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La grande manifestazione del 10 aprile 2016 A Brescia in 12mila per dire «Basta Veleni» e per chiedere le bonifiche Domenica 10 aprile 2016 per me si è avverato un sogno, coltivato da oltre vent'anni, da quando ho vissuto con indicibile sofferenza, dall'interno, la crisi irreversibile delle forme novecentesche della partecipazione e dei movimenti sociali (sindacato Cgil, partito comunista) e ho intravisto nella crisi ecologica (da non disgiungere mai, comunque, dalla perdurante crisi sociale) il nuovo terreno su cui ricostruire un percorso di cambiamento. Ecco, domenica, anche noi bresciani siamo entrati nel nuovo secolo, che dovrà vederci impegnati a ricostruire condizioni di vita pacificate con l'ambiente naturale, ma anche pacificate, e quindi più giuste, tra gli umani. Che emozione! Si è trattato, davvero, di una svolta storica che la stampa locale più riflessiva ha pienamente avvertito, come nel commento qui di fianco. Manifestazioni così – è stato detto - a Brescia non si vedevano dal secolo scorso, dal periodo della grandi battaglie sindacali. Ma ciò che la rende ancor più eccezionale è che dietro non vi è un’organizzazione strutturata, con risorse organizzative ed economiche, ma comitati spontanei, cittadini attivi che hanno dedicato tempo, energie ed anche qualche euro di tasca propria per costruire questo straordinario momento di partecipazione democratica. Una bella lezione per quella politica sempre più asfittica che riduce il proprio ruolo ad ancella dei poteri economici e finanziari in cambio di prebende; una grande speranza per il futuro della nostra disastrata democrazia. Marino Ruzzenenti “Corriere della sera- Brescia” 12 aprile 2016”

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La grande manifestazione del 10 aprile 2016

A Brescia in 12mila per dire «Basta Veleni»

e per chiedere le bonifiche

Domenica 10 aprile 2016 per me si è avverato un sogno, coltivato

da oltre vent'anni, da quando ho vissuto con indicibile sofferenza,

dall'interno, la crisi irreversibile delle forme novecentesche della

partecipazione e dei movimenti sociali (sindacato Cgil, partito

comunista) e ho intravisto nella crisi ecologica (da non

disgiungere mai, comunque, dalla perdurante crisi sociale) il

nuovo terreno su cui ricostruire un percorso di cambiamento.

Ecco, domenica, anche noi bresciani siamo entrati

nel nuovo secolo, che dovrà vederci impegnati a ricostruire

condizioni di vita pacificate con l'ambiente naturale, ma anche

pacificate, e quindi più giuste, tra gli umani. Che emozione!

Si è trattato, davvero, di una svolta storica che la stampa locale

più riflessiva ha pienamente avvertito, come nel commento qui di

fianco. Manifestazioni così – è stato detto - a Brescia non si

vedevano dal secolo scorso, dal periodo della grandi battaglie

sindacali. Ma ciò che la rende ancor più eccezionale è che dietro

non vi è un’organizzazione strutturata, con risorse organizzative

ed economiche, ma comitati spontanei, cittadini attivi che hanno

dedicato tempo, energie ed anche qualche euro di tasca propria

per costruire questo straordinario momento di partecipazione

democratica. Una bella lezione per quella politica sempre più

asfittica che riduce il proprio ruolo ad ancella dei poteri

economici e finanziari in cambio di prebende; una grande

speranza per il futuro della nostra disastrata democrazia.

Marino Ruzzenenti

“Corriere della sera- Brescia” 12 aprile 2016”

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Il comunicato del giorno dopo

10 APRILE: UN FIUME DI PERSONE IN MARCIA A BRESCIAPER IL DIRITTO ALLA SALUTE E AL FUTURO!

10 mila persone, e anche più, in cammino a Brescia per un colorato e rumoroso 10 aprile per ilcambiamento e la svolta ambientale di Brescia. Persone di ogni età che ieri sono scese in stradaper dire BASTA, basta ai veleni che inquinano la nostra città e quindi la nostra salute,compromettendo il nostro futuro.

10 mila persone con striscioni, bandiere, cartelli, fischietti, tamburi, 10 mila persone che sotto unsole splendente hanno attraversato le principali vie del centro, ballando e suonando inallegria, di fronte a tante facce stranite di vedere un corteo “che non finisce più…”.

Ma c’è qualcos’altro che non deve finire: l’entusiasmo di ieri, i sorrisi e la gioia di voler cambiarele cose, di vedere che non siamo “quattro gatti allarmisti” (come spesso siamo stati definiti), ditoccare con mano che tutti uniti la differenza si può fare.

Il corteo di ieri non è l’arrivo di un percorso iniziato negli scorsi mesi tra tanti comitatiambientalisti già attivi sul territorio, ma il trampolino di lancio per iniziare, tutti e tutte insieme,mettendoci la faccia, smettendo di delegare, a cambiare le cose. Perché è responsabilità di ognunodi noi aiutare e collaborare per questo cambiamento, secondo le proprie possibilità e capacità.

“Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo” diceva Ghandi. Lo dobbiamo non solo a noi, nonsolo a chi non ha ancora capito che lo stiamo facendo anche per loro, ma soprattutto per chi cisarà dopo di noi, per le centinaia di bambini che ieri hanno camminato insieme a noi. E’ nostrodovere lasciare un posto dignitoso in cui vivere, ai nostri figli e nipoti.

E sono proprio le facce nuove, le famiglie con i tanti passeggini, i tanti giovani, ma anche i tantianziani, i veri protagonisti del corteo, non gli amministratori come tanti vorrebbero far pensare.Ben venga che qualche rappresentante dei tanti comuni invitati ieri sia sceso in piazza, ma questonon basta più! La sola passerella non cambia le cose, se non è seguita dai fatti! Le contraddizionisono troppe, le colpe anche…se chi viene in piazza, durante il proprio mandato politico applicapolitiche contrarie, non rispetta le promesse, non lavorerà per il bene comune, andrà tolto dallasua carica prima possibile, perché le decisioni vanno prese non in funzione di interessi economici opolitici, ma per le persone, per l’ambiente, per la salute e per il futuro!

E per far sì che tutto ciò si realizzi, il cambiamento deve essere portato avanti ogni giorno, in modidiversi ma unitari, da ognuno di noi, perché sono le persone che cambiano i fatti.

L’entusiasmo e l’energia positiva sprigionatasi ieri saranno la nostra forza per costruire unpercorso collettivo, saranno le ragioni e la spinta per creare un modello di vita e sviluppo diversoper la nostra provincia, che vada a evitare nuovi danni ambientali e a risanare quelli presenti, chedia speranza e futuro a chi vive queste terre.

Ringraziamo TUTTE e TUTTI coloro che ieri hanno deciso di metterci la faccia!

Solo L’UNIONE DELLE PERSONE rende così forti da poter cambiare il corso della storia. Ieri èstato solo l’inizio!

Brescia 11 aprile 2016 I comitati del tavolo di lavoro Basta Veleni

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La rassegna stampa.

LA MANIFESTAZIONE AMBIENTALISTA IL 10 APRILE A BRESCIA

In 12mila in città per dire «Basta Veleni» echiedere le bonificheDecine di sigle dell’ambientalismo bresciano riunite perchiedere una moratoria a nuove discariche e più attenzioneall’ambiente da parte delle istituzioni. Del Bono prima dellamanifestazione: «chiuderemo la terza linea dell’inceneritore»

di PIETRO GORLANI 33

I numeri sono importanti. E sono importanti le quasi 12mila persone arrivate da tutta la provincia diBrescia (ma in solidarietà anche da Acerra e Firenze) per riempire la città di cartelli e slogan chechiedevano «Basta veleni». Veleni che nel Bresciano vantano tristi record. Anche qui i numeri sonoimportanti. Ci sono 148 discariche che contengono 55 milioni di metri cubi di scorie. E l’Arpa hastimato che solo nel sito inquinato Caffaro siano stati dispersi 500 chili di diossine. E da sotto la

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fabbrica, nei fossi, finiscono ancora 478 chili di veleni l’anno (cromo, mercurio, solventi clorurati).Per questi e molti altri motivi ieri in città si sono radunati decine comitati ambientalisti da tutta laprovincia (Montichiari, Lonato, Berlingo, Castenedolo, Travagliato, Castegnato, Gavardo, Visano)insieme a Legambiente, pastorale per il Creato, Cgil, Acli, coordinamento regionale comitatiambientalisti, comitato per il Si al referendum del 17 aprile (contro le trivelle), No Tav.

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Ma c’erano anche una quindicina di sindaci dei paesi più compromessi ambientalmente, che quasiquotidianamente devono affrontare problematiche legate ad aziende inquinanti. C’era il sindaco diBrescia Emilio Del Bono, rappresentato poi in corteo dall’assessore Fondra. C’erano irappresentanti della Provincia (i consiglieri delegati Giambattista Groli e Diego Peli); Provincia«citata» negativamente in qualche striscione dei «No Macogna», discarica per la quale in settimanail Tar ha rigettato il ricorso di 4 Comuni. Presenti anche diversi parlamentari Cinque Stelle. Manessun simbolo di partito. Per gli organizzatori i manifestanti hanno raggiunto un picco di 15milapersone. Le forze dell’ordine parlano di 10mila partecipanti.

Corteo di 3 chilometri

Un corteo festoso e pacifico lungo 3 chilometri. Con tante famiglie, musica, danze.L’assembramento dalle 14 in poi al parco Gallo. La partenza del serpentone umano verso le 15.30,direzione cavalcavia Kennedy, via Vittorio Emanuele II, Corso Martiri della Libertà, piazzaVittoria, Corso Zanardelli e infine piazza Duomo, davanti alla sede della Provincia dove si sonotenuti gli interventi degli esponenti ambientalisti, che hanno ribadito le cinque richieste principali:una moratoria per tutte le discariche e le aziende inquinanti, di accelerare subito l’inizio dellebonifiche, azioni efficaci per il miglioramento dell’aria, un cambio di paradigma anche nellapolitica energetica, con una minore combustione di rifiuti (Brescia e provincia producono circa 250mila tonnellate di rifiuti ma l’inceneritore cittadino ne brucia oltre 700mila, importandone la metàda fuori provincia).

Ruzzenenti : «un miracolo»

«Siamo qui perché è avvenuto una sorta di miracolo a Brescia. Si è superata la litigiosità degliambientalisti e ci si è riuniti tutti intorno al tavolo basta veleni, comitati più aggressivi insieme aquelli più istituzionali, dai No Tav alle Acli, dalle mamme di Castenedolo a Legambiente, la Cgil, lapastorale del Creato per un risultato straordinario». La criticità principale della provincia? «quantoabbiamo depositato nel territorio nel secolo scorso in termini di scorie ed emissioni, contaminazionidel suolo, dell’aria, dell’acqua: non bisogna più aggiungere inquinamento. Bisogna iniziare abonificare».

Del Bono: «bonifiche e stop alla terza linea dell’inceneritore»

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Ruzzenenti e il sindaco Del Bono

Anche il sindaco Del Bono era al parco Gallo prima della partenza della manifestazione. Haricordato quanto fatto dalla sua giunta per l’ambiente cittadino (l’inizio delle bonifiche nel sitoCaffaro) e ha aggiunto: «condividiamo questa spinta perché si interrompa una lunga storia diconsumo del suolo attraverso cave e discariche; un prezzo che pagano le nuove generazioni e leattuali amministrazioni comunali, che con poche risorse devono invertire una tendenza durata oltre100 anni. Ma credo che tutti abbiano che la strada giusta sono le politiche riguardanti le bonifiche, iltrasporto pubblico locale, il minor consumo energetico». In quanto alla Caffaro ricorda «che ilGoverno ha fatto delle promesse che deve mantenere perché altrimenti la conflittualità conl’amministrazione comunale aumenterà; noi riteniamo che il ministero dell’Ambiente debba trovarele risorse necessarie a mettere in sicurezza la falda». E sull’inceneritore ricorda l’avvio dellaraccolta differenziata, una settimana fa: «Dobbiamo immaginare una riduzione dei rifiutinell’inceneritore in termini di quantità. Questa è la premessa per la chiusura della terzalinea». “Corriere.it” 10 aprile 2016 | 18:16

http://brescia.corriere.it/notizie/cronaca/16_aprile_10/12mila-citta-dire-basta-veleni-chiedere-bonifiche-fc72605c-ff2e-11e5-a032-8e8dfe3b8a86.shtml

Un video del CorriereTV:http://brescia.corriere.it/notizie/cronaca/16_aprile_10/12mila-citta-dire-basta-veleni-chiedere-bonifiche-fc72605c-ff2e-11e5-a032-8e8dfe3b8a86.shtml

Una rassegna fotografica:http://brescia.corriere.it/foto-gallery/cronaca/16_aprile_10/12mila-corteo-basta-veleni-efeaa894-ff38-11e5-a032-8e8dfe3b8a86.shtml

Un altro video sulla manifestazione:http://www.ctv.bs.it/2016/04/10/100416-basta-veleni/

Il bel servizio di Rosy Battaglia per “Cittadini reattivi”:http://www.cittadinireattivi.it/2016/04/18/brescia-la-marcia-storica-dei-15mila-per-dire-basta-ai-veleni/

Di seguito i servizi del “Giornale di Brescia”, e di “Bresciaoggi”, 11 aprile 2016.

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BRESCIA E [email protected]

/ «Töcc i dé sparéss trentapiò» ingoiati da asfalto e ce-mento. Le mamme di Ghedi eCastenedolo ballano al ritmodellacanzonediPiergiorgioCi-nelli lanciata dall’altoparlan-te, mentre i loro bambini sof-fiano nelle trombette. Le une egli altri schierati a formare lascritta, lettera dopo lettera sul-lemagliette,«Basta veleni».So-no la testa felice, fresca e colo-rata del corteo lunghissimoche ieri pomeriggio ha attra-versato Brescia. Una festa, unmovimento popolare di dieci-mila persone secondo la que-stura,15mila per gli organizza-tori. Tantissime comunque,come non si vedeva da tempo.Un fiume composito, fatto difamigliecon i bambini,cittadi-ni comuni, militanti del mon-do ambientalista, animatoridei tanti comitati sorti nel Bre-sciano per difendere il territo-

rio. Anche una ventina fra sin-daci e amministratori locali.Una manifestazione promos-sa da una settantina di sigle di-verse, contro la Tav, gli incene-ritori, l’autostrada della Val-trompia, le cave e discariche,l’inquinamento dell’acqua edell’aria, le trivelle nel mare.Una miscela con tanti ingre-dienti in cui tutti, in un modoonell’altro, hanno potuto rico-noscersinel nome della comu-ne preoccupazione per lo sta-to dell’ambiente.

Glislogan.«Ipolmoni sono pie-ni basta veleni», è lo sloganche annuncia la partenza delcorteo, alle 15,30 dal ParcoAgostino Gallo. Il pensiero vaad un anno fa, al 13 aprile,quando a Berlingo, contro ladiscarica della Macogna (chegiovedì ha avuto il via liberadal Tar), sfilarono cinquemilapersone. Stavolta sono il dop-pio, almeno. Nelle prime file cisono proprio i Maco-gnari,combattivi nonostante il col-po ricevuto dal Tribunale am-

ministrativo. «Marciare pernonmarcire», «Menoinceneri-tori, più cavolfiori», «Macognavergogna», «A Montichiari ser-vono bonifiche, non treni e ae-rei», «Basta veleni per il dirittoalla salute e al futuro», si leggesugli striscioni e sui cartelli.Tantagente indossalemagliet-te con il logo della manifesta-zione: un sole triste e due tibieincrociate, simbolo di morte.L’idea di farle stampare è statadelComitato cittadinidi Calci-nato («Basta cave e discarichesulnostro territorio», protesta-no): offerta di 5 euro a pezzo,giusto per il rimborso spese.

Il corteo. «Siamotanti, tantissimi,quindicimila», di-ce contenta Stefa-niaBaiguera,presi-dente del Consi-glio di quartiere diChiesanuova e frai promotori dellamanifestazione.Sulla magliet-ta le parole che spiegano il suoimpegno: «Sos acqua, aria esuolo». Il fiume di persone èimponente. Una prima verifi-ca sul Cavalcavia Kennedy: losguardo non vede la coda delcorteo, ancora in via Cefalo-nia, mentre la testa ha già svol-tato in corso Vittorio Emanue-le II. In corso Martiri della Li-bertà la gente dello shoppingsi ferma incuriosita a guardarela folla. «Il futuro è nelle nostre

mani» c’è scritto sullo striscio-ne retto da alcuni bambini sot-to l’occhio vigile delle mam-me. In testa al corteo, dall’im-pianto voci sul furgoncinoapripista, Piergiorgio Cinelli eiDellinoFarmer lanciano lalo-ro protesta musicale control’inquinamento, solidali con ilcontadino che per colpa delPcb non mangia più i suoi «ca-pulì».

InpiazzaPaoloVI.ViaPorcella-ga, via IV Novembre, corsoGiuseppe Zanardelli, via Maz-zini. Sono le 17 quando i primimanifestanti entrano in piaz-

za Paolo VI. Ci vor-ràunamezz’orapri-ma di vedere sfilarela coda del corteoin una piazza or-mai gremita, colo-rataefestosa.Al mi-crofono si susse-guono gli interven-ti. Il Comitato di

Calcinato («Stiamo uniti, lot-tiamo insieme»), quello di Sa-rezzo contro l’impianto per ilrecupero del car fluff, un rap-presentante del no al referen-dum sulla riforma costituzio-nale, un cittadino di Seveso(«Anche voi siete alle presecon la diossina), un sindacocremonese(«Lottiamo per sal-vare i nostri territori»)...

«Basta veleni», ribadisconoinvece con un flash mob lemamme di Castenedolo. //

Basta veleni Lamanifestazione

/ Sindaci e cittadini insiemeper dire basta ai veleni. Magarisu posizioni diverse in meritoa singole questioni, come l’in-ceneritore A2A di Brescia op-pure l’Alta velocità ferroviaria,comunque uniti dalla necessi-tà di raccogliere la sfida am-bientale, grande emergenza

del nostro tempo. Una venti-na i sindaci o i loro rappresen-tantiche hanno partecipato ie-ri alla manifestazione. Per laLoggia il sindaco Emilio DelBono e l’assessore GianluigiFondra. «Condivido lo spiritodi questo appuntamento»,commenta Del Bono. «È im-portante che i cittadini abbia-no piena consapevolezza deiproblemi dell’ambiente». Unaresponsabilitàincrescita,eser-citata come ieri «in modo se-rio, civile, senza strumentaliz-zazioni e bandiere politiche».Il futuro va in controtendenzarispetto al passato: «Lo svilup-po va perseguito compatibil-

mente con l’ambiente. Cave ediscariche hanno saturato ilterritorio, bisogna cambiare».Quanto al termoutilizzatore,«a fronte del nostro sforzo perla raccolta differenziata - diceDel Bono - come azionisti diA2Apotremo chiederecon cre-dibilità di diminuire i conferi-menti. L’obiettivo è una ridu-zione strutturale dei rifiuti inmodoche la terza linea sia inu-tile».

Mario Fraccaro, sindaco diMontichiari, si augura «chequesto movimento popolarefaccia traballare i poteri fortiche decidono sulla testa di noiamministratori». Basta rifiuti

a Montichiari, ribadisce: «Sia-mo il territorio più martoriatodella provincia, nonostante lelotte dei comitati». Sottoterra«sono state seppelliti fra i 15 e i18 milioni di metri cubi di im-mondizia. Ora servono bonifi-che». Cologne non ha di questiproblemi, ma l’Amministra-zione comunale «è qui per te-stimoniare la sua solidarietàcon i territori bresciani inqui-nati», afferma Stefano Belotti,delegato del sindaco per l’am-biente. Vicino a lui l’assessoredi Chiari, Domenico Codoni:«Noi, invece, abbiamo dei siticon diversi problemi prove-nientidal passato, che dobbia-

mo monitorare, ad esempiouna cava verso Castrezzato.Abbiamoanchel’acqua conal-ti valori di nitrati».

Diego Peli, perla Provincia, sotto-linea che «i dirittidei cittadini adavere un ambien-tesanovannotute-lati. Abbiamo ere-ditato situazionicritiche, comeMontichiarie Caz-zago, provocate dai governidelcentrodestracon ilconsen-so della Regione Lombardia».Giambattista Groli, sindacodi Castenedolo: «Giusto esse-

re qui con i miei concittadinipreoccupati per le criticità delnostro territorio».

Fra i politici presenti anchel’on. Giorgio So-rial. «La presenzadelM5Sallamanife-stazione - dice inuna nota - ha unoscopopreciso: chie-dere la moratoriasu cave e discari-che,lariduzionede-gli inquinanti e la

bonifica dei terreni avvelena-ti. Come M5S vogliamo cheBresciatorni adessere Leones-sa e non sia più Terra dei vele-ni». // E. MIR.

Oltre diecimilanelle vie di Bresciaper reclamareun ambiente migliore

Tante famigliecon bambinimilitantiambientalisticittadini comunirappresentantidi comitati

Diego Peli:«Abbiamoereditatocriticitàdai governie dalla Regionedi centro destra»

La folla. Il corteo alla partenza in via Cefalonia// FOTOSERVIZIO NEGEnrico Mirani

[email protected]

Un corteo compostoe gioioso dal Parco Galloa piazza Paolo VI. «Bastacave e discariche»

Festa. La manifestazione è stata anche una festa

Del Bono: «Chiederemo ad A2A di bruciare meno rifiuti»

I sindaci

Mario Fraccaro:«Montichiari è il paesepiù martoriatodella provincia»

8 Lunedì 11 aprile 2016 · GIORNALE DI BRESCIA

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Un successo. Per i numeri e laciviltà. La manifestazione diieri ha avuto dei toni e unapartecipazione come non si

vedeva da tempo a Brescia. Atestimoniare quanto sia sentito ilproblema ambientale. Unapreoccupazione che unisce la grandemaggioranza. È l’emergenza della nostraterra, insieme a quella del lavoro. Non cisono bacchette magiche, soluzionisemplici a questioni complicate. Nonbastano parole d’ordine assolute, cherestano sterili slogan: occorre, piuttosto,una presa di responsabilità da parte ditutti. Dialogo, senza pretese di veritàassoluta in tasca.

Serve responsabilità da parte degliamministratori locali, che dovrebberocoinvolgere di più i cittadini. I sindacisono i primi a dover difendere ilterritorio. Spesso lo fanno, con coraggio esacrificio, ma talvolta gli sforzi non sonoripagati: perché altri decidono sulla lorotesta in base a norme magari lacunose oconfuse. Cosicché tocca ai giudici doverdistricare le matasse: ma non è un Paeseserio quello che arriva ad affidare ad unmagistrato la scelta finale se aprire omeno una discarica o una cava. È lapolitica che deve decidere, senzanascondersi dietro alle toghe oppure aitecnici.

La politica, dunque. Per lo più assentenelle questioni ambientali. Promesse,dichiarazioni, ma poi - troppe volte - leattese vengono tradite. Si perdono negliuffici dei ministeri, fra le scartoffie dellaburocrazia, nella lotta per il consenso, nei

veti incrociati dentro i partiti. La politicasembra un moloch, incapace di muoversicon velocità ed efficacia. Di avviare ilnostro sistema lungo la strada che in altreparti dell’Occidente è già frequentata:quella dell’economia verde. Pensate aquante risorse e posti di lavoro potrebbegenerare la bonifica dei siti inquinati nelBresciano. Il futuro passa da lì.

Ma la responsabilità maggiore è quelladi noi cittadini. Nei comportamentiprivati e pubblici. Tocca a noi fare bene laraccolta differenziata, usare di più i mezzipubblici, rinunciare ad un modello diconsumo scriteriato. Tocca a noi, anche,fare da pungolo (come ieri) e vigilare susindaci e politici, affinché operino per ilbene comune.

/ Una passeggiata che è assie-me una festa e una marcia. Trapasseggini, striscioni e cartellifatti a mano, le migliaia di per-sone che ieri a Brescia hannosfilato per dire «Basta veleni»avevano uno scopo comune:«Vogliamo lasciare ai nostri fi-gli - scandiscono Lucia e Mar-co, arrivati con i loro due bam-bini da Montichiari - la terrache abbiamo ereditato dai no-stri padri. Bisogna cambiare ilmodo di guardare il nostro ter-ritorio: non è una risorsa dasfruttare,ma unbenedatutela-re. Noi a Montichiari lo sappia-mo bene: ormai, cisono più ca-ve e discariche che persone».

Tutta la provincia. Da Trava-gliato arrivano Franco e Mat-teo, da Visano Lucia e Antonel-la, dal quartiere Primo MaggioAlessandra e Franco, qua-rant’anni scarsi in due. Anto-nio, da Polpenazze, di anni in-vece ne ha (quasi) 70. Ognunodi loro ha un motivo specificodi preoccupazione - una cava,una discarica, il passeggio delTav-da raccontare.VittoriaTo-masi, ad esempio, è la presi-dente del comitato#visano re-spira: «Abbiamo tanti proble-mi, abbiamo cominciato con i

miasmi della Ecocalvina, maadesso si occupiamo anche dialtro». La sensazione comune,però, è che le singole questionisfumino: «Serve a poco - ragio-na Piera, che sabato scorso hasfilatoinValleCamonica perdi-fendere la valle dell’Inferno -mobilitarsi quando succedequalcosa fuori dal tuo giardi-no. A quel punto, spesso è giàtardi. Come bresciani abbia-mo un problema comune, chesi chiama ambiente. E allora,tutti assieme, lo dobbiamo af-frontare». Quando il corteo en-tra, riempiendola, in piazzaDuomo, vengono distribuiti ivolantini a favore del referen-dumdidomenicaprossimasul-le trivelle. Dal palco improvvi-sato, tra una canzone di Delli-no Farmer e una di DanieleGozzetti, tocca a Matteo Abe-ni, del comitato spontaneo chesi oppone alla discarica Maco-gna, tra Berlingo, Cazzago SanMartino, Rovato e Travagliato,chiudere la manifestazione.

L’appello.Dai «maco-gnari» ar-riva un appello agli ammini-stratori che, con la fascia trico-lore, hanno sfilato nel serpen-tone: «Speriamo non siate ve-nuti a fare una passerella, ma acondividere con noi il messag-giodiquesta passeggiatapopo-lare. Da oggi bisogna cambiarele modalità di gestire la nostraterra, l’aria e l’acqua. I cittadinihanno espresso la loro opinio-ne: basta veleni adesso. Agitedi conseguenza». //

Corteo.Nel centro della città

Viaggio nella colorata passeggiataCon appello ai sindaci: «La vostrapresenza non sia una passerella»

/ C’era tanta Brescia ieri allapasseggiata popolare, anchesenonsonomancate lepresen-ze da fuori provincia. Tra le piùapplaudite, in mezzo al corteo,duedelegazioni tutte al femmi-nile: quella campana, con una

ventina di donne riunite dietrolo striscione «Mamme corag-gio di Acerra», arrivate da unaterra dove l’emergenza am-bientale«ormai-come diceAn-tonella- èdiventatalaquotidia-nità a cui pochi fanno caso» equelle toscane, con altre mam-me, «contrarie - spiega Marzia- all’inceneritore che è in pro-gramma nella piana di Firen-ze». Uno spontaneo gemellag-gio, con foto di gruppo, scatta-ta con le bresciane «Mammevolanti» di Castenedolo, tra fi-schietti, «selfie» e complimen-ti reciproci.

Da Milano e Lodi sono inve-ce arrivati in treno, dietro lostriscione «Dall’amianto agliinceneritori, contro ogni noci-vità». A spiegare il senso dellaloro presenza è Alberto: «Saba-toabbiamosfilato proprio aLo-di contro un nuovo maxidepo-sito di stoccaggio di gas. Dob-biamo fare rete tra le diversecittà, insieme possiamo imma-ginare il territorio e lo sviluppoche vogliamo.

«L’imponente corteo di Bre-scia - ha precisato poi Alberto -e le sue tante sfaccettature, perrappresenta senza dubbio unesempio e allo stesso tempouno stimolo a proseguire, in-formando sempre più cittadi-ni e chiedendo ai nostri ammi-nistratori una presa di posizio-ne netta». // PIACE.

VittoriaTomasi.«AVisanoabbiamotantiproblemi, abbiamocominciatocon imiasmidellaEcocalvina,maoraci occupiamoanchedi altro»

StefaniaBaiguera.«Iovivo aChiesanuovadovedobbiamoconvivere con il Pcb.Sonodavvero contentaperquesta immensapartecipazione,tuttoèandatobene»

GianpaoloRavizzola«Èstato importantepartecipareallamanifestazione: vuol direcredere inunambientee incondizioni sociali diversedaquelle finoraproposte»

Tante voci, un coro:«Il nostro territorioè un bene da tutelare»

Gemellaggio «in rosa»con Acerra e la Toscana

IL COMMENTO

Collegio LucchiniIntelligenza creativain teoria e in praticaAlle 17,45 al Collegiouniversitario Lucchini invia Valotti 3/d, si parla diintelligenza creativa conAntonietti e Lucarelli.

Idea SaluteFausto De Stefani,serata con l’alpinistaAlle 20,30 ad Idea Salute invia Bertoli, 12, l’alpinistaFaustoDe Stefani parleràdella situazione in Nepaldopo il terremoto del 2015.

Al liceo CaliniIl pm Cassianie l’uso del webAlle 10 al Calini di viaMontesuello, il pmAmbrogio Cassiani parladi «Uso delle tecnologienel web».

I compiti di amministratori locali, politici e cittadini

TRE RESPONSABILITÀCONTRO L’EMERGENZA

EnricoMirani

Nel corteo

Daniele Piacentini

Fuori provincia

Da Milano e Lodi«per immaginaredi fare rete tracittà diverse»

OGGI INCITTÀ

VOLTI E VOCI

GIORNALE DI BRESCIA · Lunedì 11 aprile 2016 9

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Fischietti.Alcune manifestanti presenti alla passeggiata

/ Un corteo festoso, variopin-to, giovane, con tante fami-glie, coppie con bambini pic-coli nel passeggino al seguito,gente comune, ambientalisti,animatori di comitati prove-nientidalla provinciae da fuo-ri provincia.

Percorso. Dal Parco AgostinoGallo fino a piazza Paolo VI, in

un fluire giocoso e civile, sen-za il minimo incidente, senzaalcuna intolleranza o sloganoffensivi. Una grande dimo-strazione di civismo e parteci-pazione. Una sfilata con oltrediecimila persone per le viedel centro sotto gli occhi ditanti cittadini impegnati nelloshopping o semplicementenel passeggio.

Canti, balli e musica hannoaccompagnato la manifesta-zione,favorita da una splendi-da giornata di sole primaveri-le. La folla ha cominciato a ra-dunarsi verso le 14 al ParcoGallo, che in breve tempo si èriempito.

Verso le 15,30 la partenzaper arrivare in piazza Paolo VIun’ora e mezza dopo. Soltan-to alle 17,30, tuttavia, gli ulti-mi manifestanti sono entratinella piazza, già stracolma co-me in poche occasioni recen-ti. Una manifestazione di po-polo che ha riunito comitatidi varia natura, da quelli piùaggressiviaquellipiù istituzio-nali, per chiedere un ambien-te migliore, acqua e aria sane,un territorio bonificato. //

Basta veleni Le immagini dellamanifestazione

Slogan, striscioni, cartellima anche canti e balliin un «serpentone»che ha riempito Brescia

Guardavideo

e fotogallery:giornaledibrescia.it/brescia-e-hinterland

Un corteo festosoe di grande civiltàche ha coloratostrade e piazze

In centro. I manifestanti in corso Zanardelli

Folla.Almeno 10mila i manifestanti

Green.Molti i giovani e gli studenti in corteo

Sostenibile.Per muoversi molti manifestanti hanno utilizzato la bicicletta in segno di rispetto per l’ambiente

Famiglie. In corteo molti genitori con i propri figli // FOTOSERVIZIO NEG

Striscioni.Ogni paese o gruppo aveva il suo

Slogan. I motti della manifestazione sono stati scritti anche sulle magliette

Tenuta.Maschera antigas e pettorina

10 Lunedì 11 aprile 2016 · GIORNALE DI BRESCIA

BRESCIA E PROVINCIA

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Cinzia Reboni

Era dai tempi delle grandibattaglie sui diritti del lavorodelle tute blu che non si vede-va una manifestazione cosìimponente a Brescia. La po-sta in gioco, del resto, è sim-bolicamente molto alta: ri-vendicare il diritto alla salutee alla tutela dell’ambiente eimpedire che, nella città sim-bolo del disastro Caffaro, sitorni a cadere nell’aberrantelogica che il profitto vengaprima del benessere dei citta-dini e della salute pubblica.

In dodicimila - per gli orga-nizzatori - hanno urlato «Ba-sta veleni» e chiesto una mo-ratoria su discariche e operead alto impatto ambientale.Un problema che investe ge-nerazioni presenti e future.Che ieri hanno sfilato com-patte: nonni, mamme, papàe bambini. Ma anche ammi-nistratori. Per dare un’ideadel corteo, basta dire chementre la testa entrava inpiazza Duomo, la coda era an-cora ai piedi del cavalcaviaKennedy. E sì che il percorsonon era propriamente breve:dal parco Gallo, dove il cor-teo è partito alle 15.20, i mani-festanti hanno oltrepassato ilcavalcavia e percorso via Vit-torio Emanuele, corso Marti-ri della Libertà, via Porcella-ga. Da lì sono approdati inpiazza Vittoria e corso Zanar-delli, «sorprendendo» le nu-merose persone che, compli-ce la giornata di sole, stavanofacendo shopping tra bar enegozi aperti. Poi, risalita viaMazzini, sono finalmente ar-rivati all’ombra del Duomo.

UNAMARCIA senza preceden-ti, rafforzata nei significati enelle rivendicazioni dall’ade-sione di decine di Ammini-strazioni comunali, rappre-sentate dai sindaci con la fa-scia tricolore o dai loro dele-gati, da circa 60 associazionie molti comitati civici.

Ma i veri protagonisti sonostati i cittadini, la gente co-

mune: a piedi, in bicicletta,sul monopattino; i più picco-li addirittura sul passegginoo sulle spalle dei papà. Uncorteo lunghissimo, intermi-nabile, colorato e chiassoso,«vestito» di striscioni e dallenumerosissime bandiere di«Basta Veleni».

Allo slogan «Noi siamo piùforti di chi ci vuole morti»,adottato dai Maco-gnari cheda anni si oppongono alla di-scarica nell’enclave tra Cazza-go, Berlingo, Rovato e Trava-gliato, e che è risuonato piùvolte lungo il percorso, ha fat-to eco il matra «Macogna -Vergogna», scandito dai ma-nifestanti che hanno espostostriscioni ironici e polemici:

«Marciamo per non marci-re» e «Provincia: o con noi ocontro di noi». Trombette etamburi hanno fatto da co-lonna sonora alla manifesta-zione, dove non sono manca-ti siparietti di balli, canti epersino tammurriate. I mega-foni si sono fatti largo a granvoce per dire che «Non c’èpiù tempo per aspettare, ègiunto il momento di agire».

Sono arrivati un po’ da tuttala provincia: i No-Tav e iNo-Triv, i Liberi cittadini perla salute di Sarezzo, quelli diGhedi («discarica Inferno in-

quinamento eterno») e quel-li di Travagliato («+ terra +acqua + aria, non + avvelena-mento»), dalla Bassa per «di-re no allo stoccaggio di gas» eda Visano per chiedere «ariapulita». C’erano il ComitatoCampagnoli per la tuteladell’ambiente («Non c’è tem-po da perdere») e Medicinademocratica, le bandiere del-la Lipu, di Animal Amnesty edi Oltre Green Hill, perchè«anche se i problemi posso-no essere diversi, sui temi am-bientali bisogna fare frontecomune». C’è chi è arrivatoda Milano per manifestare«contro l’amianto, gli incene-ritori e contro ogni nocività»,ma anche da molto lontano,come le Mamme coraggio diAcerra.

NEL CORTEO - maglietta «Ba-sta Veleni» bene in vista - c’èanche un emozionato Mari-no Ruzzenenti, storico am-bientalista bresciano che hadedicato 15 anni allo studiodel caso Caffaro. «Oggi si èavverata una sorta di miraco-lo - dice -. Rispetto alle croni-che litigiosità degli ambienta-listi, attorno a questo tavoloci siamo ritrovati tutti, daipiù moderati a quelli piùcombattivi. É una svolta, ed èbello vedere la partecipazio-ne di tanti cittadini ma anchedi tanti amministratori. Maattenzione: domani saremopronti a chiedere il conto:camminare è facile, ma biso-gna dare risposte serie allagente».

Altrettanto esigente e desi-deroso di risposte concreteGirgis Giorgio Sorial, deputa-to bresciano del Movimento5 Stelle. «La grande parteci-pazione dei cittadini alla ma-nifestazione dimostra che iltempo è scaduto - commenta-. L’Amministrazione civicadi Brescia deve cominciareuna bonifica seria dei campiinquinati da Pcb. L’obiettivoè una moratoria per cave e di-scariche e una riduzione de-gli inquinanti». •

© RIPRODUZIONERISERVATA

LAPROTESTA.L’iniziativaambientalista nellacittà del «casoCaffaro»

AmbienteesaluteLagrandemarciadeidodicimilaManifestazioneimponente:unamobilitazionecosìnonsivedevadaitempidellebattagliesindacali

GLIAMMINISTRATORI. Dai territori in ostaggiodi ex caveerifiuti

Isindaci«coraggio»unitisulfrontedelnoIprimicittadini nel corteoalfiancodei cittadinie dei comitati ambientalistiper chiedere più attenzione

Ladoppiagrandequestionecoinvolgenellasfidalediversegenerazioni

Intantissimiperchiedereunamoratoriasullediscaricheesulleopereadaltoimpatto

Con la fascia tricolore di ordi-nanza, ma anche in disinvol-ta maglietta e caschetto perspostarsi in bicicletta. Vengo-no da territori in ostaggio dicave e discariche o da piccoli«eden» salvati da un incon-trollato e devastante consu-mo del suolo, ma sono tuttiqui, in prima fila per manife-stare al fianco dei cittadini.

«Non intendo fermarmi da-vanti a niente - sostiene Anto-nio Mossini, sindaco di Caz-zago, alle prese con il proble-ma della discarica Macogna-. La salute dei cittadini e latutela dell’ambiente vengonoprima degli interessi econo-mici». Gli fa eco Cristina Bel-lini, in prima fila oggi comeun anno fa, quando marciò al-la testa di cinquemila perso-

ne per protestare contro laMacogna. «Ho dato la miaadesione al Tavolo Basta Ve-leni - spiega il primo cittadi-no di Berlingo -: è significati-vo essere qui e vedere questagrande partecipazione, se-gno di una grande sensibilitàverso i temi ambientali».

Lo «spettro» della discaricaè passato molto vicino anchea Castegnato. «Nonostantesia stata scongiurata l’apertu-ra di Bosco Stella - spiega ilsindaco Gianluca Cominassi-, la mia amministrazione si èpresa l’impegno di contrasta-re ulteriori problematiche,come potrebbe essere adesempio il Sin Caffaro».

Rezzato è rappresentatodall’assessore alle Politichesociali, Silvana Archetti:«Siamo soddisfatti per l’esitodella questione riguardantela Cava Castella: la Regioneha detto no dopo anni di bat-taglie, ma il nostro Comune ècomunque sempre alle prese

con problemi di emissioni in-dustriali». Domenico Codo-ni, assessore alle Attività pro-duttive e Politiche ambienta-li di Chiari, confessa di «nonavere, fortunatamente, situa-zioni eclatanti come quella diMontichiari, ma siamo quiper chiedere un maggior con-trollo del territorio. Le risor-se purtroppo non sono mol-te. Sicuramente quello cheserve è una politica ambienta-le seria ed efficace».

ALLAMANIFESTAZIONEdi ieriha risposto presente ancheGiacomo Marniga, sindacodi Borgosatollo: «Il nostropaese rientra nella prima fa-scia dell’hinterland, per cuicondividiamo molto con lacittà: dall’autostrada alle tan-genziali, dal termoutilizzato-re alle acciaierie, fino alleaziende che smaltiscono rifiu-ti tossici nocivi. Per fortunala sensibilità dei cittadini ver-so i temi ambientali è cresciu-

ta in modo esponenziale, e lamanifestazione odierna ne èla riprova».

Dalla Bassa arriva la voce diLaura Alghisi, sindaco di Ve-rolavecchia: «Credo sia giun-to il momento di ragionaresulla bonifica generale del ter-ritorio. Dobbiamo pretende-re di essere equiparati, in ma-teria di contributi, ad altre zo-ne d’Italia che hanno proble-matiche simili alle nostre».

Sulla stessa lunghezzad’onda Gianbattista Groli,primo cittadino di Castene-dolo: «Ci sono criticità ancheda noi - spiega -: tanti anni diattività industriali hanno si-curamente spremuto il suoloe inquinato aria e falda». In-voca «una «strategia unica euna cabina di regia provincia-le» il responsabile Ecologiadi Cologne, Stefano Belotti.«A certe criticità - spiega -,bisogna dare risposte di siste-ma».

«La tutela dell’ambiente èfondamentale non solo per ilbenessere dei cittadini, maanche per uno sviluppo soste-nibile - conclude il sindaco diPadenghe, Patrizia Avanzini-. In passato la ricerca del tut-to e subito ha provocato dan-ni irreversibili». •C.REB

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15,20L’ORARIODI PARTENZADELCORTEO

DALPARCO GALLO ABRESCIA DUE

SuperatoilcavalcaviaKennedy,ilserpentonedimanifestantihapercorsodiverseviedellacittàfinoapiazzaPaoloVI,dovesisonotenutiicomizifinali

PANIFICIO

PREVALLE - Via Bonsignori, 191Tel. e Fax 030 6801161

CASTAGNA DARIOPANIFICIO

PREVALLE - Via Bonsignori, 191Tel. e Fax 030 6801161

CASTAGNA DARIO

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CASTAGNA DARIO

BRESCIAOGGILunedì 11 Aprile 20166

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INSTRADA. Per imanifestanti il territorio hadato tuttoquello che potevain sfruttamento

Laprovinciaferitaurla:«Orabastaconiveleni»Ilcommentoèunanime:occorrecambiarerottaStriscioniemoltisloganscanditiperdire«no»anuovediscaricheconaltririschiperl’ambiente

Manuel Venturi

«O con noi o contro di noi».Non era solo la scritta dellostriscione che i Maco-gnarihanno portato per tutto il cor-teo, ma anche una frase cheieri ha unito tutti i comitatiambientalisti della provinciae non, arrivati ieri in massaper la manifestazione «Bastaveleni». L’opinione è unani-me: il tempo è scaduto, il ter-ritorio ha dato tutto quelloche poteva in termini di sfrut-tamento del territorio ed èora di cambiare rotta. Adaprire il corteo c’erano bam-bini e famiglie (molto presen-ti lungo tutto il serpentone),poi subito i membri del comi-tato contro la discarica dellaMacogna, tornati all’onoredelle cronache dopo il recen-te pronunciamento del Tar,che ha dato il via libera alladiscarica rigettando il ricor-so di alcuni Comuni.

«NELLASENTENZA si dice unacosa chiara: vanno bene i ri-fiuti inerti, ma per altri tipi ènecessaria una nuova valuta-zione del rischio», sottolineaMatteo Abeni, che passa lapalla alla Provincia: «Se da-ranno l’autorizzazione allostoccaggio di materiali diver-si dagli inerti, ne pagherannoil prezzo politico: devono di-re se sono con noi o contro dinoi e dimostrarlo con i fatti».

«Abbiamo da poco festeg-giato il nostro quarto com-pleanno: oggi lo facciamocon tanti altri comitati, cherappresentano zone con pro-blematiche ambientali gravicome le nostre», spiega UgoZubani, del Comitato anti ro-vine territoriali ambientali diGhedi. Il problema si chiama«Discarica Inferno», dove«l’acqua affiora in superficie:ma, al contrario di quanto ac-cade per la Macogna, il no-stro sindaco, Lorenzo Borzi,sostiene la discarica e ci osteg-gia. La discarica è molto vici-na alle case e confina con fat-torie con mucche il cui latteviene utilizzato per produrreil Grana padano dop». Unatrentina di persone (tra cui ilsindaco, Francesco Piacenti-ni) sono arrivate da Visano,per nome del comitato «Visa-no respira»: «Sappiamo che,oltre ai nostri territori, tuttala provincia di Brescia soffreil problema dell’inquinamen-to – sostiene la presidente,Vittoria Tomasi -. Siamo quiper noi, ma anche per chinon ha voluto sprecare il suotempo per venire a manifesta-re: dobbiamo dire basta, ri-flettere su ciò che è stato fattoe trovare soluzioni nuove, inuna provincia che ha la piùalta percentuale di tumori ditutto il Nord Italia». La mani-festazione di ieri ha unitonon solo la provincia di Bre-scia: un gruppo di «Mammecoraggio» è arrivato addirit-

tura da Acerra, per «solidarie-tà con la città di Brescia: que-sta è una lotta che ci accomu-na, riguarda tutta Italia, daqui alla Terra dei fuochi, daMilano a Taranto. Dobbia-mo dire basta al biocidio dicui si sono rese responsabiliaziende e amministrazionipubbliche».

Il Comitato cittadini di Cal-cinato era presente in massae con un flash mob al ParcoGallo ha simbolicamente in-caricato i ragazzi delle scuolemedie del paese di prosegui-re le propria battaglia: «Vichiediamo scusa perl’ambiente che vi stiamo la-sciando», scandiva LauraCorsini, consegnando poi airagazzi gli striscioni, in unasorta di passaggio di testimo-ne, accompagnato dal suonodei fischietti: «Le istituzionivi dovranno ascoltare».

«TUTTOCAMBIAda domani seognuno di noi qui presentedarà una mano ai comitati –spiegava Corsini dopo l’arri-vo del corteo in piazza PaoloVI -. Se agiamo tutti insieme,possiamo salvare la nostraprovincia: mai più nessun co-mitato dovrà sentirsi solo, do-vremo combattere quandosindaci e assessori vorrannooneri in cambio di discari-che. Brescia e i bresciani nonvi concederanno più nulla».

Il tema più di attualità erala discarica Macogna. Da Tra-vagliato sono arrivati in tan-ti, anche con un pullman mes-so a disposizione dal Comu-ne. La sensazione è che la bat-taglia non sia ancora finita:parola di Gabriela Pop del Co-mitato mamme, LucianoScalvini del Comitato cittadi-ni ambiente salute e AngelaConte del Comitato Aria puli-ta. Anche Montichiari ha fat-to sentire la propria voce, conSilvia Gavezzoni e ElisabettaLucarini di «No Padanagreen»: «Ci aspettiamo chequalcuno cominci a far rispet-tare i diritti dei cittadini. I no-stri bambini crescono in mez-zo alle discariche». E NoemiVisini, del Comitato Basta ve-leni, sostiene che «non c’èpiù tempo per aspettare, ègiunto il momento di agire».A fare da sfondo al corteo c’èstato anche il tema dell’ince-neritore, al centro delle atten-zioni di molti comitati chechiedono la chiusura dellaterza linea. «Il Comitato am-biente città di Brescia è natoancora prima dell’incenerito-re, siamo stati i primi a chie-dere un referendum», ricor-dano Fabio Prandelli e JosèSavoldi, chiedendo a EmilioDel Bono di «rispettare il Pat-to con la città: attualmente sistanno bruciando 900 milatonnellate anziché la 266 mi-la previste». Renata De Mar-co del Comitato referendumsociali della provincia di Bre-scia chiede «una maggiore di-fesa dell’ambiente: diciamosì alle fonti rinnovabili»,mentre Dario Ballotta di Le-gambiente sostiene che «ser-ve una presa di coscienza daparte delle amministrazio-ni». •

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Ladifesadell’ambiente edellasalute,lavolontà di chiedereunamoratoria sulle discaricheunisconole«forze»portando asfilareinsiemecittadiniesindaci: lo testimonia

chiaramentelagrandemanifestazionedi ieripomeriggioorganizzata aBrescia,conlapresenza dimigliaiadipersone e di diversiprimicittadini.Un lungocorteoperunireilParco Gallo conpiazzaPaolo VIe dare spazioaglistriscioni, agli slogan eaicomizi.Maanche perlanciare unavvertimentosuun tema datempoalcentro dell’attenzioneinuna provinciaferita inpiùoccasioni:senza rispostealleistanzee alle sollecitazioniseguirannoaltremobilitazioni.

EmilioDel Bonosiaggira tra glistriscionistesisull’erbadelparcoGallo, inattesa diesseresventolatiincorteo. Saluta glialtrisindaci, siconcede aimicrofonideigiornali edelletv.Perspiegare che«condividiamoquestaspintacheviene dal territorio,affinchèsi interrompa unalungastoriadi consumodelsuolo.Una politicachehainqualchemanierasegnatonegativamente, interminidiinquinamento, lanostracomunità,cheadessodeverecuperareunterrenoenorme,eapagarne il prezzo sonolenuoveele futuregenerazioni,nonchèle amministrazionicomunali,checon le pocherisorsea disposizionedevonoinvertireunatendenza durataoltrecentoanni».

SULCASO CAFFARO«abbiamoiniziatofarealcunebonificheimportantiinareepubbliche-continua Del Bono-.Rimaneil grandenododelsitoindustriale,sotto vigilanzaecontrollodelMinisterodell’Ambiente.Il Governohafattodelle promessechedevemantenere.Noiriteniamo cheloStato debbarispondere adun’esigenzarealeetrovarelesoluzioni».Riguardoall’inceneritoreDelBonospiegache«aBresciasi èfinalmentepartiti, buoniultimiinLombardia,con il nuovosistemadi raccolta.É chiarochequandoquestosistemaandràa regimedovremoimmaginare,ancheconl’aziendaela Regione,unariduzionedelconferimento interminidiquantità.Equestaèlapremessaper la chiusuradellaterzalinea». C.REB.

DelBono:«Tuteliamoilterritorio»

«Questoèsolo l’inizio».L’avvertimentoèrisuonato inunapiazza PaoloVIgremita,dopol’arrivodelcorteo, dove ilcolpod’occhioera davveronotevole:migliaia dipersoneriuniteper dire bastaall’inquinamentoditerra,aria,acqua.Cittadini, comitatierappresentantidelleistituzionihannoascoltatole parole deirappresentantideiComitati,chehannolanciatoi loromessaggidaun furgoneparcheggiatovicinoa PalazzoBroletto.

GLIESPONENTI dellerealtàbrescianesono intervenuti, mainnumerominore aquanto cisipotevaaspettare:forse,perchéaparlare, eranogiàstatele migliaiadipersone chehannopercorso quasiquattrochilometri,formandounserpentonechesembravanonfiniremai.Aprenderela parolasonostati soprattuttoattivistiprovenientidafuoriprovincia: ilprimoèstato CarminePiccolo,podistachesegue ognimanifestazioneambientalistaitaliana.«Voglio ricordareatuttichenegliospedalici sonopersoneche soffronoechecistannoguardando, chelottanoperuna secondavita,contro unmalecausatodall’inquinamentonella

provinciapiù inquinatad’Europa:èoradidirebasta a discariche, cave,emoltoaltro.Gli amministratoripubblicidevono tutelaresalute eambiente,la vita diunapersonavalepiùdei dividendidiA2A», harimarcato.

ICOLLETTIVIstudenteschihannodenunciatocome«l’alternanzascuola-lavoroci presentaleaziendecome unicaalternativa,nonvogliamo unfuturodiplastica»,mentreDavide, daSeveso,haricordatoil disastrodell’Icmesadi40anni fa,chepotrebbetornared’attualità:«Iterrenisonoancorainquinati ec’èinprogettoun’autostradachesmuoverebbetonnellate diterracontaminata»,hadetto.Infine,un’attivistaarrivata daCremonahainvocato«la chiusura dituttelediscariche:un progettochesipagherebbedasolo con ilrisparmioper lasanità». •M.VEN.

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Eicomitatiavvertono:«Questoèsolol’inizio»

Alcentroe qui sopradue fasidellungo corteo SERVIZIO FOTOLIVE/Venezia

Tra la folla

L’arrivodelcorteo alBroletto

In piazza Paolo VI

Sindacie cittadiniinsiemenelcorteoconun unico fine

UNPOMERIGGIODIPROTESTA

I SINDACI. La grande manifestazione ambientalista organizzata in cittàper dire «Basta ai veleni» ha coinvolto anche i primi cittadini di diversiComunidella provincia,scesi instrada afianco dellemigliaia dicittadini

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IN BORGHESE. Al fianco dello storico ambientalista Marino Ruzzenenti,il sindaco di Brescia Emilio Del Bono ha partecipato alla manifestazione,maha lasciatolafasciatricolore all’assessoreall’Ambiente Gigi Fondra

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IN PIAZZA. Completato il percorso cittadino, i manifestanti hanno rag-giunto piazza Paolo VI per l’ultima tappa di una grande iniziativa all’inse-gnadella difesadell’ambiente edella salute chehaunito varieforze

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DAMONTICHIARI.DallaBassaaBresciaconilpullman.Traipartecipantianche il sindaco di Montichiari, Mario Fraccaro, l’assessore all’Ecologia,MariaChiaraSoldini, eGigi Rosa (leaderdelcomitato Sos Terra)

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DA BORGOSATOLLO. Anche dal comune dell’hinterland cittadino nonsono mancate le adesioni alla manifestazione, con partenza in sella allabiciclettadapiazzaCastello perpoi raggiungere ilParcoGallo incittà

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PANIFICIO

CASTAGNA DARIO

BRESCIAOGGILunedì 11 Aprile 2016 Cronaca 7

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Conferenza stampa per rilanciare le iniziative di Basta Veleni

Il servizio di “Teletutto”:

http://www.teletutto.it/videonews/ambiente_vasta_veleni/11678.html?uidy_58=TTappl.videonews.dettaglioVideoNews&record=29417

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“Il giorno” 15 aprile 2016

"Il manifesto" del 22 aprile 2016 riprende la grande manifestazione di Brescia

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«Brescia, la mega-pattumiera del nord Italia»- Ernesto Milanesi, 22.04.2016

Intervista. Marino Ruzzenenti, 68 anni, autore di «Il business dei rifiuti a Brescia»

Erano di sicuro ben più di 10 mila domenica scorsa nel variopinto corteo dal parco Gallo fino apiazza Paolo VI a Brescia. «È stata una giornata straordinaria. In termini di partecipazione popolare,un corteo davvero sorprendente: paragonabile alle grandi manifestazioni sindacali… del secoloscorso. E, forse, perché rappresenta non solo una svolta per Brescia, ma anche una sorta di segnalea tutta l’Italia» commenta Marino Ruzzenenti, classe 1948, protagonista negli anni ’70 delMovimento di cooperazione educativa con il maestro Mario Lodi e poi nella Cgil Scuola e nellaCamera del Lavoro, ora curatore del sito www.indutriaeambiente.it per la Fondazione LuigiMicheletti e autore di Rifiuti. Il business dei rifiuti a Brescia (Led-Liberedizioni).

Com’è nata «Basta veleni, per il diritto alla salute e al futuro»?Dal Tavolo che si è costituito a giugno, dal basso. In cui si discute e si decide sempre tutti insieme:dalle mamme di Travagliato e Castenedolo a Legambiente, da Medicina democratica agli amici diGrillo della Valtrompia, da Custodi del creato fino ai NoTav. Si è lavorato per mesi in profondità frala gente all’insegna dell’informazione con iniziative tutte autofinanziate. E due sole discriminantipolitiche: l’antifascismo e l’antirazzismo.

Brescia così fa da “apripista” a un nuovo movimento? L’ambientalismo del Duemila comeantidoto alla crisi non solo economica?Il segnale del 10 aprile è inequivocabile. Prima, c’erano centinaia di persone alle iniziative. E io chealla mia età ne ho visti tanti di cortei mi sento di dire che finalmente si è costruito un movimento dimassa per il cambiamento. È stata una manifestazione di gente comune che insieme ha pensato benedi mettere al centro della propria vita l’idea di rimediare ai guasti prodotti dal ‘900 e di ricostruireun’economia pacificata con l’ambiente. Una grande “rivoluzione” di prospettiva a Brescia, per altrocittà innovativa nella sua storia di unità sindacale nella Flm o del movimento cattolico aperto. Mapesava sempre negativamente l’eredità di un industrialismo che scaricava nel territorio l’impattodella metallurgia, della chimica, dei rifiuti speciali. Ora la gente ha scelto: se prima pensava ai soldi,adesso si è presa a cuore l’ambiente e la tutela della salute.

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montagna alta 85.710 metri rispetto ai presunti 14.600 metri di quella della Campania.

E resta irrisolta la bonifica della ex Caffaro, dove dagli anni ’30 si producevanopoliclorobifenili del brevetto Monsanto?In Italia i PCB non erano considerati fino al 1976. Addirittura la legge Merli non li contemplava nelleproprie tabelle nemmeno dopo il 1980, quando si scoprì che dalla Caffaro ne uscivano 10 kg algiorno. Si tratta di un’area inquinata solo dalla diossina peggio che a Seveso, di un sito da bonificarecon 1,5 miliardi secondo le stime del ministero dell’ambiente e di un fattore di rischio certificato dalregistro dei tumori. Ma l’Asl è testarda: insiste nel suo negazionismo, continuando ad ignorare lacontaminazione da diossine oltre a quella del PCB. E se il 19 gennaio scorso il Comune di Brescia siè costituito parte civile dopo anni di pressioni da parte di un gruppo di avvocati e attivisti, leinchieste della magistratura sono finite con la prescrizione. Una follia giuridica, come per l’Eternit diCasale Monferrato. Abbiamo un problema insormontabile, perché gli effetti dei disastri affiorano adecenni di distanza.

© 2016 IL NUOVO MANIFESTO SOCIETÀ COOP. EDITRICE

In piazza c’erano anche molti sindaci. Un altro sintomo di questa “rinascita” o la solitaconvenienza di facciata?Premesso che il maldestro tentativo della Lega Nord di incursione nel movimento è stato subitorigettato nettamente, nei confronti dei sindaci occorre distinguere come del resto comitati,associazioni e cittadini già sanno ben fare. Giacomo Morandi, il sindaco di San Gervasio, è statoeletto grazie alla lotta contro la discarica di rifiuti speciali: era vice presidente del comitato popolareRespiro Libero votato dalla gente proprio per questo. Al corteo c’era anche il sindaco di Montichiari,che si batte contro le discariche ma è favorevole all’alta velocità ferroviaria come alternativaall’inutile aeroporto. Con Emilio Del Bono, invece, resta aperta la “vertenza” sul più grandeinceneritore d’Europa gestito da A2A. I Comuni di Milano e Brescia detengono sempre lamaggioranza della società, tuttavia in base ad un patto scellerato la terza linea dell’impianto bruciarifiuti da fuori provincia in cambio di 10,5 euro a tonnellata nelle casse del municipio…

Siete la “mega-pattumiera” del Nord, perfino peggio della terra dei fuochi?Basta semplicemente fare i conti con i dati ufficiali. I rifiuti speciali dispersi o sversati nel Brescianoa fine 2015 ammontano a oltre 58 milioni di metri cubi, cioè cinque volte tanto quelli stimati nella“terra dei fuochi”. Se replichiamo la “licenza poetica” di Roberto Saviano, qui dobbiamo scalare una