La Giustizia minorile - dedicarsiallavita.it · «Don Lorenzo Milani» A partire dallo spirito...

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La Giustizia minorile La comunità «Don Lorenzo Milani» A partire dallo spirito accogliente e atten- to ai giovani del Patronato san Vincenzo e del suo fondatore don Bepo Vavassori, la Comunità don Lorenzo Milani di Sorisole ha messo a fuoco negli anni uno sguardo privilegiato verso quei giovani che fanno maggiormente fatica. La quotidianità convissuta tra giovani, adolescenti e adulti è il luogo in cui il progetto educati- vo della comunità prende forma. Questa convivenza tra giovani, adolescen- ti e adulti è indirizzata dal riconoscimento dell’unicità spirituale ed esperienziale di ogni vita e dal ruolo responsabile e serio nei confronti della vita stessa da parte degli adulti. Solo in questo modo ritenia- mo che giovani e adolescenti possano trovare appigli sicuri per inserirsi in una società poco disponibile a farsi carico di chi fa più fatica. Gli adulti della Comunità, dal canto loro, sono ben lontani dal porsi al di sopra di qualcuno o qualche cosa. La responsabilità e la serietà di questi adulti va ricercata semmai nella loro disponibili- tà a farsi umili e nella loro prontezza a fare riferimento a valori di ispirazione cristiana. Comunità «Don Lorenzo Milani» Via Madonna dei Campi, 38 24010 SORISOLE (BG) tel. 035.571548 fax 035.4129784 www.dedicarsiallavita.it Opera Diocesana Patronato San Vincenzo Comunità «Don Lorenzo Milani» - Sorisole PROGETTO «DEDICARSI ALLA VITA» 25 anni di accoglienza penale per minori sulle orme di don Bepo al servizio dei più bisognosi

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La Giustizia

minorile

La comunità

«Don Lorenzo Milani»

A partire dallo spirito accogliente e atten-

to ai giovani del Patronato san Vincenzo e

del suo fondatore don Bepo Vavassori, la

Comunità don Lorenzo Milani di Sorisole

ha messo a fuoco negli anni uno sguardo

privilegiato verso quei giovani che fanno

maggiormente fatica. La quotidianità

convissuta tra giovani, adolescenti e

adulti è il luogo in cui il progetto educati-

vo della comunità prende forma.

Questa convivenza tra giovani, adolescen-

ti e adulti è indirizzata dal riconoscimento

dell’unicità spirituale ed esperienziale di

ogni vita e dal ruolo responsabile e serio

nei confronti della vita stessa da parte

degli adulti. Solo in questo modo ritenia-

mo che giovani e adolescenti possano

trovare appigli sicuri per inserirsi in una

società poco disponibile a farsi carico di

chi fa più fatica. Gli adulti della Comunità,

dal canto loro, sono ben lontani dal porsi

al di sopra di qualcuno o qualche cosa. La

responsabilità e la serietà di questi adulti

va ricercata semmai nella loro disponibili-

tà a farsi umili e nella loro prontezza a

fare riferimento a valori di ispirazione

cristiana.

Comunità «Don Lorenzo Milani»

Via Madonna dei Campi, 38

24010 SORISOLE (BG)

tel. 035.571548 fax 035.4129784

www.dedicarsiallavita.it

Opera Diocesana

Patronato San Vincenzo

Comunità «Don Lorenzo Milani» - Sorisole

PROGETTO «DEDICARSI ALLA VITA»

25 anni di accoglienza penale per minori

sulle orme di don Bepo al servizio

dei più bisognosi

MESSA ALLA PROVA

La messa alla prova prevede la sospensione

del processo legato allo svolgimento di un

percorso che ha come obiettivi in particola-

re:

Favorire un percorso di comprensione,

riflessione e, se possibile, di riparazione

del danno provocato commettendo il

reato;

Costruire per ciascun ragazzo dei per-

corsi individualizzati che tengano conto

dei suoi bisogni e risorse (personali,

familiari, giuridiche, sociali, interne ed

esterne).

Scaduto il tempo stabilito dal giudice, gli

operatori scriveranno una relazione al Tribu-

nale sul percorso compiuto. Viene quindi

celebrata l’udienza conclusiva e il giudice

può dichiarare estinti gli effetti penali del

reato per esito positivo della messa alla

prova; in caso contrario il processo riprende

da dove era stato sospeso.

MISURE CAUTELARI

Esistono 4 tipi di misure cautelari:

le prescrizioni

la permanenza in casa

il collocamento in comunità

la custodia cautelare

Se il minore non rispetta le regole della misura

cautelare, il giudice può decidere una misura

più pesante.

La custodia cautelare in carcere è la misura più

grave che il giudice può dare in attesa del pro-

cesso. La sua durata dipende dal reato, dall’età

dell’imputato e dalle differenti fasi processuali.

Il collocamento in comunità è una delle oppor-

tunità offerte in collaborazione con gli altri

Servizi della Giustizia Minorile del territorio e

si pone l’obiettivo non solo di eseguire i prov-

vedimenti dell’autorità giudiziaria, ma anche di

favorire dei percorsi di crescita, di responsabi-

lizzazione e di cambiamento personale, facili-

tando il reinserimento graduale del ragazzo

nel suo contesto di appartenenza.

LA GIUSTIZIA MINORILE

Con l’introduzione del DPR 448/88 viene stabi-

lita la procedura penale per i minorenni.

Se un minore tra i 14 ed i 18 anni viene sorpre-

so nell’atto di commettere un reato, cioè un

comportamento vietato dalla legge, può essere

arrestato dalle forze dell’ordine. Il minore vie-

ne portato in questura o in caserma per accer-

tarne l’identità ed eventualmente formalizzar-

ne il fermo o l’arresto.

Viene poi trasferito presso il Centro di Prima

Accoglienza dove rimane per una massimo di 4

giorni (96 ore) fino all’udienza di convalida.

L’udienza di convalida (alla quale assistono

genitori, avvocato, cancelliere, interprete)

serve al giudice per accertare che l’arresto o il

fermo sia stato eseguito rispettando la persona

del minore e la legge.

Il giudice interroga il ragazzo sui fatti per i quali

è stato arrestato, ma non condanna; fa delle

domande per conoscere la versione fornita dal

minore. Al termine dell’udienza, il giudice deci-

de se lasciarlo libero o sottoporlo ad una misu-

ra cautelare in attesa del processo.