La gestione dei disturbi del comportamento in contesto ... · La famiglia multiproblematica...
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La gestione dei disturbi del comportamento in contesto scolastico Annarita Milone Dirigente NPI IRCCS Stella Maris
Laura Ruglioni Dirigente Psicologa IRCCS Stella Maris
La gestione dei disturbi della comportamento
I disturbi del comportamento in età evolutiva: le tipologie di presentazione, le caratteristiche cognitive, relazionali e emozionali.
Fattori etiologici, parenting e contesto scolatico
Prevenzione e intervento in contesto clinico
Il contesto scolastico
può essere un
contesto di
prevenzione?
I possibili modelli di
analisi delle
problematiche e di
intervento nel
contesto scolastico
Partiamo dal teorema che…….
Stato dell’arte: DC in letteratura internazionale
• DCD: patologia che rappresenta uno dei più frequenti motivi di richiesta di consultazione e di trattamento nei servizi di psichiatria dell’età evolutiva
• Elevato costo sociale
• Conduct disorder come”ombrello” che raccoglie patologie con cause, comorbidità, decorso, risposta al trattamento diverse
• Identificazione di fattori di rischio individuali, familiari e ambientali
• Identificazione di trattamenti specifici ed efficaci
• Interventi di prevenzione primaria e secondaria
Stime prevalenza Disturbo Condotta (DC) in popolazione generale composta da maschi e femmine tra 5-18 aa: Maschi 3.6% (3.3–4.0) Femmine 1.5% (1.4–1.7). Costo medio annuo per paziente con DC 7.500 Euro
0.00
5.00
10.00
15.00
20.00
25.00
30.00
Internalizzazione Esternalizzazione Totale
lecco conegliano milano pisa rimini roma cagliari
Confronto tra i punteggi medi alle scale riassuntive nel campione diviso per area urbana
3418 minori 10-14 aa (2002 -2004) CBCL screening I step 631 II step (SDQ, DAWBA, HoNOSCA, C-GAS)
• 9,8% caso clinico • 8,,2% diagnosi DSM-
oriented • 6,5% Emotional disorders • 5,1% Externilizing
disorders (compreso ADHD)
• 1,2% solo Conduct Problems • 14% consulenza
specialistica e intervento • 80% di minori positivi
screening CBCL non ha mai consultato specialista
• In una scuola elementare di …. in una classe II di 25 alunni, c’è un bambino di 8 anni irrequieto e aggressivo, che ha la cattiva abitudine di percuotere i compagni, e ha già mandato all’ospedale due maestre.
• I genitori degli altri bambini si lamentano con l’Usl e il Provveditorato che a parte sospendere per 3 settimane l’alunno manesco, non ha trovato una soluzione valida al problema.
• Questo alunno richiama su di sé tutte le attenzioni e cautele da parte degli insegnanti, a tal punto che nella classe ci sono bambini che non sanno ancora leggere e che sanno contare solo fino a 40.
• Terminato il periodo di sospensione, l’alunno tornerà in classe.
• Essendo che l’alunno in questione non è certificato, non c’è la necessità di un insegnante di sostegno.
• Si era tentato di affiancare il bambino da un giovane in servizio civile.
• Il sindaco in completo accordo con i suoi concittadini genitori, e chiede l’allontanamento definitivo del bambino terribile.
• E intanto i genitori minacciano di non mandare i figli a scuola.
• Fonti:
• Il Gazzettino 05.11.2010
Disturbi dirompenti, del controllo degli impulsi e della condotta nel DSM-5
• La categoria include condizioni in cui vi sia un problema specifico di controllo delle emozioni e del comportamento
• Disturbi associati ad un comune spettro esternalizzante caratterizzato da una dimensione temperamentale denominata disinibizione e da una emozionalità negativa. Questo tratto di personalità presenta elevata comorbidità con SUD e evoluzione possibile in Disturbo Antisociale di Personalità
• Facilitare la individuazione di indicatori di rischio evolutivo
• Forme paucisintomatiche di DC in età preadolescenziale o nelle femmine importante a fini terapeutici e prevenzione
•Il giallo è dotato di una follia vitale, prorompente, di un'irrazionalità cieca; Il giallo indica anche eccitazione quindi può essere accostato spesso al rosso ma si differenzia da quest'ultimo. •L'azzurro è il blu che tende ai toni più chiari, è indifferente, distante, come un cielo artistico . •Il rosso è caldo, vitale, vivace, irrequieto ma diverso dal giallo, perché non ha la sua superficialità. L'energia del rosso è inconsapevole, ma può essere canalizzata
Vassili Kandinski
Disturbo Oppositivo
Provocatorio
Condotte antisociali
Impulsività
ADHD
DCD
Disturbo da Deficit di
Attenzione/Iperattività
(ADHD)
Disturbo Oppositivo
Provocatorio (DOP)
Disturbo della Condotta (DC)
Pattern sintomatologici in comune in DCD
Discontrollo impulsi e Aggressività
Condotte antisociali
Impulsività Disturbo della
Condotta Abuso sostanze
Disturbo Oppositivo
Provocatorio
Iperatti vità
ADHD
A. Un pattern persistente di umore arrabbiato/irritabile , comportamenti polemici /sfidanti o vendicativi che durano almeno 6 mesi, periodo nel quale sono stati presenti almeno 4 sintomi tra quelli presenti nelle seguenti categorie e che sono stati osservati durante l’interazione con almeno un individuo che non è un fratello.
Disturbo oppositivo-provocatorio in DSM-5
Arrabbiato/
Umore Irritabile
Spesso perde il
controllo Spesso è permaloso o facilmente si annoia Spesso è arrabbiato e risentito
Polemico/
Provocatorio
1.Litiga spesso con adulti, bambini
e adolescenti 2. Spesso si rifiuta o si oppone a soddisfare le richieste di figure
Adulte 4. Spesso infastidisce
gli altri 5. Spesso biasima gli altri per errori
Vendicativo
E’ stato spietato o vendicativo
almeno 2 volte negli ultimi 6 mesi
Caratteristiche del bambino con Disturbo della Condotta
fa il prepotente,
minaccia,
intimidisce gli altri
Dà inizio
a colluttazioni fisiche
Crudele con le persone
e/o con gli animali
Ha usato un’arma
che può causare seri danni fisici
Ruba o distrugge
proprietà altrui
Appicca il fuoco
Trascorre fuori
di casa la notte,
fugge di casa
Marina la scuola
Mente per ottenere vantaggi
D. Antisociale Personalità
D.Ansia D.Umore
Infanzia Adolescenza Età Adulta
D. Uso Substanze
D.Oppositivo Provocatorio Disturbo
Condotta
ADHD Loeber et al. 2000, 2005
Tra neurobiologia, genetica e relazioni
Neuroimaging biomarkers for CD
I markers neurobiologici potrebbero differenziare sottotipi nel DC e scoprire i meccanismi evolutivi (DOP, DC, DAP)
• Letteratura attuale si basa su studi con RMN , fRMN, EEG, ERP
• RMN: DC e anomalie in aree frontali e temporali
• ERP: DC e riduzione ampiezza P300 in aree anteriori in compiti esecutivi e di monitoraggio
• fRMN : bambini con DC presentano una riduzione della risposta dell’area cingolata anteriore a stimoli emotivi(Sterzer et al., 2005; Stadler et al., 2006).
In bambini con DC
è presente una iporeattività
dell’amigdala agli stimoli
emotivi
(Sterzer et al., 2005).
Fattori di vulnerabilità individuale
Disregolazione emotiva Scarsa capacità di perseveranza e tenacia Codice emotivo e linguaggio interno povero Immaturità delle capacità di inibizione e autocontrollo Sensation seeking, novelty seeking Diff. a valutare pericolo, accettazione situazioni nuove Scarsa tolleranza frustrazioni, regole, limiti Stile attaccamento patologico
elevato rischio di disturbi comportamentali e di SUD
A) modello del funzionamento esecutivo (Pennington e Ozonoff, 1996): difficoltà nel pianificare soluzioni adeguate ai diversi contesti di vita, nell’ipotizzare le conseguenze delle proprie azioni, nel riconoscere le emozioni
B) modello socio-cognitivo di elaborazione dell’informazione (Cricke Dodge, 1994; Lochman, Whidby e Fitzgerald, 2000): percezioni erronee e/o disfunzionali presenti e determanti nella valutazione delle situazioni interpersonali e, di conseguenza, nella selezione della strategia più idonea a risolvere potenziali conflitti
I due modelli non devono essere considerati antitetici,
piuttosto elementi dell’uno possono essere inclusi nell’altro.
Che cosa caratterizza in ambito cognitivo
DOP/DC?
DCIC e ADHD: simili deficit nuropsicologici
Il controllo attentivo ha un ruolo centrale rispetto
agli altri moduli delle funzioni esecutive
Social cognition e aggressività
I bni/adol aggressivi presentano alcune distorsioni cognitive:
Difficoltà di decodifica delle informazioni sociali
Scarsa capacità di analisi degli eventi a contenuto sociale e in particolare delle intenzioni presenti nella mente dell’altro
Difficoltà a valutare i segnali non ostili di una situazione
Necessità di assumere una posizione di dominio e di rivendicazione in contesti sociali
Messa in atto prevalente di soluzioni disadattive e non mediate da canale verbale di fronte a situazioni problema
Sovrastima di conseguenze positive dei loro comportamenti aggressivi
Aspettative di successo a fronte di risposta aggressiva comportamentale
Quali sono i motivi che spingono a scegliere comportamenti sbagliati nei DCD ?
I bambini con disturbo del comportamento mostrano deficit nel processo di DECISION MAKING:
- NON valutano né prevedono le conseguenze del loro comportamento
- NON colgono o non considerano il punto di vista dell’altro
- NON riflettono sugli eventi negativi conseguenti al loro comportamento
- NON hanno adeguate aspettative rispetto al rinforzo o timore della punizione
- NON comprendono i segnali che predicono l’errore
Ne consegue un Deficit nelle strategie di problem solving in contesti relazionali e ancor più conflittuali
Teoria della mente e DCD
• Possedere una adeguata teoria della mente significa sapere che il comportamento di ognuno di noi deve essere letto e interpretato sulla base di stati mentali, cioè desideri, emozioni credenze, sentimenti e pensieri che solitamente guidano la nostra condotta sociale.
• I bambini con DC in età scolare presentano una teoria della mente “negativa”
• I bambini in età prescolare che presentano importanti difficoltà di comportamento colgono, con maggiore rapidità dei coetanei controllo, le situazioni in cui vi sono azioni ingannevoli piuttosto che quelle in cui vi sono comportamenti positivi
La famiglia multiproblematica
Famiglie caratterizzate da:
- disorganizzazione dei ruoli
- scarsa definizione dei confini del nucleo familiare
- inadeguatezza e disfunzionalità nello svolgimento del ruolo genitoriale
Non collocabile solo in fasce socioeconomiche basse
Presenza frequente in uno o entrambi i genitori:
- Patologie fisiche o psichiatriche
- Abuso di sostanze o alcool
- Dissocialità
- Instabilità lavorativa
- Conflitti di coppia
- Perdita di lavoro
Life events e trauma
• Peso di un fattore traumatico
• Sequenza storica, evolutiva e conflitti psichici preesistenti in cui il trauma si inserisce
• Aree di vulnerabilità individuale
• Modalità di rappresentazione interiore
• Riorganizzazione psicologica intorno al trauma
• Rapporto tra trauma del bambino e movimenti emotivi degli adulti di riferimento affettivo
Stile educativo e traiettorie evolutive
• Contesti familiari e socialo caratterizzati da bassi livelli di disciplina, scarso monitoraggio, scarsa coesione e condivisione sono costituiscono un fattore di rischio per antisocialità
• Contesti educativi rigidamente strutturati, con scarso calore affettivo e condivisione frequente fattore di rischio per atti antisociali gravi e ripetuti
Lo stile educativo genitoriale e presente nei contesti sociali di vita del minore può essere un importante fattore di rischio e favorire l’insorgenza di problematiche comportamentali
GENITORE Stress genitoriale
Low emotional responsivity
Patologie psichiatriche Condizioni socio-
economiche e culturali
BNO/ADOL Fattori
temperamentali (hard to
manage) Condotte
discontrollo
Family process Conflitti di coppia Conflitti tra comp
famiglia Scarsa coesione
familiare
Contesto scolatico
Stile educativo incoerente Coercitivo
Scarso monitoraggio
Premature autonomy Scarso monitoraggio
genitoriale Parent–youth connectedness
Sottosistema fratelli Intact vs non intact
family
Relazione con gruppo deviante di pari
Dipendenza affettiva dal gruppo dei pari
Gruppo con uso sostanze
J. Lochman
La scuola può essere un contesto di rischio o di resilienza?
“school involvement would seem to be a strategic strategy for improving young
children’s school readiness, leading to later academic success and prevention of the
development of conduct disorders.”
Carolyn Webster-Stratton, 2008
FATTORI PROTETTIVI
• Sesso femminile
• Buona intelligenza
• Orientamento sociale positivo e impegno rispetto a valori sociali
• Temperamento resiliente
• Buona competenza in almeno una area di interesse e coinvolgimento in attività extracurriculari positive
• Ansia
• Stabilità nelle relazioni familiari
• Relazioni calde e supportive con gli adulti
• Programmi sociali di supporto
Fattori di rischio e di resilienza
La frequente condizione di emarginazione sociale legata alla scarsa comprensione, da parte dei coetanei e adulti, di alcuni comportamenti problematici, rappresenta un ulteriore fattore di rischio per lo sviluppo di gravi quadri psicopatologici in età evolutiva .
Al contrario, la condivisione delle proprie difficoltà di autocontrollo e autoregolazione con altre persone e la sperimentazione di comportamenti alternativi socialmente accettabili può agire invece nella direzione opposta, favorendo l'integrazione e aumentando le capacità di socializzazione e di adattamento di questi bambini
Il Disturbo Oppositivo- Provocatorio
A scuola mi arrabbio e poi picchio … non so perchè …..la maestra mi ha detto di disegnare quando ero arrabbiato … ho fatto Saturno ed i meteoriti che arrivano sulla terra…….. ieri ho disegnato le Bermuda e poi mi sono calmato (lory, 6 aa)
AGGRESSIVITA’ NORMALE E PATOLOGICA
OUTCOME
AGGRESSIVITA’
AGGRESSIVITA’ FISIOLOGICA
AGGRESSIVITA’ PATOLOGICA
Quale rapporto
Come si modifica l’aggressività nelle varie fasi della crescita?
Sino ai 3 anni nel 70% dei bambini sono presenti comp conflittuali e aggr nei confronti di adulti e pari
Dalla scuola materna alla elementare si riducono le condotte aggr fisica e aumenta agg. verbale
In scuola elementare regolazione comp e confronto dialettico con pari e adulti. Emergenza di DOP con aggressività sia impulsiva che affettiva. Comparsa di condotte tipiche del bullismo
Diminuisce globalmente l’aggressività.
Si mantiene più elevata l’aggressività nascosta.
Compare l’aggressività legata alla dominanza nel gruppo
Quando aggressività diviene indice psicopatologico
MODULAZIONE
intensità: aggressività intensa e persistente nel tempo e non appropriata all’età
flessibilità: il comportamento è improvviso e poco sensibile ai messaggi di contenimento e ai limiti ambientali
organizzazione: manca uno spazio temporale definito, limitato e prevedibile
IMPREVEDIBILITA’ IN UN CONTESTO
il comportamento aggressivo e ripetuto non è prevedibile e non è adeguato al contesto scolastico
PERVASIVITA’
le condotte aggressive si espandono a macchia d’olio nei vari contesti
Aggressività affettiva
• Segue spesso un evento stressor • Deriva da una ipersensibilità personale
e interpersonale con rappresentazione ostile dell’altro
• Non è pianificata • E’ manifesta e non ha obiettivi
preordinati (dominio, vendetta, minaccia)
• E’ caratterizzata da agiti eterolesivi ma anche autolesivi
• Ha una rapida escalation e si accompagna ad espressione somatiche ed emozionali
• E’ seguita da uno stato di spossatezza e/o pianto
• E’ seguita spesso da senso di colpa
REAZIONI ALL’INSUCCESSO
LEARNED HELPLESSNESS: (IMPOTENZA APPRESA) depressione come risultato di situazioni stressanti che il soggetto sente di non poter controllare o modificare
FATTORI ATTRIBUTIVI (Internalità, stabilità, non controllabilità e globalità e attesa di
non contingenza)
Che cosa caratterizza i bambini con disturbo oppositivo-provocatorio?
• B. che presentano
• livelli di rabbia persistente ed evolutivamente inappropriata,
• irritabilità come stato basale
• comportamenti provocatori e oppositori che spesso possono apparire ad una prima valutazioe acontestuali e senza un manifesto scopo
• presentano importanti menomazioni dell’adattamento e del funzionamento sociale
• età di esordio prevalente: 6-8 anni
LE CRISI DI RABBIA
DOP
minacce verbali,
agiti contro gli oggetti o pantoclastici,
aggressività diretta verso familiari,
coetanei, adulti di riferimento.
• difetti nella elaborazione delle
informazioni sociali,
• intolleranza alle frustrazioni, limiti
e/o regole,
• scarsa consapevolezza delle
conseguenze
•scarso senso di colpa
DOP e traiettorie evolutive
Irritabile/ emozionalità negativa
Dannoso/ aggressivo premeditato
Ostinato/ impulsivo
DISTURBO DA DEFICIT DI
ATTENZIONE/IPERATTIVITÀ
ADHD e deficit di inibizione comportamentale
Deficit di inibizione
Deficit memoria di lavoro
Deficit capacità
generativa
Deficit di linguaggio interno
Deficit motivazionale
ADHD e deficit di inibizione comportamentale
• Deficit di memoria di lavoro:
difficoltà a mantenere attive le informazioni rilevanti per un compito perché disturbati da altri stimoli. Provoca incapacità a seguire, mantenere una regola, una indicazione nel tempo.
• Limiti nella capacità generativa:
deficit nell’abilità di scomporre un’attività complessa in passi consecutivi e di generalizzare o applicare a contesti diversi un’esperienza appresa (strategie di problem solving). Porta a commettere ripetutamente lo stesso errore.
ADHD e deficit di inibizione comportamentale
• Immaturità del linguaggio interno: capacità essenziale per autoregolazione. Mi ripeto mentalmente le istruzioni, linguaggio interno che guida il comportamento se manca aumenta impulsività e disregolazine
• Deficit motivazionale: ridotta capacità di mantenere attivi nella memoria di lavoro gli obbiettivi da perseguire
ADHD e il modello tripartito di Fedeli
Limitato orientamento e persistenza nel
compito Difficoltà memoria
lavoro Ridotta pianificazione Alterata percezione
del tempo
Deficit di inibizione cognitiva
Deficit di linguaggio interno
Scarsa tolleranza a frustrazioni
Rigidità cognitiva
Deficit di controllo motorio
Irrequietezza motoria Aggressività
ADHD e deficit di inibizione comportamentale
• L’inibizione comportamentale è l’abilità di fermare una risposta impulsiva e mettere in atto un comportamento mirato ad un obbiettivo preciso
• Nei minori ADHD sono presenti importanti deficit nella inibizione e autoregolazione comportamentale
• Nei minori ADHD sono presenti importanti deficit si autoregolazione emotiva, motivazionale e relazionale
• Nei minori con ADHD è presente una ipersensibilità agli stimoli ambientali, un elevato arousal che può motivare reazioni comportamentali eccessive e poco controllate
Comportamento antisociale
Allontanamento dalla scuola
Abuso di sostanze stupefacenti
Disturbo di condotta
Demotivazione
Difficoltà di apprendimento
Disturbo
oppositivo
Disturbo
dell'umore
Comportamento provocatorio
Bassa autostima
Scarse attitudini sociali
Problemi di appr
Comp
distruttivo
Dist relazioni familiari
Solo ADHD
Età
ADHD ed evoluzione psicopatologica
Vediamo pochi ADHD in età prescolare e in età scolare quadro clinico tende a complicarsi
Difficoltà relazionali
- Emarginazione da parte dei coetanei - Scarse amicizie durature - Tendenza all’isolamento -Rapporti con bambini più piccoli o più instabili
Difficoltà scolastiche
- Rendimento inferiore alle potenzialità per:
- Disturbo attentivo
- Stile cognitivo impulsivo
- Deficit delle capacità metacognitive
- Disturbo del comportamento
- Comorbidità con disturbi specifici
- Effetto sul piano emotivo-affettivo
Bassa autostima
- Difficoltà di rendimento scolastico - Rimproveri da genitori ed insegnanti - Emarginazione da parte dei coetanei - Rapporti con bambini piccoli o instabili - Bassa autostima, inadeguatezza - Solitudine, sentimenti abbandonici - Senso di colpa - Rischio di un disturbo depressivo
Prova di scrittura di parole
Quando dietro al disturbo del comportamento ci sono
problematiche depressivo-ansiose
“L’emozione è una reazione soggettiva a un evento saliente, caratterizzata da cambiamenti fisiologici, esperenziali e comportamentali” (Alan Sroufe, 1996)
Regolazione emotiva: complesso di processi mentali che rendono possibile l’analisi, il monitoraggio e la eventuale modificazione delle reazioni emotive (intensità, tempistica, espressione comportamentale) e che portano al raggiungimento di un obiettivo adattivo.
Al termine dell’età prescolare il bambino dovrebbe aver acquisito sufficienti strategie di autoregolazione emotiva
Scarsa regolazione emotiva e problematiche comportamentali
Una serie di ricerche evidenziano come una inadeguata regolazione
delle emozioni di rabbia ed eccitazione si associ a problemi del
comportamento sia nel contesto scolastico che familiare, mentre una
scarsa regolazione delle emozioni di paura e tristezza è correlata a
problemiemozionali e ansia sociale
Disregolazione emotiva (DE) : è espressione di un deficit della regolazione adattiva
1) Espressione delle emozioni è eccessiva rispetto alle norme sociali e inappropriata rispetto al contesto
2) Sono presenti cambiamenti emotivi rapidi e scarsamente controllabili (LABILITY)
3) E’ presente una ipersensibilità o un eccessiva focalizzazione attentiva su alcuni stimoli
L’espressione clinica DE è un frequente stato di irritabilità accompagnato da un’aggressività di tipo reattivo e da frequenti crisi di rabbia
Disregolazione emotiva ed ansia
Di fronte a situazioni stressogene, il minore non riesce a gestire con successo l’aumento delle sensazioni di ansia e di disagio e può quindi
scegliere strategie (evitamento, aggressività, chiusura, somatizzazione acuta)
per ridurre immediatamente lo stato di attivazione ansiosa (arousal).
Queste strategie sono comunque inadeguate e comportano una nuova escalation dello stato d’ansia che tende così ad autoalimentarsi.
Strategie adattive nella gestione dell’attivazione ansiosa (analisi della situazione,
razionalizzazione, focalizzazione su altri pensieri, ricerca di supporto) non sono nel
background personale e familiare del bambino
Fattori di vulnerabilità individuale
Temperamento fobico-ansioso Stile attaccamento patologico Codice emotivo povero Disregolazione emotiva Difficoltà relazionali e di adattamento Ripetute ospedalizzazioni e presenza di malattie croniche Sovrastima del pericolo , paura delle situazioni nuove
elevato rischio di disturbi emotivo-
comportamentali
Disturbo oppositivo e disregolazione emotiva
Aggressività affettiva
• Segue spesso un evento stressor • Deriva da una ipersensibilità personale
e interpersonale con bias ostile • Non è pianificata • E’ manifesta e non ha obiettivi
preordinati (dominio, vendetta, minaccia)
• E’ caratterizzata da agiti eterolesivi ma anche autolesivi
• Ha una rapida escalation e si accompagna ad espressione somatiche ed emozionali
• E’ seguita da uno stato di spossatezza e/o pianto
• E’ seguita spesso da senso di colpa
Molti studi dimostrano che:
i bambini e adolescenti che hanno una migliore regolazione emotiva presentano anche elevate competenze sociali, rivestono un ruolo positivo nel gruppo dei pari, sono maggiormente coinvolti in relazioni sociali positive e presentano una gamma più ampia di comportamenti prosociali rispetto ai coentanei che presentano competenze peggiori nell’area della regolazione emotiva
Molti studi dimostrano che: I disturbi del comportamento in bambini di scuola elementare sono frequentemente associate a un’immaturità e deficit delle capacità di regolazione emotiva. I bambini in età prescolare che mostrano precocemente difficoltà ad acquisire e utilizzare efficacemente strategie di regolazione emotiva sono a elevato rischio di sviluppare disturbi comportamentali
Disregolazione emotiva ed etiopatogenesi multifattoriale
Quando l’ansia motiva la la paura, l’evitamento o la rabbia
Irritabilità e aggressività affettiva in età evolutiva
In età evolutiva l’irritabilità, l’ipersensibilità agli stimoli ambientali negativi (o presunti tali) è spesso un sintomo di una labilità emotiva e di una patologia di tipo depressivo. Sono bambini che appaiono facilmente infastiditi, eccessivamente suscettibili e permalosi, con evidenti stati negativi dell’umore presenti già all’arrivo a scuola La loro attenzione è discontinua come le loro prestazioni (sia in motivazione che rendimento). La relazione con i pari è spesso fonte di vissuti negativi (non commisurati al reale scambio relazionale ). Fenomeno di ipearausal, ipersensibilità ai rumori, difficoltà di attenzione, instabile motivazione, a tratti apatia e scarsa iniziativa.
Se un bambino con elevata ansia viene provocato da altro bambino può sperimentare alti livelli di emozioni negative che ha difficoltà a regolare. Dato che il bno ansioso può temere di non riuscire ad uscire da questo contesto, ad es perché il provocatore blocca la sua strada , può agire condotte di aggressività reattiva per ottenere una via di fuga.
Anche il b.no ansioso ha bias cognitivi di interpretazione delle
situazioni ambigue sovrastimando aspetti persecutori e vive il contesto ambientale come poco prevedibile e fonte di rischi o pericoli.
Frustration-aggression model
Ansia patologica
• Il bambino con disregolazione emotiva spesso presenta un importante inibizione comportamentale in contesti di vita nuovi, in relazione con coetanei o adolescenti poco conosciuti.
• Spesso presenta alti livelli di arousal
• Ha un temperamento ipersensibile ed una elevata reattività emotiva in contesti relazionali
• Presenta spesso importanti difficoltà di autocontrollo
• Vive in contesti in cui le emozioni non si condividono ma si sopprimono
Fobia scolare
Il livello di ansia, paura e angoscia nel recarsi a scuola e restarvi sono
tali da compromettere in modo significativo una regolare frequenza
scolastica, con assenze ripetute croniche che infine possono condurre
a un blocco della frequenza.
Al momento di andare a scuola manifestano cefalea, dolori
addominali, stanchezza, sonnolenza, dolori muscolari, vomito, nausea e
diarrea
Associato o meno ad ansia di separazione
Al di là delle nuvole a scuola
Stress e insegnamento: incrementare la
consapevolezza e diminuire il senso di impotenza
Analisi funzionale lettura dell’episodio e strumento per
comprendere il punto di vista del b.no/ adol
Come lavorare con il singolo attraverso contratti e gratificazioni.
Quali punti di forza del b.no/ adol
Come intervenire nei momenti di crisi
Come coinvolgere la famiglia
Come utilizzare una token economy di classe
I Fase : Seminari di lancio
II Fase: Insieme per osservare e costruire
Quali interventi da favorire in ambito scolastico
Interventi con obiettivi di: • potenziamento delle competenze emotive e
delle capacità empatiche • Ampliamento delle capacità di riconoscimento
delle emozioni e di discriminazione dei propri vissuti emotivi;
• favorire la comprensione del punto di vista dell’altro e del legame tra emozione e comportamento
• Ampliamento delle capacità di prevedere le ripercussioni emotive e cognitive che l’azione di ognuno ha sull’altro
• Mediazione del conflitto tra pari
L’importanza di pensare ad un programma preventivo
applicabile a scuola
I bambini che presentano elevati livelli di aggressività e problemi di comportamento creano problemi alla gestione della classe e di tutto il suo assetto Questi bambini interferiscono sulla qualità dell’apprendimento di tutto il gruppo classe Interferenza sull’adattamento scolastico di tutto il gruppo Interferenza sull’ adattamento dell’Insegnate Non tutti i bambini con difficoltà comportamentali giungono al percorso di trattamento !!
l’aggressività in età evolutiva non
trattata può seguire traiettorie evolutive
quali abbandono scolastico, abuso di
sostanze, comportamenti
delinquenziali/antisociali in età adulta,
costi sociali elevati per la comunità
Lynch, Kistner, & Allan, 2014
Per il bambino a rischio Per le ricadute sull’intera classe
Che cosa rende ancora più difficile l’alleanza scuola –genitori in situazioni multiproblematiche?
•Genitore •Aspetti individuali
•Aspetti relazionali
•Comprensione del problema del minore
•Sostegno
•Evoluzione
•Insegnante/i •Aspetti individuali
•Il contesto di equipe
•Il contesto classe
•Le risorse della scuola
•Il rapporto con gli specialisti
•Evoluzione
Genitore: variabili individuali
Stile educativo
Problematiche psicologiche o
di salute
Provenire da culture diverse
Variabili personologiche e dell’esperienza genitoriale
Genitore: variabili relazionali
Genitore single La coppia
La relazione con gli altri genitori
Essere genitori e variabili del funzionamento genitoriale
Genitore: comprensione del problema del minore
Completa comprensione e accettazione
Rifiuto e negazione
Ricerca di aiuto Accoglienza dei suggerimenti Alleanza con le figure di aiuto
Sfiducia Sospetto Ritiro Esclusione
Dolore e Delusione
Genitore: Sostegno e Evoluzione
Insegnante: variabili individuali
Stile educativo Lo stress
professionale
Le difficoltà di comunicazione
Variabili personologiche e dell’esperienza professionale
Insegnante: il contesto di equipe e il contesto di classe
Le classi multiproblematiche
Le equipe cooperative
Le dinamiche tra alunni
L’insegnate di sostegno tra fantasia e realtà
Insegnante: Le risorse della scuola e il rapporto con gli specialisti
Cercare insieme spazi e attività
Il rapporto con gli specialisti
Insegnante: Evoluzione
Rapporto scuola -famiglia
• Analisi del contesto familiare • Analisi delle difficoltà
comunicative • Comprendere insieme le
difficoltà dell’alunno • La realtà scolastica e la
realtà familiare • Punti di forza del minore e
sue fragilità • Comunicare che è necessaria
una valutazione specialistica • Cooperazione possibile?
Lo specialista in aiuto Suggerimenti e strategie da condividere Gratificazione e sospensioni di privilegi L’importanza dell’inserimento nel gruppo classe Quando il bambino fa a scuola cose positive che il genitore non si aspetta Insieme è possibile !
Quali cambiamenti culturali sono necessari
TENERE SILENTI LE DIFFICOLTA’ COMPORTAMENTALI IN CLASSE
Laura Ruglioni, Dirigente Psicologa IRCCS Stella Maris [email protected]
I problemi di condotta nella scuola
I problemi di aggressività e condotta si manifestano
in modo importante a scuola
Interferiscono con il contesto di
apprendimento e con il rendimento scolastico della
classe
Influenzano il benessere emotivo e sociale della classe,
difficilmente gestibili dai docenti
Limitano la capacità degli
alunni di raggiungere il
loro pieno potenziale
Difficoltà nel Comportamento
Difficoltà nel rispetto delle NORME che regolano la vita scolastica.
Difficoltà relazionali
Stare seduti, Stare attenti, Stare in silenzio, Finire il compito… Autoregolazione
cognitiva Autoregolazione affettiva
Irritabilità e elevata conflittualità coi compagni e/adulti
Manifestazioni principali
• IRRITABILITA’
• OPPOSITIVITA’
• PROVOCATORIETA’
• Crisi di Rabbia
CRISI DI PIANTO ANGOSCIA
Probabili fonti di irritabilità
FRUSTRAZIONI- ANSIE- ANGOSCE
• Dal compito ? Problema di apprend./attenzione?
• Dalla relazione con l’altro/ altre….?
DA DOVE DERIVANO??
I° LIVELLO DI ANALISI
Giorno: Comportamento Problematico. Dove si verifica il comportamento problema? In classe, in palestra…? In quale momento (quale materia e quale ora, la prima….) Con i bambini o le insegnanti? Quali?
Comportamento
problematico.
Cosa ha fatto e detto?
Con quale intensità?
Quanto è durato?
Cosa accade dopo? Cosa
hanno fatto le insegnanti ?
Cosa hanno fatto i
compagni? Sono state
coinvolte persone fuori
dalla classe?
Come si è risolta la
situazione?
UN AIUTO ALL’ANALISI DEL COMPORTAMENTO PROBLEMATICO: ANALISI FUNZIONALE
Devo cercare di non arrabbiarmi. Mi comporterò da adulto, non
scoppierò.
Resisti
Rimani calmo. Rilassati.
Rallenta. Respira profondo…
Non ha senso arrabbiarsi.
Perché è successo?
ACCIDENTALE
PROSOCIALE
AMBIGUO
INTENZIONALE
•Attività con immagini
•Le ragioni nel cappello
•Le intenzioni
«C’è un problema da risolvere!»
IDENTIFICAZIONE
DEL PROBLEMA
SCELTA
DELLE
SOLUZIONI
VALUTAZIONE
DELLE
CONSEGUENZE
Problemi sul compito
Spesso problemi di comportamento associati a DSA o ADHD
Se il bambino non ha una diagnosi
mi devo comunque chiedere: avrà qualche difficoltà nell’apprendimento o di attenzione? Posso iniziare a osservare specifiche variabili e cercare di mandare i genitori dallo specialista
SE IL BAMBINO HA UN PROBLEMA DI APPRENDIMENTO O DELL’ATTENZIONE
Per tenere bassa l’irritabilità il primo passo da fare è ridurre lo stress ambientale
SEGNALI SPIA
• Non porta a termine i compiti • Sembra perso nel vuoto • Giocherella col materiale didattico • Non riesce a stare seduto composto • Fa molti errori ortografici • Scambia spesso alcuni grafemi:m/n, p/b,
s/z…. • La lettura è piuttosto lenta e sillabica • Non memorizza verbi e tabelline • Appare svogliato e pigro • Difficoltà a copiare alla lavagna • …………………………………
Primi passi per aiutarlo
Fare un adeguato Piano Didattico Personalizzato (PDP) con lo specialista che segue il bambino e porvi la dovuta attenzione durante la quotidianità….
il PDP non è un foglio di carta da tenere in segreteria!!
Tale piano potrà GUIDARE e TUTELARE l’insegnante durante la mattinata
Quando un PDP?
IL PDP per Disturbo Specifico di Apprendimento (legge 170/2010)
PDP per i Bisogni Educativi Speciali (BES)
Bambini con bisogni specifici
quali…..
Bambini con sviluppo cognitivo borderline e Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD)
E disturbi relativi alla sfera emotiva…….
Quando un PDP viene effettuato in queste modalità cambia la qualità di vita del minore e dell’insegnante !!!
.
EFFETTI POSITIVI SULL’IRRITABILITA’, SUI COMPORTAMENTI OPPOSITIVI E PROVOCATORI
EFFETTI SULL’INSEGNANTE
…..
Iniziative utili per controllare l’eccessiva attività motoria
• Stabilire regole chiare per quanto riguarda il movimento
• Predisporre segnali che possano essere utili agli alunni quando devono stare tranquilli e quando possono parlare
• Stabilire una specifica conseguenza per la trasgressione
• Rinforzare il comportamento positivo
• Utilizzare la mediazione cognitiva «Cosa dovresti fare in questo momento?»
• Utilizzare pause e esercizi distensivi
• Integrare periodi di compiti da svolgere seduti a compiti da svolgere in piedi
Iniziative utili per limitare l’impulsività nel rispondere
• Stabilire una regola sul «prender parola» durante la lezione
• Ignorare che da risposte impulsive e non alza la mano
• Premiare i bambini che alzano la mano
• Registrare il numero di volte in cui un bambino ADHD alza la mano e ricompensare i miglioramenti settimanali: si può tenere un conteggio settimanale
Iniziative utili per controllare la mancanza di attenzione
• Coinvolgere direttamente il bambino nel processo di apprendimento, chiamandolo più volte durante la lezione
• Usare materiali particolarmente interessanti sui contenuti di app.to
• Fare domande frequenti per assicurarsi che certe parti siano acquisite
• Sottolineare parti critiche di informazione
• Rinforzare il completamento di un lavoro
• Dividere i compiti in unità più piccole
• Usare cartellini promemoria da mettere sul banco «Sono attento?»
Esempi di cartelloni delle regole
Sono attento
Penso
Aspetto
Alzo la mano
Parlo
Due grammi di psicologia
gradualità gratificazione
Due grammi di psicologia!!
Dopo l’analisi funzionale e il PDP……….
I contratti comportamentali
Token Economy di classe su traguardi individuali (Scuola primaria)
Contratto individuale (Scuola Secondaria)
I contatti comportamentali
Individuare i comportamenti da cambiare
• Riflessione su aspetti positivi e negativi; Pregi difetti
verificare l’intenzione di cambiare
• Motivare i bambini al cambiamento
Stipula del contratto
• Scelta del traguardo personale
QUANDO/COME SI UTILIZZA
• Dove altre procedure hanno fallito • Dovrebbe avere carattere di provvisorietà per il superamento dei comportamenti-problema
• Preferibile a procedure punitive • Il dare e l’avere è nella logica della vita quotidiana
• Può essere fatta con l’alunno singolo o con tutta la classe
PASSI DA SEGUIRE
• Identificare con chiarezza i comportamenti target (da premiare) per ogni alunno e redigere il contratto individuale
• Specificare e selezionare i rinforzatori
• Identificare i tipi di token • Programmare come e quando“dare il rinforzatore” (dopo quanti token)
Comportamenti target
•Comportamenti che hanno necessità di essere incrementati, decrementati o mantenuti
•Ogni volta che sia possibile i comportamenti devono essere descritti in termini positivi
IL FOGLIO DEL TRAGUARDO
CATTIVI COMPORTAMENTI BUONI COMPORTAMENTI
Litiga Discute con calma
Piange per protesta
Accetta le decisioni degli adulti
Sfida l’autorità, non obbedisce Segue le indicazioni degli adulti Obbedisce ad una regola;
Rovina cose altrui Usa gli oggetti in modo appropriato
Non considera ciò che dicono gli adulti Segue le indicazioni degli adulti e accetta le loro decisioni
Prende in giro
Mi spiega cosa vuole fare
Fa i capricci, ha delle crisi Accetta un “no”, si può fare un compromesso
Con la
parteci-
pazione
di TUTTI!
Traguardo di classe
• Concordato a inizio mese da alunni e docenti
• Può essere: visione di un film, festa in classe, una ricreazione più lunga, breve uscita ecc
Come si sceglie
• raggiungimento della nuova isola da parte di tutti i pesciolini (alunni)
• Monitoraggio costante durante la settimana
Come si valuta
• A fine mese, al termine del modulo
• Quando tutti sono sull’isola: si riceve il PREMIO di classe
Quando si valuta
Docente: stimola le condotte prosociali, di aiuto e tutoraggio per far arrivare tutti gli alunni all’obiettivo
Il cartellone dei traguardi
Il cartellone dei traguardi
La scelta dei traguardi
PREMIO DI CLASSE
Se il premio scelto dal gruppo classe è la visione di un film potrebbe essere costruita dai
bambini una piccola token economy che lo rappresenta.
Il contratto individuale nella scuola secondaria
La regola deve essere investita affettivamente
IL CASO DI IACOPO
• Età: 7 anni
• Classe frequentata: 2 classe della scuola primaria
• Notizie sulla famiglia: il minore vive con i genitori e la sorellina di 2 anni. La madre non lavora e il padre lavora come operaio in una ditta.
• Motivo dell’inserimento nel servizio ambulatoriale della Stella Maris ‘Al di là delle nuvole’:
- Oppositorietà/rifiuto delle attività scolastiche (bizze, si sdraia davanti alla cattedra, si mette sotto il banco)
- Scarso rendimento scolastico
- Tensioni con i compagni
- Crisi di rabbia a casa per antecedenti specifici (compiti, richieste dei genitori)
Cosa emergeva alla valutazione psicologica
…….Lo sforzo cognitivo da parte
del minore si è protratto anche
davanti ai momenti di difficoltà
relativi al compito. Tuttavia, in tali
momenti, l’atteggiamento è
diventato tendenzialmente
polemico e lamentoso. Il
comportamento è comunque
rimasto costantemente regolato
grazie all’intervento dell’adulto che
regola dall’esterno la crescente
irritabilità….
I tempi di attenzione appaiono
estremamente ridotti e riesce con
difficoltà a stare seduto per tempi
lunghi. Non si nota
particolarmente l’impulsività. ….
….La lettura di
Jacopo, appare,
infatti, troppo lenta
rispetto alla media per
l’età di riferimento
(alla lettura del brano
“I topi campanari”
legge 1, 2 sill/sec-
Richiesta Intervento
Immediato). Il tempo
che il minore impiega
per la lettura è
veramente esteso e
tale estensione ne
compromette anche la
comprensione….
…..alla scrittura di parole,
Jacopo ha commesso
molti errori di diverso tipo:
omissione di doppie e
scambio di suoni
visivamente simili per
forma o suono (la
prestazione si colloca tra il
10° e il 5° percentile).
Inoltre è presente una
marcata lentezza
esecutiva...
Diagnosi: Disturbo Oppositivo Provocatorio Disturbo da Deficit di attenzione e Iperattività Immaturità degli Apprendimenti
Strategie di aiuto suggerite
IL FOGLIO DEL TRAGUARDO
• Fare almeno 1 attività didattica (shaping….)
• Stare sopra al sedia al banco
• Accettare l’aiuto delle maestre….
Alcuni esempi….
Il cartellone dei traguardi
Linee guida per accedere allo sportello di
ascolto
SCHEDA DI SEGNALAZIONE DEL BAMBINO/
ADOLESCENTE
Classe frequentata
Notizie sulla famiglia
Qualità dell'interazione coi compagni
Qualità dell'interazione con le insegnanti
Quando sono comparsi i problemi comportamentali
Profitto scolastico
Quali sono i comportamenti disturbanti più frequenti
Cosa vi preoccupa di più del bambino
Quali sono gli aspetti migliori che vedete in lui
SCHEDA DI SEGNALAZIONE DEL BAMBINO/ ADOLESCENTE
Classe frequentata Notizie sulla famiglia Qualità dell'interazione coi compagni Qualità dell'interazione con le insegnanti Quando sono comparsi i problemi comportamentali Profitto scolastico Quali sono i comportamenti disturbanti più frequenti Cosa vi preoccupa di più del bambino Quali sono gli aspetti migliori che vedete in lui
Analizziamo insieme un episodio di discontrollo comportamentale
Dove si è verificato il comportamento problema?
In quale momento della giornata scolastica?
Chi era presente?
Che cosa era accaduto prima dell’episodio?
Quale era il clima prevalente nel contesto ambientale ?
In che cosa è consistito il comportamento problematico (azioni, verbalizzazioni) ? Che intensità lo ha caratterizzato? Quanto è durato? Quali sono le emozioni che lo hanno motivato o sostenuto? Chi è intervenuto? Che cosa hanno fatto le insegnanti? Che cosa hanno fatto i compagni?
Quali strategie di contenimento verbale sono state adottate? Quali strategie adottate non sono hanno avuto risultati positivi? Come si è risolta la situazione? Che cosa potrebbe essere utile modificare? Si è cercato di analizzare glia avvenimenti con l’alunno ? Quali conseguenze per l’alunno e per la classe?
Analizziamo insieme quali possono essere le possibili fonti di irritabilità
Stimoli stressogeni, ansiogeni:
Eventi fonte di frustrazioni
Difficoltà di apprendimento
Difficoltà attentive
Difficoltà relazionali
Quali sono state le ripercussioni dell’episodio sull’insegnante ?
Che cosa penso sia successo all’allievo e alla classe?
Che cosa ho pensato mentre accadeva quell’episodio?
Come mi sono sentita?
Quali conseguenze questo episodio ha avuto per quell’alunno?
Quali conseguenze per la relazione tra bambino ed insegnante/i?
Quali conseguenze nella relazione con i compagni?
Quali problemi ha l’alunno nella relazione con l’altro?
Percezione dell’altro come ostile
Difficoltà a accettare che l’altro può avere un altro punto di vista
Difficoltà a distanziarsi dal proprio punto di vista e cercare una mediazione con punto di vista dell’altro
Scarsa flessibilità cognitiva
Difficoltà di negoziazione
Elevata o scarsa autostima
Difficoltà nelle fasi del problem solving relazionale
Quali problemi ha l’alunno nello svolgimento dei compiti assegnati?
Ha difficoltà a iniziare autonomamente un compito assegnato
Ha difficoltà a terminare autonomamente un compito assegnato
Commette errori di distrazione
Si stanca facilmente durante lo svolgimento del compito
Non riesce a mantenere l’attenzione a lungo
La sua attenzione si riduce con il passare delle ore
Ha difficoltà a pianificare e/o organizzare le attività di apprendimento
Si oppone o evita attività percepite da lui/lei come molto difficili o potenzialmente frustranti
Quali sono i punti di forza del bno/adol?
Quali sono i punti di forza della classe ?
I punti di forza e di debolezza nella collaborazione/ comunicazione tra
scuola e famiglia
Grazie per l’attenzione