L’ I N F A L L I B I L E T O C C O Esempi di stage · 2013. 2. 21. · • Pierre: al via musica...

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L’ I N F A L L I B I L E T O C C O Esempi di stage Animatori: Simone, Elizabeth, Victor, Pierre

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  • L’ I N F A L L I B I L E T O C C OEsempi di stage

    Animatori: Simone, Elizabeth, Victor, Pierre

  • L’infallibile toccoLa scelta di libertà è scelta di non ritorno

    9, 10, 16, 17 Maggio 1998

    Tema portante delle quattro giornate è il piacere sotto ogni punto di vista:• Il valore• La caduta della maschera/crisalide• L’esorcismo dei fantasmi• Il sé nudo, spogliato, alleggerito (vedi ‘dimenticanza’)• La scoperta del proprio sé autonomo• L’infallibilità del desiderio• La materialità• L’orgasmo

    Struttura portante: il cinema. Motivi:• E’ il nuovo mito collettivo• Carattere della spettacolarità• In ogni persona il finale è sempre a sorpresa• Ogni film è una creatura multiforme• Carattere onirico: musiche, colori, tempi• Senso del gioco: velocità

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  • Quale film: Pointbreak

    • Quattro elementi primari (acqua, aria, terra, fuoco) e la maschera

    • Nel finale il senso estremo di libertà: la gente non vive la libertà per paura di morire

    • Grazie alla dimenticanza della paura (il bambino non conosce, l’adulto deve dimenticare) si può ritrovare l’istinto alla libertà

    • Tramite l’emozione che deriva dall’istinto alla libertà emerge l’aspetto compensativo della morte e non l’esorcizzazione dell’imbroglio.

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  • SABATO 9 MAGGIO

    POMERIGGIO (16-19)

    0. Victor: musica ( 2a di Evita) e movimento libero

    1. Gioco:

    • Elisabeth cambia musica (Pink Floyd : inizio di Atom Heart Mother)

    • Pierre spiega il gioco (mentre Pierre spiega Victor e Simone mostrano l’esercizio: prima con le mani, poi col corpo): “Allo stop che darò si formeranno coppie o piccoli gruppi: ci relazioneremo cercando di compenetrarci senza contatto, in tensione, come magneti dello stesso segno, come se tra il nostro corpo e quello dell’altro vi fosse uno spessore vitreo insormontabile (plasmarsi senza mai toccarsi)…prima con le mani, poi con tutto il corpo”

    • Inizia l’esercizio: Riccardo dà 2 stop in tutto.

    • Tempi per esercizio: …….

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  • 2. Gioco:

    • No musica

    • Elisabeth sceglie un corsista a caso

    • Lo porta al centro e gli fa scegliere 3 o 4 compagni (vedere n° presidenti nel film)

    • Si appartano e Elisabeth spiega: “Dovete simulare una rapina con bottino rappresentato da un indumento di ciascun corsista. Una rapina, quindi, con irruzione violenta, armi in pugno, maschera al viso (n.b.)…una cosa in piena regola.”

    • Nel frattempo Victor spiega il gioco al resto del gruppo: “Adesso succederà qualcosa: qualunque situazione si presenterà cercheremo di stare al gioco il più possibile, come se fosse reale…”

    • Victor dà il via

    • Possono esserci morti e reazioni

    3. Disegno:

    • Victor: in cerchio, musica (Pulp Fiction)

    • Victor: “Adesso disegniamo la maschera dei rapitori…quella che avete immaginato d’indossare o di vedere indossata”

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  • 4. Verbalizzazione:

    • Simone: “Corsisti in cerchio”

    • S, P, V, E fanno un domanda a testa: ottenere almeno tre risposte:1. Pierre: “Quando avete sentito nella vostra vita la sensazione di appropriarvi in modo illecito di qualcosa perché in diritto istintivo?”2. Elisabeth: “Quando vi siete sentiti maggiormente impotenti: durante l’azione o subendola?”3. Victor: “Avete sentito dell’erotismo? Quando? Con chi?”4. Simone: “In quali momenti vi siete sentiti più lontani da vostro ruolo quotidiano?”

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  • SERATA (21-00)

    0. Relax ad imbuto: Simone li fa stendere.

    • Pierre: musica di Yanni

    • Victor legge: “Chiudi gli occhi e distenditi il più possibile. Ascolta il tuo respiro calmo, profondo, dolce. Non fa né troppo caldo né troppo freddo. Tu puoi vivere tante emozioni. Prima saranno emozionali, epidermiche…via via si restringeranno: grazie alla tua immaginazione il tuo corpo si confonderà con le sensazioni. Comincia con l’immaginare la superficie, quindi scendi nella profondità dei tuoi sensi.

    • Sei in una situazione ideale. Il mare è calmo e tu sei disteso…sei distesa sulla spiaggia. Le onde arrivano dolcemente e dolcemente si ritirano. Senti un po’ di prurito sulle gambe. Ti alzi e scuoti la sabbia. Le tue mani sentono il bagnato sulla pelle. Scorri la tua mano sui capelli…di nuovo. Avverti il ruvido…e poi il morbido. Un gelato. Ne assapori il gusto. E’ freddo, molto freddo. Senti cosa provoca ai tuoi denti…al palato… Sta sciogliendosi e tu lecchi il cono. E’ più ruvido, meno freddo. Cerca di sentire il piacere del tuo gusto. Le onde diventano più alte e tu senti il profumo dello iodio. E’ intenso, sempre più intenso…senti anche il profumo dei pesci…

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  • • C’è una leggera brezza che ti accarezza…senti il tepore del sole su ogni parte del corpo. Diventa sempre più caldo nei piedi, nelle gambe, nel bacino, nel dorso, nel collo, nella testa… Una cascata di sassolini massaggia il tuo corpo: la fronte, le guance, il naso, la bocca, il mento, il collo, il petto, il ventre, le cosce, le ginocchia, i polpacci, i piedi. Entra tra le dita. Vai a lavarti in mare: il sollievo…il piacere Arriva un’alga, scivola come una spugna sul tuo corpo, su ogni sua parte…ti sfiora…ti accarezza.

    • Entri in acqua e un pesciolino scivola tra le tue mani…un polpo s’insinua tra le tue dita…prosegue…si allontana… Ti lasci portare a galla…in preda alla corrente. Esci dall’acqua, ti asciughi, ti corichi su di uno scoglio. Chiudi gli occhi. Sogni…sogni la lingua ruvida di un gatto che passa sulle tue palpebre…la tua pelle accarezzata dai movimenti spezzati del pelo di un cane. Si allontana. Rimani tu. Viscido il tatto percorre il profilo dello scoglio.

    • Il tuo sguardo visualizza lo spazio: delimitato, una stanza, un letto. Si apre l’orizzonte, senza limiti: una distesa d’erba. Il tuo sguardo si sofferma: un cespuglio, un tronco, una piccola grotta. Scegli il tuo spazio: la posizione si fa ideale.

    • Assorto nel tuo spazio: voci, passi lontani giungono a te…figure, volti, sguardi, solcati lineamenti. Com’è il loro viso? Che cosa cercano le loro espressioni? Quale immagine giunge a te? Lascia che t’avvicini…che ti possa a avvicinare…

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  • • Tra le tante: una figura rapisce i tuoi sensi. Il tuo sguardo ne accarezza l’immagine, la fronte, gli zigomi…gli occhi accesi, gli occhi assopiti, la linea del suo profilo, il disegno delle sue labbra. Il suo corpo, le sue mani, i suoi movimenti…sempre più illanguiditi, ideali, perfetti, complementari a te…ai tuoi desideri.

    • Accarezza le sue forme, le onde della sua voce. Le sue mani seguono i tuoi desideri. Il tuo respiro s’avvicina, si palma. Il desiderio carne. Com’è il tuo desiderio? Esauriente o impaurito? Sei sempre più vicino…senti fortissimo la sua energia…sempre più vicino.

    • L’energia entra in te, nella tua bocca. Il calore scivola, giù…il suo corpo ti scruta…anche il suo corpo s’inoltra nelle tue viscere, sfuma…si fa liquido al tuo sguardo. Non c’è più. Scomparso. Si è perso nel tuo corpo.”

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  • 1. Gioco:

    • Elisabeth: musica (Seven): “Adesso ci muoviamo un po’ per la palestra…un movimento libero…”• Victor: cambia musica (Shappling)• Elisabeth: corsisti fermi: “Ci fermiamo. Chiudiamo gli occhi. Iniziamo a muoverci sul posto facendo sì che ogni articolazione del nostro corpo prenda vita nel suo movimento. Lasciamo che il movimento delle nostre articolazioni sia mosso e guidato dal vento della musica. (Tempo:….) Apriamo gli occhi: il vento della musica sposta ora le mandibole, ruota le nostre ginocchia….”• Victor: movimento libero e stop: “Formiamo delle coppie con la persona vicino.”• Victor spiega il gioco mentre R e G lo mostrano: “Come intuiamo l’onda nella sua interiorità? Ora ravviciniamo gli sguardi…il più possibile. Entriamo negli occhi dell’altro…entriamo… Entriamo fino a vedere il percorso di un’onda. La vediamo. La sentiamo. Iniziamo a dondolare, imitiamo l’onda, la seguiamo senza mai spezzare il filo degli sguardi, con il movimento delle gambe…delle mani…della schiena…delle ginocchia. L’onda può essere piatta, ampia…può inabissarsi…”.

    • Onda di perdizione: l’individuo giunge a perdere coscienza di sé e si muove come se gli occhi fossero chiusi.

    • Riuscire ad occhi aperti è fondamentale: l’altro è spogliato di potere.

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  • 2. Verbalizzazione:

    • In cerchio Simone Sempre la stessa posizione durante le verbalizzazioni

    Victor Pierre

    Elisabeth

    1. Simone: “Quale sensazione fisica avete provato nel primo esercizio e dove

    avete sentito il blocco di rigidità su di voi?”

    2. Victor: “Quale tipo di movimento avete visualizzato in queste onde? Un

    movimento impercettibile? Violento? E’ riuscita a prendere movimento

    l’onda?”

    3. Elisabeth: “ Che differenze avete colto nell’esercizio svolto prima ad occhi

    chiusi e poi aperti?”

    4. Pierre: “Dove avete sentito nascere il piacere?”

    2. Pierre: Musica (Oasis traccia 4): “Ci muoviamo liberamente…per la

    palestra”, stop

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  • 3. Gioco:

    • Simone spiega mentre V, E, P mostrano: “Quale parola vuoi scagliare

    contro l’onda affinché se la porti via? Ci prendiamo per mano e facciamo

    l’onda, come Victor, Elisabeth e Pierre. Un corsista ad un estremo si stacca e si

    pone di fronte all’onda per scagliare la parola (Pierre urla ‘CREPA!’), quindi si

    riattacca all’estremo opposto e un altro corsista parte.

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  • DOMENICA 10 MAGGIO

    MATTINA (9-12)

    0. Pierre: musica (Suede): “Ci muoviamo liberamente per la palestra…”

    1. Gioco:

    • Pierre stop musica

    • Elisabeth spiega: “Allo stop della musica ci fermeremo e formeremo

    gruppetti di tre persone. Uno farà l’onda, glia altri seguiranno il suo

    movimento attraverso al voce…” Riccardo (onda), Paolo e Gabriella (voce):

    mostrano

    • Elisabeth parte e dà lo stop

    2. Gioco:

    • Victor: “Occorrono tre o quattro volontari…”

    • Victor: “Il resto ora si dividono in due gruppi. Noi e i corsisti volontari ci

    distribuiremo per la palestra e faremo i pilastri. Obiettivo del gioco? Uccidere

    il gruppo avversario simulando un conflitto a fuoco”.

    • Pierre: al via musica di Pulp Fiction

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  • • Tempi: …..

    3. Verbalizzazione:

    • Pierre: “Ci mettiamo in cerchio, seduti…”

    • Pierre: “Come si è espressa l’aggressività?”

    4. Gioco:

    • Simone: “Ogni corsista pescherà un biglietto e cercherà d’incarnare il ruolo

    scritto per scaricalo sul pupazzo.”

    • Elisabeth, Pierre, Victor preparano il setting.

    • Pupazzo (possibilmente ad altezza d’uomo)

    • Scritti sui biglietti i 25 ruoli stabiliti: mafioso, politico, maestro,

    parrucchiere, vicino di casa, collega di lavoro, assassino, maniaco, giudice,

    soldato, poliziotto, guardia carceraria, boia, fratello, sorella, papà, mamma,

    prete, figlio, comare, automobilista, leone, psicoterapeuta, amante, vittima,

    dentista.

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  • POMERIGGIO (14-17)

    0. Festa col vino e canti corali (prepariamo bicchieri, vino. Pierre: musica live di

    Eros Ramazzotti)

    1. Victor. Musica Portished. Rilassamento a imbuto

    • Elisabeth legge:

    • Chiudi gli occhi e lasciati guidare dalla tua distensione. Il respiro si fa

    carezza sui tuoi nervi che piano piano perdono di consistenza, si sciolgono coi

    tuoi muscoli, con le tue vene per divenire un tutt’uno con la tua pelle, unica

    superficie carezzabile. La tua pelle è il freddo, la tua pelle è il caldo, i pori si

    dilatano, non vi è più barriera tra te e l’ambiente fuori di te.

    • Sei steso e la superficie che ti sostiene si fa sempre più morbida perché

    tu possa sprofondare in essa. I rumori sono lontani, opachi, i profumi, gli odori

    sono sempre più simili al tuo respiro, ora più lieve, ora più aspro. Dal

    pavimento liscio e freddo puoi sentire la morbidezza dell’erba sempre più

    umida, sempre di più fino a divenir bagnata, sempre più bagnata. Scivolare sul

    profilo del tuo corpo, immergerti, perché tu possa perdere di gravità.

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  • • Ora galleggi, non senti più poggiare il tuo corpo. Sempre più giù. Tutto

    cammina su te, in te, piccole leggere dita. Piccoli soffiati passi di esili gambe

    su e giù, dentro fuori di te. Camminano sulla tua fronte leggere impronte, fino

    alla punta del tuo naso, circondati gli occhi, danzare sugli zigomi e sulle

    labbra, all’interno del tuo naso, della tua bocca, delle tue orecchie. Giù, ora, sul

    tuo collo percorrerti la schiena, le gambe, la caviglie, fra le dita. Ora

    lentamente, ora veloci.

    • Tu sei sempre più immerso in una realtà senza spazio, senza tempo,

    senza voce. Puoi scendere più giù, ancora di più. Perderti in uno sguardo senza

    fine. Occhi estranei, mai visti, accoglienti, ti strappano da ciò che sei, che non

    sei più.

    2. Gioco:

    • Pierre: musica J. M. Jarre

    • Pierre spiega e Victor e Elisabeth mostrano: “Ci poniamo a coppie. Uno

    chiude gli occhi e si lascia cadere a peso morto col corpo rigido mentre l’altro

    recupera.” (senso del volo, caduta)

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  • • Simone spiega, Victor, Pierre e Elisabeth mostrano: “A gruppi di tre

    adesso il corpo s’abbandonerà al dondolio guidato dalla musica…ad occhi

    chiusi.”

    3. Verbalizzazione:

    • Victor: “Ci mettiamo in cerchio. Qual è stato il grado di affidamento?”

    4. Gioco:

    • Simone spiega: “Ci dividiamo in due gruppi. Ogni gruppo andrà a

    mettersi su pareti opposte della palestra. Un corsista di un gruppo ed uno

    dell’altro partiranno per incontrarsi a metà palestra. Quando Elisabeth

    accenderà la musica il corsista alla mia destra farà il leone, l’altro la gazzella

    che cercherà di fuggire e divincolarsi dalla presa per garantirsi la salvezza e la

    libertà.”

    • Elisabeth: musica, Morissette.

    • Quando Elisabeth interrompe la musica i due interrompono la corsa.

    5. Elisabeth consegna i fogli stampati con istruzioni per la settimana (in tono

    ironico): “Adesso distribuisco i compiti della settimana…”

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  • Promemoria settimanale…

    Vedersi il film: Pointbreak

    Scegliersi un personaggio in cui

    immedesimarsi

    In quale aspetto della tua vita senti

    di censurare maggiormente la libertà?

    Quanta paura della libertà vi è in te

    e…quanto la libertà stessa viene

    fraintesa con la paura della morte?

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  • Portare domopack trasparente e alluminio

    (40 metri) e…dei limoni!

    …see u next week!

    SABATO 16 MAGGIO

    POMERIGGIO (16-19)

    0. Gioco:

    • Paolo: musica (Underground pompati): “Seguiamo la musica…i suoi

    umori…il suo ritmo frenetico.” (anche noi)

    • Tempi:…..

    • Riccardo: stop musica

    • Respirazione guidata da Gabriella: i corsisti si stendono come vogliono

    e, a bocca chiusa, iniziano ad inspirare ed espirare fino a sentire, vedere l’aria

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  • che entra, la sua consistenza, l’odore, il percorso (naso, gola, ventre e

    viceversa)

    • Gabriella spiega il gioco del domopack trasparente: “ Ora ci distribuiamo

    sparsi per la palestra…per affrontare la nascita!” mentre Elisabeth, Riccardo e

    Paolo iniziano a prendere i corsisti per impacchettarli (voce rassicurante, dire

    di chiamare se bisogno…gonfiare il petto).

    • Paolo e Riccardo li stendono sul pavimento

    • Elisabeth: musica Portished

    • Gabriella parla della nascita, del bozzolo, della crisalide, etc.

    • Noi quattro: alle 4 pareti e ognuno controlla alla propria destra:

    intervenire in caso di panico per rompere la pellicola (tenere delle forbici).

    • Tempi:…..

    • Elisabeth: stop musica

    1. Verbalizzazione:

    1. Pierre: “Quale sensazione avete provato giunti alla fine

    dell’impacchettamento?”

    2. Elisabeth: “Avete dominato o subito la crisalide?”

    3 3. Victor: “Quando è nata aggressività? Verso chi?”

    4 4. Simone: “Quale sensazione ha accompagnato la nascita?”

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  • 2. Disegno:

    • Pierre: musica Portished

    • Elisabeth distribuisce fogli neri e pastelli bianchi

    • Simone: “Ritorniamo nei punti della nascita e proveremo a

    rappresentarla graficamente sul foglio…”

    • Tempo: 10 minuti

    • Victor: “Camminiamo liberamente per la palestra senza distaccare gli

    occhi dal disegno”

    • Tempi:…..

    • Pierre: “Ora possiamo sederci, in cerchio.”

    3. Verbalizzazione:

    • Elisabeth mette al centro un cartellone con scritto:

    a) Sei riuscito a livello grafico a riprodurre la sensazione della

    nascita?

    b) Ci sono più punti luce o punti in ombra?

    c) Sensazione davanti al foglio nero e davanti alla prima traccia

    luminosa sullo stesso.

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  • d) Riesci ad intravedere gli occhi nel disegno?

    • Conduzione: a) Simone, b) Elisabeth, c) Victor, d) Pierre

    • Simone: “Ogni corsista passa ora il disegno al vicino: riesci a sentire nel

    disegno una nascita compiuta?”

    • Può nascere un dibattito.

    SERATA (21-00)

    0. Gioco:

    • Corsisti in palestra

    • Giù le luci

    • Noi 4: collant in testa, entriamo con torcia puntata sui loro volti

    gridando: ‘Tutti a terra!!’

    • Atteggiamento di forza con chi oppone resistenza

    • Insieme diciamo: “E adesso rilassatevi!”

    1. Rilassamento:

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  • • Pierre: musica Shappling

    • Simone: “Ci poniamo sparsi per la palestra…distesi…ad occhi chiusi.

    Immaginiamo bolle di sapone che lentamente assumono forme grottesche di

    volti. Cominciamo a vedere in questi volti l’articolazione della mandibola

    prendere movimento. Ogni parte di questi volti s’adagia sul nostro volto fino a

    che le parti concave e convesse giungeranno a coincidere perfettamente…”

    2. Gioco:

    • Falò (con ceri e candele, al centro): li prepariamo insieme.

    • Victor: musica tribale australiana

    • Simone: “Questa musica chiama la nostra danza…attorno al fuoco.”

    1. Simone: “Spogliamoci dai veli…scegliamo un indumento da toglierci

    di dosso…”

    2. Pierre: “Ritroviamo la forma primitiva dei corpi attraverso al

    musica”

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  • 3. Victor: Inizia a battere il ritmo con le mani sul pavimento imitato da

    S, P, E e dice al gruppo di fare lo stesso: “Cominciamo a sentire il

    battito che scorre nelle nostre vene.”

    4. Elisabeth: “Accompagniamo il movimento della musica con la nostra

    voce” V, S, P, E danno l’esempio iniziando.

    3. Gioco:

    • Stessa musica australiana, falò acceso

    • Victor: “Ognuno torni alla propria capanna…ognuno assuma la postura

    come in una capanna…individuiamola nello spazio…”:

    • Victor: “Esci dalla capanna per relazionarti con l’altro…nel modo più

    primitivo possibile”.

    4. Gioco:

    Selvaggio: per superare la difficoltà di prendersi la libertà e uscire da schemi

    Nei comandi usare sempre il ‘tu’ oppure il ‘noi’.

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  • • Victor: stop musica

    • Simone: “Ci mettiamo in cerchio…”

    • Pierre: “Ora spieghiamo la scelta del personaggio del film (fatto i

    compiti, no?) e proviamo a rappresentarlo.”

    • Victor, finito il giro: “Adesso, a turno, in mezzo al cerchio, si sceglie

    colui che ha riprodotto un personaggio che nel film è entrato in relazione col

    proprio” (esercizio a 2)

    DOMENICA 17 MAGGIO

    MATTINA (9-12)

    0. Verbalizzazione

    1. Simone: chiede se hanno fatto dei sogni

    2. Victor: impressioni sul giorno prima

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  • 3. Pierre: “Avete avuto cadute e tentazioni d’abbandonare il gruppo?”

    4. Elisabeth: “E’ piaciuto il film?”

    1. Victor: musica Pulp Fiction: “Muoviamoci liberamente nello spazio.” (5

    minuti)

    2. Gioco:

    • Pierre: musica Seven

    • Elisabeth: “A coppie, sul volto dell’altro modelliamo un foglio

    d’alluminio: è un gioco per imparare ad accarezzare il volto altrui

    concedendosi i propri tempi. Per entrare in contatto con l’universo sconosciuto

    dell’altro che si cela dietro lo strato d’alluminio che vi proponete di plasmare”.

    • Victor e Pierre mostrano

    • Tempi:…

    • Elisabeth: “Esasperiamo le sembianze della maschera sul volto

    dell’altro: la maschera non è altro che un’esasperazione del sé. Le sporgenze

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  • possono deformarsi, le rientranze accentuarsi, la traccia del volto dell’altro

    mutare in maschera, osate!”

    • Tempi: 10 minuti a testa.

    • Elisabeth: “Se la sagoma è tiepida o informe non vi è l’intento

    d’improntarsi nell’altro (difficoltà di relazione con l’altro). Se invece vi è

    l’iniziativa di recare una propria impronta, anche se esasperata, emerge la

    necessità di fermarsi nella relazione.”

    3. Verbalizzazione:

    • Simone: “…ci poniamo in cerchio.”

    • Simone: “A volte ci si afferma a tal punto nell’incontro da annullare l’altro

    (esasperazione estrema della maschera)”

    1. Victor: “Hai mantenuto attendibile la sagoma dell’altro?” Parlare poi della

    vanità che rende interscambiabili le persone (rende ciechi).

    2. Pierre: “Avete avuto difficoltà nel creare un contatto: sentito titubanze nel

    plasmare il volto dell’altro, o per paura di far male o per incapacità di

    sentire la sagoma dell’altro? Titubanze che possono quindi precludere

    l’incontro?” (forma opposta alla vanità).

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  • 3. Simone parla del piacere dell’incontro: “Dietro alla distanza naturale di un

    rapporto si cela l’universo dell’individuo e, quindi, il suo volto.”

    4. Elisabeth: “Avete sentito la vostra manualità oppure vi siete sentiti limitati

    da una materia poco plasmabile?”

    • Simone parla della fatica, il piacere, il disturbo, il godimento

    nel cogliere l’intenzionalità dell’altro nel creare su di noi una maschera.

    Maschera: a livello sociale è facilitazione o peso?

    POMERIGGIO (14-17)

    0. Brindisi:

    • Elisabeth: “Ciascuno propone il suo.”

    • Vino rosso

    • No musica

    1. Gioco:

    Punti di non-ritorno:• Orgasmo• Lancio nel vuoto• InnamoramentoIn ciascuno di questi c’è un principio di morte: intendere la libertà come nascita dopo la morte.

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  • 1. Victor: parla della paura del punto di non-ritorno che si vive più volte

    nella vita e si confonde con la morte. Fare esempio orgasmo, lancio nel

    vuoto, innamoramento, bambino che non teme .

    2. Simone: parla della necessità della rinascita nei punti di non- ritorno

    (orgasmo, lancio nel vuoto, innamoramento). Della possibilità di un risvolto

    vitale nella scelta d’attuare questi aspetti innanzitutto perché segnano un

    cambiamento (il cambiamento è sempre vita, mai morte, se distinto

    dall’aspetto traumatico che può esserci nella rottura di una tranquillità

    abitudinaria) ed inoltre perché sono il presupposto del vissuto emozionale

    che arriva a rendere un principio di eternità come unico aspetto in grado di

    compensare la morte senza l’imbroglio di doverla esorcizzare.

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  • 3. Pierre: “Inoltre questi punti di non-ritorno vanno in sé a liberare

    l’individuo da quelli che sono i presupposti di spersonalizzazione sociale ed

    hanno in sé l’essenza della trasgressione priva d’ostentazione.” Spiegare

    4. Elisabeth: arrivare tramite l’accettazione della morte a quello che

    diviene un’urgenza alla vita, quindi alla necessità di rendere la propria

    esistenza carne vivendo questi punti di non-ritorno che possono essere

    preclusi da forme di sensi di colpa possibili a eliminarsi solo grazie

    all’urgenza prima descritta.

    • Simone: in cerchio, tutti bendati: “Al termine della musica, quando ti

    sentirai toccare sulla spalla, simulerai l’orgasmo…con la voce…col

    corpo…”

    • Pierre: musica Enigma, 5 minuti, poi stop.

    • Elisabeth tocca sulla spalla un corsista per volta

    • Tempi per orgasmo: …..

    • Finito tutti l’esercizio: sbendarli

    1. Simone: “Siete riusciti ad avvertire una certa forma di unione tra questa

    simulazione e qualche aspetto dell’orgasmo reale?”

    2. Pierre: “Avete avvertito uno svolgimento definito (inizio, fine) o

    un’incompiutezza?”

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  • 3. Victor: “Siete riusciti a raggiungere uno svuotamento mentale?”

    4. Elisabeth: “Avete provato imbarazzo?”

    2. Gioco:

    • Pierre: musica Portished

    • Victor: “Ciascuno con l’alluminio costruirà un pupazzo stilizzato e lo

    porterà a volare (Elisabeth mostra come costruire).I pupazzi in volo potranno

    relazionarsi e allo ‘stop’ verranno lanciati, con rabbia, con leggerezza, etc.”

    • Pierre darà lo ‘stop’.

    3. Gioco:

    • Pierre (mentre spiega Simone e Victor daranno l’esempio): “Nel momento

    in cui la musica ha inizio cominceremo a muoverci come animali e, al

    segnale, la persona che vi troverete davanti sarà il partner animale con cui

    agire il corteggiamento: ognuno terrà con sé ½ limone, durante il

    corteggiamento lo appoggerà sulle labbra dell’altro il quale, reagendo al

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  • gusto, dovrà esasperare sempre più la sua realtà mimica facciale in un

    crescendo d’esasperazione mimica.”

    • Elisabeth: musica Guns ‘n Roses

    • Tempi:….

    • Elisabeth spegne musica

    4. Gioco:

    • Elisabeth: musica dance vol. 1 (cassetta)

    • Elisabeth distribuisce i fogli A4

    • Victor: “Ci disponiamo sparsi per la palestra, ciascuno getta in terra il

    foglio. Facciamo un gioco: il foglio è una tavola da surf e cercheremo di

    cavalcare le onde mantenendo l’equilibrio. Prima il mare sarà calmo, poi

    sempre più mosso. Seguiamo le onde con la maggiore mobilità d’articolazione

    possibile…flettere molto le ginocchia, le spalle, il bacino…’

    • Noi 4 rendiamo più precario il loro equilibrio

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  • • Pierre fa l’esempio e Victor: “Chi cade dal surf vi dovrà risalire come se

    galleggiasse realmente: prima con le mani e poi coi piedi.”

    5. Musica allegra: Victor, Morissette

    • Pierre: “Muoviamoci anche saltando…incontriamoci…scambiamoci un

    saluto…correndo…cantando…”

    6. Verbalizzazione generica.

    • Simone inizia e poi noi ci inseriamo.

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  • CENTRO 01

    Stampato in proprio Pro Manuscripto Habeatur.Edizione a cura del “Centro 01” Breno 2004

    Impaginazione: Marilena Duglia

    FOTO: Riccardo Balzarini

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