tenuti incoltura, perché sono molto più stabili (nel tempo) rispetto allevarietàDistinte,Uniformi eStabili.

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L’uniformitàelastabilitàsembranoesserel’oppostodiciòcheè necessario in presenza della continua evoluzione di parassiti emalattie e inpresenzadiunbersaglio inmovimento, come l’au-mento delle temperature e delle siccità causate dai cambiamenticlimatici.

Inoltre la selezione e le cosiddette “prove sul campo” sonospessofatteneilaboratoridiricercaagricolaincondizioni“ideali”o artificiali e non sui campi degli agricoltori, ignorando così lecaratteristichechesonorealmentevantaggiosepergliagricoltori.L’interessedegliagricoltori,cheèlaconsistenzadellaproduzionenel corso del tempo (resilienza), mentre l’interesse delle aziendesementiere, che è la consistenza della produzione nello spazio –sonoalleestremitàopposte,enonsolo iprogrammidiselezionegeneticadellepiante,maancheleprocedurediregistrazione,chesiconcentranosuaspettiirrilevanticomeilDUSsonoorganizzatiper rispondere soloaquest’ultima.Vincoligiuridiciquindiosta-colano l’evoluzione del sistema, che è ostaggio dello strumentocheerastatooriginariamentesviluppatopersoddisfareleesigenzedella società.  

Opportunità di selezione vegetale per riconciliarel’agro-biodiversitàe le esigenze degli agricoltori

È possibile riconciliare resilienza, biodiversità, qualità deglialimenti, sicurezza alimentare e una sufficiente produzione dicibo.Scienza e tecnologia sonopotenti “strumenti”per servirela società, in quanto essi possono essere utilizzati in tutte ledirezioni(verso l’uniformitàeverso ladiversità),edènell’eser-cizio della saggezza che la maggior parte dei benefici possonoessere sfruttati.

Peruncertoperiododitempolaselezionevegetalecommercialeha escluso soluzioni locali, che non potevano essere sfruttate conprofitto, ignorando in tal modo le conoscenze locali (indigene),indipendentementedal fattochequestosiastatoformalmentedo-cumentato o non, e ha creato una disconnessione con le persone

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chehannosubitoleconseguenzeditalitecnologie.Laricercapar-tecipativa,ingenerale,èdefinitacomequeltipodiricercaincuigliutentisonocoinvoltinellaprogettazione–enonsolonelcollaudofinale–diunanuovatecnologia.Quandolanuovatecnologiaèunavarietà, la Selezione Vegetale Partecipativa (PPB) è definita comequeltipodiselezionevegetaleincuigliagricoltori,cosìcomealtripartner, come ad esempio extension staff, produttori di sementi,consumatori,commercianti,ONG,ecc,partecipanonellosviluppodi una nuova varietà. Pertanto, la PPB produce varietà che sonomirate(focalizzatesuigiustiagricoltori),rilevanti(rispostaaibisognireali, preoccupazioni e preferenze degli utenti) e appropriate (ingradodiprodurre risultati chepossonoessereadottati).

La PPB è una collaborazione dinamica e permanente chesfrutta i vantaggi comparativi sia degli istituti di selezione ve-getale (nazionali o internazionali), che hanno la responsabilitàistituzionaleperlaselezionevegetale,siadegliagricoltoriepos-sibilmentedialtripartner.InunveroprogrammaPPBentrambii ruoli dei partner, nonché la misura e le modalità con cui essicollaborano,cambianocon il tempo.Èanche importantericor-darecheunprogrammadavveropartecipativoènecessariamenteinclusivoinrelazionealgenereehauneffettodipotenziamentosui partecipanti.

Un programma PPB ha quattro importanti caratteristiche or-ganizzative:

1. Lamaggiorpartedelprogrammasisvolgeneicampidegliagricoltori (cioè èdecentrato);

2. Ledecisioni sonopresecongiuntamentedal selezionatore,dagli agricoltori edagli altri partner;

3. Il programma può essere replicato in diverse località condifferenti metodologie e tipi di germoplasma;

4. La selezione è condotta da agricoltori e selezionatori inogni ambiente in modo indipendente dagli altri ambienti.

L’ultima differenza è di particolare importanza perché è inquesto modo che viene data preferenza ad un adattamento spe-

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cificochedaunlatomassimizzalaresael’adattamentoaisingoliambienti,aumentandocosìlaproduzionealivelloglobale,dall’altroaumental’agrobiodiversitànellospazio,perchédifferentivarietàsonogeneralmentescelteinambientidiversi.Conlaprosecuzionediunprogrammapartecipativo, vi è ancheuna rapida rotazionedelle varietà che aumentano così anche l’agro-biodiversità neltempo.

Iprogrammidiselezionepartecipativa-evolutivapossonoesserecostituiti,peresempio inraccoltiapropagazionevegetativaeadauto-impollinazione,attraversounmiscugliodipopolazionisegre-ganti provenienti da una vasta gamma di incroci. Nelle colturea impollinazione incrociata, le popolazioni possono essere fattemiscelando ibridi sperimentali.Questepopolazioni si lascerannoevolvere in una moltitudine di ambienti, scelti dagli agricolto-ri e caratterizzati da singole sollecitazioni abiotiche o biotiche,o combinazioni di sollecitazioni, e sotto diversi tipi di gestioneagronomica, con l’aspettativa che la frequenza dei genotipi conadattamento alle condizioni (clima, suolo, pratiche agronomichee sollecitazioni biotiche) degli ambienti in cui ogni anno la po-polazione è coltivata, aumenterà gradualmente.

Ilmodopiùsempliceedeconomicodirealizzarelaselezioneevolutivaèchegliagricoltoripiantinoeraccolganonellostessoluogo. È anche possibile ed effettivamente auspicabile, pianta-re campioni in altri luoghi soggetti a sollecitazioni diverse o adiversecombinazionidisollecitazioniattraverso lacondivisionedella popolazione con altri agricoltori. L’aspetto fondamentaledelmetodoèche,mentre le linee sonocontinuamenteestratte,valutate e sfruttate, la popolazione viene lasciata evolvere perunperiodo indeterminatodi tempo,diventandocosìuna fonteunicadimaterialegeneticoadattato incontinuomiglioramentodirettamentenellemanidelagricoltori–unasortadievoluzionedella banca genetica.

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Regole di proprietà intellettuale basate su una scienza obsoleta:unostacolo rilevante per l’evoluzione biologicae la capacitàdi adattamento

Circa dieci anni dopo il primo sequenziamento completo delgenomaumano,sonostateresepubblicheinformazioniinteressantisullamolecoladellavita.Unacosaèconoscerelastrutturaeun’altraè sapere come funziona. La sfida non è banale per comprenderelavariabilitàdella funzione.LacatenadelDNAhaunmilionedipaia di basi nei batteri, 3,2 miliardi di paia di base nel genomaumano,finoa150miliardidipaiadibasenellapiantacolgenomapiù grande. In tutti i casi, solounapiccolapercentualedelDNAè costituito da geni che contengono l’informazione essenziale persintetizzare leproteine,mentre tutto il resto,cheunavoltavenivaconsiderato ”DNA spazzatura”, oggigiorno si sa che ha un ruolodirilevanza.Lamaggiorpartedeiframmentidi“DNAspazzatura”siachetrascrivaoppureno,haunafunzioneessenziale,quelladellaattivazioneodeattivazionedeigeni,oppuredicontrollo,decidendodoveequandoprodurreproteine.Inmanieramoltosemplificata,ilDNAdiungeneètrascritto,copiato inun’altramolecola, (RNA)cheasuavoltaproduceunaproteina.Igenipossonoquindiessereconsiderati“ricette”perlaproduzionedelleproteine,cheèciòchedàagliorganismiviventi il loroaspetto. Inoltre, ildogmache ‘ungeneequivaleadunaproteina’nonèpiùvalido,essendooracomu-nementeaccettatocheungenepuògenerarediverseproteinecomerisultatodeidiversi ambienti, sia internicheesterni.Peresempio,negliumani,23.000genisonoprepostiecontengonol’informazioneper la sintesidiunmilionediproteinediverse.

Di conseguenza, l’unitàdibasedell’ereditànonè il gene,mala trascrizione, e il concetto di gene ora raggruppa tutte le tra-scrizioni (sparse di qua e di là) che contribuiscono a conferireunaparticolare caratteristica.

Pertanto, il presupposto biologico su cui si basano le normediproprietàintellettualederivadaunavisionedellavitaobsoletaemeccanicistica,secondolaqualeisistemiviventisonoconside-rati il risultatodell’aggiuntadicomponentiindipendentiestabili

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quindisuscettibilidiessereottimizzatiattraversolaselezione.Lavita si basa sulla capacità di evolvere attraverso le generazioni,edessereplasticisignificapossederel’abilitàdicambiaredurantela vita. Dunque i sistemi viventi devono essere geneticamenteeterogenei, cioè dotati sia di alti livelli di eterozigosi, che favo-riscano la plasticità degli individui, e cioè la capacità di cam-biare in condizioni ambientali in mutamento, in questo modomantenendo la medesima struttura o funzione, sia di variazionegenetica per l’evoluzione, soggetta a selezione positiva. Inoltre,è stato recentementedimostratoche la variabilitàgenetica cheèveramenterilevanteperproduzioneèbasatanellaparteregolati-vanoncodificantedei genomi, chenonènemmenomenzionatanei diritti di proprietà intellettuale4. Oltre a ciò, il livello finalee la qualità della produzione dei singoli genomi sono noti peressere altamente dipendenti dagli ambienti naturali e sociali checontrollano laquantitàe laqualitàdiproteine prodottesecondodinamiche epigenetiche locali. I diritti di proprietà intellettualenon considerano affatto i livelli di plasticità in ambienti diversio la pertinenza delle tradizioni culturali che influenzano spessofortementelastrutturadegliepigenomiinmanieraereditabile.Aparte i casi noti di eredità epigenetica, questo è particolarmenterilevante in colture a propagazione vegetativa così come nellecolturepropagateperseme.Differenzeindottedall’ambientesonola ragioneper laquale inEuropa,una seriediproduzioni localipossiedono etichettature specifiche legate all’ambiente.

4.  1)RJTaft,JSMattiick,2003:L’aumento della complessità biologica è positi-vamente correlata con la relativa espansione genome-wide delle sequenze di DNA non codificanti,GenomeBiology,:5PI;2)Cavalier-Smith,T.,L’evoluzione della dimensione del genoma,2002.

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LA LEGGE DEL SEME

I seguenti principi hanno ispirato la stesura della Legge delSeme:

1. L’interessealungotermine,inclusoquellodellegenerazionipresentiefuture,dovrebbeaverelaprecedenzasull’interesseprivato edibreve termine.

2. Laconservazionedellerisorsenaturali, inclusa l’agro-bio-diversità, dovrebbe avere la precedenza sull’utilizzo nonsostenibileditalirisorsedapartedellegenerazionipresenti.

3. L’agro-biodiversità,siadioriginegenetica,tecnologicaoppureanchederivantedagli effettidei sistemi agricoli,puòessereconsideratailcarburantedelmotoredelloSviluppoSosteni-bile,nonchéuncuscinettoattoadassicurareunAgricolturaSostenibileinunfuturoincerto,dominatodanuovifenomenicome laglobalizzazionee il cambiamentoclimatico.

4. Mantenere, sostenere ed utilizzare la diversità equivale acustodireetenereinvitadelleopzionialternativepertutti.

5. Nessun sistema specificodiproduzioneagricoladovrebbeessere imposto non-democraticamente dall’alto.

6. La diversità dei sistemi di produzione dovrebbe essere ingrado di co-evolvere, assicurando in questa maniera il ri-spettodell’ambienteedellerisorsenaturali,ilrispettodellediversità culturali nonché biologiche, edei valori umani.

7. In agricoltura, l’innovazione è un procedimento di naturacumulativa, collettiva e continuativa che dovrebbe essereutilizzatoper il beneficio di tutti.

8. Si dovrebbe applicare il principio della condivisione, nondell’appropriazione,allabiodiversitàeallerisorsegenetiche,inclusa la conoscenza ad esse associate.

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9. Ivegetali, levarietàdiversedi essi, le loroparti ecompo-nenti,geniinclusi–ancheseisolati–(nonchéprocedimentibiologiciessenzialiperlaproduzionedivarietàvegetali)nondovrebbero essere assoggettati allabrevettabilità.

Considerazioni preliminari

Considerando che• l’agricolturaè iniziatacirca10.000anni fa e che ladipen-

denzacompletasullecoltureesull’allevamentodeglianimaliè iniziatadurante l’Età delBronzo.

Considerando che ogni singolo paese fa affidamento sulla di-versità geneticadelle coltureprovenienti da tutto ilmondo.

Convinticheladiversitàgeneticadellecoltureèindispensabileper:

• fornire resilienza per affrontare gli imprevedibili cambia-menti ambientali e climatici;

• adattarsi alla variazione nei sistemidiproduzione;• soddisfare le esigenze della popolazione umana in espan-

sione;• migliorare laqualità del cibo, tra cui il valorenutritivo, il

gusto e l’appropriatezza;• sviluppareresistenzaaparassitiemalattieincontinuaevo-

luzione,• qualsiasiprogrammadi miglioramento dellepiante;• garantireuna maggiore stabilità diproduzione;• migliorare le condizioni di vitadimolti agricoltori, e• migliorare l’integrità degli ecosistemi agricoli.

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Considerando che• sindall’originedell’agricoltura,unaconsiderevolequantità

di biodiversità è stata sviluppata nell’ambito della produ-zione dei raccolti; l’applicazione di metodi scientifici allaselezionevegetalehacondottoallasostituzionedellevarietàlocaliattraversoladiffusionedivarietàgeneticamenteomo-geneeeperquestoaunadrammaticaperditadidiversità;

• da un totale di più di 7.000 varietà di specie vegetali chesono state usate dall’umanità per la produzione di cibo enell’agricoltura,ilnumerodiraccolticorrentementecoltivatiè molto limitata e solo 12 coprono la maggior parte delsupporto caloriconecessario al genereumano.

Considerando che• tutti i paesi contano sulla diversità genetica delle colture

provenienti da tutto il mondo.

Allarmatida• lacontinuaerosionedellerisorsegeneticheancheall’interno

delle stesse specie (per i principali raccolti più del 75%delle varietà degli agricoltori sono scomparse nell’ultimosecolo); e

• le cifre inaccettabili della fame nel mondo (oltre il 20%della popolazione) e notando che la fame non è dovutaalla mancanza di cibo a livello globale, ma alla mancanzadi accesso ad esso, riteniamo che il modo migliore percombatterelafamesialaproduzionediciboalivellolocale.

Consapevoli della nostra responsabilità verso le generazionipassate e future nella conservazione della diversità delle risorsefitogenetichedelmondo per l’alimentazione e l’agricoltura;

• icontributiessenzialidegliagricoltoridituttoilmondonelpassato,nelpresenteenelfuturo,inparticolarediquellineicentridiorigineedidiversità,per sviluppare, conservare,migliorare e renderedisponibili le risorsefitogenetiche;

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• chemoltoprimadiMendeleimodernisistemidiselezione,gliagricoltorihannocoltivato,raccolto,conservatoescam-biato i semi,nutrendo se stessi e gli altri, e, così facendo,hanno costruito un grande serbatoio di conoscenze sullecolture, sulle loro caratteristiche e sui loro possibili usi, esulle loro interazioni con l’ambiente circostante.

Considerando tuttavia che• tuttaquestaconoscenzaèstataspessoignoratadaimoderni

sistemidi selezione vegetale;• gliagricoltori,mentrelentamenteecostantementemigliora-

vanoilororaccolti,hannoancheconservato,econtinuanoaconservare,unagrandequantitàdibiodiversità,all’internodeicosiddettisistemiagricoli"primitivi"praticatidaicon-tadinipoveriincondizionidiisolamentoe/omarginalità;

• la diversità e l’eterogeneità servono a contenere il rischiodiperditadelraccoltoacausadivariazioniambientali im-prevedibili, e che

• conl’avvento,durantel’ultimosecolocirca,dellaselezionedellevarietàvegetali,questaèstataprevalentementedislo-catadai campidegli agricoltori ai centridi ricerca edagliagricoltoriagliscienziatie, inseguito,daoperazionifinan-ziate pubblicamente a operazioni finanziate privatamente,e in questo processo molte varietà sono state trascuratedalla scienza.

Considerando che• laRivoluzioneverdesibasavasullameccanizzazioneel’in-

troduzionedicultivaruniformi,ingradodiprodurreelevatirendimenti e buone performance in molti luoghi e paesidiversi,attraversolamodificazionedell’ambienteconinputagronomici come irrigazione, fertilizzanti,pesticidi, invecedi adattare le varietà ad ambienti e siti specifici;

• questastrategiahacausatogrossiproblemilegatiall’impattodelpesanteusodisostanzechimichesull’ambiente,trascu-randogliagricoltoripiùpoveri,noningradodiacquistare

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i prodotti chimici necessari per le prestazione desideratedellenuove varietà, e ignorando labiodiversità agricola.

Considerando che• "la selezione vegetale partecipativa" (PPB), definita come

il processo di selezione di varietà vegetali che coinvolgecollettivamenteagricoltori,scienziati,produttoridisementi,consumatori,commercianti,ONG,ecc,inunadimensionedigenereinclusiva,nellosviluppodiunanuovavarietà,aiutaamantenere labiodiversità e apromuovere la resilienzaela sicurezza alimentare, favorendo al contempo la qualitàdel cibo e la produttività e ha quindi bisogno di essereincoraggiataesostenuta;utilizzatainmodoparticolaredalleistituzionipubbliche;

• iprogrammipartecipativipermettonoagliutentidideciderequale tipodivarietà soddisfaalmeglio le loroesigenze interminidigestione(adesempiobiologico,convenzionale),strutturagenetica(ibridi,varietàadimpollinazioneaperta,lineepure,miscele)epuòquindiesserepersonalizzataperadattarsi allepriorità deipartecipanti.

Considerandocherecenticonoscenzescientificheacquisite suDNA  /  espressione genica, e la relativa migliore comprensionedella materia, incluse quelle relative a fenomeni epigenetici, e ilfunzionamento dell’evoluzione biologica, dovrebbero portare auna revisionedellanormativa corrente sulle sementi.

*

Considerando che• l’attualenormativaeuropeasullacommercializzazionedelle

sementi,progettataemessa inattoneglianni ’60inEuro-pa, e diffusa in tutto il mondo, soprattutto a causa dellapressione esercitata da interessi commerciali e appoggiatadaalcuniaccordiinternazionali,staspingendoleattivitàdiconservazionedellabiodiversitàedeimetodidiriproduzionetradizionali verso l’illegalità;

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• questo è principalmente dovuto al fatto che le varietà an-tiche non possono essere registrate su cataloghi ufficiali acausadelnon rispettodei criteridiUniformità eStabilitàstabilitidallanormativaperl’ottenimentodiautorizzazioniobbligatorieper la commercializzazione;

• questa legislazione è stata istituita, senza alcun riguardoper i rischi sanitari o ambientali, per puro interventismoal fine di orientare i sistemi agricoli verso l’industrializza-zione, attraverso rendimenti più elevati, meccanizzazione,standardizzazionedellaproduzione,ladivisionedelleman-sioni lavorative e la sostituzione delle varietà tradizionalidegliagricoltoriconvarietàuniformi,selezionateconmetodiagronomicimoderni;

• l’attuale legislazione non ha recepito neanche il trattatointernazionalesullerisorsefitogeneticheapartiredal rico-noscimentodelcontributodellecomunità locali edautoc-toneedeidirittidegliagricoltoriper laconservazionee lavalorizzazionedelle varietà locali.

Considerando che• il dono, lo scambio, la vendita e la messa a dimora dei

semi degli agricoltori tradizionali appartenenti al dominiopubblicosonosemprepiùpenalizzatiecriminalizzaticomeillustratodalcasoKokopelli,portatodinanziallaCorteSu-premafrancesedapartedellaRepubblicadiFrancia,eche

• questoèdovutoall’ imposizionediuna legislazionerigidarelativa alla commercializzazionedelle sementi.

Allarmati dalle recenti dichiarazioni della Corte di giustiziaEuropeacomeillustratonellacosidettacausaKokopelli(C-59/11),cheportaallasubordinazionedellabiodiversitàedella libertàdicommercio allaproduttività.

Considerando che• questanormativa,checercavainizialmenteilraggiungimento

di obiettivi di interesse generale, è ormai orientata verso

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la tutela di meri interessi commerciali dell’industria dellaselezione;

• la piena convergenza dei criteri DUS per il rilascio delleautorizzazioni commerciali e per la concessione dei dirittidegli agricoltori, ha portato all’esclusione dal mercato divarietà appartenenti alpubblico dominio e che

• le organizzazioni di conservatori di semi sono quindi co-strette ad operare in clandestinità, o semplicemente fareaffidamento sulla tolleranzanonufficiale, e

• datal’evoluzionenegativadellabiodiversitàagricolamon-diale,nessuna legislazionedovrebbeportareacriminaliz-zare la diversificazione dell’agricoltura e della selezionevegetale,né lacommercializzazionedivarietàanticheap-partenenti al dominio pubblico.

Considerando che le tendenze sopra descritte devono essereurgentemente invertite, soprattutto visto che una vasta riformadellanormativa europea sulla commercializzazionedelle sementiedelmaterialedimoltiplicazione vegetale è in corso.

Considerando la necessità di indicare chiaramente e ribadireche l’immissione sul mercato, il dono o lo scambio di qualsiasisemeomaterialedimoltiplicazionevegetaleselezionatoattraver-so l’impollinazione aperta, o qualunque altro metodo di colturae appartenente aldominio pubblico, dovrebbe rimanere libera.

*

Purriconoscendochenegliultimiduedecenni,losviluppodiaccordiinternazionalicomeilTrattatointernazionalesulleRisorseFitogenetiche,ivicompresiiDirittidegliAgricoltorieunSistemaMultilateralediAccessoeCondivisionedeiBenefici,cosìcomelaConvenzionesullaDiversitàBiologicaeilsuoProtocollosull’Ac-cesso alle Risorse Genetiche e l’Equa Condivisione dei Benefici(ilprotocollodiNagoya)sonopassi importantiperrealizzareunsistema giusto ed equo, riteniamo che l’obiettivo finale e ideale

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dovrebbe essere il riconoscimento dei semi come Beni Comunie la loropienadisponibilitàpercoloro iqualinonhannoalcunaintenzionedi appropriarsene.

Preoccupatituttaviadalfattochel’agro-biodiversitàealtriBeniComuniessenzialiperlasopravvivenzadelgenereumanoelapro-duzioneagricola sianocostantementeoggettodi appropriazione;

Considerando che• l’innovazioneinagricolturaèunprocessocumulativo,col-

lettivo e continuo;• i semi e le forme di vita non sono invenzioni, e quindi

consentireaititolaridibrevettodiimpedireagliagricoltoridi salvare e conservare i semi, rende i Brevetti sui Semimoralmente,scientificamenteegiuridicamenteinappropriati.

Considerando che• l’accordoTRIPSprevedeunarevisioneobbligatoriadell’ar-

ticolo 27.3 (b), che si occupa di brevettabilità o non bre-vettabilitàdi invenzioni vegetali e animali, e laprotezionedelle varietà vegetali;

• questa revisione obbligatoria deve essere portata a com-pimento per allineare la Legge Internazionale alla Leggedel Seme.

Considerando che• l’industriadellesementihalapossibilitàdiavanzarerichie-

ste relative alla proprietà intellettuale a loro discrezione ein talmodoottenerebrevetti"sumisura"per i loro scopicommerciali;

• questibrevetti"sumisura"consentonoaititolaridibrevettidi impedire agli agricoltoridi salvare e scambiare i semi;

• talirichiestedibrevetti"sumisura"possonoessereutilizzateperaggirare,oevitarepermeraabilitàdistesura, i limitidilegge fissati dal legislatore nell’art. 53 b della Convenzione

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europea sui brevetti per i brevetti vegetali e per i processidi selezionevegetale.

Considerandochequestaabilitàdi stesuradelle richiestepuòessereottenuta:

• attraversoun’appropriatasceltadellacategoriadelleriven-dicazioni (G2-12Pomodoro II);

• attraverso la raffinazione chimica delle sementi attraversoadditivi(T49/83-Materialedipropagazione/Ciba-Geigy);

• attraverso la redazionedi richiestedi specieovarietànonspecificheo trans-varietà (G1/98 Novartis II);

• attraversoiltagliodipassaggicriticidiunprocesso(Wiscon-sinWARFG2/06);

• attraversol’aggiuntadifasidiprocessoridondantimatecni-che(cioèfasidiingegneriagenetica,passaggitransgenici)aunprocessoaltrimentibiologico(G1/08Broccoli /Tomato1).

Considerando che l’intero “approccio orientato al contenutocomplessivo”, riconosciuto dall’Ufficio Europeo dei Brevetti nelcaso WARF (G2/06) e dalla Corte di Giustizia Europea nellacausa Brüstle nell’interpretare la direttiva 98/44/CE e recente-mentesottolineatodallaRisoluzioneUEdelParlamentoeuropeodel10maggio2012suibrevettiperprocedimentiessenzialmentebiologici, è la soluzione adeguata a questo tipo di abilità nellastesuradelledomandedibrevetto.

Considerando che i prodotti derivati dalla riproduzione con-venzionaleetutti imetodidiriproduzioneconvenzionali, tracuila selezione SMART (o di precisione) e il materiale di selezio-neutilizzatoper la selezioneconvenzionale sarannoesclusidallabrevettabilità, come richiesto da detta recente Risoluzione delParlamentoEuropeo.

Considerando che• l’appropriazione indebita di conoscenze tradizionali e di

risorse genetiche da parte della biopirateria deve essereprevenuto e sanzionato, e che inoltre

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• le biblioteche digitali di conoscenze tradizionali, inclusi iregistri comunitari della biodiversità, dovrebbero essereintrodotte in tutti i paesi del terzo mondo con notevolirisorsebiologiche;

• queste biblioteche dovrebbero essere rese obbligatorie intutti i paesi;

• questa iniziativa dovrebbe essere finanziata da istituzioninazionali o internazionali pubbliche in modo che questaconoscenza rimangadipubblico dominio.

Considerando che gli uffici per i brevetti di tutti i paesi do-vrebberoessereobbligatiaconsultaredettebibliotechenell’ambitodella lorodisamina deibrevetti edelle loro azioni giudiziarie.

Considerando che• iBrevettisullaVitael’appropriazioneindebitadellecono-

scenze tradizionali edelle risorsegenetiche, inmalafedeopergravenegligenza,dovrebberoesserericonosciuticomeuna violazione dell’ordine pubblico ai sensi della Sezione5, articolo 27.2 degli accordi TRIPS e dell’articolo 53 (a)dellaConvenzioneEuropeadeiBrevettiedinumerosilegginazionali sui brevetti;

• l’obbligodidivulgazionedellafontedelmaterialebiologicoe della conoscenza tradizionale dovrebbe essere richiesto,comenelcasoperesempiodellaleggesvizzeradeibrevetti2007/08ecomenelcasodeigovernichestannorichiedendola revisionedeiTRIPS.

Considerando tuttavia che il mancato rispetto di tale obbligodi divulgazione, ovvero l’occultamento della fonte del materialebiologicoe / oconoscenzetradizionali, inmala fedeopergravenegligenza,costituiscefrodeneiconfrontidell’autoritàcheregolaibrevettiepertantolesanzionidevonoesseredissuasive,compresalarevocadelbrevetto,comeprevistoadesempiodallaleggedegliStatiUniti (37CFRch io § 1.56.).

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La Leggedel Seme

Parte 1 – Conservazione della biodiversità agricola

Articolo 1 - Obiettivo generale della diversitàLa legislazione non dovrà andare contro l’obiettivo generale

di conservazione e arricchimentodelladiversità.

Articolo 2 - Erosione geneticaLa tendenza attuale all’erosione genetica delle risorse geneti-

che vegetali per l’alimentazione e l’agricoltura, sia tra le specie,all’interno delle specie o a livelli varietali, deve essere invertita.Saranno avviate azioni volte a ridurre al minimo e, in ultimaanalisi, a eliminare le causedi erosionegenetica.

Articolo 3 - Risorse fitogenetiche come beni comuniLe risorse fitogenetiche per l’alimentazione e l’agricoltura de-

vono essere consideratebeni comuni.

Articolo 4 - Indagini e inventari di risorse fitogenetiche per l’ali-mentazione e l’agricoltura

Devonoesserepredisposte indaginie realizzati inventaridellerisorsefitogeneticheper l’alimentazionee l’agricolturacon le in-formazioni rilevanti e le conoscenze tradizionali relative.

Articolo 5 - La conservazione “ex situ” delle risorse fitogeneticheLeistituzionipubblichedevonoconservarelerisorsegenetiche

perl’alimentazioneel’agricoltura.Particolareattenzionesaràdataallaloroadeguatadocumentazione,caratterizzazione,rigenerazionee valutazione.

L’accesso a queste collezioni deve essere reso liberamente di-sponibilepertutti,acondizionechenonvisiaalcunaintenzionedi appropriarsene.

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Articolo 6 - Sulla conservazione in azienda agricola delle risorse fitogenetiche

La conservazione in azienda agricola significa conservare lerisorse fitogenetiche nel campo e nella terra degli agricoltori; laconservazione in azienda agricola e l’uso delle risorse fitogeneti-cheper l’alimentazionee l’agricolturadeve essere incoraggiata esostenuta, attraverso, inter alia, programmi finanziati con fondipubblici.

Articolo 7 - Conservazione “in situ”Laconservazionein situ diparentiselvaticidellespeciecoltivate

e di piante selvatiche per la produzione alimentare deve esserepromossa, anche nelle zone protette, sostenendo, inter alia, glisforzidelle comunità indigene e locali.

Articolo 8 - Assenza di restrizioni per l’uso e la produzione di risorse fitogenetiche da parte degli agricoltori

Nessunadisposizionedellapresente leggepuòessere inter-pretata nel senso della restrizione d’uso e di produzione dirisorse fitogenetiche da parte degli agricoltori nel loro luogodi origine.

Parte 2 – Selezione vegetale e produzione di semi

Articolo 9 - Agricoltori come selezionatoriGli agricoltori e i selezionatoripiccoli e locali, e inparticolar

modo le donne, hanno selezionato semi e coltivato piante attra-verso tutti i secolidi storia agricola.

Gli agricoltori hanno selezionato per la diversità, la qualità elaresilienza,adifferenzadelparadigmadominantecheprivilegialadistinzione,uniformità e la stabilità (DUS);

Articolo 10 - La Tecnologia e la Selezione Vegetale

Laselezionescientificadellepiantedeveportareallavalorizza-zionedellabiodiversità,all’ampliamentodellabasegeneticadellepiante coltivate e alla tutela delle varietà agricole tradizionali.

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Articolo 11 - Programmi di ricercaIprogrammidiricercapubblicidevonodareprioritàinter aliaa:• Lacomprensionedellaconoscenzadellaselezionevegetale

degli agricoltori;• Raccogliere leconoscenzee le informazionidicolturesot-

toutilizzate eparenti selvaticidi colture alimentari;• Ampliarelabasegeneticadellepiantecoltivateeaccrescere

laquantità didiversità geneticadisponibile;• Promuovere l’uso di colture locali e adattate localmente,

varietà e specie sottoutilizzate;• Rafforzarelacapacitàdisvilupparevarietàparticolarmente

adatteacondizionisociali,economicheedecologichecon-crete, comprese le areemarginali;

• Valorizzare e conservare le risorse fitogenetiche massimiz-zando la variazione intra-e inter-specificaabeneficiodegliagricoltori, soprattutto quelli che generano e utilizzano leproprie varietà e applicano principi ecologici per mante-nere la fertilità del suolo e per combattere malattie, erbeinfestanti eparassiti;

• Laraccoltadiinformazioneeconoscenzadellecolturepocoutilizzateeconosciuteedellespecieselvaticheimparentatecon lepiante alimentari coltivate.

Articolo 12 – Promozione programmi di selezione di approcci agro-ecologici, partecipativi ed evolutivi

Programmi pubblici di selezione vegetale devono rispettare ilcontestoagricoloambientaleeculturaleequindicomprendereedareprioritàaimetodiagro-ecologici,aimetodidiricercaparteci-pativaeaiprogrammidiselezionevegetalepartecipativi-evolutivi.PerlaLeggedelSemequestiterminidovrebberoesserecompresinelmodo seguente:

I metodi agro-ecologici5 sono quelli che applicano la scien-

5QuestadefinizioneampiamenteaccettataèbasatasuAltieri,M.A.,1995.Agroecologia:lascienzadell’agricolturasostenibile,2aed.,WestviewPress,Boul-der,Colorado:“Unagricoltoresiconsideracheabbiaildirittodiconservare,uti-lizzare,seminare,riseminare,scambiare,condividereovendereisuoiprodotti

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za ecologica allo studio, al disegno e alla gestione dei sistemiagro-ecologici. Questi sistemi richiedono il minimo possibile diconcimazionichimiciedidispendioenergetico,edall’altrapartesiaffidanoalle interazionieallesinergieecologichetra icompo-nenti biologici, per indurre i meccanismi che favoriscono l’automiglioramento della fertilità del suolo, della produttività e dellaprotezionedel raccolto.

Rispettanolafertilitàdeisuoliedeisistemiimmunitarinaturalidelle piante, così come l’intero agro-ecosistema di coltivazione,senza far ricorso ad input chimici.

Laselezionevegetalepartecipativa(PPB)siriferisceallameto-dologiadiselezionevegetalechecoinvolgecollettivamenteagricol-tori,scienziati,produttoridisementi,consumatori,commercianti,ONG,ecc,inunadimensionedigenereinclusiva,perlosviluppodiunanuove varietà vegetali.

La selezione partecipativa-evolutiva è una metodologia incui una coltura, proveniente da una vasta gamma di incroci oda miscugli, viene lasciata evolvere per un tempo indefinito inuna moltitudine di siti individuali, consentendo agli agricoltoril’estrazione, la valutazione e lo sviluppodi linee interessantidivarietà con adattamenti specifici.

Parte 3 – I diritti degli agricoltori

Articolo 13 - I diritti degli agricoltoriIdirittidegliagricoltoridiselezionareliberamenteeprodurre,

salvare e scambiare, condividere o vendere devono essere inte-ramente riconosciuti in accordo con la libertà di scambi e com-mercio sotto la legge nazionale ed internazionale in particolarecon riferimento a:

agricoli,compreselesementidiunavarietàprotettainvirtùdelpresenteAttonellastessamanieraacuiavevadirittoprimadell’entratainvigoredellapresentelegge”.

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• la legge2001dell’IndiasullaProtezionedellevarietàdellepiante e suidiritti degli agricoltori6; e

• articolo 9 sui diritti degli agricoltori del Trattato Interna-zionalesulleRisorseFitogeneticheeper l’Alimentazioneel’Agricoltura,

devonoessereinterpretatiinquestocontestoedesserepienamenterispettati e attuati sia a livello nazionale che internazionale.

Il riconoscimento del contributo delle comunità locali ed au-toctoneeidirittidegliagricoltoridicuiall’articolo9delTrattatointernazionalepossonorealizzarsiancheattraversosistemidipro-prietà collettiva delle varietà locali attuati dal pubblico a livelloregionale e/o locale ( vedi leggi delle regioni italiane a partiredallaLRToscana)7.

Articolo 14 - Diritto allo ScambioIldonooloscambiodiqualsiasivarietàdisemeolasuaimmissione

sulmercatosonodisciplinatedaiprincipidella sovranitàdei semi8.Agricoltori,custodidisementiegiardinierinondevonoessere

processatinécriminalizzatiperqualunqueattivitàcheriguardaloscambio di sementi o materiali vegetali riproduttivi di proprietàdeldominiopubblico.

Articolo 15 - Assenza di oneri amministrativiPer il trattamento delle varietà e del materiale di riproduzione

vegetaleappartenentealdominiopubblico, senza registrazione,pa-gamentoditasse,tracciabilità,certificazione,oqualsiasitipodioneriamministratividovrannoessererichiestidaoperatoriprivatiopubblici.

6“All’agricoltorevariconosciutoildirittodiconservare,utilizzare,seminare,riseminare,scambiare,condividereovendereisuoiprodottiagricoli,compreselesementidiunavarietàprotettainvirtùdelpresenteatto,nellastessamanieracheavevadirittoprimadell’entratainvigoredellapresentelegge”.

7LeggeRegionalen.64,16novembre2004“Tutelaevalorizzazionedelpa-LeggeRegionalen.64,16novembre2004“Tutelaevalorizzazionedelpa-n.64,16novembre2004“Tutelaevalorizzazionedelpa-trimoniodirazzeevarietàlocalidiinteresseagrario,zootecnicoeforestale”.

8Sovranitàdeisemiinterminidimezzidiscambioinformaleimplical’autodi-Sovranitàdeisemiinterminidimezzidiscambioinformaleimplical’autodi-Sovranitàdeisemiinterminidimezzidiscambioinformaleimplical’autodi-sciplinadellecomunitàagricole.Nelcasidiimmissionesulmercato,lasovranitàse-mentieraimplicailriconoscimentodellalegge,deidirittisovranidegliagricoltori”.

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L’espressione“appartenentealdominiopubblico”significanonprotetto da alcun tipo didiritto di proprietà intellettuale.

Articolo 16 - EtichettaturaI semi e i materiali di riproduzione vegetale appartenenti al

dominiopubblicoe immessisulmercato,possonoesseresogget-ti esclusivamente a norme di etichettatura, stabilite dalle stessecomunità di agricoltori, in materia di denominazione, semplicedescrizione botanica, caratteristiche di germinazione, e garanziadiqualità sanitaria, varietale ragionevole epurezze specifiche.

Leetichettedevonoesserechiare,veritiereenonconfusionarie.Gli scambi informali non devono essere sottoposti al rispetto

dinessuna regoladi etichettatura.

Articolo 17 - ImballaggioI semi e i materiali di riproduzione vegetale appartenenti al

dominio pubblico non sono tenuti a rispettare alcuna regola diimballaggiodiversadaquella relativa all’etichettatura.

Articolo 18 - I diritti dei coltivatori come consumatoriGli agricoltori hanno il diritto a semi sicuri, affidabili, conve-

nienti,diversi,epossonoliberamenteriprodurrematerialevegetaleproveniente da scambi con altri agricoltori o piccoli coltivatori.Monopoli che impediscono agli agricoltori di avere scelte violanoidirittidegliagricoltori9.Tutte levenditedisementidapartedel-

9l.Unacausapartitanel2007doveMonsantoaccusaVernonHughBowman,agricoltoredi75anni,delmancatopagamentodelbrevettosullasoiaRoundupReady.GliOGMessendoinfestanti,attaccanolepiantenaturali,quindimischiatiaisemitradizionalisipossonotranquillamentetrovarequelliGM.LaMonsanto,accortasichelecolturediBowman,acquistaticomepartediunamisceladisemiindifferenziata,avevanolestessecaratteristicheportatedallasoiaRoundupRea-dydaessaprodotta.  2.OSGATAetallv/sMonsanto–causadepositatapressoiltribunaledeldistrettofederalediManhattan,aNewYork,il29marzo2011,anomedi60aziendeagricole,impresesementiere,eorganizzazioniagricole–contestaibrevettidellaMonsantosusementigeneticamentemodificate(www.osgata.org).

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le aziende multinazionali devono essere disciplinate da norme dibiosicurezza.

Parte 4 – Diritti di proprietà intellettuale

Articolo 19 - Brevetti e selezione vegetale convenzionaleTutti i processi di selezione vegetale delle piante non GM,

piante che non sono state oggetto di transgenesi in ingegneriatransgeneticacostituiscono‘procedimentiessenzialmentebiologiciper la produzione di piante’ e come tali devono essere esclusidallabrevettabilità.

Iprodottiderivatidallaselezionevegetaleconvenzionaleetuttiimetodidi selezionevegetale convenzionale, tra cui la selezioneSMART(selezionediprecisione)e imaterialidi selezioneutiliz-zatiperlaselezionevegetaleconvenzionaledevonoessereesclusidallabrevettabilità.

Articolo 20 - Approccio orientato al contenuto complessivoNelvalutare le invenzionie lerichiestedibrevetto inrispetto

dellaclausoladiesclusionedell’articolo20,ilcontenutocomples-sivo della specificazione della richiesta di brevetto deve essereconsiderata, non solo le richieste.

Fasidipre-processo tecnicamentenon-evitabili e fasidipost-processotecnicamentenon-evitabilie/outilizzipost-processodeiprodottinon-evitabilisonoconsideraticomepartedelcontenutodellaspecificazione,anchesenonsonoesplicitamenteinclusinellaspecificazionee/onellerivendicazionidiunadomandadibrevetto.

Articolo 21 - Appropriazione indebita di conoscenze tradizionali e risorse genetiche attraverso i brevetti

L’appropriazioneindebitadiconoscenzetradizionaliedirisorsegenetiche attraverso la brevettazione in mala fede o con gravenegligenzacostituisceunaviolazionedell’ordinepubblicoedeveessere sanzionata di conseguenza attraverso l’annullamento delledomandedi brevetto e/o la revocadeibrevetti.

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Articolo 22 - Le biblioteche digitali di conoscenze tradizionali e risorse biologiche

Le biblioteche digitali di conoscenze tradizionali e di risorsebiologiche devono essere promosse e introdotte in ogni paesed’originedi tale conoscenze e risorse.

Le biblioteche digitali dovranno configurarsi come istituzionipubbliche edevono restaredi dominio pubblico.

Il contenuto di queste biblioteche digitali deve essere giuri-dicamente vincolante per le autorità dei brevetti di tutti i paesie deve quindi essere consultato come stato dell’arte da parte ditali autorità nel valutare novità, attività inventiva e il sufficientesvelamento delle invenzioni nel loro processo di esamina e diazione legale.

Articolo 23 - Opposizione a domande di brevetto da parte delle autorità del paese di origine

Nonostante idirittidi tutti gli altri soggetti giuridici, le auto-rità competenti per la proprietà intellettuale nei paesi di originedelle conoscenze tradizionali e delle risorse biologiche hanno ildiritto di avviare all’interno o al di fuori dei rispettivi paesi diorigine appropriate procedure legali in opposizione alle doman-de di brevetto illegali e ai brevetti concessi illegalmente per taliconoscenze tradizionali e risorsebiologiche.

Articolo 24 - Obbligo di divulgazione della fonte del materiale biologico

Le fonti di materiale biologico e le conoscenze tradizionalidevono essere esplicitamente rese note in qualsiasi procedura didomandadibrevettochesibasiochefacciausoditalemateriale.

Occultare o falsificare tali fonti di materiale, in mala fede oper grave negligenza, costituisce frode da parte dell’autorità deibrevettiedeveesseresanzionataconl’annullamentodelladomandadibrevetto e/o la revocadelbrevettonella sua interezza.

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AL LETTORE

La Legge del Seme è proposta come uno strumento per i cittadinidautilizzarsiovunqueeinognicontestoperdifenderelalorolibertàela sovranitàdei semi,nonchécon l’obiettivodi fornireunaguidapra-ticaperognifuturosviluppodileggiepoliticheinmateriadisementi.

Ci auguriamo che questo strumento possa servire da catalizzatoreper i cittadini per diffondere la consapevolezza dello stato critico incui versano i semi e la biodiversità e di come scienza e leggi venganomanipolateminacciandocosìisemielasovranitàalimentaredeipopoliin tutte le parti del mondo. Ci auguriamo che i cittadini di tutto ilmondouserannoLaLeggedelSemecomestrumentodisensibilizzazioneper far pressione sulle legislazioni locali, regionali e nazionali affinchèfavoriscano e rispettino la libertàdei semi e laLegge del Seme.

EsortiamoirappresentantidelpopoloeleistituzioniadusarelaLeggedelSemecomestrumentoutileperl’elaborazionedelleleggirelativeaisemi,cheponganol’obbligodituteladellabiodiversità,deidirittidegliagricoltoriedellaproduttivitàecologicaglobalecomeobiettivisuperio-ri, e per il rafforzamento delle leggi che disciplinano i loro uffici deibrevetti alfinedimantenere il semeall’internodelpubblicodominio.La Legge del Seme ricorda ed esorta i governi nazionali a soddisfareilloroobbligodicompletarelarevisioneobbligatoriadell’articolo27.3(b), dell’accordo TRIPS del WTO, nonché ad impegnarsi per i loroobblighicostituzionaliatuteladellabiodiversitàedirevocareiBrevettisullaVita e iBrevetti sui Semi.

SperiamoinfinechelaLeggedelSemeserviràagarantirechel’inte-gritàel’indipendenzadellaricercascientificasiaprotettaededicataallapromozioneeall’integrazionedellebiodiversità,deidirittidegliagricol-tori e dei beni pubblici, e all’avanzamento della ricerca sulla diversitàdelle sementi, sulle loro qualità e sulla loro resilienza, caratteristichechepermettonodiaffrontarelesfidedellecrisieconomica,ecologicaedellasicurezzaalimentareall’internodiunoscenariomondialesegnatodai cambiamenti climatici.

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Ildocumentosibasasuicontributidati,esullediscussioniavvenuteduranteunincontrolavorativotraavvocatiescienziati,maggioriespertineilororispettivicampi,emembridellaCommissioneInternazionalesulFuturodelCiboedell’AgricolturachesiètenutoaNavdanyaInternationalaFirenzenelmesedifebbraio2013.Ildocumento,cheincludelemodificheapportatesuccessivamentedallostessogruppodilavoro,èstatoriorganizzatoesintetizzatoperarrivareall’attualetesto,daungruppoeditorialecompostodaVandanaShiva,ResearchFoundation forTechnology,ScienceandEcology/Navdanya,CarolineLockhart,NavdanyaInternational,eRuchiSchroff,Navdanya.

IlgruppodilavorochehastesolaLeggedelSemeècosìcomposto:

MarcelloBuiatti–ProfessoreOrdinariodiGenetica,UniversitàdiFirenze;PresidentedelCentroInteruniversitariodellaFilosofiadellaBiologia“ResViva”,LaSapienza,Roma;membrodelConsiglionazionaledell’Ambiente(CNA),Roma.

SalvatoreCeccarelli–Agronomoedespertoinriproduzionedipiante,ICARDA,Siriadal1984al2011,autorità internazionalesulmiglioramentogeneticopartecipativo,premioCGIAR,giàProfessoreOrdinarioinGeneticaAgrariapressol’UniversitàdiPerugia,Italia.

FritzDolder–EminenteavvocatodibrevettinellecauseEPO(UfficioEuropeoBrevetti)sullabio-brevettabilitàinclusolacausaNeemelecausebroccoliepomodori,Professo-rediProprietàIntellettuale,FacoltàdiGiurisprudenza,UniversitàdiBasilea,Svizzera.

JoséT.Esquinas–Eminenteespertodirisorsegenetichedellepianteedisicurezzaali-mentare,edatempoautoritàdispicconellediscussioniglobalisullepoliticheel’eticanell’alimentazioneenell’agricoltura;negoziatorechiavedelTrattatoInternazionalesulleRisorseFitogeneticheperl’Alimentazioneel’Agricoltura.

MariaGraziaMammuccini–giàDirettricediARSIA(AgenziaRegionaleToscanaperloSviluppoel’InnovazionedelsettoreAgricoloforestale)dal1995al2010,membrodell’AccademiadeiGeorgofili,Firenze,VicepresidentediNavdanyaInternational.

BlancheMagarinos-Rey–Avvocatodeidirittiperl’ambienteelosviluppourbano,avvo-catonellacausa‘Kokopelli’.

Giannozzo Pucci – Editore e direttore dell’‘Ecologista’, Italia, protagonista nel movi-mentoambientalista,emembrofondatoredell’ASCI(associazionechesioccupaditutelareipiccoliagricoltorieartigiani),VicepresidentediNavdanyaInternational.

Vandana Shiva – Fondatrice della Research Foundation for Science, Technology andEcology,India,FondatricediNavdanya(NoveSemi);DottoratodiRicercainFisicaQuantica;ambientalistadiprimopianoedifensoredeidirittidegliagricoltori.

Designelayout: EnricaZairaMerloStampa: RISMATipografia,FirenzeTraduzioni: ESCCommunications,ConsueloTeseiStampatosucartariciclataal100%

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