La Gazzetta del Mezzogiorno 9 Maggio - Premio Giorgio De Rienzo

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Giovedì 9 maggio 2013 38 LA NOSTRA STORIA, 50 ANNI FA IL VOTO DELLA PRIMAVERA 1963 PENALIZZÒ LA DC, TRANNE CHE NEL COLLEGIO BARI-FOGGIA Con i voti pugliesi Aldo Moro dette il via al centro-sinistra di GIACOMO ANNIBALDIS C i occhieggiano da ogni parte i blasoni nobilia- ri e gli stemmi civici. Raccontano una storia di clan famigliari e di signorie, di emblemi cittadini e provin- ciali, che spesso non siamo più in grado di decifrare. E invece, se compresi, sarebbero segni ca- paci ancora di svelare elementi interessanti del nostro passato. È ciò che ha intuito Giulia Perrino, iconografa pugliese, che ha inteso investigare le nu- merose emergenze araldiche nella chiesa di Santa Maria del Casale a Brindisi. Già con un saggio sulla «committenza ari- stocratica» del celebre tempio si era aggiudicata il primo premio del concorso «Puglia In/Difesa» nel 2010: quell’indagine è diven- tata ora un volumetto intitolato Affari pubblici e devozione pri- vata. Santa Maria del Casale a Brindisi (edito da CaratteriMo- bili, pp. 125, euro 20, con il- lustrazioni). S. Maria del Casale, grazie al suo notevo- le apparato pittorico, è tra le chiese più belle e più ric- che di Puglia; «che eccelle - sintetizza Ma- ria Stella Calò Mariani, che firma la prefa- zione al volu- me - per l’ar- monia delle li- nee architetto- niche, super- ba sintesi di un gotico mi- surato di se- gno angioino ed eleganze di estrazione islamica». Sul- la rotta delle vie dei pelle- grinaggi verso i luoghi santi, il tempio fu «subito annoverato fra i più ce- lebri santuari costieri». Per que- sto esso meritò di essere eletto quasi come una sainte chapelle per il principe angioino Filippo (1277-1331), figlio di Carlo II e principe di Taranto, proiettato con le sue mire di potere verso l’Oriente: in quest’ottica egli aveva sposato principesse orien- tali, dapprima Tamara d’Epiro e poi - ripudiatala - nel 1313 la gio- vanissima (lei appena dodicen- ne, lui trentaseienne) Caterina di Valois-Courtenay, erede nomi- nale dell’impero di Bisanzio, e perciò denominata nei docu- menti e nella corte napoletana come l’«imperatrice». Difatti, co- me «cappella imperiale» fu sem- pre indicato il transetto sinistro della chiesa di S. Maria del Ca- sale, fastosamente rivestito «di affreschi con insistita ostenta- zione tappezzata dalle insegne araldiche» della coppia princi- pesca: resti degli affreschi, infat- ti, restituiscono gigli angioini su campo azzurro, nonché fram- menti del blasone della sedicen- te principessa bizantina, con i bisanti. Ma le pareti dell’intera chiesa sono invase da santi e cavalieri; e questi ultimi quasi sempre ad- dobbati con le proprie insegne araldiche; quindi desiderosi di essere riconosciuti dai fedeli. Eppure finora ignorati. Ecco al- lora l’investigatrice Perrino ap- puntare la sua lente su scudi e su bandiere, gualdrappe ed elmi, riconoscendo - e in alcuni casi individuando «per la prima vol- ta» - gli stemmi delle casate dei Tocco delle Bande e dei Tocco delle Onde, dei Della Marra e dei Gattola, dei Del Balzo e dei San- severino. La ricercatrice si av- vale, per la complicata indagine di questi segni perduti, dell’ausilio del volume di Carlo Torelli, edito nel 1678, intitolato Lo splendore del- la nobiltà na- poletana ascritta ne’ cinque seggi. Giuoco d’ar- me. In quelle in- segne araldi- che si dispie- ga un proces- so di «nobili- tizzazione» da parte di fami- glie emergenti nel confuso panorama del regno angioi- no tra Roberto il Saggio e Giovanna (la quale sposerà anche Luigi, figlio di Filip- po e Caterina di Taranto). Ripetuti fino al parossismo i bla- soni «manifestano ulteriormen- te la funzione di legittimazione sociale e politica di interi clan familiari affidata a questa tipo- logia di immagini». Di certo, gli stemmi sono numerosi e di al- cuni di essi non si è ancora iden- tificata l’origine nobiliare (ripe- tutamente la ricercatrice sarà costretta ad ammetterlo): la in- teressante ricerca dovrà dunque proseguire. Come ci si auspica che l’autrice continui il suo stu- dio di interpretazione iconogra- fica di questo ricchissimo palin- sesto, per alcune parti ancora misterioso. l Nelle foto, un affresco e la facciata di Santa Maria del Ca- sale a Brindisi. LA RICERCA GIULIA PERRINO INDAGA SU SANTA MARIA DEL CASALE Quegli affreschi di Brindisi con il «blasone» UN CENTRO STUDI PER IL GRANDE POETA NASCE A LECCE PRESIEDUTO DALLA FIGLIA L’omaggio del Salento ai «suoi» Bodini e Verri E biografia di Astremo sull’autore anni ’70 È nato il Centro studi Vittorio Bodini, l’associazione che d’ora in poi gestirà in via esclusiva tutte le iniziative legate al nome dello straordinario poeta, traduttore e cantore del Sud e delle sue contraddizioni, di cui il pros- simo 6 gennaio 2014 ricorrerà il cen- tenario della nascita. Presieduto dalla figlia e unica erede, Valentina Bodini, il Centro studi si pone come obiettivo la realizzazione di manifestazioni cul- turali, iniziative editoriali, concorsi e, più in generale, eventi nel settore let- terario e dello spettacolo. Ne è esem- pio il premio letterario «La Luna dei Borboni», tenutosi a settembre 2012 a Cocumola, settima edizione, in col- laborazione con l’amministrazione co- munale di Minervino di Lecce. E a Cocumola c’è la sede del Centro studi (info: www.vittoriobodini.it, centrostu- [email protected], fax 0832.1831739,347.3361053). Del consiglio direttivo dell’associa- zione, presieduto da Valentina Bodini, fanno parte Antonio Lucio Giannone, Francesco Caroppo, Leda Cesari, Ste- fano Murciano, Antonio Leomanni e Renato Spedicato. Del comitato scien- tifico, designato dal consiglio e pre- sieduto dal professor Giannone, fanno invece parte Patrizia Guida, Carla Guido e Mariapia Autorino, Antonio Minelli, Fabio Lorenzi, Giuliano Ca- pani, Mario Matera e Aurelio Gatti. L’associazione si presenterà, a Lecce, sabato, alle 11.30 all’Open space di Palazzo Carafa (piazza Sant’Oronzo), dove . Sempre attenzione alla cultura sa- lentina: lo scrittore Rossano Astremo ha pubblicato Con gli occhi al cielo aspetto la neve. Antonio Verri. La vita e le opere (Manni, pagg. 112, euro 13). Vent’anni fa, il 9 maggio 1993, qua- rantaquattrenne, morì in un incidente stradale Antonio Verri, scrittore e animatore della scena letteraria sa- lentina dalla fine degli anni Settanta. In quel periodo, Verri si dedicò a innumerevoli progetti editoriali, da «Caffè Greco» al «Pensionante de’ sa- raceni», passando per il «Quotidiano dei poeti», giornale stampato a Maglie e diffuso, attraverso vari collabora- tori, nelle più importanti città ita- liane. In Con gli occhi al cielo aspetto la neve Rossano Astremo ricostruisce l’esistenza del poeta, dell’editore e dell’uomo Verri, attraverso un dialogo fitto con le figure che lo hanno ac- compagnato nel suo percorso creativo e di vita. E ancora, in questo viaggio, le collane, gli incontri e le polemiche, i libri di poesia (Il pane sotto la neve, La Betissa) e di narrativa (Il fabbri- cante di armonia: Antonio Galateo, I trofei della città di Guisnes, Il naviglio innocente, il postumo Bucherer l’oro- logiaio), in cui la scrittura lirica e barocca si fa canto trasognato di una terra amata, mai abbandonata, ma che lascia sulla pelle ferite profonde. [r. c.] Vetrina PER IL 350MO ANNIVERSARIO DELLA MORTE Domani ad Assisi le reliquie di San Giuseppe da Copertino n Assisi accoglieràdomani le sacre reliquie di San Giuseppe da Copertino. L’accoglienza dell’urna con le spoglie mortali del Santo è il momento cen- trale di una serie di funzioni religiose e iniziative organizzatedal Comune e dalla Diocesidi Assisi, e dalle famiglie francescane - da domani al 14 mag- gio - nel 350° anniversario della morte del santo, nato a Copertino (Lecce) nel 1603 e morto ad Osi- mo (Ancona) nel 1663.Protettore degli studenti, chiamato anchenelladevozione cattolica«Santo dei voli», San Giuseppe da Copertino passò 14 an- ni ad Assisi, segregato nel Sacroconvento. Della città di San Francesco venne nominato cittadino onorario nel 1644.L’urna verrà esposta nella Cat- tedrale di San Rufino, quindi nella Basilica in- feriore di San Francesco, nella Basilica di Santa Maria degli Angeli. LA BARESE ROSELLA SANTORO NELLA GIURIA Oggi a Torino cerimonia inaugurale del «Premio Giorgio De Rienzo» n A Torino oggi, alle 21, nella sala grande del Cir- colo dei lettori (via Bogino, 9) cerimonia inaugu- rale del premio «Giorgio De Rienzo fuori dal coro» (www.giorgioderienzo.it). Il Premio è stato istitui- to da Vittoria Haziel in memoria del marito, cri- tico e romanziere, scomparso nel 2011. Collabora il Circolo dei lettori. Presidente e sponsor Vittoria Haziel, scrittrice e giornalista. La giuria è com- posta da Maria Rosa Masoero e Alessandro Pe- rissinotto, docenti all’Università di Torino, e da Rosella Santoro e Silvia Spandre, docenti nei licei di Bari e di Torino. E amici e colleghi di De Rien- zo. Premi per l’alto valore di autori e opere a Mo- nica Longobardi e al suo saggio di ludolinguistica («Vanvere», Carocci 2011), a Roberto Innocenti e alle sue illustrazioni («Cappuccetto rosso», la Margherita 2012), a Daniele Bresciani e al suo ro- manzo d’esordio («Ti volevo dire», Rizzoli 2013). Contributo donato dal Premio per l’apertura del portale di Guido Gozzano nel Centro «Guido Goz- zano - Cesare Pavese», Università di Torino, dove sono digitalizzate le opere di Pavese. di VITO ANTONIO LEUZZI N ella storia dell’Italia repubblicana le ele- zioni alla Camera e al Senato della primave- ra del 1963 rappresentarono una svolta epocale ed aprirono la stra- da ad una definiva affermazione del centro-sinistra con a capo del governo un esponente politico pu- gliese, Aldo Moro, da alcuni anni alla guida della Democrazia Cri- stiana, il partito di maggioranza relativa. Docente di diritto nell’Ateneo barese, ma originario di Maglie, Moro ottenne, nelle elezioni per la quarta legislatura, una forte af- fermazione personale e fu il pri- mo eletto in Italia rispetto a tutti i partiti, con 227.570 voti di prefe- renza nel collegio Bari-Foggia. Il prestigio personale del professore pugliese coincideva anche con un forte balzo in avanti della società regionale, avviata sulla strada dell’industrializzazione, con i poli di sviluppo di Bari, Brindisi e Ta- ranto e con forti cambiamenti so- ciali e nei livelli di vita. I reportage degli inviati specia- li descrivevano il Sud con accenti diversi dal passato. Così si pro- nunciava Giorgio Bocca: «Il Sud non è più un mondo autonomo, fermo sot- to il sole. Il Sud, oggi, è l’altra parte, l’al- tra faccia di un pae- se moderno, europeo ed altamen- te industrializzato» (La scoperta dell’Italia, Laterza 1964). L’ondata di ottimismo nella vi- ta economica, che aveva caratte- rizzato il quinquennio preceden- te, spinse in avanti il sistema po- litico, in un quadro, però, di forti contraddizioni. La quarta legisla- tura, infatti, si caratterizzò per l’arretramento della Democrazia Cristiana, per il crollo dei monar- chici e per l’avanzamento dei co- munisti. Tra i partiti di governo solo i socialdemocratici di Sara- gat ebbero un incremento dei voti. Il calo dei consensi investì socia- listi e repubblicani, questi ultimi divisi tra La Malfa e Pacciardi; mentre nell’oppo- sizione di destra li- berali e missini as- sorbirono le perdite dei monarchici. Solo in Puglia, in controtenden- za rispetto al resto d’Italia, la Dc registrò in tutte le città capoluogo un lieve aumento dei voti che con- sentì a Moro di portare avanti la proposta di un governo organico di centro-sinistra, in un contesto nazionale, però, carico di turbo- lenze. Le oscillazioni della politica, aspetto distintivo della realtà ita- liana, si manifestarono a pieno. Infatti l’azione dello statista pu- gliese incontrò vari ostacoli, no- nostante l’abile mediazione inter- na al suo partito per vincere le forti resistenze all’apertura nei confronti del Psi. Dopo il risultato elettorale s’impiegarono alcuni mesi per la realizzazione del pri- mo governo organico di centro-si- nistra. Nella Democrazia cristia- na un solido fronte conservatore condizionava l’evoluzione del quadro politico in direzione dell’accordo con i socialisti. Solo un anno prima, nel maggio ‘62, con i voti dell’estrema destra mo- narchica e missina, fu eletto capo dello Stato, il democristiano An- tonio Segni. Altri e non secondarie difficol- tà scaturirono dal Psi per le di- vergenze tra Riccardo Lombardi e Pietro Nenni che militavano nella stessa corrente «autonomista», senza considerare l’opposizione, all’accordo con la DC, di Lelio Bas- Sabato a Bari Sabato 11 maggio a Bari alle 19, nella libreria Zaum/Interno4 (Via Car- dassi 85/87) si presente- rà il volume «Affari pub- blici e devozione priva- ta. Santa Maria del Ca- sale a Brindisi» di Giulia Perrino (Caratteri Mobili editore). Interviene Giu- seppe Ceddia. UNA SVOLTA EPOCALE La forte affermazione personale gli consentì di proporre e formare il governo di cambiamento col Psi RIq7zrPG5dcLXxXWz5KDB7Xs1/bswQeN/K4vYMAZplM=

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Giovedì 9 maggio 201338

LA NOSTRA STORIA, 50 ANNI FA IL VOTO DELLA PRIMAVERA 1963 PENALIZZÒ LA DC, TRANNE CHE NEL COLLEGIO BARI-FOGGIA

Con i voti pugliesiAldo Moro dette il viaal centro-sinistra

di GIACOMO ANNIBALDIS

Ci occhieggiano da ogniparte i blasoni nobilia-ri e gli stemmi civici.Raccontano una storia

di clan famigliari e di signorie,di emblemi cittadini e provin-ciali, che spesso non siamo piùin grado di decifrare. E invece,se compresi, sarebbero segni ca-paci ancora di svelare elementiinteressanti del nostro passato.

È ciò che ha intuito GiuliaPerrino, iconografa pugliese,che ha inteso investigare le nu-merose emergenze araldichenella chiesa di Santa Maria delCasale a Brindisi. Già con unsaggio sulla «committenza ari-stocratica» del celebre tempio siera aggiudicata il primo premiodel concorso «Puglia In/Difesa»nel 2010: quell’indagine è diven-tata ora un volumetto intitolatoAffari pubblici e devozione pri-vata. Santa Maria del Casale aBrindisi (edito da CaratteriMo-bili, pp. 125,euro 20, con il-lustrazioni).

S. Maria delCasale, grazieal suo notevo-le apparatopittorico, è trale chiese piùbelle e più ric-che di Puglia;«che eccelle -sintetizza Ma-ria Stella CalòMariani, chefirma la prefa-zione al volu-me - per l’ar -monia delle li-nee architetto-niche, super-ba sintesi diun gotico mi-surato di se-gno angioinoed eleganze diestrazioneislamica». Sul-la rotta dellevie dei pelle-grinaggi versoi luoghi santi,il tempio fu«subito annoverato fra i più ce-lebri santuari costieri». Per que-sto esso meritò di essere elettoquasi come una sainte chapelleper il principe angioino Filippo(1277-1331), figlio di Carlo II eprincipe di Taranto, proiettatocon le sue mire di potere versol’Oriente: in quest’ottica egliaveva sposato principesse orien-tali, dapprima Tamara d’Epiro epoi - ripudiatala - nel 1313 la gio-vanissima (lei appena dodicen-ne, lui trentaseienne) Caterinadi Valois-Courtenay, erede nomi-nale dell’impero di Bisanzio, eperciò denominata nei docu-menti e nella corte napoletanacome l’«imperatrice». Difatti, co-me «cappella imperiale» fu sem-pre indicato il transetto sinistrodella chiesa di S. Maria del Ca-

sale, fastosamente rivestito «diaffreschi con insistita ostenta-zione tappezzata dalle insegnearaldiche» della coppia princi-pesca: resti degli affreschi, infat-ti, restituiscono gigli angioinisu campo azzurro, nonché fram-menti del blasone della sedicen-te principessa bizantina, con ibisanti.

Ma le pareti dell’intera chiesasono invase da santi e cavalieri;e questi ultimi quasi sempre ad-dobbati con le proprie insegnearaldiche; quindi desiderosi diessere riconosciuti dai fedeli.Eppure finora ignorati. Ecco al-lora l’investigatrice Perrino ap-puntare la sua lente su scudi esu bandiere, gualdrappe ed elmi,riconoscendo - e in alcuni casiindividuando «per la prima vol-ta» - gli stemmi delle casate deiTocco delle Bande e dei Toccodelle Onde, dei Della Marra e deiGattola, dei Del Balzo e dei San-severino. La ricercatrice si av-vale, per la complicata indagine

di questi segnip e rd u t i ,dell’ausiliodel volume diCarlo Torelli,edito nel 1678,intitolato Losplendore del-la nobiltà na-poletanaascritta ne’cinque seggi.Giuoco d’ar -m e.

In quelle in-segne araldi-che si dispie-ga un proces-so di «nobili-tizzazione» daparte di fami-glie emergentinel confusopanorama delregno angioi-no tra Robertoil Saggio eGiovanna (laquale sposeràanche Luigi,figlio di Filip-po e Caterinadi Taranto).

Ripetuti fino al parossismo i bla-soni «manifestano ulteriormen-te la funzione di legittimazionesociale e politica di interi clanfamiliari affidata a questa tipo-logia di immagini». Di certo, glistemmi sono numerosi e di al-cuni di essi non si è ancora iden-tificata l’origine nobiliare (ripe-tutamente la ricercatrice saràcostretta ad ammetterlo): la in-teressante ricerca dovrà dunqueproseguire. Come ci si auspicache l’autrice continui il suo stu-dio di interpretazione iconogra-fica di questo ricchissimo palin-sesto, per alcune parti ancoram i s t e r i o s o.

l Nelle foto, un affresco e lafacciata di Santa Maria del Ca-sale a Brindisi.

LA RICERCA GIULIA PERRINO INDAGA SU SANTA MARIA DEL CASALE

Quegli affreschidi Brindisicon il «blasone»

UN CENTRO STUDI PER IL GRANDE POETA NASCE A LECCE PRESIEDUTO DALLA FIGLIA

L’omaggio del Salentoai «suoi» Bodini e VerriE biografia di Astremo sull’autore anni ’70

Ènato il Centro studi Vittorio

Bodini, l’associazione ched’ora in poi gestirà in viaesclusiva tutte le iniziative

legate al nome dello straordinariopoeta, traduttore e cantore del Sud edelle sue contraddizioni, di cui il pros-simo 6 gennaio 2014 ricorrerà il cen-tenario della nascita. Presieduto dallafiglia e unica erede, Valentina Bodini,il Centro studi si pone come obiettivola realizzazione di manifestazioni cul-turali, iniziative editoriali, concorsi e,più in generale, eventi nel settore let-terario e dello spettacolo. Ne è esem-pio il premio letterario «La Luna deiBorboni», tenutosi a settembre 2012 aCocumola, settima edizione, in col-laborazione con l’amministrazione co-munale di Minervino di Lecce. E aCocumola c’è la sede del Centro studi(info: www.vittoriobodini.it, [email protected], fax0832.1831739,347.3361053).

Del consiglio direttivo dell’associa -zione, presieduto da Valentina Bodini,fanno parte Antonio Lucio Giannone,Francesco Caroppo, Leda Cesari, Ste-fano Murciano, Antonio Leomanni eRenato Spedicato. Del comitato scien-tifico, designato dal consiglio e pre-sieduto dal professor Giannone, fannoinvece parte Patrizia Guida, CarlaGuido e Mariapia Autorino, AntonioMinelli, Fabio Lorenzi, Giuliano Ca-pani, Mario Matera e Aurelio Gatti.L’associazione si presenterà, a Lecce,sabato, alle 11.30 all’Open space di

Palazzo Carafa (piazza Sant’O ro n z o ) ,dove .

Sempre attenzione alla cultura sa-lentina: lo scrittore Rossano Astremoha pubblicato Con gli occhi al cieloaspetto la neve. Antonio Verri. La vitae le opere (Manni, pagg. 112, euro 13).

Ve n t ’anni fa, il 9 maggio 1993, qua-rantaquattrenne, morì in un incidentestradale Antonio Verri, scrittore eanimatore della scena letteraria sa-lentina dalla fine degli anni Settanta.In quel periodo, Verri si dedicò ainnumerevoli progetti editoriali, da«Caffè Greco» al «Pensionante de’ sa -raceni», passando per il «Quotidianodei poeti», giornale stampato a Magliee diffuso, attraverso vari collabora-tori, nelle più importanti città ita-l i a n e.

In Con gli occhi al cielo aspetto lane v e Rossano Astremo ricostruiscel’esistenza del poeta, dell’editore edell’uomo Verri, attraverso un dialogofitto con le figure che lo hanno ac-compagnato nel suo percorso creativoe di vita. E ancora, in questo viaggio,le collane, gli incontri e le polemiche,i libri di poesia (Il pane sotto la neve,La Betissa) e di narrativa (Il fabbri-cante di armonia: Antonio Galateo, Itrofei della città di Guisnes, Il naviglioinnocente, il postumo Bucherer l’oro -logiaio), in cui la scrittura lirica ebarocca si fa canto trasognato di unaterra amata, mai abbandonata, mache lascia sulla pelle ferite profonde.

[r. c.]

Ve t r i n aPER IL 350MO ANNIVERSARIO DELLA MORTE

Domani ad Assisi le reliquiedi San Giuseppe da Copertinon Assisi accoglieràdomani le sacre reliquie di San

Giuseppe da Copertino. L’accoglienza dell’ur nacon le spoglie mortali del Santo è il momento cen-trale di una serie di funzioni religiose e iniziativeorganizzatedal Comune e dalla Diocesidi Assisi, edalle famiglie francescane - da domani al 14 mag-gio - nel 350° anniversario della morte del santo,nato a Copertino (Lecce) nel 1603 e morto ad Osi-mo (Ancona) nel 1663.Protettore degli studenti,chiamato anchenelladevozione cattolica«Santodei voli», San Giuseppe da Copertino passò 14 an-ni ad Assisi, segregato nel Sacroconvento. Dellacittà di San Francesco venne nominato cittadinoonorario nel 1644.L’urna verrà esposta nella Cat-tedrale di San Rufino, quindi nella Basilica in-feriore di San Francesco, nella Basilica di SantaMaria degli Angeli.

LA BARESE ROSELLA SANTORO NELLA GIURIA

Oggi a Torino cerimonia inauguraledel «Premio Giorgio De Rienzo»n A Torino oggi, alle 21, nella sala grande del Cir-

colo dei lettori (via Bogino, 9) cerimonia inaugu-rale del premio «Giorgio De Rienzo fuori dal coro»(www.giorgioderienzo.it). Il Premio è stato istitui-to da Vittoria Haziel in memoria del marito, cri-tico e romanziere, scomparso nel 2011. Collaborail Circolo dei lettori. Presidente e sponsor VittoriaHaziel, scrittrice e giornalista. La giuria è com-posta da Maria Rosa Masoero e Alessandro Pe-rissinotto, docenti all’Università di Torino, e daRosella Santoro e Silvia Spandre, docenti nei liceidi Bari e di Torino. E amici e colleghi di De Rien-zo. Premi per l’alto valore di autori e opere a Mo-nica Longobardi e al suo saggio di ludolinguistica(«Vanvere», Carocci 2011), a Roberto Innocenti ealle sue illustrazioni («Cappuccetto rosso», laMargherita 2012), a Daniele Bresciani e al suo ro-manzo d’esordio («Ti volevo dire», Rizzoli 2013).Contributo donato dal Premio per l’apertura delportale di Guido Gozzano nel Centro «Guido Goz-zano - Cesare Pavese», Università di Torino, dovesono digitalizzate le opere di Pavese.

di VITO ANTONIO LEUZZI

Nella storia dell’Italiarepubblicana le ele-zioni alla Camera e alSenato della primave-

ra del 1963 rappresentarono unasvolta epocale ed aprirono la stra-da ad una definiva affermazionedel centro-sinistra con a capo delgoverno un esponente politico pu-gliese, Aldo Moro, da alcuni annialla guida della Democrazia Cri-stiana, il partito di maggioranzare l at iva .

Docente di diritto nell’Ateneobarese, ma originario di Maglie,Moro ottenne, nelle elezioni per laquarta legislatura, una forte af-fermazione personale e fu il pri-mo eletto in Italia rispetto a tutti ipartiti, con 227.570 voti di prefe-renza nel collegio Bari-Foggia. Ilprestigio personale del professorepugliese coincideva anche con unforte balzo in avanti della societàregionale, avviata sulla stradadell’industrializzazione, con i poli

di sviluppo di Bari, Brindisi e Ta-ranto e con forti cambiamenti so-ciali e nei livelli di vita.

I reportage degli inviati specia-li descrivevano il Sud con accentidiversi dal passato. Così si pro-nunciava Giorgio Bocca: «Il Sudnon è piùun mondoa u t o n o m o,fermo sot-to il sole. IlSud, oggi,è l’altraparte, l’al -tra facciadi un pae-se moderno, europeo ed altamen-te industrializzato» (La scopertadell’Italia, Laterza 1964).

L’ondata di ottimismo nella vi-ta economica, che aveva caratte-rizzato il quinquennio preceden-te, spinse in avanti il sistema po-litico, in un quadro, però, di forticontraddizioni. La quarta legisla-tura, infatti, si caratterizzò perl’arretramento della Democrazia

Cristiana, per il crollo dei monar-chici e per l’avanzamento dei co-munisti. Tra i partiti di governosolo i socialdemocratici di Sara-gat ebbero un incremento dei voti.Il calo dei consensi investì socia-listi e repubblicani, questi ultimi

divisi traLa Malfa ePa c c i a rd i ;m e n t renell’oppo -sizione didestra li-berali emissini as-s o r b i ro n o

le perdite dei monarchici.Solo in Puglia, in controtenden-

za rispetto al resto d’Italia, la Dcregistrò in tutte le città capoluogoun lieve aumento dei voti che con-sentì a Moro di portare avanti laproposta di un governo organicodi centro-sinistra, in un contestonazionale, però, carico di turbo-lenz e.

Le oscillazioni della politica,

aspetto distintivo della realtà ita-liana, si manifestarono a pieno.Infatti l’azione dello statista pu-gliese incontrò vari ostacoli, no-nostante l’abile mediazione inter-na al suo partito per vincere leforti resistenze all’apertura neiconfronti del Psi. Dopo il risultatoelettorale s’impiegarono alcunimesi per la realizzazione del pri-mo governo organico di centro-si-nistra. Nella Democrazia cristia-na un solido fronte conservatorecondizionava l’evoluzione delquadro politico in direzionedell’accordo con i socialisti. Soloun anno prima, nel maggio ‘62,con i voti dell’estrema destra mo-narchica e missina, fu eletto capodello Stato, il democristiano An-tonio Segni.

Altri e non secondarie difficol-tà scaturirono dal Psi per le di-vergenze tra Riccardo Lombardi ePietro Nenni che militavano nellastessa corrente «autonomista»,senza considerare l’o p p o s i z i o n e,all’accordo con la DC, di Lelio Bas-

Sabato a BariSabato 11 maggio a

Bari alle 19, nella libreriaZaum/Interno4 (Via Car-dassi 85/87) si presente-rà il volume «Affari pub-blici e devozione priva-ta. Santa Maria del Ca-sale a Brindisi» di GiuliaPerrino (Caratteri Mobilieditore). Interviene Giu-seppe Ceddia.

UNA SVOLTA EPOCALELa forte affermazione personale

gli consentì di proporre e formareil governo di cambiamento col Psi

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