La Gazzetta del Radicchio n. 3 - 2011

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 VALORIZZARE IL SIMBOLO DELLA CASTELLANA L’impegno dell’amministrazione comunale raccontato dal sindaco Luciano Dussin PROMUOVERE I PRODOTTI IGP La misura 133 del PSR: come funzione e cosa offre OTTOBRE 2011 03 EDITORIALE IL CONSUMATORE PREMIA L’IGP Nonostante la crisi la preferenza è sempre per prodotti di qualità, come quelli garantiti dal marchio del Consorzio di tutela PAG. 3 PAG. 10 PAG. 15 IL GIORNALE DEL CONSORZIO RADICCHIO DI TREVISO E VARIEGATO DI CASTELFRANCO IGP Anno 2 - Numero 3 - Ottobre 2011 - Periodico Trimestrale - Poste Italiane S.P.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% NE/TV - Contiene I.P.  E  I  NO  L  T  R  E... L’anno del Castelfranco Igp LA “ROSA DI CASTELFRANCO” CRESCE IN NUMERI E QUALITÀ. TANTO DA SPINGERE IL CONSORZIO A DEDICAR LE LA PROSSIMA STAGIONE ORTICOLA Protezione Colture  Rio San Martino Gli Alcuni Piombino Dese Radicchio d’Oro  Acquistare Informati Sito Internet  Visto dag li Altri Chef in Red Uno di Noi Strada Facendo E Qui Chiudo PAG 14 PAG 16 PAG 17 PAG 17 PAG 18 PAG 18 PAG 19 PAG 20 PAG 21 PAG 22 PAG 25 PAG 26 PAG. 23 TECNICA IL VARIEGAT O DI CASTELFRANCO AL MICROSCOPIO Miglioramento genetico e sperimentazioni PAG. 11 CONSORZIO OLIO & RADICCHIO ROSSO DI TREVISO Gemellaggio fra i due prodotti per promuoverli come eccellenze agricole all’estero

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Terzo numero della rivista ufficiale del Consorzio di tutela Radicchio Rosso di Treviso e Variegato di Castelfranco Igp

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 VALORIZZARE IL SIMBOLODELLA CASTELLANA L’impegno dell’amministrazione comunaleraccontato dal sindaco Luciano Dussin

PROMUOVEREI PRODOTTI IGPLa misura 133 del PSR:come funzione e cosa offre

OTTOBRE 2011 N° 03

EDITORIALE

IL CONSUMATORE PREMIA L’IGPNonostante la crisila preferenza è sempreper prodotti di qualità,come quelli garantiti

dal marchio delConsorzio di tutela

PAG. 3

PAG. 10 PAG. 15

IL GIORNALE dEL CONSORzIO RAdICChIO dI TREvISO E vARIEGATO dI CASTELfRANCO IGP

Anno 2 - Numero 3 - Ottobre 2011 - Periodico Trimestrale - Poste Italiane S.P.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% NE/TV - Contiene I.P.

 E  I NO L T R  E...

L’anno delCastelfranco Igp

LA “ROSA dI CASTELfRANCO” CRESCE IN NUMERI E qUALITà.TANTO dA SPINGERE IL CONSORzIO A dEdICARLE LA PROSSIMA STAGIONE ORTICOLA

ProtezioneColture Rio San Martino

Gli Alcuni

Piombino Dese

Radicchio d’Oro

 AcquistareInformati

Sito Internet

 Visto dagli Altri

Chef in Red

Uno di Noi

Strada Facendo

E Qui Chiudo

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PAG 17

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PAG 20

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PAG. 23

TECNICA 

IL vARIEGATOdI CASTELfRANCOAL MICROSCOPIOMiglioramentogenetico

e sperimentazioni

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CONSORZIO

OLIO & RAdICChIOROSSO dI TREvISOGemellaggiofra i due prodottiper promuoverli

come eccellenzeagricole all’estero

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intro

Proprio nei periodi di crisi, secondo delle ricerche di

mercato, molte famiglie nel fare la spesa scelgono sì di

contenere gli acquisti, ma indirizzandosi su prodotti

di qualità che diano garanzie. Questo comportamento,

logico e di buon senso, mi riporta l’attenzione sull’im-portanza della nostra Igp, sulle sue potenzialità e sul

fatto che il prodotto certicato sarà sempre più il mi-

gliore alleato del produttore e del consumatore.

In questi giorni con i colleghi produttori si parla della

stagione entrante dei nostri radicchi. I temi sono

quelli della qualità e delle quantità, quelli del caldo e

del freddo, quelli del prezzo e del mercato, quelli del

prodotto certicato e non. Una delle domande che

mi viene posta più frequentemente è: come regolare

la produzione? Penso che la risposta stia proprio in

queste riessioni che vedono il consumatore cercarela qualità a discapito della quantità e del prezzo. Sce-

gliere un radicchio rosso di Treviso fregiato dell’Indi-

cazione geograca protetta o un variegato di Castel-

franco Igp non porta sorprese. Questo lo sappiamo

noi, lo sanno i produttori non certicati e lo sanno i

consumatori.

Tutti ormai sanno, infatti, e se così non fosse dobbia-

mo impegnarci ancora nella comunicazione delle que-

stioni basilari, che i nostri disciplinari Igp impongono

a noi produttori di seguire delle regole ben precise e

non derogabili. Regole che danno garanzie sull’origi-

ne e la qualità del prodotto che poi viene immesso sul

mercato. Lo stesso interesse espresso da quei nuovi

territori che desidererebbero un giorno poter en-

trare nell’areale del radicchio certicato ci dimostra

come fuori di casa nostra amministratori e produttori

percepiscano le produzioni a marchio come delle vere

opportunità di sviluppo. Posso, inne, senza paura di

essere smentito, affermare che la strada tracciata è

proprio quella dettata dalle regole della sana economiadomestica che, parlando di acquisti alimentari, non

abbraccia l’inutile slogan “spendere meno per compra-

re di più”, bensì che vive inneggiando allo “spendere

meglio per comprare bene”.

“LE SCELTEDEI CONSUMATORIPREMIANOIL NOSTRO LAVORO

di PAOLO MANzANPresidente Consorzio Tutela

Radicchio Rosso di Trevisoe Variegato di Castelfranco

LA GAZZETTA DEL RADICCHIO 3| 2011 3

ANCHE IN PERIODI DI CRIsI I CONsumATORI DImOsTRANO DI PREfERIREsEmPRE I PRODOTTI DI quALITà, ANCHE A DIsCAPITO DELLE quANTITà E DELPREZZO. uNA sCELTA IN LINEA CON IL LAvORO DEL CONsORZIO DI PuNTAREsuLLA CERTIfICAZIONE COmE GARANZIA suLL’ORIGINE DEL PRODOTTO

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LA GAZZETTA DEL RADICCHIO 3| 2011 5

ono belli i radicchi variegati sulla

campagna che dai colli Euganei scivo-

la verso il mare, li indora un magico

tramonto di un inizio ottobre che sa

di estate più che di autunno. Promet-

tono bene. Lo sviluppo è omogeneo. Le foglie

si aprono festose esibendo delicate sfumature.Sono radicchi variegati di Castelfranco Veneto,

chiamati le rose che si mangiano perché delle

rose hanno la forma, la bellezza, il fascino, la

suggestione. Sui campi padovani ha trovato

casa il radicchio variegato di Castelfranco.

Quasi un cambio di residenza. E’ qui che se ne

produce la maggiore quantità, e la qualità è

eccellente.

 A Maserà e in altre aree del Padovano la rosa

di Castelfranco, il delicato ore che si man-

gia, è ribattezzata come “Fiore di Maserà”, o

IL CoNSoRZIo dI TuTELA hA SANCITo LA STAGIoNE 2011-2012 CoME “L’ANNo dEL VARIEGAToDI CAsTELfRANCO IGP”. PREsENTE E fuTuRO DI uN ORTAGGIO IN CREsCITA

S

La Rosadell’orto Veneto

i Angelo Suiato - a collaorato francesco Arrigoni

“Bianco or di Maserà”, o semplicemente il

“Bianco di Maserà”. Padovani sono soprattut-

to i produttori che credono nel Consorzio di

tutela radicchio rosso di Treviso e variegato di

Castelfranco Veneto Igp, presieduto da Paolo

Manzan. Il fatto è che a Castelfranco Veneto,

la terra madre del variegato, i coltivatori sono

rimasti pochi perché i più o hanno chiuso o

hanno ridimensionato l’attività orticola, oppu-

re hanno deciso di dedicarsi di più al radicchio

rosso di Treviso, lasciando che la loro “rosa” si

sviluppasse soprattutto nel Padovano.

LA PRODUZIONE

La produzione oggi supera abbondantemente

le 5 mila tonnellate per un valore che viene

calcolato sui 4 milioni di euro. E’ il dato del

2010 che potrebbe essere superato nella sta-

gione che si sta per aprire. Stando alle stime

e se non accadranno eventi atmosferici e di

mercato negativi, i numeri dovrebbero cresce-

re ulteriormente. Si conferma, inoltre, l’incre-

mento del radicchio variegato Igp: nel 2010

c’è stato un più 40 per cento, indice eccezio-

nale se si considera che nell’anno precedente

il progresso era stato del 50 per cento. Paolo

Manzan, presidente del Consorzio: “E’ questo

un dato positivo. Essere in consorzio vuol dire

credere nella qualità garantita. E’ una sicu-

rezza per i consumatori e per i produttori. E’

un’idea di eccellenza che si sta facendo strada,

che è la sola vincente in un mercato pieno di

prodotti standard, anonimi, a prezzi assoluta-

mente competitivi, di origine spesso straniera.

Il Consorzio è una risorsa, bisogna crederci e

lavorare per la sua affermazione, perché entri       «

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LA GAZZETTA DEL RADICCHIO 3| 20116

nella logica produttiva”.

Signicativa è anche la produzione in terra

 veneziana attorno a Chioggia, dove il variegato

prende il nome di “Rosa di Chioggia”, e in terrapolesana, dove è conosciuto come il “Bianco di

Lusia” ma anche la “Rosa di Lusia”.

L’ANNO DEL VARIEGATO

Condizioni, dunque, favorevoli per la Rosa di

Castelfranco Veneto, tanto che il Con-

sorzio di tutela Igp le ha voluto

dedicare la stagione 2011-2012.

Le vuole riservare una partico-

lare attenzione e quindi ancheun’efcace azione promozio-

nale, sempre compatibilmente

con le risorse disponibili. E’ un

ortaggio con una nobile tradizio-

ne che si fa risalire al XVIII secolo.

Documenti successivi ne illustrano

caratteristiche e presenza sulle tavole e sui

mercati. Sono note interessanti, ma che non

danno certezze.

 Accade sempre così nella storia rurale, quando

sboccia prodigiosamente un prodotto. Non è

dato di sapere come sia arrivato, chi lo abbia

creato, come sia stato adottato. E’ sicuramen-

te il risultato del genio di chi lavora la terra,

che non ha nome e cognome, che non rma

le opere, in quanto sono ritenute patrimonio

comunitario più che personale. E’ nel genio

di una comunità dove si formano, anche se il

singolo può esserne lo strumento più intra-

prendente e intuitivo. E’ un po’ come i pittori

di icone della più ortodossa tradizione slava:

non hanno nome. Nell’icona c’è sì la mano di

un’artista, ma c’è soprattutto la fede di una co-

munità. Così c’è il sapere di una comunità nel-

la maggior parte dei prodotti tipici che, nella

storia e nella tradizione, il mondo agricolo ci

ha regalato, come nel caso del rosso tardivo

di Treviso, il re dei radicchi, che, splendida-

mente sposatosi con la scarola, ha dato vita al

 variegato di Castelfranco. Cichorium Intybusil padre, Cicoria Endivia la madre.

 Annota Albino Marchioro, autorevolissimo

conoscitore del mondo dei radicchi: il variega-

to “della scarola ha conservato la tipica se-

ghettatura del bordo fogliare e il lembo spesso

ed espanso, dalla caratteristica colorazione

giallo-crema, progressivamente più tenue e

delicata dopo l’imbianchimento. Del radicchio

di Treviso porta invece il segno indelebile ros-

so brillante e intenso, a volte con sfumature violacee, dalle evidenti e particolari variegatu-

re. Sono proprio queste intense e armoniche

piccole lingue di fuoco, casualmente distribu-

ite sulle foglie, assieme alla forma dei cespi

inconfondibile di “rosa sbocciata” a rendere di

ineguagliabile bellezza il variegato di Castel-

franco, a pieno titolo – con il Rosso Treviso –

ore d’inverno della campagna veneta”.

E di mezzo c’è la mitica stalla dei lò contadini

 veneti: luogo di incontro comunitario, di me-morie familiari, di mitici racconti, di consoli-

damento di tradizioni, di scambi intriganti tra

giovani che cominciano a intuire vicinanze af-

fettive e a conoscere gli eterni percorsi dell’a-

more. Nella stalla, dove venivano depositati

mazzi di radicchi per proteggerli dal freddo

invernale, si scopre che essi si rigenerano e

acquistano un sublime biancore. Nasce così la

tecnica dell’imbianchimento che nei secoli si

svilupperà e si adatterà alle differenti condi-

zioni locali.Egiio fior

Ft: op Venet

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LA GAZZETTA DEL RADICCHIO 3| 2011 7 

DAL COMMERCIO

 ALLA RISTORAZIONE

E’ un magnico radicchio dalle grandi po-

tenzialità il variegato di Castelfranco, molto

apprezzato dai consumatori. Delicato, ma

ricco di virtù. Bello da vedere e da gustare. Il

mercato lo sta premiando, ma solo in parte,

perché si ritiene che il suo spazio dovrebbe es-

sere ben maggiore. E’ necessario – sostengono

i produttori – farlo conoscere di più, esaltare

meglio le sue qualità, investire nell’immagine,

ampliare i suoi mercati. Strada ne ha fatta

tanta, ma molta ne potrebbe ancora percor-

rere, data la sua unicità, come con sapienti

parole ha bene messo in risalto Albino Mar-

chioro: “Il Variegato di Castelfranco è l’unico,

tra i tradizionali radicchi veneti, presentato a

“cespo aperto”; più la caratteristica “rosa” è

“orita” e mostra forme armoniche, delicaticolori e intense variegature, più il prodotto è

pregiato”.

 A Monselice, ai piedi dei colli Euganei, in mezzo

a una distesa di radicchi incontriamo un “gran-

de” del Variegato Igp, Paolo Queruli. La sua

azienda “La Rosa” è considerata leader dell’or-

taggio per quantità prodotta (attorno ai 20 mila

quintali) e per qualità. Ha proprie strutture per

la lavorazione, la conservazione e la commer-

cializzazione del prodotto. Egli è un coltivatore

storico di variegato, radicchio sul quale crede

e sul quale punta, attento in particolare alle

occasioni che possono arrivare dall’estero.

Commenta Paolo Queruli: “Sarebbe impor-

tante anticipare le richieste del mercato,

quindi programmare la produzione. Adesso,

momento commerciale delicato per gli or-

taggi, bisogna lavorare sodo, tenersi stretti i

clienti e cercarne di nuovi; si deve ragionare

Paolo queruli

       «

CASTELfRANCO CELEbRA IL RAdICChIOMsr, gusn, spl: l u

ll’nsgn fr ’nvrn.

csì cslrn s prpr sggr

l su prs r, l 15 l 18 mbr

 Tra le tante attrazini cltrali, arcitettnice,ambientali i Castelfranc Venet, e in par-

ticlare l’ann resa famsa e cntinan a

attrarre nmersi estimatri e tristi nell’arc

ell’ann: il Girgine, smm pittre e il

raicci, rafnata cicria. Il Girgine è cstan-

temente celebrat alla presenza in città ella

sa famsa Pala ’Altare, mentre, al raicci

è annalmente eicata na festa, traizi-

nalmente nella settimana anteceente qella

natalizia, per la prmzine i n prtt laci impareggiabile qalità è stata ricnscita

ance alla Cmnità Erpea cn l’assegna-

zine el marci Igp. La festa si svlge nella

grane Piazza Girgine all’intern i na ten-

sstrttra riscalata, qest’ann nei girni a

giveì 15 a menica 18 icembre, ce spi-

ta na mstra, egstazini crate all’eqipe

i cci ella Santi Catering i Castell i

Geg e premiazini ei prttri strici, il

ttt girnalmente allietat a msice e esi-bizini varie ance i artisti i fama nazinale.

Slitamente, la serata el venerì è riservata

a n gran galà el raicci, s prentazine

i qanti vglin partecipare, allrcé viene

prpsta a ttti i cmmensali na ricca cena

preparata cn sapienti elabrazini el fams

prtt rticl, mentre il giveì, il sabat

e la menica la manifestazine è aperta al

pbblic ce, per ttt il crs ella girnata,

ptrà egstare i piatti al raicci all’intern

ella tensstrttra ppre acqistarli e prtar-

seli a casa. Inltre, la menica mattina si pò

assistere alla grane mstra el raicci, alla

premiazine ei prttri strici nncé ei vincitri el cncrs i pesia sl raicci

banit fra ttte le scle speriri i Castel-

franc, gint alla 5a eizine. Alla festa fann

salmente crnice n cert nmer i esp-

sitri i gastrnmie reginali ce mettn in

egstazine in venita i lr prtti.

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LA GAZZETTA DEL RADICCHIO 3| 20118

da imprenditori e mirare molto all’estero.

Fattore essenziale, ad ogni modo, è la quali-

tà: offrire un prodotto eccellente sotto tutti iproli. Sono convinto del valore del Consorzio

di Tutela per la promozione, l’informazione,

la formazione, la rete di relazioni che può

aprire”.

La rosa di Castelfranco è eccezionale in cuci-

na. Interpreta la tradizione, ma nel contem-

po felicemente si inserisce nell’innovazione:

memoria e modernità. E’ un prodotto che

alimenta la creatività degli chef dei più pre-

stigiosi ristoranti. Egidio Fior, presidente del

gruppo Ristoranti del radicchio di Treviso e,

ovviamente, di Castelfranco: “La nostra rosa è

una meraviglia in cucina. Un ore da mangia-

re in piatti gustosissimi: squisito per antipasti,

per primi, per secondi; ideale anche per piatti

unici. Essendo molto versatile, si presta ad

essere proposto in tantissime combinazioni e

abbinamenti, e ne sono conferma le armonie

create nelle cucine dei ristoranti del radicchio.

Ricette sziose che esaltano la bontà e la bel-

lezza di un grande ortaggio”.

Ft: op Venet

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LA GAZZETTA DEL RADICCHIO 3| 2011 9

R  a d i c  i o

 d e  C a s t  e oMa quan to s i to  b

èo ?

Come na rosa

un  à p iù grana,

ma c he  v ien a caressar.

Come na  tosa

pena  fa ta

g ius ta par esgropo lar.

Come na sposa.

de l ica to su le man

no se sa come c iapàr te, 

so lamen te a  basar te.

 Te s i n ’opera  ’ar te

E l   r  a d i c i o m  a  g i c o 

d e nt r o  e  mur a  e  C as t è o l a R o s al b a i namo r a ano   o r mi v a e  no  mag nav a.E l  s o  p r i nc i p e   Al e ar  o g è r a i n g ue r a  e  l o nt an.G a s mi s s i à l a F at uc hi e r as e mi  mag i c hi  t e  un v as o b ag nà  ’ ac q ue  r i s o r g i v e .C o s s ì  l ’ no v o  r a i c i o x e  s b o c i à c o i  s o  c o l o r i .E l  p r i nc i p e   a R o s al b a x e  v o l àc o  s t i   o r i   a mag nar p ar  t i r ar l a i n q uà.T ut a C as t è o  g a f at o  f e s t aai  no v i  s p o s i  ,al  mi r ac o l o   e l  s o  r a i c i o 

Radicio 

 destirà Vara mama,

ise l’bcia

cssa xei ttti sti ri?

 Xe raici castelan,

tsatel me,

ce xe tt a magnar.

Cme nvle par tera

le par qeece ciama piva.

Se le neta

se le spja

se le cnsa

par gstar.

Una sinfoniad’inverno

il radicchio variegato di Castelfranco una

sinfonia d’inverno. Magici i colori, delicato il

gusto, un’immagine di bellezza. Ha la tene-

rezza e il fascino della rosa. Un incanto. Ed è

 bello che a Castelfranco Veneto venga pro-

mosso da anni un premio di poesia ispirato a magnico

ortaggio, nel quale si colgono le stesse tonalità che ritro-

 viamo nella grande pittura veneta, della quale il castel-

lano Giorgione è stato, forse, il più illustre interprete.

Riportiamo tre poesie in lingua veneta dedicate alla“Rosa de Castèo”. Sono di Adriano Gionco, poeta, au-

tore di una cinquantina di libri, presidente del circolo

“Amissi della poesia” di Treviso, editore e direttore del

mensile “El Sil”, il periodico “fondà nel 1971”, la voce

della poesia veneta.

Sono tre immagini-

che interpretazioni di

uno splendido radic-

chio che contiene in

sé storie, tradizioni,

nobiltà, saperi, colture

della terra castellana.

Un delizioso omaggio

di Adriano Gionco a

coloro che sudano sui

campi per regalarci un

prodotto affascinante,

 bello da vedere, ma

soprattutto da gusta-

re. Una tentazione

sensuale (a.s.)

E’

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LA GAZZETTA DEL RADICCHIO 3| 201110

in particolare alla tradizionale Festa del

Radicchio, in programma dal 16 al 18 di-

cembre prossimi, che da questa edizione

cambierà volto proprio all’insegna delrilancio del Variegato e rientrerà nel cir-

cuito complessivo di tutte le manifesta-

zioni dedicate ai ori d’inverno. L’ammi-

nistrazione, infatti, scenderà in campo per la prima

 volta assieme al Consorzio per essere presenta a

tutti i livelli, grazie anche alla procua collaborazio-

ne con il presidente Manzan che ha sancito questa

stagione come l’anno del variegato, aspetto questo

che rende orgogliosa tutta la città e il territorio, per

un rilancio anche dal punto di vista enogastronomi-co. Questa nuova stagione, dunque, si apre con un

grande interesse verso il prodotto, che vedrà anche

il coinvolgimento del Gruppo Ristoratori del Radic-

chio, con l’allestimento di una serie di nuovi eventi

ad hoc. Primo fra tutti un convegno di ampio respi-

l Variegato di Castelfranco Igp è un elemen-

to di grande valore per la città, sia come

simbolo enogastronomico che per il suo

stretto legame con la storia cittadina e colsuo territorio. Nonostante in passato sia sta-

to un po’ sacricato, sta vivendo in questi ultimi

anni un momento di grande rilancio. Da una par-

te si è avuta una forte crescita della richiesta sul

mercato, salita del 40% lo scorso anno, che con-

ferma la grande potenzialità che questo ortaggio

rappresenta come investimento per gli agricolto-

ri, soprattutto alla luce dell’attuale momento di

crisi, dall’altra è da segnalare il forte interesse da

parte del Consorzio di tutela del Radicchio Rossodi Treviso e Variegato di Castelfranco Igp per la

 valorizzazione del radicchio castellano. Valoriz-

zazione cui la nostra amministrazione da il suo

massimo appoggio, consolidandola con lo svilup-

po di un’attività promozionale sinergica. Penso

L’ImPEGNO DELL’AmmINIsTRAZIONE PER sOsTENERE IL vARIEGATO DI CAsTELfRANCO IGP.uN CONvEGNO, EvENTI E TOuR ENOGAsTRONOmICI IN PARTNERsHIP COL CONsORZIO DI TuTELA

I ro sul tema del rilancio del Variegato nel mercato

nazionale ed europeo, con la presenza del Gover-

natore Luca Zaia e altri importanti relatori, oltre

al sottoscritto. Poi la creazione di un circuito fra le

 ville del territorio e le aziende produttrici, in col-

laborazione con la Strada del Radicchio, con cene

in villa e open day con assaggi enogastronomici inprogramma a partire da novembre, con la colla-

 borazione dei tre istituti alberghieri della Marca,

il Mafoli di Castelfranco, l’Alberini di Treviso e

il Beltrame di Vittorio Veneto. E’ da sottolineare,

infatti, come il Variegato possa rappresentare

anche un traino per il

movimento turistico di

tutta la Castellana. L’am-

ministrazione dunque non

solo è orgogliosa che il

Consorzio abbia espresso

la volontà di puntare sul

rilancio del Variegato di

Castelfranco, ma si prende

l’impegno di appoggia-

re le iniziative rivolte a

questo prezioso ortaggio

con l’obiettivo di portare

la città di Castelfranco ai

 vertici enogastronomici

del territorio.

 Valorizzare il simbolodella Castellana

i Luciano dussin, sinaco i Castelranco veneto

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LA GAZZETTA DEL RADICCHIO 3| 2011 11

incntri gstsi

che stava a signicare miseria. L’olio era

comunque un condimento nobile da usare

con parsimonia. E’ dunque plurisecolare

lo sposalizio olio-radicchio: due splendidi

prodotti della terra veneta. Magicamente

insieme da quando si incontrarono. Peren-

nemente insieme, felici compagni di strada.

L’epopea del radicchio veneto comincia

attorno al XV secolo. La varietà, che ha dato

origine all’attuale radicchio Rosso di Trevi-

so, il padre degli altri radicchi veneti mag-

giormente

coltivati

(Varie-

gato di

Castel-

sONO DuE ECCEZIONALI PRODOTTI GARANTITI CHE POssONO svILuPPARE uN fORTE APPEAL TuRIsTICOE GASTRoNoMICo. uNA CALAMITA PER I “GASTRoNAuTI” ALLA RICERCA dI “TERRIToRI dA MANGIARE”

franco Veneto, Rosso tondo

di Chioggia, Rosso lungo di

 Verona), sarebbe originaria

dell’Oriente, da dove sareb- be stata portata in Veneto,

attorno al Quattrocento, dai

 veneziani della Serenissima

repubblica. Nella pianura, at-

traversata da una rete di pic-

coli e grandi umi, ha trovato

condizioni ottimali di crescita

e di sviluppo. La Serenissima

Repubblica di Venezia, sem-

pre molto attenta agli aspettieconomici, promosse la coltivazione sia

del radicchio che dell’olivo nelle zone che

si rivelavano adatte. In particolare per

l’olivo si trovarono condizioni e terreno

ottimali attorno al Lago di Garda, sui Colli

Berici ed Euganei, ai piedi del

Grappa, sui pendii collinari

al sole. I dogi, che non vole-

 vano dipendere dall’Oriente

per l’olio, diedero un forte

impulso all’olivicoltura nell’a-

rea veneta, dove peraltro era

già stato portata dai romani.

Si racconta che l’imperatore

romano Ottaviano Augusto si

gloriava di avere fatto arriva-

re l’olivo sino ai Pirenei e alle

 Alpi. Era un albero pregiato,

 venerato da sempre, come

i Angelo Suiato

       «

daniele Salagno

Olio Veneto e Radicchiorosso di Treviso Igp,magicamente insieme

i dogi veneziani, ai vescovi e ai

potenti del tempo piaceva l’olio

di oliva che usavano in particola-

re per condire le verdure, mentre

i poveracci si dovevano accon-

tentare di grasso animale, quando ne

potevano disporre. Nella tradizione popo-

lare veneta i ricchi mangiavano radicchi

“benconsài” , mentre erano “malconsài” 

quelli delle povere tavole. “Magnàr radici 

malconsài” era un diffuso detto nostrano

A

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incntri gstsi

LA GAZZETTA DEL RADICCHIO 3| 201112

da sempre l’olio delle sue olive è fonte di

energia e di salute ed è segno di pace e

di prosperità. Si legge nella Bibbia che la

colomba tornò nell’arca di Noè portando

nel becco un ramoscello di olivo. Il buon

Dio si era dunque riconciliato con l’uomo,

il diluvio era cessato, si poteva tornare a

 vivere in pace sulla terra. L’olivo è uno

degli alberi della Terra promessa.

 ALLEANZA TRA CONSORZI

Ora due campioni dei rispettivi prodotti,

il radicchio rosso di Treviso Igp e l’olio

extravergine d’oliva Veneto Dop “a brac-

cetto” puntano in alto. Mirano a giungere

negli Stati Uniti e in altri Paesi ad avan-

zato sviluppo economico dove ora non

sono presenti. Cercano strategie comuni,

progetti condivisibili, azioni sinergiche ilConsorzio di tutela del radicchio rosso di

Treviso Igp, presieduto da Paolo Manzan,

e il Consorzio di tutela Olio extravergine

d’oliva veneto Dop, del quale è presidente

Daniele Salvagno di Grezzana, sulle colli-

ne veronesi. L’obiettivo è chiaro: promuo-

 vere e valorizzare i due prodotti attraverso

campagne di informazione e di marketing,

che superino i loro mercati tradizionali.

Paolo Manzan: “Dobbiamo guardare in

avanti, cogliere opportunità nuove per il

collocamento del nostro radicchio rosso

stanno ponendo le premesse per consoli-

dare l’alleanza tra Consorzi di tutela per

comuni azioni di marketing dei prodotti e

del territorio”.

DUE GRANDI PRODOTTI

 A far bene sperare sui risultati, ai quali si

può arrivare da azioni promozionali co-

muni, è l’eccellenza dei due prodotti. Dueeccezionali frutti della terra che la più fer-

tile operosità agricola ci ha regalato. In essi

c’è il sapere rurale di generazioni. Storia e

attualità, tradizione e innovazione, ricerca

e risultati. Soprattutto tanto buon gusto. Il

radicchio rosso tardivo di Treviso non ab-

 bisogna di presentazione in questa sede. E’

il re dei radicchi, che si distacca su tutti per

prestigio e quotazione. Su una supercie di

950 ettari se ne coltivano 8.500 tonnellateper un valore di 16 milioni di euro (dato

2010). “Lo scenario si mantiene positivo e

– commenta Paolo Manzan – ha grandi po-

tardivo di Treviso. A livello internazionale

intravvediamo interessanti opportunità”.

Daniele Salvagno: “Il nostro olio, che svetta

per qualità, non è abbastanza conosciuto;

dobbiamo uscire dai tradizionali mercati

anche nella prospettiva di maggiori quota-

zioni, come meriterebbe. Puntiamo quindi

su un salto di qualità, abbiamo l’ambizione

di piazzarlo in particolare negli Stati Uniti ein altri paesi americani”.

Paolo Manzan e Daniele Salvagno mettono

in risalto un altro aspetto importante: la

politica di alleanza tra Consorzi di tutela

che comincia a farsi strada e che è im-

portante per ottimizzare gli investimenti

promozionali e per ottenere quindi validi

risultati. “Insieme – è il commento comu-

ne –, si è più forti e si possono potenziare

tante attività di informazione e di mar-keting, che diventano più efcaci quando

riguardano prodotti di nicchia che vengono

dallo stesso territorio e che sono presentati

insieme. Un’alle-

anza sulla quale

si conta molto

sotto il prolo

promozionale e

dell’informazio-

ne”. Dunque si

sta tracciando

un percorso e si

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incntri gstsi

cella, zona del Grappa, colli Berici ed Euga-

nei. Oltre 1.100 ettari a olivo, un migliaio di

coltivatori. Le olive vengono raccolte a mano

e spremute a freddo con mezzi meccanici.

L’olio si impone per bontà, bassa acidità,

gusto delicato, sapore fruttato o erbaceo (di-

pende dalle zone), proprietà organolettiche,

nutrizionali e salutistiche. La coltivazione

dell’olivo nel Veneto è in crescita. Le collinesi arricchiscono di nuovi oliveti. Si migliora-

no cultivar, impianti e processi produttivi.

Commenta Enzo Gambino, direttore del

Consorzio di tutela Olio veneto Dop: “Si sta

prolando una buona annata, olive belle e

sane, acidità molto bassa. Si potrebbe arri-

 vare quest’anno a 16 mila quintali”. Daniele

Salvagno, frantoio Redoro nel cuore della ve-

ronese Valpantena: “Ci stiamo impegnando

per portare il nostro buon olio oltre i conniitaliani e guardiamo con grande interesse

agli Stati Uniti. Trovo poi molto stimolan-

te e produttivo

sostenere e pro-

muovere insieme

i prodotti di uno

stesso territorio,

come appunto

il radicchio Igp

di Treviso e ilnostro olio Dop.

Territorio che vai

prodotti che trovi:

perché allora

non pensare di

coinvolgerli tutti,

questi prodotti, in

azioni comuni per

la loro afferma-

zione sulle tavole

e sui mercati?

Pensate un po’,

ad esempio, al

radicchio rosso di

Treviso condito

con l’olio del Ve-

neto e gustato con

il piacevole vino

della nostra terra.

Un incantesimo

dei sensi!”.

MANGIARE IL TERRITORIO

Radicchio Igp e Olio veneto Dop, due no-

 bili prodotti che sono icona di magnici

territori. Ne rispecchiano civiltà, storia,

 vita, saperi. Sono una calamita turistica.

Ha scritto Italo Calvino, uno dei narrato-

ri più importanti e più letti del Secondo

Novecento: “Il miglior modo per conosce-

re un territorio è introitarne il suo cibo o,ancor meglio, mangiare il territorio” (da

“Sotto il sole giaguaro”). Sono in decisa

crescita i “gastronauti”, una parola nuova,

inventata da Davide Paolini, un cultore

del patrimonio gastronomico, un attento

ricercatore delle chicche territoriali. Sono

persone intelligenti, curiose, amanti del

 bello e del buono, alle quali piace fare

sempre nuove scoperte gastronomiche

e con esse incontrare piccole o grandimeraviglie paesaggistiche, culturali, am-

 bientali, frutto della natura e dell’opera

dell’uomo.

I gastronauti sono attirati dal mondo del

cibo, amano stare insieme, si dilettano

della buona tavola, intesa come convivio

(convivere e spartire le cose buone della

 vita, tra le quali primeggia sicuramente il

cibo), coltivano interessi culturali, sanno

distinguere un buon prodotto da un al-tro, coltivano le differenze. Non scelgono

semplicemente un olio o un radicchio, ma

cercano quell’olio e quel radicchio, che

riescono scovare in una area precisa, nella

quale amano immergersi per godere il go-

dibile. Mangiano il territorio. Per queste

ragioni sono molto importanti le tutele di

origine, come le Dop e le Igp, le garanzie

di qualità, le certicazioni territoriali, che

contribuiscono con efcacia alla cono-

scenza e all’immagine di un prodotto e di

un luogo e quindi a rafforzare l’appeal tu-

ristico. In altri termini a sviluppare l’eco-

nomia di un territorio. Tutto questo viene

esaltato se si creano le condizioni di siner-

gia tra prodotti e tra territori che si pre-

sentano con identità, con caratteristiche

e con progetti condivisibili che reciproca-

mente si valorizzano. A questo obiettivo

si prestano egregiamente il radicchio di

Treviso e l’olio veneto certicati.

tenzialità di affermarsi sui mercati esteri di

prestigio. Il nostro impegno come Consor-

zio è quello di investire sempre di più nella

promozione in Italia, ma anche all’estero”.

Dai vari osservatori e da indagini emerge

che il radicchio è al vertice degli ortaggi

per quotazione sui mercati, per appeal dei

consumatori, per prospettive. Ha quindi

tutte le caratteristiche per fare una lungastrada, per ulteriori affermazioni. E’ un or-

taggio che negli ultimi anni ha “salvato” il

reddito di tante aziende agricole. E’ un o-

re all’occhiello dell’orticoltura veneta, che

fa da traino anche agli altri radicchi, che,

in fondo, sono tutti suoi gli. Una grande

famiglia di ortaggi che, in particolare negli

ultimi anni, ha saputo qualicarsi e im-

porsi per tipicità, genuinità, valorizzazione

delle rispettive proprietà.Sono tre le aree dove si produce l’olio

extravergine di oliva veneto Dop: Valpoli-

LA GAZZETTA DEL RADICCHIO 3| 2011 13

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fresce i stagine

LA GAZZETTA DEL RADICCHIO 3| 201114

unico a nuovi strumenti di promozione. Il tutto con

l’obiettivo di allargare il numero dei soci”.

Cestari ha poi presentato in breve l’azienda Syngen-

ta, società nata nel 2000 dalla fusione delle attività

agricole di Novartis e AstraZeneca, creata con un

approccio diverso dal consueto, “l’unica interamen-te dedicata all’agricoltura, che lavora su tre concetti

chiave: integrare, innovare e superare le aspettati-

 ve”. Il tecnico ha poi illustrato un programma Syn-

erata all’insegna delle novità tecniche

sulla coltivazione del Radicchio Rosso

di Treviso e Variegato di Castelfranco,

quella tenutasi lo scorso 13 settembre

al Ristorante “La Rosta” di Quinto di

Treviso. Di fronte ad una platea assai numerosa,due relatori, Paolo Cestari, responsabile tecnico

colture orticole della Syngenta, azienda partner

del Consorzio in un progetto di utilizzo di tecni-

che di protezione in modo naturale, e

il consulente orticolo Diego Rolvaldo.

“Dopo una stagione di alti e bassi ¬–

ha introdotto il tema Paolo Manzan,

presidente del Consorzio di tutela del

Radicchio Rosso di Treviso e Variega-

to di Castelfranco Igp ¬– ci preparia-

mo ad affrontare un anno importante

per il nostro prodotto. Ecco il motivo

di quest’incontro, per conoscere più

a fondo le novità dal punto di vista

della difesa delle coltivazioni. Ma

altre idee stiamo cercando di portare

avanti come Consorzio, dal marchio

INCONTRO CON L’AZIENDA syNGENTA E CON L’AGROTECNICO DIEGO ROLvALDO su ALCuNE TEmATICHEE PROBLEmATICHE RELATIvE ALLA COLTIvAZIONE DEL RADICCHIO

S

genta per la protezione del radicchio, presentando

le ultimissime soluzioni fungicide e insetticide per

le aziende. “Oggi il mercato richiede sempre più

spesso prodotti che residuano poco e ad elevata

efcacia ed è su questi che noi puntiamo molto

con i nostri prodotti”.

E’ stata poi la volta dell’agrotecnico Diego Rolval-

do con un intervento dedicato alla nutrizione, ge-

stione dell’irrigazione, gestione della post-raccolta

e della forzatura e confezionamento del radicchio.“Innanzitutto è bene conoscere approfonditamen-

te il seme che si sta utilizzando – ha spiegato ¬–

per capire meglio come reagisce, di quanta acqua

ha bisogno, se ha necessità di concimazione, su

che tipo di terreno viene pianta-

to”. Il tecnico ha anche sottoli-

neato, l’importanza dell’analisi

e controllo dell’acqua utilizzata,

oltre alla descrizione di alcune

delle problematiche vegetative e

sui motivi che le possono causare.

“Molto importante è anche la fase

di pulizia, toelettatura e lavaggio,

operazioni che vanno sempre

eseguite in un ambiente idoneo e

con strumenti adeguati”.

Protezione e coltivazione,le novit tecniche

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fresce i stagine

LA GAZZETTA DEL RADICCHIO 3| 2011 15

e agroalimentari a denominazione riconosciuta in

ambito europeo (Dop, Igp e Specialità Tradizionali

Garantite); consorzi di tutela di vini a denomina-

zione riconosciuta e loro unioni regionali; consorzie associazioni di produttori biologici; organismi

associativi aventi sede nel territorio regionale che

raggruppano operatori attivi nei sistemi di qualità

nazionali e regionali riconosciuti.

I prodotti interessati dalla misura sono: prodotti a

marchio Bio; prodotti a marchio Dop e Igp; le spe-

cialità tradizionali garantite (Mozzarella Stg); vini

Doc e Docg; prodotti a Marchio Regionale Qualità

 Vericata. Per approfondimenti, sui prodotti am-

missibili si veda la pagina web del sito internet dellaRegione Veneto (http://www.regione.veneto.it/Eco-

nomia/Agricoltura+e+Foreste/Sviluppo+Rurale/).

Sono previste tre tipologie di interventi: a) attività

di informazione nalizzate ad accrescere nei con-

sumatori la conoscenza dei prodotti in termini di

proprietà alimentari, sicurezza, metodi di produzio-

ne, tradizione enogastronomica; b) attività promo-

zionali a carattere pubblicitario (spot radio televisivi,

ell’ambito del Psr 2007-2013 tra le

diverse misure dell’asse 1, denominato

“miglioramento della competitività

del settore agricolo e forestale”, vi èla misura 133 dal titolo “attività di

promozione e informazione”. La misura ha come

obiettivo la realizzazione di attività di informa-

zione ai consumatori e promozione sul mercato

dei prodotti agricoli e dei prodotti alimentari di

qualità ottenuti in Veneto. Va richiamato che tali

produzioni possono essere anche interregionali,

con un limite della produzione ottenuta in Veneto

di almeno il 15% del totale.

Possono beneciare di tali contributi, i seguenti

soggetti: consorzi di tutela dei prodotti agricoli

PICCoLA GuIdA ALLA MISuRA 133 dEL PSR 2007-2013 dELLA REGIoNE VENETo dEdICATA ALLE ATTIVITà dIPROmOZIONE E INfORmAZIONE suL mERCATO DEI PRODOTTI AGRICOLI E DEI PRODOTTI ALImENTARI DI quALITà

N

inserti stampa, cartellonistica e gadget, promozio-

ni presso punti vendita ed operatori economici);

attività promozionali in senso lato (partecipazione

a manifestazioni e ere, consulenze per indagini dimercato e messa a punto di modalità innovative di

promozione, diffusione di conoscenze scientiche

e tecniche sui prodotti). I contributi in conto capi-

tale, a fronte delle spese effettivamente sostenute

e rendicontate, variano dal 50% al 70% in base

alle attività svolte. Gli importi di contributo per

domanda vanno da un minimo di 20.000,00 euro

a un massimo di 400.000 euro.

La disponibilità nanziaria complessiva iniziale

della misura era di 16.181.818,00 euro di contri- buto. I bandi nora realizzati nell’ambito della

misura 133 sono stati due: il primo, approvato con

Dgr n. 199 del 12/02/2008, col quale la Regione

ha messo a disposizione 4.000.000 di euro per le

domande a misura singola (all’interno dello stesso

 bando le domande per la misura 133 potevano

essere presentate anche all’interno dei Progetti In-

tegrati di Filiera); il secondo, con importo a bando

sempre di 4.000.000 di euro, approvato con Dgr

4083 del 29/12/2009. A questi si devono aggiun-

gere i bandi delle misura 133 realizzati nell’ambito

dell’asse 4-Leader, promossi dai Gruppi di Azione

Locale (GAL).

Questa misura pertanto attraverso i consorzi di

tutela promuove il Radicchio Rosso di Treviso

e Castelfranco Igp e valorizza i produttori che

credono nella certicazione del prodotto, nell’o-

rigine e tracciabilità dello stesso e concorrono nel

dare al consumatore il massimo della sicurezza

alimentare e cercano per il proprio prodotto nuovi

mercati

Psr: la promozionedei prodotti certifcatii Oreste del Re, Spaio vere

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fresce i stagine

LA GAZZETTA DEL RADICCHIO 3| 201116

metri quadri del “Palaradicchio” a cui si può acce-

dere gratuitamente per visitare l’esposizione dei

migliori prodotti tipici della zona, e accanto agli

stand gastronomici che propongono vitti succu-

lenti, segnaliamo anche l’opportunità di far visita

all’Azienda Agricola Giuliano Scattolin, nelle prime

due domeniche 6 e 13 novembre, dalle ore 14,30

alle ore 16,30, per prendere visione delle varie fasidi produzione del Radicchio: forzatura, imbianchi-

mento, toelettatura e confezionamento. Mercoledì

9 invece importante “Galà di San Martino”, una

serata enogastronomica aperta al pubblico con un

menu a base di Radicchio rosso curato dall’Istituto

alberghiero Mafoli di Castelfranco Veneto vinci-

tore della scorsa edizione del “Premio San Martino

Challenge”. I vini del territorio saranno serviti in

abbinamento al cibo da sommelier professionisti.

Nel corso delle dodici giornate dedicate alla Festa

del Radicchio sono previste numerose iniziative

e proposte culturali, tra cui ricordiamo la presen-

tazione del libro sulle mostre ortofrutticole “Il

Radicchio in Passerella” di Emanuele Bellò e di un

 volume interamente dedicato al ore rosso dell’in-

 verno, a cura di Nicola Bergamo. Giunge

i inaugura il 4 novembre 2011 la 30°

edizione della Festa del Radicchio

Rosso di Treviso Igp a Rio San Marti-

no (Scorzè, Venezia), organizzata dagli

 Amici del Radicchio della Pro Loco di

Scorzè, in collaborazione con l’Asso-

ciazione Strada del Radicchio che per il quinto

anno consecutivo promuove l’evento dedican-do un intero weekend, l’ultimo, il 18, 19 e 20

novembre, all’esposizione, alla degustazione e

alla vendita diretta delle tipicità agroalimentari

del Veneto. L’acqua di risorgiva, trait d’union

tra la terra e il prodotto, è l’elemento fondamen-

tale che nel corso di quest’edizione solennizza

la Festa del Radicchio in veste di “madrina”,

poiché, sgorgando in pressione dalle viscere

della terra da un fondo argilloso, a temperatura

costante (12-14°), ha reso nel tempo la zona il

perfetto habitat idrogeologico per la crescita del

Radicchio, permettendo da secoli all’ortaggio di

germogliare da un cuore dolce e croccante.

Rio San Martino nel mese di novembre diviene

una vera e propria agorà. All’interno dei 4000

IL TRENTENNALE dELLA FESTA dEL RAdICChIo RoSSo dI TREVISo IGP SI CELEBRA IN 12 GIoRNATE:ENOGAsTRONOmIA, musICA, sPORT, mA ANCHE AGRICOLTuRA, PRODOTTI E TRADIZIONI

S

alla sua quinta edizione anche la rassegna dedi-

cata alle tipicità agroalimentari del Veneto “La

strada del Radicchio incontra”: Radicchio rosso

di Treviso Precoce e Tardivo, insieme alla Patata

dolce e al Kiwi, con lo scopo di favorire lo scam-

 bio di esperienze fra le associazioni di produttori

ed enti che operano sul territorio, oltre alla pro-

mozione dei prodotti. Conclude la manifestazio-

ne il “Premio San Martino Challenge” nella gior-

nata di domenica 20 novembre il cui obiettivo è

soprattutto formativo: far conoscere il Radicchio

Igp anche fuori regione (gli allie-

 vi-chef degli istituti alberghieri

provengono infatti anche da altre

regioni d’Italia oltre al Veneto) al

ne di incentivarne l’impiego in

cucina. La competizione ai fornelli

è ardua e per facilitare il compito

alla giuria l’amico Beppe Bigazzi,

come da tradizione, riveste tuttora

il ruolo di presidente super partes.

 Per informazioni:

www.prolocoscorze.it 

Tel. e fax: 041/446650 

Nozze di perla tra il Radicchio rosso

di Trevso Igp e Rio San Martino

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5/11/2018 La Gazzetta del Radicchio n. 3 - 2011 - slidepdf.com

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fresce i stagine

dei migliori radic-

chi esibiti. Cinque

serate gastrono-

miche in cui sarà

sempre in menù il

radicchio, che sarà

sposato con tipici

piatti del luogo,

come la gallina pa-

dovana, il salame,

che sarà presentato nel tradizionale gusto “scotadèo”,

musetto, bisata (anguilla). Conclusione con una grande

“ossada de porsèo” (ossi di maiale). Sempre risotto al

radicchio rosso di Treviso e variegato di Castelfranco,

produzione Igp.

“La Pro Loco Piombinese – dichiara il presidente

iombino Dese, in provincia di Padova, ai

conni con il Trevigiano, è terra di radicchi

Igp: si producono sia il rosso di Treviso che

il Variegato di Castelfranco. Per il tardivo

di Treviso Igp è il solo comune, assieme a

Trebaseleghe, dove ne è prevista la coltiva-

zione. A questo magico ortaggio mai nel Padovano

è stata dedicata una manifestazione: ci ha pensato

la “Pro Loco piombinese” che ha messo in calenda-

rio un evento “Gusta l’inverno, le terre del Dese”,

che durerà cinque giorni: incomincerà il giorno 7

dicembre, vigilia della Festa dell’Immacolata, per

concludersi domenica 11. In primo piano il Radic-

chio Rosso Igp tardivo di Treviso e il Variegato di

Castelfranco Veneto. Per il giorno 8 dicembre è

prevista una mostra aperta a tutti, con premiazione

GRAZIE ALLA PRO LOCO PIOmBINEsE PER LA PRImA vOLTA sI svOLGE NEL PADOvANO uNAmANIfEsTAZIONE DEDICATA AL RADICCHIO ROssO DI TREvIsO TARDIvO IGP

P

Innocente Peron ¬– è impegnata a

promuovere produzioni tipiche e tra-

dizionali, che diano anche lo spunto

per parlare della nostra storia di ieri e

di oggi, per ricuperare sapori e saperi

della nostra terra”. “Ci attendiamo

molto da questa iniziativa – com-

menta l’assessore all’agricoltura di

Piombino Dese Daniele Lazzari –.

Sarà una importante occasione per

parlare della nostra territorio, dei

prodotti, dei problemi degli agricol-

tori, dell’ambiente”. Nell’ambito di

“Gusta l’inverno, le terre del Dese”,

sono previsti due convegni. Uno in

particolare sarà dedicato a “La strada

del radicchio, a che punto?”. Se ne parla in diverse

sedi, ma Piombino Dese, che ne è toccata, ritiene

che sia il momento di stringere i tempi. La Pro Loco

punta a valorizzare il territorio come risorsa turistica:

ha come punto di forza Villa Cornaro-Gable, nitido

esempio di costruzione del grande Palladio.

e Variegat di Castelfranc Igp, del

Cmne e della Prvincia di Trevis,

di Cnfcmmerci, Ascm Trevis,

Cnfartigianat Marca Trevigiana,

Cldiretti Trevis, unindstria Trevis e

del Cnsrzi di Prmzine Tristica

Marca Trevis. L’biettiv è qell di

prmvere l’immagine di Trevis e

della sa prvincia cme n

territri attent all svilpp

dell’infanzia. Il prgramma,

che si svlgerà tra il 9 e il 21

dicembre, prevede na serie

di percrsi a tappe nelle vie e

nelle piazze del centr stric,

in na srta di “caccia al tesr”

per recperare gli elementi

NATALE ROSSO RAdICChIOMolte le inizitive del consorzio in progrmm

per le prossime festività ntlizie, fr le quli spi

un bell ollborzione on il gruppo de Gli aluni

dedit i bmbini

un Natale dedicat ai bambini… a base di radicchi. Le

prssime festività natalizie vedrann il Cnsrzi, cme

sempre, mlt impegnat nella prmzine del prpri

marchi drante le mlte attività che si svlgerann nel

caplg della Marca, che vedrann il prpri clmine

nella tradizinale Antica Mstra. Cn qalche gstsa nvità

rispett qant fatt in passat. La più imprtante di ttte è

sicramente la cllabrazine cn il Grpp teatrale de Gli

Alcni nell’ambit del lr prgett “Cccili e La leggenda

di Natale”. Si tratta di n prgett più ampi – chiamat

 TV lves ME – realizzat da Prmtrevis, azienda speciale

della Camera di Cmmerci, e che vede la cllabrazi-

ne, ltre al Cnsrzi di ttela Radicchi Rss di Trevis

caratterizzanti del Natale. In sei piazze della città, inltre, ci

sarann degli allestimenti spettaclari cllegati tra lr da

n event cmne. Sarann cinvlti negzi, alberghi e

nei ristranti aderenti al prgett, sparsi per la città, e sn

previste na serie di pstazini e chischi cn prdtti in

espsizini, fra ci bella mstra farann spratttt “i ri

d’invern” che renderann ancra più magic il percrs.

S alcni palazzi del centr, inne, verrann priettati

 vide e immagini, cn mlt spazi

dedicat al radicchi. I partecipanti

avrann anche la pssibilità di vistare

le aziende agricle legate al Cn-

srzi mentre ci sarà na cllab-

razine cn i ristratri trevigiani

che prprrann ai lr spiti piatti

a base di radicchi Igp, mentre,

in cllabrazine cn l’Ascm, i

frttivendli esprrann prdtti a

marchi cn il lg del Cnsrzi.

Radicchi Igp in primo piano

a Piombino Dese

LA GAZZETTA DEL RADICCHIO 3| 2011 17 

Page 18: La Gazzetta del Radicchio n. 3 - 2011

5/11/2018 La Gazzetta del Radicchio n. 3 - 2011 - slidepdf.com

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fresce i stagine

Il 21 novembre la magica serataall’Hotel Fior di Castelfranco,storica sede del premio dedicatoai protagonisti della cultura, dellosport, dello spettacolo e della cucina

Torna il “Radicchio d’oro”, la grande ker-messe dei ori d’inverno che si mangia-no. E sarà una splendida parata di stelle.Saranno presenti protagonisti del mondodello sport, dello spettacolo, della musica,della televisione, della letteratura, del-la cucina. Molte le novità. I promotori eil Comitato organizzativo sono al lavoroper denire i dettagli. I nomi dei premia-ti saranno resi noti una settimana primadella magica serata delle premiazioni, cheè in programma il 21 novembre, nell’Hotel

Fior, da sempre sede della manifestazione.Com’è tradizione, saranno presenti anchepremiati di passate edizioni.

RADICCHIO D’ORO, UNA SPLENDIDA PARATA DI STELLE PER UN ACqUISTO

CONSAPEvOLE“acqusre inorm”: un’nzv d trevso Mercper r conoscere meglo prodo ororucol d Mrce rconqusre l fduc de consumorRicnqistare la cia el cnsmatre vers il settre rtfrt-ticl. E’ cn qest biettiv che, e anni fa, ha pres avvi ilprgett Acqistare Infrmati, frtemente vlt a Trevis MercatiSpA, l’ente gestre el mercat rtfrtticl i Trevis, che cri-na il ntrit pl i assciazini cinvlte, che cmprene Cliret-ti, unascm Cnfcmmerci Trevis, Cmt, op Venet, Ap VF,Cap e Cia assieme agli enti patrcinatri che sn la Prvincia eil Cmne i Trevis, la Camera i Cmmerci, l’Aziena ulss 9 i

 Trevis, il Parc el Sile, Cnfagricltra, il Grpp Alimentare Tre- vigian, il Grpp dettaglianti ortfrtticli e il Grpp Ristratri

ella Marca Trevigiana. Il fnzinament è abbastanza semplice:tramite n team frmat a tecnici interni al mercat rtfrtticle ai rappresentanti elle assciazini cinvlte nel prgett, gnisettimana viene attribit a ciascn prtt n vt a 1 a 10,ve la sfcienza inica n articl prmss i ci si cnsiglial’acqist e il cnsm, mentre l’insfcienza si riferisce a nprtt per il qale i valri sn iffrmi ai parametri mei. Il

 vt tiene cnt i iversi fattri, tra ci la qalità el prtt, lastaginalità italiana estera, la qantità ell’articl nel mercat,la przine lcale, il rapprt qalità-prezz. Le pagelle vengnpi pbblicate gni venerì sl Gazzettin i Trevis, assieme ana schea el prtt ella settimana cn cnsigli alimentari ena ricetta realizzata agli chef el Grpp Ristratri ella Marca

 Trevigiana. Ma nn sl, a n pai i settimane le pagelle veng-n illstrate anche in na rbrica eicata s Rete Veneta, in caal ntiziari trevigian elle 19.15 e nelle repliche sccessive. In piùc’è anche il sit internet – www.acqistareinfrmati.it – aggirnatcn ttte le infrmazini. “Negli ltimi anni – spiega il presiente

i Trevis Mercati RbertLschi – i cnsmatri, fra-strnati ai sliti scaricabari-

le fra cmmercianti, grssistie prttri, stavan per-en cia nella lierartfrtticla. Cn qestainiziativa abbiam vltcambiare qest stat icse, ssia ricnqistareqesta cia nella lierae permettere i acqista-re i nstri prtti cnna maggir serenità”.

Con questa ini-ziativa si dà il via ideale allastagione del Radic-chio Igp di Treviso e Variegato Igp di Castel-franco. E’ un evento culturale e spettacolare

di altissimo livello al quale si deve riconosce-re il merito di avere contribuito a far conosce-re e a far gustare il radicchio a livello nazio-nale e internazionale. Dunque, una vetrina diprimaria grandezza ai ni della promozione edel marketing.Il “Radicchio d’oro” è un festoso riconosci-mento che viene consegnato a quanti brillanonel nostro tempo e sono esempio e testimonidi valori positivi che sono alla base della cre-scita civile, economica, comunitaria. Con-tribuisce alla manifestazione, in particolare,

il Consorzio dei ristoranti del radicchio, cherappresenta un punto di riferimento del buongusto, del mangiare sano tradizionale innova-

tivo, della convivia-lità, della genuinitàin cucina. EgidioFior, presidentedel Consorzio: “Ilnostro è un impe-gno nel segno dellaqualità del prodottoe in cucina. Il radic-chio è il prodotto

più bello e più frescodella nostra terra, èquindi nostro impe-gno valorizzarlo almeglio, sfruttando-ne tutte le potenzia-lità. E’ importantecercare occasioniper farlo conosceree soprattutto perfarlo apprezzare.In questi anni ab-

 biamo avuto otti-mi riscontri”. Nel“Radicchio d’oro”sono coinvolte leistituzioni, le orga-nizzazioni impren-ditoriali agricole, ilConsorzio di tuteladel Radicchio ros-so di Treviso e del Variegato di Castel-franco, OPO Veneto

ed altre realtà legateall’economia delterritorio.

  nutrizione

e

difesa

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Page 19: La Gazzetta del Radicchio n. 3 - 2011

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LA GAZZETTA DEL RADICCHIO 3| 2011 19

fresce i stagine

inne, permetterà di essere costantemente

aggiornati su tute le iniziative che rientrano

nelle attività consortili. E ancora, video dedi-

cati alle varie fasi della produzione, l’archivio

raca pulita ma accattivante. E

soprattutto tante notizie sul ra-

dicchio, aziende, itinerari, eventi.

E’ questo il volto nuovo del sito

 www.radicchioditreviso.it, la

pagina ufciale sul web del Consorzio di tu-

tela del Radicchio Rosso di Treviso e Varie-

gato di Castelfranco Igp. Una vesta graca

nuova, ma soprattutto tanti contenuti, sia

per i consumatori e gli appassionati che peri soci del Consorzio. Realizzato dalla web

agency Futurarea di Villorba, il sito presen-

ta nella sua homepage un’immagine di un

radicchio tardivo racchiusa in un cuore. Un

segno sia dell’affezione per questo prodotto

principe della gastronomia di Marca, ma

soprattutto un segnale che il Consorzio

idealmente dà ai suoi appassionati e asso-

ciati: “ci state a cuore”. La rinnovata graca

prelude quindi ad una serie di nuovi conte-

nuti, creati proprio per essere più vicini a

tutti coloro che apprezzano i ori d’inverno

e vorrebbero conoscerli più da vicino.

 Alcuni esempi sono lo spazio “Vivi il ter-

ritorio”, che conterrà tutta una serie di

informazioni, dagli itinerari della Strada

del Radicchio, alla scoperta della storia

e della cultura del territorio, agli eventi

principali, mostre e ere dedicati al nostro

ortaggio prelibato, sino agli indirizzi del-

le aziende dove sarà possibile acquistarlo

direttamente. Ma ci sarà spazio anche per

il mondo della ristorazione, con le schede

dei migliori ristoranti del Radicchio e tante

ricette per tutti i gusti, dagli antipasti, ai

piatti unici, sino ai dessert, segno della

grande versatilità in cucina del Radicchio.

Un’area dell’homepage sarà riservata alle

ultime notizie provenienti dal Consorzio,

convegni, eventi e curiosità praticamente

in tempo reale. Un calendario degli eventi,

E’ ONLINE IL NuOvO sITO DEL CONsORZIO DI TuTELA DEL RADICCHIO ROssO DI TREvIsO E vARIEGATODI CAsTELfRANCO IGP, RINNOvATO NELLA GRAfICA E NEI CONTENuTI

G

completo di tutti i numeri de “La Gazzetta

del Radicchio”, scaricabili e consultabili

direttamente da pc, e molto altro ancora.

Insomma uno strumento di informazione edi promozione a 360°, tutto da scoprire. Vi

invitiamo, pertanto, a consultarlo subito,

per scoprire un po’ alla volta tutte le novità

che vi offriremo.

Radicchio Web

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LA GAZZETTA DEL RADICCHIO 3| 201120

 vist agli altri

isto dagli altri? Questa nuova rubrica de

La Gazzetta del Radicchio vuole indagare

la percezione dei nostri radicchi Igp fuori

dal nostro territorio. In particolare è de-

dicata a quei giornalisti che scrivono di

enogastronomia o in quei media specializzati di set-

tore che affrontano ogni giorno tematiche riguardan-ti i gusti dei consumatori e gli andamenti dei mercati.

E’ il caso del chief editor/manager FreshPlaza Italia

(www.freshplaza.it) e corrispondente di FreshPlaza

International (www.freshplaza.com), l’amica Rossella

Gigli, che non poteva non inaugurare questa rubrica.

 Amica sincera dei prodotti che tratta con grande pro-

fessionalità, disponibilità e, cosa ormai rara, cordiali-

tà. Eccoci così a farle alcune domande relativamente

ai radicchi tutelati dal Consorzio del Radicchio rosso

di Treviso e Variegato di Castelfranco Igp.

CHE RAPPORTO ALIMENTARE HA ROSSELLA GIGLI CON I RADICCHI?“Nel Lazio, mia regione di residenza, il Radicchio è

andato conquistando spazio negli scaffali dei super-

mercati in tempi relativamente recenti. La tipologia

che si trova più facilmente è quella del Radicchio

di Chioggia, molto apprezzato per la preparazione

di risotti, oltre che di insalate. Io personalmente lo

acquisto prevalentemente per il risotto, mentre per

quanto riguarda le insalate, di solito mi rivolgo ai

prodotti di IV gamma”.

E CON IL RADICCHIO ROSSODI TREVISO IGP?Ho potuto apprezzare questa tipologia di Radicchio, de-

clinata in sorprendenti ricette gastronomiche – dall’an-

tipasto alla crostata! – presso l’attività di ristorazione di

un produttore storico del radicchio in Veneto: il signor

Rodolfo Furiani dell’azienda Geofur. Mi sembra invece

che sia meno facile trovare questo radicchio presso i

supermercati del Lazio. Lo vedrei molto bene proposto

insieme a qualche consiglio culinario.

SELEZIONE DEL SEME, PREPARAZIONE DEITERRENI, SEMINA, RACCOLTA E TOELETTA-TURA E IL RADICCHIO ROSSO TARDIVO DITREVISO NON è ANCORA COMMESTIBILE,

 ANZI DEVE ANCORA DIVENTARE TALE? ILRADICCHIO VIENE MESSO IN ACQUA PER 

LA FASE DI IMBIANCHIMENTO CHE Dà VITA  AD UNA SECONDA CRESCITA DELLA PIANTA CHE FINALMENTE DIVENTA CIò CHE CON-SUMIAMO. UN MIRACOLO DEL RAPPORTOUOMO NATURA... COSA NE PENSA?In occasione della era ortofrutticola Macfrut ho avuto

il piacere e l’onore di organizzare e promuovere un

convegno dal titolo “Seminiamo le Idee... per il futuro

dell’ortofrutta”. Una delle idee in campo – per la quale,

tra l’altro, ho invitato come “speaker” la glia di Rodol-

fo Furiani, Cristiana – era proprio quella di sottolineare

il contenuto di passione, impegno e duro lavoro che si

cela dietro ogni prodotto ortofrutticolo, nella fattispecie

il radicchio. Troppo spesso frutta e verdura vengono

percepite in modo impersonale, “banale”, o sono date

per scontate, come se si trovassero in natura così come

le vediamo al supermercato.

Se riuscissimo a portare al

consumatore nale anche solo

un barlume di consapevolezza

circa l’enorme dispendio di

tempo e professionalità che

si cela dietro ogni singola

produzione, si creerebbe una

nuova empatia, in grado di

trasformare la valutazione di

un semplice ortaggio o di un

frutto in qualcosa di magico,

affascinante e ricco di valore.

LEI GIRA MOLTO TRA  APPUNTAMENTI FIE-

RISTICI E HA IL POLSO

Radicchio “gourmet”

INTERvIsTA A ROssELLA GIGLI, CHIEf EDITOR DI fREsHPLAZA ITALIA, CHE CON COmPETENZA Dà sTImOLIE vALuTAZIONI AL PERCORsO DEI NOsTRI PRODOTTI

V

DEI MERCATI. COME PERCEPISCE QUESTOPRODOTTO?Ritengo che il radicchio abbia grandi potenzialità

tanto sul mercato domestico, quanto all’estero, dovetra l’altro esistono svariati tentativi di “imitazione”.

 AVREBBE QUALCHE CONSIGLIO PER LO SVILUPPO DI QUESTA PRODUZIONECHE NON HA EGUALI NEL MONDO?A mio avviso è molto importante che il radicchio

 venga sempre più collegato ad una concezione

“gourmet”, trattandosi di un ortaggio a foglia con

caratteristiche uniche tanto esteticamente quanto

sotto il prolo gustativo. Il Consorzio di tutela si è

mosso bene anche in questa direzione in passato epuò mietere ulteriori successi puntando al connubio

“Radicchio-gastronomia”.

COME DESCRIVEREBBE FRESHPLAZA IN ALCUNE RIGHE?FreshPlaza è un prodotto editoriale online nato nei

Paesi Bassi, dove il commercio di frutta e verdura

costituisce un pilastro dell’economia nazionale.

L’edizione italiana del quotidiano (www.freshpla-

za.it) ha rivoluzionato il modo di fare informazione

nel settore professionale ortofrutticolo del nostro

Paese. Del resto, siamo stati i primi a proporre

in Italia un’informazione specica, con cadenza

giornaliera, per questo comparto. E non a caso

anche noi, come il Radicchio, vantiamo già diversi

tentativi d’imitazione!

i Luca Pini

foto i gruppo presso lo stan Geour, specialista in raicchio, all’interno el paiglioneella Regione veneto. da sinistra: Micaela bernarinello (ex-ipenente Geour), RossellaGigli (irettrice i freshPlaza Italia), Cristiana furiani (Geour) e suo marito dario Azzolini

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LA GAZZETTA DEL RADICCHIO 3| 2011 21

cef in re

n posto dove rilassarsi dopo una giornata di

lavoro, bere e mangiare bene e, soprattutto,

andarsene con la voglia di tornare. E’ questo

il Perbacco, ristorante “a misura d’uomo” di

proprietà di Stefano e Monica Tosato, situato

a Scorzè (Ve) nel cuore della zona di produzione del Ra-

dicchio Rosso di Treviso, lungo le sponde del Dese, ume

che scorre oltre le nestre e l’incantevole terrazza ed è

parte integrante della storia del Perbacco. L’antico mulino

Bonotto, dove un tempo si macinavano le farine per tutta

l’area, rivive infatti grazie all’Hotel Antico Mulino ed al

ristorante Perbacco, il cui chef Riccardo Pistolato propone

piatti sia di carne che di pesce, anche d’acqua dolce, utiliz-

zando prevalentemente i prodotti locali.

IL RADICCHIO, UN PRODOTTO CHE FA PARTE

DELLA STORIA DEL PERBACCO?Sicuramente! Noi ci troviamo in una zona privilegiata,

nel cuore dell’area di produzione del Radicchio Rosso

di Treviso. Un territorio a cui mi sento particolarmente

legato, che offre molto in termini di qualità della vita e

in cui la campagna ripaga ogni sforzo. Basta pensare che

oltre al Radicchio in quest’area si producono numerosi

 vegetali di prima qualità, dagli ortaggi alla frutta. Ed è

proprio pensando al territorio come protagonista che,

n dall’inizio dell’attività, abbiamo voluto che nel nostro

menu il radicchio, nella giusta stagione, fosse il protago-nista assoluto, sia nei primi piatti, come il risotto, la pasta

fresca fatta in casa o l’orzotto, sia

nei secondi, abbinato alla carne o

al pesce.

IL RADICCHIO COME IN-

GREDIENTE DI PREPARA-ZIONI CLASSICHE O COMEPRODOTTO DA INTERPRE-TARE CON FANTASIA?Il radicchio è un ortaggio versatile,

che si presta a numerose inter-

pretazioni, alcune anche molto particolari. Personalmente io

trovo che siano le ricette tradizionali ad esaltare al meglio le

qualità di questo prodotto, e anche i gusti della clientela sem-

 brano andare in questa direzione. Ovviamente il menu del

Perbacco propone rivisitazioni di ricette classiche, com’è nella

tradizione del locale. Utilizziamo ingredienti che provengano

preferibilmente dal nostro territorio, anche se nei piatti del

Perbacco si trovano anche alcune “incursioni” di prodotti

tipici di altre zone d’Italia, sempre nel rispetto della qualità.

 Variamo spesso il menu in base a quello che ci offre il merca-

to ma alcune tra le proposte a base di radicchio che riscuoto-

no maggiore successo, e che perciò riproponiamo volentieri,

sono la quaglietta croccante con radicchio rosso di Treviso e il

letto di sgombro in olio cottura con battuta di radicchio.

PUò IL SUCCESSO DI UN PRODOTTO COINVOL-GERE L’INTERO TERRITORIO DI PRODUZIONE?Certamente avere un prodotto simbolo, conosciuto anche

all’estero, è molto importante per tutti gli operatori del

settore ubicati nella zona di produzione. Identicare un pro-

dotto con un territorio signica infatti animare e rafforzare

lo spirito interno alla comunità locale. Indubbiamente la

strada da fare è ancora molta, specialmente all’estero, ma

trovo che il Consorzio del Radicchio di Treviso in questi ulti-

mi anni si sia impegnato molto per valorizzare il ruolo degli

operatori del comparto e per promuovere in modo integrato

questo prodotto. E su questo aspetto anche noi del Perbacco

cerchiamo di fare la nostra parte.

PROTAGONIsTA DEL NOsTRO CONsuETO APPuNTAmENTO è IL TITOLARE DEL RIsTORANTE DI sCORZè, NEL CuOREdELL’AREA dI PRoduZIoNE dEL “FIoRE ChE SI MANGIA”

UL r

SGOMbRI CON bATTUTA

GOLOSA dI RAdICChIO,

fRUTTA SECCA E KETChUPdI PEPERONE ROSSOIngredienti (per 2 persone):

• per gli sgombri: 2 sgmbri, il cre di n radicchi,

50 gr. di frtta secca tritata (nci, mandrle, pistacchi

e pinli), ½ ccchiai di Acet Balsamic di Mdena,

sale e pepe q.b. e oli extra Vergine di oliva

• per il Ketchup: 1 peperne rss, 50 gr. di zccher,

1 dl. di acqa, Tabasc e Wrcestershire Sace

Preparazione

• Slettare gli sgmbri e cn l’ait di na pinzetta tglie-

re eventali spine. Tagliare gni lett in 2 parti, cndi-

re cn sale, pepe e n l d’li extra vergine. Amalga-

mare il battt di frtta secca cn il radicchi tritat e

cndire il ttt cn sale, pepe, li e acet balsamic.

Mesclare bene cn l’ait di na frchetta e stendere

spra gli sgmbri premend n p’ cn le dita.

• Nel frattemp ccere il peperne in frn a 180° per

circa 15 minti. Privarl della bccia e scaldare slla

amma l zccher cn l’acqa n a prtarl a 120°.

Mettere il peperne, il Tabasc e il Ketchp e lasciar

bllire il ttt per 1 mint e pi frllare.

• Pnete in frn gli sgmbri, adagiati s na placca

rivestita di carta da frn per evitare che si attacchin,

a 180° per 7 minti.

• Cmprre il piatt sprcandl del nstr Ketchp

e prvi gli sgmbri. Garnire cn della maggirana

fresca, qalche fglilina di menta, pepare e liare.

Perbacco,che radicchio!

Steano e Monica Tosato

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gricoltore per necessità, ma poi è

arrivata anche la passione. E, grazie

anche alla voglia di innovare, qualche

soddisfazione. Paolo Dotto, socio del

Consorzio dal 2010, ha 50 anni, ma

solo da dieci ha deciso di dedicarsi al settore agri-colo. Prima si occupava di meccanica, lavorando

alla Volvo e quindi allo sviluppo motori dell’A-

prilia. Dal primo gennaio 2000 ha mollato la sua

 vecchia attività per dedicarsi alle coltivazioni di

frutta e verdura a titolo personale, in un’azienda

di circa 3 ettari di cui uno a radicchio certicato,

alle porte di Treviso, vicino all’aeroporto di San

Giuseppe. Inizialmente con pochissimo terreno,

ma con la voglia di portare comunque avanti un

lavoro serio e remunerativo.

COM’è INIZIATA LA SUA ATTIVITà  AGRICOLA?Ho iniziato a 39 anni praticamente da zero, un

po’ per passione un po’ per necessità familiari.

Ho fatto il corso di primo insediamento e quello

per imprenditore agricolo, ma gli inizi non sono

stati incoraggianti. Il primo anno di raccolto una

grandinata mi ha distrutto tutto e non ero neppu-

re assicurato. E la sfortuna non mi ha abbando-

nato nemmeno

in seguito: in

4 annate su 8

la grandine ha

fatto disastri.

POI LECOSE SONOCAMBIATE…Diciamo che la

fortuna è arri-

 vata invece col

sistema della

 vendita diretta. Mi sono accorto, infatti,

di avere dei prodotti brutti ma buoni. Mi

sono inventato questa possibilità quando

è nata l’idea del chilometro zero. Così ho

fatto prima richiesta di una concessione

provvisoria di vendita diretta nel 2005,da effettuare nel mercato rionale del mio

quartiere. Tre anni dopo è diventata denitiva, ed

oggi, ogni sabato mattina dalle 7 alle 15, porto i miei

prodotti a vendere in piazza. Lo posso fare perché la

mia è una piccola azienda e questo è l’unico sistema

che rende davvero.

COM’è INIZIATA LA STORIA COL RADICCHIO?Col radicchio ho cominciato nel 2001, come inte-

grazione alle mie altre colture, perlopiù verdure

e frutta, come pesche e mele. Ho sfruttato le mie

conoscenze tecniche per creare un impianto mecca-

nizzato che funzionasse bene, con vasche separate.

Ho capito che l’unico sistema giusto per far rende-

re davvero remunerativo il radicchio era quello di

seguire il disciplinare. Cosa che ho sempre fatto. Per

anni ho eseguite prove su prove, cosa non facile vi-

sto che in agricoltura le variabili sono molte. Poi nel

2010 mi sono iscritto al Consorzio, perché credo sia

LA sTORIA DI PAOLO DOTTO, AGRICOLTORE quAsI PER NECEssITà, mA CHE HA sAPuTO RITAGLIARsIuN suO sPAZIO sOPRATTuTTO GRAZIE ALL’IDEA DELLA vENDITA DIRETTA

A

n i ni

un valido strumento per la promozione del radic-

chio, soprattutto se si vuole ampliare il mercato.

PENSA A QUALCHE SVILUPPO FUTURO?Da novembre a marzo mi occupo del radicchio,

cosa non facile certo, ma è un prodotto molto

interessante e su cui mi sto orientando. Il lavo-

ro è duro. Ma pur essendo una piccola azienda

ho sempre voluto operare diciamo così con un

sistema più industriale e avanzato. Anche perché

oggi l’unico modo per guadagnare, visto che il

prezzo lo fa solo il mercato, è quello di abbattere

i costi. Inoltre io mi considero più un tecnico che

un commerciale. Allargarmi? Ci sto pensando ma

è ancora presto.

Dotto Paolo Azienda AgricolaVerdure di stagione, pesche, noci pesche, mele, kiwi 

Via Aeroporto 7 - 31100 Treviso - Tel. 0422 435177  

LA GAZZETTA DEL RADICCHIO 3| 201122

Dal coltivatoreal consumatore

Page 23: La Gazzetta del Radicchio n. 3 - 2011

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 Variet disponibili di Radicchio

 variegato di Castelfranco

I RIsuLTATI DELLE PROvE vARIETALI DI mIGLIORAmENTO GENETICO TENuTE NEL 2010 NEL CENTROSPERIMETALE “Po dI TRAMoNTANA” dI VENETo AGRICoLTuRA

i franco Tosini - veneto Agricoltura, Centro Sperimentale “Po i Tramontana”i Paolo Samo, Carlo Nicoletto, Greta Peretto - Uniersit i Paoa, dipartimento i Agronomia Amientale e Prouioni vegetali (dAAPv)

mentre dal rosso tardivo sembra derivare la colorazione

intensa e brillante delle variegature e la naturale predi-

sposizione alla forzatura-imbianchimento. Il prodotto che

ne deriva, oltre che delizioso al palato, è esteticamente

interessante così da aver suggerito il nome di “Rosa diCastelfranco” o “Fiore che si mangia”. Il cespo si presenta

con le caratteristiche foglie di colore bianco-crema ricche

l radicchio, in tutte le sue diverse tipologie cono-

sciute e più o meno intensamente coltivate, ha

assunto negli ultimi anni una notevole importanza

nel panorama orticolo del Veneto. A livello nazio-

nale, la supercie interessata dalla coltivazione delcomplesso delle tipologie di radicchio supera i 15.000

ettari, mentre la regione Veneto, che detiene il primato,

in termini di supercie investita, supera gli 8000 ettari

(Istat, 2010). Il radicchio “Variegato di Castelfranco”

nonostante risulti, in termini di supercie investita,

meno diffuso del “Rosso di Chioggia”, è molto apprezza-

to per la particolarità estetica che lo contraddistingue e

che lo rende un prodotto unico nel suo genere. Proprio

per questo, assieme al “Rosso di Treviso”, è stato il

primo prodotto orticolo a livello nazionale ad ottenere,

nel 1996, il riconoscimento dell’Indicazione GeogracaProtetta, da parte della Comunità Europea.

La sua storia e la sua tradizione sono strettamente lega-

te a quella del radicchio rosso di Treviso tardivo. Deriva

infatti quasi certamente da un incrocio di quest’ultimo

con la scarola. Dalla scarola deriva sicuramente la ca-

ratteristica foglia larga, spessa e di colore bianco-crema,

Idi variegature di tinte diverse, dal viola chiaro al rosso

 violaceo al rosso vivo. Il sapore varia dal dolce all’amaro

molto delicato.

 Vista l’importanza che il radicchio riveste soprattutto

in Veneto, il Centro Sperimentale Ortooricolo “Po diTramontana” di Veneto Agricoltura, da anni è impe-

gnato in un’intensa attività di miglioramento genetico

e sperimentazioni mirate a fornire un sostegno alle

azioni di salvaguardia, promozione e valorizzazione

attuate dal mondo produttivo. Fra le diverse ricerche

che hanno interessato il radicchio un settore molto

importante è rappresentato dall’attività relativa alle

prove varietali, che si pongono l’obbiettivo di fornire

ai diversi operatori della liera un quadro aggiornato

dell’offerta sementiera comparando materiali prove-

nienti dalla ricerca internazionale e nazionale con se-lezioni locali. Di seguito si farà riferimento ai risultati

conseguiti per la tipologia “Variegato di Castelfranco”

ottenuti nel corso del 2010.

MATERIALIE METODILa prova è stata

condotta nei campi

sperimentali del

Centro Ortoorico-

lo “Po di Tramonta-

na”, ubicato a Roso-

lina in provincia di

Rovigo e le 19 cul-

tivar appartenenti

a diverse classi di

maturazione, sono

state distribuite

in blocchi rando-

mizzati con 3 ripetizioni. La semina è stata effettuata in

 vivaio in contenitori alveolati da 160 fori. Gli interventi

al camp

LA GAZZETTA DEL RADICCHIO 3| 2011 23

       «Panoramica el conronto arietale

Panoramica el conronto arietale nei primi stai i siluppo

Saturno (quarioglio): piante incoltiazione allo staio commerciaile

Panoramica el conronto arietale

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5/11/2018 La Gazzetta del Radicchio n. 3 - 2011 - slidepdf.com

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preorite. Si è poi proceduto alla raccolta delle piante per

singola parcella, che sono state toilettate eliminando tutte

le foglie più esterne non edibili e, successivamente, contati

i grumoli di scarto e commerciabili. Per questi ultimi si è

provveduto alla loro pesatura, alla rilevazione dei diametri

equatoriale e polare e apertura/sfogliatura simulando il

confezionamento e quindi la preparazione del prodotto

per la commercializzazione e, successivamente, si è proce-

duto alla valutazione dell’uniformità, colore, variegatura,

margine fogliare. Ciò ha consentito di calcolare il pesounitario dei grumoli commerciabili oltre alla percentuale

di scarto, rappresentata da quelli troppo piccoli o con

dimensioni eccessive per la tipologia, espressa sul nume-

ro totale delle piante raccolte. I dati ricavati sono stati

elaborati utilizzando il test ANOVA e le medie sono state

separate mediante il test HSD di Tukey.

RISULTATI RADICCHIO“VARIEGATO DI CASTELFRANCO”

Relativamente agli aspetti produttivi le cultivar in provahanno registrato produzioni commerciabili da 1,31 kg/

m2, per la cv CASTELFRANCO 2 PRECOCE, a 3,05

kg/m2 per PLUTONE. Quest’ultima cultivar assieme a

SATURNO, T&T CASTELLANO PRECOCE e NEBULOS,

hanno prodotto anche i migliori pesi unitari dei grumoli

superiori a 480 g.

Il numero di grumoli di scarto è stato valutato sul

totale delle piante raccolte, e, ad esclusione di CA-

STELFRANCO 2 PRECOCE, FABIO e VARIEGATO N°

2 che hanno fornito una quota superiore al 20%, tutte

le altre hanno registrato valori uguali o inferiori al 12%,mentre la cv CRISTAL non ha fatto registrare nessun

grumolo di scarto.

Prendendo in esame alcune caratteristiche qualitative del

prodotto commerciabile si osserva che PLUTONE seguita

da VENUS, SATURNO, T&T CASTELLANO PRECO-

CE, T&T CASTELLANO MEDIO, NEBULOS, CRISTAL,

MERCURIO, e NETTUNO, ha manifestato la maggiore

uniformità dei grumoli, mentre

colturali hanno visto nell’ordine: ripuntatura a 0.50 m

di profondità, aratura a 0.40 m, fresatura a circa 0.25 m

e inne, con apposita baulatrice, si sono formate prose

larghe 1.40 m e alte 0.10 m, idonee ad ospitare 3 le di

piante. Il sesto d’impianto ha previsto distanza tra le le

di 0.42 m e sulla la di 0.40 m, per una densità di 5.9

piante/m2. La concimazione, effettuata dopo aver consi-

derato la dotazione di nutrienti del suolo, ha previsto la

distribuzione di 2 t ha-1 di letame pellettato, prima della

lavorazione principale, mentre con i concimi chimici,interrati con la fresatura al momento della preparazione

del terreno per il trapianto, si sono apportati 20 kg ha-1

di N, 40 kg ha-1 di P2O5 e 50 di K2O. In copertura si

sono poi applicati ulteriori 30 kg ha-1 di N sotto forma

di azoto nitrico con nitrato di calcio (15.5%). Per il con-

trollo delle infestanti è stato eseguito un solo intervento

in pre-trapianto con propizamide (kerb o 4 L ha-1). La

difesa tosanitaria è stata eseguita, secondo normative

di tipo integrato.

Quando, per le diverse cultivar, nell’ambito delle treparcelle che rappresentavano le ripetizioni, si poteva

individuare circa il 70-80% di piante commerciabili,

identicate da grumolo molto evidente e mediamente

compatto, è stato effettuato il rilievo mirato alla va-

lutazione dello stato sanitario e delle eventuali piante

al camp

LA GAZZETTA DEL RADICCHIO 3| 201124

Plutone (quarioglio): pianta in coltiazione allo staiocommerciaile

T&T Castellano precoce: piante in coltiazione prontea essere raccolte

Lucrezia (T&T): grumolo aperto prontoper il conezionamento

Plutone (quarioglio): grumoloaperto pronto per il conezionamento

Saturno (quarioglio): grumoli aperti prontiper il conezionamento

Neulos (quarioglio): grumolo apertopronto per il conezionamento

tutte le altre cultivar hanno dimostrato valori modesti.

Per quanto riguarda gli aspetti dimensionali del grumo-

lo, risultati statisticamente signicativi, T&T CASTEL-

LANO MEDIO si è dimostrata la cultivar con la maggior

pezzatura, mentre CRISTAL ha fatto registrare grumoli

più piccoli (compatti), ma sempre commerciabili, per il

minor diametro polare e uno dei minori in relazione a

quello equatoriale. Relativamente al colore delle foglie

del grumolo ad esclusione di CASTELFRANCO 5 TAR-

DIVA, MASERA’ e VARIEGATO N°2 che hanno eviden-

ziato un valore insufciente, tutte le altre cultivar hanno

mostrato caratteristiche cromatiche soddisfacenti e

tipiche della coltura stessa. Nei confronti della variega-

tura delle foglie, ad esclusione di CASTELFRANCO 2

PRECOCE che ha mostrato delle foglie appena screziate

e di FABIO, CASTELFRANCO 5 TARDIVA e VARIEGA-

TO N° 2 le cui foglie sono apparse con una screziatura

troppo marcata, tutte le altre cultivar hanno fornito

punteggi più che soddisfacenti. Concludendo con l’ul-

tima caratteristica qualitativa valutata, tutte le cultivarhanno mostrato un margine delle foglie dei grumoli da

leggermente ondulato a dentato e frastagliato e nessuna

ha presentato margine liscio.

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raccogliere l’eredità e le sorti

dell’Associazione e a farle ri-

prendere il faticoso cammino

così bruscamente interrotto dalla

scomparsa di Iginio Zugno, è Na-

talino Salvati, nuovo presidente nominato

dal Consiglio di amministrazione lo scorso

luglio, il quale è sempre stato presente e

attivo per la promozione del territorio. Ma

per conoscere meglio la

sua personalità e il suo

impegno dobbiamo fare

qualche passo indietro,

agli inizi degli anni ‘90,

quando per la prima volta

si avvicinò al volontariato

e all’organizzazione delle

mostre dell’artigianato

sparse nel territorio del Comune di Scorzè,

prendendone parte sempre più spesso,

dimostrando entusiasmo e disponibilità,

tanto da essere quindi eletto dopo dieci

anni presidente della Pro Loco di Scorzè. Fu

proprio questa responsabilità che lo por-

tò a pensare alla valorizzazione di uno dei

prodotti maggiormente presenti nell’ambitocomunale, il radicchio. Trovando nuove

idee e confrontandosi con le Pro Loco del

miranese, Salvati iniziò il cammino che por-

tò a nuove importanti iniziative, coadiuvate

dall’Unpli provinciale e dal Consorzio del

Decumano, del quale ne fu anche compo-

nente. Tutto ciò portò a molteplici idee, vol-

te ad un unico interesse, quale la creazione

di un vero e proprio punto di riferimento

per l’incontro tra i produttori, le associazio-

Natalino Salvati

nuovo presidentedell’Associazione

SuCCEdE A IGINIo ZuGNo - PREMATuRAMENTE SCoMPARSo NEL GIuGNo SCoRSo - A CAPoDELL’AssOCIAZIONE sTRADA DEL RADICCHIO ROssO DI TREvIsO E vARIEGATO DI CAsTELfRANCO

A

straa facen

ni locali e i cit-

tadini; un’asso-

ciazione che dia

 valore al lavoro

e all’impegno,

nonché stabilità alla direzione adottata. Ini-

ziando a fondare le basi con i consigli d’am-

ministrazione delle realtà limitrofe a Scorzè,

Natalino s’impegnò partecipando a svariati

eventi di natura provinciale ed europea per

far conoscere il radicchio, tramite mol-

teplici manifestazioni e sempre coadiu-

 vato dai suoi volontari. Questi eventi lomotivarono ancor di più quando iniziò

a prendere forma l’Associazione del-

la Strada del Radicchio. Il suo ampio

interesse dimostrato anche dal punto

di vista politico come assessore al Turi-

smo ed attività istituzionali e pubbli-

che relazioni, nel comune di Scorzè, gli

permise di favorire la nascita e il pro-

gredire di questa associazione colma di

positività e soddisfazioni.

LA GAZZETTA DEL RADICCHIO 3| 2011 25

UN RICORdO dI IGINIO Infaticabile, pers, sempre attiv, Igini Zgnha lasciat n segn imprtante nell’Assciazineche in maniera eterminante ha cntribit a farnascere e crescere. La sa manit e etermina-zine hann garantit il cinvlgiment sempremaggire i Istitzini, agricltri e cmmercianti,attrn alla sa iea i n territri nit, spi-tale, gistamente valrizzat e apprezzat perle se ricchezze. Le prfne raici nella terrain ci ha visst e il r lavr ei campi gli

hann cnsentit i capire prima i altri le graniptenzialit i na cmnit ricca i stria e i valri. Testar nel raggingere gli biettivi ssati,era sempre prnt a cniviere e cnfrntarele prprie iee. Cn la sa scmparsa viene amancare n imprtante pnt i riferiment ellanstra Assciazine. Grazie, Igini, per qell checi hai at.Un malore improvviso, avvenuto nella sua casa

di Rio San Martino. Così lo scorso 7 giugno, a soli 

59 anni, è morto Iginio Zugno, presidente dellaStrada del radicchio rosso di Treviso e variegato

di Castelfranco ed ex assessore a Scorzè nella

 prima metà degli anni Novanta. Zugno era in

 pensione dopo aver lavorato come chimico alla

 Montedison di Marghera. Tra il 1990 e il 1995

era stato assessore alla Casa, ai Trasporti e

all’Agricoltura con Igino Michieletto sindaco. La

 sua grande passione era la terra,

tanto da avere un appezzamento

che curava. Questo gli ha permes- so di diventare presidente dell’as-

 sociazione Strada del radicchio

 rosso di Treviso e variegato di 

Castelfranco, che ha sede a Zero

Branco, e portava avanti la mostra

 sull’agricoltura che si svolge ogni 

anno a novembre durante la Festa

del radicchio di Rio San Martino.

e ui ciuo

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LA GAZZETTA DEL RADICCHIO 3| 201126

e ui ciuo

Igp signica, come spero ormai tutti sappiano,

Indicazione Geograca Protetta. E’ un marchio

europeo che stabilisce e certica delle precise

regole di produzione, sancendo un vero patto con

il consumatore. Per questo Igp non è un capriccioo un vezzo da fregiarsi per ragioni di immagine.

L’unico e vero Radicchio Rosso di Treviso è solo ed

esclusivamente quello che ha con sé il marchio Igp.

Lo stesso vale per il radicchio Variegato di Castel-

franco Veneto Igp. Il consumatore deve pretendere

di trovare questo marchio di indicazione geograca

protetta accostato al prodotto in tutti i luoghi in cui

si vende o si fa degustare l’unico vero e originale

“ore che si mangia”.

Se questo simbolo manca o alla richiesta non viene

mostrato allora non si è di fronte al vero e originale

Radicchio Rosso di Treviso (precoce e tardivo) o al

 vero e originale Variegato di Castelfranco Veneto.

Questa è una regola di sostanza e non solo di forma

proprio perché l’Indicazione Geograca Protetta

 viene concessa per far rispettare un disciplinare di

produzione che garantisce il consumatore, il pro-

duttore certicato e soprattutto la qualità e l’origine

del prodotto. A tutti i produttori, i consumatori e

agli amici del Radicchio Rosso di Treviso ed a quelli

del Variegato di Castelfranco Veneto Igp auguro una

stagione esaltante nel nome di questo prodotto che

è uno dei simboli del made in Italy agroalimentare.

“IL VERO RADICCHIOROSSO DI TREVISO

è SOLO QUELLO IGP

di LUCA PINzIDirettore Responsabile

de La Gazzetta del Radicchio

IL mARCHIO DI INDICAZIONE GEOGRAfICA PROTETTA GARANTIsCECHE IL PRODOTTO sIA ORIGINALE E DI quALITà, A TuTTO vANTAGGIODEL CONsumATORE CHE LO DOvREBBE RICHIEDERE sEmPRE

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Innovazione Syngenta

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y gNuovi prodotti e strategie in campo per rutta,

vite e orticole

Insetticida per il controllo di lepidotterisulle orticole in pieno campo e della piralidedi mais e mais dolce

 AMPLIGO è un nuovo insetticida adatto ai programmi di diesa dai lepidotteri.

L’azione complementare delle due sostanze attive garantisce ad  AMPLIGO unrapido potere abbattente e lunga persistenza.

Composizione: Clorantraniliprolo 100 g/l - Lambda-cialotrina 50 g/l

Formulazione: miscela di sospensione di capsule e sospensione concentrata

Indicazioni di pericolo:  Xn - nocivo, N - pericoloso per l’ambiente

Numero di registrazione: 14936 del 27.6.11

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 AMPLIGO l’innovazione: efcacia e qualit

EFFICACIALe sue due sostanze attive agiscono contro il bersaglio in modo veloce ma allo

stesso tempo persistente. In questo modo si riducono i danni dovuti alle rosure

delle larve di lepidotteri e si blocca il ciclo riproduttivo e la diusione degli insetti.

QUALITà AMPLIGO è ormulato in microcapsule grazie alla Zeon® Technology.

 Afdarsi alla Zeon Technology, brevetto SYNGENTA, signifca avere una prote-

zione contro la otodegradazione ai raggi UV e un rilascio graduale ma costante

delle sostanze attive.

Colture Parassiti Dose(l/ha) Intervallo disicurezza

Pomodoro Lepidotteri

(Helicoverpa armigera,

Spodoptera spp.,

Tuta absoluta)

0,4 3 gg

Lattughe e altreinsalate compresele brassicacee, erberesche

Lepidotteri

(Helicoverpa armigera,

Spodoptera exigua,

Spodoptera spp.,

Ostrinia nubialis) 

0,4 14 gg

Cavoli a testa,cavolfore, cavolobroccolo

Lepidotteri

(Plutella brassicae,

Pieris brassicae,

Spodoptera spp.) 

0,4 3 gg cavolo

broccolo

7 gg cavoli

a testa

Mais e mais dolce Lepidotteri (Ostrinia nubilalis) 0,3 14 gg

Etichetta

Syngenta, societ interamente dedicata all’agribusiness, è vicina ai

produttori e alle fliere di rutta, vite e orticole con la sua ampia gamma di

agroarmaci, i servizi dedicati e la sua organizzazione tecnica e commerciale.

Grazie ai suoi rilevanti investimenti e ai 5.000 ricercatori presenti in tutto il

mondo, Syngenta è in grado di sviluppare localmente soluzioni innovative 

per il miglioramento della produttività e della qualità delle produzioni. Graziea questa intensa attività Syngenta sta lanciando sul mercato italiano nuovi

importanti agroarmaci, tra i quali AMPLIGO.

 AMPLIGO è incapsulato nelle microcapsule ZEON, con un diametro medio

10 volte inferiore rispetto alle capsule convenzionali

Micro-incapsulati tradizionali Microcapsule ZEON

20-50 microns

3-5 microns

 AMPLIGO su radicchio AMPLIGO è l’insetticida ideale per completare, con AFFIRM, la linea di diesa

SYNGENTA contro i lepidotteri.

Calendario di diesa, lepidotteri del radicchio

1a generazione 2a generazione 3a generazione

OvodeposizioneComparsa primelarve

0,4 l/ha

1-2 applicazioni

a 7-14 gg

1,5 kg/ha

2-3 applicazioni

a 7-14 gg

1 kg/ha